Il Segno

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2010 2000 il Segno 5 UN CLICK SU Chi è Padre Enzo Majuri? Intervistato per voi... L’editoriale del Direttore Si ricomincia…Quante emozioni…e siamo solo all’inizio. Un tema inflazionato durante questa estate stracolma di “cuttigghi” è stato sicura- mente quello della destina- zione di Padre Giuseppe: “Ma si nni va? Resta? Bho.. Tu chi sai? Nenti, fossi a Roma..”. Un fatto è certo: Tremestieri non dimentiche- rà mai ciò che è stato fatto da un uomo che, entrando in punta di piedi in una comu- nità piena di problemi e ricca di talenti, ha accettato e vinto una sfida o, forse, ha soltan- to risposto “Sì” alla chiama- ta del Signore; lo stesso “Sì” che si è rinnovato Domenica 17 ottobre nella persona di Padre Enzo Majuri, il NO- STRO nuovo parroco. Questo editoriale vuole es- sere proprio un “In bocca al lupo” a Don Enzo, nuo- vo responsabile del giornale parrocchiale “Il Segno” che, proprio in occasione del suo insediamento, compie 10anni dalla prima uscita. Da sem- plice volantino, quando ven- ne creato da padre Giovanni Bonfiglio nel dicembre del 2000, “Il Segno” ha subìto una vera e propria metamor- fosi grazie all’impegno di tut- ti i fratelli che hanno sfrutta- to questo mezzo per rendere un servizio alla propria co- munità. Orgoglioso di essere direttore di questo giornale voglio ringraziare tutta la re- dazione sempre disponibile e puntuale augurando al “Se- gno” di poter spegnere deci- ne e decine di candeline per- ché gli uomini passano ma i “segni” restano…si spera… ai posteri l’ardua sentenza. Il Direttore Gianluca Leonardi PRIMOPIANO Seminando con gioia... annunciamo la tua Parola! Cristo Re: un regnare che è servire! C arissimi, sia lodato Gesù Cisto! Con la celebrazione della solennità di Nostro Signo- re Gesù Cristo Re dell’u- niverso, il prossimo 21 no- vembre, si chiude un anno liturgico, nel corso del quale abbiamo vissuto gli «eventi» della salvezza, guidati dall’e- vangelista san Luca che ne ha scritto un «resoconto or- dinato», perché ci possiamo «rendere conto abbiamo ri- cevuto (Lc 1,1-4). segue a pagina 2 Riflessione del Parroco 03 ottobre 2010, non è la data di una strage o di un assassinio ma è un gior- no, semplicemente memo- rabile, poiché i giovani e la famiglie siciliane incontrano il Santo Padre a Palermo, nella loro realtà quotidiana, tra pregi e difetti. segue a pagina 3 U n corteo con bandiere tricolore attraversa il nostro villaggio per ricor- dare il sacrificio dei suoi “figli”. segue a pagina 8 Noi giovani a Palermo Ai caduti di Tremestieri PRIMOPIANO ZOOMANDO 6 9 10 STORIA DEI “Segni” Sfogliamo insieme tutte le prime pagine SCIENZA I misteri della luna FATTO MATTO Una nuova rubrica tutta da scoprire... segue a pagina 3 periodico parrocchiale Anno XI - Numero I PARROCCHIA SANTA DOMENICA V. e M. - Tremestieri (ME) Novembre 2010 Anniversary Edition Ecco il ringrazia- mento da parte dell’Uffi- cio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI per aver ricevuto il primo numero de “Il Segno” Dieci anni INSIEME!

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Page 1: Il Segno

20102000ilSegno

5 UN CLICK SU Chi è Padre Enzo Majuri?Intervistato per voi...

L’editoriale del Direttore

Si ricomincia…Quante emozioni…e siamo solo all’inizio. Un

tema inflazionato durante questa estate stracolma di “cuttigghi” è stato sicura-mente quello della destina-zione di Padre Giuseppe: “Ma si nni va? Resta? Bho..Tu chi sai? Nenti, fossi a Roma..”. Un fatto è certo: Tremestieri non dimentiche-rà mai ciò che è stato fatto da un uomo che, entrando in punta di piedi in una comu-nità piena di problemi e ricca di talenti, ha accettato e vinto una sfida o, forse, ha soltan-to risposto “Sì” alla chiama-ta del Signore; lo stesso “Sì”

che si è rinnovato Domenica 17 ottobre nella persona di Padre Enzo Majuri, il NO-STRO nuovo parroco. Questo editoriale vuole es-sere proprio un “In bocca al lupo” a Don Enzo, nuo-vo responsabile del giornale parrocchiale “Il Segno” che, proprio in occasione del suo insediamento, compie 10anni dalla prima uscita. Da sem-plice volantino, quando ven-ne creato da padre Giovanni Bonfiglio nel dicembre del 2000, “Il Segno” ha subìto una vera e propria metamor-fosi grazie all’impegno di tut-ti i fratelli che hanno sfrutta-to questo mezzo per rendere

un servizio alla propria co-munità. Orgoglioso di essere direttore di questo giornale voglio ringraziare tutta la re-dazione sempre disponibile e puntuale augurando al “Se-gno” di poter spegnere deci-ne e decine di candeline per-ché gli uomini passano ma i “segni” restano…si spera…ai posteri l’ardua sentenza.

Il DirettoreGianluca Leonardi

PRIMOPIANO

Seminando con gioia...annunciamo la tua Parola!

Cristo Re: un regnare che è

servire!Carissimi, sia lodato Gesù

Cisto! Con la celebrazione della solennità di Nostro Signo-re Gesù Cristo Re dell’u-niverso, il prossimo 21 no-vembre, si chiude un anno liturgico, nel corso del quale abbiamo vissuto gli «eventi» della salvezza, guidati dall’e-vangelista san Luca che ne ha scritto un «resoconto or-dinato», perché ci possiamo «rendere conto abbiamo ri-cevuto (Lc 1,1-4).

segue a pagina 2

Riflessione del Parroco

03 ottobre 2010, non è la data di una strage o di

un assassinio ma è un gior-no, semplicemente memo-rabile, poiché i giovani e la famiglie siciliane incontrano il Santo Padre a Palermo, nella loro realtà quotidiana, tra pregi e difetti.

segue a pagina 3

Un corteo con bandiere tricolore attraversa il

nostro villaggio per ricor-dare il sacrificio dei suoi “figli”.

segue a pagina 8

Noi giovani a Palermo

Ai caduti di Tremestieri

PRIMOPIANO

ZOOMANDO

6 9 10 STORIA DEI “Segni”Sfogliamo insieme tutte le prime pagine

SCIENZA I misteri della luna

FATTO MATTO Una nuova rubrica tutta da scoprire...

segue a pagina 3

periodico parrocchiale

Anno XI - Numero I PARROCCHIA SANTA DOMENICA V. e M. - Tremestieri (ME) Novembre 2010Anniversary Edition

Ecco il ringrazia-

mento da parte dell’Uffi-cio Nazionale per le comunicazioni

sociali della CEI per aver ricevuto il primo numero de “Il Segno”

Dieci anniINSIEME!

Page 2: Il Segno

2 Novembre2010

ilSegno

Anno XI - Numero I20102000Anniversary Edition

la PAROLA...le parole

Ogni anno liturgico è nel-lo stesso tempo nuovo

ed aperto a tutte le possibili iniziative dello Spirito e del fervore della nostra rispo-sta; è una strada ben segnata e un cammino da scoprire e da percorrere, piena di sor-prese che Dio ci ha riservato e che ci lascia scoprire. Per la nostra Comunità parrocchia-le di S. Domenica, possiamo senz’altro parlare di “novità”, perché nuovo è il parroco che l’Arcivescovo ha scelto e ha a Voi affidato lo scorso 17 otto-bre. Insieme, come ebbi a dire all’inizio del mio ministero di vostro parroco, in linea con quanto la Chiesa Italiana ha scelto per il decennio 2010-2020 e che l’Arcivescovo ha pensato per noi, faremo no-stra l’esigenza di «educare al pensiero di Cristo, a vedere la storia come Lui, a giudicare la vita come Lui, ad amare come Lui, a sperare come insegna Lui, a vivere come Lui la co-munione con lo Spirito Santo; in una parola a nutrire e gui-dare la mentalità della fede» (RC 38). L’anno liturgico così che ci apprestiamo a iniziare

sarà come un viaggio secondo un itinerario ogni volta rego-larmente ripreso, che appare nella luce di un nuovo giorno, che ne chiarisce un aspetto mai visto prima, come acca-de di quei paesaggi e luoghi familiari che non si finisce di scoprire, soprattutto quando si cammina con un amico che attira la nostra attenzione e ci aiuta a gettare uno sguardo sempre nuovo sulle meravi-glie che pensiamo di conosce-re. Questo compagno di stra-da spiega ai nostri cuori lenti a credere e alla nostra mente tarda a capire e comprendere ciò che, a partire da Mosè e da tutti i profeti, lo riguarda: si fa conoscere allo spezzare del pane e poi sparisce dal-la nostra vista. Ma sappiamo che continua a camminare vicino a noi perché Egli lo dice, Verità che non mentisce. Fortificati da questo incontro, facciamo partecipi gli altri di quanto sperimentato nella no-stra vita: «Davvero il Signore è risorto» (Lc 24,13-35) e si è assiso alla destra di Dio e con Lui regna in eterno. «Egli è risuscitato dai morti, primizia

di coloro che sono morti». È «primo» in senso assoluto, perché questa risurrezione personale fa di Gesù Signore il capo di una nuova umanità. Uomini mortali, perché par-tecipi della natura di Adamo, siamo destinati alla vita che non finisce, perché rinascia-mo dal Cristo. Figli del primo uomo continuiamo a morire, ma per rivivere nell’uomo nuovo. Con un unico e spiri-tuale sacrificio, sacrificando se stesso immacolata vittima di pace sull’altare della croce, Cristo Signore operò il mi-stero dell’umana redenzione, meritò il trionfo per sé rag-giungendo il trono alla destra del Padre e conseguì la perfe-zione dei cristiani, di coloro che vengono da quell’unico mirabile sacrificio santificati e consacrati a Dio. Egli è colui al quale il Padre dice «Tu sei sacerdote per sempre, siedi alla mia destra, stendi il tuo braccio, prendi possesso del tuo regno e regna per sem-pre nell’Amore». Domina il Signore in mezzo ai suoi ne-mici, ecco Dio Padre li pone «a sgabello dei suoi piedi». L’ultimo nemico ad essere an-nientato sarà la morte, perché tutto Dio ha posto sotto i suoi piedi. Le creature lo lodano e noi suoi fedeli lo benedicia-mo, cantiamo la gloria del suo regno e parliamo della sua po-

tenza. Il suo regnare è servire Dio, il suo regnare è regnare di tutti i secoli. Sulle pagine della storia sono scritte le vicende dei popoli e come di pagina in pagina si scorre il testo che abbiamo tra le mani, così di generazione in generazione scorre il tempo nel quale una narra all’altra le opere del Si-gnore. Noi passiamo, ma Egli rimane, regna nella giustizia e nella pace. Ci assista con i doni del suo Spirito, illumi-ni le nostre menti, consoli i nostri cuori e rafforzi i no-stri passi sulla via della pace. Accolga Egli il nostro canto che da noi a Lui sale, insieme a tutte le sue creature, liberate con la sua Signoria dalla schia-vitù del peccato e della mor-te. Cristo regna perché serve, serve e dunque regna… Le-viamo il capo e innalziamo lo sguardo degli occhi, del cuore e dell’intelletto, fratelli e ami-ci, e con rinnovato vigore cor-riamo incontro al Signore nel suo regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, re-gno di giustizia, di amore e di pace, dove Lui ci attende, glo-rioso. Con questi sentimenti, con queste aspettative e con questi impegni, Vi auguro una serena conclusione di anno li-turgico e un proficuo tempo di Avvento, mentre

di cuore, Tutti Vi benedico.

«educare al pensiero di Cristo, a vedere la storia come Lui, a giudi-care la vita come Lui, ad amare come Lui, a sperare come insegna Lui, a vivere come Lui la comunione con lo Spirito Santo; in una parola a nutrire e guidare la mentalità della fede» (RC 38).

INIZIO ANNO LITURGICO 2010-2011

Cristo Re: un regnare che è servire!

Parrocchia Santa Domenica V. e M.www.parrocchiasantadomenica.ittel/fax 090621361 cell. 3478820209

Page 3: Il Segno

L’estate, si sa, è una so-sta per ricreare corpo

e spirito ma per noi, Co-munità di Tremestieri, già da cinque anni, con la gui-da di P. Giuseppe Lonia, è diventata un momento per vivere e gustare un grande dono dello Spirito, quello della Tregiorni con tutta la ricchezza della sua sfumatura che, anche stavolta, si è svolta a Linguaglossa dal 27 al 29 Agosto con tanto entusiasmo e risposta. Il tema, tratto da Giovanni 17,21 “Siano anch’essi in noi una cosa sola perchè il mondo creda” è stato un tour de force di grande impegno argomentativo. Una sfida ad andare oltre i confini di tanti particolarismi e oltre un sistema di facili etichette per giungere all’unico ed autentico centro di unità che è Xsto Gesù. Vita comune, tempi personali di silen-zio, preghiere, canti, celebrazioni liturgiche, momenti di frater-nità preparati dei giovani hanno scandito il nostro tempo. E ... tutto è stato bello. Anche la dimensione preparativa che ,oltre al Parroco e al Diacono, ha coinvolto insieme tanti operatori pastorali. E che dire della gioia che, sicuramente, ciascuno, nel tornare, ha portato dentro al proprio zaino come splendido paradigma di riferimento? Davvero nessuno, dopo un’esperienza così feconda, si ritrova a mani vuote per avere, ancor più, la possibilità di mettersi in gio-co tenendo presente quale “stella polare” la grandezza dell’a-more di Dio che non finisce mai di stupirei e meravigliarci.

3Novembre2010

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Anno XI - Numero I 20102000Anniversary Edition

Cento mila fedeli circa, si sono riuniti prima al Foro

Italico, per la Santa Messa e successivamente a Piazza Po-liteama per ascoltare le parole di Benedetto XVI. Qui, dopo

un momento di accoglienza, il Papa ha riportato varie testi-monianze ad una folla unita e acclamante, rivolgendosi in-nanzitutto alle famiglie e invi-tandole ad alimentare sempre, la fiamma della fede dei pro-pri figli. In seguito, ha esorta-to i ragazzi a non arrendersi alle difficoltà della vita ed a non aver paura a contrastare il male.Descrivere in poche righe questo momento certamente non è facile, per noi ragaz-zi l’incontro con il Papa non è stato solo un momento di cristianità ma un’occasione in cui uniti abbiamo acquisito, attraverso le parole del Santo Padre, la forza, forse perduta, per rendere la nostra Sicilia migliore. Abbiamo ritrovato inoltre la speranza di vivere un futu-ro, più gratificante, ricco di esperienze e di possibilità. In poche ore, cantando e gio-

endo insieme, come una vera grande famiglia abbiamo pro-vato l’intensa sensazione della presenza di Cristo in mezzo a noi, che quasi prendendoci per mano, ci ha condotto ver-so l’amore di Dio, che forse alcuni di noi ancora non co-noscevano. “Sotto la stessa luce, sotto la sua croce” ci sia-mo sentiti tutti fratelli, appar-tenenti ad un’unica famiglia, figli dello stesso Padre, che si sostengono nei momenti di difficoltà e festeggiano nei momenti di allegria. Siamo tornati a casa tristi, per aver lasciato l’immenso grup-po ma pronti a testimoniare Dio ed a partecipare attiva-mente alla “Grande Chiesa”. Abbiamo vissuto infine un’e-sperienza arricchente che, an-che se può apparire retorico, ci ha colmati di speranza e coraggio.

Il Papa a Palermo

Un’atmosfera di intensa spiritualità

Un momento di cristianità insieme

Palermo. Il gruppo parrocchiale che ha partecipato all’incontro con il Papa

Linguaglossa. Foto di gruppo della tregiorni

di FRANCESCA FRAZZICA

PRIMOPIANO

PRIMOPIANO

di LAURA DE SALVO

Come un quadro d’autore dalle mille sfumature e circondato da una sem-

plice cornice è stata l’esperienza vissuta da tutti i catechisti, Domenica 7 Novembre, durante il XXVII Convegno Diocesano. Ogni momento della giornata è stato scan-dito, come un leit motiv, dalla parabola di Mc 4,3-9: “Ascolta! Uscì il seminatore a seminare”. La parabola del “seme getta-to” così come ha messo in luce Don Giuseppe Costa, direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, interpella ciascuno di noi e diviene paradigma per vivere e testimoniare il servizio della catechesi: spargere con abbondanza il “seme” della Parola sul terreno di ogni cuore, di ogni vita e attendere con fiducia che germogli … A te catechista, oggi, il Signore dice:“Ascolta” la mia Parola per meditare e pregare …“Esci” fuori dagli schemi precostituiti, mettendoti in gioco e abbandonando le tue certezze …Diventa “seminatore invisibile” lungo i sentieri della testi-monianza e del…martirio …“Semina” instancabilmente,ovunque ti trovi, i semi della Pa-rola a tutti coloro che incontrerai lungo i sentieri della vita … Oggi,più che mai, un mondo fortemente secolarizzato grida : “Non vogliamo maestri ma testimoni!”Ed allora con gioia e “perfetta letizia” impegniamoci a sparge-re, dappertutto,piccoli semi di pace,accoglienza,perdono,speranza, gioia … ed anche il terreno più arido, sulla “Sua” Parola comincerà a germogliare!

Seminando con gioia...annunciamo la tua Parola!di GRAZIELLA CUTRONEO

PRIMOPIANO

Locandina del 27° Convegno Diocesano

Page 4: Il Segno

4 Novembre2010

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Anno XI - Numero I20102000Anniversary Edition

L’amore di Dio ci fa av-venturare nella missione

che tanto ci aiuta a crescere spiritualmente e che consiste nell’amare gli altri, ricono-scendoli quali fratelli in Cri-sto. A tal proposito la Caritas parrocchiale ha intrapreso il nuovo cammino pastorale, aprendosi all’ascolto di co-loro che non hanno bisogno di solo pane, ma di conforto e sostegno morale. L’obietti-vo è quello di comprendere le problematiche di ciascuno, esaminando i fenomeni di emarginazione e combatten-do l’egoismo e l’indifferenza collettiva. Gli operatori ca-ritas, pur essendo un corpo solo, abbracciano diverse pro-

blematiche: dall’accompagna-mento dei malati, dei disabili, degli anziani, all’ascolto degli emarginati e di tutti coloro che hanno debolezze psico-logiche di vario genere. Lo stesso Centro di ascolto par-rocchiale è stato significati-vamente chiamato “Il dono”, proprio a sottolineare la gra-tuità e la disponibilità di quan-ti vi operano, il cui unico fine è quello di ampliare i confini

del Regno di Dio, intervenen-do a colmare, grazie alla ca-rità, lacune di natura sociale, culturale, economica.Perciò chiunque sia il fratello che si presenta per esporci un problema, qualunque sia l’ar-gomento di cui ci parla, dob-biamo essere disponibili ad ascoltarlo, liberi da pregiudizi di vario genere. Saper ascolta-re è un autentico atto di bon-tà. Ascoltare vuol dire: “tace-re”; chi sa ascoltare sa tacere a tempo e a luogo. Il silenzio infatti è d’oro e saper tacere è molto più prezioso che sa-per parlare. Prestare ascolto significa concentrare mente e cuore per far tuo il problema del prossimo. Molto spesso

egli non ti domanda che que-sto! Non desidera risposta e ricette di vita: è già contento che tu l’abbia ascoltato. Na-turalmente saper parlare è un dono di molti, saper tacere è una saggezza di pochi, saper ascoltare è una generosità di alcuni.Dobbiamo essere coscienti che l’amore è il solo capita-le che aumenta quando lo si condivide. Ci auguriamo allora di poter tutti abbondare di quell’uni-ca ricchezza che è la carità, la quale, a differenza delle altre due virtù teologali, la fede e la speranza, non avrà mai fine, costituendo la nostra unica eredità eterna.

CARITASparrocchiale

Il vero amore ha un solo inconfondibile nome che è di una autentica marca cristiana: Carità!

Il 9 dicembre ricorre il decimo anni-versario della mia ordinazione dia-

conale. Nella Cattedrale di Messina, il Vescovo Emerito Mons. Giovanni Marra, durante la Liturgia dell’Ordi-nazione, aveva pronunciato, tra le al-tre, le seguenti parole: “tu che sull’altare sarai messo a contatto con il corpo e sangue di Cristo, vuoi conformare a Lui tutta la tua vita?”. A distanza di anni questa frase risuona ancora dentro di me e mi aiuta a trarre dalla mia partecipazione all’eu-caristia la forza e la gioia di donare me stesso, per essere servo del Suo corpo mistico che è la Chiesa. La chiamata al diaconato è una vocazione al servizio, e, come ogni vocazione, viene da Dio. Di conseguenza anche per me, come per ogni buon cristiano, è importan-te essere sempre disponibili all’azione dello Spirito che, nel mio specifico, mi permette di camminare in armonia tra il ministero diaconale e il ministero coniugale e familiare, così da viverli ambedue totalmente. Per realizzare adeguatamente questa mia duplice missione mi viene incontro la gra-

zia sacramentale, che fortifica la mia identità diaconale e coniugale. Senza di essa “io non posso far nulla da me stesso” ma “tutto posso in Colui che mi dà forza” ; è questo il percorso che ho intrapreso dieci anni fa sforzandomi di concre-tizzare ciò che Paolo scrive a Timoteo: “non trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito… con l’imposizione delle mani. Abbi premura di queste cose, de-dicati ad esse interamente perché tutti vedano il tuo progresso. Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo salverai te stesso e coloro che ti ascoltano”. Con l’aiuto di Dio e della Sua Chiesa (di cui fate parte tutti voi), continuerò ad espletare con gratitudine il compi-to conferitomi, perennemente ricono-scente del dono ricevuto. Esso non si limita soltanto al servizio liturgico, ma coinvolge tutta la mia persona nella sequela Christi, con particolare atten-zione al ministero della Parola e della carità. L’incontro con Cristo non è un talento da seppellire, ma da far frutti-ficare in opere e parole. “Per il resto, fratelli miei, state lieti nel Signore”.

PACE E BENE! Il momento dell’imposizione delle mani da parte del Vescovo Emerito Mons. Giovanni Marra durante l’Ordinazione Diaconale.

La redazione tutta formula i miglio-ri auguri al nostro Diac. Renato in

occasione del decimo anniversario del suo diaconato. Il Signore possa sempre rigenerare il suo cuore per metterlo in ascolto di coloro che lo incontreranno

lungo la strada della vita.AUGURI!

CENTRO DI ASCOLTO “IL DONO” INFORMAZIONI UTILI: aperto tutti i giovedì non festivi dalle ore 18,00 alle ore 19,30

L’ANGOLOdelDIACONO

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5Novembre2010

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Anno XI - Numero I 20102000Anniversary Edition

Innnanzitutto per rompere il ghiaccio le volevo chiede-re se ha imparato l’inno di Santa Domenica.Non sapevo neanche l’esi-stenza di un inno! Ma non esiterò ad impararlo.

Quali sono state le sue pri-me impressioni sulla co-munità di Tremestieri?Una parrocchia ricca di spazi, risorse umane ed energia, che riesce a bilanciare nuovo e tra-dizione con un pò di confu-sione nei ruoli e necessitante di linee guida.

Ha detto che si occuperà dei giovani; ha già qualche idea in mente?Portarli a Cristo tenendo con-to delle inclinazioni e capacità di ognuno. I giovani come le cose di valore costano; noi siamo non per la bijotteria ma per l’argenteria!Ho in mente di colmare quel gap fra il gruppo postcresima e i giovani, ripristinando una continuità nel cammino di ca-techesi ora mancante.

Cosa manca in questa co-munità che vorrebbe realiz-zare?Un’ animazione che sia for-

mazione umana e integrale, non solo religiosa ma umana.

A che età e quali sono stati i segni della sua vocazione?In realtà non ricordo perfet-tamente ma molte cose mi sono state raccontate. Sono stato ministrante per 6 anni, all’età di 15 anni seguivo la formazione del gruppo degli adulti presso la mia comuni-tà. Ho sempre creduto nella scuola, nella formazione e a chi mi domandava cosa avrei voluto fare da grande rispon-devo: il professore. Un giorno mi venne chiesto il perchè di tale scelta e io risposi di vo-ler aiutare le nuove genera-zioni ad essere migliori; alla mia affermazione mi venne puntualizzato che i professo-ri fanno questo perchè legati allo spazio e al tempo, ovve-ro, durante l’orario scolastico e dietro retribuzione. Questa risposta mi fece riflettere. La mia intenzione non era legata a vincoli spazio-temporali ma alla volontà di fare della mia vita un impegno per gli altri; rinunciare ad una famiglia per una più grande. Il 26 Settem-bre 1998 entrai in seminario!

Quali sono le maggiori dif-

ficoltà dell’essere prete?Il pregiudizio degli altri!Spesso si hanno dei precon-cetti sulla figura del prete, considerato inquadrato in una mentalità che non può com-prendere la realtà, con una psicologia difficile quando in-vece è proprio chi pensa ciò ad avere una psicologia diffi-cile!I genitori sono i primi ad es-sere messi in discussione e, di conseguenza, lo è anche il prete in quanto padre di una famiglia più allargata. Si deve conoscere per giudi-care!

Cosa si aspetta dalla comu-nità di Tremestieri? Collaborazione, disponibilità e docilità, perchè “il progresso dei fedeli è la vera gioia dei pastori” (G. Magno).Tutto ciò nel rispetto dei ruo-li.Non sono il cappellano di nessuno ma parroco di tutti come tessitore di relazioni e animatore di carismi!

Cosa ha detto a padre Giu-seppe alla notizia del tra-sferimento nella nostra co-munità? GRAZIE, perchè, conoscen-

dolo, sapevo che non avrei dovuto iniziare da zero. Sono convinto che la Santa Chiesa corre una staffetta dove il te-stimone è passato di tratto in tratto: non vince l’ultimo ma tutta la squadra!

C’è una domanda che non ho fatto e che avrebbe volu-to le ponessi?Diciamo che non pensavo mi chiedessi cosa aspettarmi da questa comunità. È troppo presto! Amo la profondità, la serietà e non il facile entu-siasmo. Noi dimentichiamo il significato della parola “entu-siasmo”, dal greco “in Dio”, ovvero qualcosa che riguarda la propria interiorità.

Concludendo?Mi impegnerò per conoscere tutti e visitare tutte le famiglie del villaggio. Non bisogna pensare che tutti vengano in chiesa ma deve essere la chie-sa ad aprirsi al territorio. La mia logica è quella del Van-gelo, educare al pensiero di Cristo mettendo al centro la Parola. L’attenzione è al tutto ma il tutto è fatto di parti!

Ad MajuriUN CLICK SU a cura di GIANLUCA LEONARDI

07.06.1980 : giorno della mia nascita05.04 : giorno onomastico26.09.1998 : ingresso in seminario01.11.1999 : Vestizione con abito Talare02.06.2001 : ammissione tra i candidati all’Ordine Sacro30.05.2002 : Lettorato29.05.2003 : Accolitato30.09.2003 : Ingresso all’Almo Collegio Capranica di Roma17.04.2004 : Diaconato25.05.2005 : Sacerdozioluglio 2006 : Vicario Parrocchiale di S. Nicolò di Bari in Gazzi25.11.2007 : Parroco di S. Eustochia Sme-ralda - Annunziata Alta 07.01.2008 : Cappellano delle Suore Figlie del Divino Zelo, casa Villa Serena all’Annunziata17.10.2010 : Parroco di S. Domenica in Tremestieri

IDENTIKIT.Ricostruzione dettagliata della personalità del nuovo parroco

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20002000 2001

2001 2002

2002 2003

2003 2004

Novembre2010

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Anno XI - Numero I20102000Anniversary Edition6

Direttore Sac. G. BonfiglioResponsabile

Salvatore ForestieriCaporedattore

Letterio MaioranaRedazione

Cannata A.- Morabito V.- Guerrera M.

Direttore Sac. G. BonfiglioResponsabile

Cutroneo GraziellaCaporedattore

Salvatore ForestieriRedazione

Guerrera F.- Tripoli G.- Siracusano S.- Cannata A.- Morabito V.- Guerrera M.

Direttore-ResponsabileSac. G. Bonfiglio

RedazioneForestieri S. Leonardi G. Beninati F.

Direttore-Responsabile Sac. G. BonfiglioCaporedattore

Salvatore ForestieriRedazione

Mondello P.- Leonardi G.- Morabito V.

CollaboratoriCeleste V.- Urzì A.-

Ruggeri A.

Sembra passata un’eternità da quel lontano Dicembre 2000 quando padre Giovanni Bon-figlio diede vita ad un giornalino parrocchiale, “IL” giornalino parrocchiale, con l’obiettivo di descrivere le diverse attività della nostra Parrocchia. Un segno, anzi, “IL SEGNO” della presenza di Cristo tra noi e collante tra le varie realtà spesso disgregate: ecco perchè è nato “Il Segno”, perché, sfogliandolo, si potesse raccontare la vita del nostro villaggio attraverso le parole dei suoi abitanti, dei suoi figli, di NOI Trimmistiroti.

IL TEMPO PASSA PER TUTTI...

1° NUMERO

Page 7: Il Segno

20042005

2005 2006

2006 2007

2007 2008

2008 2009

2009 2010

7Novembre2010

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Anno XI - Numero I 20102000Anniversary Edition

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Direttore-Responsabile Valerio Morabito

VicedirettoreBeninati L.- Leonardi G.

RedazioneMondello P.- Siracusano A.-

Bitto E.- Bottari R.- Scolaro V.

DirettoreResponsabile

Valerio MorabitoVicedirettore

Beninati L.Leonardi G.Redazione

Mondello P.- Siracusa-no A.- Bitto E.- Bottari

R.- Scolaro V.

Responsabile P. Giuseppe Lonia

DirettoreGianluca LeonardiGraphic designerSalvatore Forestieri

RedazioneCannata A.- Chirico E.- Fontana G.- Mangano M.- Mondello P.- Sira-cusano A.- Scolaro V.

Responsabile P. Giuseppe Lonia

DirettoreGianluca LeonardiGraphic designerSalvatore Forestieri

RedazioneCannata A.- Chirico E.- Fontana G.- Mangano M.- Siracusano A.-

Scolaro V.- diac. Soraci R.- Tripoli G.

Responsabile P. Giuseppe Lonia

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RedazioneCannata A.- Chirico E.- Fontana G.- Mangano M.- Siracusano A.-

Scolaro V.- diac. Soraci R.- Tripoli G.

Responsabile P. Giuseppe Lonia

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RedazioneCannata A.- Chirico E.-

Fontana G.- Mangano M.- Scolaro V.- diac. Soraci R.

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8 Novembre2010

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Anno XI - Numero I20102000Anniversary Edition

Ci siamo. E’ ormai da tem-po che aspettiamo questo

momento e finalmente siamo pronti per partire con lo zai-no in spalla e il fazzolettone al collo. Le due ore di pullman per Palermo, città scelta per l’incontro così atteso, ci han-no dato la carica per affron-tare le lunghe giornate che ci attendevano. Ci siamo recati, così, in una scuola nella quale avremmo trascorso la notte. Dopo aver posato gli zaini la nostra de-stinazione è stata una chiesa dove un vescovo e alcuni te-stimoni tenevano un incon-tro inerente “l’impresa” per cui avevamo lavorato durante l’anno: la cittadinanza attiva. Subito dopo abbiamo assisti-to ad un concerto organizzato per l’ occasione nella piazza principale di Palermo dove ol-tre 50.000 ragazzi giocavano, cantavano e ballavano, condi-videndo gioia e allegria. Alla fine della serata ognuno tornava alle rispettive scuo-le per dormire …appena un

paio d’ore.Sveglia all’alba, infatti, per affrontare la nuova giornata: l’incontro tanto atteso con Papa Benedetto XVI. Ci sia-mo ritrovati in uno spazio enorme che ha accolto decine di migliaia di giovani prove-nienti da tutta la Sicilia. Alle 11.00, su un grandissimo palco montato per l’occa-sione, Il Papa ha celebrato la S. Messa e per noi ragazzi e stata un’emozione fortissima: il Vicario di Cristo era lì, a po-chi passi da noi!Dopo il pranzo comunitario, è stato organizzato l’ incontro dei giovani con il Papa in cui sono stati trattati argomenti che ci toccano da vicino. La serata si è conclusa con canti e danze fino a quando è giunto il momento di salutarsi con il resto dei fratelli e sorelle scout conosciuti o rivisti, e per po-ter riportare questa bellissima esperienza a casa, mentre nei nostri cuori rimarrà scolpita per sempre!

Palermo, esperienza da non dimenticare

Tante sono le persone che hanno percorso insieme a noi anche un breve tratto di strada e con loro abbiamo scoperto molte cose importanti. In tutti questi anni abbiamo ulteriormente compreso che la bellezza della natura che ci circonda ha bisogno di essere tutelata e custodita; che nel contesto in cui vi-viamo c’è bisogno di persone che si impegnino in prima persona, che siano disponibili e soprattutto competenti; che per contribuire a creare una società migliore dobbia-mo mettere al servizio le nostre capacità, i nostri talenti, senza aspettarci nulla in cambio.

”Lasciate il mondo un pò mi-gliore di come l’avete trovato

Baden Powell“ ”“

24 ottobre 1993 – 24 ottobre 2010: 17 anni di scoutismo a Tremestieri!

Palermo. Gli Scout durante un mo-mento di fraternità in occasione della visita del Papa

SCOUT a cura di Marmotta che non si arrende

ZOOMANDO a cura di IVANA MONTENERO

Ogni paese, ogni città ha il suo monumento ai

caduti in guerra. Non impor-ta che sìa imponente oppure modesto; ciò che conta, in-fatti, è il sentimento che ogni monumento testimonia. I so-pravvissuti alla guerra hanno voluto esprimere in tal modo la loro riconoscenza a colo-ro che hanno perduto la vita sui campi di battaglia, sacrifi-

candosi per la salvezza della patria. Il 4 novembre è un giorno importante per la sto-ria d’Italia: si celebra in questa data l’armistizio che nel 1918 pose fine alla prima Guerra mondiale, guerra che costò la vita a più di 600 mila perso-ne! E’ proprio in questa data che l’Italia intera ricorda que-ste vittime. Anche la parroc-chia di Tremestieri ha voluto

partecipare al ricordo dei ca-duti in guerra. Il 7 novembre scorso il nostro parroco Don Enzo Majuri, con una toccan-te celebrazione ai piedi delle lapidi poste sulla facciata della nostra Chiesa, ha pregato per loro scandendo uno ad uno i nomi dei caduti delle due guerre mondiali alla presenza di autorità civili e militari. Il tutto si è concluso con il lan-

cio in mare di una ghirlanda di alloro imbastita del nostro tricolore al largo di Treme-stieri. Un particolare ringra-ziamento và al nostro vice sindaco Francesco Mondello, al consigliere di quartiere Al-lone, al comitato organizativo dell’evento e a tutti coloro che con la loro presenza hanno riacceso in noi questo forte sentimento patriottico.

Per non dimenticare mai4 Novembre, Tremestieri ricorda i suoi caduti

Tremestieri. I momenti più significativi della commemorazione dei caduti che hanno combattuto per difendere il nostro territorio

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9Novembre2010

ilSegno

Anno XI - Numero I 20102000Anniversary Edition

La Nasa conferma: sulla Luna presenti una grande

quantità d’acqua e una pic-cola quantità d’argento. Per qualcuno potrebbe essere più interessante il metallo pre-giato e progettare già miliar-darie miniere lunari, ma per gli scienziati spaziali l’acqua è molto più preziosa: la sua presenza è una condizione fondamentale per costruire una stazione spaziale. Il pro-blema è che non molto tempo fa, per problemi di deficit, il presidente Obama ha dovuto tagliare i fondi all’agenzia e la Nasa si trova così nell’impo-tente situazione di non po-ter mandare astronauti sulla Luna. La concorrenza però avanza spedita, soprattutto con India, Cina e Giappone.Nel frattempo il professor

Gladstone fornisce la spiega-zione alla scoperta. La chia-mano “trappola cosmica”: l’acqua, composta d’argento, ammoniaca, ossido di carbo-nio e altri elementi, si trova in un cratere perennemente al buio, in cui il freddo gelido ha fatto sì che si raccogliessero i detriti provenienti da tutto l’universo. In questo modo, quando il razzo Lcross si è lanciato sul cratere Cabeus, l’impatto ha sollevato l’am-masso di polvere e ghiaccio, portando così alla scoperta. L’acqua sarebbe addirittura almeno il doppio di quella nel Sahara, con una stima di qua-si 4 miliardi di litri nel raggio di dieci chilometri dal cratere. Potrebbe essere utilizzata per bere o come carburante per i viaggi spaziali, alleggerendo

non di poco i costi delle mis-sioni.La scoperta continua: i ter-remoti potrebbero essere in-nescati dalle maree terrestri, conseguenza dell’attrazione gravitazionale della Luna e del Sole che cambia lo stato di moto delle acque degli oceani, modificando così la tensione sulle faglie. Com’è possibile che la romantica ma lonta-na Luna provochi tutto ciò? Il principio fisico prende il nome di “legge di gravitazio-ne universale”: due corpi si at-traggono proporzionalmente al prodotto delle masse ma in-versamente alla loro distanza al quadrato. In pratica, la Ter-ra con la sua forza di gravità, ci attrae verso di sé, tenendoci piantati al pavimento. Anche il nostro corpo esercita un’at-

trazione sulla Terra, ma la di-sparità enorme tra le masse fa prevalere la forza del nostro pianeta. Questa forza diventa più debole man mano che ci si allontana dalla fonte stessa della forza, il nucleo. La Luna quindi attrae la Terra, provoca le maree le quali scuotono le faglie modificando i tempi di un terremoto.L’autrice dello studio afferma che i terremoti si verifichereb-bero comunque, ma potreb-bero essere anticipati o ritar-dati dalle maree. Dall’analisi statistica, infatti, risulta che tre quarti dei terremoti si ve-rificano quando le dimensioni delle maree sono superiori ai due metri.

Dal sito del quotidiano “La Repubblica” ecco sei consigli per la nostra mente:

1) imparare a suonare uno strumento musicale migliora la capacità di sviluppare altre competenze;

2) stimolare il cervello con lievi impulsi di corrente elettrica ne migliora il lavoro di alcune aree;

3) esporsi alla luce anche per pochi secondi migliora la luci-dità;

4) nutrire il cervello, più che con gli omega3, con i flavonoidi, pre-senti nei mirtilli, nel tè verde, nel vino rosso e nel magnesio;

5) esercizio fisico regolare, ha effetti sulle capacità esecutive e il pensiero astratto;

6) fare Yoga, 20 minuti al giorno migliorano la memoria visiva e le capacità spaziali.

Prendete una vaschetta di al-luminio, come quelle usate per gli alimenti. Versate al suo interno dell’acqua calda e un cucchiaio di sale da cucina. Prendete l’oggetto d’argen-to da lucidare e immergete-lo completamente, facendo in modo che sia in contatto con la vaschetta. Dopo po-chi istanti la patina scura che anneriva l’oggetto scomparirà e l’oggetto apparirà perfetta-mente pulito e lucente. Que-sto perché tra l’alluminio della vaschetta e l’argento dell’og-getto con la presenza della so-luzione salina, si crea una vera e propria pila, come quella di Volta.

SCIENZA a cura di MARCO MANGANO

La luna è ancora una scoperta

Allenare il cervello

IL PUNTO.Trovati acqua e argento,

provoca i terremoti

Lucidare l’argenteria

CURIOSITàCURIOSITà

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10 Novembre2010

ilSegno

Anno XI - Numero I20102000Anniversary Edition

Non è solo un romanzo di formazione, non è solo il

racconto di un anno di scuo-la, è un testo coraggioso che, attraverso il monologo di Leo – ora scanzonato e brillante, ora più intimo e tormentato – racconta cosa succede nel momento in cui nella vita di un adolescente fanno irruzio-ne la sofferenza e lo sgomen-to. Leo ha sedici anni: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore di scuola sono uno stra-zio, i professori “una specie protetta che speri si estingua definitivamente”. Così, quan-do arriva un nuovo supplen-te di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate

di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando sprona gli studenti a cercare il proprio sogno. Un insegnante che tutti avremmo voluto ave-re e che in pochi hanno avu-to. Leo ha un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l’assenza, tutto ciò che ha a che fare con la privazione e la perdita è bianco. Il rosso inve-ce è il colore dell’amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l’ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, Silvia, una presenza affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha qualcosa a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa

Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e ri-nascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qual-cosa di più grande, per capi-re che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande. Scorrevole, fresco, in-tenso e leggero forse pecca un po’ di sentimentalismo, il libro ha il pregio di nascere dall’a-scolto dei giovani (quanto ce lo chiedono!), dal desiderio di accoglierli e incoraggiarli nella ricerca di loro sogni. E’ facile riconoscersi – come giovani di oggi e di sempre – in Leo, nei suoi tormenti e slanci, nel-la sua ribellione e generosità. E’ una realtà restituita dall’au-tore, giovane insegnante, con rispetto e fedeltà, facendoci vivere il suo stesso deside-rio di sperare e credere nei giovani, rifuggendo dai luo-ghi comuni che li descrivono genericamente superficiali e qualunquisti.

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Recensione. Nella vita di un adolescente

La classifica dei 5 libri più venduti in italia

Bianca come il latte, rossa come il sangue

Regalare il proprio dolore agli altri è il più bell’atto di fidu-cia che si possa fare.

(da Bianca come il latte, rossa come il sangue)

La caduta dei gigantiFollet Ken

LeieLuiDe Carlo Andrea

I vinti non dimenticanoPensa Giampaolo

LeopardiCitati Pietro

I traditoriDe Cataldo Giancarlo

CULTURA a cura di ELISA CHIRICO

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UN GUSTOSO REGALO PER LA COGNATACambridge, U.K. La 27enne Laura Hadland ha dato vita al più gran-de mosaico interamente a base di toast, aggiudicandosi il Guinness dei Primati 2010. Il mega biglietto d’auguri, in onore della cognata, è composto da 9.852 fette di toast.Chissà se dopo se le sono imburrate e mangiate...

GLI ESAMI NON FINISCONO MAI!!!Xiuxian, di Weshan (Cina), ha concluso la prima elementare. Non è una notizia, dite? Aggiungiamo allora che Xiuxian ha 102 anni, e uno dei suoi rimpianti era sempre sta-to di avere iniziato a lavorare giovanissima, impedendole di andare a scuola. Certo, deve usare l’apparec-chio acustico e gli occhiali per seguire le lezioni, ma ha promesso che si impegnerà molto nello studio. E sta già facendo progetti per quan-do avrà ottenuto la licenza elementare…

I CONTI TORNANONon faranno certo fatica a ricordarsi la data del complean-no della loro terza figlia i coniugi Chad e Barbie Soper, di Grand Rapids, Michigan. Infatti la pic-cola Cearra è nata il 10/10/10. Come dite? Ci sono tanti bambini che sono nati lo stesso giorno? Certamente. Solo che la coppia ha già altri due figli, nati il 09/09/09 e l’08/08/08.La domanda che viene fatta frequentemente alla coppia è se abbiano in qualche modo “orga-nizzato” le nascite, e spiegano di no: “non abbiamo pensato alle date, sicuramente non in modo intenzionale”.

CASA DOLCE CASA!Quando si torna dopo un viaggio raramente qualcuno si preoccupa che possa essere stata demolita la casa. Eppure è quanto successo a Francis Howard, una donna di Denton, Texas, che ha avuto questa brutta sorpresa al ritorno dalle vacanze. Solo un paio di muri erano ancora in piedi, mentre gli operai erano intenti a portare a termine il lavoro di demolizione. La donna, intervistata da un giornalista, ha spiegato di “non avere parole” per l’accaduto: la sua famiglia aveva vissuto in quella casa per 47 anni.a cura di SAMUEL FORESTIERI

FATTO MATTO

le curiosità dal mondo

del web

a cura di SAMUEL FORESTIERI

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11Novembre2010

ilSegno

Anno XI - Numero I 20102000Anniversary Edition

Per me, novembre è sem-pre il mese delle verdure.

Forse sarà la mia mente, che ormai si è fatta annebbiare da questa pianura padana ma in questi giorni penso sempre a bietole, zucche e cavoli. Ve-diamo di rendere il discorso verdure un tantino più inte-ressante; saltiamo la parte “le verdure fanno bene” questo lo sapete già. se volete sapere perché, scrivetemi una mail. Passiamo al punto; le verdure fanno bene alle nostre tasche, alle tasche dei piccoli contadi-ni. Avete mai sentito parlare di km 0 ? non mi riferisco alle macchine usate, ma sempre di cibo parlo. Bene, il km 0 nasce dalla voglia, ormai sdoganata, di tornare alle origini alimen-tari. Mangiare i prodotti del-

la terra, quelli coltivati dai contadini per capirci. Pro-dotti che con-sumiamo fre-schi e che non sono stati sot-toposti a lun-ghi viaggi sulle autostrade prima di entrare nel nostro stomaco. Sono le verdure che vengono dalle campagne vicine casa nostra, le carni delle piccole aziende agricole che crescono gli animali con il crudele ma buono scopo di farceli man-giare, uova e latte sapiente-mente rubati a povere galline e mucche. Sapete meglio di me quanto sia grande il bene-ficio nel mangiare questi pro-

dotti genuini e che ci ricorda-no la bellezza della natura. Non posso non invitarvi quindi ad un appuntamento che ormai è di-venuto consue-

tudine in molte città italiane. Sono i mercati biolo-gici, che adottano il sistema a km zero attraverso una rete di agricoltori della zona. Anche Messina beneficia di questo servizio con un mercato che prende vita, ogni sabato, in Piazza del Popolo dalle 9:00 alle 14:00. Troverete tutti i prodotti agroalimentari ven-duti dalle aziende agricole della provincia messinese, il

risparmio è assicurato, ancora di più la soddisfazione tor-nando a casa, credetemi. Cer-to, viviamo in una zona in cui i prodotti alimentari ce li tira-no dietro con i volantini pro-mozionali. Beati supermerca-ti, sono le cattedrali del cibo, in cui ciascuno sceglie secon-do libero arbitrio tutto ciò che vuole (o forse…) però, alme-no una volta, provate la sen-sazione di girar per mercati, sentire i profumi, osservare le vere forme imperfette e i co-lori non sempre troppo acce-si. Forse, per qualcuno di voi scatterà il meccanismo del ri-cordo di tempi in cui si anda-va a far spesa in bottega, per altri di voi, giovani, nascerà lo stupore di vedere alimenti fin oggi sconosciuti.

Buono ma sano: salare la pasta cinque minuti dopo averla messa in cottura diminuisce il contenuto di sale assorbito all’inter-no ma il sapore rimane comunque ispido.

Occazione a Km ZERO

Amanti del caffè, prepara-tevi nel mese di novembre all’aumento del prezzo di questa bevanda miracolosa! I luoghi delle coltivazioni risentono del cattivo clima.

Radicchio, zucca, spi-naci, finocchio, cavoli, broccoli e bietole. Questi gli ingredienti veramente tipici del mese di Novem-bre.

Neurogastronomia. Finalmente qualcuno ha scientificamente provato che di vino non ci capiamo nulla. Tutti i consumatori associano la bontà al prez-zo senza capirne le qualità.

L’aspetto maturo di comprare seguendo mente, cuore e portafogli

Vivere mangiaremangiare conoscerepe

r

CURIOSITàinCUCINA

”Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo.

Voltaire ”“

a cura di ALESSIO CANNATA

Acquisti nei mercati biologici

“Grazie Padre Giuse

ppe

La foto del mese non poteva che riguardare noi della redazione!

Abbiamo voluto regalare un segno che possa farci ricordare dal

nostro ex-responsabile!!!

Perla di saggezzaLa verità in...vignetta!La foto del mese

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ResponsabilePadre Vincenzo MajuriDirettoreGianluca LeonardiGraphic DesignerSalvatore Forestieri

RedazioneCannata A. (Vivere per mangiare, mangiare per conoscere)Chirico E. (Cultura) - Forestieri S. (Fatto matto)Leonardi G. (Un click su) - Mangano M. (Scienza)Montenero I. (Zoomando) - Diac. Soraci R. (L’angolo del diacono)

Responsabile venditeTeresano E.

Hanno collaboratoLaura De Salvo, Graziella Cutroneo,Francesca Frazzica, Caritas parrochiale, Scout

ilSegno periodico parrocchiale

Ss. Messe : Feriali : ore 18.00 Festive : sabato ore 18.00 ore 09.00 - ore 11.00 - ore 18.00 Preghiera di adorazione : 1° venerdì dopo la celebrazione delle ore 18.00 3° giovedì dopo la celebrazione delle ore 09.00 fino alle ore 12.00

Gli incontri dei Genitori iniziano almeno un mese prima del Battesimo e si concordano con il Parroco e il Diacono.Abitualmente i Battesimi saranno celebrati la 3a domenica del mese

N.B. : Gli incontri verranno sospesi nei mesi di luglio e agosto

Betlemme (6 anni) : domenica dalle ore 9.30 alle ore 10.30Nazareth (7 anni) : sabato dalle ore 16.00 alle ore 17.00Gerico (8 anni) : sabato dalle ore 17.00 alle ore 18.00Cana (9 anni) : sabato dalle ore 15.30 alle ore 16.30Cafarnao (10 anni) : sabato dalle ore 15.45 alle ore 16.45Corinto (11 anni) : venerdì dalle ore 16.00 alle ore 17.00Tessalonica (12 anni) : venerdì dalle ore 18.00 alle ore 19.00Gerusalemme (13-15 anni) : sabato dalle ore 15.30 alle ore 16.30Atene (16-18 anni) : venerdì dalle ore 19.00 alle ore 20.00

Confraternita S. Domenica 1° mercoledì dalle ore 19.00 alle ore 20.00Associazione Femminile S. Domenica ultimo martedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00Emmaus - Giovani (18 anni in su) venerdì dalle ore 21.00 alle ore 22.00Centro d’Ascolto “Il dono” giovedì alle ore 18.00 Ministranti sabato dalle ore 17.00 alle ore 18.00Coro venerdì dalle ore 19.00 alle ore 21.00Formazione Catechisti 3° sabato dalle ore 19.00 alle ore 20.00 Oratorio Parrocchiale domenica dalle ore 15.30 alle ore 18.30Gruppo Liturgico martedì dalle ore 19.00 alle ore 20.00Formazione Adulti ultimo mercoledì dalle ore 19.00 alle ore 20.00Scout Messina 14 Lupetti venerdì dalle ore 17.30 alle ore 19.00 Reparto mercoledì dalle ore 18.00 alle ore 20.00

Itinerario per gli Adulti :

1° gruppo : dal 18 novembre 2010, ogni giovedì ore 20.002° gruppo : dal 3 marzo 2011, ogni giovedì ore 20.00

Per la preparazione al Matrimonio :

1° gruppo : dal 14 novembre 2010, ogni domenica ore 19.002° gruppo : dal 27 febbraio 2011, ogni domenica ore 19.00

Abitualmente fino a mezz’ora prima delle Celebrazioni liturgicheDurante l’Esposizione del SS.mo e il 1° sabato di ogni mese iniziando alle ore 16.30

Celebrazione

Preghiera

Battesimo

Cresima

Matrimonio

Confessioni

Incontri

Formazione

Oratorio

Catechesi per iniziazione cristiana

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ATTIVITà PARROCCHIALI 2010-2011