Il Risicoltore (Febbraio 2015)

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LVII - n. 2 Febbraio 2015 CASTELLO D’AGOGNA Lo scorso 4 febbraio sono stati presentati anche i dati di CRA-SCS sulla produzione di seme Il Centro Ricerche ha esposto i suoi studi Sperimentazioni su lotta alle infestanti, miglioramento genetico e utilizzo dei fanghi di depurazione . Paolo Carrà Con l'approssimarsi della stagione primaverile, il tema di cosa seminare è uno dei quesiti maggiormente ricor- renti. Da alcuni anni assi- stiamo già al mese di di- cembre alla corsa delle pre- notazione di quelle varietà che hanno registrato buone performance agronomiche e di mercato. In particolare, alcune varietà da interno e alcune varietà Clearfield hanno raggiunto una sorte di over booking grazie alle buone produzioni e alle positive quotazioni di mercato. Il pericolo però di scegliere le varietà in base ai listini può comportare seri rischi soprattutto in mercati così volatili. Penso che per orientare le proprie scelte varietali, debba essere presa in considerazione una pluralità di fattori a partire dal Bilancio di Collocamento presentato a dicembre a Roma, dal quale si evince che c'è stato un leggero incremento del consumo interno, una flessione della produzione, uno spostamento verso le varietà japonica con la conseguente diminuzione di quelle indica. E' necessario anche considerare se le varietà iscritte nel registro nazionale rientrino o meno in griglia al fine di considerare le reali possibilità di collocamento. Non ultimo, essere consapevoli che siamo in un momento congiunturale dove fattori quali le esportazioni e l'andamento del dollaro sono a noi favorevoli e della cui durata nessuna previsione possiamo fare. Probabilmente la programmazione delle semine continuerà ad essere un'illusione, ma il tentativo di questi mesi di proporre contratti di coltivazione forse sta segnando un cambio di rotta; cambio di rotta che nelle valutazione del prezzo deve tenere in giusta considerazione i costi dei produttori e la possibilità da parte dell'industria di mantenere i mercati. Per far questo serve, però, un confronto sincero ed aperto. Contrattidicoltivazione, c’è un cambio di rotta . I risultati delle prove coi concimi addizionati di inibitori della nitrificazione e dell’ureasi Ecco gli interessanti risultati del lavoro svolto al Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna sull’utilizzo in risaia di concimi addizionati di inibitori della nitrificazione e dell’ureasi. L’azoto rappresenta uno dei principali fattori che incidono sulla produttività del riso, esso viene di norma distribuito mediante concimi minerali e frazionato in più interventi: uno in presemina e uno o due interventi in copertura. Tuttavia, soprattutto nei suoli di risaia, caratterizzati da particolari condizioni di coltivazione e di gestione del- l’acqua, l’efficienza d’uso dell’azoto da parte della coltura è molto variabile in funzione del periodo e delle modalità di distribuzione del concime, delle condizioni del suolo e della varietà utilizzata. La ricerca ha evidenziato il ruolo degli inibitori della nitrificazione e dell’ureasi considerati tra i mezzi principali in grado di aumentare l’efficienza della concimazione azotata in risicoltura. Tra le altre cose, si è dimostrato come si abbia una ridotta efficienza senza la simultanea inondazione delle camere dopo l’applicazione e l’interramento dell’azoto ureico e ammoniacale. Alle pag. 4-5 In allegato la Relazione Annuale 2014 Pma, questione ancora sospesa L’EVENTO Dal 27 febbraio al 1° marzo Ecco Fiera in Campo “Noi ci mettiamo la faccia perché il riso abbia la sua” . E’ lo slogan della Fiera in Campo 2015, arrivata alla 38ª edizione, una kermesse che rispetterà la tradizione ma che si aprirà anche all’innovazione. In programma dal 27 febbraio al 1° marzo al Centro Fiere di Caresanablot, in cinquemila metri quadrati espositivi accoglierà 220 espositori provenienti da tutta Italia e gli oltre ventimila visitatori stimati e attesi. Le prove in campo (vero e proprio fiore all’occhiello della manifestazione) si svol- geranno invece sui 40 ettari esterni alla struttura. In merito agli appuntamenti che i giovani Anga hanno definito per la tre giorni, saranno come sempre tanti: si partirà con un convegno, il 27, decisamente tecnico: si parlerà infatti di "Risicoltura innovativa e conservativa: un paradosso", a cui seguirà, il giorno successivo, l’incontro “Noi mettiamo la faccia perché il riso abbia la sua” , una sorta di tavolo di confronto pubblico sui problemi con- tingenti della risicoltura. Altri spazi saranno, invece, più interattivi e coinvolgeranno bambini e adolescenti nei “Rice villages for kids” . A pag. 10 Di fronte alla richiesta dell’applicazione della clau- sola di salvaguardia per le importazioni di riso lavorato dalla Cambogia a dazio zero la Commissione europea sembra non voler sentire ragioni. Ma i motivi e l’in- sistenza dei rappresentanti della filiera risicola l’ha obbligata ad aggiornare l’esame della pratica in un nuovo incontro a Bruxelles. A pag. 9 Il lavoro del Centro Ri- cerche sul Riso e i risultati dell’attività dei produttori sementieri e dei moltipli- catori di sementi di riso. Questi gli argomenti al centro del convegno “Spe- rimentazione agronomica e attività sementiera per una risicoltura d’eccellen- za” svoltosi lo scorso 4 febbraio a Castello d’Ago- gna. Introdotti dal direttore generale e dal presidente dell’Ente Nazionale Risi, Roberto Magnaghi e Paolo Carrà, i principali interventi della mattinata hanno pre- sentato l’attività di speri- mentazione del Centro Ri- cerche per la campagna 2014, incentrata soprattut- to su quattro ricerche: “Lotta alle infestanti della risaia: due anni di prove per il controllo di giavoni ALS-resistenti” , “Utilizzo agronomico di fanghi di de- purazione in risaia: risultati di una sperimentazione di lungo periodo” , “Ottimizza- zione della fertilizzazione azotata in risaia mediante l'utilizzo di sensori di vi- gore” e “Breeding finaliz- zato alla costituzione di va- rietà resistenti al bruso- ne” . Sono poi stati esposti i dati di CRA-SCS che hanno evidenziato come, dopo due anni di calo, nel 2014 la superficie destinata alla produzione di seme ha mo- strato un cambio di ten- denza, facendo registrare un leggero incremento ri- spetto al 2013: gli ettari controllati da CRA-SCS so- no stati 10.627 (erano 10.289 nel 2013), di cui 9.752 sono stati approvati e 876 scartati (8,2%). L’incontro è stato anche l’occasione per premiare i vincitori del Concorso na- zionale per i produttori di sementi di riso, giunto alla 104ª edizione. Alle pag. 6-7 Ecco la Relazione Annuale 2014. La nuova edizione, giunta a quota 47, la tro- vate allegata a questo numero de “Il Risicoltore” nel suo formato maneggevole e facilmente fruibile anche per chi lo deve utilizzare mentre si trova in campo. Anche quest’anno si parte da un’analisi della situazione meteorologica dell’anno da poco conclusosi che ha pesantemente condizionato la campagna di coltivazione con temperature sotto la media e pre- cipitazioni abbondanti in gran parte della stagione di coltivazione. Così si sono ri- scontrati non pochi casi di sterilità e aborti fiorali dovuti principalmente al freddo e danni provocati da diffusi attacchi di bru- sone favoriti dall’elevata umidità. Ci sono i dati relativi alle superfici col- tivate, allo sviluppo della Rete Dimostra- tiva Riso (RDR 2014) per offrire ai risicoltori la possibilità di poter valutare prevalen- temente le novità più recenti del patri- monio varietale (24 le varietà presentate), un significativo capitolo dedicato alle pro- ve di diserbo, e uno sulle prove agro- nomiche focalizzate sull’impiego di con- cimi azotati speciali in risaia. A pag. 8 Sala gremita al convegno dello scorso 4 febbraio al Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna

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Anno LVIII n. 2 Mensile di informazioni agricole industriali e commerciali sul RISO dell'Ente Nazionale Risi

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @EnteRisi

Anno LVII - n. 2 Febbraio 2015

CASTELLO D’AGOGNA Lo scorso 4 febbraio sono stati presentati anche i dati di CRA-SCS sulla produzione di seme

Il Centro Ricerche ha esposto i suoi studiSperimentazioni su lotta alle infestanti, miglioramento genetico e utilizzo dei fanghi di depurazione

.

Paolo Carrà

Con l'approssimarsi dellastagione primaverile, il temadi cosa seminare è uno deiquesiti maggiormente ricor-renti. Da alcuni anni assi-stiamo già al mese di di-cembre alla corsa delle pre-notazione di quelle varietàche hanno registrato buoneperformance agronomiche e

di mercato. In particolare, alcune varietà da interno ealcune varietà Clearfield hanno raggiunto una sortedi over booking grazie alle buone produzioni e allepositive quotazioni di mercato. Il pericolo però discegliere le varietà in base ai listini può comportareseri rischi soprattutto in mercati così volatili. Pensoche per orientare le proprie scelte varietali, debbaessere presa in considerazione una pluralità di fattoria partire dal Bilancio di Collocamento presentato adicembre a Roma, dal quale si evince che c'è statoun leggero incremento del consumo interno, unaflessione della produzione, uno spostamento versole varietà japonica con la conseguente diminuzionedi quelle indica.

E' necessario anche considerare se le varietàiscritte nel registro nazionale rientrino o meno ingriglia al fine di considerare le reali possibilità dicollocamento. Non ultimo, essere consapevoli chesiamo in un momento congiunturale dove fattoriquali le esportazioni e l'andamento del dollaro sonoa noi favorevoli e della cui durata nessuna previsionepossiamo fare. Probabilmente la programmazionedelle semine continuerà ad essere un'illusione, ma iltentativo di questi mesi di proporre contratti dicoltivazione forse sta segnando un cambio di rotta;cambio di rotta che nelle valutazione del prezzo devetenere in giusta considerazione i costi dei produttorie la possibilità da parte dell'industria di mantenere imercati. Per far questo serve, però, un confrontosincero ed aperto.

Contratti di coltivazione,c’è un cambio di rotta

.

.

I risultati delle prove coi concimi addizionatidi inibitori della nitrificazione e dell’ureasi

Ecco gli interessanti risultati del lavoro svolto al CentroRicerche sul Riso di Castello d’Agogna sull’utilizzo in risaiadi concimi addizionati di inibitori della nitrificazione edell’ureasi.

L’azoto rappresenta uno dei principali fattori che incidonosulla produttività del riso, esso viene di norma distribuitomediante concimi minerali e frazionato in più interventi:uno in presemina e uno o due interventi in copertura.Tuttavia, soprattutto nei suoli di risaia, caratterizzati daparticolari condizioni di coltivazione e di gestione del-l’acqua, l’efficienza d’uso dell’azoto da parte della coltura èmolto variabile in funzione del periodo e delle modalità didistribuzione del concime, delle condizioni del suolo e dellavarietà utilizzata. La ricerca ha evidenziato il ruolo degliinibitori della nitrificazione e dell’ureasi considerati tra imezzi principali in grado di aumentare l’efficienza dellaconcimazione azotata in risicoltura.

Tra le altre cose, si è dimostrato come si abbia una ridottaefficienza senza la simultanea inondazione delle cameredopo l’applicazione e l’interramento dell’azoto ureico eammoniacale.

Alle pag. 4-5.

In allegato la Relazione Annuale 2014

Pma, questione ancora sospesa

L’EVENTO Dal 27 febbraio al 1° marzo

Ecco Fiera in Campo“Noi cimettiamo la faccia perché il riso abbia la sua”. E’

lo slogan della Fiera in Campo 2015, arrivata alla 38ªedizione, una kermesse che rispetterà la tradizione mache si aprirà anche all’innovazione. In programma dal 27febbraio al 1° marzo al Centro Fiere di Caresanablot, incinquemila metri quadrati espositivi accoglierà 220espositori provenienti da tutta Italia e gli oltre ventimilavisitatori stimati e attesi. Le prove in campo (vero eproprio fiore all’occhiello della manifestazione) si svol-geranno invece sui 40 ettari esterni alla struttura.

In merito agli appuntamenti che i giovani Anga hannodefinito per la tre giorni, saranno come sempre tanti: sipartirà con un convegno, il 27, decisamente tecnico: siparlerà infatti di "Risicoltura innovativa e conservativa: unparadosso", a cui seguirà, il giorno successivo, l’incontro“Noi mettiamo la faccia perché il riso abbia la sua”, unasorta di tavolo di confronto pubblico sui problemi con-tingenti della risicoltura. Altri spazi saranno, invece, piùinterattivi e coinvolgeranno bambini e adolescenti nei“Rice villages for kids”.

A pag. 10

Di fronte alla richiesta dell’applicazione della clau-sola di salvaguardia per le importazioni di riso lavoratodalla Cambogia a dazio zero la Commissione europeasembra non voler sentire ragioni. Ma i motivi e l’in-sistenza dei rappresentanti della filiera risicola l’haobbligata ad aggiornare l’esame della pratica in unnuovo incontro a Bruxelles.

A pag. 9

Il lavoro del Centro Ri-cerche sul Riso e i risultatidell’attività dei produttorisementieri e dei moltipli-catori di sementi di riso.Questi gli argomenti alcentro del convegno “Spe-rimentazione agronomicae attività sementiera peruna risicoltura d’eccellen-za” svoltosi lo scorso 4febbraio a Castello d’Ago-gna. Introdotti dal direttoregenerale e dal presidentedell’Ente Nazionale Risi,Roberto Magnaghi e PaoloCarrà, i principali interventidella mattinata hanno pre-sentato l’attività di speri-mentazione del Centro Ri-cerche per la campagna2014, incentrata soprattut-to su quattro ricerche:“Lotta alle infestanti dellarisaia: due anni di prove peril controllo di giavoniALS-resistenti”, “Utilizzoagronomico di fanghi di de-purazione in risaia: risultatidi una sperimentazione di

lungo periodo”, “Ottimizza-zione della fertilizzazioneazotata in risaia mediantel'utilizzo di sensori di vi-gore” e “Breeding finaliz-zato alla costituzione di va-rietà resistenti al bruso-ne”.

Sono poi stati esposti idati di CRA-SCS che hanno

evidenziato come, dopodue anni di calo, nel 2014 lasuperficie destinata allaproduzione di seme hamo-strato un cambio di ten-denza, facendo registrareun leggero incremento ri-spetto al 2013: gli ettaricontrollati da CRA-SCS so-no stati 10.627 (erano

10.289 nel 2013), di cui9.752 sono stati approvatie 876 scartati (8,2%).

L’incontro è stato anchel’occasione per premiare ivincitori del Concorso na-zionale per i produttori disementi di riso, giunto alla104ª edizione.

Alle pag. 6-7

Ecco la Relazione Annuale 2014. Lanuova edizione, giunta a quota 47, la tro-vate allegata a questo numero de “IlRisicoltore” nel suo formatomaneggevolee facilmente fruibile anche per chi lo deveutilizzare mentre si trova in campo.

Anche quest’anno si parte da un’analisidella situazione meteorologica dell’annoda poco conclusosi che ha pesantementecondizionato la campagna di coltivazionecon temperature sotto la media e pre-cipitazioni abbondanti in gran parte dellastagione di coltivazione. Così si sono ri-scontrati non pochi casi di sterilità e aborti

fiorali dovuti principalmente al freddo edanni provocati da diffusi attacchi di bru-sone favoriti dall’elevata umidità.

Ci sono i dati relativi alle superfici col-tivate, allo sviluppo della Rete Dimostra-tiva Riso (RDR 2014) per offrire ai risicoltorila possibilità di poter valutare prevalen-temente le novità più recenti del patri-monio varietale (24 le varietà presentate),un significativo capitolo dedicato alle pro-ve di diserbo, e uno sulle prove agro-nomiche focalizzate sull’impiego di con-cimi azotati speciali in risaia.

A pag. 8

Sala gremita al convegno dello scorso 4 febbraio al Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna

Page 2: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

2 FEBBRAIO 2015

Concimi con azoto stabilizzatodall’inibitore della nitrificazione3,4 DMPP

Concimi composti NKcon azoto Entec®e potassio da cloruro

Flexammon®

Entec® 26

Entec® 46

Entec® 13-10-20

Flexammon® 19-0-35

Flexammon® 24-0-29

Flexammon® 32-0-18

The Fertilizer Experts.Via Marconato 8

I-20811 Cesano Maderno MBTel. +39 0362 607 100 - Fax +39 0362 607 822

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Page 3: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

TECNICA FEBBRAIO 2015 3

SPECIALE ANALISI Il valore delle sostanze azotate sulle etichette nutrizionali da apporre sulla confezione di vendita

Il contenuto di proteine del risoCostituiscono circa il 7% del contenuto di un granello. Al Centro Ricerche si determina col metodo KjeldahlC. Simonelli* - M. Cormegna*

Si inizia con questo nu-mero de “Il Risicoltore” aprendere in considerazioneuna determinazione anali-tica il cui risultato è ripor-tato nelle etichette nutri-zionali: il contenuto di pro-teine (o, con linguaggio piùchimico, il contenuto di so-stanze azotate).

In cosa consiste?Il granello di riso lavorato

è costituito principalmenteda carboidrati (circa l’80%),prevalentemente amido,nelle sue due forme, ami-losio e amilopectina (di cuigià si è parlato ne “Il Ri-sicoltore” numero 6 del2014), a cui si accompa-gnano altri costituenti, inquantità più modeste, co-me le proteine (circa il 7%),i lipidi (circa lo 0.5%), l’ac-qua (circa il 12%) e costi-tuenti minoriquali le vita-mine, i mi-croelementi egli oligoele-menti.

Le proteinesono macro-molecole bio-logiche, for-mate da una opiù catene amminoacidicheche contengono al loro in-terno un gruppo funzionaleamminico (un compostodell’azoto). Per questo, in-fatti, nella metodologia dianalisi delle proteine, siesegue la determinazionedel contenuto di azoto co-me elemento chimico e, at-traverso la moltiplicazionecon l’appropriato fattore dicorrezione (che per il riso è5.95), si ottiene la percen-tuale proteica.

Perché si determina?Conoscere il quantitativo

delle sostanze proteiche,che vengono assunte, puòessere importante per di-verse finalità. Ad esempioun consumatore consape-vole troverà sicuramenteutile conoscere quante pro-teine ingerisce mangiando

un certo quantitativo di riso;oppure un venditore puòritenere strategico riportaresull’etichetta nutrizionale,da apporre sulla confezionedi vendita, l’indicazione deltenore proteico ed, even-

tualmente, lapercentualedegli ammi-noac id i es-senziali con-tenuti. Anco-ra, un agricol-tore o unosperimenta-tore, proprioper scopi di ri-

cerca, potrebbe essere in-teressato a conoscere co-me si rifletta l’effetto di unaparticolare concimazionesul contenuto di sostanzeazotate nel granello. Vi so-no , in fa tt i ,aree di colti-vazione dovele caratteristi-che del suolocon elevatadotazione disostanza or-ganica con-sentono di ot-tenere un altocontenuto di proteine (adesempio, il riso coltivatonella zona del Delta delPo).

Come si determina?Tra le tecnologie dispo-

nibili per la determinazionedell’azoto o delle proteine

le più comunemente uti-lizzate sono: il metodo Kjel-dahl, la tecnica Dumas e laspettroscopia del vicino in-frarosso (NIR).

Il Laboratorio ChimicoMerceologico ha scelto dideterminare il contenuto diazoto (e, quindi, le proteine)tramite uno dei metodi piùrigorosi: il metodo Kjeldahl,applicando la Norma Inter-nazionale ISO 20483:2013“Cereals and pulses – De-termination of the nitrogencontent and calculation ofthe crude protein content –Kjeldahl method”. Questometodo è stato convalidatoda diverse OrganizzazioniInternazionali, come AOAC,AACC, ISO, ecc., e da variRegolamenti UE.

Il metodo è estrema-mente robu-sto (affidabi-le), ed è statomesso a pun-to dal chimicodanese JohanKjeldahl nel1883. Sonoprevist i trestep analitici:la digestione

del campione in acido sol-forico concentrato in pre-senza di catalizzatore me-tallico per cui l’azoto pro-teico viene trasformato insolfato di ammonio; la neu-tralizzazione dell’acido conl’estrazione dell’ammonia-ca mediante distillazione a

vapore e intrappolamentoin soluzione acida; la tito-lazione dell’ammoniaca di-stillata e il calcolo della suapercentuale.

Gli strumenti in uso allaboratorio sono automatiz-

zati ed è possibile utilizzareapparecchi di digestioneparticolarmente efficaci esicuri, come il nuovo di-gestore a 12 posti di re-cente acquisizione e il si-stema computerizzato die s t r a z i o n eche permetteuna veloce di-s t i l l a z i o n edelle frazioniazotate. Il ci-clo analitico sicompleta conuna titolazio-ne, eseguitacon una bu-retta digitale.

Il Laboratorio ChimicoMerceologico, per garanti-re elevati standard qualita-tivi ai propri clienti, ha ac-creditato (con Accredia) ta-le metodica analitica su ce-reali e leguminose e nemette periodicamente in at-to tutti i processi di con-

trollo qualità (utilizzo di ma-teriali di riferimento nellaroutine analitica, manteni-mento della qualifica delpersonale, partecipazione atest collaborativi e verificadelle prestazioni con caden-

za periodica).La tecnica

Dumas pre-vede, invece,la determina-zione dell’a-zoto median-te combustio-ne, con appo-sito analizza-tore dedicato.

Un’alternativa, che non èdistruttiva e si esegue sulcampione tal quale, è for-nita dall’analisi spettrosco-pica all’infrarosso nota co-me NIR; questa tecnica ètuttavia considerata indiret-ta, in quanto è necessariocomunque effettuare unataratura mediante confron-to con i risultati ottenuti conun metodo rigoroso comead esempio il Kjeldahl.

…alcuni risultatiPrendendo in considera-

zione alcune varietà di risosemigreggio e lavorato, èpossibile evidenziare il dif-ferente contenuto di pro-teine, come mostrato nelgrafico. Risulta anche evi-dente che, con la lavora-zione, si ha una diminuzio-ne del contenuto proteico.

…per approfondirel’argomento

AA.VV. (2008) “Il Riso”.Collana Coltura & Cultura,Bayer CropScience. Ed.Script, Bologna.

* Ente Nazionale Risi -Laboratorio Chimico

Merceologico (CentroRicerche sul Riso)

Contenuto di proteine in diverse varietà di riso

Il nuovo dige-store a 12 po-sti acquistatorecentementedal laboratoriodel Centro Ri-cerche sul Risodi Castello d’A-gogna

tNon va dimenticato che,

a seguito dellalavorazione, si hauna diminuzione

del contenuto proteico

tLe proteine sonomacromolecole

biologiche, formateda una o più catene

amminoacidiche

Il sistema computerizzato diestrazione che permette una ve-loce distillazione delle frazioniazotate

tIl riso coltivato nella

zona del Delta del Poha un alto contenuto

proteico per laparticolarità del suolo

Per informazioni tecniche: Agreko - Lana/BZTel +39 0473 550 634 - [email protected]

Migliora lafertilità naturaledel terreno

Elevata resaallalavorazione

Produzionicostantementead alto livello

Page 4: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

TECNICA4 FEBBRAIO 2015

LE SPERIMENTAZIONI Ecco gli interessanti risulta

L’utilizzo in risaiadi inibitori della ni

L’azoto rappresenta uno dei principali fattori cheincidono sulla produttività del riso. La sua efficienzaè molto variabile in funzione del periodo, delle modalitàdi distribuzione del concime, delle condizioni del suolo(completamente asciutto, umido, sommerso) e dellavarietà che viene utilizzata

D. Tenni*, G. Beltarre*,E. Miniotti*, M. Romani*

L’azoto rappresenta unodei principali fattori che in-cidono sulla produttività delriso, esso viene di normadistribuito mediante conci-mi minerali e frazionato inpiù interventi: uno in pre-semina e uno o due in-terventi in copertura. Tut-tavia, soprattutto nei suolidi risaia, caratterizzati daparticolari condizioni di col-tivazione e di gestione del-l’acqua, l’efficienza d’usodell’azoto da parte della col-tura è molto variabile infunzione del periodo e dellemodalità di distribuzionedel concime, delle condi-zioni del suolo (completa-

mente asciutto, umido,sommerso) e della varietàutilizzata (De Datta et al.1988; Wilson et al. 1989).Numerosi studi riportano,infatti, valori di efficienzavariabili tra 20% e 50% (DeDatta, 1981; Patrick e Red-dy, 1976; Prasad e De Dat-ta, 1979), confermando co-sì, come il riso abbia un’ef-ficienza d’uso dell’azoto in-feriore rispetto a quella ri-portata per lamaggior partedelle colture in asciutta.

Cosa determina il diversoassorbimento dell’azoto

A influenzare negativa-mente la percentuale diazoto assorbito dalla colturaconcorrono principalmentetutti i meccanismi di perdita

che si realizzano nel siste-ma risaia, la cui importanzavaria a seconda della tec-nica colturale eseguita. Nel-la tecnica di semina in ac-qua e sommersione con-tinua, infatti, le principaliperdite di azoto si verificanoa causa della lisciviazionedell’ammonio (NH4

+), dellavolatilizzazione di ammo-niaca (NH3) e delle perditeper ruscellamento superfi-ciale, mentre, con la se-mina interrata e sommer-sione posticipata assumo-no una certa importanzaanche le perdite per lisci-viazione dei nitrati e pervolatilizzazione di protossi-do d’azoto (N2O), a causadell’instaurarsi di condizioniaerobiche nel suolo.

In uno studio condotto suriso concimato con azotomarcato è stato riscontrato,comunque, come le perditedi maggior rilevanza sareb-bero da imputare alla vo-latilizzazione e soprattuttoal ciclo nitrificazione-deni-trificazione (Reddy, 1982).

La volatilizzazione del-l’ammoniaca può avvenirein presenza di risaia alla-gata, in questo caso il pro-cesso è influenzato dal pHdell’ambiente (acqua disommersione e suolo), dal-la concentrazione dello io-ne ammoniacale nell’acquadi sommersione e/o nellasoluzione circolante, dallacapacità di scambio catio-nico, dalla profondità del-l’acqua di sommersione,dalla temperatura e dallavelocità del vento (Jaya-weera e Mikkelsen, 1990 a,b; 1991); ma può ancheavvenire quando i fertiliz-zanti ureici o a base diammonio sono distribuitisu suolo asciutto, senza es-sere interrati, e intercor-rono parecchi giorni primadella sommersione, condi-zioni che peraltro si veri-ficano frequentemente du-rante la prima concimazio-ne di copertura nella se-mina interrata a file. In ognicaso, distribuendo il con-cime su terreno asciutto eintervenendo tempestiva-mente con la sommersioneoppure somministrandoloin poca acqua, che nel bre-ve periodo può percolarenel terreno, le perdite pervolatilizzazione risultano

decisamente inferiori ri-spetto ad applicazioni surisaia sommersa (Katyal eGadalla, 1990; Patra et al.1996).

Le perdite causate daiprocessi di nitrificazio-ne-denitrificazione, invece,presuppongono il verificarsidi fenomeni ossidativi a ca-rico dell’azoto ammoniaca-le (nitrificazione), seguiti daprocessi di riduzione di ni-trito e nitrato a protossidodi azoto o azoto molecolare(denitrificazione), che, perla loro naturagassosa, so-no dispersi inatmosfera.

La nitrifica-zione dell’a-zoto ammo-niacale avvie-ne solo in pre-senza di os-sigeno e, inparticolare, dipotenziali diossidoriduzione del terrenosuperiori ai 300 mV (a pH 7)(Reddy e Patrick, 1986).

Sebbene nella tecnicadella semina in sommer-sione l’acqua ricopra il ter-reno per gran parte del ciclocolturale, il processo di ni-trificazione può teorica-mente avvenire in alcunicomparti del sistema suo-lo-pianta: lo strato super-ficiale del terreno e la ri-zosfera (Patrick e Mahapa-tra, 1968; Reddy e Patrick,1986; Savant e De Datta,1982); inoltre, bisogna ri-cordare che situazioni dicompleta aerobiosi si pos-

sono ritrovare in risaia an-che durante le più o menofrequenti asciutte praticatenel corso del ciclo colturalee in tutto il periodo dipre-sommersione, partico-larmente prolungato nel ca-so delle semine interrate. Initrati prodotti nelle zoneaerobiche sono dotati dielevata mobilità e possonospostarsi velocemente inprofondità, andando sog-getti a fenomeni di per-colazione ma, più facilmen-te, di denitr i f icazione

( K h d y e r eCho, 1983).Infatti, al disotto del lostrato ossida-tivo, le condi-zioni di anae-robiosi favori-scono l’attivi-tà di denitri-f i c a z i o n e(Reddy e Pa-trick, 1986).

Entrambi i processi sono ditipo biologico in quanto nel-la nitrificazione intervengo-no i batteri Nitrosomonas eNitrobacter, mentre il pro-cesso riduttivo è sostenutoda specie appartenenti aigeneri Pseudomonas, Al-caligenes, Bacillus e Mi-crococcus (Zavatt aro ,1994), di conseguenza latemperatura, nell'influenza-re lo sviluppo di questi mi-croorganismi, gioca un ruo-lo fondamentale sull’entitàe la velocità delle perdite(Hagin et al., 1982).

In questo contesto, quin-di, assumono grande im-

Produzione di risone conseguita per i trattamenti con urea e con urea + NBPT (solo nelle applicazioni incopertura) alle differenti dosi di applicazione. Il frazionamento della dose totale è stato ripartito in tresomministrazioni: pre-semina – accestimento – differenziazione della pannocchia.

tLe perdite di maggiorrilevanza sarebbero

da imputarealla volatilizzazionee soprattutto al ciclo

nitrificazione-denitrificazione

TrattamentoDose

applicazionekg/ha

Produzione granellat/ha

LSD.05

Urea e NBPTe NBPT (160kg/ha)

60-50-50 10,1 a

Urea (160 kg/ha) 60-50-50 9,7 b

Urea e NBPTe NBPT (130kg/ha)

60-35-35 9,5 b

Urea (130 kg/ha) 60-35-35 9,1 c

Testimonenon concimato

4,4 d

Tabella 1, trattamenti con urea e con urea + NBPT

Viale Forlanini, 40 - BALZOLA (AL) - Tel. 0142.80.41.55 - Fax 0142.80.39.35www.biani.it - [email protected]

BIANI F.LLIs.n.c.COSTRUZIONI MECCANICHE ED AGRICOLE

IMPIANTI ESSICAZIONE,

MOVIMENTAZIONE,

PULITURA E

STOCCAGGIO CEREALI

Page 5: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

TECNICA FEBBRAIO 2015 5

ati del lavoro svolto al Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna

a di concimi addizionatiitrificazione e dell’ureasi

portanza tutti quegli stru-menti in grado di ridurre leperdite di azoto, creandocosì un aumento dell’ef-ficienza della concimazioneazotata; ciò si traduce in unrisparmio di concime, poi-ché si renderebbe neces-saria una minor dose difertilizzante azotato per rag-giungere livelli produttivisoddisfacenti.

Il ruolo degli inibitoriGli inibitori dell’ureasi e

gli inibitori della nitrificazio-ne sono considerati tra imezzi principali in grado diaumentare l’efficienza dellaconcimazione azotata in ri-sicoltura; tra i primi uno deipiù impiegati è rappresen-tato dall’NBPT (N-(n-butyl)thiophosphoric triamide),un composto chimico che,addizionato all’urea, è ingrado di rallentare il pro-cesso di dissociazione del-l’urea ad ammonio, che di-venta quindi disponibile perl’assorbimento da partedella pianta, riducendo allostesso tempo le perdite pervolatilizzazione. L'utilizzo diquesto inibitore risulta van-taggioso quando il concimeè distribuito su suoloasciutto, non viene inter-rato e passano 3-5 giorni

prima che la risaia sia som-mersa, diventando, così, in-teressante per gli interventidi copertura. L’effetto del-l’NBPT diminuisce se siopera su suolo umido (Har-rell et al., 2014), mentre inletteratura siritrovano ri-sultati contra-stanti circa lasua efficacianelle distribu-zioni in acqua(Buresh et al.,1988; Phon-gpan et al.,1995).

Tra gli ini-bitori della ni-tr if icazione,invece, il piùcomune è senz’altro ilDMPP (3,4 dimetilpirazolo-fosfato) contenuto nei fer-tilizzanti Entec, esso agiscerallentando il primo passag-gio della trasformazionedell’azoto ammoniacale innitrato per un periodo com-preso tra le 4 e le 10 set-timane, risultando utile nel-le applicazioni di presemi-na.

Le sperimentazioni delCentro Ricerche sul riso

Per verificare l’efficacia diquesti inibitori e stabilire

quali siano le modalità diapplicazione che consenta-no di sfruttare al meglio leloro caratteristiche, l’EnteNazionale Risi ha svolto,presso il Centro Ricerche,due sperimentazioni distin-

te in cui il trat-tamento conurea è statoconfrontatocon i due ini-bitori.

La pr imasperimenta-zione, volta avalutare l’ef-fetto dell’N-BPT nelle ap-plicazioni dicopertura, hamesso in evi-

denza come questo inibi-tore consenta di raggiun-gere produzioni di granellapiù elevate rispetto al trat-tamento con urea (tabella1). I risultati, infatti, indi-cano un significativo au-mento della produzione di0,4 t ha-1 rispetto all’urea,sia alla dose di 130 kg N ha-1

, sia di 160 kg N ha-1 ; si puònotare, inoltre, che l'NBPTalla dose di 130 kg N ha-1

abbia prodotto quanto l'u-rea alla dose di 160 kgN ha-1

. Occorre sottolineare chele concimazioni in coper-

tura sono state effettuatesu terreno sgrondato e so-no intercorsi 5 giorni dal-l’intervento fertilizzante pri-ma della successiva som-mersione. I risultati con-seguiti confermano comel’NBPT dimostri un validoeffetto nel ridurre le perditeper volatilizzazione e nel-l'aumentare l'efficienza del-la concimazione in coper-tura, qualora non sia pos-sibile sommergere le ca-mere immediatamente do-po la concimazione.

L'altra sperimentazione,che ha messo a confrontol’Entec con l’urea, distri-buiti in presemina a diversiintervalli di tempo dallasommersione, evidenziacome le differenze di pro-duzione tra i due concimiaumentino progressiva-mente anticipando le distri-buzioni del fertilizzante.

Inoltre, l’incremento pro-duttivo ottenuto con l’En-

tec, rispetto all’urea, è ri-sultato superiore in con-dizioni di gestione dell’ac-qua con le tre consueteasciutte: radicamento, ac-cestimento e differenziazio-ne della pannocchia (tabella2).

L’Entec ha dimostratouna buona stabilità produt-tiva, relativamente all’epo-ca di applicazione. In som-mersione continua si è pas-sati da 8,63 t/ha, con ap-plicazioni a 1 giorno dallasommersione, a 8,25 t/ha a14 giorni e a 8,61 t/ha a 28giorni, senza alcuna diffe-renza statistica tra i pe-riodi.

Con le asciutte, il pro-dotto inibito ha riportatouna produzio-ne di circa 8t/ha in tutti etre i momentidi distribuzio-ne. Al contra-rio, l’urea, purrea l i zzandouna produzio-ne simile al-l’Entec a 1giorno dallasommersio-ne, ha ridotto le proprieprestazioni produttive diuna quantità di risone su-periore a 1 t/ha, quandodistribuita 28 giorni primadell’inondazione delle ca-mere.

Dalle medie delle duecamere (tabella 2, terza co-lonna) appare chiaro comel’Entec dimostri i maggiorivantaggi produttivi nelle ap-plicazioni non immediata-mente precedenti la som-mersione e come l’appli-cazione unica in pre-seminadel concime inibito non siarisultata inferiore statistica-mente all’utilizzo dell’ureafrazionata.

I risultatiDa quanto riportato,

emerge quindi che se l’or-ganizzazione delle opera-zioni colturali in pre-semina(preparazione del letto disemina, trattamenti erbici-di, operazioni relative allasommersione) non permet-te la simultanea inondazio-ne delle camere dopo l’ap-plicazione e l’interramentodell’azoto ureico e ammo-

niacale, i processi di ni-trificazione (specie se fa-voriti da temperature su-periori a 10°C e dalla pre-senza di umidità del ter-reno) portano a una drasticariduzione dell’efficienzadella concimazione azotata.Questo è anche il caso dellesemine interrate, semprepiù diffuse nell'areale risi-colo italiano, in cui la som-mersione delle camere vie-ne effettuata quando la col-tura si trova a inizio ac-cestimento e, comunque,parecchio tempo dopo l'in-tervento di concimazione dipresemina.

In tali situazioni, si con-siglia l'utilizzo di un inibitoredella nitrificazione efficace,

quale il 3,4 di-metilpirazolo-fosfato conte-nuto nei fer-tilizzanti En-tec nelle ap-plicazioni dipre-semina,i n quan t o ,permettendouna riduzionedelle perdite,è in grado di

portare a un aumento dellaproduzione o comunque duna diminuzione dei quan-titativi di azoto da appor-tare.

Discorso a parte va fattoper le concimazioni in co-pertura; dalle sperimenta-zioni effettuate non sonostati evidenziati vantaggiproduttivi dall’utilizzo degliinibitori della nitrificazione(dati non riportati). Diver-samente, il fenomeno dellavolatilizzazione di ammo-niaca sembra incidere si-gnificativamente sull’effi-cienza d’uso dell’azoto daparte della coltura qualora siritardi la sommersione do-po la distribuzione del fer-tilizzante ureico sia nellafase di accestimento e siain differenziazione dellapannocchia. In tale conte-sto l’addizione di inibitoridell’ureasi (tra cui il più dif-fuso è l’NBPT) all’urea è ingrado di massimizzare leprestazioni del fertilizzan-te.

*Centro Ricerchesul Riso

Ente Nazionale Risi

Produzione di risone conseguita nei trattamenti a confronto. La dose di azoto per tutte le tesi è stata di 140 kg/ha. Nei primi 6 trattamenti tuttol’azoto è stato distribuito in pre-semina a diversa distanza temporale dalla sommersione. Nella tesi UREA frazionata, l’azoto è stato ripartito inpre-semina, accestimento, differenziazione della pannocchia.

tGli inibitori dell’ureasi

e gli inibitori dellanitrificazione sono

considerati tra i mezziprincipali in grado di

aumentare l’efficienzadella concimazioneazotata in risicoltura

TrattamentoSommersione

continuat/ha

LSD.05

3 Asciuttet/ha

LSD.05

Media2 camere

t/ha

LSD.05

UREA – 1 giorno dalla somm. 8.70 a 7.88 d 8.29 a

ENTEC (46) – 1 giorno dallasomm. 8.63 ab 8.07 bcd 8.35 a

UREA - 14 giorni dalla somm. 7.87 d 7.10 ef 7.49 b

ENTEC (46) - 14 giorni dallasomm. 8.25 abcd 8.08 abcd 8.17 a

UREA - 28 giorni dalla somm. 7.64 de 6.56 fg 7.10 b

ENTEC (46) - 28 giorni dallasomm. 8.65 ab 7.94 cd 8.29 a

UREA frazionata 60-40-40 8.61 ab 8.56 abc 8.58 a

testimone non concimato 6.46 g 5.41 h 5.93 c

MEDIA totale 8.10 7.45 7.78

Tabella 2, produzione di risone conseguita nei trattamenti a confronto

tSi ha una ridotta

efficienza senza lasimultanea inondazione

delle camere dopol’applicazione e

l’interramento dell’azotoureico e ammoniacale

Ideale e costantel’erogazionedell’azoto

Pe piùresistenti

iante più saneCalcio preziosoper le pianteed il terreno

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Page 6: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

TECNICA6 FEBBRAIO 2015

CASTELLO D’AGOGNA Lo scorso 4 febbraio un interessante convegno che ha fatto il punto dei lavori e ha richia

Lotta alle infestanti, miglioramento genetico e util lavoro del Centro Ricerche sul Riso e i numer

Comuni conpopolazio-ne ALS-resistenti

Comuni con popolazio-ne ACCasi-resistenti

Comuni con popolazio-ne con resistenza mul-tipla (ALS e ACCasi)

Diffusione dei Giavoni Resistenti in risaia

L’INCONTROIl tavolo dei re-latori al conve-gno su “Speri-mentazioneagronomica eattività semen-tiera per una ri-sicoltura d’ec-cellenza” svol-tosi lo scorso 4febbraio alCentro Ricer-che sul Riso diCastello d’Ago-gna

La cartina delGire (GruppoItaliano Resi-stenza Erbicidi- www.resi-stenzaerbici-di.it) evidenziai Comuni incui sono staterilevate popo-lazioni di gia-voni resistenti:in tutta Italiaci sono 35 Co-muni con po-polazioneALS-resistenti,7 con popola-zione ACCa-si-resistenti e18 con popola-zione con resi-stenza multi-pla

Il lavoro del Centro Ricer-che sul Riso e i risultati del-l’attività dei produttori se-mentieri e dei moltiplicatoridi sementi di riso. Questi gliargomenti al centro del con-vegno “Sperimentazioneagronomica e attività se-mentiera per una risicolturad’eccellenza” svoltosi loscorso 4 febbraio a Castellod’Agogna.

Introdotti dal direttore ge-nerale e dal presidente del-l’Ente Nazionale Risi, Rober-to Magnaghi e Paolo Carrà, iprincipali interventi dellamattinata hanno presentatol’attività di sperimentazionedel Centro Ricerche per lacampagna 2014, incentratasoprattutto su quattro inter-venti.

Lotta alle infestantidella risaia: due annidi prove per il controllodi giavoni ALS-resistenti

Il problema dei giavoni re-sistenti in risaia è diventatosempre più impellente, vistala sempremaggiore diffusio-ne che ha ormai coinvoltonumerose aree. Non solo.Come ha sottolineato Cri-stian Mancuso del settore diAgronomia del CRR, «negliultimi anni sono state rile-vate popolazioni di giavoniresistenti agli inibitori del-l'enzima acetolattato-sinte-tasi (ALS), a quelli dell'acetilcoenzima A carbossilasi (AC-Casi), ad entrambi i mecca-nismi d'azione (ALS e AC-Casi), al quinclorac e al pro-panile».

Da qui la sperimentazionebiennale che ha dimostrato:l’inefficacia dei principi attiviALS-inbitori, anche se appar-tenenti a famiglie chimichediverse, nelcontrollare ledifferenti po-polazioni dig i a v o n iALS-resisten-ti, e come, in-vece, questeultime posso-n o e s s e r econ t r o l l a t econ un’appli-cazione precoce dei grami-nicidi specifici e, nel caso deigiavoni bianchi, con un’ap-plicazione precoce di quin-clorac in miscela con un ALSinibitore.

Utilizzo agronomicodi fanghi di depurazionein risaia: risultatidi una sperimentazionedi lungo periodo

Partendo dalla constata-zione che i suoli risicoli delNord Ovest d’Italia hannouna bassa fertilità, comeconcentrazione e qualità del-la sostanza organica del suo-lo, si è deciso di sviluppareuna specifica ricerca sull’ap-plicazione dei fanghi di de-purazione in agricoltura suuncampo sperimentale pressoPieve Albignola (Pv). Nel Pa-vese, tra l’altro, i fanghi di

depurazione sono già utiliz-zati per circa 75.000 tonnel-late all’anno su un’area di14.144 ha, di cui 7.000 de-dicate al riso.

«Obiettivodella ricerca -ha spiegatoEleonora Mi-niotti, assegni-sta dell’Uni-versità di Tori-no presso ilCRR di Castel-lo d’Agogna -era valutare glieffetti sulla produzione e sul-le componenti della produ-zione, constatare le variazio-ni nelle caratteristiche delsuolo e individuare eventualieffetti sulla sicurezza alimen-tare del riso prodotto».

I risultati ottenuti sonosta-ti:

• un’eccellente perfor-mance produttiva con un in-cremento durante l’intero

studio speri-mentale;

• un grandemiglioramen-todella fertilitàdel suolo, spe-cialmente inrelazione alcontenuto disostanza or-g a n i c a d e lsuolo e all’at-

tività microbica;• un apporto sbilanciato di

nutrienti, con un accumulo difosforo nel suolo;

• l’incremento della con-centrazione di Cu e Zn nelsuolo, comunque nei limiti dilegge e, peraltro, probabil-mente utile alla coltura;

• e nessuna variazionenella concentrazione di me-talli pesanti in granella.

Ottimizzazione dellafertilizzazione azotatain risaia mediante l'utilizzodi sensori di vigore

Si tratta di un progetto na-to nel 2008 in collaborazionecon l’Università di Torino perottimizzare la concimazioneazotata, «quella che più in-cide sulla produttività dellacoltura», ha sottolineatoMarcoRomani, responsabile

del settore Agronomia delCRR che ha presentato que-sta ricerca. Lo scopo, com-battere le problematiche re-lative da una parte alla sua

carenza, co-me la bassaproduttività, edal l ’a l t ra leconseguenzedel suo ecces-so, come ilbrusone, l’al-lettamento, las te r i l i t à dafreddo o una

minore qualità merceologi-ca. La sperimentazione, ba-satasi sull’utilizzo di sensoriottici per avere gli indici diriflettanza che fornisconouna stima indiretta dello sta-to di nutrizione azotata dellacoltura attraverso la valuta-zione dello stato di vigore, siè sviluppata in più fasi, e hacomportato l’uso di una stru-mentazione specifica porta-ta manualmente o veicolatada drone. Scopo della ricer-ca, studiare la risposta pro-duttiva e degli indici vege-tazionali della coltura in pre-senza di diversi livelli di con-cimazione azotata e compa-

rare i dati produttivi ottenutiin appezzamenti gestiti conconcimazione a dose varia-bile, basata sull’impiego diindici vegetazionali e con tec-nica tradizionale.

Si è notato che c’è unabuona correlazione fra gli in-dicatori prima dell’ultima fer-tilizzazione e una buona ri-sposta della produzione dirisone a livelli crescenti diazoto. Inoltre, si è riscontratoche i sensori hanno una buo-na capacitàp r e d i t t i v a ,cioè sono ingrado di dareuna valutazio-ne della pro-duzione finale

La succes-siva applica-zione in pienocampo dellataratura par-cellare, invece, pur non ri-levando aumenti di produ-zione con la concimazione adose variabile rispetto a con-cimazione a dose fissa, haevidenziato che è possibileottenere una riduzione dellaquantità totale di azoto som-ministrata (dal 5 sino al 20

per cento).

Breeding finalizzato allacostituzione di varietàresistenti al brusone

Ha chiuso gli interventi deitecnici dell’Ente Risi LaetitiaBorgo, responsabile del La-boratorio di Biologia Mole-colare di Castello d’Agogna.

Si è partiti dalla consta-tazione che negli ultimi de-cenni si è assistito all’intro-duzione delle biotecnologienei programmi di migliora-mento genetico, che posso-no contribuire in maniera de-terminante come supportoai programmi di breedingconvenzionale. E nell’ambitodel convegnosonostatepre-sentatealcunedi questeme-todologie usate nei program-mi di ricerca che si svolgonopresso il Laboratorio di Bio-logia Molecolare dell’ENR.

Laetitia Borgo ha descrittocome dall’analisi di una seriedi ricerche reperite in lette-ratura scientifica, siano statimessi a punto nel Labora-torio di Biologia Molecolaredei protocolli in grado di ri-levare nel genoma di riso lapresenza di quattro geni diresistenza a una delle piùtemibili patologie funginedelriso: Pyricularia grisea agen-

te causale delbrusone del ri-so. Questi ge-ni sono in gra-do di contra-stare l’insor-genza del lapatologia cau-sata dai ceppidel fungo pre-senti nell’a-reale di colti-

vazione italiano.In questi anni è stato ef-

fettuato uno screening di di-verse accessioni presentinella banca del germopla-sma dell’Ente Nazionale Risial fine di caratterizzarle dalpunto di vista molecolare inmerito alla resistenza a Pyri-

cularia grisea.«Obiettivoprimariodi que-

sto lavoro - ha spiegato laresponsabile del Laboratoriodi Biologia Molecolare - èstato quello di utilizzare que-ste conoscenze ed inserirlenei programmi di breedingtradizionale coadiuvando il la-voro del breeder nell’otteni-mento di varietà che pos-siedono uno o più geni diresistenza all’interno del lorogenoma».

E’ stato, quindi, sottoli-neato come da un breedingtradizionale si sia passato aquello assistito da marcatorimolecolari, tecnica affidabilee vantaggiosa in termini ditempi e costi, in grado dioffrire nuove varietà di risomigliorate sotto l’aspettodella resistenza a Pyriculariagrisea e con ricadute nonsoltanto produttive ma an-che in termini di rispetto am-bientale derivante da un mi-nore uso di fungicidi.

Risultato concreto delbreeding assistito con mar-catori molecolari per la re-sistenza a Pyricularia griseasono le varietà Libero, CL71,CL26, CL80, CL12, CL46 eCL15 iscritte dall’ENR al Re-gistroNazionale delle Varietàdi Riso e CL31, CL28 e CL33in corso di iscrizione.

tL’utilizzo di fanghi

di depurazione nell’areapavese ha determinato

un’eccellenteperformance produttiva

tLa sperimentazione

al CRR ha dimostratoche l’applicazione

dei graminicidi specificicontrolla efficacementei giavoni ALS-resistenti

tUn breeding assistito

da marcatori molecolariha ricadute non soltanto

produttive ma anchein termini di rispetto

ambientale

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TECNICA FEBBRAIO 2015 7

amato centinaia di operatori della filiera

tilizzo dei fanghi,ri dei sementieri

I DATI DI CRA-SCS SULLA CERTIFICAZIONE DELLE SEMENTI DI RISO Sono state realizzate colture per la produzione di sementi di oltre 120 diverse varietà

E’ aumentata la superficie destinata alla produzione di seme

Ecco i vincitori del Concorso nazionaleAnche nel 2014 è stato bandito il

Concorso nazionale per i produttori disementi di riso, giunto alla 104ªedizione.

Quest’anno gli enti promotori -Ente Nazionale Risi e CRA-SCS (exENSE) hanno proposto alcune novitàper quanto riguarda la cerimonia dipremiazione dei moltiplicatori che sisono distinti per la qualità del semeprodotto.

Si è pensato di inserire la ce-rimonia all’interno di una giornata

dedicata a tutti i risicoltori che, es-sendo gli utilizzatori finali delle se-menti certificate, sono i soggetti piùinteressati a conoscere le eccellenzedella produzione sementiera.

All’ultimo concorso hanno parte-cipato 173 moltiplicatori, 10 dei qualihanno ricevuto uno dei primi premimessi in palio (pannocchie e me-daglie d’oro, coppe d’argento), men-tre ad altri 40 sono stati consegnatiattestati di eccellenza e qualità.

Di seguito i nomi dei 10 mol-

tiplicatori premiati: Accorsi Societàsemplice – Simaxis (OR); AgricolaCa' Bonelli s.r.l. – Porto Tolle (RO);Azienda agricola Lenzi – Bologna(BO); Balzaretti Alberto Massimo –Trino V.se (VC); Depaoli Giampiero -Bellinzago Novarese (NO); Falchi Eli-sabetta – Oristano (OR); Societàagricola Stella s.s.- Sali V.se (VC);Tenuta Pascoli di Negri Luigi – Nib-biola (NO); Varalda Giuseppina – SaliV.se (VC); Vittone Alberto – Santhià(VC).

Dopo due anni di calo,nel 2014 la superficie de-stinata alla produzione diseme ha mostrato un cam-bio di tendenza, facendoregistrare un leggero incre-mento rispetto al 2013: glie t t a r i c o n t r o l l a t i d aCRA-SCS sono stati 10.627(erano 10.289 nel 2013), dicui 9.752 sono stati ap-provati e 876 scartati(8,2%). Come sempre leprincipali cause dello scartodelle colture sono state lapresenza di riso crodo (nel63% dei casi) e di malattie(15%). I dati sono stati pre-sentati da Luigi Tamborini(CRA-SCS).

Per quan-to riguarda ladistribuzioner e g i o n a l edelle coltureda seme, lametà di esse(circa il 55%della superfi-ce nazionale)sono ubicatein Piemonte,dove que-st’anno gliettari sono aumentati di cir-ca il 6%. In aumento anchegli ettari in Emilia-Roma-gna, stabili, invece, le su-perfici in Lombardia (circa il25% del totale), in leggerocalo nel Veneto e in Sar-degna.

Considerando il panora-ma varietale, emerge chesono state realizzate col-ture per la produzione disementi di oltre 120 di-verse varietà. Analizzando idati relativi alle superficidestinate alla moltiplicazio-ne, per ciascuna varietà ecategoria di seme, si può

evidenziare una suddivisio-ne delle varietà in tre gruppidi dimensioni pressochéidentiche, costituiti ciascu-no da una quarantina divarietà.

Il primo gruppo com-prende le varietà più am-piamente diffuse, per lequali sono state impostatecoltivazioni da seme peruna superficie complessivasuperiore a 50 ettari, cheindicativamente può con-sentire di avere una dispo-nibilità di sementi certifi-cate di almeno 2.000/2.500quintali. La cultivar più col-tivata - CL26 (con circa 800

ettari appro-vati) - fa partedel gruppodelle varietàcon granellolungo B; a se-guire, con po-co meno di500 ett a r i ,Gladio (gra-nello lungo B)e Volano (gra-nello lungoA).

Per un’altraquarantina di varietà sonostate effettuate colture daseme per una superficiecompresa tra 10 e 50 ettari.In questo gruppo si trovanoalcune “vecchie glorie” del-la risicoltura italiana, comeBalilla e Arborio, le cui se-menti sono evidentementeancora richieste dal mer-cato.

Del terzo gruppo, infine,fanno parte le varietà le cuicolture da seme avevanouna destinazione diversa daquella commerciale, cioè laproduzione di sementi tec-niche (categoria base e pre-

base), che sono il punto dipartenza per la successivadiffusione dei genotipi dipiù recente costituzione.

Se si analizza, invece, laripartizione percentualedella superficie destinataalla produzione di seme infunzione delle diverse ti-pologie di granello, emergeche circa il 30% riguardavarietà a granello lungo Adestinate al mercato inter-no, con un aumento di 650ettari rispetto allo scorsoanno. Seguono, con unapercentuale pari al 24%, levarietà lungo B, che fannoregistrare un calo signifi-cativo (circa 700 ettari in

meno), più o meno alla paricon le varietà a granellotondo, in calo di circa 100ettari. Viceversa fanno re-gistrare unaumento dicirca 300 et-tari le varietàa granello lun-go A da par-boi led, cherappresenta-no il 20% del-la superficietotale. Infine,merita menzionare un’altravecchia gloria, il Vialone Na-no, che con i suoi 200 ettaricirca rappresenta il 70%della superficie relativa alle

varietà con granello me-dio.

I dati sopra riportati in-dicano una potenziale di-

sponibilità disementi ab-bastanza in li-nea con lescelte varie-tali che si van-no delinean-d o p e r l aprossima im-minente cam-pagna, scelte

come sempre molto con-dizionate dalle quotazioni dimercato correnti delle di-verse tipologie merceolo-giche.

Infine un rapido cennoalle nuove varietà: quelle inprova nel corso del 2014, aifini dell’iscrizione al Regi-stro nazionale, sono state14, di cui ben 10 eranoall’inizio dell’iter previsto,mentre 4 sono state sot-toposte al 2° e 3° anno diprova. Solo per due varietà,però, gli esiti finali degliesami e delle analisi ef-fettuate hanno dato esitopositivo: è attesa a breve lapubblicazione del decretodi iscrizione per la varietàCL15, con granello tondo eper la varietà RisRus, congranello lungo A con pe-ricarpo rosso.

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Superfici certificate ed evoluzione varietalet

Della superficie destinataalla produzione di seme

circa il 30% riguardavarietà a granello lungoA destinate al mercato

interno, con un aumentodi 650 ettari rispetto

allo scorso anno

tLa cultivar più coltivata -CL26 (con circa 800 ha

approvati) - fa partedel gruppo delle varietà

con granello lungo B

CONVEGNO E PREMIAZIONEIl folto pubblico di operatori del settore che ha gremito la sala convegnidel Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna lo scorso 4 febbraio inoccasione dell’incontro su “Sperimentazione agronomica e attività se-mentiera per una risicoltura d’eccellenza”. In alto a destra, foto di gruppodei vincitori del concorso dei moltiplicatori di riso che si sono distinti perla qualità del seme prodotto: 10 hanno ricevuto uno dei primi premimessi in palio (pannocchie e medaglie d’oro, coppe d’argento), mentread altri 40 sono stati consegnati attestati di eccellenza e qualità. In tuttohanno partecipato 173 moltiplicatori

Page 8: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

TECNICA8 FEBBRAIO 2015

IN ALLEGATO A “IL RISICOLTORE” La nuova edizione ricalca il formato maneggevole degli ultimi anni

La Relazione annuale 2014Le nuove varietà prese in esame, le prove di diserbo e l’impiego di concimi azotati speciali in risaia

Ecco la Relazione Annua-le 2014. La nuova edizione,giunta a quota 47, la trovateallegata a questo numerode “Il Risicoltore” nel suoformato maneggevole e fa-cilmente fruibile anche perchi lo deve utilizzare mentresi trova in campo.

A n c h eq u e-st’annosi parteda un’a-nalisi del-la situazio-ne meteo-r o l o g i c ade l l ’ annod a p o c oconclusosiche ha pe-santementecondizionato(ma negli ulti-mi anni, pur-troppo, non è una novità) lacampagna di coltivazionecon temperature sotto lamedia e precipitazioni ab-bondanti in gran parte dellastagione di coltivazione. Co-sì si sono riscontrati nonpochi casi di sterilità e abortifiorali dovuti principalmenteal freddo e danni provocatidadiffusi attacchi di brusonefavoriti dall’elevata umidità.

Questo non ha impedito

alla coltivazione del riso dicrescere, nel nostro Paesee nel resto del Vecchio Con-tinente. I dati sulla super-ficie coltivata a riso in Eu-ropa nel 2014 evidenziano,infatti, un leggero incremen-to rispetto all’anno prece-

dente, frutto principalmentedell’aumento delle superficiin Ungheria, Spagna e Italia.Per quel che ci riguarda, vaanche sottolineato il sem-pre maggiore interesse ver-so la semina interrata a filecheha riguardato il 33%del-la superficie coltivata conincrementi notevoli nelleprovince di Vercelli (+29%)e Novara (+47%). Dal puntodi vista della ripartizione pertipologia merceologica, gli

investimenti sono stati con-traddistinti da una riduzionedelle aree destinate alla col-tivazionedei risi Tondi (-6%),dei Lunghi B (-23%) e da unaumento della superficie siadei Medi (+33%) sia deiLunghi A (+26%).

Anche quest’anno un im-portante ri-

lievo èstato ri-ser vatoalla ReteD i m o-s t r a t i v aRiso (RDR2014) peroffrire ai ri-sicoltori lapossibilità dipoter valuta-re prevalen-temente lenovità più re-centi del patri-

monio varietale. Lo schemasperimentale e i protocollisperimentali utilizzati in pas-sato nelle “Prove on farm”sono stati sostituiti con larealizzazione di “Campi ve-trina” in cui sono state col-tivate solo le varietà di re-cente introduzione, dandola possibilità alle singole so-cietà sementiere o costitu-tori di mettere a disposizio-ne le varietà iscritte in Italia

o in Paesi della ComunitàEuropea a partire dal 2012.Le varietà prese in esamesono state 24, fornite dauna decina di costitutori/di-stributori e distribuiti neicampi vetrina delle princi-pali zone risicole: Villata(Vercelli), Vercelli-CRA, SanPietro Mosezzo (Novara),Nibbia (Novara), Caltigna-ga/Sologno (Novara), Vige-vano (Pavia), Castello d’A-gogna-ENR (Pavia), Jolandadi Savoia (Ferrara) e Zed-diani (Oristano).

Particolarmente significa-tivo il capitolo dedicato alleprove di diserbo. Sono stateeseguite prove per il con-

trollo di: Echinochloa spp.resistenti agli inibitori del-l’enzima acetolattato-sin-tetasi (ALS-inibitori), Ali-smataceae e CiperaceaeALS-resistenti e dellaLeptochloa fascicularis.

Per quanto riguarda i gia-voni ALS-resistenti sonostati studiati appositi pro-tocolli di post-emergenzasia per le varietà convezio-nali sia per quelle Clear-field® allo scopo di valutarealcune possibili strategie diintervento: applicazioneprecoce di graminicidi se-guiti da interventi conALS-inbitori oppure misceledi ACCasi e ALS inibitori,

ALS-inbitori e quinclorac opretilachlor applicate più omeno precocemente.

Per quanto riguarda, in-fine, le prove agronomiche,l’Ente Nazionale Risi ha de-ciso di focalizzare l’attenzio-ne delle prove 2014 sull’im-piegodi concimi azotati spe-ciali in risaia; e nella Re-lazione Annuale si possonoleggere tutti i risultati.

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I ringraziamentiSono doverosi i ringraziamenti verso

tutti coloro che hanno contribuito, anchenella scorsa campagna, alla realizza-zione della Rete Dimostrativa Riso (RDR2014). Per questa attività si ringraziano ilCRA, la Regione Piemonte e la RegioneLombardia, tutti i risicoltori che hannoospitato le prove, i tecnici del CentroRicerche sul Riso e del SAT che hannocollaborato per la realizzazione dei cam-pi e delle successive visite.

Ottima è stata ancora una volta lapartecipazione da parte dei sementieri e

costitutori (Almo sementi, Bertone se-menti, C.R.A., Camalia sementi, dott. E.Gentinetta, Ente Nazionale Risi, LuganoLeonardo srl., Soc.agr. Giulio Melzi d’E-ril s.s., S.I.S. e Sa.Pi.Se) che hannopermesso agli agricoltori di visionare lediverse varietà nei campi vetrina rea-lizzati dal servizio di Assistenza Tecnica(SAT) dell’Ente.

Nel 2014 sono state valutate 24nuove varietà; l’elenco completo è di-sponibile sulla nuova Relazione annua-le.

Page 9: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

ECONOMIA FEBBRAIO 2015 9

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ABC DELLA FILIERA

Il certificatodel risoneusatocomesementeA cura dell’Area Mercati

Continuiamo ad illustrare le principali caratteristichedei certificati di trasferimento risone/buoni di consegnadi uso più comune.

Ci occupiamo questo mese del documento che deveaccompagnare il risone destinato ad essere utilizzatocome semente, previa certificazione ufficiale. Nel casodi reimpiego aziendale non viene emesso nessun do-

cumento, mentre è prevista l’emissione di un appositotipo di “buono da seme”, senza pagamento del diritto dicontratto, nel caso in cui si abbia un trasferimento dirisone destinato alla certificazione o di seme già cer-tificato. La vendita all’industria risiera omangimistica delprodotto di scarto ottenuto dalla selezione meccanica, odell’eventuale avanzo di seme certificato, è inveceaccompagnata dall’emissione di un apposito buonosoggetto al pagamento del diritto di contratto.

PMA Incontro a Roma sulla richiesta italiana di ripristinare i dazi per il riso lavorato proveniente dalla Cambogia

La CommissioneUE non è ancora convintaIl Presidente Carrà si appella ai presidenti delle organizzazioni agricole per sollecitare un intervento politico

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Settembre-Dicembre 2014 Settembre-Dicembre 2013

Import Ue di riso semilavorato e lavoratodai PMA

(dati espressi in tonnellate)

Enrico Losi

La Commissione euro-pea ha ritenuto di fissare, il28 gennaio 2015 a Roma,un incontro con le autoritàitaliane e con la filiera ri-sicola italiana per affron-tare la problematica dellarichiesta di applicazionedella clausola di salvaguar-dia per le importazioni diriso lavorato dalla Cambo-gia a dazio zero.

La filiera ha così potutodettagliare in manieraesauriente tutti i presup-posti tecnico economiciche sono alla base dellarichiesta di applicazionedella clausola di salvaguar-dia, evidenziando, altresì,le preoccupazioni della fi-liera per il futuro del set-tore.

A fronte delle istanzedella filiera, i funzionari del-la D.G.-Agri della Commis-sione europea non hannopotuto fare altro che con-fermare l’attendibilità deldato della crescita espo-nenziale delle importazionidi riso lavorato dalla Cam-bogia e l’esattezza di tuttele cifre esposte dall’EnteNazionale Risi. Tuttavia,per cercare di mantenerela posizione di contrarietàalla condivisione del dos-sier, i funzionari dellaD.G.-Agri hanno evidenzia-to che i danni o la minacciadi danni a carico della filieraeuropea sono ora venutimeno a causa di un fattomeramente contingente

(che tra l’altro deroga dallametodologia di analisiscientifica cui si è intesosempre fare riferimentoper impostare il dossier)quale quello del recentis-simo indebolimento del-l’euro rispetto al dollarostatunitense.

La presentazione dellaprocedura di indagine chela Commissione vorrebbeseguire in materia è stataaffidata a una funzionariadella D.G. –Trade che, re-citando pedissequamenteed esclusivamente i prin-cipi della normativa euro-pea, ha, di fatto, sostenutol’improcedibilità dell’azio-ne che, invece, secondo iMinisteri italiani coinvolti èstata correttamente incar-dinata secondo le regolepreviste dalle pertinentifonti giuridiche rappresen-tate dal Reg. (Ue) n.978/2012 e dal relativo re-golamento di procedura

(Ue) n. 1083/2013.Da tale comportamento

si evince, quindi, la ten-denziale chiusura da partedella Commissione euro-pea a voler ripristinare idazi per il riso lavorato pro-veniente dalla Cambogia.

Tutti i presenti all’incon-

tro hanno espresso disap-punto per le affermazionidella Commissione, evi-denziando, oltre alla cre-scente criticità della situa-zione sul territorio, l’im-pegno fin qui profuso perl’elaborazione di un dos-sier, particolarmente com-

plesso e conforme alle nor-me europee, che non puòessere archiviato sulla ba-se di osservazioni didasca-liche se non addirittura er-rate.

Al termine dell’incontroil capo delegazione dellaD.G.-Trade, trovandosi inuna situazione di imbaraz-zo e sorpreso dalla durezzadegli interventi dei rappre-sentanti della filiera, si èreso disponibile a fissareun nuovo meeting, questavolta a Bruxelles, per ap-profondire le questioni ri-maste aperte.

Mai come questa volta ècalzante il proverbio “nonc’è peggior sordo di chinon vuol sentire”. I fun-zionari della Commissioneeuropea, in particolarequelli della D.G.-Trade,hanno, infatti, mostratouna totale insensibilità a ungrave problema che riguar-da la filiera risicola del-

l’Unione europea, mo-strando atteggiamenti osti-li, se non una chiusura to-tale, verso azioni che pos-sono danneggiare un re-gime accordato a un Paesestraniero.

Nessuno sostiene chevadano ignorate le questio-ni di carattere giuridico, masarebbe più corretto esa-minare tutte le criticità in-site nell’azione per esal-tare i punti di forza e su-perare i punti di debolez-za.

Questo ci si aspettereb-be da chi è deputato adifendere gli interessi deglioperatori economici comu-nitari. Così, però, non sem-bra essere. Pur non la-sciando nulla di intentato,continuando a insistere persuperare le criticità tecni-che, è evidente che il pro-blema, a questo punto,non può che trovare unasoluzione per via politica.

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Il Premio BelaMajin a “Donne & Riso”Graditissimo riconoscimento per

Donne & Riso, l'associazione fem-minile agricola guidata da NataliaBobba. Il Comitato del Carnevalevercellese ha, infatti, insignito ilgruppo del "Premio Bela Majin2015".

A consegnare la targa alla pre-sidente Bobba, lo scorso 23 gen-naio, il sindaco di Vercelli MauraForte affiancata dalle due masche-re-simbolo di Vercelli, il Bicciolano e

la Bela Majin di Vercelli (al secoloLuca Vannelli e Cristiana Francese)accompagnati dalle altre mascherecarnevalesche dei rioni cittadini edei paesi limitrofi.

Il Premio voluto dal ComitatoMa-nifestazioni guidato da Giulio Prettiè un apprezzamento all'entusia-smo, alla passione e alla costanza diDonne & Riso nella promozione delterritorio attraverso uno dei suoiprodotti di eccellenza, il riso.

All’Expo anche le CCIAAdi Biella e Verona

All’Expo 2015 ci saranno anche le Camere di Com-mercio di Biella e Verona. Mentre si stanno valutando lepartecipazioni delle aziende che hanno manifestato illoro interesse ad essere presenti, sono ormai definitienti e istituzioni che affiancheranno l’Ente Nazionale Risipresso il padiglione di Federalimentare, “Cibus è Italia”,durante i sei mesi della manifestazione milanese: oltreai due Enti camerali citati, ci saranno anche quelli diAlessandria, Novara, Oristano, Pavia e Vercelli e leProvince di Mantova, Pavia e Vercelli.

Il progetto era stato anche oggetto di una pre-sentazione ufficiale lo scorso 12 gennaio presso ilCentro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna: il Pa-diglione “Cibus è Italia” di Federalimentare è suddivisoin 15 aree tematiche rappresentative delle filiere edell’eccellenza italiana, tra cui, appunto, il riso.

IL PADIGLIONE DI FEDERALIMENTARE ALL’EXPO 2015Parteciperà anche l’Ente Nazionale Risi con vari enti e istituzioni

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SPECIALE FIERA10 FEBBRAIO 2015

VERCELLI Al Centro di Caresanablot va in scena la 38ª edizione: il 27 e 28 febbraio e il 1° marzo

La Fiera in Campo cimette la facciaStand con oltre 220 espositori, convegni, show cooking e le apprezzate prove in campo

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“Risicoltura innovativa e conser-vativa. Un paradosso?” è il titolodell’importante convegno in pro-gramma venerdì 27 febbraio, a par-tire dalle 10, nella sala Monterosanell’ambito di Fiera in Campo.

Stante le attuali evoluzioni di po-litica comunitaria, più che mai l’a-gricoltura e la risicoltura hanno bi-sogno di innovazione. Innovazionesignifica sia adozione di nuove tec-nologie, ma anche utilizzo efficacedi tecnologie già a disposizione. Ilconvegno espone i risultati del pro-getto RicEnergy sullo sviluppo difiliere innovative per la paglia di riso,finanziato dalla RegionePiemonte egli esiti del progetto HelpSoil sullalavorazione conservativa del suolo,finanziato dall’Unione Europea.

La mattinata sarà dedicata al“Progetto RicEnergy: sviluppo di fi-liere innovative per la valorizzazioneenergetica delle paglie di riso” mo-derato da Paolo Balsari (Universitàdi Torino, DipartimentoDISAFA). Di-versi gli interventi in programma:“La gestione delle paglie condizio-na la produzionedel riso” conSacco

D., Romani M., Mosca P., GrignaniC. (Università di Torino, Ente Na-zionale Risi); “La gestione delle pa-glie di riso condiziona la fertilità delsuolo“.” con Said-Pullicino D., LerdaC., Villa A., Bucci G., Cucu A. So-dano M., Barberis E., Celi L. (Uni-versità di Torino); “Gestione alter-nativa dell'acqua in risaia e impli-cazioni agro-ambientali“.” con Mi-niotti E., Said-Pullicino D., BertoraC., Pelissetti S., Sacco D., Facchi A.,Chiaradia E., Cesari S., Tenni D.,Romani M., Celi L. (Ente NazionaleRisi, Università di Torino, Universitàdi Milano); “Paglie e digestato mo-dificano le emissioni di gas serradella risaia“.” con Bertora C., Pe-lissetti S., Peyron M., De Palo F.,Fogliatto S., Milan M., Vidotto F.,Sacco D. (Università di Torino); “Icantieri di raccolta della paglia di risoe la sua utilizzazione energetica“.”con Balsari P., Airoldi G., Dinuccio E.(Università di Torino); “Impiego del-la paglia di riso nel biodigestore”

conDinuccio E., Airoldi G., Balsari P.(Università di Torino); “Uso di ma-teriale plastico biodegradabile per laconservazione delle biomasse dautilizzare in biodigestore“.” con Ber-sani L., Tomas F. (Laboratorio Chi-mico Camera di Commercio di To-rino).

Dopo la pausa pranzo e l’inau-gurazione di Fiera in Campo, ripren-deranno i lavori sul tema “Tecnicheinnovative finanziate dal nuovo PSRpiemontese”moderati da Carlo Gri-gnani (Università di Torino, Dipar-timentoDISAFA).Eccogli argomen-ti affrontati: “Il progetto Life Hel-pSoil sulla lavorazione conservati-va“.” con Picco L. (Regione Piemon-te); “Esperienze di semina su sodoin ambiente di risaia” con P. Mosca,M. Romani, D. Sacco. (Università diTorino, Ente Nazionale Risi); “Tec-niche di agricoltura conservativanella gestione della semina inter-rata del riso” con Romani M., Mi-niotti E., Tenni D., BeltarreG., Sacco

D. (Ente Nazionale Risi, Universitàdi Torino); “Gestione delle malerbein risicoltura e agricoltura conser-vativa” con Ferrero A., Vidotto F.,Milan M., Fogliatto S., De Palo F.,Letey M. (Università di Torino);“Agricoltura di precisione in risicol-tura: sensoristica e aspetti appli-cativi con Sarasso G.; ed “Espe-rienze di concimazione azotata diprecisione in risicoltura” con Vidot-to F., De Palo F., Ferrero A., FogliattoS, Milan M. (Università di Torino).

Il convegno del 27 febbraio

Paoletta Picco

Sarà una Fiera in Campoche rispetterà la tradizionema che si aprirà ancheall’innovazione quella del-l’edizione 2015, in pro-gramma dal 27 febbraio al1° marzo al Centro Fiere diCaresanablot. A illustrarnescaletta e contenuti inconferenza stampa AliceCerutti (presidente dell’As-sociazione Nazionale Gio-vani agricoltori di Vercelli)affiancata dal suo staff edai main sponsor, MichelePescio (Intesa San Paolo,per il terzo anno conse-cutivo partner della Fiera)e Marco Miserocchi (Spe-ktra Agri sponsor di que-st’edizione). Slogan dellakermesse, arrivata alla 38ªedizione, è “Noi ci met-tiamo la faccia perché ilriso abbia la sua”: come

dire che il riso italiano vadifeso non solo per la suaintrinseca eccellenza maanche per la correttezza, latrasparenza, non ultima lapassione che gli impren-ditori, in modo particolare igiovani, mettono nel la-

voro quotidiano. Ad ac-cogliere gli stand e le pro-ve in campo nonché i testdriver, come da consue-tudine ormai e come an-ticipato sopra, l’Ente fieradi Caresanablot e l’ampiaarea su cui insiste alle

porte di Vercelli. In tuttocinquemila metri quadratiespositivi che accoglieran-no 220 espositori prove-nienti da tutta Italia e glioltre ventimila visitatoristimati e attesi. Le provein campo (vero e propriofiore all’occhiello della ma-nifestazione)si svolgeran-no invece sui4 0 e t t a r iesterni allastruttura fie-ristica che –ha siglato ildirettore del-l’Ente FieraMoreno Mar-tinelli «…è patrimonio delterritorio e quindi depu-tata ad accogliere quantepiù manifestazioni possi-bili».

In merito agli appunta-menti che i giovani Anga

hanno definito per la tregiorni, saranno comesempre tanti: si partiràcon un convegno (il 27,main sponsor Intesa SanPaolo) decisamente tec-nico: si parlerà infatti di"Risicoltura innovativa econservativa: un parados-

so" (si veda ilbox). Incon-tro importan-te anche ilgiorno suc-cessivo, il 28febbraio, dal-le 9.30 alle1 2 : “ N o imettiamo lafaccia perché

il riso abbia la sua”, unasorta di tavolo di confron-to pubblico sui problemicontingenti della risicoltu-ra (nell’area workshop Pa-diglione B).

Altri spazi saranno, in-

vece, più interattivi e coin-volgeranno bambini e ado-lescenti nei “Rice villagesfor kids”. Si aprirà, infine, lacucina (sulla spinta delsuccesso dello scorso an-no che aveva visto chefstellati di Vercelli e fuoriVercelli sfidarsi ai fornelli).Sabato 28 febbraio e do-menica 1° marzo, infatti,sono previste vere e pro-prie lezioni di cucina aper-te a chi vorrà capire comesi prepara un buon risotto.Le lezioni (su modello delrice experience da tempodi moda all'estero) saran-no ad ingresso libero masu prenotazione. Tra lestar stellate in veste dimaestro, Christian Costar-di che con il fratello Ma-nuel è titolare della Ri-sotteria Cinzia di Vercelli.

Questi infine gli orari diapertura della 38ª Fiera incampo: venerdì 27 feb-braio inaugurazione ore14, apertura stand ore14-18; sabato 28 e do-menica 1° marzo aperturastand ore 8.30-18. Permaggiori informazioni sulprogramma si consulti ilsito www.angaincampo.it

tCi saranno anche spazi

più interattivi percoinvolgere bambini eadolescenti nei “Rice

villages for kids”LA PRESENTAZIONE DELLA 38ª EDIZIONE DI FIERA IN CAMPO

Page 11: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

VARIE FEBBRAIO 2015 11

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LA MOSTRA Dal 14 febbraio al 29 marzo 2015, nella cornice del Castello Sforzesco, 35 foto di Graziano Perotti

A Vigevano va in scena “Terra di risaie”La storia e le tradizioni del

riso, tra passato e presente.Con uno sguardo al futuro rap-presentato dalla prossima edi-zione di Expo 2015. E’ questo iltema di “Terra di risaie”, la mo-stra fotografica di Graziano Pe-rotti che sarà allestita, dal 14febbraio al 29marzo 2015, nellastorica cornice del CastelloSforzesco di Vigevano, presso

la Strada Sotterranea.La Lomellina, culla delle ri-

saie, non poteva esimersi dal-l’affrontare un tema che sta alcentro della sua storia e dellasua economia. E l’ha fatto conquesta rassegna che esalta, in35 foto, la bellezza dell’am-biente che circonda Vigevano.Sarà possibile ammirare un re-portage in bianco e nero, ma

anche vere e proprie opered’arte a colori che cambiano alritmo incessante delle stagio-ni: dopo il riposo invernale, l’e-splosione della primavera e, fi-nalmente, l’autunno in cui tuttosi tinge d’oro per la raccolta.

Al centro di tutto, il riso,elemento principale della mo-stra, ma anche uno dei pro-tagonisti di Expo 2015 con un

cluster dedicato e soprattuttocon un’area all’interno del Pa-diglione Italia, dove la produ-zione di riso di Vigevano saràcelebrata come eccellenza delterritorio.

Informazioni sulla mostra aingresso gratuito: da martedì avenerdì 14-17.30, sabato, do-menica e festivi dalle 11-13 e15-18.30.

«Acqua per crescere è ilconcetto che vogliamo riba-dire per non dimenticarequanto l’acqua sia importan-te per l’uomo, per l’agricol-tura, per la vita in generale».Sta nelle parole del suo pre-sidente, Alessandro Folli, lamotivazione che ha spinto ilConsorzio di bonifica Est Ti-cino Villoresi a pubblicare ilnuovo libro “Acqua per cre-scere. Crescere con l’ac-qua”. Oltre cento pagine cheraccontano il ruolo dell’ac-qua nella nostra crescita eche ha visto coinvolte nu-merose scuole lombardecon i loro contributi di ri-

cerca, di scritti, di disegniche fanno bella mostra neivari capitoli del libro dedicatia varie tematiche: dai fon-tanili alle bonifiche, dallemarcite alla biodiversità.

Un saggio, scritto dal di-rettore dell’Ente NazionaleRisi, Roberto Magnaghi, ve-de protagonista l’”Agricoltu-ra di qualità: riso, risotto, ri-saie”. Si tratta di un inter-vento che, in una decina dipagine, cerca di sintetizzareil non semplice “mondo delriso”. Propone, innanzitutto,un resoconto storico di que-sto straordinario cereale, delsuo avvento nel nostro Pae-

se, della sua diffusione, inparticolare nelle aree tra Pie-monte e Lombardia, dov’èconcentrato il 90%dellapro-

duzione italiana.Magnaghi forni-sce anche una se-rie di dati che te-stimoniano i pri-mati della nostrarisicoltura: la col-tivazione di risoitaliana è netta-mente la più im-portante d’Euro-pa, con una quan-tità di superficiche è pari al 52%dell’intera Unione

Europea e una produzioneche tocca il 49% del totale.La risicoltura italiana, la più anord di tutto il mondo, si

caratterizza anche per un’al-ta quantità di riso destinataal mercato internazionale(pari a circa il 65-70% dellaproduzione, prevalentemen-te sul mercato europeo), eper un alto numero di varietàcoltivate, circa una settan-tina, sia di tipo japonica cheindica, con alcune vere eproprie eccellenze che tuttici invidiano, come l’Arborio, ilCarnaroli e il Vialone nano,«le più pregiate - ricorda ildirettore dell’Ente Risi - perla preparazione del risotto».

Visto che il volume finiràanche nelle mani di studentie di lettori poco esperti di

riso e risaie, un certo spazioè stato dato alla spiegazionedi comesi produce il riso, dallivellamento dei terreni allasemina, dalla trebbiatura allelavorazioni fuori dal campo,come la sbramatura, lasbiancatura e la brillatura.

Magnaghi non nascondeanche le problematiche cheoggi preoccupano gli ope-ratori della risaia, in parti-colare le importazioni daiPaesi Meno Avanzati (PMA)che hanno costretto i pro-duttori a rivedere le loro stra-tegie di investimento.

«Oggi - conclude - parlaredi Carnaroli e di Arborio nelmondo significa ancora par-lare di riso di alta qualità cherappresenta un’eccellenzanel patrimonio italiano. Ec-cellenza alla quale l’Italia nonpuò rinunciare e che devedifendere con fierezza dairischi connessi all’aperturadell’Unione Europea al mer-cato internazionale».

IL LIBRO Edito dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi contiene un saggio del direttore generale dell’Ente Risi

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Page 12: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

VARIE12 FEBBRAIO 2015

ENTE NAZIONALE RISI La grande affluenza testimonia l’apprezzamento di questi appuntamenti

Gli incontri tecnici fanno il pienoTra gli argomenti più dibattuti, i problemi causati da alcune malattie del risoa cura del ServizioAssistenza Tecnica ENR

Grande affluenza di ope-ratori agli incontri tecnici or-ganizzati dalle varie sezionidel Servizio di AssistenzaTecnica dell’Ente NazionaleRisi: ovunque, a Binasco,come a Novara, a Vercellicome a Pavia, si sono re-gistrate sale gremite, anchedi studenti. Gli incontri sonostati l’occasione per avereun aggiornamento sullenuove tecniche e per unoscambio d’idee e opinionisulla situazione attuale delsettore riso.

GLI INCONTRIAlcune immagini delle conferenzetenute dal Servizio di AssistenzaTecnica dell’Ente Nazionale Risi.Sotto, l’incontro svoltosi a Ron-secco (Vc) e, in basso a sinistra,uno di quelli tenuto dalla sezionenovarese

Sezione di NovaraLe conferenze sono state

distribuite sul territorio, dan-docosì la possibilità a tutti glioperatori delsettore di ave-re un’informa-z ione su l lenuove prati-che colturalidella coltiva-zione del riso,sulle nuovevarietà, sui ri-sultati delleprove sperimentali 2014eseguite nei diversi ambien-ti pedoclimatici della provin-cia.

A Novara come a Torna-co, le relazioni presentatehanno trattato diversi argo-menti sulla coltivazione del

riso, soprat-tutto inerentile tecniche dicoltivazionepiù adatte inqueste zone econdizioni pe-doclimatiche,con riferimen-to anche allevarietà più dif-

fuse di questi territori. Spa-zio importante anche agliaggiornamenti su alcunedelle malattie del riso che

tBrusone, Giallume consterilità atipica al centrodel dibattito. Domande

sull’eventualeprevenzione e difesa

più affliggono le coltivazionidel Novarese, in particolareBrusone-Giallume con ste-rilità atipica, e alla proble-matica delle resistenze dialcune erbe infestanti di ri-saia (Alisme eGiavoni) e aglierbicidi normalmente im-piegati. Sono state inoltrepresentate le nuove varietàiscritte al registro nazionalenegli ultimi tre anni, e in-serite nella Rete Dimostra-tiva Riso del 2014.

La partecipazione è sem-pre stata numerosa: all’in-contro presso l’IstitutoAgrario di Istruzione Supe-riore G. Bonfantini di Novarasono intervenute anche al-cune classi di IV e V.

Sezione di PaviaCon l’appuntamento di

Torre de’ Negri del 29 gen-naio, si è conclusa la serie di7 incontri tecnici con i ri-sicoltori organizzati dal ser-vizio tecnicodellaSezionediPavia.

Sono state illustrate lenovità statistiche e norma-tive per l’annata 2015. Inparticolare si è cercato diillustrare l’andamento dellacollocazionesulmercatodelrisone raccolto specificandole problematiche derivantidalle eccessive importazio-ni di prodotto extra europeo.Si è poi parlato della riformadella politica agricola comu-ne e delle iniziative che lafiliera riso ha messo in cam-po per cercare di contenerele importazioni di riso “in-dica” dai PMA. Particolarerilievo è stato dato alle prin-cipali malattie del riso che

hanno creato problemi allecoltivazioni lombarde nel2014, soprattutto quelle po-co note ma che saltuaria-mente danneggiano il risocome “il falso carbone delriso”, il carbone del riso, ilgiallume e la sterilità atipica.Sono quindi stati illustrati idanni, le modalità di svilup-po e i principali metodi dicontenimento del “Brusonedel riso” che rappresenta ilprincipale fattore di perditaproduttiva per le risaie lom-barde. A questo proposito,sono stati presentati i risul-tati di varie prove realizzatenegli ult imianni per il con-tenimento deigiavoni resi-stenti ai prin-cipi attivi (p.a.)che inibisco-no l’enzimaa c e t o l a t t a-to-s intetasi(ALS-inibitori),dimostrando come l’impie-go di prodotti contenenti ip.a., Clomazone, Cyhalo-fop-Buthyl, Profoxydim e al-tri possono aiutare nel con-tenimento dell’infestante.

Ci si è soffermati anchesul nuovo Piano di AzioneRegionale (PAR) che è indiscussione in Regione eche dovrebbe introdurrenuovi vincoli nell’utilizzo dialcuni prodotti chimici. In-fine, sono state illustrate lesperimentazioni realizzatenegli ultimi anni con formealternative di concimazioneper il riso: la Veccia Sativaseminata in autunno e in-terrata prima della semina

del riso consente di ridurregli apporti azotati in misurarilevante e anche l’impiegodi prodotti fertilizzanti con-tenenti azoto e fosforo im-piegati in modo localizzatosulla fila (in caso di seminainterrata a file) ha dato buonirisultati.

Sezione di VercelliDurante gli incontri orga-

nizzati da Ente Nazionale Ri-si sono state analizzate leanomalie dell’andamentoclimatico della campagna ri-sicola appena trascorsa esono state illustrate le stra-

tegie di diser-bo della risaiamettendo afuoco i proble-mi di resisten-za delle infe-stanti agli er-bicidi, realtàcon cui sem-pre più risicol-tori si devono

scontrare, e le possibili stra-de da intraprendere in fu-turo.

In particolare sono statetrattate le malattie di originevirale del riso e sono stateesposte le problematichedovute al virus del Giallumee alla sua correlazionemoltostretta con il fenomenodellaSterilità atipica della pan-nocchia.

Argomento molto ap-prezzato è stato quello re-lativo alla minima lavorazio-ne e agli effetti su terreno ecoltura su cui è costantel’impegno nelle prove incampo dell’Ente NazionaleRisi.

Molto parteci-pato anchel’incontro te-nutosi a Bina-sco (Mi) dallasezione pavesedel Servizio diAssistenzaTecnica

tOperatori molto

interessati anche acome si sta sviluppando

la trattative coi PMAimportatori di riso

lumivia

Page 13: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

IL RISO IN CUCINA FEBBRAIO 2015 13

L’INTERVISTA Piergiorgio Pellerei, chef de “La Clusaz” di Gignod, lungo la strada che porta al Gran San Bernardo

Com’è buono il “riso di montagna”Nel suo menu non manca mai. Ci sono clienti che vengono appositamente per assaggiare quello “al caffè”Paoletta Picco

Una vita movimentatatra cucine montane e stra-niere, quella di PiergiorgioPellerei tanto che vienespontaneo chiedergl i :“Pensa di andare ancoraall’estero?”

«Assolutamente no.Non penso di cambiare lo-cale bensì di restare a LaClusaz per un discorso dicostanza e di buon affia-tamento con la brigata»,risponde di getto. E c’è dacredergli perché il lavoro disquadra e la passione deidue titolari e gestori, Mau-rizio Grange e Savi Math,che guidano il locale, èeffettivamente quanto dipiù motivante possa es-serci per un giovane che fadella cucina la sua pro-fessione. In cucina una bri-gata di quattro chef gui-data da Maurizio Grange(appassionato conoscitoredi vini e for-maggi) checoord ina esovrintende illavoro di pre-p a r a z i o n edelle diverseportate: anti-pasti, primipiatti, secon-d i p i a tt i edessert. Insala Savi, attenta alla miseen place e a tutte le esi-genze della clientela. Cheè clientela decisamentevaria, internazionale (pre-domina quella svizzera).Una clientela affezionata aipiatti top della cucina de La

Clusaz ma per la qualeGrange e Pellerei non esi-tano a sperimentare nuo-ve proposte e abbinamen-ti.

Tra i piatti che pro-p o n e n t equale postoha il riso o ilrisotto?

«Un postodecisamenteimportante –spiega Pelle-rei - In cartac’è semprealmeno un ri-sotto. Non

manca mai poi il famosorisotto al caffè (si veda laricetta nel box), quello cheimparai da Michelazzi (datempo in Cina). Imparai afarlo, a servirlo come Mi-chelazzi voleva. Arrivato aLa Clusaz l’ho rivisitato e

l’ho abbinato al nostro me-nu a base di fegato. Bene:da dieci anni è in carta e cisono clienti che arrivanoappositamente per man-giarlo».

Altri risotti in carta aLa Clusaz?

«Sì, quello che assomi-glia più a una zuppa che aun risotto: lo chiamiamo la“zuppetta di Cogne”(seu-petta di Cogne che pre-vede l’uso del Carnaroli).Si tratta di un riso in terrinacon pan tostato e fontinagratinata. E’ facile da fare,ma si devonousare accor-gimenti parti-c o l a r i . Adesempio i lVialone Nanodeve cuoce-re solo 9 mi-nuti».

V i a l o n eNano? E’ lasola varietà che usa per isuoi risotti?

«Sì e ne sono davverosoddisfatto. Può sembrarestrano, ma si adatta beneal mio lavoro e alla man-tecatura di fine cottura chefaccio non con il formaggioma con il burro acido. Tro-vo che il Vialone si adattibene a una cottura snella eveloce (13 minuti) e che sipresti a essere servito co-me ritengo debba farsi,all’onda, meglio ancora semolto morbido».

E i risi colorati? Ven-gono usati nella cucinade La Clusaz?

«Abbiamo usato per uncerto periodo il riso Ve-nere, il rosso e il selvaggio,generalmente in abbina-mento con il pesce. Oggiusiamo l’acqua del Venereper alcune schiume e con-tinuiamo ad usare il risoselvaggio».

Insomma, non si puòdire che di riso non se neintenda? A cosa lo si de-ve?

«Anche all’amicizia e al-la conoscen-za con chefitaliani bravi emotivati. Duenomi: Clau-dio Locatelli,varesino, (ti-tolare e chefdella Locan-da Locatelli aLondra), e ilmitico Balin

(al secolo Angelo Silve-stro) che nella bassa Ver-cellese è diventato famo-so per il suo risotto nellaforma di Parmigiano. DaLocatelli ho visto cucinaredel buon riso e dei buo-nissimi risotti, ma anchemoltissima pasta richiestadagli inglesi amanti dellacucina italiana».

E in cucina da Balincosa ha imparato?

«A Balin (locanda l’Ostudal Babi a Castell’Apertole-Vercelli) è legato il ricordo

del mio primo risotto cu-cinato: la Panissa, il risottotipico del Vercellese. Nellacucina di Balin ho ancheimparato uno stile di lavoroche non ho mai abban-donato: tanta tecnica, basifrancesi importanti su cuiorganizzare piatti semplicima di eccellenza come irisi e i risotti con le oche, lerane…».

E il suo primo riso“mangiato”?

«Il riso in cagnone che sicucina nel Biellese, la pro-

vincia dove sono nato.Quel piatto è inevitabil-mente legato al ricordodella mia infanzia e dellamia adolescenza».

C’è un modo secondolei per promuovere di piùla cucina del riso e delrisotto in Italia e all’e-stero?

«Sì, si deve però smet-tere di pen-sare al risottosoprattuttocome a unpiatto com-plicato, lungoda cucinare epesante dam a n g i a r e .Al’estero, adesempio, lapasta è lega-ta a un’idea di eleganza delmade in Italy che al risostenta ancora a essere ri-conosciuta. Questo ancheperché non si può pensareche il risotto venga ap-prezzato come primo piat-to se non ne si abbassano

Chi

è

.

La ricettaRisotto al caffè con riccioli di foie grasRicetta per una persona

Ingredienti50 g riso vialone nano; 1 caffè ristretto; 1 litro di brodo

vegetale; 1 cucchiaio di burro ghiacciato; 3 riccioli di foiegras in terrina; sale quanto basta.

ProcedimentoTostare 50 g. di riso, aggiungere il caffè e bagnare con

il brodo ripetutamente. Cuocere 13 minuti, quindi la-sciare riposare 3 minuti. Mantecare con il burro ghiac-ciato, controllare e correggere di sale. Impiattare po-nendo sopra il riso nel centro 3 riccioli di foie gras.

Biellese di nascita, 33 enne, Pier-giorgio Pellerei ha studiato all’al-berghiero di Trivero per poi, dopo ilbiennio, scegliere di andare subitoall’estero, in Germania. Esperienzee lavoro in diversi locali tedeschi lo“forgiano”, poi il ritorno in Italia. An-drà, infatti, all’hotel Bellevue di Co-gne dove lavora a fianco dello chefCorradoMichelazzi. Siamo a cavallodel 2000. L’estero (in questo casol’Inghilterra) lo richiamano. Piergior-gio lavorerà due anni per alcuni lo-cali della catena londinese Az. E’ il2004. Rientra nuovamente in Italiaper lavorare a LaClusaz aGignod dadove si allontanerà tra il 2007 e il2008per lavorareunastagione inunlocale di Aosta. Tornerà a La Clusaz

dove oggi è capo chef portando allocalemontano la stellaMichelinnel2011.

Ma dov’è La Clusaz? Si trova aGignod, in Valle d’Aosta, lungo lastrada che porta al Gran San Ber-nardo, un percorso il cui fascino siarricchisce dalla cornice naturale(boschi, rocce, montagne...). Unpercorso celtico diventato poi utileai Romani per raggiungere la Sviz-zera e la Germania. In epoca me-dioevale La Clusaz era già indivi-duata come posta e ristoro per mo-naci e viandanti. Trasformata in fat-toria nel 1820, dal 1925 è di pro-prietà della famiglia Grange che neha fatto la locanda stellata che glistranieri d’oltralpe ci invidiano.

Un’immagine del ristorante “La Clusaz” di Gignod, lungo la strada cheporta al Gran San Bernardo. A destra, Piergiorgio Pellerei in cucina

tGrande affiatamento col

resto della squadrae i due titolari e gestori,

Maurizio Grangee Savi Math,

che guidano il locale

tDa assaggiare

la “zuppetta di Cogne”rivista con l’uso del

Vialone Nano: un risoin terrina con pan tostato

e fontina gratinata

i quantitativi».

Allora per un buon ri-sotto quanti grammi apersona?

«Al massimo 50 gram-mi. Gli 80 grammi cui si èscesi qualche tempo fa og-gi sono decisamente trop-pi e impediscono di farapprezzare il risotto nellasua elaborazione e crea-tività».

Ecco, lei ci ricorda cheil piatto è la creazione diun artista che è anche

chef ma prima di tuttoartigiano.

«Sì, è vero. Lo chef ogginon deve essere percepitocome purtroppo contribui-scono a farlo percepire letroppe trasmissioni tele-visive e i media. Non tuttipossono mettersi a cuci-nare e la cucina non èun’attività greve dove se cisi impegna allo spasimo

prima o poi siriesce. La cu-cina di unochef di livelloè altro. E’ ar-te, eccellen-za , l iev i t à ,freschezza,p a s s i o n e .Certo, anchelavoro; ma unlavoro che

deve avere come ingre-diente primo non la fatica,bensì la vocazione e lalevità».

E si capisce il messag-gio di Pellerei assaggiandola zuppetta di Cogne.

tSi deve smettere

di pensare al risottocome a un piattocomplicato, lungo

da prepararee pesante da mangiare

Page 14: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

RUBRICHE14 FEBBRAIO 2015

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A cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

Bloc notes

Ancora nuove regole per la PacE’ in arrivo il secondo, dopo quello

datato 18 novembre 2014, decreto mi-nisteriale di recepimento della rifomadella Pac in Italia, in particolare perquanto riguarda i pagamenti diretti.

Le modifiche, rispetto alle prime an-ticipazioni, riguardano in particolare ladefinizione di Agricoltore attivo, laddoveil richiedente non abbia una partita Ivaesclusivamente agricola (codice Ateco),la gestione delle superfici a riposo uti-lizzate come Aree di interesse eco-logico, e, infine, l’applicazione di unatrattenuta del 30% sul valore quando sitrasferiscono i (futuri) titoli senza terra.Aspetto che deve essere tenuto pre-sente nel caso di accordi per la cessionee le restituzioni aziendali che le partistanno definendo proprio in questi gior-ni.

Definito l’inquadramento operaie impiegati imprese di manutenzionedel verde

Con il Verbale di accordo del 22 di-cembre 2014 - “Accordo per la disciplinadei rapporti di lavoro tra le imprese dimanutenzione, sistemazione e creazio-ne del verde pubblico e privato e i loroquadri ed impiegati” – tra organizzazionidatoriali e organizzazioni sindacali, è sta-ta ridefinita la disciplina dei rapporti dilavoro tra le imprese di manutenzione,sistemazione e creazione del verde pub-blico e privato e i loro quadri e impiegati,riconducendolo sostanzialmente a quel-lo dei quadri e degli impiegati agricoli.

In precedenza, tali rapporti di lavoro

(sia quelli con gli operai e sia quelli con iquadri e gli impiegati) erano stati di-sciplinati da un apposito contratto col-lettivo, stipulato in data 26 aprile 2006,da Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fai-Ci-sl e Uila-UIL (in sostanza senza la firmadella Flai-Cgil).

In occasione del rinnovo del CCNL pergli operai agricoli e florovivaisti del 22ottobre scorso, per ragioni di sempli-ficazione e razionalizzazione del sistemadella contrattazione collettiva, tutte leparti contrattuali agricole hanno stabilitodi risolvere il citato CCNL per i di-pendenti delle imprese di manutenzio-ne, sistemazione e creazione del verdepubblico e privato del 26 aprile 2006 e diricomprendere:

• gli operai nell’ambito di applicazionedel CCNL per gli operai agricoli e flo-rovivaisti, con la salvaguardia di alcunespecifiche norme;

• i quadri e gli impiegati nell'ambito diapplicazione del CCNL per i quadri e gliimpiegati agricoli, con la salvaguardia dialcune specifiche norme.

Per gli operai la disciplina è statadefinita lo scorso 22 ottobre 2014, inoccasione del rinnovo del CCNL operaiagricoli e florovivaisti (Cfr. circ. n. 14853del 22/10/2014), mentre per i quadri e gliimpiegati si è provveduto con l'Accordodel 22 dicembre scorso.

Pertanto, a decorrere dal 1° gennaio2015, ai quadri e agli impiegati dipen-denti delle suddette imprese si appli-cherà il CCNL per i quadri e gli impiegatiagricoli nonché il citato Accordo del 22dicembre 2014.

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Il clima del mese

L’andamento delle temperature per alcune stazioni di riferimento

Febbraio può presentare, nel corso della sua brevedurata, ancora alcuni caratteri molto severi dell’inverno,come alcuni importanti segni d’uscita dalla stagionefredda, specie nella seconda parte del mese. Questoavviene sia per l’aumentata durata del giorno che per lamaggior radiazione solare che giunge al suolo. In-dicativo di quanto affermato, può essere utile citare,anche se lo avevamo già fatto l’anno scorso, il mese difebbraio 2012. La prima parte del mese presentòcaratteri invernali molto rigidi con nevicate diffuse sullaPianura, in particolare quella sud-orientale. Ricordiamoad esempio le minime raggiunte il 6 e 7 febbraio 2012:-19.5°C a Castello d’Agogna-PV il 6; -18.8°C ad Ar-conate-MI il 6; -17.9°C ad Albano Vercellese-VC il 7. Letemperature appena citate furono le più rigide raggiunte

in tutto l’inverno 2011/2012, stagione che fino a quelmomento non aveva avuto alcuna particolare “fasefredda”. Secondo le medie recenti (1990-2013) in pia-nura la media delle temperature massime passa dagli8°/9°C della prima decade ai 9°/11°C della terza. Anchelamedia dei valori minimi si alza, passando dai -1°C/-2°Cdella prima decade ai circa +1°C della terza. Nonostantequesti aumenti, va ricordato che il rischio di gelatepermane ancora assai elevato.

Febbraio è ancora unmese “povero” di precipitazionie in ciò risponde appieno ai caratteri tipici della stagioneinvernale. Le statistiche indicano che sulle aree risicoledella Pianura Padana le piogge sono mediamentecomprese fra 40 e 70 millimetri, valori in alcuni casiinferiori a quelli di gennaio.

Il confronto trale piogge didicembre 2014e quellemedie (mm)

BILANCIO Autunnale all’inizio del mese, invernale soprattutto verso la fine

Un dicembre di passaggio

Tabella dati meteorologici dal 1 al 31 dicembre 2014

Dicembre 2014 ha mostrato caratteriautunnali nella prima decade, tratti tem-poraneamente invernali nel resto delmese.

I primi dieci giorni del mese - nelcomplesso i più perturbati - hanno re-gistrato, a causa della copertura nuvolosaassai frequente e al flusso mite me-ridionale, temperature minime molto su-periori alle medie di riferimento. Nei primigiorni del mese il maltempo è statolegato ad una profonda depressione sulMediterraneo che, a fasi alterne, hainteressato l’Italia fino al 6/7dicembre. A partire dal 6,correnti occidentali, o sudoccidentali, hanno garantitotempo più variabile sulle re-gioni settentrionali, con unpassaggio nuvoloso più “or-ganizzato” il giorno 9. Unanuova depressione è ritor-nata ad influenzare le con-dizioni meteorologiche tra il13 ed il 16, con effetti piùvistosi su Piemonte, Man-tovano e Veronese. Dal 17 dicembretempo più stabile, per la presenza o dicorrenti occidentali, o della “protezione”diretta di un promontorio anticiclonicoAtlantico. Dal 26 correnti via via piùfredde da nordest hanno interessatoVeneto, Lombardia e Piemonte, con tem-perature rigide fino alla fine del mese edeboli nevicate localmente fino alla Pia-nura il 27 ed il 30.

Nel complesso le precipitazioni sonostate in linea con le medie attese seb-bene si possa rilevare un leggero deficit

precipitativo sulle province occidentali(65.8 mm a Cameri-NO, 48 mm a Vi-gevano-PV, 43.4 mm a Motta Viscon-ti-MI,) mentre sulle province orientali (88mm a Rosolina Po-RO, 73 mm a Man-tova) le piogge mensili sono state leg-germente superiori alle attese.

Anche le temperature, nel corso delmese di dicembre, hanno risentito dellacircolazione che ha influenzato così di-rettamente l’andamento delle precipi-tazioni. Come detto le temperature me-die più alte si sono registrate ad inizio

mese quando un flusso mi-te sudoccidentale ha datopiogge, nuvolosità diffusa, escarsa escursione termica.Il giorno più caldo è stato ingenere il 1° dicembre convalori che localmente hannoraggiunto i 15°/17°C (17.1°CaMilano, 16.7°C aMantova,16.2°C a Rovigo). Massimeattorno, o superiori, ai 10°Cfino al 7; poi più altalenantifino alla fine del mese, con

freddo più intenso solo tra il 21 e il 24 epoi tra il 27 e il 31 dicembre. Le giornateinteressate dalle temperature minimepiù rigide si sono avute a fine mese, tra il27 ed il 31 (-6.3°C a Vercelli il 31 e aCorsico-MI il 29, -5.1°C ad Asola-MN il30, -4.8°C a Roverchiara-VR il 29). Letemperature minime più elevate si sonoavute, invece, all’inizio di dicembre, tral’1 e il 2, con valori diffusamente superioriai 9°/10°C (10.8°C aMantova l’1, 10.5°C aLegnago-VR l’1, 10.2°C a Vigevano-PV il2, 9.9°C a Vercelli il 2).

tNuvolosità diffusa

e piogge nella primadecade del mese, con

temperature minime finoa 10°. Negli ultimi giorni,invece, si è andati sottozero anche di 5-6 gradi

0

10

20

30

40

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90

Castello d'Agogna-PV Mantova Cavenago d'Adda-LO

DICEMBRE 2014 Media di DICEMBRE (1990-2013)

PROV STAZIONE TEMPERATURA ARIA (°C) PIOGGIA (MM)Media Valori estremi del periodo

TotaleGiornipiovosiMax gg Min gg

VC Vercelli 4.5 12.4 01.12 -6.3 31.12 66.0 5

NO Cameri 4.9 14.1 01.12 -5.5 31.12 65.8 6

LO Cavenago d’Adda 4.9 14.9 01.12 -7.6 31.12 66.0 10

MI Arconate 4.8 15.1 01.12 -6.8 31.12 65.6 9

MN Sermide 5.7 15.5 01.12 -2.5 31.12 64.4 9

PV Castello d’Agogna 4.6 13.4 01.12 -6.2 31.12 34.0 8

RO Rosolina Po 7.0 17.2 01.12 -1.6 31.12 88.2 12

VR Sorgà 5.7 15.9 01.12 -3.9 31.12 75.8 11

Page 15: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

LO STATO DEL RISO FEBBRAIO 2015 15

RICE OUTLOOK/1 Sale a 475,5 milioni di tonnellate il raccolto globale: mancano ancora 1,5 milioni al record del 2013/14

Produzione, un piccolo rialzo mensileIncrementa il primato dell’utilizzo domestico e residuo che si stima raggiunga i 483,3 milioni di tonnellate

Poche novità dal Rice Ou-tlookdi gennaio. Il trenddellaproduzione globale di risoper il 2014/15 si conferma inlieve calo: il raccolto globaledovrebbe toccare i 475,5mi-lioni di tonnellate, 0,2 milioniin più rispetto alle proiezionidello scorso mese, ma an-cora 1,5 milioni in meno ri-s p e t t o a l r e c o r d d e l2013/14.

Attestandosi a 160,6 mi-lioni di ettari, l’area globaledestinata alla coltivazionedel riso nel 2014/15 subireb-be un lieve calo rispetto alrecord dell’anno passato. Laresa media globale, invece,si valuta possa toccare le4,41 tonnellate per ettaro.

Secondo le proiezioni deldipartimento dell’Agricolturastatunitense, la produzionedi riso del Paraguay nel2014/15 sarà in aumento del78%per un totale di 536milatonnellate, con un incremen-to, dunque, del 38% rispettoalle proiezioni dell’anno pre-cedente; inoltre, l’area col-tivata a riso si stima sia inrialzo di 40mila ettari per untotale di 130mila ettari. Alcontrario, la produzione delBrasile si prevede scenda di50mila tonnellate e raggiun-

ga quota 8,3 milioni di t. Laproduzione di riso si stima inrialzoper il 2014/15ancheperCuba e Repubblica Domini-cana, ma in calo per Haiti.

L’utilizzo domestico e re-siduo per il 2014/15 si stimaraggiunga il dato record di483,3 milioni di tonnellate,0,4 milioni di t in più rispettoalle proiezioni dello scorsomese e 3,2 milioni di t in piùrispetto all’anno passato.

Bangladesh, Birmania, Cinae Stati Uniti sono tra i paesiche aumenteranno il loroconsumo di riso. Per quantoriguarda le scorte finali, sicalcola tocchinoquota99mi-lioni di tonnellate, 0,1 milioniin meno rispetto alle proie-zioni dello scorso mese e il7% inmeno rispetto all’annoprecedente. Si tratta del piùbasso quantitativo di scortefinali dal 2009/10. In parti-

colare, le scorte finali si va-lutano in calo in India, In-donesia e Thailandia, ma increscita nelle Filippine e ne-gli Stati Uniti.

Segno positivo per leesportazioni: si stima sianoin rialzo per Sud Est asiaticoe Sud America. In partico-lare, le esportazioni dellaThailandia per il 2015 si pre-vedono in aumento di 0,3milioni di tonnellate per un

totale di 11,3 milioni di t. NelSud America, le esportazionidel Paraguay si calcola sianoin aumento di 140mila ton-nellate per un totale di400mila t,mentre quelle del-la Guyana registreranno unacrescita di 50mila tonnellate

per un totale di 500mila t, undato invariato rispetto al vo-lume record raggiunto l’annoscorso. Le importazioni dellaCina per il 2015 si calcolasiano in rialzo di 0,3milioni ditonnellateperun totaledi 4,3milioni di tonnellate.

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Thailandia, si puntasulle esportazioniII governodella Thailandia calcola di vendere circa 17

milioni di tonnellate di riso nel corso dei prossimi dueanni grazie alle scorte accumulate nell'ambito delprogramma di acquisto fallito nella precedente am-ministrazione. Come riporta il sito thefinanciale-xpress-bd.com, il ministero del Commercio ha intantoannunciato una nuova serie di offerte. La Thailandia èstata il più grande esportatore di riso a livello globaleper decenni, fino a quando il riso non è stato piùcompetitivo proprio per il programma di sostegnodell'ex primo ministro Yingluck Shinawatra. Il com-penso pagato agli agricoltori era, infatti, ben al di sopradei tassi dimercatoper i loro raccolti e ilministerodelleFinanze, nella sua stima più recente, ha dichiarato chequesto ha causato perdite per lo Stato per più di 15bilioni di dollari. «Abbiamo pianificato di vendere 17,8milioni di tonnellate di riso entro due anni», ha di-chiarato Chutima Bunyapraphasara, segretario del mi-nistero. L'obiettivo è quello di esportare quest’anno10milioni di tonnellate e 7 milioni nel 2016.

RICE OUTLOOK/2 Leggero ritocco al ribasso delle stime produttive. Le scorte, però, sono a livello da record

Stati Uniti, la crescita rallenta, ma pocoLa produzione di riso statu-

nitense per il 2014/15 si stimatocchi i 221 milioni di cwt. Se-condo il rapporto Rice Outlook digennaio, si calcola, dunque, uncalo rispetto alle stime delloscorso mese, ma sempre il 15%in più rispetto all’anno passato.Attestandosi a 7.572 pounds peracro, la resa media statunitensetocca i 25 pounds in meno ri-spetto alle precedenti proiezioni.In particolare, calcola il rapportodel Dipartimento di Agricolturastatunitense, la produzione diriso a grana lunga dovrebbe au-

mentare di 2,1milioni di cwt, perun totale di 162,4 milioni di cwt,il 23% in più rispetto all’annopassato. La produzione di riso agrana medio piccola si prevedetocchi i 58,7 milioni di cwt, 2,2milioni di cwt in meno rispettoalle proiezioni dello scorso me-se.

La produzione di riso è au-mentata rispetto agli anni pas-sati in tutti gli Stati tranne che inCalifornia e Texas. Attestandosia 112 milioni di cwt, la pro-duzione dell’Arkansas per il2014/15 si stima sia in rialzo del

38% rispetto all’anno passatomentre quella nel Missouri avràun rialzo del 33% per un totale di14,5 milioni di cwt. Al contrario,quella della California si valutasia diminuita del 22% e rag-giunga quota 37 milioni di cwt.Si tratta del volume più bassodella produzione della Californiadal 1998/99.

Per quanto riguarda le for-niture totali di riso, nel 2014/15 sicalcola tocchino i 274,9 milioni dicwt, 1 milione in più rispetto alleproiezioni dello scorso mese. Sitratta del più grande quantitativodi scorte di riso statunitense

rispetto al record del 2010/11. Leforniture di riso a grana lunga siprevede raggiungano quota198,1 milioni dicwt, 3,1 in più ri-spetto alle prece-denti stime. Segnomeno, invece, perle scorte iniziali: peril 2014/15 si calcolatocchino i 31,8 mi-lioni di cwt, il 13%in meno rispetto al-lo scorso anno.

Per quanto riguarda le im-portazioni totali di riso statu-nitense, nel 2014/15 si valuta

tocchino i 22 milioni di cwt, un 1milione in più rispetto alle proie-zioni precedenti, ma ancora il5% in meno nei confronti delloscorso anno. Le importazioni diriso a grana lunga si stima ar-rivino a 19,5 milioni di cwt, conun incremento di 1 milione ri-spetto alle precedenti stime,mentre quelle a grana mediopiccola si prevede che si ricon-fermino a quota 2,5 milioni dicwt.

Per quanto riguarda l’utilizzototale di riso statunitense, nel2014/15 si calcola resti invariatoa quota 234 milioni di cwt, il7,5% in più rispetto all’anno pas-sato. Sia l’utilizzo totale dome-stico che le esportazioni si stimasiano in aumento rispetto al-l’anno passato.

L’utilizzo di riso a grana lunganel 2014/15 si valuta tocchi i 169milioni di cwt, 1 milione in piùrispetto alle proiezioni dello scor-so mese. L’utilizzo di riso a grana

medio piccola do-vrebbe arrivare a65 milioni di cwt, 1milione di cwt inmeno rispetto allestime dello scorsomese, ma ancora il7% in più rispettoall’anno passato.Le esportazioni to-tali nel 2014/15 si

calcola restino invariate a quota103 milioni di cwt, l’11% in piùrispetto all’anno precedente.

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California, il pericolo è la siccitàLa continua siccità in California sta avendo un impatto negativo

sulla produzione di riso. Come riporta il sito agprofessional.com,ora i risicoltori confidano nella ricerca universitaria agricola dallaquale potrebbero arrivare suggerimenti per migliorare e incre-mentare la produzione di riso nonostante il clima sfavorevole.Come è stato nel caso di alcuni coltivatori che grazie alleraccomandazioni della University of California sono riusciti acontinuare ad aumentare di anno in anno la produzione. Secondoil sito agprofessional.com è in arrivo un altro anno di siccità, conconseguente riduzione della produzione di riso. Alcuni agricoltori,grazie a nuove tecniche, potrebbero tuttavia essere in grado dicoltivare riso utilizzando meno acqua.

tLivello invariato

per l’utilizzo totale diriso, a quota 234 milioni

di cwt, il 7,5% in piùrispetto all’anno passato

Page 16: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

LO STATO DEL RISO16 FEBBRAIO 2015

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Bangladesh, al via l’export verso l’IndiaArea coltivata 11,650 11,770 11,800Scorte iniziali 1,341 696 864Produzione lavorato 33,820 34,390 34,600Produzione grezzo 50,735 51,590 51,905Importazioni 35 678 500Forniture totali 35,196 35,764 35,964Esportazioni 0 0 0Consumo e residuo 34,500 34,900 35,200Scorte finali 696 864 764Distribuzione totale 35,196 35,764 35,964

2012/13

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: UFAS

2013/14 2014/15

2014/15, PRODUZIONE IN AUMENTO

Il Bangladesh si prepara a espor-tare lotti di riso in India. Lo riporta ilsito thefinancialexpress-bd.com.L’India è interessata a importareriso dal Bangladesh soprattutto persoddisfare la sua domanda per laregione nord-orientale.

Per esportare diverse varietà diriso, il governo ha modificato ildecreto di regolamentazione Sta-tutory Regulatory Order (Sro), nelquale erano previste restrizioni perlemodalità di esportazione del riso.

Il Bangladesh ha iniziato a espor-tare riso grezzo in Sri Lanka dopo laloro richiesta di fornire 50mila ton-nellate di riso direttamente tra i duegoverni. Il prezzo per tonnellata diriso è stato fissato a 450 dollari.Secondo fonti del governo, non cisarà alcun impatto negativo dalleesportazione di riso in India, vistoche il Paese ha scorte sufficienti dicereali.

Secondo il Bangladesh Bureauof Statistics (Bbs), nell'anno fiscale

2013-14 la produzione di riso delPaese ammonterebbe a circa34,36 milioni di tonnellate, circa0,6 milioni di tonnellate in più ri-spetto alle stime dell’anno pre-cedente. Le scorte totali di cerealia metà gennaio si aggiravano acirca 1,49 milioni di tonnellate. Diquesto volume, 1,11 milioni di ton-nellate è la quantità di riso di-sponibile, 0,461 milioni di tonnel-late in più rispetto all'anno scor-so.

ASIA/1 Secondo gli analisti economici dipende dal fatto che il Paese deve comunque importare molti tipi di materie prime

Vietnam, le esportazioni sono poco redditizie

Anche se il valore dellaproduzione e il fatturato del-le esportazioni vietnamitisono stati alti, il ricavato chei contadini metteranno intasca potrebbe essere mo-desto. Secondo gli analistieconomici questa contrad-dizione deriva dal fatto che ilVietnam deve comunqueimportare molti tipi di ma-terie prime. Lo riporta il sitoenglish.vietnamnet.vn. Unrapporto del ministero del-l'Agricoltura e dello svilup-po rurale (Mard) ha dimo-strato che il fatturato pro-dotto dall’importazione diprodotti agricoli e forestali

nei primi 11 mesi del 2014ha raggiunto 19,78 miliardidollari, la maggior parte deiquali riguardavano materieprime agricole. Il Vietnamhadovuto spendere 690mi-lioni dollari per pesticidi e

altro materiale necessarioper le importazioni e 774milioni di dollari nel 2014,con un aumento del 3,5 percento rispetto al 2013.

Il Paese punta a svilup-pare l'allevamento, ma an-

che per questo settore deveimportare la maggior partedei mangimi animali neces-sari. Il fatturato per l’impor-tazione ha raggiunto i 3,24miliardi dollari nel 2014, conun aumento del 5,2 per cen-

to rispetto al 2013 e dunquesuperiore al ricavo che ilVietnam ha ottenuto dalleesportazioni di riso. Il Mardha, inoltre, fatto sapere cheil Paese ha dovuto spen-dere 500 milioni di dollari

per importare 8mila tonnel-late di sementi per la col-tivazione di 700mila ettari disuperficie nel 2013.

Le Hung Quoc, ex capodell’agenzia governativache si occupa del settoredella coltivazione, ha volutosottolineare l’anomalia diquesti dati. Anche se il Viet-nam è il più grande espor-tatore di riso al mondo, ilricavato che può otteneredalle esportazioni di riso èridotto. Il prezzo del risoall'esportazione del Viet-nam a metà gennaio si ag-girava intorno ai 400-450dollari per tonnellata, piùbasso di 50-75 dollari pertonnellata rispetto al risoche arriva da India, Pakistane Thailandia.

.

E la qualità del riso deve essere migliorataNegli ultimi anni, la regione del

Delta delMekong si è impegnata perattrarre investimenti nel settore dellaproduzione di riso. Come riferisce ilsito english.vietnamnet.vn, numero-se organizzazioni internazionali e in-vestitori stranieri stanno espanden-do il modello di produzione vietna-mita. Tuttavia, questi programmi pi-lota non hanno avuto alcun impatto

reale globale sulla produzione di risoin Vietnam. Scienziati e managerstanno ora riflettendo su approccialternativi permigliorare le condizionidi vita dei risicoltori, per esempio conla creazione di un marchio nazionaleequindi la possibilità di dareunvaloreaggiunto al riso vietnamita.

Una nota positiva, riporta ancora ilsito english.vietnamnet.vn, è il fatto

che il riso vietnamita nel 2014 siastato esportato in 135 nazioni di tuttoil mondo, tra essi Stati Uniti, Unioneeuropea, Giappone, Repubblica diCorea, Hong Kong e Singapore. Ilmercato asiatico copre il 77% delleesportazioni. Nonostante l’enormevolume venduto, la qualità e la com-petitività del riso vietnamita riman-gono però bassi.

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Page 17: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

LO STATO DEL RISO FEBBRAIO 2015 17

.

ASIA/2 I prezzi al dettaglio a metà gennaio oscillavano intorno agli 80-90 rupie per chilogrammo

India, il basmati è più convenienteMa i produttori non dovranno affrontare perdite poiché il volume più alto può compensare il calo dei prezzi di acquisto

ASIA/3 Il governo dovrebbe concentrarsi su mercati come Cina, Malesia, Indonesia e Bahrain

Pakistan, necessario ampliare il mercato

Trend negativo per la varietà diriso basmati indiano. Secondoquanto riferisce il sito timesofin-dia.indiatimes.com, i prezzi al det-taglio a metà gennaio oscillavanointorno agli 80-90 rupie per chi-logrammo. Il calo dei prezzi po-trebbe essere attribuito alla mag-giore produzione e contempora-neamente al divieto di importazio-ne di riso da parte del governoiraniano.AngshuMallick, dellaAda-ni Wilmar Ltd, ha ammesso che ilnuovo raccolto èora disponibile perlo stoccaggio annuale a un prezzomolto interessante. L’India esporta38 lakh di tonnellata di riso basmatiogni anno, l'Iran acquista circa il 40per cento del volume. Il mercato

interno per il basmati è pari a 12lakh di tonnellate. Anche se il prez-zo di vendita è sceso, i produttorinon dovranno affrontare perditepoiché il volume piùalto può compensareil calo dei prezzi diacquisto. A metàgennaio il basmatiera disponibile ad unprezzo che si aggira-va dalle 23 rupie perchilogrammo e alle80 rupie per chilo-grammo per la varie-tà a grani lunghi. Oltre alle dueprincipali varietà di basmati - Pusa1121 e la varietà tradizionale - Pusa1509, una nuova varietà, sta fa-

cendo breccia nel mercato. Gliscienziati che hanno sviluppato lavarietà sono sicuri del successodelnuovo riso grazie al suo alto ren-

dimento. Il mercatobasmati in India vale50mila crore di rupie(2013-14) con unexport pari a quasi il75 per cento del con-sumo. Arabia Saudi-ta e Iraq sono tra gliimportatori. Punjab eHaryana sono i prin-cipali coltivatori di ri-

so basmati. La varietà è inoltrecoltivata in Madhya Pradesh, UttarPradesh, Himachal e alcune areedel Rajasthan.

tIl mercato basmati in

India vale 50mila croredi rupie (2013-14) conun export pari a quasiil 75% del consumo

Il governo pachistano do-vrebbe concentrarsi su mer-cati come Cina, Malesia, In-donesia e Bahrain e sosteneretutti i soggetti interessati, inparticolare i produttori. E’ laraccomandazione di RafiqueSuleman, presidente del RiceExporters Association del Pa-kistan (Reap) riportata dal sitotribune.com.pk. «Il calo dei

prezzi sui mercati internazio-nali del riso - ha detto Suleman- sta interessando il settoreagricolo dei Paesi esportatori diriso nel mondo. Il Pakistan nonè un'eccezione».

Per Suleman, il Bahrain po-trebbe essere un mercato po-tenziale per il riso pakistano. Cisono circa 100mila pachistaniche vivono in Bahrain e la Reap

ha accolto con favore il recenteannuncio del governo delBahrein di assegnare la doppiacittadinanza ad alcuni di loro.«Il commercio bilaterale tra idue Paesi - ha aggiunto - èattualmente pari a 200 milionidi dollari, e non vi è ancoramolta possibilità di espansio-ne».

Il Pakistan nel 2014 ha ven-

duto al Bahrain 27.805 tonnel-late di riso, del valore di 2,6milioni di dollari. La Cina in-tanto sta facendo diverse of-ferte direttamente con i go-verni dei Paesi vicini come laThailandia e la Cambogia. IlPakistan ha esportato 353.673tonnellate di riso in Cina perl'anno fiscale 2014, del valoredi 128 milioni dollari.

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Page 18: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

LO STATO DEL RISO18 FEBBRAIO 2015

IMPORT & EXPORT UE

Paesi Import

Regno Unito 73.350

Francia 65.320

Paesi Bassi 47.691

Germania 26.614

Polonia 21.232

Italia 17.304

Belgio 17.242

Portogallo 14.395

Spagna 14.227

Svezia 10.397

Rep. Ceca 7.790

Altri Ue 17.684

TOTALE 335.246

Rotture di riso 156.177

Paesi Export

Italia 59.833

Spagna 13.229

Grecia 8.931

Bulgaria 6.257

Portogallo 4.250

Regno Unito 3.271

Romania 2.969

Francia 2.162

Rep. Ceca 734

Paesi Bassi 552

Polonia 539

Altri Ue 1.472

TOTALE 104.199

- -

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

CERTIFICATI RILASCIATI AL 20.1.2015(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

TOTALE TONDO 358.901 175.911 49,01% 182.990Lido-Alpe 4.210 1.926 45,75% 2.284Padano-Argo 2.608 1.312 50,31% 1.296Vialone nano 21.830 11.388 52,17% 10.442Varie Medio 4.118 1.296 31,47% 2.822TOTALE MEDIO 32.766 15.922 48,59% 16.844Loto-Ariete 265.858 100.986 37,98% 164.872S. Andrea 42.090 23.074 54,82% 19.016Roma 29.284 20.620 70,41% 8.664Baldo 69.602 49.185 70,67% 20.417Arborio-Volano 84.097 45.211 53,76% 38.886Carnaroli 65.214 36.850 56,51% 28.364Varie Lungo A 65.912 32.593 49,45% 33.319TOTALE LUNGO A 622.057 308.519 49,60% 313.538TOTALE LUNGO B 398.605 201.330 50,51% 197.275TOTALE GENERALE 1.412.329 701.682 49,68% 710.647

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 20.1.2015

Gruppi varietali Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Rimanenze

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

Tondo 395.220 146.390 37,04%

Medio 26.787 13.582 50,70%

Lungo A 555.678 273.065 49,14%

Lungo B 488.727 183.247 37,49%

TOTALE 1.466.412 616.284 42,03%

CAMPAGNE PRECEDENTI2013/2014 Disponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibile

Tondo 394.346 170.289 43,18%

Medio 42.644 18.584 43,58%

Lungo A 778.241 290.709 37,35%

Lungo B 437.874 199.080 45,47%

TOTALE 1.653.105 678.662 41,05%

Tondo 383.363 157.057 40,97%

Medio 53.359 20.220 37,89%

Lungo A 711.960 271.451 38,13%

Lungo B 447.006 191.784 42,90%

TOTALE 1.595.688 640.512 40,14%

2012/2011 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

2011/2010 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

VENDITE ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Le vendite di risone han-no già interessato il 50%della disponibilità vendibile,a fronte del 42% registratoun anno fa, risultando in au-mento di 85.398 tonnellate(+14%) rispetto all’annoscorso e di 23.020 tonnel-late (+3%) rispetto a dueanni fa; proprio quest’ulti-mo dato dà la dimensionedell’eccezionalità di questacampagna, considerato chequest’anno possiamo con-tare su una disponibilitàvendibile notevolmente in-feriore (-15%) rispetto aquella di due campagne ad-dietro.

Tutte le tipologie di riso sicollocano tra il 49% e il50%; in termini di gruppovarietale spiccano quelli del“Roma” e del “Baldo”, en-trambi suun livello del 70%,mentre quelli più attardatisono i gruppi delle “Variemedio” e del “Loto-Ariete”che si posizionano, rispet-tivamente, al 31% e al38%.

Dopo un dicembre rela-tivamente stabile, le quo-tazioni hanno ripreso a cre-scere, in particolare, quelledel Carnaroli (circa +50 eu-ro) e dell’Arborio (circa +50euro) presso le Borse mercidi Vercelli e Novara che sisono allineate con quelle re-gistrate a Pavia e a Mor-tara.

Per quanto concerne gliscambi commerciali, l’e-xport si colloca a 59.833tonnellate, in aumento di17.075 tonnellate (+40%) ri-spetto all’anno scorso,mentre con 17.304 tonnel-late l’import risulta in calodel 5% rispetto al dato di unanno fa.

L’indebolimento dell’euroha agevolato i nostri ope-ratori per quanto riguardal’export, considerato che siè deprezzato del 15% ri-spetto al dollaro statuniten-se nel giro di un anno, men-tre non sembra determi-nante per quanto concernel’import.

Unione europeaGli attuali flussi di impor-

tazione del riso semigreg-gio diversodal basmati e delriso lavorato sono tali damantenere invariati i dazi invigore (30 euro per il risosemigreggio e 175 euro peril riso lavorato) fino alla finedella campagna.

Nel complesso l’importdi riso dell’Unione europeasi colloca a 335.246 ton-nellate, base lavorato, in au-mento dell’1% rispetto allaprecedente campagna.

Le importazioni di riso la-

vorato risultano sullo stes-so livello dell’anno scorso,mentre l’import di riso se-migreggio evidenzia un in-cremento del3%.

Dalle infor-mazioni forni-te dalla Com-missione eu-ropea si rilevache da set-tembre a di-cembre 2014le importazio-ni di riso semilavorato e la-voratodai PMArisultanoso-stanzialmente stabili (-1%)rispetto allo stesso periododel 2013.

Le importazioni dalla

Cambogia, che copronol’83% delle importazioni daiPMA, evidenziano un calodel 13% rispetto a un anno

fa, essendopassate da7 7 . 8 8 1 a67.528 tonnel-late, mentrele importazio-ni dal Myan-mar, che rap-presentano il15% delle im-portazioni dai

PMA, risultano in aumentodel 257% rispetto all’annoscorso, essendopassate da3.479 a 12.405 tonnellate.

Il fatto che le importazionidai PMA risultino stabili ri-

spetto all’anno scorso nonsignifica che il fenomeno sista arrestando, né possia-mo rallegrarci troppo per ilcalo dell’import dalla Cam-bogia, seppur significativo,perché potrebbe essereuna fase congiunturale do-vuta all’indebolimento del-l’euro; sicuramente si puòdire che se prima dovevamomonitorare solo le impor-tazioni dalla Cambogia, oradobbiamo preoccuparci an-che delle importazioni dalMyanmar.

Sul fronte dell’export, ri-sultano flussi in uscita per104.199 tonnellate, con unincremento del 48% rispet-to a un anno fa.

BILANCIO Tutte le tipologie di riso collocate tra il 49 e il 50% della disponibilità

Metàdel risone ègià vendutoHanno ripreso a crescere anche le quotazioni, in particolare di Carnaroli e Arborio

350

300

250

200

150

100

50

0Tondo Medio Lungo A Lungo B

Vendite totali ('000 t)

Vendite totali annoprecedente

Rimanenza

Import UE

2013/14 2012/13 2011/122014/15

400.000

350.000

300.000

250.000

150.000

100.000

50.000

0

335.246

331.686

312.309

331.435

2014/15 2013/14 2012/13 2011/12

70.468

57.993 76.428

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

0

104.199

tA livello europeo, stabilile importazioni di riso

semilavorato e lavoratodai PMA rispetto allo

stesso periodo del 2013

Page 19: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

LO STATO DEL RISO FEBBRAIO 2015 19

Arborio-Volano 1405 1455 1455 1505 1505 1555

Roma 1235 1285 1275 1325 1295 1345

Baldo 1285 1335 1335 1385 1355 1405

Ribe/Loto e sim. 720 760 750 790 770 810

S. Andrea 1240 1280 1280 1320 1300 1340

Thaibonnet e sim. 460 510 470 520 520 570

Vialone Nano 1970 2020 1970 2020 1970 2020

Padano-Argo 1380 1530 1380 1530 1380 1530

Lido e similari 670 710 700 740 720 760

Originario e sim. 630 680 630 680 630 680

Carnaroli 1385 1435 1445 1495 1495 1545

Parboiled Ribe 820 860 850 890 870 910

Parboiled Thaib. 590 610 600 620 650 670

Parboiled Baldo 1405 1435 1455 1485 1475 1505

Balilla 290 310 290 310 300 320

Selenio 315 335 315 335 315 335

Flipper-Alpe-Lido 315 335 325 345 335 355

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano 855 900 855 900 855 900

S. Andrea 500 530 530 560 545 575

Loto 345 375 345 375 345 375

Dardo-Luna CL e sim. 315 335 335 355 345 365

Augusto 350 375 350 375 350 375

Roma 495 530 525 560 540 575

Baldo 565 600 565 600 565 600

Arborio-Volano 610 650 635 675 635 675

Carnaroli 610 650 635 675 635 675

Thaibonnet 260 280 260 280 260 280

Altre indica 260 280 260 280 260 280

Esportazioni Italia

Svizzera

Turchia

BosnaErz.

Libano

Canada

Serbia

Albania

Brasile

Kosovo

Restodelmondo

33.000

30.000

27.000

24.000

21.000

18.000

15.000

12.000

9.000

6.000

3.000

0

Giordania

Australia

30.551

5.930

4.199

3.166

StatiUniti

2.465

4.2841.930

1.890

1.551

1.185

1.143

775

764

Importazioni Italia

Cambogia

India

Pakistan

Thailandia

Svizzera

565

Uruguay

RestodelMondo

352

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

0

248

146

5.599

4.892

1.256

3.888

Bangladesh

Argentina

358

BORSA DI MORTARABORSA DI PAVIARisoni 31/12/2014

Min Max

Balilla (originario) 295 310 295 310

Selenio 315 335 315 335

Lido-Flipper e sim. 340 355 345 360

Padano-Argo 610 680 600 670

Vialone Nano 850 900 840 890

S. Andrea 510 550 520 560

Loto e Nembo 365 385 365 385

Dardo-Luna CL e sim. 340 355 350 365

Augusto 365 385 365 385

Roma 530 550 555 575

Baldo 565 600 575 610

Arborio-Volano 630 665 640 675

Carnaroli 635 665 645 675

Thai.-Gladio e sim. 270 280 270 280

7/1/2015Min Max

14/1/2015Min Max

21/1/2015Min Max Risoni 2/1/2015

Min Max9/1/2015Min Max

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

FEST

IVITA’

Importazioni Italia Esportazioni Italia

Balilla, Centauro e similari 298 (1) 308 (1) 298 308 298 308

Selenio e similari 327 (1) 337 (1) 327 337 327 337

Tipo Ribe 327 (1) 337 (1) 345 355 355 365

Loto e similari 374 (1) 384 (1) 374 384 374 384

Augusto 374 (1) 384 (1) 374 384 374 384

S. Andrea e similari 510 (1) 530 (1) 510 530 550 570

Roma e similari 500 (1) 530 (1) 500 530 540 570

Baldo e similari 600 (1) 610 (1) 600 610 600 610

Arborio-Volano 600 (1) 625 (1) 648 673 648 673

Carnaroli e similari 590 (1) 620 (1) 620 650 643 673

Thaibonnet e similari 255 (1) 265 (1) 270 280 270 280

BORSA DI VERCELLI

BORSA DI MILANO16/1/2015Min Max

23/1/2015Min Max Lavorati 6/1/2015

Min Max13/1/2015Min Max

20/1/2015Min Max

30/12/2014Min Max

6/1/2015Min Max

13/1/2015Min Max

30/12/2014Min Max

Risoni 20/1/2015Min Max

(1) = quotazione nominale

29/12/2014Min Max

5/1/2015Min Max

12/1/2015Min Max

19/1/2015Min Max

BORSA DI NOVARA

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

Risoni

Balilla-Centauro 290 310 290 310 290 310Selenio 315 335 315 335 315 335Lido-Flipper 310 330 310 330 325 345Loto 355 385 355 385 355 385Augusto 355 385 355 385 355 385Dardo-Luna Cl e similari 305 335 320 350 325 355S. Andrea 495 525 495 525 520 550Baldo 560 600 560 600 560 600Roma 490 530 490 530 510 550Arborio-Volano 580 620 600 640 630 670Carnaroli 580 620 600 640 630 670Thaibonnet-Gladio 255 265 270 280 270 280

FEST

IVITA’

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Questo numero è stato chiuso in tipografia il 5 febbraio 2015.Ogni eventuale ritardo nella distribuzione è indipendente

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I L TROVAUFF IC IO

Servizio di Assistenza Tecnica

Telefono Tecnico Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

320 43 25 359 Paola Castagna Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

Page 20: Il Risicoltore (Febbraio 2015)

20 FEBBRAIO 2015

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