Il Risicoltore (Aprile 2014)

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LVII - n. 4 Aprile 2014 . IL MERCATO I primi frutti dell’azione insistente del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali PMA, ora Bruxelles controllerà le importazioni Maggiore disponibilità della Commissione europea: adesso vuole capire la portata del fenomeno Paolo Carrà Il 25 marzo il ministro Mar- tina, già al corrente della que- stione relativa alle importazio- ni da PMA da quando ricopriva la carica di sottosegretario, ha portato all’attenzione del Con- siglio dei Ministri dell’Unione europea la necessità che le istituzioni comunitarie ponga- no la massima attenzione ai volumi di importazioni da Paesi, quali la Cambogia e il Myanmar, che rischiano, nel medio termine, di com- promettere l’equilibrio della risicoltura europea. Il Mi- nistero delle politiche agricole, con l’apporto dell’Ente Risi, ha elaborato a tal fine un documento tecnico che conferma le preoccupazioni della filiera risicola. I dati forniti evidenziano un trend di crescita delle importazioni di riso bianco nell’Unione europea con un aumento del 29,3% dei certificati di importazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, complici le importazioni a dazio zero dai PMA. Le importazioni dal Myanmar, Paese potenzialmente ancor più pericoloso della Cambogia, nella scorsa campagna erano risultate pari a 4.600 t, ma nel solo periodo settembre 2013/febbraio 2014 i volumi di ingresso di riso nell’Unione europea da tale Paese hanno raggiunto 8.800 tonnellate. Il Ministro ha ribadito alle istituzioni comunitarie che, per effetto delle im- portazioni a dazio zero, sta venendo meno la com- petitività delle industrie risiere europee e sul fronte agricolo le basse quotazioni delle varietà indica con- tribuiscono in Italia per le semine in corso a una forte contrazione delle superfici di tali varietà. Alle dichia- razioni rilasciate dalla Commissione qualche mese fa, secondo le quali il prezzo dei risi indica nell’Unione europea avesse avuto negli scorsi anni un andamento abbastanza costante e senza che ciò avesse creato particolari problemi per i risicoltori, è stato dimostrato che le aziende risicole hanno subito nelle ultime due campagne di commercializzazione un aumento dei costi di produzione del 20% circa, determinando, di con- seguenza, una diminuzione della redditività. Il tema importazioni agevolate non è certo nuovo agli addetti ai lavori, è un problema che va gestito in modo serio e puntuale con un rigoroso tecnicismo, evitando derive emotive e soprattutto consapevoli che gli interessi eco- nomici e politici in gioco non giovano a una definizione del problema in tempi brevi. La stessa Commissione, che a fine dello scorso anno definiva “rumors” gli allarmi Anche a Bruxelles si stanno ac- corgendo che le importazioni a dazio zero dai Paesi Meno Avanzati (PMA), e in particolare dalla Cambogia e dal Myanmar, stanno mettendo in grande difficoltà i risicoltori europei, italiani in particolare. L’insistenza del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, coadiuvato dai dati forniti dall’Ente Nazionale Risi, sembra aver aperto una breccia nel muro opposto fino ad oggi alle richieste della filiera del riso. L’azione italiana è stata portata avanti direttamente dal ministro Mau- rizio Martina (nella foto), che ha messo il tema sul tavolo del Consiglio eu- ropeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca svoltosi lo scorso 24 mar- zo a Bruxelles. «La Commissione eu- ropea - ha sostenuto Martina - ha evidenziato l’aumento complessivo della richiesta di certificati di impor- tazione che risulta, ad oggi, pari quasi al 25%, per il riso lavorato, rispetto alla campagna precedente. Le importa- zioni nell’Unione europea di riso la- vorato proveniente dalla Cambogia, rappresentano oltre il 20% del totale importato e questo Paese è diventato il principale fornitore estero di riso, confermando, di fatto, le analisi com- merciali, peraltro reiterate, della de- legazione italiana. Per questo abbiamo sollecitato la Commissione europea a fornire un’analisi di impatto e a met- tere in atto misure opportune che pos- sano contrastare questo fenomeno». Un appello che questa volta non è rimasto inascoltato. «Fino ad oggi ave- vamo avuto una risposta perentoria dalla Commissione europea che con- siderava eccessive le nostre preoc- cupazioni - spiega Felice Assenza, direttore ge- nerale delle politiche in- ternazionali e dell’Unio- ne europea del ministe- ro delle Politiche agrico- le, alimentari e forestali, anche lui al tavolo di Bru- xelles - Adesso, invece, hanno mostrato più di- sponibilità e sembrano maggiormente consa- pevoli del problema: vo- gliono capire la portata del fenomeno. Infatti, hanno preso contatto con i cambo- giani per monitorarne le importazio- ni». Sul nostro fronte, nel frattempo, si continua a lavorare. «Nei prossimi giorni - conclude Assenza - è con- vocato un nuovo tavolo presso il mi- nistero dello Sviluppo economico do- ve continueremo l’approfondimento della problematica con tutti i soggetti interessati». Soddisfatti anche all’Ente Risi. «I rappresentanti della Commissione hanno preso atto dell’intervento del ministro, assicurando un costante monitoraggio della situazione anche attraverso continui scambi di infor- mazione con la Cambogia - ha com- mentato il direttore generale dell’E- NR, Roberto Magnaghi - Prendiamo atto del po- sitivo atteggiamento della Commissione che solo qualche mese fa era preoccupata rispetto al problema. La filiera ri- sicola ringrazia il mini- stro per il sostegno che sta dando alle aziende in un momento così par- ticolare per l’economia risicola». Nel frattempo s’era mosso anche Carlo Fi- danza, capodelegazione di Fratelli d’I- talia-Alleanza Nazionale al Parlamento Europeo e membro della Commis- sione Agricoltura, che aveva presen- tato un’interrogazione a Bruxelles per sapere «quali azioni intende intrapren- dere e se, visto il trend di questi ultimi mesi, vi siano le condizioni per pro- cedere all’adozione di misure di sal- vaguardia, previste dal regolamento». AVVISO DI VENDITA Invito a presentare offerte d’acquisti di immobili L’Ente Nazionale Risi intende esperire le procedure per la vendita dei seguenti immobili: • magazzino-essiccatoio sito in S. Giorgio di Lomellina (PV), v. San Bernardo n. 6; • magazzino-essiccatoio sito in S. Angelo Lomellina (PV), v. Mazzini n. 1; • magazzino-essiccatoio sito in Gambolò (PV), v. Cascina Nuova Litta snc; • essiccatoio sito in Rosasco (PV), v. per Langosco n. 5. Secondo le modalità previste dal Disciplinare di vendita (scaricabile da www.enterisi.it sezione Bandi e avvisi), gli interessati dovranno far pervenire le offerte all’Ente Nazionale Risi, v. San Vittore n. 40 - 20123 Milano, entro e non oltre le h 17 del giorno lunedì 12/05/2014. Per ulteriori informazioni e richieste di atti e certificati, rivolgersi allo 02 88 55 111 o all’indirizzo pec [email protected]. Milano, 31/03/2014 Il DIRETTORE GENERALE Dott. Roberto Magnaghi . AVVISO Si informano tutti i produttori che, ai sensi dell’articolo 8 della Legge istitutiva dell’Ente Nazio- nale Risi, il risicoltore che eser- cita l’attività di pileria nella propria tenuta o in altra località per la lavorazione di riso greg- gio di propria produzione è te- nuto al pagamento del diritto di contratto e che, ai sensi del- l’articolo 10 della medesima Legge, il mancato pagamento del diritto di contratto com- porta un’ammenda da due a quattro volte l’ammontare del diritto di contratto. Secondo passo avanti, ma non ci fermeremo SEGUE A PAG. 9 Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali ed economiche fare riferimento ai fogli informativi disponibili presso le filiali e sul sito della banca alla sezione Trasparenza. La presente offerta è valida per tutte le richieste di mutuo sottoscritte entro il 30/06/2014 e stipulate entro il 30/09/2014. La richiesta di mutuo è soggetta a valutazione e approvazione da parte della Banca. Il mutuo è disponibile per durate da 10 a 25 anni e viene proposto sia nella versione a tasso fisso pari a 4,75% sia nella versione a tasso variabile pari ad Euribor 3 mesi – media percentuale mese precedente maggiorato di uno spread di 2,50%. Importo massimo finanziabile 80% del valore dell’immobile. 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Anno LVII n. 4 Mensile di informazioni Agricole Industriali e Commerciali sul RISO dell'Ente Nazionale Risi

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @EnteRisi

Anno LVII - n. 4 Aprile 2014

.

IL MERCATO I primi frutti dell’azione insistente del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali

PMA,oraBruxelles controllerà le importazioniMaggiore disponibilità della Commissione europea: adesso vuole capire la portata del fenomeno

Paolo Carrà

Il 25 marzo il ministro Mar-tina, già al corrente della que-stione relativa alle importazio-ni da PMA da quando ricoprivala carica di sottosegretario, haportato all’attenzione del Con-siglio dei Ministri dell’Unioneeuropea la necessità che leistituzioni comunitarie ponga-no la massima attenzione ai

volumi di importazioni da Paesi, quali la Cambogia e ilMyanmar, che rischiano, nel medio termine, di com-promettere l’equilibrio della risicoltura europea. Il Mi-nistero delle politiche agricole, con l’apporto dell’EnteRisi, ha elaborato a tal fine un documento tecnico checonferma le preoccupazioni della filiera risicola. I datiforniti evidenziano un trend di crescita delle importazionidi riso bianco nell’Unione europea con un aumento del29,3% dei certificati di importazione rispetto allo stessoperiodo dell’anno scorso, complici le importazioni adazio zero dai PMA. Le importazioni dal Myanmar, Paesepotenzialmente ancor più pericoloso della Cambogia,nella scorsa campagna erano risultate pari a 4.600 t, manel solo periodo settembre 2013/febbraio 2014 i volumidi ingresso di riso nell’Unione europea da tale Paesehanno raggiunto 8.800 tonnellate. Il Ministro ha ribaditoalle istituzioni comunitarie che, per effetto delle im-portazioni a dazio zero, sta venendo meno la com-petitività delle industrie risiere europee e sul fronteagricolo le basse quotazioni delle varietà indica con-tribuiscono in Italia per le semine in corso a una fortecontrazione delle superfici di tali varietà. Alle dichia-razioni rilasciate dalla Commissione qualche mese fa,secondo le quali il prezzo dei risi indica nell’Unioneeuropea avesse avuto negli scorsi anni un andamentoabbastanza costante e senza che ciò avesse creatoparticolari problemi per i risicoltori, è stato dimostratoche le aziende risicole hanno subito nelle ultime duecampagne di commercializzazione un aumento dei costidi produzione del 20% circa, determinando, di con-seguenza, una diminuzione della redditività. Il temaimportazioni agevolate non è certo nuovo agli addetti ailavori, è un problema che va gestito in modo serio epuntuale con un rigoroso tecnicismo, evitando deriveemotive e soprattutto consapevoli che gli interessi eco-nomici e politici in gioco non giovano a una definizionedel problema in tempi brevi. La stessa Commissione,che a fine dello scorso anno definiva “rumors” gli allarmi

Anche a Bruxelles si stanno ac-corgendo che le importazioni a daziozero dai Paesi Meno Avanzati (PMA), ein particolare dalla Cambogia e dalMyanmar, stanno mettendo in grandedifficoltà i risicoltori europei, italiani inparticolare. L’insistenza del ministerodelle politiche agricole alimentari eforestali, coadiuvato dai dati fornitidall’Ente Nazionale Risi, sembra averaperto una breccia nel muro oppostofino ad oggi alle richieste della filieradel riso.

L’azione italiana è stata portataavanti direttamente dal ministro Mau-rizio Martina (nella foto), che ha messoil tema sul tavolo del Consiglio eu-ropeo dei Ministri dell’Agricoltura edella Pesca svoltosi lo scorso 24 mar-zo a Bruxelles. «La Commissione eu-ropea - ha sostenuto Martina - haevidenziato l’aumento complessivodella richiesta di certificati di impor-tazione che risulta, ad oggi, pari quasial 25%, per il riso lavorato, rispetto allacampagna precedente. Le importa-zioni nell’Unione europea di riso la-vorato proveniente dalla Cambogia,rappresentano oltre il 20% del totaleimportato e questo Paese è diventatoil principale fornitore estero di riso,confermando, di fatto, le analisi com-merciali, peraltro reiterate, della de-legazione italiana. Per questo abbiamo

sollecitato la Commissione europea afornire un’analisi di impatto e a met-tere in atto misure opportune che pos-sano contrastare questo fenomeno».

Un appello che questa volta non èrimasto inascoltato. «Fino ad oggi ave-vamo avuto una risposta perentoriadalla Commissione europea che con-siderava eccessive le nostre preoc-cupazioni - spiega FeliceAssenza, direttore ge-nerale delle politiche in-ternazionali e dell’Unio-ne europea del ministe-ro delle Politiche agrico-le, alimentari e forestali,anche lui al tavolo di Bru-xelles - Adesso, invece,hanno mostrato più di-sponibilità e sembranomaggiormente consa-pevoli del problema: vo-gliono capire la portatadel fenomeno. Infatti,hanno preso contatto con i cambo-giani per monitorarne le importazio-ni».

Sul nostro fronte, nel frattempo, sicontinua a lavorare. «Nei prossimigiorni - conclude Assenza - è con-vocato un nuovo tavolo presso il mi-nistero dello Sviluppo economico do-ve continueremo l’approfondimentodella problematica con tutti i soggetti

interessati».Soddisfatti anche all’Ente Risi. «I

rappresentanti della Commissionehanno preso atto dell’intervento delministro, assicurando un costantemonitoraggio della situazione ancheattraverso continui scambi di infor-mazione con la Cambogia - ha com-mentato il direttore generale dell’E-

NR, Roberto Magnaghi -Prendiamo atto del po-sitivo atteggiamentodella Commissione chesolo qualche mese faera preoccupata rispettoal problema. La filiera ri-sicola ringrazia il mini-stro per il sostegno chesta dando alle aziende inun momento così par-ticolare per l’economiarisicola».

Nel frattempo s’eramosso anche Carlo Fi-

danza, capodelegazione di Fratelli d’I-talia-Alleanza Nazionale al ParlamentoEuropeo e membro della Commis-sione Agricoltura, che aveva presen-tato un’interrogazione a Bruxelles persapere «quali azioni intende intrapren-dere e se, visto il trend di questi ultimimesi, vi siano le condizioni per pro-cedere all’adozione di misure di sal-vaguardia, previste dal regolamento».

AVVISO DI VENDITAInvito a presentare offerte d’acquisti di immobili

L’Ente Nazionale Risi intende esperire le procedure per la vendita deiseguenti immobili:

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Il DIRETTORE GENERALEDott. Roberto Magnaghi

.

AVVISOSi informano tutti i produttoriche, ai sensi dell’articolo 8 dellaLegge istitutiva dell’Ente Nazio-nale Risi, il risicoltore che eser-cita l’attività di pileria nellapropria tenuta o in altra localitàper la lavorazione di riso greg-gio di propria produzione è te-nuto al pagamento del diritto dicontratto e che, ai sensi del-l’articolo 10 della medesimaLegge, il mancato pagamentodel diritto di contratto com-porta un’ammenda da due aquattro volte l’ammontare deldiritto di contratto.

Secondo passo avanti,ma non ci fermeremo

SEGUE A PAG. 9

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TECNICA APRILE 2014 3

Non abbassiamo la guardiaI giavoni resistenti agli inibitori dell’ALS e delle ACCasi sono in costante aumento

nelle risaie italiane. Ecco le preziose indicazioni del Gire per combatterli

A cura del GIRE*

I giavoni (Echinochloaspp.) sono le graminaceeinfestanti più diffuse dellerisaie italiane. Alcune carat-teristiche biologiche qualil’elevata quantità di semiprodotti, la scalarità di ger-minazione, la capacità di ve-getare in condizioni clima-tiche avverse e la compe-titività manifestata fin dallefasi iniziali del ciclo della col-tura la rendono una delleinfestanti più dannose. I nu-merosi studi hanno eviden-ziato che anche poche pian-te di giavone a metro qua-dro possono ridurre signi-ficativamente la produzionedi riso. Per limitare la com-petizione con la coltura eper controllare le infestantipresenti in risaia, i risicoltoriintervengono, in diverseepoche, principalmente conl’impiego degli erbicidi ini-bitori dell’acetatolattato sin-tetasi (ALS) (es. Viper, No-minee, Beyond, Gulliverecc.). L’impiego diffuso e ri-petuto nel tempo di questiprodotti ha portato alla se-lezione di popolazioni di in-festanti resistenti agli erbi-cidi inibitori dell’ALS. In to-tale, il GIRE (Gruppo Italianodi lavoro sulla Resistenzaagli Erbicidi) stima che al-meno il 30% della super-ficie risicola Italiana è in-teressata dal fenomenodella resistenza. Oltre allestoriche resistenze presentiin risaia (Alisma planta-go-aquatica, Schoenoplec-tus mucronatus, Cyperusdifformis), ormai da alcunianni vi è la presenza di nu-

merose popolazioni di Echi-nochloa spp. resistenti agliinibitori dell’ALS (ad oggi so-no circa 40 quelle accertatedal GIRE -figura 1). Ad ag-gravare questa situazione,già molto complessa, dal2009, anno in cui è statoaccertato il primo caso, visono anche popolazioni digiavoni con resistenza mul-tipla, cioè in grado di so-pravvivere ad erbicidi condifferenti meccanismo d’a-zione. Tali popolazioni sonoresistenti sia agli inibitoridell’ALS sia agli inibitori del-l’enzima acetil-coenzima Acarbossilasi (ACCasi), quin-

di ai graminicidi specifici im-piegati in post-emergenzacome cyhalofop-butyl e pro-foxidim (Clincher e Aura ri-spettivamente) e presumi-bilmente anche a quelli im-piegati in pre-semina comecycloxydim e propaquizafop(Stratos e Agil). Il numero dipopolazioni di giavoni conresistenza multipla ad oggiammonta a circa 20, masono in costante aumento,come si può notare dallafigura 1. A rendere la si-tuazione ancora più intricatavi sono anche alcune po-polazioni resistenti sola-mente agli inibitori dell’AC-

Casi (Figura 1).

Gestione giavoni ALSe ACCasi resistenti

Con i mezzi chimici adoggi registrati ed utilizzabiliin risicoltura, risulta moltodifficile gestire queste po-polazioni di giavoni multi re-sistenti e si dovrebbe ne-cessariamente ricorrere amisure agronomiche. Perquesto motivo maggiorisforzi devono essere rivoltialla prevenzione. A tal fine èindispensabile sfruttare tut-ti i mezzi a disposizione, siaagronomici che chimici: 1)impiegare in pre-semi-

na/pre-emergenza prodottiresiduali con diverso mec-canismo d’azione come flu-fenacet, oxadiazon, cloma-zone, pendimethalin e pre-tilachlor (autorizzazionestraordinaria di 120 giorni,valida dal 1 Aprile al 29 Lu-glio, secondo l’art. 53 com-m a 1 d e l R e g . ( C E )1107/2009 che potrà essereimpiegato anche in po-st-emergenza su risaiaasciutta dalla prima fogliavera del riso) per ottimizzareil controllo dei primi flussi diemergenza di molte infe-stanti da seme ed avere unbasso livello di infestazioneal momento del trattamen-to in post-emergenza, 2) in-tervenire con glifosate ocon lavorazioni meccanichesu falsa semina, 3) alternarela semina in acqua a quellainterrata 4) dove la pres-sione delle infestanti è mol-to elevata, effettuare una ro-tazione colturale con soia omais in modo da poter uti-lizzare erbicidi con differentimeccanismi d’azione so-prattutto in pre-emergenza.Un attento monitoraggiodella risaia è consigliabileper controllare eventualipiante di giavone sfuggite altrattamento erbicida e quin-di provvedere alla loro eli-minazione sia manualmen-

te (monda) o impiegando inmaniera localizzata un er-bicida totale prima che que-ste producano seme.

La prevenzione dellaresistenza in risaiarichiede attenzionee professionalità

La gestione della resi-stenza nelle risaie è un fe-nomeno complesso chenon interessa solo i giavonima può coinvolgere anchealtre specie. Pertanto le li-nee guida proposte dal GI-RE costituiscono dei prin-cipi generali che devono es-sere adattati alla specificasituazione aziendale. Unacorretta prevenzione/ge-stione della resistenza deveprevedere la rotazione di er-bicidi con diversi meccani-smi d’azione e la loro in-tegrazione con metodi al-ternativi al diserbo chimico.

Ulteriori informazioni sul-la resistenza del giavone edelle altre infestanti del risosono disponibili e scaricabilidal sito GIRE (www.resi-stenzaerbicidi.it), dove èpossibile trovare le lineeguida specifiche per la ge-stione della resistenza in ri-so, le linee guida generaliper gestire la resistenza e lenuove mappe “dinamiche”che consentono la creazio-ne di mappe sulla base del-l’incrocio di quattro criteri:tipo di resistenza, specie in-festante, regione e sistemacolturale.

*Membri GIRE: CNR –IBAF, Dr. Maurizio Sattin

(coordinatore), Dr.ssaLaura Scarabel (segreta-rio), Università di Pado-

va, D.A.F.N.A.E., Ente Na-zionali Risi, Centro Ricer-che sul Riso, Terremerse,BASF, Bayer CropScien-

ce, Cheminova, DowAgrosciences, DuPont,

Makhteshim, Monsanto,SIPCAM, Sumitomo,

Syngenta

Mappa della diffusione dell’Echinochloa spp. resistente in risaia

Colori diversi si riferiscono a tipidi resistenza diversi come de-scritto nella legenda alla destradella mappa. Sono anche ripor-tati i comuni (in verde) dovestoricamente si sono rinvenutepopolazioni resistenti al propa-nile. (fonte: sito GIRE)

NNNNOOORRRDDD OOOVVVEEESSSTTT NNNOOORRRDDD EEESSSTTT

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Figura 1: Numero cumulato di popolazioni di Echinochloa spp.resistenti agli inibitori dell’ALS e/o dell’ACCasi in riso

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TECNICA4 APRILE 2014

LE INDICAZIONI DELL’ENR E’ sempre più fondamentale per cercare di massimizzare la futura produzione

Lotta alle infestanti, quale strategia adottareI principi attivi da preferire in fase di pre-semina/pre-emergenza e come devono essere utilizzati

Cristian Mancuso

Con l’inizio della stagioneoltre alla scelta delle varietàda seminare, al tipo di fer-tilizzante da impiegare e allamodalità di semina da adot-tare, occorre definire la stra-tegia chimica da utilizzare perla lotta alle infestanti.

Sempre di più la lotta allaflora infestante, in un siste-ma altamente specializzatocome quello risicolo, rivesteun ruolo fondamentale percercare di massimizzare laproduzione.

Quindi, pianificare unacorretta strategia di gestionedelle malerbe consente al ri-sicoltore di aumentare i pro-fitti e nello stesso tempo diprevenire alcune problema-tiche (vedi resistenze agli er-bicidi) che possono andare acompromettere i guadagnifuturi.

Pre-semina/pre-emergenzaA tal fine risulta di fon-

damentale importanza l’ap-plicazione di erbicidi dipre-semina/pre-emergenzautilizzando principi attivi (p.a.)che agiscono sui semi in viadi germinazione (prodotti an-tigerminello) come flufena-cet, oxadiazon, pendimetha-lin, clomazone o su piantinesviluppate come glyphosate,cycloxydim, propaquizafop(tecnica della falsa semina).

L’impiego di questi principiattivi consente l’utilizzo di dif-ferenti meccanismi di azione(MOA), alcuni dei quali nonutilizzabili in post-emergen-za, condiziona positivamenteil successivo controllo delleerbe infestan-ti in quanto di-minuisce il nu-mero di infe-stanti presen-t i i n p o-st-emergenzae sono unachiave strate-gica per il con-t r o l l o d e l l especie divenute resistenti(Alisma plantago-aquatica,Schoenoplectus mucrona-tus, Cyperus difformis, Echi-nochloa spp., Oryza sativavar. silvatica).

Frequentemente questedue strategie di lotta ven-gono combinate insieme.

OxadiazonIl principio attivo utilizzato

sulla quasi totalità della su-perficie coltivata a riso inpre-semina è l’oxadiazon,fondamentale per il conte-nimento dell’eterantera, hauna buona efficacia anche sudiverse altre infestanti da se-me. Può essere impiegatocon dosaggi molto variabilisia nelle semine in acqua siain quelle interrate a file: nelprimo caso il dosaggio variada 0,650 a 1,3 l/ha e puòessere distribuito con uno odue passaggi se abbinato allatecnica della falsa semina;nel caso della semina inter-rata i dosaggi vanno da 1,5 a2 l/ha. Questo principio attivopuò e viene normalmentemiscelato con gli altri p.a.utilizzati in questa epoca.

FlufenacetPer il controllo del riso cro-

do nel casodella semina inacqua, si puòapplicare il flu-fenacet. Que-s t o p . a . a dazione antiger-minello ha ef-ficacia anchesu altre infe-stanti da seme

quali giavoni, alismatacee ealcune ciperacee. Deve es-sere distribuito in risaia al-lagata; dopo l’applicazionel’acqua va mantenuta fermaper circa 30 giorni ripristi-nandone periodicamente il li-vello. Passato tale periodo èconsigliabile il ricambio del-

l’acqua prima della semina,soprattutto in caso di utilizzodel massimo dosaggio chevaria da un minimo di 0,6 a unmassimo di 0,7 kg/ha. Percompletarne lo spettro d’a-zione, il flufenacet si utilizzain miscela con oxadiazon chepuò essere distribuito inun'unica soluzione in caso ditrattamenti più tardivi, o sud-diviso in due interventi nelcaso di trattamenti con flu-fenacet precoci.

PendimethalinAltro p.a. con azione an-

tigerminello è il pendimetha-lin che viene esclusivamenteutilizzato nelle semine inter-rate. Esplica la sua azioneinibendo la germinazione deisemi delle infestanti e lo svi-luppo del germinello. Agiscesu infestanti graminacee an-nuali come Echinochloacrus-galli, Setaria spp. ed Pa-nicum dichotomiflorum non-ché su alcune dicotiledoni ti-piche dei terreni non som-mersi. Questo p.a. viene fre-quentemente miscelato conoxadiazon e/o clomazone aseconda del tipo di infestantipresenti storicamente nellacamera di risaia. In commer-cio esistono numerosi pro-dotti a base di pendimethalincon diverse concentrazioni dip.a. quindi, per un correttoutilizzo si rimanda alla con-sultazione dell’etichetta. Incaso di miscele con altri p.a.o di precipitazioni abbondan-ti previste dopo il trattamen-to si consiglia di utilizzaredosaggi ridotti, così come nel

caso di terreni troppo asciuttiper 8/10 giorni dopo il trat-tamento si consiglia una leg-gera bagnatura.

ClomazoneIl clomazone è un p.a. uti-

lizzato sia negli interventi dipre-semina/pre-emergenzasia in quelli di post-emergen-za precoce. Viene assorbitoattraverso le radici ed i ger-mogli andando ad inibire lasintesi della clorofilla e deicarotenoidi nei tessuti foglia-ri. E’ attivo principalmente sugraminacee quali giavone, di-gitaria e setaria. Ha un’azio-ne residuale e a volte puòprovocare leggeri sbianca-menti alla coltura senza cheperò venga influenzata laproduzione. Le dosi varianoda 0,5 a 1 l/ha con l’accor-tezza di utilizzare i dosaggipiù bassi nei terreni moltosciolti (bibuli) e in caso dimiscele con oxadiazon e/opendimethalin.

Nella lotta al riso crodo conla tecnica della falsa semina,si impiegano p.a. qualiglyphosate, cycloxydim epropaquizafop che esplicanoal meglio la loro azione coninfestanti sviluppate.

GlyphosateIl glyphosate che viene

esclusivamente assorbitoper via fogliare e non pre-senta nessuna azione resi-duale, ha un dosaggio di im-piego variabile a secondadella concentrazione di p.a.presente nei numerosi pre-

parati in commercio, nonchéa seconda di quali infestantidevono essere controllate. Idosaggi minimi possono es-sere sufficienti per le gra-minacee e vanno aumentatiper il controllo delle cipera-cee e delle infestanti a foglialarga. Viene utilizzato ancheper il diserbo degli argini, ripee fossi.

CycloxydimIl graminicida più diffuso

per la lotta alriso crodo nel-le semine insommersioneè i l c y c l o-xydim, assor-bito per via fo-gliare deve es-sere impiega-to, alla dose dietichett a (4l/ha), su risaia sgrondata coninfestanti emerse. E’ possi-bile miscelare il cycloxydimcon altri p.a. (ad esempio conl’oxadiazon) per completarnelo spettro d’azione su alisma-tacee e ciperacee oppureper dare residualità al trat-tamento. Trascorse 48-72ore dal trattamento è neces-sario ripristinare il livello ini-ziale dell’acqua per massi-mizzare l’efficacia del p.a. Vi-sta la scalarità di nascita delriso crodo è possibile misce-lare il cycloxydim con il flu-fenacet (utilizzando quest’ul-timo alla dose di 0,6 kg/ha)per riuscire a controllare sia ilriso crodo già nato sia quelloin germinazione. L’acqua inquesto caso deve essere ge-

stita come descritto nell’e-tichetta del flufenacet, aven-do l’accortezza di non se-minare prima di 25-30 giornidal trattamento.

PropaquizafopAltro graminicida che agi-

sce inibendo l’ACCasi (comeil cycloxydim), è il propaqui-zafop. Essendo assorbito pervia fogliare e in maniera in-feriore attraverso le radici, iltrattamento va eseguito coninfestanti sviluppate. In com-mercio esistono diversi for-mulati contenenti questop.a., la dose di utilizzo ripor-tata in etichetta è compresatra 0,75 e 1 l/ha, con la pos-sibilità di effettuare miscelecon glyphosate. Prima di pro-cedere alla semina si con-siglia di effettuare un abbon-dante lavaggio della camera.

PretilachlorQuest’anno grazie all’au-

torizzazione straordinaria di120 giorni concessa dal Mi-nistero della Salute, i risicol-tori potranno impiegare dal1° Aprile al 29 Luglio il pre-tilachlor. Tale principio attivoappartenente alla famigliadelle cloroacetammidi, potrà

essere impie-gato per la lot-ta alle princi-pali infestantidella risaia.Potrà essereapplicato sia inpre-semina al-l a d o s e d i2 - 2 , 5 L / h a ,25-30 giorni

prima della semina con risaiasommersa mantenendolatale fino alla semina, sia inpost-emergenza precoce surisaia asciutta alla dose di1,5-2 L/ha. Il prodotto nonpotrà essere utilizzato nellearea individuate come SIC oZPS dalla Rete ecologia eu-ropea Natura 2000.

Per ulteriori approfondi-menti si rimanda alla letturadella relazione annuale del-l’Ente Nazionale Risi (ENR)dove si possono consultarediverse soluzioni di diserbo edi contattare i tecnici del ser-vizio di assistenza tecnica(SAT) presenti sul territoriomessi a disposizione gratui-tamente dall’ENR.

tIl loro impiego

condizionapositivamente

il successivo controllodelle erbe infestanti

tPer ulteriori

approfondimenti sirimanda alla lettura della

relazione annualedell’Ente Nazionale Risi

A sinistra, infestazione di Leptochloa fascicularis. Sopra, Heteran-thera rotundifolia. A destra, giavoni

Principi attivi che possono essere utilizzati per il diserbo di pre-semina/pre-emergenza del riso

GRUPPO (HRAC) FAMIGLIA PRINCIPIO DOSE (ha) MECCANISMO AZIONECHIMICA ATTIVO DI AZIONE ERBICIDA

PRE-SEMINA

A Cicloesenoni Cycloxydim 4 L Inibitore ACCasi GArilossifenossi-propionati Propaquizafop 0,75-1 L Inibitore ACCasi G

E Ossadiazolinoni Oxadiazon 0,65 - 2 L Inibitore PPO DgG Fosforati Glyphosate Da etichetta Inibitore EPSP GDK3 Ossiacetamidi Flufenacet 0,6-0,7 kg Inibitore divisione cellulare Gd

PRE-EMERGENZAF3 Isossazolinoni Clomazone 0,5- 1 L Inibitore biosintesi carotenoidi GK1 Dinitroaniline Pendimethalin Da etichetta Inibitore microtubuli G

*G=azione erbicida contro le graminacee – D= azione erbicida contro le dicotiledoni e ciperacee – Gd= azione erbicida principal-mente contro le graminacee ed anche contro un numero limitato di dicotiledoni e ciperacee – Dg= azione erbicida prevalentementecontro le dicotiledoni e ciperacee ed alcune graminacee.

Page 5: Il Risicoltore (Aprile 2014)

TECNICA APRILE 2014 5

LA RICERCA Le sperimentazioni sono state portate avanti al Centro Ricerche sul Riso

Aspetti produttivi e ambientalidi gestioni alternative dell’acqua in risaia

Romani M., Miniotti E.,Beltarre G., Tenni D.

In Italia, la diversa gestio-ne irrigua della risaia è legataa differenti tecniche di se-mina, che prevedono di ope-rare o su terreno asciutto o inpresenza dell’acqua di som-mersione. Le mutate condi-zioni ambientali ed econo-miche inducono sempre piùalla necessità di una revisio-ne delle modalità di coltiva-zione, da svilupparsi anche infunzione delle diverse carat-teristiche territoriali.

Prima attraverso il proget-to Biogesteca (finanziato dal-la Regione Lombardia), poicon il progetto Poloriso (fi-nanziato dal MiPAAF), l’EnteNazionale Risi, in collabora-zione con l’Università degliStudi di Torino e Milano, hacondotto una sperimentazio-ne multidisciplinare di mediotermine al fine di valutare gliscenari derivanti dalla razio-nalizzazione delle attuali pra-tiche agronomiche e irrigue edall’introduzione di innovativisistemi gestionali. In parti-colar modo, nella piattaformasperimentale di Castello d’A-gogna l’attività di ricerca haconsiderato il confrontoagronomico-ambientale e re-lativo alla qualità delle pro-duzioni tra trediversi possi-bili sistemi dicolt ivazionedel riso, al finedi definire van-taggi e svan-taggi delle di-verse tecni-che in relazio-ne alle speci-fiche condizio-ni operative edambientali eper fornire in-dicazioni nell’orientamentodelle scelte gestionali e dipianificazione sul territorio.

Le sperimentazioniPresso il campo speri-

mentale del Centro Ricerchenel biennio 2012-2013 sonostati valutati e confrontati trediversi sistemi di coltivazionedel riso in relazione alla mo-dalità di semina e gestionedell’acqua: (i) semina in ac-qua e sommersione conti-nua (FLD), (ii) semina inter-rata e sommersione posti-cipata in 3°-4° foglia (DRY),(iii) semina interrata e irriga-zioni turnate (IRR). Il disegnosperimentale a split-split plotha previsto due ulteriori or-dini di fattori sperimentali:nel sub-plot sono state con-siderate quattro varietà rap-presentanti i gruppi merceo-logici più diffusi in Italia (Gla-dio, Baldo, Selenio e Loto),mentre nel sub-sub-plot so-no stati analizzati due trat-tamenti di concimazione azo-tata, il testimone senza alcunapporto del nutriente e la do-se ottimale per ognuna dellevarietà coltivate (frazionatanelle fasi del ciclo colturale).

I risultati produttivi dellasperimentazione hanno mo-strato una maggior validitàdelle tecniche in cui sin dal-l’inizio o ad un mese dallasemina è stato instaurato ilregime di sommersione. Nelcaso dei dati produttivi medi,infatti, nel biennio di speri-mentazione 2012-2013 FLD

e DRY hanno registrato pro-duzioni medie pressoché co-stanti nei due anni e sta-tisticamente simili tra loro,con valori tra 8.9 e 9.9 kg/ha.La tecnica con sole irrigazioniturnate (IRR) ha ottenuto, in-vece, produzioni inferiori inentrambi gli anni (7.4 e 7.6kg/ha rispettivamente nel2012 e 2013), significativa-mente differenti da quelle ot-tenute dalle altre due.

Osservando i risultati va-rietali, si nota come in tutte equattro le varietà analizzate ledue tecniche con sommer-sione abbiano espresso si-mili potenzialità produttive,con migliori performance nel2012, probabilmente a causadelle sfavorevoli condizioniclimatiche registrate nel cor-so del 2013. Al contrario, laminore produttività eviden-ziata dal trattamento con ir-rigazioni turnate nel corso delbiennio di sperimentazionemostrerebbe un’incidenza

diversa a se-conda del lavarietà: di cir-ca il 25% nelcaso di Gladioe Baldo, del17% nel Sele-nio e del 15%nel caso di Lo-to. La minoreproduttività dit a l e t r a tt a-mento sem-brerebbe es-sere legata al-

l’indurimento del suolo percicli asciutta/irrigazione. Inol-tre, per tutte le varietà il nu-mero di spighette per pan-nocchia, la percentuale disterilità e il peso dei 1000semi sembrerebbero esserele componenti più penaliz-zate nel caso della tecnicaIRR.

I due trattamenti di fer-tilizzazione hanno consentitodi verificare l’efficienza azo-tata di ciascuna tecnica digestione: nel 2012 la seminain acqua è risultata essere latecnica meno efficiente nelrecupero dell’azoto (49%),benché non siano state evi-denziate differenze significa-tive con le semine interratepiù efficienti (57 e 50% ri-spettivamente per DRY eIRR). Nel 2013 tutte e tre legestioni hanno mostrato ri-sultati di efficienza d’uso del-l’azoto inferiori e con un’in-versione di tendenza rispettoall’anno precedente: il mi-glior risultato è stato, infatti,ottenuto dalla semina in ac-qua (44%), seguita da DRY(41%) e IRR (37%), tutti ri-sultati significativamente dif-ferenti tra loro.

Valutazione della qualitàdelle acque

Oltre agli aspetti agrono-mici, parte della sperimen-tazione ha interessato la va-lutazione della qualità delleacque superficiali e profon-de, in termini di concentra-zioni di nitrato e ammonio, al

fine di comprendere megliocome la tecnica di gestionedell’acqua possa influenzar-ne la loro presenza e, ancheper quanto riguarda l’aspettoambientale, le migliori per-formance sono state rag-giunte da FLD e DRY.

Nel caso delle acque su-perficiali, in entrambi gli annidi sperimentazione sono sta-te registrate basse concen-trazioni di ammonio in in-gresso nelle camere, mentrenelle acque in uscita dallecamere le concentrazioni so-no risultante leggermentesuperiori all’ingresso solo incorrispondenza degli inter-venti fertilizzanti. I valori dinitrato nelle acque in uscitasono paragonabili a quelle inentrata, ad eccezione di al-cuni interventi di irrigazionenella prima fase del ciclo col-turale nella semina interrata.

L’analisi delle acque pro-fonde, campionate mediantele coppe porose, ha eviden-ziato un modesto incremen-to delle concentrazioni di am-monio nelle parcelle in som-mersione dopo la concima-zione di pre-semina, di mag-giore entità nelle semine in-terrate solo nel 2012. Dopo laprima concimazione in co-pertura, all’instaurarsi del re-gime di sommersione inDRY, nelle coppe superficialisi è verificato un incrementodella concentrazione di am-monio, di minore entità nel2013. Il trattamento IRR hapresentato un trend simile,ma con concentrazioni piùbasse, a causa della minorequantità di fertilizzante ap-portata e per l’effetto dei ciclidi irrigazione/drenaggio.

Le concentrazioni di nitratitestimoniano una limitata ni-trificazione in condizioni disommersione continua, convalori leggermente più altiprima degli interventi ferti-lizzanti e della sommersione,in questo caso solo nel 2012.Le semine interrate mostra-no, invece, due picchi di con-centrazione successivi ai pri-mi due interventi fertilizzanti,mentre con l’istaurarsi dellasommersione nel trattamen-to DRY la concentrazione dinitrati diminuisce a tutte leprofondità di campionamen-to. Nel 2013 nel trattamentoDRY non sono stati eviden-

ziati aumenti nella concen-trazione di nitrato nelle ac-que, così come accaduto nel-la precedente annata, pro-babilmente a causa dellecondizioni più asfittiche deisuoli per le elevate precipi-tazioni stagionali.

ConclusioniLa peculiare capacità di

adattamento della pianta diriso ad ambienti aerobici esommersi ha permesso, alivello mondiale, la messa apunto di sistemi di coltiva-zione diversificati per quantoriguarda la gestione dell’ac-qua di irrigazione. Anche inItalia, negli ultimi decenni sisono ormai ampiamente dif-fuse tecniche irrigue alter-native, rispetto alla tradizio-nale sommersione conti-nua.

E ’, p e r ò ,condizione es-senziale chet a l i s istemisiano ben ca-ratterizzati econosciuti alfine di consen-tire un’oppor-tuna pianifica-zione territo-riale e azien-dale delle tecniche e indi-rizzare l’attività risicola versoforme di conduzione mag-giormente sostenibili per glieffetti sull’agro-ambiente.

I risultati della sperimen-tazione iniziata nel 2011, mache si prefigge l’obiettivo dimonitorare i trattamenti pia-nificati per un periodo suf-ficiente alla definizione di tut-ti i risvolti implicati, hannomostrato in maniera chiarauna maggior validità delletecniche in cui sin dall’inizio oad un mese dalla semina èstato instaurato il regime disommersione.

L’adozione di una o del-l’altra gestione offre la pos-sibilità di una valorizzazionedel risultato produttivo in fun-zione di specifiche condizionipedo-colturali. La coltivazio-ne con semina in asciutta esommersione in 3° - 4° fogliaè sicuramente più adattabilea situazioni di terreno moltosciolto e bibulo, mentre èpenalizzata in presenza di af-fioramenti in superficie di ac-que sotterranee o provenien-

ti da giacenze confinanti (ri-saie, corsi d’acqua). Consen-te un controllo pressoché to-tale della proliferazione di al-ghe ed annulla il problema didanni ai germinelli causatoda fermentazioni dei residuicolturali. Per effetto di un ap-parato radicale molto piùespanso, la semina in asciut-ta conferisce una maggiorresistenza agli stress idrici,che potrebbero intervenirenella seconda parte del ciclocolturale in situazioni di ca-renza idrica.

La disponibilità di due tec-niche così differenziate per lecondizioni edafiche che nederivano, può anche essereconsiderata una risorsa rivol-ta a un migliore e più ra-zionale utilizzo dei mezzi diproduzione e all’introduzionedi criteri di lotta integrata alle

avversità, co-me evidenzia-to nel casodelle malerbe.

O c c o r r e ,però, la neces-sità di un ap-proccio tecni-co-operativo aidifferenti si-stemi di colti-vazione ade-

guato. Il programma di fra-zionamento della concima-zione azotata, le manovredell’acqua di sommersione,il rispetto delle condizioni diasciutta della prima fase delciclo, nel caso della tecnicache le prevede, e le modalitàdella semina interrata (pro-fondità di semina, costipa-mento del suolo) sono ele-menti fondamentali per ilsuccesso agronomico e am-bientale delle coltivazioni. Atal proposito, un esempioevidente riguarda l’opportu-nità di un frazionamento dif-ferenziato tra la semina inacqua e quella con sommer-sione posticipata della dosetotale di azoto. Mentre con ilprimo il fertilizzante sommi-nistrato in pre-semina ed in-terrato con l’erpicatura risul-ta protetto dall’attività di bat-teri nitrificanti, in assenzadella sommersione la produ-zione di nitrati è senza dubbiodi maggiore entità. Ne de-riva, in questo caso, l’esigen-za di un incremento della fra-zione da distribuirsi in acce-

stimento e una considere-vole riduzione della quota ap-plicata in pre-semina.

La gestione a irrigazioniturnate è risultata senza dub-bio la meno produttiva e lapiù problematica per gliaspetti ambientali considera-ti. La limitata espressione ditutte le componenti dellaproduzione, molto probabil-mente conseguente alle dif-ficoltà nella crescita e nellafunzionalità degli apparati ra-dicali, le più elevate neces-sità di interventi fitoiatrici peril controllo delle avversità e lamaggior suscettibilità allacontaminazione dell’acquada nitrati evidenziano la li-mitata espandibilità territo-riale della tecnica.

Un approccio troppo ap-prossimativo e generalizza-to, ma spesso richiamato daimass-media, ai problemiconnessi ai mutamenti cli-matici, tende a designare latecnica di coltivazione inasciutta per tutto il ciclo col-turale quale soluzione a unuso più razionale della risorsaidrica. Si dà, quindi, per scon-tato un rapporto diretto tra lariduzione delle superfici ge-stite in sommersione (da ini-zio coltivazione o a partiredallo stadio di 3° - 4° foglia) ela riduzione dei fabbisogniidrici. Nei comprensori risi-coli si è potuto sperimentareche tale rapporto diretto nonesiste: il fabbisogno com-plessivo dei comprensorinon varia al variare del fab-bisogno dei singoli campi inquanto legato alla quantitàd’acqua necessaria a rimpin-guare la falda freatica, porre aregime le risorgenze (fonta-nili) e a consentire il reim-piego delle portate derivateda cui dipende il funziona-mento dell’intero sistema ir-riguo.

Questo uso plurimo del-l’acqua consente un notevo-le risparmio, tanto che, per lasommersione della risaianon deve essere consideratoil consumo per ettaro del sin-golo campo ma il consumocomprensoriale. Inoltre, del-l’azione di rimpinguamentodella falda fruisce l’interocomplesso delle acque sot-terranee cui attingono anchele utilizzazioni civili e indu-striali. L’obiettivo di un buonuso della risorsa idrica con-siste nel concepire l’inseri-mento, nel flusso che va dallamontagna al mare, di unaserie di utilizzi tali che cia-scuno di essi restituisca l’ac-qua al successivo senza in-trodurre modificazioni taliche ne impediscano il suoriutilizzo e in tempi tali daconsentire, per l’agricoltura,la coesistenza delle produ-zioni di riso e di mais. Daquanto detto risulta pertantodi grande evidenza che la va-lenza della risaia irrigata persommersione non si limita alsuo territorio ma è di enormeimportanza per l’intero ba-cino del Po.

tLa sperimentazioneha mostrato maggior

validità produttivadelle tecniche in cui sindall’inizio o a un mesedalla semina è statoinstaurato il regime

di sommersione

tNon esiste un rapportodiretto tra la riduzionedelle superfici gestite

in sommersionee la riduzione

dei fabbisogni idrici

Risultatirelativi alleparcellefertilizzatesecondo letre speri-mentazioniportateavanti alCentro Ri-cerche sulRiso di Ca-stello d’A-gogna

a

a

b

Page 6: Il Risicoltore (Aprile 2014)

6 APRILE 2014

Concimi con azoto stabilizzatodall’inibitore della nitrificazione3,4 DMPP

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Page 7: Il Risicoltore (Aprile 2014)

ECONOMIA APRILE 2014 7

IL SEMINARIO Una giornata dedicata alla sua evoluzione al Castello Visconteo di Sant’Angelo Lodigiano

Riso, tra storia e ruolo economicoAffrontate tutte le tematiche, dalle nuove varietà alle tecniche di coltivazione più innovative

.

Giuseppe Pozzi

Qual è la situazione delriso e della sua filiera in Ita-lia? I problemi non manca-no, ma tutto sommato... E’questo il quadro che traspa-re dal seminario svoltosi loscorso 21 marzo al CastelloVisconteo di Sant’AngeloLodigiano, Organizzato dalMuseo lombardo di storiadell’agricoltura (Mulsa), dal-la Fondazione Morando Bo-lognini, dalla Società Agrariadi Lombardia e dall’Accade-mia dei Georgofili - Sezionenord-ovest, ha permesso dianalizzare il riso nei suoiaspetti storici, agronomici,tecnicoeconomici ed ali-mentari, con tanto di de-gustazione di alcuni piatti ti-pici di risotto.

Introdotti da TommasoMaggiore, presidente delMuseo, è toccato a Gae-tano Forni, direttore delCentro studi e ricerche per

la museologia agraria “F. Pi-sani” e a Luciano Segre,storico dell’Economia del-l’Università degli Studi diMilano, approfondire le te-matiche di carattere storio-grafico legate al riso, il pro-mo affrontando il tema“Storia remota del riso e

.

della sua introduzione nelMediterraneo”, il secondoparlando de “Il riso agli al-bori dell’unità d’Italia”.

Un percorso lungo e com-plesso, ha ricordato Forni,partito migliaia di anni fa inAsia e approdato nel nostroPaese probabilmente grazie

agli arabi. Segre ha, invece,sottolineato il ruolo della col-tivazione del riso nell’unitàeconomica dell’Italia, in par-ticolare grazie a quel canalevoluto da Cavour che è sta-to, appunto, la base eco-nomica per la creazione delRegno d’Italia.

L’evoluzione delle varietà

Agrotecnica, le novità sono davvero tante

In Italia ci sono ben 195varietà registrate, 102 del-le quali certificate in cam-po nel 2013. A dirlo è statoGiandomenico Polenghi,del Centro Ricerche sulRiso dell’Ente NazionaleRisi, intervenuto al semi-nario di Sant’Angelo sultema dell’evoluzione del-le varietà del riso.

Dopo un breve excur-sus sullo sviluppo dei varitipi di riso negli ultimi diecianni, Polenghi ha messoin evidenza il ruolo signi-ficativo avuto negli annidall’introduzione degli in-dica prima, del thaibonnetpoi, e quindi della tecno-logia clearfield negli ultimianni.

Ha poi presentato unaserie di dati relativi ai varitipi di riso per rimarcarecome sia continua l’evo-luzione delle varietà, evi-denziata ad esempio,sempre tra 2003 e 2013,dall’incremento del Cen-

tauro e del calo del Balillaper i tipi tondi o l’azze-ramento del Flipper e l’in-teresse costante del Via-lone nano per i tipi medi,così come gli alti e bassidei lunghi A come Ulisseo Volano, Baldo o Galileo.

Polenghi ha poi dedi-cato una parte del suointervento al tema dellacertificazione, rilevandoquanto sia fondamentale.«Purtroppo, però - ha sot-tolineato - dopo anni dicontinua crescita, dallastagione 2011/2012 è co-minciato un calo signifi-c a t o , p a s s a n d o d a i600.344 quintali certifica-t i d e l 2 010 / 2 011 a i432.509 dell’ultima anna-ta».

Il tecnico del Centro Ri-cerche ha poi conclusofacendo una breve analisidelle varietà storiche daconsumo interno, dal Ba-lilla al Vialone nano, dalCarnaroli al Baldo.

Il modo di coltivare il riso non èrimasto sempre invariato. E DarioSacco, del Dipartimento di Agro-nomia dell’Università degli Studi diTorino, ha spiegato le novità intro-dotte negli anni nelle tecniche tra-dizionali. A cominciare dalla classicairrigazione che da sempre ha con-traddistinto questa coltivazione: og-gi sono state introdotte forme disemina interrata o semi interratache, su determinati terreni, dannorisultati similari. Senza dimenticare

alcuni benefici ambientali, in par-ticolare per quel che riguarda leminori emissioni gassose.

Sacco ha, poi, evidenziato le no-vità nella gestione delle paglie, do-vute anche ai divieti di bruciatura chedavano a volte problemi di tossicità,dove sono state sperimentate nuo-ve tecniche di interramento che han-no dato risultati soddisfacenti. Cosìcome nel campo della fertilizzazioneo dell’agricoltura conservativa, dovele sperimentazioni della minima la-

vorazione hanno dato risultati pro-duttivi simili a quelli dell’aratura, macon costi aziendali, di tempo/lavoroe di consumi di carburante, net-tamente inferiori.

Ha poi concluso con un accennoall’agricoltura di precisione, la cuidiffusione sta assumendo forme im-portanti e sta dando risultati più chesoddisfacenti, e alla sommersioneinvernale, già diffusa in altre aree delmondo, ma ancora una novità per inostri areali.

..

.

Il problema delle malerbeIl problema delle malerbe è da sempre uno dei

principali grattacapi dei risicoltori. L’ha subito evidenziatoAldo Ferrero, del Dipartimento di Agronomia dell’U-niversità degli Studi di Torino, ricordando che le primesegnalazioni in risaia si trovano in testi scritti di inizioOttocento. E molte di quelle malerbe sono presentiancora oggi.

Parlare delle malerbe riecheggia gli storici ricordi dellemondine degli anni ‘40 e ‘50 che si spaccavano la schienaa togliere mestolaccio, giavoni e crodo. Finché nel 1941,negli Stati Uniti, non venne brevettato il primo veroerbicida, il 2,4D, da Pokorny. Poi vennero altre molecole,il propanile, il paraquat... e poi ancora il glifosate e ilcicloesenone. «Di pari passo, però - ha ricordato Ferrero- si è sviluppata una nuova sensibilità ambientale che laGuerra del Vietnam e l’incidente di Seveso con lafuoriuscita di diossina hanno incrementato».

Da qui lo studio e lo sviluppo di prodotti più attenti allanatura che negli anni hanno dato risultati positivi.

Oggi, però, sono venute al pettine nuove proble-matiche. Da un punto di vista burocratico, normativesempre più restrittive hanno determinato un calo dellaricerca per i costi ormai insostenibili. A livello agro-nomico sono, invece, venute alla luce nuove criticità, lapiù importante delle quali è la resistenza delle malerbe aidisinfestanti. «La causa principale - ha spiegato il rap-presentante del Dipartimento di Agronomia dell’Uni-versità degli Studi di Torino - è la presenza di pochierbicidi con un identico meccanismo di azione a cui siaggiunge la scarsa o nulla rotazione delle colture». Lasoluzione? Maggiore prevenzione, la rotazione dellecolture e degli erbicidi e, non ultima visto che statornando di moda, la monda, oggi svolta a costi re-lativamente bassi da operatori provenienti dalla Cina.

Casati: «Valorizziamo le nostre peculiarità»

Dario Casati

Bertone e l’importanza della certificazione dei semiLa qualità del nostro riso, ri-

conosciuta in tutto il mondo, di-pende anche dai semi che vengonousati per coltivarlo. E de “L’indu-stria sementiera italiana nel settoredel riso” ha parlato Massimo Ber-tone di Bertonesementi. Sì, ancheperché l’utilizzo di sementi cer-tificate è garanzia di prodotti diqualità.

L’utilizzo di semente certificatanella risicoltura è sempre statomolto elevato, interessando oltre il90% della superficie coltivata, gra-

zie all’aiuto comunitario alla pro-duzione, che per circa 30 anni hainciso sul contenimento del prezzodi vendita all’agricoltore. A partiredalla campagna 2012/2013 l’aiuto èstato disaccoppiato e ha perso ilsuo effetto, determinando, con unaserie di altri fattori, una riduzionenella produzione di sementi cer-tificate di riso. E’ evidente che ilsempre maggior ricorso all’utilizzodel seme aziendale ha ricadutenegative sulla produttività e sullaqualità del risone raccolto.

«Voglio, quindi, richiamare l’at-tenzione di tutto il settore risicolo -ha concluso Bertone - sul fatto chel’uso del seme certificato deveessere incoraggiato al fine di con-tinuare ad avere una risicoltura dieccellenza e di qualità. Il reimpiegodi seme aziendale o di seme scam-biato tra agricoltori, pratica san-zionata dalla legge Italiana, favo-risce la diffusione delle erbe in-festanti, di patogeni quali il fu-sarium, nematodi quali l’aphelen-choides B e del riso crodo».

“Riso, alimento del mondo” è il temaaffrontato da Dario Casati, del corso diScienze Agrarie dell’Università degli Studidi Milano. La sua espansione, come haricordato, è cresciuta anche negli anni dicrisi, così come la sua domanda, con-centrata in Asia ma con significativi svi-luppi anche in altre parti del mondo, inparticolare in Africa. Il ruolo dell’Italia èdavvero limitato in termini quantitativi alivello mondiale, ma in Europa siamo iprimi produttori con il 55% della superficiededicata al riso di tutto il Continente.

Anche in questo settore i problemi non

mancano, ha evidenziato Casati, in par-ticolare legati all’andamento dei prezziscesi significativamente negli ultimi anni,che a volte hanno reso conveniente pas-sare ad altre produzioni.

Ma sono soprattutto le condizioni delmercato globale a determinare il futurodel riso in Italia. «In questa competizionemondiale - ha dichiarato Casati - il nostrodiventa un ruolo di nicchia per valorizzarein termini economici la peculiarità delnostro prodotto». Basata, quindi, non solosui prezzi, ma sulle caratteristiche esclu-sive del nostro riso.

Page 8: Il Risicoltore (Aprile 2014)

ECONOMIA8 APRILE 2014

IL CONVEGNO Si è svolto nell’aula magna del Dipartimento di Scienze del Farmaco di Novara

Risi pigmentati, piccologioiello italianoVenere, Ermes e Artemide rappresentano lo 0,3% della produzione risicola

Gianfranco Quaglia

«Rappresentano soltan-to lo 0,3 per cento dellaproduzione risicola, mapossono essere considera-ti un piccolo gioiello ita-liano». Paolo Carrà, presi-dente dell’Ente NazionaleRisi ha definito così i risipigmentati, al centro di unconvegno che si è svoltonell’aula magna del Dipar-timento di Scienze del far-maco di Novara (Universitàdel Piemonte Orientale).Un incontro per discutereinsieme a esperti, impren-ditori e ricercatori, gli aspet-ti culinari e salutistici dellevarietà a pericarpo colorato,selezionati e conosciuti inItalia con i nomi commer-ciali di Venere, Ermes, Ar-temide. Il convegno era or-ganizzato dal Dipartimentodi Scienze del farmaco incollaborazione con la Fon-dazione Comunità Novare-se (presente con GianlucaVacchini) e aveva l’obiettivodi presentare il progetto«TecSalus Riso, produzionedi ingredientie principi at-tivi da risi pig-mentati conpotenzial i t àcardioprotet-tive». In altritermini: unostudio realiz-zato in labo-ratorio e inc a m p o p e rsottolineare le proprietà nu-traceutiche dei risi a pe-ricarpo colorato in alcunepatologie, grazie al loro for-

te contenuto di elementiquali ferro, selenio, zinco,manganese e fibra. Appar-tengono ai «functionalfood», i cosiddetti cibi fun-zionali, come ha sottolinea-to il professor Aldo Martelli(Università degli Studi del

P i e m o n t eOrientale) ri-marcando glieffetti benefi-ci di questi ri-si contenentiantociani, conalto potereantiossidan-te.

«Innnzitut-to - ha detto

Carrà - sfatiamo il mito se-condo cui queste sono va-rietà straniere. In realtà so-no italianissime, ottenute

nel Vercellese. Un’ulterioredimostrazione che è neces-sario connotare la produ-zione made in Italy. Nonbastano i marchi, serve unamaggiore promozione, equesto vale per tutta la pro-duzione risicola. Con un’as-segnazione di 10 mila euro,limite imposto dalla leggedi stabilità, l’Ente Risi nonpuò fare molto. Per questoè necessaria una crescitadell’intera filiera in questosenso».

Massimo Biloni, diretto-re generale di Sa.Pi.Se.(Sardo-piemontese-se-menti) la cooperativa di SaliVercellese che ha selezio-nato i risi pigmentati: «L’I-talia è al vertice per la ri-cerca di riso in Europa,esportiamo in molti Paesi,

ma non sempre c’è ap-prezzamento. Nel ‘97, quan-do nacque il riso Venere,nessuno lo voleva, tantoche pensavamo di inter-rompere la produzione. In-vece quel riso ibridato ereso più adatto alle freddetemperature si è poi rive-lato un successo. Ermes eArtemide sono le altre duevarietà, la prima a pericarporosso, l’altra nera».

La parola agli imprendi-tori. Michele Perinotti del-l’azienda «Gli Aironi» di Li-gnana (Vercelli) sta colla-borando con il Dipartimen-to di Scienze alla realiz-zazione di Riortec (progettoregionale applicativo sul ri-so pigmentato): «Abbiamoutilizzato il Venere per tra-sformarlo in sciroppo di riso

e in barrette con alto con-tenuto antiossidante». Cri-stina Brizzolari (azienda Gui-dobono Cavalchini) di Ca-salbeltrame(Novara) colti-va l’Artemide,l’ultimo natodei pigmenta-ti neri: «E’ unincrocio tra ilVenere e unchicco di risobianco. La no-stra è statauna sfida. Ar-rivo da Roma e mi occupodi intermediazione immo-biliare, ma credo in questanuova avventura».

Dal campo alla tavola. Irisi pigmentati sono unascommessa, riuscita, an-che per Luca Barbieri, chef

di Brescia, esperto in cu-cina lineare metabolica, de-finito da alcuni giornali «fu-nambolo della cucina delbenessere» per le sue crea-zioni con particolari creativiinconfondibili: cottura sot-tovuoto spinto al 99,99 percento, come lui stesso amasottolineare, nessun con-tatto con elementi esterniper esaltare le proteine no-bili e la prima fibra.

Del riso che fa bene alcuore hanno parlato i pro-fessori Marco Arlorio e Ma-ria Prat (Università degliStudi del Piemonte Orien-tale), autori del progetto di

ricerca, pre-sentandonel e f i n a l i t à :produrre in-gredient i eprincipi attiviche abbianopotenzial i t àcardioprotet-t ive. Mar iaPrat: «In Eu-ropa 4,3 mi-

lioni di persone sono col-pite da malattie cardiova-scolari, con il 47% di de-cessi. In Italia centomilapersone sono affette da sin-drome coronarica. Ebbenele antocianine possono ri-durre il rischio infarto».

L’INCONTROA sinistra,l’imprenditri-ce CristinaBrizzolari eMassimo Bilo-ni (ricercatore,direttoreSa.Pi.Se.). Afianco, LucaBarbieri, chefdella cucina li-neare meta-bolica

tSono varietà

italianissime, ottenutenel Vercellese,

e appartengono ai«functional food», i

cosiddetti cibi funzionali

tPresentato uno studio

che sottolinea leproprietà nutraceutiche

dei risi a pericarpocolorato in alcune

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Page 9: Il Risicoltore (Aprile 2014)

ECONOMIA APRILE 2014 9

lanciati dalla filiera risicola europea, ha cam-biato atteggiamento evidenziando che è ne-cessario monitorare settimanalmente le im-portazioni. Proprio quella Commissione cheera stata invitata nella risoluzione del Par-lamento Europeo del 26 ottobre 2012 ad

indagare sull’escalation delle violazioni deidiritti umani in Cambogia riconducibili alleconcessioni fondiarie per ragioni economi-che, indirizzate ai fini dello sviluppo agroin-dustriale legato alle esportazioni di prodottiagricoli verso l’Unione europea.

CONTINUA DA PAG. 1

LANOVITÀ Entro il 10 giugno va comunicata al Ministero la giacenza, al netto del prodotto destinato alla semina

Un nuovo adempimento per i detentoridi risone che possiedono anche altri cereali

La sottoscrizione della società del Distretto lombardo di filiera delriso e del risotto presso la Camera di Commercio di Pavia

Passi avanti dei Distretti del Riso lombardiTra i principali obiettivi di entrambi la tutela dell’eccellenza del prodotto territoriale

.

ELEZIONE A livello lombardo eletto il risicoltore Giovanni Daghetta

Scanavino presidente CiaNuovi vertici per la Confederazione

italiana agricoltori. A fine febbraio l’as-semblea elettiva della Cia ha indicato inDino Scanavino (nella foto) ilnuovo presidente nazionale.Imprenditore vitivinicolo evivaistico di Calamandrana,nell’Astigiano, 53 anni, giàvicepresidente nazionale dal2010 nonché presidente del-la Cia di Asti dal 2002, saràalla guida della Confedera-zione per i prossimi quattroanni e rappresenta il pas-saggio finale e definitivo dauna governance mista com-posta da agricoltori e fun-zionari confederali a una tutta di agri-coltori, come sancito dal nuovo Statuto.Succede a Giuseppe Politi, che è stato alvertice dell’organizzazione per gli ultimi

dieci anni. «L’agricoltura è un settorefondamentale - sono state le sue primeparole da presidente - non solo è let-

teralmente la “dispensa”dell’Italia, ma rappresentauna risorsa strategica per laripresa dell’economia. An-che con la crisi, infatti, l’a-gricoltura sta garantendooccupazione e produttività,spesso in controtendenzarispetto all’andamento ge-nerale».

Ricambio al vertice ancheper la Confederazione ita-liana agricoltori della Lom-bardia. A guidarla nei pros-

simi anni è stato eletto Giovanni Da-ghetta, risicoltore pavese e presidentedel Gruppo consultivo riso dell’Unioneeuropea,

Enrico Losi

Nell’ambito del G20, l’I-talia ha sottoscritto l’impe-gno di comunicare le gia-cenze delle derrate alimen-tari strategiche all’Organi-smo internazionale deno-minato “AMIS” (Agricultu-ral Market InformationSystem) che rappresentauna prima risposta alle sol-lecitazioni provenienti daidiversi Paesi, a fronte diun'evoluzione del mercatoglobale che ha fatto emer-gere le rilevanti comples-sità legate alla gestione de-gli approvvigionamenti ali-mentari.

Per rispettare tale impe-gno, in data 17 ottobre2013, il Ministero delle Po-litiche Agricole Alimentariha emanato un decreto inbase al quale tutti i soggettidetentori, di frumento duro,frumento tenero, frumentosegalato, granturco e semi

di soia, sono tenuti a co-municare la giacenza de-tenuta alla data del 31 mag-gio e a qualsiasi titolo, alnetto del prodotto destinatoalla semina, utilizzando ilp o r t a l e d e l M i PA A F(www.politicheagricole.it).

Per poter presentare ladenuncia delle giacenze,sarà necessario:

• presentare la richiestadi iscrizione al SIAN (Siste-ma Informativo AgricoloNazionale) mediante l’appli-cazione “Iscrizione Utente”,disponibile nell’area pubbli-ca del portale del MiPAAF,

• effettuare la richiesta di

registrazione mediantel’applicazione “Registrazio-ne Utente”, sempre dispo-nibile nell’area pubblica delportale del MiPAAF,

• inserire nell’appositacasella il codice fiscale e ilPIN ricevuto tramite postaelettronica a seguito dellarichiesta di iscrizione.

Una volta ultimate le ope-razioni sopra citate, il sog-getto interessato riceverà,per posta elettronica, lapassword ed il link da se-lezionare per l’attivazionedell’utenza e per l’accessoall’area riservata.

Le denunce dovranno es-sere effettuate entro il 10giugno di ogni anno.

Per quanto riguarda il ri-sone, ad esclusione del risoda seme, l’obbligo si con-sidera assolto tramite lapresentazione all’Ente dellaconsueta denuncia di rima-nenza al 31 di agosto; entroil 15 novembre di ogni anno

l’Ente Risi dovrà comuni-care le informazioni al Mi-nistero che pubblicherà en-tro il 15 dicembre di ognianno.

Come specificato nellostesso decreto, i dati co-municati dagli operatori sa-ranno trattati in modo ri-servato e saranno resi pub-blici solo in forma aggre-gata.

Il decreto è stato pub-blicato il 27 gennaio 2014nella Gazzetta Ufficiale - Se-rie generale - n.21, e pre-vede l’obbligo di denunciadelle giacenze a partire dal-la campagna in corso.

I nuovi Distretti del Risoprocedono a gonfie vele.

Poche settimane fa, pres-so la Camera di Commerciodi Pavia è stata costituita lasocietà del Distretto lom-bardo di filiera del riso e delrisotto, la struttura previstaa seguito del riconoscimen-to regionale e che consen-tirà al nuovo organismo dioperare concretamente.Uno dei primi obiettivi delneonato Distretto sarà quel-lo di tutelare l’eccellenzadel riso lombardo attraver-so la richiesta di ricono-scimento da parte della Co-munità Europea del mar-chio Dop.

A sottoscrivere l’atto fon-dativo sono stati produttori

e rappresentanti delle in-dustrie del riso delle pro-vince di Pavia, Milano, Lodie Mantova. Alla manifesta-zione di interesse per l’a-desione al Distretto hannorisposto oltre 100 produt-tori.

«Dopo il Distretto del vi-no - ha dichiarato il pre-sidente della Camera diCommercio di Pavia, Gia-como de Ghislanzoni Car-doli - anche il riso pavesepotrà contare su una strut-tura dedicata a valenza re-gionale, in grado di racco-gliere le sfide impegnativeche attendono la risicolturaitaliana e quindi i nostri pro-duttori». Come la sfida con-tro l’abolizione dei dazi dei

Pma «che va affrontatapuntando sull’eccellenza esulla qualità - ha detto ilpresidente dell’Ente came-rale pavese - e che richiedequindi la massima unità traproduttori ed industriali co-me siamo riusciti ad ot-tenere con il Distretto re-gionale del riso e del ri-sotto».

Prosegue anche lo svi-luppo del “Distretto Agri-colo delle Risaie Lomelline”che, accreditato dalla Re-gione Lombardia lo scorso13 novembre, si è costituitoin Rete d’Imprese il 28 gen-naio. Guidato dalla “SocietàConsortile Sala Contratta-zione Merci di Mortara eLomellina”, il Distretto ope-

rerà per la maggior cono-scenza delle caratteristichedel territorio lomellino, dallericchezze paesaggistiche,artistiche e monumentali, aisuoi prodotti agricoli, in par-ticolare al suo Riso d’ec-cellenza. Ora è in fase distesura il “Piano di Distret-to” ultimo passaggio daadempiere come prescrittodall’iter regionale.

La campagna agraria 2013 è stata caratterizzata dafortissime e prolungate piogge che hanno reso dif-ficili le fasi di lavorazione e di semina primaverili.

Il 2013 è stato anche l�anno del lancio in Italia delnuovo formulato a base di glifosate della Monsan-to: Roundup Platinum, già alla prima stagione, haottenuto un enorme successo commerciale condi-viso con i risicoltori che lo hanno utilizzato.

Nello specifico, nelle aree a vocazione risicola, conla giusta applicazione di Roundup Platinum, stu-diata da Monsanto (1-3-6), si sono ottenuti ottimirisultati per la lotta al riso crodo e ai giavoni con latecnica della falsa semina.

Quest�anno è stata proseguita la spe-rimentazione sulla lotta al crodo infalsa semina, mettendo l�attenzionesu alcune situazioni specifiche che sipossono verificare quando il tratta-mento è seguito a breve da seminain condizioni di sommersione. I datiottenuti con trattamenti di RoundupPlatinum a 3lt/ha e sommersionedopo 6 ore hanno riportato risultatipari al 75-80% di successo. Un suc-cesso pieno, superiore al 95% si èraggiunto aumentando il dosaggio a4lt/ha oppure con 3lt/ha, attendendo48 ore per la sommersione.

La pianta di crodo in sommersione si comporta,in-fatti, in modo differente: a causa della mancanzadi ossigeno, che provoca lo sviluppo di etilene, sifavorisce l�incremento anomalo di gibberelline chepermettono l�allungamento degli internodi caratte-rizzando uno sviluppo caratteristico del crodo conl�insorgenza di una foglia allungata in superficie.

Questa pianta di crodo �anomala�, blocca tutte lesue attività di sintesi proteica fino a quando nonviene praticata l�asciutta successiva. Solo in seguito,in condizioni di aerobiosi, ripartono la sintesi e losviluppo delle giovani piante; si riattiva, così, ancheil glifosate presente all�interno dei vasi floematicicon conseguente blocco della sintesi degli ammino-acidi aromatici e controllo dell�infestante.

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riso crodo

Sommersione dopo

Roundup Platinum, dose

Una particolare attenzione va posta allatempistica del trattamento diserbante:l�intervento va eseguito quando le infe-stanti non sono in condizioni di stressin modo che l�assorbimento e la traslo-cazione del principio attivo all�internodella pianta siano ottimali e non si veri-fichino ricacci.

Per la prossima campagna sulle varietàdi riso tradizionali a cicli medio precocila falsa semina con Roundup Platinum(1-3-6) è il sistema più efficace di lottaal crodo e ai giavoni.

La tecnica della falsa semina seguita da un diser-bo con glifosate è estendibile anche alle varietà diseme di riso Clearfield precoci o medio precoci. Loconfermano le raccomandazioni espresse dal G.I.R.E.(Gruppo Italiano Resistenze Erbicidi) e dalla stessaBASF che consigliano questa tecnica per salvaguar-dare il più a lungo possibile la tecnologia Clearfielddai rischi di resistenze.

Nelle fasi successive occorre verificare che non sianosfuggiti culmi di crodo o giavone nati dopo i tratta-menti. In tal caso, il G.I.R.E. raccomanda di eliminarecon certezza anche questi tramite l�utilizzo di barrelambenti con filo imbevuto di glifosate. RoundupPlatinum è registrato per questo specifico impiegoe permetterà di completare il controllo in modo ot-timale.

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Page 10: Il Risicoltore (Aprile 2014)

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Page 11: Il Risicoltore (Aprile 2014)

ECONOMIA APRILE 2014 11

INCONTRI TECNICI Le ultime due tappe hanno toccato Codigoro, in provincia di Ferrara, e Oristano, in Sardegna

S’è parlato di Pac,malerbe e nuove varietàL’interesse maggiore per quelle che saranno le misure della prossima Politica agricola comunitaria

Simone Boattin

Il mese scorso, nelle gior-nate di venerdì 7 e 14 mar-zo, si sono svolti a Codigoro(Fe) e Oristano gli incontritecnici organizzati dalla Se-zione Ente Nazionale Risi diFerrara. Nelle due occasionihanno parte-cipato Gian-domenico Po-lenghi, gene-tista del Cen-tro di Ricer-che sul Riso,Enrico Losi,f u n z i o n a r i odell’Area Mer-cati dell’EnteNazionale Risi, e CristianMancuso, specialista inagronomia e difesa del Cen-tro di Ricerche sul Riso.

A Codigoro, sono stati,innanzitutto, commentati idati stagionali e i risultatiproduttivi relativi alla scorsacampagna di coltivazione:

nelle due principali provincerisicole deltizie, Ferrara eRovigo, il calo produttivo èstato superiore rispetto allealtre zone di coltivazione.Anche le superfici coltivatehanno segnato una contra-zione rispetto l’anno pre-cedente e i gruppi merceo-

logici coltivatisono rimastiquelli tradizio-nali della zo-na, da merca-to interno, mac o n a l c u n enovità varie-tali che attira-no l’attenzio-ne di un nu-

mero sempre maggiore diagricoltori.

L’incontro di Oristano,aperto dal tecnico e respon-sabile della regione Sarde-gna, Sandro Stara, è statoun'altra occasione di con-fronto e di discussione sulleproblematiche agronomi-

che emergenti, sui risultatiproduttivi del 2013 e sullenovità future riguardanti lanuova Politica Agricola Co-munitaria.

In entrambe le occasioni,i relatori, hanno potuto spie-gare e approfondire argo-menti di piena attualità. Po-

lenghi ha presentato la si-tuazione della qualità e col-locazione delle sementicertificate prevista per l’an-no in corso e ha descritto levarietà esposte nella “ReteDimostrativa Riso 2013”che Ente Risi ha allestito incampo in collaborazione

con i diversi costitutori edistributori di sementi. In-fine, ha presentato le ul-time novità varietali con tec-nologia Clearfield.

Di resistenza chimica del-le infestanti, oggi il proble-ma più pericoloso e diffusonel territorio risicolo nazio-

nale, ha parlato CristianMancuso. Le strategie percontenerlo sono poche edevono essere affinatesempre più in quanto si pre-vedono solo poche novitàtecniche valide, applicabili abreve termine con utilizzi inderoga.

L’ultimo argomento, af-frontato da Losi, ha riguar-d a t o l a n u o v a P a c2014/2020. Nonostante iltema non sia ancora oggiben definito, ha suscitatomolto interesse ma anchetante perplessità tra gli ope-ratori. I punti interrogativisono ancora molti e si dovràaspettare fino al prossimo1° agosto per sapere qualisaranno gli importi dei pa-gamenti di base e di quellifacoltativi, quale sarà il verosignificato della regionaliz-zazione, quanto potrà es-sere l’importo dell’eventua-le sostegno accoppiato peril riso e le sementi di riso.

tNel Delta del Po il calo

produttivo è statosuperiore rispetto

alle altre zonedi coltivazione del riso

.

Ris

one

ws

“Olimpiadi dell’Italian Food”,a Pavia gara di cottura di risotto

Le “Olimpiadi dell’Italian Food”, unaserie di gare dedicate ai prodotti delterritorio e alla loro lavorazione, chevedono coinvolte tutte le provincelombarde dell’Expotour, arrivano a Pa-via. Nella città che si affaccia sulTicino Il 12 aprile il pro-tagonista sarà il risot-to, con una gara dicottura e giudizio finalesul piatto migliore.

«Con questa inizia-tiva - ha spiegato Et-tore Prandini, presi-dente della ColdirettiLombardia - vogliamoraccontare i tesori eno-gastronomici della no-stra regione, farli conoscere e ri-conoscere, in vista di una manife-stazione come l’Expo basata nontanto sulla globalizzazione del gustoma sulla diffusione globalizzata della

consapevolezza del cibo e dei ter-ritori».

Le tappe successive saranno il 18maggio a Milano con il grana padano,il 15 giugno a Como con i maestridelle candele con la cera d’api che sisfideranno in una prova di abilità,mentre il 5 luglio a Monza si tornerà in

cucina con le patate econ una competizionededicata a chi preparail maggior numero dignocchi in 15 minuti.

Bioetanolo? Col riso èpiù economico

Una collaborazionetra l'università dellaDanimarca Meridiona-le e gli atenei iracheni

di Baghdad e di Al-Muthanna ha por-tato alla messa a punto di un acidoricavato dalla pula del riso, cioè dal-l'involucro che riveste il chicco e cheviene scartato nel processo di la-

vorazione del cereale: produrre bioe-tanolo diventa, quindi, più econo-mico.

La produzione di bio-carburanti di seconda ge-nerazione da tessuti ve-getali morti, come appun-to il bioetanolo, è, infatti,sostenibile a livello am-bientale ma è dispendio-sa, poiché il procedimentousato si avvale di enzimibrevettati che non sono abuon mercato. Però que-sto nuovo acido ricavatodalla pula del riso può so-stituire gli enzimi e do-vrebbe, quindi, far calare ilprezzo del bioetanolo aprendo questomercato anche a piccoli produttori.

Quando in Abruzzo si coltivava il riso“La battaglia del riso. La risicoltura

nell’Abruzzo teramano pre e post-uni-tario tra proibizione, abusivismo e

speranze di ripresa” è un libro diGiacomo De Iuliis (Ed. Ricerche&Re-dazioni). Messo a punto attraverso un

meticoloso e originale la-voro di ricerca presso l’Ar-chivio di Stato di Teramo, laBib l ioteca provinc ia le“Melchiorre Dèlfico” e altriarchivi, il volume docu-menta la diffusione dellacoltivazione del riso lungole aste fluviali della pro-vincia di Teramo fino adepoca post-unitaria, arric-chendo di un importantecapitolo, finora del tuttosconosciuto, la lunga storiadella risicoltura teramana.

Anche se in forma abusiva, questapratica agricola continuò infatti benoltre la legge abolitiva del 1831. At-traverso inediti documenti d’archivio,l’autore ricostruisce la topografia del-le risaie esistenti nelle piane dei fiumiTordino e Vomano.

L’INTERVENTO L’Associazione dei Moltiplicatori di sementi di riso quest’anno non ha organizzato il solito incontro di categoria

Il Moser lancia un appello ai sementieriQuest'anno il MO.SE.R (As-

sociazione dei Moltiplicatori disementi di riso) non ha orga-nizzato nel mese di gennaio ilsolito incontro su tematiche diinteresse sia tecnico che con-trattuale che interessano i mol-tiplicatori di sementi di riso. Si èritenuto di non tenere la riunionein quanto non ci sono novità dirilievo, sia dal punto di vistatecnico sia perquanto riguarda irapporti contrat-tuali con le dittesementiere.

M e n t r e p e rquanto riguarda latecnica agronomi-ca il fatto che nonci siano nuove pro-blematiche di rilie-vo può anche essere conside-rato un fatto positivo, sul frontecontrattuale dobbiamo purtrop-po evidenziare che le nostreripetute sollecitazioni alle dittesementiere non hanno avutoalcun riscontro.

Stiamo assistendo, come evi-denziato nella relazione annualepresentata a dicembre 2013 dalCRA-SCS (ex Ense), a un calodelle vendite di sementi di riso

certificate, con tut-te le problemati-che che questocomporta.

Ritenevamo econtinuiamo a rite-nere che sarebbeopportuno sedersia un tavolo di la-voro con le dittesementiere per

cercare di formulare una nuovabozza di contratto di moltipli-cazione che dia più soddisfa-zione ai moltiplicatori che oggi sistanno disamorando, soprattut-to quelli che da anni si dedicanocon passione a questa attività.

Ci risulta tra l'altro che inEmilia Romagna, in data 19 di-cembre 2013, sia stato firmatoun contratto quadro nazionaleriguardante le sementi forag-gere tra Assosementi in rap-presentanza delle ditte semen-tiere e il COAMS (Comitato delle

Organizzazioni di AgricoltoriMoltiplicatori Sementieri) per laparte agricola, alla presenza del-l’Assessore Regionale all’Agri-coltura. Sarebbe auspicabile cheanche per le sementi di riso siarrivasse a un risultato analo-go.

Anche se nella situazione at-tuale il MO.SE.R. fatica a ri-tagliarsi un ruolo come referentedei moltiplicatori di sementi diriso, riteniamo opportuno nongettare la spugna e continuare acercare di dire la nostra nellesedi competenti sulle tematichesopra riportate, che riguardanoda vicino tutto il settore dellamoltiplicazione delle sementi diriso. Settore che è sempre statoun'eccellenza italiana e che sa-rebbe veramente un peccatodovesse ridimensionarsi in ma-niera importante. Per il benedella risicoltura e dei risicoltoriitaliani ci auguriamo vivamenteche questo non succeda e chemagari qualche spiraglio si pos-sa aprire con la nuova PAC.

MO.SE.R., Il Consigliodi Amministrazione

CODIGOROIl pubblico in-tervenuto al-l’incontro or-ganizzato dal-la sezione lo-cale dell’Entenazionale Risiper i coltiva-tori delle pro-vince di Ferra-ra e Rovigo

tRiteniamo opportunosedersi a un tavolo

per formulare una nuovabozza di contrattodi moltiplicazione

Page 12: Il Risicoltore (Aprile 2014)

12 APRILE 2014

In questi anni, oltre a dover gestire al meglio leconcimazioni, la presenza di malattie fungine e diinsetti, le maggiori preoccupazioni dei risicoltori sistanno concentrando nel controllo delle infestanti.

Le cause di questa problematica sono diverse:

1. la risaia è un ambiente di coltivazione particolarecaratterizzato da periodi di sommersione più omeno lunghi che hanno selezionato nel corsodegli anni una flora infestante specifica e moltocompetitiva;

2. la disponibilità di erbicidi con nuovi e differentimeccanismi d’azione (MoA) su riso è diminuitanel corso degli ultimi anni.

Ad oggi su questo cereale sono autorizzati in post-emergenza diversi erbicidi, che possono esseresuddivisi in tre tipologie: ALS-inibitori, ACCasi-inibitorie ormonici.

Con questa ridotta disponibilità di MoA gli agricoltorihanno esercitato nel corso degli anni una notevolepressione di selezione nei confronti delle malerbe.Infatti, in breve tempo sono stati identificatiindividui resistenti a diverse categorie di erbicidi.Sfortunatamente la resistenza è una caratteristicageneticamente ereditabile, quindi in un periododi tempo relativamente rapido, dalle poche piantesopravvissute, si possono formare popolazioniconsistenti che amplificano le problematiche dellagestione malerbologica.

Il GIRE (Gruppo Italiano Resistenza agli Erbicidi) harecentemente aggiornato i dati sulle “Resistenze inrisaia”. Oltre alle storiche presenze di Alisma plantago-aquatica, Schoenoplectus mucronatus, Cyperusdifformis resistenti ad ALS-inibitori si sono aggiunteanche molte popolazioni di Echinochloa spp.Per quanto concerne i giavoni, ad aggravare questasituazione, sono già state individuate popolazioniresistenti sia ad ACCasi-inibitori, sia popolazioni conresistenza multipla (ovvero resistenti ad ALS-inibitori eACCasi-inibitori).

Il controllo dei giavoni nel riso è fondamentale perraggiungere elevati livelli produttivi; la presenza,infatti, di una sola pianta a metro quadrato puòdecurtare la produzione del 25% (Miller, 1993).

In questa situazione la risicoltura ha la necessità diun erbicida nuovo, con un inedito MoA; in questacampagna di coltivazione sarà disponibile RIFIT EC.

RIFIT EC, il nuovo erbicida di Syngenta per il risoa base di pretilachlor, sostanza attiva appartenentealla famiglia chimica delle cloroacetammidi, ècaratterizzato da un meccanismo di azione specificodel tutto differente da quello degli erbicidi attualmenteutilizzati in risaia.La sua attività erbicida si esplica tramite l’inibizione delprocesso di mitosi nella divisione cellulare (gruppo K3HRAC – Herbicide Resistance ActionCommitee). Rispetto alle formulazioniimpiegate in passato, sono statimodificati alcuni coformulanti alloscopo di migliorarne l’efficacianei confronti delle infestanti e laselettività nei confronti del riso.

RIFIT EC è un erbicida selettivocon attività fogliare e residualeed è assorbito rapidamente daipocotile, mesocotile e coleoptiledelle infestanti in germinazione.Controlla le infestanti difficili della risaia, incluse lespecie con popolazioni resistenti, quali Alisma spp,Cyperus difformis, Echinochloa spp, Eleocharis spp,Heteranthera rotundifolia, Heteranthera reniformis,Leptochloa fascicularis, Schoenoplectus mucronatuse anche Oryza sativa var. sylvatica (Riso crodo).

RIFIT EC può essere impiegato sia in presemina (dose2-2,5 L/ha) sia in post-emergenza precoce (dose 1,5-2 L/ha). In post-emergenza precoce il prodotto deveessere distribuito con il riso allo stadio di 1-2 foglie,distribuendo il prodotto su camera sgrondata; larisommersione deve essere effettuata entro 48 oredal trattamento sia su semina in acqua sia su seminainterrata.

RIFIT EC, come descritto precedentemente, siutilizza ad un dosaggio di 1,5-2,0 l/ha in miscela coni principali erbicidi della risaia, con i quali presentaun’ottima miscibilità: inibitori ALS, inibitori ACCasi,ormonici, ecc. Grazie a questa caratteristica, RIFITEC consente un approccio integrato alla gestionedelle resistenze delle infestanti in risaia e può essere

impiegato in tutti i piani di diserbo che caratterizzanol’odierna risicoltura:

• controllo tradizionale delle infestanti: consingolo o doppio intervento

• controllo delle infestanti in abbinamento atecnologia Clearfield®

L’inserimento di RIFIT EC come erbicida base neiprogrammi di diserbo garantisce un miglioramentodell’efficacia nel contenimento delle infestanti epermetterà di preservare nel tempo la validità tecnica

e l’efficacia degli erbicidi inibitoridell’ALS e dell’ACCasi oggi presentisul mercato.

L’utilizzo di questo erbicidaconsente infatti di integrare unmeccanismo d’azione alternativoa quelli esistenti e anche diassicurare una sostanziale attivitàresiduale su numerose infestantiannuali da seme (cioè quelle che piùfacilmente selezionano nel tempobiotipi resistenti).

Tali caratteristiche permettono perciò, soprattutto ininterventi di post-emergenza precoce e in miscelacon altri principi attivi, di aumentare in modo evidenteil livello di controllo delle infestanti, agendo sia sullepopolazioni resistenti sia su quelle ancora sensibiliad altri erbicidi.

Questa funzione assume ancora più rilevanza se oggi,oltre a riguardare le infestanti ciperacee e alismatacee,l’uso di pretilachlor può diventare essenzialeanche per la gestione dei giavoni.

Il vantaggio dell’impiego di RIFIT EC su risodeve essere quindi valutato per la sua duplice eimportantissima valenza: è un prodotto molto versatileed efficace per la gestione delle infestanti presenti inrisaia ed è uno strumento fondamentale per limitare lacomparsa e la rapida evoluzione di malerbe resistentiche stanno compromettendo inmaniera preoccupantela sostenibilità tecnica dell’utilizzo di molecole, comeALS- e ACcasi inibitori, basilari per un diserbo dellarisaia moderno e ambientalmente sostenibile.

La situazione certamente più critica èquella relativa ai giavoni, un gruppo diinfestanti presente in tutto l’areale di coltiva-zione risicolo, molto competitivi e in gradodi decurtare in maniera significativa le pro-duzioni (Carey, 1990; Miller, 1993; Ottis etal., 2005).Negli ultimi vent’anni i giavoni sono staticontrollati prima con l’utilizzo di molinate,successivamente con singole o doppie ap-

plicazioni di propanile, poi con quinclorac e più recentemente con le molecolecyhalofop-butyl, profoxydim, azimsulfuron, bispyribac-sodium, penoxulam edimazamox.La recente normativa europea in materia di prodotti fitosanitari ha ridotto il nu-mero di principi attivi a disposizione limitando conseguentemente la disponibi-lità di meccanismi d’azione (MOA); infatti il contenimento di Echinochloa spp.in post-emergenza può essere effettuato con solo due MOA: inibitori dell’en-zima acetolattato-sintetasi (ALS-inibitori) e inibitori dell’enzima acetil-coenzimaA-carbossilasi (ACCasi). La mancanza di meccanismi d’azione ha spintogli agricoltori ad impiegare ripetutamente sempre gli stessi prodotti,generando una notevole pressione di selezione che ha favorito la comparsadi popolazioni di infestanti resistenti o tolleranti nei confronti di questi erbicidi.

Attualmente sono note popolazioni di giavoni che manifestano resistenza nei

confronti di tutti gli erbicidi ALS-inibitori: azimsulfuron, bispyribac-sodium, pe-

noxsulam e imazamox (resistenza incrociata), segnalate per la prima volta nel

2008.

Ad aggravare questa difficile situazione, sono state individuate nel 2009popolazioni resistenti agli ACCasi quali profoxydim e cyhalofop-butyl;in aggiunta una parte di queste popolazioni manifesta anche una certa resisten-

za a erbicidi ALS-inibitori fenomeno noto come resistenza multipla.

In presenza di popolazioni di giavoni con resistenza multipla diventano fonda-

mentali gli interventi di lotta che prevedano lavorazioni del terreno precedenti

alla semina oltre all’utilizzo di erbicidi in pre-semina o in pre-emergenza che

sfruttino meccanismi d’azione alternativi come inibitore della protoporfirinoge-

no-ossidasi - PPO (oxadiazon), inibitore della biosintesi dei carotenoidi - PDS

(clomazone), inibitore della 5-enolpiruvil-scichimato-3-fosfato sintasi - EPSP

(glyphosate), inibitore della biosintesi dei microtuboli mitotici (pendimethalin) e

inibitore della divisione cellulare (flufenacet). L’esecuzione di trattamenti di pre-

semina o pre-emergenza è utile al fine di limitare la pressione delle infestanti in

post-emergenza soprattutto in presenza di popolazioni resistenti. Purtroppo la

falsa semina obbliga gli agricoltori a posticipare la data di semina, con conse-

guenti inferiori produzioni rispetto ad un epoca di semina convenzionale.

Maurizio Tabacchi - ValOryza

La conduzione agronomica della risaia richiede sempre maggiori sforzi per i risicoltori italiani

RIFIT EC: nuovo strumento chiave per lagestione integrata delle infestanti in risaia

La problematica dei giavoni (Echinochloa spp.)

NOVITÀ PER IL RISO

RIFIT EC: la basesu cui costruireil proprio pianodi diserbo

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Page 13: Il Risicoltore (Aprile 2014)

APRILE 2014 13

Syngenta è uno dei principali attori dell’agro-industria mondiale. Il gruppo impiega più di 26.000 persone in oltre 90 paesi che operano con un unico proposito: Bringing plant potential to life

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RIFIT, il nuovo erbicida per riso “Resistance breaker”• La base su cui costruire il proprio piano di diserbo

• Comprovata efficacia per il pieno controllo delle principali infestantidelle risaie italiane

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• Eccellente miscibilità con gli altri erbicidi

• Raccomandato dagli esperti

Page 14: Il Risicoltore (Aprile 2014)

VARIE14 APRILE 2014

IN TELEVISIONE La trasmissione del 5 marzo condotta da Elisa Isoardi e Massimiliano Ossini si è occupata del prezioso cereale

Riso protagonista a “Unomattina verde”In studio i produttori Giovanni Bodo e Filippo Sussi e in collegamento la Riseria di Asigliano Vercellese

A sinistra, i conduttori Elisa Isoardi e Massimiliano Ossini con iproduttori di riso (da sx) Giovanni Bodo e Filippo Sussi. Sopra,un’immagine della Riseria di Asigliano Vercellese e, a destra, l’in-tervista alla dottoressa Nicole Bassi della stessa Riseria

A “Unomattina verde” èstato protagonista il riso.Nel programma di Rai1 an-dato in onda lo scorso 5marzo, i conduttori ElisaIsoardi e Massimiliano Os-sini si sono occupati di riso,sia in termini di prodottomolto importante per la ga-stronomia italiana, una ve-ra e propria eccellenza, siaanche come rappresentan-te di uno dei comparti eco-nomici più produttivi delPaese. L’Italia, infatti è ilprincipale produttore euro-peo di riso, esporta il pro-dotto in tutto il mondo evanta un piatto assoluta-mente unico: il risotto.

Dopo aver brevementepresentato, insieme al nu-trizionista Andrea Manto,le caratteristiche organo-lettiche del riso che ne fan-no un cibo perfetto anche

Sopra, Elisa Isoardi con il nutrizionista Andrea Manto e Michele Perinotti. Sotto,destra, l’insalata di riso tricolore con tre diversi tipi di riso e, a sinistra, un momentodella preparazione del piatto con lo chef Christian Contardi

in termini curativi (in par-ticolare per chi ha problemigastrointestinali), la tra-smissione ha focalizzatol’attenzione sulla sua la-vorazione. In collegamento

con la Riseria di AsiglianoVercellese, l’imprenditoreFlavio Pastore, insieme alladottoressa Nicole Bassi,hanno descritto le varie fasidel trattamento e del con-

fezionamento.In studio sono, quindi,

intervenuti il produttorepiemontese Giovanni Bo-do, e Filippo Sussi, titolarede “Le Colombare” di No-garole Rocca, che, insiemeall’esperto agroalimentarePaolo Bruni, hanno presen-tato diverse varietà di riso,in particolare quelli piùadatti per il risotto. Perchésubito dopo si è, infatti,parlato del riso in cucina.Ospite della trasmissionelo chef Christian Costardiche, insieme al fratello Ma-nuel, è l’anima della risot-teria Cinzia di Vercelli. Ilgiovane cuoco ha prepa-rato una prelibata insalatadi riso tricolore con cremadi piselli e menta utiliz-zando tre diversi tipi di riso,il Venere, l’Hermes inte-grale e il Carnaroli inte-

grale.L’ultima parte di Uno-

mattina Verde è stata de-dicata ai vari prodotti chevengono derivati dal riso.Con Michele Perinotti del-l’azienda “Gli Aironi” di Li-gnana Vercellese, si è par-lato di farina di riso, di

fiocchi di riso ideali perinsalate e guarnizioni didolci, di biscotti, di bar-rette, ottime per unosnack, di birra, di olio eperfino di grappa a base diriso. Per concludere con unaccenno al ruolo del risonei prodotti cosmetici.

.

L’esperienza degli studenti del “Lanino” all’Ente RisiEcco la lettera, inviata anchealla stampa, degli studenti del-l’Istituto professionale “Lanino”di Vercelli che hanno fatto visitaalla sede locale dell’Ente Risi.

Nei mesi scorsi noi allievi dellaclasse 1ª E dei Servizi Commer-ciali dell’Istituto professionale“Lanino” ci siamo recati pressol’Ente Risi per una visita guidata.Siamo stati accolti calorosamen-te dal signor Cesare Rocca che, inmodo semplice ma dettagliato, ciha illustrato la differenza tra levarie tipologie di riso e i passaggidella sua lavorazione.

Tutti siamo stati sorpresi nelloscoprire cosa ci fosse realmentedietro a quel riso bianco perlato

che entra nelle nostre case. An-che se noi viviamo nella “patria”del riso e siamo abituati a vederele risaie e le spighe dorate delfamoso cereale, non ci siamo maichiesti quale fosse il percorso chei chicchi devono compiere perarrivare nei nostri piatti. Il signorRocca ci ha spiegato in modoscherzoso il processo di trasfor-mazione, paragonando un chiccoall’abbigliamento di una persona.Si può dire che il chicco ha unprimo strato che funge da “cap-potto”, uno strato pesante che loprotegge dalle intemperie; il se-condo rivestimento, soprannomi-

nato “camicia”, è piuttosto leg-gero e custodisce al suo interno ilvero e proprio chicco di riso.

Poi una sua collega ci ha mo-strato i vari passaggi di lavora-zione: da grezzo il riso diventarisone, poi viene sbramato,sbiancato, oliato e infine, per ren-derlo più lucido, viene eseguita labrillatura. Abbiamo appreso ilconcetto di “resa” e la modalitàcon cui si certifica la qualità delriso.

Anche noi allievi delle classi 3ªE e 3ª D dei Servizi Commercialiabbiamo svolto la visita guidataall’Ente Risi, ma con una finalità

diversa. Poiché quest’anno so-sterremo un esame di qualificaprofessionale regionale, valida alivello nazionale ed europeo, icontenuti proposti dal signor Roc-ca sono stati più professionaliz-zanti. Abbiamo scoperto che laBorsa riso di Vercelli è una dellepiù importanti del mondo e laprima in Europa e quali sono leprofessionalità che operano in-torno al riso. Abbiamo, quindi,appreso quali sono gli steps delprocesso di commercializzazionedel riso, quali sono i documenticaratteristici ed esclusivi neces-sari per il suo trasporto su tutto il

territorio europeo.E’ stata una giornata proficua;

abbiamo arricchito il nostro ba-gaglio culturale in modo piace-vole e divertente. E’ stato, inoltre,interessante visitare un ambien-te lavorativo nel quale - forse -potremo inserirci nel nostro fu-turo: lavorare nella Camera diCommercio più grande d’Europa,la terza del mondo, sarebbe unameravigliosa opportunità.

Al termine della visita ci è statoregalato un ricettario e sicura-mente qualcuno di noi lo utilizzeràper preparare delizie culinarie, ri-cordando nello stesso tempoquesta importante esperienza.

Classi 1ª E, 3ª E, 3ª D ServiziCommerciali - I.P.C. Lanino

Page 15: Il Risicoltore (Aprile 2014)

L'INCHIESTA APRILE 2014 15

L’INDAGINE Abbiamo posto alcune domande a chi nei prossimi anni guiderà le aziende

I giovani risicoltori e il futuro, qualche dubbioma credono profondamente nel loro lavoro

Giuseppe Pozzi

Qual è il futuro del set-tore risicolo? Di fronte a unaPac sempre più avara e a unmercato che penalizza i no-stri prodotti di qualità perpremiare Paesi dove i con-trolli lasciano a desiderarema i prezzi sono estrema-mente bassi, la domanda èd'obbligo. E noi l'abbiamoposta ad alcuni giovani chehanno scelto di lavorare nel-le risaie e di continuare l'at-tività ereditata dai loro ge-nitori e dai loro nonni.

«Il momento non è facile- esordisce Andrea Mercal-li, 27 anni, referente deigiovani nella FNP, Federa-zione Nazionale di Prodotto,che fa capo a Confagricol-tura - Stanno venendo amancare gli incentivi, il mer-cato si fa sempre più com-plesso e quella che era unacultura redditizia si sta tra-sformando in una coltiva-zione a rischio. D'altra partela maggior parte delle no-stre sono terre vocate aquesto genere di produzio-ne: le alternative sono po-che. Qualcuno ha provato adare spazio al mais trincia-to, e sembrava un affare:però mi risulta che su quelfronte adesso c'è parecchiacrisi e c'è chi deve essereancora pagato...».

«Nella nostra azienda ab-biamo provato anche consoia e mais da seme - gli faeco Alessan-d r o C h i ò ,25enne, cheinsieme ai fra-telli Giacomoe Giovanni èi m p e g n a t onell'aziendadi famiglia, laTenuta Mottadi San PietroMosezzo, e insieme par-tecipano alle attività dell’An-ga di Novara - ma non credoche sia una soluzione so-stenibile nel tempo».

Le difficoltà della situa-zione sono evidenti anche aGiovanni Ghisoni, giovanepresidente della sezioneColdiretti di San Zenone alPo e presidente del con-sorzio pavese In.Agr.A cheha il compito di coordinarela produzione agricola in ge-nerale lo stoccaggio e lasuccessiva vendita dei pro-dotti: «In particolare questaannata ci ha riservato unmercato a due velocità. Ilriso da interno che ha presoil volo verso quotazioni cer-tamente soddisfacenti mache rischiano di produrrepoi conseguenze nefastesugli anni futuri e il riso daesportazione che stenta araggiungere la soglia di con-

venienza. La volatilità delmercato e l’incapacità ge-nerale della nostra catego-ria di programmare e strut-turare un rapporto traspa-rente con l’intera filiera so-no i problemi più assillan-ti».

E come se ne viene fuo-ri? Quali so-no le solu-z i o n i p i ùadatte?

«Credo chesi debba cam-biare mentali-tà - rispondeA l e s s a n d r oChiò - Non di-co aprire rise-

rie nostre, un’idea un po’azzardata, però tentare difarsi tutta la filiera in casa».

«Anche rivalutando il no-stro prodotto - continuaMercalli - si dica quanto èsicuro il riso coltivato da noianche se costa un po’ di più,si faccia conoscere la qua-lità del made in Italy. C’è poiil discorso delle coopera-tive: possono essere unaiuto o un’alternativa, maper arrivarci non è facile.Ognuno pensa al proprioorticello... Forse non stiamoancora così male da spin-gerci a rinunciare a un po’ dicaparbietà».

«Dobbiamo riuscire a farleva sul brand “Made inItaly” - sostiene anche Ghi-soni - che rappresenta unplus valore assoluto che so-lo noi, risicoltori italiani,possiamo mettere in atto.Abbiamo di fronte la grande

opportunità dell’Expo 2015.Pavia avrà la paternità delcluster del riso e da Expopotremmo trovare lo spun-to per incrementare forte-mente le nostre esporta-zioni legando il riso al ter-ritorio e alla cucina, ven-dendo il risotto e valoriz-zando le produzioni tipichee storiche dei nostri territorilegate ad una grande tra-dizione culturale e culinaria.Credo che in questo senso iprogetti di marchi collettivicome FAI e VOI di Coldirettirappresentino la principalepossibilità di rilancio dell’in-tero settore».

Un concetto condivisoanche dai giovani dell’Anganovarese: «La forza dellanostra risicoltura sta nellacapacità di differenziarsi dalresto dell’offerta. Non solole varietà storiche da in-terno ma anche per le va-rietà da esportazione dob-biamo riuscire a far emer-gere il Made in Italy sino-nimo di qualità, di sicurezzae sostenibilità ambienta-le».

Oggi, piùche in passa-to, i giovaniimprendito-ri/coltivatorisi incontra-no, si cono-s c o n o , s icon f ronta-no: quanto è positivo invista anche della soluzio-ne dei problemi del set-tore?

«L’associazionismo deigiovani è un primo passoavanti per andare nella di-rezione della collaborazione- afferma il referente deigiovani nella FederazioneNazionale di Prodotto - Ser-ve, innanzitutto, per cono-scerci e fidarci l’uno del-l’altro: poi magari nasceràanche qualche iniziativa co-mune».

Senza dimenticare l’im-portante ruolo delle asso-ciazioni di categoria, soprat-tutto in alcuni settori: «Peraffrontare il problema dellaburocrazia - fa presente

Alessandro Chiò - è fon-damentale l'attività delleassociazioni: quasi nessu-no fa da sé e ci si affida aloro per risparmiare tempoe denaro»

«Lo scambio di esperien-ze ci consente di crescerepiù rapidamente - dice a suavolta il giovane di Coldiretti -Estremizzando possiamodire che un agricoltore conquarant’anni di lavoro allespalle dovrebbe avere unagrande esperienza eppure,stressando il concetto, haseminato, coltivato raccoltoe venduto 40 volte. In altrisettori produttivi 40 cicli diesperienza si fanno in pochimesi».

A proposito, vi sonogrosse differenze tra levecchie e le nuove gene-razioni di coltivatori?

«Capita che io mi chieda:ma come siamo visti? - ri-ferisce Mercalli - A voltepenso che facciamo un po’pena: ci guardano con losguardo di chi dice “Noi

qualcosa ab-biamo fatto,voi invece...”Dall’altra par-te, ci sono si-tuazioni in cuici vedono unpo’ come dei“bambini” equindi sonomolto protet-

tivi. Altri, invece, lascianofare. Però, diciamo la verità,una mano del “vecchio” civuole sempre».

«La differenza sostanzia-le sta nell’approccio al mer-cato - è l’opinione di Ghisoni- In campo, i nostri genitorierano bravissimi, coltivava-no bene e con attenzionegià allora. I tempi del Mo-linate sono metaforicamen-te lontani anni luce. Al con-trario, i nostri genitori han-no sempre pensato che fos-se sufficiente lavorare be-ne, coltivare con criterio,produrre, contenere i costie poi avere un buon me-diatore. Oggi bisogna inve-ce affrontare il mercato inmodo diverso. Bisogna por-

re enorme attenzione allavendita che non può piùavvenire semplicementeaccogliendo l’offerta che al-tri ci possono fare. Dob-biamo programmare attra-verso un attento studio delmercato, sottoscrivere ac-cordi commerciali con l’in-dustria e la distribuzione,accorciare la filiera, parte-cipare ai marchi collettivi eintegrare con la vendita di-retta».

Invece, per quel che ri-guarda il rapporto tra “lascuola e il campo: chestudi avete fatto? Vi sonoserviti? Quanto conta lostudio e quanto l’espe-rienza?

«Alcuni di noi sono geo-metri, altri periti agrari», ri-spondono i giovani dell’An-ga di Novara. «Ma credo dimanifestare il pensiero co-mune se dico che si imparadieci volte di più sul campo

che a scuola - afferma Mer-calli - Quando si è tra ibanchi, la maggior parte dellavoro è focalizzato sugliaspetti tecnici, ma le provein campagna sono sempredi meno. E poi, diciamo laverità, i professori magarisono competenti, ma sicu-ramente non sono in gradodi comunicarci quella pas-sione che invece i nostrigenitori riescono a trasmet-terci».

Più o meno dello stessoparere il rappresentante diColdiretti: «Io mi sono di-plomato all’Istituto TecnicoAgrario Gallini di Voghera:gli studi mi hanno dato lebasi per iniziare e il metodoper affrontare i problemicercando le soluzioni. Cer-to, senza l’esperienza el’aiuto di chi quel percorsol’ha già fatto sarebbe moltodifficile affrontare un lavoro

complesso come il risicol-tore. Infatti, a tutti i problemidi ogni tipo di coltivazionedobbiamo anche sommarela capacità di gestione delleacque con un sistema ir-riguo che in piccolo, in ogniazienda risicola, replicaquelle opere di ingegneriaidraulica nate dal genio diLeonardo che ancora oggisuscitano lo stupore di chile osserva».

Un’ultima domanda: seun altro giovane vi chie-desse quali sono le ra-gioni per cui vale la penadi dedicarsi alla coltiva-zione del riso, cosa ri-spondereste? O, vicever-sa, quali sono le ragioniper cui sarebbemeglio la-sciar perdere...

«Il nostro mondo è que-sto - sostiene convintoAlessandro Chiò - Spero dipoter continuare quello chei miei nonni hanno comin-ciato e i miei genitori hannoportato avanti. Magari am-pliandone le attività: pensoche iniziative come le fat-torie didattiche o piccoli ne-gozi potrebbero essere pre-se in considerazione».

«Vale certamente la penadi dedicarsi alla risicoltura -

è il parere anche di Ghisoni -perché, anche se troppospesso le istituzioni appli-cano regole cieche che nonsono in grado di difendere ilsettore da politiche com-merciali aggressive da par-te di altri Paesi né di scar-dinare quei meccanismiche consentono a una partedel sistema, anche italiano,di vanificare gli sforzi di noiproduttori, le prospettive dicrescita ci sono e si svi-luppano nell’applicazionedel rapporto diretto con ilconsumatore. Intendo nonsolo nella trasformazione evendita diretta ma anche lapartecipazione ai progetti dimarchi collettivi che stannocominciando a dare i fruttisperati».

Insomma, nessuno si so-gna di mollare. Anzi. E que-sta è già, sicuramente, unarisposta convincente.

I GIOVANI DELL’ANGAAlla Fiera in Campo di Vercellierano presenti diversi membridella sezione novarese

GIOVANNIGHISONIE’ il giovane pre-sidente della se-zione Coldiretti diSan Zenone al Poed è presidentedel consorzio pa-vese In.Agr.A cheha il compito dicoordinare la pro-duzione agricolain generale lostoccaggio e lasuccessiva vendi-ta dei prodotti

tRealtà, problemie speranze degliassociati Anga

di Novara e di GiovanniGhisolfi di Coldiretti

tLe differenze

generazionali, il valoredell’esperienza e dellascuola e le proposteper uscire dalla crisi

Page 16: Il Risicoltore (Aprile 2014)

16 APRILE 2014

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Page 17: Il Risicoltore (Aprile 2014)

IL RISO IN CUCINA APRILE 2014 17

L’INTERVISTA Il noto chef, ormai star televisiva, valorizza il nostro prodotto. E confessa di prediligere il Carnaroli

Vissani, tra riso e pasta vince il primo«Un piatto su tutti? Il risotto alla Milanese, se si ha il cuore di farlo: è impareggiabile»

.

La ricetta

Paoletta Picco

Nell'immaginario co-mune lei è lo chef che, perprimo, ha sdoganato la di-retta tv sul risotto. Fu aPorta a Porta... Oggi sonodecine gli chef in tv. Credeche i media aiutino la cu-cina italiana di eccellen-za?

«I media sicuramentehanno aiutato, e aiutato lacucina di eccellenza ma, amio avviso, devono impa-rare a tutelare e affrontare ilmercato di petto come stia-mo facendo noi ristoratori.Non bisogna subordinare nécircoscrivere la cucina all’au-dience. La cucina, vivaddio,è legata alla cultura più an-tica dell’uomo. E’ sbagliatocostruirci attorno program-mi così come usarla a sem-plice strumento per aumen-tare gli ascolti».

Cultura del cibo e deicibi, tradizione e innova-zione. In che rapporto so-no per lei?

«Credo che non esista in-novazione senza tradizione.Quest’ultima si può assimi-lare alle fondamenta di unacasa che devono essere so-lide e salde per potervi poisviluppare sopra ambiziosiprogetti. Questa è la sostan-za del rapporto tra tradizionee innovazione. Il resto, solochiacchiere da bar».

Riso e risotto sono perlei...

Riso, quale? Risotto, co-me? Un po’ come per lacucina, anche per il riso sideve stare attenti a cosa sidice. Vi sono moltissime va-rietà di riso e il risotto puòessere fatto usando molte diesse, tutte eccellenti. Riten-go, tuttavia, che il risottodebba essere fatto con lavarietà Carnaroli. Nel fare unrisotto si deve, infatti, far ri-saltare la qualità della ma-teria prima. Questa è la veramaestria, che eguaglia la ca-pacità di cuocerlo al den-te».

Le varietà di riso che og-gi ama usare rispetto a ie-ri. Sono le stesse o sonocambiate?

«Le principali varietà sonouna ventina. Oggi quasi tut-te decisamente cambiate ri-spetto al passato. Questo in

primo luogo per i mutamentidell’ambiente. Prima di svi-luppare un piatto poi, a me-no che non si sia profondiconoscitori della materia pri-ma di cui si sta parlando, èsempre bene adattare la ti-pologia di riso agli ingredien-ti che si vogliono utilizzare ecapirne la resa migliore».

Riso e cioccolato per ti-pi in gambo... Lei è notoper i nomi intelligenti datia ricette anche semplicima di gusto ed effetto. Ciracconta come nasce unasua ricetta?

«Uso materie prime di as-soluta qualità e mi baso suricette della tradizione. Sullabase degli ingredienti mi al-largo a “provocazioni” co-struttive, aggiungo un piz-zico di allegria che non gua-sta mai per far sorridere i

commensali.Non mi stan-co mai, co-munque, disperimenta-re. E’ l’unicom o d o p e rcontinuare acrescere».

Il riso ed ilrisotto sonosempre inmenu nei suoi ristoranti olo sono a seconda dellestagioni?

«Il riso e i risotti fannoparte della nostra cultura cu-linaria. Pertanto per l’80%dei casi sono presenti neimenu che propongo: e que-sto sia come piatto princi-pale, sia come ingredientedi abbinamento. E’ tuttavia ilcommensale che deve per-cepire il valore di ogni pro-posta».

Riso e pasta: la tenzonein Italia è 0 a 1 ma il risopuò vincere se...

«In quasi tutti i casi, a miomodo di vedere e a mio gu-sto, il riso è già “vincitore”.Dico questo perché ci sonomolte più persone attente

alla cottura del riso che aquella della pasta. Ciò fa delriso un “primo” a prescin-dere. In entrambe i casi tut-tavia è bene precisare che -come ho detto prima - il va-lore aggiunto di un piatto dipasta o di riso è dato dallaqualità del prodotto che siusa e dal rispetto che i cuo-chi hanno nel cucinarli. Più lamateria prima viene stracot-ta, più ne si uccide la qualità.E’, quindi, del tutto inutilelavorare male una qualità ec-cellente. In merito alla do-manda concludo, quindi, perun pareggio al dente».

Il legame tra un piatto eil territorio è fondamen-taleper lei. Lo spiegabenenella trasmissione televi-siva “Ti ci porto io”. Quan-do pensa al riso ed al ri-sotto il territorio è perlei...?

«L’Italia del nord, il Pie-monte, la Lombardia, il Ve-neto e perché no! Anchel'Emilia Romagna. Un piattosu tutti? Il risotto alla Mi-lanese se si ha il cuore difarlo. E’ un piatto impareg-giabile anche in considera-zione del fatto che FedericoII lo coltivò nelle Marche manon per immersione, per ir-rigazione».

Qual è il suo locale delcuore? Quello di Baschicredo. Invece i locali fa-mosi come “L'Altro Vis-sani” con che filosofia so-no nati?

«Casa Vissani - come dicela parola stessa - è la miacasa, la mia terra, il mio tut-to... L'altro Vissani, senzanulla togliere a questo en-tusiasmante progetto, è lachiave per un concept risto-rativo basato principalmen-te sulla materia prima lavo-rata, sulla produzione di tut-

to in casa, sulla professio-nalità snella ed efficace an-che dell’accoglienza di sala,su di un locale grande conuna cantina di forte appealper i clienti. Conquistare lafiducia dei clienti è un’artesopraffina che nasce dal gu-sto del palato e dalla pia-cevolezza di vivere un’espe-rienza».

Conservo ancora le di-spense curate da lei ven-t’anni fa per un quotidia-no. Una monografica sulriso era tra le prime dav-vero esaustive. Oggi tuttiparlano di riso, di risotto,di varietà bianche ma an-che di risi colorati, di risoVenere, di riso rosso... Usaquesti ultimi? E se sì comeaccompagnamento?

«Ho utilizzato tutte le va-rietà di riso perché, essendoun sostenitore della materiaprima, per far ciò bisognaconoscerla prima di tutto.Pertanto il mio palato ha “vi-sto” riso di tutti i colori. E ilVenere non mi entusiasma,perché ruvido e perché per-de colore nell’acqua».

Ultima domanda: un ri-sotto insolito per una cop-pia di commensali? Conquale vino?

«Un risotto da dedicare auna coppia potrebbe essereun Carnaroli con pecorino diFossa, zucca gialla e zenzeroabbinato al tardivo ma non“tardo” della cantina SantaBarbara di Stefano Antonuc-ci, marchigiano».

Ciò che desidera ag-giungere lo chef.

«Viva il riso, la cucina, laristorazione, l'artigianalità,l'accoglienza e la professio-nalità! Tutti - a parole - lodicono ma è sempre benericordarlo!».

Chi

èChef, anchorman, star di tv e nuovi

media, vezzeggiato dalla politica di destrae sinistra... Di Gianfranco Vissani, (classe1951) si è detto di tutto e di più. Chi nelegge le “gesta” sui rotocalchi lo imma-gina istrionico ed egocentrico. Chi lo se-gue sui media quotidianamente impara adapprezzarlo per la sua professionalità che,vera e non improvvisata, si traduce insemplicità.

Chi lo ha conosciuto da vicino ( a chiscrive è capitato a un’edizione del Salonedes Saveurs a Parigi) è apparso in tutta lasua bonomia da “gigante” (è davvero alto)simpatico e sorridente. Beninteso. Non èimmediatamente cordiale e aperto. La suaorigine umbra lo fa piuttosto attento e

rigoroso, non diffidente, nel lasciarsi an-dare a patto che... gli si parli subito dicucina. E’ quello, infatti, il terreno su cui simuove meglio. E da sempre, sin dallascuola alberghiera statale a Spoleto, sindagli stage in giro per il mondo durante iquali conosce chef del calibro di Ramponi,Rispoli e Giovanni Gavina. Ecco, questiultimi sono ancora oggi i punti fermi chehanno trasformato il giovane Vissani in unochef a tutto tondo. Da una parte la co-noscenza e la pratica della cucina inter-nazionale edella grandecucina classi-ca, dall’altrala freschezza,

la varietà dei sapori e la fantasia dellediverse cucine territoriali. E’ del 1974 ladecisione di rientrare in Italia dove mette afrutto quanto imparato. Nel 1979/1980 ini-ziano ad arrivare i primi riconoscimentisulle migliori guide Italiane, e l’infaticabilelavoro di divulgazione culturale sui mediatv e radio, e in alcune scuole di cucina.Risultato? Oggi Vissani, dopo quaranta-cinque anni di attività, è ancora una dellemigliori bandiere di cui la cucina made inItaly può fregiarsi.

Risotto con zuccagialla zenzeroe pecorino di fossa

Ingredienti per 4 persone:g 300 di riso carnaroli; g 200 purea

di zucca gialla; succo di zenzero q.b;20g di scalogno trito; 1 spicchiod’aglio; 1 foglia d’alloro; 70cl di bro-do vegetale; 50g di burro; 100g dipecorino di fossa grattugiato; 50g dilatte; Olio e.v.o. sale e pepe q.b.

EsecuzionePreparate una fonduta con 50 g di

pecorino ed il latte, versatela poi inun dispencer di plastica e tenetele incaldo.

In una casseruola fate sudare loscalogno con olio aglio ed alloro,unite il riso e fate tostare, rimestate

di continuo e versate il brodo bol-lente che aggiungerete man manoche si asciugherà, a metà cotturaversate il pecorino rimasto, salate epepate; a cotturaultimata versate ilsucco di zenzero aproprio gusto edaggiustate di sa-pore, mantecateinfine col burro,dovrà risultare benall’onda.

FinituraServite il risotto

su un piatto piano,con il dispencer fa-te una griglia difonduta e decora-

te con una cimetta di maggiorana equalche pezzetto di cialda allo zen-zero, completate con un filo d’olio acrudo.

GIANFRANCO VISSANISopra nella sua “Casa Vissani”,a fianco, nel programma “Storiedi grandi chef” condotto da Mi-chela Rocco su La7d

Page 18: Il Risicoltore (Aprile 2014)

RUBRICHE18 APRILE 2014

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A cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

Bloc notes

Agriturist si confronta conl’Amministrazione finanziaria sulla Tari

Agriturist, l’organizzazione che rap-presenta le aziende agrituristiche diConfagricoltura, ha avviato un tavolo diconfronto tecnico con l’Amministrazio-ne Finanziaria, al fine di evidenziare lecriticità relative all’ormai insostenibilequestione della Tari (Tassa sui rifiuti).

Agriturist ha fatto rilevare che la mag-gior parte dei fabbricati rurali (utilizzatiper l’esercizio della attività agrituristi-ca), sono caratterizzati da superfici nor-malmente maggiori dello standard ne-cessario per il normale uso abitativo,ricettivo e produttivo, in quanto rea-lizzati per la gran parte in epoche ormairemote con standard ed esigenze di-verse.

Agevolazioni dal 31 marzo 2014al 31 dicembre 2016 per acquistidi beni strumentali (nuovi)con la “Nuova Sabatini”

Il nuovo strumento agevolativo isti-tuito dal decreto-legge Del Fare delgiugno 2013 è finalizzato ad accrescerela competitività del sistema produttivodel Paese e migliorare l’accesso alcredito delle micro, piccole e medieimprese (PMI).

Lo strumento è rivolto alle PMI,operanti in tutti i settori produttivi, in-clusi agricoltura e pesca, che realizzanoinvestimenti (anche mediante opera-zioni di leasing finanziario) in macchi-nari, impianti, beni strumentali di im-presa e attrezzature nuovi di fabbrica aduso produttivo, nonché investimenti in

hardware, software e tecnologie di-gitali.

MUD scadenza al 30 aprileIl prossimo 30 aprile scade il termine

per la presentazione del MUD relativoall’anno 2013. Nella dichiarazione oc-corre indicare i quantitativi di rifiutipericolosi (olio, filtri, batterie, conte-nitori di fitofarmaci e vaccini) prodotti esmaltiti nell’anno 2013. Nel contempo ilMinistero dell’Ambiente ha predispostouna bozza di decreto che confermal’esclusione dal SISTRI degli enti e delleimprese che producono rifiuti pericolosida attività di cui all’art. 2135 del CodiceCivile (in pratica gli imprenditori agri-coli), a patto che conferiscano i propririfiuti nell’ambito dei circuiti organizzatidi raccolta.

Assicurazioni, chiarimenti dal MipaafIl Ministero delle Politiche agricole,

con una propria circolare (n. 6451 del 20marzo 2014), ha puntualizzato le sca-denze, per le varie colture, per la sot-toscrizione, da parte dei produttori agri-coli dei certificati di assicurazione: 31maggio per le colture a ciclo prima-verile, e 15 luglio per le colture estive, disecondo raccolto e trapiantate. E’ statoaltresì disposto che per le eventualipolizze integrative, a copertura dei dan-ni sottostanti la soglia del 30 % e/o perl’integrazione del prezzo e/o delle rese,connesse a una polizza agevolata, de-vono riportare il medesimo contraente(cioè il Condifesa) della copertura age-volata.

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Il clima del mese

L’andamento delle temperature per alcune stazioni di riferimento

Temperature miti, ed in crescita nel corso del mese,assieme a precipitazioni più abbondanti fanno di aprile ilprimo mese con evidenti caratteristiche primaverili pertutta la sua durata: il costante allungamento della lun-ghezza del giorno favorisce la riattivazione della cir-colazione atmosferica aumentando, di conseguenza, lafrequenza nel passaggio di perturbazioni. Le precipi-tazioni sono più consistenti dei mesi precedenti e sonoaccompagnate dai primi diffusi temporali. In media leprecipitazioni, negli areali di produzione del riso di Pie-monte, Lombardia e Veneto sono comprese tra 60 e 110mm. Nonostante la media delle temperature sia moltolontana dagli 0°C, e di norma compresa tra i 17° e i 20°Cnei massimi, e i 6° e gli 8°C nei minimi, il rischio di gelate,in particolare nella prima decade, è ancora presente.

Sebbene negli ultimi anni le gelate tardive stiano di-ventando infrequenti, e localizzate, da ricordare ad esem-pio le minime invernali raggiunte nell’anno più caldo delmillennio, il 2003, che tra l’8 ed il 10 aprile raggiunserofino a -3°/-6°C: -5.6°C ad Arconate-MI l’8, -3.6°C aCameri-NO il 9 e a Palidano di Gonzaga-MN l’8. Noninsoliti sono anche brevi episodi caratterizzati da con-dizioni estive con temperature massime prossime osuperiori ai 25°/27°C: a tale proposito ricordiamo gli ultimigiorni dell’aprile 2007 (tra il 22 ed il 27 aprile) conmassime tra i 25° e i 29°C e, più recentemente, i 29°/32°Cdegli ultimi giorni della prima decade di aprile 2011: inparticolare sabato 9 si superarono diffusamente i 30°C,con punte fino a 32°C (32.9°C a Castello d’Agogna-PV eCameri-NO, 32.5°C a Milano e 32.4°C a Vercelli).

Il confrontotra le pioggedi febbraio2014 e quellemedie

Un febbraio quasi “autunnale”,temperature miti e tanta pioggia

Tabella dati meteorologici dal 1 al 28 febbraio 2014

Febbraio 2014 ha mostrato ancora ca-ratteri “quasi autunnali” con temperaturemiti e molti giorni di pioggia. Ancora unavolta complice di questa situazione è stato ilperdurare, anche per questo mese, di unflusso atlantico mediamente occidentaleall’interno del quale si sono “inseriti” alcunipassaggi perturbati più significativi. Le fasipiù perturbate del mese sono state re-gistrate ad inizio e fine mese. Il periodo piùperturbato si è “vissuto” nei primi 10 giornidel mese quando in molte località delNord-Italia si sono raggiunti, o superati, i 100mm di pioggia nella decade.La fase più stabile del mese siè registrata tra il 22 e il 25quando sostanzialmente leprecipitazioni sono state as-senti ovunque. Relativamen-te stabili sono state anche legiornate comprese tra l’11 e il18 quando al più, nella set-timana, si sono registrati 8/12mm di pioggia complessiva.Nuove precipitazioni moderate si sono avu-te negli ultimi giorni del mese tra il 26 e il 28febbraio. Complessivamente il mese di feb-braio ha registrato, negli areali di produzioneanalizzati, precipitazioni abbondanti e al piùcomprese tra i 90 mm e i 190 mm, in 11-18giorni di pioggia. Le aree che hanno re-gistrato precipitazioni più abbondanti si ri-trovano nelle province occidentali (186 mma Corsico-MI, 190 mm a Vigevano-PV e 173mm a Cameri-NO), mentre i quantitativimeno significativi si ritrovano nelle provincedi Mantova e Rovigo (85 mm a Sermi-de-MN, 92.8 mm a Trecenta-RO). Le pioggeregistrate, come già accaduto a gennaio,sono state da 2 a 3 volte superiori rispettoalle medie di riferimento e anche i giorni dipioggia sono stati significativamente su-

periori rispetto alle attese.Come già accaduto nel mese di gennaio

anche a febbraio la neve a basse quote(400/600 metri) è stata una rarità e in Pia-nura non si sono registrate nevicate. Viste lecondizioni meteorologiche sopradescrittenon deve stupire che anche le temperatureabbiano avuto un andamento peculiare nelcorso del mese. In diverse zone delNord-Italia non si sono registrate gelatesignificative per tutta la durata del mese(Mantova, Rovigo, Verona) e qualche gelatapiù organizzata si è registrata solo nelle

province occidentali l’8, tra il12 e il 14 e poi nuovamente il24 e il 25 (-1.7°C ad AlbanoVercellese-VC l’8, -1.3°C a Ca-meri-NO il 14, -1,7°C ad Ar-conate-MI il 25). Nel comples-so le temperature minimemensili medie si sono atte-state tra i 2° e i 5°C sonoquindi state di 4°/5°C supe-riori alle medie di riferimento

recenti (1990-2012). Le temperature mas-sime non hanno avuto un andamento moltodissimile dalle temperature minime seb-bene siano risultate meno anomale rispettoai valori minimi.

Le giornate più fresche (quindi con lemassime più contenute) sono state in ge-nere registrate nella prima metà del mese.Ad ovest i valori sono risultati più contenuti(4.7°C ad Albano Vercellese-VC il 7, 5.5°C aCastello d’Agogna-PV il 13, 5.7°C ad Ar-conate-MI l’8, 8.4°C a Rosolina Po-RO l’11).Le giornate più calde (quindi con le mas-sime più significative) sono state il 12, il 16,il 17 e poi il periodo 22-25 febbraio (16.1°Cad Albano Vercellese-VC il 22, 15.9°C aBigarello-MN il 17, 15.8°C a Villadose-RO il25, 15.4°C a Vigevano-PV il 12).

tA inizio e fine mese

i periodi più perturbati:nella prima decadedi febbraio superatii 100 mm di pioggia

PR. STAZIONE TEMPERATURA ARIA (°C) PIOGGIA (MM)Media Valori estremi del periodo

TotaleGiorni

piovosiMax gg min gg

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Page 19: Il Risicoltore (Aprile 2014)

LO STATO DEL RISO APRILE 2014 19

RICE OUTLOOK/1 Secondo le stime statunitensi il raccolto mondiale toccherà quota 474,8 milioni di tonnellate

Sarà una produzione da recordL’area destinata alla coltivazione del riso arriverà nel 2013/14 a 160,6 milioni di ettari

La produzione globale diriso per il 2013/14 si stimatocchi il volume record di474,8 milioni di tonnellate,3,2 milioni di tonnellate in piùrispetto alle stime dello scor-so mese e quasi l’1% in piùrispetto all’anno passato.L’incremento della produzio-ne globale, come evidenzia-no i dati del rapporto RiceOutlook di marzo, è dovutaall’aumento dell’area desti-nata alla coltivazione del risoper il 2013/14. Attestandosial dato record di 160,6 milionidi ettari, l’area globale col-tivata è aumentata di 0,5 mi-lioni di ettari rispetto alleproiezioni del mese scorso .

In particolare, la produzio-ne dell’India si stima in au-mento di 2 milioni di ton-nellate, per un totale di 105milioni. Quella della Birmaniaè cresciuta quasi di 1 milionedi tonnellate per un totale di12 milioni. In calo, invece, laproduzione dell’Indonesiache si stima scenda di365mila tonnellate, per untotale di 37,34 milioni di ton-nellate, al di sotto del datorecord del 2008/09. Quelladello Sri Lanka per il 2013/14si calcola sia in diminuzionedi 300mila tonnellate per untotale di 2,75 milioni di ton-nellate. Infine, quella dell’Au-stralia nel 2013/14 si valuta

sia in diminuzione di 27milatonnellate e arrivi a quota653mila tonnellate.

Per quanto riguarda l’uti-lizzo globale del riso, per il2013/14 il rapporto Rice Ou-tlook stima tocchi il volumerecord di 474,1 milioni di ton-nellate, 0,8 milioni in più ri-spetto alle proiezioni prece-denti, e più dell’1% rispettoall’anno passato. Le proie-zioni per l’utilizzo totale diriso per il 2013/14, secondo il

rapporto statunitense, sonoin aumento per la Birmania el’India, ma in calo per l’In-donesia.

Le scorte finali di riso per il2013/14 si calcola tocchino i111,7 milioni di tonnellate,6,6 milioni in più rispetto allestime precedenti e 0,7 mi-lioni di tonnellate in più ri-spetto all’anno precedente.Si tratta del più elevato quan-titativo di scorte dal 2001/02.Le scorte finali sono aumen-

tate in Argentina, Birmania,Cina, Indonesia e Stati Uniti.

Per quanto riguarda leesportazioni, quelle della Bir-mania nel 2014 sono aumen-tate di 550mila tonnellate,per un totale di 1,3 milioni ditonnellate. Quelle del Perùnel 2014 sono cresciute di

10mila tonnellate per un to-tale di 70mila tonnellate. Leesportazioni dell’Australiaper il 2014 si stima siano,invece, in calo di 20mila ton-nellate per un totale di500mila.

Per quanto attiene le im-portazioni, Rice Outlook se-

gnala due opposte variazioni:quelle del Perù sono dimi-nuite di 50mila tonnellate,per un totale di 220mila ton-nellate. Al contrario, le im-portazioni dell’Australia sonoaumentate di 10mila tonnel-late per un totale di 150milatonnellate.

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Vietnam, resa del raccolto in aumentoTrend in aumento per la produzione del

riso vietnamita. La resa del raccolto è dicirca 1 tonnellata per ettaro superiore alraccolto inverno-primavera dello scorsoanno. Il ministero dell'Agricoltura e delloSviluppo rurale, riporta il sito english.viet-namnet.vn, stima che il Delta potrebbeavere una resa media di 6,5 tonnellate perettaro per la coltivazione inverno-prima-vera. In alcune aree, come nella provinciadi Vinh Long, di Tien Giang e Dong Thap,gli agricoltori hanno visto crescere i ren-dimenti fino a 9-10 tonnellate per ettaro.Pham Van Bang della provincia di DongThap, che ha guadagnato un profitto di

oltre 300 milioni di dong vietnamita da12ettari di riso, ha dichiarato che dopodue anni di instabilità il prezzo del riso si èattestato su livelli più alti. Le province delDelta e Can Tho, riferisce english.viet-namnet.vn, già a metà marzo hanno rac-colto quasi la metà del loro ultimo rac-colto. Nell’area del Delta, dove sono staticoltivati 1,6 milioni di ettari per la stagioneinverno-primavera, il raccolto dovrebbeconcludersi ai primi di maggio. Nell’ul-tima coltivazione, i contadini di DongThap sono passati dalla varietà IR 50404,che ha alto rendimento ma bassa qualità,a varietà di riso con più alta qualità.

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Page 20: Il Risicoltore (Aprile 2014)

LO STATO DEL RISO20 APRILE 2014

RICE OUTLOOK/2 Dati invariati, il volume di riso prodotto si riconferma a quota 189 milioni di cwt

Stati Uniti, il raccolto sarà in caloI livelli più bassi rispetto all’anno precedente riguardano Arkansas, Mississippi, Missouri e Texas

Dati invariati per la pro-duzione di riso statuniten-se. Secondo il rapporto RiceOutlook di marzo, infatti,per il 2013/14 il volume diriso prodotto si riconferma aquota 189 milioni di cwt, il5% in meno rispetto all’an-no passato. In particolare, laproduzione di riso a granalunga tocca ancora 131,9milioni di cwt, 9 milioni inmeno rispetto all’anno pre-cedente. La produzione diriso a grana medio-piccola siattesta di nuovo a 58 milionidi cwt, il 5% in più rispetto al2012/13. I livelli più bassirispetto all’anno preceden-te riguardano Arkansas,Mississippi, Missouri e Te-xas. Per quanto riguarda leforniture totali di riso sta-tunitense, nel 2013/14 sicalcola tocchino quota248,3 milioni di cwt, 1 mi-lione in più rispetto alle sti-me dello scorso mese, ma il5% in meno rispetto all’an-

no passato. Si tratta del vo-lume più basso dal 2003/04.Le forniture di riso a granalunga si riconfermano aquota 172,3 milioni di cwt,l’8% in meno rispetto al-l’anno passato. Quelle agrana medio piccola tocca-no ancora i 73,7 milioni dicwt, 1 milione di cwt in piùrispetto alle stime delloscorso mese e il 2% in piùrispetto all’anno passato.

Invariato anche l’utilizzototale di riso statunitense:nel 2013/14 tocca 220mi-lioni di cwt, il 2% in menorispetto all’anno preceden-te. Quello a grana lunga si

ferma a quota 156milioni dicwt, il 6% in meno rispettoall’anno precedente. L’utiliz-zo di riso a grana mediopiccola si attesta a quota 64milioni di cwt, circa il 7% inpiù nei confronti dell’annopassato. Perquanto riguar-da l’utilizzo do-mestico e re-siduo, il rap-porto del di-p a r t i m e n t odell’Agricoltu-ra statuniten-se calcola chenel 2013/14tocchi quota 120milioni dicwt, l’1,5% in più rispettoall’anno scorso.

Stabili le esportazioni to-tali: nel 2013/14 restano fer-me a quota 100milioni dicwt, il 7% in meno rispettoall’anno passato. Si trattadel volume più basso diesportazioni statunitensidal 2008/09. In particolare,le esportazioni di riso a gra-na lunga si riconfermano aquota 67 milioni di cwt, il12% in meno rispetto al-l’anno passato. Le espor-tazioni di riso a grana mediopiccola restano ferme a 33milioni di cwt, il 6% in piùrispetto all’anno preceden-te. L’Asia del Nord Est è il più

grosso mercato per leesportazioni di riso statu-nitense a grana medio pic-cola. Per quanto riguarda,poi, le esportazioni statu-nitensi di riso grezzo, si sti-ma tocchino i 35milioni di

cwt, 1 milio-ne di cwt inmeno rispet-to alle prece-denti proie-zioni, ma an-cora oltre il2% in più ri-spetto all’an-no passato.

Q u e s t omese, l’unica variazione peril 2013/14 riguarda le im-portazioni. Rice Outlook va-luta, infatti, che ci sia unincremento di 1 milione dicwt per un totale di 22 mi-lioni di cwt, il 5% in piùrispetto all’anno passato. Inparticolare, le importazionidi riso a grana lunga restanoferme a quota 18,5 milioni dicwt, con un calo dell’1%rispetto all’anno passato. Leimportazioni di riso a granamedio piccola si stima toc-chino i 3,5 milioni di cwt, 1milione di cwt in più rispettoalle proiezioni dello scorsomese, il 51% in più rispettoall’anno passato e il volumepiù elevato dal 2008/09.. .

Nigeria, verso l’autosufficienzaIl governo federale della Nigeria stima che il

Paese riuscirà a raggiungere l’autosufficienza per il2015. E’, infatti, di circa 1,6 milioni di tonnellatemetriche il volume di risone che, come riporta il sitopunchng.com, dovrebbe essere prodotto per que-st’anno entro maggio.

Il ministro dell'Agricoltura e dello Sviluppo rurale,Akinwumi Adesina, aveva sostenuto che la Nigeriaavrebbe raggiunto l’autosufficienza nella produ-zione di riso entro il 2015; il Paese, grande con-sumatore e importatore di riso in Africa, spendevaoltre 1 bilione di naira al giorno per l’importazionedel riso.

Secondo i dati del ministero, la Nigeria at-tualmente importa circa 2,1 milioni di tonnellatemetriche di riso. Mentre invece nel 2013 il Paese haprodotto 1,1 milioni di tonnellate di riso.

«La Nigeria - fanno sapere dal governo - è ilsecondo più grande importatore mondiale di risodopo la Cina, con importazioni annuali di 2,1 milionidi tonnellate. Ma abbiamo fissato l’obiettivo didiventare autosufficienti nella produzione di risoentro il 2015. Stiamo fornendo sementi di qualità ealtre forme di sostegno ai nostri coltivatori di riso. Inun solo anno, la Nigeria ha prodotto quasi il 50 percento rispetto alla domanda complessiva di riso».

Il settore privato, riferisce ancora il sito pun-chng.com, ha investito in 14 nuovi riserie, rendendoil riso locale di alta qualità. Con 400mila agricoltori,ciascuno dei quali si sta occupando della col-tivazione di un ettaro di terreno, si dovrebbeprodurre una media di quattro tonnellate per ettaro,per un totale stimato di 1,6 milioni di tonnellatemetriche di riso.

California,piace il risoagranamediaL’aumento dei prezzi del riso a grana media potrebbe

spingere gli agricoltori della California a intensificarne lacoltivazione. Secondo l’Usda, come riporta il sito del-tafarmpress.com, grazie al trend in rialzo dei prezzi,dovuto in gran parte alla siccità e alla mancanza diacqua per l’irrigazione, i risicoltori nel 2014 dovrebberoaumentare la coltivazione di riso a grana media ediminuire, invece, quella a grana lunga, quotata a prezziinferiori. Tuttavia, le forniture delle sementi di riso agrana media sono abbastanza ridotte e quindi in-sufficienti per poter estendere la coltivazione ad altrearee. Secondo le stime dell’Usda, nel 2013-14 le im-portazioni di riso dovrebbero raggiungere 1 milione diquintali in più, arrivando a quota 22 milioni di quintali.

tForniture totali a quota

248,3 milioni di cwt(-5% rispetto all’annopassato), il volume più

basso dal 2003/04

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LO STATO DEL RISO APRILE 2014 21

.

Area coltivata 10,837 10,900Scorte iniziali 9,330 12,830Produzione lavorato 20,200 20,500Produzione grezzo 30,606 31,061Importazioni 600 600Forniture totali 30,130 33,930Esportazioni 6,700 8,500Consumo e residuo 10,600 10,700Scorte finali 12,830 14,730Distribuzione totale 30,130 33,930

2012/13

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: UFAS

2013/14, SCORTE IN AUMENTOThailandia in difficoltà per l’export eccessivoIl governo della Thailandia ha ven-

duto un volume di riso più altorispetto alle 730mila tonnellate diriso che erano state previste. Oraperò il rischio è che, come rimarca ilsito uk.reuters.com, il Paese po-trebbe incorrere in perdite enormivisto l'alto prezzo pagato in base alprogramma di sostegno agli agri-coltori. Le vendite, infatti, spinge-ranno ancora di più al ribasso i prezzidi mercato e porteranno nuova ten-sione tra gli agricoltori, molti dei

quali per mesi non sono stati pagatidallo Stato per il riso prodotto.

«Il volume del riso è pari a circa 9miliardi di baht (277 milioni dollari).Noi puntiamo a venderne di più perottenere i soldi necessari per pagaregli agricoltori», ha fatto sapere ilministro del Commercio Niwattha-mrong Boonsongphaisan. Secondoquanto riferisce il sito uk.reu-ters.com, considerati i 9 bilioni dibaht che il governo ha ricevuto dallavendita dei lotti, il riso è stato

venduto a una media di 12.300 baht(380 dollari) per tonnellata. Un va-lore ben al di sotto del costo del risolavorato conservato nei magazzini,stimato a circa 24mila baht pertonnellata.

Secondo Charoen Laothamma-tas, presidente della Thai RiceExporters Association, è probabileche il riso sia stato venduto a circa10mila baht per tonnellata, o a prezziinferiori rispetto a quelli di mer-cato.

2013/14

LE STIME Si calcola che in questa stagione il Paese del Sud-est asiatico sarà costretto ad importare più di 1,2 milioni di tonnellate di riso

Filippine, ci vuole ancora un anno per l’autosufficienzaLe Filippine dovranno

aspettare ancora un annoprima di riuscire a pro-durre un volume di risosufficiente per soddisfarele esigenze nazionali, eraggiungere l’autosuffi-cienza, dopo che il de-vastante tifone dell’annoscorso ha danneggiato lerisaie. Il presidente Beni-gno Aquino III, riferisce ilsito online.wsj.com, hafissato, infatti, entro il2015 l’obiettivo per l’au-tosufficienza nella produ-zione di riso. Il programmaelaborato dal governo miraa sostenere l’agricolturalocale e a proteggere ilPaese da eventuali impen-nate dei prezzi a livelloglobale. Tuttavia, alcuniesperti ritengono che sidebbano importare ancora800mila tonnellate di risoper mante-nere stabili iprezzi, del re-sto già supe-riori a quellidel mercatoglobale. Leautorità te-mono che unulteriore au-m e n t o d e iprezzi del riso potrebbeportare a un balzo del-l'inflazione, come è acca-duto nel 1995 proprio acausa dei livelli bassi diriso prodotto.

Dante de Lima, sotto-segretario all’Agricoltura,ha dichiarato che la pro-duzione nazionale que-st’anno dovrebbe raggiun-gere il 98% rispetto al-l’autosufficienza. Ma i re-

s p o n s a b i l ie c o n o m i c ichiedono unaumento del-le importa-zioni di risop e r ch é vo-gliono potercont are suvo l u m i p i ùche sufficien-

ti per cercare di mante-nere i prezzi stabili e te-nere l’inflazione sotto con-trollo.

Le Filippine avevano giàstabilito un'importazione

di emergenza di 500milatonnellate di riso, poco do-po l’arr ivo del t ifoneHaiyan che ha devastato ilcentro del Paese, e poi

settimane dopo per un'al-tra tempesta, Nari, che hadistrutto diverse colture diriso nella principale isola diLuzon. Haiyan e Nari han-

no ridotto la produzione diriso grezzo di un mezzomilione di tonnellate.

La United Nations Foodand Agriculture Organiza-

tion stima che quest’annoil Paese del Sud-est asia-tico importerà più di 1,2milioni di tonnellate di ri-so.

.

La FAO in aiuto dei risicoltori filippiniGli agricoltori delle Filippine centrali,

come riporta il sito voanews.com, sistanno preparando per il loro primo rac-colto di riso da quando il tifone di no-vembre dell’anno scorso ha devastato iloro campi e le case, e ucciso più di 6.200persone. Molti di loro, come Florencio dela Cruz, che è riuscito a raccogliere seitonnellate di riso meno di due settimaneprima dell’arrivo del tifone Haiyan, hannoricevuto sementi di riso dalla Food andAgriculture Organization. Grazie all'or-ganizzazione statunitense diversi risicol-

tori sono stati in grado di iniziare acoltivare proprio nella parte del Paesedove più di due terzi della popolazionevive in povertà. De la Cruz ha raccontatoche nessun agricoltore sarebbe riuscito aprodurre ancora riso senza il programmadi sostegno a tutti quei risicoltori chehanno perso tutti i loro raccolti e la casa.La sua famiglia fa parte delle 44mila chehanno ricevuto supporto dalla Fao. Loscorso anno 63mila ettari di riso sonostati coltivati nuovamente dopo i dannidevastanti del tifone Haiyan.

tIl devastante tifone

Haiyan e la successivatempesta dell’anno

scorso hannodanneggiato le risaie

.

India, super raccolti ma a rischioGli agricoltori indiani del Pala-

kkad, Alappuzha e Thrissur que-st’anno hanno raggiunto livelli ec-cezionali nel raccolto del risone,eppure alcuni di loro, specialmen-te quelli del Palakkad, potrebberonon essere in grado di sfruttare ivantaggi dei prezzi vantaggiosi of-ferti per il risone dal Supplyco(Kerala State Civil Supplies Cor-poration), a causa del tetto mas-simo stabilito per ciascun ettaro.

Come riporta il sito thehin-

du.com, gli agricoltori del Palakkadhanno ottenuto rendimenti di circanove tonnellate per ettaro. Tut-tavia, il tetto massimo per gli ap-palti del Supplyco a 19 rupie perchilogrammo è di 5,5 tonnellateper ettaro. Ma un funzionario delSupplyco ha dichiarato che gli agri-coltori del Palakkad potrebberovendere tutto il loro raccolto pur-ché ottengano una certificazionedella produzione dai rispettivi fun-zionari.

Secondo quanto riferito dal sitothehindu.com, il limite era statoimposto per impedire l’acquisto diriso proveniente dagli Stati vicinicome Tamil Nadu. Mentre, invece,Supplyco offre il prezzo più altosolo per l’acquisto di risone col-tivato nel Paese. Il prezzo elevatoofferto, riferisce thehindu.com, hareso però attraenti gli appalti, con ilrischio che molti agricoltori, pur diottenerli, proponevano volumi diriso contrabbandati come locali.

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Page 22: Il Risicoltore (Aprile 2014)

LO STATO DEL RISO22 APRILE 2014

IMPORT & EXPORT UE

Paesi Import

Regno Unito 125.262

Francia 89.547

Paesi Bassi 67.265

Germania 40.109

Polonia 33.904

Italia 32.230

Belgio 30.885

Portogallo 28.471

Spagna 27.331

Rep. Ceca 15.746

Svezia 13.039

Altri Ue 24.627

TOTALE 528.416

Rotture di riso 176.593

Paesi Export

Italia 70.526

Spagna 14.028

Portogallo 5.413

Bulgaria 4.817

Lituania 4.218

Grecia 3.724

Romania 2.164

Regno Unito 1.662

Rep. Ceca 1.126

Germania 701

Belgio 665

Altri Ue 1.893

TOTALE 110.937

- -

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

CERTIFICATI RILASCIATI AL 18/3/2014(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

TOTALE TONDO 394.480 220.644 55,93% 173.836Lido-Alpe 2.522 1.978 78 ,43% 544

Padano-Argo 2.010 1.857 92,39% 153

Vialone nano 19.536 12.917 66,12% 6.619

Varie Medio 4.647 2.145 46,16% 2.502

TOTALE MEDIO 28.715 18.897 65,81% 9.818Loto-Ariete 257.364 165.429 64,28% 91.935

S. Andrea 36.194 31.329 86,56% 4.865

Roma-Elba 13.329 10.083 75,65% 3.246

Baldo 63.121 55.423 87,80% 7.698

Arborio-Volano 78.799 65.652 83,32% 13.147

Carnaroli 68.944 52.076 75,53% 16.868

Varie Lungo A 15.584 8.498 54,53% 7.086

TOTALE LUNGO A 533.335 388.490 72,84% 144.845TOTALE LUNGO B 491.253 259.024 52,73% 232.229TOTALE GENERALE 1.447.783 887.055 61,27% 560.728

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 18/3/2014

Gruppi varietali Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Rimanenze

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

Tondo 393.375 230.236 58,53%

Medio 42.596 23.784 55,84%

Lungo A 771.930 420.335 54,45%

Lungo B 438.202 276.748 63,16%

TOTALE 1.646.103 951.103 57,78%

CAMPAGNE PRECEDENTI2012/2013 Disponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibile

Tondo 383.363 215.515 56,22%

Medio 53.359 28.392 53,21%

Lungo A 711.960 375.710 52,77%

Lungo B 447.006 266.284 59,57%

TOTALE 1.595.688 885.901 55,52%

Tondo 386.683 256.830 66,42%

Medio 53.052 32.180 60,66%

Lungo A 646.177 440.897 68,23%

Lungo B 541.416 349.211 64,50%

TOTALE 1.627.328 1.079.118 66,31%

2011/2012 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

2010/2011 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

VENDITE ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Partiamo dalle dolenti no-te che provengono dalle in-formazioni fornite dalla Com-missione europea. Innanzi-tutto, si registra un peggio-ramento della situazione del-le importazioni di riso lavo-rato dai Paesi Meno Avanzati(PMA): infatti, l’import dellacampagna in corso, aggior-nato a fine febbraio, risulta inaumento di 49.213 tonnel-late (+64%), essendo pas-sato dalle 77.011 di un anno faalle attuali 126.224 tonnel-late, mentre lo scorso mesel’incremento risultava pari a38.221 tonnellate (+56%).

In particolare, si segnala laprogressione delle importa-zioni di riso lavorato dalMyanmar che nei primi quat-tro mesi della campagna ave-vano fatto segnare un vo-lume complessivo di circa3.500 tonnellate, mentre nesono state importate ben5.300 nei soli mesi di gen-naio e febbraio, segno evi-dente che il Myanmar stacominciando a sfruttare leproprie potenzialità, ancheper quanto riguarda la com-mercializzazione del riso la-vorato parboiled.

In secondo luogo, le im-portazioni di riso lavorato nel-l’Ue si collocano a 329.757tonnellate con un incremen-to del 29,3% (+74.619 ton-nellate) rispetto al volume diun anno fa (255.138 tonnel-late); nell’aggiornamentoprecedente i dati evidenzia-vano un incremento del24,2% (+54.689 tonnellate).

A questo proposito, abbia-mo chiesto alla Commissio-ne europea di verificare il vo-lume registrato nella secon-da settimana di marzo(24.689 tonnellate) che risul-ta anomalo in considerazio-ne del fatto che in quel pe-riodo non vi sono assegna-zioni di contingenti di impor-tazione e che ha riguardatoben 14.471 tonnellate di risodi tipo japonica. Nel com-plesso le importazioni del-l’Ue, in equivalente riso la-vorato, fanno segnare un in-cremento del 13% (+60.794tonnellate), a fronte del 7,2%rilevato un mese fa.

Sul lato dell’export, inve-ce, si registra una situazionemigliore rispetto all’ultimoaggiornamento: infatti, risul-tano 110.937 tonnellate, inequivalente riso lavorato,con un incremento di 23.617tonnellate (+27%) rispetto aun anno fa, a fronte dell’in-cremento di 16.937 tonnel-late (+23%) registrato nelloscorso mese.

ItaliaLe quotazioni dei risoni so-

no risultate abbastanza sta-bili, con aumenti significativiper i gruppi Loto-Nembo eLido-Flipper, e con un caloper il gruppo Carnaroli, re-

gistrato in quasi tutte le piaz-ze. Le vendite dei produttoriprocedono a ritmo sostenu-to, con un media settimanaledi circa 34.000 tonnellate

che si mantiene costantedall’inizio del 2014.

I Lunghi A sono stati col-locati per il 73%, seguiti daiMedi (66%), dai Tondi (56%)e dai Lunghi B (53%).

Per quanto concerne gliscambi commerciali, l’im-port risulta in aumento del9% rispetto a un anno fa, conun volume di 32.230 tonnel-late, in equivalente riso la-vorato, mentre l’export si at-testa a 70.526 tonnellate, inaumento di quasi 12.000 ton-nellate (+20,4%) rispetto allaprecedente campagna e conun incremento dell’attivitàverso il Libano, gli Stati Uniti,l’Albania e la Svizzera nel cor-so dell’ultimo mese.

IL BILANCIO Peggiora la situazione del riso proveniente dai Pma, in netta crescita

Import-export, gioie e doloriIncremento delle vendite verso Libano, Stati Uniti, Albania e Svizzera

126.224

77.011

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

Set 2013 - Feb 2014 Set 2012 - Feb 2013

Import Ue di riso lavorato dai PMA(dati in tonnellate)

Import UE

2013/14 2012/13 2011/12 2010/11

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0

528.416

467.622

476.744

445.862

140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

02013/14 2012/13 2011/12 2010/11

110.937

87.320 102.016

114.511

450

400

350

300

250

200

150

100

50

0

Tondo Medio Lungo A Lungo B

Vendite totali ('000 t)

Vendite totali annoprecedente

Rimanenza

Page 23: Il Risicoltore (Aprile 2014)

LO STATO DEL RISO APRILE 2014 23

BORSA DI MORTARA

24/2/2014Min Max

3/3/2014Min Max

10/3/2014Min Max

17/3/2014Min Max

BORSA DI NOVARA

BORSA DI PAVIARisoni 26/2/2014

Min Max

Balilla 260 270 260 270 260 270 270 280Selenio 275 290 275 290 275 290 285 300Flipper-Alpe-Lido 335 350 385 400 385 400 385 400Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Vialone Nano 940 960 940 960 940 960 960 980S. Andrea 650 670 650 670 650 670 650 670Loto e similari* 415 430Loto* 435 450 435 450 435 450Dardo-Luna CL e sim.* 415 430 415 430 415 430Ariete e similari* 385 400Augusto 410 430 430 450 430 450 430 450Roma 640 675 640 675 640 675 640 675Baldo 655 670 655 670 645 660 645 660Arborio-Volano 690 720 690 720 690 720 690 720Carnaroli 700 750 700 750 690 740 680 730Thaibonnet 245 265 245 265 245 265 240 260Altre indica 245 265 245 265 245 265 240 260

Balilla, Centauro e similari 270 280 270 280 270 280 270 280

Selenio e similari 280 290 280 290 280 290 280 290

Flipper e similari 365 375 380 390 380 390 N.Q. N.Q.

Loto, Nembo e similari 385 430* 405 450* 430 450* 430 450*

Augusto 425 435 425 435 425 435 425 435

S. Andrea 665 670 665 670 665 670 665 670

Roma 650 670 650 670 650 670 650 670

Baldo e similari 650 670 650 670 650 670 650 670

Arborio-Volano 680 720 680 720 680 720 680 720

Carnaroli e Karnak 710 750 710 750 710 750 680 720

Thaibon., Sirio, Gladio e sim. 254 264 254 264 254 264 254 264

BORSA DI VERCELLI

Balilla (originario) 258 268 258 268 258 268 263 273

Selenio 265 285 265 285 265 285 265 285

Lido-Flipper e sim. 345 365 370 390 370 390 370 390

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano 925 960 925 960 925 960 925 960

S. Andrea 655 670 655 670 655 670 655 670

Ariete-Loto e sim.* 380 430

Loto e Nembo* 445 460 445 460 435 450

Dardo-Luna CL e sim.* 415 430 415 430 415 430

Augusto* 460 475 460 475 445 460

Roma 655 670 655 670 655 670 655 670

Baldo 630 650 630 650 630 650 630 650

Arborio-Volano 705 725 705 725 705 725 705 725

Carnaroli 730 750 730 750 730 750 720 740

Thai.-Gladio e sim. 250 260 250 260 250 260 250 260

BORSA DI MILANO5/3/2014Min Max

12/3/2014Min Max

19/3/2014Min Max Risoni 28/2/2014

Min Max7/3/2014Min Max

14/3/2014Min Max

21/3/2014Min Max Lavorati 4/3/2014

Min Max11/3/2014Min Max

18/3/2014Min Max

25/2/2014Min Max

4/3/2014Min Max

11/3/2014Min Max

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

25/2/2014Min Max

Risoni Risoni

Balilla-Centauro 260 270 260 270 260 270 260 270

Selenio 270 285 270 285 270 285 270 285

Lido-Flipper 335 350 335 350 375 390 375 390

Loto, Nembo e Similari* 380 420 380 420 420 460 420 460

Augusto 410 430 410 430 450 470 450 470

S. Andrea 640 670 640 670 640 670 640 670

Baldo 650 670 650 670 650 670 640 660

Roma 650 670 650 670 650 670 650 670

Arborio-Volano 700 720 700 720 700 720 700 720

Carnaroli 720 740 720 740 720 740 720 740

Thaibonnet-Gladio 255 265 255 265 255 265 255 265

Arborio-Volano 1500 1550 1500 1550 1500 1550 1500 1550

Roma 1295 1345 1295 1345 1295 1345 1295 1345

Baldo 1285 1335 1285 1335 1285 1335 1285 1335

Ribe/Loto e sim. 780 820 800 840 820 860 820 860

S. Andrea 1300 1340 1300 1340 1300 1340 1300 1340

Thaibonnet e sim. 510 560 510 560 510 560 510 560

Vialone Nano 1970 2020 1970 2020 1970 2020 1970 2020

Padano-Argo 1200 1480 1200 1480 1200 1480 1200 1480

Lido e similari 720 760 720 760 740 780 740 780

Originario e sim. 600 650 600 650 600 650 600 650

Carnaroli 1605 1655 1605 1655 1595 1645 1595 1645

Parboiled Ribe 890 930 910 950 930 970 930 970

Parboiled Thaib. 640 660 640 660 640 660 640 660

Parboiled Baldo 1395 1425 1395 1425 1395 1425 1395 1425

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

18/3/2014Min Max

*Prezzo massimo riferito alla varietà Loto - (1) nominale

*Prezzo massimo riferito alla varietà Loto

* dal 05/03/14 inserite le quotazioni di Dardo-Luna CL eAugusto, tolta quotazione Ariete

*Dal 7/3/2014 per Loto e sim. rimane solo la quotazione per Loto.Inserite quotazioni per Dardo-Luna CL e sim. e tolto Ariete e sim.

Esportazioni Italia

Svizzera

Turchia

BosnaErz.

Siria

Australia

Serbia

Albania

Russia

Kosovo

Restodelmondo

1.154

25.000

22.500

20.000

17.500

15.000

12.500

10.000

7.500

5.000

2.500

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2.200

2.474

1.268

1.372

1.212

1.274

Libano

Brasile

23.344

10.827

9.091

7.092

StatiUniti

2.919 6.299

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Questo numero è stato chiuso in tipografia il 31 marzo 2014.Ogni eventuale ritardo nella distribuzione è indipendente

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I L TROVAUFF IC IO

Servizio di Assistenza Tecnica

Telefono Tecnico Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

320 43 25 359 Paola Castagna Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

Page 24: Il Risicoltore (Aprile 2014)

24 APRILE 2014

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