Risicoltore Settembre 2015

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LVII - n. 8 Settembre 2015 siamo presenti a ECONOMIA L’intesa raggiunta all’inizio di agosto peggiora la già precaria situazione della risicoltura italiana Assurdo l’accordo tra UE e Vietnam Per il riso, è stata concordata la concessione di un contingente tariffario a dazio zero da circa 80mila tonnellate Un accordo assurdo che rischia di mettere in gi- nocchio la risicoltura ita- liana. Innanzitutto per i suoi contenuti; e in secondo luogo perché indica che l’Europa non sembra avere molto a cuore la coltiva- zione del riso ed è quindi pronta a sacrificarlo sul- l’altare dei rapporti com- merciali con diversi Paesi. E’ quello a cui sono giunti Unione Europea e Vietnam per la liberalizzazione degli scambi commerciali. Ed essendo in corso negozia- zioni con India, Pakistan, Thailandia, Usa, Giappo- ne..., il timore dei nostri risicoltori è ai massimi li- velli. A inizio agosto, appunto, la Commissione Europea e il Ministero dell’Industria e Commercio vietnamita hanno raggiunto un accor- do che, una volta ratificato dal Parlamento e dal Con- siglio UE, porterà nei pros- simi anni alla quasi totale eliminazione delle barriere - tariffarie e non - tra i due mercati. Per il riso, è stata concordata la concessione di un contingente tariffario a dazio zero da circa 80mila tonnellate: dovrebbero ri- guardare 30.000 tonnellate di riso lavorato, 30.000 ton- nellate di riso aromatico e 20.000 tonnellate di riso semigreggio; per le rotture di riso non sono stati fissati contingenti, ma si prevede una riduzione del dazio al 50%, progressivamente a ridursi fino a 0 nei 5 anni successivi all’entrata in vi- gore dell’accordo. Un accordo che ha ri- cevuto la “benedizione” quasi entusiasta della Commissione secondo la quale «massimizza i be- nefici per l'industria del ri- so e minimizza l'impatto sui risicoltori». Mauro Pe- triccione, capo negoziatore nella trattativa che ha por- tato, dopo due anni e mez- zo di colloqui, Unione Eu- ropea e Vietnam a raggiun- gere l'intesa, difende l’ac- cordo su tutta la linea, in un’intervista che trovate al- l’interno. E ai risicoltori ita- liani che te- mono un con- traccolpo co- ha rispo- sto: «Si tratta al contrario di un ottimo precedente e di un chiaro segnale ad al- tri grandi esportatori di riso sul fatto che l'UE non è disposta a mettere a rischio la sua produzione». Non solo. Sembra si vo- glia minimizzare anche l’impatto delle importazioni da Cambogia e Myanmar. «Entrambi i Paesi hanno un problema di qualità che non risolveranno in poco tempo e che limita le loro possibilità di esportare in Europa - sostiene Petric- cione - Si tratta insomma di flussi moderati. Fino ad og- gi l'impatto di queste im- portazioni è stato blando per l'aumen- to dei consu- mi nell'UE e perché esse hanno sosti- tuito quelle di altri Paesi». Di fronte a queste affer- mazioni, il di- rettore del- l’Ente Nazio- nale Risi, Ro- berto Magnaghi, ha preso carta e penna e ha deciso di intervenire per ribadire le ragioni della contrarietà al- l’accordo col Vietnam e della necessità dell’appli- cazione delle clausole di salvaguardia nei confronti di Cambogia e Myanmar. Alle pag. 6-7 . Paolo Carrà All'uscita di questo numero pro- babilmente avremo già qualche no- tizia relativa al raccolto 2015 e se da un lato la campagna 2015/2016 sem- bra uscire indenne quanto a malattie, per quanto riguarda la produzione e le rese alla trasformazione è meglio non avventurarsi in previsioni stante l'esiguità dei cam- pioni. Le denunce di superficie pervenute, di cui rimando allo specifico articolo, evidenziano, con circa 227.300 ha, un leggero aumento di superficie e uno squilibrio tra comparti varietali soprattutto per quanto riguarda l'in- dica, che ha subìto un calo vistoso pari a 20.400 ha circa, e il Lungo A, la cui superficie è aumentata di circa 21.500 ha, soprattutto grazie ai maggiori investimenti per le varietà da risotto (+14.800 ha). Contenuto in un 1% circa l'aumento del lungo A da parboiled. Se lo scorso anno nel mio editoriale di settembre affermavo che il mercato, se gestito bene, avrebbe avuto una positiva performance del collocamento, quest'anno le incognite circa l'an- damento delle esportazioni verso Paesi Terzi, le im- portazioni in aumento dai PMA, l'aumento della su- perficie dei risi da risotto, la previsione di una buona produzione in Turchia, l'aumento del riso indica in Spa- gna, devono farci riflettere più attentamente. Il fatto che ci troviamo con scorte minime in molti comparti varietali, a esclusione di alcune varietà di lungo A da parboiled, dovrebbe agevolare il collocamento del prodotto sui diversi mercati che comunque dovrà fare i conti con un eccesso di offerta delle varietà da risotto e un deficit di offerta per le varietà lunghe B. Ad ogni modo, senza i dati di produzione è impossibile fare previsioni di collo- camento. Vivremo ancora una volta il capitolo della volatilità dei prezzi, figlia di un mancato accordo di filiera e vivremo l'inizio del mercato con prezzi in calo, vuoi per la semplice regola della domanda e dell’offerta, vuoi per il mancato anticipo agli agricoltori dei pagamenti diretti nell’ambito della nuova PAC. Continuo a pensare che il mercato del riso necessiti da parte di produttori e trasformatori di una diversa visione, quella di un mercato organizzato. Open day del CRR il 10 settembre A fine mese “Milanese è il risotto” t A Mauro Petriccione, capo negoziatore nella trattativa che difende l'intesa, risponde il direttore generale dell’Ente Risi, Roberto Magnaghi Avviso per i risicoltori che non hanno inviato la comunicazione di fine vendita e per le Associazioni di produttori Con questo numero, viene allegato il modello per la denuncia delle rimanenze di risone al 31 agosto. Sul foglio contenente il vostro indirizzo troverete il modello di denuncia da presentare a norma della legge Istitutiva dell’Ente Nazionale Risi e ai sensi dell’art. 1 del Reg.to Ce n.1709/2003. Sul modello dovranno essere dichiarate le quantità di risone che, vendute o non vendute, alla mezzanotte del 31 Agosto 2015 risultano fisicamente giacenti a magazzino. Per una corretta compilazione dovranno essere indicate le varietà con i quintali giacenti e la corrispondente resa a grani interi. Per l’invio potete utilizzare le seguenti modalità: • compilazione via internet attraverso lo sportello virtuale • consegna o spedizione ad una delle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Risi • trasmissione via fax al Centro Operativo di Vercelli al numero 02 30131188 • invio, tramite posta elettronica, a [email protected] • invio, tramite posta elettronica certificata, a [email protected] La denuncia deve essere inviata anche se non vi sono giacenze da dichiarare. La denuncia deve essere comunicata all’Ente Nazionale Risi entro il 30 settembre. Non verranno inviate ulteriori comunicazioni postali Vendita immobili dell’Ente Risi A mezzo di asta pubblica a unico e definitivo incanto, con aggiudicazione ex art. 73 del R.D.L. 827/1924, l’Ente Nazionale Risi cede i seguenti immobili: • lotto 1 – essiccatoio di Borgolavezzaro (NO), v. Novara n. 22, prezzo a base d’asta € 200.000,00 • lotto 2 – magazzino di Codigoro (FE), località Mezzogoro, prezzo a base d’asta € 220.000,00 Le offerte dovranno pervenire entro le h 12,30 del giorno 15/10/2015. Il capitolato d’asta è scaricabile dal sito web dell’Ente enterisi.it, sezione bandi e avvisi, oppure può essere richiesto, come pure la documentazione riguardante gli immobili in vendita, alla sede centrale dell’Ente Nazionale Risi (v. San Vittore n. 40 – 20123 Milano o [email protected] o fax 02 86 55 03). Inoltre, l’Ente Nazionale Risi vende a trattativa diretta permanente i seguenti immobili: • lotto 1- magazzino-essiccatoio di S. Giorgio di Lomellina (PV), v. del molino snc, • lotto 2- magazzino-essiccatoio di S. Angelo Lomellina (PV), v. Mazzini n. 1, • lotto 3- magazzino-essiccatoio di Gambolò (PV), v. cascina Nuova Litta snc, • lotto 4- essiccatoio di Rosasco (PV), v. per Langosco n. 5, • lotto 5- magazzino di Palestro (PV), v. per Robbio n. 25, • lotto 6- magazzino-essiccatoio di Desana (VC), c.so Garibaldi n. 54, • lotto 7- magazzino essiccatoio di Casalvolone (NO), v. Roma n. 128. Per ulteriori informazioni: Ufficio Affari Giuridici, Gare e Contratti dell’Ente ([email protected] o tel. 02 88 55 111). Collocamento, non si possono fare previsioni Torna l’Open Day del Centro Ricerche sul Riso. L’appuntamento è per il 10 settembre a Castello d’Agogna dove è in programma una giornata divisa in due momenti. In mattinata, a partire dalle 9, è previsto il convegno “Prospettive e soluzioni per una risicoltura competi- tiva: un confronto tra ricercatori inter- nazionali” . Le novità nel campo del mi- glioramento genetico, della protezione dalle avversità e dell’introduzione del- l’agricoltura di precisione, nonché l’at- tenzione al comparto ambientale sa- ranno al centro dei lavori del convegno a cui interverranno i partecipanti alla riu- nione annuale del Temperate Rice Re- search Consortium (TRRC). Nel pomeriggio, invece, è prevista la consueta visita alle attività del Centro Ricerche guidata dai ricercatori dell’En- te Risi. "Milanese è il risotto" Una festa e un convegno che avranno come scopo la promozione e la va- lorizzazione del risotto alla milanese e dei risotti della tradizione lombarda; con un nome che è tutto un programma, "Milanese è il risotto". A organizzarli sono il Distretto rurale "Riso e rane" e il Distretto Agricolo Milanese (DAM) e sono in programma a Milano dal 24 al 29 settembre. La manifestazione si svol- gerà secondo due direttive principali: la preparazione di risotti in alcune piazze di Milano, sia a mezzogiorno che alla sera, per tutti i giorni di durata della Festa; e convegni per favorire la co- noscenza e la promozione del riso che si terranno all'Urban Center di Galleria Vit- torio Emanuele e nella Sala del Gre- chetto alla Biblioteca Sormani.

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Anno LVIII n. 8 Mensile di informazioni agricole industriali e commerciali sul RISO dell'Ente Nazionale Risi

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @EnteRisi

Anno LVII - n. 8 Settembre 2015

siamo presenti a

ECONOMIA L’intesa raggiunta all’inizio di agosto peggiora la già precaria situazione della risicoltura italiana

Assurdo l’accordo tra UE e VietnamPer il riso, è stata concordata la concessione di un contingente tariffario a dazio zero da circa 80mila tonnellate

Un accordo assurdo cherischia di mettere in gi-nocchio la risicoltura ita-liana. Innanzitutto per i suoicontenuti; e in secondoluogo perché indica chel’Europa non sembra averemolto a cuore la coltiva-zione del riso ed è quindipronta a sacrificarlo sul-l’altare dei rapporti com-merciali con diversi Paesi.E’ quello a cui sono giuntiUnione Europea e Vietnamper la liberalizzazione degliscambi commerciali. Edessendo in corso negozia-zioni con India, Pakistan,Thailandia, Usa, Giappo-ne..., il timore dei nostririsicoltori è ai massimi li-velli.

A inizio agosto, appunto,la Commissione Europea eil Ministero dell’Industria eCommercio vietnamitahanno raggiunto un accor-do che, una volta ratificatodal Parlamento e dal Con-siglio UE, porterà nei pros-

simi anni alla quasi totaleeliminazione delle barriere- tariffarie e non - tra i duemercati. Per il riso, è stataconcordata la concessionedi un contingente tariffarioa dazio zero da circa 80milatonnellate: dovrebbero ri-guardare 30.000 tonnellatedi riso lavorato, 30.000 ton-nellate di riso aromatico e20.000 tonnellate di risosemigreggio; per le rotturedi riso non sono stati fissaticontingenti, ma si prevedeuna riduzione del dazio al50%, progressivamente aridursi fino a 0 nei 5 annisuccessivi all’entrata in vi-gore dell’accordo.

Un accordo che ha ri-cevuto la “benedizione”quasi entusiasta dellaCommissione secondo laquale «massimizza i be-nefici per l'industria del ri-so e minimizza l'impattosui risicoltori». Mauro Pe-triccione, capo negoziatorenella trattativa che ha por-

tato, dopo due anni e mez-zo di colloqui, Unione Eu-ropea e Vietnam a raggiun-gere l'intesa, difende l’ac-cordo su tutta la linea, inun’intervista che trovate al-l’interno. E ai risicoltori ita-liani che te-mono un con-traccolpo co-sì ha rispo-sto: «Si trattaal contrario diu n o t t i m oprecedente edi un chiarosegnale ad al-t r i g r a n d iesportatori diriso sul fattoche l'UE non è disposta amettere a rischio la suaproduzione».

Non solo. Sembra si vo-glia minimizzare anchel’impatto delle importazionida Cambogia e Myanmar.«Entrambi i Paesi hanno unproblema di qualità chenon risolveranno in poco

tempo e che limita le loropossibilità di esportare inEuropa - sostiene Petric-cione - Si tratta insomma diflussi moderati. Fino ad og-gi l'impatto di queste im-portazioni è stato blando

per l'aumen-to dei consu-mi nell'UE eperché essehanno sosti-tuito quelle dialtri Paesi».

Di fronte aqueste affer-mazioni, il di-rettore del-l’Ente Nazio-nale Risi, Ro-

berto Magnaghi, ha presocarta e penna e ha decisodi intervenire per ribadire leragioni della contrarietà al-l’accordo col Vietnam edella necessità dell’appli-cazione delle clausole disalvaguardia nei confrontidi Cambogia e Myanmar.

Alle pag. 6-7

.

Paolo Carrà

All'uscita di questo numero pro-babilmente avremo già qualche no-tizia relativa al raccolto 2015 e se daun lato la campagna 2015/2016 sem-bra uscire indenne quanto amalattie,perquanto riguarda laproduzionee lerese alla trasformazione è meglio

non avventurarsi in previsioni stante l'esiguità dei cam-pioni. Ledenuncedi superficie pervenute, di cui rimandoallo specifico articolo, evidenziano, con circa 227.300 ha,un leggero aumento di superficie e uno squilibrio tracomparti varietali soprattutto per quanto riguarda l'in-dica, che ha subìto un calo vistoso pari a 20.400 ha circa,e il LungoA, la cui superficie è aumentata di circa 21.500ha, soprattutto grazie ai maggiori investimenti per levarietà da risotto (+14.800 ha). Contenuto in un 1%circal'aumentodel lungoAdaparboiled.Se loscorsoannonelmio editoriale di settembre affermavo che il mercato, segestito bene, avrebbe avuto una positiva performancedel collocamento, quest'anno le incognite circa l'an-damento delle esportazioni verso Paesi Terzi, le im-portazioni in aumento dai PMA, l'aumento della su-perficie dei risi da risotto, la previsione di una buonaproduzione in Turchia, l'aumento del riso indica in Spa-gna, devono farci riflettere più attentamente. Il fatto checi troviamocon scorteminime inmolti comparti varietali,a esclusione di alcune varietà di lungo A da parboiled,dovrebbe agevolare il collocamento del prodotto suidiversi mercati che comunque dovrà fare i conti con uneccesso di offerta delle varietà da risotto e un deficit diofferta per le varietà lungheB.Adognimodo, senza i datidi produzione è impossibile fare previsioni di collo-camento.

Vivremo ancora una volta il capitolo della volatilità deiprezzi, figlia di un mancato accordo di filiera e vivremol'iniziodelmercatoconprezzi in calo, vuoi per la sempliceregola della domanda e dell’offerta, vuoi per il mancatoanticipo agli agricoltori dei pagamenti diretti nell’ambitodella nuova PAC.

Continuoapensare che ilmercatodel risonecessiti daparte di produttori e trasformatori di una diversa visione,quella di un mercato organizzato.

Open day del CRR il 10 settembreA fine mese “Milanese è il risotto”

tA Mauro Petriccione,

capo negoziatorenella trattativa

che difende l'intesa,risponde il direttore

generale dell’Ente Risi,Roberto Magnaghi

Avviso per i risicoltoriche non hanno inviato la comunicazione di fine vendita

e per le Associazioni di produttori

Conquesto numero, viene allegato ilmodello per la denuncia delle rimanenzedi risoneal 31 agosto.

Sul foglio contenente il vostro indirizzo troverete il modello di denuncia da presentarea norma della legge Istitutiva dell’Ente Nazionale Risi e ai sensi dell’art. 1 del Reg.to Cen.1709/2003. Sul modello dovranno essere dichiarate le quantità di risone che, venduteo non vendute, alla mezzanotte del 31 Agosto 2015 risultano fisicamente giacenti amagazzino.

Per una corretta compilazionedovrannoessere indicate le varietà con i quintali giacentie la corrispondente resa a grani interi.

Per l’invio potete utilizzare le seguenti modalità:• compilazione via internet attraverso lo sportello virtuale• consegna o spedizione ad una delle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Risi• trasmissione via fax al Centro Operativo di Vercelli al numero 02 30131188• invio, tramite posta elettronica, a [email protected]• invio, tramite posta elettronica certificata, a [email protected] denuncia deve essere inviata anche se non vi sono giacenze da dichiarare.La denuncia deve essere comunicata all’Ente Nazionale Risi entro il 30 settembre.

Non verranno inviate ulteriori comunicazioni postali

Vendita immobili dell’Ente RisiAmezzo di asta pubblica a unico e definitivo incanto, con aggiudicazione ex art. 73

del R.D.L. 827/1924, l’Ente Nazionale Risi cede i seguenti immobili:• lotto 1 – essiccatoio di Borgolavezzaro (NO), v. Novara n. 22, prezzo a base d’asta

€ 200.000,00• lotto 2 – magazzino di Codigoro (FE), località Mezzogoro, prezzo a base d’asta €

220.000,00Le offerte dovranno pervenire entro le h 12,30 del giorno 15/10/2015. Il capitolato

d’asta è scaricabile dal sito web dell’Ente enterisi.it, sezione bandi e avvisi, oppurepuò essere richiesto, come pure la documentazione riguardante gli immobili invendita, alla sede centrale dell’EnteNazionale Risi (v. San Vittore n. 40 – 20123Milanoo [email protected] o fax 02 86 55 03).

Inoltre, l’Ente Nazionale Risi vende a trattativa diretta permanente i seguentiimmobili:

• lotto 1- magazzino-essiccatoio di S. Giorgio di Lomellina (PV), v. del molino snc,• lotto 2- magazzino-essiccatoio di S. Angelo Lomellina (PV), v. Mazzini n. 1,• lotto 3- magazzino-essiccatoio di Gambolò (PV), v. cascina Nuova Litta snc,• lotto 4- essiccatoio di Rosasco (PV), v. per Langosco n. 5,• lotto 5- magazzino di Palestro (PV), v. per Robbio n. 25,• lotto 6- magazzino-essiccatoio di Desana (VC), c.so Garibaldi n. 54,• lotto 7- magazzino essiccatoio di Casalvolone (NO), v. Roma n. 128.Per ulteriori informazioni: Ufficio Affari Giuridici, Gare e Contratti dell’Ente

([email protected] o tel. 02 88 55 111).

Collocamento, non sipossono fare previsioni

Torna l’OpenDaydelCentroRicerchesul Riso. L’appuntamento è per il 10settembre aCastello d’Agognadoveè inprogramma una giornata divisa in duemomenti. In mattinata, a partire dalle 9,è previsto il convegno “Prospettive esoluzioni per una risicoltura competi-tiva: un confronto tra ricercatori inter-nazionali”. Le novità nel campo del mi-glioramento genetico, della protezionedalle avversità e dell’introduzione del-l’agricoltura di precisione, nonché l’at-tenzione al comparto ambientale sa-ranno al centro dei lavori del convegno a

cui interverranno i partecipanti alla riu-nione annuale del Temperate Rice Re-search Consortium (TRRC).

Nel pomeriggio, invece, è prevista laconsueta visita alle attività del CentroRicerche guidata dai ricercatori dell’En-te Risi.

"Milanese è il risotto"Una festa eun convegnocheavranno

come scopo la promozione e la va-lorizzazione del risotto alla milanese edei risotti della tradizione lombarda; conun nome che è tutto un programma,

"Milanese è il risotto". A organizzarlisono il Distretto rurale "Riso e rane" e ilDistretto Agricolo Milanese (DAM) esono inprogrammaaMilanodal 24 al 29settembre. La manifestazione si svol-gerà secondo due direttive principali:

la preparazione di risotti in alcunepiazze di Milano, sia a mezzogiorno chealla sera, per tutti i giorni di durata dellaFesta; e convegni per favorire la co-noscenza e la promozionedel riso che siterranno all'Urban Center di Galleria Vit-torio Emanuele e nella Sala del Gre-chetto alla Biblioteca Sormani.

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TECNICA2 SETTEMBRE 2015

IL CONVEGNO Presentati alcuni risultati dell’attività del Centro Ricerche di Castello d’Agogna condotta nell’ultimo decennio

Nuove tecnicheper unusoefficientedell’azotoin risaia: l’EnteRisi presente al ParcoTecnologicoPadanoRomani M., Miniotti E.,Tenni D., Beltarre G.

Nell’ambito del ciclo dieventi Demo Field “Agricul-ture of Tomorrow”, organiz-zati presso il Parco Tecno-logico Padano di Lodi in oc-casione di EXPO 2015, il 7luglio scorso la società pro-duttrice di fertilizzanti Adria-tica Spa ha invitato una seriedi esperti nazionali e inter-nazionali a trattare le prin-cipali novità nel campo dellafertilizzazione delle colture.

All’incontro, dal titolo:“Nutriamo le piante per Nu-trire il Pianeta”, ha parteci-pato anche l’Ente NazionaleRisi illustrando ai convenuti irisultati dell’attività di ricercacondotta nell’ultimo decen-nio rivolta al miglioramentodell’utilizzo dell’azoto in ri-sicoltura e all’incrementodella fertilità dei suoli. Quat-tro sono state le tematichediscusse di cui si riporta unbreve sunto.

Utilizzo di concimi specialiGli inibitori dell’ureasi e

della nitrificazione sono ingrado di aumentare l’effi-cienza della concimazioneazotata in risicoltura. Tra iprimi uno dei più impiegati èrappresentato dall’NBPT(N-(n-butyl) thiophosphorictriamide), un composto chi-mico che, addizionato all’u-rea, è in grado di rallentare ilprocesso di dissociazionedell’urea ad ammonio. Tra gliinibitori della nitrificazione,invece, il più comune è ilDMPP (3,4 dimetilpirazolo-fosfato), cheagisce rallen-tando il primopassaggiodel-la trasforma-zione dell’azo-to ammonia-cale in nitrato.

Dalle speri-men t a z i on icondotte èemerso chenel caso in cui le operazionicolturali in pre-semina nonpermettano una simultaneainondazione delle cameredopo l’applicazione e l’inter-ramento dell’azoto ureico oammoniacale, i processi dinitrificazione possono indur-re a una drastica riduzionedell’efficienza della conci-mazione azotata. In tali si-tuazioni l'utilizzo di un ini-bitoredella nitrificazioneper-mette di ridurre le perdite diazoto e aumentare la pro-duzione, diminuendo nelcontempo i quantitativi diazoto da apportare.

Invece, il fenomeno dellavolatilizzazione di ammonia-ca incide significativamentesull’efficienza d’uso dell’azo-to da parte della coltura qua-lora si ritardi la sommersionedopo la distribuzione del fer-tilizzante ureico. In tale con-testo l’addizione di inibitoridell’ureasi all’urea è in gradodi massimizzare le presta-

zioni del fertilizzante.

Utilizzo di biomasseprovenienti dal settorezootecnico e del ciclodei rifiuti

Al fine di valutare l’effettodell’applicazione di differentimatrici organiche ammen-danti sulla produzione di ri-sone e sull’efficienza d’usodell’azoto, dal 2012 nel sitosperimentale del Centro Ri-cerche sono confrontate 9tesi: 6 trattamenti ammen-danti organici (letame, se-parato solido suino, digesta-to essiccato, digestato se-parato solido, fango di de-purazione, compost) e 3 li-velli di concimazione azota-ta: testimone non trattato,110 e 170 kg N ha-1. L’azoto èstato distribuito in formaureica e frazionato in 3 in-terventi (presemina, accesti-mento, differenziazione del-la pannocchia). Oltre alle tesi

trattate sola-mente con iconcimi orga-nici, sono sta-te previste lecorrispettivetesi con l’inte-grazione di 60kg N ha-1 diazoto ureico.

Pa r t endodall’utilizzo di

biomasse con caratteristi-che chimico fisiche molto di-verse tra loro, i risultati dellasperimentazione hanno mo-strato una validità produttivadifferente degli ammendantiimpiegati. La maggiore di-sponibilità di azoto ammo-niacale riscontrata nel com-post (solo 2013) e fango hainfluenzato la loro buona re-sa produttiva, del tutto pa-ragonabile a quella ottenutadalle tesi con solo apporto diurea, in particolar modo nelsecondo anno di sperimen-tazione. Buono è stato an-che il risultato produttivo da-to dall’apporto del separatosuino. L’apporto combinatodi biomassa organica e ureaha, inoltre, favorito ulterior-mente la resa produttiva ditutte le tesi trattate, in alcunicasi ottenendo risultati pro-duttivi addirittura superiori aquelli conseguiti con il soloapporto ureico: questo è ilcaso del separato solido sui-

no e nel 2013 del compost edel fango. Le migliori pre-stazioni riscontrate per fan-go e separato suino sono,quindi, riconducibili a unamaggiore presenza di formedi N organiche facilmentemineralizzabili rispetto allealtre biomasse indagate.L’applicazione di biomassecon effetto ammendantepuò quindi favorire la pro-duttività della risaia, incre-mentando, presumibilmen-te, anche la fertilità dei suolie le loro caratteristiche chi-mico-fisiche.

Gestione delle paglieNel periodo 2003-2012 è

stata condotta una speri-mentazione di lungo perio-do, coordinata dall’Universi-tà degli Studi di Torino e fi-nanziata dalla Regione Pie-monte, presso l’IstitutoAgrario “G. Ferraris” di Ver-celli, al fine di individuare lemigliori modalità di gestionedei residui colturali, massi-

mizzando gli effetti positividei cicli dell’azoto e della so-stanza organica e riducendoi processi chimico-biologiciall’origine di possibili disor-dini nutrizionali. Lo studio hapreso in considerazione dif-ferenti tecniche di gestionedelle risaie e dei residui col-turali: l’interramento dellapaglia primaverile e autun-nale; la semina interrata esommersione a inizio acce-stimento; l’effetto combina-to dell’aratura autunnale edella liquamazione; la bru-ciatura delle paglie; la rota-zione del riso con un’altracoltura.

I risultati ottenuti hannoevidenziato importanti con-siderazioni di carattere ope-rativo.

L’interramento primaveri-le a ridosso della sommer-sione tende a ridurre la di-sponibilità di azoto e di ele-menti nutritivi per la colturaed è quindi da evitare, men-tre anticipando l’interramen-

to nel periodo autunnale èpossibile migliorare le pro-duzioni grazie a un maggiorrilascio di nutrienti da partedella sostanza organica.

In terreni poco filtranti, l’a-ratura autunnale rende piùdifficoltosa l’asciugatura delterreno in primavera e nelleannate con elevata piovositàprimaverile può determinareproblemi nelle operazioni dilivellamento e di preparazio-ne del letto di semina rispet-to all’interramento primave-rile.

In caso di condizioni diaccumulo di sostanza orga-nica indecom-posta è consi-gliata la bru-ciatura dellepaglie. Taletecnica con-sente di ridur-re le emissionidi metano, au-mentando pe-rò le emissio-ne di anidridecarbonica, di polveri sottili edeterminando perdite di so-stanza organica.

La gestione con semina inasciutta e sommersione ri-tardata fornisce buoni livellidi produzione, ma risulta ca-ratterizzata da una limitatastabilità produttiva. La suabuona riuscita risulta quindilegata alla adeguata siste-mazione della risaia, evitan-do ristagni idrici nella primafase del ciclo colturale.

La combinazione di liqua-mazione e interramento au-tunnale delle paglie forniscebuoni risultati produttivi, an-che se occorre prestare at-tenzione al quantitativo to-

tale di azoto apportato e almaggior costo della fertiliz-zazione. Il basso rapporto trail contenuto di azoto e difosforo nel refluo zootecni-co, infatti, può causare unaccumulo di fosforo in risaia,aumentando il rischio di unsuo trasferimento nelle ac-que superficiali.

La rotazione con altre col-ture comporta un incremen-to produttivo eunamaggioredisponibilità di N mineraleproveniente dalla mineraliz-zazione della sostanza orga-nica del suolo. E’ però ri-levante la diminuzione del-

l’uti le lordocausato dallariduzione dellasuperficie a ri-so.

Fertilizzazionedi coperturacon tecnichedi agricolturadi precisione

Negli ultimiquattro anni il Centro Ricer-che è stato impegnato, incollaborazione con l’Univer-sità di Torino, nella taraturaagronomica degli indici di vi-gore colturale, NDVI eNDRE, basati su valori di ri-flettanza della copertura ve-getale a fasci luminosi di de-terminata lunghezza d’onda.E’ stata realizzata la tabella dicalibrazione per la varietàGladio ed è in corso il se-condo anno di sperimenta-zione parcellare su Centau-ro.Nel 2015si avranno i primirisultati, anche, delle appli-cazioni di pieno campo.

*Ente Nazionale Risi -Centro Ricerche sul Riso

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ABC DELLA FILIERA

I sottoprodotti della lavorazione del risoA cura dell’Area Mercati

La lavorazione del chicco di riso è un’operazionenecessaria per renderlo commestibile – il granello dirisone non può essere consumato tal quale - ma che haanche lo scopo di mantenerlo integro, visto che ilconsumo avviene prevalentemente sotto forma ap-punto di chicco e non di farina.

E’ un lavoro di sgusciatura e sbiancatura che produce

una serie di sottoprodotti con un proprio valore com-merciale, tant’è vero che sono quotati nelle stessecommissioni prezzi e borse merci dedicate al risone e alriso.

La lolla è il primo sottoprodotto che si ottiene in ordinetemporale, con l’operazione di sbramatura, con la qualeil granello viene decorticato e diventa commestibile: ilprodotto ottenuto è infatti il riso semigreggio o in-tegrale.

Sottoprodotti della lavorazione del riso: LOLLA

COS’È E’ costituita dalle glumelle che racchiudono il granello. Rappresenta ilsottoprodotto più importante della lavorazione, in quanto mediamentecostituisce il 20% in peso del granello.

PERCHE’ SEPARARLADAL GRANELLO

La lolla non è commestibile e non può essere usata neanche come mangime,per l’elevato contenuto di lignina e silice.

COME SI SEPARA Il granello viene fatto passare tra due rulli che ruotano in modo convergente avelocità diversa, creando una condizione di attrito che provoca il distacco dellalolla dal chicco.

UTILIZZO Grazie al suo discreto potere calorifico (3200 kcal/kg), è utilizzata comecombustibile in impianti di cogenerazione (energia elettrica e calore), spessoall'interno delle stesse riserie. E’ utilizzata inoltre come composto principaledella lavorazione di legno artificiale, essendo un materiale impermeabile edecocompatibile, estremamente resistente agli agenti atmosferici, imputrescibileed inattaccabile dagli insetti.

tI ricercatori dell’Ente Risi

hanno partecipatoal convegno “Nutriamo

le piante per Nutrireil Pianeta”, organizzato

per Expo 2015

tTra i temi affrontati,l’utilizzo di concimispeciali e quello

di biomasse provenientidal settore zootecnico

e del ciclo dei rifiuti

Page 3: Risicoltore Settembre 2015

TECNICA SETTEMBRE 2015 3

SPECIALE ANALISI Misurazioni di biometrie (lunghezza e larghezza), sostanze perse e incremento di massa

Il comportamento del riso in cotturaForniscono dati facilmente utilizzabili anche in cucina a seconda del piatto che si vuole preparare

C. Simonelli* - M. Cormegna*

Tra le numerose analisi“tradizionali” che vengonoeseguite sul riso cotto dalnostro laboratorio, per la va-lutazione del comportamen-to in cottura delle differentivarietà che si utilizzano incucina, rivestono particolareimportanza le seguenti de-terminazioni: biometrie (lun-ghezza e larghezza) del gra-nello di riso cotto, sostanzeperse dopo cottura e incre-mento di massa (che cor-risponde alla quantità di ac-qua assorbita) del riso cotto.

In cosa consistono?Mediante queste analisi,

le diverse tipologie e varietàdi riso (lavorato, semigreg-gio, parboiled) possono es-sere caratterizzate in modospecifico e oggettivo, al finedi definirne il comportamen-to, in seguito a cottura ineccesso d’acqua. Per ognicampione di riso da analiz-zare, viene preliminarmentedefinito un tempo di cotturadi riferimento, in base al qua-le verranno poi eseguiti i test(usualmente si utilizza il tem-po di gelatinizzazione e, nelcaso di risi parboiled, il tem-po di idratazione).

Per il test delle biometrie,sui singoli granelli cotti, sidetermina il valore di lun-ghezza e larghezza, espri-mendo il dato come con-fronto percentuale rispettoai valori sul riso crudo.

Per la valutazione delle so-stanze perse, il campione di

riso, cotto in condizioni stan-dardizzate e definite in unospecifico metodo interno,viene separato, tramite co-lino, dalla sua acqua di cot-tura, sulla quale si determinaquantitativamente il pesodel residuo secco in essacontenuto (principalmentecostituito da amido rilasciatonell’acqua).

Per la misura dell’incre-mento di massa si utilizza lostesso procedimento di cot-tura descritto per le sostanzeperse solo che, a differenzadi questo, si determina, do-po la separazione tramite co-lino, il peso del riso cotto,ovvero quanta acqua è stataassorbita dai granelli in fasedi cottura, riportando il datocomepercentuale di aumen-to di peso rispetto al risocrudo.

Perché si determinano?Le determinazioni sopra

descritte forniscono un datoreale, facilmente utilizzabileanche in cucina, di come lediverse tipologie di riso sicomportino durante la cot-tura in eccesso d’acqua. Itest possono fornire valideindicazioni su come le di-verse varietà possano o me-no essere idonee a certepreparazioni alimentari. Insintesi possiamo dire chequesti test, insieme ad altricome quelli di consistenza ecollosità, ci aiutano, in cu-cina, ad abbinare il giustoriso a ogni tipo di piatto. Inambito di ricerca poi, a se-conda delle finalità di un’in-dagine, è possibile, adesempio, valutare se la sta-gionatura/invecchiamentodel riso comporti delle va-

riazioni significative sullaquantità di sostanze persedurante la cottura, misurarecome variano i risultati, infunzione di differenti gradi dilavorazione del granello e,ancora, evidenziare eventua-li differenze in relazione allediverse zone di coltivazione.

Come si determina?Il metodo applicato è sta-

to ideato e validato dal la-boratorio stesso ed è il me-todo interno MP16 rev.02:2015 che, sommariamente,include le operazioni di se-guito elencate (figura 1). Ilcampione di riso crudo vienepreventivamente valutato,visivamente, in modo dascartare tutti i grani rotti, inquanto la determinazione ri-chiede l’esecuzione sui soligrani interi. Il campione diprova vienesottoposto a cot-tura in acqua distillata per untempo predefinito (per risilavorati, usualmente per iltempo di gelatinizzazione).Al termine della cottura il risoviene filtrato con un colino,avendo cura di recuperaretutto il liquido in un becher etrattenere il riso cotto nelcolino.

La determinazione dellamassa del riso cotto vieneeffettuata pesando il cam-pione rimasto nel colino ecalcolando poi l’incremento,rapportando la massa di risoprima della cottura. Il risul-tato è fornito come percen-tuale.

La dimensione dei granicotti viene determinata sot-

toponendo almeno 20 grania misurazione tramite l’ana-lizzatore di immagini Win-SEEDLE che fornisce, in au-tomatico, la media della lun-ghezza e della larghezza deigrani (figura 2). Avendo a di-sposizione i valori del cam-pione prima della cottura, èpossibile determinare l’in-cremento di dimensione deigrani che viene espresso co-me valore percentuale.

Infine, la determinazionedella massa delle sostanzeperse avviene ponendo il be-cher, contenente il liquido dicottura filtrato, in stufa ven-tilata adessiccareper12ore,alla temperatura di circa100°C. Pesando questo re-siduo seccoeconoscendo lamassa del campione di risoprima della cottura, è pos-sibile determinare le sostan-ze perse come valore per-centuale.

…alcuni risultatiSi riportano, a titolo di

esempio, alcuni valori (gra-fico 1) che illustrano il com-portamento in cottura (incre-mento di massa, incremen-

to di lunghezza e larghezza,sostanze perse) della varietàdi riso Baldo. Questa varietàè stata analizzata secondo ilmetodo internoMP16 in for-ma di riso lavorato, riso se-migreggio e riso parboiled.Osservando i dati si può ri-levare che il riso lavorato pre-senta, per tutti e tre i test,sempre valori più elevati ri-spetto al semigreggio, sot-tolineando come il grado dilavorazione possa significa-tivamente influire sui risul-tati; dal confronto poi, con ilriso parboiled, si vede che ivalori per quest’ultimo sonosempre inferiori a quelli dellavorato, evidenziando comeil trattamento parboiled ten-da a ridurre l’assorbimentodi acqua e la perdita di amidodurante la cottura.

…per approfondirel’argomento

• C. Simonelli, M. Cor-megna “Classificazione delriso? Secondo biometria” IlRisicoltore, anno LVII, n°8,pag. 4.

• C. Simonelli, M. Cor-megna “Il tempo di gela-tinizzazione del riso” Il Ri-sicoltore, anno LVIII, n°1,pag.7.

* Ente Nazionale Risi -Laboratorio Chimico Mer-

ceologico (CentroRicerche sul Riso)

Grafico 1 – parametri determinati secondo il MP16 per un campione di Baldo

0 50 100 150 200 250

riso lavorato

riso semigreggio

riso parboiled

incremento di massa [%]

0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00

riso lavorato

riso semigreggio

riso parboiled

incremeto della lunghezza [%]

0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00

riso lavorato

riso semigreggio

riso parboiled

incremeto della larghezza [%]

0 2 4 6 8 10 12 14

riso lavorato

riso semigreggio

riso parboiled

sostanze perse [%]

FIGURA 1Alcune fasi dell’analisi del com-portamento in cottura del riso

FIGURA 2Immagine WinSEEDLE dei grani di riso cotto (W1: larghezza; L1: lun-ghezza)

Riso parboiled Riso parboiled

Riso parboiled Riso parboiled

Riso semigreggio Riso semigreggio

Riso semigreggio Riso semigreggio

Riso lavorato Riso lavorato

Riso lavorato Riso lavorato

Incremento della larghezza (%)

Incremento di massa (%) Incremento della lunghezza (%)

Sostanze perse (%)

Grafico 1 - Parametri determinati secondo il MP16 per un campione di Baldo

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Page 4: Risicoltore Settembre 2015

TECNICA4 SETTEMBRE 2015

RICERCA Il processo utilizzato al Centro dell’Ente Nazionale Risi di Castello d’Agogna per ottenere nuove varietà

Breeding tradizionale, la selezione artificialecon il metodo di ibridazione interspecifica

Romano Gironi

Fino alla fine del 1800 l’e-voluzione varietale del riso èavvenuta selezionando al-l’interno delle colture lepiante di riso che risultavanod’interesse per modello dipianta, forma del granello,resistenza a patogeni, ecc.Questometodo è conosciu-to come selezione di mas-sa. Gli illustri del tempo chesi interessavano a miglio-rare la risicoltura intuironoche l’evoluzione e il miglio-ramento varietale avvenivaattraverso l’incrocio control-lato tra genotipi differenti(selezione artificiale). La bi-bliografia ci segnala che ilprimo in Italia a eseguireincroci controllati sia statoJacometti nel 1902. Da su-bito si intuì che l’operazioneera assai complicata e ri-chiedeva personale qualifi-cato attento e preciso nellamanualità. Ricordiamoche ilriso presenta un fiore pocoappariscente racchiuso dadueglumelle al cui interno sitrova uno stimma bifido(parte femminile) e sei an-tere (parte maschile). La fe-condazione è cleistogama,avviene cioè a fiore chiusopoco prima del momentodell’apertura delle glumelle,quando la parte riproduttivarisulta fertile. In un tempobreve, variabile dal clima edai genotipi, le glumelle sirichiudono ed è per questoche nel riso la fecondazioneallogama è quasi improba-bile. Il contesto è abbastan-za complicato e per ese-guire l’incrocio controllato ènecessario sterilizzare oasportare le antere e suc-cessivamente trasferire al-l’interno del fiore il pollinefertile di un altro genotipo.

Nel tempo i ricercatorihanno studiato metodi conbuone probabilità di succes-so, ma il numero di incrociche si potevano eseguireera limitato. E’ vero chemol-to del successo (ottenimen-to di una varietà importante)è dato dalla fortuna, ma perla legge dei numeri, mag-giori sono le combinazioni,maggiori sono le probabilitàdi raggiungere l’obiettivo.

Dopo Jacometti, il primoa perfezionare la tecnica fuSampietro presso la Stazio-ne Sperimentale di Vercelli.Sampietro eseguiva la ca-

strazione tagliando le glu-melle e asportando le an-tere con l’uso di pinzette edeffettuava la successiva im-pollinazione utilizzando pol-line raccolto in campagnainserendolonel fiore con l’u-so di un pennellino.

Negli anni ’60 Baldi, pres-so il Centro Ricerche sul Ri-so dell’Ente Nazionale Risi,attuava la castrazione me-diante una procedura com-plicata utilizzando acqua cal-da in un’ampolla al fine disterilizzare il polline e rea-lizzava la successiva impol-linazione avvi-c i n a ndo l apianta sterilea una piantafertile.

Ne l 1983B a d i n o h amesso a pun-to una nuovatecnica su in-dicazione diKhush dell’International Ri-ce Research Institute (IRRI)eseguendo l’emasculazio-neutilizzandounapompadavuoto da laboratorio. La tec-nica consisteva nel tagliarele glumelle in modo obliquoe aspirare le antere con unbeccuccio. L’operazione eralunga e non vi era mai lacertezza di avere aspiratocompletamente il polline ele antere. L’impollinazionedella pianta maschio-sterileavveniva per avvicinamentoa una pianta fertile.

Negli anni ’90 Biloni,adottando il metodo messoa punto da Baldi, ha orga-nizzato il lavoro in modo daeseguire unnumeroelevatodi incroci, ma i vari passaggirichiedevano ancora moltotempo e molta manodope-ra.

Negli ultimi 15 anni, pres-so il Centro Ricerche sul Ri-

so dell’Ente Nazionale Risi,il metodo di Baldi è statomigliorato con alcune mo-difiche al finedi semplificaree razionalizzare i passaggi,per svolgere solo operazioniessenziali in tempi rapidi econ meno personale. Neglianni le conoscenze matu-rate sulla tecnica e la mi-gliore caratterizzazione deigenotipi impiegati ci ha per-messo di eseguire dalle 30alle 70 combinazioni d’in-crocio giornaliere con trepersone.

Tutto il processo può es-sere schema-tizzato comedescritto.

1- Si alleva-no i parentaliprevist i dalprogramma dibreeding inuna risaiettadi facile ac-cesso, preve-

dendo una distanza limitatadei parentali dal luogo di la-voro.

2- Ad inizio eserzione del-le pannocchie, si prelevacon un coltello la pianta chesarà il genotipo femminile esi porta in un luogo adom-brato, dove all’interno di unavasca con acqua, vengonoseparati tutti i culmi di ac-cestimento.

3- Si procede al taglio del-le foglie e delle radici dallaloro inserzione e si siste-mano i culmi in un conte-nitore con acqua. Il tutto,dopo etichettatura, viene ri-posto in uno spazio adom-brato.

4- Si prelevano i culmi chepresentano pannocchieeserte per 2/3 della loro lun-ghezza e che presentanofiori già pronti per la fecon-dazione. Si portano in unlocale bene illuminato per

procedere a sguainare lapannocchia fino all’inserzio-ne dei rachidi più bassi dellapannocchia. Si procedeaeli-minare con forbicine i fiorigià sfioriti o immaturi, persemplificare le operazionisuccessive.

5- Contemporaneamenteall’esecuzione delle primequattro operazioni, si prov-vede a recuperare dalla ri-saietta i maschi che verran-no utilizzati negli incroci pro-grammati. La raccolta delmateriale maschile avvienetagliando al penultimo inter-nodo i culmi chepresentanopannocchie a un terzo dellafioritura. Si inseriscono lenumerose pannocchie delgenotipomaschio in un bea-ker che si posiziona su unripiano rialzato al di sopradella collocazione dellepiante femminili.

6- Preparate le piante co-me descritto nelle primequattro operazioni, si im-mergono contemporanea-mente i culmi delle piantefemminili per l’intera pan-nocchia in un bagno termo-statico con acqua calda auna temperatura di 44,5 °C

per 5 minuti al fine di ste-rilizzare il polline. Questaoperazione, rispetto alla ca-strazione manuale, richiedemeno tempo.

7- Riposizionati i culmisterilizzati nei contenitori,viene eseguita un’operazio-ne detta volgarmente for-zatura. Quest’ultima consi-ste nel tagliare le glumelleall’altezza delle antere (or-mai sterilizzate) per facilita-re l’entrata del nuovo pol-line.

8- I culmi così ottenutivengono posizionati su unpiano più basso rispetto almaschio prescelto per l’im-pollinazione.

9- Dopo circa 7 ore dal-l’alzata del sole il riso inizia afiorire. Quando vi è una di-screta uscita di antere dalleglumelle dalle pannocchiescelte come maschio, si fa-ciliti l’impollinazione facen-do strisciare per avvicina-mento le pannocchie ste-rilizzate (femmina) sullepannocchie fertili (maschio).L’operazione si può ripeterein momenti successivi, an-che al secondo giorno.

10- Alla fine del secondo

giorno, le piante ormai fe-condate vengono portate inun locale a una temperaturaidonea di 25 °C e con lucediffusa.

11- Si rinnovi l’acqua delcontenitore ogni 3-4 giornifino al ventesimo giorno. Alsettimo giorno il granello ègià sviluppato nella sua lun-ghezza, evidenziando l’av-venuto incrocio.

12- Al 22esimo - 24esimogiorno il granello risultacompletamente formato,pertanto si elimini l’acqua esi lascino essiccare i seminaturalmente.

13- Ad essiccazione av-venuta, si procede alla rac-colta dei semi che verrannoriposti in cella frigorifera finoal momento della semina.

La tecnica adottata ha ga-rantito negli ultimi anni unapercentuale di successo su-periore al 95%.

Inoltre la procedura cosìperfezionata ha permessonegli ultimi anni di eseguireprogrammi di incrocio am-biziosi con un numero dicombinazioni annuali varia-bile da 300 a 800.

Questa imma-gine dimostralo sviluppo deigranelli dopol’incrocio al 15°giorno

La stanza dovevengono por-tate le piantedopo l’impolli-nazione, e quirestano fino al-la fine dellaraccolta dei se-mi

A sinistra, lavasca termo-stata dove sisterilizza il pol-line. A fianco,il luogo dove siesegue l’im-pollinazione

tLa tecnica adottata

ha garantito negli ultimianni una percentuale

di successosuperiore al 95%

Page 5: Risicoltore Settembre 2015

TECNICA SETTEMBRE 2015 5

PROGETTO ERMES Le immagini satellitari per l’identificazione della variabilità nella crescita

Col satellite si gestiscono le risaieUtilizzati specifici indici vegetazionali da cui sono state derivate delle mappe

A. Crema, M. Boschetti,I. Tomasoni, A. L’Astorina,CNR IREA

Una delle potenzialità deltelerilevamentootticoèquel-la di disporre di sensori or-bitanti intorno alla terra cheacquisiscono immagini condiverse caratteristiche di ri-soluzione spaziale (ovverodi-mensione del pixel e dell’u-nità minima riconoscibile) espettrale (ovvero del conte-nuto informativo del dato).Le immaginimultispettrali adaltissima risoluzione posso-no fornire uno valido stru-mento di monitoraggio so-prattutto per acquisizioni pro-grammate nei momenti to-pici del ciclo di una coltura.

Dopo aver visto come l’a-nalisi multitemporale delleimmagini satellitari ci forni-sce informazioni su comestia evolvendo la stagionenel suo complesso (nel nu-mero di luglio de Il Risicol-tore), vediamo ora come siapossibile, analizzando imma-gini satellitari a risoluzionespazialemolto spinte (circa 2metri) e acquisite nel mo-mento più opportuno, capirecome si stia comportando inun preciso momento ognisingolo campo di riso.

Durante la stagione 2015sono state acquisite dalgruppo di ricerca IREA-CNRsempre nell’ambito del pro-getto europeo FP 7 ERMES(anEarthobseRvationModelbased ricE information Ser-vice www.ermes-fp7spa-ce.eu) due immagini del sen-sore Worldview 2: la prima il4 giugno e la seconda l’1 di

luglio. L’obiettivo è statoquello di fornire informazionidettagliate sullo stato dellacoltura prima delle concima-zioni di copertura per sup-portare gli agricoltori nelle lo-ro operazioni. Utilizzandospecifici indici vegetazionalisono state derivate mappeper identificare e quantifica-re la variabilità nella crescitadelle piante all’interno deicampi.

Per l’immagine del 4 giu-gno è stato usato l’indiceNDVI (NormalizedDifferenceVegetation Index), che ci for-nisce informazioni sullo svi-luppo delle piante e sulla bio-massa prodotta, per produr-re una prima mappa di va-riabilità intra-campo utile aindividuare aree a bassa den-sità per fallanze nella seminao a ritardato sviluppo vege-tativo. A partire da questi dati

è stata prodotta una secondamappa (Delta) rappresentan-te, per ogni pixel, lo sco-stamento in percentuale dalvalor medio dell’indice NDVIdell’intero campo.Questa in-formazione fornisce un’ideadi doveequanto la coltura siacresciuta e di quali aree ne-cessitino di successive in-dagini o interventi correttivi.Queste mappe, derivate efornite in quasi real-time dai

ricercatori campo per cam-po, hanno aiutato alcuni agri-coltori del Distretto della Lo-mellina a indirizzare la distri-buzionee la razionalizzazionedel concimeazotato nella pri-ma fertilizzazione di coper-tura.

A partire dall’immaginedel 1 Luglio, invece, è statocalcolato l’indice MCARI(Modified Chlorophyll Absor-ption Ratio Index), in quantoè legato maggiormente allaconcentrazione di clorofillanella pianta ed è meno in-fluenzato dalla quantità dibiomassa. Questo perché laseconda concimazione di co-pertura, che è strategica permolti motivi, non deve es-sere basata solo sulla quan-tità di biomassa verde che haprodotto la piantama sul suostato nutrizionale e sulla rea-le necessità di nutrienti cheserve alla pianta per andare ariempire le cariossidi. Ecces-si azotati, infatti, possono tal-volta incrementare il rischiobrusone o di allettamentomentre carenze nutrizionali

possono portare a minori re-se potenziali. Come per l’im-magine di giugno anche perluglio è stata prodotta unamappa di variabil ità in-tra-campo e unamappa chia-mata di “Delta” indicante inpercentuale la variazione dalvalormedio dell’indiceMCA-RI per ogni zona del campo.Con queste informazioni gliagricoltori hanno potuto ana-lizzare la reale situazione deipropri campi e sono statisupportati nel decidere lemodalità di fertilizzazione inquelle zone in cui la mappaindicava variazioni anche del50% (in positivo o in nega-tivo) dell’indice legato al con-tenuto di clorofilla.

Queste metodologie sicu-ramente possono supporta-re gli agricoltori nel risparmiodi fertilizzante e nel massi-mizzare la resa in ogni partedel campo contrastando lanaturale variabilità che an-nualmente può essere cau-sata da fattori completamen-te diversi.

Le mappe sono scaricabilie leggibili dai computer dibordo dei trattori e deglispandi concime a rateo va-riabile per produrremappe diprescrizione basate sulla va-riabilità reale del campo dellastagione in corso.

Mappe degli indici calcolati per ledue immagini di giugno e di lu-glio. La mappe dello scostamentodal valor medio (Delta) evidenzia-no gli andamenti di crescita di-versi all’interno dei campi con ilpassare dei mesi

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Page 6: Risicoltore Settembre 2015

ECONOMIA6 SETTEMBRE 2015

LA POSIZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPA Intervista a Mauro Petriccione, capo negoziatore nella trattativa

«Massimizza i benefici per l'industriae minimizza l'impatto sui risicoltori»

Angelo Di Mambro

L'accordo commercialecon il Vietnam «massimizza ibenefici per l'industria del ri-so e minimizza l'impatto suirisicoltori». Questa è la po-sizione della Commissioneeuropea sintetizzata daMau-ro Petriccione, capo nego-ziatore nella trattativa che haportato, dopo due anni emezzo di colloqui, UnioneEuropea e Vietnam a rag-giungere un accordo per laliberalizzazione degli scambicommerciali. Un'intesa cheprevede la concessione di uncontingente tariffario a daziozero da circa 80mila tonnel-late, che Petriccione difendesu tutta la linea.

Cosa risponde la Com-missione europea ai risi-coltori italiani che temonoun contraccolpo dall'inte-sa con il Vietnam?

«Che si tratta al contrariodi un ottimo precedente e diun chiaro segnale ad altrigrandi esportatori di riso sulfatto che l'UE non è dispostaa mettere a rischio la suaproduzione. Al Vietnam ab-biamo promesso quattro co-se. Primo, un contingente ta-riffario a dazio zero da 30milatonnellate di riso ordinario la-vorato, cheèquello che com-pete direttamente con le no-stre produzioni. Paragonatoa 2,8 milioni di tonnellate diconsumi nell'UE e a 6,5 mi-lioni di tonnellate esportatedai vietnamiti nel mondo si

tratta di una goccia nel mare.Secondo elemento del pac-chetto sono 20mila tonnel-late di semigreggio, che ser-ve a coprire il fabbisogno del-l'industria che la produzioneeuropea non riesce a sod-disfare. Terzo elemento,30mila tonnellate di riso aro-matico, che è un prodottodifferente, con un diversosegmento di mercato rispet-to al riso ordinario lavorato.Infine, la liberalizzazione del-le rotture di riso, che non puòfare concorrenza al riso la-vorato per qualità e utilizzo.Infatti ne beneficeranno leindustrie della trasformazio-ne e mangimistica».

Ma l'UE sta negoziandoanche con altri grandi pae-si esportatori. Fare lo stes-so tipo di concessioni a In-dia, Pakistan, Thailandia eUsa avrebbe un serio im-patto sulla risicoltura ita-liana. Ed è difficile credereche l'UE possa spuntarequalcosa a favore del set-tore in altri accordi, comequello con il Giappone. Ilriso sta per essere usatocome moneta di scambioin altri accordi?

«Con il Pakistan l'UE nonsta negoziando, ma applicaun regime di preferenze ta-riffare generalizzate (SPG,ndr) che non riguarda il riso.Con l'India il negoziato è so-speso di fatto. E poi, sia Indiache Pakistan esportano percirca l'80%basmati, che nonè in concorrenza con le pro-duzioni UE. Già dal 2006 tuttie due i Paesi beneficiano diun accesso a dazio zero per ilbasmati semigreggio. Perquesti motivi, la Commissio-ne non prevede né un cam-biamento del regime discambi per il Pakistan, né unimpatto significativo per i ri-sicoltori europei in caso do-vessero riprendere i colloquicon l'India.Anchecon laThai-landia, il negoziato è di fattosospeso. Oggi la Thailandiaesporta in UE 200mila ton-nellate l'anno su un totale di10,9 milioni di tonnellate,principalmente riso aroma-tizzato e la Commissionenon vede il pericolo di unimpatto rilevante sulla pro-duzione UE. Per quanto ri-guarda gli Usa, la Commis-sione non divulga la propriastrategia negoziale in questafase, ma intende mantenere

un adeguato livello di pro-tezione per il riso. Vale pertutti i negoziati commerciali.In Giappone, l'export di risoeuropeo (italiano in partico-lare) è in crescita ma è li-mitato a un segmento ad altaqualità del mercato. La Com-missione è fiduciosa e credeche riuscirà a ottenere unaccesso al mercato giappo-nese adeguato ai bisogni delnostro export».

Le concessioni fatte alVietnam si sommano alleimportazioni in crescita dapaesi come Birmania e

Cambogia, cioè i PaesiEBA. Quali iniziative laCommissione europea in-tende prendere per evitareche tutto questo influenzinegativamente iproduttorieuropei?

«E' vero, le importazionida questi Paesi sono in cre-scita. L'import UEdalla Cam-bogia di riso ordinario lavo-rato ha raggiunto le 230milatonnellate nel 2014, mentrequello dalla Birmania si at-testa a 44mila tonnellate, pa-ri al 25% delle loro espor-tazioni totali verso le UE. Ilrimanente è costituito da rot-

ture di riso. La Birmania hainoltre sospeso le esporta-zioni fino al 15 settembre acausa delle alluvioni che han-no colpito la produzione na-zionale. Entrambi i Paesi han-nounproblemadi qualità chenon risolveranno in pocotempo e che limita le loropossibilità di esportare in Eu-ropa. Si tratta insomma diflussi moderati. Fino ad oggil'impatto di queste importa-zioni è stato blando per l'au-mento dei consumi nell'UE eperché esse hanno sostituitoquelle di altri Paesi. Ciono-nostante, la situazione va te-nutasottocontrolloe laCom-missione ha incoraggiato gliEBAabasare la loro strategiadi export sul riso aromaticoad alta qualità. La Commis-sione, tuttavia, è consape-vole del potenziale di distur-bo di tali importazioni e haavviato un dialogo con i duePaesi per seguiredavicinoglisviluppi della situazione. Enon esiterà ad usare le ga-ranzie previste nel regola-mento SPG/ EBA, se l'im-patto negativo delle impor-tazioni sul mercato comuni-tario dovesse essere dimo-strato».

Mauro Petric-cione, capo ne-goziatore nellatrattativa cheha portato, do-po due anni emezzo di collo-qui, UnioneEuropea eVietnam a rag-giungere unaccordo per laliberalizzazio-ne degli scam-bi commerciali

L’accordo tra Unione Europea e Vietnam per

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ECONOMIA SETTEMBRE 2015 7

LA RISPOSTA DELL’ENTE NAZIONALE RISI Intervento del direttore generale, Roberto Magnaghi

«Così è a rischio il nostro futuro»I dati indicano il contrario. E preoccupano le trattative con India, Thailandia e GiapponeRoberto Magnaghi

E’ doveroso, innanzitutto,un ringraziamento al dottorPetriccioneper aver espostola posizione della Commis-sione europea su temi digrande attualità per il set-tore.

Confesso, però, che sonorimasto sconcertato nel leg-gere le sue dichiarazioni inmerito all’accordo di liberoscambio tra l’Unione Euro-pea e il Vietnam e alle im-portazioni dell’Unione Euro-pea di riso proveniente daiPMA.

Nell’intervi-sta ho rilevatotante inesat-tezze e d i-ment icanzealle quali nonpo s so nonreagire.

E’, innanzi-tutto, inesattol’assunto chei l consumoannuo di risodell’Unione Europea si at-testi sui 2,8 milioni di ton-nellate, dato di partenza uti-lizzato dal dottor Petriccioneper giustificare tutte le im-portazioni a dazio zero nel-l’Unione Europea. Infatti, laDG – Agricoltura della Com-missione Europea ha pub-blicato recentemente il bi-lancio di collocamento delriso nell’UE che, per la cam-pagna 2014/2015, riporta unconsumo pari a 2,59 milionidi tonnellate, lo stesso li-vello registrato cinque annifa.

Quindi, è inesatto affer-mare che l’impatto delle im-portazioni dai PMA «è statoblando per l’aumento deiconsumi nell’UE», perchénegli ultimi cinque anni ilconsumo è rimasto pratica-mente stabile, mentre nellostesso arco temporale le im-portazioni dai PMA sono au-mentate di oltre 200.000tonnellate.

Rilevo, inoltre, che alcuneconsiderazioni del dottor Pe-

triccione si basano su in-formazioni statistiche un po’datate. I dati forniti dalla DG– Agricoltura (ma forse nontrasmessi alla DG – Trade oda questa ignorati) mostra-no che, dal 1° settembre2014 al 31 luglio 2015, leimportazioni comunitarie diriso lavorato dai PMA hannogià raggiunto il livello recorddi 314.000 tonnel la te(+20% rispetto alla campa-gna 2013/2014), determi-nando un livello di impor-tazionecomplessivodell’UEpari a 1,08 milioni di ton-nellate di prodotto, base la-

vorato, cherappresenta ilvalore più altomai registratoe che a finecampagna su-pererà ampia-mente la so-glia di 1,1 mi-lioni di tonnel-late.

A n c o r ad o b b i a m o

sentirci ripetere che le mag-giori importazioni dai PMAhanno, di fatto, sostituitoquelle di altri Paesi. Comesopra, forse i servizi dellaCommissione Europea nonleggono i dati forniti dallastessa istituzione perché laDG – Agricoltura ha recen-temente pubblicato il bilan-cio di collocamento secon-do il quale la campagna2014/2015 si chiuderà conun livello record di impor-tazione che risulterà supe-riore di ben 160.000 ton-nellate rispetto al dato re-gistrato cinque anni fa.

Questo “ritornello” del-l’effetto sostituivo lo cono-sciamobeneperché laCom-missione Europea l’ha ripe-tuto per quasi tutto il 2014,pur avendo sempre avuto adisposizione dati che dimo-stravano il contrario, salvopoi ricredersi in occasionedel Comitato diGestionedel27 novembre 2014, quandol’evidenza delle statisticheEurostat non ha lasciato più

dubbi sul fatto che le im-portazioni erano cresciute inmodo significativo, con au-menti che hanno interessa-to tutti gli stadi di lavora-zione, in particolare il risolavorato, come si può notaredalla tabella riportata sopra.

Se, dunque, il consumodiriso nell’UE fosse stato dav-vero di 2,8 milioni di ton-nellate e le importazioni fos-sero rimaste al livello di cin-que anni fa, la filiera risicolaitaliana non avrebbe sensi-bilizzato le istituzioni nazio-nali affinché fosse attivata larichiesta di adozione di mi-sure di salvaguardia nei con-fronti dell’import di riso la-vorato dalla Cambogia eneppure si troverebbe, oggi,a dover affrontare un mer-cato europeo in cui gli ope-ratori italiani non avrannopiùa disposizione circa 160.000tonnellate di riso lavorato ditipo Indica rispetto a due an-ni fa, perché proprio a causadelle importazioni comuni-tarie di riso lavorato daiPMA, in soli due anni, lasuperficie investita a riso In-dica in Italia è stata dimez-zata, riportandosi al livello divent’anni fa.

Tornando alle dichiarazio-ni del dottor Petriccione, nonè vero che laconcessioneal Vietnam diun contingen-te di importa-zione, a dazioz e r o , d i30.000 ton-nellate di risoa r o m a t i c ononpenalizze-rà la produzio-ne comunita-ria. Oltre al fatto di doverconsiderare che in Italia ven-gonocoltivatealcunevarietàaromatiche, va, innanzitutto,tenuto presente che il pro-dotto aromatico vietnamitanon farebbe concorrenza alpiù costoso Basmati indianoe/o pakistano, ma la farebbeproprio al prodotto conven-zionale coltivato nell’UE,

poiché il mancato pagamen-to del dazio collocherebbe ilriso aromatico vietnamitanella stessa fascia di prezzodi quello comunitario, con ilrischio di modificare le pre-ferenze d’acquisto del con-sumatore europeo.

Apprendiamo con soddi-sfazione dall’intervista che inegoziati per gli accordi dilibero scambio con l’India ela Thailandia si trovano inuna fase di stallo; ma primao poi tali negoziati dovrannoconcludersi e sappiamo giàche questi due Paesi avran-no interessi offensivi sul pro-dotto riso ben più importantidi quelli avanzati dal Viet-nam. Considerato che laCommissione Europea haconcesso al Vietnam con-tingenti di importazione perun totale di circa 80.000 ton-nellate di prodotto, a frontedi un flusso annuo medio di25.000 tonnellate, cosa cidovremo aspettare dai ne-goziati con l’India e la Thai-landia chenegli ultimi cinqueanni hanno esportato me-diamente 570.000 tonnella-te di riso annue, con diversistadi di lavorazione, versol’UE?

Se al momento di con-cludere gli accordi con India

e Thailandia(ricordo chequest’ultimoPaese fino allac a m p a g n a2011/2012 ri-sultava esse-re i l p r imoPaese espor-tatore di risolavorato versol’UE, poi su-perato dalla

Cambogia) la CommissioneEuropea riservasse al riso lostesso trattamento di “fa-vore” che è stato previstonell’accordo con il Vietnam,la risicoltura europea si ri-dimensionerebbe drastica-mente, con gravi ripercus-sioni anche per gli Statimembri che non coltivanoriso. Infatti, il mercato eu-

ropeo sarebbe inondato diriso lavorato, in parte giàconfezionato, by-passandoanche l’industria di trasfor-mazione del Nord Europa,senzacheciòsi traduca inunvantaggio per il consuma-tore che, al contrario, rimarràin balia della volatilità deiprezzi internazionali edesposto a un eventuale pro-blema di food security (a talproposito ricordo le proble-matiche registrate nel 2008,soprattutto nel Regno Uni-to). Come noto, l’incremen-to demografico mondiale èdi gran lunga superiore allacapacità di incrementare laproduzionemondiale di riso;quindi, i prezzi internazionalisaranno destinati ad aumen-tare. L’Europa potrà difen-

dere i propri consumatorisolo ed esclusivamente di-fendendo la coltivazione, latrasformazione e la com-mercializzazione del riso col-tivato nell’UE. Aspetti chesono stati presi in conside-razione dalla DG – Agricol-tura nella redazione dellaP A C2014 -2020 ,ma che sonostati disattesidalle politichenegoziali del-l’UE.

Rimanendonel l ’ambi todegli accordid i l i b e r oscambio, i ldottor Petric-cione mettesul piatto dellabilancia i possibili vantaggiche potrebbero scaturire dalnegoziatoUE/Giappone. Eb-bene, mi spiace rilevare chemediamentenegli ultimi cin-que anni l’UE ha esportatoverso il Giappone solo 150tonnellate di riso annue.Quindi, per quanto possaessere determinata, difficil-mente la Commissione Eu-ropeapotrà ottenere risultatiapprezzabili; a meno che igiapponesi non decidanotutto d’un tratto di abban-donare la tradizione mille-naria dell’utilizzo del riso co-me accompagnamento delpasto per abbracciare la tra-dizione italiana del risotto.Lo auspico!

Concludo con un’ultimaobiezioneche, come le altre,non deriva da una visionesoggettiva delle cose ma daun fatto del tutto oggettivo eriscontrabile dai dati pubbli-cati dalla DG - Agricoltura:almeno per ilmomento, nonrisulta riscontrabile alcunproblema relativamente alla“qualità” del prodotto im-portato dalla Cambogia e dalMyanmar che potrebbe li-mitarne l’afflusso nell’Unio-ne europea.

Prova ne sia che Cambo-gia e Myanmar, con i tanti

Botta e risposta traBruxelles e Milano. La tesidella Commissione Europeache sottosta alla firmadell’accordo con il Vietnamè fortemente criticata dallafiliera italiana del riso chevede minacciata la propriasopravvivenza: leimportazioni dai PaesiMeno Avanzati rischiano,infatti, di eliminare leproduzioni di Indica ormaigià dimezzate

problemi di qualità cheavrebbero secondo le infor-mazioni in possesso del dot-tor Petriccione, hanno, in-vece, incrementato il loroexport di riso lavorato versol’UE, rispettivamente, del7% e del 118%.

Tra tutte le considerazionidel dottor Petriccione quellache più mi colpisce è quellarelativa al fatto che il Myan-mar sospenderà l’export diriso fino a metà settembre,con l’intento di non far man-care il prodotto alle popo-lazioni colpite dalle inonda-zioni.

E’ inaccettabile come laCommissione europea uti-lizzi in modo strumentale lenotizie di attualità provenien-ti dai PMA, per convinceregli Stati membri che non esi-stono problemi in merito al-l’incremento delle importa-zioni di riso. La Commissio-ne reputa, infatti, assoluta-mente affidabile la notiziaproveniente da fonte birma-na relativa al blocco tem-poraneo dell’export delMyanmar, ma non fa altret-tanto per le altre notizie pro-venienti da fonti cambogia-ne cheevidenziano dueque-stioni di notevole importan-za:

1. la collusione tra i fun-zionari pubblici e gli opera-tori commerciali finalizzata acomprimere i prezzi dellecommodity agricole cambo-

giane, tra lequali figura ilrisone, dan-neggiando ip r o d u t t o r iagricoli che,invece, do-vrebbero es-sere i veri be-neficiari delregime spe-ciale a favoredei Paesi Me-no Avanzati;

2. la denun-cia di un importante gruppodi investitori cambogianispecializzati nel settore delriso in base alla quale alcunioperatori cambogiani hannomescolato il prodotto nazio-nale con quello di altri Paesiconfinanti per poi esportarloverso l’Unione europea, ag-girando così le regole re-lative all’origine.

Perché di fronte a tali no-tizie la Commissione Euro-pea non svolge indagini?Perché al Comitato di ge-stione di fine luglio i servizidellaCommissionehanno ri-sposto alla delegazione ita-liana che deve essere l’Italiaa portare le prove di trafficiillegali in Cambogia? A chetitolo l’Italia può indagare sufatti accaduti in Cambogiaper un problema che nonriguarda il singolo Statomembro, bensì il rispettodelle politiche dell’UE? Per-ché la Commissione non hapreso posizione in merito al-la mancata promessa daparte delle autorità cambo-giane di non volere aumen-tare l’export verso l’UnioneEuropea?

Queste sono le risposteche si attende la nostra fi-liera preoccupata per il suofuturo!

la liberalizzazione degli scambi commerciali

tNegli ultimi cinque anni il

consumo di riso èrimasto praticamente

stabile mentre leimportazioni dai PMA

sono aumentate di oltre200.000 tonnellate

tA causa delle

importazioni dai PMA, insoli due anni la

superficie investita a risoIndica in Italia è stata

dimezzata, riportandosial livello di vent’anni fa

tPerché la Commissionenon ha preso posizionein merito alla mancata

promessa da parte delleautorità cambogiane

di non volere aumentarel’export verso l’Unione

Europea?

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ECONOMIA8 SETTEMBRE 2015

L’EVENTO Tra maggio e luglio molti visitatori allo stand dell’Ente Nazionale Risi nel padiglione “Cibus è Italia”

Expo, il primo bilancio è positivo850 i buyer esteri che hanno partecipato agli incontri business to business di Federalimentare

.

La vittoria sul basmati “italiano” grazieanche all’Ispettorato della tutela della qualità

Al giro di boa dell'Expo, ilbilancio della filiera del risopuò dirsi positivo. Le seratededicate ai territori dove ilriso è protagonista sonostate seguite con attenzio-ne dal mondo della comu-nicazione e hanno avuto unimportante rilievo su stam-pa, tv e web. La presenzadello stand dell'Ente Nazio-nale Risi nel padiglione “Ci-bus è Italia” di Federali-mentare ha riscosso signi-ficativi apprezzamenti. Emolte delle aziende chehanno scelto di aderire aquesta iniziativa hanno avu-to incontri interessanti conoperatori internazionali.

La decisione dell'Ente Ri-si di ritagliarsi uno spazionel padiglione di Federali-mentare si sta rivelandovincente. Infatti, pur non es-sendo facile da raggiungereper chi accede all'Expo dal-le entrate più frequentate,

“Cibus è Italia – Federa-limentare” è risultato tra ipadiglioni più graditi ai vi-sitatori stranieri.

«Questo perché è l’unicopadiglione presente adExpo - riferiscono dalla di-rezione di Fiere di Parmache ha realizzato il padiglio-ne - a mettere in mostral’intera varietà della produ-zione italiana rappresentan-do 13 filiere: dai salumi aiformaggi, dall’olio alla pa-sta, dai dolci al caffè. Qui iprodotti vengono illustratie, tramite audiovisivi, ven-gono raccontate le storie, le

tecniche produttive, e le ri-cette del cibo italiano».

Alla fine di luglio sono850 i buyer esteri che hannopartecipato agli incontri bu-siness to business: 300 diessi organizzati nel pro-gramma speciale di inco-ming di Fiere di Parma edalla Italian Trade Agency(Ice), gli altri indipendenti dadetto programma. Dei 300del programma speciale,120 buyer esteri hanno vi-sitato 40 siti produttivi del-l’alimentare made in italysu tutto il territorio nazio-nale, siti di ogni merceo-

logia, dal lattiero casearioalla pasta, dal confectionaryai salumi e via dicendo.

I buyer provenivano daiseguenti Paesi: Usa, Cana-da, Australia, Nuova Zelan-da, Giappone, Austria,Montenegro, Polonia, Ser-bia, Slovenia, Svizzera, Po-lonia, Danimarca, Finlandia,Germania, Islanda, Norve-gia, Svezia, Cina, HongKong, Qatar, Arabia Saudi-ta, Canada, Indonesia, Ma-lesia, Filippine, Singapore,Thailandia, Vietnam, Boli-via, Brasile, Cile, Colombia,Perù, Regno Unito.

LO STAND DELL’ENTE NAZIONALE RISI ALL’EXPOSi trova nel padiglione “Cibus è Italia” di Federalimentare

Sullo scorso numero de “Il Ri-sicoltore” abbiamo raccontato ilsuccesso che è stato ottenuto inExpo dove dalla scritta “RISOTTOBASMATI ITALIANO” l’aggettivo“italiano” è stato eliminato, ren-dendo giustizia alle varietà di risoveramente prodotte su nostro ter-ritorio.

Quanto sopra è stato possibileattraverso una operazione siner-gica attivata dall’Ente con l’Ispet-torato centrale della tutela dellaqualitàedella repressione frodi deiprodotti agroalimentari (ICQRF), alquale va tutto il ringraziamentodella filiera per aver operato ma-terialmente per rimuovere la scrit-

ta ingannevole per i consumatori.Si trattava infatti, come già ri-

cordato, di un tentativo di sfrut-tamento del richiamo alla tradi-zione italiana esercitata per pro-muovere l’uso di varietà non ita-liane nella preparazione di un piat-to tipico della nostra tradizione: ilrisotto.

Ed è appunto su questo con-cetto che ora devono convergerele forze del settore per tutelare

adeguatamente una delle ricettetipiche del nostro Paese.

l’Ispettorato centrale della tu-tela della qualità e della repres-sione frodi dei prodotti agroali-mentari non ha potuto far elimi-nare dalla scritta la parola “RI-SOTTO” perché tale ricetta non haancora una tutela specifica.

Nei prossimi mesi dovremo la-vorare affinché l’identità del risottosia riconosciuta e tutelata. Sul-

l’esempio della pizza napoletana edella mozzarella, dovremo lavora-re in stretta collaborazione con ilMinistero delle politiche agricolealimentari e forestali affinché il ri-sotto sia riconosciuto come “Spe-cialità Tradizionale Garantita” di-sciplinata, da ultimo, dal Rego-lamento (UE) n. 1151/2012.

Il risotto, infatti, ha una sua spe-cificità nella preparazione e so-prattutto ha bisogno di un ingre-

diente particolare e tradizional-mente utilizzato: il riso italiano.

Chi, fuori dai confini nazionali,mangia il risotto vuole incontrare ilgusto italiano, il lifestyle del nostroPaese, con le sue abitudini ed ilsuo modo di vivere.

Il risotto italiano, gustoso, ele-gante e raffinato, può diventare laricetta che ci permetterà di ren-dere famose nel mondo le varietàdi riso prodotte nel nostro Paese.

Dobbiamo percorrere questastrada sperando, questa volta, chei servizi della Commissione nonsacrifichino i nostri sforzi a van-taggio di qualche altra produzioneextraeuropea.

ANTICIPO SUL CONFERIMENTO A TASSO AGEVOLATOGARANZIA DI PAGAMENTO CON COPERTURA ASSICURATIVA

STOCCAGGIO PRESSO I NOSTRI MAGAZZINI

2002/2003 2003/2004 2004/2005 2005/2006 2006/2007 2007/2008 2008/2009 2009/2010 2010/2011 2011/2012 2012/2013 2013/2014 Media

-20

0

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60

80

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DIFFERENZA TRA I PREZZI DELLE VENDITE GESTITE DALL'ASSOCIAZIONE ED I PREZZI MEDI ANNUI

per le principali tipologie, IVA esclusa

Balilla/Centauro

Loto/Nembo

Gladio/Sirio

€/t

Tondo Lungo A Lungo B

270

280

290

300

310

320

330

340

350

360

370

Prezzi Conferimento 2014/2015

euro / tonnellata, IVA esclusa

ASSOCIAZIONE RISICOLTORI PIEMONTESIVercelli (VC) Via C. Nigra, 16

Telefono 0161.250234 Email [email protected] Web www.risicoltori.it

CAMPAGNA AGRARIA 2015/2016VENDITA RISONE

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ECONOMIA SETTEMBRE 2015 9

Via libera dell’Ue al Psr della LombardiaLo strumento delinea le priorità per l'utilizzo di 1,2 miliardi di euro di finanziamento pubblico. Le opportunità per i risicoltori

.

Le nuove varietà nei campi di Cascina Salsiccia

Anna Callegarin

Sulla base delle denunce presen-tate dai risicoltori, si conferma sostan-zialmente la previsione di superficiepubblicata a luglio, sia per quanto ri-guarda la superfice totale, che am-monta a oltre 227.000 ettari, sia perquanto riguarda la suddivisione nei di-versi gruppi merceologici.

Le varietà a granello tondo hannofatto registrare un aumento di circa4.300 ettari (pari all’8,12%), mentre irisi medi sono cresciuti di oltre 2.400ettari (più 34%) ma le variazioni piùsignificative riguardano senza dubbio ilcomparto dei risi lunghi. Infatti l’in-cremento di oltre 21.400 ettari dei risilunghi A è compensato dal calo al-trettanto consistente dei risi lunghi B(meno 20.000 ettari).

Esaminando i numeri nel dettaglio,si osserva che in generale aumentanoconsiderevolmente le superfici dellevarietà da mercato interno (le cosid-dette “varietà da risotto”), mentre ri-sulta pressoché invariata la superficiedel gruppo Loto-Ariete (varietà da par-boiled). Inoltre vale la pena sottoli-neare che gli incrementi più signifi-cativi del comparto dei risi medi elunghi A hanno riguardato sia varietàstoriche, come il Vialone Nano e il S.

Andrea, sia varietà di recente diffu-sione, come il Fedra e il Cammeo.

Questi dati confermano le preoc-cupazioni espresse da tutta la filiera findallo scorso gennaio: la campagna ap-pena iniziata sarà caratterizzata daun’elevata disponibilità di varietà lungoA e da una troppo scarsa disponibilitàdi varietà indica, condizioni che avran-no sicuramente ripercussioni sull’an-damento dei prezzi. E’ tuttavia troppopresto per fare previsioni attendibili,visto che la raccolta è nelle fasi iniziali,anche se i primi dati suggeriscono chela produzione dovrebbe essere in ge-nerale soddisfacente. Infatti, per quan-to riguarda l’andamento climatico, fi-nora la stagione si è fortunatamente

confermata favo-revole alla coltura:al momento (fineagosto) i fatti prin-cipali che vengonosegnalato dai no-stri tecnici sonol’indubbio anticipodel ciclo colturalee gli scarsissimiattacchi di bruso-ne. Già l’ultimasettimana di ago-sto ha fatto regi-strare l’inizio delle

operazioni di raccolta in alcune zonedel Pavese e della Lomellina. E i tem-porali e la grandine non sembrano averdeterminato danni ingenti e l’alletta-mento rilevato in alcune risaie non puòfar altro che confermare che le pan-nocchie sono pesanti. Dal punto divista agronomico viene segnalata lapresenza, talvolta maggiore dell’annoscorso, di piante di riso crodo e diinfestanti, fenomeno probabilmentedovuto all’andamento climatico che hafavorito la germinazione tardiva dellemalerbe, sfuggite perciò all’azione deidiserbanti. Le temperature molto ele-vate, che avevano fatto temere danniper sterilità, non sembrano aver, in-vece, avuto effetti negativi importanti.

SUPERFICI COLTIVATE A RISO NEL 2015

Gruppi varietali Superfici2014 (ha)

DifferenzaSuperfici2015 (ha)

Tondi 56.946 52.667 4.279 8,12%

Lido e similari 1.412 790 622 78,73%

Padano e similari 820 455 365 80,22%

Vialone nano 6.056 5.059 997 19,71%

Varie medio 1.183 756 427 56,48%

Loto-Ariete e similari 45.559 45.041 518 1,15%

S. Andrea 11.039 7.515 3.524 46,89%

Roma e similari 9.959 4.909 5.050 102,87%

di cui Roma 2.948 2.730 218 7,99%

di cui Fedra 5.713 2.060 3.653 177,33%

Baldo e similari 14.496 12.318 2.178 17,68%

di cui Baldo 9.241 7.999 1.242 15,53%

di cui Galileo 2.994 3.286 -292 -8,89%

Arborio e similari 17.125 15.100 2.025 13,41%

di cui Volano 15.108 14.070 1.038 7,38%

di cui Arborio 991 763 228 29,88%

Carnaroli e similari 15.065 13.059 2.006 15,36%

di cui Carnaroli 7.590 7.199 391 5,43%

di cui Karnak 4.907 4.000 907 22,68%

Varie Lungo A 12.743 6.565 6.178 94,11%

di cui Cammeo 6.541 2.041 4.500 220,48%

di cui Gloria 3.150 1.174 1.976 168,31%

Lungo B 34.926 55.298 -20.372 -36,84%

TOTALE 227.329 219.532 7.797 3,55%

Tondo 56.946 52.667 4.279 8,12%

Medio 9.471 7.060 2.411 34,15%

Lungo A 125.986 104.507 21.479 20,55%

Lungo B 34.926 55.298 -20.372 -36,84%

%ettari

Dati Ente Nazionale Risi

BILANCIO Le denunce presentate evidenziano un significativo incremento (+3,6%)

Le superfici dedicate al risosuperano i 227 mila ettari

Paola Castagna

Il nuovo e tanto attesoProgramma di SviluppoRurale (PSR) per la Re-gione Lombardia è statoformalmente adottato dal-la Commissione europealo scorso 15 luglio. A se-guire, venerdì 24 luglio2015, la Giunta regionalelombarda ha approvato,con delibera n. 3895, ilProgramma di SviluppoRurale 2014-2020 e tutti irelativi allegati.

Lo strumento delinea lepriorità per l'utilizzo di 1,2miliardi di euro di finan-ziamento pubblico, dispo-nibile per il periodo di 7anni 2014-2020 (499 mi-lioni di euro dal bilancio UEe 659 milioni di euro dicofinanziamento naziona-le).

Il PSR lombardo prestaparticolare attenzione alleazioni legate al potenzia-mento della competitivitàdel settore agricolo e deiproduttori primari, nonchéal ripristino, alla salvaguar-dia e alla valorizzazionedegli ecosistemi.

Il nuovo regolamentostabilisce sei priorità incampo economico, am-bientale e sociale, sulla cuibase i programmi defini-scono precisi obiettivi.

Alla misura 10 del PSRLombardia (Art 28 Reg.UE 1305/2013) “Paga-menti Agro-Climatici-Am-bientali”, in termini di bi-lancio (finanziamento pub-blico totale) sono asse-

gnati 240,3 milioni di eu-ro.

Si compone di due sot-tomisure: Sottomisura10.1 suddivisa a sua voltain 12 operazioni; Sottomi-sura 10.2 che si articola inun’unica operazione.

Tra le operazioni dellasottomisura 10.1, specifi-ca per la risicoltura è la10.1.03, “Conservazionedella biodiversità nelle ri-saie”, che prevede comeimpegni principali:

A. Realizzazione e man-tenimento di un fosso nel-la camera di risaia, nelquale dovrà essere garan-tita la presenza di un livellominimo di acqua, in modo

da favorire la sopravviven-za della fauna acquaticacaratteristica della risaia;

B. Inerbimento di un ar-

gine della risaia per fa-vorire la nidificazione dialcune specie di uccelli.Sono previsti impegni ac-

cessori quali: gestionedelle stoppie; sommersio-ne della risaia nel periodoinvernale; realizzazione diuna cover crop autunnovernina con leguminose,anche in consociazione(ad es. con il triticale).

Altre operazioni chepossono interessare ilcomparto risicolo sono la10.1.01, Produzioni agrico-le integrate, e la 10.1.04,Agricoltura conservativa.

Anch’esse sono strut-turate con impegni prin-cipali e accessori; impegniaccessori comuni alle pro-duzioni agricole integratee alla conservazione dellabiodiversità sono il sove-

scio e la sommersione in-vernale, mentre nel casodell’agricoltura conserva-tiva la cover crop non an-drà sovesciata ma dissec-cata, stante il divieto dilavorazione del terreno aprofondità superiori a 20centimetri. Gli impegni ac-cessori proposti sono traloro alternativi per uname-desima particella.

Considerato che i bandiattuativi delle misureagroambientali non sonoancora stati attivati, pre-feriamo non entrare nelmerito degli importi perettaro assegnati alle sin-gole misure; e per ulterioriapprofondimenti vi riman-diamo al sito di RegioneLombardia www.regio-ne.lombardia.agricoltu-ra.it, dove è possibile con-sultare il P.S.R. 2014-2020e i relativi allegati.

Franco Sciorati

Lo scorso 29 agosto si è rinnovato l’ormaitradizionale incontro presso la cascina Salcicciadi Vigevano (Pv), organizzatodaCarloeRiccardoMarchesani e quest’anno collegato all’Expo.

La manifestazione ha visto la partecipazionedell’Ente Nazionale Risi con un proprio standdivulgativoenumeroseprovedimostrative sulleprincipali novità del settore risicolo.

Come sempre, particolare successo hannoriscosso i campi vetrina, realizzati dall’Ente Na-zionale Risi in collaborazione con il CREA diVercelli, Regione Piemonte e Regione Lom-bardia (ReteDimostrativaRiso 2015), che hannopresentato le nuove varietà di riso di recenteiscrizione illustrate dai tecnici delle ditte se-mentiere responsabili.

Il servizio di assistenza tecnica dell’Ente Na-zionale Risi all’ingresso della manifestazione haillustrato, mediante una prova dimostrativa, la

tecnica di concimazione che utilizza il sovescioprimaverile di leguminose; in particolare vecciae trifoglio. La semina delle “cover crops”, comevengono definite, è stata eseguita in autunnoimmediatamente dopo la mietitura del riso, suterreno solamente erpicato mediante l’impiegodi una seminatrice della ditta Lemkem. L’in-terramento di leguminose permette di appor-tare azoto organico al terreno, arricchendolo inmodo naturale. Questa tecnica è stata inoltreinserita nel nuovo disciplinare di agricoltura a“basso impatto ambientale” finanziato nell’am-bito del Piano di Sviluppo Rurale della RegioneLombardia.

Anche quest’anno, Basf Italia ha presentatoun campo vetrina delle varietà Clearfield di-sponibili in commercio. Tra le diverse novitàvisionate, gli ibridi americani CLXL 745 e Ecco51° a ciclo vegetativo “breve” di “Ricetec”, levarietà costituite dal Dr. Eugenio Gentinetta,quelle costituite da SA.PI.SE. e da Ente Na-

zionale Risi che ha presentato la nuova varietàClearfield a granello Tondo CL 15. Anche gli altrisementieri del settore riso, S.I.S. Foraggera,Bertone Sementi, Lugano Sementi, CamaliaSementi, Melzi D’Eril Sementi e Almo Sementihanno presentato le loro varietà.

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VARIE10 SETTEMBRE 2015

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A cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

Bloc notes

Vendesi e affittasi titoli PacGli agricoltori sono in attesa di cono-

scere il numero e il valore dei titoli cheAgea assegnerà loro a seguito della do-manda presentata nello scorso mese digiugno. A seguito della ricomposizione delportafoglio titoli, sarà possibile, dal 2016,avviare le procedure per il trasferimento daun agricoltore attivo all’altro dei titoli dibase. Questa volta c’è una novità, ovverola possibilità di trasferire i titoli anche tem-poraneamente (affitto) disgiuntamentedalla superficie agricola. In questo casoperò il 30% del valore dei titoli trasferiti èriversato alla Riserva Nazionale. In ognicaso, il trasferimento dei titoli, con o senzaterreni, definitivo o temporaneo, deve av-venire mediante atto scritto registrato. E’ancora però da verificare quale sarà ilcontrovalore di mercato dei titoli Pac og-getto del trasferimento, tenuto conto che illoro valore unitario non è costante neltempo, ma sarà variabile per effetto della“convergenza irlandese”.

Meno tasse per l'agricoltoreL'agricoltura potrebbe beneficiare del-

l'esenzione dell'Irap, la tassa, introdottanel 1997, che colpisce il reddito prodotto allordo dei costi per il personale. E’ quindiproporzionale al fatturato più che all'utile diesercizio. La disposizionepotrebbeessereinserita nella prossima legge di Stabilitàche dovrà essere presentata entro il 15ottobre, ed essere operativa già per il2016.

All'ipotesi sta lavorando il Ministro dellePolitiche Agricole, Maurizio Martina, e l’a-gevolazione dovrebbe sommarsi alla mi-

sura tesa a eliminare l'Imu sui terreniagricoli già dal prossimo anno.

In totale sarebbe un beneficio di quasi500 milioni di euro all'anno, una misuraessenziale per un settore in crisi e unaboccata di ossigeno per le imprese agri-cole che potrebbero così programmareinvestimenti e innovazioni produttive.

La risaia multifunzionale riconosciuta dalPiano Paesaggistico

Il Piano Paesaggistico regionale pie-montese, adottato dalla Giunta Regionalecon D.G.R. del 18 maggio 2015, è orasottoposto all’attenzione degli enti e delleassociazioni che possono far pervenireosservazioni e richieste di modifiche, conriferimento alla componente ambientale"aree rurali di specifico interesse paesag-gistico - art. 32" , specificatamente ri-conosce e tutela la risaia come "sistemapaesaggistico rurale di significativa omo-geneità e caratterizzazione dei coltivi". E'significativo ricordare che anche l'UnioneEuropea, nella nuova Pac riformata neldicembre 2013, ha riconosciuto l'elevatovalore paesaggistico e della biodiversitàdelle risaie ritenendole "greening confor-me". Sono riconoscimenti ufficiali impor-tanti, che sanciscono il ruolo ecologico,oltre a quello economico per l'economiadel territorio novarese e vercellese, chequesto ambiente riveste. Le camere dirisaia, infatti, imitano molto bene le paludiche un tempo erano diffuse in ampie zonedella pianura padana. L'importanza dellearee umide per la conservazione dellabiodiversità è riconosciuta a livello inter-nazionale.

IL RICORDO Sebastiano Vassalli ha saputo raccontare questo mondo e sublimarlo attraverso i suoi romanzi

E’morto l’ultimo cantore delle risaiePer il suo attaccamento a questa realtà, lo scorso anno Vassalli fu premiato al Salone del Gusto di TorinoGianfranco Quaglia

Senza di lui la risaia ita-liana è ancora più muta diquanto lo fosse diventatanegli ultimi anni, privata dimondine e solcata solo dagarzette, aironi, ibis del Ni-lo trasmigrati nella pianurapiemontese. SebastianoVassalli l’aveva scelta pro-prio per quel silenzio chel’avvolgeva e gli dava con-forto e protezione. Fino al-l’ultimo ha battuto sullavecchia Olivetti (detestavail pc e non l’aveva) il dat-tiloscritto del romanzo “Io,Partenope”, quasi un con-gedo e un messaggio, pri-ma che il male avesse ra-gione. Vassalli è stato for-se l’ultimo cantore dellaterra di risaia, colui che hasaputo stabilire un rappor-to con questo mondo, rac-contarlo e sublimarlo at-traverso i suoi romanzi disuccesso tradotti in tutto ilmondo, a cominciare da“La chimera” che gli valseil Premio Strega. Era allesoglie del Nobel per la let-teratura, già segnalato al-l’Accademia di Svezia dal-l'Università di Goteborg, asettembre avrebbe ritiratoil Premio Campiello allacarriera.

Detestava vivere in città,scelse sempre luoghi ap-partati, ma non “buen re-tiro”. Riservato, anticonfor-mista, aveva trovato nellarisaia il suo habitat e loesaltò. Non sempre eratenero con il passato dellarisaia. In una delle ultimeinterviste disse: «Qui tut-t’attorno alla mia casa untempo era un posto daincubo, dove si veniva de-portati. Era l’inferno del la-voro nei campi, durato al-meno trecento anni, la me-tà di quei risaioli moriva».Ma aggiungeva subito do-po: «Adesso è diventatoun paradiso di silenzio enatura».

Genovese di nascita, tra-piantato a Novara, avevalasciato il capoluogo per

trasferirsi a pochi chilome-tri, quel tanto che bastavaper immergersi nel pianetarisaia, scandagliare il pas-

sato-presente-futuro conaltri occhi. Prima tappa inuna vecchia canonica diPisnengo (Casalino), doverealizzò il suo capolavoro(“La chimera”), guardandoin lontananza quel MonteRosa che si specchia nelmare a quadretti e rap-presenta appunto il sogno,la fuga, i progetti di unafanciulla come Antonia, laprotagonista del romanzo,poi mirabilmente interpre-tata dall'attrice Lucilla Gia-gnoni. Poi il trasloco a pocadistanza, alla cascina Ma-rangana, un altro comples-so rurale riattato all’ombra

di una chiesa.Non esternava pubblica-

mente l’amore per la risaia,ma ne raccontava le emo-zioni e le storie dando voceai personaggi dei suoi libri:da “La chimera” sino a“Terre selvagge”, uno degliultimi capolavori ambien-tati proprio nella pianuradel riso. E quando qual-cuno lo compiangeva per lasua scelta di vita, in mezzoalle zanzare, rispondevacosì: «Vivo in un postodove non ci sono i vulcani,i terremoti, i monsoni né itifoni e anche le acque chestraripano non arrivano a

fare danni perché da più di500 anni lavoriamo a ca-nalizzarle. Io mi terrò lemie zanzare, qualche mi-nimo fastidio, nella vita,bisogna pur averlo». E pro-prio alla zanzara dedicò unmonumento, realizzato nelcortile di casa sua dalloscultore Giovanni Tambu-relli.

A modo suo si preoc-cupava anche del futurodella risicoltura e del Madein Italy. Poco tempo fa di-chiarò: «Mi dicono che staarrivando riso dall’Asia abuon mercato. Qui dob-biamo dare l’altolà, altri-menti finirà anche questopaesaggio». Per il suo at-taccamento al territorio dirisaia, lo scorso anno Vas-salli fu premiato al Salonedel Gusto di Torino con unatarga consegnatagli dal-l'assessore regionale all'A-gricoltura del Piemonte,Giorgio Ferrero.

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Nuova sede dell’ENR aOristanoIl Commissario dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà alla

presenza delle massime autorità regionali, provinciali ecittadine, ha incontrato la filiera risicola sarda per unmomento di divulgazione sulle attività che si stanno at-tuando in “Expo 2015” e che vedono anche la Sardegna trai partner. Dopo aver esaminato i contenuti della comu-nicazioneattuataperesaltare l’eccellenzadellaproduzione,si sono analizzate le attuali problematiche di mercato. Inparticolare il problemadelle importazioni a dazio zero di risolavorato dai PMA, che sono state la causa della riduzionedelle superfici coltivate a riso indica, e delle nuove con-cessioni al Vietnam. L’incontro è stato anche l’occasioneper inaugurare il nuovoufficiodell’EnteRisi chedaviaOzieri21 si è trasferita in via Enrico Mattei 92.

A Cascina Grampa si è recuperatala “pista del riso” in pietra e legnoGianfranco Quaglia

“Grampà” in dialetto novarese significa“manciata di riso”. Era il classico gesto conil quale l’agricoltore chiudeva nella manocentinaia di chicchi, poi apriva il pugno e ilbraccio, spargendo a spaglio sull’acquadella risaia quei semi che avrebbero datoorigine e vita alle future pianticelle. Da“grampà” deriva anche il nome della Ca-scina Grampa, pochi chilometri da Novara,nel Comune di San Pietro Mosezzo. Lafamiglia Te-sta, proprie-taria di que-sto comples-so edilizio ru-rale, con im-pianto archi-tettonico ori-ginale a cortechiusa dellaprima metàdell’800, haristrutturatol’edificio e da-to impulso al-l’azienda, tan-to da partecipare all’iniziativa dell’EnteNazionale Risi, con una presenza a Exponel padiglione “Cibus è Italia” di Fe-deralimentare.

Uno sguardo al futuro con un occhioattento al passato. Come dire: rinnova-mento senza rottamare. Anzi, il progetto diristrutturazione non ha cancellato la storia,ma ha voluto valorizzarla. La famiglia Testasta recuperando un manufatto tra i pochiancora attivi nel panorama risicolo italiano:la “pista del riso” in pietra e legno el’imponente mulino con macina. La ruotaidraulica che aziona il complesso mec-

canismo è alimentata dall’acqua della Cro-sa, canale di irrigazione che lambisce ilcascinale e serve anche alla risaia del-l’azienda.

La Grampa è una delle presenze piùsignificative nella storia della risicolturaitaliana. L’esistenza è attestata già in do-cumenti d’archivio risalenti al 1500: ap-parteneva ai conti Tornielli, poi la proprietàpassò ai marchesi Fossati e infine fuacquistata nel 1939 dalla famiglia Testa.Oggi l’attività produttiva delle risaie e la

gestione del-l a c a s c i n astorica sonocondotte di-re tt amenteda GiovanniTesta con lamoglie Elisa-betta e i ge-nitori Mario eAnn ama r i ache collabora-no attivamen-te nella com-mercial izza-zione delle di-

verse varietà (Carnaroli, Roma, Baldo, Ve-nere).

I lavori per il restauro della “pista” sonoquasi ultimati. La famiglia Testa puntamolto anche sulla cultura per diffondere epromuovere la civiltà rurale e risicola inparticolare, con una serie di incontri cherichiamano in cascina esponenti del mon-do artistico, lanciando l’iniziativa “Duechiacchiere con...“»”. Il primo, in colla-borazione con la Società fotografica no-varese, ha avuto come ospite uno dei piùnoti fotografi italiani, il fotoreporter GiorgioLotti.

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IL RISO IN CUCINA SETTEMBRE 2015 11

L’INTERVISTA La piemontese Gaia Chiesa sta realizzando il suo sogno in cucina nella cosmopolita Berlino

I tedeschi scoprono il riso nel suo “bistrot”Privilegiati piatti semplici e casalinghi. E grande attenzione alle materie prime con un occhio di riguardo al biologicoPaoletta Picco

“Gaia Bistrot” ha apertoa Berlino nel marzo 2014. Apoco più di un anno dal-l’apertura è un divertente ecreativo punto di riferimen-to per una clientela giovanee cosmopolita. Quella cheha reso possibile negli ul-timi anni per la città tedescauna vera e propria rinascitaa tutto tondo. Per un’ita-liana, nata a Novara e ver-cellese fino agli anni dellamaturità non è facile stac-carsi dalle proprie radici. Ele radici sono, ovviamente,anche le risaie, i risi e irisotti. Ma è facile far amarequesti ultimi ai tedeschi?Sembra di sì. Ma andiamocon ordine.

Perchè la scelta di Ber-lino? e la scelta del nome"bistrot"?

«Mi sono innamorata diBerlino frequentandola perfare visita ad amici. Negliultimi quattro anni sono sta-ta molto irrequieta, volevolasciare Milano e il mio vec-chio lavoro, ma non sapevoper dove e per fare cosa.Cucinare era sempre statoun sogno, ma mi rendevoconto che in Italia, con lemie conoscenze e con lagrande offerta e compe-tizione, sarebbe stato im-possibile per me realizzarequello che volevo. Berlinoera molto più naif, è unacittà dove ancora molto sipuò fare, dove le personesono curiose e non hannopretese eccessive, anchese sta cambiando moltovelocemente. Il mio sognoera quello di aprire non unristorante, ma una "cucinadi casa": piatti semplici etradizionali, senza troppepretese ma fatti con amoree con prodotti scelti concura. Qui a Berlino esistonomolti "bistro", senza la T.Sono le cucine veloci, chefanno anche da caffè e chegeneralmente chiudono lasera. Noi per differenziarcie ricordare le origini fran-cofone piemontesi, abbia-mo tenuto la T. Il bistrottradizionale era la cucina

degli affitta camere, unacucina povera, che offrivapochi e semplici piatti delgiorno in un’atmosfera fa-migliare, e mi sembravauna descrizione perfetta diquello che desideravo crea-re».

Che tipo di clientela hail suo bistrot, da quando èaperto e in che zona dellacittà?

«La clientela è molto va-riegata: dai nostri vicini cheormai sono clienti abituali,ai tanti amici di passaggio,ai turisti che cercano unposto dove mangiare cibosemplice, che gli "metta aposto lo stomaco". Abbia-mo inaugurato il locale il 21marzo del 2014, nel quar-tiere di Neukolln, una dellezone più cosmopolite diBerlino, anche se non unadelle più benestanti (manon era quella la clientela

che mi interessava). Piattisemplici e casalinghi sonol'ideale e questo è il tipo dicucina che ero interessataa fare».

Si fa fatica a promuo-vere il riso e il risotto aitedeschi?

«Il pubblico berlinese èmolto curioso. il risotto èabbastanza conosciuto, masolo da chi è stato in Italia.La maggior parte dei ri-storatori qui è originaria delSud Italia, quindi il riso nonfa parte della loro tradizio-ne. Ma le cose stanno cam-biando velocemente: sonoparecchi i giovani del Nordche stanno arrivando a Ber-lino pieni di speranze e conla voglia di portare una cu-cina diversa».

Il suo primo ricordo diun riso o risotto man-giati…

«Il riso pilaf con anatraall'arancia di mia nonna:una ricetta incredibile, fattacon un amore e una curasenza pari. Veder cucinarela madre di mio papà èstato quello che mi ha fattoinnamorare della cucina. Ri-cordo come spargeva i chic-chi di riso in un grandepiatto e li sceglieva, scar-tando quelli non puliti o conmacchie nere; un’operazio-ne assolutamente non ne-cessaria, ma che fa capirequanta attenzione fossemessa nella preparazionedel piatto. Un mio granderimpianto è quello di nonaver potuto averla accanto

per più tempo e di non averpotuto imparare di più dalei».

Il suo primo ricordo diun riso o risotto cucina-to?

«Un risotto con i pisellicon contorno di polpette ditacchino: avevo circa 8 annie avevo letto la ricetta su ungiornale. Lo ricordo ancoravivamente perché avevofatto impazzire la mia babysitter per fare la spesa. Giàallora ero molto esigente.Esattamente come oggi».

Bilancio dopo un annoe mezzo della sua espe-rienza a Berlino?

«Stanca ma felice. Il la-voro di cucina per una neo-fita come me è molto duro,

e diciamo che non sonoproprio una ragazzina. Lafatica, soprattutto fisica, sisente. Ma ora che comin-ciamo ad avere il nostropubblico, che i clienti ri-tornano soddisfatti dichia-rando di sentirsi a casa,capisco che questo è dav-vero quello che desidera-vo».

Ci parli del suo staff.Chi l’aiuta in cucina, insala, quanti commensaliha il Bistrot Gaia? Ha undehors? fate anche even-ti? Ne accogliereste unosul riso e risotto?

Lo staff del Gaia è co-stituito da tre persone: oltreame ci sonoNicola Boti cheviene da Faenza, e Nico cheè barese. Siamo prima di

tutto amici e penso chelavorare con persone a cuivuoi bene (se l'alchimia rie-sce) sia uno dei più grandipiaceri della vita. Siamo unafamiglia prima di tutto! Iosono fissa in cucina, men-tre i ragazzi si dividono lasala, e Nico (l'unico verogastronomo della famiglia),mi dà il cambio in cucina unpaio di giorni a settimana. Ilbistrot ha circa una trentinadi posti a sedere all'interno,e abbiamo un dehors estivodove abbiamo circa 14 co-perti. Abbiamo fatto e fac-ciamo eventi d'arte e mu-sicali, ma un evento sul risoe risotto potrebbe esserequalcosa di nuovo e inte-ressante».

Ultima domanda. Haun sogno da esaudire?

«Acquistare un pezzettodi terra dove crescere lenostre verdure con il me-todo della permacultura.Berlino è una città moltoattenta al biologico (è anchela capitale del distretto or-tofrutticolo tedesco), e iovorrei poter garantire aimiei clienti che quello chemetto nei loro piatti sia cre-sciuto con lo stesso amoreche impiego io per cuci-narlo».

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La ricetta

Chi

è

Gaia Chiesa nasce a Novara nel 1977.Vive a Vercelli con i genitori (noti impren-ditori dell’abbigliamento haut couture) finoai 19 anni. Poi parte alla volta degli StatiUniti per studiare all'Emerson College diBoston. Lì consegue la laurea in RegiaCinematografica e un Master in New Me-dia. Nel 2004 torna in Italia, a Milano, doveinizia la carriera di producer video per pub-blicità e video clip. Dal 2014 vive a Berlinodove ha trasformato l’hobby della cucinache coltiva fin da piccola in una realtà.

Risotto Carnaroli con Radicchio eGorgonzola

Ingredienti per 4 persone:320 g di Carnaroli, 1/2 cipolla,

burro, 1 cespo di radicchio, 1 bic-chere di vibo rosso (preferibilmen-te Barbera), 200 gr. Gorgonzoladolce, burro, brodo vegetale, salee pepe q.b.

EsecuzioneSoffriggete un trito di cipolla nel

burro e fate tostare il riso. Ag-giungete al riso il radicchio tritatogrossolanamente e sfumate con ilvino. Passate quindi all’aggiunta

del brodo vegetale fino al completa-mento della cottura. Tolto il riso dalfuoco, mantecatelo con il Gorgonzola.

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Risi preferitiLe varietà di riso

che usa di solito?«Sono abbastanza

tradizionalista - unbuon Carnaroli o Ar-borio sono tutto quelloche mi serve«.

Usa varietà di risocolorate?

«In genere no, ap-prezzo il Venere neroed il riso rosso, ma perla cucina che faccio so-no troppo "chic"».

DALL’1 AL 18 OTTOBREpresso piazzale Levoni MANTOVA

zona parcheggio LA FAVORITA

stand gastronomici con menù a base di risotti mantovanii sabati e le domeniche anche a pranzodalle ore 19 tutte le sere

realizzato con il contributo di:

Comune di Mantova

edizione

2015

L’associazione Strada delRiso e dei Risotti Mantovaninasce nel 2003 con l’intentodi valorizzare il territorioposto geograficamente alla

sinistra del fiume Mincio attraverso unodei suoi prodotti più tipici: il riso vialonenano mantovano.

Tantissimi i soci: riserie, agriturismi,salumifici, ristoranti e aziende agricoleche hanno da tempo sposato il progetto.

L’associazione è presente in Italia eall’estero: già attivi un corso di cucina eun corso internazionale in cui il vialonenano mantovano viene accompagnatocon le specialità nazionali, a riprova dellaqualità del prodotto.

LEZIONI DI RISO IN CUCINA CONI MIGLIORI MAESTRI MANTOVANI

IL RISO COME NON L’AVETE MAI VISTO!Impariamo la versatilità del risotra innovazione e tradizionedai migliori maestri di cucina.Seguici su facebook per scopriretutti gli appuntamenti settimanali.

Page 12: Risicoltore Settembre 2015

LO STATO DEL RISO12 SETTEMBRE 2015

RICE OUTLOOK/1 La produzione globale di riso si stima tocchi per il 2015/16 i 480,3 milioni di tonnellate

Previsioni in calo, ma sempre positiveEsportazioni in aumento per diversi Paesi asiatici, dal Vietnam alla Birmania fino al Pakistan

Ancora un calo nelle pre-visioni per il prossimo rac-colto, che risulta comunquenettamente migliore dell’an-nata precedente. La produ-zione globale di riso si stimatocchi per il 2015/16 i 480,3milioni di tonnellate, 1,4 mi-lioni di tonnellate in menorispetto alle proiezioni delmese prece-dente, ma 4,1milioni di ton-nellate in piùrispetto all’an-no passato.Secondo lestime del rap-porto RiceOu-tlook di luglio,l’aumento del-la produzione è sempre do-vuto a una estensione del-l’area coltivata a riso. Atte-standosi al dato record di161,6 milioni di ettari, l’areaglobalenel 2015/16è infatti inaumento di 1,4 milioni di et-tari rispetto all’anno passato.La resamedia si stima tocchi

4,43 tonnellate per ettaro,dato invariato dal 2014/15.

Il dipartimentodell’Agricol-tura statunitense valuta chela produzione della Thailan-dia per il 2015/16 dovrebbescenderedi 0,8milioni di ton-nellate, per un totale di 19milioni di tonnellate.

Il consumo globale di risonel 2015/16 sistima tocchi ildato record di488,8 milionidi tonnellate,dato pratica-mente invaria-to rispetto allestime prece-denti, ma an-c o r a q u a s i

l’1% in più rispetto all’annoscorso.

Scorte in caloLe scorte finali si calcola

siano in calo per Pakistan,Filippine, Thailandia e StatiUniti. Attestandosi a 11,6mi-lioni di tonnellate, le scorte

finali dell’India per il 2015/16si stima siano il 26% inmenorispetto all’anno passato. Sitratta del volume più bassodal 2005/06. Il caloèdovutoauna riduzione della produzio-ne nel 2014/15 e a un livellorecord di consumi ed espor-tazioni. Le scorte finali della

Thailandia per il 2015/16 sivaluta tocchino quota 6,2mi-lioni di tonnellate (-32%).

Le esportazioniPer quanto riguarda le

esportazioni, per il 2016quel-le della Thailandia si calcolasiano in calo di 0,8 milioni di

tonnellate per un totale di10,2 milioni. Le esportazionidel Vietnam si valuta siano inaumento di 0,2milioni di ton-nellate per un totale di 6,9milioni di tonnellate (+3%), ildato più alto dal 2012, cosìcome quelle della Birmaniache dovrebbero raggiungere

nel 2016 i 2,2 milioni di ton-nellate (+10%), il dato piùalto degli ultimi 60 anni. Leesportazioni del Pakistan peril 2016 si stima siano in au-mento di 0,2 milioni di ton-nellate, per un totale di 4milioni di tonnellate. Quelledell’Australia per il 2016 sistima siano in calo di 50 milatonnellate per un totale di300mila tonnellate.

Le importazioniPer quanto riguarda le im-

portazioni, quelle del SudAfrica per il 2016 si stimasiano in calo di 200mila ton-nellate e scendano a quota 1milione. Quelle degli StatiUniti invece si calcola sianoin rialzodi 50mila tonnellateeraggiungano quota 800milatonnellate. Per quanto riguar-da le importazioni per il 2015,invece, quelle del Sud Africasi valuta siano in diminuzionedi 100mila tonnellate per untotale di 1 milione di ton-nellate.

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Thailandia, la siccità ha colpito le risaie

Stati Uniti, il calo è significativoSi calcola una diminuzione del 6% della produzione rispetto all’anno precedente

Venezuela, trend negativoIl dipartimento dell’Agricoltura statunitense stima che per il

2015-16 la produzione di riso lavorato del Venezuela tocchi quota340mila tonnellate, dunque in diminuzione rispetto alle 360milatonnellate dello scorso anno. Come riporta il sito oryza.com, il caloè dovuto a una diminuzione della superficie destinata alla col-tivazione del riso: si stima si tocchino i circa 130mila ettari, in calodunque rispetto ai 140mila ettari dello scorso anno. L'industria delriso nazionale ha dovuto affrontare problemi legati alla carenza diprodotti agrochimici, fertilizzanti e all’utilizzo di sementi che hannoprodotto colture con rese e profitti bassi. A causa delle condizionimeteorologiche avverse, il ritardo nelle operazioni di coltivazionedel riso ha ulteriormente provocato un calo del raccolto.

Significativo calo per la produ-zione di riso statunitense per il2015/16. Il rapporto Rice Outlookdi luglio, infatti, calcola una dimi-nuzione del 5,5% rispetto alle pre-cedenti stime, per un totale di 207milioni di cwt, il 6% in meno ri-spetto alla produzionedel 2014/15.In rialzo, invece, le importazioni diriso statunitense: nel 2015/16 sivaluta tocchino il dato record di 25milioni di cwt, il 2% in più rispettoalle proiezioni dello scorsoanno. Inparticolare, le importazioni di riso agrana lungaper il 2015/16si calcolatocchino il dato record di 21,5 mi-lioni di cwt, il 2 per cento in piùrispetto allo scorso anno. Quelle agranamedia per il 2015/16 si stimarestino stabili a quota 3,5milioni dicwt, dato invariato rispetto alloscorso anno.

Per quanto riguarda le forniture

totali di riso a grana lunga, il rap-porto del dipartimento dell’Agricol-tura statunitense valuta che toc-chino i 199,6 milioni di cwt, 12,5milioni in meno rispetto alle proie-

zioni del mese precedente, macomunque invariato rispetto all’an-no scorso. Le forniture di riso agrana medio piccola si stima toc-chino quota 76,5milioni di cwt, 1,5

milioni di cwt in più rispetto alleprecedenti stime e l’1% in piùrispetto all’anno passato.

Segno meno per l’utilizzo totaledi riso statunitense: si calcolascenda di 1 milione di cwt, per untotale di 240 milioni di cwt. Inparticolare, l’utilizzo a grana lungaper il 2015/16 si sti-ma tocchi i 176 mi-lioni di cwt, 1 mi-lione di cwt in menorispetto alle prece-denti stime, ma an-cora l’1% in più ri-spetto alle proiezionidell’anno scorso.L’utilizzo totale di ri-so a grana mediop i c c o l a p e r i l2015/16 si calcola resti invariato a64 milioni di cwt (+12%). Trendnegativo anche per l’utilizzo do-mestico e residuo: si valuta tocchii 130 milioni di cwt, 1 milione dicwt inmeno rispetto alle proiezioniprecedenti, ma ancora l’1% in piùrispetto all’anno scorso. Si trattadel secondo volume più alto inassoluto. Valori simili per l’utilizzodomestico e residuo a grana lunga

che toccherà i 176 milioni di cwt, 1milionedi cwt inmeno rispetto alleprecedenti proiezioni, ma ancoral’1 per cento in più rispetto all’annopassato.

Per quanto riguarda le espor-tazioni di riso statunitense, do-vrebbero restare invariate a 110

m i l i o n i d i c w t(+8%). Si tratta deldato più alto in as-soluto dal 2010/11. Inparticolare, le espor-tazioni di riso statu-nitense di riso grez-zo si calcola tocchi-no quota 35 milionidi cwt, 1 milione dicwt inmeno rispettoalle precedenti sti-

me, invariato rispetto all’anno pas-sato. Le esportazioni di riso a gra-na lunga per il 2015/16 si valutatocchino i 76 milioni di cwt (+3%).Le esportazioni di riso a grana me-dio-piccola resteranno invariate aquota 34 milioni di cwt (+21%).

Segnomeno per le scorte finali:per il 2015/16 si stima scendano di11,5 milioni di cwt per un totale di23,6 milioni di cwt (-8%).

tIl consumo globale

arriverà a 488,8 milionidi tonnellate con

un incremento dell’1%rispetto all’anno scorso

tIn rialzo le importazioni:si valuta tocchino il dato

record di 25 milionidi cwt, il 2% in più

rispetto alle proiezionidello scorso annoA causa del lungo periodo di siccità che sta

colpendo le risaie thailandesi, si calcola che laproduzione di riso scenda e che si riducano anchele aree agricole destinate alla prossima col-tivazione del riso. Lo riporta il sito news.thai-visa.com. L’Ufficio Regionale di Economia Agrarianella provincia di Chainat ha riferito che la recentesiccità ha interessato ampi tratti delle principaliaree di produzione di riso in ben nove provincedella Thailandia centrale. Nel 2015, la superficiedestinata alla coltivazione del riso è stata ridottadel 6% rispetto allo scorso anno, scendendo acirca 3,8 milioni di rai.

La resa media per acro è di circa 1.300chilogrammi (637 kg per rai), in calo del 2% subase annua, visto che la siccità ha ridotto ilvolume di acqua delle quattro grandi dighe utiliper l'irrigazione, e ora il bacino idrico disponibile èpari a meno del 10%. Il raccolto di riso per il2014/2015 potrebbe così essere ridotto a causadel calo delle aree agricole che si stima scendanoa 3,38 milioni di rai, in diminuzione dell’11%, ildato più basso negli ultimi 30 anni.

Il calo delle risaie porterebbe ad una dimi-nuzione della produzione di riso del 20% rispettoall'ultima stagione.

Page 13: Risicoltore Settembre 2015

LO STATO DEL RISO SETTEMBRE 2015 13

India, coltivazione danneggiata dalla siccitàGli agricoltori sono riusciti a seminare piccole percentuali dei terreni normalmente destinati alla produzione di riso

. .

Sri Lanka, raccolto record Vietnam, esportazioni in rialzoCon la coltivazione della stagione

yala (marzo-settembre) lo Sri Lanka afine giugno scorso ha raggiunto il vo-lume record di 497.552 ettari. Comeriporta il sito oryza.com, secondo i datidiffusi dal governo, il raccolto yala incorso è il più alto finora raggiunto ed ècirca il 59 per cento in più rispetto allascorsa stagione yala, e circa il 22 percento in aumento rispetto alla mediadegli ultimi cinque anni. Inoltre, la col-tivazione ha raggiunto circa il 95 percento dell’obiettivo prefissato. Risultatirecord sono stati ottenuti ad Ampara,Anuradhapura, Polonnaruwa, Kilino-chchi, Vavunia e Mahaweli e Udawa-lawa.

Sulla base della resa della coltiva-zione, il governo calcola di produrre perla stagione yala circa 1,91 milioni ditonnellate di riso, in aumento del 67 percento rispetto allo scorso anno e inrialzo di circa il 28 per cento rispetto allamedia delle ultime cinque stagioni ya-la.

La Fao valuta per il 2015 un volumetotale di risone di circa il 21 per cento inpiù, circa 4,1 milioni di tonnellate ri-spetto alle stime di 3,4 milioni di ton-nellate del 2014. L’Usda stima che lo SriLanka produca circa 2,85 milioni ditonnellate di riso lavorato e che importicirca 550mila tonnellate per il 2014-15(ottobre 2014 - settembre 2015).

Secondo le proiezioni del dipartimentodell’Agricoltura statunitense (Usda), leesportazioni di riso del Vietnama giugno diquest’anno sono aumentate dopo il calobrusco di maggio. Come riporta il sitooryza.com, mentre la quota delle espor-tazioni di riso del Vietnam in Asia, Africa everso varie destinazioni americane sonocresciute nel mese di giugno, la quota diesportazioni verso l’Europa però è dimi-nuita. Il Vietnam ha esportato in totale agiugno circa 620.421 tonnellate di riso,circa il 18% in più rispetto alle 526.133tonnellate esportate a maggio, ma in calodi circa l'1% rispetto alle 628.322 ton-nellate esportate a giugno dell’anno scor-so. A giugno di quest’anno, l’Asia ha rap-

presentato una quota di mercato pari acirca 456.928 tonnellate (circa il 74% deltotale). Su basemensile, le esportazioni diriso del Vietnam verso le destinazioni asia-tiche sono aumentate di circa il 22%,rispetto alle circa 375.569 tonnellateesportate a maggio di quest’anno. Con-siderate invece su base annua, le espor-tazioni sono diminuite di circa il 14%,rispettoalle528.573 tonnellateesportateagiugno del 2014. A giugno di quest’anno, ilVietnam ha esportato 86.848 tonnellate diriso in Africa (circa il 14% del totale), inrialzodel 3%rispettoalle84.371 tonnellateesportate a maggio del 2015. A giugno ilVietnam ha venduto 63.682 tonnellate diriso a diversi Paesi americani.

.

Le Filippine pagano il clima sfavorevoleLa siccità ha colpito duramente

alcune aree delle Filippine. La pro-duzione di riso di Davao fino alloscorso luglio ha raggiunto quota3.465,91 tonnellate, circa il 40 percento del target di produzione diriso della città per quest'anno. Co-me riporta il sito sunstar.com.ph,secondo i dati del City AgriculturistOffice (Cao) per il 2015 la cittàdovrebbe produrre circa 9.052,87tonnellate metriche di riso su unasuperficie di 4.377,29 ettari.

«Attraverso il nostro regolaremonitoraggio della produzione diriso abbiamo rilevato che gli effettinegativi della siccità hanno ridottola produzione di riso della città», haspiegato Babeta Samodal del Cao.Davao, in sostanza, a fine luglioavrebbe già dovuto raggiungere piùdella metà del suo obiettivo. Glieffetti negativi di El Nino, al 90 percento di probabilità, potrebberoperdurare fino al 2016. La maggiorparte del volume della produzione

di riso proviene da Calinan con2.044,86 tonnellate metriche, se-guito da Tugbok (486,10) e Talomo(276). Dal monitoraggio della pro-duzione di riso nel 2014 si evinceche un totale di 11.414,14 ton-nellate metriche sono state pro-dotte dalla città su una superficie di3.172,17 ettari coltivati a riso. Lerisaie si trovano nelle aree di Ta-lomo, Buhangin, Paquibato, Toril,Tugbok, Calinan, Baguio e Mari-log.

Area coltivata 4,800 4,890 4,825Scorte iniziali 1,487 1,695 2,395Produzione lavorato 11,858 12,200 12,400Produzione grezzo 18,822 19,365 19,683Importazioni 1,200 1,700 1,300Forniture totali 14,545 15,595 16,095Esportazioni 0 0 0Consumo e residuo 12,850 13,200 13,250Scorte finali 1,695 2,395 2,845Distribuzione totale 14,545 15,595 16,095

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: UFAS

2013/14 2014/15

2015/16 - SCORTE IN AUMENTO

Il raccolto di riso indianocoltivato nello stato di Te-langana per la stagione Kha-rif è a rischio siccità. Secon-do quanto riporta il sito ti-mesofindia, gli agricoltori so-no stati in grado di seminarein soli 2,5 lakh di acri rispettoalla superficie di 25 lakh chevengono coltivati durante lastagione. Normalmente, Te-langana produce circa 33 la-kh di tonnellate di riso, ma acausa delle pessime condi-zioni di quest'anno potrebbescendereal di sottodei 5 lakhdi tonnellate. Un deficit cosìgrave potrebbe dunque co-stringere il governo a impor-tare ingenti quantità di risoda altri Stati per soddisfare ladomanda. Nel frattempo, ilsegretario generale delCpm-Rythu Sangham, MallaReddy, ha voluto rimarcare ledifficoltà dello Stato nel do-

ver affrontare una delle peg-giori siccità degli ultimi anni.«Le prime piogge del mon-sone - hadetto - nonpossonoessere molto d’aiuto ai con-tadini anche se hanno favo-rito alcuni raccolti. La colti-vazione è stata danneggiatagravemente».

I primi di agosto, solo il10% della superficie totaledestinata alla coltivazionedelriso era stata seminata. Lasiccità prolungata e i danni airaccolti hanno tra l’altro pro-vocato una massiccia migra-zione dei contadini. «Abbia-mo raccolto i dati provenientida tutti i quartieri di Telan-gana. Circa 13,5 lakh di per-

sone – ha precisato - sonoemigrate verso altri Stati incerca di sostentamento. Pur-troppo, il governononhapro-grammato un piano per sal-

vaguardare gli interessi degliagricoltori».

I risicoltori hanno iniziato lacoltivazione su 29,64 lakh diettari rispetto alla normale

superficie seminata di 41,43lakh. Solo il 72% della su-perficie coltivata è stato se-minato, ma circa la metà èstata danneggiata a causa

delle condizioni di siccità.Tutti i bacini idrici accanto aifiumi Krishna e Godavari so-no quasi vuoti a causa dellemancate precipitazioni.

.

India, al via nuovi appaltiIl governo indiano ha deciso di

coinvolgere gli operatori del settoreprivato per l’approvvigionamentodel riso. Secondo quanto riporta ilsito indiainfoline.com, il 40% dellaproduzione totale stimata di riso delPaese di oltre 102 tonnellate me-triche proviene dagli Stati, ma l'ap-provvigionamento è stato minimo.

Diversi operatori privati ??starebbe-ro ora collaborando col governo perl'approvvigionamento di riso in UttarPradesh e in altri Stati orientali -Bihar, Jharkhand, Bengala Occiden-tale e Assam. Sulla base delle rac-comandazioni del Food Corporationof India (Fci), è stata elaborata unastrategia comune. L’obiettivo totale

prefissato per gli appalti è pari a 30milioni di tonnellate metriche per lastagione kharif 2015-16, l'approvvi-gionamento di riso dovrebbe iniziarea ottobre. Nei vari Stati coinvolti,5,13 milioni di tonnellate metriche diriso erano stato raggiunti nel 2014per la stagione Kharif. Nonostantenel West Bengal si stia producendoriso per 15,1 tonnellate metriche, gliappalti si sono fermati a soli 1,80tonnellate metriche.

2015/16

Officine RAVAROStrada per Vespolate, 6

28060 Granozzo (No) - ItalyTel. 0321/55146 r.a. Fax 0321/55181 -www.ravaro.it e-mail: [email protected]

ISO 9001:2008ISO 3834-4:2005

Page 14: Risicoltore Settembre 2015

LO STATO DEL RISO14 SETTEMBRE 2015

IMPORT & EXPORT UE

Paesi Import

Regno Unito 275.987

Francia 179.955

Paesi Bassi 140.581

Spagna 96.295

Polonia 83.540

Germania 80.507

Italia 74.955

Portogallo 58.564

Belgio 57.573

Svezia 28.821

Rep. Ceca 27.974

Altri Ue 76.918

TOTALE 1.181.670

Rotture di riso 385.416

Paesi Export

Italia 116.613

Spagna 37.912

Grecia 25.150

Bulgaria 12.473

Portogallo 10.945

Regno Unito 6.127

Francia 6.091

Romania 5.125

Rep. Ceca 1.931

Polonia 1.207

Paesi Bassi 988

Altri Ue 3.561

TOTALE 228.123

- -

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

CERTIFICATI RILASCIATI AL 25/8/2015(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

TOTALE TONDO 358.901 373.934 104,19% 0Lido-Alpe 4.210 3.659 86,91% 551Padano-Argo 2.608 2.111 80,94% 497Vialone nano 21.830 21.022 96,30% 808Varie Medio 4.118 4.130 100,29% 0TOTALE MEDIO 32.766 30.922 94,37% 1.856Loto-Ariete 265.858 256.123 96,34% 9.735S. Andrea 42.090 40.579 96,41% 1.511Roma 29.284 28.441 97,12% 843Baldo 69.602 68.760 98,79% 842Arborio-Volano 84.097 85.157 101,26% 0Carnaroli 65.214 68.335 104,79% 0Varie Lungo A 65.912 56.522 85,75% 9.390TOTALE LUNGO A 622.057 603.917 97,08% 22.321TOTALE LUNGO B 398.605 411.450 103,22% 0TOTALE GENERALE 1.412.329 1.420.223 100,56% 24.177

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 25/8/2015

Gruppi varietali Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Rimanenze

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

Tondo 395.435 384.813 97,31%

Medio 26.797 25.466 95,03%

Lungo A 556.655 534.036 95,94%

Lungo B 493.847 451.838 91,49%

TOTALE 1.472.734 1.396.153 94,80%

CAMPAGNE PRECEDENTI2013/2014 Disponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibile

Tondo 394.346 374.942 95,08%

Medio 42.644 41.166 96,53%

Lungo A 778.241 725.185 93,18%

Lungo B 437.874 432.644 98,81%

TOTALE 1.653.105 1.573.937 95,21%

Tondo 383.363 370.840 96,73%

Medio 53.359 47.077 88,23%

Lungo A 711.960 649.187 91,18%

Lungo B 447.006 444.036 99,34%

TOTALE 1.595.688 1.511.140 94,70%

2012/2011 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

2011/2010 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

VENDITE ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Come di consueto, gli ul-timi due mesi della campa-gna sono stati caratterizzatida un evidente rallentamen-to dell’attività di vendita daparte dei produttori che èstato ancora più marcato ri-spetto alle ultime campa-gne. Ciò è dipeso da unadomanda particolarmenteattiva per buona parte dellacampagna che, però, ha do-vuto fare i conti con una mi-nor disponibilità di prodottorispetto all’anno preceden-te.

Il dato che salta all’occhioè quello relativo alla percen-tuale delle vendite totali ri-spettoalladisponibilità chesiattestaoltre il 100%.Necon-segue che la disponibilitàvendibile reale è ancora piùampia rispetto a quella sti-mata a inizio campagna.

Nel complesso le transa-zioni hanno riguardato1.420.223 t di risone, in au-mento di 24.070 t rispettoalla campagna precedente,grazie alle maggiori venditedei lunghi A (+69.881 t) e deimedi (+5.456 t) che hannopiù che compensato i caliregistrati per i lunghi B(-40.388 t) e i tondi (-10.879t).

Per quanto riguarda gliscambi commerciali, l’im-port sfiora le 75.000 tonnel-late, conun aumento del 4%rispetto all’anno scorso,mentre l’export si attesta a116.613 tonnellate, facendosegnare un incremento del3,5%.

Unione europeaFinalmente la Commis-

sioneeuropeaha recuperatole informazioni relative ai ti-toli di importazione rilasciatidalle autorità inglesi per ilriso semigreggio basmati,per cui non deve sorpren-dere l’evoluzione dell’importrispetto all’ultimo aggiorna-mento. Infatti, il confrontocon l’anno precedente evi-denzia un aumento delle im-portazioni di quasi il 15%, afronte del +7% rilevato nelmese di luglio.

Il dato globale di 1.181.670tonnellate di prodotto, baselavorato, supera di gran lun-ga sia il dato dell’anno scor-so (1.028.000 t) sia il recordstorico della campagna2007/2008 (1.065.000 t).Considerato che manca al-l’appello ancora una settima-na di registrazioni, è proba-bile che a fine campagna ildatopossasuperare la sogliadi 1,2 milioni di tonnellate.

Le importazioni risultanoin aumento sia per il risosemigreggio (+13%) sia peril riso lavorato (+16%). Il dato

del riso lavorato è quello piùsignificativoperchéconcirca697.000 tonnellate superaampiamente il livello recorddella scorsa campagna

(605.000 t) soprattutto pereffetto dell’aumento dell’im-port di riso dai PMA come sievince dal grafico qui soprariportato.

E di record si deveparlare anche per leimportazioni di rotturedi riso che si attestanoa circa 385.000 ton-nellate, facendo se-gnare un incrementodel 23,5% rispetto aun anno fa.

Sul lato dell’exportrisulta un volume dicirca 228.000 tonnel-late, in aumento del22% rispetto a un an-no fa. Anche in questocaso si tratta di un va-

loremai raggiunto prima,mal’incremento dell’import(+153.535 t) è molto supe-riore all’aumento dell’export(+41.569 t).

314.265

261.680

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

Sep 14 - Lug 15 Sep 13 - Lug 14

Import Ue di riso semi lavorato e lavorato dai PMA(dati in tonnellate)

BILANCIO Ormai è stata collocata sul mercato tutta la disponibilità vendibile

E’ stata la campagnadei recordDati da primato per le esportazioni e, soprattutto, le importazioni

700

600

500

400

300

200

100

0

Tondo Medio Lungo A Lungo B

Vendite totali ('000 t)

Vendite totali annoprecedente

Rimanenza

240.000

220.000

200.000

180.000

160.000

140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

02014/15 2013/14 2012/13 2011/12

186.554

162.088

171.141

228.123

Import UE

2014/15 2013/14 2012/13 2011/12

1.600.000

1.400.000

1.200.000

1.000.000

800.000

600.000

400.000

200.000

0

1.181.670

1.028.135

887.325

857.140

Page 15: Risicoltore Settembre 2015

LO STATO DEL RISO SETTEMBRE 2015 15

Esportazioni Italia

Svizzera

Libano

SiriaUsa

Turchia

Giordania

Serbia

Brasile

BosniaE.

Australia

Restodel

Mondo

5.170

39.00036.00033.00030.00027.00024.00021.00018.00015.00012.0009.0006.0003.000

0

3.207

36.383

14.587

9.812

3.997

Albania

12.730

Kosovo

3.110

3.704

2.039

1.894

7.518

12.462

4.825

1.814

Restodel

Mondo

26.000

24.000

22.000

20.000

18.000

16.000

14.000

12.000

10.000

8.000

6.000

4.000

2.000

0

25.184

15.171

9.541

1.641

429

Importazioni ItaliaCambogia

India

Pakistan

Thailandia

Myanmar

Bangladesh

Argentina

15.811

Uruguay539

BORSA DI MORTARA

3/8/2015Min Max

10/8/2015Min Max

17/8/2015Min Max

24/8/2015Min Max

BORSA DI NOVARA

BORSA DI PAVIARisoni 5/8/2015

Min Max

Balilla

Selenio

Flipper-Alpe-Lido

Padano-Argo

Vialone Nano

S. Andrea

Loto

Dardo-Luna CL e sim.

Augusto

Roma

Baldo

Arborio-Volano

Carnaroli

Thaibonnet

Altre indica

Balilla, Centauro e similari NQ NQ NQ NQ

Selenio e similari NQ NQ NQ NQ

Tipo Ribe NQ NQ NQ NQ

Loto e similari NQ NQ NQ NQ

Augusto NQ NQ NQ NQ

S. Andrea e similari NQ NQ NQ NQ

Roma e similari NQ NQ NQ NQ

Baldo e similari NQ NQ NQ NQ

Arborio-Volano NQ NQ NQ NQ

Carnaroli e similari NQ NQ NQ NQ

Thaibonnet e similari NQ NQ NQ NQ

BORSA DI VERCELLI

Balilla (originario) NQ NQ

Selenio NQ NQ

Lido-Flipper e sim. NQ NQ

Padano-Argo NQ NQ

Vialone Nano NQ NQ

S. Andrea NQ NQ

Loto e Nembo NQ NQ

Dardo-Luna CL e sim. NQ NQ

Augusto NQ NQ

Roma NQ NQ

Baldo NQ NQ

Arborio-Volano NQ NQ

Carnaroli NQ NQ

Thai.-Gladio e sim. NQ NQ

BORSA DI MILANO12/8/2015Min Max

19/8/2015Min Max

26/8/2015Min Max Risoni 7/8/2015

Min Max14/8/2015Min Max

21/8/2015Min Max

28/8/2015Min Max Lavorati 11/8/2015

Min Max18/8/2015Min Max

25/8/2015Min Max

4/8/2015Min Max

11/8/2015Min Max

18/8/2015Min Max

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

4/8/2015Min Max

Risoni Risoni

Balilla-Centauro

Selenio

Lido-Flipper

Loto, Nembo e Similari*

Augusto

S. Andrea

Baldo

Roma

Arborio-Volano

Carnaroli

Thaibonnet-Gladio

Arborio 1950 2000 1950 2000

Roma 1450 1500 1450 1500

Baldo 1275 1324 1275 1324

Ribe/Loto e sim. 765 805 765 805

S. Andrea 1385 1425 1385 1425

Thaibonnet e sim. 645 695 645 695

Vialone Nano 1950 2000 1950 2000

Padano-Argo 1350 1500 1350 1500

Lido e similari 730 770 730 770

Originario Comune 855 905 855 905

Carnaroli 1950 2000 1950 2000

Parboiled Ribe 865 905 865 905

Parboiled Thaib. 775 795 775 795

Parboiled Baldo 1405 1435 1405 1435

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

25/8/2015Min Max

*Prezzo massimo riferito alla varietà Loto - (1) nominale

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Importazioni Italia Esportazioni Italia

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Merate (LC) - via Campi 29/Ltel 039.99.89.1 - fax 039.99.08.028

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320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

320 43 25 359 Paola Castagna Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

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Page 16: Risicoltore Settembre 2015

16 SETTEMBRE 2015THEVAN

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