Il Pungolo n. 127
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Periodico del Comitato di Quartiere Nuove Alleanze Roma Nord Ovest Casalotti - Selva CandidaAnno XXVI - n. 127 - Marzo/Aprile 2016 - [email protected] - [email protected]
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Continua a pag 10
ASSEMBLEA GENERALE DEL COMITATO DI QUARTIERE N.A.R.N.O.
DOMENICA 15 MAGGIO ORE 10.00
VIA MORSASCO 9L’onestà è lodata da tutti, ma muore di freddo.“ Giovenale
A sei mesi dall’incontro pubblico i cancelli dell’area verde sono ancora chiusi ai cittadini
PARCO DI RISERVA GRANDE: SI AVVICINA L’APERTURA?
La Soprintendenza ha autorizzato l’ultimazione del progetto già da due mesi, ma ad oggi il cantiere è ancora fermo come un anno fa.Del contenzioso fra le due ditte ag-giudicatrici non si hanno notizie. Intanto i marciapiedi, frutto dei lavori della prima ditta, non sono stati ulti-mati e generano pericoli per i pedoni che li utilizzano.
Nel nuovo Piano Finanziario è previsto un aumento complessivo dei costi ma, allo stesso tempo, una riduzione media del 2% della Tariffa sui Rifiuti. Quel che non convince, però, è che la riduzione sarà applicata a tutte le utenze e non solo a quelle coperte dal servizio di Porta a Porta. Un’occasione mancata per premiare chi contribuisce ad una raccolta virtuosa.
Via Boccea: cantiere in stato di abbandono
Ama: approvato il Piano Finanziario per il 2016
LANDONIO a pag 14 VENA a pag 8
Il prossimo 20 Aprile scadranno i termini per la candidatura, tra-mite Avviso Pubblico, di soggetti
interessati all’affidamento dell’area verde di Via Riserva Grande, otto et-tari compresi fra i quartieri di Selva Candida e Selva Nera.Questo Avviso è in realtà il secondo proposto dall’Amministrazione Mu-nicipale, dopo che il primo, scaduto lo scorso 30 Marzo, è andato deserto.Sono passati ormai sei mesi dall’in-contro pubblico tenutosi all’interno del Parco, in cui le Istituzioni ed il Consorzio Nomentum I avevano in-contrato i cittadini e garantito l’aper-tura per Gennaio 2016. La data era evidentemente utopica ed infatti decidemmo di dare un’in-formazione più realistica, procrasti-nando il tutto all’interno dei mesi primaverili. Ma siamo sicuri che, ammesso che si trovi un soggetto af-fidatario attraverso questo nuovo Av-viso Pubblico, il Parco possa aprire prima di Giugno?
di Giuseppe Strazzera
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3IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG
Un popolo che contagia la speranza
Abbiamo incontrato padre Aure-lio D’Intino, il nuovo parroco di Sante Rufina e Seconda. Padre Aurelio è un religioso del-la Congregazione dei Passio-nisti, e insieme al vice parroco Akazor Pius Ononuju, al supe-riore della comunità religio-sa padre Leonello Leidi e allo studente passionista Francesco Pagliaroli, ha la cura pastorale della storica parrocchia di Piaz-za S.Gemma. Prima di arrivare a Roma era rettore del Santuario di San Gabriele dell’Addolorata vicino Teramo, fino al suo in-gresso nella parrocchia romana lo scorso 31 Ottobre.
Padre Aurelio, lei proviene da una piccola realtà di monta-gna, cosa ha trovato nella peri-feria di Roma?Posso dire che a San Gabriele eravamo proprio in un’“isola del Gran Sasso” (è il nome del comune dove ha sede il santua-rio - ndr). Qui con una comu-nità di circa 15 mila abitanti sono approdato su un continen-te (sorride). Scherzi a parte. Al mio arrivo ho trovato una casa accogliente, e di questo vorrei
ringraziare la gente, disponibile con me fin dall’inizio. Una casa molto ben tenuta, merito di chi mi ha preceduto, padre Stefano Soresina e padre Federico Piroz-zi. Non conoscevo direttamente padre Federico, ma dai racconti delle persone e dei miei confra-telli ho l’immagine di un grande uomo. Una persona attenta a tut-ti, in grado di parlare a chiunque. Un vero sacerdote. Raccolgo quindi una bella eredità che non nascondo essere piena di sfide.
Sarebbe a dire?È una realtà complessa con tante storie differenti. Con molte ri-sorse ma anche difficoltà. I miei nuovi parrocchiani, ma direi tut-te le persone del quartiere, mi hanno mostrato un grande senso di appartenenza. È evidente che quello che una volta era un ag-gregato d’immigrati provenienti da zone diverse del paese è di-ventato una comunità con una sua fisionomia ben definita. La gente è cordiale e capace di aiu-tarsi a vicenda, con una grande voglia di camminare insieme. Le difficoltà d’altro canto sono quelle che vive tutta la nostra
società e qui, nella periferia, sono forse più evidenti. Prima fra tutte la disoccupazione che colpisce giovani e adulti. Arrivare alla fine del mese per molti è un’impresa. Ma le fatiche delle famiglie sono anche di altro genere. Accanto a si-tuazioni di fragilità nel rapporto tra
marito e moglie emerge una difficoltà dei genitori nel comunicare con i loro ragazzi.Vorrei poi aggiungere, per quel poco che ho vi-sto finora, una diffusione preoccupante del gioco d’azzardo. Il fenomeno della ludopatia sta met-tendo a dura prova la se-renità di molti singoli e delle persone loro vicine.
Cosa può fare la comu-nità cristiana? Quello che continua-mente ci suggerisce Papa Francesco, dobbiamo es-sere tutti missionari. Non possiamo aspettare che le persone vengano in chie-sa ma andare fuori sulla strada per incontrarle, entrare nelle storie di sof-ferenza ed essere presenti con umiltà. Non è facile venire a chiedere aiuto ma se ci si accosta agli al-tri portando una speranza, quella del Vangelo, nasce la fiducia ed è possibile iniziare un percorso di vera amicizia. Per rispon-dere a queste difficoltà ci impegniamo offrendo percorsi educativi attra-verso la catechesi, l’ora-torio e l’attività sporti-va, e poi la Caritas fa il possibile per rispondere ai tanti bisogni. Grazie a una giovane parrocchia-na abbiamo anche atti-vato un centro di ascolto psicologico. Ma stare in mezzo alla gente signifi-ca anche scoprire conti-nuamente tante ricchez-ze che possono essere “messe a giro”, come si suol dire, divenendo pa-
trimonio non solo per la parrocchia ma per tutta la comunità locale.
Sembra che già conosca bene il territorio...Ho girato molto grazie anche all’aiuto delle per-sone. E raggiungendo i punti più distanti della parrocchia ho constatato alcune difficoltà urbani-stiche. I mezzi pubblici sono un primo grande problema. Sono sottodi-mensionati rispetto alle esigenze di Casalotti. Ad esempio per raggiungere la chiesa dalla zona del-le Cerquette Grandi sul-la Storta, distante pochi minuti di macchina dalla parrocchia, bisogna uti-lizzare due mezzi pubbli-ci e fare una bella salita a piedi. Ma la preoccu-pazione più grande, per tacerne altre, è la piazza di Porcareccia. I locali della parrocchia danno direttamente sulla stra-da. Durante le attività la gente ci si riversa perché non ha altro spazio a di-sposizione, con il rischio che la circolazione delle auto provochi incidenti, spesso si è sfiorata la tra-gedia. L’amministrazione deve portare ad esecuzio-ne quanto già previsto, congiungere via di Santa Gemma con via di Forno Saraceno e chiudere la piazza al traffico.
Progetti per il futuro?Il desiderio di continuare a crescere insieme come un popolo che contagia la speranza.
di Simone Ciampanella
L’INTERVISTA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Intervista a padre Aurelio D’Intino, nuovo parroco di Sante Rufina e Seconda.
PADRE AURELIO D’INTINO
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4 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG
Italia solo in alcune re-gioni (tra queste anche il Lazio).
Anche se la patologia ri-sulta riconosciuta in am-bito regionale, ciò non basta per poter interve-nire in modo efficace sui soggetti interessati. L’intervento del Ministe-ro della Salute, a livello nazionale, sarebbe l’ide-ale per consentire l’ade-guamento delle strutture ospedaliere, le quali di-verrebbero fruibili anche ai malati di “MCS”.I costi, a causa delle nu-
esami allergologici e psi-chiatrici.La sua vita è totalmente cambiata rispetto a dieci anni fa. L’alimentazione è rigo-rosamente biologica, si serve di particolari cot-ture ed i contenitori del suo cibo devono essere sempre sanificati. Così come gli abiti, più volte trattati con bicarbonato, e la sua abitazione che rappresenta l’ambiente in cui passa la maggior parte del tempo.In sintesi è costretta al quasi completo isola-mento al fine di evitare gravi reazioni.La “Sensibilità Chimica Multipla” è una malattia a forte impatto ambienta-le, riconosciuta in molti paesi esteri, mentre in
Per circa il 5% della popolazione esiste un ecosistema to-
talmente diverso da quel-lo che circonda il restante 95%. Coloro che lo abi-tano sono i malati invisi-bili, affetti da una patolo-gia chiamata “Sensibilità Chimica Multipla” an-che nota con l’acronimo “MCS”. Il campo su cui agisce è amplissimo, in molti casi non ha limiti, ed invade ogni spicchio della quotidianità.Si tratta di una patologia immunotossica infiam-matoria, multisistemica ed organica, dagli esiti fortemente invalidanti.La malattia si scatena in seguito ad importan-ti esposizioni a sostanze chimiche o tossiche, pro-ducendo nel tempo una totale assenza di soppor-tazione, anche per pro-dotti di uso comune.I sintomi sono i più di-sparati e variano a secon-da della sensibilità del soggetto.
Abbiamo incontrato Ma-ria Sbrescia, una donna di 44 anni che vive nella periferia Nord Ovest di Roma, nel quartiere di Pantan Monastero.
Sensibilità Chimica Multipla, quando l’ambiente che ti circonda ti costringe all’isolamento
SCUOLA E SANITÀ
UN SOGNO PER MARIA
IL RAPPORTO CONLA SOCIETÀ
di Arianna Sacchinelli
Conosciamo Maria Sbrescia, una giovane donna del territorio che convive con la Sensibilità Chimica Multipla da quasi dieci anni.
Dopo le prime avvisa-glie, che risalgono ad otto anni fa, Maria è stata costretta a lasciare il suo lavoro da parrucchie-ra. I suoi disturbi erano sempre più frequenti e si manifestavano nei modi e nelle occasioni più im-prevedibili.La patologia ha progres-sivamente trasformato il corpo di Maria tanto da rendere il suo peso pari a 28 Kg.Giungere ad una diagno-si certa, per i soggetti affetti dalla “Sensibilità Chimica Multipla”, non è mai semplice. Anche nel suo caso, Ma-ria Sbrescia ha dovuto at-tendere ben cinque anni prima di capire di cosa si trattasse, sottoponendosi contemporaneamente ad
merose necessità che ri-chiede una malattia così complessa, sono altissi-mi.Maria racconta che, oltre le difficoltà incontrate a livello burocratico, la sua condizione risulta com-plicata anche a livello sociale. Il territorio che la circon-da è avvolto da una sot-tile nube di scettisismo e spesso chi la circonda confonde i suoi malesseri con problemi psichici. Maria spiega che vor-rebbe essere compresa, accettata ed aiutata dalla comunità, sia civile che religiosa, di cui è parte con il desiderio di essere
appoggiata in questa sfi-da difficile. Nonostante le difficoltà affrontate dai malati per la quotidiana integrazio-ne, è evidente che,il cre-scente isolamento rende-rebbe ancora più grave una patologia già com-plessa. Per tale motivo, nono-stante le oggettive diffi-coltà, è importante prati-care l’inclusione sociale ed adeguare l’ambiente circostante anche per co-loro i quali, non per scel-ta, si ritrovano ai margini della nostra comunità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A fianco: Maria Sbrescia, costretta dalla patologia a spostarsi sempre con una mascherina, per il filtraggio dell’aria.Sotto a sinistra: uno dei gadget con i quali Maria cerca di recuperare fondi per il sostegno delle spese;Sotto a destra: la pagina Facebook “Un sogno per Maria”, con la quale aggiorna i suoi amici dando indicazioni anche su come poterla sostenere.
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pavimentazione del resto dell’edificio arriverà a poche settimane dall’apertura.Con molta probabilità la struttura sarà pronta ad Ago-sto, quindi con un piccolo anticipo rispetto all’inizio del prossimo anno scolastico.L’unico aspetto che genera ancora incertezze rispetto all’apertura, è quello relati-vo ai collaudi degli impianti, propedeutici per l’agibilità
totale della scuola.Sarà importante quindi, come suggerito dalla UOT Munici-pale, procedere con un’ac-quisizione anticipata di stral-ci funzionali, per far si che vengano effettuate per tempo tutte le verifiche del caso ed i collaudi da parte delle auto-rità competenti.Dal fronte iscrizioni, invece, è possibile misurare l’impor-tanza dell’istituto, atteso dal
territorio da oltre 40 anni.Sono 93 i bambini per conto dei quali i genitori hanno ri-chiesto l’iscrizione alla clas-se prima. E non è da esclude-re che si possa formare anche qualche II e qualche III. La Scuola Elementare è il primo servizio che il comu-ne rende a questa periferia, e questo investimento verrà ricompensato con:• un risparmio notevole sul
servizio di trasporto sco-lastico;
• un aumento dei posti di-sponibili per le scuole dei due Municipi XIII e XIV;
• un miglioramento, anche se relativo, delle condi-zioni di viabilità nelle ore di punta, poichè una par-te del traffico viaggerà in senso opposto all’attuale.
Attendiamo fiduciosi.
SCUOLA E SANITÀ
Si concretizza sempre più la possibilità che la Scuola Elementare di
Selva Candida apra i battenti per il prossimo Settembre: la realizzazione procede come da programma e la struttura è ormai quasi ultimata.Il lavoro sulle aule, dopo la predisposizione degli im-pianti, si è spostato sulla pittura degli esterni e degli interni; la struttura esterna della palestra, con il gran-de tetto in legno lamellare è ormai ultimata, mentre la
di Marco Verachi
Elementare S. Candida: iscritti 93 bambini alla classe prima.Si attende l’aperturaSono 4 le classi prime formate dopo l’apertura delle iscrizioni. I lavori proseguono senza impedimenti. La struttura è quasi ultimata.
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A fianco: l’avanzamento dei lavori per i locali
che ospiteranno la palestra.
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SCUOLA E SANITÀ
di Marco Verachi
Tenuta San Mario, ancora problemi per la sicurezzaLa sosta del trasporto scolastico è impedita dalla segnaletica verticale e dai cassonetti per il PAP.
nitori della raccolta differen-ziata, sistemati poco prima del muro di cinta dell’edificio, compromettono la sosta dello scuola bus.Spostare definitivamente la segnaletica e trovare una solu-zione per i cassonetti, agevo-lerebbe la fermata dello scuola bus, ma non risolverebbe il tema legato alla viabilità della Via Boccea.
messo di adeguare parte del progetto originale del Dipar-timento Mobilità e Trasporti e dell’Agenzia per la Mobilità, ma alcuni problemi restano ancora irrisolti.La nuova segnaletica verticale di attraversamento pedonale, ricade proprio di fronte all’en-trata utilizzata dai bambini che usufruiscono del trasporto scolastico ed i diversi conte-
La soluzione migliore, infatti, resterebbe lo spostamento del muretto di cinta, pa portare in-dietro di circa un metro.I disagi però non finiscono qui. I genitori infatti lamenta-no la mancanza di un parcheg-gio capace di ospitare tutte le autovetture che, durante le ore di entrata e di uscita, rimango-no in attesa a ridosso del ciglio stradale.
Infine c’è il tema della pulizia del cortile esterno, che ad oggi non risulta essere in carico a nessun ente.Per questo vengono organiz-zate giornate di pulizia dagli stessi genitori, come quella del 20 Marzo scorso, che ha permesso di restituire al corti-le esterno un decoro degno di una scuola elementare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nell’edizione di No-vembre/Dicembre del Pungolo, si è trattata
la tematica relativa alla sicu-rezza e all’accessibilità della scuola di Tenuta San Mario, situata sulla Via Boccea nei pressi del quartiere di Monti dell’Ara Valle Santa.Le ripetute segnalazioni dei genitori avevano messo in evidenza come il nuovo mar-ciapiede, realizzato a segui-to dell’intervento di messa in sicurezza degli stalli delle fermate del Trasporto Pubbli-co, impediva l’accesso diretto degli studenti alla scuola, una volta scesi dallo scuola bus.Le segnalazioni hanno per-
A fianco: la segnaletica verticale ed i cassonetti che
impediscono l’accostamento del pullman del trasporto
scolastico ed i conseguenti disagi per la viabilità
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Il Lupo Appenninico torna ad abitare la periferia romana, nel Parco di Castel di GuidoDa circa tre anni si susseguono avvistamenti con fototrappole e campionamenti di residui organici che attestano la presenza del Canis Lupus Italicus alle porte della Capitale.
Un giorno di ormai quasi due anni e mezzo fa, per puro caso, in una delle
trappole fotografiche usate per gli studi ed i controlli dell’area, è comparsa una foto di un anima-le che, anche se sembra strano, cambiò davvero la storia indivi-duale di molti volontari dell’Oa-si LIPU a Castel di Guido. Si trattava di un Lupo appennini-co (Canis lupus italicus), ripreso all’alba di una giornata di inizio estate del 2013. Da allora è partito un progetto di ricerca per capire come facesse un lupo a vivere in un ambien-te che era certamente naturale, selvatico, ricco di foreste e mac-chie, ma che allo stesso tempo era a soli 15 Km da una città ca-otica come Roma. Da allora sono passati quasi tre anni, e il monitoraggio dei vo-lontari sta portando a compren-dere quanto Castel di Guido ed il Litorale Romano siano aree di fondamentale importanza nell’e-
spansione della specie Lupo in Italia. Sono almeno tre i lupi passati in questi anni (in momenti di-versi) a Castel di Guido e nelle aree limitrofe (Romolo, Numa e Aurelia i loro nomi), due maschi e una femmina in dispersione (analisi genetiche su campioni biologici hanno rivelato queste preziose informazioni), in cerca di un nuovo territorio da colo-nizzare. Forse in movimento da Braccia-no, forse dalla Tolfa, sicuramen-te in movimento naturale verso una destinazione nuova.
A differenza di quanto le voci po-polari raccontano, il lupo sta rico-lonizzando molti territori da cui era scomparso secoli fa in maniera del tutto naturale, senza alcun interven-to o aiuto umano. Un lupo in cerca di compagno/a e di un territorio può muoversi per centinaia di Km in po-che settimane. Così ha ricolonizzato gran parte dell’Appennino, delle Alpi e, ora, zone collinari ai margini di grandi città. La presenza di questa specie in un ecosistema è preziosissima. Il lupo è in grado di regolare le spe-cie-preda (ungulati in primis) e di permettere quindi al bosco di rige-nerarsi, senza subire danni da una densità troppo elevata di erbivori. Inoltre la sua presenza è segnale di un ambiente integro e sano, dove tut-te le componenti sono in equilibrio, e anche i predatori naturali hanno un
loro spazio. Il lupo è però anche fonte di preoccupa-zioni, soprattutto di alle-vatori che vedono nel suo ritorno un pericolo per il loro bestiame. Se questo è certamente vero, è altrettanto vero che una protezione adeguata del bestiame (con cani e recinzioni anti-lupo) an-nulla il pericolo. E c’è da dire che nell’analisi degli escrementi da noi rinve-nuti, il 99% della dieta del lupo nei nostri ambienti è composta da cinghiale. Prova del fondamentale ruolo che quest’animale sta riguadagnando, passo dopo passo, negli ambien-ti unici dell’Oasi e del Li-torale Romano. Questa nuova immen-sa ricchezza che l’Oasi LIPU Castel di Guido custodisce tra i suoi bo-schi, premia il lavoro che i volontari svolgono per la tutela e la salvaguar-dia di questo importante
patrimonio naturale della periferia romana.[Fonte Oasi LIPU Castel di Guido].L’Oasi LIPU Castel di Guido, oltre alle attività di custodia del patrimonio naturalistico, organizza anche incontri ed eventi allo scopo di promuovere e valorizzare l’area.Il prossimo 24 Aprile ad esempio, si svolgerà la Festa delle Oasi LIPU. In occasione dell’evento ci saranno: escursioni nella natura, liberazioni di ani-mali curati al Centro di Recupero LIPU di Roma, birdwatching per ricono-scere gli uccelli selvatici, degustazione e acquisto di prodotti tipici con il coin-volgimento dell’Azienda di Castel di Guido e le al-tre Cooperative Agricole locali, all’insegna del tu-rismo enogastronomico e ambientale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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due risultati negativi:1. non viene individuato il
vero responsabile, il quale potrà continuare a non im-pegnarsi nella giusta sud-divisione dei rifiuti, senza correre il rischio di pagare per intero la multa;
2. è possibile che qualche al-tro condòmino segua l’e-sempio, con un effetto ne-gativo per l’intero sistema Porta a Porta.
Fortunatamente i cittadini che si adoperano per un buon ri-sultato della raccolta differen-ziata Porta a Porta rappresen-tano ancora la maggioranza. Andiamo allora ad analizzare i risultati del loro impegno at-traverso i dati della raccolta dello scorso anno, forniti da AMA.Nel 2015 sono state raccolte attraverso il PAP oltre 706.000
ELETTROSMOG E AMBIENTE
di Niccolò Vena
tonnellate, che rappresenta-no il 41% del totale dei rifiuti conferiti, quantificati in circa 1.708.000 tonnellate. I conferimenti maggiori sono quelli rappresentati da Carta/ Cartone e Organico/Verde, che insieme valgono oltre i 2/3 del totale, rispettivamente con 244.609 e 230.602 tonnellate. Seguono con 109.609 tonnel-late i rifiuti non riciclabili, ov-vero il 15,5% della raccolta. Un risultato importante, per-chè permette di quantificare il beneficio del Porta a Porta come sistema, in grado di ri-durre di oltre l’80% i rifiuti da destinare a discarica.Il multimateriale (plastica e metalli), ovvero la parte pre-giata dal punto di vista econo-mico, mantiene la doppia cifra (12%) con 84.744 tonnellate.Chiude la raccolta la compo-nente vetro che, considerato il peso specifico del materiale, raggiunge solo il 5,2% del to-
tale, con 36.737 tonnellate.
Per la componente vetro si po-trebbe accennare ad un ragio-namento. Considerato che le campane stradali ad oggi sono di fatto un fallimento, dovuto all’inciviltà di alcuni cittadi-ni, si potrebbe considerare di inserire il vetro nella raccolta del multimateriale, magari con un cassonetto dedicato (per le utenze di tipo domestico) e non con la semplice busta come avviene attualmente. In fondo le caratteristiche fisiche della plastica, dei metalli e del vetro, permetterebbero co-munque una separazione sem-plice nella fase successiva alla raccolta e la quantità di vetro conferito è stato dimostrato essere del tutto marginale.
Approvato lo scorso 19 Febbraio il Piano Fi-nanziario del servizio
di «Gestione dei rifiuti urbani di Roma Capitale e la deter-minazione delle misure della Tassa sui Rifiuti (Ta.Ri.) per l’anno 2016».
Rispetto al 2015, per il quale si prevedeva un prelievo a carico degli utenti di 776.106.464,00 euro, per il 2016 è stato pre-visto invece un prelievo di 777.791.840,00 euro. Nonostante l’aumento com-plessivo dei costi, però, nella deliberazione di approvazione del Piano, è prevista una ridu-zione media della tariffa del 2%. La riduzione è il risultato di un aumento della base im-ponibile (ovvero del numero di utenze) stimata nell’ordine dei 20 milioni di euro e di un efficientamento (ovvero una riduzione degli sprechi) di 60 milioni di euro. Se veramente si applicherà una riduzione della tariffa lo sapremo solo dopo l’emissio-ne delle bollette. Per ora quel che non convince è che l’e-ventuale riduzione verrà appli-cata in media a tutti gli utenti, quando sarebbe stato opportu-no ripartire l’eventuale rispar-mio solo fra gli utenti che oggi sono coperti dal servizio Porta a Porta, poichè è grazie al loro “lavoro“ che AMA ha ottenu-to dai consorzi di recupero 17 milioni di euro nel 2015 ed ot-terrà quasi 20 milioni di euro nel 2016.Un’occasione persa per pre-miare chi contribuisce alla cura dell’ambiente ed alla corretta differenziazione dei rifiuti.
Un altro motivo per cui si do-vevano premiare con la ridu-zione della tariffa solo que-gli utenti coperti dal servizio di Porta a Porta, è che questi
ultimi sono gli unici a cui si può contestare un errato con-ferimento, con conseguente multa, che rappresenta, anche se indirettamente, un aumento della spesa per il servizio.A tal proposito ci è stata con-segnata in redazione la copia di una multa emessa ai danni di un condominio in zona Sel-va Candida.Ai condòmini viene contesta-to «l’errato conferimento del-le diverse frazioni di rifiuto», con il dettaglio delle irrego-larità rilevate all’interno del sacchetto. Nonostante sia pro-babile che l’infrazione esista (anche se bisogna ammettere che non vi era nessun condòm-ino al momento del controllo), per come è oggi strutturata la raccolta Porta a Porta, non è in ogni caso possibile risalire al proprietario del sacchetto in-criminato. Dunque che si fa? Si multa l’intero condominio, ottenendo in un colpo solo ben
Ama: approvato il Piano Finanziario 2016Nonostante un aumento complessivo dei costi è prevista una riduzione media del 2% della Tariffa sui Rifiuti. Ma la riduzione sarà applicata a tutte le utenze e non solo a quelle coperte dal servizio di Porta a Porta. Un’occasione mancata.
I RISULTATI DEL 2015
LA COMPONENTE VETRO
LE NOVITÀ
LA QUESTIONE MULTE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A fianco: una delle tante campane prese d’assalto da
alcuni cittadini incivili.Sotto: il grafico del
conferimento del Porta a Porta nel 2015, suddiviso
per le varie frazioni
MAGGIO 2016 VIA/PIAZZA
UNA VOLTA TERMINATO IL REPORT SCANSIONARE ED INVIARE ALL’INDIRIZZO E-MAIL: [email protected]
UNA VOLTA TERMINATO IL REPORT SCANSIONARE ED INVIARE ALL’INDIRIZZO E-MAIL: [email protected]
MUNICIPIO
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LUN 2 MAR 3 MER 4 GIO 5 VEN 6 SAB 7
LUN 9 MAR 10 MER 11 GIO 12 VEN 13 SAB 14
LUN 16 MAR 17 MER 18 GIO 19 VEN 20 SAB 21
LUN 23 MAR 24 MER 25 GIO 26 VEN 27 SAB 28
GIUGNO 2016 VIA/PIAZZA
MUNICIPIO
MER 1 GIO 2 VEN 3 SAB 4
LUN 6 MAR 7 MER 8 GIO 9 VEN 10 SAB 11
LUN 13 MAR 14 MER 15 GIO 16 VEN 17 SAB 18
LUN 20 MAR 21 MER 22 GIO 23 VEN 24 SAB 25
LUN 27 MAR 28 MER 29 GIO 30
LUN 30 MAR 31
10 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG
Due anni fa, quando si aprì ufficialmente il discorso dell’Affidamento, il Comitato di Quartiere N.A.R.N.O. ma-nifestò la sua disponibilità, a patto che le istituzioni fossero state in grado di garantire:• l’esenzione dalle respon-
sabilità dirette e indirette all’interno dell’area;
• la fruibilità; • l’accessibilità degli spazi;• la gestione delle utenze.È evidente che se il Comitato non ha risposto al primo Av-viso Pubblico è perchè le con-dizioni previste non andavano verso questa impostazione.Il nuovo Avviso è stato modi-ficato sotto alcuni aspetti ed il Comitato N.A.R.N.O. de-ciderà, all’interno del proprio Consiglio Direttivo, prima della nuova scadenza, se pre-sentare o meno la sua candi-datura.
Ammesso che con questo nuo-vo Avviso Pubblico si riesca ad individuare un Soggetto Affidatario, cosa accadrebbe il giorno dopo l’assegnazione?Di certo non verrà aperto il Parco, perchè una volta tro-vato il Soggetto Affidatario, la palla ritorna al Consorzio Nomentum I, che dovrà prov-vedere prima dell’apertura:• all’installazione del gab-
biotto, che si spera possa esser diverso dal semplice container;
• alla realizzazione di due campi da bocce;
• alla posa dei giochi per l’area dedicata ai bambini;
• alla recinzione dell’area di sgambamento per i cani;
• alla messa in opera dell’impianto di irrigazio-ne, con il ripristino del ca-sotto dedicato alla pompa
ELETTROSMOG E AMBIENTE
Parco di Riserva Grande: si avvicina la reale apertura?Pubblicato il nuovo Avviso Pubblico, dopo che il primo è andato deserto. In caso venga trovato un Soggetto Affidatario resta comunque da attendere la fine della realizzazione degli impianti e la consegna dell’area.
Segue dalla Prima Pagina
IN CASO DI AFFIDAMENTO
IL NUOVO AVVISO PUBBLICO CON SCADENZA 20 APRILE
AVVISO PUBBLICO PER MANIFESTAZIONE D’INTERESSE PER L’ADOZIONE DELL’AREA A VERDE DI VIA DELLA RISERVA GRANDE
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Premessa
Il Municipio XIV di Roma Capitale intende promuovere, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale come già sperimentato dagli Organi Centrali dell’Amministrazione Capitolina, in particolare il Dipartimento per la Tutela Ambiente e Verde, iniziative di partenariato tra il pubblico ed il privato per le attività di cura di alcune aree verdi municipali restituendo le stesse alla migliore fruibilità da parte dell’utenza in generale;
che nell’ambito della Convenzione Urbanistica, rep. N. 37737/19456 del 2005, stipulata tra l’Amministrazione Capitolina ed il Consorzio Nomentum I era previsto che le opere realizzate a scomputo dell’intervento privato n. 6 del Programma di Recupero urbano Palmarola – Selva Candida restassero a carico del soggetto attuatore fino al termine di due anni a decorrere dal collaudo finale;
che nel corso di apposita riunione tenutasi presso la U.O. Riqualificazione Urbana del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica -‐ Direzione Trasformazione Urbana, la possibilità di affidare la custodia e guardiania del parco a cooperative o comitati di quartiere presenti sul territorio è stata valutata positivamente dai partecipanti (Assessorato Trasformazione Urbana; Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica; Dipartimento Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione; Dipartimento Tutela Ambiente; Municipio; Consorzio Nomentum I );
che è in corso di definizione il procedimento finalizzato alla consegna anticipata dal Consorzio Nomentum I al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, che lo trasferirà al Dipartimento del Patrimonio e per esso al Municipio XIV;
che appare opportuno, nelle more, procedere all’individuazione di un soggetto al quale affidare, dopo la consegna al Municipio, la custodia e la guardiania del parco, in forma volontaria e senza oneri per l’amministrazione;
che con Direttiva di Giunta del Municipio XIV del 26.10.2015 è stato conferito mandato al Direttore di Direzione Tecnica di provvedere alla predisposizione ed alla pubblicazione di un avviso di manifestazione di interesse, finalizzato all’individuazione di un soggetto, nell’ambito delle associazioni di cittadini e dei comitati di quartiere, al quale affidare la custodia e guardiania dell’area verde di via della Riserva Grande, in forma volontaria e senza oneri per l’Amministrazione;
Che il Municipio intende operare in conformità alle linee guida adottate con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 207 del 9 luglio 2014 in materia di “adozione di aree verdi” di Roma Capitale per le aree in consegna al Dipartimento Tutela Ambiente;
che possono costituire soggetti adottandi Organismi, Enti, Associazioni, Associazioni di Associazioni, Comitati Cittadini, Persone Fisiche che evidenzino un interesse alla manutenzione dell’area per finalità dichiaratamente no – profit;
di sollevamento;• alla sistemazione degli
accessi “abusivi”, come quello in prossimità del cancello;
• alla posa degli arredi ac-cessori, come panchine, cestini, fontanelle;
• Infine, prima della con-segna vera e propria, allo sfalcio del verde orizzon-tale e alla potatura di quel-lo verticale.
È possibile credere che il tut-to venga realizzato e, cosa più importante, consegnato, prima della fine della primavera, ma è altrettanto possibile credere il contrario.L’augurio migliore è che si possa comunque giungere quanto prima all’apertura di quest’area verde, uno dei pri-mi servizi secondari di cui po-trebbe benificiare la periferia, che, fino ad oggi, ha visto arri-vare solo cemento.
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ELETTROSMOG E AMBIENTE
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ROMA COMUNE
di Niccolò Vena
Prosegue l’iter del Piano Regolatore degli Impianti PubblicitariUna Deliberazione del Commissario Straordinario sblocca lo stallo imposto da un ricorso al T.A.R.
Su questo cavillo burocratico si è concentrato l’unico ricorso accolto dal tribunale.L’attuale impostazione dei piani di localizzazione sarebbe stata quindi illegittima, salvo che l’Assemblea Capitolina non l’avesse ratificata, ma, dato lo scioglimento anticipa-to dell’amministrazione, la si-tuazione si era arenata.Rappresentando entrambi gli
50 del 2014.I ricorsi sono stati per la mag-gior parte respinti dalla sen-tenza del T.A.R. dello scorso Gennaio. Il tribunale ha infatti dichia-rato legittimi i provvedimenti del Comune, che prevedono il cambiamento di formato dei cartelloni SPQR e la divisione della città in lotti, che servi-ranno ad indire i futuri bandi di gara, attraverso i quali so-stituire l’affidamento tramite concessioni con scadenza.Tali provvedimenti secondo i giudici del T.A.R. sarebbero dovuti spettare all’Assemblea Capitolina anziché, come suc-cesso, alla Giunta.
organi (Assemblea e Giunta Capitolina) però, il Commis-sario Straordinario è potuto intervenire, come richiestogli da numerosi comitati ed asso-ciazioni cittadine, approvando la Riforma secondo le prescri-zioni del T.A.R., annullando di fatto la sentenza.A questo punto si dovrà termi-nare il processo di partecipa-zione popolare (come previsto
dall’art. 32 del Piano Rego-latore degli impianti pubbli-citari) in tutti e 15 Municipi di Roma Capitale e recepire eventuali proposte e osserva-zioni dei cittadini, da sottopor-re ad un futuro e nuovo Orga-no Deliberante.
A cavallo tra fine Mar-zo ed inizio Aprile, il Commissario Straor-
dinario di Roma Capitale ha firmato la Deliberazione n. 19, grazie alla quale si è sbloccato l’iter per la riforma degli im-pianti pubblicitari.La procedura si era interrot-ta a causa di alcuni ricorsi, presentati dagli operatori del settore, al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) con i quali è partita una cau-sa sull’illegittimità del P.R.I.P. (Piano Regolatore Impianti Pubblicitari), del Regolamen-to sulle Affissioni e di diversi documenti transitori, come la Del. 425/2013 o le Del. 49 e
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URBANISTICA E VIABILITÀ
Delocalizzazione degli Autodemolitori di Roma: pronta la proroga oltre il 30 AprileNonostante il termine inderogabile fissato dalla D.D. 1448 dello scorso Dicembre, non si è raggiunto anco-ra alcun accordo con gli operatori del settore.
di Giuseppe Strazzera
Si allungano oltre il 30 Aprile i ter-mini per l’attua-
zione del «Programma di delocalizzazione e/o stabilizzazione dei cen-tri di autodemolizione e rottamazione». È quanto emerge dalla riunione dello scorso 8 marzo, fra il Dipartimento Tutela Ambiente di Roma Ca-pitale e le associazioni degli autodemolitori.Il termine “inderogabi-le” era stato fissato con la D.D. 1448 del 24 Di-cembre 2015 ma, come scritto nell’ultimo nu-mero, era scontato che si sarebbe arrivati ad una nuova proroga dei tempi.Nella stessa determina-zione dirigenziale erano state anche indicate le 14 aree, compatibili con le destinazioni urbani-stiche del P.R.G., dove
ricollocare buona parte degli impianti.Delle 14 aree individua-te, come descritto nel-la scorsa edizione del Pungolo, 4 ricadrebbe-ro nella periferia Nord di Roma e almeno 3 di queste presentano pro-blematiche oggettive di rilievo.L’area n. 1, Via della Storta, è stata per buona parte utilizzata per la re-
alizzazione del “Piano di Zona B48 Colle Fiorito” e presenta gravi criticità, già allo stato attuale, per lo smaltimento delle ac-que meteoriche.L’area n. 2, Via di Boc-cea, è immersa nel verde della campagna romana, in una zona a vocazione agricola e ricettiva, cir-condata da reperti arche-ologici importanti, come le Catacombe dei Santi
Mario e Marta ed il Ca-strum Boccea.L’area n. 8, Via di Ca-sal Selce, rappresenta il confine dell’Agro ro-mano occidentale, ri-conosciuto dal MIBAC e dalla Regione Lazio come «zona del Fosso della Quistione e Tenu-ta della Massa Gallesi-na», e presenta anch’es-sa gravi criticità per lo smaltimento delle acque
meteoriche, che andreb-bero tralaltro ad insistere sullo stesso bacino d’esi-to previsto per l’area n. 1, ovvero quello del Rio Galeria.L’unica area idonea, ri-spetto al Programma di delocalizzazione, è la n. 9 sita in Via della Ma-glianella. Il perimetro è compreso all’interno di una zona a vocazione industriale, lontana dalle abitazioni e facilmen-te raggiungibile sia dal G.R.A. che dall’Aurelia.Che molte aree, delle 14 indicate nella D.D. 1448, evidenziassero diversi limiti urbanistici e strut-turali era prevedibile. Adesso sembra se ne sia
accorto anche il Comune di Roma Capitale che, a detta degli operatori in-tervenuti nell’ultima ri-unione dello scorso 15 Marzo, ha ridotto le aree a 7, anche se non è stato ancora pubblicato nessun documento ufficiale.Quel che è certo, invece, è che gli operatori non hanno alcuna intenzione di anticipare le spese per la progettazione dei nuo-vi centri nelle aree indi-cate, senza avere la cer-tezza di poter realizzare quanto progettato.E nell’attesa la soluzione più semplice resta, e pro-babilmente resterà anco-ra per molto, la proroga.
AREA DI VIA BOCCEA AREA DI VIA DELLA STORTA AREA DI VIA DI CASAL SELCE AREA DI VIA DELLA MAGLIANELLA
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esser prossima alla con-clusione.
Un anno fa, quando il fermo del cantiere diven-ne evidente, le istituzioni dissero che, per la realiz-zazione dell’ultima rota-toria, si sarebbe dovuta attendere la chiusura delle scuole e che quin-di non si sarebbe potuto procedere fino a Giugno.Quell’estate è passata e se ne sta avvicinando un’altra.Per completare l’opera però non manca solo la
nodo non è stato ancora sciolto.
È passato ormai quasi un anno, da quando la sen-tenza del Consiglio di Stato ha restituito il can-tiere alla ditta originaria-mente aggiudicataria: la “Prima Appalti”.Quest’ultima ha fat-to opposizione ad una sentenza del Tribunale Amministrativo Regio-nale (T.A.R.) che aveva accolto il ricorso della ditta seconda classifi-cata, la “Edil Moter”, consegnandoli di fatto il cantiere.Durante il periodo di at-tesa della sentenza del Consiglio di Stato, la “Edil Moter”, divenuta nuova titolare, ha rea-lizzato tutto quello che oggi esiste dell’appalto per l’allargamento della Via Boccea.Dopo il verdetto in favo-re della “Prima Appalti” però, le due ditte avreb-bero dovuto trovare un accordo per permettere ad “Edil Moter” di recu-perare le spese sostenute e alla “Prima Appalti” di riprendere i lavori.Ma in questo anno non si è ancora capito se le due ditte abbiano raggiunto effettivamente l’accor-do, o se il contezioso tra di loro è ancora aperto. Quel che è certo è che i lavori non sono ancora ripresi e che non si ri-esce a comprendere la reale motivazione di tale allungamento della so-spensione. L’unica realizzazio-ne senza interruzioni è quella della cubatura commerciale e residen-ziale privata, che sembra
Se ad Ottobre ave-vamo definito “fer-mo” il cantiere per
l’allargamento della Via Boccea, oggi non possia-mo che definirlo abban-donato.La rete rossa, che segna il perimetro delle aree di lavoro, è ormai scolorita e per i cittadini è diven-tata parte integrante del paesaggio.I marciapiedi sono an-cora incompleti, imper-corribili, con materiali di risulta e tombini aperti, creando pericoli su peri-coli ai pedoni.In questo anno di com-pleto immobilismo i nodi da sciogliere per la ripresa dei lavori sono sostanzialmente due.
La Soprintendenza Ar-cheologica del Lazio e dell’Etruria Meridiona-le, competente per ter-ritorio, ha espresso, lo scorso 18 Febbraio, «pa-rere favorevole alla pro-secuzione dei lavori».Ha però prescritto «il controllo degli scavi in corso d’opera durante le fasi di: • sbancamento per la
rotatoria;• scavi per la realiz-
zazione di eventuali nuove condutture profonde (es. siste-ma fognario) che po-trebbero scendere a livelli sottostanti gli scavi già effettuati;
• realizzazione delimi-tazione margine est della nuova strada».
Dipendesse quindi solo dalla Soprintendenza, i lavori potrebbero ripren-dere anche subito. Se ancora non sono par-titi, però, è perchè l’altro
URBANISTICA E VIABILITÀ
Via Boccea in stato di abbandono
IL PARERE DELLA SOPRINTENDENZA
LA RESTITUZIONE DEL CANTIERE
QUATTRO ANNI E OLTRE
A due mesi dall’autorizzazione della Soprintendenza e ad oltre un anno dal fermo dei lavori, il cantiere non è ancora ripartito.
di Luciano Landonio
cambiato. Quell’opera che trent’an-ni fa appariva come im-portante, oggi risulta ancora essenziale, ma, nonostante tutto, insuffi-ciente.Per ridurre il carico di traffico proveniente da Selva Candida, infatti, c’è bisogno che si realiz-zi anche un’altra opera fondamentale: la Bretel-la Cremolino-Casal del Marmo, della quale si at-tende l’inizio dei lavori dalla data di demolizio-ne degli edifici ex Alita-lia, ovvero Giugno 2010.La nuova Bretella per-
rotatoria, ma c’è da allar-gare anche il tratto di Via Boccea che, muovendosi in direzione della perife-ria, arriva fino all’inizio di Via di Selva Candida.Manca poi la sistemazio-ne dei marciapiedi già realizzati e la realizza-zione di quelli nuovi.Nella migliore delle ipo-tesi avremo davanti an-cora un anno di lavori.Sono passati più di tre anni dall’inizio effettivo dei lavori di un opera at-tesa dai cittadini da quasi trent’anni.Nel frattempo, il terri-torio è profondamente
metterebbe ai residenti di Selva Nera e Selva Candida di non dover passare per Via Boccea per raggiungere il Gran-de Raccordo Anulare, e ne ridurrebbe il carico soprattutto nelle ore di punta.Anche per questo inter-vento, però, la data della posa della prima pietra è un ancora un miraggio.
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In alto: l’incrocio della Via Boccea con Via di Casalotti, in attesa da
oltre un anno dell’intervento per la realizzazione della nuova rotatoria.
Sotto, a sinistra: la lettera della Soprintendenza che
concede il Nulla Osta alla prosecuzione dei lavori;
A fianco: lo stato di abbandono dei marciapiedi
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eventi, perché non pren-dere a modello queste realtà e colmare questo vuoto nella sicurezza dei centri abitati?
URBANISTICA E VIABILITÀ
Selva Candida: tre incidenti in poche settimane. Viabilità da rivedere
di Marco Verachi
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Lunghi rettilinei scambiati per piste di Formula Uno. Fortunatamente nessuna vittima, ma è opportuno studiare delle alternative valide all’attuale viabilità.
Di rado fra queste pagine ci siamo occupati di cro-
naca, ma quando episodi gravi si manifestano con tale ricorrenza è impossi-bile rimanere in completo silenzio.Nelle ultime settimane si sono verificati tre in-cidenti stradali solo nel quartiere di Selva Can-dida, in un’area molto circoscritta e, tutti e tre, sembrano esser stati cau-sati dalla scarsa attenzio-ne nel rispetto del codice della strada.Fortunatamente nessun cittadino è rimasto coin-volto nei sinistri, ma chi ne ha fatto in parte le spe-se, questa volta, è stato l’arredo urbano del terri-torio.
LE DINAMICHE DEGLI INCIDENTIIl primo incidente è avve-nuto a Piazza Sabbioneta, circa un mese e mezzo fa. L’impatto è avvenuto tra un’auto e l’arredo urbano che si trovava proprio al centro della rotonda del-la piazza, che è rimasto completamente distrutto (foto in alto), e ad oggi non ancora ristrutturato.Qualche settimana dopo,
un veicolo adibito alla rimozione forzata si è schiantato contro il muro della Chiesa (la foto qui sopra) dei SS. Martiri di Selva Candida, nell’area adibita a parco giochi, sul lato di Via Riserva Gran-de, finendo all’interno di un’area solitamente fre-quentata da bambini.Nel terzo incidente (foto in basso a destra), inve-ce, sono state coinvolte due auto in prossimità di un attraversamento pedo-nale, all’altezza dell’in-gresso dell’asilo nido in-titolato a Mons. Antonino Spina, su Via Santi Audi-face ed Abacuc.Anche qui la provvidenza ha voluto che non siano state coinvolte persone.
LE POSSIBILI SOLUZIONICasi come questi sono comuni in tutto il territo-rio e sarebbe opportuno che l’Amministrazione prenda provvedimenti, là dove il buon senso degli automobilisti non arriva.Un metodo potrebbe es-sere quello di apporre dei dossi lunghi, almeno in prossimità degli attraver-samenti pedonali.Purtroppo, a causa di al-cune prescrizioni urbani-stiche inserite nel codice della strada, l’installazio-ne dei dossi non è possi-bile. Eppure garantire la sicurezza e l’incolumità dei pedoni, soprattutto nei luoghi sensibili come le scuole o gli ospedali,
dovrebbe essere fra le pri-orità, ed infatti non tutte le amministrazioni non l’hanno compreso.Ad esempio, nel comune di Fiumicino, ma anche in altri comuni limitrofi, sono sono stati installati
dossi molti lunghi (foto a destra fascia centrale), che impediscono di per-correre ad alte velocità i rettilinei, se non a rischio e pericolo dello stesso conducente.Considerati gli ultimi
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pendo di non avere i fon-di privati sufficienti e/o necessari a realizzare le opere di urbanizzazione primaria, contando sulla speranza che negli anni successivi questo deficit sarebbe stato compen-sato da un’integrazione attraverso fondi pubblici, che poi, di fatto, non è mai arrivata.Inoltre, la superficialità di alcuni controlli, non ha permesso di argina-re il grave problema che riguarda il prezzo massi-mo di cessione.Molti appartamenti, in-fatti, sono stati commer-cializzati con prezzi più vicini a quelli del merca-to libero, piuttosto che a quelli relativi ad immo-bili realizzati in edilizia agevolata.
Le cause sopracitate non sono certo le uniche che
hanno portato alla com-plessa situazione attuale.Va specificato, inoltre, che ogni Piano di Zona ha delle problematiche particolari che necessi-tano di essere affrontate singolarmente.A tal proposito l’Urban Center ha deciso di ca-lendarizzare ulteriori incontri, per affrontare i casi particolari che ri-guardano ogni singolo Piano presente sul terri-torio.Con l’augurio che questo primo tavolo tecnico sia soltanto il primo passo di un percorso che porti, oltre all’individuazione delle singole responsa-bilità, anche ad una solu-zione definitiva e condi-visa.
volo tecnico, promosso dallo stesso Municipio e dall’Urban Center, nel quale sono intervenuti tutti i protagonisti degli ormai famigerati Piani di Zona.
L’ordine del Giorno pre-vedeva una discussione in merito a temi quali: • La costituzione di
consorzi per la realiz-zazione delle opere a scomputo;
• Gli obblighi dei con-sorzi;
• La gestione della progettazione delle gare d’appalto;
• I tempi e le modalità di realizzazione delle opere;
• Verifiche da parte dell’amministrazio-ne;
• Gli oneri a carico dei cittadini da compu-tare nel calcolo del prezzo massimo di cessione e nei piani finanziari;
• L’operatività nel caso
DAI MUNICIPI
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I TEMI TRATTATI
GLI INCONTRI FUTURI
Piani di Zona, tavolo tecnico in Municipio con tutti gli attori coinvoltiPromossi dall’Urban Center del Muni-cipio Roma XIV una serie di incontri per fare il punto e stabilire responsabilità, priorità e metodologie di intervento.
di Niccolò Vena
Sono ormai diversi anni che il Pungolo si occupa dei Piani
di Zona e dei continui ritardi in merito alla re-alizzazione delle opere di urbanizzazione ad essi collegate, indispensabili in molti casi per permet-tere ai cittadini aventi diritto, di prendere pos-sesso delle proprie abita-zioni. Di questi ritardi e di altre problematiche si è occupata nei mesi scor-si anche la stampa nazio-nale, a seguito dell’ope-rato della magistratura che ha riscontrato diver-se irregolarità legate ai Piani di Zona, spesso an-che grazie all’aiuto e alle indicazioni degli stessi cittadini.Nell’intenzione di rial-lacciare i diversi fili che fanno capo ad una mol-titudine di attori, ognuno con le sue competenze e responsabilità, lo scor-so 16 Marzo, all’interno dell’aula consiliare del Municipio Roma XIV, è stato convocato un ta-
di insufficienza di fondi;
• Gli interventi supple-tivi e le sanzioni per gli operatori nel caso di ritardi o di man-canze nella realizza-zione delle opere, e le conseguenze per i cittadini;
• La mancanza delle opere di urbanizza-zione secondarie.
Com’era prevedibile in incontri partecipati da così tante persone, non c’è stato modo di trattare tutti i punti, ma quanto-meno si è potuto ascol-tare il punto di vista di molti degli invitati, dai quali sono emersi aspet-ti importanti necessari a capire alcune delle cause che hanno portato allo stallo delle opere di ur-banizzazione.Tra tutte è stato sottoline-ato come l’individuazio-ne delle aree dei Piani di
Zona è stata fatta spesso senza un adeguato ap-profondimento sulle pro-blematiche e le difficoltà delle aree, sia dal punto di vista dei servizi e del-la viabilità, ma anche dal punto di vista della si-tuazione idrogeologica e dell’eventuale presenza di reperti archeologici.L’assenza di questi crite-ri, in alcuni Piani di Zona, va a gravare sulle già esi-gue risorse a disposizio-ne, e data la conseguente mancanza di fondi per le opere di urbanizzazione, molti Piani rimangono incompleti e spesso non abitabili.Dalla maggior parte de-gli interventi è infatti emerso che la mancanza di infrastutture e di servi-zi risale alla scelta inizia-le delle aree da edificare.I lavori di edificazione dei Piani di Zona previ-sti, sono iniziati pur sa-
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volgente ed i colori sono straordinari. Quando si entra in contatto con queste opere la sensa-zione è tale da trasmet-tere allo spettatore la mancanza di ossigeno, sostanzialmente l’apnea. Solo un’opera ha come elemento il suo comple-mentare, il fuoco.
“Nebula” è l’unico dei tre quadri caratterizzato dal rosso. L’atmosfera è simile a quella di un in-cendio pronto a generare una grande nebbia desti-nata a dissolvere il tutto. Monica racconta come
Nel cuore di Roma, alle spalle di Piazza Navona,
c’è la storica Biblioteca Angelica che ospita un’o-monima Galleria. Fra queste mura l’iperre-alista Osvaldo Sabene ha costituito un gruppo di artisti, che hanno preso parte ad una mostra col-lettiva. Il Maestro, legato alla tradizione greca della maieutica, all’interno della sua bottega si im-pegna nel trasmettere agli allievi il suo sape-re, e allo stesso tempo cercare di estrapolare le loro potenzialità.Le opere esposte in que-sta mostra collettiva sono il frutto di artisti che hanno come obietti-vo il racconto pittorico, in grado di svilupparsi nello sguardo stesso del-lo spettatore. Tra i protagonisti, abbia-mo incontrato Monica Bini, una giovane artista del nostro territorio, del-la quale ci siamo già oc-cupati su queste pagine.
Monica Bini oggi ha trent’anni e, dopo esser-si laureata all’Accade-mia Delle Belle Arti, ha preso parte alla mostra collettiva visibile dal 22 al 30 marzo, esponendo quattro opere. L’insieme di tele presen-ti nella Galleria Angelica appare avere un minimo comune denominatore: quello di comunicare con lo spettatore e offrir-gli la possibilità di inter-pretare la tela in modi differenti.
di Arianna Sacchinelli
Monica Bini el’arte di fermare il tempoLa giovane artista ha presentato quattro opere alla mostra collettiva presso la Galleria Angelica. Per lei nuove tecniche e nuovi soggetti che descrivono la sua vena artistica in continua evoluzione.
NEBULA, ASFIXIA, IMMERSIONE E PRANAYAMA
EVENTI E CULTURA
Seguendo il percorso della mostra, infatti, si percepisce la necessità di tornare su alcune del-le opere, per poter anco-ra una volta gettare gli occhi su di loro tentando di entrare in definitivo contatto con esse . Le quattro tele di Moni-ca suscitano queste sen-sazioni, cogliamo sem-pre nuovi elementi circa il soggetto e soprattuto circa le caratteristiche della tecnica utilizzata. In modo particolare sembra che, nelle imma-gini rappresentate dalla giovane artista, il tempo si sia fermato. L’acqua fa da protagoni-sta a tre delle sue creatu-re: trasmette un senso di movimento, risulta av-
l’ispirazione per questa tela sia nata grazie alla scena di un film di Da-vid Lynch. Ciò ha susci-tato in lei un particolare interesse, conducendola verso una ricerca più ap-profondita, spinta dalla volontà di distaccarsi dal lavoro accademico fino-ra praticato. In realtà, dei quattro quadri esposti, il primo ad esser stato creato è “Asfixia”. La giovane artista descrive la na-scita casuale della sua opera. «Il quadro è co-minciato per caso ed è stato fermo un anno, non mi piaceva affatto e vo-
levo coprirlo finché un giorno, sul punto di pu-lire la mia tavolozza, ho dato colore a quello che fino a quel momento era un’immagine in bianco e nero». “Immersione” a sogget-to maschile, vede una lavorazione più breve, risulta come tonalità molto simile alla tela “Pranayama”, riferito al controllo del respiro, in questo ultimo caso chi fa da protagonista è un cor-po femminile. Le due tele rappresenta-te sono concettualmente opposte: l’uomo in ap-nea si contrappone alla
donna con il volto emer-so per respirare. Monica Bini è riusci-ta a creare una perfetta sintonia tra la tecnica e l’uso del colore, due ele-menti appresi, seppur in momenti diversi, nel suo percorso formativo. I volti ed i corpi dei suoi soggetti sono sempre ispirati a degli scatti in bianco e nero, puntual-mente smontati, rielabo-rati e caricati di un nuo-va personale significato.
L’ARTISTA
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In alto: due opere esposte alla Galleria Angelica,
a sinistra “Immersione” e a destra “Asfixia”;
In basso a sinistra: l’artista Monica Bini;A fianco: un’altra delle opere esposte
dal titolo “Pranayama”;
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Anche quest’anno è pron-ta a partire la festa di San Marco, nata con
l’intento di far vivere alla comu-nità di Pantan Monastero un mo-mento di aggregazione sociale in cui sentirsi ed essere un’unica famiglia.In continuità con lo scorso anno, questa festa storica si è spostata in Piazza Don Gustavo Cece, e dato il successo delle precedenti edizioni, stavolta non si concen-trerà soltanto in un weekend, ma nell’arco di dieci giorni, in modo da permettere a tutti i cittadini di parteciparvi ed assistere a più di un’iniziativa.La festa si aprirà con l’inaugura-zione degli stand nel pomeriggio del prossimo 22 Aprile, con un laboratorio per bambini e mo-stre, come per esempio quelle che raffigureranno i volti della Misericordia, in sintonia con il messaggio di Papa Francesco, e quella relativa ai volti di San Marco e alla storia di Pantan Monastero.Le mostre sono state realizzate con la collaborazione della par-rocchia San Marco e Pio X, che parteciperà con la celebrazione della Santa Messa nelle Dome-niche dell’evento.Inoltre, durante i dieci giorni previsti si svolgeranno attivi-tà per tutte le fasce d’età, con lo scopo di coinvolgere anche i più piccoli, per i quali nel pome-riggio della maggior parte delle giornate si svolgeranno incon-tri culturli e ludici, con diversi temi, quali la pittura, la musica, la danza e molti altri ancora.
Grazie alla sinergia dell’Asso-ciazione Eventi e delle altre re-altà associative della periferia, si è riuscito a caratterizzare ogni serata con diverse esibizioni e spettacoli, realizzati da artisti
del territorio.Parteciparanno all’evento le as-sociazioni “Lune d’Oriente”, “la Collina Storta”, l’Associazione degli “Amici Musicisti”, i ragaz-zi della palestra “B Evolution” e quelli del gruppo di Emanuela Pica, di cui abbiamo già parlato più volte nelle precedenti edi-zioni del Pungolo.Alla festa parteciperà anche la “Coldiretti”, con il suo mercato di “Campagna Amica”, che pro-muove prodotti alimentari colti-vati e trasformati nelle imediate vicinanze o anche all’interno del nostro territorio, all’insegna dell’agricoltura sostenibile e dei prodotti a Kilometro zero.
A differenza dei pomeriggi, in cui si cencentrano diverse attivi-tà e diversi protagonisti, le serate presentano quasi esclusivamen-te eventi singoli.Si parte Venerdì 22 Aprile con la serata canora dei Pink Wall, cover band dei Pink Floyd e si prosegue sul tema canoro anche Sabato 23 e Domenica 24, ri-spettivamente con i Ciao Rino e con un concorso.Pausa teatrale lunedì 25 Aprile con gli Spantanati che presente-ranno lo spettacolo “Se il Tempo Fosse un Gambero” e si riprende poi con la musica fino a sabato 30 Aprile. I festeggiamenti si concluderan-no il 1 Maggio con il cabaret di Luciano Lembo e terminerà con il consueto spettacolo pirotecni-co delle 23:00.Una bella iniziativa che sicura-mente fa da collante sociale per il quartiere di Casal Selce, ma anche per tutto il quadrante della periferia Nord.
Dal 22 Aprile al 1 Maggio si rinnova la festa di San Marco a Piazza Don Gustavo Cece
EVENTI E CULTURA
PROGRAMMA FESTA SAN MARCO 2016
VENERDI 22 APRILE
GIOVEDI 28 APRILE
SABATO 23 APRILE
VENERDI 29 APRILE
DOMENICA 24 APRILE
SABATO 30 APRILE
LUNEDI 25 APRILE - GIORNATA DELLA FAMIGLIA
MARTEDI 26 APRILE
MERCOLEDI 27 APRILE
DOMENICA 1 MAGGIO
DAL 22 APRILE AL 1 MAGGIO - PIAZZA DON GUSTAVO CECE - PANTAN MONASTERO
ORE 16.00
ORE 17.00ORE 18.00ORE 21.00 ORE 17.00
ORE 18.00
ORE 20.30ORE 16.00
ORE 18.00 ORE 21.00
ORE 17.00
ORE 20.00ORE 20.30
ORE 21.00ORE 11.00
ORE 15.00ORE 16.30ORE 17.30ORE 18.00ORE 19.00
ORE 20.30
ORE 15.00ORE 16.00ORE 17.00ORE 19.00ORE 19.30ORE 21.00
ORE 13.00ORE 15.00ORE 16.00
ORE 18.00ORE 19.00ORE 20.30
ORE 17.00ORE 20.30
ORE 17.00ORE 21.00
ORE 11.00ORE 17.00ORE 19.00ORE 21.30ORE 23.00
APERTURA FESTAL’ARTE DELLA PITTURA, DIPINGIAMO - Laboratorio per bambini e ragazzi con il pittore Marco di Francesco Incontro SCUOLA, EDUCAZIONE, TERRITORIO, con Gigi AvantiApertura della Mostra I VOLTI DI SAN MARCOSerata canora PINK WALL cover band Pinkfloyd Attività ludica per bambini e ragazzi
Adorazione eucaristica dei Giovani in preparazione della GMG di CracoviaSERATA RAGGAE
L’ARTE DELLA PITTURA e IMPARIAMO A SUONARE - Laboratori per bambini e ragazziGIORNATA NAZIONALE DEL LIBRO - stand di bookcrossing curato dalla Libreria ILIBRIDIApertura Pesca di BeneficenzaASS. AMICI MUSICISTI - Esibizione scuola musicaCIAO RINO - serata canora tributo Rino Gaetano
Attività ludica per bambini e ragazziTUTTI GIU’ DAL PALCO - Laboratorio teatrale curato dall’Asso-ciazione La Collina StortaZUMBA - con Emanuela PicaSIAMO NATI E NON MORIREMO MAI PIU’ - incontro in chiesa con i genitori di Chiara Corbella PetrilloBALLI POPOLARI E DI GRUPPO con Cristiana
SANTA MESSAStand Gastronomico (pranzo della Domenica)GIOCO POPOLARE DELLA BUREALUNE D’ORIENTE - Esibizione danza orientale (Marika)CENTRO PROFESSIONALE DANZA - EsibizioneSANTA MESSAVespri d’inizio settimana giubilare parrocchiale e passaggio per la Porta SantaCONCORSO CANORO
Attività ludica per bambini e ragazziCONCERTO DELL’ORCHESTRA D’ARCHI TOSCANA 2000 GIOVANIEsibizione di DANZA con Emanuela PicaSANTA MESSADANZA MODERNA - Studio FitnessSERATA DI MUSICA ANNI ‘50
PRANZO DELLA FAMIGLIAEDUCHIAMO INSIEME - Incontro delle FamiglieLaboratorio di lettura e giochi per bambini organizzato dalla Libreria Ilibridi e associazione culturale RadiciI VOLTI DELLA MISERICORDIA - presentazione della MostraEsibizione canora delle PIE NONNEGli SPANTANATI presentano SE IL TEMPO FOSSE UN GAMBERO
Attività ludica per bambini e ragazziSerata canora LFO - LOST FOUND OFFICECASALOTTI LIBERA SOCIAL BAND
Attività ludica per bambini e ragazziBalli popolari e di gruppo con Dario
Durante la mattina sarà attivo il MERCATO CAMPAGNA AMICA in collaborazione con COLDIRETTISANTA MESSA Esibizione di ginnastica acrobatica della palestra B EVOLUTIONBalli popolari e di gruppoSerata Cabaret con LUCIANO LEMBOSPETTACOLO PIROTECNICO
di Gabriele Cantarella
Dieci giorni di spettacoli a Casal Selce, suddivisi fra pomeriggio e sera, all’insegna dell’aggregazione sociale e della famiglia, promossa e coordinata dall’Associazione Eventi.
LE ASSOCIAZIONI PRESENTI
GLI EVENTI SERALI
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EVENTI E CULTURA
“Macchie” di creatività, passione per l’arteNata nel 2013 dall’intraprendenza di un gruppo di amici, l’associazione promuove attività culturali, editoriali, turistiche e di formazione.
offrono spazi di incontro e ma-teriale didattico. Gli eventi progettati vanno dalle audio letture ai corsi di cucina, di canto, di cake desi-gn e giardinaggio. Considerevole è stato il soste-gno offerto alle famiglie della zona con l’istituzione di una vera e propria ludoteca, all’in-terno della Parrocchia Santa Maria di Loreto, in assenza dell’asilo. “Macchie d’Arte” ha inoltre
l’associazione ha cercato la collaborazione di altre realtà consolidate, come la “KIM” onlus, che aiuta i bambini malati, o le librerie “Quante-Storie” e il “Ghirigoro”, che
partecipato a conferenze urba-nistiche incentrate su temi fon-damentali per il territorio: noti gli interventi ai Laboratori di “Partecipazione Partecipata” del parco giochi di Casalotti o quelli nelle assemblee del Mu-nicipio XIII legate alla viabi-lità della Via Boccea, come lo Sfalcio stradale, la Segnaletica orizzontale, o la questione re-lativa al parcheggio presso la scuola Tenuta S.Mario, l’illu-minazione ed il Potenziamen-
to della linea autobus 025.
L’obiettivo di “Macchie d’Ar-te” è quello di trovare una struttura esclusiva, all’interno della quale le proprie inizia-tive possano prender forma a cadenza fissa, ed attraverso la costanza e l’impegno si per-metta di offrire vie alternative colme di senso civico e creati-vità a tutto il territorio.
Macchie d’Arte è un’associazione di Promozione Sociale
originatasi dalla passione di tante “Piccole Macchie”, che hanno trasportato all’interno di un gruppo il proprio talento. È stata Fondata nel 2013 all’in-terno del quartiere di Monti dell’Ara Valle Santa, a confi-ne fra i Municipi XIII e XIV, con lo scopo di coinvolgere i cittadini attraverso una serie di progetti volti a riqualificare il quartiere, completamente ab-bandonato dalle istituzioni e con pochi punti di riferimento.
Per sviluppare le sue attività
GLI OBIETTIVICHIARA CECCARELLI
VICE PRESIDENTE DELL’ASS. MACCHIE D’ARTE
LE ATTIVITÀ© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Noemi Bonafede
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te un interesse tutto da scoprire. «Il tennis è uno sport completo, ma molto spesso viene evitato solo perché non si conosce» dice Palombini. Nel centro sono presen-ti varie categorie, divise per età e livelli: miniten-nis, avviamento al tennis, preagonistica, agonista e corsi per adulti, ad ognu-na delle quali viene affi-dato un proprio campo. L’attenzione dei maestri federali e dei preparatori atletici è rivolta soprat-tutto alla crescita dei più piccoli, sostenuti sia spor-tivamente che psicologi-camente. All’inizio i corsi si svol-gono in gruppi di 3 o 4 bambini e prevedono lo svolgimento di esercizi di sensibilità, che mirano ad una maggiore auto-sufficienza tecnica e alla possibilità di partecipare
SPORT LOCALE
di Noemi Bonafede
Tennis, uno sport che ti accompagna per la vitaIl Casalotti Tennis Club e la filosofia di uno sport in grado di unire tutte le generazioni, guidati dalla passione e dalla professionalità degli istruttori.
a partite individuali.
Molteplici i tornei pre-stigiosi in cui gli allievi hanno partecipato: dal-le Prequalificazioni del
Foro Italico agli Asso-luti regionali e i Cam-pionati a squadre. Il 7 e l’8 Maggio saran-no in gara alle Interna-zionali di minitennis anche tre allievi del circolo di 7 ed 8 anni.
Al Tennis club si sono allenati ed esibiti tennisti di livello mondiale come Petito Starace e Flavio Cipolla, stimolo per gli allievi e per tutte le per-sone che potrebbero av-vicinarsi a questo sport. Ogni mese il circolo or-ganizza eventi dimostra-tivi allo scopo di scovare sempre nuovi talenti.
Sono in preparazione progetti come il “ONE
SPORT”, un social network privato per il club in cui i soci potran-no tenersi aggiornati sul-le partite interne e l’idea di poter offrire durante il pomeriggio dei corsi per i bambini delle scuole di Casalotti. L’obiettivo principale dei coordinato-ri è quello di diffondere la conoscenza del tennis e di farlo vivere anche indiret-tamente attraverso partite, cene, riunioni e incontri.
«La cosa bel-la del tennis è che puoi
farlo per sempre» parola di Gianluca Palombini, responsabile del “S.S.D. CASALOTTI TENNIS CLUB” sito in Via Bor-gosesia 315/a.
Nel 2010 prende vita il sogno di Gianluca di crea-re un club sportivo di ten-nis, in cui non vige solo la passione per lo sport, ma anche affetto e cordialità. Sono stati realizzati quat-tro campi in terra rossa, uno red plus e un campo coperto. Nel 2013 si è ag-giunta anche la professio-nalità e l’intraprendenza di Giorgia Taglia, la quale ha arricchito il club of-frendo forte rilievo alla scuola di tennis. La scuola è stata pensata per trasmettere alla gen-
LA SOCIETÀ
TORNEI, ATTIVITÀ E RISULTATI
GLI OBIETTIVI
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In alto: una parte del centro sportivo del Casalotti Tennis Culb;A fianco: un momento dell’allenamento degli allievi più piccoli.
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FERMATE TPL E INQUINAMENTO
ILLUMINAZIONE DI VIA GANDIN
SEGNALAZIONI DISSESTISTRADALI
LETTERE ALLA REDAZIONE
Vi seguo con molta attenzione ed ap-prezzo moltissimo il vostro lavoro di informazione.Vorrei sottoporre alla Vostra attenzione la risoluzione di alcuni problemi indi-spensabili per il benessere dei cittadini del nostro territorio.Faccio riferimento a due argomenti estremamente connessi. Viabilità ed in-quinamento.Nello specifico, ogni volta che si rinnova o si realizza una fermata degli autobus, continua ad essere fatta in maniera da insistere sulla carreggiata e non in uno spazio appositamente cre-ato per consentire il fluido scorrere del traffico. Le menti che sono preposte alla ideazione, alla progettazione ed alla re-alizzazione di queste opere, hanno mai usato le strade pubbliche? Si rendono conto che tra le capitali europee solo a Roma le fermate sono realizzate a così breve distanza una dall’altra? Che in questo modo si allungano i tempi di percorrenza fino a scoraggiare l’uso dei mezzi pubblici? Collocandole in posti dove si riesce a non intralciare il traf-fico, con un terribile effetto ad elastico durante le operazioni di salita e discesa delle persone, si ottengono quattro ri-sultati importantissimi. Minor traffico stradale, minore inquinamento dell’a-ria, minore inquinamento acustico e maggiore sicurezza per i passeggeri in salita e discesa dai mezzi. Ritengo che, con un piccolo impegno di tutti, i problemi che ho evidenziato si possano risolvere.Disgorghiamo il traffico.Giuseppe
blico. Il problema non si risolve certo in poco tempo e non solo riducendo le fermate nel numero.Occorre ricercare una progettazione condivisa con i territori, e capire qua-li soluzioni progettuali possono essere proposte per raggiungere gli standard essenziali.Molte fermate, a volte anche ravvicina-te, sono state realizzate per ridurre il percorso dei pedoni, che non possono usufruire di marciapiedi in grado di garantire la sicurezza.La sua proposta è adeguata e condivi-sibile, ma prima di dare un’ulteriore scusa all’amministrazione per ridurre il servizio di trasporto pubblico, occor-re capire, insieme ai cittadini e all’am-ministrazione, se esistono volontà e spazi per realizzare i servizi necessari a garantire uno spostamento in sicu-rezza fra una fermata e l’altra.La ringraziamo per averci contattato.
Gentile Giuseppe,il tema del Trasporto pubblico, soprat-tutto per la periferia romana, è un ar-gomento molto delicato.Quel che asserisci è assolutamente condivisibile, ed è l’obiettivo verso il quale bisogna mirare per raggiungere degli standard ottimali.C’è però da fare anche un’altra con-siderazione: la periferia è nata molto male, la progettazione delle aree e dei servizi è stata lasciata alle libere ini-ziative private ed oggi molte strade non raggiungono gli standard minimi di percorribilità, soprattutto per quel che riguarda i mezzi del trasporto pub-
tattato via mail anche il Comandante, e talvolta la Stazione dei Carabinieri di Borgo Ticino, con anche richiesta ur-gente di verifica da parte di pattuglia dei Vigili Urbani - come accaduto di recente per la zona viciniora al Vivaio Paris - c’è poi intervento più o meno sollecito. E’ faticoso, ma non demordo per la incolumità di chi viaggia in Sco-oter in particolare.Per la buca segnalata con foto nell’arti-colo ho intrattenuto il XIII Municipio, segnalando anche lo stato di degrado complessivo del manto stradale all’in-crocio del “dazietto” è c’è stato inter-vento sollecito di ripristino.Perché la Rivista, facendo propria l’ini-ziativa ora indicata, non diffonde i nu-meri di telefono citati ai quali gli utenti possono segnalare immediatamente il dissesto stradale?Saluti e cordialitàLuigi M.
Salve,abito in via modesta rossi Palletti vici-no allo stradone di via Antonio Gandin e ultimamente l’illuminazione dello stradone è sempre spenta così i malvi-venti ci si muovono liberamente dando sfogo ai loro porci comodi di furti in appartamenti mettendo anche a rischio chi ci abita. Cosa bisogna fare per far illuminare lo stradone? A chi bisogna rivolgersi visto che il comune gira la responsabilità all’acea e viceversa ..... Dato che il vostro giornale ha una certa importanza nella nostra zona confido in un vostro interessamento al problema Grazie Giuseppe O.
Mi preme informare la Rivista che, allorché noto buche stradali pericolo-se in via di Boccea e dintorni, rientra-to in casa telefono al Comando Vigili Urbani del XIV Municipio per il tratto della via de qua dall’incrocio con Via di Casal Selce e Via della Storta ver-so fuori Roma (tel. 06/67697200) ed anche al Comando del XIII Municipio (tel. 06/67697050-60) per il tratto di Via Boccea fino all’incrocio in parola e Via di Casal Selce, di loro competenza.Il Municipio XIV non dispone ad oggi di Ditta per la manutenzione, ma, con-
Gentile Giuseppe O.la realizzazione dello “stradone” di Via Antonio Gandin è frutto dell’inter-vento di ANAS, nell’ambito dei lavori per la terza corsia del Grande Raccor-do Anulare. Così come la strada e le fogne, anche l’illuminazione è stata re-alizzata da detta società.Al termine della realizzazione, solita-mente, si effettuano i collaudi per la verifica delle strutture e degli impianti e la ditta che ha realizzato cede l’opera a chi di competenza. La periferia è piena di situazioni in cui
Gentile Sig. Luigi, dalle nostre pagine e attraverso il no-stro portale web, cerchiamo sempre di mettere in luce le urgenze legate alla viabilità, e sappiamo per certo che la stessa amministrazione lo utilizza an-che come strumento di supporto per questo tipo di attività.È altresì evidente, però, che il dissesto stradale è talemente diffuso che non possiamo avere un occhio su tutte le situazioni. Raccogliamo dunque il suo invito e provvederemo ad aggiornare anche la nostra sezione dei “Numeri Utili”.La ringraziamo per averci contatto.
le opere realizzate non sono state prese in carico e molto spesso il loro destino è il mancato utilizzo.Così è stato fino a poco tempo fa an-che per Via Gandin, che ha però dovu-to “attendere” il solito grave episodio prima di essere presa in considerazio-ne dall’amministrazione.Pochi giorni fa c’è stato un incontro fra i Dirigenti ANAS ed i Dipartimenti di Roma Capitale proprio sul posto.In quell’occasione è stata rimessa in fila buona parte della documentazione e, dobbiamo constatare, che l’illumina-zione è tornata con una certa regolari-tà (anche se a volte i lampioni si trova-no accesi di giorno).Speriamo che l’illuminazione su Via Gandin non sia solo di passaggio in vi-sta delle elezioni. La ringraziamo per averci contattato.
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PERIODICO DEL COMITATO DI QUARTIERE
NUOVE ALLEANZE ROMA NORD OVEST
CASALOTTI - SELVA CANDIDA
IL PUNGOLO
REDAZIONE [email protected]
PUBBLICITÁ[email protected]
REG. TRIBUNALEN. 451 DEL 18/07/1990
SEDE LEGALE [email protected]
VIA MORSASCO, 900166 - ROMA
DIRETTORESarzanini Enrico
CAPOREDATTOREStrazzera Giuseppe
RESP. MULTIMEDIACangialosi [email protected]
REDATTORIAngelici SandraBastianelli StefanoBonafede NoemiCantarella GabrieleCeccherini ArtemioDe Santis SaraLiberatori DavideMancini MarcoRaso FrancescoSacchinelli AriannaVena NiccolòVerachi Marco
PRESIDENTELandonio Luciano
RESPONSABILE COMMERCIALEAllegrini Fabio
Gentile scrittore,l’area a cui fa riferimento, che attual-mente risulta ancora utilizzata di fatto come un piccolo centro di autodemoli-zione, è un’area molto importante per tutto il territorio.Il suo perimetro è compreso all’interno del comparto 12a del Piano Particola-reggiato 10 Palmarola - Selva Nera e la sua destinazione urbanistica è Edili-zia Scolastica. La superficie destinata a servizi non comprende solo l’attuale sito in que-stione (che abbiamo evidenziato in colore arancione) ma anche il lotto di fianco, fino a raggiungere un’estensio-ne di quasi 2 ettari, in grado di ospitare alcune delle strutture scolastiche di cui il territorio sicuramente ha bisogno.Tutto quel che oggi vede all’interno di quell’area è destinato a sparire e non
solo temporaneamente, come accadu-to, ma in maniera definitiva. Ovviamente non è possibile prevede-re quando, poichè l’attuazione di un comparto non è obbligatoria e dipende dalle disponibilità e dalle volontà del proprietario privato.Inoltre una cubatura di queste dimen-sioni, dato il momento economico del mercato dell’edilizia, non è più appe-tibile come poteva esserlo magari die-ci anni fa ed è propabile che ci voglia ancora del tempo prima che venga at-tuata.Fino al momento dell’attuazione, co-munque, il privato può utilizzarla, nei limiti di legge, come ritiene opportuno.Se vi sono delle irregolarità, sarà la magistratura a provvedervi, così come accadde la volta scorsa.Prendiamo comunque atto della sua segnalazione.La ringraziamo per averci contattato.
Non possiamo non elogiare il vostro impegno nel seguire le vicende del no-stro quartiere e relative segnalazioni sul vostro giornale portandone a cono-scenza i residenti.Dobbiamo però segnalare la nostra me-raviglia in relazione alla “ex” autode-molizione in Via di Selva Candida che sembra passare inosservata, nonostante il precedente sgombero con tanto di sot-tolineatura di media, compreso Rai 3.Dobbiamo segnalare il nuovo sviluppo della attività in questione, evidente da strada.Le foto che alleghiamo si riferiscono a domenica 07/06/2015 ma nel frattempo la bruttura è notevolmente aumentata come è facile e possibile verificare con un semplice passaggio, siamo certi che anche in questo caso sarete solerti nel denunciare lo stato di fatto ai residenti
AUTODEMOLITORE A SELVA CANDIDA
NUMERI UTILI PRESIDIO CASALOTTICARABINIERIPOLIZIAVIGILI DEL FUOCOCORPO FORESTALE
EMERGENZA SANITARIAGUARDIA MEDICAANTIVELENI (Gemelli)
ROMA CAPITALE (Call center)U.R.P. MUNICIPIO ROMA XIIIU.R.P. MUNICIPIO ROMA XIV
ACEA - GUASTI (Acqua)ACEA - GUASTI (Luce)AMAATACENEL - GUASTIITALGASMETREBUS
112113115
1515
11806570600
063054343
0606060669618395
066961933
800130335800130332800867035
0664695444800900120800900999800431784
• TERAPIA INIETTIVA SOTTOCUTANEA, INTRAMUSCOLARE E FLEBOCISTI;
• RILEVAZIONE E MONITORAGGIO PARAMETRI FISIOLOGICI;
• RILEVAZIONE GLICEMIA CAPILLARE (ONE TOUCH);
• MEDICAZIONE SEMPLICE;
• MEDICAZIONE DI FERITE CON PUNTI DI SUTURA E/O RIMOZIONE DEGLI STESSI;
• GESTIONE CATETERI VESCICALI (SOSTITUZIONE, LAVAGGIO, EDUCAZIONE ALL’AUTOCURA);
• TERAPIA EDUCAZIONALE PAZIENTE CON SCOMPENSO CARDIACO CRONICO (PDTA Mar, Giov e Ven);
• TERAPIA EDUCAZIONALE AL PAZIENTE IN PREVENZIONE PER CARDIOPATIA ISCHEMICA;
• TERAPIA EDUCAZIONALE DEL DIABETICO;
• ORIENTAMENTO ALL’ACCESSO E ALL’UTILIZZO DEI SS. PUBBLICI.
POLIAMBULATORIO INFERMIERISTICO - VIA BOCCEA 625 - 0668354550
LETTERE ALLA REDAZIONE
ed alle autorità distratte.Ci è gradito rivolgervi un cordiale sa-luto e complimenti per il vostro lavoro.
Nella pagina accanto: una buca formatasi dopo una giornata di pioggia lungo Via di Casal Selce, la cui competenza per la riparazione è del Dipartimento S.I.M.U. di Roma CapitaleQui a fianco: il perimetro del comparto 12a del Piano Particolareggiato 10 Palmarola - Selva Nera. Il rettangolo sulla destra rappresenta l’area del comparto destinata a servizi di Edilizia Scolastica.
VIENI nel posto giusto
PORTA & COMPRA USATOVia di Casalotti, 34 (RM) - Tel. 06 61566450orario 9.30/19.30 no stop - aperto tutti i giorni anche sabato e domenica
c. a
ut. 2
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