Il Bambù n. 24, dicembre 2011

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    Il BambIl BambIl BambIl BambIl BambIl BambIl BambIl BambIl BambCristo Vera Speranza

    Buon Anno

    Novaresia-no!Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto Anno VI, dicembre 2011

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    C'era un giardino molto

    bello. Il suo Signore ne era

    orgoglioso. Il pi bello degli al-beri, e anche il pi caro al Signore, era un prezioso bamb. E lo stesso sa-

    peva di essere l'albero prediletto del Signore. Il Signore un giorno con faccia

    seria si avvicin al bamb e disse: Caro bamb, io ho bisogno di te.

    Per il bamb sembrava venuto il giorno pi bello della sua vita e con

    gioia rispose: Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!.

    Caro bamb il Signore rispose ti devo tagliare,

    Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il pi bello dei tuoi alberi e tu mi

    vuoi tagliare?.

    Caro bamb, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te.

    Dopo un lungo silenzio l'albero disse: Se non ti posso servire senza essere

    tagliato, allora, tagliami.

    Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: Devo tagliare anche i tuoi

    rami e le tue foglie.

    No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie.

    Tagliami, ma non togliermi i rami e le foglie.

    Caro bamb, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te.

    Signore, disse il bamb a bassa voce prendi i miei rami e le mie foglie.

    Caro bamb io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!".

    Dopo un lungo silenzio il bamb si inclin davanti al Signore e disse: Tagliami edividimi.

    Cos il Signore del giardino tagli il bamb, tir via i rami, strapp le sue foglie,

    lo divise in due parti e gli strapp il cuore.

    Poi lo prese e lo port dove acqua fresca da una sorgente sgorgava verso

    campi aridi. L il Signore pos il suo bamb e colleg un capo del tronco

    tagliato con la sorgente e incanal l'altro capo verso il campo.

    La sorgente cant un benvenuto e le chiare scintillanti acque si

    riversarono attraverso il corpo straziato del bamb verso il canale che

    correva sui campi inariditi che ne avevano tanto bisogno.

    Cos quello che era un magnifico bamb divent una grandebenedizione in tutta la sua fragilit e umilt.

    Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso e

    gioiva per la propria bellezza, invece per mezzo della sua

    distruzione divent un canale

    che il Signore poteva usare

    per rendere il suo regno pi

    fruttuoso.

    (Da un raccontopopolare cinese)

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    Buon Anno

    Novaresiano!

    Il 17 dicembre 1938, nellaBasilica di San Giovanni inLaterano, veniva ordinato sa-cerdote il giovane Luigi Nova-rese. A 73 anni di distanza, il17 dicembre 2011, abbiamocelebrato lanniversario di or-

    dinazione con una solenne Li-turgia Eucaristica nellachiesa di S. Maria del Suffra-gio in Roma, sulla tomba del

    Venerabile Servo di Dio, perdare inizio ufficiale allAnnoNovaresiano.

    Con grande gioia, inoltre,abbiamo appreso la notiziache il Santo Padre BenedettoXVI ha firmato, il 19 dicem-bre 2011, il Decreto in cuisi riconosce il miracolo ot-tenuto per intercessione delnostro Padre Fondatore, il Ve-

    nerabile Luigi Novarese. Que-sto lultimo atto delprocesso di beatificazione.Restano da decidere la datadella memoria liturgica e ladata della beatificazione.

    Il cuore colmo di gratitu-

    dine: sebbene lo desiderava-mo, in un certo senso abbiamo

    timore di questo evento poichnon una realt da poco.

    indubbio che Mons. Novarese giunto al riconoscimentodella sua santit perch havissuto santamente, incar-nando il vangelo della sof-

    ferenza nella sua vita e nelsuo apostolato.

    La santit davvero allaportata di tutti, la misuraalta della vita ed molto bellopoter vivere la propria esi-stenza come un dono ricevutoe donato con gratuit e pro-fondit. Ci auguriamo che le-vento della beatificazione

    rafforzi in ognuno il desideriodi santit, vivendo la vita

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    buona del vangelo e valoriz-zando ogni sofferenza, come ciha insegnato il nostro Fonda-tore.

    Se dalla sua morte, avve-

    nuta nel 1984, abbiamo pre-gato e invocato la suaintercessione sulle nostre vitee sul nostro apostolato, inquesto anno particolare cheabbiamo davanti desideriamoaccostarci a lui, sentirlo dav-vero vicino alle nostre gio-

    ie e ai nostri impegni,raccogliere la sua parola, lesue riflessioni e le sue pre-ghiere perch educhino e gui-dino il modo di svolgerelapostolato, limpegno perso-nale che ognuno ha di valoriz-

    zare la sua sofferenza, la gioiadellannuncio, la fatica della

    consegna generosa di s.Inauguriamo ufficialmente

    il sito dedicato al nostro Pa-dre Fondatore. In esso possia-mo trovare la sua biografia, i

    suoi pensieri, i suoi scritti edi-ti, insieme a celebrazioni chepropongono la sua spiritualit(www.luiginovarese.it).

    Buon Anno Novaresiano atutti, nella consapevolezza diessere impegnati a stabilire erendere fermo il Regno di Diodentro se stessi, impegnandol'anima verso le vette di tuttala santit per essa prevista evoluta dal Padre (VenerabileLuigi Novarese).

    Notizie riprese dal sito web

    della ConfederazioneCVS Internazionale

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    Il dialogo continua...

    Per fare Natale

    non essere comeil ragno!

    Sig. Rossi: Capisco lasino e il bue,ma che centra il ragno con il Nata-le?

    Forse tu non conosci la cu-riosa parabola di Joergensendal titolo Il ragno distratto.In essa si racconta la stupi-daggine di questo animaletto,che, senza avvedersene, com-bina un bel pastrocchio. A mesembra che molte volte, a Na-tale, anche noi commettiamo

    la stessa stupidaggine del ra-gno. Un esempio per tutti:due anni fa mi trovavo in visi-ta ad una famiglia nel temponatalizio e ammiravo il prese-pe allestito con grande perfe-zione, vuoi estetica vuoitecnologica, e facevo, natural-

    mente, i miei complimenti al-lautore, il quale mi confidavache si era dovuto prendere ad-dirittura due giorni di feriedallufficio per dedicarsi ad uncapolavoro del genere. A que-sto punto si avvicina al mioorecchio il figlioletto di ottoanni e mi sussurra: Per,quando pap aveva terminatodi farlo, sono stato io ad accor-

    germi che si era dimenticatodi fare la grotta con GesBambino Comprendi, sig.Rossi? Pu succedere a tutti:anche quando stiamo com-piendo qualcosa di religioso,

    ci possiamo dimenticare diDio.Sig. Rossi: E la storia del ragnoquale sarebbe?

    Era una bella mattina di settem-bre. Un ragnolino nero e giallo vennea posarsi su di una grande siepe spi-nosa. Qui c'erano rami e germogli in

    abbondanza per tesservi una tela. Eil ragno si mise subito al lavoro, la-sciando che il filo lungo dal quale eradisceso, reggesse la punta superioredella tela. Era una tela bella e gran-de. Aveva qualcosa di particolare,quella tela; si sarebbe detto si sten-desse nel vuoto senza che fossepossibile vedere ci che sosteneva il

    suo orlo superiore. Perch ci voglio-no occhi buoni per scorgere un filo di

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    ragno. In grazia di quel filo dall'alto,pot aumentare i suoi agguati oltreogni aspettativa. Ingrand la sua telain altezza e larghezza, e la sottile

    rete si stese ben presto su tutta lasiepe. Quando nelle mattine umided'ottobre pendeva coperta di goccioli-ne scintillanti, pareva un tulle ricama-to di perle. Il ragno era orgoglioso delsuo lavoro. Non era ormai pi quelragnetto povero che si dondolava peraria attaccato ad un filo, senza unsoldo in tasca, per modo di dire, esenz'altro di bene al mondo che leproprie glandole filamentose. Adessoera un ragno grande e grosso, ben provvisto, e possedeva la tela pigrande di tutta la siepe.

    Una mattina si svegli di umoreterribilmente strano. Per ammazzareil tempo, fece un giro sulla sua tela,

    per vedere se mai ci fosse bisogno dirassettarla. Tir ogni filo, badandoche fossero tutti ben fermi. Ma ben-ch avesse trovato tutto in regola, pure seguit ad essere di pessimoumore. Gira e rigira, fin col notare, allembo esterno della sua rete, un filoche gli pareva affatto nuovo. Tutti gli

    altri fili si dirigevano qua e l, e il ra-gno conosceva ogni ramoscello a cuierano attaccati; ma quel filo "inespli-cabile" non andava da nessuna partee allora bisognava concludere cheandava su diritto nell'aria. Il ragno sirizz sulle zampe e si mise a guarda-re in su con tutti i suoi occhi, ma nonriusc a capire dove andava a finire

    quel filo. Pareva se ne andasse nellenuvole. Quanto pi guardava fisso

    senza poter arrivare a nulla, tanto pisi arrabbiava. Aveva dimenticatoche, in un sereno giorno di settem-bre, lui stesso era sceso gi gi perquel filo. E neppure si ricord quantoutile gli fosse stato, proprio quel filo, per tessere e poi allargare la suatela. Il ragno si era dimenticato ditutto ci; e si limit a pensare che c'e-ra l uno stupido filo buono a nulla,che non si attaccava ragionevolmen-

    te a nessuna parete, ma che soltantoandava su nel vuoto. Abbasso questofilo! - disse il ragno. E con un solocolpo di dente lo tronc nel mezzo.Nello stesso momento, la tela cedet-te: tutta quella tela cos artisticamen-te fabbricata, croll; e quandol'insetto torn in s, si trov a giaceresulle foglie della siepe spinosa, con

    la testa ravvolta nella sua tela diven-tata un piccolo umido cencio. Era ba-

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    CVS-TG

    Il 28 settembre nata Flavia, nipote diChiara e Michele Scardicchio. Auguri ai

    genitori ed ai nonni!

    Accogliamo con gioia Andrea Gelardo e Davide Rus-so, i due nuovi seminaristi che il Seminario Regionale diMolfetta ci ha inviato. Augurando che l'esperienza di ti-rocinio pastorale presso la nostra associazione sia perloro di arricchimento umano e spirituale, ci impegniamoa sostenerli con l'amicizia nello spirito del Vangelo, la di-sponibilit a collaborare e il ricordo quotidiano nella pre-ghiera e nell'offerta della nostra giornata.

    Il 22 novembre nato a Roma Alberto, figliodi Enrica Magrino ed Enzo De Martino.

    Vivissime felicitazioni!

    Nelle ultime settimane hanno raggiunto la Casa del Pa-dre Celeste:

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    Mario Gadaleta del GdA S. Mariadel Monte Carmelo/2;

    la volontaria della sofferenza Ida Pa-nebianco, del GdA SS. Sacramento; apagina 18 il suo Gruppo ha scrittodei pensieri per ricordarla;

    il pap Antonio di don Marco Castel-lazzi SOdC;

    Giusi Piancaldini sorella di Annabel-la del GdA S. Rocco;

    la mamma del nostro caro Franco

    Cutrone, gi tra le braccia del Padre.Ci uniamo tutti nella preghiera inloro suffragio.

    L'8 dicembre, solennit dell'Imma-colata Concezione della Beata Ver-gine Maria, ufficialmente partitoil Gruppo d'Avanguardia dellaparrocchia Madonna del Car-

    mine in Sannicandro di Bari.Ringraziando il parroco don Francesco Gramegna per ilsostegno alla nostra associazione, sentiamoci tutti re-sponsabili di custodire e coltivare questi germogli di no-vit che il Signore fa fiorire.

    Errata corrige Giuseppe Cal, ordinato sacerdote il 28 giugno scorso, non vice-parroco aMatino (LE), come erroneamente riportato nel numero scorso. Su richiesta di Rosa Pasqua Moschetta e Giuseppina Attolico, precisiamo cheloro non hanno partecipato alla scrittura della lettera riportata nella rubrica del-la posta dello scorso numero. La redazione ha inoltre accertato che non sono sta-te pubblicate su Facebook fotografie della giornata del 19 giugno.

    Rosa Sinisi(Responsabile Diocesana)

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    Il Vangelo per tutti!Gioved 10 novembre, presso laula Si-

    nodale Mons. Mariano Magrassi in Bari,si tenuto un incontro-dibattito sul tema:Catechesi e liturgie mistagogichecon e per soggetti diversamente-abili.Unutopia?, in occasione della presenta-zione del libro Anche noi senza la dome-nica non vogliamo vivere! Unintroduzioneal mistero di Cristo con e per soggetti di-

    versamente abili. Catechesi liturgico-mi-stagogiche sul Vangelo della Domenica:anno B(Edizioni CVS, a cura di AnnalisaCaputo).

    Sono intervenuti lArcivescovo di Bari-Bitonto, S. E. Mons.Francesco Cacucci, e gli autori del libro, i ragazzi del Gruppo

    Attivo del CVS (Alfredo, Anna, Francesca, Giancarlo, Giusep-pe, Mario, Marisa, Minguccio, Mino, Raffaella, Rosalba, Seba-

    stiano), intervistati da Annalisa Caputo.L'iniziativa ha riscosso buona risposta,

    con la presenza di numerosi uditori e digiornalisti di stampa e TV locale. Mons.Cacucci, autore della prefazione del libro,ha dichiarato in occasione dell'incontro: Innessun gruppo ho trovato la capacit di ap-profondire, di cogliere l'essenziale, di intui-

    re le pagine del Vangelo domenicali comehanno fatto questi ragazzi.

    L'incontro stato anche l'occasione perdare notizia dell'imminente pubblicazionedi un nuovo testo realizzato dai ragazzi delGruppo Attivo del CVS, Il tesoro di Abdul e gli amici di Em-maus, a cura di Annalisa Caputo e don Jean Paul Lieggi, cheoffre a parrocchie, associazioni e movimenti delle schede per uncammino educativo di oratorio, campo-scuola o esercizi spiri-tuali con soggetti diversamente-abili. 10 Il Bamb - dicembre 2011

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    Ala di riserva notizie

    Sabato 22 ottobre si svolta l'Assemblea elettiva del nuo-vo Consiglio di Amministrazione. Il nuovo Presidente don Mimmo Chiarantoni, Vice-presidente Annalisa

    Caputo, Consigliere Rosa Sinisi. Il tempo di Avvento , per eccellenza, il periodo delle mo-

    stre artigianali, occasione preziosa anche per l'apostolato.Ecco il calendario di quest'anno:3-4 dicembre: Parrocchia S. Marco9-10-11 dicembre: Ipercoop S. Caterina11 dicembre: Parrocchia S. Maria del Monte Carmelo16-17-18 dicembre: Ipercoop quartiere Japigia17-18 dicembre: Parrocchia Buon Pastore

    Luned 19 dicembre, nella trasmissione Buongiorno Regio-ne Puglia di Rai Tre, stato dedicato uno spazio d'informa-zione alla nostra Cooperativa, con un servizio moltoaccurato ed un'intervista ad Annalisa Caputo, attuale vice-presidente.

    Invitiamo tutti i civuessini a diffondere questo appello:

    Abbiamo bisogno anche

    della tua 'ala di riserva' !Inutile dire che la crisi si fa sentire anche e soprattut-

    to per le Cooperative sociali.

    Ora abbiamo bisogno anche di te, per poter continuare adaiutare chi ha bisogno di noi!

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    Come puoi aiutarci? Semplice!

    1)VISITANDO IL NEGOZIO, che ha tanti articoli belli e

    mille idee regalo. Oggetti artigianali e artistici che valgonodoppio: perch fatti a mano, e perch fatti anche con lacollaborazione di mani di ragazzi diversamente-abili.Prima di spendere soldi altrove, passa da via Sagarriga

    Visconti, 61 (angolo via Putignani);

    2) FACENDOCI UN PO DI PUBBLICITA tra amici,parenti, parrocchiani

    3)PROPONENDO AI GENITORI DEI BAMBINI E DEI

    RAGAZZI della tua Parrocchia di FARE LE

    BOMBONIERE per i battesimi e le comunioni da noi;

    4) DESTINANDO ALLA COOPERATIVA IL CINQUEPER MILLE nella Dichiarazione dei redditi! Il codice fiscaledella Coop. Ala di riserva, da inserire nella casella Sostegno

    volontariato e organizzazioni non lucrative : 046015907245) CON UNA DONAZIONE! Potete fare un bonificoutilizzando questi dati:Ala di riserva societ cooperativa -IBAN: IT33 N054 2404 0060 0000 1001 148

    Causale: donazione per sostegno Coop. Ala di riserva.

    Le donazioni effettuate con questa procedura sono detraibilidalle tasse.

    6) Segnalando ad altri la possibilit di fare donazioni perla Coop. Ala di riserva

    7) SEGNALANDO LE NOSTRE INIZIATIVE AGENITORI DI RAGAZZI DISABILI, interessati a seguire inostri laboratori che tra laltro sono DEL TUTTOGRATUITI!

    8)CON TUTTI I SOSTEGNI che vorrai darci per

    continuare a volare!

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    Adesione bello

    Volontari

    Gaeta Innocente (GdA S. Maria Assunta - Palo)

    Meta Ani (GdA Trasfigurazione - Bitritto)Miloscia Maria Luigia (GdA S. Maria Assunta - Palo)

    Pennelli Onofrio (GdA Salvatore - Loseto)

    Rotolo Filomena (GdA S. Maria Assunta - Palo)

    Sanguedolce Ines (GdA S. Maria Assunta - Palo)

    Fratelli / SorelleFontana Anna (GdA S. Maria Assunta - Palo)

    Landi Valeria (GdA S. Maria Monte Carmelo/2)

    Pierno Angela (GdA S. Maria Monte Carmelo/2)

    Santonocito Sofia (GdA S. Maria Monte Carmelo/2)

    Verni Elena (GdA Madonna del Carmine

    Sannicandro di Bari)

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    Una guida che continua

    Riproponiamo pensieridi Emmanuele Fiore pubblicati su Cristo Vera Speranza, la prima

    mitica testata del nostro giornalino.

    Dicembre 1988, Anno VII, n. 2

    Ringrazio quanti mi hannoscritto o telefonato per farmile condoglianze per la morte

    della mia mamma. Ringraziola redazione di questo giorna-le per aver pubblicato un tra-filetto per mamma. Mi sietestati vicini tutti, tutti ringra-zio.

    Il giorno 23 ottobre, dome-nica, grande avvenimento!Convegno regionale settorebambini. Sono venuti da Ta-ranto e da altre parti col pull-man bambini, tanti bambini.Il salone delle suore di via Lo-pez era stracolmo. Sono venu-ti da Roma don Luciano Ruga

    e due sorelle, tutti Silenziosioperai della Croce. Pare siaandato tutto bene.

    Penitenza: accettare la pro-pria sofferenza.Sacrificio: privarsi di qualcosa

    a beneficio dei peccatori e peri bisogni della Chiesa.Spirito di riparazione: fare sa-crifici per riparare i peccati.

    Vita di grazia: stare lontanodal peccato e vicino ai sacra-menti.

    Di questo si dovrebbe parlarenei nostri incontri a qualsiasilivello: bambini, adolescenti,giovani, adulti e negli approc-ci di apostolato.

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    Per portare pi frutto

    Essere una associazione che

    educa al VangeloUna Chiesa che evangelizza: educare alla

    missionariet / 2a parte

    La prima radice di una co-munit missionaria di esse-re piena della gioia del

    Vangelo; chi ha incontrato

    questa gioia, desidera parteci-parla ad altri, i quali a lorovolta la diffonderanno. Educa-re al Vangelo significa anzi-tutto essere noi stessi

    Vangelo, Vangelo dell'amoredi Ges e della paternit diDio.

    Il Vangelo si diffonde infat-ti per contagio: un chiamatochiama l'altro. Se ho conosciu-to Ges e il suo immenso

    amore per me, la cura che haper la mia vita, cercher di vi-vere lo spirito delle beatitudi-ni, di varcare la porta stretta,

    di salire dietro a lui la via delcalvario; cercher di imparareda Lui il perdono, la gratuit,ad essere mite ed umile dicuore, a saper obbedire al suocomandamento dell'amore. Echi mi sta accanto, prima opoi, mi chieder: come maivivi cos? Non questo il me-todo che sta alla base delgruppo d'avanguardia: l'am-malato per mezzo dell'amma-

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    lato con l'aiuto del fratellosano?

    Dipende perci da me, da

    ciascuno di voi che l'Associa-zione sia sempre pi espres-sione dell'instancabile corsache il Vangelo compie nellastoria; dipende dal nostro vi-vere il Vangelo come dono in-teriore che rende la vita bellae luminosa, che fa gustare

    pace e calma nello spirito, checi fa penetrare nel mistero dif-ficile del valore salvifico delnostro soffrire, che ci fa trova-re serenit dentro. Perchdall'intimo del cuore il Vange-lo irradia nella totalit dellapropria vita personale qualefonte di senso e di valori perl'esistenza quotidiana, e leazioni di ogni giorno sono ric-che di significato, i gesti checompiamo acquistano verit epienezza. La Parola di Dio il-lumina le vicende della gior-

    nata, la preghiera ed ilsacrificio ci assimila al donodi S di Ges e ci custodiscein comunione con Lui, i sacra-menti ci fanno sperimentare ilgusto di essere in Ges e nellaChiesa, l'apostolato di conqui-sta ci fa sperimentare la gra-

    zia che il Signore ci consegnanella sua immensa bont.

    Si apre qui lo spazio di unacarit che spinge ad amarecome Ges ha amato me, e lospazio della vita associativaquale luogo di significati e divalori che rischiarano il cam-mino e di gesti sacri che riem-

    piono l'esistenza. In questospazio si inserisce l'impegnodi educare, forma alta di cari-t verso gli altri.

    Brani della relazione di

    don Armando Aufiero SOdC

    nel Convegno di

    programmazione CVSa Valleluogo, 17/9/2011

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    "Beati voi..." (Mt 6)

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    Mons. Cacucci, nel corsodella Visita Pastorale al V Vi-cariato condotta in questo au-tunno, ha avuto parole moltotenere nei confronti del CVS.

    Ad esempio, nella lettera ri-volta alla parrocchia del SS.Sacramento ha scritto: Hovissuto con particolare gioiala partecipazione alla Messadomenicale da parte degliamici del Centro Volontaridella Sofferenza. La loro pre-

    senza nel territorio parroc-chiale una ricchezza di cuisiete ben consapevoli. e in

    quella indirizzata alla parroc-chia del Buon Pastore: Lapresenza del Centro Volontaridella Sofferenza ha per cosdire insaporito la vita parroc-

    chiale dello stile amorevole e premuroso del Buon Pastoreche fascia le ferite delle suepecorelle.

    Ringraziamo l'Arcivescovoper la cura paterna che dasempre ha nei confronti del-l'associazione, segno della

    cura stessa di Dio per i Suoifigli.

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    In memoria di Ida PanebiancoPensieri scritti dai membri del Gruppo d'Avanguardia

    SS Sacramento

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    Cara Ida,adesso che non sei pi con noi, vogliamodirti quanto sei stata importante per il

    nostro Gruppo dAvanguardia, il SS.Sacramento, al quale tu appartenevi. Latua serenit, il dolce sorriso erano il segnoesteriore della consapevolezza che, con latua sofferenza, stavi seriamente lavorandoper il Signore.Ti eri aperta, tranquilla, al progetto di Dio

    vivendo la tua sofferenza con la certezzache stavi facendo la Sua volont perlavvento del Suo Regno.Hai impersonato nel tuo corpo il verocarisma del CVS: accettare e donare lasofferenza per amore di Dio e del fratellopeccatore.

    Adesso di lass brilli con tutti i civuessiniche ti hanno preceduto e con essi ci indichila Via perch anche noi potremo diventaredegni seminatori di Speranza.

    Gina Cappiello

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    La cara Ida dopo una lunga sofferenza si spenta il 21 ottobre.

    Ida contempla il volto dellamato Ges, in unquotidiano sacrificio di preghiere, di dolore e diimpegno nellapostolato, rimanendo fedele alC.V.S. fino allultimo.Sarai ricordata anche nella Santa Casa diLoreto come anima riparatrice.Noi del Gruppo del Santissimo Sacramento ti

    ricorderemo sempre nelle nostre preghiere coscome mensilmente ricevevi la catechesi.

    Rosa Casalino

    Conoscevo Ida da quasi 30 anni, quando hoconosciuto il CVS come sorella dei malati. Mi hasubito colpito perch nonostante le sue difficoltdi salute e le sue sofferenze fisiche e morali erasempre serena e sorridente.Anche se negli ultimi anni le sue difficolt non lehanno pi permesso di partecipare ai nostriincontri mensili si univa a noi spiritualmente.Sempre grata per ogni minimo favore che le sifaceva, a Natale e a Pasqua difficilmenteriuscivo a farle gli auguri perch mi precedevasempre con la sua affettuosa telefonata.Ora che dopo tante sofferenze il Signore lhachiamata a s siamo certi che continuer apregare per noi.

    Nena Amato

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    Conosciamo Stefano SperanzaStefano Speranza il figlio

    nella nostra indimenticata ca-pogruppo Bice che ci ha la-sciato qualche anno fa. Moltidi noi hanno conosciuto Stefa-no quando, pur essendo giammalato, partecipava allevarie attivit della nostra par-rocchia. Bice ha iniziato a fre-

    quentare il CVS proprio acausa della morte del figlio.Il Signore ci ha regalato que-sta magnifica donna che il do-lore aveva reso pi forte e pisaggia, e che diventata pun-to di riferimento per tutti noi.

    Ora Bice ci guarda dal cieloe al suo posto c Leonardo, ilmarito ultranovantenne cheufficialmente il tenero e

    saggio nonno che veglia sui

    nostri GdA.Leonardo non perde occa-sione per parlarci di Stefano,il figlio che lui ha assistitosino allultimo giorno.

    Vi proponiamo la biografiache segue (scritta da un amicodel ragazzo scomparso) siaperch ci fa piacere condivide-re con voi la storia di una per-sona speciale, sia perch, purnon avendo mai conosciuto lanostra Associazione, Stefano,senza saperlo, stato vera-mente un soggetto attivo, un

    Volontario della Sofferenza.Presentazione a cura dei

    G.d.A di Santa Maria del

    Monte Carmelo

    * * *Ling. Stefano Speranza nasce a

    Bari il 5 luglio 1950 da madre inse-

    gnante e padre maresciallo mag-giore dellesercito. Riceveuneducazione religiosa tutta im-prontata allamore e al rispettodegli altri frequentando, ancorabambino, lOratorio Salesiano diBari.

    Intelligentissimo, sin dalla

    scuola elementare si segnalacome uno studente straordinario,

    sempre primo della classe. ani-matore di gruppi giovanili, soprat-

    tutto nelle zone di degrado dellacitt. Organizza, giovanissimo,corsi di doposcuola gratuiti per ra-gazzi in difficolt.

    Ha una grande capacit di ela-borazione tecnica ma, accanto aci, in lui si afferma una grandeattivit, una grande capacit di

    agire, di organizzare uomini, gio-vani, risorse umane, in qualsiasi

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    posto si possono trovare.

    Dopo le scuole medie frequen-ta il liceo scientifico Scacchi e lafacolt di Ingegneria dellUniversi-t di Bari. Sono gli anni della cosdetta contestazione giovanile, glianni del post concilio: i turbolentiAnni Sessanta. Stefano diventa unleader di quegli anni, capace di af-frontare le affollate e disordinateassemblee giovanili e dominarlecon la sua oratoria affascinante e

    stringente. il solo cattolico chein quelle situazioni parla e convin-ce. Si fa ascoltare in consessi eambienti, tutti di altro segno. personaggio capace di reggere lepiazze, anche quelle pi violente.Indimenticabile il suo comizio nel-la piazza centrale di Bari (piazza

    San Ferdinando) in occasione delsuicidio del giovane cecoslovaccoJan Palach, nel 1969.

    Nonostante questa intensissi-ma attivit politica, si dedica conestrema seriet ai suoi studi lau-reandosi con il massimo dei voti ela lode. Si sposa e si impegna nella

    vita professionale, preparandoprogetti edilizi che poi vengonoanche realizzati allestero.

    N tralascia le sue opere di pie-t, la sua grande attenzione versoi deboli, continua ad organizzareinterventi sul piano strettamenteoperativo a favore dei meno for-tunati. una fonte di sicurezzaper tutti, una fonte di incoraggia-

    mento. Chiunque lincontra netrae beneficio, sul piano morale,sul piano spirituale, sul piano ma-teriale.

    Poi, la tragedia. Stefano vienecolpito da una malattia subdola edi lunga durata, impossibile da cu-rare: la sclerosi multipla. Cominciaun calvario, ma lui quello disempre.

    Poich la malattia lenta e ag-

    gredisce poco a poco tutti i suoiorgani, continua a fare quello cheha sempre fatto, continua ad es-sere sempre un punto di riferi-mento per tutti, continua a farepolitica, continua a lavorare.Grande fu, nel movimento cattoli-co sia a livello locale che a livellonazionale, il suo contributo e lasua elaborazione sulle nuove pro-spettive che la Chiesa indicava conil Concilio Vaticano II.

    Ma, soprattutto, affronta latragedia con una serenit, unafede in Dio suo Creatore, che hadellincredibile. Mai una parola di

    rammarico, di rimpianto per quel-lo che gli successo, la sua fede inDio continua ad essere intatta.

    Lallegria, lironia di Stefanocontinuano ad essere quelle disempre. La sua capacit di inco-raggiare pure nelle sofferenze piatroci che lo colpiscono inimma-

    ginabile. La serenit con cui af-fronta il lento cammino verso lamorte incredibile.

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    consapevole sin dal primomomento di quello che gli suc-cesso. Appena scoperta la malat-tia, le sue parole furono queste:

    Ho una malattia che fino a qual-che anno fa faceva morire subito,ora fa morire dopo dieci, quindici,venti anni, dopo aver paralizzato ilcorpo. Profetiche le sue parole.Succeder proprio cos. La malat-tia lo paralizzer muscolo dopomuscolo. Gli lascer soltanto, effi-

    cientissimo, straordinariamenteintegro, il cervello.

    Perde luso della parola macontinua a comunicare con le-sterno: negli ultimi tempi, quandodiventer immobile come un pez-zo di marmo, con il movimentodelle palpebre, con un sistema

    quasi da alfabeto morse: un batti-to di ciglia per la A , due per la B ecos via.

    Quando gi colpito duramen-te dalla malattia viene eletto pre-sidente della associazione Exallievi Don Bosco dellOratorio diBari, collaborando con don Tom-

    maso De Mitri, straordinario edindimenticabile direttore dellostesso Oratorio in quegli anni. In-sieme riescono ad arrivare ai gio-vani, gi oratoriani, che si eranoallontanati.

    LOratorio salesiano diventaper molti giovani punto di riferi-mento, dove si discute e si elabora

    un sistema di soluzione dei pro-blemi (erano anni di grande fer-mento ideologico) alla luce delMagistero della Chiesa, del Conci-

    lio, della grande forza rivoluziona-ria del Cristianesimo.

    Stefano, pur molto malato, lanimatore di tutto questo. Per ilsuo straordinario impegno la Pre-sidenza Nazionale degli Ex allievilo insign del riconoscimento deldistintivo doro.

    E, come detto, durante tutta lamalattia fu sempre molto sereno.Non una parola di rammarico, dirimpianto, non una parola di pro-testa nei confronti dellOnnipo-tente che aveva consentito che lamalattia lo riducesse in quellecondizioni. Nessuno lo ha mai sen-tito, nel corso dei lunghi anni dellamalattia che devast il suo corpo,lamentarsi e compiangersi oppureimprecare contro quello che glistava succedendo. Accett tuttocon fiducia in Dio. Profess sem-pre la sua fede in Cristo, con cer-tezza ed allegria.

    Mor dolcemente il 19 giugno1986, qualche settimana prima dicompiere 36 anni. Lasci scrittoqualche pensiero, qualche appun-to: un libricino intitolato Siamo abuon punto. Quel libricino, a tan-ti anni di distanza dalla sua morte,continua ad aiutare chi lo legge.

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    La posta del Bamb

    Non sempre si vive il Natale in questo tempocontemporaneo: andiamo tutti di fretta, non pensiamo a

    chi ci vive accanto; anche un volontario della sofferenza Ges che bussa al nostro cuore.

    In questi versi c espresso il mio sentimento di gioia nelcuore nel vivere un Natale fraterno.

    Giuseppina Attolico(GdA S. Rocco)

    NATALE

    Son dolci questi momentiSon canti di trombe a risuonareLe zampogne van per strade.Son passi appena felpatiLincontri fra le vetrinePiene di fiocchi argentei,Dorati, arrivato il Natale.

    Ancor mi par di sognare,tanti presepi e alberiondeggiano al vento

    del tempo nervoso.Son tutti vestiti a festa,la gioia nel cuore,per ogni candela bruciatasimprimon ancora desideri,auguri di un nuovo Natale.

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    Sommario

    Buon Anno Novaresiano!.........................................................3Per fare Natale non essere come il ragno!..............................5CVS-TG....................................................................................8Il Vangelo per tutti!............................................................10Ala di riserva notizie...........................................................11

    Adesione bello......................................................................13Una guida che continua.........................................................14Essere una associazione che educa al Vangelo.....................15

    La carezza del pastore...........................................................17In memoria di Ida Panebianco..............................................18Conosciamo Stefano Speranza..............................................20La posta del Bamb...............................................................23Il Bamb la continuazione di Cristo Vera Speranza, il glorio-so giornalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Biton-to per molti anni.

    La nuova testata si rif ad una antichissima parabola cineseche esprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma del-la nostra associazione: cos infatti il bamb esclama con terminimolto... cristiani: Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quelloche vuoi (cfr. Lc 1,38 e Mc 14,36).

    Hanno collaborato a questo numero: Don Armando Aufiero,Gina Cappiello, Annalisa Caputo, Rosa Casalino, Laura e MatteoLandi, Rosa Scorca, Rosa Sinisi

    Redazione: Don Vittorio Borracci, Floriano SciosciaCorrispondenti: Maria Ida Todisco (Bisceglie), Angela eDamiana Moschetta (Andria)

    Indirizzo postale: Il Bamb, c/o Scioscia, Via Maranelli 2,70125 BariIndirizzo e-mail: [email protected]

    Sito Web della Confederazione CVS: www.sodcvs.org

    Sito Web del CVS diocesano: cvsbari.altervista.org