Il Bambù n. 26, giugno 2012

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Ok Ma Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Cristo Vera Speranza Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno VII, giugno 2012 26

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Giornalino del Centro Volontari della Sofferenza - Diocesi di Bari-Bitonto ONLUS

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Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno VII, giugno 2012

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C'era un giardino molto

bello. Il suo Signore ne era

orgoglioso. Il più bello degli al-

beri, e anche il più caro al Signore, era un prezioso bambù. E lo stesso sa-

peva di essere l'albero prediletto del Signore. Il Signore un giorno con faccia

seria si avvicinò al bambù e disse: “Caro bambù, io ho bisogno di te”.

Per il bambù sembrava venuto il giorno più bello della sua vita e con

gioia rispose: “Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!”.

“Caro bambù – il Signore rispose – ti devo tagliare,”

“Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il più bello dei tuoi alberi – e tu mi

vuoi tagliare?”.

“Caro bambù, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te”.

Dopo un lungo silenzio l'albero disse: “Se non ti posso servire senza essere

tagliato, allora, tagliami”.

Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: “Devo tagliare anche i tuoi

rami e le tue foglie”.

“No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie.

Tagliami, ma non togliermi i rami e le foglie”.

“Caro bambù, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te”.

“Signore, – disse il bambù a bassa voce – prendi i miei rami e le mie foglie”.

“Caro bambù io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!".

Dopo un lungo silenzio il bambù si inclinò davanti al Signore e disse: “Tagliami e

dividimi”.

Così il Signore del giardino tagliò il bambù, tirò via i rami, strappò le sue foglie,

lo divise in due parti e gli strappò il cuore.

Poi lo prese e lo portò dove acqua fresca da una sorgente sgorgava verso

campi aridi. Là il Signore posò il suo bambù e collegò un capo del tronco

tagliato con la sorgente e incanalò l'altro capo verso il campo.

La sorgente cantò un benvenuto e le chiare scintillanti acque si

riversarono attraverso il corpo straziato del bambù verso il canale che

correva sui campi inariditi che ne avevano tanto bisogno.

Così quello che era un magnifico bambù diventò una grande

benedizione in tutta la sua fragilità e umiltà.

Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso e

gioiva per la propria bellezza, invece per mezzo della sua

distruzione diventò un canale

che il Signore poteva usare

per rendere il suo regno più

fruttuoso.

(Da un racconto

popolare cinese)

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11 maggio 2013: Mons. Novarese

sarà Beato!

Carissimi,

con grande gioia abbiamo

ricevuto la comunicazione

della data nella quale

avrà luogo la solenne cele-

brazione di Beatificazione

del nostro Padre Fondato-

re Luigi Novarese.

Pertanto, comunico che

tale data è fissata per l’11

maggio 2013.

Lodiamo il Signore, pre-

ghiamo perché quest’av-

venimento segni un nuovo

slancio apostolico.

Con grande stima.

Anna Maria Cipriano

SOdC

(Presidente

Confederazione CVS)

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Il dialogo continua...

In estate, amico

mio, mi piaci

molto più di un

gelato!

1) Le ferie, tempo favorevo-

le per l'amicizia.

– Egr. sig. Rossi, buona esta-

te! Per aiutarti a viverla dav-

vero alla grande ti offro uno

spunto di riflessione sull’ami-

cizia.

Sig. Rossi: E che c’entra l’amicizia con questa stagione?

– Abbi un attimo di pazienza

e ti spiegherò. Rifletti: forse

che per far bene le ferie può

bastare il «distacco della spi-

na» da questo o da quello? E

non dovremmo piuttosto – in

positivo – impiegare le nostre

migliori energie in occupazio-

ni altre, ma veramente altre,

quali quelle proprie della fe-

sta, cioè danzare, volare, gio-

care, ecc? Per realizzare un

simile (ambiziosissimo) pro-

gramma di ferie non è affatto

sufficiente prendere il treno o

la macchina, l’aereo o il tra-

ghetto: è vera «vacanza secon-

do Dio» solo quella nella quale

partiamo per i «viaggi del cuo-

re» e – nei modi più diversi –

sperimentiamo la beatitudine

di sentirsi vivi e da Dio amati

e resi capaci, a nostra volta, di

riamarLo.

Sig. Rossi: Comprendo adesso: tu ritieni che uno dei contenuti/compi-ti più importanti delle ferie è quello di coltivare/riannodare le proprie amicizie, inevitabilmente allentatesi durante il resto dell’anno …

– Per farti innamorare/rein-

namorare di essa ti sciorino

alcune testimonianze splendi-

de:

2) L'amicizia tra elogi e so-

spetti.

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1. «Non vi è in terra dono più

grande. Che cosa abbiamo

fatto per meritarlo?»

(Lewis).

2. «Questa nostra amicizia

mi sembra di percepirla

come una grazia» (E. Mou-

nier).

3. «Ho incontrato un amico

durante le vacanze. Ma

fino ad oggi non ho mai

pensato di pregare Dio a

proposito di questa amici-

zia. Mi sembrava che Dio

non c’entrasse; volevo sol-

tanto che, quest’amicizia,

Dio la facesse durare. Oggi

scopro che è stato proprio

Dio a pensarci l’uno per

l’altro, a inviarci l’uno nel

cuore dell’altro».

4. «Io e il mio amico ci vo-

gliamo tanto bene che un

giorno ci siamo detti: que-

sta amicizia è più forte di

noi. E se venisse da Dio?

Se fosse questi il buon

Dio? Si ha l’impressione di

essere nell’Amore come il

pesce nell’acqua».

5. «Una volta trovai un ami-

co: fortunato me – dissi – è

stato fatto per me. Ma ora

trovo nuovi e nuovi amici

che sembrano essere stati

fatti per me. E altri e altri

ancora, fatti per me. E’

mai possibile che noi tutti

su tutta la terra siamo sta-

ti fatti l’uno per l’altro?»

(C.F. Chesterton).

Sig. Rossi: Belle, bellissime parole. Ma vedi di non allargarti troppo, però: «Chi troppo in alto sale a ter-ra cade sovente precipitevolissime-volmente». Io, ad esempio, riguardo all’amicizia ho fatto esperienze pro-prio terra terra… E, a mettermi ulte-riormente in crisi, hanno contribuito alcune affermazioni (ul-tra-negative!) lette recentemente:

1. «Homo homini lupus»

(Hobbes).

2. «L’inferno sono gli altri»

(Sartre): l’amore non è che

un permanente inganno

vicendevole, il tentativo

mascherato di ridurre l’al-

tro ad oggetto.

3. «L’amicizia non esiste: ti

cercano quando hanno bi-

sogno, per il resto puoi

crepare» (= ci si aggrega

per il potere, l’utilità, la

paura: l’amicizia non c’en-

tra!)

3) Il «vangelo dell’amici-

zia».

– Anche circa l’amicizia nulla

di meglio, sig. Rossi, che chie-

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dere lumi alla Parola di Dio.

Ed ecco la splendida risposta.

Per meglio sintetizzarla la

formulo a mo’ di sillogismo:

a) L’umanità immersa nel

peccato è davvero un ‘mondo

cane’, è proprio - per dirla con

padre Dante - un’ «aiuola fe-

roce» (cf Rom 8,12).

b) Ma «l’amico dell’uomo

si è fatto uomo, nascendo dal-

la Vergine» (s. Proclo) e non

solo «ha lavorato con mani

d’uomo, ha pensato con intel-

ligenza d’uomo, ha agito con

volontà d’uomo: ha [addirittu-

ra] amato con cuore d’uomo

(GS 22) e «sino alla fine» (Gv

13,1).

c) Perciò, innestato me-

diante il battesimo in Cristo,

vero suo «amico per la Pelle»,

è dato anche all’uomo di vive-

re di amore e amicizia (cf Gal

2,20).

4) Amicizia? Si, grazie!

- In conclusione invito anche

te, sig. Rossi – nell’ottima

compagnia di Cicerone, Ber-

nardo di Chiaravalle, Aelredo,

ecc sino ai contemporanei don

Tonino Bello e fr. Roger di

Taizè – invito anche te (e me!)

a fare nostra questa piccola

immensa affermazione: «Ami-

cizia? Sì, grazie!». Consapevoli

che, prima ancora di essere

un’arte, essa è un dono (dal-

l’Alto) e va dunque chiesta al

Datore di ogni dono.

Sig. Rossi: Mi rimane un dubbio: ma tutto ciò vale solo per l'estate?

– Niente affatto, sig. Rossi! La

«fractio vitae», il vivere, cioè,

in compagnia gli uni degli al-

tri, spezzando a vicenda con

amore gioie e speranze, scon-

fitte e vittorie, se durante le

ferie brilla di una luce parti-

colarmente intensa, è in veri-

tà dono/compito di tutti i mesi

e di tutti i giorni (cf Mt 18,20)

Con affetto, tuo don Vittorio

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CVS-TG

➔ 15 aprile è nato Davide, terzo nipote dei nonni Michele e

Chiara Scardicchio (GdA Trasfigurazione, Bitritto). Fe-

licitazioni!

➔ 30 aprile presso la Parrocchia S.M.M. Carmelo la famiglia

Carnevale è in festa. Come associazione abbiamo ricevuto

l'annuncio a partecipare alla celebrazione nuziale di Moni-

ca con Massimo. Preghiamo per la coppia affinché siano

sempre sposi sereni come quelli delle nozze di Cana, che

non avvertirono la mancanza del vino in quanto Gesù era

con loro: il Signore sia spiritualmente sempre in mezzo a

loro.

➔ Il nuovo Provinciale dei Frati Cappuccini è p. Piergior-

gio Paneburgo. P. Leonardo Di Taranto, direttore del-

l'Ufficio per la Pastorale della Salute della nostra Diocesi,

è il vicario. A entrambi auguri di un fruttuoso lavoro.

➔ E' andata in Cielo, donando tutta se stessa, la sorella di

Rosa Maria Modugno (GdA S. Rocco). E' tornata alla

Casa del Padre anche la mamma di Laura Pace (Palo del

Colle). Tutta la famiglia associativa si stringe a loro e pre-

ga per le defunte.

➔ 30 maggio: sono finalmente rientrata a casa, dopo un ulti-

mo periodo di convalescenza all'ospedale S. Paolo. Anche

Dora Gandini e zia Rita D'Amelio sono tornate a casa.

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➔ 6 giugno cade una doppia ricorrenza: a don Mimmo

Chiarantoni i nostri migliori auguri per il 19° anniversa-

rio di sacerdozio, mentre il nostro fondatore diocesano

Emmanuele Fiore avrebbe oggi compiuto 80 anni.

➔ 7 giugno: auguri anche alla nostra Cooperativa “Ala di

Riserva”, che compie il 18° anno di attività. Guardiamo al

futuro affidandola con fiducia nel Signore.

➔ 14 giugno: Mimmo Di Liso (GdA S. Agostino, Modugno) si

è laureato in Ingegneria. Congratulazioni vivissime!

➔ Don Francesco Santomauro è stato nominato Animato-

re, per il prossimo anno accademico, del triennio del Semi-

nario Teologico di Molfetta. Siamo fiduciosi nel suo nuovo

ruolo di formatore e di sensibilizzatore anche del nostro

carisma, avendo formato con noi un ampio bagaglio di

esperienze.

➔ 25 luglio: Marianna Riccardi e Vincenzo Pastore si

uniranno in matrimonio. Tutto il CVS sarà vicino agli spo-

si in questo giorno così importante, con l'augurio che pos-

sano sempre amarsi l'un l'altro come Cristo ama la Chiesa.

➔ 31 agosto: Vito Cascella, che svolse il servizio civile con

noi e da allora è rimasto affezionato, ci comunica le sue

nozze con Vanessa Volpe. Auguri di cuore agli sposi.

Rosa Sinisi

(Responsabile Diocesana)

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“Ala di riserva” notizie

➔ L'iniziativa del “SABATO-FESTA DELLA COOPERATI-

VA” è stata finora un buon successo. Riprenderà dopo l'e-

state per continuare a sensibilizzare alla realtà della

Cooperativa e contribuire al suo sostegno.

➔ La raccolta fondi straordinaria avviata a marzo e con-

clusasi nel Meeting Regionale del 25 aprile è stata un suc-

cesso! Ringraziamo tutti e ciascuno per i contributi che ci

hanno donato e per la pubblicità che hanno fatto all'iniziati-

va nelle parrocchie, tra amici e colleghi. Un ringraziamento

particolare va alla comunità di Carosino per la grande ge-

nerosità dimostrata.

➔ Invitiamo tutti i civuessini a continuare a diffondere questo

appello:

Abbiamo bisogno anche

della tua… 'ala di riserva' !Inutile dire che la crisi si fa sentire… anche e soprattut-

to per le Cooperative sociali.

Ora abbiamo bisogno anche di te, per poter continuare ad

aiutare chi ha bisogno di noi!

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Come puoi aiutarci? Semplice!

1) VISITANDO IL NEGOZIO, che ha tanti articoli belli e

mille idee regalo. Oggetti artigianali e artistici che valgono

‘doppio’: perché fatti a mano, e perché fatti anche con la

collaborazione di mani di ragazzi diversamente-abili.

Prima di spendere soldi altrove, passa da via Sagarriga

Visconti, 61 (angolo via Putignani);

2) FACENDOCI UN PO’ DI PUBBLICITA’ tra amici,

parenti, parrocchiani…

3)PROPONENDO AI GENITORI DEI BAMBINI E DEI

RAGAZZI della tua Parrocchia di FARE LE

BOMBONIERE per i battesimi e le comunioni da noi;

4) DESTINANDO ALLA COOPERATIVA IL CINQUE

PER MILLE nella Dichiarazione dei redditi! Il codice fiscale

della Coop. “Ala di riserva”, da inserire nella casella ‘Sostegno

volontariato e organizzazioni non lucrative’ è: 04601590724

5) CON UNA DONAZIONE! Potete fare un bonifico

utilizzando questi dati: Ala di riserva società cooperativa -

IBAN: IT33 N054 2404 0060 0000 1001 148

Causale: donazione per sostegno Coop. Ala di riserva.

Le donazioni effettuate con questa procedura sono detraibili

dalle tasse.

6) Segnalando ad altri la possibilità di fare donazioni per

la Coop. ‘Ala di riserva’

7) SEGNALANDO LE NOSTRE INIZIATIVE A

GENITORI DI RAGAZZI DISABILI, interessati a seguire i

nostri laboratori… che tra l’altro sono DEL TUTTO

GRATUITI!

8)…CON TUTTI I SOSTEGNI che vorrai darci… per

continuare a volare!

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Una guida che continua

Mons. Novarese

e Emmanuele

FioreL'indimenticabile fondatore

del CVS diocesano di Bari-Bi-

tonto, Emmanuele Fiore, ven-

ne a conoscenza del Centro

Volontari della Sofferenza at-

traverso la rivista "L'Anco-

ra". Padre Ludovico Isceri, un

sacerdote che egli conobbe a

Loreto, gli propose di ricevere

la rivista del CVS in abbona-

mento - allora gratuito, poiché

Mons. Novarese non voleva

far pagare gli ammalati, che

già offrivano la loro vita a fa-

vore del Regno. Così Emma-

nuele si avvicinò al carisma e

all'ideale del CVS, ed imparò

a conoscere Mons. Novarese

attraverso i suoi scritti.

Fu poi a Lourdes che i due

ebbero modo di incontrarsi di

persona. Sull'esplanade Em-

manuele, in pellegrinaggio

con l'Unitalsi, riconobbe in un

sacerdote lì presente quel

Mons. Novarese che aveva

tante volte visto in fotografia

su "L'Ancora". Chiese allora

al barelliere che lo accompa-

gnava di portarlo da quel sa-

cerdote. Emmanuele si pre-

sentò a Mons. Novarese, che

subito colse la palla al balzo:

“Di che diocesi sei?”. “Di

Bari.” “Lì c'è il CVS?” “No.”

“E che aspetti?”

Così fu gettato idealmente

il primo seme del CVS a Bari.

In concreto, la fondazione av-

venne poi tramite il Centro

di Taranto, che invitò don

Vittorio Borracci a predicare

un corso di Esercizi Spirituali

per gli ammalati a Valleluogo.

Ciò favorì la partecipazione di

Emmanuele e un primo mani-

polo di baresi che al ritorno,

ormai innamorati del carisma

associativo, si attivarono per

costituire il CVS di Bari.

Rosa Sinisi

(Dall'opuscolo “Mons. Novarese e la Puglia – Ricordi e testimonianze”,

distribuito al Meeting Regionale di Molfetta del 25 aprile 2012)

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Emmanuele con la sua 'arma' preferita di apostolato

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Per portare più frutto

Come un seme

di senapeUna Chiesa che evangelizza:educare alla missionarietà /

3a parte

Vorrei con voi cogliere il di-namismo del Regno nelle pa-rabole raccontate da Marco, il Vangelo che ci accompagnerà in questo anno pastorale. Marco racconta tre parabole, tutte sul seme. Una di queste riguarda il granello di senape (Mc 4, 30-32), “il più piccolo di tutti i semi della terra”, che diventa un arbusto, “il più grande di tutti gli ortaggi”. Di fatto questo seme piccolissi-mo, grande quanto il segno che fa la punta di una matita su un foglio bianco, è capace di diventare un arbusto di due o tre metri. Possiamo parlare delle sproporzioni del Regno: tra il piccolo e il grande, l’insi-gnificante ed il rilevante (insi-gnificante il piccolo seme, rilevante l’arbusto che acco-glie gli uccelli), tra il poco e il tutto (il pochissimo seme e il tutto, il grande che è l’arbu-sto). Tutto il Regno si basa sul contrasto tra ciò che appare e si vede, e ciò che è e sarà. Chi non capisce questo fa fatica ad entrare nella logica del Re-gno.

La parabola del granello di senape ci invita innanzitutto alla pazienza, di fronte al len-

to movimento del Regno. Il Regno sembra poca cosa, si vede appena, come un granel-lino di senape, ed una volta gettato, bisogna pazientare. Mons. Novarese quando in sa-natorio vive la sua sofferenza e vede quella degli amici, av-verte il lento movimento del Regno: perché la sofferenza? Come posso essere felice? Quale progetto realizzare? Noi vorremmo vedere subito il cambiamento, l’esito nuovo, avere i risultati… Non è l’effi-cacia a dare valore all’evange-lizzazione, che ha valore in sé, in quanto è la Parola, la rive-lazione, l’autocomunicazione di Dio all’uomo. Accolta o ri-fiutata, né guadagna, né per-de il suo valore. Il rischio di voler vedere subito i risultati è quello di forzare l’efficacia dell’evangelizzazione, propo-nendola in termini costrittivi invece che persuasivi. E noi oggi, nel mondo postmoderno in cui viviamo, riconosciamo la libertà di evangelizzazione che ci viene lasciata. La socie-tà permette alla Chiesa di proporsi, pur non concedendo-le né mezzi, né ragioni per po-ter sostenere la sua come la

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forza superiore. Consegue che, priva di ogni sostegno ma insieme libera da ogni conta-minazione e ambiguità, l’e-vangelizzazione resta affidata esclusivamente a se stessa e alla propria intrinseca effica-cia.

L’altro messaggio che il granello di senape ci chiede è quello di avere speranza di fronte al dinamismo del Re-gno. Perché il Regno di Dio ha la forza della vita ed il piccolo seme è irresistibile. San Paolo ci insegna che chi vede ciò che spera, non ha speranza. La speranza infatti sta nel non vedere ciò che si spera, nel sa-pere che il seme diventerà al-bero. Quando mons. Novarese ha scritto a don Filippo Rinal-di per chiedere di pregare per la sua guarigione, non sa a cosa va incontro, ma si fida, spera che la sua vita possa es-sere accarezzata dalla tene-rezza di Dio e di Maria Ausiliatrice, riconosce che Don Bosco amando i giovani ha tradotto questo amore di Dio possibile anche nei mo-menti di grande disperazione.

Pazienza e speranza hanno aiutato il granello di senape a diventare arbusto: i Papi par-lano agli ammalati aspettan-do il loro contributo per l’edificazione della Chiesa; la Casa di Re in cui si avverte il frutto della grazia e dove ci sentiamo come protetti, sor-retti, incoraggiati a prosegui-re senza perderci d’animo; la

Radio Vaticana che dal 1949 è entrata nella casa di tanti ammalati aiutandoli a scopri-re la vocazione ad amare di più (come il caso di Cecilia Cremonesi, vedi libro); il mi-racolo di Claudia che apre una via nuova, quella dei la-boratori, ancora da sperimen-tare in tutta la sua ampiezza; la testimonianza dei semina-tori di speranza che disegnano il cammino di santità alla no-stra portata.

E noi oggi viviamo dentro questo arbusto. La pazienza e la speranza oggi ci aiutano a purificare il nostro modo di amare l’apostolato, ma anche ci confermano che l’opera è di Dio e della Vergine Santa e ci aiutano a superare le appa-renze ed accordare la nostra vita con la passione gratuita al mistero del Regno.

Brani della relazione didon Armando Aufiero SOdC

nel Convegno di programmazione CVS a Valleluogo, 17/9/2011

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Meeting Regionale CVS, Seminario di Molfetta, 25 aprile 2012

In ascolto della voce del

fondatoreIl Meeting Regionale al Se-

minario Teologico di Molfetta è uno dei momenti più forti e partecipati dell'anno per tutto il CVS di Puglia. Anche il 25 aprile scorso abbiamo ritrova-to la calorosa amichevole ac-coglienza del Rettore del Seminario, Mons. Luigi Ren-na, degli educatori e dei semi-naristi.

La giornata è cominciata con la formazione, introdotta da un momento di preghiera cantata. I relatori di quest'an-no sono stati don Armando Aufiero SOdC e Mauro Ansel-mo, autore dell'ultima biogra-fia sul Ven. Mons. Novarese. Don Armando ha preferito li-mitare il suo intervento per lasciare spazio ad un video in cui la voce di Mons. Novarese stesso raccontava la sua giovi-nezza, con la malattia, la gua-rigione e la vocazione al sacerdozio.

E' stata una forte emozione sentire – per molti dei presen-ti era la prima volta – la voce di Mons. Novarese. Nella semplicità delle parole del fondatore traspariva chiara-mente la sua forte fede, matu-

rata sin da tenera età attra-verso l'amore e l'esempio della madre e la vita di comunità parrocchiale.

L'intervento di Mauro An-selmo, con il suo stile preciso e appassionato, si è concentra-to invece sull'opera di Novare-se adulto, che con la guida e l'aiuto della Beata Vergine Maria ha dato avvio, davvero in anticipo sui tempi, ad un apostolato mirato ad esplora-re e valorizzare le risorse del-lo spirito nel corpo sofferente.

La giornata è proseguita con la celebrazione della S. Messa in cappella, il pranzo a sacco e il pomeriggio di festa in fraternità nel giardino del Seminario, conclusa con un momento di preghiera in cui Mons. Renna ha invitato noi civuessini a pregare per soste-nere i seminaristi nella loro vocazione e nel loro percorso di preparazione al sacerdozio.

Ringraziamo il Signore per il dono di questa giornata e sentiamoci chiamati ad essere eco, con la nostra vita, della voce del nostro fondatore. □

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Comunicare la fede nel tempo

della sofferenza. Il contributo di

Mons. Luigi NovareseConvegno Nazionale CVS, Collevalenza (PG),

28 aprile – 1° maggio 2012

Dopo alcuni anni, è ritorna-

to il tradizionale appunta-

mento formativo del CVS

Nazionale d'Italia a Colleva-

lenza. Per me è stata la prima

volta e l'esperienza è stata po-

sitiva sotto molteplici aspetti.

Da Bari è partito un grup-

po piccolo ma ben assortito:

con me e mio fratello erano

presenti Annalisa Caputo

SOdC, Teresa Carmosino del

GdA S. Antonio e Antonia Ca-

rella del GdA S. Maria del

Monte Carmelo. L'affiatamen-

to è stato subito buono ed è

ulteriormente cresciuto nei

quattro giorni trascorsi assie-

me (compresi il viaggio d'an-

data e quello di ritorno).

IL LUOGO

Sin dall'arrivo, il Santuario

dell'Amore Misericordioso di

Collevalenza mi ha colpito per

la sua vastità e imponenza. E'

certamente uno spazio ideale

per organizzare incontri di

spiritualità e formazione reli-

giosa. Tutti noi civuessini sia-

mo stati ospitati molto bene.

Particolarmente belle e sugge-

stive sono la cappella, in cui

ogni giorno abbiamo celebrato

la S. Messa, e la sottostante

cripta, in cui riposano le spo-

glie di madre Speranza, fon-

datrice del santuario.

LE PERSONE

E' stata davvero una gioia

conoscere tanti civuessini –

eravamo circa centocinquanta

– provenienti da tutta Italia,

soprattutto dal Nord, ma an-

che da Pescara, Napoli e

Roma. Uno dei lati positivi di

questi raduni a livello nazio-

nale è proprio quello di

(ri)scoprire che si è in molti a

condividere un dono, un cari-

sma e una missione nella

Chiesa: questo può dare forza

nei momenti più difficili del-

l'apostolato. Porterò nel cuore,

in particolare, Resy Rizzini, la

nostra Delegata nazionale,

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che oltre ad aver preparato,

aperto e chiuso i lavori del

convegno con grande perizia,

mi ha colpito per il suo modo

di porsi molto affabile e lieto.

Anche la conoscenza di don

Luigi Garosio SOdC mi ha ri-

velato – al di là di quanto po-

tessi conoscere su di lui dai

suoi scritti su “L'Ancora” e

dalla radio – il suo tratto

umano molto delicato e, nello

stesso tempo, la sua profonda

determinazione in campo apo-

stolico, con vera “passione per

il Regno”. E' stato anche mol-

to bello rivedere e condividere

momenti di formazione e spi-

ritualità con coloro che cono-

scevo già, come Pasquale

Caracciolo di Perugia, don Ar-

turo Di Sabato, don Armando

Aufiero e gli altri Silenziosi.

I CONTENUTI

Venendo ai contenuti, si

può dire che il convegno non

ha tradito le attese.

La prima relazione, “La

sofferenza interroga la fede”

di don Pier Davide Guenzi, ci

ha condotto – con un percorso

molto originale attraverso il

libro di Giobbe e altri passi bi-

blici, ma anche testi filosofici

e letterari – a considerare su

come la sofferenza sia “scan-

dalo” per la sensibilità dell'uo-

mo, “problema” per la ragione

e “mistero” per la fede. Nei la-

boratori pomeridiani, divisi in

gruppo, abbiamo approfondito

questi temi riflettendo su al-

cuni testi proposti dallo stesso

don Pier Davide.

Il secondo giorno Mons.

Carlo Rocchetta ci ha avvici-

nato agli aspetti specifici del

carisma civuessino con l'inter-

vento “La valorizzazione della

sofferenza, come forma della

fede provata”. Di esso mi ha

colpito in particolare la forte

sottolineatura data dal relato-

re alla volontarietà dell'offer-

ta che Cristo ha fatto di Sé

nella Passione. E' questa vo-

lontà mossa dall'amore che dà

significato alla Croce di Cristo

e ad ogni nostra croce, non la

sofferenza di per sé.

Nella tavola rotonda del

pomeriggio, infine, sono stato

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Page 17: Il Bambù n. 26, giugno 2012

molto edificato dalle testimo-

nianze di Zelinda Elmi di Pe-

rugia e Paolo Marchiori di

Brescia, che nella loro vita in-

carnano davvero quanto ama-

va dire il nostro Mons.

Magrassi: “Essere cristiani

non è facile, ma è felice.”

Oltre ai contenuti veri e

propri, nel corso dei lavori del

convegno mi ha piacevolmen-

te impressionato l'interesse

mostrato da tutti i parteci-

panti, che con domande e in-

terventi hanno spesso scavato

a fondo nei temi trattati. Da

quel che dicevano si capiva

che, anche a livello di Gruppi

d'Avanguardia e CVS diocesa-

ni, svolgono un serio lavoro di

formazione permanente sulla

Parola di Dio, sul magistero

ecclesiale e sul carisma asso-

ciativo. Mi è tornata in mente,

mentre ascoltavo, quella con-

siderazione di Mons. Novare-

se per cui, se tutti i battezzati

sono chiamati come operai

nella vigna del Signore, gli

ammalati sono “operai specia-

lizzati” chiamati ad approfon-

dire, valorizzare ed

annunciare il “vangelo della

sofferenza”: ecco, la cura che

il CVS pone per la formazione

dei suoi membri fa capire che

quest'affermazione viene pre-

sa sul serio.

LA MISSIONE

Siamo tornati a casa spiri-

tualmente e umanamente ar-

ricchiti e fortificati da

quest'esperienza. La speranza

è che i semi gettati a Colleva-

lenza portino frutto in tutte le

Diocesi. L'invito a tutti i letto-

ri è quello di prendere in at-

tenta considerazione la

partecipazione a futuri ap-

puntamenti come questo, per-

ché aiutano a far sentire la

gioia di appartenere al CVS e

la responsabilità dell'aposto-

lato verso i sofferenti che an-

cora attendono il Vangelo.

Floriano Scioscia

(GdA Buon Pastore)

Il Bambù - Giugno 2012 17

Page 18: Il Bambù n. 26, giugno 2012

Tutti insieme a

CotrinoL’Incontro Regionale Terza

Età è un evento molto sentito nei nostri Gruppi d’Avanguar-dia.

Quest'anno ci siamo ritro-vati presso il “Santuario Ma-ria Santissima di Cotrino” (BR), accolti con letizia e gioia dall’amico Antonio Monteleo-ne. La giornata è iniziata con la recita delle Lodi; successi-vamente, dopo un breve intro-duzione di Antonio, ha preso la parola Lucia Cingolani sul-l’interessante tema “Educarci-educare alla vita buona e bel-la del Vangelo nella stagione della terza età”. La sua rela-zione [riportata nelle pagine seguenti, NdR] si articolava sulla straordinaria importan-za dell’attività insieme alla famiglia come soggetto attivo nella Chiesa e nella società: evangelizzare deve essere il nostro compito costante e per-manente senza, però, dimenti-care di servire Gesù, dedicandoci a Lui ed esserne testimoni coraggiosi anche davanti alle avversità della vita.

E’ importante essere pre-senti come genitori, compor-tandoci coerentemente con

figli, nipoti e davanti al pros-simo. Possono aiutarci, in questo cammino, i preziosi consigli del nostro Monsignor Luigi Novarese. Dobbiamo, con l’aiuto di Dio, portare gio-ia e speranza, avere coraggio di accettarci quando siamo de-pressi o colti da malattie; è al-lora che dobbiamo dividere con Gesù le nostre e Sue soffe-renze sulla Croce, nella pie-nezza del Suo amore per noi.

La relazione continuava con l’importanza del Battesi-mo: Cristo ci ha rivelato l’a-more del Padre, siamo Suoi figli, fratelli di Gesù venuto per salvarci dal peccato.

Il padre cistercense, che ci ha accompagnato durante la giornata, ha illustrato la sto-ria del santuario. Dopo la pausa pranzo, abbiamo cele-brato la Santa Messa.

Ringraziamo il Signore per la giornata trascorsa. Alla prossima.

Mimmo Fontana(Capogruppo GdA S. Maria del

Monte Carmelo/2)

18 Il Bambù - Giugno 2012

Page 19: Il Bambù n. 26, giugno 2012

Educarci – educare alla vita

buona e bella del Vangelo nella

stagione della Terza EtàEducare alla vita buona

del Vangelo è il titolo degli

Orientamenti pastorali che

l'Episcopato italiano ha indi-

cato alle Chiese in Italia

(EVBV) per il decennio 2010-

2020.

Il tema approfondisce la ri-

flessione sulla particolare vo-

cazione educativa della

Chiesa nei confronti delle per-

sone, delle famiglie e di intere

popolazioni e sulla sua missio-

ne evangelizzatrice. Nono-

stante gli Orientamenti non si

prefiggano obiettivi di carat-

tere sociologico, ma teologico-

pastorali, tuttavia la Chiesa

auspica vivamente che l'impe-

gno di tutti i battezzati non

mancherà di produrre effetti

benefici sulla situazione gene-

rale, che il santo Padre con

molta chiarezza ha definito di

«grande emergenza

educativa» (EVBV 3).

La fascia della Terza Età,

composta prevalentemente da

persone anziane attive, deve

sentirsi profondamente coin-

volta in questo programma ec-

clesiale per il particolare ruo-

lo che gli anziani svolgono

all'interno della famiglia e

delle comunità parrocchiali di

appartenenza. Infatti, la

Chiesa già da tempo si è rivol-

ta a loro, dedicando importan-

ti documenti come La dignità

dell'anziano e la sua missione

nella Chiesa e nel mondo, pre-

parato dal Pontificio Consiglio

per i Laici e la Lettera agli

anziani di Giovanni Paolo II.

Entrambi i testi risalgono al

1999, dichiarato dall'ONU

Anno internazionale degli an-

ziani, e rappresentano la voce

della Chiesa nei confronti de-

gli uomini e delle donne ap-

partenenti alla Terza età,

verso i quali Ella, come Madre

di tutti, ha sempre mostrato

attenzione e impegno, secondo

la visione cristiana della per-

sona umana e della sua voca-

zione trascendente.

Anche negli anni successivi

ci sono stati frequenti inter-

venti magisteriali sulle figure

Il Bambù - Giugno 2012 19

Page 20: Il Bambù n. 26, giugno 2012

dei "nonni" e sulla loro missio-

ne nella famiglia e nella socie-

tà.

Con certezza possiamo af-

fermare che la Chiesa ricono-

sce a noi anziani il grande

compito della testimonian-

za, del raccordo intergene-

razionale e soprattutto della

trasmissione della Fede,

compiti molto importanti e de-

licati in questa fase di nuova

evangelizzazione.

Ma come educare gli al-

tri, come trasmettere il

Vangelo, se noi per primi

non verifichiamo costante-

mente la nostra conforma-

zione a Gesù Maestro, ai

suoi atteggiamenti educa-

tivi, alla pedagogia stessa

del Vangelo?

Scriveva Tertulliano: «Cri-

stiani si diventa, non si na-

sce» (citato in EVBV 26).

Infatti leggiamo al n. 28 degli

Orientamenti: «L'immagine

del cammino ci fa comprende-

re che l'educazione è un pro-

cesso di crescita che richiede

pazienza. Progredire verso la

maturità impegna la persona

in una formazione permanen-

te caratterizzata da alcuni

elementi chiave: il tempo, il

coraggio, la meta».

Questo vale sia nel proces-

so di formazione personale,

che giustamente si deve consi-

derare permanente, sia nel

rapporto educativo fra educa-

tore ed educando.

Soffermiamoci a riflettere

su questo passaggio. Il riferi-

mento al tempo potrebbe ap-

parire scontato, perché ogni

processo di crescita, in natu-

ra, avviene sempre in un tem-

po debito. Ma nell'ambito

della formazione non vale solo

la quantità del tempo neces-

sario, ma anche la qualità del

tempo: tempo non lesinato,

non frammentato, ma vissuto

con generosità. E per la vita

spirituale il nutrimento fon-

damentale è dato dalla Paro-

la, dall'Eucaristia e dalla

Preghiera a cui non si deve

sottrarre il tempo, per paura

di perderlo per altre attività,

come accade il più delle volte.

Senza questo nutrimento non

c'è progresso spirituale, né

20 Il Bambù - Giugno 2012

Page 21: Il Bambù n. 26, giugno 2012

formazione armoniosa della

persona.

Allo stesso modo, per edu-

care bisogna tessere con l'edu-

cando una relazione costante

nel tempo, fatta di fiducia e di

fedeltà, di capacità di ascolto

in cui non ci siano né atteg-

giamenti autoritari, che an-

nullano la libertà dell'altro,

né permissivismo, che rende il

rapporto educativo insignifi-

cante (cfr. EVBV n. 27).

Educare è dare tempo al-

l'altro, farlo esprimere, met-

terlo al centro delle nostre

cure, nella consapevolezza che

il tempo negato, soprattutto ai

bambini, è un tempo "rubato"

alla loro formazione. E se ne

troveranno in futuro i segni.

Come affermano gli Orien-

tamenti, l'educatore deve es-

sere testimone della verità,

della bellezza, del bene

(cfr. EVBV n. 29), con fedeltà

e con coerenza, trasmettendo

«da una generazione all'altra

qualcosa di valido e di certo,

regole di comportamento,

obiettivi credibili, intorno ai

quali costruire la propria

vita» (EVBV n.30).

Tutto questo certamente ri-

chiede il coraggio delle pro-

prie scelte, coraggio che

potremmo specificare come il

coraggio per il più e il corag-

gio per il meno, cioè “il co-

raggio della fedeltà”,

dell'aspirare a cose grandi, del

«prendere il largo» (cfr. Lc 5,4)

ma anche il coraggio per il

meno, cioè il coraggio di accet-

tare i propri limiti, i propri er-

rori e la fragilità della propria

umanità, che conosce slanci

ma anche cadute.

Infine la meta, che è bene

fissare sin dall'inizio, per dare

senso e vigore a tutto il cam-

mino: essa consiste – come re-

citano gli Orientamenti –

«nella perfezione dell'amo-

re» che rappresenta il massi-

mo, la pienezza della vita

spirituale e della gioia. «Nel-

l'itinerario verso la vita piena,

Gesù ci invita a seguirlo sulla

via delle beatitudini, stra-

da di gioiosa pienezza, e sul

sentiero della croce, supre-

mo atto di amore consumato

sino alla fine (cfr. Gv 19,30;

13,1)» (EVBV n. 28).

Recita un passo dell'art. 5

del II capitolo dello Statuto

del Centro Volontari della

Sofferenza: «Il Mistero pa-

squale apre alla persona

sofferente la profondità

della comunione con Cri-

Il Bambù - Giugno 2012 21

Page 22: Il Bambù n. 26, giugno 2012

sto crocifisso e risorto,

come unica ed esaustiva

proposta di vita in pienez-

za».

Che cosa la Chiesa chie-

de ai battezzati apparte-

nenti alla Terza età?

Innanzi tutto la testimo-

nianza di una vita sincera-

mente evangelica e, pertanto,

controcorrente. Gesù stesso

nel Discorso della Montagna,

a fronte dei comportamenti

umani più diffusi, ripeteva:

«Ma io vi dico...» e questo in-

segnamento del Maestro, nell'

"oggi" di Dio, è per tutte le ge-

nerazioni.

Gli Orientamenti, nel IV

capitolo, affidano alle fami-

glie (EVBV nn. 36-37) e alle

comunità parrocchiali

(EVBV nn. 39-42), alle asso-

ciazioni ed ai movimenti

cattolici (EVBV n. 43), alla

vita consacrata (EVBV n.

45), alle scuole ed alle uni-

versità cattoliche (EVBV

fin. 46-49) il compito precipuo

dell'educazione a cui anche

noi possiamo dare il nostro

piccolo, ma significativo con-

tributo a partire dalla realtà

in cui il Signore ci ha po-

sto. Una cosa è certa: se vo-

gliamo lasciare un segno

positivo nel cuore dei giovani

che ci vengono affidati, dob-

biamo offrire dei punti fermi, i

valori che giudichiamo fon-

danti della nostra stessa vita,

la testimonianza di una fede

non triste e demotivata, ma

carica della fiducia che traia-

mo dal Signore e dalla bellez-

za dei nostri anni ricchi di

esperienza e di impegno, anni

non proiettati verso il passa-

to, ma tesi verso la meta che è

Cristo stesso.

Infatti in questa società ri-

piegata sull'immediato, biso-

gna testimoniare la

dimensione escatologica

22 Il Bambù - Giugno 2012

Page 23: Il Bambù n. 26, giugno 2012

della fede cristiana: la vita

non finisce qua, ma si schiude

alla vita eterna, che "non è

semplicemente un tempo

senza fine, ma è un altro

piano dell'esistenza", dove

incontreremo Dio, che è il fine

di tutti gli uomini.

Non dobbiamo temere di

comunicare la nostra fede sia

in famiglia che nell'ambito

della vita ordinaria, consape-

voli della libertà di ognuno,

ma anche degli impegni batte-

simali che siamo chiamati a

vivere. Non dimentichiamo

mai che nel rapporto educati-

vo sono necessari: tempo, pa-

zienza, relazioni durature,

ascolto e accompagnamen-

to. Come diceva San Giovanni

Bosco: «L'educazione è cosa

del cuore e Dio solo ne è

padrone e noi non potre-

mo riuscire a cosa alcuna,

se Dio non ce ne insegna

l'arte e non ce ne mette in

mano la chiave» (EVBV n.

34).

Poniamoci sotto lo sguardo

della Madre di Dio, perché ci

guidi nel cammino dell'educa-

zione, così pregandola:

Maria, Madre dolorosa,che dopo aver conosciuto

l'infinita umiltà di Dionel Bambino di Betlemme,

hai provato il dolore straziantedi stringerne tra le braccia

il corpo martoriato,insegnaci a non disertare

i luoghi del dolore;rendici capaci di attendere

con speranzaquell'aurora pasqualeche asciuga le lacrime

di chi è nella prova.

Maria, Amante della vita,preserva le nostre generazioni

dalla tristezza e dal disimpegno.Rendile per tutti noi sentinelle

di quella vita che iniziail giorno in cui ci si apre,

ci si fida e ci si dona.

(EVBV n. 56)

Lucia Cingolani

(Ufficio Famiglia Diocesi di

Bari-Bitonto)

Il Bambù - Giugno 2012 23

Maria SS.ma di Cotrino

Page 24: Il Bambù n. 26, giugno 2012

Ogni giorno è

una nuova

creazione!

Bari, 26 maggio 2012

Carissimi amici, con l'in-

contro di oggi concludiamo un

cammino durato un intero

anno, vissuto fianco a fianco,

cuore a cuore, tra le pagine

del Vangelo che sta diventan-

do sempre di più faro per il

cammino di ciascuno.

Stiamo riscoprendo un ami-

co importante per la nostra

vita: Gesù Cristo, o forse è

meglio dire che è Lui che ogni

giorno riscopre noi per primo!

Ad essere sinceri, dobbiamo

dire che Lui ci ha amati, chia-

mati e plasmati, proprio

quando la solitudine sembra-

va la nostra unica compagna.

Ci ha trovato mentre eravamo

rannicchiati in un angolo

oscuro della nostra "stanza",

timorosi di rialzarci in piedi,

per non cadere di nuovo. Gesù

però, con i suoi occhi lumino-

si, ci ha convinto a risorgere

con Lui, a ritrovare il coraggio

di affrontare la vita con il cuo-

re ricolmo di speranza, traboc-

cante di sogni e desideri,

grazie all'amore che riversa

continuamente sopra di noi,

che non tiene conto del nostro

peccato, delle nostre paure,

del nostro sentirci indegni di

Lui, ma che guarisce anche le

ferite più profonde, quando

incontra un cuore che, biso-

gnoso della sua acqua come la

sabbia dei deserti africani, si

apre totalmente e fiduciosa-

mente ai suoi inviti di conver-

sione. Stiamo scoprendo che

la croce, abbracciata ogni gior-

no, diventa il trampolino di

lancio di chi ha scoperto la

forza grande dell'amore e si

cimenta, in punta di piedi, a

testimoniarlo ai suoi fratelli.

Ora ci spaventa di meno guar-

dare alla nostra fragilità, per-

24 Il Bambù - Giugno 2012

Page 25: Il Bambù n. 26, giugno 2012

ché Dio proprio lì ci incontra e

ci parla come fece con Mosè

dal roveto ardente. Ci stiamo

accorgendo che il desiderio

folle di Dio, il suo sogno più

profondo è quello di abitare

stabilmente nella nostra casa,

perché ciascuno di noi diventi

una cosa sola con Lui nella fe-

deltà; non solo in Paradiso,

ma iniziando questa intima

comunione già con i piedi sul-

la terra, questa terra che ha

così bisogno di nuovi profeti

che sappiano vedere con gli

occhi di Dio i teneri passi de-

gli uomini e delle donne del

terzo millennio: questa è la

nostra vocazione! Siamo conti-

nuamente guariti da Dio per-

ché, come nel vecchio racconto

di Re Mida, tutto quello che

tocchiamo d'ora in poi guari-

sca a sua volta e riprenda il

suo volo nei cieli della speran-

za. Siamo appassionati di

questa nostra piccola cosa che

si chiama vita, ma che con Dio

diventa il campo fiorito che dà

lode a Lui e rende più bella la

faccia della terra. Siamo i figli

della Risurrezione, possiamo e

vogliamo vivere con questa

unica certezza, che si fa sem-

pre più chiara in mezzo ai

fumi evanescenti che spesso

offuscano il nostro cuore: solo

Dio basta! Da lui viene tutto e

a lui tutto si orienta.

E dalla certezza del suo

amore scaturisce un'altra

grande verità: a questo punto

della vita, per noi che abbia-

mo incrociato il suo sguardo

traboccante di misericordia, il

dramma più grande non è

tanto quello di non essere

amati, ma quello di non ama-

re! L'amore non si ferma: non

vuole formare dei bacini di

raccolta - per quanti grandi

siano - ma vuole prendere la

forma del fiume che irrora e

vivifica le terre che incontra.

Osiamo chiederti: facci Amo-

re, Signore, facci Te!

Tuttavia, Signore, per non

montare in superbia, ricordaci

che ogni giorno è un nuova

partenza, una nuova occasio-

ne per ricalibrare il tiro della

vita, per rinsaldare la scelta

di seguirti... per fortuna, sia-

mo sempre all'inizio e ogni

giorno è una nuova creazione!

Auguri di ogni bene nel Si-

gnore... e buona estate!

Andrea Gelardo

e Davide Russo

(Seminaristi di Teologia)

Il Bambù - Giugno 2012 25

Page 26: Il Bambù n. 26, giugno 2012

La posta del Bambù

Caro CVS,ora mi trovo a Manfredonia presso la “Casa della

Carità”. Grazie per il costante ricordo e per l'invio di “Bambù”. Ve ne sono grato... lo dico di cuore.

Don Stefano Mazzone

Caro Bambù, se vuoi puoi pubblicare queste parole.E' valsa la pena di arrivare a Collevalenza, e non

tutto si può spiegare: è più importante partecipare!Grazie a Floriano, Gaetano suo fratello, ad Annalisa Caputo

e Teresa Carmosino, siamo stati bene assieme.Un abbraccio pieno di speranza a tutti i sofferenti nel

corpo e nello spirito!Antonia Carella (GdA S. Maria del Monte Carmelo)

Caro Bambù, ecco una barzelletta veloce veloce:

Due cavalli si incontrano, ognuno traina un carretto.

- Ciao, come va?

- Eh, tiriamo...Mino Cagnetta (GdA S. Antonio)

Grazie a tutti per le lettere inviate!26 Il Bambù - Giugno 2012

Page 27: Il Bambù n. 26, giugno 2012

Esercizi Spirituali 2012 a Valleluogo

9-14 luglio “Gruppo Attivo”, Giovanissimi, Giovani

6-12 agosto Adulti e Giovani-adulti

16-20 agosto Famiglie

21-26 agosto Adolescenti

Giovanni Paolo II in persona

ci invita agli

Esercizi Spirituali 2012

“Non abbiate paura di dare il

vostro tempo a Cristo! Il tem-

po donato a Cristo non è mai

tempo perduto, ma piuttosto

tempo guadagnato per l'uma-

nizzazione profonda dei nostri

rapporti e della nostra vita.”

(Dies Domini, 7)Il Bambù - Giugno 2012 27

Page 28: Il Bambù n. 26, giugno 2012

Sommario11 maggio 2013: Mons. Novarese sarà Beato!........................3

In estate, amico mio, mi piaci molto più di un gelato!...........4

CVS-TG....................................................................................7

“Ala di riserva” notizie.............................................................9

Mons. Novarese e Emmanuele Fiore....................................11

Come un seme di senape.......................................................12

In ascolto della voce del fondatore........................................14

Comunicare la fede nel tempo della sofferenza. Il contributo

di Mons. Luigi Novarese........................................................15

Tutti insieme a Cotrino.........................................................18

Educarci – educare alla vita buona e bella del Vangelo nella

stagione della Terza Età........................................................19

Ogni giorno è una nuova creazione!......................................24

La posta del Bambù...............................................................26

Esercizi Spirituali 2012 a Valleluogo....................................27

“Il Bambù” è la continuazione di “Cristo Vera Speranza”, il glorio-so giornalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Biton-to per molti anni.

La nuova testata si rifà ad una antichissima parabola cinese che esprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma del-la nostra associazione: così infatti il bambù esclama con termini molto... cristiani: «Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi» (cfr. Lc 1,38 e Mc 14,36).

Hanno collaborato a questo numero: Don Armando Aufiero, Lucia Cingolani, sorella Anna Maria Cipriano, Mimmo Fontana, Andrea Gelardo, Davide Russo, Rosa Sinisi

Redazione: Don Vittorio Borracci, Angela e Damiana Moschetta (Andria), Floriano Scioscia, Maria Ida Todisco (Bisceglie)

Indirizzo postale: “Il Bambù”, c/o Scioscia, Via Maranelli 2, 70125 BariIndirizzo e-mail: [email protected]

Sito Web della Confederazione CVS: www.sodcvs.org Sito Web del CVS diocesano: cvsbari.altervista.org

28 Il Bambù - Giugno 2012