Il Bambù n. 8, ddicembre 2007

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Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Cristo Vera Speranza Buon Natale! Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto - Anno II, dicembre 2007 8

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Il BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùCristo Vera Speranza

Buon Natale!

Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto - Anno II, dicembre 2007 8

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C'era un giardino molto bello. Ilsuo Signore ne era orgoglioso. Il più bello degli alberi, e anche il più caro al Signore,era un prezioso bambù. E lo stesso sapeva di essere l'albero prediletto del Signore. IlSignore un giorno con faccia seria si avvicinò al bambù e disse: “Caro bambù, ioho bisogno di te”.Per il bambù sembrava venuto il giorno più bello della sua vita e con gioiarispose: “Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!”. “Caro bambù – il Signore rispose – ti devo tagliare,”“Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il più bello dei tuoi alberi – e tu mi vuoitagliare?”.“Caro bambù, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te”.Dopo un lungo silenzio l'albero disse: “Se non ti posso servire senza essere tagliato, allora,tagliami”.Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: “Devo tagliare anche i tuoi rami e letue foglie”.“No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie. Tagliami, ma nontogliermi i rami e le foglie”.“Caro bambù, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te”.“Signore, – disse il bambù a bassa voce – prendi i miei rami e le mie foglie”.“Caro bambù io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!".Dopo un lungo silenzio il bambù si inclinò davanti al Signore e disse: “Tagliami e dividimi”.Così il Signore del giardino tagliò il bambù, tirò via i rami, strappò le sue foglie, lo divise indue parti e gli strappò il cuore.Poi lo prese e lo portò dove acqua fresca da una sorgente sgorgava verso campi aridi.Là il Signore posò il suo bambù e collegò un capo del tronco tagliato con la sorgente eincanalò l'altro capo verso il campo.La sorgente cantò un benvenuto e le chiare scintillanti acque si riversaronoattraverso il corpo straziato del bambù verso il canale che correva sui campiinariditi che ne avevano tanto bisogno.Così quello che era un magnifico bambù diventò una grande benedizione intutta la sua fragilità e umiltà.Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso e gioivaper la propria bellezza, invece permezzo della sua distruzionediventò un canale che il Signorepoteva usare per rendere il suoregno più fruttuoso.

(Da un racconto popolare cinese)

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Consiglio nuovo, vita nuova!

La copertina di questo nu-mero è dedicata al Natale,mostrando lo stupore dei pa-stori all'annuncio degli ange-li che è nato il Salvatore delmondo.

Il Santo Natale è la festache spinge ad uscire da noistessi, per andare incontro aquel Bambino che nasce, de-bole e povero, al freddo dellanotte di Betlemme. E' il mo-mento del rinnovamento in-teriore, per accogliere dentrodi sé e nella propria vita l'in-tervento di Dio; per farciumili e disponibili come Ma-ria e Giuseppe a compiere lavolontà del Signore, anche secosterà sacrifici e un po' disofferenza.

E' bello che questo nume-ro del giornalino permetta diassociare alle riflessioni sulmistero del Natale le notiziedella grande giornata del-l'Assemblea Elettiva delnuovo Consiglio diocesano.

La scelta democratica eresponsabile dei civuessiniha portato alla formazionedel nuovo Consiglio, di cui inqueste pagine troverete l'ar-ticolazione dettagliata. Il si-gnificato di questo eventonon è però soltanto “organiz-zativo”. Il rinnovamento de-gli organi dell'associazione èsempre un'occasione favore-vole per guardare dentro dinoi e riscoprire le radici e leragioni che ci legano al CVS.

Così possiamo trovarenuovo slancio ed entusiasmoper proseguire il camminoassociativo tutti insieme,alla sequela del SignoreGesù. In occasione del SantoNatale, dell'inizio del nuovoanno e del rinnovamento delConsiglio, giunga dunque atutto il CVS di Bari-Bitontol'augurio sincero di una vitasempre nuova in Cristo.

Floriano Scioscia

(GdA Buon Pastore)

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Il�dialogo�con�il�Sig.�Rossi�continua...

Far Natale «nella speranza»!

In questi giorni di Natale2007 vado riflettendo comemeglio comprendere il miste-ro dell’incarnazione nellaluce della seconda enciclicache papa Benedetto ci ha do-nato qualche settimana fa. Ecome lui ha riassunto il temanelle prime due parole, quel-le del titolo: “Spe salvi”, cioè«nella speranza siamosalvi» (non nella visione!),anch’io sintetizzo così il frut-to delle mie riflessioni: pos-siamo fare un Natale vero in

questo 2007 solo nella spe-ranza/solo nella fede. (Trafede e speranza, infatti, ilconfine è sottile, nota ilpapa). In verità fu già ungran bell’atto di fede/di spe-ranza quello dei pastori, checredettero alle parole degliangeli e, perciò, “andarono evidero” Dio sotto le specie diun semplice bambino avvoltoin fasce in una mangiatoia(Lc 2,7.12), a maggior ragio-ne noi, a 2000 anni dall’e-vento, cosa possiamo‘vedere’? Francamente moltopoco, quasi niente, anche adavere grande fede. E, a pen-sarci bene, è giusto che siacosì, onestà intellettuale ematurità umana lo compren-dono a meraviglia: solo l’otti-mista beato, cioè «l’imbecillecon gli occhiali rosa», ‘vede’dal Natale di Betlemme inpoi tutto cambiato rispetto aprima: solo costui ‘vede’ già

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attorno a sé lupi e agnellidarsi amichevolmente lazampa (cf. Is 11,6), la perso-na matura, invece, vede tut-t’altro, e cioè che dopo 2000anni di cristianesimo gli uo-mini (è il cambiamento degliuomini che Isaia profetizza-va, non degli animali!) sonoancora spessissimo «lupo l’u-no all’altro» (Hobbes). Mi im-magino l’obiezione: «Maallora tu non credi che ilVerbo di Dio, venendo tra gliuomini ha salvato ilmondo?». Rispondo con S.Paolo e Benedetto XVI: sì,siamo salvi, ma «Spesalvi» (Rom 8,24), cioè oggi

quaggiù vediamo solo i ger-mogli del mondo nuovo, ilmondo pienamente nuovo lovedremo in pienezza lassù.Rifletti con me, caro lettore:è saggio mettersi gli occhialirosa e illudersi che tutto ègià cambiato? Del resto nonsi va incontro, così facendo, adelusioni su delusioni sino acadere nella più quieta ras-segnazione, tanto simile allamorte? No, mio caro, fanno ilNatale nella verità solo colo-ro che lo vivono “nella spe-ranza” / nella fede, cioèfacendo credito alle promes-se di Dio, attentissimi ognigiorno a scorgere i germoglidel mondo nuovo (cf Is43,19), germogli quasi im-percettibili poiché inestrica-bilmente confusi con miriadidi segni anti-natalizi, qualile diffuse follie e violenze,personali e collettive, di unastoria/un creato ancora terri-bilmente vecchi, ancora ane-lanti ardentemente allapalingenesi totale (Rom8,20-23). Al riguardo cosìcanta il poeta (duemila annidopo Betlemme!):

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Tempo del primo avvento

tempo del secondo avvento

sempre tempo di avvento:

esistenza, condizione

d’esilio e di rimpianto.

Anche il grano attende

anche l’albero attende

attendono anche le pietre

tutta la creazione attende,

Tempo del concepimento

di un Dio

che ha sempre da nascere…

(D.M. Turoldo)

Sì, amico lettore, Gesùnon è ancora nato tutto, nénel nostro cuore né nel no-stro mondo! Conferma ulte-riore di un Natale da viverenella speranza (e, quindi nel-l’impegno!) ce la dà ancora ilpapa, perfettamente d’accor-do con me (forse dovrei direche io sono perfettamented’accordo con lui…): egli, in-fatti, nell’enciclica con sag-gia pedagogia propone comemodelli di speranza non al-

cuni «imbecilli con gli occhia-li rosa», bensì dei formidabili«ottimisti tragici» (Mounier),quali Giuseppina Bakhita (laragazza africana rapita evenduta schiava cinque voltee con 144 cicatrici sul corpo,segno indelebile delle fusti-gazioni subite), quale il viet-namita Francesco SaverioVan Thuan, testimone dellasperanza ai giovani dellaGMG dell’anno giubilare(dopo ben 13 anni di prigio-nia, di cui 9 di isolamento),e quale Paolo Le-Bao-Thin,anch’egli vietnamita (che,nella sua ‘lettera dall’infer-no’, cioè dal carcere in attesadell’esecuzione, così scriveva:“Getto l’ancora fino al tronodi Dio, speranza viva che ènel mio cuore”). Altro che«imbecilli con gli occhialirosa» costoro! Idea: Perchénon mettere anche loro nelnostro presepe 2007? Ognirischio di giocare al Natalein rosa sarebbe scongiuratodavvero!

Don Vittorio Borracci

(Assistente Diocesano)

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CVS-TG

➔ 12 ottobre Il Signore compie sempre miracoli, da oggisiamo in comodato d'uso nella Sede di ViaBrennero 14/A in Bari, offertaci dalla no-stra SOdC Annalisa Caputo. Grazie, Signo-re, perché ci vuoi bene.

➔ Ed anche grazie al Signore per la presenza dei semi-naristi di Teologia nel nostro cammino spirituale.

Quest'anno c'è stato un avvicendamento: Andrea La-riccia, tanto apprezzato per le sue doti e per l'inseri-mento cordiale nella famiglia associativa, è statotrasferito dall'équipe del Seminario di Molfetta pressola Parrocchia Maria SS. del Carmine in Sannicandrodi Bari, per camminare insieme al GdA nuovo di zeccache ivi si sta costituendo (e grazie anche al Parrocodon Francesco Gramegna, che ha seguito la nostravita associativa da 20 anni circa, cioè da quando eraappena seminarista di liceo).Auguriamo a Giuseppe Calò, che già ci segue dall'an-no scorso, un ottimo inizio di anno, anche perché il 1°gennaio sarà “ammesso” dal suo Vescovo tra i candi-dati all'Ordine del Presbiterato nella Concattedrale diGallipoli. Preghiamo per lui affinché il suo “Sì” sia to-talità a Dio.

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Diamo il benvenuto a Silvio Bruno di Giovinazzo, cheè stato assegnato al CVS di Bari-Bitonto e che sin daiprimi passi ha dimostrato la sua appartenenza allanostra grande famiglia con molta serenità e dolcezza.

➔ 14 novembre E' stato eletto il nuovo Consiglio deiSilenziosi Operai della Croce:

○Moderatore Generale: don Luciano Ruga

○Responsabile Ramo femminile: Marina Morosetti

○Vice Responsabile Ramo Maschile: don Luigino Garosio

○Vice Responsabile Ramo Femminile: Angela Petitti

○Responsabile Apostolato: Anna Maria Cipriano

○Responsabile attività socio-sanitaria: Pierangela Cavallino

○Economo Generale: don Giovan Giuseppe Torre

○Consigliere per la forma di vita in famiglia: Gabriella Lumaca

A tutti buon lavoro e buon apostolato!

➔ 24 dicembre : nella S. Messa al Buon Pastore, in suf-fragio di tutti i “civuessini di lassù”, abbiamo fattomemoria del terzo anniversario di “gioia in cielo” diEmmanuele Fiore. E noi lo ricordiamo così:Eucaristico,Mistico,Mariano,Annunciatore,Novello,Umile,Edificatore,Luminoso,Esemplare.

Rosa Sinisi

(Responsabile Diocesana)

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Per�portare�più�frutto

Da questo numero diamo

inizio ad una rubrica di

approfondimento dei temi

oggetto delle Catechesi

mensili dei GdA

Come Maria, saper vedere Dio all'opera

(in margine alla scheda/3 di gennaio 2008)

Il Magnificat è Maria, la

“povera che canta” la sua ri-

conoscenza a Dio dopo che la

cugina Elisabetta l'ha... pro-

vocata con i suoi complimen-

ti da capogiro «Benedetta tu

fra le donne... Beata te che

hai creduto!» (cf. Lc 1,42.45).

Ella accoglie con semplicità

tali complimenti, ma ne cor-

regge l'indirizzo: è a Dio che

occorre fare i complimenti,

perché è stato Dio a fare di

lei una cosa davvero meravi-

gliosa!

Il suo non è orgoglio, è

solo gratitudine. Ella, infat-

ti, è tanto cresciuta nell'amo-

re di Dio che l'amore di sé è

scomparso ed è tutta e sol-

tanto riconoscenza. E' pro-

prio dell'anima che ringrazia

“magnificare il Signore”, cioè

non avere di Lui un micro-

concetto riducendolo alla

propria misura, bensì in-

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grandirLo al massimo, non

solo facendoLo crescere sem-

pre di più nel proprio cuore,

ma impegnandosi a farLo co-

noscere al mondo intero in

tutta la Sua “larghezza, lun-

ghezza, spessore e profondi-

tà” (cf. Ef 3,18). Maria non

solo vede Dio all'opera in se

stessa, ma Lo vede all'opera

nei riguardi dell'intero popo-

lo da Lui amato, in ispecie

nei confronti dei più bisogno-

si della sua predilezione

(“umili, affamati”, etc.)

La Chiesa da sempre è ri-

masta affascinata dal canti-

co di Maria, anche per

questo lo ha adottato nella

sua Liturgia delle Ore nella

preghiera della sera a Ve-

spro, l'ora dei ricordi e dei

rimpianti, quando il sole tra-

monta e col sole tramontano

tante illusioni della nostra

povera vita.

Chiediamo a Maria, la

“sapiente che canta”, di ap-

prendere anche noi alla sua

scuola l'arte sublime di vede-

re all'opera il Signore e “ma-

gnificarLo” con le nostre

parole, ma soprattutto con la

nostra vita.

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Mons. Luigi Novarese

seminatore di speranza – VII puntata

Mons. Luigi Novarese, seminatore di speranza - XXV

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Mons. Luigi Novarese, seminatore di speranza - XXVI

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Mons. Luigi Novarese, seminatore di speranza - XXVII

Page 14: Il Bambù n. 8, ddicembre 2007

Mons. Luigi Novarese, seminatore di speranza - XXVIII

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E' viva la nostra sede!

Attività ordinaria

● Lunedì : per il Gruppo Attivo○ 9.15-9.45: preghiera del mattino○ 9.45-11.00: laboratorio artigianale○ 11.00-11.15: merenda○ 11.15-12.00: scuola di musica

● Venerdì : per il Gruppo Attivo○ 9.15-9.45: preghiera del mattino○ 9.45-11.00: laboratorio artigianale○ 11.00-11.15: merenda○ 11.15-12.00: scuola di storia dell'arte

● Una sera alla settimana : per i Giovani ○ dalle 20.30 in poi: “catechesi liturgica” (in pre-parazione alla Messa della domenica successiva)

Attività speciali

● 25 novembre: la grande giornata dell'AssembleaElettiva con il Rito di Adesione per l'anno 2007/2008,con la partecipazione di don Luciano Ruga, nuovo mo-deratore generale dei SOdC.

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Consiglio

Diocesano

2007/2012

Rosa Sinisi Responsabile

Gina Cappiello

Animatricidi gruppi

Angela Maria Fornarelli

Chiara Iaccarini

Annalisa Caputo Referente dei Settori Giovanili

Alessandra Partipilo Disabili e famiglia

Rosa Scorca Rapporti con la ”Ala di riserva”

Michele Scardicchio Referente F/S

Daniele Sgaramella Segretario

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Interviste a...

Abbiamo chiesto a due neo-eletti nel rinnovato Consiglio

diocesano di offrirci la propria testimonianza

Michele Scardicchio,

referente F/S

Che impressione ti fa il

fatto di far parte del nuo-

vo Consiglio diocesano?

Non me l'aspettavo pro-prio! Mentre contavo i votidurante lo spoglio non mirendevo conto di poter essereeletto e alla fine non ci cre-devo. Ringrazio per gli atte-stati di stima che mia moglieChiara ed io abbiamo ricevu-to da molte persone dopo l'e-lezione.

Quale motivazione ti

ha spinto a dare la dispo-

nibilità ad essere eletto?

Nessuna in particolare,solo il desiderio di mettermia disposizione. Già è bellofar parte del CVS, e perso-nalmente credo che non sianecessario avere un incarico

particolare per dare qualco-sa. Certo, il fatto di esserestato eletto nel Consiglioadesso mi sprona a dare an-cora di più.

Come ti sei avvicinato

al CVS e che cosa rappre-

senta per te oggi?

Dalla prima volta che hoconosciuto il CVS, 7 anni fa,fino ad oggi vedo sempre lastessa cosa: il CVS è una fa-miglia. E per la famiglia èbello mettersi a disposizione.

Quale augurio vuoi ri-

volgere a tutti i civuessi-

ni della diocesi di Bari-

Bitonto?

A tutti i civuessini ungrande augurio. In particola-re, che Bari e Bitonto sianopiù unite.

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Rosa Scorca, rapporti

con la Cooperativa

Che impressione ti fa il

fatto di far parte del nuo-

vo Consiglio diocesano?

Spero di svolgere un buonlavoro nel mettere al corren-te il CVS delle attività dellaCooperativa “Ala di riserva”.

Quale motivazione ti

ha spinto a dare la dispo-

nibilità ad essere eletta?

Ho accettato per creare uncollegamento tra il CVS e laCooperativa. E' necessarioperché sono due aspetti, unospirituale l'altro sociale, del-la medesima realtà, anche se

apparentemente può nonsembrare così.

Come ti sei avvicinata

al CVS e che cosa rappre-

senta per te oggi?

Conosco il CVS da 25anni, ho anche festeggiato lenozze d'argento! E' pratica-mente una vita. Tramite unasignora conobbi il CVS e poifeci la prima esperienza aValleluogo. Ho cominciato adinnamorarmi e a trovare ri-sposte al perché della soffe-renza, una domanda che miponevo spesso. Ora continua-mente scelgo di nuovo ilCVS, sento un'appartenenzaprofonda: è la mia vocazione.

Quale augurio vuoi ri-

volgere a tutti i civuessi-

ni della diocesi di Bari-

Bitonto?

In questo Natale GesùBambino ci guidi verso la ve-rità e ci renda amanti dellaverità, anche nelle relazioniumane.

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I neonati del CVS 2007/2008

Nuovi Volontari

Antonacci Emmanuele (GdA S. M. M. Carmelo 1 /Gruppo Attivo)

D'Amelio Rita (GdA Buon Pastore)

Fiore Maria (GdA S. Cecilia)

Losito Giuseppe (GdA S. Ciro)

Montecalvo Antonio (GdA S. M. M. Carmelo 2)

Rogliero Rosalba (GdA S. Cecilia)

Scioscia Floriano (GdA Buon Pastore)

Tommasini Maria (GdA S. M. M. Carmelo 1)

Nuovi Fratelli / Sorelle

Carofiglio Francesca (GdA S. M. M. Carmelo 1 / Settore Giovani)

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Sono entrato in una grande famiglia

La testimonianza di uno dei nuovi iscritti nel CVS

La mia esperienza con ilCentro Volontari della Soffe-renza è piuttosto recente. Ri-sale infatti a meno di dueanni fa, quando don VittorioBorracci mi disse: “Ho unprogetto per te”. Si trattavadi lavorare alla rinascita delgiornalino del CVS di Bari-Bitonto.

Inizialmente mi sono la-sciato coinvolgere in questanuova avventura con curiosi-tà. Pian piano, la collabora-zione al “Bambù” mi ha fattoentrare in contatto con larealtà del CVS, che primaconoscevo vagamente e soloper sentito dire. Due cose inparticolare mi hanno spintoad entrare nell'associazione.

Innanzi tutto, quando hocominciato a collaborare algiornalino, prima ancora dipartecipare agli incontri, miha colpito una delle idee difondo del programma aposto-lico del CVS: la valorizzazio-

ne della sofferenza conside-rando l'ammalato come sog-getto d'azione. Questaintuizione mi ha fortementeprovocato, inizialmentespiazzandomi e poi portan-domi a meditare. Ho così ini-ziato a coglierne ilsignificato profondo ed essaha cambiato il mio modo dipensare.

Certo, la persona sofferen-te – soprattutto se non auto-sufficiente – è bisognosa diaiuto e di attenzione. Pur-troppo ciò spesso porta a ve-dere i sofferenti soltantocome “oggetto” di cura e ma-gari di compassione.

Mons. Novarese, invece,attraverso la sua personaleesperienza di malattia e congrande sensibilità verso ilbene integrale della persona,è stato capace di vedere larealtà dalla prospettiva delsofferente e ha compreso chela missione affidata da Gesù

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Cristo, di essere suoi testi-moni “fino agli estremi confi-ni della terra”, vale per tuttii battezzati e non vienemeno in nessuna circostan-za. Il cristiano sofferente è eresta sempre chiamato adessere annunciatore del Van-gelo. Riflettendoci ho capitopian piano che la cosa haperfettamente senso, se Diostesso, per dimostrare tuttoil suo amore per l'umanità erivelarci la sua salvezza, hastabilito che suo Figlio per-corresse la via dolorosa dellacroce. Allora ogni cristianosofferente è chiamato ad es-sere “soggetto” d'azione, a la-vorare attivamente nellavigna del Signore, con glistrumenti propri della suacondizione di vita, che la spi-ritualità del CVS aiuta a col-tivare ed applicare nelquotidiano.

Il secondo e decisivo moti-vo che mi ha spinto ad entra-re nel CVS è aver constatato,negli incontri di GdA e nelleoccasioni a livello diocesano,che è davvero una grande fa-

miglia, in cui tutti hanno acuore tutti. Come cristiani,siamo chiamati all'amore.Ecco, nel CVS ho visto l'amo-re manifestarsi concreta-mente in tante formediverse. Soprattutto quellepiù semplici e spontanee mihanno colpito: i sorrisi e i sa-luti affettuosi ogni volta checi incontriamo, la dolce fer-mezza da parte di chi ha ilcompito di guidare le attivi-tà, la gioia dell'accoglienzache si esprime negli sguardipieni di attenzione verso l'al-tro.

Considero l'Adesione alCVS una tappa importantedi un cammino buono e bello.Sono entrato a far parte diquesta grande famiglia dipersone che si sostengono avicenda: accompagnati dallosguardo affettuoso di Maria,cammineremo insieme al se-guito del Signore Gesù, ilCrocifisso Risorto.

Floriano Scioscia

(GdA Buon Pastore)

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Gesù nella culla: “Uomo, ti amo!”

Dio è venuto. È qui. E diconseguenza, tutto è diversoda quello che a noi appare. Iltempo, che era stato fino adallora un flusso senza fine, èdivenuto un evento che im-prime silenziosamente adogni cosa un movimento inun'unica direzione, verso untraguardo perfettamente de-terminato. Noi siamo chia-mati, e il mondo insieme anoi, a contemplare in tutto ilsuo splendore il volto stessodi Dio. Proclamare che è na-tale, significa affermare cheDio, attraverso il Verbo fattocarne, ha detto la sua ultimaparola, la più profonda e lapiù bella di tutte; l'ha im-messa nel mondo, e non po-trà più riprendersela, perchési tratta di un'azione decisi-va di Dio, perché si tratta diDio stesso presente nel mon-do. Ed ecco ciò che dice que-sta parola: «Mondo, ti amo!Uomo, ti amo!» ... Questa pa-rola di amore fatta carne vie-

ne a dirci che fra il Dio eter-no e noi deve stabilirsi unacomunione personale la cuiintimità è quella di un facciaa faccia e di un cuore a cuo-re, una comunione personalela cui esistenza è già un fat-to, così che l'unica cosa chepossiamo fare contro di essaè sottrarci al bacio d'amoreche già brucia le nostre lab-bra... Finché dura quell'i-stante, breve e lungoinsieme, che è la storia dopoGesù Cristo, l'uomo è invita-to a prendere a sua volta laparola nel mondo, per dire,tremando d'amore, a quelDio che, uomo come lui, staal suo fianco: «Io... ». Ma nonè neppure necessario aprirela bocca. Basta abbandonarsisilenziosamente all'amore di-vino, che è con noi, da quan-do il Figlio di Dio ha apertogli occhi alla luce di questomondo.

(K. Rahner)

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La posta del Bambù

?

Gli indirizzi si trovano in ultima pagina

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SommarioConsiglio nuovo, vita nuova!...................................................................3Far Natale «nella speranza»!..................................................................4CVS-TG....................................................................................................7Come Maria, saper vedere Dio all'opera................................................9

Mons. Novarese seminatore di speranza – VII puntata......E' viva la nostra sede!...........................................................................11Consiglio Diocesano 2007/2012............................................................12Interviste a............................................................................................13I neonati del CVS 2007/2008................................................................15Sono entrato in una grande famiglia...................................................16Gesù nella culla: “Uomo, ti amo!”.........................................................18La posta del Bambù..............................................................................19

“Il Bambù” è la continuazione di “Cristo Vera Speranza”, il gloriosogiornalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Bitonto permolti anni.

La nuova testata si rifà ad una antichissima parabola cinese cheesprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma della nostraassociazione: così infatti il bambù esclama con termini molto... cristiani:«Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi» (cfr. Lc 1,38 e Mc14,36).

Hanno collaborato a questo numero:

Annalisa Caputo, Michele Scardicchio, Rosa Scorca, Rosa SinisiRedazione:

Don Vittorio Borracci, Alessandro Pastore, Emanuele Rinaldi, FlorianoScioscia

Indirizzo: “Il Bambù”, c/o Scioscia, Via Maranelli 2,70125 Bari

E-mail: [email protected] informativo generale del CVS: www.sodcvs.org Sito a livello locale: cvsbari.altervista.org

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