Rassegna 26 giugno

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LA NAZIONE Pagina 4 – Attualità Il Pdl: «Travalica i suoi poteri» Ma Pd e Idv attaccano «ll ministro deve dimettersi» ANDREA CANGINI ROMA — DOPO la nota del Quirinale, Pd e Idv chiedono a gran voce le dimissioni del neoministro Brancher. Ma il punto è che la maggioranza, e in modo particolare la Lega, è attraversata da seri dubbi sull’opportunità di andare allo scontro col capo dello Stato per difendere un uomo la cui nomina è passata sulla testa di tutti. E infatti Umberto Bossi è chiaro: «Io non commento il Colle. Il Colle è il punto che tiene in equilibrio lo Stato» dice il Senatur che con Brancher è tutt’altro che tenero: «E’ stato poco furbo. Chiedere il legittimo impedimento — rincara il leader del Carroccio — è come mettersi al muro e farsi sparare. La sua è una nomina di uno del gruppo di Berlusconi. La situazione andrà valutata». DICE un ministro dell’ex An, «la nomina di Brancher è stata un errore macroscopico che ci espone inutilmente all’impopolarità». Commenta uno dei forzisti più ascoltati dal premier: «Una vicenda dissennata sin dall’inizio: non poteva che finir male». I più ritengono che, poiché la legge sul legittimo impedimento non prevede distinzioni tra ministri con e senza portafoglio, quello di Napolitano sia «un giudizio politico». Ma in fondo lo condividono. A dirlo è il finiano Italo Bocchino: «Brancher farebbe bene a rinunciare ad avvalersi del legittimo impedimento: non solo perché, come osserva il Quirinale, rischia di non averne diritto, ma perché danneggerebbe una buona legge necessaria a Berlusconi per difendersi dalle aggressioni della magistratura». Il guaio è che, promuovendolo ministro, è stato lo stesso Berlusconi a consentirgli di avvalersi di quella norma. C’è chi dice l’abbia fatto d’accordo con la Lega. Se è vero, Bossi da quell’accordo si è chiamato fuori («la questione non ci riguarda», commentavano ieri alcune fonti leghiste) «dimostrando — prosegue Bocchino — di avere più senso politico di Berlusconi». Il quale, da Toronto dove partecipa al vertice dei G20, preferisce tacere. Chi gli ha parlato lo descrive «infuriato»: «Napolitano s’è arrogato un diritto che non gli spetta», è il commento, epurato da ogni aggettivo, che viene riferito. A farsi carico del suo umore sono alcuni parlamentari. Il più duro è Osvaldo Napoli: «La nota del Quirinale è irrituale sotto ogni profilo» e rappresenta «un commissariamento dei poteri propri dell’esecutivo». Nel Pdl, si va così ricreando una situazione analoga a quella del caso Eluana: chi pure non condivideva la linea di Berlusconi a riguardo, quando Napolitano ha minacciato di non firmare il decreto per ‘salvarla’ s’è ritrovato giocoforza schierato col premier. «Da giornalista — dice Giorgio Stracquadanio — non mi fido dei giornali e mi stupisco che se ne fidi il capo dello Stato...». Berlusconi resterà fuori una decina di giorni, il Pdl sembra un formicaio impazzito. Difficile azzardare previsioni: c’è chi spera che il premier imporrà a Brancher un passo indietro, chi è sicuro che lo difenderà «fino alla morte», chi prevede un’accelerazione verso elezioni anticipate. Le opposizioni si rivitalizzano. Il Pd, che valuta l’opportunità di una mozione di sfiducia, non è mai stato così compatto: «Dimissioni». «Brancher ha preso in giro anche il capo dello Stato», dice Di Pietro.

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LA NAZIONE Pagina 5 – Attualià Nel mirino il governo e la Cisl Scioperi anti-manovra. Cgil in piazza: siamo un milione Bonanni bersaglio di fischi e slogan ROMA — LA CGIL ESULTA, parla di «oltre un milione di italiani scesi in piazza per protestare contro la manovra ingiusta e depressiva del Governo», per lo sciopero generale che ha dato vita a manifestazioni in tutto il Paese, escluse Piemonte, Toscana e Liguria dove si protesterà il 2 luglio: a Bologna, Milano e Napoli i comizi più importanti. Assente il segretario generale, Guglielmo Epifani, perché in Canada al Congresso della Confederazione internazionale dei sindacati, il numero due Susanna Camusso, che ha ricevuto il suo bagno di folla in piazza Maggiore a Bologna, esprime piena soddisfazione per la giornata: «Un dato oltre le aspettative, la dimostrazione che non siamo un Paese rassegnato. Il Governo dovrebbe riflettere, è in atto un processo di maturazione del convincimento che la manovra non porti a nessuna prospettiva futura». Bersaglio, con il suo leader nazionale Raffaele Bonanni, di fischi e striscioni in cui campeggiava la parola «vergogna», la Cisl esprime «preoccupazione per il rischio che degeneri il confronto nel Paese e nei luoghi di lavoro e si apra così lo spazio alle provocazioni palesi da parte di ambienti politicamente oscuri». È quanto si legge in una nota diffusa dopo «alcuni gravi episodi di intolleranza che si sono verificati nei confronti del nostro sindacato durante lo sciopero generale della Cgil, in particolare ad Ancona e a Roma». Anche a Biella la sede della Cisl «è stata bersaglio di scritte ingiuriose e di minacce ai suoi dirigenti». «Non è la prima volta che accade — continua il comunicato —. La Segreteria della Cisl respinge con fermezza ogni intimidazione e si rivolge a tutto il movimento sindacale, alla segreteria Cgil in particolare, perché prenda le distanze da questi episodi, impegnandosi a moderare i toni del dibattito e a far prevalere un clima civile di confronto». TAGLIENTE il commento del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: «Mi auguro che questo sia l’ultimo sciopero del ‘900 italiano, frutto di un approccio ideologico ai problemi, che dobbiamo invece considerare nella loro durezza per costruire nuovi percorsi di crescita economica e sociale». Il titolare del dicastero della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, fa diffondere invece un bilancio dell’astensione dal lavoro secondo cui, tra enti centrali e locali, scuole, agenzie, strutture sanitarie e ministeri, l’adesione media allo sciopero «risulta essere pari al 2,27% su un campione di circa il 30% del personale». «Massiccia partecipazione, Brunetta dà i numeri», replica il segretario confederale della Cgil, Nicola Nicolosi. IN PARTICOLARE, la protesta si è articolata in uno stop di 8 ore nel settore pubblico e di 4 in quello privato, eccezion fatta per i metalmeccanici della Fiom che incrociavano le braccia per tutta la giornata. Disagi si sono verificati nelle città soprattutto per la paralisi del trasporto pubblico locale: secondo Filt Cgil, solo a Fiumicino, sono stati in mattinata circa 86 i voli annullati, al netto delle cancellazioni e riprogrammazioni da parte delle compagnie. A Roma chiusa la linea A della metropolitana e circa metà del parco-bus rimasta nei depositi. Anche a Napoli ferma la Metro, stop al 50% dei bus e ferme le attività al porto. Dalle 14, a livello nazionale, fermi anche i treni, ma le Ferrovie dello Stato descrivono un quadro complessivo che vede una circolazione regolare per i convogli a media e lunga percorrenza. r. r.

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IL TIRRENO Pagina 5 - Attualità Contro la manovra un milione in piazza Camusso: paghino anche i ricchi, patrimoniale sui redditi oltre i 150mila euro Alte adesioni secondo gli organizzatori Disagi nei trasporti VINDICE LECIS ROMA. Un milione nelle piazze, fabbriche bloccate, alte adesioni nei trasporti, molti uffici pubblici a ritmo ridotto. Per la Cgil è stato un successo lo sciopero generale proclamato per chiedere la modifica radicale della manovra economica del governo. La partecipazione alle decine di manifestazioni è stata elevata: secondo la confederazione hanno sfilato in centomila a Bologna, dove ha parlato la vice segretaria Susanna Camusso - che ha ricevuto una sorta di investitura popolare per il dopo Epifani - in settantamila a Milano e Napoli (guidati da una folta delegazione di operai di Pomigliano), oltre 40 mila a Roma, 25 mila a Palermo, 20 mila a L’Aquila, 10 mila a Cagliari, Trieste e Bari, 80 mila complessivamente nel Veneto, 10 mila in Calabria. Il 2 luglio sarà la volta di Piemonte, Liguria e Toscana. Nel settore dei trasporti il sindacato Filt informa che solo a Fiumicino sono stati cancellati 86 voli e nel trasporto pubblico locale sono rimasti bloccati il 50% dei bus a Roma e Napoli. Il ministro Sacconi si augura che questo della Cgil «sia l’ulimo sciopero», perché figlio di un «forte condizionamento ideologico» e auspica «la ripresa del dialogo tra le organizzazioni sindacali». «Un dato oltre le aspettative - ha detto dal palco di piazza Maggiore a Bologna, gremita da centomila manifestanti, Susanna Camusso - che dimostra come il nostro Paese non sia rassegnato». La vice segretaria, che a ottobre prenderà il posto di Guglielmo Epifani alla guida della Cgil, ha parlato di «adesioni massicce» allo sciopero e di uno «straordinario successo della mobilitazione». La manovra economica va cambiata «perchè è iniqua e sbagliata, deprime la crescita e non rilancia l’occupazione». La Cgil propone, oltre a un Piano del lavoro, anche di ridistribuire i sacrifici: «Vorremmo dire - ha chiesto Susanna Camusso - a partire da Confindustria: coloro che in questo paese hanno un reddito superiore a 150 mila euro, per due anni possono pagare un’addizionale che permetta di non chiedere ai lavoratori a mille euro di rinunciare ai loro contratti?» A Napoli un corteo di settantamila lavoratori ha attraversato la città guidato da una folta delegazione di operai di Pomigliano che hanno gridato slogan contro Marchionne e contro Cisl e Uil. Il segretario confederale Fulvio Fammoni in piazza Matteotti ha spiegato che quella che ha scioperato «è l’Italia vera, non quella del falso ottimismo. La gente che lavora merita di avere risultati». All’Aquila ha parlato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. Sulla vertenza Pomigliano all’indomani del referendum si dice «pronto a fare una trattativa» su orari e turni ma chiede alla Fiat di sgombrare il campo «da quelle cose che mettono in discussione i diritti civili». Le fabbriche «non vanno avanti senza il consenso dei lavoratori» ed è per questo che «in un momento di crisi come quello attuale uno degli strumentui da difendere è il contratto nazionale». A Milano tra i settantamila ha sfilato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che ha definito «scandaloso» che non esista più un ministro allo sviluppo economico. Per Rosi Bindi, presidente del Pd, l’adesione allo sciopero «dimostra il disagio nel Paese». Al corteo di Napoli hanno partecipato Antonio Di Pietro, leader dell’Idv, e Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista che chiede una manifestazione nazionale della sinistra. Ad Ancona uno striscione contro Bonanni e Angeletti è stato criticato dalla Cisl.

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••3PRIMOPIANOMONTECATINIGIOVEDÌ 24 GIUGNO 2010

SI ANNUNCIA una fine di giu-gno piena di incognite per le Ter-me. Il 29, quando l’assemblea deisoci approverà il bilancio 2009,l’amministratore unico GiovanniFiori decadrà dall’incarico: per lenorme vigenti non è più rinnova-bile.Il sindaco Beppe Bellandi si è piùvolte espresso favorevolmentesull’operato dell’amministratoreunico alla guida delle Terme dadue anni — sostenuto anche da al-tri pareri positivi espressi da piùparti in città — ma anche negliambienti regionali il giudizio cheemerge sarebbe positivo. Il mo-mento è delicato: tante sono le ini-ziative avviate da portare a termi-ne, prima di tutto la ristrutturazio-ne delle Leopoldine, ma anche le

vendite dei beni per rimpinguarele casse vuote. E, come rimarcatoda associazioni di categoria citta-dine, sarebbe necessario garantirecontinuità a quanto avviato fino-ra rispetto al piano industriale dirilancio dell’offerta termale.Ma l’ostacolo insormontabile allariconferma del manager, con unalunghissima esperienza negli Sta-ti Uniti, è quello che viene dallenorme. Un divieto doppio al rin-novo del mandato per quanto sta-bilito dallo Statuto della Societàterme e dalla legge regionale 5 del2008. Il primo prevede che il man-dato dell’amministratore unicoabbia come massima durata un an-no; la seconda vieta il rinnovo ol-tre i due mandati per i rappresen-tanti della Regione Toscana negli

organi amministrativi di compe-tenza.Quindi le norme in vigore —combinata una con l’altra — nonconsentono in alcun modo allo

stato attuale, che Giovanni Fioripossa restare ancora al suo posto.Dal 29 giugno ci saranno 60 gior-ni a disposizione perché Comunee Regione si confrontino e trovi-no un nuovo nome per la direzio-ne della Società terme.

Un problema, quello normativo,che era noto sia al Comune, sia al-la Regione, tanto che da tempo sistava cercando una soluzione perriuscire comunque a mantenereun impegno in altra veste di Fiori— che com’è noto ha lavorato inquesti due anni devolvendo il suocompenso in borse di studio perla ricerca termale — magari conun diverso tipo di contratto.

FATTO STA che da giorni circo-lano indiscrezioni su possibiliaspiranti candidati, molto voglio-si di prendere la poltrona di Fiori.Manager (o aspiranti tali), tra iquali un esponente socialista, for-za politica che però a Montecati-ni, nella campagna elettorale del2009, si è schierata contro l’attua-le giunta di centrosinistra.

Terme, tavola rotonda su «Il passato può aiutare il presente?»

ANCORA fumata nera per la presidenzadella Borsa del turismo sportivo (Bts). Dopol’uscita dell’albergatore Dante Simoncini, per18 anni alla guida dell’evento, si cerca ditrovare un degno sostituto. L’assemblea diBts passerà a 7 membri, con l’ingresso deirappresentanti di Comune, Provincia eTerme. Il successore di Simoncini quindidovrà essere un nome gradito anche alleistituzioni e alla principale azienda della città.E’ una scelta abbastanza complessa,malgrado il clima di collaborazione tra leparti. E nemmeno ieri sono arrivati annunciufficiali. Francesca Taddei, presidente diApam, continua a essere, soltanto per unperiodo transitorio, presidente di MontecatiniExpo, società cui appartiene il marchio di Bts.

«RILANCIARE Montecatinicon investimenti coraggiosinelle terme come i centribenessere di Spa eBaden-Baden e in centri diaggregazione. Perché nonregalare a Montecatini il suocasinò?». Lo dichiara ilconsigliere regionale dellaLega Nord, Antonio GambettaVianna. L’altro consigliere,Staccioli si dice «D’accordocon Confcommercio sulrilancio immediato delle Pmi edel turismo di Montecatinioltre che sulla necessità dimigliorare le infrastrutture».«La gestione delle Terme soloper le cure idropiniche — vaavanti Gambetta — nonfunziona più. Nel 2010 lepersone possono trovare tuttele soluzioni che vogliono infarmacia. Bisogna fare dellescelte importanti e drasticheper rilanciare questo settore,prendendo come esempio Spain Belgio e Baden-Baden inGermania, dove hanno fattocentri benessere funzionali, eche rendono in terminieconomici, ai qualiMontecatini si deve ispirare. Sidevono creare dei parchitermali funzionali perché allagente non interessa più venire abere l’acqua di Montecatini. Eil sindaco Giuseppe Bellandi,che in campagna elettoraleaveva fatto tante promesse ariguardo senza finora avernemantenuta nemmeno una,dovrebbe intanto procedere allachiusura del centro storico alleauto. Quest’anno — GambettaVianna — le terme hannogenerato un passivo di circa 3milioni di euro e per tapparel’attuale falla si prospetta lavendita degli immobili in stileLiberty».

VENDERE subito gli immobili a desti-nazione d’uso certa e darne una in tempirapidi a quelli non ancora «vincolati». IlPd di Montecatini, a firma di FrancoPazzaglini, interviene sulla cessione deibeni delle Terme. «Abbiamo da semprecontrastato la vendita dei beni — scrive— perché, a fronte di un impegno concre-to dell’amministrazione di centrodestranel 2004 con l’adozione del piano struttu-rale che prevede la realizzazione del pia-

no Prat, in tutti questi anni tale piano èrimasto una macchia bianca sulla cartadella città. E’ vero: in quegli anni aveva-mo un investitore privato che non habrillato per collaborazione, ma se la vi-cenda fosse stata affrontata con più corag-gio e lungimiranza, forse non ci trove-remmo nell’attuale situazione. Per gli in-vestimenti a Redi e Leopoldine e il re-stauro del Tettuccio si è concordato conle banche (forse meglio dire la Bnl) un

piano di finanziamenti che prevedevagià dal 2008 la dismissione dei immobilinon funzionali all’attività termale. L’ac-cordo, da noi fortemente criticato, preve-de un elenco di immobili; pertanto il cen-trodestra avrebbe potuto e dovuto redige-re il Prat, dando destinazione certa. Oggisiamo n una situazione molto critica inquanto l’azienda ha assoluto bisogno deifinanziamenti per terminare i lavori conla naturale conseguenza di dover vende-

re. Il nostro impegno è quello di procede-re con la cautela necessaria, salvaguar-dando il più possibile il patrimonio im-mobiliare; riteniamo ragionevole che leprime vendite interessino gli immobilicon destinazione certa: Cascina Igea,Panteraie, negozi di viale Verdi. Per glialtri, ci impegniamo a redarre prima il re-golamento urbanistico e il Prat, affinchèsi dia una destinazione compatibile conl’armonioso sviluppo della città».

UNA TAVOLA rotonda su «Terme,medici, città» è in programma domani,alle ore 20.30, alle Terme Excelsior. E’promossa dalla Data Medica, nel 35˚ an-niversario della fondazione del centrodi analisi di Marisa e Francesco Greco,per capire se il glorioso passato di Mon-tecatini può aiutarci a risollevare il pre-sente.

Il programma prevede i saluti del sinda-co Bellandi, di Fiori e Galassi per le Ter-me, di Melosi per l’Apt e di Taddeidell’Apam. Dopo un’introduzione di Pa-olo Petrocelli, vicepresidente dell’ordi-ne provinciale dei medici di Pistoia, so-no previste le relazioni del prof. EttoreBergamini, direttore della scuola di pa-tologia clinica dell’Università di Pisa,

del prof. Giorgio Galanti, direttore dellascuola di specializzazione di Medicinadello sport dell’Università di Firenze; ilprof. Fabio Monzani, direttore dellascuola di specializzazione di idrologiamedica dell’Università di Pisa e il dot-tor Alessandro Natali, direttore dell’uni-tà operativa di gastroenterologiadell’Asl 3. Modera Mauro Lubrani.

TERME OSTACOLO INSORMONTABILE DA STATUTO SOCIETARIO E LEGGE REGIONALE

Esplode il «caso Fiori», le normeescludono il rinnovo del mandato

TERME FRANCO PAZZAGLINI: «SI PROCEDERA’ CON CAUTELA. INTANTO VIA LIBERA ALLA CESSIONE DEI BENI GIA’ VINCOLATI»

«Il Pd si impegna sulle destinazioni d’uso degli immobili»

TAVOLAROTONDA

Il professorGiorgioGalanti

BORSATURISMOSPORTIVOPresidenza, altra fumata nera

Enti locali e Terme nel consiglio

STRADE CHE SI SEPARANO? L’ex-assessore Cocchi, Bellandi e Fiori alle nuove Redi

TERME LEGA NORD

«Immobili Libertyin vendita e passivodi 3milioni: la curaidropinica non va»

PARERI FAVOREVOLIApprezzamenti per l’operatoe varie prese di posizioneper la sua riconferma

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LA NAZIONE Pagina 10 – Pistoia TERME «Fiori resti No a giochi politici» LA DESTRA chiede la conferma di Giovanni Fiori alla guida delle Terme. «I miracoli — dichiara — non sono previsti, né rientrano nelle competenze degli amministratori. Solo un miracolo infatti potrebbe far desistere dall’alienazione di beni termali, già approvata nel 2008 con una delibera dell’allora consiglio comunale. Forse sarebbe opportuno rivolgersi al santo protettore di Bnl, advisor all’epoca della fallimentare privatizzazione e capofila del pool di banche erogatrici del finanziamento necessario alla realizzazione dei progetti avviati per il rilancio e lo sviluppo del prodotto Città di Montecatini Terme. Nell’attesa, chiediamo al sindaco Bellandi e all’assessore regionale Scaletti un atto di responsabilità: non è convincente e anche pretestuoso appellarsi a vincoli formali per giustificare un eventuale avvicendamento alla guida delle Terme». «FIORI — va avanti la Destra — è la garanzia necessaria. Il rinnovo consentito dei due mandati vede esaurirsi nell’arco di due anni l’incarico dell’amministratore, con il vincolo a soli due anni e non a una verifica dell’operato! Cari signori, la politica con la p minuscola ha già dato alla nostra città. D’ora in poi deve prevalere l’interesse e la tutela della maggioranza dell’imprenditoria; finiamola con i giochi di potere di pochi a dispetto dell’interesse della maggioranza. Chiediamo la riconferma, con gli stessi poteri, di Fiori, visto l’impegno profuso».

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IL TIRRENO Pagina 2 - Prato All’intesa aderiscono la Provincia, i Comuni, i rappresentanti sindacali e la Lega cooperative Orari e servizi a misura di donna Firmato l’accordo che tenta di armonizzare i tempi di vita e lavoro PRATO. Il termine esatto è accordo territoriale di genere, si tratta di una intesa che ha anche l’obiettivo di diffondere e applicare i contenuti della Carta Europea per l’eguaglianza di donne e uomini nella vita locale e regionale, ma soprattutto invita gli enti territoriali ad utilizzare i loro poteri ed i loro partenariati a favore di una maggior uguaglianza delle donne e degli uomini. L’accordo porta la firma della Provincia, di tutti i Comuni, dei sindacati e di Confcooperative e Lega Cooperative. «La dimensione della rete è indispensabile per agire con azioni condivise - ha spiegato l’assessore al Sociale della Provincia Loredana Ferrara - Lavoreremo con i progetti costruiti a misura dei territorio ed entro l’estate partirà il Forum permanente delle associazioni e del terzo settore, che darà senso e significato alla partecipazione attiva con proposte su cui costruire politiche mirate e concrete». I Comuni sono già al lavoro sui propri territori per concretizzare progetti su orari, trasporti e altri servizi nell’ottica della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con particolare attenzione alle famiglie e alle donne. Ieri hanno firmato l’accordo il sindaco di Vernio Paolo Cecconi, l’assessore del Comune di Prato Rita Pieri, del Comune di Carmignano Sofia Toninelli, del Comune di Montemurlo Ilaria Maffei e poi Nora Toccafondi della Cgil, Stefanio Bellandi della Cisl, Adriana Pagliai della Uil e Franco Papini della Lega Cooperative. Dai servizi di pre-scuola e post-scuola, a nuove linee di autobus per i collegamenti con gli impianti sportivi, ai bus a chiamata, alle convenzioni per tariffe notturne agevolate a donne e disabili sui taxi, i progetti lavorano su una serie di facilitazioni che comprendono anche un potenziamento dei servizi accessibili on-line dei Comuni stessi. Nelle scuole materne della Val di Bisenzio partirà ad esempio a luglio “Mamma portami a scuola”, mentre a Carmignano si punterà a migliorare le conoscenze informatiche di base. La Provincia avrà il ruolo di coordinamento e segreteria, ma anche di diffusione di tutti i servizi attraverso il terzo settore. L’obiettivo dell’accordo, che scadrà nel 2012, è quello di costruire un coerente sistema di azioni volte alla conciliazione vita-lavoro, valorizzando le esigenze che emergono dal territorio.

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LA NAZIONE Pagina 11 - Prato Bilanci speciali per garantire le pari opportunità BILANCI di genere, per assicurare il rispetto delle pari opportunità. Trova l’approvazione e la firma bipartisan, oltre all’assenso di tutti i comuni della provincia pratese e dei sindacati, l’accordo territoriale realizzato con l’obbiettivo di diffondere i contenuti della Carta Europea per l’uguaglianza di donne e uomini nella vita locale e regionale. Un accordo che vede lottare sullo stesso fronte sia l’assessore comunale Rita Pieri, che quello provinciale Loredana Ferrara, fermamente convinte della necessità di creare voci specifiche nei bilanci dei rispettivi enti, per garantire a tutti i cittadini la possibilità di mantenere uno stile di vita paritario. Tante le idee in cantiere fra i vari comuni della provincia, tutte volte alla partecipazione attiva e alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, non solo delle donne, ma anche di tutti i soggetti deboli della società. Il protocollo si svilupperà in due anni, con scadenza nel 2012, e prevede la costruzione di un tavolo diffuso per coordinare gli interventi sul territorio, a cominciare dai servizi nelle scuole, passando al potenziamento dei sistemi di trasporto e continuando sulla strada di tariffe agevolate, soprattutto in orario notturno sui taxi, come già avviene per i disabili. «La creazione di una rete fra tutti i comuni pratesi — commenta l’assessore Ferrara — si rende necessaria per la realizzazione di progetti che vadano ad agire su problematiche reali. Dobbiamo partire dal basso, dalle richieste della società, per poter intervenire in maniera efficace e significativa. In fondo si tratta di una questione di civiltà, non possiamo ancora assstere a discriminazioni nel 2010». Sulla stessa linea di pensiero anche l’assessore comunale Pieri. «Questo protocollo ha l’intento di agire a 360 gradi — dice — per abbattere tutte le barriere sociali presenti nella nostra città. Il progetto è stato finanziato dalla Regione con 200mila euro e ci permetterà di agire concretamente sulle questioni più urgenti. Prato deve diventare una città all’avanguardia sul fronte delle pari opportunità e l’impegno bipartisan è la dimostrazione delle nostre intenzioni». Stefano De Biase

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LA NAZIONE Pagina 18 – Pistoia Monsummano. Il sindaco parla del progetto dopo il via libera ai finanziamenti regionali «Viale Martini: scelte insieme ai cittadini» UN PO’ DI SOLDI in più anche a Monsummano, grazie agli oltre 17 milioni di euro di finanziamenti regionali che l’assessorato al commercio di Cristina Scaletti, ha messo a disposizione delle 10 province toscane come aiuto anche per il rilancio del turismo. Al momento il sindaco di Monsummano Rinaldo Vanni preferisce non anticipare niente di più di quanto non sarà reso noto a breve, con un intervento anche da parte dell’amministrazione provinciale, sulle specifiche dei lavori che verranno effettuati, tuttavia già da mesi sono noti i progetti per i rifacimento in città di piazza Berlinguer e lo storico viale Martini. «Il progetto preliminare che abbiamo presentato al bando per l’erogazione dei finanziamenti – disse all’inizio dell’anno il sindaco Vanni, in una riunione pubblica con la cittadinanza dopo le polemiche sui metodi che sarebbero stati adottati per il recupero di viale Martini – non è definitivo. I tempi per partecipare alla gara erano molto stretti e rischiavamo di perdere il milione e 400mila euro disponibili per rifare il viale e piazza Berlinguer, attualmente usata per il mercato settimanale. Il modo in cui verrà rifatto il viale e come saranno trattati gli alberi, a cui l’amministrazione è legata non meno dei cittadini da un punti di vista storico e affettivo – ha detto Vanni – è un percorso che vogliamo condividere con la città e con gli interessati. Certo però resta il problema che la strada ha necessità, da tempo ormai, di avere interventi pesanti per i servizio idrico e fognario. L’altro aspetto, non meno importante, è quello della sicurezza. Ricordiamoci che proprio su quel viale vi è una scuola elementare». Praticamente i finanziamenti sfumati a Monsummano per la non approvazione del Piuss, sono stati recuperati partecipando al bando della Regione Toscana e verteranno, appunto, sugli unici lavori che potevano essere finanziati perché finalizzati all’aspetto turistico. Arianna Fisicaro

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LA NAZIONE Pagina 4 – Massa Carrara Appartamenti a Riva dei Ronchi La maggioranza vota la trattativa Le opposizioni insorgono contro l’ipotesi di cambio destinazione di ANNA PUCCI MASSA — RIVA DEI RONCHI: la maggioranza di centro sinistra ha dato il via libera al sindaco Roberto Pucci per trattare con la proprietà una riduzione delle volumetrie concessionate nel 1999 a destinazione turistico-ricettiva, consentendo di cambiare, per una parte, la destinazione in appartamenti. Nella seduta di consiglio di mercoledì è stato infatti approvato l’ordine del giorno proposto da Lauro Giusti, Andrea Giusti e Cesare Lorieri: 22 i voti a favore (compreso il sindaco) di Sel, Udc, Prc, Verdi, Impegno per Massa e Pucci Sindaco (presente ma non votante il presidente della commissione edilizia Federico Uzzo), 10 i voti contrari di Pdl e Pd (non votante Giovanni Giusti). Il nodo è, in sintesi, questo: secondo l’ordine del giorno di maggioranza, gli attuali proprietari dell’area (Pirelli Real Estate e Riva dei Ronchi srl) hanno maturato un «legittimo interesse» in virtù della concessione del 1999, frutto di un piano di lottizzazione del 1993, a edificare 105mila metri cubi di albergo e residences turistici. Se l’amministrazione negasse questo «diritto acquisito» incorrerebbe in «contenziosi legali che potrebbero generare pesanti conseguenze negative». Ma il consiglio, dice l’odg, «ritiene importante evitare la realizzazione di un progetto che avrebbe un impatto non compatibile con l’ambiente» e nel contenpo «valorizzare la destinazione turistica della zona». Per questo «impegna il sindaco a intraprendere una trattativa con i proprietari» su alcuni obiettivi, tra cui una «notevole riduzione delle volumetrie, valutando la possibilità di inserire una quota di costruzioni con destinazione residenziale mantenendo una quota significativa con destinazione turistico-alberghiera» e la «realizzazione di una struttura alberghiera», realizzando edifici «in armonia col contesto ambientale», prevedendo verde pubblico e parcheggi e il ripristino del bosco abbattuto. Di diverso avviso Pd e Pdl, le cui argomentazioni illustreremo meglio nei prossimi giorni. IL SINDACO ha dichiarato che «preferiremmo che quell’ecomostro non venisse edificato» e per raggiungere l’obiettivo «non ci sono alternative» alla trattativa perché c’è «il parere della Regione che dice che hanno titolo e l’amministrazione non può cancellare la concessione». Pucci ha negato di avere già avviato una trattativa e ha insistito sulla richiesta di pieno sostegno politico da parte della maggioranza per chiedere alla società «un nuovo progetto». Ha aggiunto di aver posto il problema all’assessore regionale all’urbanistica Anna Marson e di volere la «copertura politica» della Regione per ogni decisione: «Se la Regione dice no a varianti anticipatorie, il sindaco di Massa non si sporca le mani. Se la Regione dice andiamo a trattare, la nostra ipotesi di nuovo progetto nascerà in consiglio comunale», perché per un cambio di destinazione d’uso è necessaria una variante urbanistica anticipatoria di regolamento edilizio il cui iter (adozione, osservazioni, approvazione) passa dal consiglio.

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LA NAZIONE Pagina 19 – Siena CONSIGLIO COMUNALE Piano del commercio SARA’ il nuovo regolamento per il commercio uno dei “piatti forti” del consiglio comunale di Poggibonsi convocato per giovedì 1 luglio alle 17. All’ordine del giorno della seduta figura, infatti, l’approvazione di importanti novità regolamentari sia per il commercio fisso che per quello ambulante, con la pianificazione dell’attività di vendita sulle aree pubbliche e il regolamento comunale per quelle in sede fissa. Altri argomenti in agenda sono l’applicazione dell’avanzo di amministrazione 2009 e il “Patto di stabilità” interno, nonchè la risposta a ben 12 interrogazioni delle opposizioni e la discussione di due ordini del giorno presentati da Pd e Idv, su intercettazioni e pedaggio per l’Autopalio.

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IL TIRRENO Pagina 8 - Empoli IN BREVE IdV in piazza. L’Italia dei Valori torna in piazza con un banchetto per la raccolta delle firme a sostegno dei tre referendum su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento dei magistrati. L’appuntamento è per oggi, dalle 8,30 alle 12,30, al mercato di Santa Croce, dove sarà presente anche Alessandra Petreri, vicepresidente della Provincia di Pisa.