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Anno IX - Numero 59 - Sabato 26 giugno 2010 copia omaggio Via Mancini, 79 - Avellino Tel. 0825 24163 - Telefax 0825 21619 www.marazero16.it Abbigliamento per bambini Direttore responsabile: Antonia Ruggiero - Editore: International Printing - Av - Stampa: Poligrafica Ruggiero Srl - Av - Distribuzione: Testa Dora Manocalzati - Av - E mail: [email protected] - Reg. trib. AV - N. 434 del 01/08/2005 Pomigliano, l’esito del referendum. Caldoro: Regione in campo per il rilancio dell’azienda I dati Istat relativi al primo trime- stre del 2010 rappresentano in tutta la loro niti- dezza il dramma che vive oggi la Campania. Sono trentacinquemila i posti di lavoro bru- ciati rispetto allo scorso anno. La di- soccupazione è molto più forte di quella nazionale e di quella del Mezzogiorno d’Italia. E’ questa, senza ombra di dubbio, la vera emergenza che vive la nostra Re- gione. Ed è rispetto a questa piaga che va indiriz- zato ogni nostro sforzo, ogni sforzo della politica. Chi, come noi, ha ruoli istituzio- nali di rappresentanza non può non tenere in considerazione questo fenomeno e ten- tare, nell’ambito delle specifiche compe- tenze ed entro i limiti del proprio ruolo, di dare un contributo fattivo, di idee e di pro- poste. Condivido il monito arrivato dalla Corte dei Conti. Ed ho apprezzato anche l’analisi fatta al riguardo dal presidente del consiglio regionale, onorevole Paolo Ro- mano, in merito ai costi della politica. E’ giusto individuare una linea di maggiore ri- gore. E’giusto tentare ogni sforzo perché la politica funga da esempio e non sia il rife- rimento di cattive abitudini incancrenite nei gangli del potere per il potere. E’ da queste indicazioni che parte il futuro della Campania. E’ da queste intuizioni che si lavora alla svolta che tutti abbiamo auspi- cato e alla quale abbiamo lavorato in questi ultimi mesi. Ora alle parole dovranno seguire i fatti. E’ questo che i cittadini si aspettano da noi. Operare nelle condizioni strutturali e con- giunturali nelle quali ci troviamo è davvero complesso. Non serve solo la buona vo- lontà , ma competenza, tenacia ed abnega- zione. Qualità che abbiamo. E che ora dobbiamo utilizzare per raddrizzare il de- stino della Campania. Una sfida che biso- gna raccogliere e tentare ostinatamente di vincere. Rivoluzione della sosta Protesta in città contro l’Amministrazione a pagina 9 «La Regione Campania sarà in campo con tutti gli strumenti amministrativi e legislativi per soste- nere il rilancio dell'impianto di Pomigliano secon- do l'accordo sottoscritto fra la Fiat e le organizza- zioni sindacali, che si è rafforzato con l'esito del referendum». Le parole sono del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Che ha ag- giunto: «Sono certo che l’azienda troverà nel sen- so di responsabilità dimostrato dai lavoratori un ulteriore stimolo per favorire gli investimenti nella nostra Regione». Per il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro: «La Panda deve essere prodotta nel nostro stabilimento, che con il suo vo- to ha scelto il lavoro». «Due operai su tre - ha det- to ancora Cesaro - hanno votato per il sì e credo sia una dichiarazione netta su ciò che vuole la forza lavoro. Penso che la maggioranza ottenuta possa soddisfare tutti». Alle pagine 2 e 3 ditoriale di Antonia Ruggiero

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Anno IX - Numero 59 - Sabato 26 giugno 2010 copia omaggio

Via Mancini, 79 - AvellinoTel. 0825 24163 - Telefax 0825 21619

www.marazero16.it

Abbigliamento per bambini

Direttore responsabile: Antonia Ruggiero - Editore: International Printing - Av - Stampa: Poligrafica Ruggiero Srl - Av - Distribuzione: Testa Dora Manocalzati - Av - E mail: [email protected] - Reg. trib. AV - N. 434 del 01/08/2005

Pomigliano, l’esito

del referendum.

Caldoro: Regione in campo

per il rilancio dell’azienda

Idati Istat relativial primo trime-stre del 2010

rappresentano intutta la loro niti-dezza il drammache vive oggi laCampania. Sonotrentacinquemila iposti di lavoro bru-ciati rispetto alloscorso anno. La di-

soccupazione è molto più forte di quellanazionale e di quella del Mezzogiornod’Italia. E’ questa, senza ombra di dubbio,la vera emergenza che vive la nostra Re-gione. Ed è rispetto a questa piaga che va indiriz-zato ogni nostro sforzo, ogni sforzo dellapolitica. Chi, come noi, ha ruoli istituzio-nali di rappresentanza non può non tenerein considerazione questo fenomeno e ten-tare, nell’ambito delle specifiche compe-tenze ed entro i limiti del proprio ruolo, didare un contributo fattivo, di idee e di pro-poste. Condivido il monito arrivato dallaCorte dei Conti. Ed ho apprezzato anchel’analisi fatta al riguardo dal presidente delconsiglio regionale, onorevole Paolo Ro-mano, in merito ai costi della politica. E’giusto individuare una linea di maggiore ri-gore. E’giusto tentare ogni sforzo perché lapolitica funga da esempio e non sia il rife-rimento di cattive abitudini incancrenite neigangli del potere per il potere. E’ da queste indicazioni che parte il futurodella Campania. E’ da queste intuizioni chesi lavora alla svolta che tutti abbiamo auspi-cato e alla quale abbiamo lavorato in questiultimi mesi.Ora alle parole dovranno seguire i fatti. E’questo che i cittadini si aspettano da noi. Operare nelle condizioni strutturali e con-giunturali nelle quali ci troviamo è davverocomplesso. Non serve solo la buona vo-lontà , ma competenza, tenacia ed abnega-zione. Qualità che abbiamo. E che oradobbiamo utilizzare per raddrizzare il de-stino della Campania. Una sfida che biso-gna raccogliere e tentare ostinatamente divincere.

Rivoluzione della sosta

Protesta in città

contro l’Amministrazione

a pagina 9

«La Regione Campania sarà in campo con tutti

gli strumenti amministrativi e legislativi per soste-

nere il rilancio dell'impianto di Pomigliano secon-

do l'accordo sottoscritto fra la Fiat e le organizza-

zioni sindacali, che si è rafforzato con l'esito del

referendum». Le parole sono del presidente della

Regione Campania Stefano Caldoro. Che ha ag-

giunto: «Sono certo che l’azienda troverà nel sen-

so di responsabilità dimostrato dai lavoratori un

ulteriore stimolo per favorire gli investimenti nella

nostra Regione». Per il presidente della Provincia

di Napoli Luigi Cesaro: «La Panda deve essere

prodotta nel nostro stabilimento, che con il suo vo-

to ha scelto il lavoro». «Due operai su tre - ha det-

to ancora Cesaro - hanno votato per il sì e credo

sia una dichiarazione netta su ciò che vuole la

forza lavoro. Penso che la maggioranza ottenuta

possa soddisfare tutti».

Alle pagine 2 e 3

ditoriale di Antonia Ruggiero

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sabato 26 giugno 2010POLITICA

La Regione in campo per il rilancio del comparto automobilisticoDa Pomigliano d’Arco a Pianodardine, l’impegno del Consiglio per tutelare i lavoratori e sostenere la competitività«La Regione Campania sarà in campo contutti gli strumenti amministrativi e legislati-vi per sostenere il rilancio dell’impianto diPomigliano secondo l’accordo sottoscrittofra la Fiat e le organizzazioni sindacali, chesi è rafforzato con l’esito del referendum»:sono le parole del presidente della RegioneCampania Stefano Caldoro, che aggiunge:«Sono certo che l’azienda troverà nel sen-so di responsabilità dimostrato dai lavora-tori un ulteriore stimolo per favorire gli in-vestimenti nella nostra regione». Per il pre-sidente della Provincia di Napoli Luigi Ce-saro, «la Panda deve essere prodotta nelnostro stabilimento, che con il suo voto hascelto il lavoro. Due operai su tre - ha dettoancora Cesaro - hanno votato per il sì ecredo sia una dichiarazione netta su ciòche vuole la forza lavoro. Penso che lamaggioranza ottenuta possa soddisfare tut-ti. Spero ora che i vertici della Fiat - hacontinuato - mantengano i patti e sappianoinstaurare in fabbrica un clima sereno e dicollaborazione. Anzi, invito l’amministra-tore delegato Sergio Marchionne a veniresubito a Pomigliano a parlare con i suoi di-pendenti e a rassicurarli su tutto. Sarebbeun bel gesto, una vera iniezione di fiduciaper i nostri lavoratori». «La Fiat attui il piano di investimenti a Po-migliano e fra due anni ci sediamo di nuo-vo al tavolo per valutare possibili migliora-menti», ha sollecitato da parte sua GianniLettieri, presidente dell’Unione industrialidi Napoli. «E’ una occasione che non pos-siamo farci sfuggire - ha sostenuto ancoraLettieri, ricordando il dramma occupazionenella regione -. Non solo per i 5mila dipen-denti della Fiat ma anche per i 7 mila del-l’indotto a cui questo referendum ha datouna prospettiva futura di lavoro». «La deci-sione della stragrande maggioranza dei la-voratori della Fiat di Pomigliano - affermail capogruppo del Pdl alla Regione Campa-nia Fulvio Martusciello - che con il loro sihanno dato impulso alla volontà della im-presa di produrre la Panda a Pomigliano èsolo il primo passo per far ripartire la pro-duzione e l'occupazione in Regione. Occorre ora lanciare un grande piano sullosviluppo che partendo da una forte opera disemplificazione di sburocratizzazione liberil'impresa campana e le consenta di esseremessa alla pari con quelle di altre regioni».La crisi e il futuro della Fiat di PomiglianoD’Arco e dell’intero comparto automobili-

stico in Campania sono stati anche gli argo-menti al centro dell’ultima seduta di consi-glio regionale, che ha approvato a maggio-ranza, con il voto contrario del gruppo diItalia dei Valori e dei consiglieri del PdCorrado Gabriele e Angela Cortese, lamozione, presentata dai gruppi di maggio-ranza e opposizione, che considera «l’ac-cordo una condizione necessaria per rilan-ciare lo stabilimento di Pomigliano D’Ar-co» e ritiene che «lo stesso accordo abbianecessità della legittimazione democraticadei lavoratori attraverso il referendum». La mozione è stata integrata con la propo-sta del consigliere dell’Udc Pietro Foglia edei consiglieri Fulvio Martusciello (PdL)e Sergio Nappi (Noi Sud) tendente ad im-pegnare il Governo nazionale e regionale adare vita ad un piano industriale per rilan-ciare l’intero comparto automobilistico inCampania. In particolare Martusciello e Nappi chiedo-no al Governo, a Fiat e alle parti sociali chesi giunga in tempi rapidi a un piano indu-striale per l’intero comparto automobilisti-co della Campania; Foglia ha inoltre pre-sentato un emendamento affinché vengaposta in essere ogni iniziativa per rilanciarele produzioni della Fma di Pianodardine e

della Irisbus di Flumeri. Il Consiglio ha inoltre respinto a maggio-ranza (hanno votato a favore i gruppi del-l’opposizione e il consigliere della Destra,Carlo Aveta), la proposta integrativa dellamozione proposta dal gruppo del PartitoDemocratico tendente a sottolineate che «lagravità della crisi occupazionale rende ec-cezionale l’accordo, ma non può essere ilvarco per conculcare i diritti dei lavorato-ri».Nelle dichiarazioni di voto, la consiglieraPaola Raia (PdL), nell’annunciare il votofavorevole alla mozione, ha sottolineatoche «l’accordo è un punto centrale per ri-lanciare l’attività industriale in Campaniae, fermi restando i diritti dei lavoratori, vaaccettata la sfida della competitività ». Laconsigliere Raia ha anche sollecitato laconvocazione degli Stati Generali dell’eco-nomia e del lavoro per programmare le mi-sure anticrisi per rilanciare l’economiacampana e discutere della riforma del mer-cato del lavoro per renderlo più competiti-vo. Nell’annunciare voto contrario, il consi-gliere Corrado Gabriele ha sottolineatoche «il mancato accoglimento della nostraproposta tendente alla salvaguardia dei di-ritti dei lavoratori la dice tutta sulla sensibi-lità sociale di questa maggioranza». Infine,il capogruppo di Italia dei Valori EdoardoGiordano, nell’annunciare voto contrario,ha sottolineato che «l’accordo e il referen-dum sono solo un ricatto nei confronti deilavoratori». Il Consiglio ha visto anche la presenza delSindaco di Pomigliano D’Arco, Lello Rus-so, e dei rappresentanti di alcuni sindacati. Igruppi del PdL, Pd (quest’ultimo ha pre-sentato anche una mozione integrativa vol-ta a sottolineare la fondamentale salvaguar-dia dei diritti dei lavoratori e che «la gravi-tà della crisi occupazionale non può esse-re il varco per conculcare i diritti dei lavo-ratori»), Caldoro Presidente e Pse, hannopresentato una mozione che sottolinea chel’accordo sottoscritto tra le organizzazionisindacali e i vertici di Fiat è una condizio-ne necessaria per rilanciare lo stabilimentodi Pomigliano D’Arco, così come lo èl’esito positivo del referendum, nell’otticadi una regione che faccia convivere incenti-vi e un nuovo modo di fare impresa, attra-verso la costruzione di un nuovo welfareche contemperi modernizzazione e solida-rietà .

Qui Regione

Piano Casa, Fortunato (Mpa): «Una proposta di legge per renderlo più rispondente alle esigenze del territorio»

I consiglieri regionali del Gruppo “Caldoro Presi-dente” Gennaro Salvatore (capogruppo), GiovanniFortunato, Massimo Grimaldi, Angelo Marino edEttore Zecchino, hanno presentato una Proposta dilegge regionale che modifica la legge regionale19/2009, cosiddetta “Piano-Casa”. Il relatore della proposta di legge, recante “Misure ur-genti per il rilancio economico, per la riqualificazionedel patrimonio esistente, per la mitigazione del rischiosismico e per la semplificazione amministrativa”, è ilconsigliere Giovanni Fortunato. «Il vigente Piano-casa necessita di alcune modificheper renderlo più aderente alle esigenze di tutto il ter-ritorio campano – spiega Fortunato -. Esso è orien-tato a risolvere le esigenze abitative delle grandi areeurbane e non risponde alle esigenze dei piccoli Co-muni costieri e montani che, pur demograficamenteinferiori, interessano la maggior parte della superficieterritoriale regionale«; inoltre, per l’esponente delMpA, «il testo pone scarsa attenzione anche nei con-fronti delle attività produttive che, pur essendo il veromotore dell’economia, risultano escluse dai beneficidi incremento edilizio». Gli obiettivi fondamentali della proposta di leggesono: il recupero del patrimonio edilizio agricolo dadestinare a uso residenziale ed evitare troppe nuovecostruzioni con conseguente impatto ambientale sulterritorio; la possibilità di eseguire gli interventi anchenelle zone B e C dei parchi regionali e nazionali perevitare di escludere gran parte del territorio regionaledai benefici della legge; l’estensione degli interventiagli edifici destinati ad attività produttiva al fine diadeguarli sul funzionale, strutturale ed energetico.

Ineleggibilità e incompatibilità in Consiglio, nomine, anagrafe pubblica

degli eletti: si riunisce la I Commissione consiliare

Il Presidente Angelo Polverino (PdL) ha convocatola I Commissione consiliare permanente per l’esamedelle seguenti proposte di legge: “Disposizioni in ma-teria d’ineleggibilità ed incompatibilità del Presi-dente e degli altri componenti della Giunta regionale,nonché dei consiglieri regionali”; “Disposizioni ur-genti per la nuova regolamentazione delle nomine inRegione Campania”; “Anagrafe pubblica degli eletti.Disposizioni sulla trasparenza e l’informazione”.

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sabato 26 giugno 2010 POLITICA3Dalla formazione alle infrastrutture: la ricetta di CaldoroIl governatore indica in aula gli interventi per arginare la crisi industriale: «Gli assessorati subito al lavoro»Un dibattito lungo ed importante sulpresente e sul futuro del compartoautomobilistico in Campania. IlConsiglio Regionale della Campa-nia, presieduto da Paolo Romano, haconcluso il dibattito sull’accordo fir-mato da Fiat e dalla maggior partedei sindacati sul futuro dello stabili-mento automobilistico di PomiglianoD’Arco e sul complessivo compartoautomobilistico della Campania.Ad aprire la discussione è stato ilconsigliere Luciano Schifone, per ilgruppo del PdL: «Il fenomeno dellaglobalizzazione mostra in Campania,a Pomigliano D’Arco, tutta la suaforza dirompente nei confronti delleimprese e dei lavoratori che devonoessere sempre più competitivi. Laproposta di Fiat allo Stato Italiano eal nostro territorio prevede un inve-stimento di settecento milioni di eu-ro per poter proseguire la produzionein Italia e in Campania, pur potendo-la spostare altrove; anzi – ha sottoli-neato Schifone – la produzione vienefatta rientrare nel nostro territorio e,a fronte di ciò , Fiat chiede di poterrealizzare questo progetto nello sta-bilimento di Pomigliano dove, inpassato, alcun esperienze ci diconoche la produttività non è stata dellepiù elevate. Il PdL crede, invece,che la Regione e gli Enti locali devo-no dare il proprio contributo affin-ché l’accordo abbia un seguito evenga rilanciato Pomigliano,e inve-stire le proprie risorse per attivitàformativa e nuovo welfare. Questasinergia tra Fiat, Regione e lavorato-ri può essere un’occasione di rilan-cio non solo di Pomigliano D’Arcoma dell’intero territorio». «Non capisco su quale base si stiafacendo il dibattito e a che titolo laRegione Campania stia facendo taledibattito – ha osservato il capogrup-po del Pd Giuseppe Russo -. Credoche il presidente della Regione Cam-pania debba dirci che ruolo ha opuò avere la Regione rispetto al-l’accordo proposto da Fiat ciò perevitare che i tratti ideologici, chevanno espunti da un dibattito sul fu-turo dei lavoratori, inducano il Con-siglio a tenere un dibattito pratica-

mente inutile». Dello stesso avviso,il consigliere del Pd Corrado Ga-briele, che ha invitato il presidentedella Regione Caldoro «a chiarire inche misura e in che modo la Regionepuò dare un contributo alla situa-zione della Fiat di Pomigliano D’Ar-co». D’accordo si è detto anche il capo-gruppo del Pse Gennaro Olivierosecondo il quale «la Giunta deveprecisare come intende, politicamen-te e istituzionalmente, la vicenda diPomigliano e delle altre realtà indu-striali della Campania. La vertenzaPomigliano riguarda l’intero Paese erappresenta una deroga ai diritti fon-damentali dei lavoratori sulla qualenon è possibile trovare alcuna intesae che costituisce un pericoloso ‘pre-cedente’ nelle relazioni sindacali enei confronti di diritti conquistaticon decenni di lotte e di sacrifici».E’ intervenuta nel dibattito l’ex pre-sidente del Consiglio regionale dellaCampania, Sandra Lonardo, espo-nente dei Popolari Udeur, secondo laquale «occorre il coraggio della veri-tà , il coraggio di scelte chiare, nette,decise, anche se dovessero risultareo apparire impopolari nell'immedia-to, come insegna la drammaticaesperienza dell’emergenza rifiuti.Per Pomigliano, ritengo giusto e ne-cessario che la Regione, nelle sue di-verse articolazioni, faccia fronte co-mune a sostegno dell'accordo azien-dale già concordato e sottoscrittocon la maggioranza delle sigle sinda-cali, e porsi l'obiettivo di 'accompa-gnare' le iniziative imprenditoriali,creando le condizioni perché le re-gole, le procedure autorizzative, di-ventino un valore aggiunto e non unfreno». Anche per il capogruppo del PdGiuseppe Russo «l’accordo su Fiatè una condizione di sopravvivenzadello stabilimento, ma la moderniz-zazione necessaria per il futuro diPomigliano non è mai stata messain campo dall’azienda che pure haricevuto ingenti risorse dallo Statoitaliano. Occorre un salto di respon-sabilità da parte della politica affin-ché la globalizzazione non travolga

i diritti fondamentali dei lavoratori.Le istituzioni, in questa fase, hannoun ruolo fondamentale e non devonofarsi travolgere da questioni ideolo-giche. Le ragioni dell’impresa nondevono travolgere i diritti dei lavora-tori – ha proseguito – è questo ilruolo che il Partito Democraticochiede al Presidente Caldoro di eser-citare nella vertenza-Fiat. Chiedia-mo, inoltre, che il Governo attivi ta-volo di confronto su tutte le aree dicrisi industriali che sono tutt’oraaperte in Campania».«Per l’Udc, la vicenda Pomiglianodeve essere tenuta distante dagliaspetti politici perché il lavoro nonè né di destra né di sinistra, soprat-tutto in una regione afflitta da pro-blemi seri che vede decine di operaie lavoratori essere espunti tutti igiorni dal mondo del lavoro e dallaquale i giovani devono scappare viaper trovare lavoro», ha sottolineato ilconsigliere dell’Udc Pietro Foglia,secondo il quale «la Fiat di Pomi-gliano D’Arco non avrebbe potutoproseguire la propria produzionesenza un piano di rilancio della pro-duttività . Vanno chiariti i rapporticon l’industria affinché questo ac-cordo sia il percorso per uscire defi-nitivamente dalla crisi, ma la Fiat vasalvata a qualunque costo perchéperderla significherebbe perdere ilsettore automobilistico dopo avernepersi tanti altri». «L’accordo propo-sto da Fiat è un ricatto – ha sottoli-neato Edoardo Giordano (IdV) – eprevede una turnazione molto pesan-te, l’abolizione del diritto di sciope-ro, l’eliminazione del trattamentoeconomico aziendale in caso di ma-lattia. Il fatto che la firma dell’accor-do non sia stata unitaria, la dice tuttasul fatto che i diritti dei lavoratorinon vengono salvaguardati; inoltre,non c’è alcun progetto di rilanciovero per lo stabilimento della Fiat diPomigliano D’Arco».Il capogruppo di Noi Sud SergioNappi ha evidenziato che «la crisiglobale ha determinato pesanti riper-cussioni sociali ed economiche inCampania e nel Sud Italia, basta leg-gere, infatti, i dati della cassa inte-

grazione che, nel 2010, ha visto unincremento del 70% di ore fruite daparte dei lavoratori. Alla luce diciò , correre il rischio di una ulterio-re deindustrializzazione sarebbe uncolpo che la Campania veramentenon può permettersi, pena l’emargi-nazione economica e sociale. Perquesto – ha proseguito Nappi – ab-biamo ritenuto che questo dibattitoandasse esteso da Fiat a tutto il com-parto auto, a cominciare dalla pro-vincia di Avellino, sede di diversefabbriche automobilistiche e interes-sata da un indotto di cinquemila uni-tà , per la quale la perdita del settoreautomobilistico avrebbe ripercussio-ni sociali drammatiche. Per questo,Noi Sud propone che venga definitoun piano industriale per l’intero au-tomobilistico campano. Su Pomi-gliano – ha proseguito – occorre sen-so di responsabilità , occorre svestir-si dell’ipocrisia e mantenere il livel-lo di occupazione nella nostra regio-ne». «L’accordo di Pomigliano è uncaso eccezionale, da non ripetere, unaccordo molto duro, figlio della glo-balizzazione” – ha detto il consiglie-re del gruppo misto, Annalisa Ves-sella -. Occorre trovare un punto diequilibrio tra le esigenze dell’azien-da e quelle dei lavoratori, garanten-do, ovviamente, il diritto di sciope-ro». Il capogruppo di “Caldoro Pre-sidente”, Gennaro Salvatore, haevidenziato che «va salvaguardata lacompetitività anche a costo di gran-di sacrifici perchè , se ciò non av-verrà , la Campania sarà fuori daogni processo produttivo. A partiredall’accordo per Pomigliano, si stan-no creando le condizioni per ungrande patto per la Campania – hasottolineato Salvatore, secondo ilquale «c’è grande consapevolezzatra le forze democratiche e riformistedella Regione Campania per portarefuori il nostro territorio dalla situa-zione critica in cui versa e per dareimpulso al rilancio socio economi-co».Infine, il Presidente della RegioneStefano Caldoro ha evidenziato che«la giunta regionale sostiene la ne-cessità del ruolo centrale dello sta-

bilimento di Fiat di Pomigliano nelcomparto automobilistico dellaCampania. Un comparto dove mi-gliaia di lavoratori, a tutti i livelli,esprimono una grande professionali-tà e che sono una nostra ricchezza.E’ evidente che c’è una dinamicaeuropea nazionale e mondiale diun’azienda, come la Fiat, che decidedi valorizzare l’impianto di Pomi-gliano per una strategia aziendaleglobale, che si inserisce in un siste-ma di mercato che impone la compe-titività . In Campania vanno difesi idiecimila posti di lavoro, tra diretto eindotto – ha sottolineato il presidentedella Regione – ed è evidente chequesto deve essere l’obiettivo diquesto dibattito, delle istituzioni edella politica. Va rispettata la sceltadei lavoratori che sono sovrani nelgiudizio sull’accordo sottoscritto daisindacati. Se l’azienda ritiene di in-vestire settecento milioni di euro inCampania, significa che punta sulnostro Paese e, al di là della dietro-logia, questa scelta ci aiuta, guardan-do al bacino del Mediterraneo comecentro di sviluppo dell’economia delquale la Campania può essere pro-tagonista». Il presidente Caldoro siè , poi, soffermato sui punti crucialidell’accordo, evidenziando che «lequestioni fondamentali di tutela deilavoratori, dalla malattia al diritto disciopero, saranno i sindacati a vigi-lare sulla corretta attuazione dell’ac-cordo, attraverso il soggetto deputatoal controllo». Sul ruolo della Regio-ne, «abbiamo già previsto un’azionedegli assessorati alle attività produt-tive e al lavoro al tavolo della tratta-tiva e del rilancio dell’azienda – haspiegato Caldoro – ed un’azione diintegrazione al reddito e di sostegnoai percorsi formativi, in una logica direcupero del rilancio aziendale e direcupero dei lavoratori usciti dalprocesso produttivo. Questo è il pri-mo momento dell’intervento regio-nale, quello necessario ed immedia-to; poi, c’è quello delle infrastruttu-re e degli investimenti, sul quale laGiunta si impegnerà al pari ma che,come è noto, ha un impatto menoimmediato».

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POLITICA sabato 26 giugno 20104Centro produzione Rai, colloquio tra Ruggiero e MasiIl presidente della VI Commissione rassicura: «La struttura napoletana sarà sede della nuova rete digitale dedicata alla cultura»

«Il Centro Produzione Rai di Napoliè e sarà al centro dei piani di svi-luppo dell'azienda». Lo rendo notoAntonia Ruggiero, Presidente dellaVI Commissione Consiliare Perma-nente “Istruzione e Cultura. RicercaScientifica. Politiche Sociali” dellaRegione Campania, al termine di uncolloquio telefonico con il direttoregenerale della Rai Mauro Masi. «Ho raccolto - dichiara l’onorevoleRuggiero - le preoccupazioni deglioperatori della comunicazione e deidipendenti del centro Rai di Napoli ele ho sottoposte all'attenzione deivertici nazionali dell'azienda, ai qualiho pure sottolineato come l'impresatelevisiva costituisca un'occasione di

crescita economica e sociale per l'in-tera regione».«Rispetto ad entrambi i punti – con-tinua l’onorevole Ruggiero - ho regi-strato la più sincera apertura delDirettore Masi e la rassicurazioneche il Centro Produzione di Napoli,già protagonista della passata sta-gione televisiva con lo show di puntadel sabato sera condotto dalla Cle-rici, sarà la sede della nuova rete di-gitale Rai interamente dedicata allaCultura. Ringrazio quindi i verticidella Rai per la straordinaria occa-sione che intendono offrire alla Cam-pania e per la sensibilità dimostrataper il Centro di Produzione napole-tano».

L’on. Antonia Ruggiero

Sindacati/1

Cdi, i lavoratori:«Preoccupati per il futuro»Il comitato iscritti Fil-ctem Cgil della Cdi Surldi Calitri si è riunito perdiscutere della situazionein cui oggi versal’azienda altirpina. «C’ègrande preoccupazione -scrivono i lavoratori - peril futuro di tante famigliedell’Alta Irpinia, allaluce della drammaticacrisi industriale che col-pisce duramente l’Irpi-nia. Infatti oltre aiproblemi connessi allaSanità , Comunità Mon-tane, abbiamo le crisi in-dustriali. Basta pensare che l’areaindustriale di Calitri attualmente ha più stabilimentifermi di quanti addetti vi lavorino, poco più di 60 ad-detti in una zona industriale con 11 stabilimenti 3 at-tivi e una previsione di circa 400 addetti, risultatodesolante a trent’anni dal terremoto del 1980 cheaveva visto gli investimenti in montagna e che oggicon le poche e scarse infrastrutture stanno scompa-rendo. Da questa analisi abbiamo deciso di avviare un ciclodi iniziative e mobilitazione, coinvolgendo tutte leistituzioni dell’Alta Irpinia, le stesse istituzioni cheriescono a trovare soluzioni per i 150 addetti a terminedella Comunità Montana. Chiediamo ai sindaci delcomprensorio, nonché al neo eletto presidente dellaComunità Montana Alta Irpinia, di appoggiare i di-pendenti Cdi nelle iniziative pubbliche che metteremoin essere a tutela del lavoro e del reddito».

Sindacati/2

Alto Calore Servizi, l’Ugl:«L’acqua bene comune»

«Vogliamo che il 29 Giugno si approvi il bilancio con-suntivo 2009 senza esitazioni e senza scontri faziosi,onde evitare la consegna dell’Alto Calore Servizi nellemani del privato con inevitabili conseguenze negativedi gestione del territorio». E’ la posizione espressa inun documento a firma del segretario provinciale UglEnergia, Giuseppe Famiglietti, a seguito dei lavori as-sembleari del 7 Giugno tra le due Spa Acs e Acp diAvellino. Il sindacato aveva posto in quella sede degliinterrogativi ed esposto alcune perplessità circa uneventuale ed ulteriore riscontro negativo, dei Sindacisoci, sulla questione del bilancio consuntivo 2009 del-l’Acs. «Avevamo messo all’attenzione di tutti, istitu-zioni e cittadini, la questione della privatizzazionedell’acqua, difendendo in modo chiaro ed inequivoca-bile la gestione pubblica del servizio. A tal proposito laUgl vuole complimentarsi con il Sindaco di Baiano econ la sua amministrazione per aver deliberato che“l’acqua un bene comune” e quindi non commercializ-zabile. Questo concetto lo avrebbero dovuto deliberaretutte le amministrazioni comunali dell’Irpinia e sannite,tralasciando l’appartenenza politica, perché l’acquanon è né di sinistra, né di destra, né di centro. L’ac-qua è un bene trasparente, universale ed appartienesolo all’umanità . A breve si terrà una nuova assem-blea dei soci dell’Acs e come già fatto in altre occa-sioni la Ugl si rivolge a tutti i sindaci, alle istituzioni,alla politica, con un appello forte e chiaro vogliamo cheil 29 giugno si approvi il bilancio consuntivo 2009senza esitazioni e senza scontri faziosi, onde evitare laconsegna dell’Acs nelle mani del privato con inevitabiliconseguenze negative di gestione del territorio. E’ undovere morale nei confronti dei lavoratori del settore edegli utenti. Non si può pensare di mettere l’Acs nellecondizioni di fallire e di conseguenza far aumentare inquesta provincia il tasso di disoccupazione».

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POLITICAsabato 26 giugno 2010 5Noi Sud nel caos, Iannaccone espelle Musto e Del MastroLa lettera del segretario nazionale indirizzata anche al presidente Sibilia. Cosa faranno ora i due assessori provinciali?«Alla luce delle vicende politiche chesi sono venute a determinare all’Am-ministrazione Provinciale di Avellino,Carmine Gnerre Musto e GiuseppeDel Mastro sono definitivamenteespulsi da Noi Sud per non aver corri-sposto alla richiesta di dimissioni dal-la carica di assessore provinciale,avanzata dal sottoscritto e da tutti i li-velli istituzionali e dirigenziali delPartito». Questo il contenuto della lettera dira-mata dal quartier generale di Noi Sude sottoscritta dal segretario nazionale,onorevole Arturo Iannaccone, che difatto ufficializza l’espulsione degli as-sessori provinciali Gnerre e Del Ma-stro dal partito, lo stesso partito chehanno contribuito a costituire, chi pro-venendo dall’esperienza dell’MpA echi da quella dell’Adc. Una nota indi-rizzata anche al Presidente della Pro-vincia Cosimo Sibilia, al capogruppodel partito a Palazzo Caracciolo, Car-mine De Angelis, e al portavoce pro-vinciale Raffaele Colucci. Non si èlasciata attendere la reazione dell’as-sessore Gnerre, che ha restituito almittente le parole di Iannaccone defi-nendole «suerflue e prive di incidenzapolitica». Secondo il delegato bilancioa Palazzo Caracciolo, «si tratta delladecima comunicazione di espulsionenel giro di poche settimane. Evidente-mente, il timoniere del partito avvertela necessità di fare la voce grossa percercare di tenere a bada le proprietruppe. Sino ad oggi, il sottoscrittonon ha ricevuto alcuna comunicazionedi espulsione in forma privata e dun-que sente di appartenere a tutti gli ef-fetti a quel progetto politico. Se equando riceverò una nota ufficialecon relative motivazioni, allora potrò

Carmine Gnerre e Giuseppe Del Mastro

valutare eventuali decisioni». Dello stesso tono, le dichiarazionidell’assessore Del Mastro: «Noncredo ci sia molto da dire. Nonincontro l’onorevole Iannacconeormai da mesi e non ho ricevutoalcuna comunicazione di espul-sione dal partito. Se poi qualcuno ritiene che le no-te stampa pubblicate dai quotidia-ni sul destino politico del sotto-

scritto e dell’assessore Gnerresiano sufficienti a decretarnel’espulsione dal partito che glistessi hanno contribuito a fondaree costruire, allora questo qualcu-no tradisce una profonda immatu-rità democratica. Per il resto, eroe resto sereno nella consapevo-lezza di aver sempre lavorato nelrispetto dell’istituzione e del par-tito».

Qui Palazzo Caracciolo

L’Alta Capacità farà tappa in IrpiniaPresentato il progetto ad Avellino

L’Alta Capacità farà tappa in Irpinia. Ilprogetto è stato presentato nei giorni scorsia Palazzo Caracciolo nel corso di una con-ferenza stampa. E’ stato, infatti, illustrato ilprogetto preliminare del raddoppio dellalinea ferroviaria Napoli - Bari, nel trattoApice – Orsara. L’intervento nella trattaspecifica si svilupperà su una estensionedi circa 47.chilometri, con un tracciato invariante della linea storica. Tra le opereprincipali sei gallerie, per una lunghezzacomplessiva di circa 37mila 300 metri e 13viadotti per circa 4 mila 460 metri di per-correnza. Nel progetto preliminare previ-sta anche la realizzazione di impianti dinuova fattura, tra i quali la stazione di Mon-taguto e l’omonimo posto di manuten-zione, la nuova stazione Irpina e la nuovafermata di Apice. L’area interessata dal pro-getto è una fascia di territorio di circa 160chilometri quadrati situata per la maggiorparte nell’ambito della regione Campania,nelle province di Benevento e Avellino,mentre l’estrema porzione orientale analiz-zato ricade nell’ambito della regione Pu-glia, nella Provincia di Foggia. Inparticolare, i comuni interessati sono: Savi-gnano, Montaguto, Ariano Irpino, Flumeri,Frigento, Villanova del Battista, Grottami-narda, Melito Irpino, in provincia di Avel-lino; Apice, S.Arcangelo Trimonte e Paduliin provincia di Benevento; Orsara di Pu-glia e Panni, in provincia di Foggia. «L’iti-nerario Napoli Bari consentirà di integrarel’infrastruttura ferroviaria del sud est –così spiega Daniela Lezzi, direttore della

direzione programmi investimenti diret-trice Sud – Rfi Spa – in particolare la Pugliae le province più interne della regioneCampania con le direttrici di collegamentoal nord del Paese con l’Europa al fine di fa-vorire lo sviluppo socio economico delmezzogiorno». I costi per il triangolo che ricopre la trattaApice – Grottaminarda – Montaguto co-sterà 2 miliardi e 600 milioni di euro conl’80% del tracciato in galleria: «Abbando-nare il vecchio tracciato, bypassare il rad-doppio ferroviario Montaguto – Palmi,migliorare la qualità della vita umana deiterritori – sono solo alcuni aspetti che l’enteprovincia dovrà monitorare, come speci-fica l’ingegnere Capone, dirigente del set-tore ambiente della Provincia – Dovremovalutare bene le interferenze con le altrestrutture già esistenti, coordinare le azionitra i vari comuni ed enti e risolvere gliaspetti legati alla criticità del progetto,come lo smaltimento dei materiali discavo».

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CITTA’ 6 sabato 26 giugno 2010

Rivoluzione sosta ad Avellino, scoppia la protestaDa settembre scatta il nuovo piano elaborato dal Comune: tra le novità 521 posti auto in più a pagamento e nuove zone per i residentiDa settembre rivoluzione sosta adAvellino. Il nuovo piano dell’ammi-nistrazione comunale, presentato inconferenza stampa dal sindaco Giu-seppe Galasso, dall’assessore allamobilità Livio Petitto e dal coman-dante della polizia municipale Fa-brizio Picariello fa già discutere. Tra le novità introdotte dal nuovopiano, l’aumento dei posti auto per iresidenti (che pagheranno venti eurol’anno per parcheggiare l’auto inuna delle quattro zone in cui saràsuddivisa la città ) ma anche l’au-mento delle zone con sosta a paga-mento (diventeranno a pagamento i521 posti auto attualmente gratuiti),con l’introduzione del sistema dicontrollo R-Fid a radiofrequenza. Iresidenti pagheranno 20 euro all’an-no e avranno la garanzia del postoauto. Scompaiono per i residenti an-che le strisce gialle, mentre ad indi-care i posti auto a loro assegnati sa-rà una nuova segnaletica verticale ele strisce blu. Il dato più difficile dadigerire riguarda però la trasforma-zione da liberi a pagamento (dalleore 8.30 alle 13.30 e dalle ore 16.00alle 20.00 nei giorni feriali) di ben521 posti auto, situati nelle seguentiaree: via Soldi (27 parcheggi), viaCrescitelli (18), via Del Gaizo (3),via Tripoli (80), via Rubilli (24), viaPionati (25), Largo Scoca (14), viaTerminio (22), via Vasto (20), viaCicarelli (26), via Marotta (20), viaBellabona (30), via Benedetto Croce(40), via Tagliamento (14), piazzaManganiello (4), via Don Minzoni,via Piave (24), piazza San Francesco(14), via degli Imbimbo (45), viaScandone (45), via Enrico Capozzi(36) e via Michele Capozzi (10). La tariffa per lasciare l’auto sarà dia 0,75 euro l’ora nella zona blu e di0,50 euro l’ora per la zona arancio-ne. Le aree blu sono le seguenti: corsoUmberto I, via Nappi, via Sant’An-tonio Abate, Piazza del Popolo, viaRifugio, piazza Libertà , via Casci-no, via due Principati, via Cascino,via De Sanctis, via Matteotti, piazzaGaribaldi, via Luigi Amabile, via delBalzo, via Mancini, via Campane,

Traffico in Piazza Libertà

via Partenio, via Terminio, via Ca-scino, via Circumvallazione, via DelGaizo, via Clausura, via Triggio,Corso Europa, via Dante, via deConciliis, via Colombo, piazza AldoMoro, via Zigarelli, piazza De Mar-sico, piazza Aldo Moro, via Verdi evia Dalmazia. Le aree arancionicomprendono invece le seguentistrade: via De Renzi, via Circumval-lazione, via Vasto, via Pionati, viaSoldi, via Crescitelli, via Colombo,viale Italia, corso Europa, via Derna,via Trieste e Trento, via Otranto, viaMarconi, via Fratelli Del Gaudio,via Dorso, via Sellitto, via Tripoli,via Rubilli, largo Scoca, via Cicarel-li, piazza Cavour, via Volpe, viaManna, via Guarini, via Campane,piazza Manganiello, via Tagliamen-to, via Benedetto Croce, via Prezio-si, via Masi, via Bellabona, via Ma-rotta, via Tuoro Cappuccini, viaCannaviello, via Piave, piazza SanFrancesco, via degli Imbimbo, via

E. Capozzi, via Scandone, via M.Capozzi e via Testa. La protesta dei residenti non si èfatta attendere. In una nota il Comi-tato presieduto da Raffaele Stellaafferma che «dopo quattro annil’Amministrazione Galasso torna al-l’attacco. E’ pronta a dare il via a unnuovo piano sosta. Il Comitato Resi-denti è nato nel 2006 per opporsi alpiano sosta firmato dall’Assessorealla mobilità di allora Raffaele Pe-ricolo. Dopo 5 mesi di battaglie, do-po aver raccolto 4500 firme e quasisul punto di ricorrere al Tar, il Co-mitato riuscì ad ottenere dal Comu-ne di Avellino la creazione di aree disosta riservate ai residenti (le famo-se strisce gialle). Il Comitato Resi-denti esiste ancora. È pronto a dialogare con l’Ammini-strazione Galasso per evitare con-trapposizioni forti che non fanno be-ne a nessuno e che in primis danneg-giano, a nostro avviso, l’immagine

di una Giunta di centro-sinistra chese guarda al proprio passato avrebbeil dovere di ascoltare i cittadini cherappresenta. Il Partito Democraticonato dall’incontro di forze cattolichee socialiste crediamo abbia il compi-to storico di prestare attenzione aibisogni della gente. Qualsiasi sceltaorientata ad amministrare la cosapubblica non può mai prescinderedall’impatto del disagio, anche eco-nomico, sui cittadini e in particolarese questi non appartengono a “clas-si” privilegiate. E’ risaputo, infatti,che il piano sosta va a insistere suzone del centro città , nate tra gli an-ni ‘50 e ‘60 dove vivono prevalente-mente operai, impiegati e pensionaticon redditi medio bassi che faticanonon poco per vivere in modo appenadecoroso. Molte delle famiglie che vivono nel-le zone centrali della città hanno incasa dei figli maggiorenni disoccu-pati o sottoccupati. Alcune famiglie

hanno due auto di proprietà , ma spes-so sono auto acquistate usate e indi-spensabili per una mobilità extra-cit-tadina per raggiungere, magari, il po-sto di lavoro. Non può un erede di Don Sturzo o diGramsci chiedere sacrifici a una fami-glia che ha un reddito mensile che nonsupera i 1500 euro. E’ eticamente sba-gliato. A prescindere da queste consi-derazioni politiche e socio-economi-che c’è da dire che ancora una voltal’approccio con il problema della via-bilità e della sosta è sbagliato. Nonsi può , infatti aver creato delle zonea traffico limitato e riempirle di par-cheggi a pagamento. E’ una contrad-dizione in termini. Le ZTL servono ainibire il traffico in entrata nei centricittadini e non a favorirlo. La vivibili-tà e l’attenzione alla qualità dell’ariavanno altrimenti a farsi bene benedire. In ogni città italiana e europea nelleZTL accedono esclusivamente resi-denti, autoveicoli per operazioni dicarico e scarico, automezzi di soccor-so, alcuni professionisti quali adesempio i medici di base, i portatori dihandicap, ecc..I parcheggi si fanno aridosso dei centri cittadini e la mobili-tà si assicura con un efficiente servi-zio pubblico di trasporto. Provate aentrare con l’auto in una ZTL a Pia-cenza, Parma, Milano, Grosseto o dialtra città del centro-nord e vedreteche multa vi arriva a casa. Le teleca-mere e gli apparecchi fotografici nonperdonano. Il Comitato Residenti pertanto si di-chiara contrario a creare altri parcheg-gi a pagamento e chiede al Sindaco diAvellino e all’Assessore alla mobili-tà : di creare aree destinate alla sostagratuita (strisce bianche) nei pressidelle strisce blu come previsto dal Co-dice della strada, ribadito da sentenzedi Corte di Cassazione e perfino dallaCorte Costituzionale; consentire ainuclei familiari residenti al centro eprivi di garage o posto auto la sosta diuna seconda autovettura con tariffaannua agevolata. Il Comitato Residen-ti è disponibile da subito a eventualiincontri con l’Amministrazione comu-nale per discutere in maniera più ap-profondita il piano sosta».

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POLITICAsabato 26 giugno 2010 7

Enti e aziende: reazione a catena Antonio Jr Ruggiero

La settimana politica

Chi non ha mai giocato con le tesseredel domino? Messe in fila una dopol’altra, un serpentone lunghissimo,basta far cadere la prima che la rea-zione a catena si lancia in una corsa ir-refrenabile. Guardando ciò cheaccade in Irpinia, tra enti locali e so-cietà pubbliche, sembra che qualcunoabbia fatto cadere la prima tessera eora nulla può arrestare un’onda chesta cambiando tutto. Il primo colpo si può far risalire acirca un mese fa, quando nella riu-nione dell’Alto Calore Servizi non fuapprovato il Bilancio per forti diver-genze sulla gestione tra area di centro-destra e dirimpettai; e la poltrona delpresidente Franco Maselli cominciòa scricchiolare. Da allora, la caduta ditutte le tessere sembra favorevole alcentrodestra, in generale, e al Pdl, inparticolare.Tessera dopo tessera, è arrivato ilturno dell’Asa, con Edoardo Volinoeletto presidente della società che dal2011 lascerà il servizio a IrpiniAm-biente. La nomina del presidente del-l’Ordine degli avvocati non è andatagiù al Pd e al sindaco Giuseppe Ga-lasso (che di bocconi amari sta comin-ciando a fare indigestione) che haannunciato battaglia. Nel frattempo,

casse di Malox per pettinarsi lo sto-maco.

Dopo l’Asa, le comunità montane.La recente riunione alla Comunitàmontana Alta Irpinia avrebbe dovutonominare una nuova Giunta seguendoun presunto accordo bipartisan. Allafine, però , dell’accordo nessuna trac-cia e alla giuda dell’ente è stato con-fermato Giuseppe Di Milia, sindacodi Calitri ed esponente Udc. Con lenuove nomine si è rotto il precedenteequilibrio nell’amministrazione tracentrodestra e centrosinistra, con unnetto spostamento a favore del primo.E se il Pd non ride all’Alta Irpinia,nella Comunità montana PartenioVallo Lauro l’umore rischia di caderesotto zero. Nell’ente dai forti problemidi bilancio, tredici comuni su venti-quattro hanno presentato mozione disfiducia per il presidente PasqualeRicci (Pd), sindaco di San MartinoValle Caudina. Sembrerà strana lametafora, ma le due comunità mon-tane hanno navigato per molto tempotra vari problemi gestionali cercandodi rimanere a galla. Con loro circa 270operai che continuano a nuotare spe-rando di salvare il proprio lavoro e,adesso, la corrente da centro – destra

che si spera li spinga vergo la giustarotta. Detto dell’Asa e delle comunità mon-tane, in attesa che tutto cambi ancheper Air, Ept, Iacp e Asl, torniamo allaprima tessera. Nell’Acs si attende lafine del mese per vagliare nuovamenteil Bilancio e verificare la stabilità diMaselli. Nel frattempo si scontrano lemanovre di avvicinamento come inuna grande partita di scacchi. Daprima, c’era stata la disponibilità aldialogo tra le parti, poi, il nuovo scon-tro dovuto alla sensazione (per cosìdire) degli esponenti del Pdl che tantodialogo sia solo di facciata. Nello spe-cifico, sotto accusa c’è il tavolo istitu-zionale promosso dal sindaco diGrottaminarda Giovanni Ianniciello,bollato da Franco Di Cecilia eFranco D’Ercole come un «finto dia-logo» finalizzato a «conservare il po-tere».

Meglio la Panda. Meglio una Pandache un pugno di mosche. Così , allafine Pomigliano ha scelto per l’ac-cordo voluto da Fiat e accettato, a ma-lincuore, dagli operai, per laproduzione del nuovo modello nellostabilimento meridionale. La que-stione, comunque, coinvolge l’intero

indotto, Irpinia compresa. GiovanniCentrella, segretario nazionale del-l’Ugl, in conferenza stampa ad Avel-lino nel giorno successivo al voto diPomigliano, ha spiegato: «Senza il sìall’accordo dei lavoratori anche Fmanon avrebbe futuro». Le conseguenzedi un no «sarebbero state negative pertutto l’apparato produttivo provin-ciale». Sull’argomento, comunque, sidicono preoccupati alcuni fronti sin-dacali come Fim Cisl e Fiom Cgil.

A colpi di tunnel. Presentato in Pro-vincia il progetto preliminare del rad-doppio della Napoli-Bari. Un grandepiano che migliorerà i collegamentitra le due coste italiane e i territori re-gionali di Puglia, Campania e Lazio.In pratica, un esempio di infrastrutturanecessaria per lo sviluppo di cui tanto

si è parlato nelle ultime campagneelettorali. Una particolarità : nel trattoirpino, che prevede anche la realizza-zione della nuova stazione di Monta-guto, circa 38 Km saranno in galleria.In pratica, entro il 2020 si prevede direalizzare e rendere operativo ungrande “buco” tra montagne e detritiper migliorare i collegamenti. Il so-spetto è lecito: cosa ne penseranno alComune di Avellino, dove per realiz-zare un medesimo “buco” chiamatotunnel, di una lunghezza di trenta oquaranta volte più piccola, ci stannomettendo una vita? Intanto, i commer-cianti di via Due Principati e piazzaLibertà hanno deciso di chiedere unrisarcimento in Tribunale per i dannisubiti a causa dei cantieri. Fortunata-mente, sul tratto Napoli-Bari di nego-zianti neanche l’ombra.

Franco Maselli Edoardo Volino Franco D’Ercole Giuseppe Di Milia

Lavori del tunnel

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OPINIONI 8 sabato 26 giugno 2010

Il “Diritto” e il “Rovescio”, pur di nonfar scoprire la sfrenata voglia di garan-tirsi la partecipazione attiva alla ge-stione del potere. A seconda dellecircostanze, dell'uditorio, del mo-mento mediatico, si adopera - talvoltae meno frequentemente - a mettere incampo le logiche di Parmenide. Piùspesso è incline al nichilismo, allepresunte verità del Gorgia. Ci scusiamo per tali riferimenti per-chè ci infastidisce soltanto il sospettoche non stiamo comunicando con tutti.Pertanto cercheremo di essere imme-diatamente noi stessi, senza rincorrerechi ci induce a deplorare le sue equivo-cità . Eppure sono trent’anni che se-guiamo la sua retorica sconnessa.Sempre così , anzi è peggiorato! D'al-tro canto il cervello umano è compo-sto da cellule nervose che conl'avanzare degli anni si riducono conprogressione geometrica. Dicevamo,mai che si possa aver capito quali logi-che mette in campo, certamente sol-tanto quelle attinenti le proprie attese,usando il potere magico delle paroleper disorientare - nel quasi sempre -ancora una volta chi lo ascolta. <<Ilsofista del pensiero che non si com-prende>>, diceva nel 1983 un perso-naggio di mezza età in una sede delpalazzo di Via Matteotti. E poi aggiun-geva: <<Provate a capire cosa dice epoi riferitemi!>>. Sicchè , col tempo,anche noi ci siamo convinti che alpubblico “dialetta”, mentre gli accordiin privato è molto probabile che li di-scute “alla femminile”, concordandole rispettive “spartizioni” con i vari in-terlocutori, preferibilmente a quattroc-chi. Infatti, al suo uditorio continua adenunciare formule quali: <<Dobbiamoavere la consapevolezza che non c’èun luogo da dove si viene e uno dovesi va, c’è un’opportunità dove si con-verge, dove ognuno ci arriva con ilproprio dialetto>>. Premesso che senon intuissimo almeno da dove stiamovenendo (<<corsi e ricorsi storici estoria maestra di vita>>) è ovvio com-prendere che non potremmo neancheimmaginare dove stiamo andando. Ese fosse vero tale presupposto, la mi-gliore condizione a cui dice che è op-portuno tendere è il convergere conchi è meglio predisposto ad accettare

la più concorde mediazione. E conchi gli garantisce di più , diciamo noi.Infatti, quando afferma che <<ognunoci arriva con il proprio dialetto>>, sta-rebbe significando che si raggiungepiù o meno agevolmente, un qualsiasiipotetico traguardo, a seconda dellecapacità intellettuali, culturali e ideo-logiche che ogni rispettivo interlocu-tore metterebbe in campo. Mapotrebbe significare anche che si puòraggiungerlo con tutti, cioè anche congli “scemi”, assunto che non intui-scono da dove stanno venendo e tan-tomeno possono immaginare dovevogliono andare per carenza dellavirtù del raziocinio dal quale discendeil sapere umano. Quasi certi di non sbagliare, noi cisiamo fatti la seguente idea: a pattoche si facciano gli interessi politiciche egli pretende, si può raggiungerequalsiasi accordo, sia con gli avver-sari atavici di “destra” che con quelliattuali di “sinistra”. E verifichiamo seè vero che non ci stiamo sbagliando.Nella prosecuzione del suo apparenteragionamento, infatti, ci si accorgeche inverte la “rotta” e va sui distin-guo, certamente per evitare possa tra-sparire di essere reo confesso delmanifesto trasformismo acuto che loinveste: non lo definiamo cronico sol-tanto perché chi dirige dalla capitaleè anch'esso altalenante... In effetti,prosegue la sua esternazione aggiun-gendo: <<Io non penso ad una forzaaggiuntiva, ad un soggetto che vada arafforzare uno dei due poli esistenti,altrimenti sarei rimasto a fare il Pd>>.Per quanto riguarda la forza aggiun-tiva, almeno fino ad oggi, è paleseanche ai meno avveduti che loro si ad-dizionano - quasi ovunque - alle al-terne coalizioni al solo scopo diaumentare il consenso elettorale dellastessa per poi spartire il “bottino” con-quistato. Per quanto riguarda <<sareirimasto a fare il Pd>> è falso: nonpoteva perché non desiderato nel-l’anno otto; non congeniale seguirequel percorso nell'anno nove perchèancora lancinante la ferita e perchénon conveniente ai suoi diretti scopielettorali; non possibilitato nell’annodieci, perché si è messa di traversola provincia di Caserta unitamente al

leader romano. Quindi, senza dilun-garci più di tanto, dobbiamo ammet-tere che la politica è l’arte delraggiungimento del proprio “particu-lare”. E questo personaggio, con i suoicinquantennali ragionamenti parados-sali, dimostra di essere un maestro sutale “terreno”.Ci si può rendereconto di ciò soltanto analizzandocome riesce sempre a “galleggiare”.Ma vi sorge l’idea dell’opportunità dichiedergli la marca del salvagente cheadopera? Sicuramente sì , ma statenecerti che non ve la direbbe, nè in pub-blico né in privato. Anche Gorgia achi gli chiedeva della sua longevità ,rispondeva che scaturiva dal <<nonaver mai compiuto nulla per fare pia-cere ad un altro>>. Intanto, per non rincorrere chi ci attirain estemporanee che potrebbero sca-dere nella “Cloaca Maxima”, riassu-miamo le considerazioni espresseall’indirizzo del Pdl, partito che èstato fondato da un “padre” che, se-condo costui, la famiglia scoprirebbeessere un fallito man mano che cre-sce. Tale affermazione è un altro evi-dentissimo paradosso avvelenato:quando un partito si amplia, significache cresce sia nel consenso, sia nellavarietà culturale, sia nelle rispettivepolitiche, sia nell'accordo che la classedirigente e i militanti ritrovano inesso. Per cui, chi lo ha fondato nonpuò essere un fallito se, sotto tutti iprofili,continua a far crescere la sua“creatura”. Non può una piccola“schiera” scissionista interrompere ilpercorso politico del partito che de-tiene la maggioranza relativa nazio-nale. Infine, ravvisiamo la solitasaccenza e l'ennesima verità truccata,quando accomuna il potere politicoalla indispensabilità del bisturi per ilchirurgo. E senza scrupoli affermache vede tanti bisturi, però in manoa tanti chirurghi ignoti. Forse non èdel tutto vero, però avrebbe fattobene a tacere, perchè è proprio lui il“genitore” di questi chirurghi: primametteva tale “arnese” in mano a quellidell’altro fronte, oggi avrebbe contri-buito a metterlo, inteso come poterepolitico, in mano a quelli presenti suquest’altro. Ma va' là ...

Gustavo Di Napoli

Il trasformismo che serve al “particulare”Di Napoli: in politica c’è chi è bravo a ragionare. Ma ancor di più a spartire...

Tempi Moderni di Charlie Chaplin

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OPINIONIsabato 26 giugno 2010 9

Cos’è una Comunità Montana?Antonio Jr Ruggiero

Capirci qualcosa

Da alcuni mesi la partita politica tra Pd, Pdle Udc si è accavallata a quella amministra-tiva negli enti e nelle aziende. Ultimo campodi battaglia di questa contesa è stata la Co-munità montana Alta Irpinia, dove il 21 giu-gno si è votato per i nuovi organidirigenziali. In quell’occasione è saltato ilprecedente equilibrio in Giunta tra centrosi-nistra e centrodestra, spostando l’ago dellabilancia verso quest’ultimo. Confermato allaguida dell’ente il sindaco di Calitri Giu-seppe Di Milia (in quota Udc). In ballo,dopo la definizione del nuovo assetto ammi-nistrativo, la normale ripresa del lavoro, acirca un anno dalla fine del periodo di com-missariamento dell’ente. Cos’è una comunità montana? Si tratta diun ente locale formato da più comuni (anchedi diversa provincia, ma con continuità ter-ritoriale) che hanno lo scopo di valorizzare ilterritorio montano secondo indicazione del-l’Unione Europea, o di leggi statali e regio-nali, e di esercitare funzioni comunalidelegate. La prima citazione legislativa di questi entiè del 1955: Decreto del Presidente della Re-pubblica n. 987 del 10/06, che dispone l'isti-tuzione di comunità montane e consigli divalle. Successivamente, è la legge 1102 del03/12/1971 che detta norme più precise perlo sviluppo della montagna e su questi enti.

Proseguendo nell’iter storico, la legge 142del 1990 concede a comunità montane, co-muni e province la podestà di adottare unproprio statuto che contenga le norme di or-ganizzazione. Infine, la legge 267 del 2000,cioè il Testo unico sugli enti locali. Quest’ultima legge, secondo l’articolo 2, sta-bilisce: “La comunità montana ha un or-gano rappresentativo e un organo esecutivocomposti da sindaci, assessori o consiglieridei comuni partecipanti. Il presidente puòcumulare la carica con quella di sindaco diuno dei comuni membri. I rappresentanti deicomuni della comunità montana sono elettidai consigli dei comuni partecipanti con ilsistema del voto limitato, garantendo la rap-presentanza delle minoranze”. Inoltre, all’ar-ticolo 3, la legge recita: “La regioneindividua, concordandoli nelle sedi concer-tative di cui all'articolo 4, gli ambiti o le zoneomogenee per la costituzione delle comu-nità montane, in modo da consentire gli in-terventi per la valorizzazione della montagnae l'esercizio associato delle funzioni comu-nali. La costituzione della comunità mon-tana avviene con provvedimento delPresidente della Giunta regionale”.Con gli stessi presupposti legislativi e rego-lamentari, oltre alle comunità montane, esi-stono anche comunità isolane o diarcipelago.

Gli enti montani della provincia di AvellinoLa provincia di Avellino è suddivisa in cinque co-munità montane: Comunità Montana dell'Ufita: si estende appros-simativamente tra i corsi dei fiumi Ufita, Cervaro eMiscano. Attualmente fanno parte dell'Ente 17 co-muni (Carife, Casalbore, Castel Baronia, Flumeri,Frigento , Greci, Montaguto, Montecalvo Irpino,San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, SavignanoIrpino, Scampitella, Trevico, Vallata, Vallesaccarda,Villanova del Battista e Zungoli). Il presidente èOreste Ciasullo. La sede è ad Ariano Irpino.

Comunità Montana Alta Irpinia: si estende ap-prossimantivamente nella parte sud-orientale dellaprovincia, sull'altopiano del Formicoso, tra i corsidel fiume Ofanto e dei torrenti Ansanto, Osento eCalaggio. La sua sede è a Calitri. Attualmente fannoparte dell'Ente 16 comuni (Andretta, Aquilonia, Bi-saccia, Cairano, Calitri, Conza della Campania,Guardia dei Lombardi, Lacedonia, Lioni, Monte-verde, Morra De Sanctis, Rocca San Felice, San-t'Andrea di Conza, Sant'Angelo dei Lombardi, Teorae Torella dei Lombardi) Presidente è Giuseppe DiMilia.

Comunità Montana Terminio Cervialto: ha sedenel comune di Montella e comprende 18 comuni

(Bagnoli Irpino, Caposele, Calabritto, Cassano Ir-pino, Castelvetere sul Calore, Castelfranci, Chiusanodi San Domenico, Montella, Montemarano, Nusco,Salza Irpina, San Mango sul Calore, Santa Lucia diSerino, Santo Stefano del Sole, Senerchia, Serino,Sorbo Serpico e Volturara Irpina). Presidente èMario Marino.

Comunità Montana Partenio-Vallo Lauro: com-prende alcuni comuni della provincia di Avellino,della provincia di Napoli e della provincia di Bene-vento. La sua sede è a Pietrastornina. Ne fannoparte i comuni di Avella, Baiano, Cervinara, Lauro,Mercogliano, Monteforte Irpino, Montefusco, Mo-schiano, Mugnano del Cardinale, Ospedaletto d'Al-pinolo, Pannarano, Pietrastornina, Quadrelle,Quindici, Roccarainola, Rotondi, San Martino ValleCaudina, Santa Paolina, Sant'Angelo a Scala, Siri-gnano, Summonte, Taurano, Torrioni e Visciano.Presidente è Pasquale Ricci.

Comunità Montana Irno-Solofrana: comprendenove comuni di cui cinque della provincia di Salernoe quattro della provincia di Avellino: Baronissi, Bra-cigliano, Calvanico, Fisciano, Forino, Montoro Infe-riore, Montoro Superiore, Siano e Solofra.Presidente è Ferdinando Albano.

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APPUNTAMENTI sabato 26 giugno 201010

Una pagina utile in campo medico scientificoscritta grazie al convegno “Cibo e Salute” chesi è tenuto ad Altavilla Irpina. Una vera e pro-pria task force di professionisti, tutti con lo sco-po primario di porre l’uomo al centro della cu-ra, è stata protagonista dell’iniziativa. A faregli onori di casa Antonio D’Avanzo, presiden-te dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Avel-lino, che ha ringraziato il sindaco di Altavilla,Alberico Villani per accoglienza, e tutti i parte-cipanti per essere riusciti a mettere insieme tan-ti ordini professionali (medici, veterinari, agro-nomi e ingegneri). Ad aprire i lavori Gian Lui-gi Russo con una relazione di alto livello scien-tifico sullo stress ossidativo.Ha proseguito Carmen Villani con una discus-sione sulla sindrome metabolica e sulla necessi-tà di educare i giovani ad una sana attività fi-sica. A prendere la parola poi Giuseppe Castal-do che ha presentato gli antiossidanti della die-ta mediterranea e la nuova piramide alimentare,con più frutta e verdura alla base, da affiancareai tradizionali carboidrati.

Ha proseguito quindi l’agronomo RaffaeleSacchi che ha divertito l’auditorium parlandodell’oro della Campania: l’olio di oliva. Vin-cenzo D’Amato ha fatto una carrellata sui pro-dotti e la cultura casearia dell’Irpinia mentreRoberto Corvigno, intervenuto per dibattere suurbanistica e stili di vita, ha battuto il discorsosull’agire umano, sul senso di responsabilitàdell’uomo e sul riuscire a prevedere gli effettidel proprio agire. Paolo Bruno ha dato un contributo fondamen-tale sul ruolo del medico di Medicina Generaleillustrando il ruolo centrale di questa figuraprofessionale nella prevenzione primaria. A Michele Ciasullo sono state affidate le con-clusioni: «E’ giunta l’ora di far partire una me-dicina di iniziativa, che si sposti dai luoghiclassici degli studi medici nelle famiglie, nellescuole e nelle comunità . Far ragionare le per-sone su comportamento e alimentazione da te-nere per preservare lo stato di benessere fisicoattuale, cioè dare il via alla medicina delle per-sone sane».

Cibo e salute, in Irpinia confronto tra medici ed esperti«La medicina deve spostarsi dagli studici medici per arrivare nelle famiglie, nelle scuole, nelle comunità»

L’iniziativa

Il Coro Pop dell’Università di Salerno a Frigento

L’evento

Due Grammy Awards al Mercogliano Music Festival

A Frigento venerdì 2 luglio in programma il concerto delCoro Pop dell’Università di Salerno. Una bella iniziativa or-ganizzata dalla Pro Loco Frigentina in collaborazione con ilprogetto di lotta al disagio e la devianza giovanile People In-volvement e con il patrocinio del Comune di Frigento. L’esi-bizione avrà luogo all’interno del pregevole centro storicodel comune irpino, in piazza Frontespizio; fondale architetto-nico sarà la facciata della cattedrale. Vari angoli del paese siprestano a eventi artistici e musicali e quello scelto per l’esi-bizione del Coro Pop è sicuramente tra i più suggestivi.L’inizio è previsto per le ore 21,30. Il Coro Pop dell’Univer-sità di Salerno nasce nel 2006 sotto la direzione del MaestroCiro Caravano (noto al pubblico come uno dei cantanti, non-ché produttore, arrangiatore e direttore, del gruppo vocaleNeri per Caso) e il coordinamento di Paolo Coccorese. Neipropri concerti il gruppo, che consta di una ventina di can-tanti provenienti a vario titolo dall’Ateneo salernitano, ese-gue brani celebri di musica leggera italiana ed internazionale, rielaborati, rivisti eriarrangiati in modo originale dallo stesso direttore in chiave “a cappella”. Accanto al de-siderio di fare musica con impegno e passione in un’atmosfera complice e allegra, il CoroPop si propone di rivisitare, attraverso nuove chiavi di lettura, alcuni famosi brani pop,esaltandone l’originalità dei motivi e la ricchezza dell’armonia. Oltre ad esibirsi frequen-temente nel campus dell’Università di Salerno (dove si svolgono anche le prove), il coroha tenuto concerti a Modena, Potenza, Salerno e in svariati luoghi della provincia saler-nitana. Le attività del Coro Pop sono promosse dall’Associazione Musicateneo, una onlusnata nel 1998 con l’obiettivo di incoraggiare e favorire le attività musicali e di danza al-l’interno dell’ateneo salernitano.

Il Mercogliano Music Festival che si terrà dal 15al 18 luglio quest’anno avrà un cast di artisti dinotevole livello. Oltre al concerto di apertura conBuddy Whittington, chitarrista di John Majall,accompagnato dal tastierista di Carlos SantanaRoger Cotton, e il bassista di Peter Green PeteStroud, spiccano le presenze di due nominationai Grammy Awards 2009: Gerald Clayton e Ro-berta Gambarini.Gerald Clayton, ospite del Mercogliano MusicFestival 2009, dove ebbe grande successo con unentusiasmante concerto, è un grande artista e in-sieme allo straordinario batterista Justin Browne il bassista Joe Sanders formano un trio tra i mi-gliori nella scena jazzistica contemporanea.Roberta Gambarini, magia e grandezza di unavoce eccezionale, espressione di bellezza, carat-tere e talento. Celebrata in tutto il mondo da fan,critici e da molti dei maggiori musicisti esistenti,Roberta Gambarini è diventata una star nel 2006,dopo la Grammy Nominee per l’album Easy toLove. Un successo straordinario ha accompa-gnato i suoi tour internazionali, in cui è stata in-vitata ai più prestigiosi eventi e festival. Nel2008, il debutto con You Are There, in un su-perbo duetto con il leggendario pianista Hank

Jones, che ha accompagnato i più famosi voca-list del ventesimo secolo, come Ella Fitzgerald,Billie Holiday, Sarah Vaughan, Carmen McRae,ed ha dichiarato che Roberta Gambarini è la mi-gliore cantante emergente degli ultimi 60 anni. Sarà ospite del Mercogliano Music Festival ilgiorno 17 luglio in un special event nello splen-dido scenario dell’Abbazia di Loreto di Merco-gliano.

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ATTUALITA’sabato 26 giugno 2010 11

Gianluca Guidi e la sua band, l’anteprima na-zionale de “I Papagalli sull’Arno”, Voci di De-sdemona e Souvenir d’Italie: sono i prossimiappuntamenti in programma nell’ambito delcartellone di Aspettando Giffoni, in programmafino al 13 luglio presso il complesso di Bancadella Campania, alla Collina Liguorini di Avel-lino. Oggi (sabato 26 giugno), alle ore 21, pres-so l’auditorium della Banca della Campania, inprogramma il concerto jazz di Gianluca Guidie la sua band, con Daniele Scannapieco al sax,Mirko Rinaldi alla tromba, Riccardo Biseo alpianoforte, Tommaso Scannapieco al contrab-basso e Amedeo Ariano alla batteria. GianlucaGuidi esordisce come cantante al Festival diSanremo nell'edizione 1989. Sul piccolo scher-mo ha interpretato il ruolo dell'Ispettore Giulia-ni per la popolare serie tv "Linda e il Brigadie-re" con protagonista Claudia Koll. E’ impegna-to anche in teatro, dove in passato ha recitatoanche con Nino Manfredi, Maurizio Micheli edErnesto Calindri. Domani (domenica 27 giu-gno), alle ore 21, sempre presso l’auditorium, il

reading musicale in anteprima nazionale “I Pa-pagalli sull’Arno” di Violet Trefusis, adatta-mento di Tiziana Masucci, con Elio Pandolfie con la partecipazione di Fiorella Zullo, conMarco Scolastra al pianoforte. Mercoledì 30giugno, alle ore 21, lo spettacolo teatrale “Vocidi Desdemona” con Elena Fazio, Angela Saje-va e Chiara Visca, per la regia di Paola Coppie con Roberta Montisci alla fisarmonica. Gio-vedì 1 luglio il concerto “Souvenir d’Italie”con Antonella Ruggiero e Paolo Di Sabatinoal pianoforte. In programma pezzi storici dellacanzone italiana tra le due guerre, come “Parla-mi d’amore Mariù ”, “Il pinguino innamorato”,“Tu musica divina”, “Ti parlerò d’amor”. Lospiccato senso della melodia è da sempre unodei punti di forza del pianista teramano, sia chelo si veda impegnato nei propri progetti siaquando invece presta la propria opera ad ambitidifferenti, come nel caso della proficua collabo-razione, anche come arrangiatore, con Antonel-la Ruggiero. Attesissimo il gran finale del 13luglio con il concerto di Roberto Vecchioni.

Da Guidi a Pandolfi, continua “Aspettando Giffoni”Week-end di eventi alla Banca della Campania tra teatro e musica. Attesissimo il gran finale con Vecchioni

Alta Irpinia

Letteratura, note e paesaggi: continua Cairano7x

L’iniziativa

Montefusco ieri e oggi... Porte aperte al borgo

E’ il “giorno infinito” quello in programma oggi(sabato 26 giugno) a Cairano nell’ambito di“Cairano7x”. Si comincia alle ore 133 con “Po-litiche culture”, con Mauro Orlando, SalvatoreD’Angelo e Donato Salzarulo. Alle ore 12“Terre di mezzo in mezzo al mare”, conversa-zione con Iain Chambers. Alle ore 16, presso lasala Municipio, “Le cetonie dorate di Vincent”,presentazione del libro di Vito De Nicola conl’intervento di Letizia Gaeta. Alle ore 17, allaChiesa di San Leone, “Una terra spaccata”, pre-sentazione del libro di Emilia Cirillo con Gene-roso Picone e Mario Perrotta, mentre alle ore18, in sala Municipio, “Formaggi da conoscere”,laboratorio del gusto a cura di Slow Food AltaIrpinia. Alle ore 18.30, presso la Chiesa di SanLeone, “Letteratura e paesaggio” con SalvatoreRitrovato e, alle ore 21, Domenico Scarpa per“Contro il buon italiano”. Alle 22.30, “Cartolinedai morti”, una produzione Cocis e Cairano 7x,con Paolo Capozzo, regia di Gianni Di Nardo,testo di Franco Arminio, mentre alle ore 23.30si terrà il reading di Alexandra Petrova e, alleore 24, in piazza Municipio, “La notte dei lupi” con Angela Villa e Franco Ventimiglia,Jim Crow & friends, Marialuisa De Prisco, spazi sonori, altura e altri musicanti fino al-l’alba.Domani (domenica 27 giugno) in programma “Migrazioni e memorie” si comincia alle ore5.00 con “Leggere all’alba - Narratori delle montagne e altri viaggiatori”. Alle ore 10.30,dal Tibet a Cairano, incontro con Giovanni Zilioli, mentre alle ore 11.00 si terrà “Emi-grazione, emigrazioni”, incontro con Laura Ruberto, Lidia Curti, Francesco Durante,Luca Sessa, Silvana Carotenuto. Alle ore 17, presso la sala Municipio, “Cairano-Berlino:conversazione con Sebastian Redeke a cura di Gianni Panzetta; alle ore 18 si continuasulla rupe con Antonio Pisaniello e la sua cucina senza confini. Alle ore 19, alla chiesadi San Leone, Antonella Tarpino e le “Geografie della memoria”, e alle ore 20.30 reper-torio di e con Gaspare Balsamo con organetti di Alessandro D’Alessandro. Alle ore 2130, alla chiesa di San Leone, “I colori dell'abbandono” di Paolo Taddei e, alle ore 22.30,in piazza Municipio, Il parto delle nuvole pesanti” presenta "Magna Grecia", canzoni diviaggi e rovine.Mercoledì 30 giugno si chiude ad Avellino, presso il salone della Camera di Commercio,in piazza Duomo, con “Un eroe per l’ambiente” alle ore 17, con l’incontro-conversazionecon Nnimmo Bassey a cura di Luca Battista (Amici della Terra Irpinia). Dopo i saluti deirappresentanti istituzionali provinciali e regionali che presenzieranno, interverranno gliinvitati Rosa Filippini, presidente di Amici della Terra Italia, Adalgiso Amendola, do-cente di Filosofia e sociologia del diritto, Università di Salerno, Giuseppe Marotta, do-cente di Economia Agroalimentare, Università del Sannio, Nicola Napoletano, docentedi Diritto Internazionale, 2° Università di Napoli, Raffaele Spagnuolo, presidente Amicidella Terra Campania, don Vitaliano Della Sala, parroco, e Floriana Guerriero, giorna-lista. Alle ore 20 “cairano 7x 2010...verso il 2011”, resoconti, appunti, immagini per ciòche dovrà essere a cura di Franco Arminio.

Forte del successo ottenuto negli anni precedenti,anche quest’anno il Comune di Montefusco ripre-senta la manifestazione “Montefusco ieri edoggi…porte aperte nel borgo” in programma an-cora oggi (sabato 26 giugno) e domani (domenica27 giugno).Per tre giorni Montefusco offrirà all’intera pro-vincia e a tutta la regione un itinerario ricco di cul-tura, arte e prodotti enogastronomici, un viaggiostraordinario ed affascinante, alla scoperta delleeccellenze e delle tradizioni di questa antica capi-tale di principato Ultra (Montefusco è stato capo-luogo del Principato Ultra fino al 1806,successivamente il titolo viene trasferito alla cittàdi Avellino). In particolare il centro storico e i varivicoli del paese faranno da cornice alle numerosemostre di pregiati pizzi e merletti lavorati a “tom-bolo” dalle abili mani delle merlettaie del luogoed ai numerosi stand con i prodotti tipici locali. Unruolo da protagonisti lo avranno le osterie, i bar edi ristoranti locali, che proporranno particolari ri-cette dal sapore antico e nostrano con la degusta-zione delle migliori pietanze del luogo e deimigliori vini irpini. Tutte di qualità le esibizioni diartisti di strada, danze paesane ed itineranti, non-ché i numerosi spettacoli di musica popolare e

concerti live. Quest’anno la manifestazione si ar-ricchisce anche di un concorso nazionale di pitturaestemporanea, che darà la possibilità ai tanti pit-tori provenienti dall’Irpinia e dalla Campania, non-ché da altre zone d’Italia, di immortalare le tantebellezze del luogo. Meritevoli di attenzione le visite guidate ai princi-pali monumenti storici: l’ex Carcere Borbonico(già monumento Nazionale dal 1927 ed oggi,anche Museo Civico Risorgimentale Regionale),l’Oratorio di San Giacomo con i suoi bellissimi af-freschi pittorici del 600, l’antichissima Chiesa diS.Francesco d’Assisi, del 1100 d.c., fatta edificareinsieme all’adiacente Convento (ora non più esi-stente) per volere dello stesso santo, che spesso so-stava a Montefusco, nei suoi numerosi viaggi perla vicina Puglia, la centralissima ed imponenteChiesa Palatina di San Giovanni del Vaglio, laChiesa di Santa Caterina con l’annesso Conventodelle Suore di clausura ed il chiostro medievale, lecolonne (antiche porte del paese) e la Chiesetta diSan Bartolomeo, la Cella di San Pio da Pietrelcinapresso il Convento dei Frati Cappuccini di S.Egi-dio (dove il Santo soggiornò dal 1908 al 1909), ilsagrato della Venerabile Serva di Dio Teresa Man-ganello.

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