Gs aprile 2013

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GENTE SALESE N° 4 - ANNO XXX - APRILE 2013 GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE APRILE 2013 4 LA DANZA CHE EMOZIONA CENTRO SCOLASTICO: dai il tuo parere 6 10 4 ALBO D’ORO: i nomi dei premiati VENETKENS: mostra a Padova

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GENTESALESE

N° 4 - ANNO XXX - APRILE 2013GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE

APRILE2013

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La danza che emoziona

CENTRO SCOLASTICO:dai il tuo parere

6 104 ALBO D’ORO:i nomi dei premiati

VENETKENS:mostra a Padova

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intro.

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Riceviamo la lettera del Sig. Andreatta che pubblichiamo integralmente senza metter mano al testo.

“sono andreatta fiorenzo e sono il presiden-de di associazione mondo agricolo caselle de ruffi, sono un responsabile festa agricoltura di mirano (anno 2012 300000 presnze ), l’as-sociazione ha 350 soci, collaboro con asso-ciazione cultura e tradizione di santa cristina, collaboro con 2 societa’ operaie (quella di crocetta del montello 110 anno di storia e 500 soci , societa’ operaia di vedelago con 4000 iscritti e comitato scientifico villa emo), colla-boro con danilo gasparini e francesco anto-niol in alcune trasmissioni di geo e geo rai tre vedi quella sulla seta di martedi di 2 settimane or sono, collaboro con paolo favaretto a mivi-da nuovo mezzo di comunicazione per eventi nel terriitorio dei sette comuni del miranese. Bene dopo essermi presentato vorrei solo dire un paio di appunti che forse l’amico che ha scritto l’articolo di gente salese sulla festa dei fiori a santa maria di sala non ha scritto e sopratutto almeno le cose belle le poteva scrivere. A 40 giorni dall’evento l’assessore di competenza mi consegna la festa dei fiori di santa maria di sala. Io con molta correttez-za ho offerto l’evento in collaborazione con la pro loco; 2 associazioni con caratteristiche diverse ma con grandissime forze e creativi-ta’ se messe vicino.....Risposta no. In attesa risposta la caterina va in ferie e quel punto mi viene consegnata la festa a 30 giorni dall’e-vento. Lo stesso giorno chiedo incontro con angelo pegoraro e chiedo collaborazione. Ri-sposta: con i 6 voti che ho ricevuto da santa maria di sala nessuno merita la mia collabo-razione. Chiedo se per cortesia mi dava i pre-cedenti delle feste e mi risponde che aveva consegnato il tutto alla proloco. Ringrazio eprendo atto che non avrei avuto nessuna collaborazione. Invito il sig. pegoraro angelo a ritirare una targa che avevo preparato per lui e per remo gardin alla memoria. Angelo mi risponde che doveva andare al mercato in quanto aveva problemi di soldi. IL resto po-tete immaginare creare una festa dal nulla. Io ho avuto 20 aziende tutte di un certo spesso-re, elogio dal comandante dei vigili di santa

maria di sala e elogi da ogni parte e non vedo tutta questa negativita’ come e’ stato scritto. Almeno quando si scrive prima ci si informa e poi si scrive.......... non solo io andreatta fio-renzo ho tanti difetti ma ho un pregio : faccio solo il bene comune e non ho nessuna tessera politica in tasca. scrivere sopratutto le cose belle in quanto io non ho mai parlato male di nessuno. ultima cosa ho bussato alle porte di tutte le aziende del salese senza esclusione di nessuna e le aziende che non sono venute anno 2013 sicuramente verranno se la faro’ io

nelle prossime edizioni......Scusandomi se vi ho fatto perdere 5 minuti del vostro prezio-so tempo e aspettandomi anche una risposta solo email della presente cordialmente saluto e sempre a disposizione di chi nella vita faccia del bene.

andreatta fiorenzo presidente associazione agricola caselle.”

Gentile Sig. Andreatta, vogliamo sperare che la sua lettera integra (abbiamo fatto copia incolla) sia stata scritta in buona fede e dettata da una cattiva inter-pretazione del nostro italiano, evidentemen-te, non sempre comprensibile.Abbiamo scritto: “...I nuovi inquilini del mu-nicipio, anziché confermare la “festa “ e la sua “organizzazione” già consolidata e proporre, eventualmente, qualche cosa di nuovo, han-no lanciato la nuova (nel nome) idea di “Fiori, gusti & colori” affidandone l’organizzazione alle associazioni di Caselle “Mondo Agrico-lo” e “G.S. Fenice” e all’onnipresente LABS, onlus della amministrazione, gettando così le esperienze e le capacità acquisite negli anni.”Queste parole non volevano assolutamente denigrare Lei o gli altri organizzatori, quanto stigmatizzare il comportamento “possiamo dire fazioso?” dell’amministrazione comuna-le che senza una ragione plausibile (o confes-sabile ??) ha tolto agli ideatori e storici orga-nizzatori una manifestazione ben avviata per assegnarla (per quale motivo?) a dei gruppi che sono senza dubbio bravissimi a fare altre loro cose ma che hanno dovuto improvvisa-re (come Lei stesso ammette) questa festa in Villa Farsetti.Lei dichiara candidamente di avere “offerto l’evento alla Pro Loco” ma non le sembra di avere, invece, sottratto l’evento alla Pro Loco e ad Angelo Pegoraro? E le sembrava plausi-bile che coloro che sono stati ingiustamente scippati del risultato di una loro lunga fatica venissero a portare acqua al mulino di chi li ha traditi? Ci sembra che ciò che abbiamo scritto lei ce lo ha confermato con la sua lettera. Non si deve scusare per averci fatto perde-re tempo, semmai siamo noi che dobbiamo ringraziarla per averci chiarito il suo punto di

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Il degrado dei paesi si notanella scarsa manutenzione

Nel Consiglio comunale del 18 apri-le scorso l’Amministrazione Frago-meni ha deliberato l’aumento del 14,28% dell’addizionale IRPEF per tutti i salesi con reddito superiore ai 10 mila euro annui e l’aumento della aliquota base IMU di un altro bel 22,36%Le giustificazioni sono sempre le solite: “a fronte di tagli dei tra-sferimenti statali, per mantenere i servizi ai cittadini dobbiamo au-mentare l’imposizione fiscale co-munale”.I servizi erogati dal Comune sono alcuni istituzionali (come l’anagra-fe, polizia, assistenza, manutenzio-ne del territorio ecc), altri opziona-li che si sono venuti ad istituire nel tempo (attività ricreative e sporti-ve, iniziative ludico-culturali ecc).É indubbio che a tutti faccia como-do e piacere poter godere di servizi efficienti ed a basso costo, ma in questi momenti eccezionali di crisi senza fine fa anche altrettanto pia-cere non sentirsi il “bancomat” di tutte le amministrazioni, periferi-che e centrali.Noi pensiamo che la gente soppor-terebbe anche un po’ di erba alta e di illuminazione razionata (in modo più intelligente di quanto fatto) e anche, e soprattutto, qualche festa od evento pseudoculturale in meno (che non è vero che non costano nulla come sostiene il sindaco), pur di pagare meno tasse. Così come non guasterebbe vedere applicata un po’ di sobrietà, se non proprio austerità, anche dalla amministra-zione comunale. E se proprio non si vuole intervenire sui tagli alle spese, almeno si curino di più i servizi come il taglio dell’erba che appare esagerato in alcuni luoghi a scapito di altri quartieri dove vive la gente che appaiono del tutto ab-bandonati all’incuria.

G.V.

Il simpatico ed intraprendente con-sigliere delegato al “patrimonio, manutenzione e pubblico decoro” non vuole sentire parlare di inef-ficienze del suo ufficio ma come possiamo tacere dell’inammissibile degrado in cui è stato lasciato tutto il quartiere a nord di Villa Farsetti.Dall’inverno ad oggi 24 maggio non si è visto uno sfalcio dell’erba che ha invaso ormai tutto.Il marciapiede di quello che vie-ne pomposamente chiamato Viale dei Carpini è completamente inva-so dall’erba (che ha scavalcato la staccionata ad est) e la gente deve camminare su un viottolo incerto. I campi? giardini? prati? parcheggi? (non so come chiamarli) a nord e ad ovest del parcheggio ovale pre-sentano un’erba incolta alta oltre un metro, le piante ornamentali sono soffocate dall’erba che avvolge an-che le isole ecologiche e gli impianti di servizio.Stessa situazione di incuria ci è sta-ta segnalata anche in altre parti ed in particolar modo da una signora

di Caltana che lamenta una analo-ga situazione di incuria in Via De Gasperi e Via Einaudi. Ma meglio non è conciato neanche il centrale Viale deille Rimembranze di Santa Maria di Sala ed alcuni parchetti giochi dove ironicamente si dice che i “bambini si perdono in mezzo all’erba”.E che dire del cimitero di Santa Ma-ria di Sala dove si è sfalciata l’erba all’esterno ma ci si è dimenticati di quella all’interno?

Ricordo a chi si era proposto di “tra-sformare il comune in un giardino” che non c’è solo il Municipio, Villa Farsetti, Caselle e pochi altri posti d’elite ma anche tanti quartieri cen-trali e periferici dove vivono molti cittadini che non vogliono sentirsi di serie B o peggio.E non basta “netare dove passa el prete” per gloriarsi di avere una casa pulita ed essere più bravi degli altri.

Giovanni Vanzetto

Con una crisi economicanon sarebbe stato utile non aumentare le tasse?

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Una delle manifestazioni mol-to apprezzate, soprattutto dagli atleti salesi, è sicuramente l’Al-bo d’Oro che ogni anno riscuote sempre maggiori consensi perchè mette in vetrina e premia i miglio-ri atleti che si sono affermati nel corso dell’anno agonistico. Una kermesse che viene presentata dal patron Giorgio Minto nel corso della Festa dello Sport, il 25 apri-le, anniversario della Liberazione, organizzata con grande maestria dall’Unione Sportiva San Marco Stigliano.A premiare gli oltre 100 atleti ed i loro allenatori che si sono resi pro-tagonisti nel 2012 a livello inter-nazionale, nazionale e regionale, sono stati il sindaco e l’assessore allo sport, i consiglieri comunali, il delegato del Coni, ed i campioni e dirigenti del ciclismo. Tra loro Al-fredo ed Arturo Sabbadin, Attilio Benfatto, Bruno Carraro ed Italo Bevilacqua.Ad aprire le premiazioni i Giova-nissimi del calcio del San Marco Stigliano che hanno vinto il cam-pionato di categoria con tre gior-nate d’anticipo.Tra i festeggiati le ragazze del Vol-ley TM Automatismi Under 16;

Laura Peretto e Anna Zavan (gin-nastica ritmica); Aurora Artusi, Chiara e Giulia Crespan (ginnasti-ca ritmica); Aurora Volpato e Mo-nica De Rossi (Ginnastica artisti-ca); Francesco Zucchetta, Daniel e Nicholas Righetto e Domiziano Bolzonella (nuoto); Elia Rigo (mi-nicross); Andrea Rossato, Simone Beggiora, Luca Bianco e Nicole Bianco (tiro con l’arco); Daniele Coletto, Nicola Favata, Gianmar-co Calfa e Davide Bortolato (ten-nis); Gianluca Bortolato (Tiro a

segno pistola P9); Alice Basso (Karate project Noale); Alessan-dro Caluori e Stefano Salvadori Groppo (Karate interstile); Gior-gio Perin, Marenco Natali e Eddy Tiozzo (Atletica leggera); Laura Vian e Tiziano Marzaro (ciclismo); Lionello Masiero (tiro al volo).A rendere più coregrafica la ma-nifestazione sono state le esibizio-ni magistrali della scuola di Gin-nastica ritmica Spartum (Laura Peretto e Anna Zavan) e quelle della scuola di ginnastica artistica

dell’AIACE.A mettere la ciliegina sulla torta ci ha pensato la bravissima Ani-ra Amira, insegnante di danza orientale, che ha sfoggiato costu-mi di chiffon con perline lucci-canti, accompagnata da musiche accattivanti, in una splendida co-reografia. Si è espressa in alcune danze con la grazia orientale, ma con una dolcezza appassionante italica dai sinuosi movimenti che ricordano le onde del mare, la for-ma della luna o un flessuoso ser-pente. Immagini della fantasia che è riuscita a far emozionare anche l’animo più duro.Infine, e non per questo meno im-portante, la bravura dell’orchestra Rossella Ferrari e i Casanova che hanno condotto la serata splen-didamente. All’inizio, con le note dell’Inno d’Italia, tutti gli atleti hanno ascoltato l’orchestra in reli-gioso silenzio. E, alla fine, quando hanno cantato “Nessun dorma”, la celebre romanza tratta da “Turan-dot” di Giacomo Puccini, e gli acu-ti del finale di “Vincerò”, hanno simbolicamente augurato a tutti, atleti ed organizzatori della festa, che il serio e costante impegno, nello sport come nella vita, porti a vincere e a raggiungere il podio più alto.

Graziano Busatto

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Il Centro Scolastico s’ha da fare o no?Vogliamo sentire il parere dei cittadini

L’Amministrazione comunale, ac-cantonato il progetto per la realizza-zione del nuovo centro scolastico a costo zero per i contribuente salesi, ha dato inizio, con solo otto mesi di ritardo, all’ampliamento del vecchio edifico scolastico del capoluogo per realizzare una decina di nuove aule (5 quest’anno e le rimanenti il prossimo anno). L’intervento costerà circa un milione e mezzo di euro del bilancio comunale. E questo per un amplia-mento che non risolve alle radice il problema, perché si dovrà mettere mano anche ai preesistenti fabbricati delle scuole medie ed elementari, ob-soleti, onerosi per le continue manu-tenzioni richieste ed energeticamente dispendiosissimi oltre che non più funzionali alla moderna didattica sco-lastica.Il progetto del nuovo Polo scolastico, come è risaputo, ha avuto l’approva-zione di tutti gli Enti preposti ed un finanziamento a fondo perduto dalla Regione di circa un milione di euro, il rimanente costo è in parte garantito da privati (circa 4 milioni di euro me-diante perequazione urbanistica) ed il resto con la vendita di parte dell’e-dificio scolastico dismesso. Il nuovo Polo scolastico, oltre a risol-vere per i prossimi cinquant’anni le esigenze scolastiche del Capoluogo potrà ospitare anche gli uffici del-la Direzione Didattica, ora provvi-soriamente ubicati in Villa Farsetti, oltre alla mensa scolastica ed un au-ditorium polifunzionale. Il progetto prevede anche la possibilità di un ulteriore ampliamento per un asilo nido-scuola materna comunale.L’ampliamento voluto dalla attuale Amministrazione (a ridosso del vec-chio edifico delle scuole medie con la distruzione di gran parte del par-chetto di Via Monte Santo), oltre che inconcludente ed inadeguato alle esi-genze scolastiche, condizionerà pe-santemente anche un futuro riasset-to urbanistico dell’area centrale del paese che già la mia amministrazione aveva ipotizzato per dare dignità di Capoluogo alla frazione di Santa Ma-ria di Sala.Oltre che per l’aspetto edilizio-didat-tico suddetto, ritengo che la scelta

di ampliare il plesso scolastico della scuola media sia insensata e da con-dannare anche per l’aspetto econo-mico.Appare, infatti, inopportuno spende-re un milione e mezzo di euro pro-prio in un momento di grave crisi generale e del bilancio comunale, che sembra imporre, (contrariamen-te a quanto promesso in campagna elettorale solo dodici mesi or son), all’Amministrazione Zamengo-Fra-gomeni, un pesante aumentato dell’I-MU e dell’ IRPEF; tasse che andran-no a colpire i cittadini e soprattutto

le aziende artigianali, commerciali e industriali già in situazione di estre-ma difficoltà.Se questa Amministrazione con cieca ostinazione ha voluto avviare l’am-pliamento del vecchio edificio scola-stico, contestualmente all’aggravio delle tasse comunali, almeno avrebbe potuto invitare alla gara d’appalto anche imprese edili salesi cercando di tenere il lavoro in loco. Invece, in modo del tutto incoerente con quanto promesso in campagna elettorale da Fragomeni ed i suoi, senza alcuna ap-parente ragione, l’Amministrazione

ha escluso totalmente dalla gara le imprese salesi. Viste le premesse non può che suo-nare del tutto stonata la pomposità mediatica con cui si annuncia la cre-azione del Polo Tecnologico Salese a sostegno delle ditte locali per la ricer-ca di futuri nuovi mercati internazio-nali quando contestualmente si nega deliberatamente quel po’ di lavoro al mercato locale.In conclusione ritengo che prima di pronunciare la parola definitiva sulla questione scolastica sia necessario interpellare la cittadinanza specifi-catamente sul dispendioso ed incon-cludente ampliamento a ridosso del vecchio edifico delle scuole medie e sulla realizzazione del nuovo Polo scolastico a costo zero per il bilancio comunale. In attesa di avviare le pro-cedure per un eventuale referendum popolare sull’argomento la Lista Sale-se invita i cittadini ad esprimere libe-ramente il loro parere sul sondaggio lanciato sul sito vogliamolascuola.myblog.it

Paolo Bertoldo Capogruppo Lisa Salese

Nel numero precedente di Gente Salese abbiamo scritto che il prov-vedimento adottato dalla Giunta co-munale di spegnere gli impianti di illuminazione pubblica dall’una alle cinque del mattino, per risparmiare sui consumi elettrici, appariva una de-cisione drastica e poco meditata. Avevamo talmente ragione che gra-zie al nostro intervento e sopratutto alle giuste lamentele di tanti cittadini, la giunta comunale è parzialmente tornata sui suoi passi modificando la precedente ordinanza deliberando di riprogrammare l’orario di funziona-mento degli impianti di illuminazione pubblica, rispetto ai contenuti della delibera G.C. n° 35/13, nei giorni di Venerdì e Sabato, prevedendo lospegnimento dalle ore 1,30 alle ore 3,30, fatta eccezione per i piccoli im-

pianti composti da qualche unità di punti luce che necessitano di ulteriori interventi a titolo oneroso;

di non sottoporre alla riduzione dell’o-rario notturno l’illuminazione pubbli-ca posta nei centri delle frazioni in oc-casione delle feste paesane ed eventi particolari.Noi restiamo sempre dell’avviso che visti i tempi di recrudescenza della criminalità meglio sarebbe stato adot-tare altre forme di intervento quali lo spegnimento alternato e la riduzione di intensità della luce piuttosto che lasciare interi quartieri al buio totale anche se per poche ore. Poi bisognerebbe anche valutare se non sia divenuto prioritario un in-tervento di sostituzione delle vecchie lampade ad incandescenza con le più tecnologiche fluorescenti. Certo servi-rebbe un investimento importante ma che si pagherebbe in due-tre anni col risparmio sulla bolletta.

La Giunta ritorna sui suoi passi: lascia accesa l’illuminazione pubblica per qualche ora in più

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Sabato 11 Maggio, nella chiesa Parroc-chiale di Caselle, si è tenuto un concerto celebrativo del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi (1813/1901) dal titolo “Va, pensiero…..” organizzato dalla Par-rocchia di Caselle, con il Patrocinio del Comune di Santa Maria di Sala – Asses-sorato alla Cultura. L’ideatore del concerto Giancarlo Za-mengo, nella presentazione, si chiedeva se era un obbligo celebrare Giuseppe Verdi, oppure un’opportunità; una vo-lontà di comprendere un passato che potremmo scoprire non così remoto?Ricordava che quella di Giuseppe Verdi è una figura complessa che necessita di elementi di lettura diversificati se si vuole attribuire alla celebrazione del bicente-nario della nascita, un significato “alta-mente significante”. Non è un gioco di parole; scorrendo le testimonianze della celebrazione del primo centenario nel 1913, appare evidente con immediatez-za, la diversità delle argomentazioni so-stenute allora rispetto a quelle di questo 2013 e l’analisi della comparazione, oltre a segnalare il mutamento del tempo, ci parla anche di come sia cambiato il si-gnificato dell’opera nel nostro mondo.Nell’illustrare Giuseppe Verdi uomo, musicista, operista, regista, attivista pri-ma, osservatore politico poi, benefatto-re, agricoltore, ricordava la nascita nel 1813, nell’ambiente tipicamente sem-plice della bassa padana e la morte av-venuta a Milano nel 1901, dopo 87 anni di vitalità, di determinazione, di geniale slancio creativo a disposizione dell’e-spressione artistica italiana per antono-masia, l’opera, sistema imprenditoriale del primo “Made in Italy” esportato nel mondo.Verdi fu uomo rigoroso, schietto, riser-vato, incapace di gestire compromessi che avrebbero potuto avvantaggiarlo.Non solo la creatività, non solo l’abilità professionale consegnano Verdi all’im-mortalità; decisivo per aver segnato l’evoluzione del melodramma al dram-ma in musica, interprete del suo tempo grazie all’acume con cui ha vissuto, an-ticipatore di modelli estetici elaborati su analisi puntuali dei fenomeni sociali in divenire, Giuseppe Verdi anche per que-sti motivi, è un patrimonio nazionale su cui riflettere, non solo quando ascoltia-mo la sua musica.

Giancarlo Zamengo, nell’illustrare poi il “Va, pensiero…..” brano tratto dal fa-mosissimo momento corale del terzo atto dell’opera “Nabucco”, che ha dato anche il titolo al concerto, precisa che con questa opera, Verdi scopre il popo-lo, facendolo protagonista di pagine co-rali indimenticabili. Una coralità quella introdotta da Verdi che dal teatro passa alla strada e dalla strada al campo di battaglia in quanto capace di suscitare energie vitali. Il meraviglioso coro “Va, pensiero, sull’ali dorate” che inizia con una melodia liberatrice, in cui la dolcez-za del ricordo dei luoghi natali affiora

sommessamente, ma poi il canto unisce presto la larghezza alla forza e da perfi-no nel minaccioso.Sono stati cantati brani tratti da ope-re quali: “Nabucco”, “La forza del de-stino”, “La Traviata”, “Otello”, nonché otto romanze per voce e pianoforte che vengono eseguite raramente, non per-ché meno valide rispetto ad altre opere da camera, ma perché richiedono una notevole maturità artistico-musicale ed interpretativa e non all’ultimo posto, sensibilità e tanta passione, qualità ne-cessarie per il palcoscenico operistico.I vari interpreti che si sono succeduti

sono stati: Ivano Broggin, Patrizia Coja-niz, Denitsa Dobreva, Roberta Fuga, Sil-viana Morando, Marco Palma, Gabriella Salizzato, oltre alla inconfondibile voce di Lyudmila Dobreva, mezzosoprano bulgara, naturalizzata italiana, di fama internazionale, accompagnati all’organo dal M° Mario Trevisan ed al pianoforte dal M° Giovanni Ferrari. Al termine del concerto, il Parroco Don Lucio ha rivolto un caloroso ringrazia-mento agli interpreti ed un saluto al nu-meroso pubblico presente, augurandosi che la tradizione concertistica a Caselle, sia mantenuta anche in futuro.

Nel bicentenario della nascita di Giuseppe verdila parrocchia di Caselle gli dedica il “va pensiero”

Benvenuto Bassan, presidente e le-gale rappresentante dell’Associa-zione ORCHESTRA DI FIATI DEL VENETO, ha scritto al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali comunicando che “la Sala Musica, sede dell’Orchestra dal 1983, con grande tristezza e amarezza è stata liberata da tutti gli strumenti, sedie ecc. per trasferisi provvisoriamente nella sala dell’osservatorio astro-nomico (sede non adeguata per la nostra attività con una sonorità di

circa 100 dB) per un periodo di 20 gg., come promessoci dal sindaco e assessori nella riunione del 2 mag-gio, per passare definitivamente nella nuova sede della sala Cedraie.Nella sala cedraie abbiamo modo di proseguire l’attività didattica rivolta agli alunni della scuola dell’obbligo (lezioni Concerto, propedeutica per l’anno prossimo ecc.)Nella ex Sala Musica è rimasta la pe-dana e il fotocopiatore, che l’ammi-nistrazione comunale, nella persona

del Consigliere delegato Sig.Pistore, si è fatta carico di spostare provviso-riamente nel corridoio di Villa Far-setti (retro Sala Consiliare). ... Confidando fortemente nella Sua sensibilità, Sig. Sindaco, e in quel-la di tutti coloro che hanno a cuore l’ORCHESTRA DI FIATI DEL VENE-TO, nel risolvere questa situazione a dir poco disagevole, la ringrazio fin d’ora per il suo sicuro intervento. Distinti saluti”.

Benvenuto Bassan

Orchestra di Fiatidel Venetodall’Osservatorio ora è stata trasferitain sala Cedraie

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Festa della mamma a Sant’Angelo“Son tutte belle le mamme del mondo”. Con le parole della cele-bre canzone di Umberto Bertini, il “Gruppo Ricreativo” di Sant’An-gelo ha voluto promuovere la Fe-sta della mamma. Con la solita buona volontà, sa-bato e domenica 13 Maggio u.s. i volonterosi genitori del Gruppo Ricreativo hanno organizzato mo-menti d’incontro per festeggiare tutte le mamme. L’evento é iniziato sabato sera con l’offerta dei dolci fatti dalle mam-me ed è proseguito domenica mattino con l’aperitivo. La parte più coinvolgente, però, è avvenuta nel pomeriggio di do-menica, nello spazio retrostante il Patronato.Tutti i genitori che hanno parte-cipato alla festa hanno potuto la-sciare tranquillamente i loro gio-vani figli ai vari giochi, che si sono svolti durante il pomeriggio, in un

clima molto gioioso e piacevole. Era bello vedere gruppetti di ge-nitori conversare serenamente e con un occhio seguire i loro figli che giocavano in tutta tranquillità e sicurezza.

La musica in sottofondo, l’imman-cabile proposta di stuzzichini vari e la lotteria, hanno reso il clima e la giornata molto piacevole e sere-na per tutti.

P.B.

“Fiori e Sapori” in una precedente edizione

Sabato 11 e domenica 12 maggio a Stigliano si è svolta la consueta “festa della mamma” organizzata dai genitori della Scuola dell’In-fanzia e Nido Integrato “Madonna del Rosario”. Il ricco programma ha visto una folta partecipazione di pubblico a partire dalla matti-na di sabato dove i bambini della Scuola Primaria del paese hanno intrattenuto i presenti con poesie, riflessioni e testi teatrali e musica, accompagnati dalle note del violi-no della maestra Lucia Samadan. Al pomeriggio, nel piazzale della Chiesa, genitori volenterosi han-no allestito uno stand con gustosi dolci fatti in casa e tante varietà di fiori, degustazione di buonissimi panini caldi con porchetta, sal-sicce, e pop-corn e alle 16.30 si è esibito in simpatiche coreografie il gruppo di danza hip hop “Two Step” di Trebaseleghe. Domeni-ca mattina dopo la celebrazione della Santa Messa dedicata alle

mamme, i presenti hanno assi-stito allo spettacolo del gruppo “Majorettes Blu Bell” di Trebase-leghe. Il ricavato della manifesta-zione è stato devoluto alla Scuola dell’Infanzia e Nido Integrato. Un ringraziamento particolare va ai commercianti di Stigliano: Ma-

celleria Panè di Adriano e Ivo, al Bar Todaro, all’A.S.D.G.S. San Marco, Masiero Stefano Costru-zioni Edili di Santa Maria di Sala, a Don Rodolfo e a tutti i genitori che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. W le mamme !

A Stigliano uno spettacolo per le mamme

Il 10 marzo 2013 don Angelo Bas-so, nativo di Caltana di S. Maria di Sala, ha concluso il suo itinerario su questa terra. Da tempo si muoveva su una se-dia a rotelle, lui che aveva sempre avuto il gusto di lunghe cammina-te per svolgere il suo ministero.Nato nel 1921 in una famiglia nu-merosa che ha dato alla chiesa diocesana due preti (don Angelo e don Ampelio), un religioso e due suore.Don Angelo amava ricordare che la sua vocazione è scaturita dall’e-sempio del suo vecchio parroco che andava a trovare i bambini all’asilo e portava loro le cara-melle. L’immagine di questo prete buono e generoso è stata la scintil-la della sua vocazione.Don Angelo è stato ordinato prete assieme al fratello don Ampelio il 7 luglio 1946, e iniziò il suo mini-stero a Limena per poi essere tra-sferito a Piovene.Dal 1952 svolse per brevi periodi il servizio di vicario economo a Fellette, Saccolongo, Trambac-che, Cogollo del Cengio, Campo-verardo. È in questa parrocchia che rimane, per dieci anni, come parroco.Nel 1964 il suo impegno è come cappellano in ospedale prima a Este fino al 1977, poi a Dolo e in seguito a Mirano.Dal 1991 svolse il servizio presso la casa di cura Villa Maria in Pado-va, pur dimorando presso la casa del clero insieme al fratello don Ampelio. Nel 2009, a causa dell’in-validità, trovò ospitalità all’Opsa.

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I capitèi, piccole edicole a carattere religioso, dedicate a qualche santo od alla Madonna, erano parte inte-grante del territorio rurale veneto.Essi venivano costruiti dalla devo-zione popolare sui confini, o agli incroci di frequentate vie di co-municazione o come ex voto per grazie ricevute o pericoli scampati. Ogni contrada e colmello aveva, poi, il suo capitello dove i fedeli si raccoglievano devotamente per la recita del rosario nel mese di mag-gio. Molti capitelli, sopratutto quelli di confine, erano anche meta della celebrazione delle rogazioni (pro-

cessioni effettuate per chiedere la protezione divina dai danni del mal-tempo).Ebbene, nel 1954 il sig. Bolzonella Mariano (dei Carubini) di Veternigo ha sentito l’esigenza di offrire alla sua contrada una semplice edicola con la statuetta della Madonna. Una semplice colonna sovrastata da una nicchia ospitante la Vergine Maria. Nulla di strabiliante ma il segno concreto della devozione semplice di Mariano e del suo attaccamento alla contrada natia.Nel 2013 il figlio di Mariano, Ales-sandro, ha voluto pazientemente

restaurare il capitello che era stato gravemente danneggiato da un in-cidente riportandolo alla sua primi-tiva semplice bellezza.Questa meritevole opera di conser-vazione di un segno caratteristico del territorio è anche un deferente omaggio che Alessandro ha voluto dedicare alla memoria del padre e alla devozione popolare.Il capitello così restaurato sarà so-lennemente benedetto dal parroco Don Paolo martedì 28 maggio e po-trà tornare ad essere luogo di devo-zione per i fedeli di Veternigo.

La devozione mariana è radicata nel territorio

Il 25 aprile 2013 nella storica sede dei Cavalieri di San Marco, presso il monastero francescano di San Francesco della Vigna nel Sestiere Castello a Venezia, c’è stata l’investitura di 36 nuovi Cavalie-ri di San Marco. Le persone scelte, per vari moti-vi, hanno avuto in comune una vita dedicata alla beneficienza, allo sviluppo del sociale, al recupero dei valori e dell’eredità della cultura Veneziana.Fra i neo Cavalieri spicca la figura del Direttore delle Relazioni Internazionali della Regione Vene-to dott. Diego Vecchiato la cui investitura è stata motivata per aver realizzato numerosi progetti a salvaguardia e tutela del patrimonio culturale e artistico dell’antica Serenissima.Accompagnato dalla madrina Cav. Alessandra Tudor e in presenza dei Presidenti dell’Ordine di San Giorgio e dei Templari Italiani ha ricevu-to dalle mani del Presidente dei Cavalieri di San Marco Giuseppe Vianello il mantello e la Croce di San Marco di continuare la Sua opera di recupe-ro della storia della Serenissima.Il valore della presenza dalmata è stato sotto-lineato dalla madrina Cav. Alessandra Tudor, Presidente della Comunità degli italiani e corri-spondente Consolare per la isola di Lesina e da Antonella Tudor - Tomas segretaria e tesoriera della Comunità degli italiani di Spalato.In un ‘atmosfera solenne è stato aggiunto un altro tassello nel mosaico della storia comune.Il neo Cavaliere Diego Vecchiato ha prestato la sua opera, negli anni 80, presso la nostra Ammi-nistrazione Comunale di Santa Maria di Sala, in qualità di apprezzato responsabile dello Sport e della Cultura e chi ha avuto modo di conoscer-

lo, anche come Docente dell’Università di Pado-va, non può fare altro che rallegrarsi per questo meritato riconoscimento e porgere le più sincere congratulazioni.

Il dott. Vecchiato, direttore relazioni internazionaliha ricevuto l’investitura e la croce di San Marco

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vENETKENS: i veneti antichi in mostra a Padova Dal 5 aprile scorso il Palazzo della Ragione di Padova ospita un’im-portante mostra archeologica che riguarda l’antica civiltà dei Vene-ti, quella popolazione che abita-va il nostro territorio durante il I millennio a.C., prima dell’arrivo dei romani. La mostra raccoglie quasi 2000 reperti provenienti dai diversi musei del Veneto, molti finora mai esposti, e propone un quadro aggiornato e complessi-vo delle conoscenze su questa ci-viltà, mai offerto fino ad oggi al grande pubblico.L’esposizione si configura come un viaggio immaginario nello spazio e nel tempo, suddiviso in ben 13 sezioni: il visitatore appro-da idealmente sulle coste del del-ta del Po agli inizi del I millennio a.C., si inoltra nelle nebbie di un territorio solcato da numerosi fiu-mi, si addentra negli insediamenti di pianura dei secoli IX-VI a.C., e, lasciandosi alle spalle le città dei morti, prosegue verso gli abitati collinari, per arrivare ai santua-ri di montagna, sperduti e quasi inaccessibili ma ricchi di mistero, alle soglie dell’età romana. Il tutto arricchito da pannelli grafici, di-dascalie esplicative, effetti sonori e visivi, postazioni multimediali. I numerosi reperti raccontano come viveva questo popolo, come costruiva le abitazioni, come e quali oggetti fabbricava, qua-li erano le attività economiche, come seppelliva i propri morti, in che modo pregava le divinità. I reperti più antichi testimoniano che sin dai secoli XIII-X a.C. la nostra regione si trovava al cen-tro di uno straordinario sistema produttivo e commerciale che prevedeva scambi a lungo raggio tra l’Adriatico, il Mediterraneo e l’Europa, confermati dai rinve-nimenti di ceramica micenea, di ambra proveniente dal Baltico, di avorio e uova di struzzo dall’Afri-ca, di lingotti di bronzo dalla To-scana meridionale; la materia pri-ma veniva così lavorata in loco da artigiani variamente specializzati, e poi smerciata.

I centri abitati sorgevano di nor-ma presso un corso d’acqua, che rappresentava una fonte di approvvigionamento, una via di comunicazione e una garanzia di difesa. All’interno erano costitu-iti da quartieri residenziali con capanne adiacenti e isorientate, divise da viottoli e strade: la ri-costruzione in scala reale di un’a-bitazione preromana permette al visitatore di capire con quali ma-teriali veniva costruita e com’e-ra strutturata internamente. Gli abitati erano autonomi dal punto di vista del sostentamento e del-la produzione: accanto alle zone residenziali vi erano infatti quelle artigianali, dove si produceva la ceramica, si lavoravano i metal-li, il corno e l’osso, mentre spazi aperti destinati all’agricoltura e all’allevamento si trovavano im-

mediatamente all’esterno.Uscendo dalla città, al di là del corso d’acqua, si raggiungono le necropoli. La mostra offre la rico-struzione di numerose sepolture, composte dal vaso-ossuario che conteneva le ossa combuste del defunto, e dal corredo che do-veva accompagnarlo nel viaggio verso l’aldilà, attraverso il quale spesso si possono identificare la professione, il rango e il sesso del defunto.Spazi aperti dedicati al culto era-no invece i santuari, collocati nell’immediata periferia dei centri abitati, spesso in luoghi strategici di accesso. Ognuno era dedicato ad una o più divinità, e presentava proprie caratteristiche: nel san-tuario di Reitia a Este si praticava e insegnava la scrittura; quello di Altino aveva carattere emporico

e accoglieva genti di varie etnie che qui venivano a commerciare; spesso le divinità avevano pro-prietà salutifere, e i fedeli invo-cavano la guarigione attraverso preghiere, libagioni o con l’offer-ta di oggetti vari, recanti a volte l’iscrizione con il nome del dedi-cante e della divinità.Un’intera sezione è riservata ai cavalli, che venivano allevati ed esportati quale razza da corsa, nota per la sua velocità. Era-no spesso oggetto di sacrifici nell’ambito di cerimonie pubbli-che, che prevedevano la loro uc-cisione e il loro seppellimento in appositi spazi all’interno delle ne-cropoli. Eccezionale la ricostru-zione di una sepoltura in cui l’ani-male è deposto assieme all’uomo che di lui si era preso cura in vita, esposta assieme ad un’altra de-posizione equina e a un gruppo di tombe umane che costituivano un complesso funerario famigliare.Questi pochi cenni concedono solo un’idea generica e parziale rispetto a quello che la mostra offre realmente, approfondendo molti altri aspetti relativi alle gen-ti che popolarono il nostro terri-torio prima che la cultura romana assimilasse, benché senza traumi, quella locale: genti che rappre-sentano senza dubbio i nostri an-tenati più antichi e le nostre radici più profonde.“Venetkens. Viaggio nella terra dei Veneti antichi”Padova, Palazzo della Ragione, fino al 17 novembre 2013.Orario: tutti i giorni 9.00-19.00, chiuso lunedì.Info www.venetiantichi.it

Le immagini sono fornite su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – So-printendenza per i beni archeo-logici del Veneto, riproduzione vietata.

di Veronica Groppo

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Devo essere sincero: la danza del ventre non mi ha mai attratto per-ché l’idea principale mi riportava agli harem con donne semi nude, belle e piene di sessualità desti-nate ad esibirsi ai potenti e ricchi sceicchi. Immagini che ho visto nei film e alle quali non ho dato una benché minima riflessione di qualsiasi genere.All’Albo d’Oro 2013 di Stigliano, quel vulcanico Giorgio Minto ha pensato di frastagliare le premia-zioni degli atleti con alcune esibi-zioni di ginnastica artistica e rit-mica e da due esibizioni di danza orientale o del ventre di Aniram Amira (nome d’arte) alias Marina Calzavara.Ho dovuto ricredermi perché questa donna, bella e simpatica, mi ha fatto cambiare idea sulla danza orientale. Il motivo vero e proprio non l’ho capito. So che l’esibizione mi ha emozionato perché ho sentito una musica di accompagnamento molto bella, piacevole e ho visto una donna che offriva il meglio di sé in un’e-spressione artistica in cui lasciava emergere la femminilità, la grazia, l’intelligenza, la conoscenza e la sicu-rezza di sé stessa che era il frutto di tanta passione, di tanto studio e dedizione. Sicuramente la danza del ventre che oggi conoscia-mo non è l’origi-nale: possiamo verificare questa diversità a pri-ori, per mezzo del suo nome, perché in realtà, in arabo, questa danza si chiama Racks Shark, let-teralmente, dan-za dell’est, danza orientale. Passò per esse-re conosciuta come “dance du ventre” dopo i viag-gi realizzati dagli orientalisti europei nei paesi orien-

tali alla fine del secolo XIX. Dire “Danza del ventre” mi sem-bra riduttivo rispetto alla totali-tà della sua espressione perché in realtà i suoi movimenti non si limitano solo al ventre, ma è un completo lavoro di tutto il corpo, con movenze isolate di braccia, testa, bacino, petto, gambe e la loro integrazione crea l’armonia nella danza. Per questo mi sono piaciute le due esibizioni di Marina Calza-vara. La prima nello stile folcloristi-co Raks Sharki e sul Tarab che è l’interpretazione musicale, che genera nell’ascoltatore quasi un rapimento estatico, sublime! E il secondo, un Baladì moderno, imperniato sulle movenze non troppo ricercate, ingenue e non troppo accademiche.E allora non potevo non incon-trare Marina per farla conosce-re a tutti voi lettori di Gente Sa-lese perché è una donna di una grande intelligenza, semplicità e umiltà disarmante. È laureata in lingue e quindi parla bene ingle-

se, francese e spa-g n o -l o . A Ma-rina piace viaggiare

m o l t i s -simo e fin da

bam-b i n a

ha col-tivato la

passione per la danza. “Per me la danza è gio-ia, la gioia di

e s p r i m e r e me stessa attraverso la musica, libera da ogni con-d i z i o n a -

mento ed è

Marina Calzavara incanta il pubblico

q u e -sto quello che desidero insegnare ai bambini dell’asilo e delle elementari con il progetto ritmo e danza. Inol-tre – prosegue Marina – danza è amore, l’amore per se stessi che è alla base del benessere”. La pratica della danza del ventre ci porta dei bene-fici: fisicamente, rinforza la muscolatura di tutto il corpo, assottiglia la vita, brucia calorie, dà maggiore equilibrio e consapevolezza cor-porale; per la men-te, rilassa, stimola la femminilità, l’auto stima e la fiducia in sé stesse.

Attualmen-te Marina è inse-g n a n t e di corsi

di dan-za del

v e n t r e a Mirano, Cittadella e spera di avere lo spazio per iniziare dei corsi a settembre, a Caltana, presso le scuole elementari.Ma la sua attività pro-fessionistica, nell’era della globalizzazione, non finisce in Italia.

Auguri.Graziano Busatto

Il 25 aprile, in occasione della manifestazione “Albo d’Oro”, i Giovanissimi Stiglianesi, reduci dalla vittoria del campionato pro-vinciale, hanno sfilato assieme ai campioni salesi, orgogliosi di una vittoria che aspettavano da tempo.Un così bel traguardo era nell’aria visto che per tutto il campionato la squadra ha mantenuto la posizio-ne di testa con notevole distacco dalle altre formazioni, accumu-lando ben 52 punti, frutto di 17 vittorie e soltanto due sconfitte, conquistando così il diritto di ac-cedere alle fasi finali per misurarsi con le migliori 4 squadre degli al-tri gironi.Il primo incontro con il Nettuno Lido, terminato in parità con uno 0-0 all’andata ed un 2-2 al ritorno, si è concluso a nostro favore gra-zie al 7-6 dei calci dal dischetto, consentendoci di entrare nelle fasi finali, affrontando il Lupia Mag-giore-Bojon, a sua volta vittoriosa sul Maerne.La sconfitta casalinga del 2-1 all’andata ed un combattutissimo 0-0 al ritorno, non ci hanno con-sentito di salire sul gradino più alto del podio; non siamo riusciti a spuntare quel gol che ci permet-tesse di raccogliere quanto semi-nato durante tutta la gara, ma per il S. Marco Stigliano è stato un ri-

sultato storico mai raggiunto.Una finale di campionato avvin-cente che ha riempito di entusia-smo la realtà calcistica stiglianese a partire dal mister Emanuele Mic-coli che lo aveva rincorso fin dall’i-nizio della stagione ed in quest’ot-tica aveva saputo impostare con i ragazzi un equilibrato rapporto di spirito di squadra e tecnica calci-stica, spianando così la strada ad un risultato che la nostra società attendeva da tempo.Una bella soddisfazione anche per il giovanissimo presidente Cri-stian Vanin, per il direttore spor-tivo Endrius Gallo e per tutto lo staff che ha supportato la squadra: ma un particolare “bravi ragazzi”, per aver scritto una bella pagina di sport ed avere dimostrato che con la volontà e la costanza si rag-giungono buoni risultati.Ecco i protagonisti: Thomas Balla-rin, Anna Bettin, Giacomo Bettin, Federico Deppieri, Nicola Fava-retto, Giovanni Gallo, Riccardo Gambaro, Michael Michielon, Si-mone Mozzato, Bryan Pagini, Ni-colò Pappalardo, Alessio Ravaziol, Daniel Rocco, Samuele Rocco, Daniele Sacca, Manuel Spolao-re, Mauro Stefani, Kevin Toniolo, Alessandro Zamengo, Marco Za-non.

Endrius Gallo

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I Giovanissimi dell’U.S. San marco Stigliano vittoriosi in Campionato, sfumano il titolo provinciale

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La giovane salese Brugnaro Alice (Sportkarate Kyuryu) ha conqui-stato il titolo regionale ragazzi ku-mite al Campionato Regionale di Malo –VI- dove si sono dati ritrovo oltre 500 atleti distribuiti nelle va-rie categorie.Alice, oltre a questo ambito titolo di campionessa regionale ragazzi Kumite, conta su un bel palma-res che fa onore agli allenatori Doriano Boem e Melissa Masiero

che possono contare anche di altri importanti risultati che le loro at-lete hanno conquistato in questo periodo.Anche il secondo posto a livello re-gionale di quattro atleti non è cosa da poco: e sono Marcella Testa, Giovanni Coletto, Matteo Gaspa-rini e Denise Patrizi.Dulcis in fundo due sono i bronzi regionali conquistati: Lisa Musa-ragno e Alessandro Manente.

Alice Brugnaro Campionessa Regionale Ragazzi Kumite

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Il 20 luglio compie 4 anni Giada Dal Corso. Tanti auguri di buon compleanno da mamma Sabrina e papà Diego

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Lo scorso 16 aprile, presso l’Uni-versità degli Studi di Padova, Cri-stian Vanin si è laureato in Consu-lente del Lavoro discutendo la tesi: “La legislazione del Granducato di Toscana dalla Leopoldina alla co-dificazione”.Si congratulano con il neo dotto-re il papà Gianpietro, la mamma Carmen, la sorella Silvia, la fidan-zata Giorgia, la nipotina Giada, il cognato Daniele, l’Us S. Marco Stigliano, i parenti e gli amici.

Il 21 maggio Giulia Carraro ha compiuto 6 anni. Tanti auguri con tantissimo amore da mamma Giovanna e papà Fa-bio.

Il 28 maggio, Maria Busatto in Marzaro, compie il 92° complean-no. Tanti auguri dai figli Giancarlo, Francesco, Renzo, Pietro, Bruno, Silvano e Natale, dalle nuore, ni-poti e pronipoti.

Un’altra annata da incornicia-re per le ragazze della Seconda Divisione del Volley Salese che, arrivate da un precedente otti-mo campionato nella categoria nell’intera stagione, hanno perso solo 2 partite su 22 giocate (con il minimo scarto in entrambe le occasioni) meritando una nuova sorprendente promozione in Pri-ma Divisione.La giovane squadra dello scorso anno in estate è stata irrobustita con una importante iniezione di forze nuove, a cominciare dal tec-nico Agostino Ferro che, reduce da una felice esperienza con il Vol-ley Colombo, ha scelto di provare nuovi stimoli ritenendo la Salese una società in grado di garantire ambiente sano e ampie possibilità di sviluppo tecnico. Con lui sono arrivate Serena L., Giulia G., Da-niela F., Sara M., ragazze che in-dubbiamente hanno aumentato il potenziale di una squadra già competitiva.Il campionato è iniziato subito nel modo in cui era terminato quello precedente: un succedersi di suc-cessi che hanno rafforzato nelle ragazze la convinzione che anche al piano di sopra era possibile lot-tare per raggiungere un risultato eccezionale.Gli sbandamenti ci sono stati, ma le due sconfitte per 3 a 2 con la squadra che ha terminato da seconda classificata, non hanno abbattuto il morale della squadra e anzi hanno contribuito a stimo-lare in modo positivo le ragazze della Salese accrescendone la consapevolezza che per arrivare ai vertici bisogna sempre dare il massimo perché la concorrenza è di alto livello.Nei giorni scorsi, presso la pale-stra di Stigliano, la squadra ha festeggiato il bellissimo risultato con i dirigenti, gli appassionati e le ragazze delle giovanili, crean-do una bella occasione di socia-lizzazione e di condivisione e già durante i festeggiamenti c’era chi ha cominciato a guardare avanti, al campionato di Prima Divisione

che è il massimo gradino di livello Provinciale.A chi interpreta il prossimo cam-pionato di Prima Divisione come il primo passo verso i campionati regionali, sognando già una pos-sibile promozione che sancirebbe il passaggio in serie D, il direttore sportivo Dario Ziliotto ha riba-dito che sognare è lecito, ma per una squadra reduce da due cam-pionati di alto livello sarà fonda-mentale un approccio prudente e assennato alla nuova categoria. Quindi nessun volo pindarico e

laureaIl Gs Volley Salese vola in 1ª DivisioneHanno vinto venti partite su ventidue

tanta concretezza come d’altronde è d’uso alla Salese con Ziliotto che sta già valutando quante ragazze delle giovanili promuovere in pri-ma squadra per accrescere ulte-riormente l’entusiasmo e la terri-torialità di una squadra che vuole rappresentare al meglio in tutta la provincia il territorio di Santa Ma-ria di Sala.Il G.S. Volley Salese ringrazia le industrie Piovan per l’importante sostegno che hanno dato a questa squadra.

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Se non sapete cosa regalare alla vostra amata per le nozze, oppure a vostra figlia nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, al-lora ho proprio un consiglio per voi: acquamarina! Infatti secondo le credenze popolari questa pietra dal colore del cielo azzurro assicu-ra l’amore e la felicità nel matrimo-nio, aiuta a distinguere il vero dal falso e l’amico dal nemico. E quindi quale regalo migliore per una ra-gazza che ha iniziato a muovere i primi passi nell’età adulta? A quan-to pare 19 è un numero buono per questa pietra, portafortuna del se-gno zodiacale dei Pesci, spesso in-decisi e poco speranzosi nel futuro.L’acquamarina è la sorella minore dello smeraldo. Si tratta quindi di un berillo, nella varietà azzurra o azzurro-verde, il cui colore è do-vuto al ferro presente all’interno del minerale. Interessante aspetto di questa affascinante gemma è il fenomeno del pleocroismo, cioè la capacità di acquistare diversi toni di colore azzurro a seconda dell’angolazione dalla quale viene osservata. Si tratta di una gemma delicata, tanto che gli addetti ai la-vori dicono che “si striscia a guar-darla”. Ma forse è anche questa la sua bellezza. Che siamo di fronte a una pietra straordinaria lo abbiamo capito, ma la parte più bella, quella che io preferisco (perché ormai lo ave-te capito che sono un romantico, soprattutto se avete letto il mio romanzo) è la storia che mi ha rac-contato Rajeev durante uno dei miei viaggi in Thailandia. Ci era-vamo trovati casualmente davanti alla statua del Sanghs-rghie-sman, cioè il Buddha della Medicina. In-curiosito dal colore azzurro della statua, avevo chiesto il motivo di quella particolare colorazione.

“È il Sovrano dell’acquamarina mi aveva risposto, spiegandomi poi che veniva chiamato così perché il suo corpo era puro, e non c’e-ra traccia di malattia in lui, in quanto il Buddha della Medicina era in grado di vincere il dolore e lo scon-forto. Poi, guardan-do verso il fiume, il mio amico Rajeev aveva iniziato a raccon-tarmi una vecchia storia…La nave era in balia delle onde, e la tempesta non accennava a placar-si. All’improvviso il giovane mari-naio venne sbalzato fuori dal velie-ro, cadendo nelle gelide acque del

mare. Dopo aver lottato a lungo, stremato e tra le lacrime, il ragazzo si lasciò cadere nel fondo marino. Allora una sirena, nonostante

avesse giurato di non far-si mai vedere dagli

uomini, spinta dalla dispe-

razione del naufrago, nuotò ver-so di lui e lo trasse in salvo tra le sue brac-

cia.In quel mo-

mento si ac-corse di quanto

bello fosse quel gio-vane e se ne innamorò.

Adagiato sulla riva, il ragazzo aprì gli occhi e incrociò lo sguardo del-la sua salvatrice. E vide occhi tristi, perché lei soffriva per l’inevitabile separazione a cui erano destinati.

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Il marinaio cercò di baciarla. Ma fu inutile, perché la Sirena se ne andò, scappando in un pianto sin-ghiozzante per il suo amore impos-sibile. Prima di sparire tra le acque del mare, lasciò uno scrigno su di un’onda diretta verso la spiaggia. Il ragazzo, ansioso, aprì il prezioso cofanetto, trovandovi una gemma azzurra e trasparente. Nello stesso istante in cui il giovane la toccò, il mare si placò, e divenne calmo come non lo era stato mai. Da quel giorno l’acquamarina è la pietra che protegge i marinai, in grado di placare ogni tempesta, anche quel-la dell’anima.Tra tanti questo è uno dei racconti di Rajeev a cui sono più affezionato, perché in fondo ognuno di noi è un marinaio che affronta il suo viaggio personale nel misterioso mare della vita. Ogni volta che vi sentirete agi-tati, persi nella tormenta o in balia degli eventi, pensate a questa pie-tra e a questa storia, e forse trove-rete la serenità.È arrivato il momento di salutarci ma prima, una piccola domanda: lo sapevate che esistono gemme che si formano in mare? No? Bene, allora la prossima volta faremo un viaggio alla scoperta di un mondo magico: il Giappone.

RuBRICHe

Rinnovo C.Q.C.

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Maria, una donna intorno ai 60 anni, finalmente, dopo tanti anni di lavoro, va in pensione. Coi rispar-mi di una vita e con la liquidazione, si compra una casetta con un pic-colo giardino: il sogno di una vita. Qualche tempo prima di andare in pensione, Maria aveva conosciu-to un collega, anche lui vicino alla pensione, e insieme avevano de-ciso che, al termine dell’attività la-vorativa, sarebbero andati a vivere insieme nella casa di lei.Quando Maria venne da me, ormai erano 3 anni che vivevano insie-me. Entrò nello studio tutta trafe-lata e ansimante; neanche il tem-po di salutarci e subito cominciò a raccontare di quanto si sentisse disperata per la vita che stava vi-vendo col suo compagno. “Non ne posso più, non riesco a uscire da questa situazione, mi sento sof-focare; sono in prigione e non so cosa fare”. Maria, come un fiume in piena raccontò di quanto all’ini-zio fosse contenta della relazione con Carlo: “Era premuroso, at-tento, si preoccupava che in casa e a me non mancasse niente, mi aiutava nei lavori in casa e in giar-dino; non spesso, ma si usciva per andare al cinema, a teatro, qualche piccolo viaggio… adesso è diven-tato un’ossessione: lui è sempre presente; non posso fare niente da sola, neanche la ricarica telefonica perché fa tutto lui. Mi controlla se telefono alla mia amica, se vado dai miei parenti mi accompagna lui, da mesi non guido più la mia auto perché lui mi deve accompa-gnare ovunque, mi ha riempito la casa di mobili, neanche in giardino c’è più spazio per piantare un fiore, anche sessualmente ultimamente non va per niente bene”. Le chie-do: “Glielo ha detto che si sente in prigione?” Lei: “Sì, glielo dico sem-

CQC cos’è? È la Carta di qualifica-zione del conducente, denominata CQC, ed è un documento abilita-tivo che si aggiunge alla patente di guida. È necessaria per tutti i conducenti che effettuano profes-sionalmente l’autotrasporto di per-sone e di cose su veicoli per la cui guida è richiesta la patente delle categorie C, CE, D e DE.Indipendentemente dalla data di presentazione e di rilascio, le sca-denze riportate sulla CQC sono:09.09.2013 per trasporto di perso-ne;09.09.2013 per trasporto di perso-ne e cose;09.09.2014 per il trasporto di coseI conducenti titolari della CQC de-vono rinnovarla ogni cinque anni, dopo aver frequentato obbligato-riamente un corso di formazione periodica, solo teorico che consiste nell’aggiornamento professionale che consente ai titolari della CQC di perfezionare le conoscenze es-senziali per lo svolgimento delle proprie funzioni, con particolare riguardo alla sicurezza stradale e alla razionalizzazione del consumo di carburante.Il corso per il rinnovo della CQC può essere effettuato:a partire da diciotto mesi antece-denti la scadenza di validità della CQC: in tal caso si possono conti-nuare a guidare professionalmente veicoli per trasporto di persone e cose;dopo la scadenza della CQC ma entro due anni: in tal caso dopo la scadenza del documento non si possono guidare professionalmen-te veicoli per trasporto di persone e cose fino all’avvenuto rinnovo;oltre due anni dalla scadenza: in tal caso, occorre anche sostenere l’esame ed è preclusa la guida pro-fessionale di veicoli per trasporto

di persone o cose dalla data di sca-denza della CQC fino alla data di superamento dell’esame.La CQC viaggiatori può essere rin-novata fino al compimento di 68 anni, sempre che sia stata rinnova-ta fino a tale età la patente di guida di categoria D.Al termine del corso di formazione periodica è rilasciato agli allievi un attestato di frequenza.La validità della nuova CQC decor-re:dal giorno successivo a quello di scadenza della CQC posseduta se il corso è stato frequentato nei 18 mesi precedenti la scadenza;dalla data di rilascio di attestato di fine corso, se il corso è stato fre-quentato nei 2 anni successivi alla scadenza della CQC. In questo caso è precluso l’esercizio dell’attività di autotrasporto professionale di cose e persone;dalla data di superamento dell’e-same, per la CQC scaduta da oltre due anni e rinnovata a seguito di corso di formazione ed esame.Il possesso della patente di cate-goria “C” italiana può essere sod-disfatto anche dalla titolarità della patente di categoria “D” qualora questa sia stata conseguita antece-dentemente all’1 ottobre 2004.Per i titolari di CQC per trasporto di persone, che prima del 09.09.2013 dovessero raggiungere i 65 anni di età, la scadenza sarà quella coin-cidente con il compimento del 65° anno di età.

pre ma lui mi dice che lo fa perché mi vuole bene, perché non vuole che mi stanchi, perché vuole stare con me”. Le chiedo: “Ma visto che niente va bene e che lui non vuole modificare il suo comportamento, perché non lo lascia?” Lei si sor-prese della mia domanda e con aria molto seria disse: “No, non posso lasciarlo perché ho paura che si faccia del male”. Indagammo su come mai le fosse venuto quel pen-siero ma niente dei comportamenti di lui poteva far presagire ciò. Non fu facile per Maria capire che quel-la “paura” nasceva da lei ed era sua e che quel preoccuparsi della rea-zione di lui fosse una sua paura che “proiettava” su di lui: una trappola per lei perché le impediva di esse-re libera di decidere se stare o non stare con lui e come stare.La “proiezione” è un processo psi-chico che consiste nell’attribuire ad altri sentimenti spiacevoli propri. Ne consegue che la persona spie-ga gli atti e le intenzioni degli altri attraverso le proprie motivazioni. Così facendo però, proietta sugli altri il proprio pensiero e interpre-ta in modo distorto le loro azioni e intenzioni. Il meccanismo della proiezione è una difesa del tutto naturale che troviamo fin dalla pri-missima infanzia. I bambini se ne servono per rinnegare i propri atti o desideri che possono portare a una punizione da parte dei genito-ri, o comunque a una cattiva imma-gine di sè. È facile sentire dire da un bambino piccolo: “È il sasso che mi ha fatto cadere”. Oppure: “È il cane o la bambola che vuole la ca-ramella”. Quando si è adulti però, l’uso inconsapevole della “proie-zione” può portare, come nel caso di Maria, a costruirsi delle prigioni da cui diventa difficile uscirne.

Proiezionia cura di Mario Garippoa cura della dott.ssa Vallj Vecchiato

psicologa e psicoterapeuta

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SIAMO PRESENTI NEI MERCATI DI:lunedì: Mirano (Ve) - Mogliano (Tv)martedì: Pianiga (Ve) - Marghera (Ve)mercoledì: Maerne (Ve) - Villorba (Tv)giovedì: Noale (Ve) - Istrana (Tv)venerdì: Martellago (Ve) - Silea (Tv)sabato: Fiesso d’Artico (Ve) - Vedelago (Tv)domenica: Camisano Vicentino (Vi)

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Prosegue con successo l’attività della neocostitui-ta Associazione che mira a intensificare i rapporti culturali e commerciali con la Croazia.Dall’11 al 15 giugno ci sarà l’occasione per far vi-sita ad alcuni luoghi particolarmente suggestivi della Croazia, come Spalato, la città di Dioclezia-no che conserva tra le più belle tracce della do-minazione romana e veneziana del mediterraneo. Poco lontana si trova anche Medjugorje dove i partecipanti potranno visitare uno dei più famosi e discussi santuari mariani.Sulla via del ritorno ci sarà l’occasione per un paio di giorni di mare e relax assoluto a Mosce-nicka Draga, nei pressi di Abazia, con acque cri-stalline, boschi a picco sul mare e una tra le più belle spiagge di ciottoli del Mediterraneo. Ma, come noto, l’Associazione è prima di tutto orientata a facilitare gli investimenti italiani in Croazia; ecco dunque che stanno già partendo al-

L’impegno dell’associazione Lesina per favorire i rapporti con la Croazia

Lunedì: 15.30 - 19.30. Da martedì a venerdì: 9.30-12.30 e 15.30-19.30Sabato: 9.30-13.00 e 15.30-20.00

Dal 7 ottobre tutte le domeniche: 10.00 - 13.00 e 15.30 - 19.30

cune iniziative in Istria e Dalmazia favorite dall’o-perato dei soci.Appuntamento fondamentale è poi quello dell’in-contro a Zagabria con i rappresentati della came-ra di commercio croata, che vede la presenza dei rappresentanti dell’associazione costruttori e di confindustria della provincia di Venezia, nel qua-le vengono esposti i vantaggi, anche fiscali, di un possibile investimento. Nell’incontro a Zagabria è esposta anche una serie di progetti già pronti, a partire, che le autorità croate mettono a disposi-zione di investitori italiani che intendono cogliere significative opportunità nei settori del turismo, dell’agricoltura, ma anche del manifatturiero.L’Associazione, grazie alla sua rete di contatti, è ormai un punto di riferimento per quanti puntano all’internazionalizzazione, all’investimento e alla ricerca di nuovi mercati che offrono possibilità di nuovi impieghi anche in Italia.