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“Vini e non solo” al Castello di Stigliano 8 13 4 Consiglio Comunale su via Desman Il “Giro d Italia” onora i campioni del ciclismo GENTE SALESE N° 2 - ANNO XXXII - FEBBRAIO 2015 GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE n. 2 FEBBRAIO 2015 LA “ MARCIA IN PIÙ 8 MARZO FESTA DELLE DONNE

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“Vini e non solo”al Castello di Stigliano

8 134 Consiglio Comunalesu via Desman

Il “Giro d’Italia” onorai campioni del ciclismo

GENTESALESE

N° 2 - ANNO XXXII - FEBBRAIO 2015GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE

n. 2FEBBRAIO

2015

LA “mArciA in più” 8 MARZO FESTA DELLE DONNE

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che non erano poi così appetibili e gra-tificanti come si immaginava e allora frustrazione si aggiunge a frustrazione, perché in molti casi la povera donna rischia di perdere lavoro e affetti fa-migliari, ritrovandosi in una solitudine amara.La donna sembra non aver ancora capi-to che la sua vera emancipazione non si realizza imitando l’uomo nella sua vita professionale, facendo a gara con lui nell’intento di portargli via delle “quote lavoro” in parlamento o all’università o altrove, perché non ne ha bisogno, per il semplice fatto che la donna possiede già “una marcia in più” per natura ri-spetto all’uomo, una “marcia” che le de-riva innanzitutto dal fatto di possedere un livello di sofferenza più forte dell’uo-mo per cui è capace di affrontare con coraggio, decisione, intuizione e con-cretezza molte difficoltà, trovandone anche adeguate soluzioni.Ma la “marcia in più” per eccellenza le deriva dal suo DNA che è destinata nientemeno che al compito di trasmet-tere la vita! E mentre una donna potrà anche diventare, per le sue capacità professionali che vanno sicuramen-te tenute in conto e valorizzate, primo ministro, docente universitario, astro-nauta o paracadutista,… per contro l’uomo non potrà mai e poi mai mettere

al mondo un figlio e ancor meno allat-tarlo, neppure con le utopie del gender perché il DNA parla chiaro, anzi chiaris-simo: o uomo o donna per tutta l’eterni-tà. Stop. Vi pare poco questo privilegio care donne?La maternità, con le dolcissime pecu-liarità che comporta, fa talmente parte della natura femminile che, se si arriva a toccare la quarantina senza aver ancora formato una famiglia e messo al mondo almeno un figlio, pur avendo avuto ono-ri, gratificazioni e lodi da tutti, si ricerca “qualunque” mezzo, lecito o illecito, che faccia sperimentare quella “marcia in più”, quella della maternità. Le cronache ci propongono donne che reclamano un figlio per il loro egoismo, sganciato perfino dalla presenza di un marito che disturba i loro progetti. Nella maggioranza dei casi la donna capisce che la maternità chiama in causa diret-tamente la famiglia, secondo il disegno di Dio, cioè un uomo con cui condivi-dere la vita e quella dei nascituri, e una casa dove vivere questo amore che non è la sede dell’ufficio, o della scuola, o del parlamento, tanto meno dell’ospedale… ma solo quella casa particolare che ser-ve a custodire il “nido d’amore” che è la famiglia. Sì! Proprio nido d’amore, anche se que-sta espressione anacronistica fa ridere

Contrapporre la donna all’uomo come due nemici atavici, anzi, presentare la donna, come si usa fare da qualche anno, come la povera vittima dell’uomo considerato il suo aguzzino significa chiudere gli occhi sulla vera risoluzione del problema che non si vuole affronta-re. In realtà viene messo in risalto dai media solo ciò che suscita scandalo e orrore, ma si tace invece sul lavoro di-screto, spesso , ma efficace di moltissi-me donne in tutti i settori, oltre che sulla bellezza del rapporto uomo-donna che è quello che vive la stragrande mag-gioranza delle coppie senza fare tanto schiasso. L’uomo e la donna non sono due anta-gonisti, ma due figure complementari, sia fisicamente che psicologicamente, quindi necessarie l’uno all’altra, con ruoli diversi ma di uguale valore a tal punto che solo dall’unione intima di un uomo con una donna si può realizzare quel disegno d’amore che è la famiglia e la vita.L’aver spinto la donna a sentirsi realiz-zata solo liberandosi dall’uomo e dalla famiglia è una vera trappola, perché la costringe a cercare spasmodicamen-te dappertutto, tranne che in famiglia, dei “luoghi” dove sentirsi realizzata, applaudita, considerata, senza mai tro-varli. Oppure, una volta trovati, scoprire

al giorno d’oggi col disprezzo che esiste per la famiglia. Ma questo “nido” è indi-spensabile per vivere, anzi per sopravvi-vere, perché è un nido speciale, dove ci si aiuta, ci si perdona, ci si incoraggia, si litiga se occorre, ma si supera tutto per-ché ci si ama veramente, spiritualmente e anche sessualmente, solo tra marito e moglie.Se lo Stato assegnasse alla donna che sceglie liberamente di lavorare in fami-glia, un congruo assegno mensile per ogni figlio, moltissime donne sceglie-rebbero di tornare ad essere, come una volta, le “regine” della loro casa, man-tenendo tutti i contatti relazionali senza nevrosi, soprattutto con marito e figli. In tal modo avremmo anche risolto buona parte del problema della disoccupazio-ne.Cara donna, sii felice di essere donna soprattutto perché hai una “marcia in più” che è la tua femminilità legata alla maternità e alla tua possibilità di tra-sformare il tuo lavoro di casalinga, di per sé umile e silenzioso, in oro prezioso da distribuire ai tuoi stretti famigliari e a tutti quelli che fanno corona attorno al tuo “nido d’amore”.E allora vale la pena di festeggiare le donne, non solo l’8 marzo, ma anche in tutti gli altri giorni dell’anno.

Graziano Busatto

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Vedendo i festeggiamenti che ogni anno pubbliche amministrazioni e privati organizzano in occasione dell’8 marzo, “Festa della Donna”, mi sono chiesto se quello che era nato come un giorno di celebra-zione delle conquiste sociali, poli-tiche ed economiche delle donne, di celebrazione del sacrificio, del coraggio e della determinazione di generazioni e generazioni di donne che hanno lottato per otte-nere queste conquiste, non sia ora un giorno completamente stravol-to nel suo significato originario. L’impressione è che anche questa ricorrenza stia progressivamente divenendo un “rito” del consumi-smo e ciò che questo rappresenta: festeggiamenti, scambi di regali floreali, balli, cene fuori tra don-ne all’insegna della trasgressione ecc. L’8 marzo deve, invece, ser-vire a non dimenticare che i diritti che le donne si sono conquistati sono frutto di lunghi anni di lot-te sociali che hanno comportato impegno e sacrifici anche tragici e dolorosi che non vanno dimen-ticati.Ben vengano il divertimento e l’evasione, ma non manchi una riflessone sulle libertà e sulle op-portunità di realizzarsi delle no-stre donne di oggi, che si danno

Festa della donna,ma non per tutte

per scontate: diritto di voto, ugua-glianza sul lavoro, parità tra i ses-si, sono tutte cose ottenute grazie alle lotte di generazioni di donne del passato. Grandi personaggi e umili figure sconosciute, a parti-re da quelle 129 operaie arse vive nei laboratori della “Triangle” nel marzo 1911 a NewYork. Oggi la condizione della donna è decisamente migliorata, ma solo nell’Occidente. Nel mondo quan-ta discriminazione quanta sopraf-fazione, quanta violenza debbono ancora subire ogni giorno milioni e milioni di donne!I lavoratori nel mondo sono or-mai due miliardi e tra questi le donne che lavorano negli uffici, nella scuola, nelle fabbriche e nei campi sono centinaia e centinaia di milioni.Purtroppo anche nella nostra Europa ed Italia persistono del-le sacche di sfruttamento spesso ignorate oppure considerate solo quando accadono incidenti ecla-tanti. E le vittime sono spesso donne, immigrate o italiane, ma per la nostra coscienza non deve fare differenza.Facciamo festa l’8 marzo ma ri-cordiamoci anche di loro, almeno un giorno all’anno!

Giovanni Vanzetto

Inaugurata il 7 marzo, è aperta-dall’8 al 15 marzo la 18ª edizione della Mostra Astronomia e Astro-nautica in Villa Farsetti, organiz-zata dal Gruppo Astrofili Salese “G. Galilei”. Il presidente Tino Testolina, nel presentare questa edizione, af-ferma: “Questa è la mostra della nostra maturità, quest’anno l’e-vento della missione Rosetta ci ha permesso di valorizzare ancora di più questa mostra che resta sem-pre molto seguita dagli appassio-nati, dai giovani e da chi ha un po’ di curiosità e interesse verso la grande avventura umana sulla Terra e dintorni. La nostra è una semplice proposta che amplia la conoscenza del mondo esterno a noi, ci rende più consapevoli della nostra limitatezza e forse della no-stra unicità”.Una mostra che attira ogni anno migliaia di persone e studenti di ogni classe e grado.Le novità di quest’anno riguarda-no la mostra della Missione Roset-ta, i pianeti extrasolari, lo spetta-colo al planetario, la simulazione della missione spaziale Soyuz, i modelli in scala del Sistema So-lare, i Sistemi Terra-Luna e Sole-Pianeti in movimento, il pendolo di Foucault, gli strumenti di osser-vazionl, la fisica dei giochi e altri esperimenti, la mostra fotografica del cielo notturno, i colori, la luce, nube di Oort, fascia di Kuiper; prove pratiche di gravità, bilance e altro ancora, meridiane e la mi-sura del tempo, l’osservazione del Sole, le macchie e protuberanze.Sabato 14 marzo sarà presente anche l’astronauta Umberto Gui-doni: alle ore 16.00 presso la Sala teatro di Villa Farsetti, parlerà su: “Viaggiando oltre il cielo”.Domenica 15 marzo, dalle ore

14.30, si svolgerà anche la Festa degli aquiloni.Infine il Gruppo Astrofili ricorda, soprattutto ai giovani che ogni giovedì dal 2 Luglio al 24 Settem-bre, dalle ore 21.00 alle ore 23.00, c/o Osservatorio astronomico di Santa Maria di Sala via Ferraris 1, si parlerà di orientamento nel cie-lo notturno, delle comete, del si-stema solare, della Luna, del Sole, della costellazione o della stella del mese, delle stelle cadenti e si può conoscere e imparare ad orientar-si nel cielo notturno, osservare la Luna, i Pianeti, le Costellazioni, gli Ammassi e le Nebulose. In ogni serata verrà illustrato un argomento astronomico e poi tutti in terrazza ad osservare … tra le stelle.

L’astronauta Guidoniospite degli Astrofili

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Il 26 febbraio scorso si è tenuto un Consiglio Comunale straordinario richiesto dai gruppi di minoranza “Civica Insieme”, “Lista Salese” e “Movimento 5 Stelle” per fare il punto sulla situazione della tanto attesa messa in sicurezza di Via Desman. Che la Via Desman sia inadeguata a sopportare il volu-me di traffico sempre più intenso e presenti gravi carenze di sicurezza è cosa nota e non di oggi tanto che Lista Salese nel suo programma elettorale 2012 aveva indicato, fra gli altri, interventi relativi alla via-bilità. “Promozione presso la Pro-vincia di Venezia per la messa in si-curezza di Via Desman dal confine con Borgoricco fino al confine con Mirano”.Esasperati da questa situazione e dall’immobilismo delle ammi-nistrazioni, un gruppo di cittadi-ni, prevalentemente di Zianigo e di Veternigo, si sono costituiti in comitato e da oltre cento giorni scendono coraggiosamente e te-nacemente in strada per sensibiliz-zare l’opinione pubblica e gli enti preposti sul tema della sicurezza di Via Desman. Proprio da un incon-tro pubblico a Veternigo con que-sti cittadini è nata la richiesta di un Consiglio Comunale straordinario aperto con l’intervento anche della amministrazione di Mirano. Nel suo intervento Primo Bertol-do ha richiamato i comuni (Mira-no e Santa Maria di Sala) ad uno dei loro compiti istituzionali che è quello di garantire la sicurezza dei cittadini magari anche promuo-vendo mezzi e vie di comunica-zione più sicuri ed ecocompatibili come le piste ciclabili. Il Capogruppo di “Civica Insie-me”, Giuseppe Rodighiero, ha detto che: “Il problema della mobi-lità in sicurezza è uno degli aspet-ti critici della vita quotidiana dei salesi che andiamo denunciando da tempo. Ricordiamo inoltre che avevamo avanzato la richiesta di

Consiglio straordinario richiesto dalle minoranzeper mettere in sicurezza tutta via Desman

convocarlo a Veternigo, per age-volare la partecipazione di tutti i veternighesi, ma il gruppo di mag-gioranza non ha voluto accogliere questo nostro suggerimento. ...Ve-nendo al tema in oggetto sappiamo tutti che S. Maria di Sala ha con-diviso con le altre realtà limitrofe l’intensa crescita della domanda di trasporto che ha accompagna-to l’incremento delle opportunità imprenditoriali, occupazionali ed il cambiamento degli stili di vita. Questi fattori sono andati ad ag-giungersi a politiche urbanistiche disomogenee, che hanno permes-so un’edificazione diffusa e sparsa che in molti casi ha provocato pe-santi ricadute come la cancellazio-ne delle bellezze paesaggistiche,... ma soprattutto reso obbligatorio l’impiego quotidiano dell’automo-bile per raggiungere i centri dei paesi con il conseguente aumento dei flussi di traffico e dell’inqui-namento. Purtroppo i necessari interventi di miglioramento della rete viaria sono stati negli anni completamente trascurati. Tutte le compagini che hanno governato nell’ultimo decennio avevano mes-so nel loro programma elettorale la messa in sicurezza e il miglio-ramento della rete viaria esistente e la realizzazione di piste ciclabili, ma alle buone intenzioni e alle fir-

me di vari accordi di programma non sono seguiti i fatti, nemmeno quando nelle casse comunali en-travano ingenti somme derivanti dagli oneri di urbanizzazione e si sarebbero potuti effettuare note-voli investimenti in questo campo. Le giustificazioni principali di chi siede nella stanza dei bottoni sono essenzialmente di due tipi: la man-canza di fondi e il fatto che l’ese-cuzione dei lavori è di competen-za provinciale o regionale. Siamo convinti che le casse degli Enti non abbiano più le disponibilità de-gli anni passati, ma compito degli amministratori è quello di stabilire delle priorità, e... l’incolumità fisica di pedoni, ciclisti e automobilisti viene ai primi posti. Visto che nel Piano Triennale delle opere pub-bliche, dopo anni di chiacchiere, troviamo finalmente i fondi per la riqualificazione del centro di Ve-ternigo, dopo che si erano privi-legiati i lavori per la realizzazione dei parcheggi del cimitero e degli impianti sportivi, ribadiamo all’as-sessore ai Lavori Pubblici che il progetto deve garantire una dimi-nuzione della velocità delle auto in transito e attraversamenti in totale sicurezza per i pedoni. Venendo alla seconda argomentazione, po-tremmo affermare che le Ammi-nistrazioni locali succedutesi non

hanno saputo farsi valere con gli Enti superiori, riuscendo così a spuntare poco o nulla in termini di finanziamenti di opere pubbliche sulle strade di competenza provin-ciale e regionale. Ora, per recupe-rare il tempo perduto, chi ha com-piti di governo deve sfruttare tutte le opportunità derivanti dai futuri bandi regionali e europei. Invitia-mo inoltre la Giunta, in accordo con la Provincia, a mettere in cam-po immediatamente strumenti atti a limitare la velocità delle auto lun-go via Desman e via Caltana, fino a quando non si saranno concre-tizzate opere definitive e risolutive. .... Dai bei propositi e dai progetti bisogna passare ai fatti Sindaco, perché solamente così onoreremo il compito che ci è stato delegato dalle cittadine e dai cittadini.” Paolo Bertoldo di “Lista Salese” è invece entrato direttamente sul-la mancata partecipazione dei due comuni interessati al bando regio-nale che prevedeva finanziamenti di progetti di piste ciclabili fino al 90% del costo dei lavori con un massimo 1,8 milioni di euro per progetto. Di fronte alla mancanza di attenzione da parte della ammi-nistrazione, “.. siamo stati invitati come gruppi politici dal comitato di cittadini di via Desman di far-ci carico anche noi del problema -ha detto Paolo Bertoldo- Vista l’importanza della questione ci aspettavamo la convocazione di un Consiglio da parte dell’Ammini-strazione Comunale (sono così rari i Consigli) sulla sicurezza stradale in particolare di via Desman e di al-tre strade Provinciali che attraver-sano il nostro territorio che sono strette, molto trafficate e quindi pericolose. Purtroppo abbiamo dovuto pensarci noi con la richie-sta di un Consiglio Straordinario...Entrando nel merito, apprendia-mo dalla stampa che la risposta dell’Amministrazione Comunale al Comitato sarebbe che non ci sono

Cartelli di di protesta dei cittadini per chiedere alle amministrazioni un concreto impegno per la sicurezza

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i soldi ed i progetti per i lavori che spettano alla Provincia.Ma qual’è lo stato dei molti proget-ti sulla nostra viabilità? Le prece-denti Amministrazioni Comunale e Provinciale fin dal 2009 avevano elaborato un progetto prelimina-re di una pista ciclabile lungo via Desman da Villa Belvedere alla rotonda di Treponti. Costo com-plessivo stimato dell’intervento 3.600.000 euro di cui 1.950.000 euro a carico del comune di Mi-rano e 1.650.000 euro a carico del comune di S.Maria di Sala.La nostra Amministrazione, poi, aveva predisposto un Progetto di messa in sicurezza del centro Ve-ternigo per un costo già finanziato di circa 500 mila euro, con la gara d’appalto già espletata e pronti per l’avvio dei lavori. Lavori mai inizia-ti perché bloccati da questa Ammi-nistrazione che ha dato la priorità ad altri interventi.L’amministrazione Provinciale, Veneto Strade, d’accordo con il Comune, avevano già progettato una pista ciclabile lungo via Cal-tana fino alla Madonna Mora, dal costo di circa 450 mila euro. Che fine ha fatto questo progetto? Sempre Veneto Strade e Comune avevano approvato e finanziato il progetto per la pista ciclabile su via Noalese, dalla Madonna Mora a via Fratella. Progetto ora sospe-so da più di un anno. Il 21 ottobre 2014 la Provincia ha invitato il Comune ad aderire al Bando regionale: se i due comuni per la loro parte avessero chiesto il contributo di 1,8 milioni, avreb-bero finanziato interamente l’ope-ra senza costi aggiuntivi poiché la Provincia si sarebbe fatta carico della progettazione definitiva e della direzione dei lavori. Il Sinda-co, nella circostanza, ha dichiarato alla stampa di avere presentato la domanda. Dichiarando una cosa non vera e prendendo il giro il Co-mitato ed i cittadini.

In attesa di eventuali futuri finan-ziamenti Regionali, in attesa che si definiscano il ruolo ed i mezzi della Città Metropolitana e che si insedi il nuovo governo regionale, la no-stra Amministrazione Comunale potrebbe fare da subito qualcosa con mezzi propri modificando da subito il Piano Triennale delle ope-re pubbliche, dando priorità alla sicurezza stradale e spostando al-tri lavori meno urgenti più avanti. Comunque sia, al di là dei costi e delle difficoltà è stato molto grave che questa Amministrazione abbia in modo miope rinunciato a priori a questa grande opportunità.”Il sindaco Fragomeni, in eviden-te difficoltà a sostenere la posizio-ne della Amministrazione apparsa fin da subito confusa nel sostenere le sue tesi a giustificazione della mancata partecipazione al ban-do regionale, ha lasciato la difesa d’ufficio sulle spalle della sindaco di Mirano. Il Sindaco di Mirano, a cui bisogna riconoscere il merito della chiarezza, ha spiegato che i due comuni hanno optato per altri

interventi (finalmente una prima ammissione) perché il progetto della pista ciclabile da Villa Belve-dere alla rotatoria di Treponti del 2009 è preliminare ed il bando ri-chiedeva un progetto esecutivo. “A cosa servono gli uffici tecnici comunali se non si da seguito alla progettazione e avvio dell’iter bu-rocratico?” ha poi osservato il Sig. Dalle Fratte, portavoce del Comi-tato. Le nostre domande rischiava-no di venire respinte perché non rispettavano il rapporto fra costo dell’opera e delle aree da espro-priare previsto dal bando (ma se non si fa domanda si toglie anche ogni possibilità di intervento “poli-tico” presso gli organi regionali) e, terzo motivo, il comune di Mirano non permette il tombamento dei fossi (e questa è una riserva men-tale dei nostri vicini che complica ulteriormente il problema).Alla fine il Consiglio ha appro-vato all’unanimità una Mozio-ne, sintesi di quella presentata dai gruppi di opposizione richiedenti il Consiglio Comunale e quella presentata all’ultimo momento a sorpresa dalla maggioranza. Mo-zione che impegna la Giunta a farsi parte attiva nella ricerca dei mezzi finanziari, compresa la ri-chiesta alla Regione della riaper-tura del bando, e di indicare come prioritarie le opere di realizzazio-ne delle piste ciclabili lungo Via Desman, lungo la Statale Noalese da Caselle alla Madonna Mora, lungo Via Caltana e della messa in sicurezza del centro abitato di

Fragomeni in difficoltà nel giustificare il suo operato

Veternigo.Se vogliamo, il documento è poco più che aria fritta, ma l’azione del Comitato di cittadini e delle oppo-sizioni ha portato alla luce il pro-blema, che riguarda tutta la Via Desman da Borgoricco a Trepon-ti, come ha chiaramente eviden-ziato l’intervento della Signora Luciana del pubblico presente).È stato smascherato l’atteggia-mento furbesco del sindaco Fragomeni, che alla stampa ed al Comitato aveva sempre dichiara-to di avere partecipato al bando dimenticandosi di specificare che la richiesta si riferiva alla “pista ciclo pedonale lungo Via Pianiga, nel tratto compreso tra Via Rugo-letto e la SP30-Desman”. Adesso, con una spericolata arrampica-ta sugli specchi, Manolo cerca di giustificarsi affermando che con gli eventuali risparmi sull’inter-vento di Via Pianiga si potrebbe completare la pista ciclo pedonale da Via Rio fino al confine di Mi-rano (c.a 150 mt.). E secondo lui questo giustifica le affermazioni fatte alla stampa ed al Comitato!Un risultato concreto, al di là del-le patetiche iniziative del comune di Mirano di porre dei cartelli di località (Veternigo località di Mi-rano) per indurre gli automobilisti a ridurre la velocità, è la convoca-zione per il 2 marzo delle parti in causa da parte del Commissario della Provincia di Venezia per tro-vare una soluzione al problema.

R. G. S.

Un incontro del comitato della sicurezza della viabilità di Veternigo

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Via Aquileia bisognosa

di interventoIl percorso più diretto che porta dal centro di Veternigo a Santa Maria di Sala passa indubbiamente per Via Aquileia e quello che un tempo era poco più di un viottolo di campagna è diventato una strada molto trafficata, sia da automezzi che da biciclette. Il traffico intenso, complice forse an-che un fondo non adeguato al pas-saggio anche di mezzi pesanti, ha trasformato l’asfalto in un percorso ad ostacoli fra buche, rattoppi ed av-vallamenti.Scooter e biciclette rischiano grosso: qualche caduta è già avvenuta con danni fortunatamente contenuti ma il pericolo oggettivamente è concreto ed elevato. Purtroppo la strada per un piccolo tratto (in prossimità dell’incro-cio con Via Pianiga) scorre nel territo-rio di Mirano e proprio questo tratto è quello più disastrato e pericoloso.Appare evidente che il Comune di

Mirano ha ben poco interesse ad in-tervenire su questa strada ma spetta all’Amministrazione salese di farsi ca-rico delle istanze di sicurezza dei suoi cittadini anche intervenendo presso l’Amministrazione di Mirano, tanto più ora che si è avviato un formale rapporto di collaborazione attraverso l’adesione all’Unione dei Comuni.Se poi si dovesse convenire che que-sto tratto di strada serve solo all’uten-za salese non sarebbe da escludere neanche un intervento finanziario del nostro Comune in accordo e conven-zione con Mirano. Non sono certo le risorse che mancano. Vediamo che per quello che interessa i soldi e le motiva-zioni si trovano sempre e comunque.

Uno degli impegni prioritari, almeno delle amministrazioni pubbliche, do-vrebbe essere quello di abbattere dove possibile, le barriere architettoniche per agevolare la mobilità dei cittadini, anche di quelli più sfortunati.La nostra amministrazione non solo vuole questo, ma vuole anche abbelli-re l’arredo urbano e per questo la ve-diamo freneticamente impegnata sulle nostre strade. É il caso del marciapie-de sud del Cavin di Sala, che dal cen-tro dà sulla Via Marconi. Questo ac-cesso al passaggio pedonale, dopo la costruzione della rotatoria, aveva già subito un intervento, grossolanamen-te eseguito, con lo smusso costruito in asfalto brutto da vedersi e forse anche faticoso da superare. Allora ben vengano i lavori di siste-mazione, il Comune è pieno di soldi e almeno questi sono ben spesi. Quel-lo che meraviglia, però, sono i tempi

biblici dell’intervento (di 3-4 mt.): ini-ziato a metà gennaio ed ancora non concluso. Nel frattempo il marciapie-de rimane transennato e chiuso, con buona pace di tutti.Ci sembra che almeno in questo caso non centrino i tagli del governo o il patto di stabilità ma solo la buona o la meno buona organizzazione. Una amministrazione assolutamente im-mobile (in due anni e mezzo, a parte il discutibile ampliamento della scuo-la, si sono visti solo lavori di ordinaria manutenzione) almeno garantisca una decorosa manutenzione del territorio e in tempi tecnicamente compatibili.

Due mesiper sistemare il marciapiede

“Batare marso” è una frase che farà tornare indietro agli anni della fan-ciullezza quelli con i capelli bianchi come me che sicuramente da bam-bini avranno “batuo marso”. Usanza di “batare marso” diffusa in tutto il territorio della Serenissima e che se-gna il passaggio dall’inverno alla pri-mavera, dal letargo della terra al suo risveglio. Adulti e bambini, uomini e donne, in processione per i viottoli di campa-gna o nelle strade dei paesi battono su qualsiasi cosa faccia baccano, per risvegliare la natura e la voglia di tornare a vivere dopo il letargo in-vernale. Al contempo si accendono i fuochi, simbolo di coraggio e di forza per leggere, dalla direzione del fumo, l’andamento della stagione che verrà. Il fumo dei fuochi è andato verso sera: buon segno, chissà che propizi la fine

della crisi nera. Un tempo anche i ca-lendari indicavano al primo di marzo l’inizio del nuovo anno e nella storia millenaria della Serenissima Repub-blica di Venezia l’anno cominciava proprio il primo giorno di Marzo. Infatti ancora oggi il calendario risen-te di questa data per cui a partire da Marzo, il mese della rinascita, si con-tano i dieci mesi, per cui il settimo è settembre, l’ottavo è ottobre, il nono è novembre e il decimo è dicembre.

Questa millenaria usanza, da qualche anno, è stata ripresa e ravvivata da un gruppo di famiglie di Via Zeminianella a Sant’Angelo che anche quest’anno ha voluto mantenere viva la tradizio-ne con la consueta festa. Piano piano un pò quà, un pò là, si sta riprendendo la tradizione del “batare marso”, ma i festeggiamenti in grande stile del “cao de ano” rimangono prerogativa di Via Zeminianella.Anima della festa è la famiglia Seli-ziato, con Gianni, Luigino e la moglie Monica, in testa. Appassionati promo-tori della festa ne sostengono anche il peso più grande mettendo a disposi-zione della gente della “stradea” e dei numerosissimi altri invitati, oltre che alcuni giorni di intenso lavoro, anche la loro casa. Ma è un lavoro corale di molti che si impegnano affinché tutto proceda per il meglio: il “rito” del “ba-

Tradizioni: “batare marso” in “cao de ano”

tare marso”, i falò (quest’anno si sono voluti fare 7 pire in onore di ogni città veneta), i fuochi d’artificio ed infine l’immancabile banchettata all’insegna delle tradizioni della cucina veneta. Tutto in semplicità ed in amicizia con lo spirito di comunità che il lavoro di squadra e la convivialità sanno tra-smettere.È impossibile ricordare tutti quanti hanno lavorato ma mi pare doveroso citare almeno Maurizio Ballan, Gian-carlo Bugin, Lucio Bevilacqua, Ennio Aramini e Renato Deliberali; non me ne abbiano coloro che non ho men-zionato. Chiudo col motto della festa. “Raise tante, rame ancora de pi, Tera una soea, quea Veneta”.

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Monica Daminato riceve il 2° premio

La chiesa di Sant’Angelo ricca di opere d’arte

aiuta a vivere la Pasqua

Per prepararsi al meglio alla Pasqua, la parrocchia di Sant’Angelo, duran-te la quaresima, offre un percorso di incontri dal tema: “Arte e Catechesi”. Il primo incontro ha avuto luogo ve-nerdì 27 febbraio nella cornice della chiesa parrocchiale e si è sviluppato attorno al tema della Passione di Cri-sto. Con curiosità per la novità dell’i-niziativa, i partecipanti hanno trovato posto sopra l’altare, dove si è subito creata un’atmosfera di attesa e di ri-flessione. Dopo una breve lettura delle Sacre Scritture, l’incontro è prosegui-to con un approfondimento artistico e culturale di alcune opere presenti sull’altare. Durante la serata sono sta-ti presentati tanti dettagli e aneddo-ti storici verificati per raccontare la realizzazione del paliotto marmoreo (datato 1780) e i simboli della Passio-ne di Cristo che su di esso sono stati rappresentati. Il 6 marzo è stato trattato “Il battesimo di Gesù” (opera del 2005). Nel prossi-mo incontro, che avrà luogo venerdì dalle ore 20.30, presso la Chiesa Par-rocchiale di Sant’Angelo: Il 13 marzo verrà presentato: “Il mi-racolo dei pani e pesci” (affresco del 1944).La Quaresima, tempo forte proposto dalla Chiesa per i cristiani, è un mo-mento che ci invita a riflettere e a com-piere un viaggio per capire noi stessi e chi ci è accanto.

“Arte e catechesi” è una proposta interessante a cui sono invitati tutti: un’alternativa valida per condividere la scoperta della bellezza dell’arte e del suo importante valore nella storia della cristianità. La Chiesa di Sant’Angelo offre gli spunti utili per un percorso intenso e ricco alla scoperta dell’arte e dei tanti simboli religiosi con cui nei secoli le rappresentazioni artistiche sono state arricchite.Un ringraziamento a Davide Cheru-bin per lo studio delle opere d’arte e a quanti si adoperano per la buona ri-uscita di questo interessante percorso formativo e di preghiera.

Elisa Carraro

Il particolare dell’Ultima cena, tela a sinistra del coro

A Santa Maria di Salala Befana fa divertire e unisce vari gruppi

Alla presenza del rappresentante della Camera del Commercio di Venezia che ha constatato la re-golarità dell’estrazione, il 10 gen-naio 2015 sono state sorteggiate le tre cartoline vincenti del Con-corso indetto dalla Farmacia del Graticolato. Il 1° Premio, un iPhone 6, è anda-to a Fernanda Miglioranza.Il 2° premio, un cofanetto salute e

benessere, è stato vinto da Moni-ca Daminato mentre il 3° premio, un Peluche Warmies, da Madre Vittorina Cinque.Tutti contenti i premiati e soprat-tutto era contentissima per la vin-cita Madre Vittorina, che metterà a disposizione il bellissimo Pelu-che vinto per tutti i bambini che frequentano la Scuola Materna Sacro Cuore di Veternigo.

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Madre Vittoria con il 3° premio

Qualche vecchio salese ci ha fatto no-tare come, nella presentazione della famiglia Gallo, non abbiamo messo in giusta luce anche la figura della pri-mogenita di Plinio, Virginia.Il nostro intento era quello di ricor-dare la figura pionieristica di Plinio che, col suo spirito di iniziativa e il suo lavoro senza mezzi in anni molto diffi-cili, è riuscito ad avviare una azienda ancor oggi attiva e che è parte di un pezzetto di storia di Santa Maria di

Sala.Nulla ci impedisce, però, di ricordare l’impegno di Virginia che col fratello Enzo (ancora bambino) e Luciano (lon-tano da casa a studiare), fin da giova-nissima ha attivamente collaborato con i genitori, assieme a tanti validi dipen-denti, alla gestione dell’attività in una fase di intenso lavoro e pieno sviluppo. Virginia ha lasciato l’azienda nel 62, Luciano, impegnato nel settore ammi-nistrativo, nel ‘93.

Per dovere di precisione sulla famiglia Gallo

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IL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONEal mercato domestico un’importanza strategica del Belpaese sia in termini culturali sia per essere luogo d’incon-tro di chi ama il vino, di chi lo produce, di chi lo beve, di chi lo vende, di chi ne parla e di chi se ne appassiona.Ecco allora che sabato e domenica il Castello di Stigliano è aperto al pub-blico “domestico”, mentre il lunedì è dedicato ai professionisti ed operatori del settore: un’occasione interessante per valutare pregiati vini presentati da esperti viticoltori, curati da professio-nali enologi e serviti con la bravura di esperti sommelier dell’Associazione A.I.S., offrendo un servizio davvero da intenditoriAllora non ci resta che prendere al bal-zo questa occasione per approfondire la conoscenza del vino con l’aiuto di professionisti che vogliono esprime-re nella trasparenza, nell’autenticità e nell’individualità quelle particolarità di

vini e di sapori espressione autentica del territo-

rio che li produ-ce.

Graziano Busatto

A qualche mese di distanza dall’evento “Sposi e non solo” il castello di Stiglia-no ospita un’altra prestigiosa esposi-zione. Questa volta l’obiettivo è rivolto all’enogastronomia. “Vini e non solo” è il tema che il vulcanico fotografo di Salzano, Vasco Muffato, aveva annun-ciato poco dopo l’evento di “Sposi e non solo” e che aveva ottenuto un successo oltre ogni rosea previsione. Vasco è stato di parola e assieme a Otel-lo Calzavara e Massimo Traverso, co-lonne portanti di queste proposte, con la complicità di Paolo Bertan, titolare del Castello di Stigliano, si apprestano a preparare, con dovizia di particolari, questa manifestazione che è attesa con grande interesse non solo dagli addetti ai lavori, ma anche da tutto il pubblico dal palato fine.Da tutta Italia sono stati selezionati 50 produttori di vini che esporranno le loro primizie e permetteranno ai visitatori la degustazione dei migliori vini d’Italia per scoprirne le più nascoste sfumature di sapori che saranno abbinati alla pregiata pasticceria e ad ottimi salumi e formaggi.La manifestazione si svilupperà in tre giorni, da saba-to 18 a lunedì 20 aprile, per offrire

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Dopo aver accolto i Babbi Natale, ar-rivati a bordo dell’APE Piaggio, ad-dobbata con luci colorate da Giuseppe Muffato, che hanno consegnato il Ca-lendario Parrocchiale 2015, e dopo il 2° giro per le vie di Veternigo delle Befane, rigorosamente tutte munite della scopa di faggina, sembra che il proverbio “l’e-pifania tutte le feste porta via” non sia appropriato per Veternigo.Infatti, Domenica 18 Gennaio la Piazza antistante la Chiesa era tutto un brulica-re di gente per i preparativi in vista della Festa di San Sebastiano, compatrono del Paese.Alle 8.00 si è aperto il mercato rionale con circa una trentina di bancarelle che hanno proposto i prodotti tipici loca-li. Alle 10.45 la Santa Messa, alla quale erano presenti la Polizia Municipale in gran uniforme, con a capo il coman-dante Aldo Pagin, e il Maestro d’Arte Giampietro Vanin che ha donato il bas-sorilievo raffigurante San Sebastiano

(vedi nella foto in alto a destra) La presenza di ben 8 Cavalieri di San Marco: il Presidente dell’Associazione Giuseppe Vianello, i nostri salesi, Ange-lo Pegoraro e Giampietro Vanin, Rober-to Penso, Franco Devidovic, Virginio e Giuseppe Boscaro, Gianni Conte hanno reso ancora più solenne la celebrazione.

Alle 11.45 alla presenza delle autorità si è inaugurata ufficilmente la Festa di San Sebastiano.Nel pomeriggio, alle 15.30, con la Chie-sa Arcipretale gremita si sono esibiti i Cori dei ragazzi “Shalom”, quello fem-minile “Manificat” diretto da Roberta Bortolozzo e quello Parrocchiale “San

Sebastiano”, diretto da Michele Scan-tamburlo, accompagnati all’organo da Stella Tambè: si è assisto ad un bel con-certo. Alla fine la corale San Sebastiano ha premiato con una targa Maria Berto, per il suo attaccamento e amore per il canto. Con un intrattenimento in Patro-nato si sono chiusi in “gloria” i festeg-giamenti, ma si sta già lavorando per il prossimo appuntamento.

Bertilla Ceccato

Per il patrono San Sebastianoaccorrono in molti al concerto

Nelle foto in alto al centro i fedeli al concerto e a destra il bassorilievo di Gianpietro Vanin. Qui sopra da sinistra il coro Shaloon, il coro S. Sebastiano e il coro Magnificat.

(B. C.) - Nella Sala Teatro Sandro Pertini si è svol-ta la Premiazione del Concorso d’Arte dal tema “l’Integrazione sociale: confronto, sapere … tol-leranza” organizzato dalla Consulta per le Pari Opportunità. La giuria, dopo avere esaminato le opere pervenute all’Ufficio Cultura, ha scelto come vincitrice quella dal titolo “Intolleranza” presentata dall’artista Loretta Zampieri, premia-ta per la forte interpretazione del tema: ”Intolle-ranza”, per l’originalità dell’inciso dei testi e per l’equilibrio costruttivo del dipinto legato a una particolare cromaticità. L’opera resterà esposta

nella Sala comunale e affiancherà l’opera “Come un’onda” di Matteo Pantano, vincitrice dell’edi-zione dello scorso anno.Ad arricchire la serata si è esibita l’Orchestra di Fiati del Veneto diretta dal maestro Enrico Ma-ria Bassan con la soprano Lucia Beltrame, che ha cantato alcune fra le più celebri cante tratte dalle opere di Giuseppe Verdi.Il concerto è terminato sulle note della famosis-sima “Sommertime” di George Gershwin che ha riscosso uno scrosciante e interminabile applau-so per la bella interpretazione degli esecutori.

Loretta Zampieri si è aggiudicata il Concorso d’arte

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Per consentire ai nostri lettori che ci seguono nelle tradizionali gite di potersi organizzare per tempo, pubblichiamo di seguito le date delle gite in via di preparazione per il 2015.

GITA DI PRIMAVERAMINICROCERA IN LAGUNA

E SUL FIUME STELLA31 maggio

Per la gita di primavera quest’an-no proponiamo una giornata alla scoperta della natura e della tra-dizione. Con la motonave Satur-no faremo un giro nella Laguna di Marano per poi risalire le foci del Fiume Stella (riserva naturale della Regione Friuli Venezia Giu-lia). Non mancherà una doverosa sosta ad un tradizionale Casone di pescatori per un ristoro con i sapori marinari locali ed un’ora di musica, folklore locale ed allegria. Finiremo la giornata a Marano, pittoresco paesino di pescatori, anticamente fortezza veneta.

GITA D’AUTUNNO – NEL CUORE PIÙ ANTICO E REMOTO DEL FRIULI

4 ottobre

Quando la natura cambia i suoi colori vorremmo andare con i no-stri lettori a San Giovanni D’An-

Questo il programma di massima delle Gite di “Gente Salese” per il 2015

tro, paesino nel cuore delle valli del Natisone, a pochi chilometri da Cividale, che ospita una parti-colare grotta naturale, sito stori-co prima difensivo e poi religioso. Una cavità così particolare non poteva non diventare oggetto di attenzione, di cura, di cultura. Gli ambienti più suggestivi, specie dal punto di vista paesaggistico, vengono sempre e ovunque de-dicati all’arcano e con l’avvento del cristianesimo a luogo di culto. Alla stessa regola sottostà anche la grotta di Antro, da tempo im-memorabile chiamata San Gio-

vanni d’Antro.La Grotta di San Giovanni d’An-tro, che si raggiunge con una lunga scalinata, racchiude nel complesso storico-monumentale e nel tortuoso percorso sotterra-neo una mirabile sintesi della sto-ria, dell’arte, della cultura e delle ricchezze naturali delle Valli del Natisone.Ovviamente nella giornata ci sarà anche il tempo per visitare qual-che altra bellezza del Collio Go-riziano, terra ricca di storia e di tradizioni contadine

GITA DI FINE ANNOLA MAGICA ATMOSFERA

NATALIZIA DEI BORGHI TRENTINI

8 dicembre

La consueta visita ai Mercatini di Natale quest’anno ci porterà a Rango nelle Dolomiti di Brenta, Trentino, nella zona delle Terme di Comano.Rango è il gioiello dell’altopiano del Bleggio. Salendo dalla valle questo piccolo borgo ad 800 mt di altezza compare all’improvviso, rustico e compatto, immerso in un silenzio quasi sacrale.Con le sue antiche dimore addos-sate le une alle altre e collegate da portici, androni e corti interne che a dicembre si accendono delle luci di natale e si impregnano dei profumi delle feste, il borgo sem-bra un abitato fortificato, perfet-tamente conservato nella sua ar-chitettura originaria che ha pochi eguali in Trentino.Da non perdere!

La motonave Saturno sul fiume Stella

Sul fiume Stella e nel cuore del Friuli

La Grotta di S. Giovanni D’Antro I mercatini di Rango

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Punto di arrivo della famosissima e frequentatissima pista ciclabi-le che parte da Dobbiaco - San Candido, da giugno a settembre, il suggestivo centro di Lienz é esclusivamente riservato ai pedo-ni, in modo che possano godersi una sosta in tutta tranquillità nel cuore della città nelle Dolomiti di Lienz.Da Lienz si sale ad Obertilliach, uno dei paesi più suggestivi dell’arco alpino a 1,450 mt. s.l.m. posto sotto tutela monumenta-le. Obertilliach è un luogo ideale per chi intende trascorrere le sue vacanze all’insegna dello sport e della distensione, oppure sempli-cemente passeggiare e respirare salubre aria alpina.

Il 5 luglio avremo la possibilità di assistere/partecipare alla solen-ne processione in onore di St. Ulrich, patrono del paese. La pro-cessione di Obertilliach (come le moltissime del Titrolo e Carinzia)

In programma anche Gite straordinarie di “Gente Salese” per il 2015

In luglio due giorni: da Cortina a Obertilliachè uno spettacolo di folklore e colo-ri, caratterizzata dalla partecipa-zione della banda musicale e dei Landesschutzen con i loro vario-pinti costumi tradizionali.Non lontano da Obertilliach, c’è Maria Luggau - piccolo centro della Carinzia sorto attorno al santuario mariano gestito dai pa-dri Serviti. Il Santuario è meta di numerosi visitatori e pellegrinag-gi che arrivano anche dalla Car-nia e dal Comelico. Viaggio molto interessante so-prattutto dal punto di vista na-turalistico e paesaggistico, però condizionato dalla quota di Ober-tilliach che va dai 1450 mt.s.l.m. del paese ai 2070 di Conny Alm, raggiungibile in funivia, dove è previsto il pranzo di domenica 5 luglio.

L’Expo 2015 Milano è una ma-nifestazione Universale, un pro-getto con caratteristiche assolu-tamente innovative: non è una fiera e non ha natura commer-ciale.L’Expo Milano 2015 ha per tema: “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”.Tutto all’interno di Expo Milano 2015 segue il tema con l’urgenza di analizzare, descrivere e con-

frontarsi sulla produzione del cibo nella storia dell’uomo. Lavorare sul tema “Nutrire il pianeta, ener-gia per la vita” è fondamentale sia per valorizzare le tradizioni cul-turali legate al cibo, sia per ricer-care nuove forme di applicazione della tecnologia per la produzione di cibo nel rispetto del Pianeta e dell’interazione tra i popoli.Abbiamo programmato due gior-ni nella prima settimana di settem-

EXPO MILANO - PER CAPIRE COME NUTRIRE LA TERRA

Due immagini di S. Candido: il centro e l’interno della chiesa di S. Michele

Obertilliach Obertilliach: la processione in onore di S. Ulrich, patrono del paese

bre. Viaggio ancora in preparazio-ne.Queste indicazioni sono di massi-ma. Per motivi di forza maggiore destinazioni e date potrebbero su-bire delle variazioni. Tuttavia, ogni gita sarà a suo tempo dettagliata-mente illustrata con le precise in-dicazioni delle date. Le gite in Au-stria e all’Expo di Milano potranno essere effettuate se ci sono almeno 40 e non più di 50 partecipanti.

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IL LINGUAGGIO DEI FILM PER CAPIRE IL “DIO CHE PARLA”12

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Un modo nuovo per vivere la Quaresima? Come? Attraverso la visione dei film.“La quaresima è tempo di ricerca, di ascolto, tempo di contempla-zione e preghiera” ha esordito il parroco di Robegano, don Filip-po Facchin, nel presentare il pro-gramma dei film per la quaresima al cinema oratorio di Robegano. “In questo cammino come cri-stiani proviamo ad avventurarci sulle strade della ricerca del “Dio che Parla” per scoprire come ogni vicenda dell’esistenza umana è ri-empita da un Dio che conduce le pieghe della storia, operando con-temporaneamente per il bene e la salvezza delle anime”.Con il linguaggio del cinema si è cercato di accostare la parola di un “Dio che parla” ad alcuni film. Dopo “Gifted Hands”, “Giuseppe il re dei sogni” e “Exodus dei e re”, martedì 10 e giovedi 12 verrà pro-iettato il film “The Miracle Maker, la storia di Gesù”.La rassegna, con ingresso a 3 euro interi e 2 euro ridotti (chi ha la tes-sera Noi), proseguirà martedì 17 e giovedì 19 marzo, alle ore 20.30, con il film di Pasquale Scimeca, “BIAGIO”. Il film interessante, anche perchè non proiettato nel-le grandi sale, che narra la storia

Vivere la Quaresimagustando film preziosi

di Biagio Conte che, a Palermo, gestisce la comunità più nume-rosa del sud Italia, dove trovano accoglienza 1.500 persone. Viene presentato questo uomo, il suo percorso di vita, le sue scelte radi-cali e rivoluzionarie che ne hanno fatto una persona al servizio del prossimo. Biagio nasce in una fa-miglia benestante e a 25 anni de-cide di lasciare la sua famiglia e il suo lavoro per donarsi totalmente ai poveri. Dapprima va a vivere solo, come eremita, per ritrovare armonia con se stesso e la natura. Dopo un viaggio fino ad Assisi, ritorna a Palermo e si ferma alla stazione, dove vive e assiste bar-boni, alcolisti, giovani sbandati, stranieri, prostitute, dando loro

dignità e speranza. Questi suoi “fratelli e sorelle” diventano sem-pre più numerosi e la stazione di Palermo non riesce ad accoglierli tutti, così occupa l’ex disinfettato-io, dove fonda la Missione di Spe-ranza e Carità. Martedì 24 e giovedì 26, alle 20.30, verrà proposto il film “Terra di Maria” del regista spagnolo Juan Manuel Cotelo. È un film prezioso perchè presenta una riflessione sulla verità e sulla bellezza della fede cristiana, invitando alla pre-ghiera intima, senza limitarsi a te-orizzazioni o circostanze casuali. Il film mescola finzione e realtà, proponendo allo spettatore un’in-dagine attuale e coraggiosa sulle conseguenze che porta nelle no-

stre vite il rifiutare Dio... e di come Lui possa tornare ad essere al cen-tro del nostro cuore.Martedì 31 marzo, alle 20.30, verrà proiettato il film, tutto vicentino, “Nei miei sogni” di Matteo Pau-letto, presentato al Festival Biblico di Vicenza. Sarà presente lo stes-so regista e un attore che rispon-deranno alle domande dei cinofili.Lo spunto di partenza è quello del-la crisi economica che, da qualche anno, attanaglia anche il nostro Veneto. Gabriele, manager di suc-cesso e all’apparenza sicuro di sé, si ritrova da un giorno all’altro a spasso, senza lavoro e abbando-nato anche dagli affetti più cari. Tutto questo lo porterà a compiere un cammino di profonda trasfor-mazione interiore che gli permet-terà di riappropriarsi della vita in modo diverso.Per meglio meditare il calvario di Cristo verrà proiettato venerdì 3 marzo, alle ore 18.00, con ingres-so gratuito il film “La passione di Cristo” di Mel Gibson che narra le ultime dodici ore della vita di Gesù.Un modo diverso per “arrivare al nostro cuore e farci gustare la gio-ia di un Dio che parla annuncian-do il Cristo, il Risorto dai morti”.

Graziano Busatto

Un’immagine tratta dal film “Biagio” di Pasquale Scimeca

Un’immagine tratta dal film “Terra di Maria” di Juan Manuel Cotelo Un’immagine tratta dal film “Nei miei sogni” di Matteo Pauletto

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È ufficiale: il traguardo volante a S. Maria di Sala sarà valido per l’Intergiro con punteggio per la maglia ciclamino durante il pas-saggio del Giro d’Italia previsto per venerdì 22 maggio in occasio-ne della 13. tappa, la Montecchio-Jesolo di 130 km. La conferma della notizia sta in-teressando i numerosi appassio-nati dello sport del pedale che si stanno preparando all’attesissimo evento. Santa Maria di Sala è uno tra quei comuni che maggior-mente hanno dato i natali a pro-fessionisti delle due ruote. Per l’occasione, nei pressi del Co-mune saranno allestite tribune che ospiteranno gli studenti delle scuole del comprensorio ai quali saranno consegnati magliette e cappellini rosa che rappresenta-no il simbolo del Giro. Nella stes-sa zona è prevista la sosta delle 80 auto appartenenti alla carovana e saranno offerti cestini di cilie-

gie. In quella circostanza saranno premiati Mauro Vegni e Stefano Allocchio, rispettivamente di-rettore e vicedirettore del Giro. A Sant’Angelo di Sala (90.°. km, dove inizieranno le riprese televi-sive di tappa), nei pressi del mo-

Il 22 Maggio traguardo volantedel Giro d’Italia a S. Maria di Sala

numento dedicato ai grandi cam-pioni Toni Bevilacqua e a Mario Vallotto, sosteranno i piccoli cicli-sti delle società veneziane in sella alle bici che indosseranno le ma-gliette ed i cappellini rosa (oltre 600) commissionati dall’appassio-

nato imprenditore salese Bruno Carraro. Con loro i rappresentanti delle Glorie del Ciclismo Triveneto guidate da Simone Fraccaro, Ma-rio Beccia, Alessandra Cappellot-to ed Italo Bevilacqua. Il giorno prima dovrebbe essere presentato il libro del giornalista e cittadino onorario Salese Claudio Gregori, dedicato al mitico Eddy Merckx il “cannibale”. Con l’organizzazione del Giro è confermato il traguardo volante valido per il punteggio della ma-glia ciclamino ovvero l’Intergiro. Nell’occasione saranno presenti alcuni ex ciclisti del comprenso-rio come Attilio Benfatto, Endrio Leoni, Roberto Pagnin, nella caro-vana presenti e sicuri protagonisti i grandi campioni del passato con gli iridati: Moser, Adorni, Fon-driest, Bettini, Motta, sarà una fe-sta delle due ruote.

Luciano Martellozzo

Il Maestro Renzo Paganin, fonda-tore nel 1988 dell’ Associazione Sportiva Dilettantistica “CENTRO KARATE INTERSTILE“, già cintu-ra nera 6°Dan dal 2005 conferito-gli dal Presidente della Federazio-ne Italiana di Karate F.I.J.L.K.A.M. Dott. Matteo Pellicone per “Motu proprio”, domenica 1° febbraio 2015, la Commissione Naziona-le Libertas Karate, a Mirano per mano del responsabile Regionale del Karate il M° Paolo Bonora e del Presidente della Libertas Re-gionale Boscaro Lorenzo, ha con-ferito il diploma con il grado di cintura nera 7° Dan di karate, per “Motu Proprio“ tra i più alti gradi

di Karate, per la “pluridecennale emeritoria opera svolta in favore del Karate Italiano e in considera-zione delle tante e particolari be-nemerenze acquisite attraverso ilsempre e costante impegno dimo-strato per lo sviluppo tecnico e la diffusione della nostra disciplina“.Il M° Renzo Paganin ha iniziato a praticare Karate nel 1973 con lo stile “GOJU “americano del Ma-estro fondatore Peter Urban fino al 1975. Dopodiché ha praticato lo stile “Shotokan“ del M° Hiroshi Shirai fino al1988, anno in cui ha fondato il Centro Karate Intersti-le a Santa Maria di Sala (VE); da quell’anno pratica lo stile “Shito

Ryu” con il M° Miki Minobu Ai-kido e di Judo. Il Maestro Renzo Paganin è attualmente Ufficiale di Gara Nazionale e dal 2010 ha ac-quisito il 3° livello di M.G.A., il più alto livello del Metodo Globale di Autodifesa. Si può dire che è una vita trascor-sa tra palestre e palazzetti, a volte con sacrifici, ma anche con molte gratificazioni da parte dei propri atleti.

Importanti riconoscimenti per il M° PaganinPer il terzo anno consecutivo, do-menica 22 marzo 2015, dalle ore 9.00, presso il palagraticolato di Caltana di Santa Maria di Sala si terrà il ”Gran Premio interre-gionale giovanile di karate” per la fascia di età dai 6 agli 11 anni (bambini e bambine).Si prevede un’affluenza di 350 gio-vani karateki.La bellissima manifestazione è organizzata dal Centro Karate Interstile in collaborazione con il Comune di Santa Maria di Sala e l’Ente di Promozione Regionale Libertas.Una manifestazione da non perde-re con ingresso libero.

Il 22 Marzo a Caltana il Gran Premio di Karate

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www.associazionelesina.org - mail: info@associazione lesina.org

Libera associazione per i rapporti italo - croati

Dovevo affrontare un viaggio impegna-tivo verso Chanthaburi, il capoluogo della regione sud-est della Tailandia. La chiamano Città della Luna, forse perché è bellissima di notte, con i suoi vicoli, lun-go il fiume Trim Nam, pieni dei ricordi delle invasioni cinesi, vietnamite e fran-cesi, con le shophouse sulle rive e i templi cinesi presenti un po’ ovunque. L’indomani, più a nord, sulla collina di Khao Phloi Waen, “Il Monte dell’anello di Zaffiro”, vicino alle vecchie miniere utilizzate in passato per l’estrazione delle pietre preziose, avrei incontrato uno dei più importanti fornitori della zona.Prima che il sole calasse, chiesi a un cin-galese di accompagnarmi al Parco di King Taksin. Avevo bisogno di stare in mezzo al verde e vedere i bambini che giocavano, ma lungo la strada venni fer-mato da un vietnamita che mi invitò a visitare il suo ristorante, da un cinese e anche da un cambogiano. Ma io scelsi il “Chanthorn Phochana” e ordinai papaya fritta, del pesce, un buon vino mangosta-no, pane vietnamita e i famosi “noodles” di Chanthaburi con le patatine fritte.Fu in quel ristorante che vidi due bellissi-mi granati. Erano incastonati in uno scu-do e sull’impugnatura di una spada ap-pesi al muro. Trovarli su delle armi non mi era sembrato affatto strano, perché sapevo che in passato il granato era con-siderata la “pietra degli eroi”, dedicata solo a coloro che erano capaci di soppor-tare prove durissime e dimostrare il loro coraggio. Questa gemma ha sì allo stato grezzo un aspetto opaco, quasi insigni-ficante, ma non appena viene lavorata diventa luminosa e bellissima. Per questo rappresenta una metafora della trasfor-mazione e della crescita dell’individuo. “Sono bellissimi quei granati” dissi al ca-meriere.“Sì, lo sono davvero. Ma non sono solo belli. Hanno anche un potere immenso.”“Certo, venivano usati dai guerrieri!” ri-sposi.Il cameriere sorrise, mi mise una mano sulla spalla e disse: “Beh, questo è quel-

lo che agli uomini piace ricordare. Ma il granato è molto di più”.Quell’uomo mi disse che era la pietra della salute perché rafforza il sistema im-munitario, migliora la circolazione e ri-vitalizza il sistema riproduttivo sessuale. Aiuta a guarire dalle ferite, ed è la pietra più adatta nei momenti di depressione. Inoltre aumenta il coraggio e permette di uscire dalle situazione più difficili.Mi disse anche che è la pietra della pro-messa. Rafforza lo spirito di devozione, promuove la fiducia in sé stessi, la forza di volontà e la gioia di vivere, portando a considerare gli ostacoli come oppor-tunità per crescere ed essere felici e non come tranelli messi sul nostro cammino per farci desistere.Infine mi disse che aiuta a “vedere” nuo-ve prospettive e a realizzare le proprie idee. Fu così che scoprii che questa pietra aveva davvero un potere grandissimo, perché quell’uomo non era un semplice cameriere. Da lavapiatti, con dedizione e sacrificio, era riuscito a realizzare il suo sogno e diventare il padrone di quel ri-storante. “La bellezza è la forza, il sorriso è la spa-da” mi disse prima di congedarsi e spa-rire in cucina.Possiamo affrontare qualsiasi impresa, purché lo si faccia con il sorriso e oggi, quasi nove anni dopo quel viaggio, rie-sco finalmente a dare un senso alla sue parole, nell’ennesima prova che la vita è una continua incredibile lezione.

a cura di Luca Novello

IL GRANATO: LA

PIETRA DEGLI EROI

SUI SEDILI POSTERIORI

INDOSSARE LE CINTURE a cura di Mario Garippo

Si dice che nel caso di un incidente in auto, i sedili posteriori siano più sicuri e quindi non è così indispensabile allaccia-re le cinture di sicurezza. E’ una clamo-rosa falsità, della quale secondo un’in-dagine, 84 automobilisti su cento sono convinti. Molti ignorano che allacciare le cinture è prima di tutto un obbligo art. 172 del C. d. S.Tanto per incominciare, in caso di inci-dente il passeggero sul sedile posteriore che non indossa la cintura, riporta ferite almeno due volte a quelle del passeggero che è protetto dal sistema di sicurezza. In casi di impatto, infatti, facciamo a una velocità di circa 65 km/h viene proiettato in avanti, sviluppando una forza di quasi 30 mila Newton, centinaia di volte più di quanto le sue braccia potrebbero sop-portare in un eventuale disperato tenta-tivo di aggrapparsi ai sedili.Il passeggero centrale spesso si trasfor-ma in un proiettile lanciato contro il parabrezza e viene sbalzato fuori dall’a-bitacolo; sul totale delle morti dovute a incidenti stradali, una su cinque avviene proprio in questo modo.Un’altra “credenza popolare” sostiene che allacciare le cinture sia utile solo quando si viaggia a velocità elevate. Lo testimonia una ricerca dell’ Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale secondo cui le percentuali di chi indossa in autostrada (fino al 90% davanti, circa 20-30% dietro) scende di molto quando si tratta di spostarsi in città(rispettivamente al 70% e al 5%).

Un comportamento insensato, perché è proprio negli incidenti che avvengono a velocità comprese tra i 40 e i 50 km/h che le cinture dimostrano di fare più la differenza.Se tutto questo non fosse ancora abba-stanza per far cambiare idea agli “irridu-cibili”, esistono un paio di argomenti utili per chi volesse convincere i passeggeri a rispettare le regole: (l’Associazione na-zionale per le imprese assicuratrici), se-condo la quale in Italia la polizza auto co-sta in media 231 euro in più che nel resto d’Europa(Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) a causa dei nostri com-portamenti pericolosi, tra i quali figura proprio lo scarso impiego delle cinture posteriori.Il secondo spunto invece proviene dalla Corte di Cassazione che, con varie sen-tenze, ha stabilito che in caso di incidente mortale, di omicidio colposo o di lesioni colpose, le responsabilità sono a carico del conducente, anche se il passeggero è maggiorenne.Per questo, chi guida è “obbligato, in base alle regole della comune diligenza e prudenza, a esigere che il passeggero indossi le cinture”. E se quest’ultimo si ostinasse a non indossarle, il conducente è “tenuto” a rifiutarne il trasporto.Insomma, abituiamoci all’idea di allac-ciare le cinture anche quando siamo sui sedili di dietro: viaggeremo più sicuri, risparmieremo qualche euro e di sicuro non rischieremo che qualcuno ci lasci a piedi.

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15years

Il 28 febbraio 2015 Sofia Bertolin ha festeggiato il suo primo com-pleanno! Tanti auguri da mamma Katia, dal papà Andrea, dai nonni, dagli zii e dai cuginetti.

L’8 febbraio 2015 Saccon Emilia ha compiuto 91 anni. Tanti augu-ri dalle figlie, dai figli, dai generi, dalle nuore e dai nipoti.

Tanti auguri alla dolce Ginevra Montin che il 10 Dicembre ha compiuto 7 anni e a Lucrezia, che ha compiuto 3 anni il 5 marzo, dalla mamma, dal papà, dai nonni, dagli zii e dai cugini.

Il 29 marzo 2015 compie 9 anni Sofia Zimolo. Tanti auguri di buon compleanno da parte del papa’ Gabriele, dalla mamma Manuela e dalla sorellina Gioia.Si uniscono i nonni Fiorella e Ro-berto, Lucia e Franco.

Zoe Nide Bolzonella annuncia con letizia la nascita della sorella Dafne il 9 Novembre 2014. Gioi-sco la mamma Giulia, il papà Da-miano, i nonni, gli zii e i parenti.

Il giorno 25 febbraio 2015 ha fe-steggiato i suoi 80 anni Toniolo Delfina, per tutti Bianca. Tantis-simi auguri di buon compleanno dalle figlie Donatella, Nadia, Mari-sa, Bruna e Danila, dai generi, dai sette nipoti e dalle due pronipoti.

Benvenuto a Joele Casarin di S. Angelo che il 18 gennaio, con la sua nascita, ha rallegrato i suoi genitori Luca e Giada e tutti i fa-miliari.

Il 26 gennaio Filippo Bertoldo ha spento la sua quarta candelina! Tantissimi auguri da papà Marco, mamma Silvia, nonni, parenti e amici.

Il 2 gennaio è nata Leone Maelle. “È la gioia più grande che potes-simo desiderare” hanno detto la mamma e il papà che da queste pagine di “Gente Salese” augura-no alla figlia tanta felicità.

Il 27 gennaio Tommaso ha com-piuto 3 anni ed è stato festeggiato dalla mamma, dal papà e dai fra-telli Giada e Matteo

Il 1 marzo 2015 i gemellini Alice e Lorenzo Rigon hanno spento la 2° candelina. Auguri da mamma Erika, papà Federico, dai nonni Francesco e Margherita e da zia Elena.

Il 16 febbraio nonna Rosina Gi-rotto detta “Ofelia” ha compiuto 100 anni. I migliori auguri dal fi-glio Renzo, dalla nuora Elide, dai

nipoti Alessandro, Enrico, Silvia, Chiara e dalle nipotine Beatrice e Benedetta. “Nonna ti vogliamo un mondo di bene!”

Rosina Girotto detta “Ofelia”ha festeggiato i cento anni

Per inserzioni nella rubrica Jears basta inviare una foto con un breve testo all’indirizzo mail [email protected]. Saranno pubblica-ti gratuitamente nel primo numero

utile. Gente Salese da oltre trent’anni viene gratuitamente recapitata a tutte le famiglie del Comune grazie al con-tributo finanziario degli inserzionisti. Per questo invitiamo i nostri lettori

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Page 16: Gs febbraio 2015

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SIAMO PRESENTI NEI MERCATI DI:lunedì: Mirano (Ve) - Mogliano (Tv)martedì: Pianiga (Ve) - Marghera (Ve)mercoledì: Maerne (Ve) - Mestre (Ve)giovedì: Noale (Ve) venerdì: Martellago (Ve) - Mestre (Ve)sabato: Fiesso d’Artico (Ve) - Vedelago (Tv)domenica: Camisano Vicentino (Vi)

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IN RICORDO DELLA MAESTRA ZULIAN

ORARI: Lunedì: 15.30 -19.30Da martedì a venerdì: 9.30-12.30 e 15.30 -19.30

Sabato: 9.30-13.00 e 15.30 -20.00Domenica (fino al 31 dicembre 2014): 10.00 - 13.00 e 15.30 -19.30

Cara maestra Elena Zulian, vor-remmo ringraziarti per il tuo inse-gnamento, per il tempo che ci hai dedicato, per la tua pazienza e la tua costanza. Ti scriviamo per ricordare gli anni in cui tu, cara maestra, ti sei impegnata a farci capire l’impor-tanza dello studio. Con te abbiamo deciso di ritrovarci dopo tanti anni, per un saluto e una chiaccherata tra vecchi amici. Abbiamo trascor-so una serata ricordando quei mo-menti: i nostri primi giorni di scuola e il tempo trascorso con te. È stata una serata importante che meritava di essere ripetuta. Purtroppo non ne abbiamo avuto il tempo. Dopo solo 15 giorni la notizia della tua mor-te ci ha colti tutti di sorpresa. Così abbiamo deciso di darti un ultimo saluto scrivendolo “senza troppo

dilungarci e andando subito al pun-to”, proprio come ci insegnavi tu. “Ciao cara maestra, ogni momen-to trascorso insieme a te rimarrà un bellissimo ricordo nella nostra mente e nei nostri cuori”.

Alunni di Caselle, Classe 1974

L’Associazione Lesina orga-nizza il 2° Corso base e Primo Corso intermedio di lingua e letteratura croata.I corsi, riconosciuti e patroci-nati dal Consolato Generale di Croazia, si terranno in 16 le-zioni, in orario serale, a partire dal mese di Settembre 2015 a S. Maria di Sala.Possono partecipare ai corsi massimo di 10 persone.Al termine dei corsi (con esa-me finale con docente inviato dal Consolato) verrà rilasciato un attestato di partecipazione.Per informazioni e prenotazio-ni scrivere a: [email protected]. 339 8192638

Il 24 Gennaio 2015 si è spenta Alice Dalle Fratte, Pierina, com’era cono-sciuta da tutti. Rimasta vedova a 53 anni, ha dovuto affrontare il carico di una famiglia di quattro figli. Ha trovato lavoro come collaboratrice domestica presso una famiglia del luogo dove si è fatta apprezzare non solo per la sua affi-dabilità, ma anche per l’amore con il quale svolgeva il suo compito, tanto da stabilire un rapporto di affettuosi-tà con i componenti della famiglia per cui lavorava. Come mamma la sua grande, inten-

sa, attenzione è sempre stata orien-tata al bene dei suoi figli e delle loro famiglie, con uno sguardo partico-lare per chi riteneva più bisognoso delle sue cure. Pierina si è sempre dimostrata sen-sibile anche verso il prossimo. Per tanti anni ha curato la chiesetta che ricorda le vittime dello scoppio di Treponti, tenendola pulita e in ordi-ne. Una vita esemplare. La massiccia partecipazione al fune-rale, ne è un chiaro riconoscimento del bene che ha saputo infondere.

P.B.

Pierina, una vita esemplare

Associazione Lesinaorganizza

il Secondo corso di lingua Croata