Gs settembre 2014

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Stigliano - Praga scambi culturali 9 10 4 Insofferenza per il degrado ambientale Ala Salese risponde alle accuse GENTE SALESE N° 08 - ANNO XXXI - SETTEMBRE 2014 GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE n. 8 SETTEMBRE 2014 Un castello per sognare un matrimonio da favola

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Stigliano - Pragascambi culturali

9 104 Insofferenza per il degrado ambientale

Ala Salese rispondealle accuse

GENTESALESE

N° 08 - ANNO XXXI - SETTEMBRE 2014GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE

n. 8SETTEMBRE

2014

Un castello per sognareun matrimonio da favola

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intro.2

Il 18 settembre, come oramai noto, la Scozia ha tenuto il suo referen-dum chiesto dall’agguerrito movi-mento separatista che da anni per-segue il divorzio dal Regno Unito. Hanno vinto i no. Fortunatamente per la Scozia, l’Inghilterra e l’Euro-pa tutta. Tuttavia è stata una lezione di democrazia diretta che il Regno Unito ha dato al Mondo. Una ana-loga istanza di referendum avanzata da un composito cartello di movi-menti separatisti veneti è stata, in-vece, prima ostacolata in Regione ed ora, ottenuta finalmente la legge regionale, dal Governo centrale. È fuori dubbio che la richiesta di refe-rendum sia storicamente, giuridica-mente e politicamente ragionevole e legittima. Perché allora non fare esprimere il popolo con un esercizio di democrazia diretta? Paura? Mio-pia politica?Io credo che il Veneto (che, nono-stante il suo peso economico e de-mografico, politicamente ha sempre contato molto poco) sia stato porta-to dall’Italia e con l’Italia al disastro ma credo anche che adesso senza l’Italia andrebbe incontro ad una ca-tastrofe ancora peggiore. Emotivamente, con le ragioni del cuore, direi si, sottraiamoci a questo abbraccio soffocante di una matri-

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Basta un temporaleper mettere in pressione

la rete di drenaggioe in allarme gli abitanti

gna ingorda, iniqua, impostaci e sempre poco amata. Ma razional-mente, ripeto, mi vien da temere che un salto al buio sarebbe una disgrazia ancora peggiore. Pensate all’impatto della nuova moneta sui mercati finanziari mondiali, alle re-lazioni internazionali, alla rinegozia-zione del nostro stare in Europa ecc.Io credo che sarebbe più realistico, semplice e utile perseguire la tra-sformazione dell’Italia in uno stato federale come la Germania com-posto da cinque/sei macro regioni ognuna costituita da popoli con storia, cultura, economia e territori affini.Uniti e in Europa, ci si risolleva e si torna a vincere le grandi sfide del mondo globalizzato; divisi perde-rebbero sia il Veneto che l’Italia.A questo punto, però, bisogna te-nere il referendum senza indugi; il popolo veneto deve poter esprimer-si in piena autonomia e libertà. Re-alisticamente non sarà indipenden-za, ma un bella performance dei sì darebbe una forte scossa ai partiti ed al governo romano per indurli ad intraprendere, finalmente, un serio ed effettivo processo di decentra-mento e di autonomia reale come si spera possa succedere per la Scozia.

Giovanni Vanzetto

É bastato un temporale notturno, la notte di martedì 9 settembre, per mettere in pressione la rete di drenaggio idraulico comunale ed in apprensione gli abitanti dei quartieri di Caltana e Sant’An-gelo, vittime delle ultime recenti esondazioni. Fortunatamente non si lamentano danni, ma l’evento è premonitore di una situazione che, nonostante gli interventi sui maggiori fossati avviati fin dal 2011-12 dalla giunta Bertoldo, rimane sempre precaria e poten-zialmente ancora pericolosa.Di nuovo c’è un fatto preoccu-pante, un nuovo campanello d’al-larme: per la terza volta è anda-to in leggera sofferenza il nuovo quartiere “Palmira” racchiuso fra il Viale delle Rimembranze e Via Marconi, Via Gaffarello. Nulla di particolarmente grave, ma sintomatico di una situazio-ne di precario equilibrio idrauli-co che potrebbe collassare da un temporale all’altro.In effetti il nuovo quartiere è cir-condato da fossati che tali sono solo di nome. Di fatto sia quelli sul

centralissimo Viale delle Rimem-branza, sia quelli su Via Marconi sono pressoché interrati e non più in grado di garantire un regolare drenaggio delle acque piovane verso il bacino del Muson.In effetti tutto il centro del Capo-luogo necessiterebbe di un radi-cale intervento di risanamento, come nei programmi Lista Salese, ci dice Paolo Bertoldo, non solo sui già citati assi viari ma anche su tutta via Roma e sulla peschie-ra di Villa Farsetti le cui acque sta-gnanti ed imputridite continuano a dare uno spettacolo di generale incuria e precarietà igenico-sani-taria.E non è un problema di risorse. Soldi ce ne sono e tanti per altre cose che più interessano, è solo un problema di sensibilità e di pri-orità.

Problema idraulico

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Il castello di Stigliano verrà vestito a festa per sedurre con le sue bel-lezze e la sua dimora storica risa-lente al XII-XIII sec., tutte le coppie di sposi che sognano un matrimo-nio da favola in un autentico castel-lo medievale. Diciamocelo: qual è quella donna che, almeno una volta, non ha sognato un matrimonio da favola, in un autentico castello d’e-poca, ricco di fascino e di storia? La risposta è sicuramente “tutte”.E allora per tre giorni, grazie agli intenti di commercianti quali Otello Calzavara, Vasco Muffato e Clau-dio Gambato e alla disponibilità di Paolo Bertan, titolare del Castello di Stigliano che, accogliendo l’im-portanza di questo evento per il territorio, ha dato la disponibilità in questo contesto esclusivo, tra storia e cultura, tra tradizione ed elegan-za, si terrà la mostra nel Castello di Stigliano. L’8 e il 9 novembre 2014, dalle ore 10.00 alle ore 21.00 e lunedì 10 con la Grande sfilata di moda, verrà presentata la 2ª edizione di “Spo-si e non solo…”, un evento con ingresso gratuito che consente un’esposizione in grande stile, con la selezione delle migliori aziende racchiuse nel triangolo tra Vene-zia, Padova e Treviso, di dedicare le

proprie offerte alle nozze. Gli sposi troveranno spunti, consigli, idee, soluzioni per il loro matrimonio.La Mostra Temporanea, allestita nelle sale interne, consentirà, in un romantico viaggio, una carrel-lata delle migliori proposte per-ché il matrimonio sia espressione di colori, di fragranze, di profumi, di tessuti, di servizi, di qualità, di eleganza, di professionalità che ri-

Un castello per sognareun matrimonio da favola

specchino lo charme e il fascino de-gli innamorati.Quindi non mancheranno angoli dedicati alle foto, ai video, alle bom-boniere, agli abiti per lei (scoprite qui le tendenze per il 2015) ideati da atelier leader della creazione e pro-duzione di abiti da sposa e da spo-so. Tutti i vestiti vengono realizzati grazie alla maestria e alla professio-nalità di sarti che finiscono ancora oggi gli abiti a mano con collezioni ad alto contenuto artistico ispirati all’Alta Moda italiana ed interna-zionale. L’esposizione di Stigliano di S. Maria di Sala può contare su oltre 50 espositori a cui chiedere consigli, consulenze e confrontarne i prezzi. Chiedete aiuto ai parruc-chieri e ai truccatori, tutti profes-sionisti con anni di esperienza che vi daranno consigli utili per essere irresistibili il grande giorno. Ci saranno poi stanze delle wed-ding planner, quelle dedicati alle liste nozze e quelle di azien-de che si occupano di casa, dei vostri viaggi e per realizzare il vostro nido a regola d’arte. Potete visitare la mostra facendovi

accompagnare dai vostri testimoni di nozze o dalle vostre amiche del cuore, ma anche dai vostri familia-ri e amici: la goia sarà veramente grande.Inutile dire che la curiosità è don-na. È un appuntamento imperdibile per tutti e sarebbe così bello poter sognare insieme con queste belle proposte.

Graziano Busatto

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Dopo mesi, grazie alla sagra della Nativi-tà, finalmente si è provveduto a sistemare un po’ il centro del Capoluogo ed il quar-tiere a nord di Villa Farsetti.Oltre al fatto che ci sia voluta la sagra per-ché qualche cosa si muovesse, bisogna anche lamentare il pressapochismo con cui sono state effettuate le manutenzioni. Un osservatore attento può intravvedere, al di là di una pulizia di facciata, tutte le magagne del centro del Capoluogo.Via Roma è sempre tenuta in uno stato di quasi abbandono con la peschiera che circonda e fa da recinto alla Villa ridot-ta ad una pozzanghera di putrida acqua stagnante (è come aver confezionato una bella bomboniera con una cartaccia unta di salame). Anche l’alta mura che chiude il lato nord versa in un totale stato di trascuratezza con la vegetazione fuori controllo. I vialetti inghiaiati del parco antistante la Villa sono infestati dall’erba dei prati; non parliamo, poi, dello stato dell’ingres-so affacciato sul Viale delle Rimembran-ze.Il pretenzioso centrale Viale dei Carpi-ni (ripulito dopo mesi solo in occasione della sagra), da mesi presenta una slab-bratura sul marciapiede est che sta com-promettendo anche la pavimentazione e la rustica staccionata, che lo fiancheggia e lo delimita sul lato est, è in uno stato fatiscente.Il Campo Scuola di educazione stradale non è utilizzato poicgè l’erba viene falcia-ta molto saltuariamente.Gente Salese da anni denuncia l’inade-guatezza degli interventi sul territorio (a parte ovviamente la zona del Municipio e in parte Villa Farsetti) ma purtroppo i risultati sono quelli che sono e le scuse della poca disponibilità finanziaria ormai non imbambolano più nessuno.

L’insofferenza per il degrado ambientaledel centro

Sul Viale dei Carpini, a nord di Villa Farsetti, si affaccia uno dei due nuovi edifici dell’ATER. Il bell’edificio stile caserma si compone di una doz-zina circa di appartamenti di cui solo due occu-pati. Sul Viale dei Carpini sono allineati i giardi-ni di pertinenza del condominio e delle singole unità abitative che, a parte quelli delle due unità occupate, si presentano in uno stato di totale ab-bandono e di degrado. L’erba non viene tagliata chissà da quanto tempo, tanto che ha raggiunto e superato l’altezza delle recinzione. Certamente non è un bel biglietto da visita per il centralissi-mo quartiere, la Villa e tutto il Comune.L’amministrazione ci dirà che non è di sua com-petenza poiché si tratta di proprietà non comu-nale, ma ci viene da dire che quando ha voluto non si è fatta di questi scrupoli e che oltre all’in-tervento diretto, il sindaco, volendo, avrebbe altri strumenti per far tenere decorosamente un’area in centro abitato.Fra l’altro, lo stato di questi piccoli spazi verdi, i “campi” del quartiere (pretenziosamente definiti area verde) che vengono falciati irregolarmente e lo stato dei fossati delle adiacenti Via Roma e Via Noalese fanno anche temere per l’aspetto igieni-co sanitario di un quartiere densamente popola-to anche da bambini. La Lista Salese ha presentato numerose interro-gazioni in Consiglio Comunale sul problema del-le manutenzioni, ma tutto appare inutile.La speranza, però, è l’ultima a morire e noi con-fidiamo che qualcuno prenda coscienza della si-tuazione e provveda in merito. Chi vivrà vedrà!

Staccionata viale Carpini

L’erba cresce nel viale di Villa Farsetti

Il muretto lato est di Villa Farsetti

Peschiera a est della Villa Farsetti

Marciapiede viale Carpini

Spazi verdi lasciati

nell’incuriagenerale

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Siamo ormai giunti al giro di boa del mandato amministrativo della giunta Fragomeni e pur-troppo dobbiamo denunciare ancora una volta la assolta incapacità di questa amministrazione di garantire una regolare e decorosa manuten-zione del verde pubblico e dell’arredo urbano dei nostri centri.Lista Salese è intervenuta ripetutamente in Consiglio Comunale sull’argomento ma otte-nendo solo lo scherno di una amministrazione incurante dell’opposizione e del gran numero di cittadini che essa rappresenta ed ancor peg-gio incurante dei beni pubblici. Lo stato dei cimiteri e di Villa Farsetti in mano a dei dilettanti improvvisati è sotto gli occhi di tutto. Il verde e l’arredo dei quartieri viene ma-nutenzionato con troppa irregolarità e pressa-pochismo; l’intervento sui fossi di Villa Farsetti, oltre a non aver prodotto alcun esito positivo, ha visto un trattamento dei fanghi di scavo a dir poco “superficiale”; l’illuminazione pubbli-ca è utilizzata in modo del tutto irrazionale con eccessivi punti luce accesi in alcune zone (piste ciclabili, parcheggi inutilizzati ecc) e totalmente spenti in altre.Il parco-giardino di Villa Farsetti, realizzato dal-la amministrazione Bertoldo nel 2008, costato centinaia di migliaia di euro, appare in totale stato di abbandono. L’erba sta colonizzando in-contrastata i viali inghiaiati così come le quinte

di carpini, non più potate, che stanno perdendo la loro forma. Le panchine di legno non hanno mai visto manutenzione e stanno rapidamente andando in malora; la fontanella sul lato est è fuori uso chissà da quanto tempo. La fontana centrale con la sua vasca e i pilastrini marmorei non sono mai stati puliti. Il retro della Villa, a ridosso della biblioteca e della mura a nord, sembra ormai una discari-ca, il muretto a vista sul lato est che guarda la chiesa è in sfacelo con cedimenti preoccupanti e interamente colonizzato da erbacce.Non ci sono parole per descrivere la trascura-tezza ed il degrado. Si continua a pulire solo “dove passa el prete” come una volta rimpro-veravano le brave mamme a fronte di pulizie fatte frettolosamente e con indolente pressapo-

chismo.Abbiamo voluto denunciare lo stato del Capo-luogo non perché sia il solo che presenta cri-ticità, ma come esempio. Ogni frazione, a ben vedere, avrebbe le sue magagne da denunciare.E non è un problema di risorse ma di gestione. Vedremo come le nuove tasse stiano portan-do nelle casse del comune molti più denari di quanto ipotizzato. Soldi per le manutenzioni ne vengono spesi molti, ma evidentemente con ri-sultati del tutto insoddisfacenti.A questo punto è lecito chiedersi se, a fronte di un rivolo inesauribile di denaro pubblico speso per queste cose c’è, poi, qualcuno che controlli come vengono eseguiti i lavori e valuti la con-gruità della spesa in base al risultato.

La Giunta Fragomeni non riesce a garantire una buona manutenzione

Lo scorso 20 marzo l’amministrazione co-munale dava grande enfasi alla consegna dell’ampliamento della scuola media “..ini-ziato nell’aprile 2013 e completato a tempo di record...un intervento dal costo di 1.550.000 euro a cui si sommano 100 mila euro per la-vori al piano terra (non si dice quali) e 75 mila euro per l’installazione dell’impianto fotovol-taico..(complessivi 1.725.000 Euro)”.Questo è stato messo in bocca all’assessore Merlo sul notiziario comunale di aprile 2014, mentre il suo collega Semenzato scriveva: “.. il cantiere non è chiuso, tra breve saranno appaltati i lavori per l’impianto fotovoltaico... Tra poco inizieranno anche i lavori relativi all’area esterna, che saranno ultimati in tem-

po per l’avvio del prossimo anno scolastico..”Quel “tra poco” voleva significare 6 mesi. Si perché tanto c’è voluto alla nostra ammini-strazione dei records per avviare i lavori di sistemazione esterna deliberati solo il 29 ago-sto con determina 394. Risultato che, dopo una settimana dall’avvio della scuola, ci sono ancora i camion e le ruspe nel giardino e la scala e la rampa di accesso alla nuova ala non sono ancora agibili.Tanta fretta per finire, aumento sconsiderato della tassazione per finanziare tutto l’amplia-mento col bilancio del 2013, per poi arrivare a questi stati. Tanto valeva, come diceva il cons. Vanzetto, finanziare l’intervento con i bilanci 2013 e 2014 (come originariamente previsto

anche dalla stessa amministrazione) senza vessare ulteriormente i contribuenti salesi.Senza contare, poi, che i lavori eseguiti troppo frettolosamente creano sempre dei problemi, come la nuova costruzione a cui si è dovuto già porre mano per sistemare alcune “maga-gne”. Tanto paga Pantalon.

Promesse mancate per l’apertura delle scuole

Discarica sulla mura lato nord di villa Farsetti

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I sessantacinquenniinsieme ad Arco (TN)

I 65 anni sono un traguardo si-gnificativo; traguardo e punto di svolta fondamentale della vita di ogni persona. Generalmente la vita lavorativa volge al termine se non è già finita e quindi cessano le tensioni e le preoccupazioni per il lavoro e, nonostante qualche acciacco, la salute e le forze ten-gono ancora; i figli sono grandi e per lo più sistemati; si entra gene-ralmente in una nuova fase di vita anche relazionale più tranquilla, e anche per la burocrazia si accede alla nuova classificazione sociale che si chiama “vecchiaia”.Certo non si sentivano vecchi i 150 salesi che domenica 14 set-tembre hanno festeggiato tutti as-sieme i sessantacinque anni della “classe 1949” con una bella gita ad Arco. Dal compimento del quarante-simo anno la “classe 1949” ha concluso ogni nuovo lustro con una festa unitaria per tutti i nati o residenti nelle sei frazioni del Comune.Come sempre la partecipazione è stata numerosa ed entusiasta (a parte quella dei residenti nel ca-poluogo distintisi per la loro qua-si totale assenza).Meta della gita era l’estremo nord del Lago di Garda con Arco ed i suoi dintorni con particolare at-tenzione alle bellezze dell’uomo e della natura. Dapprima la comitiva ha potuto perdersi fra le suggestive case, portici e viuzze di Villa Canale, storico borgo rustico esemplar-mente recuperato sulla strada del Lago di Tenno.Nel pomeriggio, poi, anche per aiutare a digerire il ricco e ben annaffiato pranzo, l’allegra briga-ta ha fatto due passi nel giardino del Varone per ammirare quella misteriosa, superba, affascinan-te, immensa scultura creata nei millenni dal torrente Magnone e dalle perdite sotterranee del lago di Tenno nella loro caduta di oltre

90 metri verso valle. La giornata, finalmente serena e soleggiata, cadenzata da ritmi adeguatamente lenti e rilassati, ha favorito, soprattutto, l’incon-tro di tanti coetanei che magari non si vedevano da anni, la socia-lizzazione, lo scambio di informa-zioni e notizie sulla famiglia, gli affari, gli affetti.

Credo di interpretare il pensiero di tutti nel ringraziare Loris (nella foto a sinistra con la signora ) che col suo entusiasmo ha ancora una volta trascinato anche i più pigri ed i più restii a muoversi e con lui i suoi collaboratori Giancarlo, Bepi, Giorgio e Renzo.Ma il grazie più grande va a tutti i partecipanti che assieme, sere-namente e con semplicità hanno costruito un positivo momento di vita sociale che andrà ad arricchi-re il patrimonio di bei ricordi che ognuno conserva.

Arrivederci alla prossima, spe-rando che la compagnia possa ulteriormente allargarsi anche ai più “pigri”

Giovanni Vanzetto

I Centenaro di via Cavin Casel-le quest’anno hanno coronato il sogno: il dono di una figlia al Si-gnore. Infatti Serena, una delle tre figlie, ha indossato solennemente il velo da consacrata. La cerimo-nia ha avuto luogo a Roma, a Ca-stel Gandolfo per la precisione, il 6 agosto. L’emozione per tutta la famiglia è stata fortissima. Al ritorno dal-la capitale, ancora con il cuore a mille, subito a preparare una festa a sorpresa per la Sorella a Calta-na. Tutti indaffaratissimi e pieni di cose da fare e organizzare (ed è in questo momento che si sente e si vede la presenza di tutta la comu-nità e delle storiche amiche) nel dare un contributo fondamenta-le per la riuscita della festa. Suor Serena è stata infatti la protago-nista della giornata del 17 agosto nella parrocchia di Caltana, dalla messa del mattino, animata dal

coro dei giovani, fino agli scherzi del pomeriggio, passando per un buffet molto gustoso e saporito. Il tutto condito dalla festosa com-pagnia e il vivace intrattenimento che solo gli eventi felici come que-sto sanno regalare. Il gruppo dei giovani si è esibito anche in una (quasi) perfetta co-ver di due canzoni facenti par-te del musical “Sister Act”, ha espresso i caratteri fondamentali di Serena attraverso 14 “stazioni” (come la via Crucis), ha fatto dan-zare, sfilare e cantare una Serena visibilmente emozionata, a tratti imbarazzata, ma sempre raggian-te e solare. Da quando Serena ha fatto questa difficile scelta chi la conosce bene non può non aver notato che le sfide che la vita le mette davanti vengono affrontate da lei con una marcia in più, con un aiuto vici-no e una presenza costante come

se avesse fatto sue le parole di S. Paolo ai Filippesi “Tutto posso in Colui che mi da forza”.Famiglia e amici augurano di cuore a suor Serena un buon pro-seguimento di cammino.

Giacomo Centenaro

Festa a Caltana per Suor Serena che indossa il velo da consacrata

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PROSSIMA MANIFESTAZIONE8 Dicembre 2014 - Caselle de’ Ruffi

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Maggio, oltre ad essere il mese della Madonna e dei fiori, è anche il mese in cui il paese di Caselle, tradizional-mente, si ritrova per la festa della sua Comunità.Tante le persone che, normalmente, si sentono di condividere questa giorna-ta particolare in cui vengono esaltati i valori cristiani e sociali di una comuni-tà. Infatti, la festa inizia con la S. Messa e continua con il pranzo comunitario. Si svolge nel capannone solitamente allestito per la sagra, appositamente adattato per la particolare funzione religiosa grazie all’organizzazione e al lavoro di molti volonterosi che si impegnano affinché ci sia il posto per l’altare e per le circa 800-900 persone che normalmente partecipano.Quest’anno l’altare è stato predispo-sto in modo da accogliere, oltre il celebrante, anche i quattro gruppi di Cantori che Caselle esprime: Coro per Caso, Armonia di Preghiera, I Giova-nissimi e la Corale che occupavano tutto il fondo del capannone.Visto di fronte, l’altare sembrava im-ponente e dava una emozionante sen-sazione di importanza alla cerimonia. Tutto bene, quindi. Una festa molto ri-uscita e bene preparata. Non può mancare un pensiero di gra-titudine per quanti, molti, hanno col-laborato alla realizzazione delle strut-ture. In particolare, però, è doveroso ricordare l’impegnativo allestimento del bellissimo altare eseguito dal-la Ditta Linea Legno di Caselle e dal suo, sempre disponibile, titolare, Ro-berto Gardin. Quest’ultimo, infatti, è un artigiano, come ama definirsi, ma

che svolge il suo lavoro mettendoci il cuore, oltre le braccia. Non è nuovo ad impegnarsi per la Comunità ed è ri-cordato, anche, per avere costruito la grande Croce. Quella Croce che è sta-ta esposta a San Giuliano, l’8 Maggio 2011, in occasione della visita di Papa Benedetto XVI e in seguito, anche da-vanti alla chiesa di Caselle.Al termine della giornata, così intensa e trascorsa in serenità da tutti, la con-sapevolezza che la Comunità di Ca-selle si è arricchita ulteriormente nei sentimenti di accettazione e coesione.

P. B.

Caselle: maestoso altare per la festa della comunità

Un capitello, molto curato, è in bel-la vista in uno spazio di proprietà della famiglia Guidolin, all’incrocio fra via Desman e via Zeminianella, a Sant’Angelo, ad evidenziare la venerazione alla Madonna che que-sta famiglia sente da sempre. Ogni anno, alla seconda domenica di set-tembre, questo amore nei riguardi della Madonna si esprime con una Santa Messa, alla quale sono invita-ti tutti, in particolare i paesani. Anche quest’anno circa 250-300 persone hanno aderito all’invito e hanno partecipato alla Santa Mes-sa, celebrata alle ore 18, da Mon-signor Arduino Beltrame, amico

della famiglia Guidolin il quale, normal-mente, svolge il proprio ser-vizio presso il Duomo di Tre-viso. Una Santa Messa mol-to partecipata dai presenti e resa ancora più sentita dall’accompa-gnamento del Coro dei Giovani di Sant’Angelo. Le offerte raccolte all’offertorio sono state destinate a scopo benefico e devolute a Suor Nazarena a favore dei bambini ab-

bandonati nelle Filippine.Alla celebrazione è seguito, come sempre, un ricco buffet, offerto dal-la famiglia Guidolin quale occasione per trascorrere qualche ora in ar-monia e serenità.

P.B.

Sant’Angelo: il Capitello della famiglia Guidolin

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A Sant’Angelo, quest’anno, tutti attendevano il grande evento della sagra. Le persistenti, avverse, condizioni metereologiche non promettevano niente di buono ma, c’era da rispet-tare il voto che le famiglie avevano fatto con la Madonna, nel 1944; e infine c’era attesa per le novità in-trodotte rispetto alle precedenti edi-zioni.Il principio ispiratore della sagra 2014, come indicato dal parroco Don Pietro e seguito dal comitato organizzatore, era quello di ricon-durre l’importante evento, princi-palmente, a festa della parrocchia, coinvolgendo tutti i parrocchiani. Don Pietro, in più occasioni, ha ri-volto appelli ai parrocchiani affin-ché tutti fossero protagonisti della loro festa paesana.E sembra che l’invito sia andato a buon fine perchè la sagra, che si è svolta dal 22 al 26 agosto, ha avuto

una grande partecipazione di popo-lo. In particolare domenica 24, festa della Madonna della Cintura, la messa delle 10.30 e la tradizionale processione sono state partecipate, come raramente in passato. Forse

perché si sono svolte al mattino an-ziché al pomeriggio. La Madonna, posta sopra un tradi-zionale carro, era trainata da fede-li che si alternavano, riuscendo ad allungare il percorso, rispetto gli scorsi anni, coinvolgendo un nume-

A Sant’Angelo la sagra coinvolge tutto il paese

ro maggiore di famiglie. Come sempre, la Chiesa, ben cura-ta e addobbata con fiori, è stata co-stantemente visitata dai fedeli.Tutta la sagra si è svolta nella più to-tale armonia e serenità con un ser-vizio di volontariato encomiabile e, nonostante la pioggia, la gente ha partecipato numerosa.La rinomata cucina della sagra di Sant’Angelo, ha superato gli scorsi anni, in termini di fruizioni e introiti.A bocce ferme si può affermare che la sagra ha rappresentato principal-mente un momento di fede e di co-esione per la Comunità di Sant’An-gelo. Poi, da non sottovalutare, è che tutto questo impegno collettivo ha porta-to un introito nelle casse della par-rocchia. Tutto questo è il ringrazia-mento ai volontari per aver lavorato con gratuità, professionalità e com-petenza per il bene comune.

P. B.

Anche quest’anno si è svolta la tra-dizionale “sagra del capusso”. Sotto la direzione di Luciano Ven-turini, lo stand gastronomico ogni sera ha sfornato specialità culinarie venete molto apprezzate. L’area mu-sica, con la birreria, ha contribuito a render ancor più preziosa la sagra, soprattutto per la musica molto bel-la presentata dalle band selezionate da Maurizio Pattarello.

La Festa Patronale religiosa è della “Trasfigurazione”, che si festeggia il 6 Agosto. Quest’anno a celebrare la S. Messa solenne è stato Padre Gino Masiero, sacrementino in servizio a Trieste, molto legato a Veternigo perché è il paese natale di sua mam-ma Angelina Simionato. Durante la sagra la comunità si è stretta attor-no alle Madri Canossiane per pre-gare per loro e ringraziarle del loro

servizio in questi 80 anni di perma-nenza a Veternigo.Giampietro Vanin ha impreziosito la sagra allestendo una mostra per-sonale nella scuola elementare, ap-prezzata da tutti i visitatori.Anche l’esibizione dei Pink Floyd Tribute Band ha animato la festa, come pure Benedetta Bruseghin che, con il suo staff, ha eseguito una coinvolgente dimostrazione di Zum-ba, invitando diverse persone a ci-mentarsi in questa danza.Il rumore di una cinquantina di trat-tori ha fatto sentire quella magia di “campagna” che neppure il tempo può cancellare.

Anche l’AIACE con Musical Aladin ha offerto un saggio di danza artisti-ca.Una ventina di giovani si sono ci-mentati nelle gare dell’Anguria e della pastasciutta, organizzate dallo staff di volontari, che hanno conqui-stato il numeroso pubblico presente.A conclusione dell’ottima riuscita della sagra, don Paolo Cecchetto ha affermato che il successo è da ricer-care soprattutto nella grande squa-dra di volontari ben motivata che ha lavorato per un unico obbiettivo: “ritrovarsi assieme allegramen-te”.

Bertilla Ceccato

La Sagra di Veternigo mostra di interessanti attività

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Lino Calzavara e Lucia Moro, rispet-tivamente classe 1933 e 1938, hanno festeggiato il loro 55° anniversario di matrimonio, cioè le nozze di smeraldo.Lino e Lucia sono due persone che amano la vita semplice, quella che si basa sul volersi bene, sulla pace verso tutti e i cui fondamenti sono i tradizionali valori cristiani e della famiglia.Tutta la vita di Lino e Lucia è tra-scorsa serenamente anche se molto impegnata per crescere i sei figli. In particolare Lucia ha dovuto spen-dersi tutta per garantire l’indispen-sabile alla famiglia in quanto Lino è stato molte volte coinvolto in pro-blemi sanitari che lo hanno costret-to a curarsi e all’indisponibilità.Certamente sono stati i grandi sa-crifici sopportati e le numerose prove, dal punto di vista della sa-lute, cui Lino è stato sottoposto, a far maturare la convinzione in Lino e Lucia che la vita va vissuta ogni momento e, quando possibile, va anche festeggiata. Così, domenica 31 Agosto 2014, Lino e Lucia han-no deciso di ringraziare il cielo fe-steggiando il loro 55° anniversario di matrimonio. Lo hanno fatto a

loro modo, cioè con i loro familiari e con una messa di ringraziamento, che è stata celebrata al Santuario di Camposampiero, cui è seguito un pranzo degno di una nozze, in un locale immerso nel verde collinare e in un’oasi di pace, in un’atmosfera di festa e serenità. Anche il Parroco, don Paolo, ha vo-

Noi giovani di Stigliano e Briana, grazie all’amicizia del nostro parro-co don Rodolfo con don Stanislao, parroco di Praga, abbiamo avuto l’opportunità di ospitare nella nostra canonica 19 ragazzi della Repubblica Ceca. Non conoscendo i loro usi e costumi, sapevamo che sarebbe stato diffici-le comunicare con loro, soprattutto per la lingua, ma per fortuna l’ingle-se ci ha aiutato e per una settimana è stato bello saperlo parlare.Nonostante le prime difficoltà, già dal primo giorno d’incontro, dopo la S. Messa bilingue celebrata dal don

Rodolfo e don Stanislao, ci siamo ri-trovati nel salone parrocchiale e ab-biamo organizzato delle attività per conoscerci e instaurare un rapporto di amicizia e abbiamo subito notato il loro carattere molto socievole e aperto ad una nuova cultura.Durante la settimana sono state or-ganizzate varie uscite, già nel pome-riggio di domenica il don ci ha porta-ti sul Cansiglio a visitare le grotte del Caglieron; si sono poi susseguite le giornate passate a Padova, Cortina d’Ampezzo, Venezia e Jesolo. Sono stati giorni bellissimi all’insegna del divertimento e della conoscenza del-

le nostre città ricche di arte. Anche la giornata passata al mare è stata splendida e vedere la gioia di questi ragazzi che, per la prima volta, ve-devano il mare è stata contagiosa! Al termine di ogni giornata, poi, ci trovavamo a cenare tutti insieme in canonica dove a turno delle signore ci preparavano delle cenette vera-mente deliziose!

Per noi ragazzi è stata una bellissima esperienza, perché abbiamo scoper-to una realtà diversa dalla nostra, abbiamo imparato alcuni termini in lingua ceca e dopo tutto questo, non vediamo l’ora che arrivi il prossimo anno per andare noi a Praga e rive-derli!DEME!!! ...che significa ANDIAMO!!Aurora, Giovanni, Giulia ed Irene

Bellissima esperienza di amicizia:ragazzi di Praga ospiti a Stigliano

luto esprimere la sua gioia e la sua vicinanza a Lino e Lucia, parteci-pando alla festa e al pranzo.A Lino e Lucia vanno i nostri più af-fettuosi auguri per il bel traguardo raggiunto e per altre ulteriori, fu-ture, occasioni di festa con la loro bella famiglia.

P.B.

Nozze di smeraldo in casa CalzavaraLino e Lucia festeggiano con i familiari

Sabato 30 agosto ha aperto i battenti un nuovo negozio a Sant’Angelo, in via Martiri della Libertà 1/a (angolo via Desman). È “La cantina del Bor-go Antico” di Mersia Furia.All’interno si trova un vasto assor-timento di vini, birre artigianali e specialità gastronomiche italiane. Si trova, infatti, una mescita di 14 vini sfusi e birre artigianali. Una fornita enoteca con ampio spazio alla grap-peria. Vasto anche il reparto salumi d.o.p. e formaggi e un assortimento di sughi, spezie, oltre ad altri innume-revoli prodotti e specialità italiane. Mersia e lo staff vi aspettano per farvi assaggiare delle delizie tutte italiane.

Inaugurata“La cantina del Borgo Antico”

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Guerra di carte tra chi non vuole la scuola di volo e chi, da oltre vent’anni, persegue questa attività. A S. Maria di Sala succede anche questo. È il caso di un comitato formato da cittadini di Sala abitanti in alcune vie adiacenti al campo di volo che lamentano il runo-re e la pericolosità di questi velivoli durante le esibizioni. Hanno raccolto le firme per una petizione e l’hanno inviata al sindaco di S. Maria di Sala, chiedendo un suo intervento perché, a loro dire, “presunti sorvoli di apparec-chi per il volo in zone abitate sono in contrasto con la normativa vigente”. Il sindaco ha chiesto all’ASD ALA SA-LESE, che gestisce la scuola di volo in via Luxore, di fornire all’Ammini-strazione Comunale, a stretto giro di posta, “tutta la documentazione in possesso circa l’attività svolta dall’As-sociazione, compresa una planimetria rappresentativa dello stato dei luoghi e delle infrastrutture in scala adegua-ta, al fine di verificare se sussistono le condizioni di legge per il prosegui-mento delle attività”. Per la scuola di volo è come un doccia fredda in quanto l’Amministrazione Comunale dovrebbe avere la docu-mentazione agli atti. Nonostante ciò ha ripresentato i documenti. “L’attività è nata nel 1988, dietro la Vil-la Farsetti e, poiché si è consolidato un tipo di lavoro e per non dare fastidio ai cittadini, nel 1990, ci siamo spostati in via Luxore” – afferma il direttore della Scuola, Costantino Rigo.

Il campo di volo dell’Ala Salesenecessario per il servizio civile

“Dal 1991 abbiamo la certificazione della scuola, con i relativi rinnovi ogni quattro anni e attualmente è regolare fino al 2016”. A prendere posizione è stato il pre-sidente del Reparto volo Emergenze della Regione Veneto, Davide Burei, che ha asserito che il campo di volo dell’Ala Salese è perfettamente in regola, argomentando che la nuova normativa relativa al Decreto del Pre-sidente della Repubblica del 9 luglio 2010, n. 133, regolamenta la disciplina dell’attività di volo da diporto o spor-tivo, denominato: «VDS», e si applica

a tutti gli apparecchi VDS individua-ti nell’allegato alla legge 25 marzo 1985, n. 106, operanti sul territorio nazionale. Infatti l’art 6 al capoverso 1 recita: Il decollo, l’atterraggio ed il rimessaggio possono essere effettuati su qualsiasi area idonea, ivi comprese le aviosuperfici, le idrosuperfici e le elisuperfici certificate dall’ENAC non-ché su aree occasionali … il capover-so 3 ribadisce ”L’atterraggio, il decollo e le operazioni di volo in prossimità di aeroporti civili sono effettuate esclu-sivamente su autorizzazione rilascia-ta dall’ENAC, previo coordinamento con il fornitore di Servizi di traffico aereo competente. In prossimità di aeroporti e di installazioni militari, dette attività sono soggette alla pre-ventiva autorizzazione rilasciata dal Ministero della difesa, in aderenza a specifici accordi tecnici stipulati tra

l’Aeronautica militare e l’Aero Club d’Italia”. Tutti documenti sono stati prodotti e consegnati in Comune- afferma il pre-sidente Burei- • l’autorizzazione per l’Avio super-

ficie della Questura di Venezia; • l’autorizzazione dell’Ente Nazio-

nale per l’aviazione civile (Enac)• l’accordo con il 51° Stormo di

Istrana che controlla lo spazio aereo;

• la certificazione dell’Aereo Club d’Italia che certifica la scuola di volo fino al 2016;

• la pubblicazione su l’Ente Nazio-nale Sicurezza del Volo che la no-stra scuola è autorizzata.

Ora chiederemo alla Regione del Ve-neto che quell’area diventi di pubbli-ca utilità - conclude Burei - La gente non sa che queste aree diventano in-dispensabili in caso di calamità e per i cittadini sono a costo zero”. Ma Costantino Rigo vuole ribadire la collaborazione con numerose attività sociali: • Il GREST di S. Maria di Sala e Ve-

ternigo;• L’Associazione disabili Il portico;• La Protezione Civile.“Ora abbiamo lanciato l’idea scuola “Voglia di Volare” e iniziamo con la scuola ITIS Newton di Camposampie-ro - prosegue Rigo - Lo scorso anno abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale di S. Maria di Sala la pos-

sibilità di fare un corso per imbarco e sbarco su elicottero del 118 e protezio-ne civile. Un progetto completamente gratuito curato da un colonello dell’e-sercito. Dopo sollecitazioni e non rice-vendo risposta dal Comune, avvilliti, abbiamo rinunciato al corso.Abbiamo protocollato in Comune le schede tecniche delle scuole, il curri-culum degli istruttori e i relativi bre-vetti, tutte le immatricolazioni degli ultraleggeri in nostro possesso e tut-te le assicurazioni degli ultraleggerei, della scuola e del campo per respon-sabilità civile. Ma più che carte, a noi piace esibire il nostro impegno che è rivolto ai giovani, insegnando la di-sciplina del volo e il significato delle regole; abbiamo fatto sorvoli del terri-torio per collaborare con la protezione civile, in occasione di certe emergen-ze. Non vogliamo dire che siamo bra-vi - conclude Rigo - ma certamente il nostro impegno è di fare le cose con professionalità e nel rispetto delle leg-gi e, possibilmente, rendendoci utili alla società”.

Graziano Busatto

Il direttore Costantino Rigo

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Più di cento ragazzi hanno partecipato al torneo nazionale Under 10/12/14/16 maschile e femminile, arrivando an-che dalla Lombardia e dal Friuli, dan-dosi battaglia nei campi della S.D. Tennis Club Santa Maria di Sala per aggiudicarsi il titolo della tappa del Circuito 3 stelle Young Boys. Ottimo il livello di gioco con splendi-de partite. Purtroppo il tempo, nel fine settimana, non ha aiutato il normale svolgimento delle finali, svoltesi per la prima volta in tre giorni differenti.Un grazie al giudice arbitro Rossana Favaro Baldi, al direttore di gara Pao-lo Vecchiato e all’aiuto di Marco Mar-zaro e Marie Ivonne Vecchiato, con-tribuendo tutti a portare a termine il torneo, andando incontro il più possi-bile alle esigenze dei partecipanti e dei genitori e maestri accompagnatori.

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Anche quest’estate lo staff dell’ U.S. Marco Stigliano ha allietato le serate dei propri concittadini e non con nu-merosi eventi sportivi. Si sono svol-ti, infatti, nel periodo da fine giugno a fine luglio, il tradizionale torneo di calcetto paesano, arrivato quest’an-no alla 29esima edizione, il torneo amatoriale di volley, ormai da anni affermato ed immancabile evento che vede tra l’altro anche la parteci-pazione di compagini fuori comune, e infine svariate gare di bocce tra cui il 2° memorial Francesco Cuogo che ha visto una nutrita partecipazione di bocciofili e di pubblico. Il torneo di calcetto contava ai nastri di parten-za ben 8 squadre per un totale di 90 tra giocatori, allenatori ed accompa-gnatori. Vincitrice è stata la squadra dei Newell’s Old Boys, debuttante la scorsa edizione, ma subito capace di imporsi in questa, che ha battuto in finale i Legionari, squadra debuttante

TUTTo Lo SPorT VEro È dI CASA A STIGLIANo

Da sx: Carlo De Nardi (T.C. S. Maria di Sala)Simone Colzani (T.C. Cantù – Como) finalisti Under 16 maschile

Per la terza volta consecutiva l’atleta e allenatore cintura nera 4° Dan Sal-vadori Groppo Stefano del CENTRO KARATE INTERSTILE di Santa Ma-ria di Sala, del Maestro Renzo Paga-nin, è salito sul podio, conquistando la medaglia di bronzo al 29° Open Mondiale organizzato dalla Fede-razione Italiana di Karate FILKAM, svoltosi a Lignano Sabbiadoro il 24 agosto 2014,La manifestazione esprime i miglio-ri atleti mondiali, con altissimi livelli tecnici. Ogni anno si ripete l’alta af-fluenza di più di mille atleti prove-nienti da tutta Europa, nelle varie specialità del Kumite, combattimento Kata e forma. La gara si è svolta in due giornate .Stefano ha gareggiato nella speciali-tà del Kata o Forma individuale nella categoria Master più 50 anni, mentre l’atleta Maurizio Zanardi, pure lui del Centro Karate Interstile sempre nella specialità del Kata. Nella categoria di età oltre 55 anni, si è classificato al 5° posto, sempre buono il risultato con-siderato il livello internazionale. Prossimo appuntamento Internazio-

nale sarà la gara INTERNAZIONA-LE “VENICE CUP”, prestigiosa com-petizione che si svolgerà nell’ambito di tre giorni a Caorle , il 14-15-16- no-vembre prossimi. Si prevedono circa 2000 competitor provenienti da ogni parte d’Europa e del mondo.Pertanto nuovo impegno e sacrificio sia per gli atleti che per il M° Ren-zo Paganin, i quali si augurano altri nuovi traguardi.

Nella foto da sx, Stefano Salvadori , al centro Maurizio Zanardi con il M° Renzo Paganin.

Centro Karate Interstile: Ottime prestazioni di Salvadori e Zanardi nella 19ª edizione “Open mondiale” di Lignano

composta da giocatori della squadra amatori della società che aveva vin-to il girone eliminatorio. Sull’ultimo gradino del podio è salita la squadra Treponti che nella finalina si è impo-sta sui campioni in carica del Don Mazzi. Sono stati eletti poi miglior portiere Giovanni Prete (Legionari) e capocannoniere con 14 reti Federico Masiero (Hellas Muson).Il torneo di volley, sempre più atteso e combattuto, contava ben 8 squadre equamente divise in due gironi all’i-taliana. Vincitrice è stata la squadra Skyteam.L’ U.S. S. Marco Stigliano, come sem-pre, ringrazia tutto lo staff che si è messo a disposizione per organizzare e gestire tutti gli eventi sportivi, tutti i partecipanti per la loro passione nel praticare la propria disciplina sporti-va e tutto il pubblico che ogni sera ha riempito gli impianti.

C. V.

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RUBRICHE12

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Lo so: vi state chiedendo se Olmes mi portò davvero con sé in Tanzania. Ebbe-ne no. Nel senso che non andammo in Africa, ma mi chiamò per chiedermi di seguirlo a Hong Kong. “Ho qualcosa di importante da fare. E mi serve un esperto e una persona di cui mi possa fidare” mi disse al telefono na-scondendo un sorriso.Non ci pensai neanche un secondo e ac-cettai. Non chiesi nemmeno quale fosse l’incarico: mi fidai e basta. Volli soltanto sapere di quanti giorni avevamo bisogno per la nostra “missione”. “Una settimana, dieci giorni al massimo” mi rispose con la sua parlata dall’accento veneziano.A quel tempo non c’era ancora Giulia e lasciai ad aspettarmi a casa “solo” mia moglie, che s’impegnò per otto serate consecutive a preparare ogni sorta di la-voretto con i pannolenci: farfalle, gufetti, fiori… Tutti destinati ai regali di Natale per i colleghi di lavoro.Partimmo da Venezia, con i biglietti in mano, le valigie e tutto il resto. Con noi c’era Paola, sua moglie. Ma soltanto quando arrivammo a destinazione Ol-mes mi svelò in tutta segretezza qual era il mio compito.“Mi raccomando, mia moglie non deve saperlo” si raccomandò mettendomi una mano sulla spalla.Visitammo molti fornitori di pietre e lui acquistò ametiste, topazi, agate di vari colori e qualche rubino da un india-no che si trovava di passaggio a Hong Kong.Dopo cinque giorni di movimenti fuor-vianti, affinché Paola non scoprisse il vero motivo del viaggio, riuscimmo a ricavarci un pomeriggio intero per noi due: io e Olmes, quello che per me è l’ul-timo mercante di pietre. Un uomo che conosce ogni sorta di gemma, che ne sa valutare la qualità e che nel momento in cui vede una pietra riesce a capire imme-diatamente se sarà un affare oppure no.“Luca, devi trovarmi le perle più belle. Ok? Fa come se dovessi regalarle alla tua

signora. Mi fido di te” disse. Aveva quel luccichio negli occhi che vedi solo negli adolescenti innamorati della compagna di classe. E allora non mi fu difficile capire cosa avrei dovuto comprare. Andai a colpo sicuro. Mi re-cai da un mio vecchio fornitore e chie-si di vedere dei lotti di perle da 9mm a 11mm. Selezionai le più belle: tonde, pulite, lucentissime. Ricordo che ne misi da

parte più o meno il triplo della quantità necessaria. Non badai al colore, perché quel che avrei dovuto creare mettendo insieme quel mix di perle stupende era una collana multicolore.Dopo quattro ore di lavoro completai la mia opera, forse la più bella collana che avessi mai fatto: uno scalare di perle di Tahiti!Scelsi proprio le “perle nere” per un mo-tivo molto semplice. Oltre ad essere le

a cura di Luca Novello

mie preferite, esiste un’antica leggenda che lega queste gemme incredibili ad Oro, dio della pace e della fecondità, e all’amore per sua moglie, una donna ta-hitiana bellissima.Inoltre, secondo la stessa leggenda, all’interno delle perle di Tahiti sono racchiusi i colori dell’arcobaleno, ed è per questo che la loro superficie assu-me incredibili riflessi: dal blu al verde, dal rosso all’oro, al verde della coda di un pavone.Ma torniamo a Olmes. Appena vide la collana se ne innamorò. Mi abbracciò e nel suo sguardo rividi quel partico-lare luccichio. Ma la cosa più sorpren-dente fu che a cena, nel momento in cui diede il suo regalo a Paola, lei ave-va la stessa scintilla negli occhi.Al ritorno a casa raccontai tutto ad Alessandra. Lei adora le storie roman-tiche e i lieti fine. Mentre le parlavo di quella strana luce negli occhi, mi resi conto che anche lei l’aveva… E allora compresi il motivo per cui Olmes ave-va chiesto a me di accompagnarlo nel suo viaggio. Poteva andarci da solo o chiedere ad altri esperti, forse più ac-creditati di me, ma lui aveva bisogno di trovare la magia contenuta in quelle perle che racchiudono l’amore di un Dio per una creatura terrena. Aveva bi-sogno di me, perché anch’io come lui, nonostante non sia più un adolescente, ho mantenuto quel luccichio… Quello degli adolescenti innamorati.

Le perle nere ...riflessi d’amore

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Durante la marcia i veicoli devono te-nere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tem-pestivo in caso di pericolo e siano evitati tamponamenti (collisione con i veicoli che precedono).La distanza di sicurezza deve esse-re sempre commisurata a:• Velocità del veicolo;• Condizioni psicofisiche, atten-

zione, concentrazione del con-ducente;

• Condizioni della strada;• Condizioni atmosferiche;• Tipo e stato di efficienza del

veicolo(freni, pneumatici);• Entità del carico.La distanza di sicurezza deve essere aumentata quando il veicolo che pre-cede trasporta un carico sporgente, poco stabile, e quando si marcia in colonna, per evitare tamponamenti.Deve essere aumentata qualora sia difficile valutare il comportamento del conducente che precede. Deve sempre essere mantenuta, anche pri-ma di iniziare un sorpasso. La mini-ma distanza di sicurezza deve essere almeno uguale ai metri che il veicolo percorre durante il tempo di reazio-ne, e cioè durante il tempo che passa tra la prima percezione del pericolo da parte del conducente e l’inizio del-la frenata.Il tempo di reazione del conducente dipende dai suoi riflessi durante la guida. Aumenta con la distrazione; per questo, l’accensione del cellulare, la ricerca dei comandi della radio o di altri apparecchi elettronici, l’accen-sione di una sigaretta costituiscono un gravissimo pericolo che può esse-re causa di incidente. In condizioni psicofisiche normali ed età media, il tempo di reazione è generalmente valutato pari a un se-condo, lo spazio percorso dal veicolo durante il tempo di reazione è detto SPAZIO DI REAZIONE, e da questo dipende la distanza di sicurezza.Lo spazio di reazione può essere cal-colato con un metodo pratico, divi-dendo per dieci la velocità espressa

in chilometri e moltiplicando tale va-lore per tre. Quindi se uno viaggia a 70km/h, lo spazio di reazione è di cir-ca 21 m.Lo spazio di frenatura è lo spazio percorso dal veicolo dal momento in cui si inizia la frenatura al momento del suo arresto, dipende da: velocità di marcia, caratteristiche della stra-da, condizioni del fondo stradale, dei pneumatici, tipo di freni, massa del veicolo,carico trasportato, abilità alla guida.La somma dello spazio di reazione e lo spazio di frenatura, si chiama spa-zio totale di arresto.Lo spazio totale di arresto può essere calcolato anche con un metodo prati-co, dividendo la velocità in chilometri per dieci e il valore ottenuto si molti-plica per se stesso, es. a 90 km/h, si fa 90:10 = 9 moltiplicato 9 = 81 m.Ovviamente, per avere sempre il con-trollo del veicolo, è comunque deter-minante che il conducente sia in con-dizioni di arrestarsi tempestivamente entro i limiti della distanza di visua-le libera, cioè entro la lunghezza del tratto di strada che riesce a vedere davanti a sé. Per questo, il conducente dovrà tenere una velocità che garanti-sca una distanza di visibilità maggio-re dello spazio totale di arresto.

a cura di Mario Garippo

Distanze di sicurezzaa cura della dott.ssa Vallj Vecchiato psicologa e psicoterapeuta

Luisa chiede di incontrarmi perché da qualche tempo piange in continuazione; al primo incontro racconta tra le lacrime che è angosciata perché è morto il cagno-lino che aveva adottato e curato per tanto tempo perché sempre malaticcio ma an-che per una sua zia ammalata che abita in un’altra città e lei non può prenderse-ne cura. È un racconto disperato perché la situazione sembra senza possibilità di soluzione. Andando a ritroso nel tem-po nella vita di Luisa, emerge una storia costellata dalla malattia. Sin da piccola Luisa soffre di asma bronchiale, a 3 anni si scotta un piede e rimane per sei mesi senza la possibilità di appoggiarlo per terra; suo fratello, nato con un problema alle ginocchia, subisce numerosi ricoveri ospedalieri; la zia, a cui lei era molto le-gata, viene operata più volte per un car-cinoma al seno; nel frattempo i nonni si ammalano e uno dopo l’altro muoiono. Quando Luisa ha 13 anni la famiglia si trasferisce in un’altra città; dopo qualche tempo la mamma si ammala di tumore all’utero e lei deve prendersi cura di lei, del fratello un po’ più piccolo e della casa perché il padre è quasi sempre assen-te per lavoro e i parenti sono lontani. In quegli anni Luisa accumula molta rabbia verso il padre perché lui non si occupa della famiglia, quando è a casa fa il padre-padrone e litiga in continuazione con la moglie. Luisa ha vent’anni quando il pa-dre va in pensione e si stabilisce a casa. Lei non sopporta la presenza costante del padre a casa quindi, facendo molto sport e studiando all’università, trova il modo di stare fuori casa il più possibile; si laurea in informatica e comincia a lavorare, gua-dagna bene e ciò le permette di andare a vivere da sola; in quegli anni si specializza in fisioterapia e nell’insegnamento dello sport. A trent’anni ha un incidente col suo compagno e finisce all’ospedale dove resterà immobilizzata a letto per 6 mesi. La mamma si prende cura di lei mentre il padre non si farà mai vedere e il compa-gno se ne andrà con un’ altra. Ripresasi dopo una lunga convalescenza, lascia il lavoro di informatica per occuparsi di ria-bilitazione. Quando arriva da me Luisa ha quasi 40 anni; la sua vita è tutto un correre da una struttura ospedaliera all’altra per

seguire i suoi pazienti, in più deve seguire suo padre che da qualche anno non è più autosufficiente a livello motorio. Non ha una vita sociale perché assorbita dal lavo-ro e il suo futuro lo sente fatto di solitudine perché la salute dei suoi genitori è sempre più cagionevole e lei non ha altri legami.Un giorno Luisa mi scrisse per chieder-mi di spostarle l’appuntamento perché avevano ricoverato sua madre per un problema al cuore. Lo scritto era caotico e pieno di errori; ciò mi fece pensare che l’avesse scritto in un momento di estrema agitazione. Quando ci incontrammo Luisa mi raccontò del ricovero in modo pacato e con un linguaggio molto tecnico ma ba-stò che le chiedessi come si era sentita alla notizia del ricovero perché scoppiasse in un pianto convulso. Le feci notare come lei raccontasse di fatti che la facevano soffrire con una modalità molto distaccata e tecni-ca come se desse molto importanza all’a-spetto clinico e per niente al vissuto emoti-vo. Subito fece il paragone con sua madre dicendo che anche lei era così; raccontò di come lei si fosse sempre presa cura di tutti ma sempre con una modalità distaccata, poco espansiva e per niente affettuosa. Ri-cordò un episodio di quando era immobi-lizzata a letto dopo l’incidente: “Ogni tanto cercavo di prenderle la mano perché ave-vo dei dolori lancinanti ma lei la scostava come se le desse fastidio essere toccata”. Comparve molta tristezza sul suo volto. Io tra me pensai che forse quell’incidente se l’era cercato perché “l’essere curata fisica-mente” era l’unica possibilità e modalità di relazione che poteva avere con sua madre. Non le dissi il mio pensiero perché quello era il momento di recuperare quel vuoto affettivo che lei, prodigandosi a curare gli altri, cercava di colmare. Le dissi: “Se sua mamma le avesse preso la sua mano tra le sue, come sarebbe stato?” E lei: “mi sarei sentita in pace e forse avrei vissuto con più serenità anche la malattia. Nella mia fami-glia abbiamo sempre vissuto con la preoc-cupazione di qualcuno da curare o con la rabbia per le continue litigate. Forse è ora di cambiare!”. “Certo – risposi – forse è ora di smetterla di rincorrere la malattia per sentirsi in relazione, forse è ora di re-lazioni costruite sul piacere e sulla gioia di vivere”.

Relazioni malate

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RUBRICHE14

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a cura dell’Architetto Paesaggista Elena Gardin

In autunno, quando i giorni inizia-no a diventare più freddi e l’aria a rinfrescarsi, gli alberi e gli arbu-sti decidui ci regalano uno degli spettacoli più belli della natura dove sfumature di rosso, giallo e arancio si alternano a toni porpo-ra e marroni. Se ben pianificato, il giardino autunnale può diventare una vibrante tavolozza di colori immersa nel grigio di Ottobre e Novembre.Generalmente, è agli alberi che pensiamo quando parliamo dei colori autunnali: la bellezza delle alberature giace non solo nella forma e nell’eventuale fioritura ma anche nella bellezza dei loro frutti e nel fugace viraggio del colore delle foglie durante questo periodo. Tra i più belli, ricordia-mo l’elegante Parrotia persica, un albero di medie dimensioni con colorazioni che passano dal violaceo allo scarlatto, dal gial-lo dorato all’arancio e al rosso. Interessanti sono anche alcune varietà di meli da fiore e i sorbi; oppure il Cercis Canadensis, dalle foglie cuoriformi dai toni porpora e rosati.Sicuramente però il più famoso è l’acero giapponese (Acer palma-tum), che si adatta bene a spazi ri-dotti. È opportuno ricordare che è proprio la stagione autunnale il momento migliore per la piantu-

mazione delle alberature.Nel caso in cui vogliamo aggiun-gere un po’ di colore in giardino ma non disponiamo di spazio suf-ficiente, possiamo optare per alcu-ni arbusti particolarmente accatti-vanti, non solo per i colori delle foglie ma anche per le bacche o i frutti. È il caso del Callicarpa, che abbina una delicata fioritura lil-la primaverile e a una profusione di interessanti bacche violacee in autunno. Altri arbusti interessan-ti sono alcuni viburni e ortensie, come la Hydrangea quercifolia.Infine, non possiamo non citare la rosa nelle varietà R. rugosa, R. glauca, la R. moyesii o rubriflora, i cui frutti rappresentano un accen-to prezioso al giardino in questa stagione.

COLORI D’AUTUNNO

Il 28 luglio 2014, Verdiana Peron ha conseguito la laurea triennale in Scien-ze dell’Architettura presso l’università IUAV di Venezia con la valutazione di 110 e lode.Si congratulano con la neo dottoressa la mamma Gianna, il papà Lino, il fra-tello Edoardo, i nonni Elena e Attilio, Maria e Aldo, i parenti e tutti gli amici. Un grazie di cuore a tutte le persone che l’hanno sostenuta nel raggiungi-mento di questo bel traguardo.

Il 10 Settembre 2014 Sebastiano Caz-zin é diventato dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie con il punteggio di 110/110. Con orgoglio e affetto gli fanno le congratulazioni la mamma Romana, il papà Graziano, Carlotta, Giorgia, i nonni e parenti ed amici tutti. Bravo Seba!

lauree

Jacopo Scattolin è dottore in Scienze dell’Architettura, presso l’Istituto Uni-versitario di Architetture di Venezia. Per il bel traguardo raggiunto si con-gratulano i genitori Marina ed Eliseo, il fratello Nicolò, la fidanzata Angela, parenti e amici tutti.

Due fratelli Kaique Gabriele (nato il 31.03.2008) e Kayña Thiago (19.07.2009) provenieti da San Paolo in Brasile, sono stati adottati nel 2013 da Federico e Lucia. Ora don Paolo li ha battezzati nella chiesa di Veternigo e sono entrati a far parte dei figli di Dio.I padrini erano lo zio Alessandro Bol-zonella e il cugino Gabriele Iovine.Felicitazioni dalla nonna Lidia, dagli zii e dai cuginetti.

battesimo

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15years

Il 20 settembre Basso Pierina, vedova Simionato, di S.Angelo di Santa Maria di Sala, ha festeggiato 90 anni.Tanti auguri dalle figlie Rosa, France-sca, Luigina, Anna, Bertilla, generi, ni-poti e pronipoti.

Il 12 luglio il piccolo Christian Barizza ha spento la sua prima candelina.Mamma Monica, papà Stefano, i nonni Gianni, Gianna, Paola, Fabrizio, gli zii e i cuginetti lo riempiono di auguri!

Il 2 settembre ha compiuto 80 anni la signora De Marchi Maria. Tanti auguri dai figli Renato, Rino e Massimo, dalle nuore Martina, Giovanna e Nadia, dai nipoti Elena, Mauro, Sara, Laura, Ilaria e Lorenzo e tutti i parenti ed amici.

Il 14 settembre il nonno Dino Centena-ro ha spento 73 candeline. Tantissimi auguri di compleanno dai nipotini Luca e Matteo, dalla moglie Maria, dalle fi-glie e generi.

Il giorno 14 Settembre Elena Marinetto di Caselle, ha compiuto 18 anni. Tanti auguri dalla mamma e dal papà, dal fratello Mauro e dalle nonne, zii, cugini e amici.

Grande felicità in casa Bettetto: il 26 Maggio è nato il piccolo Ferdinando. Lo hanno accolto con gioia il fratellino Jacopo, mamma Ada e papà Simone.

Il 31 agosto è nata Gaia Favaretto. Un benvenuto con amore alla nuova arri-vata dalla mamma Nicoletta, dal papà Marco, dai nonni, dagli zii, dai bisnon-ni e dai cugini.

Il 21 agosto Samuel Bolzonella ha com-piuto 5 anni e ha festeggiato con la so-rellina Irene di 6 mesi. Felicità per i geni-tori Cristian e Barbara, i nonni, zii e zie.

Il 3 settembre Gemma Spolaore ha compiuto 96 anni. Nella ricorrenza si sono uniti in tanti per festeggiarla e dalle pagine di Gente Salese i nipoti e i pronipoti vogliono ripeterle “Nonna e bisnonna Gemma, tanti cari auguri”.

Le nostre congratulazioni per i 50 anni di matrimonio ad Alvise Muffatto e Rita Bastianello da parte dei figli e parenti.

Il 31 agosto Bruno Barizza e Adele Zampieri hanno festeggiato il loro 57° anniversario di matrimonio! Auguri dai figli Daniela, Tiziano Fernando.

Il 31 agosto 2014 Primo Sovegni e Clerice Boscaro hanno festeggiato le nozze d’oro con i figli Fausto, Luca e Valentino, le nuore Luana, Annalisa e Gaia, i nipoti, i compari, ed amici tutti.

Congratulazioni per i 40 anni di matri-monio di Renzo Muffatto e Annalisa Pe-sce da parte dei figli e i parenti.

Il 25 aprile 2014, nella chiesa di Caselle, Lucia Bertazzo e Pli-nio Favaro hanno celebrato le nozze d’oro, partecipando alla santa messa celebrata da don Lucio Monetti.Le figlie Anna Maria, Gabriel-la, Federica, Valentina, Elena, i generi, i nipoti, i testimoni, parenti ed amici hanno festeg-giato insieme a loro questo tra-guardo pieno di amore.

anniversari

Il 31 Agosto 2014 Elia Mascotto e Loren-zo Regazzo hanno festeggiato il 40° di matrimonio. Tanti auguri dai figli Anna, Massimo, Monica, Fabio e parenti tutti.

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DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:Associazione Culturale Gente SaleseVia dei Tigli 10 - 30036 S. Maria di Sala Ve Tel. 041 486369E-mail. [email protected]

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SIAMO PRESENTI NEI MERCATI DI:lunedì: Mirano (Ve) - Mogliano (Tv)martedì: Pianiga (Ve) - Marghera (Ve)mercoledì: Maerne (Ve) - Villorba (Tv)giovedì: Noale (Ve) - Istrana (Tv)venerdì: Martellago (Ve) - Silea (Tv)sabato: Fiesso d’Artico (Ve) - Vedelago (Tv)domenica: Camisano Vicentino (Vi)

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LA MoSTrA dI VANIN A VETErNIGo È UN VEro SUCCESSo dI CrITICA

ORARI: Lunedì: 16.00 -20.00Da martedì a venerdì: 9.30-12.30 e 16.00 -20.00

Sabato: 9.30-13.00 e 16.00 -20.00Domenica: Chiuso

Nel contesto della tradizionale Sagra del capusso a Veternigo, il concittadino maestro della scultura a bassorilievo in legno, Gianpietro Vanin, ha esposto le proprie opere nell’androne delle Scuole elemen-tari. Il successo e la bravura ormai riconosciuta da tutta la popolazione salese è tale che la mostra è sta-ta gremita di gente fin dal primo giorno di apertura. Sabato 2 agosto si è svolta l’inaugurazione ufficiale della mostra, presentata dalla Dott.ssa Lidia Mazzet-to, critica d’arte, che ha spiegato come il lavoro del maestro Vanin sia reso unico nel suo genere e di fa-cile comprensione sia dal punto di vista tecnico che artistico a tutti gli osservatori. Per chi visitava la mostra il percorso d’osservazio-ne era caratterizzato all’inizio da opere di carattere religioso, per poi arrivare a opere che descrivono i territori a cui Vanin tiene in modo particolare per terminare con opere basate su momenti di vita con-

tadina o che riguardano mestieri legati comun-que ai tempi passati. Il maestro Vanin al ter-mine dell’inaugurazio-ne ha voluto spendere parole di ringraziamen-to per la Direttrice del plesso scolastico di Santa Maria di Sala che gli ha concesso questa opportunità e al par-roco di Veternigo, Don Paolo Cecchetto, per il supporto e l’aiuto nell’organizzazione del-la mostra.

C. V.