Gs dicembre 2014

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Mirco Marzaro e “Caltana 1914” 8 13 3 Gettito IMU + 206 mila euro L importanza di uno stile di vita sano GENTE SALESE N° 11 - ANNO XXXI - DICEMBRE 2014 GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE n. 11 DICEMBRE 2014 La ricchezza della povertà Buone Feste

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Mirco Marzaro e “Caltana 1914”

8 133 Gettito IMU+ 206 mila euro

L’importanza di uno stile di vita sano

GENTESALESE

N° 11 - ANNO XXXI - DICEMBRE 2014GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE

n. 11DICEMBRE

2014

La ricchezza della povertà

Buone Feste

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Lettere al direttore

Caro direttore, in questi giorni abbiamo versato (chi ancora ce l’ha) la tredicesima allo Stato/Comune.A metà dicembre, tutti in coda a pagare Tari, Tasi, Imu con la fru-strante sensazione di stare get-tando i soldi in un calderone sen-za fondo che tutto divora e nulla o ben poco restituisce.A parte la Tari (rifiuti) le altre sono tasse che ci sono state im-poste per sostenere le spese del Comune e dello Stato.Ormai siamo rassegnati ad un sistema che non sa più dove pre-levare risorse. L’imposizione sui redditi (IRPEF) e sui consumi (IVA ed accise varie) ha raggiun-to livelli insostenibili. L’apparato pubblico (Stato, Regioni e Comu-ni) non è capace di contenersi nel-la spesa (spesso superflua) e fatal-mente il debito pubblico aumenta trascinandoci sempre più a fon-do. Lo Stato ha tagliato le risorse ai Comuni ma ha dato ai sindaci un “bancomat” pericoloso: la fa-coltà di mettere le mani in tasca ai cittadini e tutti ne vediamo le conseguenze.Non ulteriormente aggredibili i consumi (IVA) ed il reddito (IR-PEF) ecco che si stanno buttando

all’attacco dei capitali, dei patri-moni, del mattone (IMU-TASI). E non con tasse patrimoniali straor-dinarie (che si potrebbero anche giustificare se equamente tarate e utilmente spese) ma con tasse pa-trimoniali ordinarie che servono a sostenere l’allegro carrozzone e tutti i suoi lustrini e balocchi.E non sono solo l’IMU e la TASI (queste sono solo le più pesanti) ma piano piano in sordina, finan-ziaria dopo finanziaria, stanno aumentando tutte le numerose imposte patrimoniali che già pa-ghiamo: imposta di registro, im-poste di bollo, quella ipotecaria, quella sui diritti catastali, il bollo auto, quella sulle transazioni fi-nanziarie, sulle successioni, dona-zioni, sui beni di lusso e infine il canone Rai. Nel 2014 l’attacco ai patrimoni frutterà al sistema fra i 47 ed i 48 miliardi di euro. E non è finita perché altra stangata arri-verà dalla revisione delle rendite catastali (se non si ridurranno le aliquote potremmo pagare anche due/tre volte l’IMU attuale) e dalla “local tax” che il governo ha pro-messo ai sindaci dal 2015 (forse rinviata al 2016) in sostituzione dell’IMU-TASI.Secondo l’Anci questa tassa do-

vrebbe fruttare ai comuni 31/32 miliardi contro i 28 dell’IMU e Tasi.Una ulteriore mazzata di cui non è responsabile né l’Europa né la Germania ma noi e la nostra clas-se politica (tutta anche locale) che non sa più frenare la folle corsa alla spesa e alle tasse dilapidatri-ci. L’aumento esponenziale della tas-sazione sul mattone (9,2 miliardi dall’Ici del 2011, 28 miliardi da IMU/TASI 2014) ha fatto crollare le vendite immobiliari del 50% e con esse il valore degli immobili (mediamente attorno al 20%) cau-sando anche un psicologico “ef-fetto miseria” nelle famiglie che si sentono meno sicure e tendono, quindi, a contrarre i consumi.Senza contare il crollo dell’edili-zia (settore trainante della nostra economia) che ha perso in pochi anni oltre 50 mila imprese e 340 mila posti di lavoro.Purtroppo l’evidenza non basta perché si continua a parlare di tasse, di patrimoniali di entra-te ma mai di contenere le spese come dovono fare tutte le fami-glie assennate.Io chiedo anche ai nostri “ammi-nistratori” locali: “ma siete sicuri

che per guadagnare voti dovete spendere e spandere in progetti inutili o rinviabili a tempi miglio-ri o più onestamente dire ai citta-dini di accettare qualche anno di moderazione nella spesa pubblica non strettamente necessaria (car-nevale, feste, tablet, sala internet, spritz in villa, inutili parcheggi e lavori di giardinaggio, illumi-nazione sprecata in certi posti e buio totale in altri, ecc.. ) in cam-bio di un contenimento (io direi riduzione come il non necessario aumento della addizionale IRPEF) della imposizione fiscale comuna-le”Cominciamo a fare qualche cosa noi nel nostro piccolo. Il resto poi verrà.

Giovanni Vanzetto

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Assestamento di bilancio:L’IMU salita di 206 mila €

Nel Consiglio Comunale del 28 no-vembre l’assessore al bilancio ha presentato l’assestamento generale con le ultime variazioni di bilancio dell’anno.Le maggiori entrate accertate ri-guardano 86.000 € di IMU fra nuo-ve entrate e recuperi di evasione, e 50.000 € di maggiori trasferimenti statali. Mentre le maggiori spese si riferiscono ad incarichi professionali per progettazioni per circa 40.000 €, 23.000 € sono stati anticipati all’U-nione dei Comuni (per fortuna non doveva costare) e 28.000 € sono re-stituzioni di oneri di urbanizzazione. L’assessore ha messo in luce la ridu-zione dei trasferimenti da parte dello Stato e citando le tabelle ministeria-li sulla “capacità fiscale pro capite” (non ha spiegato cosa significa!!) ha evidenziato che Santa Maria di Sala è all’ultimo posto nella applicazione della tariffa TASI e al penultimo po-sto in quella IMU.

Lettere al direttore

Noi non abbiamo i dati ministeriali dell’assessore ma dalla relazione al bilancio consuntivo comunale 2013 leggiamo che la pressione tributa-ria (quanto ha pagato mediamente ogni cittadino salese per TARI, TASI, IMU ed ADDIZIONALE IRPEF) è passata da 376 € del 2010 a 461 € del 2013 con un incremento del 22,60% contro una flessione generalizzata dei redditi famigliari e di impresa e senza che sia minimamente diminu-ita l’imposizione fiscale dello Stato/Regione/Provincia.Il Consigliere Vanzetto ha, invece, evidenziato come l’IMU definitiva-mente accertata sia salita a 1.547.000 € con un aumento di 206.000 € rispet-to alla previsione iniziale di 1.341.00 € (su cui si era inizialmente tarata la spesa dell’Ente) “questo ci fa dire ancora una volta che l’aumento della tassazione comunale è ingiu-stificato quanto meno nel modo e nella misura applicate -ha com-mentato Vanzetto - anche perché a fronte di consistenti maggiori entrate (rispetto al bilancio pre-ventivo) sia fiscali che da trasfe-rimenti statali non si vede alcun beneficio per i cittadini che conti-nuano a sopportare un crescente peso fiscale e vedono una conti-nua dispersione di risorse in spe-se francamente inutili o rinviabili. Noi (Lista Salese) chiediamo anco-ra una volta - ha concluso Vanzetto - che almeno i recuperi dell’eva-sione dell’IMU e di altre imposte e tasse comunali siano destinati a ridurre l’imposizione generale vo-luta dal comune sul reddito e sul patrimonio dei salesi. Allora si da-rebbe anche senso e forza al mes-saggio: “pagare tutti per pagare di meno” altrimenti si dovrebbe aggiornare lo slogan in: “pagate tutti che spendiamo di più”.

R.G.S.

Un nostro lettore ci scrive una argo-mentata lettera a sostegno dell’autode-terminazione del Veneto. Purtroppo non possiamo pubblicare integralmente la lettera perché non fir-mata, ma ne riassumiamo sommaria-mente il contenuto.Il lettore inizia col riportare uno stralcio del discorso tenuto il primo ottobre ‘95 da Papa Wojtyla a New York: “possono esserci circostanze storiche in cui ag-gregazioni diverse dalle singole sovra-nità statuali possono risultare persino consigliabili; ma a patto che ciò avven-ga in un clima di vera libertà garantita dall’esercizio dell’autodeterminazione dei popoli”. Rileva, poi, che il diritto di autodeterminazione è enunciato da-gli art. 1 e 55 della Carta delle Nazioni Unite ed è sostenuto dall’art. 1 del Patto per i Diritti Civili dei Popoli, ratificato dall’Italia con legge 881/77 e che sia il Popolo Sardo che quello Veneto sono riconosciuti come tali dall’ordinamento internazionale.

Dopo queste premesse il nostro letto-re ci chiede di pubblicare l’IBAN del conto corrente regionale di appoggio al referendum per l’indipendenza del Veneto previsto dalla Legge regionale 16/2014 su cui chi lo volesse può ver-sare anche una modica somma per il finanziamento dell’importante referen-dum.

Dal Consiglio Comunale

Autodeterminazione dei popoli è un diritto

Passi davanti a quella porta chiusa e sembra che dietro non ci sia nes-suno.Pure, quando bussa il volontario, si apre un piccolo mondo che ha dello straordinario.Sempre calme e calibrate, nascon-dono l’ansia di qualcuno che tutti vorrebbe aiutare, ma che proprio non ce la può fare.La stanza a destra, dove c’è il cuore pulsante, quasi sembra chiusa; sta a protezione di quella persona che al telefono, a volte, sembra non aver ragione. Pure continua con viva costanza grande. A volte ce l’ha

fatta….ma….cavolo! sembra anche sfigurata.Le altre stanze sono gli organi vitali, pronti a reagire agli sforzi, a para-re… Senza di loro il cuore non ce la può fare. Pronte sempre nel rispon-dere ai mille problemi, mille quesiti. Taluni sembrano infiniti.Ci mancava pure quel volontario….Quando bussa, per lui la normalità è uno straordinario. Pure ti accol-gono sorridenti. Se ne percepisci l’affanno, ti allontani. Meglio starci attenti.Tutta la popolazione deve loro rico-noscenza.

È bello anche da chi ci rappresenta nell’amministrare ciò che ordinario, porgere loro un augurio straordina-rio.. ”Grazie ragazze”. Un pensiero, una pacca sulla spalla: su di noi potete sempre contare.Loro sorridono e di fretta salgono sull’auto bianca come pure sul fur-gone, come non fosse nulla. Sembra stiano benone.Vanno ad ascoltare il loro prossimo cittadino, bisognoso…. quello di turno che dice: “assistente…assi-stente”.

M.B.

Un lettore esprime un sincero grazie al personale del Servizio di Assistenza Sociale del Comune

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Domenica 7 Dicembre si è svolta la 3° gita dell’anno 2014, organizzata dall’Associazione culturale “Gente Salese”. Come sempre la parteci-pazione dei salesi è stata numerosa ed é stata premiata dal connubio di arte, cultura, devozione religiosa, gastronomia, shopping natalizio. La meta era rivolta verso la Romagna, in particolare Ravenna con la visita alla Basilica di S. Apollinare in Clas-se, famosa per i suoi mosaici tutti in natura bizantina, dove è stato possibile assistere alla celebrazio-ne della S. Messa. A seguire tutti i partecipanti hanno potuto gustare l’esuberante pranzo presso il risto-rante Cà Nori, a Cervia. Nel pome-riggio molto apprezzata è stata la visita del caratteristico presepe sul-le barche di Cesenatico, oltre che al Museo galleggiante della Marineria dell’alto e medio Adriatico. Unico del genere in Italia, è noto per i suoi bragozzi che montano le colorate vele al ”terzo” che, in occasione del-le feste natalizie, ospitano le statue a grandezza umana a rappresentare

Con Gente Salese a vedere i presepi sull’acqua e in barca

un vero presepe. A concludere era previsto un giro fra le bancarelle natalizie dove è stato possibile ac-quistare i prodotti dell’artigianato

locale. Considerato l’ottimo esito dell’avvincente gita, l’associazione vi aspetta numerosi alle prossime escursioni che saranno organizzate

nel 2015 e che saranno segnalate sul mensile “Gente Salese”.

Bertilla Ceccato

Domenica 14 Dicembre si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive che sarà composto da 20 Consiglieri, eletti in rappre-sentanza delle tre fascie con cui sono suddivisi gli elettori (picco-li proprietari, medi proprietari e grandi proprietari).Il Consorzio Acque Risorgive è nato 5 anni fa dalla fusione tra il Consorzio Sinistra medio Brenta con il Consorzio Dese-Sile.Il Consorzio Acque Risorgive so-vraintende un territorio vastissi-mo con una superficie di 101.593 ettari che comprende 52 comuni

RISULTATI VOTAZIONE CONSORZIO DI BONIFICALista FASCIA

1FASCIA

2FASCIA

3TOT

1 - Coldiretti Venezia e Treviso 69 13 13 952 - Coldiretti Padova 6 16 0 223 - Bonifica territorio e ambiente 59 25 5 354 - Lista dei cittadini 114 30 9 153

con una popolazione residente di 688.538 abitanti. A S. Maria di Sala l’affluenza al voto è stata scarsissima, come del resto in tutti gli altri 52 comuni.

La tabella dimostra i voti ottenuti dalle rispettive liste.Come si evince dai risultati a S. Maria di Sala ha prevalso netta-mente la Lista n.4 (dei cittadini e

coltivatori) coordinata da Gabrie-le Zampieri che ringrazia tutti co-loro che hanno posto la loro fidu-cia alla lista n. 4.

Bassa affluenza per le elezioni del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive

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La Mostra dei Presepi di Caselle, giunta quest’anno alla sua seconda edizione, si è distinta per la bella ed ordinata disposizione e per il notevole numero di presepi espo-sti (ben 243 provenienti dal Friuli, dall’Emilia Romagna, dalla Croazia con quello di Hvar, e per la qualità delle opere esposte. Notevole l’im-pegno ed il lavoro degli organizza-tori, in primis Renato Brazzolotto e Roberto Gardin che sono stati ripagati dal grande successo di visitatori, comprese le scolaresche del nostro comune accompagnate dalle insegnanti e dalla dirigente scolastica Dr.ssa Bertilla Mason.Bellissimi i presepi realizzati in più stili e forme, ma soprattutto bellis-simo è stato il coinvolgimento delle scuole dell’infanzia e primarie del comune che hanno risposto con entusiasmo e fantasia.È questo l’aspetto, secondo me, più importante e che mi piace sottoli-neare: il coinvolgimento dei bam-bini/ragazzi che li ha stimolati a realizzare qualche cosa di bello ed originale e nel contempo li ha avvi-cinati ad una nostra secolare tradi-

zione di fede e di cultura popolare che non deve andare assolutamen-te dispersa.A chi chiedeva quale fosse il pre-sepio più bello, Renato Brazzolot-to rispondeva che erano tutti belli, ma secondo lui (ed io condivido) il più bello era quello realizzato dai

ragazzi con disabilità dell’Atelier di Pittura del Centro diurno Sorel-la Luna del Villaggio S.Antonio di Noventa Padovana che abbiamo messo in copertina. Composizione realizzata dai ragazzi con la dire-zione di Elisabetta Valentini utiliz-zando materiale di riciclo. A lato della mostra bisogna, anche, se-gnalare l’originale presepe costru-ito in chiesa da Renato Brazzolotto

A Caselle i presepi richiamano molti visitatoriI più belli? Quelli fatti riciclando il materiale

Nella foto a sx: La dr.ssa Bertilla Mason con Renato Brazzolotto e sopra il presepio di Refrontolo

che quest’anno ha voluto riprodur-re, come sempre curando tutti i dettagli, il Mulinetto della croda di Refrontolo, recente teatro di una luttuosa catastrofe naturale. La mo-stra, inaugurata l’8 dicembre con la benedizione di Padre Antonio, Ge-nerale dei Frati Minori Conventua-li della Basilica del Santo, rimarrà aperta fino a domenica 11 gennaio.

Giovanni Vanzetto

A fine estate 2014 si è svolta l’ormai consueta “Festa dea Stradea” giunta alla 3° edizione. La festa di via Cam-pocroce a Caltana racchiude nella sua semplicità i valori dello stare assieme con gioia, entusiasmo ed amicizia.

Anche quest’anno, con il contributo di tutti, si sono ritrovati attorno ad una tavola imbandita di piatti tradi-zionali. Ora si pensa alla prossima e, con l’occasione, il gruppo accoglierà e festeggerà i nuovi nati.

FESTA DEA STRADEACi sono tantissime ragioni per im-parare una nuova lingua: viaggia-re, scoprire nuove culture, la car-riera, l’amore. È proprio il piacere di imparare le lingue straniere che ha portato tre giovani insegnanti di lingua a creare l’associazione “Li-bellula” un anno fa. Le attività dell’associazione sono molteplici: dalle lezioni private ai corsi di lingua per adulti, dai cen-tri estivi all’aiuto compiti, dai cor-si di italiano per stranieri ai corsi di lingua aziendali. L’ambiente che si respira in casa “Libellula” è in-ternazionale in quanto si possono imparare inglese, francese, tede-sco, spagnolo, russo, portoghese,

serbo-croato, ungherese, ma anche le lingue dell’estremo oriente come cinese, giapponese ed arabo. L’Associazione “Libellula” è entrata a far parte dell’“Università popola-re” di Santa Maria di Sala con due progetti: i laboratori di lingua e il Super Sabato. Novità del 2015 sono i corsi culturali: con serate apposite si viaggerà attraverso lo spagno-lo del tango, il cinema giapponese e cinese, la storia dei manga, un percorso storico delle repubbliche baltiche, solo per citare alcuni titoli degli incontri interculturali che si proporranno. Siate curiosi e veni-te a scoprirci nel nostro sito www.libellulalingue.com.

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Roberto Scarpa del CST e la voglia di crescere offrendo sicurezza, servizio e costi

Abbiamo appuntamento alle 15.00 con Roberto Scarpa, ram-pante imprenditore di Santa Ma-ria di Sala, presidente della CST srl, nella nuova struttura di oltre 150 mila metri quadrati di magaz-zini e siti di stoccaggio in proprie-tà, nel comune di Scorzè, lungo il Drizzagno, in via Giuliano De Polo, nella strada che porta a Tre-viso.Arriviamo puntuali e ci siamo fat-ti annunciare. Nell’attesa, in sala d’aspetto, abbiamo assistito a un continuo andirivieni di sindaca-listi, dirigenti e maestranze per una vertenza che interessa una cooperativa che opera nel confe-zionamento di ceste e altri imbal-laggi contenenti prodotti alimen-tari multimarca per le festività natalizie e pasquali. Problemi di normale routine che però Rober-to Scarpa deve seguire con gran-de attenzione perché ne va anche dell’immagine della sua azienda. Quando Roberto si accorge della nostra presenza ci viene incontro scusandosi di averci fatto aspet-tare. È stata un’attesa che ci ha permesso di assaggiare la vitalità che sta dietro a un’azienda dove

tutto sembra bello, semplice e lu-ciccante, ma che rappresenta un movimento che bene si addice ai 300 automezzi di ultima genera-zione marchiati CST che vanno e vengono per l’Italia e all’este-ro per trasportare prodotti ali-mentari a favore della grande distribuzione organizzata. Tra i principali clienti della CST c’è la Unilever, la Barilla, la Ferrero, l’Algida e oltre decine di players del settore alimentare.Come è nata questa realtà e come si è sviluppata negli anni?“Dopo un’esperienza di alcuni anni sulle navi mercantili in quali-tà di Ufficiale di coperta, nel 1984, per motivi di famiglia (padre am-malato), decido di tornare ad una vita sulla “terra ferma”. Assieme a un ex-compagno di scuola, so-gniamo un’azienda di trasporti e realizziamo la “Louvenor Tra-sporti” acquistando due furgo-ni e iniziamo a lavorare per la Merzario, una compagnia di na-vigazione. L’attività della “Louve-nor trasporti” opera fino al 1990 quando il mio socio mi comunica che non vuole più fare questo la-

voro, avevo 28 anni, quindi avvio il Consorzio Scarpa Trasporti che attualmente non è più consorti-le, ma è una società e lavora per molte ditte di S. Maria di Sala tra le quali la Speed line, Piovan ecc. Nel 1990 ci insediamo a Caltana, in via Caltana,16 acquistando un’area da Tanduo e li, oltre agli uffici e officina, c’erano il magaz-

zino e il piazzale per i mezzi. Nel 1995 acquisiamo un magazzino a Scorzè, in via Moglianese, 23 e trasferiamo la logistica e gli uffici. Lasciamo a Caltana un piazzale e il capannone lo utilizziamo per un servizio di piccola manutenzione per gli automezzi. Dal 1995 al 2003 rimaniamo a Scorzè aprendo an-che altre filiali a Firenze, Cesena,

Roberto Scarpa. Interno del magazzino

Altro reparto del magazzino

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Milano.Nel 2003 acquisiamo un deposito che era della Coop a Noale. Quin-di manteniamo Caltana come of-ficina, Scorzè come deposito logi-stico e Noale come logistica per il gruppo Coop. Nel 2009 acquisia-mo il terreno per realizzare que-sta realtà dove ci troviamo ora e i lavori si concludono nel 2014. La nostra attività ora si svolge sulla logistica e nel trasporto e

con la specializzazione del setto-re alimentare sia a temperatura controllata e non. Disponiamo di 300 automezzi di proprietà con un’area logistica per eccellenza (28 mila metri) sia a temperatura controllata, con impianti ecologi-ci di ultima generazione che non utilizzano nessun freon, bensì a CO2, e sia a temperatura ambien-te.Abbiamo fatto delle scelte lun-

gimiranti a medio e lungo pe-riodo, ma in un quadro politico italiano così effervescente, con un problema del mercato così come si presenta ora, potrebbe rappresentare un salto nel buio. Abbiamo fatto un investimento di 25 milioni di euro e credia-mo di aver fatto una cosa buo-na sperando che ci sia lavoro anche se cerchiamo di lavorare anche con l’estero per risponde-

re alle esigenze dei nostri clienti”.Quali sono i problemi e le diffi-coltà maggiori?“I problemi sono le tasse troppo elevate, i costi di esercizio, il costo del personale e la giustizia. Pensi che abbiamo colto un dipendente in fraganza di furto e il giudice mi ha condannato a pagare 18 men-silità. Poi abbiamo fatto appello e abbiamo vinto. Questo fa capire l’incertezza della giustizia, del di-ritto. Tutto questo in un momento dove c’è poca marginalità e noi ci dobbiamo caricare di tutti questi costi”.Ma qual è il motivo per cui si è impegnato in maniera esponen-ziale?“Io ho una visione che fa parte delle strategie imprenditoriali e che nel tempo possono rivelarsi positive o negative. Io penso che per continuare a fare questo lavo-ro devo garantire ai miei clienti la sicurezza, il servizio e i costi, che devono essere di mercato. Solo così posso essere competivo e sta-re sul mercato in maniera onesta e trasparente. In Italia ci sono 360 mila aziende di trasporto, più di 50 aziende che hanno oltre 200 ca-mion. Noi siamo tra le più grandi aziende d’Italia. In Francia ci sono flotte di 1000 camion, in Germa-nia da 500-600 camion. Quindi io penso che se siamo in Europa questo modello dovrà essere at-tuato anche in Italia”. Roberto Scarpa torna a casa alla sera stanco ma soddisfatto di aver fatto un sogno che è riuscito a re-alizzarlo grazie alla sua determi-nazione e lungimiranza.

Graziano Busatto

Il piazzale esterno deposito degli automezzi

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Sabato 13 dicembre si è svolta la consueta cena di fine anno di Gen-te Salese. È stata l’occasione per i collaboratori del nostro giornale per stare assieme, farsi gli auguri e rinnovarsi reciprocamente l’im-pegno di proseguire il lavoro an-che per il prossimo 2015.Come di consueto la cena ha avuto un piccolo intrattenimen-to culturale, quest’anno dedicato al nostro Dr. Mirco Marzaro au-tore di “Caltana 1914 -comunità investita dalla guerra” attraverso cui rilegge la storia e soprattut-to la realtà sociale della comuni-tà di Caltana nella prima meta’ del secolo passato. Di seguito riportiamo un ampio sunto della presentazione dell’opera fatta dal presidente di Gente Salese in oc-casone della cena: “L’autore testimonia, attraverso la storia di una comunità, delle sue famiglie, delle persone, degli eventi, un mondo antico e la sua evoluzione, un mondo che se ne e’ andato.. che non c’é più.Ne esce una fotografia in bianco e nero, sfumata, che ci riporta al mondo della nostra infanzia con i

suoi valori: la fede semplice degli umili le relazioni sociali, le attivi-tà lavorative, le feste di paese, gli usi ed i costumi di un mondo es-senzialmente di poveri contadini. Tutti ugualmente poveri e biso-gnosi e quindi più’ solidali e con una serenità d’animo che quella realtà’ sociale sapeva assicurare. Il racconto procede senza enfasi

o nostalgie. Di tanto in tanto tra-spare sullo sfondo l’ombra della guerra con le sue conseguenze tutte dolorose. (a Caltana, su poco più di 2.000 abitanti ad un certo punto ci sono stati 400 uomini al fronte, quasi il 20% della popola-zione e di questi 400 ben 40 non tornarono; il 10% dei chiamati alle armi) Io non voglio raccontarvi il libro -ha detto Vanzetto- Vi invito a leggerlo ma voglio solo ricorda-re alcuni passaggi scelti fra tanti significativi che mi hanno colpito.Il primo ci invita a riflettere sul nostro territorio caratterizzato da una ancora pressoché integra centuriazione romana che la no-stra frequentazione quotidiana non ci fa apprezzare e che, invece, dobbiamo vedere come un vero e proprio monumento straordina-rio e preservare.Il secondo e’ un passaggio sul-la famiglia dove “i vecchi erano le persone più rispettate perché erano quelle che avevano già dato tutte le loro energie anche intellettuali e spirituali e perché erano i saggi che potevano offri-re ancora suggerimenti e consigli

Mirco Marzaro ospite di Gente Salesepresenta il suo libro “Caltana 1914”

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preziosi frutto della loro esperien-za di vita...” Un terzo passaggio riguarda la chiave di lettura del campanilismo che caratterizzava i nostri paesi e che li metteva in competizione su chi aveva la chiesa più bella, le campane più grandi, più sono-re, ecc. e su questi temi c’era una sorta di competizione fra le comu-nità. Rimangono..”memorabili (scrive l’autore) i concerti di cam-pane che potevano anche appa-rire come una volontà, un segno di supremazia; in realtà dona-vano solo festosità e letizia. Non era perciò solo ordinario spiri-to di orgoglio (di una comunità) era anche desiderio, forse anche bisogno di liberarsi dai vincoli di una mortificante stagnazione, di forare la cappa che oscurava il ristretto orizzonte entro cui era costretta a vivere, per liberare le proprie energie, le proprie intelli-genze, e misurarsi con se stessa, e finalmente con il mondo esterno.Sarà il rombo del cannone e il fra-gore delle bombe a toglierla dal letargo millenario”

Il Dr. Mirco Marzaro

Le lavandaie

Il frontespizio del libro di Mirco Marzaro

Abitazione di famiglia numerosa: Bovo

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Domenica 7 dicembre a Caltana han-no festeggiato i loro settant’anni i ragazzini/e della classe 1944.Purtroppo, col passare degli anni, si cominciano a vedere dei vuoti di amici, di parenti lasciati lungo la strada ed allora è giusto ringraziare

il Signore di averci conservati con una bella messa e poi fare una degna festa per esorcizzare le tristezze e le malinconie dei capelli bianchi perché la vita è bella e va vissuta pienamente ad ogni età.Buon Compleanno a tutti.

Feste di classeSettantenni di Caltana

Si sono ritrovati, domenica 21 di-cembre 2014, presso il ristorante da Ciano (ex Desman) a Stigliano, per festeggiare i 65 anni gli amici della classe del 1949 di Stigliano con mo-gli e mariti. Tanta allegria con chi ha ricordato che nei tempi della giovi-nezza si diceva che la propria classe era la migliore, la più forte. Ora con

l’andare degli anni ci si accorge che il tempo vola velocemente iniziano gli acciacchi. Allora queste giornate diventano fra le più belle con il pia-cere di ritrovarsi, gustare dei buoni piatti e fra sorrisi, foto e chiacchiere si trascorre una giornata, donando-si appuntamento al prossimo anno.

G.M.

Sessantacinquenni di Stigliano

A STIGLIANO BABBO NATALE ARRIVA CON L’ELICOTTERO

Sabato 13 e domenica 14 dicembre, a Stigliano, con ogni anno, si è svolta la Festa di Natale, organizzata dai genitori dell’Infanzia e del Nido Integrato “Ma-donna del Rosario”.Nel piazzale della chiesa genitori volenterosi hanno allestito uno stand con gu-stose torte e articoli da regalo. Accompagnava tutto questo la degustazione di cioccolata calda, vin brulè e pinza. Il pomeriggio del sabato i bambini hanno potuto partecipare a bellissimi laboratori di disegno, trucca bambini, giochi vari e decorazioni di biscotti con pasta di zucchero.Domenica mattina, dopo la S. Messa, i bambini hanno guardato in cielo ed

hanno visto arrivare un elicottero che trasportava Babbo Natale, diretto pro-prio a loro, che ha ritirato le letterine dei bambini e distribuito caramelle e chiacchierato un po’ con i bambini. Le offerte della festa sono state interamente devolute alla Scuola dell’Infanzia e Nido Integrato.Si ringrazia per la collaborazione e l’impegno l’Associazione Ala Salese, il Bar Todaro, La Fioreria Fasolato, gli Alimentari Zacchello, la Macelleria Panè, la Pizzeria Bella Stigliano, la Pescheria Capo Nord di Veternigo, l’Azienda Agrico-la Mazzacavallo e Furlan Antonio per l’ottimo vin brulè.

Maria Luisa Valentino

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L’Italia, dopo la seconda guerra mondiale, era in depressione e aveva bisogno di tutto. Era in una situazione che neces-sitava di una grande evoluzione generale e il nordest è stato pro-tagonista formidabile dello svi-luppo post bellico.In quegli anni si è accelerata la trasformazione da nazione pret-tamente agricola a nazione indu-striale. C’è stato un fervore e un nascere di tantissime attività e aziende, piccole e medie. Per i decenni dagli anni

La forza dell’impresa Pagotto Carloprotagonista dello sviluppo nel dopo guerra

cinquanta in poi il settore che più di tutti è stato attivo è stato quello delle costruzioni edili. Gli Italiani, in particolare i Vene-ti, avevano nei loro più intimi de-sideri la costruzione della casa propria. Sulla scia di queste prospettive e richieste, sono sorte, in questi anni, tantissime piccole imprese di costruzioni edili.Una di queste è stata l’im-presa di Pagotto C a r-

lo, sorta negli anni 60. A quel tempo il lavoro edile era particolarmente duro. Tutto si realizzava con le braccia uma-ne, con pochi elementari mezzi di supporto e al prezzo di tan-to sudore della fronte. Ma tutto questo non spaventava il titolare dell’impresa Pagotto Car-lo il quale,

grazie anche al sostegno della moglie Giuseppina, molto sere-namente, passo dopo passo, co-struiva quella bella referenza di cui gode tutt’ora.Già dalla costituzione, l’impresa

Una foto storica degli anni ‘60 dell’impresa Pagotto Carlo

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Pagotto si è contraddistinta per la grande, riconosciuta, profes-sionalità e serietà nei rapporti con i clienti e con i dipendenti, meritando stima e considerazio-ne da parte di tutti.Solo in seguito sono venuti in aiuto mezzi meccanici per fare la malta, argani elettrici e poi gru per sollevare i carichi e attrez-zature ausiliarie per realizzare le condizioni di lavoro in sicurezza, consentendo un’ulteriore svilup-po dell’impresa che è arrivata ad avere, anche, circa 15 dipendenti diretti. Verso gli anni 80 entravano a far parte attiva dell’impresa alcuni figli della numerosa famiglia Pa-gotto, dandone l’attuale denomi-nazione di Edil Pagotto.Con l’esperienza del padre Carlo e la professionalità dei figli l’im-presa Edil Pagotto ha affrontato l’evoluzione del mercato am-pliando il campo di interventi anche verso importanti restauri, salvaguardando l’aspetto storico degli edifici, e le costruzioni in-dustriali. L’elemento sempre presente nell’agire dell’impresa Edil Pa-gotto è stato il mettersi a dispo-

sizione della clientela con la massima umiltà e competen-za nell’esclusivo interesse del

cliente.Nel tempo, si calcola che l’impre-sa abbia realizzato circa 400 pro-

Caselle 2010 - Inaugurazione del Centro con al centro il Vescovo Mattiazzo e alla sua sinistra il parroco don Don Lucio Monetti e i figli di Carlo Pagotto

gettazioni, fra costruzioni civili e industriali. Un grande risultato di cui i figli di Carlo vanno fieri, particolarmen-te ora che il papà non c’è più.Carlo, è mancato proprio un anno fa a Natale, lasciando un grande vuoto fra coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato a vario titolo. Carlo era, infatti, anche impe-gnato nel sociale e in particolare nella conduzione della Corale di Caselle, suo paese.I figli sentono che l’eredità la-sciata da Carlo, rappresentata soprattutto di valori, deve esse-re essere coltivata. Per questo, pur nel dolore della scomparsa, si sentono orgogliosi dell’eredi-tà morale lasciata e impegnati a continuare nella strada tracciata ad onorare la memoria del padre.

Primo Bertoldo

Continuiamo sulla strada segnata da papà

“ ”

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RUBRICHE12

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“Aschentrekker!” mi disse.“Cosa?” chiesi sbigottito mentre, in attesa del volo che da Amster-dam mi avrebbe portato a casa, guardavo nelle mie mani una tor-malina di un rosa intenso.“La pietra che tiene in mano… Attira la polvere e la cenere” ri-spose quell’anziano con gli occhi “strani”.Niente, non capivo. Allora chiesi una spiegazione, e il vecchio se-duto sulla poltrona vicino a me con la faccia lunga e le fossette sulle guance mi raccontò che un giorno, mentre si trovava in un negozio di fiori, ascoltò casual-mente una storia che risaliva al XVIII secolo. Una storia che ar-rivò in Olanda attraverso lo Sri Lanka, quando le navi solcavano gli oceani portando tesori lonta-nissimi in Europa.Quella storia raccontava di alcuni marinai stanchi di caricare e sca-ricare le navi, pulire i ponti, far da mangiare e mettere in ordine i fornelli, e che due di loro avevano trovato un modo per risparmiar-si quest’ultima fatica. Infatti quei due fumatori di pipa, appena tor-nati da un lungo viaggio dall’Asia conoscevano le virtù della torma-lina, che oltre a essere una pietra davvero ispirante per poeti e ar-tisti, era capace di attirare la pol-vere e la cenere dopo essere stata riscaldata. E proprio per questo avevano iniziato ad usarla per pu-lire i forni. “Aschentrekker!” disse ancora. “Vuol dire attira cenere nella mia lingua, in olandese” aggiunse strizzando gli occhi mentre sul suo viso appariva un sorriso com-piaciuto.Ma la cosa interessante che quell’anziano mi disse fu che una delle pietre usate dai marinai ven-ne ritrovata molti anni dopo, in

Francia, da un certo Vincent Van Gogh, e visto che per molto tempo quell’artista era stato ritenuto un folle senza fortuna, forse il suo ge-nio alla fine fu ispirato proprio dal-la tormalina che aveva trovato… Non so quanto di vero vi fosse in quella storia, ma per certo vi pos-so dire che è la gemma del mese di ottobre, ma è anche la pietra porta fortuna del toro, della ver-gine e dei pesci; che esiste nelle colorazioni del verde, del rosa, del blu e del nero, e che in alcune varietà è indicata per ridurre lo

stress, per favorire l’imparzialità e ispirare la tranquillità. La mia fantasia, forse ispirata proprio dalla pietra che tenevo in mano, mi portò lontano nel tem-po… E immaginai quegli uomini di mare camminare sul ponte di una nave con le loro pipe a parla-re di paesi fantastici, di tesori an-tichi e di donne bellissime, con il fumo che usciva dalle loro bocche nel freddo della notte e i sogni a riempire i loro cuori. Altri invece, giù al porto, sbuffavano perché dovevano risalire a bordo e c’era-

a cura di Luca Novello

no ancor i forni da pulire, o forse perché stavano per lasciare un al-tro amore ad attenderli inutilmen-te su quel molo. Mi parve perfino di vedere cadere una pietra dalla tasca di un giovane marinaio che, incastrata tra le travi di un ponti-le, rimase in attesa di essere tro-vata da un signore con la barba ispida e i capelli rossi. Osservai il vecchio vicino a me. Quel viso mi ricordava qualcu-no. Poi lessi il nome sul biglietto dell’aereo: Vincent. Scossi il capo e chiusi gli occhi.Oggi, ricordando quell’incontro mi piace pensare che proprio su quello stesso molo, in una “notte stellata”, quel tipo dallo sguardo strano e la barba rossa sia stato ispirato nel suo genio, trovando la serenità che per tutta la vita gli era mancata.Ma so che è solo un’illusione, uno di quei trucchi che la mente crea nelle sere come questa, dove i sogni sono più veri e il cuore più sereno.

LA TORMALINA: aspirante e inspirante

Autoritratto di Vincent Vang Gogh Notte stellata di Vincent Vang Gogh (Museum of Modern di New York)

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RUBRICHE 13

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Esistono dei comportamenti che vengono spesso considerati nor-mali, come pure delle “piccole trasgressioni”, che possono tra-sformarsi in clamorosi autogol per la nostra salute: sedentarietà, alimentazione scorretta, abuso di bevande alcoliche, fumo, eccessi-va esposizione al sole, ecc.Sono circa 22 milioni gli italiani che non praticano sport e que-sta non è una realtà di cui andar fieri visto che chi svolge attività fisica ha circa il 30% in meno di probabilità di contrarre malattie anche gravi rispetto a chi fa vita sedentaria. L’importante è muo-versi, qualsiasi attività va bene, ma deve essere praticata con co-stanza. Nei giovani l’attività fisica aiuta l’apprendimento, rappre-senta uno sfogo per la vivacità giovanile, aiuta la socializzazione e la gestione dei propri impegni quotidiani. Piccoli accorgimenti come fare le scale invece di pren-dere l’ascensore o non usare l’auto e andare a p i e d i

possono già essere un buon ini-zio.Un altro passo fondamentale è una corretta alimentazione. In-grassare significa aumentare il rischio di insorgenza di diabete e di problemi cardiaci, ma pure aumentare il rischio di insorgen-za di tumori. Diventa pertanto importante conoscere le calorie da introdurre in relazione alle ca-ratteristiche fisiche, alle abitudini e alle attività fisiche svolte. Una sana alimentazione prevede l’as-sunzione di verdure, frutta, cere-ali, legumi, pesce e carboidrati. Da usare con moderazione l’ap-porto di proteine animali ricavate da carne e affettati.Ricordiamoci poi che l’alcol di per sé è una sostanza tossica e potenzialmente cancerogena che può indurre dipendenza e pro-vocare gravi danni al fegato e al sistema nervoso centrale. Sono sufficienti 50 grammi di alcol al giorno, equivalenti a poco più

di 3 bicchieri di una be-vanda alcolica per

aumentare di 2-3 volte il rischio

di tumori rispetto ai

non be-v i t o r i . Sorve-g l i a t e specia-li sono l e grandi bevute

del fine settima-

na che ri-sultano es-

sere pericolo-sissime perché

portano all’accu-mulo di grasso addo-

UNO STILE DI VITA SANO

minale che è legato a diabete, cardiopatie e varie for-me di tumo-re. L’assun-zione di alcol è assolutamente sconsigliato pri-ma dei 15 anni perché l’organismo non è in grado di metabolizzarlo efficacemente provocando rapidamente feno-meni di intossicazione alcolica.Associata a questa pericolosa abitudine si deve ricordare quella del fumo. Una sigaretta contiene numerosissime sostanze dannose e nocive per il nostro organismo. Il catrame contiene elementi can-cerogeni mentre la nicotina può indurre dipendenza e produrre effetti negativi sul sistema ner-voso e cardiocircolatorio. Non cominciare a fumare è il modo migliore per tenere lontane molte forme di tumore e soprat-tutto smettere prima possibile permet-te di diminuire il rischio di ammalarsi.Un ultimo appunto p o s s i a -mo farlo s u l l ’ e -s p o s i -zione al sole. I raggi so-lari sono f o n d a -m e n t a l i per il nostro organismo e per una corret-ta formazione del-le ossa, ma esporsi in

a cura del dott. Luigi Cazzaro

m o d o eccessivo

e non pro-teggersi adeguata-

mente sono importanti fattori di rischio per lo sviluppo del mela-noma, un tumore cutaneo molto aggressivo. Cerchiamo quindi di modificare il nostro stile di vita in modo da diminuire il più possibile il rischio di insorgenza di tumori. La stati-stiche ci dicono che ogni anno circa il 40% dei decessi per tumo-re è causato da fattori di rischio che possono essere corretti come il sovrappeso, l’obesità, lo scarso consumo di frutta e verdure, il

fumo e l’alcol.

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RUBRICHE14

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libera associazione per i rapporti italo - croati

La dieta mediterranea rappre-senta una serie di conoscenze, di competenze, pratiche e tradizio-ni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conserva-zione, la trasformazione, la pre-parazione e, in particolare il con-sumo del cibo.La dieta mediterranea è un modo di nutrirsi che da millenni è pa-trimonio tradizionale e culturale dei popoli residenti o gravitanti intorno al bacino del Mar Medi-terraneo. Questa dieta noi italiani l’abbia-mo quasi sempre seguita, poi-ché da numerosissime genera-zioni sembrava logico utilizzare le materie prime che la natura e l’agricoltura ci fornivano con più abbondanza: frutta fresca e sec-ca, ortaggi, cereali, olio d’oliva e una moderata quantità di pesce, latte e carne, molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi.Ma a sconvolgere questo tran-quillo menage alimentare sono venuti gli studiosi statunitensi che hanno introdotto anche nel nostro paese il culto e il “biso-gno” delle cosiddette proteine nobili, secondo cui la carne do-veva comparire almeno una volta al giorno: “tre grammi di protei-ne per kg di peso corporeo” si di-ceva “e proteine nobili!”.A dire il vero queste proteine ric-che di aminoacidi essenziali, cioè indispensabili alla crescita e alla rigenerazione dei tessuti, sono presenti anche nell’associazione cereali integrali-legumi, ma sem-brava più logico prenderle da una fonte sicura: la carne.Gli effetti non hanno tardato a comparire; le malattie degenera-tive come il diabete, il cancro ma

LA DIETA MEDITERRANEA a cura della dott.ssa Sonia Giacometti

soprattutto la difficoltà di circo-lazione del sangue, l’aterosclero-si e gli accidenti cardiovascolari sono aumentati vertigino-samente, poichè mangiando carne si intro-d u -co-

no anche gli acidi grassi cosiddetti “saturi” che favorisco-no le patologie degenerative.

Quindi gli esperti riconsi-derarono la quota

di proteine, prima portandola a 2 grammi, poi a 1, poi a 0,8 per kg di peso corporeo. Hanno an-che riconsiderato l’opportunità di utilizzare grassi alimentari di origine vegetale, ricchi di acidi grassi “insaturi e polinsaturi”, che si sono dimostrati in grado di prevenire le patologie dege-nerative e quindi di mantenere buone condizioni di salute fisica e mentale.Un’altra considerazione riguarda l’insufficiente presenza nei cibi che consumiamo, di fibra grez-za come cellulosa, emicellulosa, lignina, pectina, ecc. di cui sono ricchissimi la crusca e il germe dei cereali, i legumi, la frutta e gli ortaggi.La dieta più idonea al manteni-mento della salute dell’uomo è la dieta mediterranea integrale!

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15years

Il 10 dicembre Ilaria Zambon ha conseguito la laurea magistrale in “Pianificazione e Politiche per la città, il territorio e l’ambiente” con Master Europeo in “Planning and policies for city, environment and landscape” con punteggio 110/110 presso l’Università IUAV di Venezia. Si congratulano i ge-nitori Loris e Genoveffa, il fidan-zato Valentino, i nonni, parenti e amici tutti.

Il 5 Dicembre Alessio Artusi ha com-piuto due anni. Tanti auguri dalla mam-ma Lisa, dal papà Andrea, dai nonni, dagli zii e dai cuginetti.

Il 19 Gennaio Eleonora compie 5 anni. Un mondo di auguri dalla sorellina Ele-na, mamma Monica, papà Marco e tutti i nonni.

Il 13 dicembre Giovanni Righetto ha compiuto gli anni. Tanti auguri di buon compleanno dalla mamma Giorgia, dal papà Emanuele, dal fratello Filippo, da-gli zii e nonni.

Il 7 Novembre 2014 Eleonora Gottardo e Lino Bortolato, nella chiesa di Veternigo, hanno fe-steggiato il 50° anniversario di matrimonio scambiandosi le fedi nunziali e rinnovandosi le pro-messe d’amore. Hanno festeggia-to queste nozze d’oro con i figli Filippo con Albertina, Nicola con Sabrina, Martina con Fabio, con i nipoti Angela, Giacomo, Nicolò, Linda, Vittoria e Pietro e amici.

anniversari

Il giorno 4 novembre Giorgio Simionato e Nazzarena Caravel-lo hanno celebrato le nozze d’o-ro a Veternigo partecipando alla S. Messa celebrata da don Paolo durante la quale sono state be-nedette le fedi nunziali e le pro-messe che cinquant’anni si erano promessi. A far festa agli sposi, c’erano tutti i parenti e gli amici.

Il 6 dicembre ha compiuto 80 anni Ma-rinetto Luciana. Tantissimi auguri dai figli Roberta, Fio-rella e Nicola, dai nipoti Alessia, Ilenia, Giada, Alberto e Alessio, dalla nuora Monica e dai generi Antonio e Mauro.

lauree

Il 28 novembre Irene Peretto ha conseguito la laurea triennale in Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università degli Studi di Padova, discutendo la tesi “Tecni-che di monitoraggio e possibilità di contenimento delle contami-nazioni allergeniche causate da Acarus siro (Acaridae, Acarina)”. Congratulazioni dai genitori, amici e parenti.

Il 28 settembre è nato Edoardo Lomi. Lo hanno accolto con amo-re mamma Chiara, papà Stefano, i nonni, gli zii e i cugini.

Giovedì 11 dicembre è stata ce-lebrata l’Eucaristia di commiato di Giovannina Rugoletto di 105 anni. Giovannina Rugoletto clas-se 1908, era conosciuta dai nostri lettori perchè già in altre occasio-ne l’abbiamo presentata: in oc-casione del suo centesimo com-pleanno e perchè, lo scorso anno, era stata nominata come la donna più anziana del comune.

The Memory

Il 28 Novembre è venuta a manca-re Nardin Gina in Lomi. La ricordano con affetto i figli Franco, Daniela e Angelina, la nuora Emanuela, il genero Gio-vanni, i nipoti Denis, Samuele, Silvia, Ilenia, Daniele, Luisa, i pronipoti e le persone a lei care.

The BaptismsDomenica 23 novembre don

Paolo Ceccheto ha battezzato a Veternigo Giovanni e Antonio. Giovanni è figlio di Silvia e Mau-ro e le madrine erano Valentina ed Elena; Antonio, figlio di Lucio e Myafte con padrini Roberto e Cosetta. La cerimonia è avvenu-ta mentre in Piazza San Pietro, Papa Bergoglio stava proclaman-do Santo San Antonio Giovanni Farina, vescovo di Treviso, che si-curamente vigilerà su questi bam-bini che portano il suo nome.

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DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:Associazione Culturale Gente SaleseVia dei Tigli 10 - 30036 S. Maria di Sala Ve Tel. 041 486369E-mail. [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEGraziano Busatto

PRESIDENTEGiovanni Vanzetto

ART DIRECTORManuel Rigo

TIPOGRAFIAGrafiche QuattroSanta Maria di Sala (VE)

Registraz. Tribunale di Venezian° 770 - 17 gen 1984

BernardiOnoranze Funebri

Via Desman, 139S. Angelo di S. M. di Sala - tel. 041.487341

Crazy Sun di Barbara e FabianaVia Don Gallerani, 2 - Caltana (VE) - Tel. 041.5732508

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L’U.G.S. CAMBIA STATUTO E PRESENTA IL PROGRAMMA 2015

ORARI: Lunedì: 15.30 -19.30Da martedì a venerdì: 9.30-12.30 e 15.30 -19.30

Sabato: 9.30-13.00 e 15.30 -20.00Domenica (fino al 31 dicembre 2014): 10.00 - 13.00 e 15.30 -19.30

Sabato 13 dicembre, presso la Sala del Teatro di Villa Farsetti di Santa Maria di Sala, si è svolto un incon-tro per trattare i principali adempi-menti fiscali e amministrativi a cui le Società sportive A.S.D. Non Pro-fit e Onlus, devono attenersi per legge.Il convegno è stato organizzato dall’ U.G.S. Unione Gruppi Sportivi Sa-lesi che riunisce 19 società sporti-ve del Salese in collaborazione con l’Ente di promozione Libertas, con la collaborazione dell’Assessorato allo Sport di Santa Maria di Sala.Il tema è stato presentato dal Dott. Enrico Savio, un esperto inmateria fiscale sportiva. Sono stati toccati i temi come l’Eas, i versa-menti derivanti da compensi e rim-borsi, dalla pubblicità agli sponsor, alle assemblee dei soci e loro ver-bali, dall’assicurazione ai certificati medici e loro responsabilità. Gli argomenti erano molti e il tem-po a disposizione era poco.Al convegno hanno partecipato an-che ad altre società limitrofe del Co-mune di Santa Maria di Sala: oltre 50 società presenti comprese le 19 società dell’ U.G.S.Il presidente dell’UGS Renzo Pa-ganin si è detto disponibile ad or-ganizzare un ulteriore incontro per sviscerare meglio tutte le tematiche per far conoscere ai responsabili dei gruppi i vari provvedimenti in tema fiscale.

Per quanto riguarda il pro-gramma dell’UGS, è stato cambiato lo Statuto che pre-vedeva solo l’organizzazione degli sport equestri .Ora l’ U.G.S. può organizzare tutta una serie di attività con la speranza di poter riattiva-re, quanto prima, il Concorso Ippico.Ricordiamo il carnevale dell’anno scorso organizzato dall’U.G.S. che disposto poco ma che comunque è stato uti-le come organizzatore all’e-vento del Green4Fun, svolto-si il 7-8 giugno con le sociètà volley salese, G.S. Volley Sant’Angelo e Alba che ha coinvolto oltre 400 atleti di tutte le et à:parte del ricava-to è stato devoluto alla LABS Laboratorio solidale ONLUS.

Dopodiché l’ Unione Gruppi Salesi ha programmato ad ottobre nei giardini diVilla Farsetti il 9° Open Sport in collaborazione del CONI Provinciale e tutte le società del Salese, con una partecipazione di oltre 250 piccoli atleti.Ed infine l’ U.G.S. ha mes-so in calendario un nuovo convegno fiscale.Già per il 2015 ci saran-no molti altri eventi impor-tanti che l’ UNIONEGRUPPI SPORTIVI SALE-SI dovrà organizzare, tra cui la collaborazione per il servizio del passaggio del giro d’Italia.

Presidente U.G.S.Renzo Paganin