GreenPod Notiziario 14 Febbraio 2016
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Nella Cassetta da 3 e 5kg del Green Pod:
Carote
Verza
Cavolo nero
Broccoletti
Papavero Comune
Borragine
Bieta
Porro
Green Pod Via Migliara 49 sx, 1124 Pontinia (LT)
Una piccola impresa agricola sita nel territorio di Pontinia in Via Miglia-
ra 49 sx 1124. Il lavoro agricolo nasce dallesigenza di nutrirsi con cura
lasciandosi trainare dal ritmo delle stagioni. Il fondo coltivato a disposi-
zione, di tre ettari. La coltivazione di ortaggi di stagione a campo
aperto copre un sesto della superficie (5 mila mq), le tecniche usate
sono del biologico, eliminando luso di concimi chimici. La nostra
unagricoltura al naturale, con piccole influenze di orto sinergico e bio-
dinamico.
Il Green Pod si rivolge a tutti coloro abbiano desiderio di avvicinarsi ai
prodotti naturali senza far ricorso ad intermediari.
Il sistema di acquisto molto semplice, basta inviare la richiesta di-
scrizione a : [email protected] per essere inseriti nella no-
stra mailing-list cos da ricevere ogni inizio settimana un aggiornamen-
to sui prodotti di stagione disponibili di volta in volta. Rispondendo alla
mail o contattandoci al 347.8619224 potrete prenotare i nostri prodotti.
Notiziario del Green Pod 14 Febbraio 2016
C' un'Ape che se
posa su un bottone de rosa: lo succhia
e se ne va... Tutto sommato, la felicit
una piccola cosa.
Trilussa
Felicit in Acqua e vino, 1944
GREEN POD IL NATURALE A CASA
Wolfgang Laib - installazione organiche col polline -
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FITOALIMURGIA
introduzione alle erbe spontanee commestibili!
sar che ad inizio febbraio le risorse dellorto erano agli sgoccioli e cera bisogno di tro-
vare alternative alle verze sode e arrossate dal freddo, ai broccoli argentei, al radicchio dal-
le foglie irsute e amarissime, alle patate raggrinzite e piene di getti, nonostante la toeletta-
tura settimanale del pap, sar stata la luce che allungava il giorno, sar che dopo il lungo
freddo cera voglia di uscire allaperto sar come sar la mamma nelle ore centrali di un
pomeriggio indefinito di fine febbraio, quando, per qualche ora il sole stemperava un po
laria e i primi fiori giallo-limone del gelsomino, sfidando le brinate ancora intense, compari-
vano come dincanto sulla rete di fronte al capitello, si metteva il grembiule grande, le scar-
pe da campagna, prendeva una borsa di stoffa e andava per campi e prati a raccogliere le
erbe per cena. La primavera era ancora lontana ma la si sentiva in arrivo: ormai il peggio
era passato.
Allora mi chiamava e mi diceva: vuoi venire con me?
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Il termine alimurgia compare per la prima volta nel 1767 nel titolo del libro di Giovanni Targio-
ni Tozzetti Alimurgia o sia modo di rendere meno gravi la carestie proposto per il sollievo dei
popoli pubblicata tre anni dopo la grave carestia del 1764.
Alimurgia significa quindi, alimentazione nei momenti di necessit, di urgenza; dal greco -
alimos che toglie la fame ed -ergia (o urgia), operazione.
Il termine rimasto poi silente per molto tempo ed stato ripreso da Oreste Mattirolo nel
1918 alla fine della prima guerra mondiale, quando pubblica Phytoalimurgia pedemontana
ossia censimento delle specie vegetali alimentari della flora spontanea del Piemonte.
Il Mattirolo mantiene lo stesso significato del termine, lo migliora per aggiungendo il prefisso
phyto e amplia luso alimentare delle piante spontanee, a differenza del Targioni, che
aveva principalmente considerato le piante come risorsa da cui ricavare un surrogato della
farina per fare il pane.
Le piante alimurgiche sono quindi: piante, erbacce, cespugli o alberi spontanei di cui uno o
pi organi o parti di essi vengono usati come alimento se raccolti ad un appropriato stadio del
ciclo della pianta e preparati in maniera opportuna (Bianco, 2001).
Brano estratto dal libro: Piante spontanee alimentari di Maria Clara Zuin, Maria Teresa Vigolo,
Giuseppe Zanin. Edizione: Edagricole
Borragine al Greenpod
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LAlbero del Miele
Voler sullalbero del miele! Dice Pooh a Christopher Robin; basta
appendersi ad un palloncino
E cos che vi vogliamo trasportare, con questa immagine, tratta dal cartone animato le av-
venture di Winnie The Pooh, nella nostra piccola realt agricola fatta di immaginazione e
costruzione di un ambiente che man mano diventa sempre pi familiare e pi vicino ai nostri
desideri. Ebbene, il dolce Albero del Miele arrivato al Greenpod!
Ne abbiamo piantati n.12 e disposti in linea retta come cornice naturale ad una distanza di
8 metri ognuno, immergendo le radici (prima della messa a terra) in acqua dinamizzata
unora. Ora, insieme alle nostre api, veglieremo sulla crescita attendendo il giorno in cui ci
desteremo sorpresi sotto le fronde di questo meraviglioso albero, colpiti dal colore bianco-
crema dei suoi fiori e dal loro intenso profumo mellifero.
Evodia Tetradium Daniellii
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Le ricette facili e gustose degli amici del Greenpod!
Il Pesto al Papavero di Hannah:
Papavero foglie a crudo, arachidi, olio, pizzico di sale.
Pulire il papavero e centrifugarlo fresco, aggiungere gli arachidi tritati, un cucchiaio dolio,
un pizzico di sale et voil il pesto pronto! Il papavero fresco crudo ha un sapore che
ricorda quello della rucola, da qui lispirazione ad un pesto che si pu usare sia crudo sia
cotto, ottimo per condire la pasta!
Il tortino rustico al papavero di Desiree:
250 gr di farina, 100 ml acqua calda o tiepida, 100 ml olio di semi, un cucchiaino di sale e
uno di lievito. Dallimpasto di questi ingredienti, creare un disco sottile di circa un cm per la
parte inferiore, inserire il ripieno di papavero rosolato in padella, ricoprire il tutto unendo i
bordi con un altro disco di impasto e in 30 minuti circa a 180 gradi il tortino pronto!
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Brassica olera-
cea L. var ace-
phala sabellica.
Si tratta di una specie
di cavolo da foglia,
che non forma cio la
testa come i cavoli
comuni. E uno dei pi
antichi rappresentanti
della famiglia dei ca-
voli. Si dice che un
progenitore del cavolo
nero si coltivava gi
dai tempi dei romani
nella regione di To-
scana, luogo dove
viene coltivato quasi
esclusivamente fino ai
nostri giorni. Lo incon-
trerete anche con il
nome cavolo nero ric-
cio di Toscana, cavolo
riccio, cavolo a penna
o cavolo palmizio.
Cavolo nero risorsa invernale
Il cavolo nero una riserva di risorse benefiche, antiossidanti e
decongestionanti in primis. Ma contiene anche una buona dose
di sali minerali e vitamina C, vaccino naturale contro virus, in-
fluenze e raffreddamenti.
In passato il cavolo nero, le cui foglie venivano pestate e bendate
intorno alla parte dolorante, stato anche spesso utilizzato con
successo per curare distorsioni, botte e infiammazioni articolari.
Recenti studi hanno anche confermato che il cavolo nero utile
nella prevenzione di numerose forme tumorali (cancro al colon, al
retto, allo stomaco, alla prostata e alla vescica), e risulta efficace
per coadiuvare la cura dellulcera gastrica e delle coliti ulcerose.
Affinch non perda tutte queste preziose propriet andrebbe con-
sumato crudo o dopo essere stato bollito per non pi di 5 minuti,
per non alterare troppo la qualit e le doti delle fibre vegetali pre-
senti.
CAVOLO NERO DI TOSCANA O PALMIZIO
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www.greenme.it
Zuppa toscana al cavolo nero
(per 4-6 persone)
Ingredienti: 500 gr. di fagioli cannellini secchi, 1 cipolla rossa media, 3 spicchi d'aglio, 300 gr. pane toscano raffermo (o comunque cotto a legna), 400 ml. passata o conserva di pomodoro, 1 cuc-chiaino di semi di finocchio, Sale, Pepe nero, 140 gr. cavolo nero pulito.
Lessare i fagioli:
Ammollare la sera prima i fagioli, per 12 ore. Scolarli e sciacquarli. Metterli poi in una pentola ca-piente e lessarli in abbondante acqua salata con 2 agli, la cipolla e un po' di sale, fino a che saran-no morbidi (solitamente ci vogliono 40 minuti dall'ebollizione dell'acqua).
Preparare la zuppa:
Tagliare il pane raffermo a fette abbastanza sottili e porle in una capiente zuppiera, in modo da riempirla per circa la met. Mettere 2 litri del liquido di cottura dei fagioli + 700 gr. di fagioli (ne do-vrebbero rimanere un po' interi da aggiungere alla fine) in una pentola alta e frullare il tutto con il frullatore ad immersione.
In una pentola capiente scaldare l'olio e soffriggervi un aglio. Togliere l'aglio ed aggiungere la con-serva di pomodoro, poi il fagioli frullati ed i semi di finocchio (se non li volete ritrovare nella zuppa, potete racchiuderli in un filtro da te o caff e toglierli a fine cottura). Aggiustare di sale e pepe e portare a bollore. Nel frattempo aggiungere qualche mestolo di minestra alla zuppiera col pane, in modo da ammollarlo. Aggiungerne semmai ancora in un secondo momento, in modo da ammorbi-dire bene il pane (dipende da quanto il pane raffermo: pi duro, pi avr bisogno di liquido per ammorbidirsi).
Spezzettare il cavolo nero con le mani o con un coltello direttamente nella minestra e cuocerlo per ca. 30 minuti, o finch non sar morbido. Aggiungere alla minestra a piacere 3-4 mestoli dei fagioli interi rimasti e mescolare. Versare la minestra sul pane e lasciare riposare per almeno 2 ore prima di mangiare la zuppa. Si serve con un filo di olio extravergine.
Pesto di cavolo nero
Ingredienti: 350 g di cavolo nero, 50 g di noci, 20 g di pinoli, spicchio di aglio, 5 cucchiai di
olio di oliva extra vergine, sale qb.
Preparazione: Separate le foglie del cavolo nero dai gambi ed eliminate anche la costa centrale
delle foglie pi grandi. Riunite in un recipiente il cavolo nero, lo spicchio daglio, lolio, i pinoli e
le noci, poi frullate il tutto con un frullatore a immersione. Se il composto risultasse difficile da
frullare, diluitelo con un po dacqua. Se preferite potete prima scottare leggermente il cavolo in
abbondante acqua salata per 2 minuti scarsi, quindi scolatelo, conservando al caldo lacqua di
cottura eventualmente per aggiungerne un po' al momento di frullare.
www.theblackfig.com
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Zafferano di Cori
Lo zafferano (crocus sativus) coltivato, nel contesto dell'Agro Pontino, in localit
Tirinzanola (Cori LT) a 690 metri sul livello del mare in un terreno che da oltre 90
anni utilizzato solamente per il pascolo di bovini ed equini. I cormi di primo im-
pianto provengono dalla Cooperativa Altopiano di Navelli.
In questo territorio, che possiamo definire incontaminato, viene coltivato lo Zaffe-
rano di Cori in modo completamente naturale e manuale escludendo qualunque
uso di prodotti chimici nelle fasi di coltivazione, essiccazione e conservazione.
Il nostro zafferano essiccato a 45C lo stesso giorno della raccolta affinch
rimangano intatte tutte le sue propriet. Non contaminato da resine e/o affumica-
ture; ideale per l'alta gastronomia.
Per garantire la loro purezza e per conservare tutte le propriet, gli stimmi di zaffe-
rano vengono confezionati interi in vasetti di vetro sigillato.
Barchette di patate allo Zafferano
Ingredienti
(per 4 persone) 50 gr. di parmigiano reggiano 50 gr. di pane grattuggiato 4 patate medie, 1 cipolla piccola
2 zucchine 10-12 stimmi di zafferano olio di oliva, prezzemolo, timo 25 gr. di burro. sale e pepe q.b.
PROCEDIMENTO
Pelate le patate, tagliatele per lungo e scavatele a barchette, conservando la polpa. Scottate-
le in acqua salata per 5 minuti, scolatele e asciugatele. Polverizzate gli stimmi di zafferano e
scioglieteli in poca acqua calda, spennellatevi le barchette, conservando il resto. Imburrate
una pirofila da forno e adagiate le barchette, aggiungendo ad ognuna un fioccho di burro e
infornate a 180 per 20 minuti. Nel frattenpo riducete a rondelle le zucchine, versatele in una
casseruola con la polpa delle patate, l'olio, la cipolla tritata, il prezzemolo, il timo, il parmigia-
no, aggiustate di sale e pepe e continuate la cottura per 10 minuti; qualche minuto prima del
termine di cottura aggiungete lo zafferano rimasto. Sfornate le barchette e riempitele con il
composto ottenuto. Spolverate con il pane grattuggiato e il parmigiano e rimettete nel forno
per altri 15 minuti. Lasciate raffreddare e servite. www.zafferanodicori.it
Monodose da 0,100 g di zafferano in stimmi
Bottiglietta vetro da 0,300 g di zafferano
Confezione vetro da 0,500 g di zafferano
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Tuteliamo le persone che vivono nelle zone agricole da Pesticidi e Diserbanti
Firma la petizione: http://www.greenme.it/informarsi/agricoltura/17753-pesticidi-popolazioni-agricole
Iscriviti al gruppo facebook: NO PESTICIDI
E ormai chiaro e scientificamente provato che lesposizione ad alcuni pesticidi associata a diverse forme di tumore, malat-
tie neuro-generative e malattie neonatali. Numerosi dati suggeriscono inoltre che alcune di queste sostanze potrebbero dan-
neggiare il sistema ormonale, il sistema immunitario e quello nervoso. Il principale mezzo di esposizione lalimentazione
ma gli agricoltori, le loro famiglie e le persone che vivono in aree rurali dove si pratica lagricoltura intensiva, sono i pi colpiti
dalluso di pesticidi. Attualmente dalle normative vigenti, sono esplicitamente vietati solo i trattamenti in prossimit dei pozzi,
mentre vi un vuoto normativo per quanto riguarda i trattamenti in prossimit di abitazioni e giardini, eccetto sporadici rego-
lamenti comunali che ovviamente valgono solo sul territorio del Comune che li ha emanati. E necessario che si introduca
invece urgentemente una specifica normativa in caso di utilizzo di prodotti fitosanitari al fine di tutelare la salute di tutti e
principalmente:
rispetto di distanze di sicurezza non inferiori a m 50 dalle abitazioni e dai campi coltivati a produzione biologica;
obbligo di avvisare i confinanti almeno 72 ore prima di ogni trattamento (per evitare che i prodotti fitosanitari possano depo-
sitarsi sugli abiti stesi, intossicare chi mangia in giardino o addirittura i bambini che giocano allaperto) ed esposizione di
cartelli che avvisino del pericolo in seguito ai trattamenti.
regolamentazione per le strade di accesso ai fondi interclusi di almeno 5 metri di sicurezza (anche per quanto riguarda la
costruzione di serre agricole) per ogni lato di strada interpoderale, ove tale strada fosse lunica possibilit per accedere
al fondo.
introduzione di sanzioni severe per fare in modo che queste leggi vengano rispettate (ad esempio il ritiro del patentino e
una pesante multa).
Come si evince anche dallultimo rapporto di Greenpeace, Tossico come un pesticida, i danni arrecati e arrecabili alla po-
polazione a causa di queste pericolose sostanze chimiche, sono gravissimi. Basterebbe comunque anche solo considerare
il noto Principio di precauzione, vigente nellordinamento in forza dellarticolo 174 del Trattato UE, secondo il quale, al fine di
garantire la protezione di beni fondamentali, come la salute o lambiente, necessaria ladozione o limposizione di determi-
nate misure di cautela anche in situazioni di incertezza scientifica, nelle quali ipotizzabile soltanto una situazione di rischio,
e non invece dimostrata, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, la sicura o anche solo probabile evoluzione del
rischio in pericolo.
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Essere Agricoltori oggi
Lagricoltore un artigiano della terra che modella il suolo dalla superficie alla profondit.
Non solo produzione di cibo, ma un lavoro che immerge la sua attenzione nella cura
dellambiente circonstante, degli animali e del suolo. Lagricoltore un architetto del paesag-
gio cultore della bellezza. Lagricoltore un osservatore attento ai processi vitali, ai processi
chimici, allevoluzione delle specie. E il guardiano del sapere contadino, della tradizione della
civilt contadina, nello stesso istante attore di conoscenze antiche che percorrono la storia
delluomo attraverso la trasmissione orale. Lagricoltore ascolta i suoni della natura, ripercor-
re i ritmi e le danze scandite dalle stagioni, nel campo danza con la sua arte plasmante, muo-
ve i suoi attrezzi di metallo nel ventre della terra, facilita la risalita della linfa nei vegetali, di-
pinge colori sui campi, favorisce lapertura dei cicli vegetativi.
Lagricoltore oggi obbligato a confrontarsi con la mutazione dei sistemi sociali, con tecniche
innovative a sostegno dei plasmatori delle coscienze umane, con sistemi di mercato rigidi,
fondati su concetti di superficiale apparenza.
Lagricoltore oggi ricerca la comunit, la fiducia della stessa, il passato con le memorie anti-
che di semenze e conoscenze, la trasmissione dei saperi e la nascita di nuovi agricoltori
guardiani protettori della salute umana e dellambiente.
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