Notiziario della Marina - Febbraio 2015

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A NNO LXII FEBBRAIO 2015 N O T I Z I A R I O della M ARINA

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Testata giornalistica della Marina Militare fondata nel 1954

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CINQUANT’ANNI FA. . . La Marina di cinquant’anni fa, riproposta attraverso le

immagini dei Notiziari dell’epoca e i vostri scatti

Febbraio 1964.Allievi del collegio Morosini in navigazione a bordo del Corsaro II.

dal numero di: FEBBRAIO 1964

inviate i vostri scatti dell’epoca con una breve didascalia a: [email protected]

Numero speciale febbraio 1964. Corsaro II, crociera d’istruzione 1964.

Febbraio 1964. Arrivo a Taranto.

Febbraio 1964. Il Corsaro II in navigazioneal lasco per La Spezia.

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TESTATA GIORNALISTICA DELLA MARINA MILITARE

FONDATA NEL 1954

DIRETTORE RESPONSABILE:Antonio COSENTINO

[email protected]

CAPO REDATTORE E PHOTO EDITOR:Davide GALLI

[email protected]

REDAZIONE, GRAFICA/IMPAGINAZIONE, SEGRETERIA:

Cristopher [email protected]

Pasquale PRINZIVALLI [email protected]

Luciano [email protected]

DIREZIONE E REDAZIONE:NOTIZIARIO DELLA MARINA

Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare

Piazzale della Marina, 4 - 00196 Romatel. 06.36805556

e-mail: [email protected]

Stampa:Tipografia Facciotti - Roma

chiuso in redazione il: 28 febbraio 2015

NORME PER LA COLLABORAZIONE

Il Notiziario è organo di informazione e la collaborazione è aperta a tutti.Gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, investono la diretta re-sponsabilità dell’autore, rispecchiandone le idee personali.Gli articoli dovranno pervenire per posta elettronica entro 10 giorni dal-l’evento, corredati di foto (in formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18x 13 cm e risoluzione non inferiore a 300 dpi) e didascalie esplicative; glielaborati dovranno essere redatti evitando possibilmente l’uso di acro-nimi, che eventualmente vanno esplicitati in maniera chiara e precisa.L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnanola Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione. La Direzione si riserva il diritto di dare all’articolo l’imposta-zione e i tagli ritenuti più opportuni.Al fine della corresponsione del compenso di collaborazione, è indispen-sabile che l’autore rediga una dichiarazione contenente tutti i dati ana-grafici, recapito telefonico e coordinate bancarie. Dal momento della retribuzione l’autore cede ogni diritto di esclusivitàd’utilizzo al Notiziario.Nessuna parte dei testi e delle illustrazioni può essere riprodotta senzal’autorizzazione della direzione del Notiziario.

Sommario

ISCRIZIONE: Tribunale di Roma

REGISTRAZIONE:n. 396/1985 dell’8 agosto1985

Per la collaborazione a questo numero si ringraziano: Francesco Pagnotta, Carlo Disma, Mauro Cannavale, Desirèe Tommaselli.

Per i contributi fotografici di questo numero si ringraziano: Maurizio Flamini, Massimo Stotani, B. Gaudry, Cesare Ricchiuti, Fabio Dal Cin,Fabio Mariani.

In prima di copertina: mar Ionio, 22 febbraio2015. Una suggestiva im-magine di nave Margottiniin navigazione con mareagitato durante la parteci-pazione all’esercitazione bi-laterale italo-tedesca dicaccia antisommergibile“Smart Hunt 2015”.

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In quarta di copertina: Il manifesto del bando diconcorso della Scuola al-lievi Sottufficiali per diven-tare Marescialli dellaMarina frequentandol’anno accademico 2015-17. Il bando scade il 9aprile.

ANNO LXII - FEBBRAIO 2015

PROPRIETÀ:Ministero della Difesa - EDITORE: Ministro della Difesa

www.marina.difesa.itMARINA MILITARE

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MarinaMilitareOfficialPage

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2 Editoriale di Antonio Cosentino

4 Sitrep

6 Rapporto Italia 2015di Francesco Pagnotta

14 Cambio al vertice di SMDdi Antonio Cosentino

16 Tre anni di speranzadi C.D.

18 Andrea Doria, 192 giorni da flagship di Cristopher Scarsella

24 Impegno NATO per l’Aliseodi Cristopher Scarsella

26 Esercitazione di reparto nel golfo di Taranto di Pasquale Prinzivalli

32 Scuola di Comando Navaledi Pasquale Prinzivalli

36 Allievi di domanidi Mauro Cannavale

38 Quarant’anni di Stromboli di Cristopher Scarsella

40 Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina: Federico Martinengo di Desirèe Tommaselli

44 Il mese in immagini di Pasquale Prinzivalli

48 Nuclei manutenzioni edili di Pasquale Prinzivalli

N O T I Z I A R I OMARINAdella

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Editorialedi Antonio Cosentino

Con l'appena trascorso mese di febbraio, si chiude il trienniodell'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli al vertice di SMD. Si èinfatti svolto il 28 febbraio a Santa Rosa, sede di Cincnav, il

passaggio di consegne con il subentrante, generale Claudio Gra-ziano, nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa. Tuttavia, per la Ma-rina, febbraio ha anche un significato meno festoso, legato all'eventoche ha costretto in India i due Fucilieri, Massimiliano e Salvatore. Lavicinanza del Paese tanto ai Fucilieri, quanto alla Forza Armata, ètangibile ed evidenziata anche dal Rapporto Italia 2015 di Eurispes,che assegna alla Marina il massimo indice di gradimento. Ciò è resopossibile soprattutto dall'impegno degli equipaggi italiani, operativicome quello di nave Doria che, dopo oltre sei mesi di impegno, haceduto il comando della più importante operazione navale europea,oppure come quello di nave Aliseo, dal 3 febbraio inserita nel dispo-

Mar Ionio 20 febbraio 2015. Un elicotteroSH-90A decolla dal ponte di volo di naveMargottini, impegnata nell’esercitazioneSmart Hunt 2015.

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sitivo SNMG2, parte della Forza di Reazione Rapida dell'Alleanza.Questi risultati sono però frutto di un intenso addestramento, comeavvenuto nel Golfo di Taranto per le Unità della Squadra Navale ecome avviene sempre - ormai per "tradizione" - sia alla Scuola diComando Navale, giunta alla 267ª sessione, che in Accademia Na-vale, che quest'anno ha registrato un boom di domande.E, proprio per onorare le tradizioni, ecco che febbraio è stato de-dicato a nave Stromboli, da 40 anni al servizio della Squadra Navale,e a Federico Martinengo, personaggio storico di grande spessore:contrammiraglio, Medaglia d’Oro al Valore Militare alla memoria eMedaglia d’Argento al Valore Militare, pilota e osservatore d’idro-volante, protagonista di numerosi combattimenti aerei su Istria eDalmazia durante la prima Guerra Mondiale, esempio per tutti gliaviatori di Marina.

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marmediterraneo

mar n

oceanoatlantico

SITREPf e b b r a i o 2 0 1 5

ATTIVITÀ DI DIFESA E SICUREZZA MARITTIMA NAZIONALEOPERAZIONI DI SICUREZZA MARITTIMA INTERNAZIONALIATTIVITÀ DI COOPERAZIONE E OPERAZIONI INTERNAZIONALICONCORSI/COLLABORAZIONI CON ALTRI DICASTERI NAZIONALICAMPAGNE NAVALI/D’ISTRUZIONE, ATTIVITÀ ADDESTRATIVA COMPLESSA terra

mare

JOINT OPERATION TRITON Operazione congiunta di controllodelle frontiere esterne della UEsotto egida dell’agenzia FRONTEX2 Pattugliatori: SPICA, VEGA, LIBRA, SIRIO, CIGALA FULGOSI, FOSCARI

VI.PE./OPER.CONSTANT VIGILANCEAttività di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratoriassicurata da una delle unità in operazione TRITON

OPERAZIONE ACTIVE ENDEAVOUROperazione NATO di contrasto sulmare del terrorismo internazionaleSommergibile PRINI

30A SPEDIZIONE IN ANTARTIDEProgramma di ricerca nel continente antartico in collaborazione con l’ENEAPersonale Marina Militare

SNMCMG 2STANDING NATO MINE COUNTERMEASURES GROUP 2Gruppo Navale Permanente NATO di contromisure mineFregata EURO (flagship)

ESERCITAZIONE SMART HUNTAttività addestrativa complessabilaterale Italia-GermaniaFregata MARGOTTINI, Sommergibile SCIRE’

COLLABORAZIONE CON MARINA CILENAAttività di collaborazione scientifica conla Marina e l’Istituto Antartico del CilePersonale Marina Militare

BONIFICHE ORDIGNI IN MAREAttività di disinnesco/neutralizzazione di ordigni esplosivi in mare Personale Gruppo Operativo Subacquei

ADDESTRAMENTO DI REPARTO

Attività addestrativa complessa nel Golfodi Taranto condotta dal Comando 2° GruppoNavale con unità dei 3 Gruppi Navali Portaerei CAVOUR, Unità anfibia portaelicotteri GARIBALDI, Caccia DURAND DE LA PENNE, Caccia CAIODUILIO, Rifornitrice ETNA e altre 4 unitàAssetti del 2° Rgt Brigata Marina S.MarcoVelivoli A.M.Unità anfibia M.M. algerina KALAAT BENI-ABBES

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oceano indiano

mar nero

golfo arabico

BMNS GIBUTIBASE MILITARE NAZIONALE DI SUPPORTO IN GIBUTIMissione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta Personale Marina Militare

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con la collaborazione della Sala Monitoraggio M.M. del 3° Reparto

dello Stato Maggiore Marina

OPERATION INHERENT RESOLVEOPERAZIONE PRIMA PARTHICAOperazione di contrasto del terrorismo islamicoPersonale Marina Militare

ISAF AFGHANISTANINTERNATIONAL SECURITY ASSISTANCE FORCEAssistenza militare alle Forze Armate afgane e stabilizzazione dell’AfghanistanPersonale Brigata Marina SAN MARCO Gruppo Operativo Incursori

JOINT ENTERPRISE KOSOVOMULTINATIONAL BATTLE GROUP

Personale Marina Militare

COMBINED MARITIME FORCESForza marittima multinazionale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain)Personale Marina Militare

M.F.O.MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS

Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di TiranGRUPNAVCOST 10: PattugliatoriESPLORATORE, SENTINELLA, VEDETTA

Personale Brigata Marina SAN MARCO

EUCAP NESTORMissione UE civile-militare di RegionalMaritime Capacity Building in Cornod’Africa (Gibuti e Seychelles)Personale Marina Militare

EMOCHM-OPER.JOINT WILL/VONTADE CONJUNTATeam internazionale di osservatori militari per la cessazione delle ostilità in MozambicoPersonale Marina Militare

EUNAVFOR - OPERAZIONE ATALANTAEUROPEAN UNION NAVAL FORCEOperazione di contrasto alla pirateria marittima dell’Unione EuropeaCacciatorpediniere ANDREA DORIA (flagship TF-465)Fregata GRECALE (avvicendamento 17 FEB)

NUCLEI MILITARI DI PROTEZIONEProtezione naviglio mercantile nazionale in transito nelle aree a rischio pirateriaPersonale Brigata Marina SAN MARCO

SNMG 2STANDING NATO MARITIME GROUP 2Gruppo Navale Permanente NATO Fregata ALISEO

UNIFILUNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANONForza di Interposizione in Libano delle Nazioni UnitePersonale Marina Militare

IDEX 2015INTERNATIONAL DEFENCE EXHIBITION & CONFERENCE Mostra e conferenza internazionalenel settore della Difesa di Abu DhabiCacciatorpediniere ANDREA DORIA

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Presentato il 30 gennaio a Roma da Eurispes, lo studio vede tributare alla Marina Militare l’apprezzamento più alto da parte degli italiani, a coronamentodi un anno intenso e impegnativo su molteplici fronti per la Forza Armata

di Francesco Pagnotta

I l 30 gennaio a Roma è stato presentato il RapportoItalia 2015 di Eurispes. Tra le forze armate è la Ma-rina Militare a raccogliere il più alto apprezzamento

presso gli italiani con il 73,5% dei consensi e un incre-mento di 5,8 punti percentuali rispetto al 2014. Un risul-tato che la porta in cima non solo alle forze armate maanche sul podio nel confronto con le forze dell'ordine.«Quanto è emerso dal Rapporto 2015 di Eurispes è fruttodel costante impegno che il personale della Marina Militare,uomini e donne, ha dimostrato nelle azioni di ogni giorno,nell’ultimo anno». Queste le parole del capo di Stato Mag-giore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De

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Rapporto I t a l i a 2 0 1 5

Giorgi. «La Marina Militare – prosegue l’Ammiraglio –esprime le proprie capacità e impiega il proprio personale emezzi in una gamma di attività e operazioni che spazianodal sociale, all’umanitario, all’ambientale, allo scientifico e intutti i settori d’interesse della collettività che unitamente allafunzione prettamente militare delineano le capacità dual-usein senso più ampio. Questo riconoscimento, rafforza le nostremotivazioni e dà i giusti stimoli a fare sempre meglio con l’en-tusiasmo e la dedizione di sempre».Per quanto riguarda le altre forze armate, l’Arma dei Ca-rabinieri si attesta al 73,4%, mentre l’Aeronautica Militareottiene il 72,3% dei consensi con un 7,1% in più dello

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Quanto è emerso dal Rapporto èfrutto del costante impegno che il personale della Marina, ha dimostrato

nelle azioni di ogni giorno, nell’ultimo anno

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LAVORO DI SQUADRA. Una formazione navale in navigazione, da sinistra verso destra si riconoscono il cacciatorpediniereAndrea Doria, la portaerei Cavour, l’unità anfibia portaelicotteri Giuseppe Garibaldi e il cacciatorpediniere FrancescoMimbelli. CONSENSO: sopra, un bimbo sventola una bandierina della Marina Militare durante la celebrazione del 10 giugno,Festa della Marina.

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scorso anno e l’Esercito Italiano raccoglie un livello digradimento del 68,4% contro il 59,3% registrato nel 2014. Il Rapporto, presentato alle autorità e alla stampa pressola sala conferenze della Biblioteca Nazionale Centrale diRoma, è stato costruito attorno a sei dicotomie, illustrateattraverso altrettanti saggi accompagnati da 60 schede fe-nomenologiche: Coraggio/Rinuncia, Morale/Diritto, Na-turale/Artificiale, Città/Campagna, Presente/Futuro,Cittadinanza/Sudditanza.«La Marina Militare Italiana – si legge nel rapporto –, at-traverso il nuovo concetto strategico di “dual-use” (capacitàoperative sia nel campo militare che civile), punta sulla por-taerei Cavour e sulle nuove navi altamente tecnologizzatequali le PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura), le FREMM (Fre-gate Europee Multi-Missione, o dal francese Frégate Euro-péenne Multi-Missions) classe Bergamini e i sommergibilidella classe Todaro (in collaborazione con la Germania). Taliunità garantiscono, al loro interno, l’utilizzo di ulteriori tecno-logie italiane, con positive ripercussioni sull’indotto nazionale,senza dimenticare il ruolo svolto dalle nuove tecnologie pro-gettate ad hoc dalla Marina Militare, come i sistemi radardella famiglia Kronos, ovvero gli Aesa ad antenna rotante el’antenna a trasmettitore allo stato solido».Quello della ricerca e sviluppo, quindi, è un settore ingrado di garantire non solo un ritorno d’immagine all’in-dustria cantieristica italiana, ma anche, o forse soprat-tutto, di offrire nuove opportunità di penetrazione alle

TECNOLOGIA E DUAL-USE. A destra, due AV-8B plus Harrier sfrecciano a fianco dellaportaerei Cavour, ammiraglia della Marina e concentrato di tecnologia dalle molteplicicapacità sia in campo militare che civile. NUOVE UNITÀ E CANTIERISTICA. Sotto, da sinistra,il varo del sommergibile Venuti (classe Todaro), la fregata Carabiniere (classe Berga-mini) insieme all’Alpino alla sua destra presso gli stabilimenti di Fincantieri. EMERGENZEUMANITARIE. Nella pagina a fianco, in basso, la fregata Euro soccorre migranti durantel’operazione Mare Nostrum.

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La Marina attraverso il nuovo concetto strategico di dual-use, punta sulla portaerei Cavour e sulle nuove navi altamente tecnologizzate

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AMBIENTE. Sopra, unità da pattugliamento della Marina impegnate in un’esercitazione anti-inquinamento. Sotto, il logo delprogetto “Flotta Verde”, che mira a impiegare carburanti alternativi sulle navi militari. RICERCA SCIENTIFICA. A destra, diagrammatridimensionale del fondale marino delle Isole Eolie ottenuto dai sensori di bordo di una nave idrografica. CALAMITÀ. Nellapagina a fianco, un operatore di volo a bordo di un elicottero EH-101 recupera con verricello e barella un civile che simulaun infortunio durante un’esercitazione in concorso con il Dipartimento della Protezione Civile.

“ “Nel campo della tutela ambientalela Marina si configura come uno deipiù attivi operatori del settore

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produzioni italiane ad alto contenuto tecnologico neimercati internazionali.Sempre secondo il rapporto, «nel campo della tutela am-bientale, la Marina Militare si configura come uno dei più attivioperatori del settore. Il “progetto Flotta Verde” si prefiggel’obiettivo dell’impiego sulle navi militari di carburanti alterna-tivi a quelli petroliferi, come i biocarburanti e il Gnl, gas natu-rale liquefatto. Tali soluzioni, altamente tecnologizzate per lapropulsione e la generazione elettrica, produrranno miglioriprestazioni con un minor impatto ambientale, garantendo ilconseguimento dei vincoli accettati dal nostro Paese e dallaUE in campo internazionale sul contenimento delle emissionidi inquinanti atmosferici e di gas serra».L’indagine ha toccato le tematiche e i fenomeni chehanno stimolato il più recente dibattito e interesse del-l’opinione pubblica. In particolare hanno partecipato econtribuito a delineare il quadro degli orientamenti pre-senti nella compagine della nostra società 1.042 cittadini.La rilevazione è stata effettuata nel periodo tra il 15 di-

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cembre 2013 e il 5 gennaio 2015. L’indagine è stata rea-lizzata su un campione probabilistico stratificato in basealla distribuzione della popolazione per sesso, classe d’età(18-24 anni, 25-34 anni, 35-44 anni, 45-64 anni, 65 annied oltre) ed area geografica (Nord-Ovest, Nord-Est, Cen-tro, Sud e Isole) risultante dai dati dell’ultimo CensimentoIstat.La rilevazione è stata realizzata tramite la somministra-zione face to face di un questionario semistrutturato adalternative fisse predeterminate, composto da domandea risposta chiusa o semichiusa (con possibilità per l’inter-vistato di aggiungere una propria risposta a quelle già pre-viste). La modalità delle domande chiuse o ad alternativafissa predeterminata ha consentito di ottenere, oltre adun elevato tasso di risposta al questionario, una più effi-cace standardizzazione ed una maggiore facilità di codificae di analisi delle risposte fornite dagli intervistati.I questionari compilati e analizzati sono stati complessi-vamente 1.041 e hanno indagato diverse aree tematiche:la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, la condizione eco-nomica e i consumi delle famiglie, il fenomeno dello stal-king, il vissuto legato alla situazione lavorativa,l’atteggiamento dei cittadini nei confronti della monetaunica, l’opinione su temi etici e nei confronti della ChiesaCattolica, il possesso e la cura di animali domestici e, in-fine, l’utilizzo delle nuove tecnologie.

NUOVE NAVI. A destra, la fregata Carlo Bergamini, prima delle FREMM della Marinaad entrare in servizio. SOCIALE. Nella pagina a fianco, in basso, bambini a bordo di ungommone della Marina. AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITÀ. Sotto, operatori video a bordodi un elicottero della Marina effettuano riprese per la realizzazione di servizi televisividi pubblica informazione.

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La Marina esprime le proprie capacità e impiega il proprio personale e mezzi in unagamma di attività e operazioni che spaziano in tutti i settori d’interesse della collettività

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Santa Rosa, Roma - 28 febbraio2015 - “L’orgoglio che provo peressere stato vostro Comandante

è lo stesso che, grazie a voi, ho provatoconfrontandomi con i miei colleghistranieri, sempre e senza eccezioni. Ilvostro entusiasmo, il modo di interpre-tare il vostro ruolo e di svolgere i vostricompiti, sono il miglior biglietto da vi-sita della nostra Italia e la migliore as-sicurazione per il suo futuro” - hasottolineato l’ammiraglio BinelliMantelli parlando davanti ad un re-parto interforze, schierato nelquartier generale della Marina, sededel Comando in Capo della Squa-dra Navale, in occasione della ceri-monia di avvicendamento con ilgenerale Claudio Graziano, nuovocapo di Stato Maggiore della Difesa.

Cambio al vertice di SMD

di Antonio Cosentino

Il generale Graziano assume il comando dello Stato Maggiore della Difesa subentrando all'ammiraglio Binelli Mantelli, che termina il servizio attivo.

Presenti alla cerimonia il capo delloStato Sergio Mattarella, in qualità dicapo supremo delle Forze Armate,il ministro della Difesa Roberta Pi-notti e le più alte cariche istituzio-nali civili e militari.Dopo poco più di due anni, l'ammi-raglio Binelli Mantelli lascia la guidadello Stato Maggiore della Difesa eil servizio attivo. Il generale ClaudioGraziano subentra nel prestigiosoincarico dopo aver trascorso quat-tro anni alla guida dell'Esercito.Il generale Graziano ha evidenziatocome le Forze Armate siano prontea garantire, con efficienza ed effica-cia, la sicurezza del Paese in ade-renza alle decisioni politiche chevengono assunte dal Governo e dalParlamento. “Un impegno, comehanno insegnato le esperienze matu-rate in varie teatri di crisi dai militariitaliani, che si inserisce in un contestopiù ampio di iniziative di carattere di-plomatico ed economico in cui quella

militare ne rappresenta una compo-nente fondamentale. Le Forze Armateitaliane sono pronte a rispondere conefficienza ed efficacia in aderenza alledecisioni politiche che saranno as-sunte”. Infine, il nuovo capo di SMDha toccato il tema della stabilità in-ternazionale che, a causa della glo-balizzazione, del collasso di intereentità statuali, dei flussi migratoriincontrollati provenienti dallasponda sud del Mediterraneo e deinuovi fenomeni di terrorismo èsempre più intimamente legata econnessa alla sicurezza internadove la Difesa gioca un ruolo deci-sivo quale saldo punto di riferi-mento per tutta la collettivitànazionale.Il ministro della Difesa sen. Pinotti,ringraziando l’ammiraglio BinelliMantelli per il lavoro fatto sin’ora,ha ricordato “la delicatezza e l’im-portanza del momento che viviamoper il deteriorarsi della situazione in-

In basso: Santa Rosa (Roma), sede del Comando inCapo della Squadra Navale, 28 febbraio 2015. l’attodel passaggio di consegne tra l’ammiraglio Binelli Man-telli (cedente, a destra) e il generale Graziano (suben-trante), nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa.

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Cambio al vertice di SMD

In alto: il presidente della Repubblica Sergio Mattarellafirma il libro d’onore del Comando in Capo della Squa-dra Navale in occasione della cerimonia.

A destra: saluto tra l’ammiraglio di squadra GiuseppeDe Giorgi, capo di Stato Maggiore della Marina, e l’am-miraglio Luigi Binelli Mantelli, al termine del suo man-dato. (foto di Massimo Stotani).

In basso: il generale Graziano, il ministro della Difesasen. Pinotti, l’ammiraglio Binelli Mantelli e il capo delloStato Sergio Mattarella passano in rassegna lo schiera-mento rappresentativo delle tre Forze Armate e del-l’Arma dei Carabinieri. (foto di Maurizio Flamini).

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ternazionale, e soprattutto l’impreve-dibilità dei rischi e delle minacce a do-verci preoccupare. Imprevedibilità cheriguarda sia la localizzazione geogra-fica, la provenienza e la direzione, siala forma e gli obiettivi con cui essi sipossono concretizzare. Caro generaleGraziano ora tocca a Lei, non dob-biamo farci illusioni su ciò chel’aspetta e aspetta il nostro Paese, ilperiodo che abbiamo di fronte nonsarà dei più facili”.Sia l’ammiraglio Binelli Mantellicome anche il generale Grazianohanno inoltre ricordato i due Fuci-lieri di Marina, i sottufficiali Latorre

e Girone, riconoscendone lagrande dignità, l’esemplare compor-tamento e il senso di responsabilitàche li hanno sempre contraddi-stinti.

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Tre anni. Sono trascorsi altri 12 mesi dall’ultima voltache sulle pagine di questo Notiziario parlammo dellavicenda dei nostri Fucilieri trattenuti in India, Massi-

miliano Latorre e Salvatore Girone, ancora oggi in attesadi una qualche decisione da parte degli organi che dovreb-bero giudicarli, seppure senza un vero e proprio fonda-mento giuridico.Nel frattempo, qualcosa è avvenuto a modificare uno statusquo ormai monotono e sfibrante: a settembre 2014 Massi-miliano Latorre ha avuto un grave malore ed è rientrato inItalia per sottoporsi a cure mediche, la popolazione si èstretta ancora una volta al militare italiano e l’affaire“marò”è riemerso sui media. È successo ciò che nessuno si auspi-cava, ma che era praticamente inevitabile, considerando lecondizioni di stress alle quali i due Fucilieri sono stati sot-toposti negli ultimi anni.Salvatore invece è ancora bloccato nel paese asiatico, in at-tesa che qualcuno decida del suo destino, in India, in Italiao in Europa. Nell’arco dell’ultimo semestre è avvenuto ilcambio della guardia alla Farnesina, con Federica Mogherininominata Alto Rappresentante dell’Unione per gli affariesteri e la politica di sicurezza e Paolo Gentiloni nominatoMinistro degli Affari Esteri: entrambi hanno introdotto ilproprio mandato auspicando una rapida e definitiva risolu-zione della vicenda. Purtroppo, ad oggi, non ancora nessunosviluppo si è concretizzato, ma la speranza di tutti è chequalcosa si stia muovendo, anche se la tempistica a cui ciha abituato questa vicenda sembra interminabile, dopo benpiù di mille giorni di incertezze, delusioni e frustrazioni.Restiamo ancora una volta vicini ai nostri due colleghi, uo-mini e militari coraggiosi, esempio di disciplina e onore, inattesa che questa lunga e triste storia volga a conclusionequanto prima. C.D.

Tre anni di speranza

Aeroporto militare di Ciampino (RM), 22 dicembre 2012. Latorre e Girone preceduti dal-l’allora capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Luigi Binelli Mantelli,scendono dal velivolo che li ha riportati in Italia per trascorrere le festività natalizie in fa-miglia. Un’immagine che si spera possa essere di buon auspicio per una conclusione po-sitiva dell’annosa vicenda.

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Quel 15 febbraio del 2012 per i Fu-cilieri di Marina Massimiliano Latorree Salvatore Girone iniziava un incubo.Da allora poco è cambiato, ma la spe-ranza dei tanti che li amano e liaspettano non è mai tramontata.

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N O T I Z I A R I OMARINAdella

Termina dopo oltre 6 mesi l’impegno del cacciatorpediniere AndreaDoria nella missione anti-pirateria Atalanta: si tratta della più lunga

permanenza come nave di bandiera per Eunavfor. All’unità anfibia olandese Johan De Witt il compito di proseguire.

Andrea Doria,192 giorni da flagship

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Sono passati 192 giorni da quella mattinata estivadello scorso 22 luglio, quando il cacciatorpediniereAndrea Doria lasciava la stazione navale Mar Grande

di Taranto. Giorni intensi, impegnativi, trascorsi lontanodall’affetto e dagli abbracci di familiari e amici.Dopo più di 6 mesi di permanenza nell’area del Cornod’Africa (Golfo di Aden e Bacino Somalo), il 13 febbraionave Doria ha ultimato il suo impiego nella missione eu-ropea di contrasto alla pirateria marittima Atalanta, di-ventando l’Unità con la più lunga permanenza comeflagship nel corso dell’operazione.Il comando della missione è stato assunto dal contram-miraglio della Marina svedese Jonas Haggren, che coor-dinerà uomini e mezzi dalla nave anfibia olandese JohanDe Witt, a testimonianza dell’impegno europeo nel garan-tire la sicurezza del traffico marittimo internazionale in

di Cristopher Scarsella

10 febbraio 2015, Golfo di Aden. il caccia Andrea Doria in navigazione al largo dellecoste della repubblica di Gibuti incrocia la portaerei francese Charles de Gaulle, im-pegnata nella missione nazionale Arromanches 2015 (foto B. Gaudry)

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N O T I Z I A R I OMARINAdella

Gibuti, 13 febbraio 2015. Schierati sul ponte divolo di nave Andrea Doria, gli equipaggi del cac-cia italiano, flaghsip cedente della TF 465, e del-l’unità anfibia olandese De Witt, che assumel’incarico. A passarsi le consegne il contrammira-glio Guido Rando (in primo piano, sulla sinistra)e il suo parigrado svedese Haggren (sulla de-stra). Al centro dello schieramento, a presiederela cerimonia, il contrammiraglio Paolo Pezzutti,deputy commander di Eunavfor. A sinistra, il comandante di nave Doria, capitanodi vascello Angelo Virdis, illustra l’attività svoltadurante la missione al capo di Stato Maggioredella Difesa, ammiraglio Binelli Mantelli, e allealtre autorità intervenute alla cerimonia di pas-saggio di consegne.

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un’area strategica così importante.Il contrammiraglio Guido Rando, Force Commander ce-dente, nel discorso di commiato ha ringraziato ed evi-denziato l’opera impeccabile dei mezzi navali europei edel personale alle sue dipendenze, manifestando partico-lare apprezzamento e gratitudine per quanto fatto dal-l’equipaggio della flagship italiana.Nave Doria, infatti, si è particolarmente distinta per lespiccate capacità operative dimostrate e per l’elevataprofessionalità delle donne e degli uomini del suo equi-paggio, qualità che le hanno consentito di portare a ter-mine la missione con ottimi risultati, non ultimo quelloche l’ha vista impegnata il 7 febbraio scorso con l’emer-genza sanitaria relativa al mercantile tedesco Ever Char-ming. Alla ricezione della chiamata di soccorso per un

intervento medico urgente a bordo del mercantile, l’unitàitaliana, al comando del capitano di vascello Angelo Virdis,che si trovava a circa 130 miglia nautiche dal luogo del-l’evento, si è diretta alla massima velocità verso di esso,approntando l’elicottero EH-101 imbarcato con un teamsanitario a bordo. Raggiunta l’area e valutata la situazionel’equipaggio di volo ha trasferito il medical advisor dellostaff, tenente di vascello Alberto Guasconi, sull’aletta diplancia del mercantile, che proseguiva la sua navigazioneverso ovest nell’International Recommended Traffic Corridordel golfo di Aden. Poco dopo, prestate le prime cure eimmobilizzato il ferito sulla barella, l’elicottero ha recu-perato il personale sanitario per il successivo trasferi-mento del paziente presso l’infermeria di nave Doria. Sitrattava di un filippino di 42 anni che, seppure stabilizzato,

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necessitava di urgenti cure mediche e doveva pertantoessere trasferito al più presto presso la struttura sanitariapiù vicina, ovvero l’ospedale Buffard di Gibuti distantecirca 260 miglia nautiche dall’unità. Un lavoro di squadraefficacemente coordinato: la centrale operativa di com-battimento prende i contatti con l’ospedale e con gli entia supporto dell’operazione Atalanta presenti sul territo-rio della Repubblica di Gibuti, poco dopo l’elicottero la-scia l’unità con il ferito a bordo.

L’evento condotto da nave Doria evidenzia la valenza e laflessibilità di impiego tipiche dello strumento navale, so-prattutto in un’area di così grande valore strategico.L’apprezzamento e il “bravo zulu” al cacciatorpediniereitaliano è stato espresso anche dal deputy commanderdell’operazione Atalanta, contrammiraglio Paolo Pezzutti,che ha presieduto il passaggio di consegne tra il coman-dante cedente, contrammiraglio Rando e il comandanteaccettante, contrammiraglio Haggren. La cerimonia si è

L’impegno della Marina italiana nellalotta alla pirateria marittima nel-l’ambito di Eunavfor continua con lafregata Grecale, che ha raggiuntol’area di operazioni di Atalanta loscorso 17 febbraio ricongiungen-dosi con le altre unità del disposi-tivo aeronavale europeo, oraguidato dalla Marina svedese. Il Gre-cale ha lasciato la base di Taranto loscorso 2 febbraio e rimarrà asse-gnato alla missione Atalanta percirca quattro mesi.

ATALANTA è l'operazione navale condotta dall’Unione Eu-ropea per prevenire e reprimere gli atti di pirateria ma-rittima lungo le coste della Somalia a sostegno delleRisoluzioni 1814, 1816, 1838, 1846 e 1851 adottate nel2008 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ilmandato dell’operazione consiste nel proteggere le navimercantili che transitano al largo delle coste somale, e sonodunque soggette al rischio di atti di pirateria marittima, scortandoinoltre le navi mercantili del Programma Alimentare Mondiale delle NazioniUnite (World Food Programme), incaricate di consegnare aiuti alimentari in So-malia. Le navi sotto egida UE operano in una zona di mare che comprende ilgolfo di Aden, le acque antistanti il Corno d'Africa e il tratto di Oceano Indianooccidentale fino alle Isole Seychelles.

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tenuta nel porto di Gibuti, sul ponte di volo di nave Doria,alla presenza di numerose autorità civili e militari, tra cuiil capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio LuigiBinelli Mantelli e il suo omologo svedese, il generale Sver-ker Göranson.Pochi giorni prima, il 10 febbraio, il nostro caccia avevaincrociato la portaerei francese Charles De Gaulle duranteil suo transito verso l’area del Golfo arabico per la mis-sione nazionale Arromanches.

Nave Andrea Doria, al termine dell’impegno come flagship dell’operazioneAtalanta ha partecipato alla 12^ edizione dell’International Defence Exhibitionand Conference (IDEX) e alla Naval Defense and Maritime Security Exhibition(NAVDEX), eventi che si svolgono con cadenza biennale ad Abu Dhabi(E.A.U.). L’IDEX/NAVDEX è un appuntamento strategicamente molto importante nelpanorama dell’industria della Difesa internazionale, e la presenza di naveDoria, una delle più moderne ed avanzate unità navali della Marina Militareitaliana, ha costituito l’occasione per rappresentare le eccellenze industrialie tecnologiche nazionali. Il supporto dell’Industria nazionale, come recentemente testimoniato anchedalla campagna “Sistema Paese in movimento” condotta dal 30° Gruppo Na-vale, costituisce uno dei compiti istituzionali della Marina Militare.

Si chiude così l’impegno operativo dell’unità italiana nelCorno d’Africa, dopo circa 200 giorni dedicati alla sicu-rezza e alla protezione delle principali rotte commercialidell’area.Il rientro di nave Doria in Patria avverrà nel corso delmese di marzo.

Sotto, Golfo di Aden, 10 febbraio 2015. L’Andrea Doria visto dal ponte di volo dellaportaerei francese Charles De Gaulle.

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Impegno NATO per l’Aliseo

Lo scorso 3 febbraio la fregataAliseo è entrata a far parte deldispositivo SNMG2 (Standing

Nato Maritime Group 2), il gruppo na-vale multinazionale integrato che faparte della Forza di Reazione Rapidadella Nato (Nato Response Force).Il Secondo Gruppo Navale Perma-

nente della Nato, operante sotto ilcomando della componente marit-tima alleata (MARCOM) di Nor-thwood, costituisce una presenzavisibile e continua della solidità ecoesione dell’Alleanza.Nave Aliseo è impegnata, insieme adaltre sei navi che compongono ilgruppo, nell’operazione Active Endea-vour, l’iniziativa attivata a seguito

di Cristopher Scarsella

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lI comandante del 2° Gruppo Navale Permanente della NATO (SNMG 2) abordo di Nave Aliseo nell’ambito della partecipazione della fregata italiana all’operazione Active Endeavour

La fregata Aliseo in navigazione durante una prece-dente missione Nato (foto di repertorio).

dell’attentato dell’11 settembre2001 a New York, con la finalità diprevenire e contrastare la rete delterrorismo internazionale.Il 12 febbraio scorso la fregata ita-liana, nelle acque del mar Adriatico,ha ospitato a bordo il comandantedel Secondo Gruppo Navale Perma-nente della NATO, contrammiragliodella US Navy Brad Williamson, arri-

vato in elicottero dall’unità statuni-tense sede di comando, l’incrocia-tore Vicksburg.L’ammiraglio Williamson ha tra-scorso una giornata con l’equipaggiodi nave Aliseo, confrontandosi cosìcon la realtà operativa degli uominie delle donne della Marina MilitareItaliana. L’Unità, al comando del ca-pitano di fregata Mario GiancarloLauria aveva da poco lasciato ilporto di Trieste, dove è stata ormeg-giata insieme alle altre navi del di-spositivo. Durante la sosta, inaccordo al programma Partnershipfor Peace, Dialogo Mediterraneo e si-

mili programmi di cooperazione in-ternazionale, gli equipaggi delle navihanno potuto relazionarsi e interfac-ciarsi con le autorità del posto, con-solidando così i rapporti tra l’Italia el’Alleanza Atlantica. Qualche giornoprima della sosta a Trieste, le navi im-pegnate nell’operazione Active En-deavour avevano partecipato ad unaddestramento congiunto nella lottasubacquea ed anti-aerea, attività allaquale ha partecipato anche la Marinacroata.

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Esercitazione di repartonel Golfo di Tarantodi Pasquale Prinzivalli

Unità appartenenti ai tre gruppi navali hanno svolto un’in-tensa attività addestrativa nel Golfo di Taranto guidate dal

comandante del 2° Gruppo Navale.

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L' 11 e il 12 febbraio nove unità maggiori dellaMarina Militare hanno condotto un’intensaattività addestrativa nel Golfo di Taranto.

Un programma di ampio respiro che ha coinvoltol’ammiraglia della Squadra Navale, portaerei Cavoure unità appartenenti ai comandi dei 3 gruppi na-vali. Il dispositivo è stato integrato con l’unità an-fibia algerina Kalaat Beni-Abbes , impegnata nel

Golfo di Taranto, 11 febbraio 2015. Alcune delle unità partecipanti all’esercitazione condotta dal comando del 2°Gruppo Navale navigano in linea di fila: sulla destra, la portaerei Cavour, che pre-cede, nell’ordine, il cacciatorpedinere Caio Duilio. il cacciatorpediniere Durand DeLa Penne e due FREMM Bergamini e Margottini. (foto C. Ricchiuti)

completamento del proprio tirocinio navale pressoMaricentadd, e con assetti del 2° Reggimento dellaBrigata Marina San Marco che si sono addestratialle operazioni di abbordaggio di unità in naviga-zione anche a velocità sostenuta. Nel corso del-l’uscita in mare sono state svolte esercitazioni ditiro in ruolo antiaereo e antinave, nonché una com-plessa esercitazione di difesa antiaerea che ha visto

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Il dispositivo navale è stato integrato dall’unità anfibia algerina Kalaat Beni-Abbes,impegnata nel tirocinio navale presso Maricentadd

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Golfo di Taranto, 11 febbraio 2015. In primo piano, di poppa, il cacciatorpediniere Caio Duilio che segue il cacciatorpe-diniere Durand De La Penne, unità sede del comando del 2° Gruppo Navale.

In basso a sinistra: il contrammiraglio Andrea Gueglio, comandante del 2° GruppoNavale, segue l’esercitazione dalla plancia di nave Durand De La Penne affiancatodal comandante dell’unità, capitano di vascello Andrea Bocchieri.

Golfo di Taranto, 12 febbraio 2015. Il cacciatorpediniere Durand De La Penne va altiro con il proprio cannone calibra127/54 compatto in un’esercitazione di tiro anti-nave; nella pagina a fianco, in basso a destra: la serie di tiro vista dalla plancia.

la nutrita partecipazione di velivoli dell’Aeronau-tica Militare. Particolare spazio è stato dedicatoalle attività marinaresche, prevedendo l’impiego deibattelli in dotazione alla varie unità, nonché alleoperazioni di rifornimento in mare con la riforni-trice Etna. Nell’arco notturno sono state svilup-pate manovre cinematiche a difficoltà crescente a

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Golfo di Taranto, 11 febbraio 2015.Gommoni a chiglia rigida con a bordo fucilieri del 2° Reggimento della Brigata Ma-rina San Marco si esercitano in un’operazione di boarding di unità mercantile so-spetta. (foto Fabio Dal Cin)in basso a sinistra: le Fregate Europee MultiMissione (FREMM) Bergamini (in primopiano) e Margottini. In basso a destra: il caccia Caio Duilio, in primo piano, precedenella formazione il cacciatorpediniere Durand De La Penne, sull’estrema destra, im-pegnato in un’esercitazione di tiro antinave con un cannone calibro 76/62 super ra-pido. (foto Fabio Dal Cin).Pagina a fianco: serie di tiro condotta dal cacciatorpediniere Caio Duilio con uno deicannoni calibro 76/62 super rapido in dotazione.

Vai alla notizia web sul sito:www.marina.difesa.it

favore sia dei giovani guardiamarina da poco uscitidall’Accademia Navale sia degli ufficiali di prossimoinvio alla 267^ sessione della Scuola Comando.Non sono mancate poi le operazioni di volo congli elicotteri organici al dispositivo e numeroseesercitazioni antincendio e antifalla. A condurrel’attività addestrativa è stato il comandante del 2°Gruppo Navale, contrammiraglio Andrea Gueglio,a bordo del cacciatorpediniere Luigi Durand de laPenne.

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Scuola di Comando NavaleSi apre la 267^ sessione della Scuola di ComandoNavale, per i futuri comandanti di unità navalidella Marina Militare

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di Pasquale Prinzivalli Ha appena preso il via la 267^ sessione della Scuoladi Comando Navale per tredici tenenti di vascellopresso il Comando delle Forze di Pattugliamento

(COMFORPAT) di Augusta.La sessione, che avrà una durata di sei settimane, si svol-gerà nelle acque antistanti la rada della città siciliana esarà caratterizzata da due fasi: una parte teorico-pratica,che vedrà i frequentatori cimentarsi nella conduzione di

Rada di Augusta (SR), 5 febbraio 2015. Ufficiali frequentatori della 267^ sessione della scuola di Comando Navale inaletta di plancia di nave Favignana, impegnati nella manovra di ingresso in porto altermine dell’attività giornaliera, assistiti dal comandante dell’unità, tenente di va-scello Giovanni Cianci, al centro. (foto di Fabio Mariani).

Vai alla notizia web sul sito:www.marina.difesa.it

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Tali manovre permetteranno ai giovani ufficiali frequen-tatori di affinare i fondamenti della condotta navale inacque ristrette e consolidare quella perizia marinarescaindispensabile per affrontare al meglio il loro primo im-pegno da comandanti di unità. La Scuola Comando è considerata una vera e propria “pa-lestra” per gli ufficiali che si accingono ad affrontare il piùaffascinante traguardo della propria carriera, il primo co-mando navale.

Mar Ionio), 16 febbraio 2014. Nave Fenice in manovra con il personale schierato aprora durante un affiancamento con passaggio di sacchetto nel corso di una prece-dente sessione della Scuola di Comando Navale.

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manovre di ormeggio e disormeggio, e una parte più pret-tamente pratica che vedrà gli ufficiali prendere il largoper condurre manovre cinematiche a difficoltà crescente.In questa fase si alterneranno simulazioni di varie mano-vre, dal rimorchio al rifornimento, dall’effettuazione di af-fiancamenti al cambio di posto in formazione. Si eseguiranno poi manovre reali un pò più complessequali la navigazione in formazione ravvicinata, il rimorchionavale ed il passaggio di personale tra le unità.

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Allievi di domanidi Mauro Cannavale

Le domande di ammissione alla prima classe dell’Accademia Navale perl’anno accademico 2015/16 costituiscono un primo risultato concreto:oltre seimila giovani italiani tra i 17 e 21 anni hanno chiesto di parteci-

pare al concorso per l’istituto che formerà i prossimi 108 allievi ufficiali dellaMarina Militare. La campagna di promozione del concorso, condotta attra-verso gli strumenti di comunicazione più efficaci, anche attraverso degli OpenDay presso l’Accademia, ha raggiunto l’obiettivo di coinvolgere un maggiornumero di ragazzi rispetto agli anni precedenti: alla scadenza del termine, il 9febbraio, le domande sono state ben 6.296, con un incremento del 19,63% ri-spetto all’anno precedente. Il dato è molto positivo, anche nei confronti diEsercito e Aeronautica, che pure hanno visto le domande per le proprie Ac-cademie crescere rispettivamente del 13,73% e 7,99%. L’aspirazione che haspinto così tanti giovani a sfidarsi per un futuro in una Forza Armata, in par-

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Boom di domande per l’ammissione all’AccademiaNavale di Livorno. Ma per i 108 candidati finali è solo l’inizio della sfida.

Livorno, 6 dicembre 2014. Cerimonia di giuramento in Accademia Navale. A prestare fedeltà alla Repubblica anche i105 allievi della 1^ classe del corso normale 2014/15, che hanno raggiunto questo primo simbolico traguardo superando una dura selezione partita dalle iniziali 5.263 domande di ammissione.

ticolare in Marina, si basa sull’idea di un futuro in una organizzione modernacome ufficiale, una figura dal profilo dinamico, internazionale e tecnologico,un professionista serio che si mette al servizio della Patria e della comunità,la quale risponde riponendo la sua fiducia nella Forza Armata, così come te-stimoniato anche dall’ultimo rapporto Eurispes. Il primo passo per raggiungereil traguardo finale - far parte dei 108 giovani ammessi all’A.A. 2015/16 - è giàstato compiuto: dal 16 al 25 febbraio al Centro di Selezione della Marina diAncona sono state effettuate le prove scritte di selezione culturale da partedei concorrenti.

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Più di 1.200 rifornimenti in mare, ben 43.512 ore di moto, 414.120 miglia percorse: questi i numeri dell’unità rifornitriceche ha appena compiuto 40 anni

Sono passati quarant’anni da quel lontano 20 febbraio1975, giorno in cui la rifornitrice di squadra con di-stintivo ottico A5327 veniva varata dagli scali dei

Cantieri Navali Riuniti di Riva Trigoso. Quarant’anni ricchidi impegni operativi, attività addestrative e supporto lo-gistico, al servizio di tutte le principali classi di unità navalinazionali e Nato, al fianco di diverse generazioni di uo-mini e donne della Marina. Una carriera segnata da unelevato senso di altruismo e solidarietà: la prima attivitàoperativa dell’unità fu il soccorso umanitario ai profughivietnamiti nel 1979 che si concluse con lo sbarco a Ve-nezia di 114 persone, affidate poi agli enti assistenzialidella Croce Rossa. Nel corso degli anni nave Stromboli ha partecipato avarie attività, molte delle quali di tipo dual-use, conimpegni importanti a favore delle popolazioni in dif-ficoltà (Operazione Somalia 2 e Somalia 3). Nonultimo l’impiego nell’Operazione Mare Nostrum,

Quarant’anni di Stromboli

di Cristopher Scarsella

30 novembre 2006. L’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, allora Coman-dante delle Forze d’Altura, risponde agli onori tributatigli da nave

Stromboli durante un defilamento nel corso di una delle tante attivitàcondotte nei 40 anni di vita della rifornitrice

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durante la quale l’unità ha tratto in salvo 450 naufraghi. In questi quarant’anni, quella che è la nave più anziana ditutta la Squadra Navale, ha condotto più di 1.200 rifor-nimenti in mare a favore di unità navali nazionali e alleate,totalizzando ben 43.512 ore di moto e 414.120 migliapercorse. Numquam Satis – mai abbastanza – questo ilmotto della rifornitrice Stromboli, a testimonianza dell’im-

Taranto, fine anni ‘70, una foto d’epoca delloStromboli durante l’attraversamento del ponte gi-

revole nei primi anni di attività dell’unità.

pegno costante al servizio delle altre unità navali, senzaalcun limite temporale e spaziale. Non ci resta quindi cheaugurarle un futuro ancora ricco di attività ed impegnioperativi, sicuri che le soddisfazioni non saranno, ap-punto, mai abbastanza.

Buon compleanno Stromboli!

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Federico Martinengo

Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina

di Desirée Tommasellifoto: Ufficio Storico della Marina

Mentre per l’Esercito il servizioaeronautico costituisce un in-dispensabile servizio ausilia-

rio, per la Marina, in caso di guerracontro l’Austria, esso sotto molti puntidi vista rappresenta un indispensabile

In alto: la Nave da battaglia Dante Alighieri a bordodella quale Federico Martinengo prestò serviziodall’aprile al novembre 1915, prendendo parte alleprime fasi della Grande Guerra.

41N O T I Z I A R I OMARINA

della

servizio complementare all’Armata”,sosteneva l’ammiraglio Thaon diRevel in una lettera al ministro dellaMarina il 26 dicembre 1914. Promo-tore della nascita e dello sviluppodell’aviazione di Marina, di fatto l’am-miraglio fu il padre spirituale di quelnutrito gruppo di piloti di idrovolanticostituito da pionieri del volo, inven-tori di sperimentali velivoli e assi di

tutta l’aviazione italiana. Di quest’ul-tima categoria, all’indomani della finedel primo conflitto mondiale, il gene-rale Luigi Bongiovanni stese una verae propria classifica. Nella sua lista, ri-conosciuta quale fonte storica in ma-teria, figurano tre aviatori di Marina:Orazio Pierozzi, con 7 abbattimentidi velivoli nemici, Federico Marti-nengo e Umberto Calvello, con 5 vit-torie ciascuno. Dei tre, soloMartinengo sopravvisse alla guerra eai contemporanei collaudi dei mezzi(sia Pierozzi che Calvello persero lavita a bordo di velivoli nel 1919).Martinengo, che all’inizio del conflittoaveva preso parte alle azioni offen-sive italiane sulle unità navali, fu de-stinato all’addestramento qualepilota e osservatore nel settembre1916, mettendo a segno le sue dueprime vittorie aeree già nell’ottobresuccessivo. Questi, allora destinatoalla Stazione Idrovolanti di Veneziaquale osservatore sui velivoli FBA, il10 ottobre, dopo aver effettuato ilbombardamento di un obiettivo mi-litare nemico, contrattaccò un idro-volante austriaco nei pressi diRovigno e, sfruttando la manovra delpilota italiano con cui era imbarcato,colpì l’aereo nemico, costringendoload ammarare col motore fuori uso.La seconda vittoria non tardò ad ar-rivare: il 23 ottobre, su Caorle, ab-batté, in collaborazione con il pilotafrancese Paul Xavier Garros, un idro-volante austriaco Lohner. Passato acomandare la 253ª Squadriglia distanza a Grado - la base più avanzatadella Marina - durante l’estate del1917 iniziò a volare sul nuovo Mac-chi 5, velivolo monoposto da caccia.Creata presso la stazione idrovolantiveneziana di Sant’Andrea la 260ªSquadriglia composta esclusivamentedai nuovi mezzi aerei d’attacco, Mar-tinengo vi fu trasferito durante la ri-tirata di Caporetto, quando gliidrovolanti della Marina, per le ne-cessità contingenti, si spinsero ripe-tutamente in profondità,nell’entroterra, nonostante l’impos-sibilità, in caso di emergenza, di am-marare. Assunto il comando della260ª Squadriglia, il 4 maggio 1918, pi-lotando il suo Macchi 5, colpì in com-

battimento 3 velivoli Hansa-Bran-denburg W.18 austroungarici. Il com-battimento aereo ebbe luogo nelcielo di Trieste e vide fronteggiarsi laformazione di idrovolanti guidata daMartinengo e quella nemica capita-nata da Gottfried von Banfield, il piùvittorioso pilota della K.u.K. Krieg-smarine e leggendariamente notocon il soprannome di "Aquila di Trie-ste". I velivoli individuati dall’identifi-cativo A 91 e A 78, colpiti in coda,furono costretti ad ammarare e ven-nero catturati dagli italiani insieme airispettivi piloti Josef Niedermayer eFranz Boros. Banfield, a bordo dell’ A82, fu ugualmente costretto a scen-dere in mare, ma riuscì a sfuggire allacattura. Dopo quell’azione da mae-stro, in cui tutto il servizio di avia-zione della Regia Marina trionfò,Martinengo fu destinato alla Scuolaistituita presso il lago di Bolsena conl’incarico di istruire i futuri aviatori,compresi quelli della Marina statuni-tense. Pilota più che capace ed eccel-lente leader, fece ritorno sul fronteaereo al comando della base diOtranto, dove rimase fino al dicem-bre 1918. Alla fine del conflitto, Mar-tinengo aveva all’attivo ben 172missioni di guerra, 5 vittorie aeree,

In basso: il Muzio Attendolo in linea di fila con il Ducad’Aosta, il Montecuccoli ed il Bolzano. Federico Mar-tinengo fu al comando dell’Attendolo dal maggio1938 al dicembre 1940.

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Federico Martinengo

Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina

di Desirée Tommasellifoto: Ufficio Storico della Marina

Mentre per l’Esercito il servizioaeronautico costituisce un in-dispensabile servizio ausilia-

rio, per la Marina, in caso di guerracontro l’Austria, esso sotto molti puntidi vista rappresenta un indispensabile

In alto: la Nave da battaglia Dante Alighieri a bordodella quale Federico Martinengo prestò serviziodall’aprile al novembre 1915, prendendo parte alleprime fasi della Grande Guerra.

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della

servizio complementare all’Armata”,sosteneva l’ammiraglio Thaon diRevel in una lettera al ministro dellaMarina il 26 dicembre 1914. Promo-tore della nascita e dello sviluppodell’aviazione di Marina, di fatto l’am-miraglio fu il padre spirituale di quelnutrito gruppo di piloti di idrovolanticostituito da pionieri del volo, inven-tori di sperimentali velivoli e assi di

tutta l’aviazione italiana. Di quest’ul-tima categoria, all’indomani della finedel primo conflitto mondiale, il gene-rale Luigi Bongiovanni stese una verae propria classifica. Nella sua lista, ri-conosciuta quale fonte storica in ma-teria, figurano tre aviatori di Marina:Orazio Pierozzi, con 7 abbattimentidi velivoli nemici, Federico Marti-nengo e Umberto Calvello, con 5 vit-torie ciascuno. Dei tre, soloMartinengo sopravvisse alla guerra eai contemporanei collaudi dei mezzi(sia Pierozzi che Calvello persero lavita a bordo di velivoli nel 1919).Martinengo, che all’inizio del conflittoaveva preso parte alle azioni offen-sive italiane sulle unità navali, fu de-stinato all’addestramento qualepilota e osservatore nel settembre1916, mettendo a segno le sue dueprime vittorie aeree già nell’ottobresuccessivo. Questi, allora destinatoalla Stazione Idrovolanti di Veneziaquale osservatore sui velivoli FBA, il10 ottobre, dopo aver effettuato ilbombardamento di un obiettivo mi-litare nemico, contrattaccò un idro-volante austriaco nei pressi diRovigno e, sfruttando la manovra delpilota italiano con cui era imbarcato,colpì l’aereo nemico, costringendoload ammarare col motore fuori uso.La seconda vittoria non tardò ad ar-rivare: il 23 ottobre, su Caorle, ab-batté, in collaborazione con il pilotafrancese Paul Xavier Garros, un idro-volante austriaco Lohner. Passato acomandare la 253ª Squadriglia distanza a Grado - la base più avanzatadella Marina - durante l’estate del1917 iniziò a volare sul nuovo Mac-chi 5, velivolo monoposto da caccia.Creata presso la stazione idrovolantiveneziana di Sant’Andrea la 260ªSquadriglia composta esclusivamentedai nuovi mezzi aerei d’attacco, Mar-tinengo vi fu trasferito durante la ri-tirata di Caporetto, quando gliidrovolanti della Marina, per le ne-cessità contingenti, si spinsero ripe-tutamente in profondità,nell’entroterra, nonostante l’impos-sibilità, in caso di emergenza, di am-marare. Assunto il comando della260ª Squadriglia, il 4 maggio 1918, pi-lotando il suo Macchi 5, colpì in com-

battimento 3 velivoli Hansa-Bran-denburg W.18 austroungarici. Il com-battimento aereo ebbe luogo nelcielo di Trieste e vide fronteggiarsi laformazione di idrovolanti guidata daMartinengo e quella nemica capita-nata da Gottfried von Banfield, il piùvittorioso pilota della K.u.K. Krieg-smarine e leggendariamente notocon il soprannome di "Aquila di Trie-ste". I velivoli individuati dall’identifi-cativo A 91 e A 78, colpiti in coda,furono costretti ad ammarare e ven-nero catturati dagli italiani insieme airispettivi piloti Josef Niedermayer eFranz Boros. Banfield, a bordo dell’ A82, fu ugualmente costretto a scen-dere in mare, ma riuscì a sfuggire allacattura. Dopo quell’azione da mae-stro, in cui tutto il servizio di avia-zione della Regia Marina trionfò,Martinengo fu destinato alla Scuolaistituita presso il lago di Bolsena conl’incarico di istruire i futuri aviatori,compresi quelli della Marina statuni-tense. Pilota più che capace ed eccel-lente leader, fece ritorno sul fronteaereo al comando della base diOtranto, dove rimase fino al dicem-bre 1918. Alla fine del conflitto, Mar-tinengo aveva all’attivo ben 172missioni di guerra, 5 vittorie aeree,

In basso: il Muzio Attendolo in linea di fila con il Ducad’Aosta, il Montecuccoli ed il Bolzano. Federico Mar-tinengo fu al comando dell’Attendolo dal maggio1938 al dicembre 1940.

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Nato a Roma il 18 luglio 1897, dopo aver compiuto gli studi presso il Liceo Torquato Tasso dellacapitale, fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno nel settembre 1911. Come allievo Ufficiale

fu imbarcato sulle navi scuola Flavio Gioia (nel settembre 1911 e da luglio a ottobre 1912), Amerigo Ve-spucci (da luglio a ottobre 1913) ed Etna (da settembre a ottobre 1914). Promosso Guardiamarinanel 1915, prestò servizio sulla nave da battaglia Dante Alighieri (da aprile a novembre 1915) e sullanave da trasporto Trinacria (da novembre 1915 a settembre 1916). Avanzato nel grado di Sottotenentedi vascello nel luglio 1916, fu destinato alla Stazione Idrovolanti di Venezia (da settembre a novembre),dove conseguì il brevetto di pilota di idrovolanti e osservatore aereo. Durante questa destinazione,riportò due vittorie aeree (rispettivamente il 10 il 23 ottobre), la prima delle quali gli valse l’attribu-zione della Medaglia d’argento al Valor Militare. Comandante della 1ª Squadriglia (poi rinominata 253ªSquadriglia) di stanza a Grado fino al 5 agosto 1917, rimase in servizio presso questa sede fino all'ot-tobre di quell'anno, quando passò alla 260ª Squadriglia, appena costituita a Venezia. Decorato quellostesso mese della seconda Medaglia d’argento al Valor Militare, a dicembre assunse il comando della260ª Squadriglia, incarico che mantenne fino al giugno 1918. Conseguita la Croce di guerra al V.M. nelgennaio 1918, il febbraio successivo fu promosso Tenente di vascello. Il 4 maggio di quell'anno mise asegno una tripletta, abbattendo 3 velivoli austroungarici intercettati presso Trieste. Lasciato il comandoveneziano, fu destinato alla Scuola Idrovolanti di Bolsena quale Direttore dei Corsi Speciali fino al

settembre dello stesso anno. Comandante della Stazione Idrovolanti di Otranto (da settembre a dicembre 1918), di quella di Curzola(da dicembre 1918 a febbraio 1919) e di Sebenico (da febbraio a ottobre 1919), nel 1920 tornò ad imbarcarsi sulle unità di superficie.1° Tenente di Vascello nel 1923, Capitano di corvetta nel 1927 e Capitano di fregata nel 1932, fu promosso Capitano di vascello nel 1938,anno in cui sposò a Roma Angela Maria Lante della Rovere. Comandante del Muzio Attendolo dal maggio 1938 al dicembre 1940, partecipòalla battaglia di Punta Stilo. Destinato a Taranto, dal 23 gennaio 1941 ricoprì l’incarico di Capo di Stato Maggiore del Dipartimento Ma-rittimo dello Jonio e Basso Adriatico. Contrammiraglio nel giugno 1942, nell’aprile 1943 fu nominato Ispettore generale della flottigliaantisommergibile costiero della Regia Marina e trasferito a Roma. Morì a bordo della VAS 234 nelle acque della Gorgona il 9 settembre1943 durante un violento combattimento contro due motosiluranti tedesche. Decorato di Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria,è sepolto nel cimitero di La Spezia.

due Medaglie d'argento ed unaCroce di guerra al Valor Militare. Ot-tenuto il comando della nuova Sta-zione Idrovolanti di Curzola, fudestinato pochi mesi dopo a quelladi Sebenico da dove, il 14 settembre1919, decollò a bordo di un MacchiM.8: fu l’ultimo volo della sua straor-dinaria carriera di aviatore. Nei primianni del dopoguerra, infatti, tornò a

bordo delle unità navali, imbarcandosul Varese, il Sardegna, il Galileo, il Dui-lio, il Nievo, il Quarto e il Bronte. All’attodi costituzione della Regia Aeronau-tica, invece di passare al servizio dellaneonata Forza Armata, Martinengoscelse di rimanere nella Regia Ma-rina. Dopo numerosi imbarchi, prese ilcomando dell'incrociatore leggero

Muzio Attendolo, che tenne fino al di-cembre 1940. La nave, come testi-monia Alberto Da Zara in Pelled’Ammiraglio, “nelle mani del capitanodi vascello Federico Martinengoaveva raggiunto una eccezionale effi-cienza e poteva considerarsi unistrumento di guerra perfetto”. Il comandante, infatti, “aveva curatonei minimi particolari la prepara-

A sinistra: l'insegna personale di Federico Marti-nengo, dipinta sul suo Macchi 5, l’idrovolante con cuiil 4 maggio 1918 conseguì tre vittorie aeree. L’usodi segni identificativi personali sui velivoli si diffusetra i piloti a partire dalla metà del 1916, per rag-giungere la massima espansione nel 1918.

In alto: la Scuola Idrovolanti di Bolsena, in cui Martinengo addestrò gli aviatori dellaMarina italiana e statunitense dal giugno al settembre 1918. In basso: l’idrovolante austroungarico A 91 presso la Stazione Idrovolnate Sant’Andrea

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zione morale e materiale” dell’At-tendolo, che entrò nel secondo con-flitto mondiale in perfette condizionidi efficienza. Nelle numerose mis-sioni di vario genere compiute conla sua nave quali crociere di vigilanza,ricerca, scorte di convogli, azioni difuoco contro la costa nemica, posamine nel Canale di Sicilia, Martinengodimostrò sempre elevate virtù di co-

mando e perizia marinaresca. Desti-nato al Comando in Capo del Dipar-timento Marittimo dello Jonio eBasso Adriatico, prima quale Capo diStato Maggiore aggiunto e poi qualeCapo di Stato Maggiore effettivo,fronteggiò tutte le problematiche le-gate, soprattutto, alla presenza neisuoi porti del grosso delle Forze Na-vali. Subentrato all’Ammiraglio Bruto

Brivonesi nella carica d’Ispettore ge-nerale della flottiglia antisommergi-bile costiero, dall’ufficio di Romadiede impulso alle nuove costruzionie alle riparazioni del naviglio e prestògrande attenzione alla preparazionedel personale. La sera dell'8 settem-bre 1943, in ottemperanza agli ordiniricevuti, lasciò Roma per La Spezia alfine di assumere il comando di tuttele unità dipendenti e trasferirle nel-l’imminenza dell’arrivo del nemico.Preso il largo a bordo della VAS 234,seguita dalla VAS 235, fu intercettatoda due motosiluranti tedesche cheaprirono il fuoco contro le unità ita-liane. Martinengo rispose all’attaccoserrando le distanze. Nel corso delviolento scontro, che inflisse seridanni e gravi perdite agli avversari,Martinengo, presa su di sé la mano-vra, fu colpito mortalmente. La VAS 234 , riparata insieme all’altraa Cala Scirocco, esplose, dopo, però,che il suo equipaggio era riuscito adallontanarsi.

a Venezia. Il velivolo fu abbattuto da Federico Martinengo il 4 maggio 1918 e, co-stretto ad ammarare, fu catturato insieme al suo pilota dalla Regia Marina e condottoa Venezia.

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Nato a Roma il 18 luglio 1897, dopo aver compiuto gli studi presso il Liceo Torquato Tasso dellacapitale, fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno nel settembre 1911. Come allievo Ufficiale

fu imbarcato sulle navi scuola Flavio Gioia (nel settembre 1911 e da luglio a ottobre 1912), Amerigo Ve-spucci (da luglio a ottobre 1913) ed Etna (da settembre a ottobre 1914). Promosso Guardiamarinanel 1915, prestò servizio sulla nave da battaglia Dante Alighieri (da aprile a novembre 1915) e sullanave da trasporto Trinacria (da novembre 1915 a settembre 1916). Avanzato nel grado di Sottotenentedi vascello nel luglio 1916, fu destinato alla Stazione Idrovolanti di Venezia (da settembre a novembre),dove conseguì il brevetto di pilota di idrovolanti e osservatore aereo. Durante questa destinazione,riportò due vittorie aeree (rispettivamente il 10 il 23 ottobre), la prima delle quali gli valse l’attribu-zione della Medaglia d’argento al Valor Militare. Comandante della 1ª Squadriglia (poi rinominata 253ªSquadriglia) di stanza a Grado fino al 5 agosto 1917, rimase in servizio presso questa sede fino all'ot-tobre di quell'anno, quando passò alla 260ª Squadriglia, appena costituita a Venezia. Decorato quellostesso mese della seconda Medaglia d’argento al Valor Militare, a dicembre assunse il comando della260ª Squadriglia, incarico che mantenne fino al giugno 1918. Conseguita la Croce di guerra al V.M. nelgennaio 1918, il febbraio successivo fu promosso Tenente di vascello. Il 4 maggio di quell'anno mise asegno una tripletta, abbattendo 3 velivoli austroungarici intercettati presso Trieste. Lasciato il comandoveneziano, fu destinato alla Scuola Idrovolanti di Bolsena quale Direttore dei Corsi Speciali fino al

settembre dello stesso anno. Comandante della Stazione Idrovolanti di Otranto (da settembre a dicembre 1918), di quella di Curzola(da dicembre 1918 a febbraio 1919) e di Sebenico (da febbraio a ottobre 1919), nel 1920 tornò ad imbarcarsi sulle unità di superficie.1° Tenente di Vascello nel 1923, Capitano di corvetta nel 1927 e Capitano di fregata nel 1932, fu promosso Capitano di vascello nel 1938,anno in cui sposò a Roma Angela Maria Lante della Rovere. Comandante del Muzio Attendolo dal maggio 1938 al dicembre 1940, partecipòalla battaglia di Punta Stilo. Destinato a Taranto, dal 23 gennaio 1941 ricoprì l’incarico di Capo di Stato Maggiore del Dipartimento Ma-rittimo dello Jonio e Basso Adriatico. Contrammiraglio nel giugno 1942, nell’aprile 1943 fu nominato Ispettore generale della flottigliaantisommergibile costiero della Regia Marina e trasferito a Roma. Morì a bordo della VAS 234 nelle acque della Gorgona il 9 settembre1943 durante un violento combattimento contro due motosiluranti tedesche. Decorato di Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria,è sepolto nel cimitero di La Spezia.

due Medaglie d'argento ed unaCroce di guerra al Valor Militare. Ot-tenuto il comando della nuova Sta-zione Idrovolanti di Curzola, fudestinato pochi mesi dopo a quelladi Sebenico da dove, il 14 settembre1919, decollò a bordo di un MacchiM.8: fu l’ultimo volo della sua straor-dinaria carriera di aviatore. Nei primianni del dopoguerra, infatti, tornò a

bordo delle unità navali, imbarcandosul Varese, il Sardegna, il Galileo, il Dui-lio, il Nievo, il Quarto e il Bronte. All’attodi costituzione della Regia Aeronau-tica, invece di passare al servizio dellaneonata Forza Armata, Martinengoscelse di rimanere nella Regia Ma-rina. Dopo numerosi imbarchi, prese ilcomando dell'incrociatore leggero

Muzio Attendolo, che tenne fino al di-cembre 1940. La nave, come testi-monia Alberto Da Zara in Pelled’Ammiraglio, “nelle mani del capitanodi vascello Federico Martinengoaveva raggiunto una eccezionale effi-cienza e poteva considerarsi unistrumento di guerra perfetto”. Il comandante, infatti, “aveva curatonei minimi particolari la prepara-

A sinistra: l'insegna personale di Federico Marti-nengo, dipinta sul suo Macchi 5, l’idrovolante con cuiil 4 maggio 1918 conseguì tre vittorie aeree. L’usodi segni identificativi personali sui velivoli si diffusetra i piloti a partire dalla metà del 1916, per rag-giungere la massima espansione nel 1918.

In alto: la Scuola Idrovolanti di Bolsena, in cui Martinengo addestrò gli aviatori dellaMarina italiana e statunitense dal giugno al settembre 1918. In basso: l’idrovolante austroungarico A 91 presso la Stazione Idrovolnate Sant’Andrea

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zione morale e materiale” dell’At-tendolo, che entrò nel secondo con-flitto mondiale in perfette condizionidi efficienza. Nelle numerose mis-sioni di vario genere compiute conla sua nave quali crociere di vigilanza,ricerca, scorte di convogli, azioni difuoco contro la costa nemica, posamine nel Canale di Sicilia, Martinengodimostrò sempre elevate virtù di co-

mando e perizia marinaresca. Desti-nato al Comando in Capo del Dipar-timento Marittimo dello Jonio eBasso Adriatico, prima quale Capo diStato Maggiore aggiunto e poi qualeCapo di Stato Maggiore effettivo,fronteggiò tutte le problematiche le-gate, soprattutto, alla presenza neisuoi porti del grosso delle Forze Na-vali. Subentrato all’Ammiraglio Bruto

Brivonesi nella carica d’Ispettore ge-nerale della flottiglia antisommergi-bile costiero, dall’ufficio di Romadiede impulso alle nuove costruzionie alle riparazioni del naviglio e prestògrande attenzione alla preparazionedel personale. La sera dell'8 settem-bre 1943, in ottemperanza agli ordiniricevuti, lasciò Roma per La Spezia alfine di assumere il comando di tuttele unità dipendenti e trasferirle nel-l’imminenza dell’arrivo del nemico.Preso il largo a bordo della VAS 234,seguita dalla VAS 235, fu intercettatoda due motosiluranti tedesche cheaprirono il fuoco contro le unità ita-liane. Martinengo rispose all’attaccoserrando le distanze. Nel corso delviolento scontro, che inflisse seridanni e gravi perdite agli avversari,Martinengo, presa su di sé la mano-vra, fu colpito mortalmente. La VAS 234 , riparata insieme all’altraa Cala Scirocco, esplose, dopo, però,che il suo equipaggio era riuscito adallontanarsi.

a Venezia. Il velivolo fu abbattuto da Federico Martinengo il 4 maggio 1918 e, co-stretto ad ammarare, fu catturato insieme al suo pilota dalla Regia Marina e condottoa Venezia.

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26 GENNAIO

30 GENNAIO

27 GENNAIO

La base navale di Venezia ha fatto unpasso in avanti verso quello chesarà il suo assetto definitivo grazie allamessa in opera di due boe, necessarieall’ormeggio di unità navali. Un assettofortemente voluto dal capo di StatoMaggiore della Marina, ammiraglioGiuseppe De Giorgi, che ha da tempointravisto nella risorsa lagunare unapotenzialità essenziale per la Forza Ar-mata ed il Paese. Con l’utilizzo di que-ste boe, la cui progettazione ecostruzione è stata affidata all’Arsenaledell’Agenzia Industria Difesa di Mes-sina, la base navale di Venezia potràospitare le tre unità navali designate:due idrografiche classe Ninfe e una au-siliaria tipo Moto Trasporto Fari.

Dopo 17 anni dall’intervento deipalombari della Marina in Austria

per fornire il supporto iperbarico du-rante l’incidente della miniera di Las-sing, gli uomini del Gruppo OperativoSubacquei di Comsubin sono tornatioltralpe per partecipare ad una eser-citazione multinazionale che ha vistol’esecuzione di immersioni sotto ighiacci nel lago di Turracher Höhe. L’at-tività, della durata di due settimane, havisto immergersi 29 subacquei di Italia,Germania, Croazia ed Austria con loscopo di condurre immersioni opera-tive sotto il ghiaccio, diurne e not-turne, a temperature estreme, e diapprofondire e aggiornare le relativeprocedure di sicurezza.

AGenova si è tenuta la conferenzaSurface Warships 2015, organizzata

dall’Internationl Quality and ProductivityCenter, nella quale sono stati presentatii programmi di ammodernamento erinnovamento delle diverse Marine mi-litari. Il contrammiraglio del Genio Na-vale Roberto Dattola, del RepartoNavi dello Stato Maggiore Marina, haeffettuato un intervento, dal titolo "Thenew Italian Navy shipbuilding program: aninnovative approach to naval design", nelquale ha illustrato i criteri e le lineeguide seguiti nella progettazione dibase delle nuove unità della Marina Mi-litare che verranno costruite nell'am-bito dell'ambizioso programma dirinnovamento dello strumento navale.

N O T I Z I A R I OMARINAdella

I L M E S E I N I M M A G I N I

Page 47: Notiziario della Marina - Febbraio 2015

7 FEBBRAIO

Open day in Accademia Navale, a Li-vorno, per tutti coloro interessati

alla conoscere da vicino la realtà del-l’Istituto di formazione della Marina.Durante la visita gli ospiti hanno po-tuto visitare il simulatore di plancia diuna nave militare, la sala storica, lestrutture sportive, la galleria allievi, ilpalazzo studi e il brigantino nel piaz-zale. Gli ufficiali e gli allievi hanno gui-dato i visitatori rispondendo ad ognidomanda e curiosità, con la possibilitàdi presentare la domanda di ammis-sione al concorso per accedere allaprima classe dell’Accademia Navale.

1 FEBBRAIO

di Pasquale Prinzivalli

Nella sede del Comando delleScuole della Marina di Ancona è

stato sottoscritto un accordo di colla-borazione tra la Forza Armata e la Re-gione Marche, da parte delcomandante delle scuole della Marina,ammiraglio di squadra Salvatore Ru-zittu e dell’assessore regionale PaolaGiorgi. Una cooperazione mirante allosviluppo di temi coerenti con gliaspetti marittimi, tra i quali la forma-zione, l’istruzione, l’educazione digitale,la salvaguardia ambientale, la sicurezzamarittima, la tutela del territorio e delmare, incentivando i rapporti con altrerealtà regionali, nazionali ed internazio-nali.

3 FEBBRAIO

Per 107 allievi della 1^ classe dell’Ac-cademia Navale ha avuto inizio ilmodulo addestrativo “Arte del Co-mando” con gli istruttori della BrigataMarina San Marco, a Massafra (TA).Grazie all’esperienza e alla professio-nalità del personale del BattaglioneScuole Caorle gli allievi hanno avutol’opportunità di apprendere e metterein pratica le principali nozioni di difesapersonale, tiro con armi leggere, com-battimento terrestre e topografia. Inquesti giorni di addestramento il pen-siero degli allievi è stato rivolto a Mas-similiano Latorre e Salvatore Girone,encomiabili esempi di coraggio ed ob-bedienza, simbolo dei valori di lealtà,onore e amore di Patria innati in ognimarinaio.

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7 FEBBRAIO

8 FEBBRAIO

Si sono svolti nella piscina comunaledi Riccione i campionati italiani pri-maverili di categoria R/J/C/S di nuotoper salvamento. 1.287 atleti per 89 so-cietà hanno preso parte alla manifesta-zione, record assoluto per questobellissimo sport che accomuna agoni-smo a valori istituzionali. L’atleta dellaMarina Samantha Ferrari conquistal’oro nei 200 mt super lifesaving con iltempo di 2’28.26”, migliore prestazioneitaliana dell’anno e terza migliore pre-stazione italiana di tutti i tempi. Per leianche uno stupendo secondo posto nei100 m. trasporto manichino con pinne(prima volta a podio in questa disciplina)con il tempo di 57.07”, suo personale.

Accolti dal fischio del nostromo,quale tradizionale “benvenuto a

bordo”, un gruppo di bambini in curapresso l’ospedale Gaslini di Genova èsalito a bordo di nave Maestrale.I piccoli hanno esplorato la nave, ac-compagnati dai membri dell'equipag-gio, apprendendo quali siano le suecaratteristiche e la sua storia. L’attivitàè frutto di un accordo nazionale tra laMarina e l’associazione “Il Porto deiPiccoli” che ha permesso ai bambini diprovare, insieme ai propri genitori,l’emozione di una giornata da “mari-naio” allontanandosi, anche se solo perun giorno, dalla routine della terapia.

N O T I Z I A R I OMARINAdella

8 FEBBRAIO

Esibizione coinvolgente ed emozio-nante quella della Banda della Ma-rina, che ha eseguito marce brillanti emilitari di fronte a una gremita plateache si è lasciata trasportare dalle noteintonate per l’occorrenza in un “Audi-torium” d’eccezione, istituzionale esuggestivo: la piazza di Montecitorio.Posizionata di fronte all’omonimo pa-lazzo, la banda ha atteso l’arrivo dellapresidente della Camera dei Deputati,Laura Boldrini, per iniziare ufficial-mente il concerto con l’Inno di Mamelie il Canto degli Italiani. La Presidenteha successivamente accompagnato unfolto gruppo di visitatori in un per-corso all’interno del Palazzo, in un iti-nerario storico-artistico.

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24 FEBBRAIO

Nell’ambito della “Legge Navale”,che prevede la costruzione di

nuove unità navali per il rinnovamentodella flotta della Marina, la gestione delprogramma inerente la costruzionedella Unità LSS (Logistic Support Ship) èstata affidata all’OCCAR (OrganisationConjointe de Coopération en matièred'ARmement). Nella sede di La Spezia,alla presenza del rappresentante nazio-nale - il Direttore di Navarm ammira-glio ispettore Matteo Bisceglie - e deldirettore di OCCAR, Mr. TimothyRowntree, è stata inaugurata la sededella LSS Programme Division, divisionedi OCCAR costituita al fine di gestirela realizzazione dell’unità.

17 FEBBRAIO

La fregata Grecale rileva nell’opera-zione Atalanta il caccia AndreaDoria, che il 13 febbraio ha terminatoil lungo impegno come flagship dellamissione europea di contrasto alla pi-rateria marittima. La fregata, nel corsodei suoi oltre 30 anni di vita, ha presoparte a tutte le principali missioni allequali la Marina ha partecipato, in am-bito nazionale e internazionale, per ga-rantire la protezione delle linee ditraffico commerciali, il contrasto allaminaccia terroristica e al fenomenodella pirateria via mare, come le ope-razioni Enduring Freedom, Active Endea-vour e Ocean Shield.

I L M E S E I N I M M A G I N I

16 FEBBRAIO

Conclusa la prima collaborazionerealizzata in Antartide dalla Marina

italiana con l'Armada cilena. Il capitanodi corvetta Nicola Pizzeghello e il se-condo capo Giuseppe Ghirardini, del-l’Istituto Idrografico della Marina diGenova, entrambi specializzati in idro-oceanografia, sono imbarcati a bordodell’Aquiles, unità di supporto logisticocilena. Le attività della Marina Militarenella regione antartica, riguardante lamappatura dei fondali nel mare diRoss, si arricchiscono con questa ul-tima missione, che ha permesso di ap-prendere le professionalità necessariead operare nelle condizioni estremeche l'ambiente antartico impone.

Page 50: Notiziario della Marina - Febbraio 2015

N O T I Z I A R I OMARINAdella

Nuclei di manutenzioni edili

Limitare il ricorso ad impreseprivate per la manutenzione diprimo livello delle infrastrut-

ture e rispondere con tempestivitàal mantenimento degli immobili edegli alloggi, riducendo le tempisti-che di intervento: sono le linee guidadel progetto “Nuclei di manuten-zioni edili”, nati con una direttivadello Stato Maggiore Marina del 14maggio 2013. I nuclei, diretti da unresponsabile che può essere un uffi-ciale dei corpi tecnici, un funzionariotecnico civile o un maresciallo no-minato tra il personale di idoneoprofilo professionale, sono costituitipresso i singoli comandi da perso-nale militare, sottufficiali e/o gra-duati, e da personale civilepreventivamente formato attraversodei corsi già attivi. Presso tutti i Co-mandi/enti aventi maggiore consi-stenza infrastrutturale sono presentiad oggi 57 nuclei, ed i risultati da essiconseguiti sono tangibili, con un nu-mero considerevole di interventimanutentivi effettuati. Buon lavoro!

Brindisi, 9 giugno 2014. Un militare facente partedel nucleo di manutenzione edile della Brigata Ma-rina San Marco intento in un lavoro di tinteggia-tura. (foto di Giuseppe Micolani)

di Pasquale Prinzivalli

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i vostri scattiinviate le vostre foto alla

massima risoluzione corredate di didascalie a:

[email protected]

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