G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Urti Si parla di urti quando due punti materiali (o due...
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Urti• Si parla di urti quando due punti materiali (o due sistemi di punti
materiali) si scambiano energia e quantità di moto in un tempo estremamente breve.
r F m =
Δr p Δt
Δr p la variazione di quantità di moto è finita
Δt tende a zero
• Le forze agenti sulle particelle interagenti sono estremamente intense (forze impulsive!!)
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Fasi dell’urto• fase iniziale prima dell’urto: in cui esiste un moto imperturbato.
Δr r =r v Δt
Δt→ 0⇒ Δ
r r ≈0
Poiché l’urto è istantaneo, le particelle, nella fase dell’urto, non si spostano.
Il CM si trova sempre sul segmento che congiunge le due particelle. L’urto avviene nel CM
• fase dell’urto:– La durata di questa fase è piuttosto piccola rispetto alla
durata complessiva del moto.
– Si produce quindi una brusca variazione nel moto dei due sistemi interagenti
– È caratterizzata dalla presenza di forze molto intense.
• fase successiva all'urto: dopo l'interazione, lo stato di moto continua ad essere di nuovo imperturbato.
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Impulso della forza• Durante l’urto le forze che agiscono sulle
particelle interagenti hanno una intensità molto grande (tendente all’infinito).
– Sono difficili da descrivere.
– Quello che è importante è l’effetto prodotto
• Consideriamo una delle due particelle interagenti– La particella 1
– La sua variazione di quantità di moto, prodotta dalla forza F12, vale:
tt1
t2
F12
F12m
1 2
F12F21
Δr p 1 =
r p 1f −
r p 1i
• Si definisce Impulso della forza F12 la quantità: r I 1 =Δ
r p 1 =
r p 1f −
r p 1i
dr p 1dt
=r F 12
dr p 1 =
r F 12dt ⇒ Δ
r p 1 = d
r p 1
t1
t2
∫ =r F 12dt
t1
t2
∫
r I 1 =
r F 12dt
t1
t2
∫ Rappresentato dall’area sotto la curva
La stessa variazione di quantità di moto può essere ottenuta con una forza molto intensa che dura molto poco, o da una forza meno intensa che agisce per un tempo piu lungo.
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Forza media• La forza media è la forza costante che, agendo
nell’intervallo tra t1 e t2, provoca la stessa variazione di quantità di moto della forza F12:
tt1
t2
F12
F12m
1 2
F12F21
L’impulso in questo caso è rappresentato dall’area del rettangolo di base t e altezza F12m
Δ
r P 1 =
r F 12dt
t1
t2
∫ =r F 12mΔt
l’area del rettangolo di base t e altezza F12m è uguale all’area sotto la curva dell’intensità della forza in funzione del tempo
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Applicazione
• Una pallottola da 30 g, con velocità iniziale di 500 m/s penetra per 12 cm in una parete di muratura prima di fermarsiDi quanto si riduce l’energia meccanica della pallottola?Qual è la forza media che ha agito sulla pallottola mentre penetrava nella parete?Quanto tempo ha impiegato la pallottola per fermarsi?
Prima
Le forze agenti sono:La forza peso (fa lavoro nullo)La Normale (fa lavoro nullo)La forza di attrito(dinamico)
ΔE =Ef −Ei =K f −K i
Usiamo il sistema di riferimento del Laboratorio per descrivere il moto:
la parete è ferma in tale sistemail sistema di riferimento è inerziale Dopo
L’energia meccanica totale coincide con l’energia cinetica.
Nell’ipotesi di un moto orizzontale come mostrato in figura, non c’è variazione dell’energia potenziale della forza peso
K f =0
K i =12
mvi2 ΔE =K f −K i =−
12
mvi2 =−
12
×30×10−3 ×5002 =−3750J
ΔE =Wnc=FxΔx ⇒ Fx =ΔEΔx
=−3750
12×10−2 =−31250N P =mg=30×10−3 ×9.81=.294N
Circa 100 mila volte il peso
x
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Applicazione
• Per calcolaci tempo ha impiegato dalla pallottola per fermarsi, valutiamo l’impulso della forza.
Prima
Il proiettile impiega 3.2 centesimi di secondo per fermarsi
DopoLa quantità di moto finale è nullaQuella iniziale ha solo la componente xAnche l’impulso avrà solo la componente x
Questo semplice esempio mostra come le forze negli urti siano molto intenseI tempi dell’interazione siano piuttosto piccoli
x r I =Δ
r p =
r p f −
r p i
I x =pxf −pxi =−mvi =−30×10−3 ×500=−15kgms−1
I x =FxΔt ⇒ Δt =IxFx
=−15
−31250=0.032s
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Soluzione dei problemi di urtoSistema isolato
• Consideriamo dapprima un urto, in cui le particelle interagenti sono così lontane da altre particelle da poter considerare nulle le forze esterne (sistema isolato)
• Dalla I equazione cardinale dei sistemi ricaviamo che la quantità di moto totale del sistema di particelle interagenti si deve conservare.
1 2
F12F21
Sistema delle particelle interagenti
dr P
dt=
r R est=0 ⇒
r P =cost
r P =
r p 1 +
r p 2 =cost
r p 1i +
r p 2i =
r p 1f +
r p 2f ⇒ −
r p 2f +
r p 2i =
r p 1f −
r p 1i
⇓Δ
r p 1 =−Δ
r p 2
r I 1 =−
r I 2
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Soluzione dei problemi di urtoin presenza di forze esterne
• Consideriamo ora il caso in cui le particelle interagenti durante l’urto sono sottoposte anche ad alcune forze esterne.
• La variazione della quantità di moto subita da ciascuna particelle tra t1 e t2 sarà data da:
1 2
F12F21
Sistema delle particelle interagenti
F2estF1
est
Δ
r P 1 =
r F 12 +
r F 1
est( )dt
t1
t2
∫ =r F 12dt
t1
t2
∫ +r F 1
estdtt1
t2
∫ =Δr P 1
int+Δr P 1
est=r F 12mΔt +
r F 1
estΔt =r F 12m +
r F 1
est( )Δt
Δ
r P 2 =
r F 21+
r F 2
est( )dt
t1
t2
∫ =r F 21dt
t1
t2
∫ +r F 2
estdtt1
t2
∫ =Δr P 2
int +Δr P 2
est=r F 21mΔt+
r F 2
estΔt =r F 21m +
r F 2
est( )Δt
Δr P 1 ≈
r F 12mΔt
Δr P 2 ≈
r F 21mΔt=−
r F 12mΔt =−Δ
r P 1
tt1
t2
F12
F12m
F1est
Se durante l’urto la forza esterna è trascurabile rispetto a quella interna
ΔP ==ΔP1 + ΔP2=−ΔP1{ =ΔP1 −ΔP1 =0
Bisogna assicurarsi che le forze esterne, durante l’urto non diventino impulsive
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Forze esterne impulsive
• Quali forze mi possono dare fastidio?
• Quali forze durante l’urto possono diventare impulsive?
• Tutte quelle forze per cui non abbiamo travato una espressione per calcolare il loro valore!
• Forze che conservano una intensità finita durante l’urto:– Forza peso
– Forza elastica
– Gravitazione universale
– Resistenza passiva
• Forze che possono diventare impulsive durante l’urto:– Componente normale della reazione vincolare N
– Forze di attrito (attraverso il loro legame con la normale N)
– Tensione nelle funi
P =mg
Felx =−kx
F =GmMr2
r F =−br v
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Conservazione della quantità di moto• Se le forze esterne sono nulle o trascurabili rispetto a quelle impulsive
interne
• Si conserva la quantità di moto del sistema delle particelle interagenti.
1 2F12
F21
Sistema delle particelle interagenti
Δr P =0 ⇔
r P i =
r P f
cr P 1i +
r P 2i =
r P 1f +
r P 2f
1 2
v1v2
1 2
v’1 v’2
m1r v 1i +m2
r v 2i =m1
r v 1f +m2
r v 2f
m1v1xi +m2v2xi =m1v1xf +m2v2xf
m1v1yi +m2v2yi =m1v1yf +m2v2yf
m1v1zi +m2v2zi =m1v1zf +m2v2zf
• Conoscendo le velocità iniziali, si possono determinate le velocità delle particelle dopo l’urto?
• 3 equazioni con 6 incognite
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Istante iniziale e finale nello studio dei processi d’urto
• Se le forze esterne sono assenti allora– Le due particelle sono sottoposte solo all’azione delle forze interne che
esistono solo durante l’urto.
– Sia prima che dopo l’urto non sono soggette a forze: si muovono di moto rettilineo uniforme, con quantità di moto costante.
– i e f possono essere due istanti qualsiasi prima e dopo l’urto.
tt1 t2
F12
F12m
F1est
• In presenza di forze esterne invece– i e f devono essere l’istante immediatamente
prima dell’urto e quello immediatamente dopo l’urto.
– Se si allunga l’intervallo di osservazione• La variazione della quantità di moto prodotta
dalla forza esterna potrebbe non essere più trascurabile rispetto a quella prodotta dalla forza interna.
• Non c’è più conservazione della quantità di moto
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Moto del centro di massa in un processo d’urto
• Se nell’urto si conserva la quantità di moto
• Il centro di massa si muove con velocità costante:
r P =M
r v CM ⇒
r P =costante
⇓r v CM =costante
• Il Sistema di riferimento del CM è un sistema di riferimento inerziale– Molto utile per risolvere i problemi d’urto.
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Conservazione parziale della quantità di moto
• Se tra le forze esterne agenti sulle particelle che si urtano c’è una forza che, durante l’urto potrebbe diventare impulsiva (reazione vincolare, tensione, etc)
• Non è lecito applicare la conservazione della quantità di moto.
• In alcuni casi però è possibile stabilire a priori la direzione della forza impulsiva
• Vuol dire che si conserveranno le componenti della quantità di moto nelle direzioni perpendicolari a quella della forza impulsiva
Rxest =impulsivaRy
est≈0 Rzest≈0
dr P
dt=
r R est ⇒
dPx
dt=Rx
est(impulsiva) ⇒ Px potrebbe non conservarsi
dPy
dt=Ry
est≈0 ⇒ Py si conserva
dPz
dt=Rz
est≈0 ⇒ Pz si conserva
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Urti elastici o anelastici• Dal punto di vista dell’energia gli urti si classificano
– Elastici• Se l’energia cinetica si conserva
– Anelastici• Quando non si conserva l’energia cinetica
• Nota Bene: Solo l’energia cinetica è importante. Infatti:– Se non ci sono forze esterne non c’è energia potenziale
– Comunque durante l’urto la posizione delle particelle non varia, non varia neppure l’energia potenziale.
• Nel caso di urti anelastici, l’energia cinetica può – sia diminuire (viene trasformata in altre forme di energia: energia
interna dei corpi, riscaldamento dei corpi)
– ma anche aumentare (l’energia interna dei corpi viene trasformata in energia meccanica: esplosioni)
• Urti completamente anelastici– Quando viene persa tutta l’energia cinetica che è possibile perdere
compatibilmente con la conservazione della quantità di moto.
Δr r =r v Δt
Δt→ 0⇒ Δ
r r ≈0
N.B. non c’è alcuna correlazione tra la conservazione dell’energia e quella della quantità di moto
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Urti completamente anelastici
• Sono quegli urti in cui si perde tutta l’energia cinetica che è possibile perdere compatibilmente con la conservazione della quantità di moto
Per il teorema di Konig
K =12
MvCM2 +K'
dove K' è l'energia cinetica
misurata nel sistema del CM
se vCM =cost
⇓al più K' può annullarsi
K'=12
m1v'12 +
12
m2v'22
r P =M
r v CM
r P =cost
⇓r v CM =cost
K'=12
m1v'12 +
12
m2v'22
K'=0
⇒
v'1=0
v'2 =0
• Le due particelle nello stato finale hanno velocità nulla rispetto al centro di massa
• Poiché al momento dell’urto, entrambe le particelle si trovavano nella posizione del centro di massa
• Le due particelle emergono dall’urto unite insieme e si muovono con la velocità del CM
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Soluzione dell’urto completamente anelastico
• Consideriamo un urto completamente anelastico in cui si conserva la quantità di moto (non ci sono forze esterne impulsive)
m1r v 1i +m2
r v 2i =m1
r v 1f +m2
r v 2f
• A cui possiamo aggiungere l’ulteriore condizione: r v 1f =
r v 2f =
r v f
m1r v 1i +m2
r v 2i = m1 +m2( )
r v f
r v f =
m1r v 1i +m2
r v 2i
m1 +m2
• Abbiamo tre equazioni con tre incognite– Il problema ammette soluzione
• Velocità del CM
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Il pendolo balistico
• Veniva usato per misurare la velocità dei proiettili sparati da un’arma da fuoco.
O
Mm v
l
• Consiste in un blocco di legno (o sacco di sabbia) appeso al soffitto con una corda di lunghezza l
• Il proiettile penetra nel blocco di legno e si ferma rispetto al blocco (l’urto è completamente anelastico)
• Blocco e proiettile, insieme, dopo l’urto cominceranno ad oscillare come un pendolo
• Misurando l’ampiezza delle oscillazioni, dalla conoscenza degli altri parametri in gioco, massa del blocco, massa del proiettile e lunghezza del pendolo, è possibile risalire alla velocità iniziale del proiettile
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Applicazione
• Una pallottola da m=30 g, viene sparata orizzontalmente con velocità di 500 m/s contro un blocco di legno di massa M=4kg appeso ad una fune di lunghezza L=2m. La pallottola si conficca nel blocco e forma un tutt’uno con esso.Determinare la perdita di energia meccanica nell’urto.Determinare l’elongazione massima del pendoloSe la pallottola è penetrata nel pendolo per un tratto di 3cm, stimare la forza media che ha frenato la pallottola rispetto al blocco e la durata dell’urtoVerificare che lo spostamento subito dal pendolo durante l’urto è trascurabile.Valutare infine la tensione nella fune subito prima e subito dopo l’urto.
O
Mm v
l
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Il pendolo balistico: analisi delle forze
• Le forze peso non sono impulsive
• La tensione potrebbe diventare impulsiva durante l’urto.
• Non possiamo imporre la conservazione della quantità di moto
• Poiché l’urto dura poco, la posizione del pendolo durante l’urto non varia
– Il filo durante l’urto resta verticale
• Tutte le forze esterne durante l’urto sono verticali
• Si conserva la componente della quantità di moto orizzontale.
• In particolare:
O
Mm v
l
r
P m
r
P M
r
T
x
P1xi +P2xi =P1xf +P2xf
mv= M +m( )Vx Vx =mv
M +m
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Energia persa nell’urtoK i =
12
mv2
K f =12
M +m( )Vx2 =
12
M +m( )mv
M +m⎛ ⎝
⎞ ⎠
2
=12
m2v2
M +m
K f ==12
mv2m
M +m⎛ ⎝
⎞ ⎠ =K i
mM +m
⎛ ⎝
⎞ ⎠
minore di 11 2 4 3 4
K persa=K i −K f =12
mv2 −12
mv2 mM +m
⎛ ⎝
⎞ ⎠ =
12
mv2 1−m
M +m⎛ ⎝
⎞ ⎠ =
12
mv2M
M +m⎛ ⎝
⎞ ⎠
se m<<M questotermine è ≈1
1 2 4 3 4
Vx =mv
M +m
Quasi tutta l’energia cinetica viene persa durante l’urto a causa delle forze di attrito che si oppongono alla penetrazione del proiettile nel blocco di legno.
ΔK =K f −K i =−Kpersa=Wfa =−FaΔx
x = penetrazione
Il lavoro della altre forze agenti o è nullo o è trascurabile
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Applicazione
• Una pallottola da m=30 g, viene sparata orizzontalmente con velocità di 500 m/s contro un blocco di legno di massa M=4kg appeso ad una fune di lunghezza L=2m. La pallottola si conficca nel blocco e forma un tutt’uno con esso.Determinare la perdita di energia meccanica nell’urto.Determinare l’elongazione massima del pendoloSe la pallottola è penetrata nel pendolo per un tratto di 3cm, stimare la forza media che ha frenato la pallottola rispetto al blocco e la durata dell’urtoverificare che lo spostamento subito dal pendolo durante l’urto è trascurabile.Valutare infine la tensione nella fune subito prima e subito dopo l’urto.
O
Mm v
l
K persa=12
mv2 MM +m
=12
30×10−3 ×50024.
4.030=
=3750×.993=3696.0J
Vx =mv
M +m=
30×10−3kg×500ms
4.030kg=3.72m
s
ΔK =K f −K i =−Kpersa=Wfa =−FaΔx
Fa =Kpersa
Δx=
3696.03×10−2 =123201N Δt =
p1f −p1i
Fax
=30×10−3 3.72−500( )
−123201N=0.12×10−3s
d=VxΔt =3.72ms ×.12×10−3s=.44×10−3m
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II fase oscillazione• L’oscillazione avviene sotto l’azione della forza peso
(conservativa) e della tensione. O
M +m
l
r
P M + m
r
T
θ
d
r
r
h
ΔE =Wnc =WT h =l (1−cosθ)
U f = M +m( )gh= M +m( )gl (1−cosθ)
Ei =Ef
K i +U i =K f +U f12
M +m( )Vx2 +0 =0+ M +m( )gl 1−cosθ( )
12
m2v2
M +m= M +m( )gl 1−cosθ( )
v =
M +mm
2gl 1−cosθ( )
Vx =mv
M +m
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Applicazione
• Una pallottola da m=30 g, viene sparata orizzontalmente con velocità di 500 m/s contro un blocco di legno di massa M=4kg appeso ad una fune di lunghezza L=2m. La pallottola si conficca nel blocco e forma un tutt’uno con esso.Determinare la perdita di energia meccanica nell’urto.Determinare l’elongazione massima del pendoloSe la pallottola è penetrata nel pendolo per un tratto di 3cm, stimare la forza media che ha frenato la pallottola rispetto al blocco e la durata dell’urtoVerificare che lo spostamento subito dal pendolo durante l’urto è trascurabile.Valutare infine la tensione nella fune subito prima e subito dopo l’urto.
O
Mm v
l
Ei =Ef
K i +U i =K f +U f12
M +m( )Vx2 +0 =0+ M +m( )gl 1−cosθ( )
cosθ= 1−
12
Vx2
gl
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ = 1−
12
3.722
9.81×2
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ =.6473
Vx =mv
M +m=
30×10−3kg×500ms
4.030kg=3.72m
s
θ=arcos.6473=50°
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Applicazione
• Una pallottola da m=30 g, viene sparata orizzontalmente con velocità di 500 m/s contro un blocco di legno di massa M=4kg appeso ad una fune di lunghezza L=2m. La pallottola si conficca nel blocco e forma un tutt’uno con esso.Valutare infine la tensione nella fune subito prima e subito dopo l’urto.
O
Mm v
l
r T +
r P =0 ⇒
r T =−
r P Prima dell’urto:
T =Mg=4×9.81=39.24N
Subito dopo l’urto, il pendolo è rimasto nella stessa posizione, ma si sta muovendo con velocità Vx:
r T +
r P = M +m( )
r a
Proiettando su un asse verticale:
T − M +m( )g= M +m( )
Vx2
l
T = M +m( )g+ M +m( )
Vx2
l=4.0309.81+
3.722
2
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ =46.45N
y
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Proiettile sparato dall’alto
• La forza FMn è impulsiva (forza interna)
• Poiché la lunghezza della corda ideale non varia
O
M
m
v
l
x
M
r
T
r
P M
r
F M m
r T +
r P M +
r F Mm =M
r a =0
T −Mg−FMm =0 ⇒ T =Mg +FMm ≈FMm
• La tensione T ha, durante l’urto, una intensità comparabile con la forza FMn
• La tensione T è impulsiva
• Se la corda non è sufficientemente robusta si può rompere (viene superato il carico di rottura)
• Non si ha conservazione della quantità di moto nella direzione verticale
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Urto in due dimensioni• Consideriamo un urto in cui una della due
particelle è ferma (senza forze esterne)– Particella 1 proiettile– Particella 2 bersaglio– b parametro d’urto
• La retta di azione della velocità v1 e il punto P2 definiscono un piano
– Le forze di interazione sono lungo la congiungente– Quindi contenute nel piano– Non c’è moto perpendicolarmente al piano
precedentemente individuato (accelerazione nulla, velocità iniziale nulla)
• L’urto è piano.v1
m1 m2
θ1
θ2
v '1
v '2
x
y
r P 1i +
r P 2i =
r P 1f +
r P 2f
m1v1 =m1v'1cosθ1 +m2v'2 cosθ2
0=m1v'1senθ1 −m2v'2senθ2
12
m1v12 =
12
m1v'12 +
12
m2v'22Se l’urto è elastico
si può aggiungere:
v1
bm1 m2