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DIFESA FITOSANITARIA DEL NOCCIOLO 35 GLI INSETTI UTILI PRESENTI IN NOCCIOLETO Sono molti gli artropodi che popolano i noccioleti e che non arrecano danno alla coltura, ma anzi svolgono spesso un ruolo utile, limitando le popolazioni dei fitofagi più pericolosi. Gli insetti utili appartengono alle categorie dei predatori e dei parassitoidi. Per “predatore” si intende un organismo che ne uccide un altro per cibarsene subito (es. gli acari fitoseidi predatori di acari tetranichidi; il miride Deraeocoris ruber predatore di afidi e altri piccoli insetti), mentre per “pa- rassitoide” si intende un insetto che compie lo sviluppo larvale fino a diventare adulto a spese di un altro, uccidendolo solo alla fine. I parassitoidi possono essere “oofagi”, cioè svilupparsi all’interno dell’uovo di un altro insetto uccidendolo prima della schiusura (es. l’imenottero eu- pelmide Anastatus bifasciatus parassitoide delle uova di diversi insetti comprese le cimici), op- pure possono evolversi a spese degli stadi giovanili o dell’adulto di un altro insetto, che rimane in vita finché la larva del parassitoide è matura e si impupa per diventare adulto (es. il dittero tachinide Trichopoda pennipes parassitoide degli adulti della cimice verde Nezara viridula). Di seguito si intende fornire una breve descrizione sui principali artropodi che popolano il noc- cioleto. Si tratta solo di alcuni degli insetti presenti in noccioleto la cui presenza è da collegarsi anche al tipo di campionamento eseguito, alle caratteristiche ambientali in generale e al tipo di gestione agronomica (n° di trattamenti) del noccioleto. L’elevata presenza di queste specie utili suggerisce di prestare particolare attenzione nell’ese- cuzione i trattamenti insetticidi per contenere cimici e balanino. INSETTI UTILI Deraeocoris spp. Famiglia Miridi. Adulti mobili che si spostano rapidamente in volo. Non arre- cano danno alle colture e sono specie predatrici di afidi e acari. Coccinella septempunctata Famiglia Coccinellidi. Adulti caratterizzati da corpo appiattito nella parte ventrale e fortemente convesso in quella dorsale e capo infossato nel protorace. Larve larghe, carnose, colorate, dotate di zampe lunghe e spine dorsali. Sia larve che adulti sono importanti predatori di afidi. Himacerus apterus Famiglia Nabidi. Adulti con forma allungata e colorazione giallo-bruna. Sono predatori di numerosi altri insetti (es. miridi). Svolgono 1 generazione l’anno svernando come uovo. Crisopa Famiglia Crisopidi. Gli adulti sono di colore verde pallido e nella maggior parte delle specie presenti nel nostro ambiente si nutrono di nettare e polli- ne. Le larve sono appiattite con addome ingrossato ed allungato e sono im- portanti predatrici di afidi, psille e altri piccoli insetti. Le uova sono deposte all’estremità di lunghi peduncoli e sono facilmente osservabili sulle foglie.

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GLI INSETTI UTILI PRESENTI IN NOCCIOLETOSono molti gli artropodi che popolano i noccioleti e che non arrecano danno alla coltura, ma anzi svolgono spesso un ruolo utile, limitando le popolazioni dei fitofagi più pericolosi. Gli insetti utili appartengono alle categorie dei predatori e dei parassitoidi. Per “predatore” si intende un organismo che ne uccide un altro per cibarsene subito (es. gli acari fitoseidi predatori di acari tetranichidi; il miride Deraeocoris ruber predatore di afidi e altri piccoli insetti), mentre per “pa-rassitoide” si intende un insetto che compie lo sviluppo larvale fino a diventare adulto a spese di un altro, uccidendolo solo alla fine. I parassitoidi possono essere “oofagi”, cioè svilupparsi all’interno dell’uovo di un altro insetto uccidendolo prima della schiusura (es. l’imenottero eu-pelmide Anastatus bifasciatus parassitoide delle uova di diversi insetti comprese le cimici), op-pure possono evolversi a spese degli stadi giovanili o dell’adulto di un altro insetto, che rimane in vita finché la larva del parassitoide è matura e si impupa per diventare adulto (es. il dittero tachinide Trichopoda pennipes parassitoide degli adulti della cimice verde Nezara viridula).Di seguito si intende fornire una breve descrizione sui principali artropodi che popolano il noc-cioleto. Si tratta solo di alcuni degli insetti presenti in noccioleto la cui presenza è da collegarsi anche al tipo di campionamento eseguito, alle caratteristiche ambientali in generale e al tipo di gestione agronomica (n° di trattamenti) del noccioleto. L’elevata presenza di queste specie utili suggerisce di prestare particolare attenzione nell’ese-cuzione i trattamenti insetticidi per contenere cimici e balanino.

INSETTI UTILI

Deraeocoris spp. Famiglia Miridi. Adulti mobili che si spostano rapidamente in volo. Non arre-cano danno alle colture e sono specie predatrici di afidi e acari.

Coccinella septempunctata Famiglia Coccinellidi. Adulti caratterizzati da corpo appiattito nella parte ventrale e fortemente convesso in quella dorsale e capo infossato nel protorace. Larve larghe, carnose, colorate, dotate di zampe lunghe e spine dorsali. Sia larve che adulti sono importanti predatori di afidi.

Himacerus apterus Famiglia Nabidi. Adulti con forma allungata e colorazione giallo-bruna. Sono predatori di numerosi altri insetti (es. miridi). Svolgono 1 generazione l’anno svernando come uovo.

Crisopa Famiglia Crisopidi. Gli adulti sono di colore verde pallido e nella maggior parte delle specie presenti nel nostro ambiente si nutrono di nettare e polli-ne. Le larve sono appiattite con addome ingrossato ed allungato e sono im-portanti predatrici di afidi, psille e altri piccoli insetti. Le uova sono deposte all’estremità di lunghi peduncoli e sono facilmente osservabili sulle foglie.

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Forficula auricularia Famiglia Forficulidi. Adulti con corpo di forma allungata con all’estremità posteriore due vistosi cerci, diritti nella femmina e arcuati nel maschio. Predili-gono luoghi ombreggiati e con elevata umidità. I nidi sono scavati nel terreno dalla femmina ad inizio autunno e all’interno sono deposte numerose uova. Si nutrono di organi vegetali (germogli, fiori, frutti carnosi in maturazione come albicocche e nettarine), ma svolgono anche un’attività predatrice nei confronti di afidi, uova, larve e crisalidi di piccoli lepidotteri.

Cantaride Famiglia Cantaridi. Adulti con corpo allungato che si nutrono di polline e nettare Le larve vivono nel terreno e sono generalmente predatrici di altri insetti.

INSETTI NON DANNOSI

Anomala sp. Famiglia Rutelidi. Adulti con colorazioni metalliche molto appariscenti che si cibano delle foglie di numerose piante. Le larve si sviluppano a spese delle radici di svariate piante.

Haplidia etrusca Famiglia Melolontidi. Adulti del coleottero con corpo color castano che com-piono erosioni fogliari di scarsa importanza. Le larve attaccano le radichette di numerose piante erbacee nonché di quelle della vite e del nocciolo.

Elateride Famiglia Elateridi. Comprende specie di piccole e medie dimensioni in gran parte fitofaghe viventi nel terreno. Adulti con corpo snello e appiattito che si nutrono di foglie di diverse piante senza tuttavia arrecare danni importanti. Se coricato di dorso l’adulto è in grado con uno scatto di saltare e ricadere nella posizione normale. Le larve possono compiere danni a carico di cere-ali, patata e altre piante ortive (insalata, cavolo, cipolla, ecc.).

Cicalina Possono essere riscontrate diverse specie. Giovani e adulti si alimentano succhiando la linfa dei germogli. Nella foto Aphrodes sp.

Polydrosus sericeus Famiglia Curculionidi. Adulti di forma oblunga e convessa di color verde sericeo. Le femmine in primavera depongono le uova nel terreno e le larve si sviluppano a carico dell’apparato radicale di piante erbacee. Gli adulti attaccano gemme e foglie di diverse piante (melo, pero, susino, pesco e nocciolo). I danni possono essere importanti su giovani piante in vivaio.

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CIMICE ASIATICA (Halyomorpha halys)

Le segnalazioni di attacchi di Halyomorpha halys alle produzioni corilicole, accertati dai tecnici della Assistenza nel secondo semestre del 2015 in alcuni frutteti della Provincia di Cuneo, di fatto hanno evidenziato la necessità di un aggiornamento della tecnica di difesa integrata alle cimici nocciolaie. In verità questo aggiornamento - adeguamento delle strategie di conteni-mento della popolazioni della Cimice asiatica - dovrà interessare molteplici filiere produttive considerata la rapidissima diffusione e l’estrema polifagia di H. halys. Il settore corilicolo in particolare dovrà ridefinire non solo l’ambito della difesa integrata ma anche buona parte delle tecniche di gestione agronomica dei corileti per ottenere una gestione che risulti al contempo eco sostenibile e compatibile per l’ambiente agricolo.

“L’ALIENO” Halyomorpha halysIl Pentatomide Halyomorpha halys (Stal, 1855) è insetto originario di Cina, Giappone e Taiwan. I primi avvistamenti di questa specie risalgono al 1996 ad Adams Island (Allentown). Nel 2001 nel concentrico di Allentown l’incremento delle popolazioni dell’insetto aveva raggiunto so-glie tali da richiedere approfondimenti specifici. In Europa (Liechtenstein, Svizzera, Germania, Francia) l’insetto ha fatto la sua comparsa nel 2004. In Italia il primo esemplare è stato rinve-nuto in provincia di Modena nel settembre 2012 ed è stato studiato dall’Università di Modena e Reggio Emilia.In Piemonte l’insetto è stata rinvenuto nell’a-gosto del 2013 dal gruppo di lavoro costituito dal Consorzio di Ricerca, Sperimentazione e Divulgazione per l’Ortofrutticoltura piemontese (CReSO, ora incorporato in Agrion) e dal Di-partimento di Scienze Agrarie, Forestali e Ali-mentari (DISAFA) in un impianto di nettarine ubicato a Cuneo (Pansa et al., 2013). Da allora ad oggi la situazione è evoluta in modo preoc-cupante, coinvolgendo progressivamente mol-teplici colture sull’intero territorio piemontese.Nel 2016 l’accertata diffusione di H. halys alle coltivazioni corilicole delle zone storiche delle Langhe cuneesi e astigiane è motivo di pre-occupazione per l’intera economia della filiera corilicola.

L’INSETTOGli adulti di questo pentatomide hanno una lunghezza compresa fra 1,2 e 1,7 centimetri e presentano dorsalmente, come altre cimici, una forma caratteristica a scudo pentagonale carenato. La livrea dorsale presenta emielitre cangianti con macchie di color nero, rame e bluastre, su sfondo bruno grigio.La membrana delle emielitre evidenzia nerva-

Adulto di cimice asiatica su nocciola

Adulto di Pentatoma rufipes

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ture marcate che la distinguono da Pentatoma rupifes, il pentatomide autoctono con cui spes-so H. halys viene confuso, che presenta invece una membrana con dei puntini. La livrea ven-trale è di color bianco sporco e presenta mac-chie di colore bluastro; manca completamente di spina addominale che è presente invece nel P. rupifes.H. halys si distingue anche per la forma piatta della testa, la presenza di macchie di color avo-rio sul pronoto, per la presenza di bande lumino-se alternate sulle antenne e più scure alternate sul bordo esterno dell’addome. Le zampe sono marroni con deboli chiazze bianche o strisce.Dopo l’accoppiamento la femmina può deporre sulle foglie e sulle nucule da 100 fino a 500 uova (in media 250 uova) in placche di 28 geometri-camente ordinate e appressate. Dalle uova na-scono piccoli che effettuato 5 stadi di muta pri-ma di manifestare lo stadio di adulti. Nei luoghi di origine H. halys può evidenziare anche una sola generazione all’anno, mentre nei nostri am-bienti temperati fino a questo momento ne sono state monitorate 2 complete.Nella Scheda che segue vengono riportate al-cune salienti caratteristiche distintive indicate in precedenza di H. halys e per sommi capi il ciclo di sviluppo dell’insetto: l’adulto; le caratteristi-che ovature; le forme giovanili; la chiusura del ciclo con la comparsa degli adulti di prima e/o seconda generazione dell’insetto. La scheda rappresenta un focus visivo di riconoscimento immediatamente utilizzabile per l’identificazione di questo insetto.

♂♀

Suddivisione fra maschi e femmine della H. halys

Schiusura delle uova di H. halys

Stadi di muta della H. halys

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LA PERICOLOSITÀ DEL PENTATOMIDE Halyomorpha HalysLa pericolosità di H. halys è dovuta:nei nostri ambienti all’assenza di

predatori o parassitoidi che ne contengano le popolazioni;

all’estrema polifagia. Si nutre di un numero elevato di specie botani-che, fra cui molte piante erbacee di interesse agrario (legumi, so-lanacee, fabacee, ortive in gene-rale, cotone, riso e graminacee in generale, ecc.) frutticole (su molte rosacee, pesco ad esempio, que-sta cimice è in grado di compiere l’intero ciclo attaccando i frutti in tutti gli stadi sviluppo) e nocciòlo;

alla tendenza all’aggregazione in tutto l’arco dell’anno. Questo comportamento di “gregarismo specifico” è piuttosto comune fra le cimici. Di norma però questa concentrazione di individui si ve-rifica durante lo svernamento e in-teressa prevalentemente gli adulti che, superato il periodo invernale, tornano sulle piante o sulla vegetazione. Questa cimice sembra invece soggetto ad un gregarismo in tutti i periodi dell’anno, vegetativi e non. All’atto dello spostamento da una coltura all’altra, imprevedibile allo stato attuale, si accompagna un rapido e puntuale incremento dei danni;

su nocciòlo al fatto che è agente del cimiciato. Questa alterazione delle nocciole, non rintracciabile sul guscio ma spesso anche non rilevabile sull’esterno del frutto sgusciato, interessa il pericarpo, che si altera e necrotizza, risultando generalmente non lavorabile in quanto all’atto della tostatura la porzione di mandorla colpita di norma risulta abbrustolita, rendendo non edibile il seme;

alla capacità di spostarsi rapidamente e per tratte di chilometri; al fatto che è un pentatomide sicuramente fitofago di cui non sono per ora state riscontrate

attitudini zoofaghe, anche se questo comportamento è presente fra i pentatomidi.

2017: AGGIORNAMENTO DELLE TECNICHE DI DIFESA INTEGRATASulla base delle attività di monitoraggio e sperimentazione realizzate dal coordinamento Agrion dei tecnici corilicoli nel 2016 sulla Cimice asiatica occorrerà quest’anno sviluppare le seguenti attività:verifiche sperimentali della tecnica “attract and kill”;verifiche sperimentali sull’impiego di nuove molecole chimiche e/o biotecniche;definire e dettagliare gli areali di monitoraggio;realizzare l’integrazione dei frappage con controlli visivi mirati;verificare la funzionalità e utilità delle trappole di cattura massale;

Scheda di riconoscimento della cimice asiatica

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pianificare localmente gli interventi di contenimento;valutare i risultati ottenuti tramite il controllo delle produzioni dei siti campionati;ottimizzare la tecnica di controllo della diapausa degli adulti svernanti.

2017: AGGIORNAMENTO PRATICHE AGRONOMICHE Le attività tecniche inerenti la Cimice asiatica realizzate nel 2016 nell’ambito del coordinamen-to corilicolo hanno evidenziato che occorrerà progressivamente risolvere alcune criticità con-nessa alla gestione agronomica dei corileti per massimizzare l’efficacia della difesa integrata.In particolare occorrerà incentivare le aziende agricole sulla periodica e programmata po-tatura delle piante di nocciòlo e sulla corretta distribuzione degli antiparassitari. (Su queste tematiche l’attività di ricerca realizzata dalla Sezione corilicola del Consorzio di ricerca prima e di applicazione pratica dei risultati ottenuti tramite la Fondazione Agrion nell’ultimo anno forniscono una solida base di partenza che dovrà essere adeguatamente incentivata e capillarmente divulgata agli operatori corilicoli.

Noccioleto prima e dopo la potatura Fase di distribuzione con tracciante colorato (prova Agrion - DISAFA)

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LOTTA BIOLOGICA - I PARASSITOIDI di Halyomorpha halys A seguito della diffusione di H. halys, nelle aree di nuova colonizzazione sono stati avviati studi volti a individuare i nemici naturali (predatori e parassitoidi) indigeni in grado di attaccare il fitofago esotico e valutarne l’efficacia di contenimento. Predatori e parassitoidi presentano un differente comportamento nei confronti della vittima. I predatori possono nutrirsi di uova, stadi giovanili o adulti della preda, causandone subito la morte, mentre i parassitoidi compiono lo sviluppo larvale a carico di un ospite, uccidendolo soltanto alla fine. Anche i parassitoidi pos-sono evolversi a spese di uova (i cosiddetti oofagi), stadi giovanili e adulti dell’ospite. Nel caso degli oofagi, l’intero sviluppo avviene all’interno dell’uovo dell’ospite. Pertanto, dalle uova della cimice asiatica, se parassitizzate, non emergerà una neanide, ma l’adulto del parassitoide.In particolare, in Piemonte le ricerche hanno riguardato i parassitoidi oofagi; allo scopo sono state raccolte in campo ovature di H. halys nel 2015 (4.125 uova) e nel 2016 (17.545 uova). In entrambi gli anni, dalle ovature è sfarfallato un imenottero della famiglia Eupelmidae, ap-partenente alla specie Anastatus bifasciatus. Si tratta di un parassitoide generalista (cioè in grado di parassitizzare le uova di vari ospiti, inclusi eterotteri e lepidotteri) la cui efficacia si è però dimostrata limitata: l’impatto complessivo, ossia il tasso di uova parassitizzate, è stato infatti pari a 16,3% nel 2015 e 12,7% nel 2015. Nel 2016 sono sfarfallati dalle uova di H. halys anche altri parassitoidi: limitatamente ad alcune località sono sfarfallati imenotteri della famiglia Scelionidae, appartenenti al genere Trissolcus, parassitoidi più specializzati, che si sviluppano di solito a carico di pochi ospiti. La potenzialità di adattamento di questi parassitoidi locali alla cimice esotica sarà quindi oggetto di future indagini.

Foto 1 – Ovatura di Halyomorpha halys parassitizzata (foto DISAFA – Entomologia)

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L’ERIOFIDE O ACARO DELLE GEMME DEL NOCCIOLOLa Tonda Gentile Trilobata è molto sensibile agli attacchi dell’eriofide (Phytoptus avellanae).Le piante attaccate presentano gemme ingrossate già a partire dai mesi autunno-invernali. La difesa si attua a partire da inizio migrazione (normalmente marzo-aprile) (foto1-2) gli in-terventi acaricidi sono di difficile applicazione per via dell’andamento piovoso del periodo che rende impraticabile l’accesso ai noccioleti.

BIOLOGIA E SINTOMI I controlli visivi sono possibili già a partire dalla fase di post raccolta: le gemme colpite pre-sentano anomalo ingrossamento causato dalla presenza di forme mobili dell’acaro –visibili a microscopio- al loro interno. Lo sviluppo – almeno 6 progenie di acari si susseguono, sovrap-ponendosi in parte nei passaggi da una generazione all’altra, nel corso di un ciclo vegetativo - continua e risulta massimo nel periodo invernale. Tenuto conto di questo, ad inizio della ripresa vegetativa (in marzo – aprile, secondo l’andamento climatico) è bene tenere sotto controllo le gemme individuate in autunno per monitorare quando avvia la migrazione e l’eriofide si sposta da gemme colonizzate ad apici vegetativi sani trasformandoli, ad inizio estate, in pseudogalle.Le gemme colpite non danno origine ne a foglie ne a fiori, con conseguente crescita stentata, disseccamenti a livello dei rametti negli impianti in fase di allevamento e perdita di produzione negli altri.

CAMPIONAMENTO VISIVO IN CAMPOIl metodo di campionamento più impiegato si può riepilogare come segue:Controllare 100 gemme/appezzamento.Soglia di intervento:

- 10% di gemme infestate sul totale delle controllate in impianti in fase di allevamento (3°- 7° anno di impianto);

- 15% di gemme infestate sul totale delle controllate in impianti in fase di produzione (dall’8° anno di impianto in poi).

L’inizio della migrazione si può individuare osservando al microscopio le gemme aperte in par-ticolare all’ascella nel punto di collegamento con il rametto.

Fig. 1-2- Gemme ingrossate in fase di apertura per migrazione eriofide

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STRATEGIA DI DIFESANonostante ci siano fattori di natura abiotica (radiazioni solari, piogge intense e persistenti e sbalzi termici e biotica (acari fitoseidi e altri predatori) che contribuiscono a limitare le po-polazioni dell’acaro, in caso di attacchi considerevoli occorre effettuare trattamenti acaricidi. Agrion, in collaborazione con i tecnici dell’assistenza di base, monitora le fasi di migrazione durante l’apertura delle pseudogalle, diramando i bollettini di intervento acaricidi.

Nel 2015 Agrion ha condotto una prova sperimentale impiegando sostanze attive acaricide attive per contatto. I risultati sono riepilogati in tabella 1

Tab. 1 - Risultati prova difesa eriofide

Prodottocommerciale

Principioattivo

Dose(ml/hl)

Volume ac-qua (l/ha o

kg/ha)

Epoca trattamento% di

gemme colpite*

1°trattamento

2° trattamento

Apollo SC + Olio Oiko

Clofentezine + Olio minerale

40+1000 1000 10-apr-15 _ 16,3

Thiopron + Nufilm

Zolfo bagnabile+ pinolene

1200 + 50

1000 11-apr-15 22-apr-15 16,3

Zolfo inpolvere

Zolfo 40 11-apr-15 22-apr-15 23,6

Testimone 35,8

* su 100 esaminate

Osservando i dati in tabella emerge che:

Gli interventi con la sostanza attiva clofentezine + olio minerale e quelli con zolfo bagnabile + adesivante hanno fornito il medesimo risultato (16% di gemme colpite) anche se con la sostanza attiva clofentezine è stato fatto un solo intervento.

Lo zolfo in polvere ha contenuto in maniera inferiore i danni da eriofide.

E’ bene sottolineare che lo zolfo in polvere per agire, passando dallo stato polverulento a quello gassoso, necessità di temperature adeguate. L’azione viene esplicata a partire da tempera-ture variabili tra i 18-20° anche se molto dipende dalla finezza della polvere utilizzata. L’azione si riduce anche se aumenta l’umidità relativa.

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NECROSI BATTERICA DEL NOCCIOLO(Xanthomonas campestris pv. corylina)

Malattia di origine batterica identificata dal Servizio Fitopatologico del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte nel giugno del 2013 a seguito di controlli chiesti dal Coordinamento corilicolo CReSO (Agrion) per determinare l’origine di diffusi fenomeni di filloptosi anticipata verificatisi in tutto l’areale corilicolo piemontese. Ripetuti controlli stabilirono che le cause che avevano provocato la perdita della vegetazione erano riconducibili a un decorso primaverile particolarmente piovoso, quindi non parassitario. Sulla vegetazione di alcuni campioni vennero però riscontrati sintomi che facevano supporre, nonostante l’esito negativo delle analisi di labo-ratorio, l’attacco di un microrganismo batterico. Questo tipo di malattie risultano infatti partico-larmente aggressive in annate caratterizzate da precipitazioni prolungate e temperature miti in autunno ed in primavera. L’incremento di se-gnalazioni di questi sintomi avvenuto nel 2014 in molti nuovi impianti nelle zone di media col-lina e pianura, su terreni fertili dimostratisi ha-bitat particolarmente soggetti allo sviluppo di questa malattia, determinò la necessità di un approfondimento specifico.

SINTOMI DELL’ATTACCO BATTERICO DI

X. campestris pv. corylinaNon ci sono tecniche diagnostiche (cioè ELISA, IFA, PCR) appositamente sviluppate per la rile-vazione di routine di Xanthomonas campestris pv. corylina. La prima individuazione dell’at-tacco del batterio si deve quindi avvalere della conoscenza dei sintomi che vengono indicati come presenti dove il patogeno è stato accla-rato con isolamenti appositi e più approfonditi test di laboratorio. In letteratura è indicata, in caso di attacco di piante intorno al quarto anno di età, una mortalità che può interessare fino al 10% delle stesse ovviamente dove non venga-no adottate misure di contenimento della bat-teriosi. Sulle piante in produzione gli attacchi interessano tutti gli organi verdi della chioma ma non l’interno del seme (gheriglio) che non subisce decrementi della qualità.Lo svernamento avviene all’interno degli apici e i primi sintomi visibili si riscontrano ad inizio primavera sulle stesse gemme colpite che al germogliamento assumono una colorazione brunastra e quindi seccano. La massima pre-senza dei sintomi dell’attacco della batteriosi Fig. 2 - Foglie apicali attaccate da X. campestris pv.

corylina

Fig. 1/A - Altro germoglio colpito da batteriosi (foto SFRPi)

Fig. 1 - Germoglio dell’anno colpito da batteriosi

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si verifica però nel periodo compreso fra l’accrescimento dei germogli e l’inizio dell’ingrossa-mento dei frutti. Il deperimento dei germogli dell’anno è più marcato sulle piante in fase di allevamento e si manifesta con la comparsa di cancri in rilievo di colore bruno marcato che interessano in modo irregolare tutto l’asse dell’apice vegetativo. Nella parte apicale del getto l’attacco si evidenzia con la comparsa di macchie rossastre ellittiche che unendosi fra loro cinturano il germoglio e lo fanno incurvare e seccare. Le foglie apicali dei germogli attaccate dal batterio tendono ad incurvarsi dai lembi verso la pagina superiore. I margini fogliari si ac-cartocciano sulla nervatura centrale e come i piccioli assumono una colorazione che vira pro-gressivamente dal verde al rosso; quelle presenti a metà germoglio mostrano invece piccole lesioni necrotiche angolari confluenti circondate da un alone clorotico. Sulla cupola erbacea delle nocciole in allegagione compaiono dapprima aree necrotiche puntiformi che degenerano in macchie oleose o necrotiche rotonde di 2-4 mm di diametro. Seppur raramente sui frutticini neoformati si osservano maculature simili a quelle descritte che provocano l’avvizzimento delle infruttescenze.

Fig. 4 - Cupola colpita da necrosi batterica

Fig. 6 - Distribuzione dei preparati anti batterici

Fig. 3 - Lesioni necrotiche su foglia

Fig. 5 - Maculature sulla nucula (foto SFRPi)

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DIFESA FITOSANITARIA DEL NOCCIOLO

49

PROVA DI CONTENIMENTO DELLA BATTERIOSILa difesa attuabile contro questo tipo di avversità può essere unicamente di tipo preventi-vo in quanto non esistono prodotti curativi utilizzabili contro i batteri fitopatogeni. Il taglio e la bruciatura dei rami colpiti è realizzabile con successo nei primi anni di allevamento dei corileti. Per gli impianti in produzione è stato necessario mettere a punto una strategia di difesa che risultasse ecosostenibile. Per questo motivo nel biennio 2014-2016 Agrion, in collaborazione con il Settore Fitosanitario Regionale, ha realizzato una specifica prova per valutare l’efficacia di contenimento della batteriosi di diversi prodotti registrati su nocciolo utilizzati da soli od in miscela tra di loro.La prova è stata effettuata nel Comune di Cherasco (CN), areale corilicolo tipico delle zone medio pianeggianti della Regione Piemonte, in cui l’attacco della Necrosi batterica era risultato particolarmente aggressivo ed uniforme. Il corileto è stato suddiviso in 4 parcelloni, identici per numero di piante, su cui per 2 annualità consecutive sono stati realizzati e ripetuti gli interventi così come descritto in Tab. 1.

Tab. 1 - Riepilogo interventi realizzati nella prova di contenimento Necrosi Batterica Nocciòlo

PERIODI

DI APPLICAZIONETESI

SOSTANZA

ATTIVA

FORMULATO

COMMERCIALE

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applicazione

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Date

applicazione

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I rilievi sulla malattia (presenza di sintomi) e sull’efficacia ottenuta dai prodotti utilizzati sono stati eseguiti nei due anni di prova nella primavera 2015 e nell’estate 2016. Per ciascun rilievo sono stati osservati i possibili danni da batteriosi sulle foglie e sui frutti, esprimendo i risultati ottenuti come incidenza di malattia (ovvero la capacità del patogeno di diffondersi sulla super-ficie di riferimento utilizzata per i rilievi) e come severità d’attacco (ovvero la gravità con cui viene a manifestarsi, in modo puntuale ed univoco, la percentuale di diffusione sulla medesima superficie di riferimento).Per ciascun anno di prova sono stati anche eseguiti rilievi, distinte per tesi e repliche, sulla quantità e sulla qualità delle nocciole prodotte. In quest’ambito vengono riportati i risultati otte-nuti sulle produzioni raccolte in termini di media per tesi e per anno (Tab. 2). Ai rilievi quantitativi si è provveduto in successione ad effettuare ulteriori valutazioni, questa volta sulla qualità in termini di resa dei frutti raccolti.

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DIFESA FITOSANITARIA DEL NOCCIOLO

50

Tab.2 – Produzioni di nocciole ottenute nelle tesi nel biennio di prova

TESI SOSTANZA ATTIVA FORMULATO

COMMERCIALE

PRODUZIONE / PIANTA (Kg)*

2014 - 2015 2015 - 2016

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+ Acibenzolar metile Ossiclor 35 WG+ BION 50 WG

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3 Acibenzolar metile BION 50 WG 8,8 16,9

4 Ossicloruro di rame 35% Ossiclor 35 WG 9,3 18,7

* Produzione media ottenuta per tesi da 3 repliche (plot) di 3 piante ciascuna

CONCLUSIONINei due anni di prova la costante presenza dell’agente causale della Necrosi Batterica del nocciòlo, con livelli di incidenza variabili e direttamente connessi con gli eventi atmosferici stagionali, ha consentito di valutare l’incidenza e le potenzialità delle sostanze attive utilizzate nel contrasto alla patologia. Le tesi in cui è stato impiegato l’ossicloruro di rame hanno ottenuto risultati talvolta significativamente differenti, talaltra solo numericamente diversi. Si ritiene che le differenze di efficacia riscontrate nelle due annualità siano da mettere in relazione al diverso meccanismo di azione dei principi attivi utilizzati. Sulla vegetazione l’ossicloru-ro di rame ha manifestato un pronto effetto già nel primo anno di sperimentazione e l’ag-giunto o meno dell’acibenzolar metile non ha influito sul contenimento del patogeno. A partire dal secondo anno, invece, nella tesi che prevedeva la miscela dei principi attivi all’attività cuprica dell’ossicloruro di rame si è affiancata quella indotta dall’acibenzolar metile. In pratica il prodotto sistemico, entrando in circolo nell’apparato vegetale nel 2015, ha indotto la pianta a creare induttori di resistenza durante tutta l’annata, che si sono reiterati nel 2016 con il secondo ciclo applicativo. Questo ha permesso di ottenere sulla vegetazione risultati migliori dall’azione combinata di questi due formulati, i quali creano una combinazione efficace per la protezione del nocciolo dalla batteriosi. Proteggendo in modo sistematico le piante dagli attac-chi del patogeno si è riscontrato un sensibile incremento produttivo, statisticamente significa-tivo, dettato dal migliore status fisiologico presentato dalle piante trattate con solo ossicloruro di rame e/o con la miscela rame + acibenzolar metile. Parallelamente non sono stati riscontrati effetti negativi indiretti, ovvero sia fitotossicità, su tutti gli organi epigei delle piante e/o sulle produzioni ottenute. Il controllo carpo merceologico delle campionature delle differenti tesi non ha invece rilevato alcuna differenza statistica significativa.

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DIFESA FITOSANITARIA DEL NOCCIOLO

51

A Gemme d’inverno

C1 Prima-seconda foglia

B Fioritura maschile e femminile C Rottura gemme

D Germogliamento terza foglia

D1 Quarta - quinta foglia E Differenziazione noc-

ciola

F Ovario fecondato visibile G Accrescimento

mandorla (fase 1)

H Accrescimento

mandorla (fase 2)

I Definizione mandorla

L Post raccolta M1 Metà caduta foglieM Inizio caduta foglie N Completa caduta foglie

DISCIPLINARE DI DIFESA DEL NOCCIOLO

Fenogramma nocciolo

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54

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NS

IGL

I AP

PL

ICA

TIV

I

AC

CR

ES

CIM

EN

TO

M

AN

DO

RL

A I

(G

)

BA

LAN

INO

DE

L N

OC

CIO

LO

(4

) (

5)

FO

SM

ET

(5)

SP

AD

A 2

00 E

C

ecc

250

3,75

7

(4)

Il D

isci

plin

are

di

pro

du

zio

ne

inte

gra

ta (

PS

R

Pie

mo

nte

) co

nse

nte

al

mas

sim

o 2

tra

ttam

enti

su

l B

alan

ino

. (5

) D

istr

ibui

re i

qua

ntita

tivi

indi

cati

con

1500

L/h

a di

acq

ua i

n pi

ena

vege

tazi

one.

Ef-

fettu

are

mas

sim

o du

e in

terv

enti

all’a

nno

a di

stan

za

di 1

5 gi

orni

l’un

o da

ll’al

tro.

DE

LTA

ME

TR

INA

(6

) D

EC

IS E

VO

400,

530

(4)

Il D

isci

plin

are

di

pro

du

zio

ne

inte

gra

ta (

PS

R

Pie

mo

nte

) co

nse

nte

al

mas

sim

o 2

tra

ttam

enti

su

l B

alan

ino

. (6

) S

u n

occ

iolo

al

mas

sim

o p

re-

vist

i 2 in

terv

enti

all’

ann

o c

on

Pir

etro

idi.

In p

iena

ve

geta

zion

e co

nsig

liata

la d

istr

ibuz

ione

di q

uant

ita-

tivi d

i 100

0 -

1400

L/h

a di

acq

ua.

AC

CR

ES

CIM

EN

TO

MA

ND

OR

LA

II

(H

)

CIM

ICI (

pent

a-to

mid

i e c

orei

di)

(6

) (7

) (8

) (9

)

ES

TR

AT

TI

DI

PIR

ET

RO

AS

SE

T10

01

2

Il

p.a.

pire

tro

è un

a m

olec

ola

di c

onta

tto c

he a

gi-

sce

sul s

iste

ma

nerv

oso

degl

i ins

etti

pro

voca

ndo-

ne la

par

alis

i. L’

azio

ne in

setti

cida

è d

i bre

ve d

urat

a pe

rché

il

prin

cipi

o at

tivo

è fo

tola

bile

e v

iene

ra

pi-

dam

ente

met

abol

izza

to d

agli

inse

tti.

L’ag

giun

ta d

i m

odes

te q

uant

ità d

i alc

uni s

iner

gizz

anti

(pip

eron

il-bu

toss

ido

- P

BO

; ol

io d

i ses

amo;

olio

di s

asso

fras

-so

) au

men

ta l’

effic

acia

del

l’ins

ettic

ida.

LAM

BD

A -

CIA

LOT

RIN

A

(6)

(7)

KA

RA

TE

ZE

ON

1.

5 e

cc17

01,

77

(6)

Ved

i n

ota

rel

ativ

a. (

7) I

l D

isci

plin

are

di

pro

-d

uzi

on

e in

teg

rata

(P

SR

Pie

mo

nte

) co

nse

nte

al

mas

sim

o 3

tra

ttam

enti

all’

ann

o s

ulle

cim

ici.

ET

OF

EN

PR

OX

(7

) (8

)T

RE

BO

N U

P50

0,75

14

(7)

Ved

i n

ota

rel

ativ

a.

(8)

Tra

Pir

etro

idi

ed E

to-

fen

pro

x al

mas

sim

o 3

tra

ttam

enti

all’

ann

o i

n-

dip

end

ente

men

te d

all’a

vver

sità

. P

rinci

pio

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o re

gist

rato

anc

he p

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onte

nere

il

Bal

anin

o, n

on

utili

zzab

ile d

alle

azi

ende

ade

rent

i al D

isci

plin

are

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prod

uzio

ne in

tegr

ata

(PS

R P

iem

onte

).

IND

OX

AC

AR

B (

9)S

TE

WA

RD

16,5

0,24

735

(9) I

l Dis

cip

linar

e d

i pro

du

zio

ne

inte

gra

ta (P

SR

Pie

-m

on

te) c

on

sen

te 1

tra

ttam

ento

all’

ann

o c

on

tro

Pa-

lom

ena

pra

sin

a. P

rinci

pio

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o re

gist

rato

anc

he p

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cont

ener

e il

Bal

anin

o e

Nez

ara

virid

ula,

non

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izza

bile

da

lle a

zien

de a

dere

nti a

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cipl

inar

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pro

duzi

one

in-

tegr

ata

(PS

R P

iem

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).

DE

FIN

IZIO

NE

M

AN

DO

RL

A(I

)

AG

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O D

EL

NO

CC

IOLO

--

--

--

--

--

Nei

mes

i est

ivi o

ccor

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divi

duar

e la

pre

senz

a di

ram

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ati d

a la

rve

od o

vatu

re,

al f

ine

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roce

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alla

lo

ro a

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tazi

one

e di

stru

zion

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pos

t-rac

colta

.

CIT

OS

PO

RA

E

CA

NC

RI

RA

ME

ALI

--

--

--

--

--

Nei

mes

i es

tivi

occo

rre

indi

vidu

are

la p

rese

nza

di

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i che

pre

sent

ano

i cirr

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ropa

gazi

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del f

ungo

(“

gocc

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mm

ose

ross

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Cito

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a) e

que

lli c

he

sono

dis

secc

ati a

nzite

mpo

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ine

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dere

alla

lo

ro a

spor

tazi

one

e di

stru

zion

e in

pos

t-ra

ccol

ta.

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DIFESA FITOSANITARIA DEL NOCCIOLO

55

EP

OC

A D

I IN

TE

RV

EN

TO

AV

VE

RS

ITÀ

PR

INC

IPIO

AT

TIV

OF

OR

MU

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C

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ME

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IAL

ED

OS

E

g-m

L/h

LD

OS

E

kg-L

/ha

CA

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NZ

A

gg

LIM

ITA

ZIO

NI D

'US

OE

CO

NS

IGL

I AP

PL

ICA

TIV

I

PO

ST

-R

AC

CO

LTA

(L)

AG

RIL

O

DE

L N

OC

CIO

LO -

- -

- -

- -

- -

-D

uran

te le

ope

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i pot

atur

a au

tunn

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tagl

iare

e b

ruci

are

le p

ertic

he c

olpi

te.

CIT

OS

PO

RA

E

CA

NC

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RA

ME

ALI

--

--

--

--

--

Pro

tegg

ere

i tag

li di

dia

met

ro s

uper

iore

a 5

cm

con

prep

arat

i cic

atriz

zant

i util

izza

bili

per

il le

gno.

INIZ

IO C

AD

UTA

F

OG

LIE

(M

)

GLE

OS

PO

RIO

SI

TIO

FAN

AT

E

ME

TIL

EE

NO

VIT

ME

TIL

F

L e

cc17

51,

75 -

-A

l m

assi

mo

1 tr

atta

men

to a

d in

izio

aut

unno

prim

a de

lla c

adut

a de

lle fo

glie

.

CO

CC

INIG

LIA

D

EL

NO

CC

IOLO

OLI

O M

INE

RA

LEV

AR

IE50

0 -

6000

5

- 6

020

Nei

cas

i fo

rte

infe

staz

ione

ese

guire

2 i

nter

vent

i: l’i

nter

vent

o,

dura

nte

la

mig

razi

one

delle

ne

anid

i da

lle f

oglie

ai

ram

i, ga

rant

endo

una

com

plet

a co

-pe

rtur

a de

lle p

ertic

he tr

atta

te.

ME

CA

DU

TA

FO

GLI

E

(M 1

)B

AT

TE

RIO

SI

RA

ME

ICI (

1)V

AR

IE13

5 -

1250

1

,35

- 12

,520

In p

rese

nza

di f

orti

atta

cchi

ese

guire

prim

o tr

atta

-m

ento

a d

osag

gio

min

imo

di e

tiche

tta.

(1)

LIM

ITA

RE

a 6

kg

l’im

pie

go

an

nu

o d

i so

stan

-za

att

iva.

CO

MP

LETA

C

AD

UTA

F

OG

LIE

(N

)

BA

TT

ER

IOS

I, C

ITO

SP

OR

A E

M

ALA

TT

IE D

EL

LEG

NO

RA

ME

ICI (

1)V

AR

IE13

5 -

1250

1

,35

- 12

,520

In p

rese

nza

di f

orti

atta

cchi

ese

guire

un

seco

ndo

inte

rven

to a

dos

aggi

o m

assi

mo

ripor

tato

su

etic

het-

ta c

on p

rodo

tti r

amei

ci a

15

- 20

gio

rni

dal

prec

e-de

nte

addi

zion

ando

zol

fo b

agna

bile

per

com

plet

a-re

la

dife

sa a

ntip

aras

sita

ria.

(1)

LIM

ITA

RE

a 6

kg

l’im

pieg

o an

nuo

di s

osta

nza

attiv

a.

NO

TA G

EN

ER

ALE

: Le

sper

imen

tazi

oni s

ulla

dis

trib

uzio

ne d

egli

agro

farm

aci i

n co

rilet

o, h

anno

def

inito

che

il v

olum

e da

util

izza

re n

ella

dis

trib

uzio

ne s

ia p

ross

imo

ai 1

000

L/ha

.

Le a

zien

de a

dere

nti a

l PS

R p

otra

nno

usar

e la

sos

tanz

a at

tiva

“gra

sso

di p

ecor

a” c

ome

repe

llent

e pe

r ce

rvi,

dain

i, ca

prio

li, c

amos

ci.

Agg

iung

ere,

a tu

tte le

dis

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uzio

ni d

i for

mul

ati l

iqui

di, a

degu

ate

quan

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oadi

uvan

ti ap

posi

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cidi

fican

ti o

bagn

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oppu

re e

mul

sion

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o te

nsio

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Tabe

lle in

dica

tive

real

izza

te c

onsu

ltand

o le

Ban

che

dati

Min

iste

ro d

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Sal

ute

(sta

to a

mm

inis

trat

ivo

delle

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ulaz

ioni

w r

ipor

tate

: aut

oriz

zato

), S

ian,

Win

BD

F. S

i dec

lina

ogni

res

pons

abili

tà p

er

even

tual

i err

ori o

d om

issi

oni.

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DIFESA FITOSANITARIA DEL NOCCIOLO

56

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ES

TAN

TI

P.S

.R.

2017

PR

INC

IPIO

AT

TIV

O%

s.a

.F

OR

MU

LA

TO

CO

MM

ER

CIA

LE

LIM

ITA

ZIO

NI D

’US

O, N

OT

E E

CR

ITE

RI D

I IN

TE

RV

EN

TO

GR

AM

INA

CE

E

E

DIC

OT

ILE

DO

NI

SI

Glif

osat

e30

,40

VA

RIE

Indi

pend

ente

men

te d

al n

umer

o de

lle a

pplic

azio

ni,

sono

ann

ualm

ente

am

-m

essi

: 9

L/h

a di

Glif

osat

e al

30,

4% d

i p.a

. (10

) In

pos

t em

erge

nza

delle

in-

fest

anti

è co

nsen

tito

l’im

pieg

o de

ll’ O

xiflu

orfe

n (4

80 g

/L) d

a ut

ilizz

arsi

a d

ose

ridot

ta (

0,30

- 0

,45

L/ha

/ in

terv

ento

) in

mis

cela

con

il p

rodo

tto s

iste

mic

o ne

l pe

riodo

com

pres

o tr

a l’u

ltim

a de

cade

di

sette

mbr

e e

la p

rima

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aggi

o.

Inte

rven

ti ch

imic

i : N

ote

A, B

e C

fond

o pa

gina

.

NO

Diq

uat

17,0

0R

EG

LON

E W

ecc

Agr

ofar

mac

o di

serb

ante

e d

isse

ccan

te i

mpi

egab

ile p

er t

ratta

men

ti in

pos

t em

erge

nza

delle

infe

stan

ti. S

cade

nza

auto

rizza

zion

e: 3

0/06

/201

7

NO

Glu

fosi

nate

amm

oniu

m18

,02

BA

STA

200

Dis

erba

nte

non

resi

dual

e, im

pieg

abile

per

trat

tam

enti

in p

ost e

mer

genz

a de

lle

infe

stan

ti (2

0-25

cm

), e

ffica

ce n

el c

onte

nim

ento

di p

ollo

ni (

alte

zza:

10-

15 c

m)

e ge

rmog

li ra

dica

li. D

ose

annu

ale

mas

sim

a co

nsen

tita

per

etta

ro d

i sup

erfic

ie

trat

tata

: 7,5

litr

i. E

vita

re il

con

tatto

con

le p

arti

verd

i del

le c

oltu

re a

rbor

ee.

NO

Oxa

diax

on34

,86

RO

NS

TAR

FL

Dis

erba

nte

da i

mpi

egar

e a

fine

inve

rno,

in

pre-

emer

genz

a de

lle i

nfes

tant

i. A

gisc

e su

lle m

aler

be c

on u

n’az

ione

ant

iger

min

ello

e p

er c

onta

tto.

Evi

tare

di

colp

ire la

veg

etaz

ione

eve

ntua

lmen

te p

rese

nte

o pa

rti d

i pia

nta

non

ligni

fica-

te.

Dop

o il

trat

tam

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lavo

rare

il t

erre

no,

in c

aso

di s

icci

tà p

ratic

are

un’ir

ri-ga

zion

e en

tro

10-1

2 gi

orni

dal

l’app

licaz

ione

. Atte

ners

i alle

dos

i di e

tiche

tta.

SI

Oxi

fluor

fen

(10)

48,0

0G

OA

L 4

80 S

C

ecc

(10)

Ved

i not

a re

lativ

a. E

rbic

ida

attiv

ato

dalla

luce

. In

post

em

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nza

inte

rve-

nire

in p

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anti

germ

inat

e e/

o po

co s

vilu

ppat

e. N

on la

vora

re il

ter-

reno

dop

o l’i

nter

vent

o. A

ttene

rsi a

lle d

osi d

i etic

hetta

. AZ

IEN

DE

NO

N P

SR

: in

pre

emer

genz

a in

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dist

ribui

re in

mod

o da

form

are

una

pelli

cola

con

tinua

su

l ter

reno

, util

izza

ndo

la d

ose

1-1,

5 L/

ha p

er s

uper

ficie

effe

ttiva

men

te tr

atta

ta.

NO

Pen

dim

enta

lin31

,70

MO

ST

MIC

RO

In c

orile

to,

per

otte

nere

il

cont

enim

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del

le i

nfes

tant

i an

nual

i, gr

amin

a-ce

e e

dico

tiled

oni,

occo

rre

dist

ribui

re il

dis

erba

nte

(2,5

-3 L

/ha)

prim

a de

lla

ripre

sa v

eget

ativ

a. Il

pro

dotto

inib

isce

la g

erm

inaz

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dei

sem

i, lo

svi

lupp

o de

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min

elli

e co

ntie

ne le

pla

ntul

e ch

e pr

esen

tano

uno

sta

dio

di s

vilu

ppo

mas

sim

o di

1-3

fogl

ie. S

cade

nza

auto

rizza

zion

e: 3

1/07

/201

7.

NO

Qui

zalo

fop-

p-et

hyl

5,40

ER

BY

5 E

C e

cc

Erb

icid

a si

stem

ico

indi

cato

per

il c

ontr

ollo

in p

ost-

emer

genz

a de

lle in

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an-

ti gr

amin

acee

ann

uali

e po

lienn

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L’ap

plic

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ne d

el p

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tto d

eve

esse

re

eseg

uita

in a

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i fru

tti. I

n re

lazi

one

all’a

ndam

ento

sta

gion

ale,

l’ef

fetto

er

bici

da s

i man

ifest

a in

7-1

5 gi

orni

.

SI

Glif

osat

e

+ D

ifluf

enic

an

21,7

6 +

3,48

LEN

NS

ecc

Nei

noc

ciol

eti

fino

a 3

anni

di

impi

anto

, an

nual

men

te a

mm

essi

: 6

L/ha

; 1

so

lo in

terv

ento

.

DIS

ER

BO

E S

PO

LL

ON

AT

UR

A D

EL

NO

CC

IOL

ET

O

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DIFESA FITOSANITARIA DEL NOCCIOLO

57

INF

ES

TAN

TI

P.S

.R.

2017

PR

INC

IPIO

AT

TIV

O%

s.a

.F

OR

MU

LA

TO

CO

MM

ER

CIA

LE

LIM

ITA

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NI D

’US

O, N

OT

E E

CR

ITE

RI D

I IN

TE

RV

EN

TO

DIC

OT

ILE

DO

NI

SI

Car

fent

razo

ne-e

thyl

6,45

AF

FIN

ITY

PLU

S,

SP

OT

LIG

HT

PLU

S

Indi

pend

ente

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te d

all’u

tiliz

zo e

dal

num

ero

di a

pplic

azio

ni,

al m

assi

mo

amm

essi

3 L

o k

g/ha

ann

o. I

nter

vent

i chi

mic

i : N

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