FOGLIE n. 06/2014

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N° 6 • 1 Aprile 2015 R Una Class Action contro la Ue? Danni anche per il settore florovivaistico Come potare ai tempi della xylella L’alimentazione corretta anti depressione Natural Mete nel sud est barese Spesa da 250 per l’orto perfetto SPECIALE XYLELLA AGROALIMENTARE MONDO GAL AGRICOLTURA VINITALY 2015 – Esperti, Opinion Leader e Wine Lover tutti d’accordo: apprezzamenti e consensi per la “Puglia enologica” scelta come sede del prossimo Congresso Nazionale di Assoenologi dal 30/05 al 2/06 a Castellaneta Marina IN VINO VERITAS AgRICOLTuRA • AgROALIMENTARE • TuRISMO RuRALE

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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N° 6 • 1 Aprile 2015

R

Una Class Action contro la Ue?Danni anche per il settore florovivaistico Come potare ai tempi della xylella

L’alimentazione corretta anti depressione

Natural Mete nel sud est barese

Spesa da 250 € per l’orto perfetto

SPECIALE XYLELLA

AgroALImEntArE

mondo gAL

AgrICoLturA VINITALY 2015 – Esperti, OpinionLeader e Wine Lover tutti d’accordo:apprezzamenti e consensi per la “Puglia enologica” scelta come sede del prossimo CongressoNazionale di Assoenologidal 30/05 al 2/06 a Castellaneta Marina

IN VINOVERITAS

AgRICOLTuRA • AgROALIMENTARE • TuRISMO RuRALE

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1 APRILE 2015 - n. 6 - Anno 10

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ue: l’evoluzione dei prezzidopo embargo russo

India, disastro per l’uva

mbargo russo: l’UE pub-blica una panoramica

sull’evoluzione dei prezzi - L’UE ha presentato uno studio sull’evo-luzione dei prezzi sul mercato euro-peo a partire dalla 45ma settimana del 2014 fino alla sesta di quest’an-no. I risultati mostrano un paio di punti positivi: la riduzione del tasso di cambio dell’Euro e dello Zloty po-lacco è un bene per le esportazioni europee e rende più semplice l’ac-cesso ai nuovi mercati. Gli Stati Uniti hanno revocato un vecchio embargo sulle mele francesi e la Commissione europea vede un vantaggio nell’of-ferta inferiore proveniente dalle na-zioni meridionali. Da quando è sta-to istituito l’embargo russo, ci sono state diverse notizie riguardanti oscillazioni di prezzo sul mercato delle mele. Il prezzo medio nelle na-zioni esaminate (Francia, Polonia, Italia e Germania) è notevolmente più basso della media delle ultime

tre stagioni. Il prezzo medio oscilla intorno ai 40 euro per 100 kg. Negli ultimi tre anni, questo valore è sta-to più alto di 20 euro. Sorprenden-temente, le mele francesi e italiane hanno ottenuto più della media. I prezzi dei kiwi sono stabili e al di so-pra della media triennale; solo quel-li del prodotto spagnolo risultano inferiori. I kiwi francesi, portoghesi e italiani hanno ottenuto oltre 120 euro per 100 kg. La media triennale dei prezzi degli agrumi mostra una tendenza al ribasso. Il prezzo me-dio nelle settimane di riferimento è molto stabile. In questo periodo, i prezzi degli agrumi spagnoli hanno sperimentato una ripresa, mentre le quotazioni in Italia, Grecia e Porto-gallo sono rimaste ragionevolmente stabili. In media, i prezzi dei limoni sono rimasti stabili rispetto alla me-dia triennale, anche a seguito della tendenza al ribasso delle stagioni precedenti.

imezzate le esportazioni indiane di uva a seguito

del maltempo - L’agricoltura india-na è stata colpita dal maltempo, con pesanti piogge e grandinate che han-no generato non pochi problemi. Si vocifera che i coltivatori hanno per-so molto denaro e tutte le operazio-ni di esportazione si concluderanno nell’arco di una settimana. Il volume inviato in Europa si dimezzerà ri-spetto all’anno scorso, passando da

6.000 a 3.000 container. La situazio-ne potrebbe comportare una grande carenza di uve in Europa, visto che gli esportatori non saranno in grado di soddisfare tutti gli ordini. Si tratta di una situazione senza precedenti per la nazione; ogni anno si verifica-no alcune piogge o grandinate in al-cune zone di produzione di uva, ma quest’anno il clima ha interessato quasi la loro totalità dei vigneti.

mondo Frutta

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SommArIo

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n°12 - 1 LugLIo 2014

21 “La terra deL gusto” Per premiare Angelo Sabatelli the sound of taste a new York Che suono ha il sapore in Puglia?24 depressione Quali gli alimenti consigliati28 frutta e verdura neLLe scuoLe Via libera alla dotazione UE 2015/16 focus su cipoLLa rossa di acquaviva Premio Consorzio Qualità Tipica Puglia17 una cLass action contro La ue

Si configura sempre piu’ l’ipotesi18 imparare a potare gLi oLivi Al tempo della Xylella fastidiosa20 cresce L’impatto suL fLorovivaismo Il comparto più colpito dopo l’olivicoltura

AgroALImEntArE

SPECIALE XYLELLA

16 250 euro per L’orto perfetto Ecco il decalogo19 proteste coLdiretti Retribuzioni vergognose26 peronospora e cambiamento cLimatico Arptra e Comune di Rutigliano giornata mondiaLe deLL’acqua Gratuita presso le “Case dell’Acqua”27 osservatorio fitosanitario Incontro tra i tecnici del settore

22 naturaL mete neL sud est barese La Rete turistico culturale del GAL Seb

AgrICoLturA

mondo gAL

8 pugLia in grande spoLvero Spumanti e vini bio e biodinamici10 vino: La paroLa aLLa gdo I pareri delle catene distributive12 più vino itaLiano Nei supermercati esteri13 workshop di acLi terra Un’agricoltura al passo coi tempi Le cantine di pugLia Con #itipicidipuglia e non solo14 radici deL sud A Bari dal 9 al 15 giugno15 “in vino virtus” Unione Italiana Vini e Polizia di Stato

5 ue: L’evoLuzione dei prezzi dopo embargo russo india, disastro per L’uva dimezzate le esportazioni

SPECIALE vInItALY

mondo FruttA

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Specialevinitaly

S e sul mercato estero le espor-tazioni in quantità hanno su-perato nel 2014 quelle dello

champagne, le bollicine Made in Italy tengono di fronte alla crisi a livello na-zionale con un aumento delle vendite dell’1,4 per cento rispetto al crollo de-gli acquisti in valore di champagne del 7 per cento.“Parola d’ordine innovazione e diver-sificazione – afferma Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia - per contrastare gli effetti della crisi che il vino pugliese è riuscito parzialmente a schivare. Non è un successo casuale, dato che forti sono stati gli investimen-ti sostenuti dalle cantine pugliesi per determinare innovazione in termini di prodotto e di processo, per conquista-re negli ultimi 10 anni importanti fette di mercato nazionale ed internaziona-le. Particolarmente apprezzati i vini ottenuti da vitigni autoctoni, quali per esempio il nostro Salice Salentino Ri-serva da negroamaro che si è imposto sui mercati europei e statunitensi”.Inaspettatamente la Puglia vive il boom degli spumanti, per esempio, dove grande è la capacità di innovazio-ne dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili.Ancora innovazione se si parla di vino

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Grande successo di spumanti e vini bio e biodinamici

Puglia in grande spolvero al Vinitaly 2015

bio e biodinamico. Il nuovo regola-mento comunitario per la produzione di ‘vino biologico’ rappresenta un pas-so avanti importante per uno sviluppo adeguato del settore. Finalmente, gra-zie al fatto che le norme disciplinano l’intero processo enologico e non la sola fase di coltivazione in campo del-le uve bio, si potrà etichettare il vino come “biologico” e non più come “ot-

tenuto da uve biologiche“. Inoltre, sarà riconoscibile grazie all’apposizione in etichetta del logo europeo. Se analiz-ziamo la ripartizione regionale della produzione viticola biologica, 6 re-gioni Sicilia, Toscana, Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna e Marche concentra-no in totale quasi il 70% delle superfici viticole biologiche. “Le imprese vitivinicole in Puglia

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hanno scelto – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Anelo Cor-setti - di intraprendere un difficile percorso agrario, ma imprenditorial-mente affascinante, che ha fatto da traino rispetto agli altri comparti agri-coli. La qualità e la tipicità nel compar-to vitivinicolo sono divenuti presto ele-menti di carattere non solo economico, ma connaturati alla capacità impren-ditoriale che va salvaguardata a difesa

della salute dei consumatori e a carat-terizzazione della specificità dei pro-dotti pugliesi sul mercato globalizzato. Si tratta di risultati di eccellenza per l’agroalimentare pugliese che ha con-quistato un rapporto di grande fiducia con il consumatore del quale possono ora beneficiare l’ambiente e l’intera economia Made in Puglia”.Ad oggi sono 6 le IGT (Indicazioni Ge-ografiche Tipiche) ‘Tarantino’, ‘Valle

d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi DOC (De-nominazione di Origine Controlla-ta) che detengono un valore inesti-mabile, intrinseco alla materia prima ed alla professionalità imprenditoria-le, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratteriz-zazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato. Ed i risultati della scelta di qualità degli im-prenditori agricoli pugliesi non hanno tardato a farsi vedere: è aumentata del 33% la produzione DOC e DOCG (De-nominazione d’Origine Controllata e Garantita). Si tratta di un dato in con-trotendenza rispetto all’andamento del comparto nel resto del Mezzogior-no, dove i numeri sono in netto ribasso in Basilicata (- 13%), Calabria (- 25,5), Sicilia (- 19,7 %) e Sardegna (- 1,3%). Con i suoi 346.000 ettolitri di vino a denominazione d’origine, la Puglia ha contribuito ad accrescere l’incidenza produttiva dei vini meridionali sul to-tale nazionale, dominato da sempre dalla produzione del Nord Italia.

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I pareri delle catene distributive presenti al Vinitaly

Vino: mercato e programmi, la parola alla gdo

S ull’andamento del mercato e sui programmi per il 2015, ecco il parere di alcune delle

catene distributive presenti a Vinitaly.“In Conad nel 2014 abbiamo registrato buone performance dei vini Doc/Docg (+5%) - osserva Valerio Frascaroli di Conad – che ci fa capire come una miglior selezione della proposta a scaffale sta portando nei punti vendita sempre più clienti che in passato rivolgevano gli acquisti di vino di qualità al di fuori dalla Gdo. Bisogna però migliorare l’ambientazione del comparto, presentando l’area dei vini e liquori come una vera cantinetta, cercando di migliorarne anche la “lettura” da parte del consumatore. Nei negozi più grandi stiamo sperimentando anche la vendita assistita, con un addetto “esperto” in grado di indirizzare le esigenze del consumatore”.Ristrutturazione dello scaffale e ri-duzione delle promozioni, gli obiet-tivi di Coop, come spiega Francesco Scarcelli: “Oggi lo scaffale non riesce a comunicare in modo diretto con lo shopper, comunica ad un consuma-tore curioso, affezionato e intendito-re ma che non sempre coincide con il responsabile di acquisto del vino. Lo scaffale dovrà quindi essere più leg-gibile, e questo può significare anche più selezione a monte da parte del distributore. La promozione non do-vrà essere la leva principale con cui

fare le vendite, ma quella per svilup-pare la conoscenza del prodotto e della varietà di abbinamenti al cibo”.Anche per Luigi Riva di Carrefour, va rivista la spinta promozionale: “Nel 2014 abbiamo assistito a una sorta di polarizzazione dei consumi: forte cre-scita per i vini sotto i 3 euro e per quel-li sopra i 6/8 euro. Pertanto nel 2015, manterremo alta l’attenzione sulle promozioni sulla fascia prezzo più bas-

sa, ma lavoreremo anche sull’assorti-mento di fascia medio-alta. A livello di comunicazione prosegue l’investimen-to sulle ‘etichette parlanti’ che forni-scono al cliente maggiori informazioni nella scelta”.Nonostante una flessione complessiva nelle vendite di vino con marchio del distributore, il Gruppo Selex eviden-zia il successo della sua linea, come ri-corda Dario Triarico: “La nostra mar-

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ca del distributore, “Le Vie dell’Uva”, ha fatto registrare una crescita di oltre il 20% a volume, grazie al suo riconosciu-to ottimo rapporto qualità/prezzo”.Sul marchio del distributore ha pun-tato anche Sigma: “Da una parte ab-biamo lanciato nel 2014 la linea di vini a marchio fantasia ottenendo da subito grande successo di vendite – raccon-ta Alessandro Pritoni - Dall’altra ab-biamo perseguito l’obiettivo della dife-sa del valore del vino, razionalizzando gli assortimenti per consentire una più facile lettura dello scaffale al consuma-tore, e cercando di avere un minore im-patto della promozionalità”.Anche il Gruppo VéGé punta su una nuova linea di prodotti, come illu-stra Fabio Bocchini: “Nel 2014 ab-biamo realizzato un trend a valore del +7,3% grazie soprattutto alla crescita dei vini Doc, Docg e degli spumanti. Nel 2015 è in fase di avvio un progetto in-centrato sul lancio di una linea di vini realizzata in esclusiva per i supermer-cati del Gruppo VéGé. L’iniziativa nasce dalla volontà di esaltare le principali produzioni vinicole regionali”.I vini regionali sono la chiave del successo del Gruppo Gabrielli nel Centro-Sud: “Lo scorso anno abbiamo

chiuso con un + 4% a valore soprattut-to grazie ai vini del nostro territorio (Marche e Abruzzo) – spiega Guido Fioravanti - Nel 2015 intendiamo va-lorizzare sempre più le aziende del ter-ritorio (politica del km 0) e migliorare la comunicazione: far conoscere i vini attraverso l’assaggio con l’ausilio del

sommelier e guidare, attraverso l’uso di banner verticali, il consumatore all’ac-quisto con l’uso di ticket “parlanti” che aiutano l’abbinamento cibo-vino.”La ristrutturazione dello scaffale sarà importante anche per Sisa, come chia-risceGermano Ottone: “Nel 2015 si ri-vedranno i display a scaffale, cercando di ridurre la fascia media, da qualche anno non più performante, incremen-tando la fascia medio-alta, inserendo vini di aziende importanti, suddivise per Regione. Stiamo anche ragionando sulla possibilità di creare un’etichetta esclusiva con vini importanti per re-gione, generando promozioni ad hoc e dando valore aggiunto agli scaffali”.Revisione della spinta promozionale e comunicazione migliore sono nei pro-grammi di Despar, come illustra Si-mone Pambianco: “La promozione nel 2015 non sarà solo pricing di breve ma anche e soprattutto di attività abo-ve the line come ad esempio le pagine istituzionali a volantino delle cantine selezionate e brochure a tema. Ci con-centreremo sull’attività di revisione delle etichette in esclusiva continuan-do il focus sulla marca del distributore. Altro filone importante di sviluppo, sia pure in un contesto di nicchia, è rap-presentato dall’ampliamento dei vini super-speciali di battuta alta che sono in continua crescita”.

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Le indicazioni per il 2015 dalla tavola rotonda su vino e Grande distribuzione

Più vino italiano nei supermercati esteri L e vendite di vino nella

Grande distribuzione han-no fatto segnare una timida

inversione di tendenza nel 2014 ed una più robusta ripresa nel primo bi-mestre del 2015. Ma per consolidare il trend si dovranno aumentare le ven-dite all’estero, ricorrendo alla Grande distribuzione internazionale, e in Ita-lia ridurre il margine troppo alto delle promozioni, rendere più leggibile lo scaffale vino, migliorare la comuni-cazione al consumatore con etichette parlanti, app, banner verticali, de-gustazioni con sommelier. Questo è quanto è emerso a Vinitaly dalla tavo-la rotonda organizzata da Veronafiere, in collaborazione con IRI, sul mercato del vino nella Grande distribuzione.Dopo la presentazione delle statisti-che sono seguiti gli interventi dei re-latori sul tema delle vendite di vino italiano sugli scaffali della grande di-stribuzione estera. Già oggi sia negli Usa il vino italiano rappresenta il 35% (a valore) del totale dei vini importati dal mondo e collocati a scaffale, e in Germania questa percentuale è del 30%, come ha riferito l’IRI. Ma la per-centuale può crescere notevolmente sia per la maggiore disponibilità del-le catene estere sia per un progetto che il Governo italiano sta metten-

do a punto, come ha riferito Emilio Gatto, Direttore generale per la promozione della qualità agroali-mentare, Ministero delle Politiche Agricole: “Il Ministero delle Politiche agricole sta lavorando alla identifica-zione di Paesi ‘bersaglio’ in cui avviare progetti di collaborazione che dovran-no vedere direttamente interessata la GDO nazionale per la stipula di accordi con i grandi player internazionali per far crescere la commercializzazio-ne dei nostri vini. Il progetto è in fase embrionale ma prenderà corpo con la

collaborazione dei diversi portatori di interesse coinvolti”.Un progetto che fa ben sperare le cantine, come ha dichiarato Marco Caprai, delle Cantine Caprai: “Col piano straordinario del Governo per la promozione del Made in Italy si sono rese disponibili risorse economiche sei volte più impegnative rispetto a quelle dei precedenti anni. Per andare all’e-stero però il prodotto vino deve inevi-tabilmente portarsi dietro una storia, con eventi organizzati all’interno degli stores, filmati, e via dicendo”.Sul come presentarsi sui mercati este-ri è intervenuto Gianluigi Ferrari, General Manager del Gruppo Core di Bruxelles, che associa le catene Conad, Rewe Group, Colruyt Bel-gio, Coop Suisse: “Non basta essere degli ottimi artigiani per vendere nel mondo, è necessario essere degli ottimi commercianti. Questa è la fondamen-tale differenza con i francesi. Anche nel vino soffriamo di nanismo e provincia-lismo aziendale. Dobbiamo uscire dalla logica dell’Export, inteso come il puro e semplice fatturare e spedire un pal-let di prodotto, ad una logica di anda-re a Vendere. Per far questo le nostre aziende hanno bisogno di dimensioni che possano consentire di organizzarsi correttamente nei più importanti Paesi stranieri”.

Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al Vinitaly

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al 22 al 25 Marzo Acli Terra è stata presente a Vinitaly, la prima fiera al mondo per

il settore del vino, con uno stand posi-zionato nel settore Enolitech, il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnolo-gie Olivicole ed Olearie. Per l’occasio-ne, l’Associazione professionale agri-cola delle Acli è stata impegnata nella divulgazione del proprio know how sulle tematiche principali della PAC: nello stand, infatti, è stato distribui-to il materiale informativo elaborato per il progetto “Per un’agricoltura al passo coi tempi”, dedicato agli opera-tori rurali e ai cittadini interessati al mondo agricolo, promosso in collabo-razione con le ACLI ed il C.A.A. Acli e cofinanziato dalla Commissione Euro-

e sul mercato estero le espor-tazioni in quantità hanno su-perato nel 2014 quelle dello

champagne, le bollicine Made in Italy tengono di fronte alla crisi a livello na-zionale con un aumento delle vendite dell’1,4 per cento rispetto al crollo de-gli acquisti in valore di champagne del 7 per cento.“Parola d’ordine innovazione e diver-sificazione – afferma Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia - per contrastare gli effetti della crisi che il vino pugliese è riuscito parzialmente a schivare. Non è un successo casuale, dato che forti sono stati gli investimen-ti sostenuti dalle cantine pugliesi per determinare innovazione in termini di prodotto e di processo, per conquista-re negli ultimi 10 anni importanti fette di mercato nazionale ed internaziona-le. Particolarmente apprezzati i vini ottenuti da vitigni autoctoni, quali per esempio il nostro Salice Salentino Ri-serva da negroamaro che si è imposto sui mercati europei e statunitensi”.Inaspettatamente la Puglia vive il boom degli spumanti, per esempio, dove

Vinitaly: Olivero e Zannini al workshop di Acli Terra

Per un’agricoltura al passo coi tempi

VINITALY 2015: viaggia in Puglia e non solo con #itipicidipuglia

Le cantine di Puglia

grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul lega-me con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mer-cato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. An-cora innovazione se si parla di vino bio e biodinamico. Il nuovo regolamento comunitario per la produzione di ‘vino biologico’ rappresenta un passo avanti importante per uno sviluppo adeguato del settore. Finalmente, grazie al fatto

che le norme disciplinano l’intero pro-cesso enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si potrà etichettare il vino come “biolo-gico” e non più come “ottenuto da uve biologiche“. Inoltre, sarà riconoscibile grazie all’apposizione in etichetta del logo europeo. Se analizziamo la ripar-tizione regionale della produzione viti-cola biologica, 6 regioni Sicilia, Tosca-na, Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna e Marche concentra

pea. Appuntamento importante poi il seminario “Riforma PAC 2014-2020: le opportunità della nuova politica agricola” che si è tenuto presso la Sala Mozart. Il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini e il Vice Presi-dente, Nicola Perricone, hanno aperto i lavori del workshop che ha visto la presenza del Vice Ministro delle Poli-

tiche Agricole, Andrea Olivero. «Sono onorato della presenza del Vice Mini-stro Olivero - ha affermato Zannini - con cui condividiamo l’appartenenza alle Acli e la volontà di ribadire i valori di eccellenza dell’agricoltura italiana, sostenendo, con entusiasmo la possi-bilità che diventi, finalmente, il volano principale dello sviluppo del Paese»

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L a 49esima edizione del Vini-taly ha svelato il ricco pro-gramma di Radici del Sud,

il festival che premia i buoni vini di vitigno autoctono di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.Presso la fiera di Verona, ad affiancare il patron della rinomata manifestazio-ne Nicola Campanile, l’assessore alle Politiche Agricole della Regione Pu-glia Fabrizio Nardoni, insieme ai gior-nalisti Luciano Pignataro, Ole Udsen, Maurizio Gily e Michele Peragine che ha moderato la conferenza stampa.All’appuntamento hanno partecipato giornalisti e operatori internazionali, curiosi di conoscere il ricco program-ma di Radici del Sud.“Tante le novità per questa decima edizione. – dichiara l’organizzatore Nicola Campanile – Prima di tutto il luogo della sede che si sposta a Bari, dal 9 al 15 giugno. La manifestazione, inoltre, si svolgerà in due distinte lo-cation per migliorare gli aspetti tecni-ci che prevede la ricca macchina orga-nizzativa. Il blind-tasting e gli incontri BToB con gli operatori si svolgeranno a porte chiuse nei primi 5 giorni pres-so l’Hotel Rondò, mentre la giornata conclusiva, aperta al pubblico enoap-passionato, prevista il 15 giugno, ver-rà allestita presso la Masseria Corte di Torrelonga”. Ma non finisce qui. Gli

Tante le novità per questa decima edizione presentate al Vinitaly

“Radici del sud ” a Bari dal 9 al 15 giugno

incontri btob si svolgeranno solo tra i produttori, inwine-buyer e gli impor-tatori, mentre gli oltre 30 giornalisti e blogger nazionali e internazionali - provenienti da Italia, Svizzera, Norve-gia, Austria, Irlanda, Svezia, Danimar-ca, Gran Bretagna, Olanda, USA, Cina, Hong Kong e Polonia - che avranno il delicato compito di giudicare alla cie-ca i vini del Sud Italia, saranno anche impegnati in veri e propri press-tour nel territorio pugliese. Inoltre, grazie alla vicinanza con il porto di Bari, altri giornalisti potran-no partecipare al Salone nella giorna-

ta conclusiva (15 giugno) e approfit-tare così dell’accattivante e variegata proposta enologica del meridione.

Altra novità è rappresentata dall’op-portunità data al pubblico enoappas-sionato: un blind-tasting anche per loro per cimentarsi a testare tutti i campioni giunti dalle aziende vinicole iscritte e conoscere le varie perle eno-logiche del sud Italia.Infine, per festeggiare tutti insieme, il 15 giugno le mani dei migliori chef prepareranno una serie di piatti da servire abbinati ai i vini vincitori.

L’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia fabrizio nardoni

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“I l vino affonda le proprie ra-dici nella storia del nostro Paese e in quella dell’Euro-

pa. In uno stile di vita equilibrato e rispettoso, consumare vino con mo-derazione aggiunge sapore al nostro quotidiano e valorizza la nostra me-ravigliosa cucina esprimendo, ad ogni sorso, secoli di passione e impegno. Questo è quello che UIV intende per consumo responsabile: la riscoperta del gusto e delle nostre tradizioni uni-che. L’iniziativa della Polizia di Stato ci vede quindi totalmente allineati tan-to che circa un centinaio delle nostre aziende hanno immediatamente ade-rito al’iniziativa”. Con queste parole Domenico Zonin, Presidente di Unione Italiana Vini (UIV) – commenta il progetto “In Vino Virtus” presentato a Verona durante Vinitaly insieme alla Polizia di Stato. Le aziende associate all’Unione Italia-na Vini che hanno aderito al progetto applicheranno su 20 bottiglie un’eti-chetta studiata ad hoc, completa del nome e logo dell’azienda e del logo della Polizia di Stato. Di queste, sei bottiglie sono state inviate alla que-stura di Verona, che le ha esposte in uno stand dedicato al Vinitaly; le altre sono state esposte negli stand delle

Unione Italiana Vini e Polizia di Stato: bere responsabile

Il progetto di sensibilizzazione “In Vino Virtus”

rispettive aziende insieme agli altri prodotti. “Teniamo presente – ag-giunge Domenico Zonin – che l’Italia attualmente si trova, rispetto a mol-ti paesi europei, in una situazione di equilibrio con un livello di abuso di alcol molto basso considerando la po-polazione consumatrice complessiva, perché di fatto gli italiani per tradizio-ne accompagnano i pasti con il vino e negli anni c’è stato un passaggio gra-duale dalla quantità alla qualità, una sorta di autoregolazione. Dobbiamo proseguire, quindi, su questo binario del ‘bere responsabile’, andando ad intervenire dove questa condizione culturale è minacciata, soprattutto tra i giovani”. “Come dicevo durante la Tavola Rotonda “L’alcool tra ragio-

ne e sentimento” che abbiamo orga-nizzato a Roma nella sede del Mipaaf – spiega Zonin – si tratta di una sfida sul piano culturale che dovrebbe tro-vare spazio in primis sui banchi di scuola tra le materie di insegnamento per far conoscere e apprezzare il vino come prezioso fattore di cultura, per trasferire ai giovani il suo valore sto-rico, sociale ed economico, oltre che l’aspetto organolettico, per promuo-vere una nuova modalità di consumo legata alla riscoperta del gusto e non, come sta avvenendo ora tra i giovani, alla ricerca dello sballo”.“Siamo lieti che la Polizia di Stato stia insistendo sulla necessità di un consu-mo responsabile del vino, rispettoso di se stessi e degli altri nell’ottica di una vita sana e che ci abbia coinvol-ti come partner di questo progetto – conclude Carlotta Pasqua, Consigliere di UIV e Presidente di Agivi dell’As-sociazione Giovani Imprenditori Vi-nicoli Italiani (AGIVI). Una proficua collaborazione in linea con il mandato che UIV sta assolvendo come capofila per l’Italia del circuito europeo Wine in Moderation, con l’obiettivo di pro-muovere l’assunzione responsabile e moderata di vino come norma socio-culturale e di sostenere iniziative vol-te a ridurre i comportamenti dannosi associati all’alcol in Europa, preser-vando al tempo stesso il ruolo cultu-rale, ambientale ed economico del vino nella società europea. Un impe-gno etico che noi produttori abbiamo scelto di prendere nel rispetto di tutti i consumatori”.

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Agricoltura

Ecco il decalogo

spesa da 250 euro per orto perfetto

IL DECALOGO PER UN ORTO (QUASI) PERFETTO

d all’orto portatile a quello verticale, dall’orto “ricicla-bile” a quello in terrazzo

sono diverse le opportunità offerte anche a quanti non hanno spazi di-sponibili per piantare ortaggi e frutta. Ma come si fa a realizzare un orto per-fetto? Individuato lo spazio e l’esposi-zione giusti, preferendo, se possibile, la piena terra bisogna scegliere cosa coltivare in base alla stagionalità, ma anche alla lunghezza del ciclo coltu-rale. Occorre dedicare all’orto il giu-sto tempo anche per quello di piccole dimensioni, con innaffiature regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante, scegliendo ma-teriale buono e selezionato a partire dalla terra sino ai semi e alle pianti-ne. Particolare attenzione va riposta, poi, nella protezione delle piantine dal troppo caldo, dal troppo freddo, ma anche dai parassiti. L’investimen-

to per realizzare un orto in giardino si può stimare intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano”. L’orto è hobby, lavoro, ma anche fan-tasia. Non occorrono grandi superfici per realizzare un qualcosa di vivo e vitale cui appassionarsi. Ad esempio se scarseggia la superficie ci si può ac-contentare di un terrazzo, sicuramen-te la soluzione più diffusa in Italia, ma

si può anche lavorare “in verticale” con pannelli di legno in varie dimen-sioni con un substrato fertile e tante tasche nelle quali piantare verdure o fiori con radici poco profonde. Si può sfruttare un piano rialzato anche per rendere più agevole la coltivazione a chi ha difficoltà di movimento e si può anche realizzare un orto “ecologico” riciclando materiali, come plastica

1) spazio giusto: è necessario individuarlo. L’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati;2) stagionalità: occorre conoscerla. A ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un ca-lendario delle semine con indicate le fasi lunari; 3) giusto tempo: gli orti, anche quelli di picco-le dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo il consiglio della Coldiretti è di comprare le piantine già sviluppate e tra-piantarle. 4) buona terra: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terric-cio universale; 5) semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota); 6) trapianto: si realizza quando le dimensioni

della piantina superano quelle del recipiente. E’ possibile cambiare più volte il vaso aumen-tandone man mano la grandezza; 7) acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai ba-gnato. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante; 8) temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti; 9) parassiti: formiche, mosca degli orti, ra-gnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al ter-ritorio dove si vive; 10) costi: realizzare un orto in giardino ha una spesa contenuta. Tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, l’investi-mento si può stimare intorno ai 250 euro per un orto di 20 metri quadrati “chiavi in mano”.

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Si configura sempre piu’ l’ipotesi

Xylella: “una class Actioncontro la comunità Europea”“A lla luce del Piano defi-

nitivamente approvato, si configura sempre più

l’ipotesi di una “class action” contro l’Unione Europea per ‘mancata tutela’. La Direttiva comunitaria del 2000/29 che vietava di importare piante e parti di piante di vite e agrumi perché im-portanti ospiti di xylella è risultata as-solutamente inefficace e inadeguata. Per questo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha sug-gerito di emendarla, portando ad ol-tre 100 le piante ospiti che continua-no ancor oggi ad entrare senza alcun problema in Europa. Del resto è stato accertato che, nonostante la xylella sia arrivata nel Salento a causa di piante importate dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam, anco-ra pochi mesi orsono è stato ritrovato il patogeno in piante di caffè destinate ad alcuni vivai dell’Italia settentrio-nale. Subiamo un sistema di regole europee che facilita le importazioni

di qualsiasi bene, spesso anche senza le giuste garanzie per i consumatori, mentre rende difficili, per assurdo, le esportazioni. L’aggravante è che i flus-si commerciali continuano e l’Ue ha posto l’embargo ai nostri vivai ma non ha risolto il problema alla fonte, ovve-ro realizzando i centri di quarantena fitosanitaria all’ingresso dell’Europa”.E’ quanto dichiarato dal Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cante-le, anche alla luce di quanto disposto dal Piano di attuazione delle misure per fronteggiare il rischio connesso alla diffusione della Xylella fastidiosa, presentato dal Commissario Giusep-pe Silletti che prevede l’eliminazione di tutte le piante ospiti della Xylella presenti lungo le strade, fossi, canali e aree verdi all’interno della cosiddet-ta ‘area infetta’ con trinciatura della chiome e relativo smaltimento; il con-trollo meccanico degli stadi giovanili dei vettori presenti sulle erbe sponta-nee infestanti con trinciatura; il trat-

tamento fitosanitario per il controllo dei vettori adulti in oliveti e frutteti; l’estirpazione delle piante infette e la distruzione delle specie ospiti del bat-terio all’interno dei vivai. “E’ impensabile che lo stesso con-trollo dei vettori – spiega ancora il Direttore di Coldiretti Puglia, Ange-lo Corsetti – per cui vanno eseguite onerose pratiche agronomiche su ter-reni ormai del tutto improduttivi sia a carico dei nostri olivicoltori salentini. L’Unione Europea, oltre a monitorare quanto sta accadendo in Puglia met-tendo in quarantena vivai e olivicolto-ri, disponga efficaci misure di raffor-zamento dei controlli alle frontiere e finalmente l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America e un dovero-so periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra UE, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto”.

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A scuola di Olivicoltura in provincia di Lecce

Imparare a potare gli olivial tempo della Xylella fastidiosa

P otare correttamente per prevenire ogni emergenza. Saperlo fare bene, anche

per non diffondere il batterio. Sem-bra una pratica tra le tante, e invece comporta responsabilità notevoli per il conseguimento della qualità delle produzioni, oltre che per garantire lunga vita agli olivi. Eppure si assiste spesso a potature selvagge, realizzate da psuedo professionisti più inclini a fare i taglialegna anziché i potatori. A fine marzo, nel Salento, si è tenuta una tre giorni dedicata ad un corso di potatura di olivi al tempo della Xylella fastidiosa organizzato dal centro culturale Casa dell’Olivo, in collaborazione con l’Università Po-litecnica delle Marche, l’Università degli Studi di Aldo Moro di Bari, il Comune di San Pietro in Lama e l’I-stituto Tecnico Agrario “Presta – Co-lumella” di Lecce, oltre a Inail Puglia e Spesal Lecce, unitamente al patro-cinio degli Ordini degli Agronomi, dei Periti Agrari e degli Agrotecnici di Lecce. Non solo formazione: c’è stato spazio anche per una dimostrazione in campo, in modo da curiosare sulle novità delle tecnologie in olivicoltura.Il corso di potatura si è tenuto a San Pietro in Lama, a pochi chilometri da Lecce: obiettivo del corso la preven-zione e la sicurezza, l’abbattimento dei costi di produzione puntando, nel medesimo tempo, alla qualità degli oli a partire dall’adozione di tecniche di potatura più razionali e in linea con una visione moderna e razionale dell’olivicoltura, con l’intento soprat-tutto di creare un equilibrio vegetati-vo che possa far rafforzare le difese della pianta. Cinque posti del corso sono stati of-ferti gratuitamente agli allievi più me-ritevoli selezionati dall’Istituto Tecni-co Agrario “Presta – Columella”.Come banco di prova sono state messe a disposizione diverse tipolo-gie di oliveto: nuovi impianti, piante adulte e piante secolari.

Si sono effettuate potature di alleva-mento, di produzione e di riforma; quest’ultime eseguite su piante ultra secolari, considerate “monumenti vegetazionali” da tutelare sia per l’a-spetto paesaggistico, sia per quello produttivo, vista anche la presenza di nuovi patogeni, come il temuto Co.di R.O.“Xylella Fastidiosa”. La grande novità di quest’anno è stata la presenza di una commissione valutatrice presieduta da docenti di chiara fama, oltre che di un rappre-sentante tecnico esperto di olivicoltu-ra iscritto presso gli Ordini professio-nali degli Agronomi, dei Periti Agrari e degli Agrotecnici.Si è infatti tenuto un esame valutativo con una prova scritta, al superamento della quale, insieme alla prova valuta-tiva tecnico-pratica che si è svolta in campo presso l’Istituto Tecnico Agra-rio “Presta – Columella” è stato pos-

sibile farsi accreditare, previa istanza, presso i rispettivi Ordini di apparte-nenza, ottenendo i relativi crediti for-mativi che ogni singolo Ordine vorrà a essi attribuire.Al superamento delle prove, a chi ha conseguito un valutazione superiore a 60/ 100 (sessanta/ centesimi) è stato rilasciato un Titolo abilitativo per la potatura dell’olivo, mentre, chi non ha superato la valutazione minima di 60/100 ha ricevuto il semplice atte-stato di partecipazione.Un’attenzione particolare, come si di-ceva, è stata inoltre riservata al dis-seccamento rapido dell’olivo, che sta interessando in maniera signi-ficativa e preoccupante il territo-rio salentino, e non solo, dissecca-mento attribuito all’ormai famoso “batterio killer Xylella Fastidiosa”, ritenuto spesso quale unico re-sponsabile della perdita di parte del patrimonio olivicolo salentino. Sono stati di conseguenza esaminati gli interventi concreti da attuare per contrastare il presunto batterio killer, al fine di tutelare i “monumenti vegetazionali” che rappresentano un insostituibile patrimonio materiale, la cui importanza va considerata sia dal punto di vista ambientale e paesaggi-stico, sia anche su un piano espressa-mente produttivo, non dimenticando che in tempi non tanto remoti siano stati proprio i proventi dell’olivicoltu-ra a consentire di realizzare le bellez-ze architettoniche che caratterizzano l’intero territorio.

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Agricoltura

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Retribuzioni vergognose, Moncalvo non avrebbe cercato di negare

Proteste coldiretti: Federazionenazionalecommissariata da segretario generale

S iamo un gruppo di agricoltori che da tanti anni ha l’orgoglio di far parte di una federazione,

la “Coldiretti”; con essa, noi associati, abbiamo da sempre condiviso valori e linee sindacali; valori dettati dai padri fondatori, l’intenzione dei quali era che la federazione fosse rappresentata dagli stessi agricoltori per una politica sin-dacale che li accompagnasse nelle loro attività. Negli ultimi anni, però, abbiamo constatato che i valori e le intenzioni sono venute meno, a dimostrazione di ciò, soprattutto, venendo a conoscenza delle retribuzioni vergognose (eviden-temente ritenute tali anche dal presi-dente Moncalvo visto che ha tentato di negarne la veridicità) del segretario na-

zionale Gesmundo (10 milioni di euro in 11 anni), compensi assolutamente esa-gerati e privi di motivazione, se si pensa alla mansione effettivamente svolta da Gesmundo in qualità di coordinatore dei direttori e capo dei servizi. Il ruolo prevalente della federazione nazionale, infatti, che è un ruolo appunto di politi-ca sindacale, è ricoperto dagli ammini-stratori o almeno così dovrebbe essere. In pratica si è assistito a un commissa-riamento della federazione nazionale da parte di un segretario dipendente (Gesmundo) con la complicità dei mas-simi dirigenti compreso il presidente Moncalvo. L’ovvia conclusione è che l’at-tività prevalente della confederazione sembra non essere più quella sindacale. Tutto questo avviene in un momento in cui le nostre aziende versano in uno stato di difficoltà economiche e frustra-

zione emotiva. Questa situazione or-mai consolidata da tempo non è solo la conseguenza di congiunture negative o mercati in difficoltà come vogliono farci credere i nostri dirigenti ma deriva, so-prattutto, da scelte di politica economica svantaggiose e quindi dall’inefficienza e l’inadeguatezza con cui la federazione sta affrontando le nostre problematiche. E’ E’ nostra impressione che si tratti di inefficienza dettata da una lucida politi-ca volta prevalentemente a difendere e curare gli interessi di una struttura che ha ormai perso la sua funzione origina-ria. Per tutto ciò auspichiamo che tutti i soci della nostra federazione chiedano un cambiamento dei vertici e una politi-ca sindacale vera per un agricoltura che sia seguita e supportata in maniera seria dalla politica e che sia degna di essere definita “settore primario.”

Sono sempre di più le sedi locali della Coldiretti dove cresce il malcontento dopo le rivelazioni sulle retribu-zioni dei vertici. Da Ferrara riceviamo e pubblichiamo:

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I ntervista a Leonardo Capitanio, imprenditore monopolitano del settore florovivaistico sul perico-

lo xylella anche per quanto concerne tale comparto: Qual’ è il tuo punto di vista sul caso xylella nel Salento?La gravità della situazione è stata addi-rittura sottovalutata. Esiste un rischio molto elevato di diffusione in tutte le aree temperate e marittime del medi-terraneo (come si evince dal rapporto dell’EFSA di gennaio scorso) ma an-cora si tentenna nel rendere operativi i piani e le direttive emanate da più di un anno. Tutti gli uffici interessati (dalla UE, al Ministero, alla Regione, fino all’Osservatorio Fitopatologico Locale) hanno fornito le dovute in-formazioni e direttive in tempi abba-stanza utili, ma purtroppo ignoranza e scarsa informazione hanno solamen-te rallentato tutti i provvedimenti.La contaminazione come sarebbe avvenuta? Portatori del patogeno sarebbero state delle piante d’im-portazione? Se si da quali terre? O ci sarebbero altre cause? Se si quali?Sono state individuate piante orna-mentali infette, importate dal Costari-ca, ma transitate dall’Olanda, come le potenziali fonti di inoculo del batterio. Purtroppo è il prezzo da pagare per

la globalizzazione. Nonostante venga-no fatti diversi controlli sulle piante importate o esportate oltre i confini della UE, evidentemente non sempre è possibile verificare la presenza di ogni tipo di organismo.Ritieni che il piano d’intervento del Commissario Straordinario Giusep-pe Silletti possa arginare il feno-meno? L’eradicazione delle piante infette è l’unica soluzione possibile?Il piano del commissario non è da in-tendere come la soluzione al proble-ma, ma solamente come l’unico piano attuabile per contenere l’infezione ed evitare che si allarghi senza alcun fre-no. L’eradicazione è un atto spiacevole ma, se la pianta è già infettata, ad oggi non ci sono altre soluzioni. Non dimen-tichiamo che il piano prevede anche trattamenti preventivi per ridurre e contenere la popolazione dell’insetto

E’ il comparto più colpito dopo l’olivicoltura

Xylella: cresce l’impatto sul settore florovivaisticodi Paola Dileo

vettore, la cosiddetta “Sputacchina” o Philaenusspumarius L.Il settore vivaistico sta risentendo e in che misura dell’allarme xilella?Il settore vivaistico, dopo l’olivicoltura è quello che ne risente maggiormen-te. Infatti oltre l’olivo, c’è un elenco di piante ornamentali che subiscono gli stessi vincoli. Queste sono: Acacia Saligna, Catharanthus G. Don, Malva, NeriumOleander (oleandro), Polygala-Mirtifolia, Portulaca,,Prunus, Quercus, Sorgum, SpartiumJunceum (ginestra), Vinca, Westringia Fruticosa. Piante di cui è vietato lo spostamento, dalla zona contaminata, salvo che siano coltivate in ambiente protetto (screen house) e sottoposte a campionamenti ed esa-mi per quanto riguarda la presenza di Xylella Fastidiosa e siano risultati in-denni a tale organismo. Inoltre da poco sono state riscontrate infette anche piante di Rosmarino e Mirto. In provin-cia di Lecce molti vivai hanno chiuso i battenti o stanno sopravvivendo con piccoli lavoretti. Per i vivai fuori zona infetta invece, si riscontra un rallenta-mento delle vendite dovuto alla paura di diffondere il batterio ed alla man-canza di informazioni. Per esempio, l’Albania ha già disposto il divieto di importare ulivi dal sud Italia.

NATURAL METE NEL SUD-EST bARESEIl business to business del Gal SEb

ITINERAPUGLIA ExPO EDITIONTargato Gal Terre di Murgia

Valorizzazione del territorio e della cultura agroalimentare pugliese per promuovere il mangiar sano e la dieta mediterranea.

Un successo di pubblico, visitatori, operatori, stampa e un afflusso che è stato superiore alle aspettative. Si conclude con un grande succes-so per la Puglia.

Si è tenuto presso la Masseria Gravelle a Con-versano il primo B2B turistico organizzato dal Gal SEB pensato per sostenere gli operatori nella promozione del territorio.

LA PUGLIA AL VINITALY Grande successo a Verona

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WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

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ONOPOLI - Un evento all’insegna delle eccellen-ze. Con “La terra del gu-

sto” l’Associazione Culturale “Propoli” di Monopoli ha celebrato il territorio e i suoi attori più illustri. Riflettori punta-ti quindi su un monopolitano doc , An-gelo Sabattelli, lo chef neostellato che con il suo ristorante a Masseria Spina fa salire ad 8 la rosa pugliese degli accre-ditati Michelin (ambito riconoscimento per la ristorazione di qualità). Domeni-ca 22 marzo, in un ambiente esclusivo, quello lussureggiante e policromo dei Vivai Capitanio, allietato dal canto in vernacolo monopolitano agli “Ulivi” di Gigi Rizzo, il nostro chef è stato pre-miato “uomo dell’anno” dall’Ass. Propoli e dal quindicinale Maestrale, sempre di Monopoli. Occasione speciale di accre-scimento della cultura gastronomica locale e di confronto su temi cari alla valorizzazione turistica del territorio. Al dibattito moderato dall’enogiornalista Eustachio Cazzorla, hanno partecipato Claudio Licci, Presiedente dell’Ass. Pro-poli, Leonardo Capitanio nella doppia veste di padrone di casa e di imprendi-tore florovivaistico, Fabio Contento, imprenditore agrituristico, Paolo Leoci

che da esperto agronomo ha supportato lo show cooking , spiegando le caratte-ristiche di alcuni prodotti tipici. Reduce di esperienze di successo all’estero, in particolare in Asia, Angelo Sabatelli non ha resistito alla tentazione del ritorno a casa , in Puglia a Monopoli , dove poter meglio assecondare il suo estro creativo, inscindibilmente legato alla tradizione e ai prodotti stagionali.”Abbiamo perso il tempo del cibo, quello lento, fatto di la-voro e sacrificio – ha affermato lo chef –“. Di qui l’invito a recuperare quella cucina dai tempi lunghi per non tradire un ter-ritorio e la sua storia. Questa la regola aurea di Angelo , premessa per un piatto unico nel suo genere che mira all’esalta-zione del gusto e a un’esperienza senso-riale totalizzante tra sapori, profumi e colori. Una sorta di viaggio gastronomi-co in cui cogliere i sapori di un tempo, sapientemente declinati con la fantasia e la tecnologia del presente. Esemplare la dimostrazione pratica che Sabatelli ha voluto condividere con il pubblico : la rivisitazione della cialledda. “Piatto povero della tradizione contadina – ha precisato Paolo Leoci -, realizzato con prodotti tipici quali i taralloni caserecci con semola rimacinata ( dell’Az. Mavi-

lio) in realtà questi rappresentano una sublimazione perché un tempo si usava il pane raffermo avanzato; poi il barattiere, il pomodoro regina, la cipolla d’Acqua-viva, l’olio extravergine d’oliva, basilico e origano”. Ideale sarebbe preparare la cialledda d’estate quando è possibile re-perire i due ecotipi coltivati lungo il lito-rale, tra Monopoli e Carovigno, appunto il barattiere e il pomodoro regina ( per l’occasione sostituiti da cetrioli e ciliegi-ni di serra forniti dall’Az. F.lli La Pietra). “Due ecotipi - ha evidenziato Leoci – che assumono caratteristiche organolettiche specifiche per via dell’acqua di falda ad alto contenuto salino utilizzata per l’irri-gazione che arresta la crescita della pian-ta e conferisce ai frutti maggiore consi-stenza e sapidità”. Al primo chef stellato di Monopoli, il compito di reinterpretare questo piatto facile, un tempo a portata degli uomini di casa. Il risultato? Tante scenografiche polpette di cialledda a base degli ingredienti standard con qual-che novità: l’aggiunta di semi di basilico ammollati e una ciliegina alla polvere di olio extravergine d’oliva ( mix di amido di tapioca e olio evo). Un tocco decorati-vo che sprigiona odori e sapori.

angiare non è l’unica ma-niera di assaporare il cibo pugliese. Esiste un altro

modo per scoprire tutto quel mondo di sapori, storie e aneddoti che si celano dietro l’enogastronomia di questa re-gione, popolarmente conosciuta come il Tacco d’Italia: ascoltare! È proprio la dimensione sonora il filo conduttore del cortometraggio The Sound of Taste, un viaggio suggestivo attraverso la Puglia e la sua cultura enogastronomica, pre-sentato a New York martedi’ 31 Marzo, nella prestigiosa cornice del John D. Ca-landra Italian American Institute.I piatti tradizionali pugliesi sono il ri-

sultato della combinazione, unica e irripetibile, di ingredienti, ricette, sa-pori e saperi locali, ma anche di suoni e rumori legati agli strumenti e alle tec-niche di preparazione dei piatti stessi, che si sono tramandate fino ad oggi di generazione in generazione, di madre in figlia, di padre in figlio. Nella sonorità di questi gesti è racchiusa l’originalità così come l’autenticità del marchio Pu-glia. Rumori e suoni si intrecciano alle voci di maestri e “artigiani” del cibo: casari, fornai, pizzaioli, ma anche pesci-vendoli, venditori ambulanti di frutta e verdura e “cuoche di strada”. Strade, piazze, mercati rionali sono infatti i luo-

ghi in cui l’esperienza del cibo si sposta dall’ambito privato e domestico a quel-lo pubblico, in caratteristici spazi all’a-perto, dove prodotti e specialità sono esposti e addirittura cucinati sotto gli occhi dei clienti. Il breve documentario The Sound of Taste, patrocinato da Regione Puglia, Milano Expo 2015 e United Pugliesi Fe-deration di New York, è diretto da Maria Cristina Marvulli, fondatrice e presiden-te dell’Associazione no profit Apulian Roots, impegnata già da diversi anni nella promozione culturale della Puglia all’estero. Di seguito il link del promo.https://youtu.be/a_ai-RHLJIE

Un illustre interprete della tradizione culinaria tipica con i suoi tempi “slow”

“La terra del gusto”: un evento per premiareAngelo sabatelli, 1° chef stellato monopolitano

di Paola Dileo

the sound of taste - che suono ha il sapore in Puglia?

Agroalimentare

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C ONVERSANO - Sottoscritto dalla neo costituita Rete di Operatori Turistici del sud

est barese il primo accordo per la pro-mozione congiunta del territorio, ma soprattutto per sostenere le rispet-tive attività turistiche e ricettive. “E’ la prima operazione del genere che si realizza nel sud est barese, un’area fi-nora stretta tra il capoluogo e la Valle d’Itria, senza una propria identità de-finita. Da oggi l’identità territoriale è molto forte e sentita ed ha il volto dei tanti operatori che hanno partecipa-to all’operazione di marketing terri-toriale messa in piedi dal GAL”. Così commenta il presidente del Gal Seb Pasquale Redavid il primo appunta-mento che ha visto seduti ai tavoli del B2B che si è tenuto a Conversano, più di cento operatori e dieci tour opera-tor, che sono stati anche coinvolti nel roadshow che ha toccato e toccherà i sei comuni del GAL SEB più Polignano a mare, grazie alla sinergia con il GAC Mare degli Ulivi e il SAC Mari tra le Mura. “Al di là delle sigle e dei protocol-li, siamo molto fieri di questo risultato che è il frutto di un lavoro di squadra partito più di un anno fa. Abbiamo cer-cato di stimolare il territorio facendo emergere tutte le caratteristiche mi-gliori, le tipicità che lo contraddistin-guono, facendo rete anche con le altre realtà che lavorano allo sviluppo loca-le come il Gruppo di Azione Costiera Mare degli ulivi e il Sistema Ambientale e culturale Mari tra le Mura che vede Polignano a Mare comune capofila”- dichiara Arcangelo Cirone diretto-re del GAL SEB. Sulla stessa linea il

mondo galAl via il programma con il primo b2b della Rete turistico culturale del GAL Seb

natural mete nel sud est barese

commento del Presidente del GAC Mare degli Ulivi Pierantonio Munno: “Stimolare il territorio con simili ini-ziative è fondamentale per evidenziare l’utilità di organismi come il Gruppo di Azione Costiera o il Gruppo di Azione

Locale le cui mission sono alimentate e rafforzate dai risultati ottenuti con il coinvolgimento diretto del territorio in eventi, fiere, manifestazioni che con-tribuiscono ad accrescere la nostra im-magine in un vasto pubblico ed a farci partecipare in un mercato estrema-mente competitivo, come quello turisti-co, particolarmente vitale in una regio-ne come la Puglia ricca di offerte per ogni esigenza e gusto e capace di offrire

scenari di terra e mare davvero unici”.A maggio, quando i lavori di segna-letica e manutenzione degli itinerari saranno completati, sarà lanciato il sito con una app e le mappe dei per-corsi individuati dal progetto di sen-

tieristica del GAL che toccheranno tutti i principali punti di interesse del sud est barese comprese lame, chiese rupestri, siti archeologici, agrituri-smi, zone di interesse artistico o na-turalistico. Saranno ultimati a breve anche i lavori degli infopoint nei sei comuni dove congiuntamente con Pugliapromozione si gestiranno le at-tività di informazione per i turisti ma anche di servizi per i cittadini.

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Ne soffre il 15% degli italiani: quali gli alimenti consigliati

depressione: una alimentazione corretta aiuta a combatterlaL’ alimentazione può esse-

re utile a combattere la depressione. Fornendo al

proprio corpo più calorie, e quindi più energia, oppure alimenti che stabiliz-zano il livello di zucchero nel sangue e stimolano i neurotrasmettitori cerebrali. Uno studio dell’Osservatorio Nutriziona-le Grana Padano ha indagato le abitudini alimentari di 500 persone, confrontan-dole con i parametri stabiliti dai nutri-zionisti dell’Osservatorio per combatte-re la depressione, un male sempre più diffuso nella nostra società, e fornito dei consigli pratici.Ne soffrono circa 15 persone su 100. Il disturbo depressivo può colpire chiun-que a qualunque età, ma è più frequen-te tra i 25 e i 44 anni ed è due volte più comune nelle donne adolescenti e nelle adulte.Secondo uno studio ESEMeD (European Study of the Epidemiology of mental Di-sorders) in Italia la prevalenza della de-pressione maggiore e della distimia (di-sturbo dell’umore) è del 4,5 % dopo i 65 anni, mentre l’età adulta è sicuramente la più a rischio, con una percentuale del 10%.Lo studio ha analizzato in modo accura-to le abitudini alimentari di 500 persone tra i 18-55 anni, utilizzando un software che permette di calcolare l’intake calori-co e di macro e micro nutrienti, di vitami-ne e di minerali.“L’alimentazione può essere un valido aiuto in presenza di depressione – ha os-servato la Prof.ssa Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition, associazione scientifica che studia il rapporto tra alimenti e cervello - in-fatti permette di aumentare l’energia in diversi modi: apportando una quantità sufficiente di calorie, consumando sti-molanti come la caffeina e stimolando il metabolismo affinché consumi energia in modo più efficiente. Per quanto riguarda l’umore, gli alimenti da preferire sono quelli che stabilizzano il livello di zucche-ro nel sangue e stimolano i neurotrasmet-titori cerebrali, come la serotonina”.“E’ importante indagare le abitudini ali-mentari con uno strumento accurato

come il software dell’Osservatorio – ha spiegato ancora Barichella - creato sot-to il controllo del Comitato Scientifico di OGP di cui faccio parte, che permette di raccogliere importanti informazioni sulla persona molto utili per fare prevenzione primaria e contrastare le patologie. L’in-terazione tra cibo e malattie è sempre più frequente e le patologie neurologiche non ne sono affatto escluse”.Nello studio si è indagata la suddivisio-ne dei pasti nella giornata ed è emer-so che mediamente quasi il 15% degli uomini e il 10% delle donne non fa la prima colazione. La prima colazione è fondamentale per mantenere un livello adeguato di energia durante la giornata e il buonumore. La maggior parte degli studi pubblicati sull’argomento dimostra che le persone che fanno colazione ogni mattina hanno un maggiore livello di energia durante il giorno e il loro umore è influenzato positivamente.E’ stato valutato l’intake di tè, scarsis-simo nella nostra popolazione: più del 50% degli intervistati non lo beve mai. Il 15% degli intervistati non consuma mai caffè, mentre il 46% arriva ad utilizzarne almeno 2-3 tazze al giorno. La caffeina influisce sul metabolismo migliorando temporaneamente la concentrazione, la sonnolenza, spesso tipica di chi è depres-so e l’energia in generale. E’ consigliata prevalentemente al mattino, quando la depressione è in genere più sintomatica e va evitata la sera per prevenire l’in-sonnia. La qualità del sonno deve essere buona per affrontare meglio la giornata successiva e un sonno ristoratore miglio-ra la depressione.Lo studio ha valutato anche l’introdu-zione di minerali e vitamine. I minerali sono fondamentali per combattere la depressione: è stato valutato che l’intake giornaliero di ferro è mediamente di 14 mg per uomini e donne, ma i fabbisogni consigliati (circa 18 mg, soprattutto in età fertile) non vengono soddisfatti, so-prattutto per le donne. Il ferro è un mi-nerale importante per portare sangue al cervello e sembra avere una correlazione diretta con la depressione. E’ dimostrato,

infatti, che in caso di perdite ematiche importanti si ha una ripercussione anche sull’umore: questo stato carenziale sem-bra responsabile della depressione post parto. Ma il ferro non è l’unico minerale che influenza l’umore, vanno considerati anche Zinco e Selenio, che modulano la trasmissione degli impulsi nervosi men-tre la loro assenza provoca depressione.Per quanto riguarda le vitamine, dallo studio OGP non emerge una scarsa in-troduzione di Vitamina B12 nel campio-ne analizzato, vitamina presente negli alimenti di origine animale. Si ritiene fondamentale, tuttavia, che venga assor-bita ed è quindi sempre consigliabile in presenza di depressione, valutare con il medico i dosaggi ematici di Vitamina B12, folati e Vitamina D. La Vitamina D dovrebbe essere assicurata dalla sola esposizione al sole, ma spesso i pazienti depressi hanno un’ipovitaminosi D, do-vuta forse ad una scarsa esposizione al sole e questo potrebbe spiegare perché spesso la depressione è maggiore nei pe-riodi invernali e trae un beneficio dall’e-sposizione della luce.I carboidrati sono indispensabili se si vuole avere un buon umore. Sono la fon-te di energia preferita dal corpo umano e aumentano i livelli di serotonina, però solo 1/3 degli intervistati utilizza ali-menti integrali almeno due volte al gior-no: questi ultimi sarebbero da preferire. I cereali integrali, come pane, pasta e riso integrale, sono assorbiti lentamente, mantenendo i livelli di energia e di zuc-chero nel sangue stabili, e stabilizzano l’umore.Gli zuccheri sono importanti e molti sono gli studi che riguardano il ciocco-lato. Lo studio rivela che il 22% degli intervistati non utilizza mai cioccolato, mentre il 40% lo utilizza almeno una volta al giorno. Non emerge un differente utilizzo di questo prodotto nei due sessi. L’effetto positivo del cioccolato sull’umo-re è dimostrato in diversi studi, anche se il meccanismo non è del tutto chiaro, ma sembra dovuto alla presenza di caffeina in combinazione con un altro stimolante chiamato teobromina.

Agroalimentare

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Un nuovo modo di proteggere il tuo raccolto

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Un Stop a Septoria e rUgginiLa presenza di patologie fungine sui cereali si è manifestata in maniera importante anche nella scorsa annata con infezioni di septoria e ruggini estese nei principali areali cerealicoli di tutta Italia. In particolare, la presenza della septoria come malattia in espansione è ormai un dato consolidato. La difesa della foglia a bandiera è l’elemento chiave per assicurare una produzione abbondante e di qualità: Ba-yer CropScience lo sa bene e ancora una volta offre al cerealicoltore i migliori prodotti per la difesa dei cereali dalle principali malat-tie fungine ed in particolar modo da septoria e ruggini: Zantara e Aficionado.

perché sceglierli?Zantara e Aficionado sono due fungicidi per la protezione di frumento (tenero e duro) ed orzo a base di Tebuconazolo e Bixafen, nuo-va sostanza attiva scoperta da Bayer: una combinazione vincente per proteggere l’appa-rato fogliare, il “pannello solare” delle piante, ottenendo così il massimo dell’energia incre-mentando la resa.Appartenente alla nuova generazione degli SDHI (inibitori della Succinato Deidrogenasi) Bixafen è una molecola particolarmente adat-ta per i cereali. Differisce sia dalle strobilurine

che dai triazoli ed è quindi una importante nuo-va alternativa che amplia la possibilità di difesa dalle malattie fungine. Bixafen e Tebuconazolo agiscono in due modalità distinte ma comple-mentari all’interno della cellula del fungo pa-togeno. Entrambi i principi attivi, inoltre, pos-siedono proprietà sistemiche uniche che si combinano perfettamente.

Molteplici vantaggi in un’unica soluzioneAficionado e Zantara sono la scelta vincente per produzioni di qualità perché:• hannounelevatoprofilo preventivo• bloccano tutti gli stadi del processo infettivo• possiedonoattività curativa• mostranoeffettipositivisullafisiologiadellapianta migliorando la tolleranza agli stress e la qualità della granella• hannounatecnologia formulativa innova-tiva per una migliore copertura fogliare• possonoessereimpiegatiin tutti i program-mi di difesa• possiedonoun’ampiaflessibilità di impie-go, potendo essere applicati dalla fase di ac-cestimento-levatafinoabotticellaPer avere il miglior controllo delle diverse pato-logie nelle diverse condizioni è consigliabile un’ applicazione a 1,5L/ha.

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www.foglie.tv26

Incontro tecnico organizzato da Arptra e Comune di Rutigliano

”Peronospora e cambiamento climatico”L’ ARPTRA ed il Comune

di Rutigliano hanno or-ganizzato un incontro

tecnico,moderato dal giornalista Mar-co Mangano della Gazzetta del Mezzo-giorno, rivolto alle aziende agricole ed ai tecnici su “ Peronospora della Vite e Cambiamento Climatico”, con lo scopo di proporre delle riflessioni sul-la malattia che, come ben sappiamo, lo scorso anno ha prodotto intensi danni.Il noto meteorologo Colonnello Laric-chia, con la sua capacità di esprimere concetti difficili in maniera semplice ed anche simpatica, ha posto delle ri-flessioni sul cambiamento climatico in atto. La situazione climatica dello scorso anno è stata una situazione estrema, che conferma il trend del cambiamento. Sicuramente la previ-sione meteorologica può giocare un ruolo importante nella tempestività degli interventi contro la Peronospora.Il Dr. Agostino Santomauro, dell’ Os-servatorio Fitosanitario della Regio-ne Puglia, ha descritto la malattia e le correlazioni con il clima, descrivendo-ne gli aspetti che favoriscono la gravi-

tà sia su foglie che su grappolo . Circa il controllo della Peronospora, il Dr. Santomauro ha descritto le principali soluzioni per il controllo, senza entra-re nel dettaglio di possibili strategie, argomentando che le strategie le de-vono fare i tecnici consulenti, perchè il ruolo dell’ Osservatorio non permet-te di esprimersi in questo senso.

Questo ha creato un dibattito polemi-co, ma costruttivo . Ha concluso l’in-contro la relazione del Dr. Michele Me-lillo, che, come consulente di campo, ha descritto in maniera molto chiara i presupposti che devono tenere in pie-di il rapporto tra l’ Azienda agricola ed il Tecnico consulente.

Agricoltura

Prelievo gratuito presso le “Case dell’Acqua”

“H2o’clock” per celebrare la giornata mondiale dell’Acqua

I Comuni pugliesi di Castellane-ta, Maruggio e Montemesola in collaborazione con New-

tech Srl, hanno aderito all’iniziativa “H2O’Clock” che si è svolta lo scorso 22 Marzo in occasione della “Gior-nata Mondiale dell’Acqua”, nota in tutto il mondo come World Water Day a partire dal 1993. L’iniziativa ha previsto il prelievo gratuito di acqua naturale, naturale-refrigerata e refrigerata-gassata erogata dalle “Case dell’Acqua” installate nei tre Comuni della provincia di Taranto dalla società Newtech Srl, per cele-brare una giornata tutta dedicata alla risorsa più preziosa del nostro pianeta. “H2O’Clock” si è svolta ri-spettivamente a Castellaneta dalle

ore 11:00 alle ore 21:00, a Marug-gio dalle ore 08:00 alle ore 18:00 e a Montemesola dalle ore 09:00 alle ore 19:00 di Domenica 22 Marzo. “Nel mondo 1,4 miliardi di persone non hanno accesso regolare e ade-guato all’acqua potabile e nei pae-si in via di sviluppo ogni giorno le donne impiegano complessivamen-te 200 milioni di ore per la raccolta dell’acqua. ” – spiega il Vice Sinda-co di Maruggio con delega all’Am-biente, Giovanni Maiorano – “La sensibilizzazione nei confronti della comunità internazionale è fonda-mentale per la realizzazione di cam-biamenti concreti ed il risanamento della crisi dell’acqua nel mondo.”

Il meteorologo Colonnello Laricchia

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n°6 - 1 APRILE 2015 27

d Per il primo anno in Pu-glia sarà vietato effettua-re trattamenti fitosanitari

durante la fioritura di ciliegio, pe-sco, albicocco e altri fruttiferi. Nor-me analoghe sono già in vigore da anni in altre regioni d’Italia, come la Lombardia, l’Emilia e la Toscana. La legge regionale 45/2014 per la tutela dell’apicoltura, nel dettaglio, punisce con una sanzione amministrativa di € 1000,00 chiunque effettui tratta-menti “durante la fioritura di colture arboree, erbacee, ornamentali e spon-tanee”, specificando che tale divieto vale “dall’apertura del fiore fino alla completa caduta dei petali”. Questo è stato il tema centrale del confronto tenutosi lo scorso 18 Marzo al cen-tro Believing di Conversano organiz-zato dall’ARPTRA e da Foglie Tv. Un dibattito pensato come momento di confronto tra la Regione Puglia, rap-presentata dall’osservatorio fitosani-tario e i tecnici del settore, per poter capire e discutere i motivi delle pre-occupazioni che la legge ha suscitato. Si teme, infatti, che con annate come quella dello corso anno, che è stata particolarmente favorevole alle ma-lattie, il fatto che la legge impedisca di effettuare trattamenti durante la fiori-tura, possa arrecare problemi alle col-tivazioni. Questo soprattutto perché, come ha affermato Vittorio Filì, pre-sidente dell’ARPTRA, la norma è mol-to giusta per l’agricoltura, ma le situa-zioni sono così svariate e segmentate che ci possono essere degli ostacoli alla implementazione corretta del-la stessa. Le api sono estremamente utili alla frutticoltura, l’impollinazio-ne è una delle pratiche principali per avere una buona frutta, inoltre le api sono anche in un momento difficile e questa norma vuole far si che non si danneggino ulteriormente con i trat-tamenti fitosanitari, quindi bisogna trovare una declinazione giusta della norma perché siano tutelati sia gli api-coltori sia i produttori di frutta. Come

ha affermato Agostino Santomauro, funzionario dell’osservatorio fitosa-nitario della Regione Puglia, ci si è in-contrati per fare chiarezza e risolvere gli aspetti della legge che in realtà ri-mangono ancora oscuri, tant’è che si sta meditando di pubblicare una cir-colare esplicativa che faccia chiarezza. La cosa fondamentale è che lo spirito con cui ci s’incontra è uno spirito pro-positivo e mirato sempre più alla ra-zionalizzazione della protezione delle colture e sempre più alla sostenibilità dell’agricoltura. Silvio Schito, diret-tore dell’osservatorio fitosanitario delle regione Puglia, ha evidenziato

Apertura da parte dell’Osservatorio Fitosanitario

Incontro tra l’osservatorio Fitosanitariodella Regione Puglia e i tecnici del settore

di Loredana Grassi

che durante l’incontro si sono rilevate delle incongruenze sulle procedure di attuazione della legge per cui l’incon-tro è terminato con un’apertura da parte dell’osservatorio che s’impegna ad un’eventuale modifica dei passaggi della legge oggetto della discussione, o comunque a stabilire passaggi che consentano di aggirare le eventua-li incongruenze rilevate. Con questo ulteriore appuntamento Foglie.Tv ha inteso rafforzarsi e proporsi sempre più ai tecnici come piattaforma di scambio di opportunità e problema-tiche legate al lavoro quotidiano fatto con le aziende agricole pugliesi.

Guardail video

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www.foglie.tv28

L’ Italia riceverà un con-tributo europeo di 26,9 milioni di euro per la di-

stribuzione di frutta e verdura gra-tis nelle scuole nell’anno scolastico 2015/2016. Per il nostro Paese - secondo benefi-ciario nell’Unione, dopo la Germania - si tratta di una quota importante ri-spetto al contributo globale europeo di 150 milioni di euro, concordato nel quadro della riforma della Politica agricola comune (PAC), pari a un 80% del finanziamento UE.L’obiettivo del programma, partito nel 2009, è rilanciare il consumo tra i bambini di frutta e verdure, fresche e trasformate, e di altri prodotti come succhi e spremute, per contribuire

alla lotta contro l’obesità infantile e favorire una corretta alimentazione. Sono poi state introdotte iniziative educative e di sensibilizzazione. Il progetto, al quale non partecipano

Via libera alla dotazione UE 2015/16

L’Italia “incassa” 26,9 milioni di euro perdistribuzione di frutta e verdura gratis nelle scuole

Gran Bretagna, Svezia e Finlandia, è particolarmente importante in questo momento di crisi economica, in quan-to può venire in aiuto alle famiglie (e ai produttori).

Focus sulla Cipolla rossa di Acquaviva

Prima edizione del Premio consorzio Qualità tipica Puglia

E sperti del settore e non solo, compresi chef, buyer della GDO, docen-

ti universitari, giornalisti, artisti e poeti, sono stati premiati presso le Cantine Polvanera di Gioia del Colle (in provincia di Bari, Strada vic.le Lamie Marchesana, 601), nell’ambi-to della prima edizione del “Premio Consorzio Qualità Tipica Puglia”. In particolare, sono stati insigniti tut-ti coloro che si sono maggiormente distinti per l’impegno nella valoriz-zazione della Cipolla rossa di Ac-quaviva e del suo territorio.Questo particolare bulbo viene col-tivato presso un’ottantina di pro-

duttori, su una superficie complessiva superiore a 100 ettari.La Cipolla Rossa di Acquaviva delle Fonti è riconoscibile per la tipica for-ma appiattita e per la sua colorazione violacea: ha forma discoidale dello spessore minimo di 6-7 centimetri fino ad un massimo di 15 cm e peso di circa 500 grammi. Il colore del bul-bo, tra il rosso carminio e il violaceo si schiarisce verso l’interno, sino a dive-nire completamente bianca. La Cipolla Rossa di Acquaviva si distingue per il suo sapore particolarmente dolce conferitogli dalle falde acquifere di Acquaviva della Fonti, comune del sud est barese che nacque proprio sulle

fonti sorgive di questo territorio. Il suo sapore è cosi delicato al punto che lo si può gustare anche crudo per condire insalate e cialde. Il Con-sorzio di promozione, tutela e va-lorizzazione delle Qualità Tipica di Puglia ha recentemente conferito in modo esclusivo alla cooperativa Vi-vafrutta OP la fase di commercializ-zazione presso la grande distribu-zione italiana ed estera del prodotto tipico Cipolla rossa di Acquaviva. Il Consorzio di promozione, tutela e valorizzazione delle Qualità Tipica di Puglia riunisce le aziende agrico-le delle produzioni tipiche pugliesi e le aziende di trasformazione.L’evento di premiazione si è svolto in un contesto davvero particolare e cioè in una cantina ricavata nella roccia a più di 50 metri sotto terra in cui, oltre a degustare prodotti a base della prelibata Cipolla Rossa e i vini autoctoni del territorio, alcuni artisti hanno recitato poesie di Ne-ruda dedicate alla cipolla.

Agroalimentare

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INOSTRISERVIZINELL’AMBITODELLACONTABILITÀCon l’introduzione della condizionalità nel regime di pagamento unico, le aziende agricole hanno avvertito la necessità di adeguarsi alle “nuove condizioni” dettate dalla regolamentazione. Del resto, questi adeguamenti sono stati resi necessari anche dall’incombenza di un dibattimento dei pagamenti diretti per errate procedure nell’ambito del regime di condizionalità.La Finagri srl, attenta ad offrire servizi che corrispondessero alle normative cogenti per il settore agricolo, ha aggiornato il proprio staff di esperti per rispondere con professionalità alle nuove esigenze del settore. Si è formata, così, fin dal 2005, una equipe di

professionisti, a valenza multidisciplinare, per poter far fronte alle esigenze della condizionalità offrendo ed operando ad alto livello nei seguenti segmenti di servizi al mondo agricolo:• Gestione delle normative ambientali (habitat, Natura 2000, uccelli selvatici, siti SIC/ZPS, aree naturali protette, parchi);• Valutazione di incidenza ambientale per aree protette;• Gestione delle normative per la protezione delle acque dagli inquinamenti comprese le procedure per le autorizzazioni a pozzi arte artesiani ecc; • Implementazione delle norme per l’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura;• Gestione delle aree vulnerabili ai nitrati;• Organizzazione e gestione di corsi per il conseguimento del patentino per l’acquisto ed utilizzazione dei prodotti fitosanitari;• Assistenza per la normativa sulla gestione dei rifiuti speciali e pericolosi;• Organizzazione di corsi e gestione delle tematiche relative alla sicurezza alimentare;• Assistenza per tutta la tematica relativa alla salute ed al benessere degli animali per le aziende zootecniche;• Implementazione di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità;• Tutta l’assistenza per l’implementazione delle norme relative alle buone condizioni agronomiche ed ambientali.

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