FOGLIE n.04/2016

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N° 4 • 1 MARZO 2016 R Operative le misure del pacchetto “Generazione Campolibero” In Puglia 2.489 terreni in mano alla mafia Tempo pazzo, fragole e fave fresche fino a 2 mesi di anticipo AGRICOLTURA AGROALIMENTARE FRA ANOMAlie e stORtuRe il “pARAdOssO” idRicO dellA pugliA QuANtO cOstA l’AcQuA? AgRicOltuRA • AgROAliMeNtARe • tuRisMO RuRAle

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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N° 4 • 1 MARZO 2016

R

Operative le misure del pacchetto “Generazione Campolibero”

In Puglia 2.489 terreni in mano alla mafia

Tempo pazzo, fragole e fave fresche fino a 2 mesi di anticipo

agrICOLTUra

agrOaLImenTare

FRA ANOMAlie e stORtuRe il “pARAdOssO”idRicO dellA pugliA

QuANtO cOstA l’AcQuA?

AgRicOltuRA • AgROAliMeNtARe • tuRisMO RuRAle

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1 MARzo 2016 - n. 4 - Anno 11

QuindicinAle diAgRicoltuRA

AgRoAliMentARetuRisMo RuRAle

Piano giovani in agricoltura da 160 milioni di eurol Ministero delle politiche agrico-le alimentari e forestali ha reso noto che sono operative le misu-

re del pacchetto “Generazione Campo-libero”. Mutui a tasso zero, credito per favorire l’imprenditoria giovanile, fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di start up agri-food, ma anche più in-novazione con il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari. Un piano da 160 milio-ni, tra risorse interne e fondi Ismea-Bei, che ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale, sostenendo il comparto e creando nuovi sbocchi occupazionali.“Nel 2015 abbiamo avuto quasi 20mila nuovi posti di lavoro per i giovani in agricoltura, con un incremento del 12% rispetto al +1% dell’occupazione in Italia. Sono numeri - afferma il Mi-nistro Maurizio Martina - che vogliamo far crescere ancora. Il nostro obiettivo è anche quello di aumentare le impre-se gestite da under 40. Oggi siamo al 5% del totale contro una media euro-pea dell’8%. È una sfida cruciale: dallo scorso anno abbiamo aumentato gli aiuti europei destinati alle aziende condotte da giovani del 25% per 5 anni. Con gli strumenti operativi da

I

Editoriale

questi giorni interveniamo sul fronte cruciale del credito e del sostegno agli investimenti innovativi. L’Italia può essere assoluta protagonista del rin-novamento agroalimentare europeo e lo dimostrano le tante esperienze che abbiamo valorizzato con Expo Milano 2015”. Fondo da 20 milioni per le start up - Fondo di Private Equity per supportare la nascita e lo sviluppo di start up nel settore agricolo, agroalimentare e del-le pesca. Importo massimo finanziabile per progetto: 4,5 milioni. Risorse finan-ziarie disponibili: 20 milioni.Mutui a tasso zero - Mutuo a tasso zero a copertura degli investimenti effet-tuati da giovani imprenditori agricoli. Importo massimo finanziabile per pro-getto: 1,5 milioni. Risorse finanziarie disponibili: 30 milioni nazionali più 50 milioni dall’accordo BEI - ISMEA.Insediamento di giovani agricoltori - Mutuo a tasso agevolato della durata massima di 30 anni per l’acquisto di aziende agricole da parte di giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli. Risorse finanziarie: 60 milio-ni per il 2016. A giorni l’apertura del bando.

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Sommario

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9 mostRa bovIna A Martina Franca ad aprile29 CRIsI LattE Arrivano le quote “camaleonte”

19 MONOPOLI Il commercio marittimo in un libro

24 gaL sud Est baREsE Nuova strategia partecipata

23 watERLEss faRmIng Il libro di Francis Freeman

26 taRanto Piantati 50 ulivi

8 CIBUS Il roadshow internazionale14 MEtEO INStABILE Fragole con 2 mesi di anticipo?22 ECCELLENzE PUGLIESI Un poezzo di Puglia all’ Ifad

PeSCa mOndO gaL

rICevIamO e...agrOaLImenTare

zOOTeCnIa

10 gRano Un camion su sette contaminato12 BONIFICA Caro il costo dell’ acqua?18 PUGLIA terreni in mano alle mafie20 aCLI tERRa Cecere nuovo presidente nazionale

agrICOLTUra

5 PIano gIovanI 160 milioni di euro in agricoltura

edITOrIaLe

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P rosegue il road show di Cibus, finalizzato alla valorizzazione del made in Italy agroalimen-tare, con un evento tenutosi

alla fiera gulfood in dubai ed uno pro-grammato per il 9 marzo alla fiera foo-dex Japan 2016.Il 21 febbraio si è tenuta, nell’ambito di GulFood, una cena all’Hotel Armani del Burj Khalifa organizzata da Cibus/Fiere di Parma, ICE e Federalimentare.GulFood (Dubai, 21/25 febbraio 2016) con i suoi 5.000 espositori nel settore food e alberghiero provenienti da 120 Paesi, è tra le fiere alimentari più impor-

tanti dell’area mediorientale.Alla cena hanno partecipato 200 perso-ne tra buyer, operatori commerciali del Dubai e di vari Paesi mediorientali e rappresentanti di aziende alimentari. Per Cibus hanno preso la parola Elda Ghiret-ti, Cibus Brand Manager, e Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma. Oltre a presentare l’imminente 18° edizione di Cibus (a Par-ma dal 9 al 12 maggio 2016), l’incontro è stato utile per consolidare le relazioni già avviate nel semestre di Expo con le istituzioni dell’area Mediorientale per capire come capitalizzare al meglio il prossimo Expo Dubai2020, anche con

riferimento alle opportunità di business per le aziende agroalimentari italiane.Al Foodex Japan 2016 (tokio 8/11 marzo 2016), Cibus/Fiere di Parma, ICE e Fede-ralimentare organizzeranno una cena presso l’Ambasciata d’Italia in Giappone il 9 marzo, cui parteciperanno più di 100 ospiti tra buyer ed operatori commerciali locali ed aziende agroalimentari italiane.foodex Japan con i suoi 3.000 esposito-ri è la più importante fiera alimentare del Giappone e un punto di riferimento commerciale per tutta l’area dell’Asia Pa-cifico.

8 www.foglie.tv

il RoAd sHoW di ciBus in duBAi e in giAPPoneNuovi mercati

agroalimentare

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L ’ Associazione Allevatori di Puglia, ospiterà nei giorni 21, 22, 23 e 24 aprile pres-so la struttura fieristica di

Martina Franca (tA), l’edizione 2016 della Mostra Interregionale bovina del Centro-Sud delle razze Bruna e Frisona.L’obiettivo dell’Associazione è di con-tinuare a proporre, nell’area del cen-tro-sud, quell’indispensabile momen-to di confronto e d’incontro di grande ed irrinunciabile importanza per le attività d’allevamento e di Selezione dell’intero settore zootecnico.Le iscrizioni dei capi alla Mostra do-vranno pervenire alla segreteria or-ganizzativa ed alle Associazioni Na-zionali di Razza, entro e non oltre il 16 marzo c. a.;- la segreteria organizzativa, per que-stioni logistiche, è individuata presso la sede operativa dell’aRa Puglia di taranto in via Einstein n° 16 – 74017 Mottola (tA).

N° 4 - 1 marzo 2016

MostRA inteRRegionAle BoVinA del centRo-sudA Martina Franca dal 21 al 24 aprile

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Zootecnia

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è risultato positivo al test effettuato con il kit ‘Agra-strip’ il campione di grano duro messicano scaricato dalla nave Ecopride (stazza

44.647 tonnellate), battente bandiera panamense e proveniente da Cristo-bal.Coldiretti Puglia ringrazia il Corpo Fo-restale dello Stato della Puglia e la Asl di Bari per l’attività incessante di presidio del territorio e per la prima fase odierna dell’attività di indagine per salvare il grano italiano dagli sca-richi quotidiani di ingenti quantitativi di prodotto straniero, a volte triango-

lato da porti europei e utilizzato dai trasformatori per fare pane e pasta “Made in Italy”, con il “granaio Italia” che rischia di scomparire.“abbiamo fermato 7 camion per verifi-carne il contenuto – spiega il Commis-sario Capo del Corpo Forestale dello Stato della Puglia, Giuliano Palomba – una prima analisi con il lateral flow test sul campione di grano duro tra-sportato da uno dei 7 mezzi, ha dato indicazioni di presenza di aflatossine. Abbiamo consegnato tutti i campioni alla Asl Bari e le analisi di conferma saranno effettuate dal laboratorio dell’arpa Puglia. Inoltre, sarà verificata

gRAno: test PositiVo All’AFlAtossinA su 1 cAMion su 7 FeRMAtiIndagini non stop della Forestale

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agricoltura

la presenza di metalli pesanti”.Se il grano è contaminato da micotos-sine, risultano contaminati anche pane e pasta perché sono resistenti alle alte temperature. Non meno preoccupante la contaminazione da Deossinivaleno-lo (DON). “In 7 mesi da luglio 2015 a febbraio 2016 – dichiara il direttore di Coldi-retti Puglia, Angelo Corsetti - è stato scaricato al Porto di Bari 1 milione di tonnellate di grano, arrivato da Ca-nada, turchia, Argentina, Singapore, Hong Kong, Marocco, Olanda, Antigua, Sierra Leone, Cipro e spesso triangola-to da porti inglesi, francesi, da Malta e da Gibilterra. Contemporaneamen-te è stata registrata la drastica ridu-zione del 25% del prezzo del grano pugliese, passato nello stesso perio-do da 34 euro a 25 euro al quintale. Incalcolabili anche i danni in termini di impatto ambientale, basti pensare che sommando la tratta che una nave compie per esempio dal Canada per

raggiungere bari e i 750 camion utili a scaricare una media di 20mila tonnel-late di grano, considerando l’andata e il ritorno, si stima una emissione di ol-tre 15mila tonnellate di CO2”.Si tratta del risultato delle scelte poco lungimiranti fatte nel tempo da chi - continua la Coldiretti - ha preferito fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato. Un comportamento reso possibile dai ri-tardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza del grano utilizzato in etichetta. E’ fatto con grano stranie-ro un pacco di pasta su tre e circa la metà del pane in vendita in Italia ma i consumatori non lo possono sapere perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta. I prezzi del grano duro in Italia nel 2016 sono crollati del 31 per cento rispetto allo

scorso su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro del granaio Italia . In pericolo – conclude la Coldiretti - non c’è solo la produzione di grano ed il futuro di ol-tre trecentomila aziende agricole che lo coltivano ma anche un territorio di 2 milioni di circa ettari a rischio deser-tificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla pro-duzione Made in Italy.

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BoniFicA: gRAVi ingiustizie sul costo dell’AcQuA Anomalie che incidono su competitività

L a Puglia convive con un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni sicci-

tosi, dall’altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l’aggravante che l’acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. L’andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragi-le, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfo-logica. Sono 8.098 i cittadini puglie-si esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni (dati IsPRa).

La mancanza di una organica politica di bonifica comporta, tra l’altro, che lo stesso costo dell’acqua in Puglia sia caratterizzato da profonde ingiusti-zie. Per esempio irrigare un ettaro di uva da tavola a Palagianello, Ginosa o Castellaneta – di competenza del consorzio di bonifica stornara e tara – costa 410 euro con l’erogazione ogni 8 giorni per 8 ore, contro i 1.800 euro a Conversano - da versare all’Arif - per 8 ore e per irrigare 1 volta alla settimana per circa 14 settimane da giugno a metà settembre. Una enor-mità che incide direttamente sulle voci di spesa delle imprese agricole pugliesi e, quindi, ne influenza pe-

santemente il grado di competitività rispetto a quelle europee, competi-tività che l’agricoltura pugliese rie-sce molto spesso a sostenere, grazie all’elevata professionalità e qualità raggiunte. Inoltre, non è mai stato rinegoziato il costo dell’acqua con la Regione basilicata e soprattutto con l’AQB che paga l’acqua 4 centesimi al metro cubo e la rivende ai consorzi di bonifica, dopo la potabilizzazione, a 80 centesimi al metro cubo.dei 6 consorzi di bonifica operanti in Puglia, 4 terre d’Apulia, Arneo, Ugen-to e Li Foggi e Stornara e tara sono stati gestiti da Commissari per molti anni (alcuni sin dagli anni novanta,

altri negli anni 2000) e successiva-mente da un Commissario unico.L’azione di accompagnamento che la Regione Puglia ha svolto nell’ul-timo decennio con l’obiettivo di tra-ghettare le strutture consortili fuori dalla crisi economico-finanziaria non ha sortito gli effetti sperati. Il lun-go commissariamento e l’improvvi-da decisione di sospensione della riscossione dei ruoli da oltre dieci anni hanno aggravato la situazione dei consorzi di bonifica ubicati sotto la linea dell’Ofanto. Eppure esistono gli esempi virtuosi dei due consorzi di bonifica del gargano e della Ca-pitanata non commissariati che, per esempio, hanno attivato interventi urgenti per rimuovere detriti e fango e il riassetto idrogeologico del terri-

agricoltura

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torio mediante interventi di “messa in sicurezza”, a seguito dell’alluvione a Foggia dell’agosto 2014. Andando ol-tre i propri limiti di competenza terri-toriale hanno fornito ai Comuni sup-porto in termini di attrezzature per il drenaggio degli scantinati di alcune abitazioni e di mezzi per lo ‘spala-mento’ delle strade. Possono garanti-re, inoltre, ulteriori opportunità date dallo sviluppo delle tecnologie per l’uso attento dell’acqua, attraverso condizioni di maggiore sostenibilità che l’Europa sostiene anche con chia-re indicazioni nei PsR regionali.E’ la dimostrazione della grande uti-lità delle strutture consortili per la manutenzione del territorio e della sicurezza delle aree rurali e al con-tempo della evidente necessità che siano realmente messe nella condi-zione di operare, garantendo risorse indispensabili al loro funzionamento.Il 13 marzo 2012 il Consiglio regio-nale approva la Legge n. 4 “Nuove norme in materia di bonifica integra-le e di riordino dei consorzi di boni-

fica”. si tratta di una legge a cui nei fatti non è mai stata data piena at-tuazione. Le strutture consortili non sono ancora state traghettate dal commissariamento unico all’autogo-verno, non è stato ancora approvato il piano generale della bonifica, non esistono ancora gli annunciati piani di ristrutturazione industriale finaliz-zati al recupero di efficienza, le ope-re di manutenzione ordinaria sono risibili, mentre risultano inesistenti quelle di manutenzione straordinaria, non è stato dato corso all’efficienta-mento energetico per il sollevamen-to dell’acqua e alla razionalizzazione dei servizi amministrativi e legali per il contenimento dei costi, anche del contenzioso.I Consorzi pugliesi provvedono a ga-rantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545); gestiscono circa 500 chilometri di argini; 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene; 23 impianti idrovori; oltre 1.000 chilometri di ca-nali (1 .126); 9.360 ettari di foresta-

zione. Nel settore irriguo i Consorzi pugliesi gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210mila ettari; 102 invasi e vasche di compenso ; 24 impianti di solle-vamento delle acque a uso irriguo; 560 chilometri di canali irrigui; circa 10.000 chilometri di condotte tubate.

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C orsa agli acquisti di pro-dotti agricoli fuori sta-gione soprattutto nei paesi di mare, dove ci

sono prove generali di primavera. Presi d’assalto i banchi di frutta e verdura, su cui i consumatori ina-spettatamente hanno trovato fave fresche, fragole, mandarini e rape marzaioli che a febbraio addirittu-ra stanno già terminando, tarocco nocellaro, insalate, lattughe, verze e broccoli.“Si tratta in alcuni casi, come le fave fresche, di un’anticipazione della produzione di due mesi, con ortaggi, legumi e frutta che nor-malmente i produttori raccolgono ad aprile. Ovviamente in quel pe-riodo gli stessi prodotti scarseg-geranno e i consumatori dovranno prestare molta attenzione all’origi-ne di quello che acquisteranno.Le campagne sono sconvolte da un anomalo inverno che ha fatto se-

gnare a febbraio una temperatura minima superiore di ben 3,5 gra-di rispetto alla media del periodo dopo un 2015 che si è classificato come il piu’ caldo da almeno 215 anni, in cui sono iniziate le rileva-zioni. Secondo una analisi della Coldiretti su dati del National Oce-anic and Atmospheric Administra-tion (Noaa) che rileva le tempera-ture nel mondo dal 1880 in tutti i continenti si registra una tempera-tura combinata della terra e della superficie degli oceani superiore di 0,96 gradi la media del ventesimo secolo. Se nei vigneti l’anomalia è resa evi-dente dalla presenza delle prime gemme, a preoccupare - sostiene la Coldiretti - sono invece le piante da frutto, dai mandorli agli albicocchi fino ad alcune varietà di pesche, che si sono “risvegliate” in forte anticipo rispetto all’arrivo della pri-mavera e, in molti casi, sono fiori-

te e risultano ora particolarmente vulnerabili all’annunciato arrivo del freddo e del gelo.La famiglia pugliese (2/3 compo-nenti) spende in media ogni mese 423 euro per i consumi alimentari e uno dei capitoli di spesa più con-sistenti riguarda proprio ortaggi e frutta (75 euro).

FRAgole e FAVe FRescHe Fino A 2 Mesi di AnticiPo Ad Aprile saranno introvabili?

agroalimentare

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S econdo la definizione classica: “I feromoni sono sostanze secrete nell’ambiente esterno

da un individuo e ricevute da un secondo della medesima specie nel quale provocano una reazione specifica”.Il metodo che sfrutta tali com-posti per il controllo degli insetti e, principalmente dei Lepidot-teri in agricoltura, è universal-mente conosciuto come “mating disruption”o, in Italia, come me-todo della confusione sessuale. Nel mondo si stima che siano

trattati con questo metodo circa 1.000.000 di ettari fra coltivazioni e foreste. obiettivo di CbC (Europe) srl. – di-visione bIogaRd (www.biogard.it) è la diffusione, in ambito agri-colo, dell’utilizzo di metodi inno-vativi di difesa a basso impatto ambientale in tale ottica si inse-risce lo sviluppo e la commercia-lizzazione dei prodotti a base di feromone per la confusione ses-suale dei Lepidotteri, di Shin-Etsu Chemical Co Ltd. Il metodo della confusione si basa quindi, sul ri-lascio nell’ambiente dell’analogo

sintetico del feromone naturale in maniera da crearne una concen-trazione in aria sufficiente (pochi nanogrammi a m3) a compromet-tere la capacità recettiva del si-stema olfattivo negli individui di sesso maschile della specie ber-saglio. Questo determina, quindi, una riduzione del numero totale degli accoppiamenti e un ritardo di quelli possibili. Questi due ef-fetti sommati portano a una ridu-zione della capacità riproduttiva complessiva dell’insetto bersa-glio, con una conseguente ridu-zione della popolazione in campo.

I diffusori di feromone sono degli strumenti appositamente studiati per rilasciare, nell’am-biente circostante, le molecole di feromone contenute al loro interno sfruttando principi di natura fisico-chimica. grande importanza risiede pertanto nella loro tecnologia costruttiva. L’impegno e gli sforzi della ri-cerca e sviluppo nel corso degli

anni hanno portato alla defini-zione di una forma del diffu-sore Shin-Etsu a “capillare” che permette a tutto il diffusore di rimanere impregnato di sostan-za attiva anche quando, duran-te il corso della stagione, il suo contenuto interno diminuisce. Inoltre è quella che meglio per-mette, durante il processo pro-duttivo, di variare e controllare

in maniera precisa gli spessori delle pareti plastiche. Questi sono i motivi per cui Shin-Etsu considera la forma a micro-capilare quella migliore per i diffusori di feromone.Durante gli anni, sono poi state individuate diverse tipologie di materiale plastico che meglio si adattano ai vari tipi di molecole impiegato.

oltre alla biologia specifica dell’insetto bersaglio, i fattori che influenzano l’efficacia della confusione sessuale possono essere riuniti in 2 gruppi:

1. caratteristiche del diffusore di feromone; 2. caratteristiche dell’area trattata e aspetti applicativi.

1. caratteristiche del diffusore di feromone

i FeRoMoni e il Metodo dellA conFusione sessuAle

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Dimensione, forma, pendenzaLa confusione sessuale dà i migliori risultati in frutteti di ampie dimensioni, di forma regolare, e con giacitura pia-na, senza numerose fallanze perché questo consente di creare una nuvola omogenea di feromone limitando le di-spersioni laterali.

livello di infestazioneLa confusione sessuale for-nisce i migliori risultati con bassi livelli infestazione di partenza.Nelle realtà aziendali con medio-alte o alte popolazio-ni iniziali, la tecnica prevede l’integrazione con interventi insetticidi di supporto.In tali realtà, infatti, aumen-tano le possibilità che si ve-rifichino incontri casuali, non mediati dal feromone, con conseguenti accoppiamenti e ovideposizioni. Per i tratta-

menti di supporto consiglia-mo di scegliere, tra i vari prin-cipi attivi, quelli a più basso impatto ambientale che, sal-vaguardando gli insetti utili, permettano di mantenere un buon controllo indiretto an-che di altri fitofagi importan-ti dell’ecosistema frutteto.

installazione dei diffusoriL’applicazione degli erogatori in campo deve essere esegui-ta prima dell’inizio del volo degli insetti di sesso maschile della generazione svernante della specie bersaglio. Que-sto per agire sui primissimi individui maschi adulti attivi e, quindi, esercitare una pre-coce azione di contenimento della popolazione. I diffuso-ri devono essere distribuiti nella maniera più uniforme possibile su tutta la superfi-cie sottoposta a confusione. Occorre prevedere sempre

un rinforzo sulle prime file di bordo e sulle prime pian-te delle testate in maniera da compensare le maggiori per-dite di feromone che si regi-strano in queste zone.

controlli di efficaciaL’applicazione del metodo della confusione sessuale ne-cessita di frequenti controlli di campo per valutare l’evo-luzione della popolazione del fitofago e intervenire tempe-stivamente, qualora necessa-rio, senza doversi confrontare con delle situazioni non più gestibili.

trattamento abbattente. Il trattamento abbattente è da effettuare nel caso in cui vengano superate le soglie di intervento specifiche per ogni fitofago, per ogni ge-nerazione e per ogni specie frutticola trattata.

2. caratteristiche dell’area trattata e aspetti applicativi.

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d ei 26.200 terreni su tutto il territorio nazionale nel-le mani di soggetti con-

dannati in via definitiva per reati che riguardano, tra l’altro, l’associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione, in Puglia ben 2.489 (il 9,5%) sono in mano alla mafia, anche perché il processo di sequestro, con-fisca e destinazione dei beni di pro-venienza mafiosa si presenta lungo e confuso, spesso non efficace e sono numerosi i casi in cui i controlli hanno rilevato che alcuni beni, anche con-fiscati definitivamente, sono di fatto ancora nella disponibilità dei soggetti mafiosi. E’ quanto è emerso dal quarto

Rapporto agromafie elaborato da Col-diretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul siste-ma agroalimentare, dal quale si evi-denzia che tra i 20 ed i 25 miliardi di euro vengono sprecati per il mancato utilizzo dei beni confiscati sulla base delle stime dall’Istituto nazionale de-gli amministratori giudiziari (Inag). In Puglia, dunque, vanno inutilmente in fumo tra l’1,9 e i 2,37 miliardi di euro a causa di inadempienze, procedure farraginose, lungaggini burocratiche. La Dia ha avviato un monitoraggio e i report che ne raccolgono i risulta-ti denunciano molte irregolarità con moltissimi beni che risultano ancora

occupati o dai mafiosi stessi o da loro parenti e prestanome. I criminali che non vengono sgomberati dagli im-mobili godono persino del vantaggio di non dover pagare le tasse sul bene, poiché sequestrato. Senza dimenticare che i beni di fatto non riutilizzati, an-che quando non sono più direttamen-te a disposizione dei soggetti mafiosi, comunicano all’esterno il permanere del loro controllo sul territorio.Al vertice della piramide criminale si colloca, e non potrebbe essere diver-samente, il mix di reati e di situazioni di illegalità strisciante che maggior-mente devastano e destabilizzano la sana imprenditoria agricola ed agroa-

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in PugliA 2.489 teRReni in MAno AllA MAFiAIN FUMO FINO A 2,37 MLD DI EURO PER MANCATO UTILIZZO

limentare della Puglia.Il settore agroalimentare, che ha di-mostrato in questi anni non solo di poter resistere alla crisi, ma di poter crescere e rafforzarsi anche in un qua-dro congiunturale complessivamente difficile, è diventato ancor più appeti-bile sul piano dell’investimento. La ca-pacità di attrazione dei capitali legali da parte della malavita - sottolinea-no Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare - è ben evi-denziata dall’attività della Guardia di finanza che fa notare come le mafie non limitano la loro attività solo all’ac-

caparramento dei terreni agricoli, ma spaziano in tutto l’indotto, arrivando a operare direttamente nelle attività di trasporto e di stoccaggio della merce, nell’intermediazione commerciale e nella determinazione dei prezzi. Supe-ra i 402,5 milioni di euro il valore dei sequestri, effettuati dallo SCICO della GdF, comminati alle organizzazioni criminali nel comparto agroalimentare tra maggio 2014 e febbraio 2015. La Camorra risulta molto interessata al segmento della ristorazione, in quanto mostra una particolare propensione a reimpiegare proventi illeciti mediante l’acquisizione di attività ristorative, so-

prattutto bar e ristoranti. Cosa Nostra spazia dal business offerto dalle atti-vità ristorative alla gestione di attività agricole e di commercializzazione dei prodotti da essa derivanti. La ’Ndran-gheta appare maggiormente rivolta sia all’acquisizione di vasti appezza-menti di terreno e alla gestione di so-cietà operanti nel settore agricolo sia al conseguimento illecito di contributi comunitari in materia di politica agri-cola. Il grado di controllo e penetrazio-ne territoriale della Sacra Corona Unita in Puglia, invece, pur mantenendosi si-gnificativamente elevato, risulta infe-riore che altrove.

agricoltura

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L a città dell’olio - Monopoli e il commercio dell’olio tra il XvII e il XIX secolo”: l’o-

pera di Pasquale B. trizio (per Favia Editore)presentata lo scorso 19 feb-braio all’Archivio Unico Diocesano di monopoli, per la rassegna “viaggian-do nella storia”. Un volume denso di notizie sull’indissolubile rapporto della città barese con l’olivicoltura e il mare. Da studioso del commercio marittimo e della navigazione ha posto l’accento sulla fiorente attivi-tà legata ai traffici di olio d’oliva nel periodo che va dalla dominazione spagnola al decennio francese fino all’Unità di ‘Italia. Un ruolo dirom-pente lungo le rotte mediterranee del commercio di olio, che Mono-poli riesce a consolidare in un cli-ma di serrata competizione con i porti di Bari e Gallipoli. Favorita da una posizione strategica rispetto ai centri rivieraschi limitrofi, riesce ad acclimatare l’olio Di Fasano, Poli-gnano, Ostuni e in parte di Martina e taranto. “Attraverso un’attenta di-samina dei protocolli notarili, di 59 notai monopolitani dal 1550 sino al 1887, per complessivi 1477 volu-mi, mi sono imbattuto in un mondo sconosciuto” ha esordito l’autore”; “al centro un sistema produttivo molto

articolato e ben radicato sul territo-rio”. Attestata la presenza di un cen-tinaio di “trappeti” solo a Monopoli, con rispettivi toponimi, una miriade di piscine – non c’era palazzo del borgo antico, chiesa o convento che non ne avesse una – perché tutti erano commercianti di olio. Olio che veniva smistato nell’alto Adriatico, a Napoli (capitale del regno), a Geno-va e Marsiglia ma anche all’estero, in particolare in Francia Inghilterra e Olanda, largamente impiegato per l’illuminazione pubblica e la produ-zione di sapone. Un’attività trainan-te per l’economia cittadina: l’ ulive-to era una sorta di bene rifugio, un investimento per la nobiltà locale, enti ecclesiali, ma anche per fore-stieri, in testa napoletani, veneziani, sorrentini e procidani. Sebbene sarà il patriziato cittadino a registrare un notevole accumulo di ricchezza, reinvestita in masserie e chiese son-tuosamente decorate come taluni altari di fattura napoletana. Un’atti-vità straordinariamente florida a giu-dicare anche dalla mole di lavoratori altamente specializzati che riusciva ad assorbire: dai misuratori d’olio ai periti, dagli esperti di campagna ai pubblici sensali d’olio e poi, naglieri (coloro che lavoravano nei trappeti)

trappetari(chi era a capo dei lavora-tori nei frantoi), procuratori, arren-datori d’olio (appaltatori di gabelle), caconatori (riempitore di botte a ca-cone , cioè a tappo), scrivani di pisci-na, carrettieri, spilatori d’olio, vastasi (scaricatori), bottai, fabbricatori di piscine ecc. La storia di un periodo felice e irripetibile per l’olivicoltura monopolitana e pugliese che apre a diversi spunti di riflessione …

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un tRiButo stoRiogRAFico AllA città BARese“Monopoli e il commercio marittimo di olio tra il XVII e il XIX secolo”

di Paola DILEO

Pesca

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I l Comitato nazionale di Acli terra, ha eletto, all’unani-mità, il nuovo Presidente nazionale dell’Associazione

professionale agricola delle Acli. Giuseppe Cecere, di Brindisi, clas-se 1945, docente, laureato in giurisprudenza, tra i fondatori e firmatari dell’atto costitutivo di Acli terra, è stato dirigente delle Acli a livello provinciale, regio-nale e nazionale, ha alle spalle una lunga esperienza nel settore agricolo e nella rappresentanza sindacale dei produttori olivicoli.Cecere ha ringraziato il Presiden-te uscente, Michele zannini, che ha concluso il suo mandato di 8 anni, non più rinnovabile statuta-riamente, definendo il suo ope-rato magistrale, e ha assicurato i presenti della sua volontà di con-

tinuare nella stessa direzione po-litica e operativa, per sostenere e valorizzare il comparto agricolo. Gli altri componenti eletti in Pre-sidenza nazionale sono Angelo Catania (vice Presidente vicario), francesco sderlenga (vice Presi-dente), Ernesto Ambu, Giovanni Perito, tommaso Pupa e Flavio Sandri..

giusePPe ceceRe nuoVo PResidente di Acli teRRANato a Brindisi nel 1945

U na delegazione di Acli terra della Cam-pania, guidata dal Presidente regiona-

le, Giovanni Perito, e dall’ex Presidente nazionale, Michele zannini, ha incontrato, presso la sede della Giunta regionale della Campania, il Governato-re vincenzo de Luca. I dirigenti di Acli terra hanno presentato il profilo politico ed organizzativo dell’Associa-zione, sia per l’attività sinda-cale che essa svolge, sia per quella di promozione sociale.Hanno apprezzato l’impegno profuso dal nuovo Gover-natore della Campania sul-le questioni più cruciali del comparto agroalimentare in Regione e, in particolare, per l’approvazione del PsR 2014-2020 come strumento reale

d’impulso per il rilancio e lo sviluppo del settore. zannini ha sottolineato il dato di diffusione di espe-rienze di agricoltura sociale e la necessità che la Regione ri-conosca le diversità che si re-gistrano tra le zone interne e quelle di pianura che, nel loro insieme, qualificano le carat-teristiche di un’economia ric-ca di eccellenze e di tipicità inconfondibili.Un patrimonio ad un tem-po economico e sociale che va valorizzato come un dato distintivo del Mezzogiorno d’Italia. Perito, inoltre, ha di-chiarato l’impegno dell’Asso-ciazione in tutte le fasi di at-tuazione del PsR.Il Governatore De Luca ha molto apprezzato il contributo di Acli terra ed ha assicurato

l’Associazione sulla praticabi-lità di un confronto costante per raccogliere le istanze in grado di incidere significati-vamente sull’attivazione del programma di governo.Ha ribadito, altresì, che la sua Amministrazione è impegna-ta in una profonda azione di riordino e di semplificazio-ne che renderà più rapidi e più produttivi i rapporti con le forze economiche e socia-li, come Acli terra, in grado di rappresentare, in maniera diretta, i bisogni delle comu-nità territoriali. Ha concluso sottolineando l’interesse del-la Regione a valorizzare ogni possibile intesa con Acli terra e l’intero sistema delle Acli in Campania, anche sulle proble-matiche sociali più rilevanti.

Acli teRRA incontRA il goVeRnAtoRe dellA cAMPAniA de lucAPsr 2014-2020 principale argomento di dibattito

agricoltura

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L a Puglia degnamente rappre-sentata al 6° incontro mondia-le del Farmers’ Forum, svoltosi

il 15 e 16 febbraio scorso a Roma . Per il secondo anno consecutivo la Società Pan-tagruel sRL di Locorotondo presieduta dal prof. Domenico Maggi, anche membro del World Chef Without Borders e diret-tore per il Sud Europa della Federazione Mondiale Cuochi , è stato invitato ad alle-stire il buffet/ cena per circa 400 invitati provenienti da tutto il mondo, tra cui capi di stato, di governo e ministri. Il messag-gio ispiratore del momento enogastrono-mico per la 39° sessione del Consiglio direttivo Ifad, è stato : “un assaggio di inclusione - ingredienti locali con sapori globali”. tra i temi dibattuti, “L’investimen-to inclusivo,le popolazioni rurali, lo stato e le imprese in agenda post 2015”. Lo scopo del forum , istituito nel 2005 , è quello di facilitare il processo continuo di consulta-zione e dialogo tra i piccoli agricoltori , le organizzazioni di produttori di tutto il mondo , l’IFAD e i suoi stati membri, per

un Pezzo di PugliA All’iFAd goVeRning council 2016Presenti lo chef Domenico Maggi e la P.Promoter di Giuseppe Caramia

di Paola DILEO

rafforzare appunto partnership e collabo-razioni con le organizzazioni contadine nei programmi nazionali d‘investimento. Mandato dell’IFAD (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo presso l’ONU)è quello di combattere la fame e la pover-tà e di sostenere lo sviluppo rurale nei paesi in via di sviluppo. Per la serata del 17 febbraio a suggello dei grandi temi affrontati ,una tavola riccamente bandita ha offerto il meglio delle produzioni loca-li contadine, procurate dallo chef Maggi , fra cui le eccellenze garantite dall’impresa Phain Promoter di giuseppe Caramia: una selezione dell’enogastronomia italiana illustre, dalle DOP, DOC e IGP ai Presidi Slow Food, dove non poteva mancare la tradizionale espressione pugliese con il “pallone di Gravina”, il “capocollo di Marti-na Franca” le “carote di Polignano a Mare”, il “cece nero della Murgia Carsica”, la “cipol-la rossa d’Acquaviva” , il “primitivo DOC di Gioia del Colle”, l’”Olio evo DOP Collina di Brindisi”, il “biscotto di Ceglie Messapica” . Solo per citarne alcuni.

agroalimentare

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e gregia redazione di “Foglie” e “foglie.tv” io sono Margherita Mastran-

tuono, manager dello scrittore Francis Fre-eman. Con la presente intendo segnalarvi l’uscita della nuova opera di Freeman, “ Waterless Farming “ , dedicata alla scoper-ta ed alla spiegazione dettagliata dei me-todi più efficaci per coltivare senz’acqua. Siccome l’autore apprezza molto il vostro progetto, vi invio una copia gratuita della sua opera. Ringraziandovi dell’attenzione ed attendendo un vostro cortese parere a riguardo, colgo l’occasione per augurarvi buon lavoro.

Dott.ssa Margherita MastrantuonoWaterless Farming Team

“WAteRless FARMing“,i Metodi Più eFFicAci PeR coltiVARe senz’AcQuA

riceviamo e...

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il gAl seB VeRso unA nuoVA stRAtegiA di sViluPPo locAle PARteciPAtAConcluse le attività previste nella vecchia programmazione 2007-2013

C oncluse da alcune setti-mane le attività previste nella vecchia programma-

zione 2007-2013, il gaL sud Est barese è pronto per intraprendere una nuova sfida, forse ancora più ambiziosa della precedente.dopo aver finanziato decine di iniziative imprenditoriali, costituito reti turistiche ed artigianali, promosso il territorio sui mercati esteri e valorizzato i principali beni culturali ed ambientali presenti nell’area, il gaL si prepara a pianificare una nuova strategia di sviluppo locale che valorizzi l’esistente e guardi con am-bizione al futuro.Per raggiungere questo obiettivo il GAL ha avviato un’importante fase di consul-tazione pubblica, attraverso il coinvol-gimento di tutti gli attori locali del Sud Est barese. tale fase, finalizzata all’indi-viduazione di idee, progetti e nuovi bi-sogni, è necessaria a stimolare, in modo coerente, intelligente ed innovativo, la costruzione di una strategia di sviluppo locale realmente partecipata.

Per tali ragioni sarà lanciato un calen-dario di seminari informativi in tutti i comuni del GAL. I seminari serviranno per informare la popolazione sulle op-portunità della programmazione 2014 - 2020 e per illustrare la nuova mission del GAL. Con le conferenze sarà condot-ta anche una grande indagine conosciti-va verso la popolazione per identificare i temi attorno ai quali pianificare la nuo-va strategia. I seminari informativi saranno tuttavia solo parte di questo processo, che pro-seguirà con focus group ed incontri di-retti con il mondo economico e sociale. Parallelamente sarà condotto anche un lavoro di sinergia istituzionale con tut-te le amministrazioni pubbliche dell’a-rea (lo ricordiamo trattasi dei comuni di Mola di Bari, Conversano, Noicattaro, Rutigliano, Casamassima ed acquavi-va delle Fonti). Grande attenzione sarà data anche alla partecipazione online con l’avvio di sondaggi consultivi ed interventi di raccolta attraverso i social media. In rete sarà lanciato anche un

hashtag dedicato#galseb2020. Per facilitare la raccolta delle informa-zioni ed aggiornarsi sugli appuntamenti in programma il GAL ha aperto una nuo-va sezione sul sito web, dedicata alla nuova strategia di sviluppo locale. Que-sto il link di riferimento www.galseb.it/nuovastrategia2020.

ARysTA LIFEsCIENCEsoluzioni per la difesa di patata e lattuga

GOwAN ITALIAle prossime sfide della viticoltura moderna

Le prossime sfide della viticoltura moder-na: nuova pac, evoluzione dei mercati e nuove soluzioni tecniche. Sono stati questi i temi portanti del convegno organizzato da Gowan Italia Spa presso Cantine Due Palme a Cellino San Marco.

Presso la Camera di Commercio e Artigiana-to di Foggia è andato in scena il convegno organizzato da Bayer Cropscience dal tema “Pomodoro da industria: l’innovazione in uno scenario competitivo”. L’incontro ha toccato al-cune problematiche di grande attualità nella coltivazione del pomodoro da industria in am-biente meridionale.

Arysta LifeScience ha presentato a Celano in provincia del L’Aquila, la propria gamma di prodotti agrofarmaci specifici per l’agricoltura di quella zona abruzzese. Le culture più diffuse nel Fucino sono sicuramente patata e lattuga, durante il corso della serata è stata presentata la nuova linea di prodotti Bio Solution, novità assoluta per il catalogo Arysta.

BAyER CROPsCIENCEpresenta Consento per la difesa del pomodoro

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www.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

mondoGaL

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S

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pettabile redazione di “Foglie”,

taranto è forse una delle città d’Europa con meno numero di

alberi per abitanti.E’ un peccato non accorgersene. E’ un pec-cato non investire nel verde, vera anima del Pianeta. Abbiamo la certezza che una città piena d’alberi ridurrebbe sensibilmente le problematiche connesse allo smog. Qual-cuno dice che la presenza di alberi riduce persino lo stress. Di certo, a differenza del cemento, l’albero è vita.Pensiamo di dar vita persino a “cinture verdi” attorno alla città: lecci, ulivi, querce.Ma questo non è il tempo dei sogni. E’ il tempo del Fare. Lungi da noi dal con-siderarci risolutori del problemi di questa città, abbiamo piantato i primi 50 ulivi. Anzi, in realtà le operazioni sono state interrot-te dalla pioggia. Nei prossimi giorni, l’Amiu provvederà a completare l’opera. E’ una goc-cia nell’oceano, certo. Nessuno ci ha obbliga-ti nessuno a farlo. L’area della piantumazio-ne è all’ingresso della città, in via Magnaghi

asce ufficialmente il Cru golf sanremo di olio Roi, Olio extra vergine di oliva “doP Riviera Ligure, Rivie-

ra dei Fiori”, il primo olio DOP di San-remo. Il Cru golf di olio Roi è il frutto di un accordo siglato poco più di due anni fa tra il Circolo Golf degli Ulivi di Sanremo, storica struttura per la promozione sportiva, immersa in un ampio parco di ulivi ormai centenari, e il frantoio Roi di badalucco, piccolo produttore che propone oli extra ver-gine di altissima qualità, extravergi-ni millesimati frutto di una sapiente selezione annuale e territoriale delle migliori olive taggiasche.Il Cru Golf è un extra vergine di oli-va taggiasca, in purezza, prodotto da olive raccolte a mano. Il sentore di carciofo è netto - tipico dell’oliva taggiasca - e si accompagna con olive fresche e buccia di mela verde. Un no-

tevole mix di aromi delicati e elegan-ti. La pasta è di buona consistenza e dona all’olio una persistenza in bocca lunga quanto piacevole. Nell’indole dolce si colgono la mela e il pinolo con note non invadenti di amaro. L’o-lio è certificato doP (denominazione di Origine Protetta) per la tracciabi-lità territoriale e FOE (Friend Of the Earth) per l’agricoltura sostenibile.Il “matrimonio” tra il Circolo Golf de-gli Ulivi del Presidente Silvio Maiga e olio Roi è stato sancito dall’inter-vento della Goccia Cooperativa socia-le onlus, che con un progetto sociale di integrazione e di reinserimento, ha lavorato in questi due anni per pulire, potare, concimare, trattare gli alberi d’ulivo (circa 1.700, di cui 1.400 ora in produzione) e infine per raccoglie-re, tra lo scorso novembre e dicembre le olive necessarie alla produzione limitata, solo 6.000 bottiglie numera-

te, del Cru Golf. La squadra dedicata a questa lavorazione è composta da 6 persone, tra cui rifugiati politici, ex detenuti e altri soggetti svantaggiati, assunti dalla Cooperativa a tempo in-determinato.

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tARAnto, i PRiMi 50 uliVi sono stAti PiAntAti

Roi lAnciA il cRu golF sAnReMoE’ un extra vergine di oliva Taggia

e precisamente in zona parcheggio via ma-scherpa. All’evento è stato presente il Comu-ne di taranto, l’assessore Gionatan Scascia-macchia, la Camera di Commercio, il presid. cav. Luigi Sportelli, Confagricoltura taranto, nella persona del sui presidente Luca Laz-zaro, Banca Popolare di Puglia e Basilicata (sede di taranto), e i commercianti della Rete associativa Made in taranto, ideatori e pro-motori dell’iniziativa. Non ci fermiamo qui.

Iniziative come questa si ripeteranno presto. Siamo aperti, disponibili a nuove e più ampie collaborazioni. Perchè, concedeteci almeno questo, noi il pregiudizio l’abbiamo messo da parte da tempo. Per il bene dei nostri figli. Con preghiera di pubblicazione, vi auguria-mo una splendida giornata!

Associazione MADE IN TARANTO

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cRisi lAtte: il M5s APRe Alle “Quote cAMAleonte” Per contrastare la crisi del settore lattiero-caseario

ontro la crisi del latte in Ita-lia, in un contesto europeo in cui la produzione continua ad aumentare e il prezzo continua

a scendere, l’unica soluzione è regolamen-tare il mercato introducendo delle ‘quote camaleonte’, ovvero dei limiti quantitativi che, rispetto al passato, siano modulabili in base alle oscillazioni di domanda e offerta. una misura a cui vanno affiancati strumen-ti di aggregazione, come le Organizzazioni di Produttori (Op) e Organizzazioni Inter-professionali (oi), e di fidelizzazione del

consumatore come l’etichetta chiara e trasparente che garantisca la tracciabilità del latte italiano”. È la proposta lanciata dai deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione Agricoltura commentando le dichiarazioni del ministro delle Politi-che Agricole Maurizio Martina, a margine del convegno “La sfida competitività per il Latte italiano” tenutosi a Palazzo Madama.“I dati di oggi - commentano i penta stellati - mostrano che per le aziende più piccole, che in Italia rappresentano il 48% del tota-le, è impossibile reggere i livelli di compe-

titività in ambito europeo, dove la produ-zione è ulteriormente aumentata (dall’11% al 13% nel 2015), se non è la politica a regolamentare il mercato, come sostenu-to più volte. Oltre ad iniziative in ambito comunitario il ministro non dimentichi la ‘spada di Damocle’ di Lactalis, la multina-zionale che, dopo un’estenuante trattativa, ha concesso un accordo agli allevatori ita-liani sul prezzo del latte che è in scadenza il prossimo 31 marzo e che rischia di ria-prire un nuovo capitolo di sofferenza per il settore”.

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apitale Italiana dei Giovani per il 2017. La Città metro-politana di bari si è ufficial-mente candidata a ricoprire

il prestigioso titolo che viene assegnato annualmente alle Città che hanno messo in campo efficaci politiche giovanili, va-lorizzando la creatività e la progettualità dei giovani, favorendo e stimolando la partecipazione attiva delle nuove gene-razioni.Il riconoscimento di Capitale Italiana dei Giovani è promosso dal Forum Nazionale dei Giovani (FNG), in collaborazione con

il Dipartimento della Gioventù della Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri, l’Agen-zia Nazionale per i Giovani (ANG) e ANCI Giovane.La Città metropolitana di Bari, dunque, con i suoi 200.000 studenti e 90.000 allievi universitari, custodisce un bacino di presenza giovanile imponente sulla popolazione complessiva (22%) e pre-senta un tessuto demografico giovani-le tra i più significativi d’Italia. un’area segnata da un’infrastruttura scolastica capillare, da un’ampia rete universitaria e di ricerca, da un tessuto industriale a

forte vocazione tecnologica e un capitale umano qualificato giovanile. Inoltre, gli impegni profusi dai 41 Comuni dell’area metropolitana di Bari hanno consolidato un sistema favorevole allo sviluppo delle competenze e dell’espressività giovanile, in grado di competere sul panorama na-zionale ed europeo. “Investire sulle nuo-ve generazioni è la prospettiva politica più importante che un’Amministrazione può darsi per trattenere i suoi talenti e garantirsi una sostenibilità di lungo pe-riodo” afferma il sindaco metropolitano, Antonio Decaro.

lA città MetRoPolitAnA di BARi si cAndidA A cAPitAle itAliAnA dei gioVAni 2017Il sindaco Decaro:“investire sulle nuove generazioni e trattenere i talenti”

Zootecnia

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