FOGLIE n.09/2016

32
N° 9 • 15 MAGGIO 2016 R Olio, la kermesse “Extravergine in Puglia” a Lecce Villaggio solidale contro il caporalato Apeo incontra Inps su rete lavoro agricolo di qualità AGRICOLTURA AGROALIMENTARE LATTE, LA CRISI INFINITA AGRICOLTuRA • AGROALIMENTARE • TuRISMO RuRALE IN 10 ANNI IN PuGLIA hANNO ChIuSO CIRCA 3.800 STALLE (IL 58% dEL PATRIMONIO zOOTECNICO)

description

AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

Transcript of FOGLIE n.09/2016

  • N 9 15 MAGGIO 2016

    R

    Olio, la kermesse Extravergine in Puglia a Lecce

    Villaggio solidale contro il caporalato

    Apeo incontra Inps su rete lavoro agricolo di qualit

    agrICOLTUra

    agrOaLImenTare

    LATTE, LA CRISI INFINITA

    AGRICOLTuRA AGROALIMENTARE TuRISMO RuRALE

    IN 10 ANNI IN PuGLIA hANNO ChIuSO CIRCA 3.800 STALLE (IL 58% dEL PATRIMONIO zOOTECNICO)

  • 15 MAGGIO 2016 - n. 9 - AnnO 11

    QuIndIcInAle dIAGrIcOlturA

    AGrOAlIMentAreturIsMO rurAle

    eMerGenzA cIlIeGIe: le rIchIeste deI cOMunI bAresI Ad eMIlIAnO

    roseguono gli incontri tra i rap-presentanti dei Comuni del Sud Est barese particolarmente col-

    piti dallemergenza ciliegie (fra le gran-dinate che hanno distrutto una buona percentuale del raccolto e le difficolt ri-scontrate dal sistema produttivo pugliese nellutilizzo della Rete del Lavoro Agricolo di Qualit) ed i vertici della Regione Puglia per fare il punto sulla situazione di una coltura che, fondamentale per la nostra economia, sta subendo questanno parti-colari difficolt. Nei giorni scorsi il presi-dente della Regione PugliaMichele Emi-lianoe lassessore allAgricoltura Leonardo Di Gioia hanno incontrato, a margine dei lavori della Giunta, i rappresentanti istitu-zionali del Comune di Turi (il sindacoDo-menico Coppi e il consigliereAntonello Palmisano), del Comune di Conversano (il sindaco Giuseppe Lovascio), del Comune di Castellana Grotte (lassessoreAntonio Campanella), del Comune di Casamassi-ma (lassessoreRocco Bagal) e del Comu-ne di Sammichele di Bari (lassessoreOt-tavio Viniero). Essenzialmentesono tre le richiesterivolte alla Regione Puglia: 1 - La

    P

    editoriale

    richiesta di calamit naturale per linsuffi-ciente freddo invernale causa della man-cata allegagione (danno non assicurabile); 2- agevolazioni fiscali sia in direzione delle imprese, attraverso sgravi contributivi, sia con la conferma delle giornate contribu-tive per i collaboratori e i braccianti agri-coli per la mancata raccolte anche come conseguenza della situazione di calamit 3 - linserimento dei materiali plastici per le coperture antigrandine e antipioggia per i nuovi impianti, e per i nuovi inse-diamenti nello strumento finanziario del PSR 2014-2020. Presidente e Assessore si sono impegnati a definire un percorso di gestione dellemergenza attraverso la richiesta di declaratoria di calamit, oltre a rendersi disponibili per definire tutti gli interventi attivabili con lo strumento del PSR. Intanto per si stimano danni su-periori ai 30 milioni di euro e la fotografia che si prospetta per la stagione 2016 della ciliegia pugliese meno prodotto (uncalo del 50% rispetto ad unannata normale) ma pi qualit (frutti di buon calibro e mediamente pi saporiti). Per la serie: chi si accontenta....

    Iscritto allAlbo Cooperative a Mutualit Prevalente N.A182952

    Editrice

    G.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

    11/13 - 70015 - Noci (BA)

    Direttore responsabileVito Castellaneta

    Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati

    Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo,

    Rino Pavone, Maria Fortino

    Pubblicit G.Ed.A

    Rino [email protected]

    380 6328672

    StampaGrafica 080 - Modugno (BA)

    Registratoal Registro Nazionale della Stampa

    Tribunale di BariN. 61/06 del 15/11/2006

    [email protected]

    347 9040264

    Iscritta al Registro Operatori

    Comunicazione ROC n.26041

    TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

  • 52225

    8 17

    18

    agroalimentare

    PeSCa

    ZooteCnia

    agriColtUra

    5 emergenza ciliegie le richieste dei comuni ad emiliano

    10 aPeO incontra linPS per la rete del lavoro

    13 cOldiretti abbiamo riso per una cosa seria

    25 xylella Ulivi colpiti da patogeno

    27 gaSOliO agricOlO riduzione del 23% sullassegnazione

    editoriale

    Sommario

    8 latte Firmato manifesto su etichettatura

    18 cibUS 2016 Pi di 3000 espositori

    20 braSSicacee e agrUmi la strana coppia vitale per luomo

    15 OliO eVO a lecce per 3 giorni lOro ditalia

    17 cibUS 2016 nuovi prodotti del food made in italy

    22 imPOrtaziOni + 76% dallestero

  • I l prezzo del latte alla stalla crollato del 20% negli ultimi 3 mesi fino a 0,35 al litro, mentre il costo del latte fresco moltiplica pi di quattro volte dalla stalla allo scaffa-le e oscilla attorno ad 1,50. Allinizio del regime delle quote latte nel 1984 in Italia il latte veniva pagato in media agli allevatori 0,245 euro al litro men-tre i consumatori lo pagavano 0,40 euro al litro (780 lire), con un ricari-co quindi del 63 per cento dalla stalla alla tavola. Nel 2000 agli allevatori il latte veniva pagato 0,32 euro al litro mentre i consumatori lo pagavano un euro al litro, con un aumento del 213 per cento dalla stalla alla tavola. Oggi la forbice si ulteriormente allargata e il prezzo del latte fresco mostra un ricarico del 355 per cento.Negli ultimi 3 mesi i trasformatori pu-gliesi hanno deciso unilateralmente di abbassare il prezzo del latte alla stalla, portandolo spesso sotto i costi di pro-duzione che, invece, sono aumentati, In particolare i mangimi (+9,1%) ed il costo energetico (+8%) hanno note-volmente appesantito il bilancio delle aziende zootecniche regionali.Per questo in maniera provocatoria i giovani allevatori di Coldiretti Puglia hanno regalato il latte fresco pasto-

    rizzato 100% Muuunto in Puglia, esat-tamente a Martina Franca e fatto im-bottigliare per loccasione, ai cittadini consumatori di Bari e al Presidente della Regione Puglia Emiliano che ha sottoscritto il Manifesto per lEtichet-tatura.Oltre allinganno a danno dei consu-matori incalza ilPresidente di Coldi-retti Puglia, Gianni Cantele si tratta di concorrenza sleale nei confronti degli stessi industriali e artigiani che utilizzano esclusivamente latte locale. Linsidia alla salute dei consumatori e lerosione della capacit di competere dei nostri allevatori e dei nostri colti-vatori dipendono da un unico fattore, dallassenza di etichettatura obbliga-toria sullorigine delle materie prime. Per questo abbiamo chiesto al Gover-natore Emiliano di sottoscrivere il no-stro Manifesto sullEtichettatura, per-ch tutte le Regioni devono sostenere lo sforzo del Ministro e del Governo lungo la strada tracciata dalla Fran-cia, creando una cintura di sicurezza per i nostri allevatori che devono po-ter competere alla pari e per la salute dei nostri consumatori debbono poter scegliere in perfetta consapevolezza attraverso lintroduzione delletichet-tatura obbligatoria sullorigine.

    8 www.foglie.tv

    lAtte: GOVernAtOre PuGlIA eMIlIAnO FIrMA MAnIFestO su etIchettAturAColdiretti ha regalato provocatoriamente il vero latte 100% Muuunto in Puglia

    In Puglia a fronte dei 1.939 alleva-menti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazio-ni di latte dallestero raggiungono i 2,7 milioni di quintali, e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali caglia-te, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, venduti come prodotti lattiero-caseari Made in Puglia.A nulla sono serviti anche gli sforzi dellassessore allAgricoltura Di Gioia di insediare il tavolo di trattativeper un accordo sul prezzo del latte remu-nerativo ed equo, I trasformatori non si sono neppure presentati. I nostri allevamenti versano in una grave si-tuazione, per colpa del prezzo del lat-te troppo basso e delle importazioni di latte e prodotti semilavorati dalle-stero, utilizzati per fare mozzarelle e

    Zootecnia

  • n 9 - 15 maggIO 2016 9

    formaggi spacciati per Made in Puglia. Con la pratica troppo diffusa delle of-ferte e della vendita di prodotti a prezzi stracciati, anche una parte della Gran-de Distribuzione Organizzata rende insostenibili i costi di una produzione di qualit e realmente garante della si-curezza alimentare. Sono riuscite a so-pravvivere con grande difficolt appe-na 2.700 stalle, a causa principalmente del prezzo del latte, oggi dovuta non solo alla crisi, ma anche e soprattutto a queste evidenti anomalie di merca-

    to. La vera e unica indicizzazione di cui il comparto zootecnico ha bisogno il vincolo indissolubile tra il prezzo del latte alla stalla e il costo di latte e formaggi che i consumatori acquistano nei negozi e nei supermercati.Determinante lannunciata moratoria sui debiti degli allevamenti da latte e da carne bovina e suina per non fare chiudere le imprese agricole che da troppo tempo sono costrette a lavo-rare con prezzi di vendita al di sotto dei costi di produzione. Servono misu-

    re nazionali di rapida attuazione con una moratoria su mutui e prestiti agli allevamenti di 24/36 mesi, nonch un riposizionamento debitorio dal breve al medio lungo termine ed un impe-gno straordinario sui fondi di garanzia.In soli 10 anni in Puglia hanno chiuso circa 3.800 stalle, una agonia veloce e drammatica degli allevamenti, con un crollo pari ad oltre il 58% del patrimo-nio zootecnico pugliese.

  • www.foglie.tv10

    L o scorso 11 maggio 2016, una delegazione tecnico-istituzionale dellA.P.E.O. , lAssociazione dei Produt-

    tori ed Esportatori Ortofrutticoli pugliesi, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, stata ricevuta pres-so gli uffici direzionali del diparti-mento entrate dellINPS a Roma.La dott.ssa Gabriella Di Michele, Direttore Centrale Entrate INPS e Presidente della Cabina di re-gia della Rete del lavoro agricolo di qualit, si resa disponibile ad ascoltare con interesse le istanze riportate dal presidente APEOGia-como Suglia, e dai suoi collaborato-ri, in merito alle difficolt riscontra-te dal sistema produttivo pugliese nellutilizzo della Rete del Lavoro Agricolo di Qualit.APEO, infatti, si fatta carico di rappresentare al meglio le esigen-

    sullA rete del lAVOrO AGrIcOlO dI QuAlItA APeO IncOntrA lInPsLo scorso 11 maggio

    ze del suo territorio - la Puglia - e del suo comparto - la filiera orto-frutticola - di cui costituisce piena espressione, pregiandosi di anno-verare tra le sue aziende quelle caratterizzate dalle pi moderne strutture organizzative e soprattut-to con il pi significativo impatto occupazionale su scala regionale (circa 5 milioni di giornate lavo-rative annue impiegate nel solo settore agricolo e ortofrutticolo). Giacomo Suglia riferisce: La con-divisione di informazioni stata finalizzata ad avviare un processo di risoluzione degli attuali fattori che determinano incertezza negli attori della filiera, qualiscarsa fles-

    sibilit dei presupposti di accesso alla Reteedifficile interpretazione e applicazione di alcune importanti norme di riferimentoper gli opera-tori del settore agricolo. Tutti gli ar-gomenti trattati sono stati oggetto di attenta analisi al tavolo, al quale si unita anche la dott.ssaAgnese Piccolo, Dirigente INPS del settore agricolo, la quale ha garantito am-pia disponibilit a beneficiare della costruttiva collaborazione di APEO nelle sedi opportune e con le mo-dalit adeguate.Lessere stata riconosciuta nella sua qualit di serio e autorevole interlocutore, per la disamina di questioni che hanno importanti ri-

    cadute sullagricoltura pugliese e sullimmagine internazionale dei prodotti ortofrutticoli della regio-ne, responsabilizza ulteriormente la nostra associazione, commenta Su-glia. Lassociazione, infatti, rassicu-rata dalla disponibilit dimostrata, rinnova il suo proposito di collabo-rare con le istituzioni e si dimostra concreta nellintento comune di di-fendere la legalit nel lavoro agri-colo, purch non se ne indebolisca la competitivit. A seguito dellin-contro tenutosi, APEO preparer un documento che sar oggetto di va-lutazione da parte delle istituzioni interessate, per un ulteriore incon-tro a breve.

    di Rino PAVONE

    agricoltura

  • DI

    al 9 al 18 maggio, invian-do un SMS da cellulare o chiamando da rete fissa

    al 45594, si possono sostenere 38 in-terventi di agricoltura familiare nelle aree pi povere del mondo, a sostegno di 114.248 famiglie di contadini e alla costruzione del Villaggio solidale che sar realizzato in Puglia da Coldiretti e Focsiv, per dare ospitalit agli im-migrati sottraendoli allo sfruttamento del caporalato, garantendo loro un re-golare contratto di lavoro per la raccol-

    ta stagionale di prodotti agricoli. La campagna di Focsiv Abbiamo RISO per una cosa SERIA, con la col-laborazione di Coldiretti e Campagna Amica, finalizzata a combattere le speculazioni sul cibo nel mondo che costringono alla povert 800 milioni di piccoli agricoltori obbligati a migrare con effetti disastrosi per la comunit, per lambiente e la sicurezza alimen-tare. Coldiretti e Campagna Amica sono partner delliniziativa che ha visto

    4.000 volontari della Focsiv impegnati nella distribuzione gli scorsi 14 e 15 maggio nelle piazze, parrocchie e Mer-cati di Campagna Amica di 106.000 kg di riso. Un impegno concreto ed innovativo che pu contribuire a creare una sen-sibilit pi diffusa anche sulla sfida epocale dellemergenza profughi af-frontata dallItalia e dallUnione Euro-pea che stata invitata dal Papa ad un maggior impegno con la dignit di tutto lessere umano.

    l Presidente nazionale di Acli Terra, Giuseppe Cecere, esprime soddisfazione per il progetto

    di lotta al caporalato che vede il Governo impegnato nel rafforza-mento dei controlli sul territorio nazionale, grazie allattivazione di numerose task force.Lauspicio che grazie alle misu-re previste dal Governo si riesca ad arginare questo triste fenome-no, molto diffuso soprattutto durante il periodo di raccolta dei pomodori, che rappresenta una vera e propria

    piaga che lede la dignit dei lavora-tori. Acli Terra si sente parte integrante del mondo associativo mobilitato contro il caporalato, contro lo sfrut-tamento dei pi deboli e in difesa del lavoro legale. In questottica, lobiettivo deve anche essere quello di premiare le aziende virtuose, va-lorizzando, cos, la responsabilit di chi gestisce in trasparenza lintera filiera agroalimentare, partendo dal rispetto dei diritti dei lavoratori per finire alla tutela dei consumatori.

    Al VIA sMs sOlIdAle Per VIllAGGIO In PuGlIA cOntrO sFruttAMentO e cAPOrAlAtO

    AclI terrA: lOttA Al cAPOrAlAtO Per tutelAre lA dIGnIt deI lAVOrAtOrI

    ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA

    Soddisfazione per il progetto del Governo

    n 9 - 15 maggIO 2016 13

    agricoltura

  • O gni pugliese consuma circa 16 chili di olio extravergine lanno, con un aumento dei consumi del +18% nellultimo anno. Lat-tenzione alla sana alimentazione, il valore della dieta mediterranea, il riconoscimen-to di un alimento che fa bene al palato e alla salute, hanno acceso i riflettori sullolio extravergine di oliva che stato il princi-pe indiscusso della kermesse Extravergine in Puglia andata in scena a Lecce dal 13 al 15 maggio, organizzata da Regione Puglia, Coldiretti Lecce e Associazione O.L.E.A. (Or-ganizzazione Laboratorio Esperti e Assag-giatori).Appuntamento imperdibile Penne al den-te che questanno ha portato sul podio il cronista creatore del Piatto lOro di Puglia 2016. Dieci squadre formate ciascuna da un cronista di una testata nazionale e da un giornalista di una testata pugliese, capita-nate da dieci chef, hanno messo da parte per un giorno pc, penne, taccuini e microfo-ni e si sono cimentati nella preparazione di gustosi piatti, utilizzando ingredienti tipici

    del territorio e di stagione, tutti del paniere di Campagna Amica. Protagonista assoluto dei piatti in concorso stato lolio extra-vergine doliva pugliese e proprio la scelta dellolio stato uno degli elementi chiave nella valutazione dei giurati per decidere a chi assegnare il podio. A scegliere il Piat-to lOro di Puglia 2016 tra le creazioni dei volenterosi/talentuosi giornalisti-cuochi stata una giuria qualificata, capeggiata dal-lo chef Andrea Serravezza.Per il settimo anno consecutivo ha spie-gato ilPresidente di Coldiretti Lecce, Pan-taleo Piccinno - Lecce stata la capitale dellolio Italiano, per dare una spallata a quanto di negativo e penalizzante anche per il settore oleario di questa regione ha rappresentato lepidemia straordinaria di Xylella Fastidiosa. Abbiamo riscontrato una partecipazione massiccia di 356 extra-vergini, di cui 48 DOP e 2 IGP, 112 oli biolo-gici, 3 oli extremi, ottenuti da oliveti oltre il 45 parallelo e 221 oli partecipanti alla gara per LOro del Mediterraneo. In totale sono stati selezionati in diverse sessioni

    1000 oli extravergine di aziende agricole e frantoi. Un moto di orgoglio del settore olivicolo oleario che deve conquistare fi-nalmente il proprio spazio con fiducia.Il Premio nazionale LORO DITALIA or-mai una fra le rassegne pi prestigiose del panorama di eventi dedicati alla valorizza-zione della qualit ed considerato punto di riferimento per le aziende delloro verde dItalia che, con spirito di partecipazione e con i migliori prodotti, provenienti da 18 Regioni, dal Friuli Venezia Giulia a Trapani, dal Piemonte al Salento hanno rappre-sentato il parterre di un premio fra i pochi concorsi di rilievo nazionale e uno tra i pi partecipati. Le aziende che si sono aggiudi-cate almeno tre gocce doro come giudizio di valutazione entreranno a far parte della guida riservata alle migliori aziende olivi-cole italiane. Gli appuntamenti in program-ma nella tre giorni si sono svolti presso il Castello Carlo V, lex Convento dei Teatini ed il Must - Museo storico della Citt di Lecce.Tutte le graduatorie sono consultabili su www.olea.info.

    OLIO: CONSUMI DI EVO +18%

    lOrO dItAlIA e dI PuGlIA A lecce Per 3 GIOrnI

    n 8 - 1 maggIO 201615

    agroalimentare

    di Rino PAVONE

  • n 9 - 15 maggIO 2016 17

    U na gran quantit di nuovi pro-dotti, circa 1.000, sono stati proposti dallindustria alimen-tare italiana a Cibus2016, il Salone Inter-nazionale dellAlimentazione, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare. Sulla scia di Expo2015, il comparto alimentare ha investito per essere in grado di proporre sui mercati esteri e su quello interno nuovi prodotti in grado di rispondere alla doman-da dei consumatori. Le innovazioni di prodotto interessano tutti i settori merceologici e seguono i cri-teri della ricerca di un gusto ed una qua-lit sempre maggiori, di un packaging pi pratico per il consumatore e meno dannoso per lambiente, dellofferta di prodotti saluti-stici, quindi con meno grassi, senza lattosio, biologici, vegani e via dicendo. Di seguito qualche esempio, diviso per settori merce-ologici.SALUMI - Si va dalla linea italiana al 100%, dallallevamento in su (Salumificio Levoni) al Parmacotto Light Strolghino gi pelato e pronto da affettare (Terre Ducali); dalla mortadella alle olive verdi pugliesi (Villani) al salame dalla originale forma di molla, per un pubblico giovane (Piovesan) al salame alla nocciola piemontese (Cuore di Mamma Foreat); dal prosciutto con sale marino e

    senza conservanti (BP) alla crema di sala-me e formaggio spalmabile per bruschette (Sirianni). FORMAGGI - Dalla pratica confezione di gorgonzola a cubetti (Igor) ad una intera linea senza lattosio (Galbani); dal Parmi-giano Reggiano bio (Ferrari) alla confezione unica di formaggio spalmabile con cracker senza glutine (Prealpi); dai bastoncini affu-micati di scamorza (Alifood) alla mozzarella con meno lattosio (Zappal) GROCERY - Dalla maionese senza uova, 100% vegetale (Biffi) alle uova con sostan-ze nutritive, come acido folico, iodio, etc.(Eurovo); dagli oli vegetali per friggere bio 100% italiani (Zucchi) alla linea di dolcifi-canti da uve italiane (Naturalia-Eridania); dal dado da brodo bio, da carne 100% ita-liana (Fereoli) allolio di argan del Marocco, con propriet cardioprotettive (Pariani); dal-le palline alla salsa di soia per condimenti (Trasimeno) alla panna montata spray fre-sca, da tenere in frigorifero (Polenghi); dal sale grigio dellAtlantico, metodo celtico (Gemma di Mare CIS) alla pasta alluovo con semi di canapa bio (La Campofilone).DOLCIARIO - Si va dal Panettone gastrono-mico by Masterchef (Balocco) al panettone in fette Loison Le Cheesecake (Donatella); dalla linea di preparati per dolci senza

    zucchero e senza glutine (San Martino) alla crema cioccolato con 40% di carota in sostituzione dello zucchero (Aureli); dalla pastiera napoletana con shelf life di 8 mesi, ottenuta non con conservanti ma con nuo-ve tecnologie (Perrotta) al dolce a base di mozzarella di bufala e cassata siciliana (La Dolce Terra); dai ghiaccioli Polaretti pronti da gelare (Dolfin) al gelato bio (La Gelateria G7) ed al gelato senza lattosio (Erika).BEVANDE - Dal nettare di melagrana bio-logica (Bio Plose) alle nuove birre cotte, fermentate e non pastorizzate (Maestri Bir-rai Umbri); dai frullati naturali al 100%(Ste-rilgarda) alla bottiglia biodegradabile al 100% (SantAnna); dal latte con cannucce al gusto di cioccolato e fragola, per i bambi-ni (Dolfin) al succo di barbabietole (Molini Spigadoro) fino allenergy drink con pappa reale e propoli (La Dolce Vita).NOVITA VARIE - Si va dalla bottarga grattu-giata (Callipo) alla tartare di mare (Medu-sa); dal pollo e patate gi cotto bio (Fileni) ai carciofi al tartufo (Selektia); dalla zuppa abruzzese di castagne e ceci pronta, sotto-vuoto, senza conservanti (De Lucia) al sugo di pomodoro con 50% di verdure, senza conservanti, pensato per i bambini (Rodolfi). Tra i nuovi packaging la confezione in fibre derba (Eurovo).

    LE INNOVAZIONI INTERESSANO TUTTI I SETTORI MERCEOLOGICI

    MIlle nuOVI PrOdOttI del FOOd MAde In ItAlY PresentAtI A cIbus

    agroalimentare

  • 18 www.foglie.tv

    L a seconda giornata di Cibus stata caratterizzata dal confron-to tra produttori e distributori per promuovere al meglio il made in Italy sui mercati. Cibus infatti anche luogo dincontro tra industria alimentare e grande distribuzione, con incontri commerciali, convegni, workshop.Cresce linteresse della Gdo straniera per la marca del distributore italiana, spesso con rapporti diretti tra le catene ed i produttori italiani. Tanto pi che il made in Italy nel re-tail estero si distingue come prodotto di alta qualit che nobilita la gamma dellofferta. Si cerca un prodotto italiano tradizionale au-

    tentico e facile da cucinare, e il margine di crescita della marca privata allestero am-pio.In Italia cresce il peso dellittico fresco nei supermercati, anche se si ancora distanti dal successo registrato negli anni recenti dai comparti della carne fresca e dellavicolo. Anche i prodotti a indicazione geografica vanno promossi nella grande distribuzione e in tale contesto si riferito di un tavolo di confronto stabile con i consorzi di tutela e la grande distribuzione e di una campagna mediatica su radio, tv e web gi avviata nei mesi scorsi. Nel retail stanno facendosi strada nuove

    tecnologie in grado di aumentare lexpe-rience del consumatore, mescolando i livelli fisici e virtuali dei negozi, come si detto nel convegno sul futuro del punto vendita, Retail Information&Design, organizzato da RetailWatch.it. Sul tema dellinnovazione di prodotto, Fe-deralimentare ha presentato la 8 edizione di Ecotrophelia, il concorso per i giovani stu-denti delle facolt di agraria e gastronomia: il vincitore AlbeDin, una caramella di gelati-na, ricoperta da cristalli di zucchero di canna, ottenuta con lalbedo/mesocarpo di limoni o cedri, un sottoprodotto solitamente scartato dalle industrie di produzione.

    cIbus 2016: 3.000 esPOsItOrI dAllA cArne Al VeGAnOFederalimentare: Cibus lunico brand del sistema alimentare italiano

    TANTI PRODOTTI NUOVI DESTINATI AGLI SCAFFALI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

    Cibus e sar lunico brand per identificare il sistema alimentare italiano ha dichiaratoLuigi Scordamaglia, Presiden-te di Federalimentare, nel corso della inaugurazione della 18 edizione di Cibus andato in scena a Parma. Sullonda lunga di Expo2015, lindustria alimentare italiana ha schierato 3mila espositori che hanno presidiato tutti i settori merceologici, dalla carne al vegano.Soddisfazione stata espressa dagli organizzatori per il grande afflusso di visitatori e per la dinamicit della manife-stazione che oltre a mille nuovi prodotti ha ospitato tutti i maggiori chef, impegnati in show cooking.

    agroalimentare

  • L industria alimentare italiana in prima fila per il contrasto del fenomeno. Bruxelles si svegli ed irrigidisca le norme: stato lanciato in chiusura di Cibus il pri-mo Osservatorio Internazionale sullIta-lian Sounding Alimentare. LOsservatorio, nato dallimpegno di Federalimentare e Fiere di Parma, il primo atto concreto a testimonianza del potenziamento del Salone internazionale dellalimentazione, previsto anche nel rinnovo del contratto fra Federalimentare e Fiere di Parma per il decennio 2016-2026, che vedr sempre pi Cibus come piattaforma per la pro-mozione e la salvaguardia del Made in Italy nel mondo.L Italian Sounding una fra le pi sub-dole forme di comunicazione inganne-vole per il consumatore, un fenomeno non facilmente contrastabile e si riferisce allattribuzione ad un prodotto di unorigi-ne italiana che in realt non ha. Una falsa

    evocazione di italianit mediante bandie-re, foto, nomi posti su prodotti in realt non fabbricati in Italia.Un giro daffari, e quindi un relativo danno per il vero Made in Italy, che in passato stato stimato sui 60 miliardi di euro, un valore che per oggi appare decisamente inappropriato.Se pensiamo che solo in America il fe-nomeno vale circa 23 miliardi (7 prodotti su 8 sono venduti come italiani ma non lo sono)- diceLuigi Scordamaglia, Presi-dente di Federalimentare e coordinato-re dellOsservatorioecco che il valore complessivo e quindi il danno economico per lindustria alimentare italiana ben pi alto.L Osservatorio sullItalian Sounding stu-dier questo fenomeno ben identificabi-le ma non adeguatamente approfondito, avvalendosi della consulenza scientifica di un advisor di livello in ambito studi/osservatori, e a dati di fonti accreditate. Analizzer le modalit e le tipologie del

    fenomeno, ma soprattutto monitorer i mercati geografici e i canali, dove e at-traverso cui lItalian Sounding prolifera. Lobiettivo finale di questo innovativo percorso di tutela dei nostri prodotti, che sar sviluppato anche attraverso tutte le possibili sinergie con Ice e con le autorit competenti, sar quello di favorire inter-venti repressivi e legali mirati per ferma-re il dilagare del finto prodotto italiano. Un primo rapporto dellOsservatorio ver-r presentato in occasione di Cibus Con-nect 2017.L industria alimentare italiana auspica da tempo cheBruxelles intervenga contro il fenomeno. In tal senso positivoche il Parlamento europeo abbia approvato una risoluzione finalizzata a fermarelingan-no dei prodotti alimentari stranieri spac-ciati per Made in Italy auspicandolindi-cazione obbligatoria del Paese dorigine o del luogo di provenienza per alcuni prodotti alimentari.

    LANCIATO IL PRIMO OSSERVATORIO SULLITALIAN SOUNDING

    n 9 - 15 maggIO 2016 19

  • B rassicacee ed agrumi nella nutraceutica: un convegno divulgativo sul tenore salutistico della miracolosa coppia di frutti ortaggi, si tenuto lo scorso 30 aprile a Castellana Grot-te. Ad ospitare levento formativo stata laula magna del I.T.I.S Luigi dellErba : lente scolastico ha pro-mosso e organizzato liniziativa col patrocinio del MIUR, del Comune di Castellana Grotte, dellUniversit de-gli Studi di Bari, del Lions - Club Bari Svevo e dellAss. Ciboacculturarsi. Ad introdurre i lavori dopo il saluto del sindaco , prof. Francesco Tricase, stata la prof.ssa Teresa Turi (dirigen-te scolastico dellITIS). In premes-sa il prof. Vittorio Marzi (presidente dellAccademia dei Georgofili) e mo-deratore degli interventi, ha focaliz-zato lattenzione sul significato di nutraceutica un termine composto, derivato da nutrizione e farmaceu-tica ad indicare che il cibo pu es-sere la prima ed efficace soluzione terapeutica. Ancor pi oggi che le aspettative di vita si sono allungate ,in media un individuo vive 80 anni. Ma per mantenersi in salute si deve approfondire il valore nutrizionale degli alimenti. Si perch ha con-tinuato Marzi scientificamente

    provato che il 30% dei tumori de-terminato da una scarsa conoscenza dei principi di una sana alimentazio-ne. Di qui lauspicabile e sinergico incontro tra agronomia, medicina e gastronomia nel definire e proporre una dieta corretta a base di alimenti cosiddetti funzionali, in grado di cu-rare oltre che nutrire. E sugli aspetti eminentemente culturali di brassi-cacee e agrumi si soffermato il prof . Pasquale Montemurro (ordinario di Agronomia Generale UNIBA) che ha premesso la famiglia delle crucifere o brassicacee racchiude 100 generi e 1600 specie. Tante sono le piante erbacee di interesse orticolo , distri-buite in tutti i contenenti, regioni polari incluse. Di esse si utilizzano le infiorescenze o corimbi, le foglie e le radici. Il riferimento andato a cavolfiori, cavoli, cime di rapa, cavo-letti di Bruxelles, cappuccio, cavolo cinese, cavolo da foglia, cavolo rapa, cavolo verza, crescione da fonta-na, crescione inglese, navone, rapa, ravanello,rucola, senape bianca e nera. Trattasi di specie ha aggiun-to prevalentemente a ciclo autun-nale primaverile; le cultivar hanno precocit diverse , per cui il periodo di produzione piuttosto ampio. I progressi della cultura alimentare

    sono tali , ha evidenziato, che possia-mo fare un uso gastronomico rispet-toso delle propriet nutraceutiche di questi preziosi ortaggi.Propriet che ha esaurientemente illustrato la dott.ssa Laura dellErba (specia-lista in Endocrinologia e Medicina Nucleare). Non a caso - ha esordito le crucifere si conoscono da circa 4000 anni. Gi esaltate da Ippocrate e Plinio per le eccellenti virt te-rapeutiche e nutrizionali. A quanto pare i Romani erano grandi estima-tori di rucola , ne attribuivano qua-lit magiche e curative. Ma stato nelle regioni nordeuropee che le brassicacee hanno avuto un largo impiego e merito: sopperire alla ca-renza di agrumi ,quindi di vitamina C, e proteggere i marinai dallo scor-buto (sindrome causata dalla caren-za di vit C).Nella medicina popolare lacqua di cottura di cavoli, verze, broccoli era un rimedio efficace con-tro eczemi, infiammazioni cutanee e scottature solari. Oggi sappiamo che il succo di cavolo contiene gefarna-to un composto gastroprotettore in grado di rinforzare la mucosa gastri-ca e curare le ulcere. Le brassica-cee ha ricordato inoltre dellErba hanno un basso valore calorico, un contenuto di sali minerali, quantit

    brAssIcAcee e AGruMI : lA strAnA cOPPIA dA seMPre VItAle Per luOMOUn team di esperti relatori per sensibilizzare i giovanissimi alluso dei cibi benefici

    20 www.foglie.tv

    agroalimentaredi Paola DILEO

  • significative di vit. C e B carotene, molti antiossidanti, vit. B2, B9, PP, e K. In particolare broccoli e cavolet-ti di Bruxelles contengono pi vit. C degli agrumi. A ragione le brassica-cee vengono definite come alimento funzionale, per la sinergica azione dei componenti costitutivi. Risulta-no poi ricchi di luteina,e zeaxantina, carotenoidi che prevengono linsor-genza di cataratta e della degenera-zione maculare. Mentre la presenza di sali minerali e vitamine manten-gono in salute il cervello , ossa e cartilagini. Non solo , mantengono sotto controllo la pressione arterio-sa, il colesterolo e la glicemia. Con-tengono poi fitoestrogeni in grado di contrastare i danni causati dai radi-cali liberi e linsorgenza del cancro. Fra tutte le brassicacee quelle pi nutraceutiche risultano i broccoli e i rispettivi germogli di 3-5 giorni. Nu-merosi studi hanno dimostrato che nei paesi europei dove il consumo di crocifere elevato , si registrano meno casi di cancri ai polmoni, al co-lon, al seno e alla prostata. Tutte le brassicacee sono invece sconsigliate in chi soffre di ipotiroidismo, perch captano lo iodio e possono ridurre la funzionalit tiroidea. Sulla cottura di questi prodigiosi ortaggi, si preci-sato non vanno bolliti, pena la per-dita del 70% dei composti funzionali, da preferire la cottura a vapore, con una perdita del 20%. A meno che si voglia compensare con altri vegetali

    crudi, come ravanelli, rucola o cre-scione. A seguire lexcursus la prof.ssa Alessandra Gallotta (ricercatrice allUNIBA) sulla cosiddetta squadra dei frutti doro: gli agrumi. Non a caso in questo convegno abbiamo voluto associarli alle brassicacee, appunto perch trattasi ugualmen-te di una famiglia poderosa, ricca di specie e variet, tali da renderli per secoli protagonisti della cultura ali-mentare, religiosa e artistica. Una delle categorie di frutti pi venduta al mondo con banane e mele. . Tra le specie pi richieste ci sono arance, mandarini, clementine, pompelmi , limoni, cedri, pummeli,lime e berga-motti, coltivati soprattutto per l con-sumo fresco o per la trasformazione industriale in succhi, essenze e deri-vati o per scopi ornamentali. Queste piante arboree provengono dallE-stremo Oriente, in particolare dalla-rea calda umida dellHimalaya. Oggi il paese che produce pi agrumi il Brasile, seguito da Cina , India, Messi-co, Egitto, Spagna e Italia (maggior-mente in Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia). Le cultivar di arancio si di-stinguono in tre grandi categorie: le bionde comuni, le bionde ombelicate e le pigmentate (tipicamente italia-ne a polpa rossa per la presenza di antocianine e maggior contenuto vit. C) Di questultime le cultivar pi dif-fuse sono il moro (matura da dicem-bre a gennaio) e il tarocco o clone (matura da dicembre ad aprile). Sar

    commercializzata nei prossimi anni larancia cara cara, una mutazione genetica naturale, instabile, che ha il succo rosso del pompelmo e la cica-trice ombelicale delle bionde navel. La coltivazione gi in atto in Sicilia e Basilicata. Lofferta dei marchi ita-liani di arance notevole, ricordati il tarocco nero- sanguinello (Catania Siracusa IGP), la duretta del Gargano IGP, la washington ,navel, naveline, brasiliano (Agrigento Arancia Ribera DOP). Passata a rassegna lintera fa-miglia dei frutti doro con specifiche delle caratteristiche organolettiche , denominazioni commerciali e usi co-muni.

    n 9 - 15 maggIO 2016 21

  • L a scarsa conoscenza delle specie ittiche ci impone di lavorare sulla promozione al grande pubblico delle eccellenze dei nostri mari. Inutile dire che la Pu-glia riveste in tale direzione un ruolo di primordine, soprattutto dal punto di vista del cosiddetto pesce pove-ro che, oltre alle qualit nutrizionali e alle straordinarie caratteristiche organolettiche, gode di un rapporto qualit-prezzo a tutto vantaggio del consumatori. La pesca e lacquacoltura comunitaria non soddisfano i mercati dellunione e circa la met dei consu-mi di pesce del vecchio continente di-pendono delle importazioni. Questo il positivo commento di Coldiretti Pu-glia in merito alla proposta di risolu-zione votata dal Parlamento europeo sulla tracciabilit dei prodotti della pesca e dellacquacoltura nella risto-

    razione e nella vendita al dettaglio dopo che vari studi hanno evidenzia-to livelli significativi di etichettatura scorretta dei prodotti ittici venduti sul mercato UE.Il settore soffre la concorrenza sleale del prodotto importato dallestero e spacciato come italiano, soprattutto nella ristorazione, grazie allassenza dellobbligo di etichettatura dellorigi-ne. Ad oggi lunico strumento per in-vertire la crescente dipendenza italia-na dallimportazione che ha superato il 76 per cento rappresentato dallac-quacoltura che, invece, viene penaliz-zata dalla mancanza di certezze e da una grave assenza di norme che ne consentano lo sviluppo.Dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spac-ciato per baccal, fino allhalibut o la lenguata senegalese commercializzati

    PescA: +76% IMPOrtAzIOnI dAllesterOSUBITO PESCE CON CARTA DIDENTITA

    22 www.foglie.tv

    come sogliola, la frode in agguato sui banchi di vendita in Italia dove pi di due pesci su tre provengono dalle-stero con il rischio evidente che venga offerto come Made in Italy pesce im-portato, anche perch al ristorante non obbligatorio indicare la provenienza.La crisi del settore si trascina da 30 anni e ha causato la perdita del 35% dei posti lavoro e la chiusura del 32% delle imprese, una rotta persa da tempo dal settore con una governance debole ed incapace di gestire una poli-tica di ripresa. Un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre pi in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dallat-tivit della pesca da anni in calo e quella dellacquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dellattivit tradiziona-le di cattura.

    Di assoluto rilievo i numeri del setto-re in Puglia, il cui valore economico pari all1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera lintero in-dotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono pri-oritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato pi importante costituito da gamberi, scampi, merluzzi, A dimostrazione del deficit produttivo, va rilevato che dal 4 luglio scorso lEuropa ha iniziato a essere dipendente dalle importazioni per coprire il proprio fabbisogno di pe-sce.Proprio per valorizzare il pesce pesca-to e allevato nel nostro Paese median-te la creazione di una filiera ittica tutta italiana che tuteli la qualit e lidentit nazionale del prodotto, Coldiretti Im-presaPesca ha avviato iniziative pilota

    per la vendita diretta del pesce presso la rete di Campagna Amica.La nuova frontiera in Puglia secondo Coldiretti ImpresaPesca - la piscicol-tura in mare, realizzata con strutture semi sommerse poste al largo delle coste. Sotto il livello del mare vi sono gruppi di 2-8 gabbie in cui vengono te-nuti i pesci, realizzate con materiali e con forme tali da poter resistere a con-dizioni meteorologiche estreme, facil-mente sostituibili in caso di necessit. Un esempio di eccellenza lazienda Reho di Gallipoli, specializzata nellal-levamento di pesce in mare aperto. Il prodotto finale conserva le qualit alimentari dei pesci catturati piutto-sto che dei pesci allevati; inoltre la circolazione dellacqua tale da dimi-nuire notevolmente i rischi di impatto ambientale provocati dagli impianti a terra.

    Pesca

  • n 9 - 15 maggIO 2016 25

    L Ue fa come Ponzio Pilato sugli indennizzi da ricono-scere agli olivicoltori che hanno subito e dovuto affrontare in solitudine laggressione del patogeno da quarantena Xylella Fastidiosa e devono fare i conti con ingenti per-dite di reddito presenti e future. Non solo, drammatica la conta dei danni sia per il valore inestimabile degli uli-vi colpiti perch millenari e centenari e, malauguratamente in caso di estir-pazione, per il valore del soprassuolo distrutto. Pertanto, oltre a confermare la violenza delle misure precedente-mente adottate, lUE scarica incredi-bilmente la patata bollente sullItalia che dovr ipotizzare in solitudine un regime che conceda ai proprietari dei fondi interessati un indennizzo ragio-nevolmente commisurato al valore delle piante distrutte. E il commento delPresidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia delle con-

    clusioni dellavvocato generale della Corte Ue,Yves Bot, che ha esaminato con una procedura accelerata la ri-chiesta presentata dal Tar del Lazio, a cui hanno fatto ricorso diversi pro-prietari di fondi agricoli pugliesi per fermare le eradicazioni.LUE ha gravi responsabilit incal-za ilDirettore di Coldiretti Puglia, An-gelo Corsetti- circa gli inaccettabili ritardi nellaffrontare lemergenza fi-tosanitaria causata dalle frontiere co-labrodo. La mancanza di efficaci mi-sure di controllo alle frontiere e del doveroso embargo avverso le aree da cui proviene il batterio che sta di-struggendo gli ulivi salentini, come ad esempio il sud America al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto, hanno causato un danno irreparabile allolivicoltura sa-lentina. Ora lUE non pu lavarsene le mani come se nulla fosse accaduto.La provincia di Lecce uno dei princi-

    pali bacini produttivi dellolivicoltura regionale. In questa provincia loca-lizzato pi di un quarto del comparto olivicolo regionale: 65mila aziende olivicole e 97mila ettari di superfi-cie coltivata a olivo (ISTAT, 2010). Le aziende agricole leccesi sono per il 92% dedite alla coltivazione delloli-vo, che occupa il 60% della SAU pro-vinciale. Le piante di olivo presenti sono quasi 11milioni, prevalente-mente delle cultivar Cellina di Nard, Ogliarola Salentina, Leccino e Pizzuta, mentre piuttosto bassa la presenza della cultivar Coratina.La gran parte delle aziende olivicole salentine, oltre 51mila unit (il 77% del totale), sono specializzate nella coltivazione dellolivo, ossia ricavano da questa coltura pi di due 2/3 del proprio reddito. Queste aziende de-tengono circa 92mila ettari di super-ficie, pari al 95% della SAU olivicola provinciale.

    XYlellA: ue FA cOMe POnzIO PIlAtO su IndennIzzIULIVI COLPITI DA PATOGENO

    agricoltura

  • n 9 - 15 maggIO 2016 27

    Il GAsOlIO AGrIcOlO nOn ArrIVA AllA FruttA Lavori preparatori in vigneto impraticabili con gli 80 l/ha delle tabelle ettaro coltura

    P esa soprattutto sulle spalle dei contoterzisti la ridu-zione del 23% delle asse-gnazioni di carburante agricolo. Le tabelle ettaro coltura nazionali ema-nate in marzo risultano in molti casi migliorative rispetto a quelle del 2002, con aumenti in alcuni casi superiori il 20%. Tuttavia UNCAI (unione nazionale contoterzisti agro-meccanici e industriali) continua a raccogliere il disagio degli agro-meccanici impegnati in alcune lavo-razioni tradizionalmente affidate a loro, come la preparazione dei terre-ni per i vigneti, per le quali le as-

    segnazionisono state pesantemente sottostimate. In generale aver con-fermato in finanziaria la riduzione del 23% del gasolio agevolato met-te in discussione il valore stesso del servizio svolto in agricoltura, linter-vento del presidente di UNCAI Apro-niano Tassinari. Nel caso dei lavori preparatori in vi-gneto si passati da 200 l/ha di ga-solio agevolato a 80 l/ha, ai quali va sottratto un ulteriore 23%. Con 200 litri i contoterzisti rimaneva-no a secco in ottobre prosegue Aproniano Tassinari . I consumi reali sono ben diversi da quelli

    stimati dai tecnici del ministero delle politiche agricole. Per unara-tura profonda, eseguita quasi sem-pre con cingolati a causa dei ter-reni poco sciolti, non possibile consumare meno di 250 l/ha, che possono anche superare i 300 l/ha quando il terreno molto tenace. Oltre a chiedere al Mipaaf una rettifica dellassegnazione di car-burante agevolato per i lavori di preparazione in tutte le colture ar-boree, UNCAI rileva come la politica dei tagli lineari alle assegnazioni di carburante agevolato sia ormai di-ventata insostenibili per il settore.

    agricoltura

    Con il reddito in agricoltura sempre in bilico sottolinea ancora Apronia-no Tassinari , la riduzione dei costi di produzione vitale. Tra le voci di spesa pi rilevanti vi sono quelle re-lative al carburante per uso agrico-lo. Per questo, da anni, agricoltori e contoterzisti hanno diritto a congrui quantitativi di carburante a prezzo agevolato. Il gasolio agricolo pu costare anche il 40 o 50% in meno rispetto a quellovenduto presso la rete di distribuzione nazionale.Un ri-sparmio importante. Contoterzisti e agricoltori, in ogni caso, acquistano il carburante per quello che , per-

    ch la riduzione fa riferimento solo alle accise, alle tasse che vi gravano. Un valore che il contoterzista restituisce alla collettivit, con prez-zi pi bassidei prodotti agricoli e attraverso la cura e non il consumo del suolo. Il gasolio agevolato deve diventare anche unconcreto ricono-scimento al valore sociale e ambien-tale del lavoro in agricoltura. Inoltre, grazie ai controlli incrociati delluso del carburante agevolato, le effettive necessit di gasolio sono documen-tate e dimostrate,e il sistema delle assegnazioni gi stato ottimizzato e reso trasparente.

  • 28 www.foglie.tv

    P assaggio di testimone gene-razionale perch se in passa-to erano soprattutto i pi an-ziani a dedicarsi alla coltivazione, oggi la passione dellorto fai da te si sta dif-fondendo anche tra i pi giovani. I bam-bini dellIstituto comprensivo polo II Casarano e delle scuole Piccinni e Um-berto I di Bari sono stati accolti dai per-sonal trainer dellorto per una lezione di agriCultura, in una masseria didattica a cielo aperto, ricreata allIKEA di Bari.Grazie alla collaborazione con lo staff di Ikea, coordinato dal customer relation manager Dario Schirone, i consumatori in erba hanno potuto seguire lintero percorso dalla semina alla raccolta di menta, pomodori, salvia, basilico e prez-zemolo, utilizzando il substrato che han-no innaffiato e manipolato e seminato con il set per coltivare. Ampio spazio stato dedicato al cibo biologico, alle compostiere fai da te, al vademecum an-tispreco e alle ricette segrete per fare le conserve, le tisane e le saponette allolio extravergine di oliva, a cura delle impre-

    se di Campagna Amica e Terranostra.I bambini hanno accarezzato la mucca Vanda, il vitellino battezzato Ikeo e le galline e hanno scoperto luovo in co-dice, la carta di identit delle uova e la differenza tra un allevamento intensivo ed estensivo, a terra o in batteria.Le finalit del progetto di educazio-ne alla Campagna Amica consistono nelloffrire agli studenti e alle loro fa-miglie, agli insegnanti e, pi in genera-le, ai consumatori una visione concreta e reale dellagricoltura regionale, un programma di educazione alimentare, alcune informazioni immediate sulla-gricoltura biologica ed ecocompatibile e, non da ultimo, uno spaccato sulla di-fesa dellambiente e del territorio e sul-la salvaguardia del paesaggio. In sintesi intende contribuire a fare dei giovani studenti consumatori consapevoli, sia attraverso la valorizzazione e la scoper-ta del territorio rurale che attraverso il consolidamento dei legami con le loro radici.E in continua espansione la rete di im-

    prese agricole ed agrituristiche, divenu-te punti di riferimento per leducazione alimentare ed agroambientale sul ter-ritorio. Il progetto di Educazione alla Campagna Amica si intende contribuire alla costruzione dellidentit dei giovani studenti, sia attraverso la valorizzazione e la scoperta del territorio rurale che attraverso il consolidamento dei lega-mi con le loro radici.Con larrivo della primavera inizia il lavoro agricolo per il 46,2 per cento degli italiani negli orti, nei giardini o e sui terrazzi per dedicar-si, con la crisi oltre che alla tradizionale cura dei vasi di fiori, alla coltivazione fai da te di lattughe, pomodori, piante aro-matiche, peperoncini, zucchine, melan-zane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere alloccorrenza.In tal senso si muove lofferta didattica che fa sperimentare unimmagine vera dellattivit in campagna e della natu-ra e propone un programma teorico-pratico adatto al livello scolastico degli studenti e ben collocato nel pi vasto programma seguito.

    cAMPAGnA AMIcA: A bArI luOVO In cOdIce e lOrtO FAI dA teUNA LEZIONE DI AGRICULTURA PER CONSUMATORI IN ERBA

    FEDERUNACOMApresenta la 42^ edizione di EIMA a Fiera Foggia

    FIERA DI FOGGIApresentazione nuovi bandi del PSR 2014-2020

    Questanno la cinque giorni fieristica di capitanata, ha ospitato lincontro dedicato alle nuove sfide del PSR 2014-2020 per lo sviluppo agricolo. Sono state presentate uf-ficialmente, insieme al presidente Emiliano, i primi bandi dedicati al mondo agricolo e costiero della Puglia.

    durante Fruit&Veg System a Verona, abbiamo fatto il punto della situazione sullortofrutta pugliese con alcuni fra i suoi principali pro-tagonisti.

    la Fiera internazionale dellagricoltura e della zootecnia tenutasi a Foggia, ha avuto lonore di ospitare la federazione che si occupa delle-vento principale dedicato ai macchinari e alle attrezzature agricole, FederUnacoma che ha presentato la 42^ edizione di EIMA, Esposizio-ne internazionale di macchine per lagricoltura e il giardinaggio.

    SPECIALE FRUIT&VEG SYSTEMLa Puglia dellortofrutta presente a Verona

    Guardail video

    Guardail video

    Guardail video

    WWW.FOGLIE.TV linformazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

    agricoltura

  • 30 www.foglie.tv

  • n 9 - 15 maggIO 2016 31