Giornalismo e ipertelevisione. Il caso italiano (6a lezione)

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Giornalismo e ipertelevisione. Il caso italiano (Paolo Costa) 6 a lezione, 3 marzo 2011 I canali all news Primo caso di studio: Sky TG 24 Insegnamento: Comunicazione Digitale e Multimediale A - a.a. 2010-2011

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I canali all news Primo caso di studio Sky TG 24

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Giornalismo e ipertelevisione. Il caso italiano (Paolo Costa)

6a lezione, 3 marzo 2011I canali all news

Primo caso di studio: Sky TG 24

Insegnamento: Comunicazione Digitale e Multimediale A - a.a. 2010-2011

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Agenda

• Visione collettiva dell’edizione delle 9:00 di TG24 Mattina

• Commenti sulle dimensioni semiotiche del testo

– Organizzazione del flusso

– Funzioni attoriali

– Testi recitati

– Setting

– Stile di ripresa

• Razionalizzazione

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Organizzazione del flusso (1/4)

• Come sono suddivisi i 30 minuti di trasmissione?

• Qual è il peso fra i diversi componenti del flusso?

• A quale logica risponde la sequenza delle notizie?

• È possibile distinguere fra hard e soft news?

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Organizzazione del flusso (2/4)

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Lunghezza Categoria Dettaglio

Apertura

Notizia

Notizia

Notizia

Teaser

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Notizia

Notizia

Esempio di classificazione sequenziale dei “packages”

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Organizzazione del flusso (3/4)

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ComponenteDurata

PercentualeSec. Min:Sec

Apertura/Chiusura

Notizie

Teaser notizie

Pubblicità

Promo

Totale 1800 30:00 100%

Esempio di classificazione funzionale dei “packages”

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Organizzazione del flusso (4/4)

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Tipologia di notiziaDurata

PercentualeSec. Min:Sec

Esteri

Politica

Cronaca

Cronaca nera

Cronaca rosa e gossip

Cultura e spettacolo

Sport

Tempo

Totale 1800 30:00 100%

Esempio di classificazione contenutistica dei “packages”

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Funzione del conduttore (1/2)

• A che cosa serve?

• Che cosa comunica, oltre al contenuto delle notizie?

• Quali elementi utilizza per farlo?

• Analizziamo:

– Il modo di parlare (velocità, ritmo, flessione)

– Lo sguardo (a chi è rivolto?)

– La posizione del corpo e i gesti

– L’abbigliamento

– L’aspetto complessivo

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Funzione del conduttore (2/2)

• Al conduttore spettano il mantenimento del flusso

(introduce i “packages”, preannuncia i contenuti a

seguire) e l’autenticazione della rappresentazione

(framing prima e dopo i “packages”)

• Tale ruolo presuppone autorevolezza, la quale dipende a

propria volta da fattori come la popolarità, l’empatia,

l’aspetto fisico, il modo di parlare e la prossemica

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Testi recitati

• I testi recitati dai conduttori e dai giornalisti sono scritti e

letti o improvvisati?

• I testi scritti sono modellati sul parlato?

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Per lo studio dell’italiano televisivo sono fondamentali i lavori di Tullio De Mauro (si veda

almeno Il linguaggio televisivo e la sua influenza, 1973) e di Francesco Sabatini (La

comunicazione orale, scritta e trasmessa: la diversità del mezzo, della lingua e delle funzioni,

1982 e L'italiano, dalla letteratura alla Nazione, 1997). Inoltre vale la pena di segnalare

l’esistenza di un Corpus di Italiano Televisivo, ovvero una raccolta di testi trascritti da

trasmissioni televisive mirata all'analisi delle caratteristiche lessicali, grammaticali e sintattiche

dell'italiano trasmesso in televisione (si veda Stefania Spina, Che lingua si parla in televisione?

Primi risultati di una ricerca, 2000)

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Setting

• Quali sono le scelte iconografiche di fondo, indoor e

outdoor?

– Che cosa significa la presenza del tavolo?

– C’è una redazione di sfondo?

– C’è una parete di monitor di sfondo?

• Che cosa ci suggerisce l’arredamento dello studio?

• Quali sono le caratteristiche dell’illuminazione?

– Underlighting?

– Backlighting?

– Three-point lighting?

– …

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Stile di ripresa

• Quante camere sono presenti in studio?

• Quali tipi di inquadratura compongono la grammatica

delle riprese in studio?

• Quali tipi di movimenti camera, sequenze (“shot-to-shot”)

e audio?

• Quali strutture sono riconoscibili nei servizi?

– Lead, sound bite, bridge, sound bite, stand-up

– Sole immagini con commento fuori campo

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Occorre prendere la TV seriamente

“Television provides meanings, many meanings, as it

entertains.”

Jeremy G. Butler

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Per lo sviluppo del modulo pratico si è tenuta in ampia considerazione la metodologia illustrata

in Jeremy G. Butler, Television. Critical Methods and Applications (20002). Del libro esiste

anche una terza edizione (2006), mentre è in preparazione una quarta edizione, che dovrebbe

uscire entro il 2011. Si veda anche il sito di Butler: http://tvcrit3.tvcrit.com/index.php

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Polisemicità, discorso e struttura

• La struttura fondamentale del medium televisivo è

costituita dal flusso, ovvero dalla sequenza dei diversi

segmenti (narrativi, informativi, pubblicitari)

• Tale flusso genera una molteplicità di significati

• La polisemia televisiva è strutturata: il sistema culturale

dominante condiziona la gerarchia dei significati, ciò in

cui credere e ciò in cui non credere

• Guardare la televisione significa confrontare il proprio

discorso (= sistema di credenze) con il discorso della

televisione stessa

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Frammentazione del flusso

• La televisione interrompe continuamente se stessa,

passando da un testo all’altro

• A queste interruzioni si sommano quelle che lo

spettatore determina con il telecomando e con continui

cambiamenti nel contesto di fruizione (da solo, in

compagnia, mangiando, con un libro in mano)

• Ciò induce la televisione ad adottare una struttura

segmentata, fatta di piccole porzioni (“packages”) che

incoraggiano la concentrazione dello spettatore

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Televisione non-finzionale

• I testi televisivi non-finzionali, per esempio un

telegiornale, non possono rappresentare la realtà as it is

(“per come essa è”), a causa delle limitazioni imposte

dalla struttura del mezzo

• D’altra parte ci è spesso difficile separare la realtà per

come essa è dalla realtà rappresentata, in quanto non

abbiamo conoscenza diretta della prima: dobbiamo

relazionarci con le descrizioni della realtà incomplete e

parziali fornite dalla TV

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Mondo storico e realtà mediata

• La televisione non-finzionale presenta allo spettatore

l’interazione degli attori sociali nel mondo storico

• Mondo storico = l’insieme degli eventi che possono

essere rappresentati in televisione, ovvero gli aspetti del

mondo reale che possono essere usati per raccontare

delle storie

• Attore sociale = l’individuo che rappresenta se stesso

agli altri, che performa nella scena sociale

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Modi di rappresentazione della realtà

• Esibizione: selezione e organizzazione dei fatti e loro

presentazione allo spettatore in modo diretto

• Interazione: commistione fra mondo storico e realtà del

video (l’attore sociale viene portato nello studio

televisivo, oppure un rappresentante della TV va nel

mondo storico e incontra l’attore sociale)

• Osservazione: registrazione, senza interventi apparenti

di selezione e organizzazione, della performance degli

attori sociali

• Riflessione: rappresentazione della realtà attraverso la

sua trasformazione in una narrazione

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News e categoria esibitiva

• Le news e i reportage televisivi tradizionali rientrano

nella categoria esibitiva: il giornalista seleziona i fatti

dal mondo storico e li organizza in una rappresen-

tazione coerente

• Attraverso la messa in scena dei fatti il giornalista

suggerisce implicitamente che i suoi criteri di

selezione e rappresentazione siano validi (“And That's

the Way It Is”)

• Il fatto che il giornalista volga il proprio sguardo verso

il pubblico rafforza la strategia esibitiva

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Talk show e categoria interattiva

• Un programma come In 1/2 Ora, condotto da Lucia

Annunziata, è riconducibile al modello interattivo

• Porta a Porta, Ballarò e Annozero adottano la

strategia interattiva, ma con notevoli differenze e

comunque integrandola con la strategia esibitiva

– Ruolo dell’anchor-demiurgo, che si pone al di sopra della

relazione fra realtà televisiva e mondo storico (alternanza di

sguardo in studio e sguardo rivolto al pubblico a casa)

– Uso della piazza (funzione interattiva) durante i reportage

(funzione esibitiva)

• Blu notte (Caro Lucarelli) recupera infine elementi

della categoria riflessiva

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