Giornalismo e ipertelevisione (2)

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Giornalismo e ipertelevisione Paolo Costa Università di Pavia Comunicazione Innovazione Multimedialità Anno Accademico 2011-2012

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Materiali del corso Comunicazione Digitale e Multimediale, UniPv, a.a. 2011-2012

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Giornalismo e ipertelevisione Paolo Costa

Università di Pavia Comunicazione

Innovazione Multimedialità

Anno Accademico 2011-2012

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INFORMAZIONE, OPINIONE PUBBLICA E TELEVISIONE

2a lezione

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Fatto, notizia, informazione

• Il fatto è l’accadimento, ciò che si verifica nel mondo

• La notizia è il prodotto del lavoro giornalistico, cioè l’informazione su di un fatto o un avvenimento data dal giornalista

• L’informazione è il contenuto della comunicazione, ma anche l’azione di comunicare una notizia

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A che cosa serve l’informazione?

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Conoscere per deliberare. “

” Luigi Einaudi

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Non si è liberi, se non si è informati

• La nostra libertà è funzione dell’ecosistema dell’informazione (attori, regole, strumenti) di cui disponiamo come individui e come società

• Il modo in cui informazione, conoscenza e cultura sono scambiate ha un impatto sulla nostra vita

– Condiziona la nostra capacità di giudicare il mondo e di immaginare opzioni differenti

– Determina chi ha il potere di influire su tali opzioni

– Definisce il modo in cui la società compie le proprie scelte

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Che cos’è il giornalismo?

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Il giornalismo come “apparato”

• L’apparato è la somma di elementi discorsivi che indirizzano e regolano il comportamento del soggetto, attraverso i quali il soggetto stesso si costituisce e ha la possibilità di esprimersi

• In questo senso il giornalismo è un apparato

– Spazio sociale, fatto di attori, riti e miti

– Mediazione culturale: terzietà, gatekeeping

– Quarto potere e watchdogging

– Fattore abilitante della sfera pubblica

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Gatekeeping (*)

• Processo attraverso il quale le idee e le informazioni sono filtrate dal giornalista per essere rese pubbliche

• Tale processo, che è parte del più generale processo produttivo tipico del mezzo di informazione, porta il giornalista a scartare la maggior parte dei fatti di cui viene a conoscenza, trasformando in notizie solo una minima parte di essi

(*) Pamela J. Shoemaker, Gatekeeping (1991)

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Agenda setting / Agenda building (*)

• Attraverso la selezione e la proposizione quotidiana di notizie, i mezzi di comunicazione focalizzano la nostra attenzione e influenzano la nostra percezione dei temi più importanti

• Oggi prevale l’idea che il processo di influenzamento non sia lineare (dai media all’opinione pubblica) ma sia caratterizzato da un sistema di rapporti circolari fra diversi attori – pubblico, media, politica – i quali si influenzano in modo reciproco

(*) Maxwell McCombs e Donald Shaw, The Agenda-Setting Function of Mass Media (1972) Maxwell McCombs, Setting the agenda: the mass media and public opinion (2004)

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Framing (*)

• È lo schema – basato su pregiudizi e stereotipi – attraverso il quale gli individui interpretano gli eventi di cui sono testimoni

• Attraverso il framing i mezzi di comunicazione favoriscono determinate interpretazioni del mondo da parte del pubblico e ne scoraggiano altre

• Già Lippmann parlava di rappresentazione mediata e parzializzazioni della realtà (pseudo-environments)

(*) Robert Entman, Framing: Toward a Clarification of a Fractured Paradigm (1993) Walter Lippmann, Public Opinion (1922)

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Il giornalismo è sempre esistito?

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Giornalismo e società industriale

• Il giornalismo moderno e la notizia nascono nel momento in cui la stampa diventa mezzo di comunicazione di massa, nel corso dell’Ottocento

– Non c’è giornalismo senza l’avvento delle macchine per la stampa metalliche, azionate a vapore, in grado di produrre un numero significativo di copie identiche del giornale in una breve unità di tempo

– E non c’è giornalismo senza l’invenzione di un nuovo tipo di contenuto – l’informazione di attualità, ovvero la notizia – che comincia a essere consumato in modo significativo proprio nel corso dell’Ottocento

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Mass media / Personal media

• L’espressione mass media corrisponde all’italiano mezzi di comunicazione di massa

• Si parla anche di news media, per designare i mezzi di comunicazione che hanno l’informazione – in inglese, news – come contenuto principale

• Il prefisso mass è stato abbandonato negli anni Ottanta, in base all’idea che i mezzi di comunicazione siano necessariamente “di massa”

• La Rete ha reso di nuovo utile la distinzione: Internet è, al tempo stesso, un mass e un personal medium

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Il giornalismo è uguale ovunque?

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Siebert, Peterson e Schramm (*)

• La stampa riflette il sistema di controllo sociale in base al quale sono impostate le relazioni fra individui e istituzioni

• Esistono pertanto differenze fondamentali per ciò che riguarda il ruolo dei mezzi di comunicazione, a seconda del sistema in cui questo ruolo è esercitato

• È possibile identificare quattro modelli: autoritario, liberale, della responsabilità sociale e comunista sovietico

(*) Fred S. Siebert, Theodore Peterson e Wilbur Schramm, Four Theories of the Press: The Authoritarian, Libertarian, Social Responsibility and Soviet Communist Concepts of What the Press Should Be and Do (1956)

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Schudson (*)

• Trustee model: i giornalisti hanno il compito di fornire le notizie che, dal loro punto di vista, servono a mettere i cittadini in condizione di deliberare, ossia per farne degli informed decision-makers

• Market model: i giornalisti tendono a rispondere alla domanda del loro pubblico, qualunque essa sia

• Advocacy model: assegna al giornalista un ruolo di parte, cioè la difesa di un punto di vista specifico nella società

(*) Michael Schudson, The Public Journalism Movement and Its Problems (1968)

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Hallin e Mancini (*)

• Modello liberale (UK, Irlanda e USA): dominio dei meccanismi di mercato e dei media commerciali

• Modello democratico corporativo (Nord e Centro Europa): coesistenza di differenti mezzi – gli uni di natura commerciale, gli altri legati a interessi organizzati – e ruolo attivo, anche se limitato dalla legge, esercitato dallo stato

• Modello polarizzato pluralista (Sud Europa): integrazione fra media e politica, sviluppo ridotto dei media commerciali e ruolo significativo dello stato

(*) Daniel Hallin e Paolo Mancini, Comparing Media Systems. Three Models of Media and Politics (2004)

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Il giornalismo è al tramonto?

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La crisi di uno spazio sociale

• Il volto e la natura del giornalismo sono cambiati progressivamente nel corso del ventesimo secolo, prima dell’avvento di Internet

– Prima fase (1920-1950; dopo il 1970 in Italia): affermazione di un modello industriale assoggettato a ricavi pubblicitari e audience

– Seconda fase (1950 in USA, 1970-80 in Europa): avvento dell’informazione televisiva di tipo commerciale

– Terza fase (dopo il 1980): accelerazione dei cambiamenti, nel quadro della globalizzazione

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Mito e realtà, linee divergenti

INDUSTRALIZZAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO

SPETTACOLARIZZAZIONE

DISINTERMEDIAZIONE, NARROWING E CRISI DELLA TERZIETÀ

PROPERTIZATION DELLA NOTIZIA

Primo emendamento Cost. USA (1791)

Walter Lippman, Public Opinion, 1922

Corte Suprema USA su INS vs. AP, 1918

Joseph Pulitzer, The College of Journalism, 1904

Carl Bernstein e Bob Woodward, 1974

1927:

televisione elettronica

1982:

Internet

2010:

Post Web 1814

pressa piano-cilindrica

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La proprietà dell’informazione

• L’economia del mondo avanzato è centrata sulla produzione dell’informazione e della cultura

– Servizi finanziari, contabilità, software, scienze, notizie

– Film, musica

– Sistemi simbolici (marche, pubblicità)

• Nell’economia industriale dell’informazione numerosi meccanismi basati sul diritto di proprietà sono applicati ai contenuti

– Brevetti

– Proprietà intellettuale

– Marchi registrati

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La sfida al modello proprietario

• L’avvento dell’economia dell’informazione interconnessa (“networked information economy”) ha favorito un modello alternativo a quello fondato sul diritto di proprietà

– Creative Commons

– No copyright

– Copyleft

– Open source

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Uno scontro sempre più aspro

• Il ricorso di RTI /c Google – YouTube, accolto dal Tribunale civile di Roma (15 dic. 2009)

• La delibera dell’Agcom sul diritto d'autore (15 set. 2011), poi sospesa

• Lo Stop Online Piracy Act (SOPA), il Protect IP Act (PIPA) e lo sciopero della Rete (17 gen. 2012)

• Il sequestro del sito di file hosting Megaupload.com e l’arresto di Kim Schmitz (19 gen. 2012)

• L’emendamento Fava – bocciato – alla legge Comunitaria (1 feb. 2012)

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Riduzione del pluralismo informativo

• La lievitazione dei costi di struttura e produzione determina la sopravvivenza di pochi vincitori

• I più adatti, in questo scenario competitivo, sono gli attori di grandi dimensioni: grandi gruppi editoriali in grado di integrare la propria offerta declinandola su più piattaforme (carta, tv, radio e adesso Internet)

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Crisi della terzietà (*)

• “Interessi vasti e importanti si sono spostati verso i punti caldi dell’editoria e i punti caldi dell’editoria si sono addossati al potere economico”

• “In alcune parti del mondo (prima di tutto in Italia) vi è stata un’aperta invasione di campo da parte di un’immensa ricchezza direttamente nell’area delle notizie, con l’effetto di impastare insieme un impero finanziario, un impero mediatico e uno schieramento politico”

(*) Furio Colombo, Post giornalismo. Notizie sulla fine delle notizie (Roma, 2007, pp. 12 e 20)

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Internet e negoziazione 2.0

• Fonti, giornalisti e pubblico partecipano al processo di ricostruzione di senso tradizionalmente formalizzato nelle routine giornalistiche

• Da un’interazione di tipo lineare tra fonte, giornalista e pubblico, nella quale la funzione di gatekeeping è svolta dal giornalista, si passa a un’interazione di tipo circolare o – per meglio dire – a maglia: ognuno dei tre attori svolge, almeno parzialmente, i compiti di solito svolti dagli altri

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Un nuovo ecosistema della notizia?

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Più informazione, meno conoscenza

• Fatichiamo a seguire il ritmo con cui le notizie si accumulano e a smaltire il sovraccarico informativo

• Il prodotto giornalistico perde agli occhi del pubblico i connotati di completezza, accuratezza, affidabilità e autorevolezza

• Il giudizio sulla qualità dei mezzi di informazione è costantemente peggiorato: nel 2009 solo il 29% degli americani riteneva che i media informassero in modo accurato (*)

(*) Fonte: Pew Research Center

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Sicurezza ontologica

• Oggi il prodotto giornalistico fatica a generare significati condivisi e memoria collettiva

• I nuovi media “ampliano a dismisura le memorie comuni, ma non è assolutamente detto che ciò provochi un contemporaneo ampliarsi della memoria collettiva, intesa come il risultato delle rappresentazioni sociali scaturite da un’intensa negoziazione fra individui per elaborare, definire e condividere informazioni riguardanti il passato” (*)

(*) Carlo Sorrentino, La fine della deadline e i nuovi formati giornalistici tra fiducia e memoria (2008)

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Deadline e ciclo della notizia

• Il ciclo della notizia ha frequenza diversa, a seconda della periodicità della testata

• L’avvento del giornalismo televisivo, con la possibilità di trasmettere più edizioni nell’arco della medesima giornata, ha accorciato l’intervallo fra le deadline (termine ultimo entro il quale la notizia deve essere consegnata dal redattore)

• Con i canali televisivi all news, di cui CNN è stata capostipite nel 1980, il concetto di deadline ha cominciato a essere messo in discussione

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Developing news

• Virtuale convergenza fra il momento in cui i fatti accadono, quello in cui le notizie si confezionano e quello in cui il pubblico si informa

• La tendenza si è accentuata con l’avvento del Web: i nuovi media estremizzano la logica di flusso

• L’intensità del news cycle mette in crisi la capacità di controllo del giornalista: è sempre più difficile sottoporre a verifica voci e dicerie

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Mixed media culture

• Un nuovo tipo di cultura dei media, sempre più orientata verso il sensazionalismo e lo spettacolare

• I giornalisti appaiono come bestie frenetiche, che rimestano nel pettegolezzo e nella notizia incontrollata con la scusa del lavoro investigativo

• Un fenomeno in atto da quasi vent’anni, manifestandosi all’inizio negli Stati Uniti

• il giornalismo italiano dimostra di essersi adattato pienamente agli standard della mixed media culture

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Il caso di O.J. Simpson

• Oriental James Simpson fu accusato, processato e assolto per l’omicidio della ex moglie Nicole Brown e dell’amico Ronald Goldman

• I mezzi di informazione americani seguirono la vicenda in modo ossessivo e voyeuristico

• Famosa la folle corsa di O.J. sulle autostrade di Los Angeles, il 17 giugno 1994, durante il tentativo di arresto da parte della polizia: la sua fuga fu ripresa in diretta TV e seguita da almeno 100 milioni di telespettatori

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Il caso di Monica Lewinsky

• La relazione fra il presidente USA Bill Clinton e la stagista fu resa nota attraverso due lanci successivi sul sito Drudge Report, la sera del 17 gennaio 1998

• Il settimanale Newsweek aveva rinunciato alla pubblicazione dello scoop per un misto di prudenza e responsabilità

• La linea di Drudge Report costrinse tutti i media ad abbassare i propri standard per inseguire la notizia

• Il canale TV via cavo MSNBC riuscì a migliorare i propri indici di ascolto del 131% nel giro di 24 ore

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Hard news / Soft news (*)

Argomenti Stile Punto di vista

Hard Complessi, tempestivi (“timely”)

Conciso e fattuale Oggettivo

Soft Semplici, non tempestivi (“not timely”)

Spettacolare (leggero o drammatico)

Soggettivo

(*) Pablo J. Boczkowski, Rethinking Hard and Soft News Production: From Common Ground to Divergent Paths (2009)

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Alcuni esempi: soft o hard news?

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Il pianto del ministro

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Il tatuaggio di Belen

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Le nozze di William e Kate

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Tabloidizzazione

• Aumento delle soft news a scapito delle hard news

• Avvento dell’infotainment

• Impatto sulla politica: cambiano i processi di costruzione del discorso pubblico

• Deterioramento degli standard giornalistici od opportunità per una nuova cittadinanza?

Howard Kurtz, Media Circus: The Trouble with America's Newspapers (1994) Kees Brants, Who’s Afraid of Infotainment? (1998) Matthew A. Baum, Soft News and Political Knowledge: Evidence of Absence or Absence of Evidence? (2003) Matthew A. Baum, Soft News Goes to War: Public Opinion and American Foreign Policy in the New Media Age (2005) Matthew A. Baum e Angela S. Jamison, The Oprah Effect: How Soft News Helps Inattentive Citizens Vote Consistently (2006): http://ajamison.bol.ucla.edu/Oprah-Effect-2006.pdf

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Il delitto di Perugia

L’attenzione dei media non si concentra sul fatto

in sé, ma sulla figura di Amanda Knox e sugli aspetti

più pruriginosi del rapporto con Raffaele Sollecito.

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L’omicidio di Sarah Scazzi

Da caso di cronaca nera a soap opera: le torbide

relazioni all’interno di una famiglia insana, in cui

tutti sembrano governati dalla smania di esibirsi.

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Il giornalismo ha risolto il problema del mappare la sempre maggiore complessità del nostro mondo, semplicemente dividendolo in buoni e cattivi. Tanto a noi, invece di capire qualcosa in più della realtà, basta sentirci dalla parte giusta.

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L’informazione politica

• Le soft news rispondono effettivamente a una domanda del mercato?

• L’infotainment riesce a trasmettere conoscenze “sostantive” della politica e quindi a mettere il cittadino nella condizione di formarsi un’opinione consapevole e a scegliere fra le varie opzioni sul campo?

Thomas E. Patterson, Doing Well and Doing Good: How Soft News and Critical Journalism Are Shrinking the News Audience and Weakening Democracy – And What News Outlets Can Do About It, (2000) Michael X. Delli Carpini e Bruce A. Williams, Let Us Infotain You: Politics in the New Media Age (2001)