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    Comunicazione

    e mass media

    Prospettive per oggi e domani

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    BREVE STORIADEL GIORNALISMO

    ITALIANO

    DAGLI ALBORI AD OGGI

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    I PRIMI PASSI

    Le prime gazzette a stampa, quindicinali osettimanali, compaiono allinizio del 600 e

    coabitano a lungo con gli avvisi e i fogli di notizie

    manoscritti. In Italia, Firenze e Genova sono le prime ad avere

    una gazzetta, nel 1636 e 1639.

    Il tempo che intercorre tra un evento e ladiffusione della notizia di una ventina di giorni

    (oggi 20 minuti).

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    I PRIMI PASSI

    Le prime gazzette hanno il formato dei libri(15x23) ed escono a due o quattro pagine.Le otto pagine e la periodicit settimanale

    arrivano nella seconda met del 600. Quasi tutti durano poco, e la tiratura va

    dalle 200 alle 1.000 copie.

    Il primo quotidiano della storia esce aLipsia nel 1660.

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    I PRIMI PASSI IN ITALIA In Italia, a cavallo tra 600 e 700, si amplia la rete

    delle gazzette privilegiate, ovvero finanziate dai

    governi locali. Ne escono a Torino, Bologna, Mantova, Messina,

    Parma e Modena, ma anche in piccoli centri come

    Rimini. Alla fine del 600 si stringono i lacci della

    censura, scoraggiando i propositi di fare nuovi

    giornali. Nel 700, i quotidiani rimasti viaggiano comunquesopra le 2.000 copie al giorno.

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    LA RIVOLUZIONE FRANCESEE LA STAMPA ITALIANA

    La Rivoluzione segna una tappa fondamentale nellastoria della stampa, e d al giornalismo un grandeimpulso.

    Larticolo XI dellaDichiarazione dei diritti delluomo(1789) dice:

    La libera comunicazione del pensiero e delleopinioni uno dei diritti pi preziosi delluomo: ogni

    cittadino pu dunque parlare, scrivere e stampareliberamente, salvo rispondere dellabuso di questalibert nei casi determinati dalla legge.

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    NASCE LOPINIONE PUBBLICA

    Con la nascita del giornalismo politico si formalopinione pubblica. In Italia le notizie che

    arrivano dalla Francia provocano eccitazione e

    curiosit: quasi tutte le gazzette danno conto delledecisioni dellAssemblea nazionale e della

    Costituente, e pubblicano i documenti

    rivoluzionari. 1791: compaiono a Firenze, Venezia e Milano, i

    primi periodici femminili.

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    LA STAMPA SOTTO NAPOLEONE

    Napoleone arriva a Milano nel maggio 1796: conla sua venuta in Italia, cadono le restrizioni sulla

    stampa.

    Nel triennio giacobino escono a Milano 40giornali, 20 a Genova e 10 tra Venezia, Roma e

    Napoli.

    Nascono le prime forme digiornalismo politico,sui temi della libert di stampa e sul movimento

    patriottico.

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    IL REGNO DITALIA NAPOLEONICO

    Nel 1804 Napoleone torna in Italia (era statocacciato dagli austriaci nel 1799) e proclama il

    Regno dItalia.

    La penisola pullula di giornali, anche se non piliberi, ma orientati alla politica francese.

    La pagina viene suddivisa in 3 colonne: con

    lintroduzione della macchina a fabbricazionecontinua di carta che crescono i formati (pi

    pagine) e aumentano le tirature.

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    IL GIORNALISMO DEL RISORGIMENTO

    Per tutto il periodo della Restaurazione, fino

    alla promulgazione degli editti del 1847-48, non

    esiste in Italia un giornalismo politico nel senso

    completo del termine. Le idee nuove vengono comunque espresse

    attraverso i fogli letterari e culturali.

    In ogni citt i sovrani fanno uscire unaGazzetta.

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    IL BIENNIO 1848-49

    La fioritura di giornali che si era verificata nellefasi rivoluzionarie, si ripete in misura molto pi

    ampia e intensa nel 1848-49: la scena giornalistica

    diventa tumultuosa per limportanza degli eventi. Nel clima della guerra dindipendenza, compare a

    Torino la Gazzetta del Popolo: prezzi popolari,

    distribuzione al mattino, linguaggio semplice, glivalgono subito 10.000 abbonati.

    In Italia il 75% della popolazione analfabeta.

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    ALCUNE CONSIDERAZIONI La Gazzetta del Popolo si rivela un vero fenomeno

    editoriale.

    La media nazionale delle tirature si aggira comunque sulle2.000 copie, a fronte delle 30-40.000 degli altri Paesieuropei.

    In Italia, i quotidiani che hanno buone possibilit di durare sicontano sulle dita di una mano. Alcuni hanno il formatogrande alla francese, con la pagina suddivisa in quattrocolonne anzich in due. La pubblicit per ora molto

    scarsa. Il giornalismo italiano nel periodo risorgimentale si sviluppato con forte connotazione politica, e manca la spintaimprenditoriale.

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    IL GIORNALISTA

    La figura del giornalista, negli anniprecedenti lunificazione nazionale,

    comincia ad assumere lineamenti peculiari.

    Sono per rari i casi in cui limpegno

    politico non abbia il sopravvento su quello

    professionale.

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    PERIODO 1860-1900

    Con lUnit dItalia migliora la situazionesocioculturale del Paese: diminuisce

    lanalfabetismo (dal 75% del 1848 al 68%

    del 1871, con punte minime in Lombardia ePiemonte al 42-45%).

    Quando cade il governo dellaDestra storica(1876), i giornali ufficiali del Regno sono

    65 (28 quotidiani e 37 periodici).

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    LE PRIME LEGGI SULLA STAMPA

    In questi anni, la legge prevede il sequestro in casodi attivit politica non conforme agli interessidello Stato: a farne le spese sono soprattutto igiornali di sinistra, cos come i primi fogli

    destinati alla classi popolari.

    Ai giornali amici, governo e prefetti concedonoanche finanziamenti.

    Unaltra forma di aiuto da parte del Governo lafornitura gratuita di notizie. Si tratta della primarudimentale forma di ufficio stampa.

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    Avvicinandosi il 1871, anno di Roma capitale, ilgiornalismo comincia a crescere e formarsi

    anche nellUrbe.

    A muovere lanima del giornalismo sonosempre le battaglie politiche: la Sinistra sta

    cercando di fronteggiare lo strapotere della

    Destra, cominciando ad impossessarsi di alcuni

    mezzi dinformazione. Questo gli varr il

    governo nel 1876. 1876: nasce a Milano il Corriere della Sera.

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    NASCE IL CORSERA Il Corrierone nasce come quotidiano del

    pomeriggio: il progetto del direttore 34enne EugenioTorelli Viollier, dare alla borghesia un giornale chesia la versione destroide de Il Secolo, fino a quelmomento il quotidiano lombardo pi avanzato.

    Lavvio molto stentato: il Corriere stampa 3.000copie, il Secolo 40.000.

    Per il Corsera una svolta decisiva arriva nel 1885quando il cotoniere Benigno Crespi entra socio conTorelli.

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    Nel 1889 la tiratura del Corsera arriva a60.000 copie, contro le 100.000 del Secolo.Nel frattempo, la Gazzetta piemontese si

    trasformata ne La Stampa. A Roma sta crescendo Il Messaggero,

    lanciato nel 1878: abbandonata la formula

    iniziale del giornale dei giornali, perchrealizzato con forbici e colla (un fiasco conmeno di 3.000 acquirenti) cresce grazie allo

    spazio dato dal direttore Luigi Cesana allacronaca cittadina, che negli altri giornaliquasi non esiste.

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    ALTRI QUOTIDIANI

    Il Resto del Carlino di Bologna nasce inpiccolo formato (2 cent) come foglio locale

    di tendenza democratica. Nonostante un

    successo iniziale (6.000 copie), i conti nontornano, e la propriet passa a Zamorani,

    che gli d un taglio editoriale migliore, di

    matrice progressista, giungendo alle 20.000

    copie di tiratura.

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    Il Secolo XIX compare a Genova nel 1886, e si

    colloca come sostenitore degli interessi

    protezionistici, creando un collegamento con le forze

    economiche della borghesia industriale ed agraria.

    In campo cattolico, le direttive per lo sviluppo della

    stampa si imperniano sul localismo. Si raccomanda di

    aderire alle necessit ed ai gusti delle popolazioni di

    ogni piccolo centro, affinch il giornale divenga un

    elemento indispensabile del buon cattolico.

    I giornali maggiore sono LOsservatore cattolico di

    Milano, LAvvenire di Bologna, Il Cittadino di

    Brescia e LEco di Bergamo.

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    IL NOVECENTO

    Nel momento in cui, per lItalia, si aprono prospettive

    di progresso civile, sociale ed economico (realizzate

    poi da Giolitti) la situazione delleditoria giornalisticapresenta notevoli disparit ed ancora fragile, non

    avendo un riconoscimento ufficiale.

    La popolazione cresce a ritmo sostenuto (32 milioninel 1901) ed il processo di urbanizzazione accelera.

    Il 48% della popolazione ancora analfabeta.

    I giornali dimpronta liberale sono quelli che sirafforzano di pi, e c gi chi guarda alla stampa

    come Quarto potere.

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    Dati sul numero

    di quotidiani e periodici stampati

    0

    100

    200

    300

    400

    500

    600

    1905

    Lombardia

    Lazio

    Piemonte

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    Tra il 1905 e il 1915 diminuisce la percentuale di

    fogli minori sul numero complessivo di quotidiani

    e periodici, passa dall11,5% al 4,8%.

    Ai costi di produzione pi alti, si devono

    aggiungere cospicui investimenti per dotare le

    tipografie dei nuovi macchinari.

    La tendenza generale al formato grande, con seio otto pagine. Si delineano le suddivisioni per

    argomenti con testatine apposite: cronaca

    cittadina, giudiziaria, notizie teatrali,

    recentissime.

    In prima pagina notizie di ogni genere.

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    Nelle redazioni dei maggiori quotidiani, che ormai

    sono una decina, procede la razionalizzazione dei

    compiti e degli orari: solo nei giornali di provincia

    i redattori si improvvisano tuttofare.

    Il settore che conta il maggior numero di

    giornalisti lacronaca cittadina: ci sono cronisti

    di bianca e di nera.

    Si afferma la stampa socialista con LAvanti.

    Molti giornali cattolici cercano di superare ilNon

    expedit (bolla di Leone XIII del 1896) con un

    coinvolgimento maggiore nei fatti quotidiani, ed

    un atteggiamento generale di moderazione.

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    LA GRANDE GUERRA Con la I Guerra Mondiale, i giornali si dividono

    tra fronte neutralista e fronte interventista: ne

    guadagnano gli editori, visto che la gente, avendobisogno dinformarsi, fa pi riferimento aiquotidiani.

    La Grande Guerra incise molto sullimpostazionedei giornali, in primis perch cambiarono diversepropriet, poi perch mut lintonazione delle

    notizie. I giornali furono condizionati dalla censura dal1915 al 1919.

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    VALUTAZIONI

    La diffusione era cresciuta nelle prime fasibelliche, poi era diminuita col crescere dei

    costi di produzione e la crisi economica.

    FENOMENO CENSURA: voluto da Luigi

    Cadorna, che non aveva simpatia per la

    stampa, e quindi faceva filtrare tutte lenotizie dallUfficio stampa del Comando

    Supremo.

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    LAVVENTO DEL FASCISMO

    Tra il 1920 e il 1922 nascono nuovi giornali dipartito, o filo-partitici: ogni forza politica ne haalmeno uno.

    28 ottobre 1922: MARCIA SU ROMA.

    Nelle prime settimane del governo Mussolini leprime pagine dei giornali appaiono politicamentespente, oppure danno la sensazione dellufficiosit

    o della soddisfazione. I giornali socialisti, comunisti e repubblicano

    tentano la replica.

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    MUSSOLINI E LA STAMPA

    Lintenzione di Mussolini era di giungere ad una

    concreta limitazione della libert di stampa.

    Il direttore del Corsera, Luigi Albertini, dopo

    numerosi attacchi squadristi costretto alledimissioni.

    Arrivano le leggi fascistissime: con la legge

    del 31 dicembre 1925 cessa la libert di stampa.

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    LEGGE 31/12/1925

    I cardini di questa legge sono gli articoli 1 e 7. Con questi due articoli si crea la figura del

    direttore responsabile e si istituisce lOrdine dei

    giornalisti (controllato dal Sindacato fascista) alquale occorrer essere iscritti per esercitare la

    professione.

    Dunque, i direttori diventano vassalli del Duce.

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    LEGGE 31/12/1925

    Le due norme lasciano spiragli molto esigui,perch per essere iscritti allAlbo bisogner

    presentare un certificato di buona condotta

    politica. Tra i criteri ispiratori delle leggi fascistissime

    cera la prevalenza della libert dello Stato sulla

    libert del cittadino. 1926: continua i sequestri dei quotidiani e dei fogli

    non allineati.

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    I GIORNALI SOTTO IL REGIME

    Mussolini concentra la sua politica sullastampa su 2 obiettivi:

    1. Sottoporre allobbedienza i maggiori

    quotidiani2. Dare unimpronta dottrinaria ai giornali,

    inserendoli nella MACCHINA DEL

    CONSENSO, senza farne giornali diStato.

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    MUSSOLINI E LA STAMPA CATTOLICA

    Verso la stampa cattolica il regime adotta

    un particolare tatto, poich nel complesso ifogli cattolici assecondano le propensioni

    della Chiesa ad un dialogo col regime, in

    virt della firma dei Patti Lateranensi

    (1929).

    Durante il fascismo (1931) nasceRadioVaticana, ad opera di Guglielmo Marconi.

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    IL MINCULPOP

    Mussolini cre il Ministero per la stampa ela propaganda, poi mutato in Ministero per

    la cultura popolare, soprannominato dai

    giornali Minculpop. 1939: le tirature dei quotidiani italiani si

    aggirano in totale su 4.500.000 copie.

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    LA STAMPA DELLA RESISTENZA La stampa del movimento di liberazione fu un

    fenomeno di dimensioni considerevoli, oltre che digrande valore politico.

    2 filoni: 1. Stampa clandestina (settembre 1943-

    aprile 1945); 2. Fogli delle formazioni partigiane(primavera 1944-primavera 1945).

    I partiti di fatto operavano attraverso la stampa,

    spesso clandestina, che aveva cadenza quindicinale.Cerano sedi di giornali nelle maggiori citt italiane.

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    Le forze politiche si sforzano di far uscirefogli diretti a singole categorie sociali:operai, donne, artigiani.

    La stampa comunista la pi numerosa e lapi diversificata: lorgano del Pci,LUnit, esce a Roma, Milano, Torino e

    Genova, con tirature tra le 10 e le 15.000copie. Unenormit se si pensa alle enormiristrettezze economiche (la cartascarseggiava).

    LItalia libera lorgano dinformazionedel Partito dAzione.

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    IL DOPOGUERRA: FASE 1

    Prima della fine della guerra, lattivit dellastampa dipende dal controllo del Pwb, un organo

    dipendente dal Governo militare alleato, creato sia

    per la propaganda, sia per pilotare il ritorno della

    libert di stampa nei territori via via liberati dai

    tedeschi.

    E il Pwb che rilascia le autorizzazioni necessarieper stampare i giornali: i primi fogli escono in

    Sicilia e Calabra subito dopo l8 settembre 1943.

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    Questi fogli vanno a ruba, anche se sono di

    piccolo formato.

    Dopo la Liberazione, le richieste degli Alleati

    perch compaiano anche i quotidiani indipendenti

    sono pressanti: soprattutto a Milano e Torino, citt

    guida della lotta partigiana.

    Il 22 maggio 1945 ricomincia ad uscire il

    Corriere dInformazione, ovvero il Corsera

    sotto altro nome, per cancellare il connubio col

    fascismo imposto dopo le dimissioni di Albertini.

    La linea tenuta dal Corrierone fedele alle

    direttive del Comitato di Liberazione (CLN).

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    Nella seconda met del 1945 escono molti

    giornali, alcuni con nuovo nome dopo

    lesperienza fascista.

    Si tratta de Il Resto del Carlino, che finoal 1953 si chiamer Giornale dellEmilia,

    Il Secolo XIX, La Nazione, Il

    Messaggero e Il Giornale dItalia.

    Nel luglio 1945 Rizzoli ottiene

    lautorizzazione a pubblicare il settimanaleOggi, 16 pagine formato tabloid.

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    LA COSTITUZIONE Il 1 gennaio 1948 entra in vigore la Costituzione.

    Riportiamo larticolo 21:

    Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il propriopensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di

    diffusione. La stampa non pu essere soggetta ad

    autorizzazioni o censure. Si pu procedere a sequestrosoltanto per atto motivato dallautorit giudiziaria nel caso di

    delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente loautorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge

    stessa prescriva per lindicazione dei responsabili. Sonovietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre

    manifestazioni contrarie al buon costume.

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    IL DOPOGUERRA: 2^ FASE

    Nascono le prime concentrazioni: Il Restodel Carlino nel 1952 rileva La Nazione,

    famoso quotidiano fiorentino.

    Confindustria acquista Sole e 24 Ore.

    Lo stile giornalistico ancora quello degli

    anni 30, depurato da certe logiche diregime.

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    Lattenzione per il mondo dello spettacolo molto

    scarsa, se si escludono le critiche teatrali e lopera

    lirica.

    Considerata lomogeneit politica, la concorrenza

    tra i grandi quotidiani continua a basarsi sulle

    firme degli inviati, dei corrispondenti e dei

    collaboratori.

    I quotidiani di partito accusano una flessione, fatta

    eccezione per LUnit.

    1952: anche lMsi ha il suo quotidiano, Il SecolodItalia, riproposizione de Il Secolo XIX.

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    Alcuni dati sui rotocalchi

    del periodo 1955-59

    0

    100.000

    200.000

    300.000

    400.000

    500.000

    600.000

    700.000800.000

    900.000

    Dato

    medio

    Dato

    massimo

    Domenica del Corriere

    Oggi

    Epoca

    Tempo

    L'Europeo

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    I rotocalchi soddisfano sia il desiderio di favole

    moderne, sia laspirazione ad unesistenza di

    benessere. Alcuni, come Oggi, guadagnano

    molte copie con articoli su famiglie reali,

    miliardari e divi del cinema.

    Il 2 ottobre 1955 nasce LEspresso: 16 pagine,

    50 lire. Direttore Arrigo Benedetti (ex de

    LEuropeo), affiancato da Eugenio Scalfari.

    LEspresso si fa paladino delle inchieste sulla

    malapolitica e sulle grandi questioni irrisolte,

    come labusivismo edilizio.

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    NASCE IL GIORNO (1956)

    Tre sono le circostanze che ne hannodeterminato la nascita: 1. Lintraprendenzadel nuovo direttore Gaetano Baldacci, ex

    inviato del Corsera. 2. La necessit diEnrico Mattei, presidente Eni, di disporre diun giornale. 3. La voglia delleditore Cino

    Del Duca, di tornare in Italia, dopounesperienza in Francia, con uniniziativadi prestigio.

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    CARATTERISTICHE DE IL GIORNO

    1. In politica punta alla collaborazione tra

    democristiani e socialisti, difende

    lintervento pubblico in economia, controlo strapotere di Confindustria, e sostiene la

    politica della distensione e le aspirazioni

    dindipendenza dei paesi del TerzoMondo.

    2. Impaginazione vivace, prima pagina avetrina, con molti titoli e notizie di variet.

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    3. Gli articoli culturali vanno nellinserto inrotocalco, dove si possono trovare anche

    fumetti e giochi.

    4. Baldacci inizialmente predispone ancheunedizione del pomeriggio, presto abolita

    per ristrettezze economiche.

    5. Subito 150.000 copie, poi 300.000, che

    per via via diminuiscono, specie dopo

    luscita di scena, nel 1959, di Baldacci.

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    LA SFIDA TRA GIORNALI E TV

    La radio, per il suo modo di fare formale ebacchettone, non aveva messo in crisi lindustria

    giornalistica. Diverso fu con lavvento della Tv, nel 1954: al

    termine del 1 anno la popolazione che poteva

    captare il segnale era il 48%. In un biennio si realizza linformazione di massa,

    perch il Tg la trasmissione pi seguita.

    Gli argomenti delle prime telecronache sono lecerimonie ufficiali.

    1958: prime trasmissioni di attualit. Dal 1960Tribuna elettorale.

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    LA REAZIONE DEI GIORNALI Sulle prime i giornali limitano il colpo

    assestatogli dallinformazione televisiva. Infatti

    nei primi anni 60 cresce lafoliazione e il numerodi servizi, sempre pi specifici ed intriganti.Aumenta anche il colore, oltre alla diffusione dei

    rotocalchi. Il Giorno uno dei quotidiani che persegue la

    politica della settimanalizzazione: sotto ladirezione di Italo Pietra, subentrato a Baldacci,distribuisce ben 3 rotocalchi (per ragazzi, lettrici eil domenicale).

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    IL CORRIERE DELLA SERA

    Lo svecchiamento del Corsera porta ilmaggiore quotidiano italiano a dare pi

    spazio a cronache locali e sport, che sono i

    veri motori trainanti dellinformazione. Linformazione viene facilitata dal pullulare

    delle Agenzie stampa, comeAnsa,Agi e

    Adn Kronos, che salgono alla ribalta negli

    anni 60.

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    ANNI 70:UN GIORNALISMO DATTACCO

    Nel biennio 1968-69, la contestazione giovanile, la

    riscossa dei sindacati, le bombe di Milano, le passioni

    suscitate dalla guerra del Vietnam, la nascita e lo

    sviluppo del movimento femminista scuotono il

    mondo dellinformazione.

    Nascono giornali espressione di questo movimento,

    molti dei quali di matrice giovanile.

    NUOVI PERIODICI: il manifesto (1971) e

    Lotta continua (1972).

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    Sono fogli di battaglia politica e ideologica,

    vessilliferi di utopie rivoluzionarie.

    il manifesto esce nel 1971, con impostazionegrafica sobria, quasi austera, su modelli

    ottocenteschi. Non pubblica fotografie ed volutamente privo di pubblicit.

    Lotta continua esce nel 1972, tabloid

    squillante e aggressivo, con titoli slogan, vignettee fotografie. E composto con scritti brevi, ditaglio giovanile. Prende di mira malgoverno,scandali e arretratezze del sistema sociale. Durerfino al 1981.

    Laffermazione della formula newsmagazinearriver nel 1974.

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    QUADRO VENDITE ANNI 70

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    350.000

    400.000450.000

    500.000

    Anni '70

    Corsera

    Stampa

    L'Unit

    Il Messaggero

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    LO SCANDALO RIZZOLI-P2

    Andrea Rizzoli aveva ereditato dal padre lavoglia di possedere un grande quotidiano:

    cos, quando lalleanza Crespi-Agnelli-

    Moratti va in crisi, si fa avanti e compratutto il gruppo di via Solferino (ovvero il

    Corriere della Sera).

    Laccordo raggiunto nel 1974.

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    I Rizzoli promettono ai sindacati unapolitica di tutela dei giornalisti, e stringonoaccordi con tutti i partiti, compreso il Pci.

    Il problema vero il bisogno di soldi. Direttore del Corsera ancora Piero Ottone.

    1976: Rizzoli annuncia la politica di

    espansione editoriale, acquisendo altretestate: si tratta di un impero costruito suideficit e gli intrighi politici.

    1977: avviene una svolta economica. Chi hafornito i soldi?

    Si f il di b C l l d d l

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    Si fa il nome diRoberto Calvi, leader del

    Banco Ambrosiano, e del finanziereUmberto Ortolani.

    Non vengono menzionati i veri responsabili,ovveroLicio Gelli (capo della loggia P2), eloIor(Istituto opere di religione, presiedutoda monsignor Marcinkus).

    Ottone si dimette nellottobre 1977, al suoposto Franco Di Bella, ex direttore del

    Carlino, con un passato in via Solferino. Di Bella rende pi vivace il foglio milanese.

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    1979: il passivo di 150 miliardi.

    I Rizzoli tentano due mosse: la prima

    LOcchio, un tabloid diretto da Maurizio

    Costanzo. La seconda una rete tv privata,

    Contatto, diretta dallo stesso Costanzo, ma mai

    partita.

    Gli eventi precipitano con la pubblicazione, da

    parte del Presidente del Consiglio, Arnaldo

    Forlani, dellelenco degli iscritti alla loggia P2: il

    Corriere perde 100.000 copie in 3 anni.

    1982: parte lamministrazione controllata da parte

    del Tribunale di Milano.

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    IL GIORNALE VS LA REPUBBLICA

    La nascita di questi due quotidiani va vista nel contesto

    della crescita di partecipazione politica e sociale da partedei lettori.

    La sfida diIndro Montanelli creare lanti-Corriere:

    con una linea politica moderata, Il Giornale, nato nel1974, si rivolge ai cittadini che non ne possono pi degli

    intrighi di potere, e che temono che il Pci prenda il

    sopravvento con il compromesso storico. Sulle prime 280.000 copie, che poi calano a 140.000.

    1976 il idi bbl

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    1976: nasce il quotidiano La Repubblica,

    appoggiato da Mondadori. Le redini del progetto sononelle mani del direttoreEugenio Scalfari.

    La sua idea fare un quotidiano leggero di pagine,

    diretto a coloro che seguono politica, economia,cultura e spettacolo, senza cronaca locale e conpochissimo sport.

    Nellinsieme, Repubblica appare un Espresso che esce

    tutti i giorni. Sulle prime 80.000 copie, che nel 1979 diventano

    145.000.

    1981: grazie alla crisi del Corsera, aumenta lafoliazione a 40 pagine, aumentando anche la tiratura.

    1985: record di 373.000 copie.

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    IL FENOMENO BERLUSCONI

    Allinizio degli anni 80 nascono le reti televisive

    commerciali, mentre la legge per leditoria,

    fornendo maggiori fondi economici, salva molti

    quotidiani, consentendo di compiere le

    indispensabili riconversioni tecnologiche.

    I primi network sono Canale 5 di Silvio

    Berlusconi e Prima Rete del Gruppo Rizzoli.

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    Canale 5 parte nel 1980 e attira rapidamente un

    buon numero di telespettatori.

    Subito dopo si muove leditore Rusconi conItalia 1,

    e nel 1981 debutta Retequattro, fondata dallaMondadori.

    Queste reti, per, non possono usare la diretta,

    dunque devono limitarsi ai Tg locali. Nel 1984 Berlusconi compra Italia 1 e Retequattro,

    che sommandosi a Canale5 formano un oligopolio

    in grado di contrastare la Rai.

    !Manca ancora una legge sulla disciplina della Tv.

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    BRACCIO DI FERRO STAMPA-TV

    1986

    : si consolidano i due poli televisivi, ilpubblico e il privato, e comincia lera

    dellaudience.

    I maggiori quotidiani battono la strada delgigantismo e del marketing.

    1990: la stampa quotidiana ha una tiratura

    complessiva di 6.800.000 copie al giorno.

    Nel 1986, Repubblica sorpassa per la prima volta

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    Nel 1986, Repubblica sorpassa per la prima volta

    il Corsera: 515.000 copie per Scalfari, contro le487.000 del neo direttore Ugo Stille.

    In crisi Il Giorno, Il Tempo e Il Lavoro.

    Cresce il numero dei giornalisti: lOrdine deigiornalisti (Odg) passa dai 10.000 iscritti del 1985ai 12.000 del 1990.

    A fine anni 80 nasce ilgruppo Rcs

    , mentreMondadori incorpora laltro 50% di Repubblica,oltre alla totalit delle azioni de LEspresso.

    Fra gli azionisti di Mondadori c anche

    Berlusconi, proprietario della Fininvest, de IlGiornale e del settimanale Tv-Sorrisi ecanzoni.

    DATI SULLE VENDITE

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    500.000

    1.000.000

    1.500.000

    2.000.000

    2.500.000

    3.000.000

    Quot. Sett. Mens.

    MondadoriRcs

    DI MONDADORI E RCS (1989)

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    1992: DIMINUZIONE LETTORI

    Gli editori provano a rispondere in vari modi, in

    primis col ringiovanimento dei direttori.

    In grave difficolt sono i quotidiani di partito:LUnit arriva al tetto minimo delle 100.000

    copie giornaliere. Fenomeno del giornale panino, per la moda di

    inserire gadget nei quotidiani.

    Con lavvento del satellite, landamento dellevendite diminuisce ancora.

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    PREVISIONI

    Secondo alcuni sociologi, entro i primi 50

    anni del XXI secolo linformazione cartacea

    sparir.

    Rimarranno solo i libri, seppur venduti inmisura minore, perch continuano ad essere

    un supporto migliore per lo studio.

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    PER RICEVERE I MATERIALI

    [email protected]