Giornale N°7

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a questa semplice domanda: chi ha prova- to a cambiare volto all’Assemblea Regio- nale Siciliana, coloro i quali hanno votato o chi è rimasto a casa ? La risposta è ovvia: sicuramente chi ha votato, è addirittura banale affermare che chi non partecipa non decide, anzi lascia ad altri anche la sua decisione. “Libertà è partecipazione” recita- va una vecchia canzone di Giorgio Gaber, anche Democrazia è partecipazione per cui non partecipare al voto, oltre che protesta sterile, è danno alla Democrazia. In queste elezioni c’è stata tuttavi- a un’ astensione che fa piacere a tutti i siciliani onesti (la stragrande maggioranza) e che fa ben sperare per il futuro governo regionale: pare che la mafia si sia anch’essa astenuta dal voto. In passate elezioni la mafia ha appoggiato sempre candidati vin- centi, in queste elezioni, a parere del Procurato- re Nazionale Antimafia Pietro Grasso “forse cosa nostra non aveva candidati, forse si è interrotto il canale di collegamento e quindi il suggerimento sul voto …” Che si sia in- terrotto il canale di collegamento tra Cosa Nostra e la politica è un segnale “positivissimo” anche se si può rivelare un’interruzione momentanea, occorre co- munque vigilare ed impedire che un tale scellerato collegamento non riprenda. Al contrario di quest’ultima affermazione per cui vorremmo che la mafia sempre si aste- nesse dal voto (avremmo cominciato a sconfiggerla), l’auspicio è che i caltavuture- si e con essi i siciliani tutti, partecipando massicciamente al voto, riprendessero in mano il proprio destino, ed esercitando la democrazia mandassero a casa i politicanti che appartengono al “jurassico” della politi- ca, che tanto danno hanno prodotto per eleggere volti nuovi con idee nuove prossi- mi ai bisogni del popolo ed in grado di cre- are sviluppo a Caltavuturo ed in Sicilia. di Nicola Rizzitello TERMOMETRO POST-ELETTORALE L’Altra Faccia IL NUOVO VOLTO DELL’INFORMAZIONE L’ALTRA FACCIA, N° 7 NOVEMBRE 2012 Saviano dixit di Antonino Tripi Nella puntata del programma di Fabio Fazio “Che Tempo Che Fa” del 15 Ottobre 2012 andata in onda su Rai3, Roberto Savia- no lo scrittore condannato a morte dalla Camorra ha elenca- to la black list dei comuni italiani (da nord a sud) sciolti per mafia dal 1991 ad oggi. In questa lista nera, insieme ad altri 209 paesi, tra cui molti a forte densità mafiosa e rinomati per essere le roccaforti della criminalità organizzata, viene nominata anche Caltavuturo. Una pubbli- cità sicuramente non ecceziona- le per il buon nome e per la storia del nostro comune che per primo nel lontano 20 Gennaio del 1893 si schierò contro il potere della nascente mafia. Nel 2001 furono sciolti contemporaneamente dal governo nazionale i comuni di Caltavuturo, Pompei e Cinisi. Udire citare il nome del proprio paese per i più maturi d’ età è stato come riaprire una ferita o spolverare spiacevoli ricordi, per i più giovani è stata una brutta quanto inaspettata sorpresa. Molti, infatti forse perché troppo piccoli all’ epoca dei fatti non ne erano informati e scoprirlo in tv non sarà stato senza dubbio una bella sensazione. A distanza di un decennio infatti, Caltavuturo e soprattutto i caltavuturesi non possono e non devono dimenti- care. Uno scioglimento per infiltrazioni mafiose, anche se forse ingiusto, rimane sempre una macchia grave nel passato che deturpa il nostro paese. Spetta a noi giovani cercare di riscattare l’ immagine di Caltavuturo vivendo sempre nella legalità e per la legalità. Domenica 28 ottobre, i siciliani sono stati chiamati al voto per eleggere il Presidente della Regione e rinnovare l’Assemblea Regionale Siciliana. Gli elettori hanno deci- so che il nuovo governatore della Sicilia dovrà essere Rosario Crocetta. Un dato, dal punto di vista politico, molto rilevante perché interrompe un ciclo di governi di centro-destra che durava da alcuni decen- ni, escluso ovviamente il governo Lombar- do che parte a destra per poi bruscamente sterzare e finire a sinistra, calpestando la volontà d chi lo aveva votato. Il dato più importante e sotto certi aspetti preoccupante, è l’astensione al voto da parte dei siciliani, stimolati all’astensione da comportamenti alla Lombardo: “se la mia volontà viene stravolta dall’arroganza di questi politici da circo si sa- ranno chiesti in tanti perché andare a vota- re ? “ I risultati elettorali di Caltavuturo, rispec- chiano quasi perfettamente i dati regionali. Si sono recati alle urne 1937 caltavuturesi che corrispondono a poco più del 50% del corpo elettorale. All’interno di questi, se sommiamo i voti ottenuti dal Movimento 5 Stelle (143 voti, quasi il 4% ben al di sotto del dato regionale) agli altri voti di protesta (il movimento dei Forconi ha avuto 16 voti) più le 257 schede nulle, superiamo anche a Caltavuturo il 50% di non voto tutto a danno dei partiti tradizionali che hanno, ormai, perso credibilità qui come altrove. I caltavuturesi, come tutti i siciliani, sono stanchi di questa politica e di questi politici spreconi, di questa politica e di questi poli- tici spesso corrotti e comunque mai in gra- do di risolvere i reali problemi del popolo. La voglia di rinnovamento l’hanno espres- sa anche i siciliani che hanno votato, se è vero com’è vero che i deputati eletti sono per il 60% volti nuovi della politica e che alcuni “dinosauri” che fino a poco tempo addietro sembravano intoccabili sono rima- sti fuori. Invito tutti coloro che leggono que- ste righe a riflettere un attimo rispondendo L’astensionismo campanello d’allarme per la democrazia

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a questa semplice domanda: chi ha prova-to a cambiare volto all’Assemblea Regio-nale Siciliana, coloro i quali hanno votato o chi è rimasto a casa ? La risposta è ovvia: sicuramente chi ha votato, è addirittura banale affermare che chi non partecipa non decide, anzi lascia ad altri anche la sua decisione. “Libertà è partecipazione” recita-va una vecchia canzone di Giorgio Gaber, anche Democrazia è partecipazione per cui non partecipare al voto, oltre che protesta sterile, è danno alla Democrazia. In queste

elezioni c’è stata tuttavi-a un’ astensione che fa piacere a tutti i siciliani onesti (la stragrande maggioranza) e che fa ben sperare per il futuro governo regionale: pare che la mafia si sia anch’essa astenuta dal voto. In passate elezioni la mafia ha appoggiato sempre candidati vin-centi, in queste elezioni, a parere del Procurato-re Nazionale Antimafia Pietro Grasso “forse

cosa nostra non aveva candidati, forse si è interrotto il canale di collegamento e quindi il suggerimento sul voto …” Che si sia in-terrotto il canale di collegamento tra Cosa Nostra e la politica è un segnale “positivissimo” anche se si può rivelare un’interruzione momentanea, occorre co-munque vigilare ed impedire che un tale scellerato collegamento non riprenda. Al contrario di quest’ultima affermazione per cui vorremmo che la mafia sempre si aste-nesse dal voto (avremmo cominciato a sconfiggerla), l’auspicio è che i caltavuture-si e con essi i siciliani tutti, partecipando massicciamente al voto, riprendessero in mano il proprio destino, ed esercitando la democrazia mandassero a casa i politicanti che appartengono al “jurassico” della politi-ca, che tanto danno hanno prodotto per eleggere volti nuovi con idee nuove prossi-mi ai bisogni del popolo ed in grado di cre-are sviluppo a Caltavuturo ed in Sicilia.

di Nicola Rizzitello

TERMOMETRO POST-ELETTORALE

L’Altra Faccia IL NUOVO VOLTO DELL’INFORMAZIONE L’ALTRA FACCIA, N° 7 NOVEMBRE 2012

Saviano dixit

di Antonino Tripi

Nella puntata del programma

di Fabio Fazio “Che Tempo Che Fa” del 15 Ottobre 2012 andata in onda su Rai3, Roberto Savia-

no lo scrittore condannato a morte dalla Camorra ha elenca-to la black list dei comuni italiani (da nord a sud) sciolti per mafia dal 1991 ad oggi. In questa lista nera, insieme ad altri 209 paesi,

tra cui molti a forte densità mafiosa e rinomati per essere le roccaforti della criminalità organizzata, viene nominata anche Caltavuturo. Una pubbli-cità sicuramente non ecceziona-le per il buon nome e per

la storia del nostro comune che per primo nel lontano 20 Gennaio del 1893 si schierò contro il potere della nascente mafia. Nel 2001 furono sciolti contemporaneamente dal

governo nazionale i comuni di

Caltavuturo, Pompei e Cinisi. Udire citare il nome del proprio paese per i più maturi d’ età è stato come riaprire una ferita o spolverare spiacevoli ricordi, per i più giovani è stata una brutta

quanto inaspettata sorpresa. Molti, infatti forse perché troppo piccoli all’ epoca dei fatti non ne erano informati e scoprirlo in tv non sarà stato senza dubbio una bella sensazione. A distanza di un decennio infatti, Caltavuturo

e soprattutto i caltavuturesi non possono e non devono dimenti-care. Uno scioglimento per infiltrazioni mafiose, anche se forse ingiusto, rimane sempre una macchia grave nel passato che deturpa il nostro paese.

Spetta a noi giovani cercare di riscattare l’ immagine di Caltavuturo vivendo sempre nella legalità e per la legalità.

Domenica 28 ottobre, i siciliani sono stati chiamati al voto per eleggere il Presidente della Regione e rinnovare l’Assemblea Regionale Siciliana. Gli elettori hanno deci-so che il nuovo governatore della Sicilia dovrà essere Rosario Crocetta. Un dato, dal punto di vista politico, molto rilevante perché interrompe un ciclo di governi di centro-destra che durava da alcuni decen-ni, escluso ovviamente il governo Lombar-do che parte a destra per poi bruscamente sterzare e finire a sinistra, calpestando la volontà d chi lo aveva votato. Il dato più importante e sotto certi aspetti preoccupante, è l’astensione al voto da parte dei siciliani, stimolati all’astensione da comportamenti alla Lombardo: “se la mia volontà viene stravolta dall’arroganza di questi politici da circo – si sa-ranno chiesti in tanti – perché andare a vota-re ? “ I risultati elettorali di Caltavuturo, rispec-chiano quasi perfettamente i dati regionali. Si sono recati alle urne 1937 caltavuturesi che corrispondono a poco più del 50% del corpo elettorale. All’interno di questi, se sommiamo i voti ottenuti dal Movimento 5 Stelle (143 voti, quasi il 4% ben al di sotto del dato regionale) agli altri voti di protesta (il movimento dei Forconi ha avuto 16 voti) più le 257 schede nulle, superiamo anche a Caltavuturo il 50% di non voto tutto a danno dei partiti tradizionali che hanno, ormai, perso credibilità qui come altrove. I caltavuturesi, come tutti i siciliani, sono stanchi di questa politica e di questi politici spreconi, di questa politica e di questi poli-tici spesso corrotti e comunque mai in gra-do di risolvere i reali problemi del popolo. La voglia di rinnovamento l’hanno espres-sa anche i siciliani che hanno votato, se è vero com’è vero che i deputati eletti sono per il 60% volti nuovi della politica e che alcuni “dinosauri” che fino a poco tempo addietro sembravano intoccabili sono rima-sti fuori. Invito tutti coloro che leggono que-ste righe a riflettere un attimo rispondendo

L’astensionismo campanello d’allarme per la democrazia

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Pagina 2 L’Altra Faccia IL NUOVO VOLTO DELL’INFORMAZIONE

L’impressione di molti caltavuturesi è che la figura del sindaco non sia vista di buon occhio da alcuni rappresen-tanti della maggioranza. Pensa che l’attuale sindaco pos-sa portare a termine questa legislatura ? Mi sento di smentire queste impressioni. Siamo una maggio-ranza che ha scelto convintamente di candidare a sindaco Calogero Lanza. La scelta è avvenuta sulla base di un pro-gramma politico che ci siamo dati e che abbiamo presentato alla gente. Il nostro impegno è quello di cercare con questa maggioranza e con questo sindaco di portare a termine la legi-slatura con l’ obiettivo di realizzare i punti del nostro program-ma. Io in quanto capogruppo non rilevo problemi che possano far pensare che ci sia una crisi all’ interno della maggioranza. C’ è un dibattito come è giusto che ci sia.

Pensa che all’interno del Consiglio Comunale di Caltavu-turo ci siano casi di conflitto d’interesse che possano di-stogliere l’attenzione dai veri problemi della cittadinanza ? All’ interno del Consiglio Comunale di Caltavuturo obiettiva-mente io non colgo in nessuno dei consiglieri sia di maggio-ranza che di minoranza conflitti di interesse.

E nel caso della vicenda dell’ ex Mattatoio ? Non mi pare assolutamente, e mi sento di respingere anche questa volta il fatto che ci sia stato da parte della maggioranza consiliare la volontà di volere favorire qualcuno a danno di un altro. A ragione di questo la migliore risposta sarebbe quella di andare a guardare tutti gli atti e i passaggi amministrativi che chiariscono meglio la vicenda.

Un giudizio sull’opposizione. Negli ultimi anni di ammini-strazione ha notato un’opposizione valida ed efficace e soprattutto c’è stata collaborazione ? A me pare che l’ opposizione sia più impegnata a fare dietrolo-gie guardando troppo indietro e a chiedere al sindaco di dimo-strare discontinuità rispetto all’ amministrazione passata. Noi siamo aperti al dialogo, però io non vedo da parte della mino-ranza un’azione propositiva forte e valida. In molti casi hanno fatto demagogia come è avvenuta con la proposta di diminuire allo 0,45% l’aliquota IMU sulla seconda casa. Sulla vicenda dell’IMU noi abbiamo assistito al triste episodio che la mino-ranza si è assentata al momento del voto, si è cioè lavate le mani, mentre noi abbiamo abbassato l’ aliquota sulla prima casa allo 0,2% e quella sulla seconda casa allo 0,7%. In so-stanza su alcuni punti mi aspetterei una minoranza più respon-sabile e concreta.

INTERVISTA DOPPIA AI NOSTRI AMMINISTRATORI Parlano i capigruppo di maggiornanza ed opposizione

L’impressione di molti caltavuturesi è che la figura del sin-daco non sia vista di buon occhio da alcuni rappresentanti della maggioranza. Pensa che l’attuale sindaco possa por-tare a termine questa legislatura ? Noi facciamo la nostra parte di opposizione. E’ un’amministrazione in continuità con la precedente, che ha ereditato dalla precedente una grave situazione finanziaria. La durata della legislatura dipende dai rapporti che intercorrono tra maggioranza e sindaco, noi non facciamo il tifo per nessu-no. Abbiamo un rapporto umano col sindaco, debbo dire che è una persona corretta a livello istituzionale, non ha solamente avuto il coraggio di dire la verità sulla reale situazione finanzia-ria del paese, solo questo gli rimproveriamo.

Pensa che all’interno del Consiglio Comunale di Caltavutu-ro ci siano casi di conflitto d’interesse che possano disto-gliere l’attenzione dai veri problemi della cittadinanza ? Il conflitto d’interesse di alcuni consiglieri c’è e si è manifestato anche per cose banali, come ad esempio nel caso delle tariffe idriche. In quel caso alcuni consiglieri che in Consiglio sostene-vano che la tariffa idrica fosse un tributo contemporaneamente facevano ricorso al Giudice di Pace.

E nel caso della vicenda dell’ ex Mattatoio ? Noi abbiamo definito quella vicenda una “porcata”. Cambiare le carte in tavola quando c’è un bando di concorso ci pare alquanto scorretto. In questa vicenda qualche amministratore ha interferito con funzionari che dovevano esperire la procedu-ra di affidamento turbando la loro serenità.

Un giudizio sulla maggioranza. Negli ultimi anni di ammini-strazione ha notato una maggioranza solida e concreta e soprattutto c’è stata collaborazione ? C’è un Consiglio Comunale fatto di persone che dialogano, nonostante le idee diverse. E’ soltanto mancata una certa auto-nomia e libertà da parte dei consiglieri di maggioranza che sembrano ingessati e non sono riusciti ancora ad affrancarsi dall’ex sindaco. E’ una maggioranza che cerca di portare il risultato a casa a qualunque costo. Lo dimostra anche la vicen-da recente delle aliquote IMU che li hanno visti fermi e ingessa-ti nella loro posizione senza accogliere la nostra proposta di abbassare l’aliquota sulla seconda casa allo 0,45% anziché allo 0,7% (come hanno fatto) visto che il Comune di Caltavutu-ro a differenza degli altri comuni gode di entrate straordinarie per 500.000 euro date dai pali eolici, e quindi come atto di pro-testa in quell’occasione ci siamo astenuti.

Pietro Porretta capogruppo maggioranza Mario Chiappone capogruppo opposizione

continua a pag.3

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Firenze con il finanziamento della Regio-ne siciliana. In particolare sono state intraprese azioni di assistenza tecnica e organizzativa su due aspetti strettamente complementari: il primo finalizzato alla

configurazione e all’allestimento degli spazi fisici del laboratorio e degli am-bienti annessi, il secondo mirato al tra-sferimento di uno specifico know-how tecnico, gestionale e didattico a un grup-po di studenti senza esperienze pregres-se nel settore, di modo che il centro – al termine dell’intervento previsto dal pro-getto – potrà operare come laboratorio di restauro al servizio della comunità locale e regionale >>. Il trasferimento di uno specifico know-how a studenti senza esperienze pregresse nel settore è stato parzialmente fatto, lo stesso non può dirsi però per l’allestimento di locali da

adibire a laboratorio di restauro. E pen-sare che un progetto per il cambio di destinazione d’uso dell’immobile comu-nale sito in via IV Aprile n°4 da desti-narsi a laboratorio museale è già stato

fatto, è pure costato 15.500 euro alle casse del Comune che sono già stati liquidati all’arch. Manuel Citarrella che lo ha realizzato. Il progetto dell’arch. Citarrella del valore di 205mila euro è già stato approvato anche dalla nostra Giunta che ha trovato, pur teoricamente, la relativa copertura finanziaria, data da: contri-buto Ente Parco (9.535,22 euro), contributo Assessorato Regionale Enti Locali (68.000 euro), Fondo di rotazione comunale (4.259,44 euro) e infine l’immancabile mutuo con la CC. DD. PP. (126.500 euro). A

questo punto essendoci già la volontà politica da parte del nostro comune (manifestata già nel lontano 2007), essendoci un progetto approvato dalla Giunta Municipale, essendoci anche la copertura finanziaria non si capisce cos’altro si aspetti quanto meno a cominciare i lavori per la realizzazione di questo laboratorio di restauro che dovrebbe servire a far diventare il Museo Civico un polmone produttivo, cosa che purtroppo in questi anni non è avvenuta.

di Giuseppe Calanni Macchio

Che fine ha fatto il laboratorio di restauro ?

L’ALTRA FACCIA, N° 7 Pagina 3

Nell’estate 2007 durante un’intervista all’emittente televisiva TeleOne l’allora sindaco di Caltavuturo Domenico Gian-nopolo, alla domanda del giornalista: << Quale sarà il futuro di questo Museo Civi-co, come pensate di utilizzarlo al me-glio ? >> rispondeva così: << Questo museo sarà un polmone produttivo, perché noi allocheremo qui, grazie ad una collaborazione molto feconda e bella con l’Istituto dell’Arte e Restauro “Palazzo Spinelli” di Firenze, due la-boratori che già sono stati predisposti e che già cominciano a lavorare, ma che diventeranno una sezione organi-ca del museo. Due laboratori di re-stauro di reperti archeologici di mate-riale lapideo e ligneo, quindi questo museo conterrà laboratori di restauro di reperti archeologi non solo di quelli ritrovati a Caltavuturo, ma anche di altri reperti che potranno essere restaurati su commissione di altre Soprintendenze della Sicilia >>. L’11 Agosto sempre del 2007 l’addetto stampa del Comune di Caltavuturo Antonello Zimbardo così illustrava, in un suo articolo, la collabora-zione del nostro comune con Palazzo Spinelli: << Il progetto, durato due anni e a cui hanno aderito 29 giovani siciliani di cui 19 caltavuturesi, ha consentito la nascita in paese di un laboratorio per il restauro di reperti archeologici, manufatti e opere lignee, realizzato dall’istituto per l’Arte e il Restauro ”Palazzo Spinelli” di

Esiste un debito pregresso con l’Enel e se sì a quanto ammonta ? Sì esiste un debito pregresso con l’Enel, ma occorre definire a quanto ammonta in concreto, poiché c’è stato un balletto di cifre da parte dell’Enel e l’amministrazione ha giustamen-te deciso di accertare l’esatto ammontare facendo un lavoro minuzioso per ogni contatore. C’è stata una qualche difficol-tà ad impegnare personale tecnico per questo lavoro così come sono mancati interlocutori da parte dell’Enel. So co-munque che il lavoro è già iniziato con verifiche per ogni contatore e vi sono già riscontri positivi, occorre continuare questo lavoro, ricorrendo anche a personale esterno, se necessario, poiché è nostro interesse risolvere quanto prima possibile questa questione, mettere un punto fermo e fare chiarezza.

Per quale motivo quindi si è ritenuto di cambiare gesto-re della fornitura di elettricità e chi l’ha deciso ? L’amministrazione in passato ha stipulato un contratto di fornitura con altro gestore perché ha ritenuto le tariffe più convenienti per il Comune.

E’ vero che i caltavuturesi pagano il consumo pubblico di energia elettrica circa il 50% in più rispetto alla tariffa ordinaria ? Che ci sia un aggravio di questo tipo è vero, anche se non è del 50%, ma di circa il 40% e ciò in quanto l’Enel considera il Comune moroso e si è attivata una misura di salvaguardia, anche per questo l’amministrazione ha interesse a chiarire al più presto questa vicenda.

Esiste un debito pregresso con l’Enel e se sì a quanto am-monta ? Certo che esiste questo debito. Vogliamo chiarire una volta per tutte questa vicenda. Il Comune di Caltavuturo è in “regime di salvaguardia” il che significa che a prescindere dal gestore che fornisce energia elettrica quando c’è un debito non pagato inter-viene un gestore nazionale che nella nostra zona è l’Enel che ci impone una tariffa vincolata. Molte volte è stato smentita l’esistenza di un tale debito, ma se è vero che non esiste questo debito quanto meno bisognava intentare una causa all’ Enel per dire “Come mai mi tieni in regine di salvaguardia ?”, questo inve-

ce non è stato fatto e questo la dice lunga.

Per quale motivo quindi si è ritenuto di cambiare gestore della fornitura di elettricità e chi l’ha deciso ? Per informazione prese nessun funzionario ha a suo tempo firma-to il contratto, la decisione è stata presa da qualche amministra-tore sicuramente.

E’ vero che i caltavuturesi pagano il consumo pubblico di energia elettrica circa il 50% in più rispetto alla tariffa ordina-ria ? Questo è dato dalla tariffa vincolata che ci impone l’Enel per il fatto di essere in regime di salvaguardia. Noi paghiamo 12-13 centesimi a kilowattora, mentre gli altri comuni ne pagano 8-10 centesimi.

la Redazione

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