giornale Unione - 2009 - n.7-8

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C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO Direttore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38100 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P. LUGLIO AGOSTO 2009 ANNO XXVI N. 7-8 U nione Fiere e congressi, un volano per l’economia Riva del Garda presenta i numeri dell’indotto generato dal settore VOGLIA DI CRESCITA

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Fiere e congressi, un volano per l’ economia Riva del Garda presenta i numeri dell’indotto generato dal settore LUGLIO AGOSTO 2009 ANNO XXVI N. 7-8 C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO NELLA QUALITÀ Risto Party Via del Commercio, 22 TRENTO Tel. 0461.402028 [email protected] Risto3 Società Cooperativa Via del Commercio, 57 TRENTO Tel. 0461.825275 www.risto3.it [email protected]

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C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO

Direttore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38100 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P.

LUGLIO AGOSTO 2009ANNO XXVI N. 7-8

Unione

Fiere e congressi, un volano per l’economiaRiva del Garda presenta i numeri dell’indotto generato dal settore

voglia dicrescita

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Risto3 Società CooperativaVia del Commercio, 57 TRENTOTel. 0461.825275www.risto3.it [email protected]

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sommario7-8 / LUGLIO AGOSTO 2009Unione

Mensile di inForMazione dell’Unione CoMMerCio TUrisMo

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Direttore responsabileWalter Filagrana

RedazioneVlado Benedetti, Gianpiero Lui,

Franco Camin

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 424 del 23/1/1984

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8/10/1997

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Tiratura: 13.000 copieQuesto numero è stato chiuso il 28/08/2009

voglia di CresCiTada pagina 6Sarà un autunno «caldo» secondo alcuni esperti, ma le imprese trentine non stanno con le mani in mano e hanno voglia di crescere e di uscire più forti dalla crisi

editoriale5 Un fisco più equo, obiettivo da centrare

imprese e credito12 Imprese e banche, dialogo necessario

13 Quando il «modulo» uccide le buone intenzioni

economia trentina16 I numeri confermano la congiuntura negativa

18 La ricetta per lo sviluppo: nuove politiche di sistema

confcommercio20 Anche Confcommercio nelle RETI AMICHE

dalla provincia24 Ecco i luoghi storici del commercio

innovazioni26 Digitale terrestre, occasione da cogliere

credito27 Btb: il mondo del credito

deve sostenere l’economia

consumi28 I consumi in Italia:

più carne, meno pesce

assicurazioni30 Polizze quinquennali

cosa c’è da sapere

ricettivo35 Mutui e contributi,

procedure da sistemare36 Azioni Faita per tutelare

i campeggi di Calceranica38 Il Bayern Monaco sposa il Trentino

somministrazione e intrattenimento

40 I Pubblici esercizi per il bere responsabile

dettaglio / aspan42 Gli imprenditori trentini

credono nella ripresa45 Un panificio a San Patrignano

servizi46 Opportunità di sviluppo

dalle energie rinnovabili46 Obbligo di certificazione energetica

nelle compravendite immobiliari48 Enasarco: la riqualificazione

degli investimenti immobiliari48 Anaci: al via il decimo corso di qualifica-

zione e avviamento all’attività

produttivo51 Manara presidente

degli acconciatori UAT

credito53 Dall’idea all’impresa

con il prestito d’onore

locali55 L’alimentazione trentina

ha la sua festa: Alimenta56 Brentonico Vacanze

un bilancio sull’estate57 Fiere e congressi volano per l’economia

giovani imprenditori58 Quando l’imprenditore

è prestato alla politica

terziario donna59 Terziario Donna premia

l’eccellenza femminile

premio ambiente trentino60 Il Premio Ambiente apre anche al Tirolo

enasco61 Quando la bottega era cuore del paese

FederalisMoFisCaleè iniziaTa la riForMada pagina 6

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800.163.870

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editoriale

UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 5

Un fisco più equoobiettivo da centrare Se serve si possono rivedere anche alcuni capitoli della spesa pubblica, perché il rischio è finire declassati a livello europeo

di Giovanni BortPresidente Unione Commercio Turismo servizi Professioni e PMi della provincia di Trento

In Italia, si sa, non è particolarmente dif-ficile imbattersi in paradossi e stranez-ze varie, specialmente nel complesso re-

ticolato della cosa pubblica e, ancor più, nei suoi aspetti deteriori, come la burocrazia. Una burocrazia efficiente e un fisco equo so-no obiettivi che assomigliano sempre più a sogni che a prospettive concrete di svilup-po e di crescita. Nella realtà, invece, vedia-mo la situazione peggiorare, nonostante le di-chiarazioni di intenti e di buona volontà.

Mi è piaciuta molto la lettera di Ame-lio Basso, imprenditore vercellese, pubblica-ta in prima pagina dal Corriere della Sera del 26 maggio 2009 e che non avrebbe biso-gno di ulteriori commenti perché finalmente dice, senza mezzi termini, ciò che anche noi da tempo stiamo affermando: la finanziaria 2008, spacciata per una riduzione delle impo-ste, ha invece previsto un sensibile incremen-to della tassazione per gran parte delle azien-de e specialmente per quelle commerciali.

Il perché è presto detto: la norma in que-stione prevede, infatti, che dall’esercizio 2008 (e pertanto con la dichiarazione delle impo-ste che ci siamo appena apprestati a definire) le società di capitali possono dedurre gli inte-ressi passivi solo nel limite del 30% del mar-gine operativo dell’attività (oltre ad alcuni aggiustamenti specifici che però non modi-ficano sostanzialmente l’ammontare delle ci-fre). In precedenza tale limite non esisteva.

All’epoca, il Governo fece passare la que-stione riducendo l’imposta complessiva no-minale del 6% e affermando che il cari-co sarebbe rimasto sostanzialmente immu-tato. Ma se il carico fiscale è lo stesso per tutti, evidentemente, alcuni potranno ave-re una riduzione ma altri pagano di più.

Le aziende commerciali si trovano ad inter-

mediare grossi quantitativi di merce con mar-ginalità, sia percentualmente che unitaria-mente, modeste. Per lo svolgimento di molte attività di tipo commerciale è quindi necessa-rio detenere importanti magazzini che vengo-no finanziati tipicamente con l’indebitamen-to bancario: si pensi a società che movimen-tano merci per milioni ma che hanno margini di poche centinaia di migliaia di euro per pa-gare la struttura e in genere tutti i costi.

Per queste società il costo finanzia-rio derivante dalle rimanenze è un co-sto del servizio offerto; fa parte cioè del-l’attività tipica, ed è una voce rilevan-te rispetto alle altre voci del bilancio: dal 2008 la deducibilità è limitata al 30%!

Per le aziende più piccole il differen-ziale tende a ridursi ma questa è ben po-ca consolazione perché funge più da deter-rente per le aziende che vogliono crescere dimensionalmente o come difficoltà ulterio-re per le aziende di recente costituzione.

Ci si sarebbe aspettati una revisione di ta-le norma, assurdamente penalizzante, il cui scopo avrebbe dovuto essere quello di favo-rire la ricapitalizzazione delle aziende; co-sì facendo si ottiene solo l’ulteriore depau-peramento delle risorse aziendali: ormai il tempo degli “assalti alla diligenza” è passa-to ed è ora di fare i conti con ciò che c’è rea-listicamente e di come sono le imprese ita-liane e non con ciò che si sperava sareb-be stato o che si sarebbe voluto che fosse.

Le imprese italiane meritano un fisco me-no esoso: se per averlo è necessario rivede-re alcuni capitoli della spesa pubblica è ora che, senza se e senza ma, si provveda nel tem-po più breve che ci è possibile perché l’alter-nativa è purtroppo l’emarginazione economi-ca di tutto il nostro Paese fra quelli di serie B.

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UnioneLUGLIO AGOSTO 20096

La legge delega sull’attua-zione dell’articolo 119 della Costituzione, ap-

provata definitivamente in Parlamento nello scorso mese di maggio, dà il via al percor-so di realizzazione del federa-lismo fiscale.

Si chiude, pertanto, dopo circa dieci anni una fase com-plessa nella vita politica ed istituzionale del nostro Pae-se durante la quale si è svilup-pato un confronto istituziona-le “acceso” tra Stato e Regioni che ha visto gli enti territoriali spingere sempre più sull’acce-leratore di una autonomia im-positiva estesa, necessaria per governare il territorio e repe-rire risorse aggiuntive rispetto a quelle che lo Stato mette a di-sposizione.

Oggi, gli strumenti necessa-ri per la realizzazione del fede-ralismo fiscale sono, quindi, in gran parte legge dello Sta-to e per questo Confcommer-cio non può che plaudire, al di là della valutazione sui singoli profili che compongono la de-lega.

Anche perché, in tutti que-sti anni, abbiamo fatto sen-tire forte la nostra voce nelle diverse sedi istituzionali a tu-tela delle esigenze delle impre-se, legate alla trasparenza nel-l’amministrazione pubblica,

al buon uso dei soldi dei citta-dini e quantomeno a un con-tenimento, o meglio ancora a una riduzione, della pressione fiscale complessiva.

La legge 42 e i principi della delega Certo la legge 42 è una leg-ge delega in cui sono scritti i principi generali del federali-smo fiscale che devono ispi-rare un consistente numero di provvedimenti attuativi.

Il prodotto finale si vedrà, se i tempi stabiliti saranno rispet-tati, non prima del 2016. E’, pero, fin d’ora possibile espri-mere delle valutazioni sull’im-pianto generale che per quan-to ci riguarda sono improntate ad un cauto ottimismo.

Lo statuto dei diritti del contribuente (legge 212/2000)è certamente positivo l’inseri-mento, come noi abbiamo au-

spicato nel corso di diverse au-dizioni in Parlamento, dello Statuto dei diritti del contri-buente tra i principi guida del-le nuove regole fiscali.Fino ad oggi le disposizioni dello Statuto poste a garanzia dei diritti di tutti i contribuen-ti, non solo di quelli che han-no scelto di fare impresa, sono state tra le norme più derogate dai vari Esecutivi che si sono succeduti dal 2000 in poi. E in tutte le leggi finanziarie ciò si è puntualmente verificato. Lo Statuto è stato “snobbato” anche dalla maggior parte de-gli enti territoriali, pur essen-do stabilito espressamente che i suoi principi di civiltà fisca-le fossero vincolanti per que-sti enti.Oggi a questi principi viene at-tribuito un rango superiore e

Federalismo fiscale,è iniziata la riformaIl rischio però è che si creino delle piccole repubbliche fiscali, dovuto all’aumento delle tassazioni delle amministrazioni locali. Momenti tanto delicati quanto importanti saranno l’approvazione della Carta delle Autonomie e la riforma del bicameralismo

federalismo fiscale

occorre evitare sbandamenti e manifestazioni locali di fisco «creativo» a scapito delle imprese, già colpite dalla difficile congiuntura economica

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UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 7

federalismo fiscale

Il disegno di legge n. 1117-B, collegato alla mano-vra finanziaria, recante delega al Governo in mate-ria di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione era stato approvato in via definitiva dal Senato con 154 voti favorevoli, 6 con-trari e 87 astenuti nella seduta del 29 aprile 2009. Le dichiarazioni di voto finali hanno confermato l’ampio consenso delle forze politiche intorno ad una riforma ampiamente modificata rispetto alla stesura originaria.Principi fondamentali del federalismo fiscale sono - da una parte - il coordinamento dei centri di spe-sa con i centri di prelievo, che comporterà auto-maticamente maggiore responsabilità da parte degli enti nel gestire le risorse. Dall’altra parte, la sostituzione della spesa storica, basata sulla conti-nuità dei livelli di spesa raggiunti l’anno preceden-te, con la spesa standard.Il federalismo fiscale per diventare operativo ne-cessita di una serie di provvedimenti che si snoda-no nell’arco di 7 anni: 2 anni per l’attuazione e 5 di regime transitorio. La legge prevede innanzitutto l’istituzione di una commissione paritetica prope-deutica per definire i contenuti dei decreti attua-tivi che dovranno essere predisposti entro 2 anni dall’entrata in vigore della legge.E’ prevista anche una commissione per il coordi-namento della finanza pubblica da istituire con uno di questi decreti. La commissione avrà carat-tere permanente e opererà in seno alla conferenza unificata.Il finanziamento delle funzioni trasferite alle regio-ni, attraverso l’attuazione del federalismo fiscale, comporterà ovviamente la cancellazione dei re-lativi stanziamenti di spesa, comprensivi dei costi del personale e di funzionamento, nel bilancio dello Stato.A favore delle regioni con minore capacità fiscale - così come prevede l’art.119 della Costituzione -

interverrà un fondo perequativo, assegnato senza vincolo di destinazione.

Il federalismo fiscale introduce un sistema pre-miante nei confronti degli enti che assicurano ele-vata qualità dei servizi e livello di pressione fiscale inferiore alla media degli altri enti del proprio livel-lo di governo a parità di servizi offerti. Viceversa, nei confronti degli enti meno virtuosi è previsto un sistema sanzionatorio che consiste nel divieto di fare assunzioni e di procedere a spese per atti-vità discrezionali.

Contestualmente, questi enti devono risanare il proprio bilancio anche attraverso l’alienazione di parte del patrimonio mobiliare ed immobi-liare nonché l’attivazione nella misura massima dell’autonomia impositiva. Sono previsti anche meccanismi automatici sanzionatori degli organi di governo e amministrativi nel caso di mancato rispetto degli equilibri e degli obiettivi economi-co-finanziari assegnati alla regione e agli enti loca-li, con individuazione dei casi di ineleggibilità nei confronti degli amministratori responsabili degli enti locali per i quali sia stato dichiarato lo stato di dissesto finanziario.

Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria diventeranno città metropolitane, contestualmente la provincia di ri-ferimento cessa di esistere e sono soppressi tutti i relativi organi a decorrere dall’insediamento della città metropolitana.

Roma Capitale è un ente territoriale, i cui attuali confini sono quelli del comune di Roma, e dispone di speciale autonomia, statutaria, amministrativa e finanziaria, nei limiti stabiliti dalla Costituzione.

L’attuazione del federalismo fiscale deve essere compatibile con gli impegni finanziari assunti con il patto di stabilità e crescita.

Rosella Rega (governo.it)

il FederalisMo FisCale è legge: sarà oPeraTivo enTro seTTe annila legge n. 42 è stata pubblicata sulla gazzetta Ufficiale il 6 maggio 2009. due anni per l’attuazione, cinque per il regime transitorio

Articolo 119COSTITUzIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa.

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del si-stema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio.

La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante.

Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropoli-tane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite.

Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la so-lidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni.

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio, attribuito secondo i principi generali determinati dalla legge dello Stato. Possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento. È esclusa ogni garanzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti.

non potranno più essere igno-rati impunemente.

Il controllo della pressione fiscaleImportante è anche l’aspetto legato alla necessità di tene-re sotto costante controllo la pressione fiscale complessiva.Quella della pressione fisca-le è, infatti, una partita estre-mamente delicata che, se non ben governata, sia nella fase transitoria di cinque anni che in quella successiva di messa a regime del nuovo assetto fi-scale, rischia di compromet-tere l’equilibrio dei conti pub-

blici e l’economia di famiglie e imprese.Ed è questa una partita che si gioca su diversi piani.Si tratta, quindi, di trovare procedure e modalità opera-tive per monitorare continua-mente i nuovi meccanismi man mano che si impostano e che cominciano a circolare nella macchina amministra-tiva nazionale e locale, senza provocare sbandamenti dele-teri per la finanza pubblica nel suo complesso o, ancora peg-gio, manifestazioni locali di fi-sco “creativo” a scapito delle imprese, già colpite dalla dif-

ficile congiuntura economica nazionale e internazionale.Nella legge 42 tutto ciò sembra essere considerato in modo at-tento e, al tempo stesso, con preoccupazione sia per quan-to riguarda i nuovi organismi preposti al controllo dell’anda-mento, momento per momen-to, del livello della pressione fi-scale, sia per l’obiettivo di una sostanziale invarianza della pressione fiscale complessiva, statale e locale, che deve gui-dare la realizzazione concre-ta dello spostamento dal cen-tro alla periferia della potestà impositiva voluto dalla rifor-

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Giovanni Bort è Presidente dell’Unione e amministratore di Confcommercio

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federalismo fiscale

ma costituzionale del 2001.Rimane, tuttavia, forte la preoccupa-zione per la delica-tezza del tema, soprat-tutto a fronte della continua diminuzione in questi an-ni delle risorse da parte dello Stato per gli enti locali e del-la circostanza che Regioni e Comuni, in particolare, sa-ranno chiamati a nuo-ve pesanti responsabilità amministrative, una vol-ta approvata la Carta delle autonomie locali, attual-mente al centro del dibat-tito politico istituzionale insieme all’altro pilastro in costruzione della riforma del bicameralismo.

Il contrasto all’evasione fiscaleUn altro tratto importan-te della delega è l’inserimento del contrasto all’evasione fisca-le tra i principi e criteri diret-tivi per la predisposizione dei decreti delegati. Noi sosteniamo che vada rea-lizzato l’obiettivo di pagare tut-ti per pagare meno, ma anche di pagare meno per pagare tutti, legando il livello di pres-sione fiscale ad un oculato uso delle risorse pubbliche sotto l’ombrello della trasparenza e della responsabilità degli am-ministratori eletti.A questo proposito, però, va sottolineata la carenza di una adeguata strutturazione de-gli enti locali nella gestione di tutte le fasi di accertamento, contenzioso, liquidazione del-le varie tipologie di tributi che dovranno essere gestite da re-gioni, province, comuni e città metropolitane.E’ vero che la soluzione pro-posta dalla legge 42, cioè quel-la di una sostanziale funzione

s u r r o -gatoria de-gli uffici loca-li dell’Agenzia delle entrate che do-vrebbero operare in conven-zione a favore degli enti locali, appare, forse, la più opportu-na. Rimane, tuttavia, l’anoma-lia di una marcata autonomia impositiva da parte di enti ter-ritoriali che poi, di fatto, dele-gano il potere di gestire tutti i loro tributi a strutture statali.Il rischio è anche che si spez-zi la filiera della responsabili-tà nell’amministrazione della leva fiscale.

La semplificazione degli adempimentiTra i principi e i criteri diretti-vi della legge delega troviamo, poi, la semplificazione degli adempimenti tributari a cari-co dei contribuenti che è cer-tamente condivisibile. Le imprese sono particolar-mente sensibili ai costi del-la burocrazia e degli adem-pimenti fiscali in particolare, malgrado il diffuso ricorso a

procedure telemati-che di rilevazione e di trasmissione di flussi di dati.

Nella legge 42 la co-struzione di una nuo-va e forte struttura te-

lematico-informativa che connette tutti i livel-

li di governo del territo-rio alle amministrazioni cen-trali dello Stato, ha un rilievo specifico, sia per l’armonizza-zione dei dati contabili rile-vanti per la gestione finanzia-ria del federalismo fiscale, sia per la necessità di tenere sotto controllo tutte le variabili che governano la pressione fiscale complessiva.Si tratta, dunque, di un onere che perciò va equamente di-stribuito tra tutte le categorie di contribuenti.

La perequazioneIn Italia le basi imponibili di-stribuite nelle varie regioni so-no fortemente sperequate.I parametri che segnano le classifiche tra le regioni - PIL pro capite, capacità fiscale per abitante, i gettiti complessivi delle entrate locali - mettono in luce differenze che rendono la perequazione interregiona-le, il primo obiettivo della ri-forma: non a caso l’articolo 1 della legge 42 richiama esplici-tamente, come prospettiva au-spicabile, il “superamento del dualismo economico” del Pae-se.Andrà, quindi, posta grande attenzione a tutti i meccani-smi, delicatissimi, che governe-

le imprese sono particolarmente sensibili ai costi della burocrazia e degli adempimenti fiscali in particolare, malgrado il diffuso ricorso a procedure telematiche di rilevazione e di trasmissione di flussi di dati. la semplificazione degli adempimenti tributari è certamente condivisibile

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federalismo fiscale

ranno negli anni a venire i rap-porti tra enti territoriali e Sta-to centrale per la distribuzione delle risorse in senso equitativo e non automatico come è, inve-ce, finora accaduto.Bene, dunque, il superamen-to del criterio della spesa sto-rica a favore dei costi standard dei servizi offerti dai vari livel-li di governo nel riparto delle risorse finanziarie necessarie per riequilibrare le differen-ze tra regioni dotate e regioni meno dotate.Attenzione, però, a non ricor-rere per questo motivo a for-me di fisco locale creativo che rischierebbero di mandare in tilt il tessuto stesso su cui, co-munque, si reggono le econo-mie locali.Il federalismo fiscale che si sta costruendo non può e non de-ve, infatti, dar luogo a “repub-bliche fiscali”.

Gli studi di settoreAnche nella prospettiva del fe-deralismo fiscale non va tra-scurato l’aspetto legato al-le procedure di accertamen-to sulle imprese, seppur non contenuto nella legge delega. La normativa vigente prevede, infatti, che entro il 2013 gli at-tuali studi di settore dovranno trovare nuove modalità di co-struzione. Già oggi operano gli Osserva-tori regionali sugli studi di set-tore, a cui partecipano anche Confcommercio ed altre orga-nizzazioni di categoria.In attesa della realizzazione del federalismo fiscale vero e pro-prio, però, anche le modalità di rilevazione dei dati signifi-cativi delle imprese vedranno una maggiore ramificazione sul territorio, fino ad arrivare al livello comunale.Confcommercio ha condivi-so fin dall’inizio la filosofia de-

gli studi di settore come stru-mento di confronto civile con l’Amministrazione finanziaria nell’ottica della trasparenza di comportamenti e del rispetto reciproco che deve legare Sta-to e contribuenti.Va scongiurata, però, la ten-tazione di fare degli studi di settore un raffinato strumen-to di rappresentazione reali-stica delle potenzialità azien-dali ai fini fiscali, una scor-ciatoia per reintrodurre nel nostro ordinamento procedu-re di accertamento impronta-te a criteri di mera catastizza-zione del reddito, soprattutto a fronte del bisogno di risorse che il nuovo assetto delle fun-zioni decentrate “stimola” ne-gli enti locali.

ConclusioniPer dare attuazione alla legge delega 42 sarà necessaria l’in-troduzione di decreti delegati, a partire da due primi provve-

dimenti strategici per tutta la riforma: uno sulla armonizza-zione dei bilanci pubblici, l’al-tro sui costi standard per i li-velli essenziali di prestazioni (sanità, assistenza, istruzione).In questo ambito le impre-se hanno una partita aperta: l’Irap finanzia gran parte della spesa sanitaria a beneficio del-l’intera comunità.Questa imposta, però, come è scritto anche nella legge 42, è destinata ad essere sostituita da altri tributi. Sarà, quindi, questo un primo banco di prova per verificare come Governo e Parlamento sapranno declinare le aspetta-tive per un fisco più equo an-che nella prospettiva di un de-centramento tributario che la legge delega ha definitivamen-te avviato.di Giovanni Bort

Amministratore Confcommercio - Imprese per l’Italia

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2-6 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati2-6 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle

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7-9 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita

13-14 Automotive Dealer Day - Informazioni, strategie e strumenti per la commercializzazione automobilistica

15-17 Verona Mineral Show Geo Business - Mostra di pietre preziose, pietre dure, pietre ornamentali, fossili e derivati, oggettistica in pietra

21-24 Eurocarne - Salone internazionale delle tecnologie per la lavorazione, conservazione, refrigerazione e distribuzione delle carni

26-28 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età

29-31 Veronafi l 1 - Manifestazione fi latelica, numismatica, cartofi la

GIUGNO9-12 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale

SETTEMBRE12-13 Beauty Forum Italy17-21 ArtVerona - Fiera d’arte moderna e contemporanea

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30 settembre3 ottobre

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OTTOBRE20-22 CREA - Expo business forum internazionale condizionamento, riscaldamento, energia, ambiente20-22 MCM - Mostra convegno internazionale della manutenzione industriale20-22 SAVE - Mostra convegno internazionale delle soluzioni e applicazioni verticali di automazione,

strumentazione, sensori20-22 ACQUARIA - Mostra convegno internazionale delle tecnologie per l’analisi, la distribuzione e il trattamento21-24 ZOW - Salone internazionale dei componenti ed accessori per l’industria del mobilep p

NOVEMBRE5-6 Anteprima Novello - Presentazione produzione vino novello 20095-8 Fieracavalli - International horse festival

18-21 Bus & Bus Mobility Business - International bus & coach expo19-21 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria26-28 Job & Orienta- Scuola, orientamento e formazione del lavoro28-29 Elettroexpop - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informaticap

DICEMBRE4-6 Verona Mineral Show Geo Shop - Mostra di pietre preziose, pietre dure, pietre ornamentali, fossili e

derivati, oggettistica in pietra11-13 Veronafi l 2 - Manifestazione fi latelica, numismatica, cartofi la

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GennaioAbitare il Tempo / Bau - Monaco

9-10 Febbraio

Vinitaly U.S. Tour - Miami - Salone dei vini italiani di qualità

11 Febbraio

Vinitaly U.S. Tour - Palm Beach - Salone dei vini italiani di qualità

19 Marzo 3 Maggio

La Casa Italiana - Città del Messico - Emozione e innovazione nel design

25-29 Marzo

Job & Orienta / AULA Madrid - Scuola, orientamento, formazione e lavoro

25-26 Maggio

Vinitaly Russia - Salone dei vini italiani di qualità

10-12 Giugno

R-Energy Argentina - Fiera internazionale di energie rinnovabili

15-18 Giugno

Siab Brasile - International techno-bake exhibition

16 Giugno 30 Agosto

La Casa Italiana - Monterrey - Emozione e innovazione nel design

Ottobre Samoter Tour Kazakhstan - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali del settore dell’edilizia

19Ottobre

Vinitaly U.S. Tour - Chicago - Salone dei vini italiani di qualità

21Ottobre

Vinitaly U.S. Tour - San Francisco - Salone dei vini italiani di qualità

22-24Ottobre

Stonexpo / Marmomacc Americas

22Ottobre

Vinitaly U.S. Tour - Houston - Evento speciale dedicato ai vini italiani di qualità

4Novembre

Vinitaly China - Hong Kong - Salone dei vini italiani di qualità

5-6Novembre

Vinitaly China - Shanghai - Salone dei vini italiani di qualità

7Novembre

Vinitaly China - Pechino - Evento speciale dedicato ai vini italiani di qualità

25Novembre

Vinitaly Japan & Korea - Tokyo - Salone dei vini italiani di qualità

27Novembre

Vinitaly Japan & Korea - Seul - Salone dei vini italiani di qualità

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Il ruolo fondamentale che gli istituti di credito rico-prono nell’economia mo-

derna è evidente; una part-nership sicura e affidabile tra banche e imprese assicura alla società consolidamento e svi-luppo.

La crisi globale ha messo in luce, invece, il lato deteriore di alcuni sistemi creditizi in-ternazionali, ovvero il ricorso eccessivo e pesante - soprat-tutto in alcuni soggetti d’oltre oceano - a strumenti finanzia-ri che, oggi, definire ‘avventu-rosi’ forse è ancora poco. Nel giro di pochi mesi abbiamo assistito ad un crollo della fi-ducia (anche tra gli stessi isti-

balizzata. E che il dibattito sia già in corso è evidente dal-le relazioni e dagli appelli di soggetti come la Banca d’Ita-lia, Consob, Abi, le organizza-zioni d’impresa tra cui la stes-sa Confcommercio e l’Unione, per la dimensione territoriale che le compete.

L’8 luglio Mario Draghi, go-vernatore della Banca d’Italia, è intervenuto proprio alla as-semblea dell’Abi, l’associazione bancaria italiana. «Le banche - ha detto Draghi - sono de-terminanti nel rendere la cri-si che stiamo affrontando più o meno duratura, più o meno profonda. Bisogna conciliare il perseguimento di pruden-ti equilibri economici e patri-moniali con l’esigenza di non far mancare il sostegno finan-ziario alle imprese con buone opportunità di crescita, reali capacità di superare la crisi». Un appello particolare il Go-vernatore lo lancia anche alla

A prescindere dalle valuta-zioni sull’esito di questa cri-si globale, sul «dopo» che non sarà più come «prima, sulla durata della coda, sull’inizio della ripresa, in queste setti-mane è ormai chiaro che uno dei nodi sui quali dibattere sa-rà proprio il ruolo degli istitu-ti di credito nell’economia glo-

tuti di credito) che ha portato al cosiddetto «credit crunch», ovvero la contrazione del cre-dito, esito scontato secondo alcuni economisti poichè in linea con la più classica delle leggi economiche, quella del-la domanda e dell’offerta, alla quale nemmeno il denaro può sottrarsi.

Imprese e banche:dialogo necessarioIl governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, invita gli istituti di cre-dito ad avere più coraggio. Lamberto Cardia, presidente della Consob, parla di «asfissia finanziaria» per le Pmi italiane. Carlo Sangalli, numero uno di Confcommercio, ammonisce: «La ripresa sarà lenta, perché mol-ti problemi sono strutturali»

UnioneLUGLIO AGOSTO 200912

imprese e credito

Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi durante la scorsa

assemblea degli associati ABI

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imprese e credito

dimensione territoriale delle banche e alla loro capacità di integrare i vari metodi di sco-ring con la conoscenza diret-ta del cliente: «Il radicamen-to territoriale del sistema ban-cario è prezioso; va utilizzato, dove è stato perso va ricostrui-to. Occorre valorizzare quanto più possibile le conoscenze sul campo, evitando un eccesso di automatismi. Esistono am-pi margini di miglioramento. Alcune banche, anche grandi, stanno cominciando a muo-versi in questa direzione, rive-dendo modelli organizzativi e procedure decisionali».

Una linea che pare trova-re condivisione anche da Cor-

A partire dallo scorso mese di aprile del corren-te anno è stata attivata, nell’ambito delle misu-re urgenti per il sostegno delle famiglie e delle imprese, l’attività di monitoraggio dei flussi del credito sul territorio per analizzare le proble-matiche eventualmente insorte tra le famiglie e/o le aziende e le banche. Lo strumento del-l’osservatorio, coerente con lo scopo per cui è costituito, si è rivelato utile per l’analisi dell’an-damento del mercato del credito che ha in buo-na sostanza consentito alle più alte autorità del mondo bancario e della Borsa (rispettivamente il governatore della Banca d’Italia Draghi e il Pre-sidente della Consob Cardia) di prendere atto se mai ce ne fosse stato bisogno che “il credito al settore privato rallenta…” e ancora “gran par-te delle imprese medio piccole trova difficoltà e poterebbe correre rischi di asfissia finanziaria”. Detto in altre parole, forse un po’ crude ma più intelleggibili: le banche hanno chiuso i rubi-netti; e quando non lo hanno fatto, le garanzie richieste a copertura dei prestiti sono risultate più gravose con conseguente aggravio dei co-sti dei finanziamenti resi disponibili.Ben venga quindi l’Osservatorio e la sua funzio-ne se può aiutare a comprendere ed eliminare le strozzature di un sistema creditizio che nel momento di maggiore bisogno pare avere ab-bandonato le nostre imprese. Così pure interessante appare l’iniziativa Mini-steriale laddove affida ai Prefetti (al Commis-

sario del Governo, per la Provincia di Trento) la competenza a svolgere un’azione di monitorag-gio dei singoli casi di controversie che possono insorgere in merito all’erogazione del credito. L’attività, si legge nella direttiva del 31 marzo 2009, consiste nella raccolta delle istanze e dei reclami dei clienti delle banche che si ritengono danneggiati nell’erogazione del credito ed è, so-stanzialmente finalizzata a facilitare un riesame delle pratiche a un livello più elevato della strut-tura gerarchica della banca interessata. Strumento interessante dicevamo, ma guai a chi intenda ricorrervi! Affrontare la modulistica dell’istanza al Prefetto è, infatti, compito arduo e non comune: richie-de una dose di pazienza medio superiore; un li-vello di istruzione universitario e la disponibilità a fornire dati aziendali inutili quanto fuorvianti. E questa non è solo la nostra opinione. A testi-moniare la complessità burocratica dei moduli è il numero delle istanze sino ad oggi presentate in Prefettura a Trento, solo sei, contro le decine di lamentele che come organizzazione di rap-presentanza riceviamo ogni settimana dai no-stri associati. Strumento interessante, ribadiamo, ma perfet-tamente inutile a causa di meccanismi burocra-tici dei quali neppure nell’emergenza riusciamo a liberarci. Ci auguriamo che questo faccia ri-flettere il Ministro.

qUando il «ModUlo» UCCide le bUone inTenzioni: l’osservaTorio sUl CrediTo imprese e privati possono rivolgersi ai Prefetti per segnalare controversie nell’erogazione del credito ma la procedura è complicata

di Giovanni BortPresidente Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e Pmi della provincia di Trento

segue a pagina 15

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imprese e credito

rado Faissola, presidente del-l’Abi, che nel proprio inter-vento spronava le banche a riscoprire il legame territoria-le con le imprese; così Carlo Sangalli, presidente di Con-fcommercio, commenta le pa-role di Faissola: «Ho apprezza-to molto la parte finale dell’in-tervento di Faissola, quando dice che dobbiamo riscoprire il valore del rapporto di pros-simità con il territorio tra ban-che e imprese».

Non molto distante da ta-li posizioni si colloca anche Lamberto Cardia, presidente Consob, che nel discorso tenu-to durante il consueto incon-tro con il mercato finanziario ammoniva così: «Le prospet-tive restano oggi caratterizzate da profonda incertezza. I sog-getti più deboli, sia nel mon-do delle imprese che tra gli in-vestitori, sono esposti a rischi maggiori. Solo le imprese di più grandi dimensioni riesco-no a reperire sul mercato capi-tale proprio ed a collocare pre-stiti obbligazionari senza gravi

disponibile dalle banche ha se-gnato un aumento, il costo dei finanziamenti e le garanzie ri-chieste sono cresciute.

In questo senso, il 3 agosto scorso a Milano è stato sigla-to un accordo tra Abi e orga-nizzazioni imprenditoriali per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio. Il ministro Tremonti, che aveva auspicato l’«Avviso comune» di Milano già in occasione della assem-blea annuale dell’Abi, l’ha defi-nita una «bombola d’ossigeno» per le imprese, mentre Faisso-la crede in una massiccia ade-sione delle banche.

Probabilmente gli effet-ti dell’Avviso si faranno senti-re maggiormente per i gran-di gruppi, quelli cui allude lo stesso Governatore della Ban-ca d’Italia, meno propensi a rapporti di tipo «sartoriale» con i propri clienti di quanto non siano le realtà locali, le co-siddette banche del territorio.

Confcommercio è stata tra i firmatari e i promotori del-l’Avviso comune di Milano: «Meno Basilea 2 e più rappor-to con le imprese» era l’appel-lo del presidente di Confcom-mercio, Sangalli. Ma, oltre che un appello, potrebbe essere benissimo anche un punto di partenza.

difficoltà nè a costi da conside-rare eccessivi. Gran parte del-le imprese medio-piccole, tra-ma fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano, tro-va difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria».

Asfissia finanziaria che, a quanto risulta dall’osservato-rio sul credito di Confcom-mercio riferito al secondo tri-mestre del 2009, viene chia-ramente percepita con timore anche dagli imprenditori. La

percentuale delle imprese che hanno chiesto un fido o che hanno chiesto la rinegoziazio-ne di un fido esistente, è pas-sata dal 27,7% del trimestre precedente al 34,6%; si que-ste imprese, il 64,2% ha visto esaudita la propria richiesta per un importo uguale o su-periore, l’8% delle richieste ha avuto esito positivo ma per un importo inferiore, il 7,3% del-le imprese si è visto rifiutare la richiesta. Ma se il credito reso

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Basilea. La città svizzera è divenuta simbolo di rating e scoring grazie agli accordi internazionali giunti in seguito ai lavori del cosiddetto «Comitato di Basilea». In basso, un banchiere in una vignetta america-na degli anni Settanta

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Tra i settori che hanno maggiormente risentito della crisi, si trovano l’industria manufatturiera, più esposta alle conseguenze del calo della domanda interna ed estera, e il settore delle costruzioni

Anche in Trentino la congiuntura negati-va si è fatta sentire, per

quanto il suo impatto sia stato probabilmente minore che al-trove. Quello che fino ad og-gi era un giudizio empirico maturato dalle testimonianze di imprese e lavoratori, trova conferma dalle analisi di varie istituzioni sui dati raccolti nel corso del 2008.

L’analisi della Banca d’ItaliaCome di consueto, a giugno, la sede trentina della Ban-ca d’Italia ha diffuso l’edizio-ne locale delle Economie re-gionali. «In linea con quanto accaduto nelle principali aree geografiche del Paese - si leg-ge nello studio - anche nelle province autonome di Trento e Bolzano gli effetti della cri-si finanziaria internazionale si sono intensificati a partire dal quarto trimestre dell’an-no (il 2008, NdR) e ulterior-mente accentuati nei primi mesi del 2009. L’impatto del-la crisi è stato in parte miti-gato rispetto ad altre regioni del Nord Italia dalla diversi-ficata struttura dell’economia locale, dal minor grado di di-pendenza dalle esportazioni, dal rilievo del settore pubbli-co e dal buon andamento del comparto turistico».

economia trentina

Export: meno è meglio?Ciò che un tempo veniva in-dicato come una debolezza strutturale, la bassa propen-sione all’export, paradossal-mente è ciò che ha consenti-to, almeno in questa fase, di attutire gli effetti della crisi: il crollo del commercio estero italiano ha frenato l’industria

manufatturiera, contraendo investimenti e manodopera. E, infatti, anche in Trentino - Alto Adige «tra i settori che hanno maggiormente risenti-to della crisi, si trovano l’in-dustria manufatturiera, più esposta alle conseguenze del calo della domanda interna ed estera, e il settore delle co-

struzioni che, dopo oltre un decennio di crescita, stava già sperimentando un indeboli-mento dei livelli di attività». Il settore del terziario, secon-do Bankitalia, ha risentito meno della crisi delle impre-se manufatturiere, e in mo-do assai eterogeneo tra le ca-tegorie. Il trasporto merci, ad esempio, ha registrato «una forte e rapida contrazione», i consumi delle famiglie hanno rallentato - anche come con-seguenza delle difficoltà del settore secondario - soprat-tutto per quanto riguarda l’ac-quisto di beni durevoli. Per il turismo si può registrare una sostanziale tenuta. Il commercio e il turismoSecondo l’istituto di piazza Vittoria, il fatturato della Gdo

UnioneLUGLIO AGOSTO 200916

I numeri confermanola congiuntura negativaLe analisi di vari istituti confermano con i dati le impressioni sul 2008 e nel primo semestre 2009. Il Trentino meno colpito di altre aree, grazie anche alla poca dipendenza dall’export, ma la ripresa sarà più lenta

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Il valore aggiunto e il PIL suddiviso per settore economico, primario, secondario e terziario, secondo l’elaborazione della filiale regionale della Banca d’Italia su dati Infoca-mere - Movimprese

UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 17

economia trentina

(la grande distribuzione orga-nizzata) è cresciuto in regione più che nel resto d’Italia ma meno rispetto all’anno pre-cedente: 6,5% l’aumento delle vendite nel complesso, più del 3,5% della media nazionale ma meno del 8,4% del 2007. Presenze e arrivi turistici so-no in aumento in entrambe le province autonome, 1,5 e 2,1 i punti percentuali di au-mento per Bolzano, 1,2 e 2,2

per Trento. La grande diffe-renza tra i due territori è nel-la percentuale di turisti este-ri rispetto a quelli italiani: per l’Alto Adige si tratta del 63%, per il Trentino del 37%.

L’analisi della Servizio statistica PATDopo cinque anni di cresci-ta ininterrotta il Prodotto in-terno lordo della provincia di Trento segna una diminuzio-ne dello 0,4%. Meglio di quan-to avvenuto a livello nazio-nale, dove l’inversione è sta-ta dell’1% e meglio, seppur di solo mezzo punto, anche del comparto Nord Est (-0,9%). Gli indicatori forniti dal Ser-vizio statistica sul conto risor-se e impieghi della provincia riportano tutti valori reali ne-gativi, con l’unica eccezione di due dati in crescita: i con-sumi della pubblica ammini-strazione (+1,7% in termini reali) e i consumi interni dei non residenti (+0,4%). Per quel che riguarda l’anda-mento del commercio estero e interregionale, il Trentino mantiene pressochè inaltera-to il saldo finale del rapporto import-export sul PIL: 18,6% nel 2007, 18,8% nel 2008.E i 13 punti che separano il dato dell’export estero sul PIL tra Trentino e Nord Est (19,3% per il primo, 32,3% per il comparto) sono pro-prio l’indice del perché nella nostra provincia la crisi abbia fatto sentire meno che altrove gli effetti negativi.

Livello di internazionalizzazione 2008confronto Export estero su PIL per Trento, Italia e Nord Est

Nord Est 32,3%

Italia 28,8%

Trentino 19,3%

Turismo internazionalenella provincia di Trento e nella provincia di Bolzano

turisti italiani turisti stranieri

Provincia autonoma di Trento

Provincia autonoma di Bolzano

67% 37%

37% 67%

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UnioneLUGLIO AGOSTO 200918

economia trentina

La ricetta per lo sviluppo:nuove politiche di sistemaTerzo incontro per fare il punto sull’effetto delle manovre anti-crisi. Crescita dimensionale, un «mito» del passato: ora serve fare rete

Il 23 luglio si è tenuto il ter-zo incontro sul monito-raggio delle azioni anticri-

si messe in campo dalla Pro-vincia. Si tratta di un tavolo di lavoro che, convocato mensil-mente, ha l’obiettivo di capi-re ciò che sta succedendo nel mondo delle imprese trentine, attraverso il monitoraggio co-stante delle situazione econo-mica; di dare conto delle scel-te effettuate ed informare sui risultati; di perseguire, infine, strategie di medio termine.

Nell’ultimo incontro, tra i relatori, c’era il prof. Zani-notto, coordinatore del grup-po statistico sul monitorag-gio del sistema economico, che ha illustrato in sintesi la situazione nazionale e le pro-spettive per il panorama tren-tino. Sarà in autunno, proba-bilmente, che si verificherà il massimo della crisi, ma si do-vranno anche far sentire gli effetti della manovra anticrisi messa in atto dalla PAT.

Il Pil trentino si attesta su di un -2,7% con una previsione di crescita minima, lo 0,2%, nel 2010; le esportazioni ca-lano del 20%; il fatturato del-le aziende, allo stesso modo, è in calo; la produzione indu-striale segna un -36,6%. La crisi trentina, concorda Za-ninotto, è tuttavia più conte-nuta di quella nazionale: «Ta-le diversità - ha detto - è sicu-ramente frutto della manovra

anticongiunturale provincia-le, che ha fatto si che gli effet-ti della crisi siano più conte-nuti».

In ogni caso, il Trentino mostra ancora dati contra-stanti e non è da escludere che si vada verso una stagna-zione lunga sul -2,6%.

Alcuni dati positivi, che de-vono però essere costante-mente monitorati, vengono dalla ripresa del traffico pe-

sante sull’autostrada con un aumento del 2,2%; la tenuta del turismo; una ripresa dei consumi energetici; una ri-presa nelle vendite al detta-glio dello 0,1%; e il contenuto aumento della disoccupazio-ne assorbita dalla cassa inte-grazione.

Successivamente il contri-buto del prof. Camagni, coor-dinatore del Programma di sviluppo provinciale, porta

elementi di riflessione sulle politiche strutturali ed in par-ticolar modo sulle reti di im-presa ed il territorio.

Camagni è del parere che l’unico modo per far cresce-re la competitività azienda-le siano il legami a rete da co-stituire sul territorio: imprese su imprese, sia la livello loca-le ma anche collegamenti tra imprese locali e imprese in-ternazionali: «Le politiche territoriali devono incentrar-si sul territorio perché è que-sto che favorisce e crea rap-porti che sviluppano compe-titività e l’innovatività».

Le nuove reti di impresa co-stituiscono il modello alterna-tivo della grande impresa, at-tuato nei distretti industriali, e ne costituiscono la sua na-turale evoluzione.

La competitività territoriale si basa sulla coniugazione di due elementi: l’efficienza del territorio e l’organizzazione

Alcuni dati positivi, da tenere comunque monitorati, vengono dalla ripresa del traffico pesante sull’autostrada (+2,2%), dalla tenuta del turismo; dalla ripresa dei consumi energetici.

Il PIL: Trento e Italia Trento Italia

Anno PIL reale (var. %) PIL reale (var. %) 2008 -0,4 -1,0 2009 -2,7 -5,2 2010 0,2 0,5 2011 1,3 2,0 2012 1,8 2,0

Trento: OPES, Modello econometrico multisettoriale Italia : DPEF 2010/2013

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economia trentina

gestionale delle imprese. Se-condo una indagine effettuata dal Politecnico di Milano sul-le piccole imprese del Nord Italia emerge che nel Trentino esiste una discreta organizza-zione aziendale, ma una scar-sa efficienza territoriale.

«è proprio su questi elemen-

la conoscenza, mette in evi-denza le due direzioni in cui muoversi: innovazione tecno-logica, non necessariamente di prodotto ma anche di pro-cesso e di sistema; qualità su-periore di prodotto.

Le reti servono proprio a questo, ovvero ad aumentare la specializzazione riducen-do i costi. Per questo motivo sono importanti le politiche dell’accesso alle tecnologie in tutti i campi.

Dalle idee motrici si deve attivare una moltiplicazione di prodotti che vanno brevet-tati; sviluppati in reti di ven-dita, con approvvigionamen-ti anche internazionali.

A questo impianto occorro-no due tipi di capitale: da una parte, il capitale umano che l’Università deve riuscire a in-nestare nel tessuto economi-co, dall’altro le banche devono sostenere il circuito delle im-prese attraverso una oculata e saggia gestione del credito.

ti che la politica deve interveni-re se vogliamo pensare ad un nuovo programma di sviluppo economico territoriale».

Elementi concettuali di rife-rimento per tale nuovo model-lo di sviluppo sono rappresen-tati dalla prossimità culturale; dalla geografia di vicinanza e

dalla cooperazione.Nel campo della gestione

organizzativa invece l’atten-zione deve concentrarsi sulle risorse umane; sull’organizza-zione della produzione e sulla qualità dei sistemi.

L’intervento del prof. Rulla-ni, docente di Economia del-

I NUMERI DELLA SITUAZIONE TRENTINA

Entrate: variazione del periodo gennaio/maggio 2009 sullo stesso periodo del 2008 Trento Italia

Gettito IVA - 2,3 -10,0 Gettito IRPEF 1,9 - 0,4 Gettito totale 2,0 -3,4

Variazioni tendenziali sullo stesso periodo dell’anno precedente

Variazione sul periodo Da gennaio 2009

Lavori pubblici appaltati< 150.000 euro (maggio) 3,6 -16,2

Lavori pubblici appaltati> 150.000 euro (maggio) 99,3 4,3

Permessi di costruire per il settore residenziale (superfici ristrutturate) (aprile) 29,6 8,0

Presenze turistiche (aprile) 0,6 Vendite al dettaglio (maggio) 0,1 2,7

Variazioni congiunturali sul mese precedente Mese Precedente N. mesi

Traffico pesante in autostrada (maggio) Maggio 2,2 4Traffico pesante sulle provinciali (maggio) Maggio 0,6 4 Versamenti IRPEF delle imprese (maggio) Maggio 2,6 1Avviamenti al lavoro (marzo) Marzo 16,7 1Ore CIG ordinaria (giugno) Giugno -1,5 2 Ore CIG totale (giugno) Giugno -5,9 2

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Anche Confcommercio nelle Reti AmicheAll’iniziativa del Ministero della PA e Innovazione aderisce la confederazione: il rapporto con la burocrazia sarà meno difficile

reti amiche

Il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’In-novazione, Renato Bru-

netta, e il presidente di Con-fcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, hanno firmato il 27 luglio scorso, nel Palazzo dei Giureconsulti di Milano, il protocollo d’intesa su “Reti Amiche”, l’iniziativa promossa dal Ministero per agevolare l’erogazione dei ser-vizi pubblici ai cittadini e ri-durne i tempi di attesa.

Confcommercio promuo-verà presso il sistema delle imprese l’erogazione di ser-vizi della Pubblica Ammini-strazione ai dipendenti, al-le imprese ed ai clienti-citta-

dini tramite punti di accesso posizionati all’interno del-le aziende commerciali, turi-stiche e dei servizi. Ciò con-sentirà a dipendenti e citta-dini di fruire dei servizi della PA evitando code agli spor-telli e richieste di permessi al proprio datore di lavoro. Le postazioni messe a disposi-zione dalle aziende saranno

Anche Confcommercio parteciperà all’iniziativa del Ministero per la pubblica amministra-zione e l’innovazione denominata «Reti Amiche», per aumentare l’efficienza e i servizi rivolti ai cittadini e alle imprese da parte degli enti pubblici

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reti amiche

Da un’indagine congiunta Confcommercio - Format ricerche di mercato, svolta nei primi mesi del 2009, emerge in tutta la sua chiarezza quale sia il rapporto tra imprese e burocrazia. Ecco la sintesi dei principali risultati.

GLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI RITENUTI PIÙ PESANTI E GRAVOSI DA PARTE DELLE PMITra gli adempimenti amministrativi ritenuti più pesanti e gravosi da parte delle Pmi, quelli in campo fiscale (per il 92,2%), quelli riguardanti la sicurezza sul posto di lavoro (per l’85,4%), quelli relativi al personale (per l’80,9%).

I COSTI SOSTENUTI PER FARE FRONTE AGLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVIPiù del 40% delle imprese ha dedicato ogni mese allo svolgimento degli adempimenti ammini-strativi oltre 6 giornate/uomo (mediamente, nel 2008, le Pmi hanno destinato ogni mese allo svolgimento degli adempimenti amministrativi dalle cinque alle sei giornate/uomo). Questo rap-presenta un costo per le imprese che, per quasi la metà (il 45,5% per l’esattezza), è ritenuto non sopportabile dal punto di vista economico.L’impatto dei costi per gli adempimenti ammini-strativi è oscillato in media nel 2008 tra l’1,0% e l’1,4% sui ricavi delle imprese (il 40% delle impre-

se ha sostenuto costi pari o superiori all’1,5%).

EFFETTI DEGLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI SULLE STRATEGIE DELLE IMPRESEIl 30,8% delle Pmi ha rinunciato nel 2008 ad assu-mere nuovo personale.Il 26,6% ha rinunciato a pro-getti di innovazione.Il 25,5% ha rinunciato ad ef-fettuare investimenti.Il 17,2% ha rinunciato a pro-getti di ricerca a causa di dif-ficoltà di natura puramente burocratica, connesse alla complessità e alla lunghez-za dei tempi richiesti dagli adempimenti amministra-tivi.

ORGANIZZAZIONE DELLE PMI PER FRONTEG-GIARE GLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E BUROCRATICIIl 49,8% del campione dedica alla cura degli adempimenti amministrativi tra i 2 e i 10 addetti, mentre l’1,9% vi dedica oltre 10 addetti.Il 31,5% delle Pmi dispone di un ufficio apposita-mente dedicato al disbrigo delle pratiche e degli adempimenti amministrativi.

il PesanTe iMPaTTo della bUroCrazia sUlle iMPrese iTalianeUn’azienda su tre nel belpaese ha un ufficio appositamente dedicato a sbrigare pratiche amministrative

posizionate in luoghi di faci-le accessibilità. I link ai servi-zi, da quelli forniti dall’Inps a quelli dei Comuni e delle Asl, saranno resi disponibi-li dagli enti e dalle ammini-strazioni locali. Sono previ-ste anche bacheche elettro-niche per informare sulle attività territoriali (cultura, manifestazioni, modalità di iscrizione o prenotazione a scuole ed asili, eccetera).

Il protocollo d’intesa apre la strada a successivi accordi con le imprese associate alla Confederazione.

UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 21

«Reti Amiche - ha dichia-rato il Ministro Brunetta, che conta di arrivare a fine 2009 con 100.000 punti ‘amici’ sul-l’intero territorio nazionale - è un servizio che i cittadini po-tranno usare “senza fare file e senza un euro di costo quan-do la P.A. o non c’è, come nel fine settimana, o quando è chiusa, cioè spesso». In par-ticolare, ha spiegato ancora Brunetta che «sarà possibile sbrigare pratiche burocrati-che quando si va a fare shop-ping nel fine settimana, ma-gari con l’aiuto di qualche ad-

detto».Per Brunetta, sono molte-

plici le innovazioni introdotte con Reti Amiche: «è una ma-niera per rendere più amica la P.A., coinvolgere le reti com-merciali, avvicinare i cittadi-ni alla P.A. e soprattutto lan-ciare un segnale di tipo tra-dizionale: attenzione, guarda che se negli uffici del Comu-ne, della Regione, dell’anagra-fe o dell’Agenzia delle Entra-te c’è troppa fila, io posso an-che andare da un’altra parte e quindi voi potete anche chiu-dere».

«Quando un Presidente di un’Associazione imprendi-toriale incontra il Ministro della Pubblica Amministra-zione – ha detto il presiden-te di Confcommercio Sangal-li in occasione dell’incontro - la prima richiesta che avanza è quella di liberare le impre-se dai costi, dai tempi e dal-le seccature che la burocrazia generalmente impone».

«Nel caso delle piccole im-prese, poi, questa esigenza è ancora più sentita perché l’imprenditore deve necessa-riamente dedicare tutte le sue energie e il suo tempo alle at-tività legate allo sviluppo del-l’azienda, il cui scopo princi-pale è quello di produrre ric-chezza ed occupazione e non pezzi di carta».

L’incidenza del costo del-la burocrazia per le Pmi risul-ta pari a circa il 7% del fattu-rato e da una recente indagi-

ne di Confcommercio emerge che mediamen-te nel 2008 le imprese hanno destinato ogni mese allo svolgimen-to degli adempimen-ti amministrativi dalle 5 alle 6 giornate/uomo e che oltre il 30% delle Pmi dispone di un uffi-cio appositamente de-

dicato al disbrigo di que-ste pratiche.

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“Reti Amiche” è un’iniziativa del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione per facilitare l’accesso dei cittadini-clienti alla PA e per ridurne i tempi di attesa.“Reti Amiche” porta la burocrazia più vicino al cittadino, moltiplicando i punti di accesso grazie alla collaborazione tra Stato e privati che dispongono di reti in contatto continuo e quotidiano con milioni di clienti. Nasce così una competizione virtuosa tra pubblico e privato, che consente di evidenziare le migliori prati-che organizzative, tecniche e relazionali e di produrre servizi sempre più efficienti e calibrati

sulle esigenze di molteplici profili di utenti.“Reti Amiche” consente di superare il digital divide, favorendo l’utilizzo dei servizi della PA in condizioni più comode o assistite a catego-rie di utenti che possono essere svantaggiati per la locazione geografica, per le condizioni fisiche o culturali, per la disponibilità di tem-po.Il sistema di partnership pubblico-privato è in totale regime di concorrenza a beneficio della diffusione, trasparenza e qualità dei servizi che sono senza oneri per lo Stato e a tutto vantag-gio dei cittadini.

l’idea: inTrodUrre la ConCorrenza anChe nell’erogazione dei serviziil Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione cerca nuovi stimoli per aumentare la produttività del settore pubblico

lo Sportello Unico delle Atti-vità Produttive, le Agenzie per le Imprese, ma anche le inno-vazioni sviluppate dall’Agen-zia delle Entrate, da quel-la delle Dogane, senza con-tare ciò che è stato realizzato da molte altre amministrazio-ni centrali, regionali e locali, rappresentano altrettanti mo-menti di un panorama che sta mutando in senso positivo. «A ben vedere - ha commen-tato Sangalli - ci sono punti che accomunano i casi di mi-glioramento del rapporto tra

imprese e Pubblica Ammini-strazione. In primis, le sem-plificazioni normative, senza le quali è impossibile attuare seri percorsi di efficientamen-to. Secondariamente, l’inve-stimento sui processi orga-nizzativi e sul capitale umano, vero motore di qualsiasi atti-vità di servizio, ad iniziare da quello pubblico. In terzo luo-go, emerge con prepotenza il tema delle tecnologie, del-l’uso efficace di un fattore che viene definito come “abilitan-te” - perché su di esso poggia

il miglioramento del servizio - che in realtà non abilita pro-prio “un bel niente” se non viene utilizzato in modo più che accorto e sapiente».

Reti Amiche, in questo sen-so è la frontiera della tecno-logia applicata alla Pubblica Amministrazione. E con Re-ti Amiche è l’Amministrazio-ne che va dalle imprese e dal cittadino e non viceversa.

«Confcommercio crede in questo progetto della Pubbli-ca Amministrazione a fianco delle imprese e dei cittadini,

ed è per questo motivo che fir-miamo oggi il Protocollo d’in-tesa con il Ministro Brunetta. Perché noi e le nostre impre-se, soprattutto le Pmi, che sof-frono questo rapporto con la Pubblica amministrazione e che per vocazione naturale so-no quotidianamente le più vi-cine ai cittadini, non possia-mo che credere e condividere un’idea di Amministrazione che sia davvero vicina – anche letteralmente – alle famiglie e agli imprenditori».

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Carlo Sangalli e Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Ammini-strazione e l’Innovazione

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UnioneLUGLIO AGOSTO 200924

«Con le deliberazioni provinciali - ha detto l’As-sessore Olivi presentando le novità adottate dalla Giunta - si mettono ora in campo gli strumenti, con i necessari incentivi economici, per dare cor-po e realizzare concretamente un progetto am-bizioso iniziato con la firma di un protocollo di intesa, proseguito poi con la proposta e l’appro-vazione, all’interno dell’ultima legge finanziaria provinciale, di una serie di disposizioni legislative che costituiscono il fondamento normativo con-cluso ora con le delibere attuative».«Si è trattato - prosegue Olivi - di un lavoro molto impegnativo, ma con obiettivi molto chiari fin dall’inizio che hanno consentito di percorrere le necessarie tappe attraverso scelte meditate, confrontate ed ampiamen-te condivise. Per raggiungere questi risultati ho incontrato la preziosa e determinante collaborazione dei comuni trentini e delle associazioni rappresentative delle imprese com-merciali che hanno assunto un ruolo attivo di proposte e di programmi ed ai quali - comuni ed associazioni in un impegno condiviso e partecipa-to - sarà ora affidata la responsabilità,

con la regia ed il sostegno della Provincia, di dare concreta attuazione alle scelte effettuate dall’Am-ministrazione provinciale».«Ovviamente la Provincia mette a disposizione anche strumenti di intervento concreti, con livelli di contribuzione più elevati rispetto al passato, che consentiranno una azione di maggiore incisi-vità ed efficacia da parte dei soggetti protagonisti del rilancio e valorizzazione del luoghi storici del commercio e mi riferisco, evidentemente, ai con-sorzi comunali di promozione dei centri storici già

costituiti».«I comuni in particolare saranno chiamati in que-sta prima fase ad un de-licato e puntuale lavoro di censimento delle bot-teghe storiche presenti sul territorio comunale e di perimetrazione, senza finalità e vincoli di natura urbanistica, dei luoghi sto-rici del commercio».

Nella seduta del 3 luglio scorso la Giunta pro-vinciale ha approva-

to, su proposta dell’Assesso-re Alessandro Olivi, quattro provvedimenti attuativi di di-sposizioni normative recente-mente approvate.

In particolare due delibera-zioni riguardano il tema del-la rivitalizzazione dei luoghi storici del commercio mentre le altre due completano ed in-tegrano gli interventi a favo-re delle imprese commercia-li insediate in aree marginali o svantaggiate del territorio pro-vinciale e dei comuni che le so-stengono e ne favoriscono l’in-sediamento.

La deliberazione n. 1673 del 3 luglio u.s. è stata assunta in at-tuazione della disposizione pre-vista all’articolo 28 bis del Re-golamento di esecuzione del-la legge provinciale 8 maggio 2000, n. 4 e stabilisce le modali-tà per l’individuazione, da par-te dei comuni, dei “luoghi sto-rici del commercio” attraverso un provvedimento di perime-trazione, non di natura urbani-stica e non necessariamente li-mitato al centro storico ma che tenga conto in particolare del-la concentrazione di esercizi commerciali, dell’integrazione fra le varie merceologie e tipo-logie distributive, della presen-za di molteplici e diversificate attività e dell’esistenza di idonee infrastrutture, di aree pedonali e di parcheggi.

Il “luogo storico del com-mercio” così individuato, ver-rà poi approvato e riconosciu-to dalla Giunta provinciale che provvederà anche ad autoriz-zare l’uso del relativo marchio, le cui caratteristiche sono state individuate con la deliberazio-ne in oggetto.

Sempre in attuazione della disposizione di cui all’articolo 28 bis del regolamento di ese-cuzione della legge provincia-

dalla provincia

«l’esiTo di Un PerCorso iMPegnaTivo Ma dagli obieTTivi Chiari»l’assessore olivi spiega le delibere: «in campo gli strumenti per rivitalizzare i luoghi storici e i soggetti del commercio sul territorio»

L’Assessore provinciale Alessandro Olivi

Ecco i luoghi storicidel commercioLa Provincia ha varato una serie di provvedimenti che tutelano e mirano a rivitalizzare il commercio sul territorio trentino

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le sul commercio si è stabilito inoltre che i comuni provve-dano al censimento delle bot-teghe storiche del Trentino, in-tendendo per tali gli esercizi commerciali e i pubblici eser-cizi di somministrazione di ali-menti e bevande che svolgo-no la propria attività da oltre 50 anni negli stessi locali o nel-lo stesso settore merceologico, con la previsione di alcune de-roghe, puntuali e con requisiti in ogni modo qualificanti.

Presso il Servizio commer-cio della Provincia di Trento è istituito l’albo provinciale del-le botteghe storiche del Trenti-no al quale verranno iscritte le botteghe storiche che saranno a sua volta autorizzate ad uti-lizzare la targa, anche nel mate-riale pubblicitario/promozio-nale, le cui caratteristiche sono state individuate con la delibe-razione provinciale e presente-rà quindi caratteri di uniformi-tà sul territorio, fermo restando che la stessa potrà essere realiz-zata con materiali idonei e coe-renti con il contesto architetto-nico locale.

Con la deliberazione n. 1674

inoltre la possibilità di agevola-re con la medesima percentua-le (90% della spesa ammessa) anche l’acquisto di arredi ed at-trezzature effettuato dai comu-ni in casi di particolare e docu-mentata necessità, nei casi in cui cioè il solo approntamento dei locali da parte del comune non risulti sufficiente a giustifi-care o incentivare l’apertura di un’attività commerciale in una zona marginale e svantaggiata e con prospettive di sostenta-mento economico autonomo molto ridotte. Con la delibera-zione n. 1675 del 3 luglio u.s. la Giunta provinciale ha provve-duto a stabilire i criteri e le mo-dalità attuativi dell’importante strumento normativo che, da quella data trova pertanto pie-na applicazione.

a cura del servizio commercio della Provincia Autonoma di Trento

del 3 luglio u.s. la Giunta pro-vinciale ha fortemente imple-mentato i contributi (elevando-li in misura consistente rispetto al passato) a favore dei consorzi costituiti a livello comunale che promuovono iniziative a favo-re della valorizzazione, riqua-lificazione ed animazione dei luoghi storici del commercio; in particolare è previsto che tali soggetti possono beneficiare di un contributo provinciale nella misura massima del 40 per cen-to della spesa ammissibile , ivi compresi gli strumenti infor-matici e le attrezzature necessa-rie per realizzare la propria atti-vità; la spesa ammissibile è de-terminata da un valore minimo di Euro 10.000 ad un massimo di Euro 300.000 annui.

Analoghi incentivi provin-ciali sono previsti a favore di un soggetto unico a livello pro-vinciale, al quale aderiscono i soggetti costituiti a livello co-munale, il quale ha il compito di dare impulso e promuove-re in forma coordinata e di si-stema tutte le iniziative ideate e programmate a livello locale.

Con la deliberazione n. 1672

del 3 luglio u.s. si è elevato il so-stegno economico provinciale a favore degli esercizi insediati in aree marginali o svantaggia-te che svolgono un servizio di prossimità e vendono generi di prima necessità, al fine di assi-curarne la loro sopravvivenza.

Un particolare e significativo aumento del contributo (fino al 90% della spesa ammessa) è stato inoltre disposto con l’ar-ticolo 24, comma 1 della leg-ge provinciale 8 maggio 2000, n. 4, così come introdotto con legge provinciale 28 marzo 2009, n. 2, a favore dei comuni per la costruzione, acquisto di immobili, nonché per l’amplia-mento, la ristrutturazione e la trasformazione di immobili in proprietà finalizzati all’apertura di esercizi commerciali “mul-tiservizi”; con la stessa dispo-sizione normativa è prevista

dalla provincia

La Giunta provinciale ha appro-vato il 3 luglio scorso una serie di delibere sul commercio nelle aree svantaggiate e sui luoghi storici del commercio

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UnioneLUGLIO AGOSTO 200926

innovazioni

Gli inconvenienti e qualche problema ci saranno sicuramen-

te, è inutile illudersi. A con-ti fatti, però, lo switch off, ov-vero lo spegnimento del vec-chio metodo di trasmissione del segnale televisivo a favo-re del nuovo digitale terrestre (DTT), porterà più vantaggi che grattacapi.

Tra il 15 e il 30 del prossi-mo ottobre in Trentino si po-tranno ricevere soltanto i ca-nali digitali: prosegue così il programma di migrazione da un sistema all’altro, seguendo l’obiettivo di mandare in pen-sione la vecchia tv analogica in tutta Italia entro il 2012. Il cammino non poteva che es-sere graduale: per questo il Ministero dello Sviluppo eco-nomico ha previsto un calen-dario con le tappe che porte-ranno alla nuova televisione.Perché cambiare? In tanti si chiedono quale bi-sogno ci fosse di stravolge-re le comunicazioni televisive e affollare i salotti di teleco-mandi, cavi e apparecchi. In realtà i motivi sono molti e, a differenza dei disagi che sa-ranno momentanei e comun-que limitati nel tempo, i van-taggi della televisione digita-le terrestre si apprezzeranno a lungo in futuro. «Innanzitut-to - ci dice Mauro Tomasel-li, rivenditore radioelettrico - la qualità del segnale è molto

più elevata e necessita di una potenza minore per essere trasmessa, il che significa un minor inquinamento elettro-magnetico. Inoltre lo spettro delle frequenze della trasmis-sione in analogico, la «vec-chia» tv, era ormai saturo, im-pedendo di fatto la nascita di nuovi canali. Già oggi chi ri-ceve in digitale può scegliere tra una notevole quantità di canali tematici o generalisti».

Il tanto auspicato pluralismo dell’informazione televisiva avrà dunque uno strumento in più per potersi realizzare: si calcola che approssimativa-mente il numero di canali ri-cevibili si decuplicherà. «Non da meno - prosegue Tomasel-li - è la possibilità di ricevere più versioni audio di una tra-smissione, il che significa po-ter vedere un film in lingua originale o con i commen-

ti del regista. Con il digita-le terrestre la tv diventerà an-che interattiva, permettendo ai telespettatori di partecipare ai programmi, e avrà funzio-ni di pubblica utilità, grazie al collegamento via telefono». Serve un nuovo televisore?Non serve cambiare il proprio televisore: basta soltanto ac-quistare il decoder e collegar-lo all’apparecchio. Esistono sul mercato vari modelli di deco-der: per scegliere quello più adatto è consigliabile rivolger-si al proprio rivenditore di fi-ducia (vedi box). Dall’anno scorso tutti i televisori vendu-ti in Trentino devono avere il sintonizzatore digitale integra-to; in caso di nuovo acquisto, la migrazione da una tecno-logia all’altra sarà innavertibi-le e si potranno usufruire tut-ti i vantaggi del digitale. Non è nemmeno necessario installa-re nuove antenne nè modifica-re il loro puntamento perché gli impianti sono identici. La parabola serve soltanto per la tv via satellite, che non va con-fusa con quella terrestre, che utilizza il sistema tradizionale di trasmissione. Si pagherà di più?Eccetto quello iniziale del de-coder, non ci sono costi per la televisione digitale. Si potran-no ricevere anche canali a pa-gamento (ad esempio quelli tematici) ma molti nuovi ca-nali sono liberi e gratuiti.

Digitale terrestre, occasione da cogliereLa categoria dei radioelettrici è pronta a fornire un servizio di consulenza e assistenza per tutti gli associati del mondo Unione

La garanzia della professionalitàIl passaggio al digitale terrestre è forse più complicato per la mol-titudine e la diffusione degli apparecchi nelle case degli italiani che per la tecnologia in sè. Nonostante questo è sempre meglio rivolgersi agli esperti, come i commercianti di prodotti radioelet-trici, riuniti in categoria nell’Associazione commercianti al dettaglio e aderenti all’Unione. Presso la segreteria (telefono 0461/880111, e-mail: [email protected], internet: www.unione.tn.it) è possibile ricevere informazioni sul rivenditore più vicino al quale chiedere maggiori lumi. Se per gli utenti privati il passaggio non sarà più di tanto traumatico, alcune categorie professionali (alberghi in primis, ma anche pubblici esercizi, ristoranti, sale da ballo eccetera) potranno avere qualche problema in più. Per questo la garanzia di una consulenza qualificata, come sempre, è sinonimo di sicurezza, efficienza e, in defini-tiva, risparmio di tempo e denaro.

Dal 30 ottobre la televisione trenti-na diventerà «digitale»

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credito

La crisi economica che ha investito l’intero globo, ha dispiegato i propri effet-

ti anche sul nostro territorio, che per molti anni è stato considera-to ‘un’isola felice’, lontana e pro-tetta dalle turbolenze dei merca-ti mondiali.

Tutti gli ambiti produttivi ne sono stati colpiti anche se con impatti e rilevanze diverse. Si è generato a livello mondiale un progressivo clima di sfiducia nei consumatori, che ha portato ad una riduzione della propensio-ne agli acquisti a quindi a degli effetti negativi sulla produttività delle aziende e questo soprattutto nel settore delle esportazioni. La contrazione degli ordini si è fat-ta sentire maggiormente a livel-lo delle piccole e medie imprese, che maggiormente caratterizza-no il tessuto economico del no-stro territorio. La crisi di fiducia ha avuto come principale conse-guenza quella di generare nel si-stema una forte mancanza di li-quidità, fatto questo che persiste oramai da molti mesi.

In base a quanto emerge dai dati evidenziati attualmente a livello macroeconomico è pos-sibile ipotizzare che il momento peggiore sia alle nostre spalle. In attesa dei futuri miglioramenti tutti gli attori economici devono continuare a mantenere un alto livello di guardia nella gestione aziendale, mentre è nostro com-pito e di tutto il mondo del credi-to in generale, continuare in que-sto difficile frangente a sostenere attivamente l’economia, sommi-nistrando al sistema anche ade-guata liquidità.

Banca di Trento e Bolzano,

Btb: il mondo del credito deve sostenere l’economia«La crisi di fiducia ha generato nel sistema una forte mancanza di liquidità, fatto questo che persiste oramai da molti mesi»

come istituto di credito storica-mente radicato nel territorio in questi mesi si è costantemen-te confrontata con il quadro so-pradescritto, occupandosi atti-vamente degli effetti della crisi, dialogando con le imprese, la-vorando a fianco della Pubblica Amministrazione e Consorzi di Garanzia, cercando di affronta-re concretamente l’attuale conte-sto con proposte adeguate ed ef-ficaci contromisure a sostegno delle aziende, supportata in que-sto anche dalle sinergie derivan-ti dall’appartenenza ad un gran-de gruppo bancario.

In questo contesto la Banca di Trento e Bolzano, banca del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha svi-luppato e sostenuto una serie di iniziative a favore delle diver-se categorie sia di concerto con la Pubblica Amministrazione e i Consorzi di Garanzia , sia in pro-pria autonomia. I risultati sono stati i due accordi sottoscritti a li-

vello locale tra Confidi, Banche e Provincia Autonoma di Trento e una serie di prodotti specifici tra cui le iniziative denominate: Ca-pitale Circolante, Rinvio Rate, Fi-nanziamenti Crescita Program-mata, Finanziamenti destinati a ricerca e innovazione.

L’iniziativa “Rinvio Rate” pro-posta dalla Banca di Trento e Bolzano nei mesi scorsi ha anti-cipato i temi dell’accordo tra Abi e Governo per la moratoria dei debiti di PMI siglato lo scorso 3 agosto a cui la Banca dei Territo-ri del Gruppo Intesa Sanpaolo, e pertanto anche Banca di Trento e Bolzano, ha prontamente aderi-to. L’accordo individua nello spe-cifico i seguenti interventi: -la sospensione di 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo e leasing;-l’allungamento a 270 giorni del-la scadenza dei crediti a breve per operazioni di anticipazione su crediti;

-finanziamenti per il rafforzamen-to patrimoniale delle imprese.

L’accordo prevede che le azien-de soddisfino alcuni requisiti per poter beneficiare della mo-ratoria quali ad esempio: essere piccole medie imprese con me-no di 250 dipendenti, presentare un fatturato inferiore ai 50 mi-lioni di Euro, non avere al 30 set-tembre 2008 esposizioni classifi-cate come sofferenze, e senza ra-te in scadenza o già scadute, non pagate o pagate parzialmente, da non più di 180 giorni.

Non si può infine dimentica-re il settore turistico, elemento chiave dell’economia del nostro territorio. Banca di Trento e Bol-zano ha voluto essere di sostegno agli albergatori e per questo mo-tivo ha deciso di partecipare per il tramite della Capogruppo al progetto “Italia & Turismo” pro-mosso dal Ministero del Teso-ro e le Associazioni di Categoria del Turismo. Il progetto intende promuovere l’attività di sviluppo in campo turistico permettendo agli operatori di accedere a risor-se finanziarie aggiuntive a condi-zioni particolarmente vantaggio-se, così potranno avviare quelle attività di rinnovo e valorizza-zione necessarie a fronteggiare la concorrenza internazionale. An-che questa iniziativa vedrà coin-volti i Confidi locali. a cura di Banca di Trento e Bolzano

UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 27

La sede principale della Banca di Trento e Bolzano, a Trento

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Calano i consumi delle famiglie nel 2008, con una accentuata flessione

per auto e moto, servizi di tra-sporto, elettrodomestici e alcu-ni prodotti alimentari tra cui i prodotti ittici; bene, invece, i prodotti per la telefonia, le at-trezzature per la casa e il giar-dino, i tessuti per la casa.

Nella composizione della spesa delle famiglie, cresce l’in-cidenza delle spese per l’abita-zione, che costituiscono ormai quasi il 30% delle spese com-plessive, e delle spese “obbliga-te” (energia, affitti, servizi ban-cari e assicurativi, ecc.), cresciu-te dal 21,7% del 1970 ad oltre il 36% del 2008: questa, in sintesi,

I consumi in Italia: più carne, meno pesce E negli ultimi 10 anni aumentano le spese per l’abitazione a scapito di vacanze, tempo libero e cura del sé. In crescita servizi e telefonia

i consumi degli italiani

2008, la spesa delle famiglie sul territorio aumentare a tassi molto contenuti (+0,5% la va-riazione media annua), in linea con la modesta crescita econo-mica del Paese (Tab. 1).

Per il 2009, essendo stata la

Tab. 1 - Evoluzione dei consumi delle famiglie(var. % medie annue e di periodo in termini reali)

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2002-2008

PIL 0,5 0,0 1,5 0,7 2,0 1,6 -1,0 0,7

Spesa sul territorio -0,1 0,6 0,9 1,0 1,4 1,1 -1,0 0,5

Servizi -0,1 0,6 0,8 1,0 2,0 2,4 0,4 1,0

Beni -0,1 0,6 0,9 0,9 0,8 -0,2 -2,4 0,1

durevoli -0,9 0,1 5,6 2,5 2,6 2,4 -7,3 0,6

semidurevoli -1,1 -1,5 -1,7 0,4 0,4 1,0 -1,2 -0,5

non durevoli - 0,6 1,6 0,4 0,6 0,4 -1,4 -1,3 0,1

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat.

la “fotografia” dei consumi del-le famiglie italiane tra il 2002 e il 2008 scattata dall’Ufficio Stu-di Confcommercio.

La crisi mondiale che ha in-teressato anche l’economia ita-liana, a partire dalla fine del

2007, ha comportato inevita-bili riflessi negativi sui con-sumi delle famiglie, diminuiti dell’1,0% nel 2008.

Il dato si inserisce in un con-testo di medio-lungo termine che ha visto, nel periodo 2002-

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i consumi degli italiani

crisi più profonda e di maggio-re durata di quanto ci si aspet-tava, le previsioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio indi-cano un Pil a -4,8% e consumi a –1,9% con una lieve ripresa nel 2010 e un consolidamento del-la crescita nel 2011 (Tab. 2).

Tornando alla “fotografia” dei consumi, la tendenza a comprimere la spesa da parte delle famiglie, pur interessan-do i diversi segmenti di consu-mo, ha avuto risvolti partico-larmente negativi sulla doman-da di beni, diminuita nel 2008 del 2,4%, mentre per i servizi si è registrato un deciso conte-nimento della crescita rispetto agli anni precedenti (+0,4%).

Le tendenze di lungo periodo che hanno portato ad un ruolo sempre più rilevante dei servizi all’interno della spesa sostenu-ta dalle famiglie sono confer-mate anche nel 2008: la spesa è infatti equamente divisa tra be-ni e servizi, con un sostanziale azzeramento del differenziale tra le due componenti che nel 2000 era di quasi 9 punti per-centuali.

La ricomposizione della spe-sa delle famiglie è altrettanto accentuata se si considerano le macro-funzioni di consumo ag-gregate sulla base del soddisfa-cimento dei bisogni (Tab. 3).

Negli ultimi dieci anni circa

l’unica macrofunzione che ha registrato una crescita dell’in-cidenza all’interno della spesa sostenuta dalle famiglie è l’abi-tazione che nel 2008 ha rappre-sentato il 28,6% contro il 26,7% del 2000, comprimendo le altre aree di consumo, in particola-re quelle legate alla cura del sé che, insieme al tempo libero e alle vacanze, hanno perso 1,7 punti percentuali del loro peso sulla quota di spesa complessi-va rispetto al 2000.

Questa tendenza è confer-mata dalla sempre maggiore ri-levanza assunta all’interno dei consumi delle famiglie di quel-la parte di spese che possono

essere considerate obbligate (dall’energia agli affitti, dalle as-sicurazioni obbligatorie ai ser-vizi bancari di base) con una compressione dell’area destina-ta all’acquisto di beni e servizi, il cui consumo è meno condi-zionato dalla necessità e la cui scelta è funzione più diretta del reddito disponibile.

Tab. 2 – Previsioni Pil e consumi2009 2010 2011

PIL -4,8 0,6 0,8

Spesa sul territorio -1,9 0,6 0,6

Previsioni Ufficio Studi Confcommercio.

Tab. 3 - Composizione della spesa delle famiglie per macro funzioni di consumo (quote %)

1980 1990 2000 2008

Tempo libero 7,2 8,4 8,0 7,5

Vacanze 1,7 2,0 2,7 2,7

Mobilità e comunicazioni 14,3 15,0 17,9 17,6

Cura del sé 21,6 23,0 21,8 20,6

Abitazione 22,5 25,2 26,7 28,6

Pasti in casa e fuori casa 32,7 26,4 22,9 23,0

Totale consumi 100,0 100,0 100,0 100,0

Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat.

1980Servizi

Beni

1990Servizi

Beni

2000Servizi

Beni

2008Servizi

Beni

Composizione della spesa delle famiglie tra beni e servizi, dal 1980 al 2008. Negli anni il rapporto tra beni e servizi e costantemente cambiato: i 34,6 punti percentuali che divide-vano le tue tipologie nel 1980 sono diventati, nel 2008, 0,2.

Page 30: giornale Unione - 2009 - n.7-8

UnioneLUGLIO AGOSTO 200930

assicurazioni

In campo assicurativo due erano stati le norme libe-ralizzatrici introdotte dal-

le ormai famose “lenzuola-te” di Bersani: il divieto per le Compagnie di imporre ai propri agenti il monomanda-to ossia la possibilità per gli agenti di una compagnia di lavorare anche per altre assi-curazioni; l’eliminazione del-la poliennalità, ossia la possi-bilità per il cliente di disdire, con preavviso di 60 gg., anche i contratti pluriennali fatti in precedenza all’entrata in vigo-re della norma, purchè aves-sero raggiunto i tre anni e di-vieto per il futuro per durate pluriennali.

Occorre ricordare che in Europa eravamo rimasti tra gli ultimi ad utilizzare con-tratti decennali visto che l’UE aveva da tempo raccomanda-to agli Stati membri di non superare i 3 anni.

Con le norme Bersani sem-brava finita un’epoca negativa per gli assicurati italiani, ora l’art. 21, commi 3 e 4 del DDL n. 1441 ter C, con il ripristi-no delle polizze quinquenna-li fa fare un passo indietro ad un processo di liberalizzazio-ne che sembrava una benedi-zione celeste.

Il testo della nuova norma è il seguente: «L’Assicuratore, in alternativa ad una copertu-ra di durata annuale, può pro-porre una copertura di dura-

ta poliennale a fronte di una riduzione del premio rispet-to a quello previsto per la stes-sa copertura del contratto an-nuale. In questo caso, se il con-tratto supera i cinque anni, l’assicurato, trascorso il quin-quennio, ha facoltà di recede-re dal contratto con preavviso di 60 giorni e con effetto dal-la fine dell’annualità nel corso della quale la facoltà di recesso è stata esercitata».

Catricalà, presidente del-l’autorità garante della con-correnza e del mercato, a ri-guardo della norma apena ci-tata, afferma: «Non mi piace, perché tiene la clientela lega-ta a un soggetto imprenditore per un periodo lungo di tem-po, in cambio di uno sconto di cui non sono veramente chiari gli effettivi benefici. La fidelizzazione ostacola la mo-bilità, che è essenziale per la concorrenza. In un mercato già ingessato - ha proseguito -

questo costituisce un ulterio-re elemento di vischiosità».

Ma tant’è, visto che ci tro-viamo di fronte ad una legge, come comportarci con la pro-posta della durata?

Innanzitutto occorre di-stinguere polizze dove la du-rata è a favore dell’assicurato da quelle dove la durata è a fa-vore dell’assicuratore.

Le polizze dove la durata è a favore dell’assicurato sono in genere quelle sulla salute e sulla vita, queste polizze do-vrebbero essere di una durata uguale alle esigenze di coper-tura dell’assicurato e non do-vrebbero prevedere la possi-bilità di disdetta da parte del-l’assicuratore nel momento in cui questo viene a conoscen-za di problemi di salute del-l’assicurato.

Queste polizze, anche quan-do la durata era decennale, tendevano ad essere fatte con durata più limitata (addirittu-

ra annuale) e comunque con possibilità di disdetta da par-te dell’assicuratore dopo ogni denuncia di sinistro.

La nuova norma si pensa quindi che incentiverà la du-rata quinquennale di polizze incendio, responsabilità civi-le verso terzi (esclusa quella dell’auto) ed infortuni, ossia di quelle polizze che interes-sano maggiormente alle assi-curazioni.

Attenzione allo sconto che deve essere veramente mol-to forte per farci rinunciare per ben 5 anni alla possibilità di recedere dal contratto an-che di fronte ad offerte inte-ressanti della concorrenza sia dal punto di vista del prez-zo sia soprattutto dal punto di vista delle condizioni con-trattuali, perché è qui che sta il problema: difficilmente le compagnie propongono du-rate lunghe e sconti impor-tanti là dove ci sono condi-zioni contrattuali rischiose per loro.

Di questi tempi comunque meglio tenersi le mani libere ed impegnare la compagnia che abbiamo scelto a ricon-quistarsi la nostra fiducia non ogni anno ma ogni giorno.

Sicuramente con questa fi-losofia otterremmo vantag-gi superiori a qualsiasi scon-to che le compagnie ci posso-no fare. a cura di Angelo Accordini Vittoria Assicurazioni

Polizze quinquennali, cosa c’è da sapereIl governo ha ripristinato la possibilità di sottoscrivere contratti pluriennali a fronte di una riduzione del premio assicurativo

Page 31: giornale Unione - 2009 - n.7-8

TRENTO - ITALY25 -26-27/9/2009

bitmLa rassegna dedicata al turismo montano

B I T M 2 0 0 9

Provincia Autonomadi Trento

giunta regionaledel trentino-alto adige

consiglio regionaledel trentino-alto adige

con il patrocinio di:

comune di trento

in collaborazione con:

camera di commercioi.a.a. di trento

®

Ministero del Turismo

UNCEM

10A BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO

Page 32: giornale Unione - 2009 - n.7-8

Partirà venerdì 25 settembre la decima edizione

della Borsa Internazionale del Turismo

Montano.

Il primo appuntamento della manifestazione è

nella sala Calepini della Camera di Commercio di

Trento alle ore 10: in programma un convegno sul

turismo montano e lo sviluppo economico,

con la partecipazione del ministro del turismo

Michela Vittoria Brambilla, l'assessore

provinciale al turismo Tiziano Mellarini, e il

presidente di Confesercenti nazionale Marco

Venturi. Al termine del convegno, la firma del

“Manifesto per lo sviluppo di montagna” tra

Uncem e Confesercenti sulla sostenibilità del

turismo montano.

Sabato 26 e domenica 27 settembre in Piazza di

Fiera a Trento, al via il Salone Vacanza Montagna,

con gli stand dei principali enti pubblici e privati sul

turismo montano. Il workshop internazionale con

oltre 60 tour operator di tutto il mondo si terrà

invece sabato 26 settembre nelle sale di Trento

Fiere in via Briamasco.

Ospiti d'onore della X BITM, una delegazione

della Camera di Commercio dell'Aquila.

10A BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO

partners

Page 33: giornale Unione - 2009 - n.7-8

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B I T M 2 0 0 9

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Azienda per il TurismoTrento, Monte Bondone,Valle dei Laghi

official suppliers

Page 34: giornale Unione - 2009 - n.7-8

10A BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO

TRENTO - ITALY - 25 -26-27/9/2009

RCATINI D NATALME

I EAL V CE R

D 21 NO EMBRE AL 24 DI MB Ea r 1 e e

Trento - Piazza Fier - o ari: 0.00 - 19.30 (24 dic mbr 10.00 - 17.00)w .mer atin din tale.tn t

ww c o a .i

bitm

B I T M 2 0 0 9

Più di 60tra i più qualificati

tour operators stranieri

provenienti da

22 paesi diversi

Più di 20tra i più qualificati

tour operators

italiani

Più di 50gli espositori

presenti al salone

espositivo

Più di 130le aziende che

parteciperanno

all’workshop

internazionale

Page 35: giornale Unione - 2009 - n.7-8

UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 35

La collezione del Kunstmu-seum di Winterthur ha ori-gine grazie ad una sapiente

campagna di acquisti avviata alla fine dell’Ottocento dalla Società di Belle Arti della città svizzera, e sostenuta in seguito da generosi donatori, la raccolta si è concen-trata fin dall’inizio su capolavo-ri impressionisti di Degas, Sisley, Pissarro, Monet e post-impres-sionisti.

La mostra si apre proprio con una sezione dedicata alla pittura francese agli albori della moder-nità, con alcuni suggestivi pae-saggi di Corot e Boudin.

All’affermazione di una pittu-ra assolutamente libera nell’im-pianto e nella pennellata giun-ge Vincent van Gogh con due capolavori che documentano la straordinaria evoluzione della sua ricerca in un brevissimo arco di tempo: Soffioni del 1889 e Ri-tratto del postino Roulin (1888), interamente costruito sulle gam-me del giallo e del blu.

Un altro affascinante capitolo

L’unat incontra L’assessore meLLariniProsegue il proficuo dialogo con l’ente pubblico

Albergatori al museo: visita gratuita al MartMartedì 29 settembre i soci Unat sono invitati alla nuova mostra «I capolavori della modernità» con una visita guidata

è dedicato alla pittura romantica-simbolista mentre un’altra sezione è dedicata alla scultura e all’evolu-zione del linguaggio plastico.

La stagione delle avanguardie si apre con un capitolo che sot-tolinea il passaggio della pittu-ra verso l’astrazione, con opere di artisti che abbandonano ogni

riferimento ogget-tivo, dal cubismo orfico di Delaunay all’astrattismo liri-co di Kandinsky e Klee.

Un’importan-te sezione è poi dedicata al cubi-smo rappresenta-to nei suoi diversi sviluppi da un ric-co gruppo di ope-re di Picasso, Gris e Léger

Il sottilissimo fil rouge che dalle ri-cerche surrealiste conduce fino alla

nascita dell’informa-le è rappresentato dalle opere di Asger Jorn e Karel Appel, e An-toni Tàpies. Dall’espressionismo astratto si arriva a una serie di opere che illustrano le tenden-ze minimaliste dell’arte america-na più recente, da Richard Tuttle a Robert Mangold, da Ellsworth Kelly fino a Brice Marden.

La collezione del Museo di Winthertur, grazie ad importanti donazioni, presenta anche le ul-time ricerche artistiche figurati-ve con opere di Richard Hamil-ton, protagonista della cultura pop, Richard Artschwager e Ge-rhard Richter fino agli esiti della cultura artistica contemporanea.

La mostra sarà visitabile pres-so la sede di Rovereto dal 19 set-tembre al 10 gennaio 2010.

La visita guidata, della durata di 1 ora e 15 minuti circa, riser-vata ai soci, è prevista per marte-dì 29 settembre alle ore 15, con ritrovo presso la biglietteria del Mart. L’ingresso per i soci Unat è gratuito.

IscrizioniChi fosse interessato a parteci-pare alla visita è pregato di con-fermare la propria presenza, in-dicando il numero dei parte-cipanti, inviando una e-mail a [email protected] entro il 22 settem-bre 2009.

Lo scorso venerdì 31 luglio una delegazione di Unat ha incontrato l’assessore al Turismo Tiziano Mellarini.È stata l’occasione per presentare i risultati del-l’indagine svolta sul Buy Italy (si veda al riguardo l’articolo pubblicato in queste pagine) e per con-segnare ed illustrare un documento di sintesi su al-cune importanti questioni di cui si è avuto modo di discutere nel corso dell’ultimo consiglio direttivo Unat. Si tratta in particolar modo del progetto Fly & Ski (il servizio di transfer che collega direttamente alcuni aeroporti alle località turistiche trentine più

frequentate) e della compartecipazione di Trentino Spa alla diffusione del catalogo edito da Trentino holidays. Quest’ultimo infatti nel corso del tempo è divenuto quasi un “annuario alberghi” richiesto dal cliente che entra in agenzia ma poi si rivolge di-rettamente all’hotel, tanto che il catalogo svolge di fatto una forte azione promozionale. L’assessore ha mostrato interesse verso quanto illustrato da Unat e si è riservato di valutarlo poi più dettagliatamen-te. L’incontro ha costituito quindi un’opportunità per proseguire il proficuo confronto in essere con la Provincia.

ricettivo

L’assessore Tiziano Mellarini

Ritratto di Joseph Roulin di Van Gogh

Page 36: giornale Unione - 2009 - n.7-8

UnioneLUGLIO AGOSTO 200936

ricettivo / faita

Il 30 luglio Faita Trentino ha indetto una conferen-za stampa con lo scopo di

denunciare le condizioni nel-le quali si trovano ad opera-re alcune imprese trentine del turismo all’aria aperta situate nel Comune di Calceranica.

All’evento sono stati invita-ti: testate giornalistiche, radio e TV, i consiglieri provincia-li, gli assessori competenti ed anche l’amministrazione co-munale di Calceranica (il cui sindaco non ha potuto essere presente ed ha fatto pervenire alcune proprie considerazio-ni a mezzo di una lettera che riportiamo integralmente nel riquadro in basso).

I campeggi a Calceranica non hanno mai avuto vita fa-cile e la maggior parte di loro, negli ultimi 20 anni, ha po-tuto effettuare esclusivamen-te manutenzioni ordinarie e straordinarie, che non sono certo sufficienti per poter es-sere competitivi sul mercato. In altri Comuni del Trentino viene opportunamente utiliz-zato lo strumento della dero-ga urbanistica permettendo così alle strutture turistiche di riqualificarsi. Infatti, no-nostante il momento diffici-le per l’economia nazionale e provinciale, vi sono in Tren-tino numerose aziende open air che intendono crescere e per farlo sono pronte ad in-vestire in qualità. A Calcera-

Azioni Faita per tutelarei campeggi di CalceranicaQualificazione impossibile per alcune strutture sul lago bloccate da una proposta di perequazione giudicata tutt’altro che equa

nica tuttavia sembra che esse siano impossibilitate a farlo. Tale situazione risulta quan-to mai paradossale se si pensa che la provincia di Trento sol-lecita da sempre i campeggi a

“fare qualità” ed allo scopo ha anche recentemente dato cor-so ad un piano di contributi straordinari attraverso un ap-posito bando per la riqualifi-cazione ricettiva. Questi in-

terventi tuttavia nel comune di Calceranica non possono essere intrapresi: le imprese in questione sono quindi im-possibilitate a crescere, am-modernare la propria strut-tura, implementare la qualità della propria offerta ricettiva.

In risposta alle legittime richieste degli imprendito-ri il Comune di Calceranica formula controproposte che si ripromettono di utilizza-re strumenti definiti “pere-quazione” ma che richiedo-no contropartite che in realtà appaiono sproporzionate. Ai campeggi in questione infat-ti è stata prospettata la neces-sità di cedere consistenti por-zioni di proprietà privata per la successiva realizzazione di opere pubbliche di cui ad og-gi sembra non esistano nep-pure gli studi di fattibilità.

Nel corso della conferen-za stampa sono stati pertanto esposti i casi più eclatanti che fanno riferimento in partico-

lare a tre struttu-re ricettive a cui il Comu-ne risponde richiamando i già citati stru-menti di pe-requazione, e che, al di là del nome, per co-

Nella zona dell’Alta Valsugana ci sono 12 campeggi con una capacità ricettiva totale di 7.213 posti letto, dislocati nei Comuni di Calceranica, Caldonazzo, Levico e Pergine. In al-cune zone i campeggi intercettano fino al 60% delle presenze turistiche (Foto Archivio Trentino Spa).

La lettera del SindacoIl testo integrale della lettera inviata il 29 luglio dal sindaco di Caldonazzo Sergio Martinelli

In riferimento all’invito alla conferenza stampa di cui all’oggetto, perve-nutomi ieri nel tardo pomeriggio; il sottoscritto Sergio Martinelli Sinda-co del Comune di Calceranica al Lago, impossibilitatoa presenziare a detta conferenza per precedenti improrogabili impe-gni, viene con la presente a segnalare che l’Amministrazione Comuna-le ha sempre agito nel pieno rispetto della legge e dellastrumentazione urbanistica attualmente vigente; la stessa non preclu-de la possibilità di riqualificare, anche attraverso la ristrutturazione, le attività e le aziende a campeggio che si affacciano alle rive, ma nel con-tempo ne prevede l’arretramento. Tale condizione ovviamente mal ac-colta da tre (diconsi 3) titolari di campeggio prospicienti il lago, è stata sottoposta al vaglio del Tribunale Amministrativo Regionale di Trento che ha rigettato tutti i ricorsi in merito sancendo quindi la piena le-gittimità dello strumento urbanistico che il sottoscritto ha il dove-re di osservare e di far rispettare. Per quanto riguardo le rimanenti 5 aziende presenti sul territorio e parte delle strutture ricettive di cui sopra, sono con piacere a segnalare che le stesse si sono riqua-lificate nel corso degli ultimi anni nel rispetto di quanto previsto dalla normativa urbanistica vigente, che tutela ed impone una migliore fruizione pubblica delle rive del Lago di Caldonazzo.Cordiali saluti.

Sergio MartinelliSindaco del Comune di Caldonazzo

Page 37: giornale Unione - 2009 - n.7-8

Nel corso del mese di giugno la segreteria UNAT ha elaborato un’indagine conoscitiva di gradimento del Buy Italy. Come è noto, Buy Italy è un evento contestuale alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) che è la più grande rassegna espositiva del prodotto turistico italiano e che si svolge solitamente nel mese di febbraio presso la fiera di Rho (Milano). Ogni anno l’Unione Albergatori del Trentino, avvalendosi dell’organizzazione tecnica di Trentino holi-days, garantisce agli operatori turistici trentini l’opportunità di partecipare all’evento con un servizio tran-sfert Trento-Milano e ritorno. Dato l’impegno conseguente all’organizzazione di questo servizio si è reso opportuno procedere ad una attenta verifica dell’indice di gradimento dell’iniziativa. Ecco quindi che Trentino holidays ha sollecitato la segreteria UNAT a somministrare un apposito questio-nario online che ha coinvolto ben 33 aziende su 35 partecipanti al Buy Italy edizione 2009.Dall’analisi si evince che gli operatori hanno nel complesso valutato positivamente l’evento Buy Italy e sono disponibili a partecipare anche alle prossime edizioni.I report con i relativi risultati sono stati presentati anche all’Assessore al Turismo Tiziano Mellarini nell’in-tento di ribadire l’importanza di poter continuare a garantire la partecipazione a questo appuntamento.

bUy iTaly 2009, gli oPeraTori PreMiano l’iMPegno dell’UnaTda un’indagine i servizi offerti agli associati risultano di gradimento e utili. buon riscontro anche per la manifestazione inserita nella biT

Buy Italy - Workshop operatori: un’indagine conoscitiva sul gradimento dell’iniziativaBase campionaria: 33 su 35 aziende partecipanti al Buy Italy edizione 2009

1. La Sua opinione in merito agli operatori della domanda presentiMolto interessanti 20%

Interessanti 20%

Abbastanza interessanti 60%

Non interessanti 0%

Non so 0%

2. Approssimativamente, quanti contatti ha avuto durante il workshop?Meno di 10 0%

Tra 10 e 20 50%

Tra 20 e 30 30%

Più di 40 20%

Non so 0%

3. Operatori già conosciuti0-20% 20%

30-50% 50%

60-80% 20%

90-100% 10%

4. Nuovi contatti rispetto a quelli già consolidati0-20% 10%

30-50% 30%

60-80% 50%

90-100% 10%

5. Valutazione del catalogo della domanda come strumento di lavoroOttima 30%

Buona 50%

Discreta 20%

Sufficiente 0%

Insufficiente 0%

6. Valutazione generale del Work Shop

Ottima 0%

Buona 70%

Discreta 20%

Sufficiente 10%

Insufficiente 0%

7. È la prima volta che partecipa al Buy Italy?Sì 10%

No 90%

8. Se no, a quante edizioni ha già partecipato?Meno di 5 30%

Da 10 a 15 50%

Più di 15 20%

9. I contatti avuti hanno creato nuovi rapporti di lavoro?Sì 80%

No 10%

Non so 10%

10. Valutazione dei servizi offerti da Trentino holidaysOttimi 0%

Buoni 80%

Discreti 20%

Sufficienti 0%

Insufficienti 0%

UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 37

me vengono prospettati sem-brano però lontani dagli in-dirizzi e dai criteri ispirato-ri del legislatore provinciale e non paiono soddisfare i prin-cipi di equità. Perequare una richiesta di deroga (si badi bene: senza che vi sia richie-sta di ampliamento di cuba-tura) con la cessione gratuita di una superficie di proprietà sembra eccessivo ed esula dai canoni normativi provincia-li; rispondere alla richiesta di deroga con una dilatoria va-riante al PRG per opere pub-bliche con progetti per nulla definiti e non condivisi sem-bra eccessivo e non rispon-dente alle aspettative delle imprese che si misurano sem-pre più con il mercato turisti-co che chiede diversificazione e qualità e con la globalizza-zione che drasticamente ridu-ce la forbice fra costi e ricavi.

Faita Trentino ritiene, infat-ti, che un territorio sia com-petitivo quando è accoglien-te. E l’accoglienza deve essere di qualità perché il territorio continui ad essere attrattivo. In siffatto contesto le impre-se portano ricchezza e lavoro. In particolare, le imprese del turismo all’aria aperta sono per loro natura rispettose del-l’ambiente nel quale operano. Questi imprenditori vogliono investire offrendo il proprio contributo al prodotto inter-no lordo provinciale, con-tributo di serietà, impegno e ricchezza.

Faita Trentino chiede quin-di che le amministrazioni co-munali ascoltino le esigenze delle imprese e sappiano dare risposte urgenti alle legittime richieste loro avanzate.

A seguito della conferenza stampa sono stati fissati alcu-ni incontri di confronto con l’Ente Pubblico. Li conside-riamo un segnale di disponi-bilità ad un dialogo che spe-riamo si riveli fattivo.

Page 38: giornale Unione - 2009 - n.7-8

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Nel giugno scorso è stata ufficialmente formaliz-zata una partnership tra

il Trentino e la blasonata squadra di calcio del Bayern Monaco pre-sieduta dal mitico Franz Becken-bauer. L’accordo, sancito pres-so la sede della società bavarese, è stato sottoscritto dall’Assesso-re provinciale Tiziano Mellari-ni e dal Presidente del consiglio di amministrazione della società biancorossa, Karl-Heinz Rum-menigge apprezzato centravanti dell’Inter di qualche lustro fa.

L’iniziativa che si è concretiz-zata è nata grazie ad una bril-lante intuizione del vice-presi-dente dell’Unione Albergatori del Trentino, Silvio Rigatti, che ha stimolato in tal senso Trenti-no Spa e si è in seguito personal-mente adoperato affinché la co-sa andasse a buon fine. La part-nership avrà durata triennale e prevede l’arrivo in provincia di Trento della formazione titolare del Bayern nell’estate 2010.

Nel frattempo, tra la fine di lu-glio e l’inizio di agosto di que-st’anno sono già arrivate in Tren-tino le squadre giovanili bavaresi. Si tratta di ben sette formazioni per un totale di circa 400 atleti

Il Bayern Monaco sposa il TrentinoSi è concretizzata l’idea di Silvio Rigatti, presidente del club di prodotto Mototurismo, di portare la squadra tedesca in provincia

tra gli otto ed i diciotto anni, vere promesse del calcio europeo.

Il Trentino potrà sfruttare va-ri canali di comunicazione per promuovere il territorio, tra i quali il sito ufficiale della socie-tà (che vanta cinque milioni e mezzo di utenti unici al mese) e la newsletter (indirizzata a circa 850.000 destinatari).

Il Bayern si impegnerà a sua volta per creare nuove partner-ship per il nostro territorio, fa-cendo incontrare il Trentino con altri sponsor tedeschi di primo piano. Inoltre l’arrivo del tulipa-

no Louis van Gaal come nuo-vo allenatore permetterà di far meglio conoscere la farfalla del Trentino anche in Olanda.

Rispetto all’accordo già in esse-re con la Juventus, che da ormai due anni svolge il proprio ritiro precampionato a Pinzolo, questo progetto risulta essere di più am-pio raggio poiché verranno coin-volti più ambiti territoriali del Trentino. Inoltre, portando nelle valli trentine le formazioni gio-vanili, ovvero centinaia di ragaz-zi e le loro famiglie, l’idea è quella di costruire i turisti del domani,

ricettivo

C’era il presidente del cda Karl-Heinz Rummenigge a pre-sentare la partnership tra Trentino e Bayern München: l’ex campione nerazzurro è qui con Silvio Rigatti (a sinistra) e con l’assessore Mellarini (in alto)

facendoli innamorare fin da pic-coli della nostra terra.

Da anni la Germania rappre-senta per il Trentino il mercato estero più importante. Nel 2007 sono giunti più di 490.000 tede-schi, per lo più sul Garda, men-tre le presenze si sono attesta-te a 1.900.000. L’accordo stipula-to col Bayern Monaco va quindi nella direzione di consolidare ed ulteriormente espandere que-sto importantissimo mercato di riferimento, per la gioia degli operatori trentini del settore tu-ristico-ricettivo.

Page 39: giornale Unione - 2009 - n.7-8

In un’azienda la metà della giornata la-vorativa viene impiegata dai collabora-tori nella ricerca di documenti. Questa è solo una minima parte della realtà che oggigiorno circonda il mondo del-le aziende. Un sistema di archiviazio-ne documentale è un valido aiutante.

Le piccole medie imprese, che vogliono emergere in questo mercato, struttura-no i propri processi in modo ef� cien-te. Solo così possono competere in un mercato globale.

Nella ricerca manuale dei documen-ti, i collaboratori, perdono un enorme quantitativo di ore di lavoro. L’archi-viazione documentale può essere un aiuto concreto.

Secondo una ricerca a livello europeo, effettuata dalla rinomata azienda di con-sulenza „Gartner Group”, è emerso che:circa l’80% dei documenti aziendali so-no destrutturati, che un documento vie-ne copiato in media cinque volte, che nella maggior parte delle aziende si perde il 50% del proprio tempo alla ricerca di documenti e che circa il 25% di tutte le informazioni vengono smarrite o non reperite nel momento del bisogno.

Quali sono le funzionalità, ma soprat-tutto di quali vantaggi usufruisce la mia azienda con l’introduzione di un sistema di archiviazione documentale?

I DOCUMENTI SONO INFORMAzIONI

Buona parte delle informazioni aziendali sono disponibili in formati eterogenei. Possono essere documenti cartacei co-me lettere, fatture e fax ma anche do-cumenti digitali come email, � le of� ce e gra� ci. Tutte queste tipologie di docu-menti possono essere gestite tramite un sistema di archiviazione documentale.

L’EFFICACIA DI UN SISTEMA DI ARCHIVIAzIONE DOCUMENTALE

L’archiviazione elettronica è il primo passo verso l’introduzione di un sistema di archiviazione documentale più ef� -ciente. Tramite la scansione i documenti passano da cartacei a digitali, mentre i documenti già esistenti in forma digita-le vengono archiviati direttamente nel sistema. I documenti archiviati vengo-no protetti tramite i diritti di accesso, consentendo così solo ai collaboratori autorizzati la facoltà di vedere o modi-� care i documenti. La storicizzazione dei documenti permette di veri� care le modi� che apportate al documento.

Archiviazione documentale: DATI e FATTI

Fatti• Circa l’80% dei documenti

aziendali sono destrutturati, in forma cartacea;

• un documento viene copiato in media cinque volte;

• in media il 50% dell’orario lavorativo viene impiegato nella ricerca di documenti ed informazioni;

• circa il 25% di tutte le informazioni aziendali vengono smarrite;

• più della metà dei collaboratori viene sommerso giornalmente da un immenso � usso di informazioni.

Con l’aiuto dei criteri di ricerca è pos-sibile ritrovare documenti in frazioni di secondo. Processi di lavoro possono essere gestiti ed ottimizzati grazie al Work� ow.

Le varie interfacce con il sistema ge-stionale permettono di creare una con-nessione continua con i propri processi aziendali.

Grazie ad interfacce internet viene per-messo ad un collaboratore e persino a un cliente o fornitore di accedere ai pro-pri dati sia dall’interno che dall’esterno dell’ azienda.

UTILITÀ DI UN SISTEMA DI ARCHIVIAzIONE DOCUMENTALE

Tramite l’implementazione di un siste-ma di archiviazione documentale si ri-dimensionano gli spazi dedicati all’ar-chivio, i collaboratori hanno accesso immediato ai documenti dal proprio posto di lavoro e accedono in modo rapido alle informazioni e documenti per poter dare una risposta ef� cace e veloce alle richieste.

Si escluderanno documenti e pratiche perse o archiviate in modo errato. Le fo-tocopie verranno ridotte in modo drasti-co. Ciò si traduce in un guadagno eco-nomico e non solo, visto che si aumen-ta l’ef� cienza ed ef� cacia nell’azienda.

Calcolando un ammortamento medio, dai 12 ai 18 mesi, dei costi di implemen-tazione di un sistema di archiviazione documentale si può concludere che si tratta di un investimento redditizio.

Vantaggi ed utilità di un sistema di archiviazione documentale• Ridimensionamento

dell’archivio. • Accesso immediato dal posto

di lavoro al contenuto dei documenti.

• Nessuna documentazione viene più smarrita o archiviata in modo errato.

• Tramite una semplice ricerca si possono dare ai clienti. informazioni in modo ef� cace e rapido.

• Diminuzione dei costi di copia.

• Accesso tramite Internet e Intranet.

• Ammortamento dell’investimento dai 12 ai 18 mesi.

TREND INCONFONDIBILE

Anche la legislatura appoggia tale svi-luppo. Con il decreto del 23 gennaio 2004 si creano i presupposti per la con-servazione sostitutiva, che applicando un timbro temporale e � rma digitale, rende possibile cestinare la maggior parte dei documenti aziendali come fat-ture, registri, ecc. Grazie a tale decreto il sistema di archiviazione documen-tale può essere impiegato in aziende di più settori.

ResponsabileVenditePersiani [email protected]

Redatto dal responsabile vendite dell’azienda Alpin – Software, Consulting & Strategy Srl di Bolzano.

Alpin SrlSoftware, Consulting & StrategyVia Lancia, 8/B39100 BolzanoTel. 0471/056000Fax 0471/[email protected]

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somministrazione e intrattenimento

I Pubblici esercizi per il bere responsabileContro gli eccessi non servono divieti nè proibizionismo: l’unica soluzione è accrescere responsabilità e senso civico

In questo ultimo periodo assistiamo ad un prolifera-re di ordinanze e divieti tesi

a contrastare i fenomeni legati all’abuso di bevande alcoliche a parte dei minori di 16 anni.

La questione riguarda tut-to il territorio del nostro Pae-se perché, seppur con qualche distinguo, il bere smodata-mente da parte dei più giova-ni rappresenta una moda assai diffusa. Ci sono poi le inevi-tabili conseguenze che si con-cretizzano in atteggiamenti in-civili, come le risse, i danneg-giamenti all’arredo urbano, il

disturbo alla quiete pubblica, insomma, comportamenti che rendono parti delle nostre cit-tà meno vivibili e sicure, non certo imputabili agli esercenti.

E’ recente l’esperienza di

Milano che ha inteso affron-tare il fenomeno con l’adozio-ne di un’ordinanza che preve-de il divieto di somministra-re e vendere ai minori di anni 16 bevande alcoliche di qua-

lunque gradazione; ed anco-ra, il divieto di detenere, ce-dere anche a titolo gratuito o consumare bevande alcoli-che di qualunque gradazione. Purtroppo, vi è da sottolineare

di Giorgio BurattiPresidente pubblici esercizi

del Trentino

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somministrazione e intrattenimento

UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 41

che il primo risultato ottenu-to è stato quello di dare vita a nuove forme abusive, da parte di venditori stranieri, di com-mercio di birra e alcolici, an-che ai ragazzi minorenni.

A Bologna invece si è rite-nuto di agire sul fronte com-merciale, imponendo alle bot-teghe, gelaterie, pizzerie da asporto, che ravvivano il cen-tro storico cittadina, una re-strizione dell’orario di attivi-tà (chiusura alle ore 22.00) nel caso in cui intendano conti-nuare a vendere prodotti al-colici.

Ci sono poi le limitazioni messe in atto nell’ultimo anno, per regolamentare la “movida” della capitale ed altre piccole realtà cittadine che pure han-no provato a disciplinare que-ste abitudini giovanili.

E anche per quanto riguarda la nostra realtà non siamo eso-nerati dall’assistere allo stes-so fenomeno ed allo stesso de-grado urbano e, noi esercen-ti, proprio per il tipo di attività che svolgiamo, siamo in prima linea e spesso ingiustamente chiamati in causa.

Come Presidente dell’Asso-ciazione Pubblici Esercizi del Trentino, ho espresso più vol-te la convinzione che non è certamente con il proibizioni-smo che si risolvono i proble-mi, ancor di più non è con i di-vieti che si risolve questo pro-blema.

L’abitudine del bere fino ad ubriacarsi, di sballare, da par-te dei più giovani è un proble-ma più complesso, che investe

tutta la società, a partire dalle famiglie, dalla scuola fino ad arrivare alle nostre imprese. E sono altrettanto convinto che unitamente a questa brut-ta abitudine, si accompagna, spesso e volentieri, la mancan-za di un minimo di senso civi-co, concordo pienamente con chi afferma che i giovani van-no responsabilizzati.

Con orgoglio voglio ricor-dare che l’Associazione Pub-blici Esercizi del Trentino, ha iniziato ad affrontare la que-stione alcol e minori, già nel 2004, siamo stati infatti noi esercenti i primi a voler rivol-gere messaggi di attenzione ai consumatori più giovani. Ecco perché, come Associazione di categoria, abbiamo promosso un’iniziativa di comunicazio-ne semplice e chiara che, attra-

verso l’esposizione all’interno degli esercizi pubblici di locan-dine, si rivolge e “parla” diret-tamente ai clienti con meno di 16 anni. Si tratta di tre messag-gi il cui linguaggio è stato ap-positamente studiato per dire ai nostri clienti più giovani che la loro salute ci sta a cuore ed invitarli quindi a scegliere una delle tante bevande non alco-liche offerte dal locale. Maga-ri anche lasciandosi, in questo, consigliare da noi.

Credo che interventi come questo siano anche un segna-le preciso indirizzato a tutta la collettività e alle autorità loca-li, che documenta la nostra di-sponibilità e capacità di eserci-tare, con la presenza capillare delle nostre attività in tutto il territorio del Trentino, anche un ruolo socialmente utile e

non soltanto attento ai propri interessi.

Ed ancora, proprio nel di-cembre dello scorso anno, è stato realizzato il corso pro-fessionale “Il bere analcolico” per un servizio responsabile, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di esercen-ti ed ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alle politiche per la Salute della nostra Pro-vincia.

Sono quindi convinto che la questione va affrontata con un progetto molto più am-pio rispetto al quale ogni sog-getto (associazioni, istituzio-ni, scuole, famiglie, imprese) è chiamato a fare la propria par-te. Come Associazione Pub-blici Esercizi del Trentino ci siamo già impegnati e conti-nueremo a farlo, con senso di responsabilità.

Confermo la disponibilità dell’Associazione a lavorare as-sieme all’Amministrazione cit-tadina ed alle altri componenti alla ricerca di politiche e stra-tegie per contrastare il consu-mo di alcol da parte dei mino-ri e, conseguentemente, ad af-frontare le altre emergenze che riguardano la categoria, già evidenziate nella nostra Agen-da per Trento.

nel dicembre dello scorso anno, è stato realizzato il corso professionale “il bere analcolico” per un servizio responsabile, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di esercenti ed ha ottenuto il patrocinio dell’assessorato alle politiche per la salute della nostra Provincia

I partecipanti al corso di preparazione di cocktail analcolici organizza-to dall’Associazione pubblici esercizi del Trentino. A destra, il presiden-

te Giorgio Buratti alla conferenza stampa dell’iniziativa

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UnioneLUGLIO AGOSTO 200942

dettaglio

Gli imprenditori trentinicredono nella ripresaPezzin (Confidimpresa): «Il ricorso al mutuo riassetto è il sintomo di un certo disordine del credito alle imprese»

Franco Pezzin è il rap-presentante dell’Unio-ne per l’Associazione

commercianti al dettaglio nel consiglio direttivo di Con-fidimpresa e presidente del comitato per la legge 6/99. In questi mesi particolari per l’economia italiana e anche trentina, il ruolo dei Confidi è ancor più importante, so-prattutto per il riassetto dei mutui e per la gestione delle pratiche relative agli incen-tivi come quelli, provincia-li, della legge 6/99, la Legge unica sull’economia.

Abbiamo chiesto a Pezzin, dunque, com’è la situazione dell’economia trentina e del commercio al dettaglio in particolare, dall’osservatorio di Confidimpresa: «Il trend dei dati relativi alle doman-de su investimenti - ci dice - tenuto conto che la mag-gior parte viene presentata tra novembre e dicembre, si mantiene di buon livello, te-stimoniando che gli impren-ditori trentini credono forte-mente nella possibilità di mi-glioramento della situazione complessiva».

«Il ricorso al mutuo di rias-setto - prosegue - testimonia di un generale disordine del credito a favore delle impre-se imputabile a politiche di concessione del credito ban-cario dettate da contenimen-to del rischio sulla singola

Franco Pezzin è nel consiglio d’amministrazione di Confidim-presa Trentino

L’ufficio studi ha pubblicato il rapporto sul ter-ziario 2009 (scaricabile integralmente dal sito confederale: www.confcommercio.it). Il rappor-to scatta una fotografia precisa e significativa del mondo del terziario italiano, compreso anche il commercio.Nel complesso il settore del commercio conta circa 1 milione 500 mila imprese attive, stock che rispetto al 2000 di è incrementato di circa 92 mila unità, registrando un tasso di variazione del 6,8%, valore di poco inferiore a quello dell’intero sistema produttivo che è stato pari a +9,8%.Il processo di concentrazione che ha interessato il settore distributivo e l’attenzione costante a migliorare l’efficienza e la solidità gestionale, ha sviluppato maggiormente forme giuridiche più complesse allo scopo di dare all’assetto proprie-tario delle imprese gli strumenti più idonei per operare in mercati dove il livello di competitività è molto elevato.La maggior parte del sistema imprenditoriale del commercio è costituito ancora da ditte in-dividuali con oltre un milione di imprese attive che rappresentano il 69,6% di tutte le imprese del commercio (nel 2000 costituivano il 73,3% del totale del settore). Il 2008 ha segnato un anno pesantemente ne-

gativo per le imprese del commercio il cui valore aggiunto, dopo il lento recupero nel 2006 e nel 2007, registra in termini reali un forte decremen-to pari a -3,0%, un risultato che è la sintesi del forte ridimensionamento dei consumi indotto dalla difficile congiuntura economica.La crisi mondiale, infatti, che ha interessato an-che l’economia italiana, a partire dalla fine del 2007, ha comportato inevitabili riflessi negativi sui consumi delle famiglie, diminuiti dell’1,0% nel 2008.Il dato si inserisce in un contesto di medio-lun-go termine che ha visto, considerando il periodo 2002-2008, la spesa delle famiglie sul territorio aumentare a tassi molto contenuti (+0,5% la va-riazione media annua), in linea con la modesta crescita economica del Paese.

il CoMMerCio iTaliano soFFre Ma Tiene dUroConfcommercio pubblica il rapporto sul Terziario. dal 2000, 92 mila imprese attive in più, ma cala il valore aggiunto

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dettaglio

partita piuttosto che da rea-le valutazione del valore del-l’impresa».

Quindi l’economia trenti-na sembra rispondere in ma-niera decisa alle sollecitazio-ni che la congiuntura pro-voca? «Il clima complessivo - risponde Pezzin - denota te-nacia e convinzione degli im-prenditori trentini. Il pubbli-co ha messo in campo risorse tempestive e significative dal Mutuo Agevolati Riassetto al-l’aumento delle aliquote della Legge 6/99 per il 2009».

Ma non saranno soltan-to gli interventi sul debito che, da soli, daranno slan-cio alla ripresa: «La rimodu-

lazione del debito - dice Pez-zin - potrà dare i suoi bene-fici nel medio termine ma va affiancata da una iniziati-va che ridia slancio e merca-to al commercio al dettaglio, con provvedimenti di carat-tere generale che favoriscano un nuovo sviluppo di tali at-tività. L’importanza del com-mercio al dettaglio è sociale almeno tanto quanto econo-mica, costituendo un natu-rale presidio dei nostri centri urbani, oltre a costituire fon-te di reddito per gli addetti e l’indotto».

Nel giugno 2006 la Pro-vincia Autonoma di Trento ha costitutito l’Apiae, l’Agen-

zia provinciale per l’incenti-vazione delle attività econo-miche, nata con lo scopo di rendere più efficace l’attività di concessione ed erogazio-ne di aiuti, contributi e age-volazioni finanziarie comun-que denominati a favore de-gli imprenditori e degli altri soggetti operanti in tutti i set-tori economici, ad eccezione di quello agricolo. Nei pri-mi giorni di luglio la Giun-ta ha approvato il program-ma organizzativo dell’ente. «Confidimpresa ha sostenu-to fortemente il processo di

riassetto e si sta attrezzando per dare risposte ancor più tempestive alle istanze a va-lere della Lp 6/99. I rapporti con l’Apiae, ultima iniziativa della Provincia per favorire la gestione degli interven-ti pubblici a sostegno del-le imprese, sono stati avvia-ti e proseguono proficui, con il comune intento di favorire una sempre migliore gestio-ne delle leggi in rapporto alle mutate condizioni di merca-to e rappresentare una pun-tuale situazione delle inizia-tive di agevolazione».

Operatività Confidimpresa Trentino - Settore commercio Dati al 30 giugno 2009

Mutuo riassetto I

N. fidi richiesti 644

Totale richiesto 88.856.705,87 €

Totale garanzie richieste 43.540.227,94 €

N. fidi accolti 605

Totale deliberato 76.329.634,44 €

Totale garanzie deliberate 35.379.611,69 €

N. fidi erogati 501

Totale erogato 61.608.970,22 €

Totale garanzie erogate 32.644.485,11 €

Gestione Lp 6/99

2009 (al 30/6)

N. pratiche esaminate 187

Totale anticipazioni contributo concesse 1.763.529,24

2008

N. pratiche esaminate 360

Totale anticipazioni contributo concesse 3.457.606,00

Il confronto tra il numero di pratiche per la legge 6/99 esaminate da Confidimpresa nel 2008 e nei primi 6 mesi del 2009. Consideran-do che la maggior parte delle domande viene presentata negli ultimi mesi dell’anno, è lecito attendersi, a fine anno, un dato in crescita rispetto al periodo precedente.

187 (al 30/6/09)

360(al 31/12/08)

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Festi ti accoglie nel suo nuovo show room. Un grande spazio espositivo, dove vogliamo darti la possibilità di verificare la sicurezza e la qualità di tutti i nostri prodotti. Per l’inaugurazione le porte si apriranno il giorno 18 settembre 2009, dalle ore 19.00 in poi. Festi ti fa entrare a casa.

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UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 45

dettaglio

Da diversi decenni or-mai la comunità di San Patrignano ha tro-

vato alloggio nello splendido scenario di San Vito di Pergi-ne, paesaggio naturale sito su di una colllina che guarda a sbalzo sul lago di Caldonazzo. Da anni passano di qua centi-naia di ragazzi con il problema della droga, che hanno avuto grosse difficoltà a rapportar-si con gli altri e, spesso, sono finiti emarginati dalla società, vedendo come ultima spiag-gia, per uscire dall’incubo, la comunità fondata da Vincen-zo Muccioli. Una comunità nella quale si passa attraverso un percorso ben definito svi-luppato sul lavoro e sull’impe-gno in attività manuali e arti-gianali, che hanno il duplice scopo: tenere occupati i ragaz-zi e fornire loro conoscenze e competenze per una profes-sionalità che potranno poi im-piegare, una volta finito il ci-clo di riabilitazione, nel mon-do del lavoro. Tutto questo per ridare una prospettiva quan-do si troveranno nuovamente a confrontarsi, cambiati, con la quotidianità della vita, con l’esigenza di trovare un lavoro

Un panificio a San PatrignanoI ragazzi della comunità di San Vito di Pergine imparano l’arte del fornaio col maestro panificatore Paolo Tomasi

e condurre un’esistenza nor-male.

Nel tempo si sono sviluppa-te diverse attività, dalla realiz-zazione di mobili e suppellet-tili, alla conosciutissima attivi-tà di costruzione di telai di alta qualità per biciclette da cor-sa o mountain bike (da vede-re l’originale telaio in bambù e fibra di carbonio che ha vinto il premio design alla Fiera di Milano per due anni di segui-to), a quella di addestramento dei cani per la pet therapy.

Da alcuni anni però è stata sviluppata e consolidata anche l’attività di produzione di pane e pasticceria, con la realizzazione di un vero e proprio forno arti-gianale, che ogni giorno sforna la quantità di pane necessaria al pranzo e cena degli oltre 100 ospiti che abitano in comunità. Il laboratorio è gestito dai ragaz-zi e si è iniziato con chi conosce-va il mestiere che poi lo spiegava e insegnava agli altri.

«I ragazzi passano in comu-nità cicli di 3-4 anni – spiega Sergio Padovani – e in questo periodo di tempo hanno l’oc-casione di acquisire manualità e abilità, apprendendo e impa-rando un’attività. Nel caso del forno, negli ultimi 3 anni c’è stato un amico che ci ha dato una grossa mano a sviluppa-re le tecniche di panificazione ed ha insegnato ai ragazzi tan-te ricette nuove e tanti segreti per fare del buon pane».

L’amico in questione è Pao-lo Tomasi, componente il col-legio dei revisori dei conti del-l’ASPAN e dottore in Scienza culinaria e panificazione che ha saputo trasmettere a questi di ragazzi la sua passione nel fare il pane.

«La soddisfazione e molta – spiega Tomasi – poiché ascol-tano attentamente le spiega-zioni sulle tecniche di impasto e di lavorazione applicando poi con facilità e abilità le pro-

cedure del ciclo produttivo. Quando mi sono avvicinato a San Patrignano non cono-scevo questa particolare real-tà, poi col tempo mi sono affe-zionato e passo da queste par-ti sempre più spesso. C’è un gruppo affiatato, con tanta vo-glia di imparare, che mi per-mette di apprendere qualche cosa di nuovo ed importante sull’amicizia, sui valori e sul si-gnificato della vita».

è stato Paolo Tomasi ad av-vicinare l’ASPAN a San Pa-trignano: «San Patrignano – spiega il presidente Bonafini - è una struttura esemplare per organizzazione e impegno, e penso che anche da parte del-l’Associazione panificatori va-da riservata una particolare at-tenzione. Invito quindi i nostri soci a mettersi a disposizione del progetto per insegnare a questi ragazzi i segreti dell’ar-te di fare il pane».

«L’invito a tutti comunque è quello di passare a visitare San Patrignano – conclude Stefa-no Padovani – per rendersi conto del grande sforzo delle persone, qui ospitate, nell’im-pegnarsi con serietà e respon-sabilità per cambiare vita e reinserirsi nella società e nel mondo del lavoro».

Visita al laboratorio di San Patri-gnano, con Tomasi che mostra l’attrezzatura al presidente Aspan Bonafini

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UnioneLUGLIO AGOSTO 200946

servizi

è scattato l’obbligo di allegare l’attestato di cer-tificazione energetica anche nelle compraven-dite, negli affitti o comunque nei trasferimenti a titolo oneroso di singole unità immobiliari, come previsto dal dlgs 192/2005. Nelle more della pub-blicazione ed entrata in vigore delle tanto attese linee guida nazionali, l’attestato di certificazione energetica potrà essere sostituito dall’attesta-to di qualificazione energetica introdotto dal D. Lgs. 311/2006 nelle regioni tuttora sprovviste del decreto attuativo della normativa nazionale. L’at-testato di qualificazione energetica avrà, comun-que, validità transitoria e sarà idoneo a determi-nare le prestazioni energetiche degli edifici.Dall’1° luglio 2009 il venditore deve dotare dell’at-testato anche la singola unità immobiliare o, nel caso si tratti di nuove costruzioni o di immobili oggetto di ristrutturazioni importanti, l’obbligo graverà sul costruttore. Considerata la portata

dell’obbligo, il Consiglio Nazionale del Notariato, come attore principale per la redazione del rogi-to, ha fornito importanti indicazioni affermando in particolare che “l’obbligo di dotazione, pur essendo previsto in capo al venditore ovvero al costruttore, può essere assunto a proprio carico dall’acquirente in forza di una specifica pattuizio-ne, alla quale le parti, adeguatamente informate e valutati i propri interessi concreti, potranno ad-divenire nel rogito notarile”.Secondo le indicazioni fornite dai notai, gli immo-bili potranno essere venduti anche senza la certi-ficazione o attestazione energetica, ma all’interno del rogito dovrà essere, comunque, presente una clausola che obbligherà il compratore a effettuare la certificazione energetica onde evitare che una successiva vendita possa essere effettuata senza la certificazione o attestazione energetica. Ricor-diamo, infatti, che dall’entrata in vigore della leg-

Ormai da molto tem-po sentiamo parlare di energie rinnovabi-

li, pulite e quindi confacenti al-la necessità di adottare politi-che di sviluppo ecosostenibile ed in sintonia con la protezio-ne dell’ambiente in cui vivia-mo. La realizzazione di im-pianti di produzione di ener-gia da fonti rinnovabili quali il fotovoltaico, l’eolico, le biomas-se, è incentivata a livello euro-peo e anche a livello naziona-le con lo scopo di migliorare la percentuale di energia rin-novabile prodotta in Italia. Nel nostro Paese, grazie agli incen-tivi pubblici, si è registrato ne-gli ultimi anni un fiorire di ini-ziative volte alla realizzazio-ne di impianti di produzione di energia da fonti alternative. Notevoli capitali sono stati im-piegati sia per la realizzazione degli stessi impianti, sia per lo sviluppo, sia per la loro gestio-ne ottimale. E’ proprio in que-sto ultimo campo che dovreb-bero essere coinvolte le società specializzate in servizi, molte delle quali, in Trentino, aderi-scono all’Associazione Attivi-tà di Servizio. Se infatti la rea-lizzazione degli impianti è per-lopiù campo di applicazione di aziende appartenenti princi-palmente all’industria ed all’ar-tigianato, la manutenzione, la gestione ed anche la progetta-zione possono diventare cam-pi in cui le società che presta-

Opportunità di sviluppodalle energie rinnovabiliAttività di servizio: la diffusione di nuove fonti energetiche può rappresentare un’importante occasione di crescita per le aziende

no servizi possono dare il loro grande contributo. Nel prossi-mo futuro, per loro, si può az-zardare così la possibilità di un forte aumento delle opportu-nità di lavoro. Pensiamo solo ai pannelli solari che ormai com-paiono come funghi sui tetti delle case, ai pannelli fotovol-taici sui quali si stanno con-centrando molti sforzi per ten-tare di renderli sempre più effi-cienti ed in grado di sostituire (perlomeno per una certa per-centuale) gli apparati tradizio-nali di produzione dell’energia elettrica ed ancora le pale per

obbligo di CerTiFiCazione energeTiCa nelle CoMPravendiTe iMMobiliarivale anche per affitti e trasferimenti a titolo oneroso di singole unità immobiliari. entro breve, il convegno ad hoc di Fimaa Trento

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UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 47

servizi

FIMAA ITALIA BASSIGNANI PRESIDENTE INTERINALE

Era ormai da qualche mese che negli ambienti della Federazione circolava voce delle imminenti dimissioni di Bruno Paludet da presidente nazionale. La conferma non si è fatta attendere molto ed infatti, sabato 27 giugno durante l’assemblea nazionale, Paludet ha rassegnato le dimissioni irrevocabili da presidente di F.I.M.A.A. Italia. Seduta stante l’assemblea ha quindi assegnato al Vice Presidente Vicario, Gianni Bassignani, la presidenza dell’assemblea stessa ed i poteri e le funzioni di Presidente Interinale del-la Federazione con i poteri di firma e di rappresentanza che il vigente Statuto F.I.M.A.A. gli conferiscono.A ottobre sarà convocata una nuova Assemblea che provvederà all’elezio-ne del Presidente. Al momento di andare in stampa non sono ancora giunte informa-zioni attendibili sui nominativi dei papabili, sono solo trapelate alcune indiscrezioni che però non trovano alcun riscontro negli ambienti soli-tamente ben informati.

l’energia eolica. Se fino ad og-gi la produzione di energia era in capo a pochi e maestosi im-pianti (centrali idro e termoe-lettriche in particolare) in fu-turo assisteremo ad una sem-pre maggiore diversificazione e crescita del numero dei pro-duttori sparsi capillarmente sul territorio. Risulterà perciò in-dispensabile che all’assistenza provvedano aziende di servizi distribuite sul territorio in gra-do di intervenire in tempi ra-gionevolmente brevi.

Saranno quindi ipotizzabili dei servizi di gestione appalta-bili ad imprese informatiche e servizi di manutenzione effet-tuate da altre ditte specializza-te in servizi, decentrate sul ter-ritorio, che agiranno su richie-sta delle imprese informatiche di controllo. Si può quindi im-maginare una rete di produ-zione ed una di assistenza che se ben organizzate riusciranno ad ottimizzare la produzione

ge 133/2008 è venuto meno l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetica agli atti di compravendita, ma non l’obbligo di redigerlo. Il comma 2-bis dell’art. 35 della legge 133/2008 ha, infatti, abrogato i commi 3 e 4 dell’art. 6 e i commi 8 e 9 dell’art. 15 del dlgs 192/2005 riguardanti il regime sanzionatorio. L’unica sanzione specifica attinente al mancato assolvimento dell’obbligo di dotazione è quella prevista dall’art. 15 comma 7 del dlgs 192/2005, secondo il quale il costrutto-re che non consegna al proprietario, contestual-

mente all’immobile, l’originale della certificazione energetica di cui all’articolo 6, comma 1, è punito con la sanzione ammi-nistrativa non inferiore a 5.000 euro e non superiore a 30.000 euro.Per quanto riguarda i costi da sostenere per la certificazione, questi dipenderanno esclu-sivamente dalle dimensioni dell’immobile, dalla tipologia

di impianti e dai materiali presenti.”Fimaa Trento in tempi brevi organizzerà un nuovo convegno inerente questo obbligo ed in quella occasione presenterà la convenzione che Fimaa Trento andrà a sottoscrivere con una società che si occuperà di certificazione energetica secondo le norme provinciali. Tale convenzione consentirà un notevole risparmio per i clienti ed un’occasio-ne di nuovo incremento economico per l’agente Associato Fimaa.

di energia alternativa. Altra fonte di lavoro per

aziende che erogano servizi sa-rà quella dello studio e proget-tazione dei vari impianti che man mano dovranno essere inseriti in contesti diversificati quali, ad esempio, immobili di varie dimensioni e con deter-minate caratteristiche, oppure collocati in ambienti differen-ti. Saranno necessari, quindi, studi tecnici in grado di pro-gettare, dimensionare ed otti-mizzare la collocazione di que-sti apparecchi adattandone le caratteristiche alle varie real-tà. Non bisogna dimenticare che tra le aziende dei servizi avranno una certa importan-

za anche quelle appartenenti ai settori finanziari e creditizi in quanto sviluppo e realizzazio-ne degli impianti necessitano di fondi di investimento.

è quindi ipotizzabile che in futuro ci possa essere una rivo-luzione nel campo della pro-duzione di energia che darà molte nuove opportunità la-vorative. Ciò che però si rive-la ancor più interessante sarà la mole di lavoro che, prevedibil-mente, continuerà ad aumen-tare per diversi anni visto che non è difficile prevedere che il numero di impianti da gestire, pur aumentando la loro effi-cienza, continuerà a crescere.

Il settore che si occupa a tut-

ti i livelli (servizi compresi) del ricavo di energia da fon-ti alternative, essendo in con-tinua evoluzione, sarà quin-di il termine di paragone su cui dovranno misurarsi tut-ti i sistemi, sociali ed econo-mici, ed in base alla sua diffu-sione potrà diventare lo stru-mento per definire il grado di civiltà e progresso raggiunto. In questo scenario un posto di primaria importanza avranno quindi anche le attività di ser-vizio che con il loro bagaglio di esperienza e professionali-tà potranno risultare strumen-to fondamentale per un cam-biamento caratterizzato da di-namiche ben equilibrate.

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servizi

Preceduto dalla presentazione alla quale, oltre ai responsabili, parteciperà anche il Presidente pro-vinciale, Gian Paolo Ciola, sabato 14 novembre p.v. inizierà il 10° corso di qualificazione ed avvia-mento all’attività di amministratore immobiliare organizzato dall’ANACI di Trento. Dopo due anni, quindi, gli aspiranti amministra-tori di immobili, se in possesso di un titolo di scuola media superiore o equivalente, potranno chiedere l’iscrizione al corso attraverso la compi-lazione dell’apposito modulo scaricabile dal sito www.anaci.tn.it. Esso dovrà essere inoltrato all’ANACI provinciale presso l’Unione al numero di fax (0461/880300) assieme alla ricevuta del versamento di Euro 200,00 quale acconto sull’importo di parteci-pazione fissato in complessivi Euro 960,00 (IVA compresa), copia di un documento di identità ed una copia in carta semplice del titolo di studio. Il versamento del saldo della quota d’iscrizione è richiesto entro il 14 novembre 2009.Il corso è articolato in 14 lezioni per una durata

totale di 100 ore e si svolgerà presso la sala Pluriu-so al piano terra dell’Unione di Trento sempre di sabato e per l’intera giornata. Terminerà il 27 febbraio del prossimo anno con un’unica parentesi in occasione delle festività na-talizie, dal 19 dicembre al 9 gennaio, durante la quale le lezioni saranno sospese.Requisito importante richiesto per ottenere l’at-testato di frequenza al corso con il quale si ha di-ritto ad accedere all’esame finale, è quello di aver frequentato almeno 70 ore di lezione.La scadenza per iscriversi è il 5 novembre 2009 e, lo ricordiamo, è stato fissato un numero minimo di 15 partecipanti mentre 30 sarà quello massi-mo consentito. La data dell’esame finale non è stata ancora fissa-ta ma si può ipotizzare che sarà effettuato entro la prima metà del mese di marzo.Per eventuali ulteriori informazioni telefonare allo 0461/880416.

Il Consiglio di Ammini-strazione della Fondazio-ne Enasarco ha delibera-

to l’acquisto della Galleria Co-lonna, in Roma, per la somma di 180 milioni di euro. L’offer-ta, estremamente vantaggio-sa per l’Enasarco, si inquadra perfettamente nella strategia della Fondazione, tesa a riqua-lificare il proprio patrimonio immobiliare, non tanto e non solo sotto l’aspetto della qualità e del prestigio, ma anche e so-prattutto sotto il profilo della resa economica dello stesso.

Sotto tale profilo, conside-rando che il rendimento del-la parte del patrimonio immo-biliare dell’Enasarco di prossi-

Enasarco: la riqualificazionedegli investimenti immobiliariRendimenti migliori il motivo della revisione del patrimonio della Fondazione. Il consiglio d’amministrazione delibera l’acquisto dell Galleria Colonna a Roma

ma dismissione era pari a circa lo 0,8%. Per la Galleria Colon-na il rendimento assicurato al momento è superiore al 6%. Ci si rende conto immediatamen-te della bontà e della validità del nuovo investimento.

Vi è poi da considerare che la Galleria Colonna, di recen-te ristrutturata ed anche nota come Galleria Alberto Sordi,

è un immobile testimone della storia di Roma, situato nel pie-no centro della città accanto a Palazzo Chigi.

Bene quindi ha fatto la Fon-dazione a coltivare questa of-ferta, condivisa dalle Organiz-zazioni Sindacali, che con il suo rendimento economico con-tribuirà ad assicurare la riserva per il pagamento delle pensioni

che la Legge Finanziaria 2007 ha elevato da 15 a 30 anni.

Una volta di più attraver-so l’acquisto della Galleria Co-lonna vengono smentite le il-lazioni dei soliti catastrofisti che hanno più volte paventa-to, senza fondamento, l’ipote-si dell’abbandono da parte del-l’Enasarco degli investimen-ti immobiliari. Al contrario la Fondazione sta proceden-do alla dismissione di una par-te del patrimonio immobiliare che offre oggi uno scarsissimo rendimento, ma è sensibile, in qualunque momento, alla pos-sibilità di nuovi investimenti ad alta redditività, come quello della Galleria Colonna.

anaCi: al via il deCiMo Corso di qUaliFiCazione e avviaMenTo all’aTTiviTàiscrizioni entro il 5 novembre; 100 ore in 14 lezioni, tutte al sabato e presso la sede di Trento dell’Unione

UnioneLUGLIO AGOSTO 200948

Gianpaolo Ciola, presidente Anaci Trento, durante l’intro-duzione di uno dei numerosi incontri organizzati dall’asso-ciazione

La Galleria Alberto Sordi, a Roma, come appare ai visitatori

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Gli associati della cate-goria degli Acconcia-tori, componente at-

tiva dell’Unione Artigiani del Trentino, si sono ritrovati al-l’inizio dell’estate per nominare il nuovo direttivo i cui compo-nenti hanno eletto, in una suc-cessiva riunione, il presidente di categoria.

All’unanimità l’incarico di Presidente è stato assegnato a Marco Manara, persona me-ritevole, preparata ed adeguata per rappresentare la categoria e le sue esigenze.

Manara, in possesso del pre-stigioso titolo di Maestro Ar-tigiano Acconciatore, mette a disposizione la sua notevole esperienza e professionalità e propone un nuovo organismo dirigenziale che lo affiancherà in questa avventura.

Il Presidente Manara, nel-l’assumere il nuovo incarico, ha ringraziato tutti i compo-nenti del Consiglio Direttivo che gli hanno voluto riservare la fiducia, però un particolare ringraziamento lo ha riserva-to per Marco Patton, presiden-te uscente, che ha svolto questo

compito, con passione e com-petenza, per tanti anni e og-gi, pur conservando l’apparte-nenza alla categoria ed al grup-po di lavoro, ha voluto passare il testimone per dare nuovo vi-gore ed energia alla categoria.

I membri del Consiglio di-rettivo si sono messi subito al lavoro ed hanno imposta-to importanti novità sul pia-no organizzativo e formativo. Ne è emerso un chiaro qua-dro di esigenze che ha porta-to ad assegnare specifici inca-richi così suddivisi: il presiden-te Marco Manara si occuperà della politica sindacale assie-me al vice presidente Diego

Ianes ed al consigliere Mar-co Patton; i consiglieri Marco Patton, Salvatore Sessa e Ales-sandro Brandoni, delegati a rappresentare la categoria nel Consiglio Direttivo dell’UAT; il consigliere Giancarlo Cuoz-zo, delegato allo sviluppo e alle promozioni; le consiglieri Pao-la Modena e Katiuscia Mene-strina delegate all’organizza-zione complementare di corsi tecnici e stilistici.

è stata costituita pure un’area denominata “tecnico/stilistica” che si occuperà esclusivamen-te di formazione professiona-le e di aggiornamento di taglio, gestione del colore, cura e be-

nessere in generale del capello. Il gruppo è composto dai com-ponenti il Consiglio Direttivo ed ha già programmato per il prossimo autunno alcuni spe-cifici percorsi formativi.

Di fatto ne sono stati orga-nizzati due e, a settembre, si terrà un corso moda, taglio e colore unisex, autunno inver-no, mentre alla fine di novem-bre si spiegheranno le tecniche di pettinatura dei capelli rac-colti (il dettaglio dei percor-si formativi verrà comunicato alle aziende con una specifica circolare).

La categoria ha moltepli-ci esigenze e necessità di svol-gere un’azione sindacale a so-stegno delle aziende che ogni giorno si trovano ad affronta-re un mercato sempre più ag-gressivo e carente di regole che consentano di tutelare la quali-tà dell’offerta e la professionali-tà degli operatori. Il Consiglio direttivo, appena eletto, ha già iniziato a lavorare in tal senso ed ha intenzione di continua-re la sua azione per raggiunge-re gli obiettivi sopra esposti.

Manara presidentedegli acconciatori UATGià avviata l’attività e programmato lo svolgimento di due corsi di aggiornamento per il prossimo autunno

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STUDIO BI QUATTRO

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iniziative

UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 53

Da mercoledì 26 agosto al 24 settembre 2009 sono aperti i termini

per la presentazione delle do-mande di accesso al Prestito d’onore. L’intervento è finaliz-zato a promuovere e a soste-nere l’avvio di nuove imprese di piccole dimensioni da par-te di persone inoccupate o di-soccupate.

Lo stato di disoccupazione o inoccupazione deve esse-re certificato dall’iscrizione al Centro per l’Impiego di com-petenza.

L’iniziativa - giunta alla sua

Dall’idea all’impresacon il prestito d’onoreC’è tempo fino al 24 settembre per presentare il progetto di costituzione di una piccola impresa e ricevere il contributo

seconda edizione - mette a di-sposizione, di chi intende in-traprendere una nuova atti-vità imprenditoriale, un per-corso di orientamento e formazione obbligatorio del-la durata di quattro settimane ed un sostegno finanziario fi-no ad un massimo di 38.000 euro. E’ previsto un monte ore di assistenza e di tutorag-gio nella fase di start-up per accompagnare la realizzazio-ne della propria idea impren-ditoriale.

L’ordine di arrivo delle do-mande, verificata la presenza dei requisiti formali e la valu-tazione della coerenza forma-tiva-professionale, nonché la fattibilità dell’idea imprendi-toriale, determinerà la moda-lità di ammissione all’iniziati-va per un massimo di 15 sog-getti.

Gli uffici dell’Agenzia del Lavoro di Trento in via R. Guardini 75 rimangono a di-sposizione per ogni ulterio-re dettaglio chiamando i nu-meri telefonici 0461/496013, 0461/496009 oppure la segre-teria al numero 0461/496012 o inviando una e.mail a: [email protected].

Per conoscere in modo più dettagliato l’iniziativa, le age-volazioni previste ed i requi-siti richiesti è possibile, altre-sì, consultare il sito internet:www.agenzialavoro.tn.it.

Presentazione domandaLa domanda va predisposta utiliz-zando l’apposito modulo, reperibile dal sito internet o presso gli uffici dell’Agenzia del Lavoro e consegnata a mano o inviata alla stessa, tramite raccomandata, a decorrere dal giorno seguente la pubblicazione dell’avviso pubblico sul B.U.R.T.A. ed entro il 30° giorno successivo a tale dataRequisiti soggettivi• Stato di disoccupazione o di inoccu-pazione, certificato dall’iscrizione al Centro per l’Impiego di competenza • Maggiore età• Cittadinanza nella comunità euro-pea, residenza e domicilio nella pro-vincia di Trento• Non essere studente (es. iscritto or-dinario a facoltà di laurea, a scuole medie di secondo grado, ecc.)• Non aver svolto attività autonoma negli ultimi tre anni• Non essere titolare di rapporto di lavoro dipendente, a tempo determi-nato o indeterminato, anche a tempo parziale o in CIG• Non essere titolare di lavoro a pro-getto, intermittente o ripartito

• Non essere iscritto ad albi o ordini professionali• Non essere stato titolare di partita IVA negli ultimi tre anni, anche se non movimentata• Non essere imprenditore, familiare (nel caso di impresa familiare) o coa-diutore di imprenditore• Non aver avuto protesti negli ultimi cinque anni• Non avere procedure concorsuali in corso• Non aver riportato condanne penali o essere sottoposto a misure di pre-venzione• Non essere interdetto o inabilitato• Non aver ottenuto altri finanziamen-ti pubblici per la stessa iniziativaAmmissioneÈ determinata dall’ordine di arrivo del-le domande, previa verifica dei requisi-ti formali e valutazione della coerenza formativa-professionale, nonché della fattibilità dell’idea imprenditoriale, per un massimo di 15 iniziativeForma giuridica ammessa all’iniziativa• Impresa individuale

• Società di persone• Piccola cooperativaTutti i soci devono essere in possesso dei requisiti soggettivi, fanno eccezio-ne le società composte da tutte donne InvestimentoSono ammessi i progetti che preve-dano investimenti per un ammontare massimo di 200.000,00 EuroTipologia dell’intervento• Percorso obbligatorio di orienta-mento e di formazione per la durata di quattro settimane• Contributo per spese di investimen-to fino ad un massimo di 32.500,00 euro (di cui 20.000,00 euro a fondo perduto e 12.500,00 euro come pre-stito agevolato)• Contributo per spese di gestione fino a 5.500,00 euro a fondo perduto• Servizio gratuito di tutoraggio/assi-stenza tecnicaSettori economici e tipologie di attivitàTutti, ad eccezione delle forme di av-vio attraverso contratti di affiliazione, come franchising, subentro d’azienda e tipologie di attività come procaccia-tori d’affari e agenti di commercio

Il bando dal documento degli «Interventi di politica del lavoro per il triennio 2008 - 2010» (Obiettivo 6 - Azione 13 - Prestito d’Onore)

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Più di quattrocento pagine dense di storie e di fatti così come furono raccontati dai quotidiani dell'epoca. Si può fare la Storia con i giornali? Forse sì. La Storia lavora con altri criteri, ma anche la cronaca ha una sua dignità e merita di essere ricordata.

locali

è cominciato il conto alla rovescia verso la prima edizione della manife-

stazione “Alimenta - Festa del-l’Alimentazione trentina”, che l’Unione Commercio e Turi-smo di Rovereto e Vallagarina organizza nel centro storico di Rovereto domenica 20 settem-bre 2009. Un’idea nata lo scorso anno e partita per iniziativa del rappresentante dei Macellai la-garini Massimo Zenatti, che si propone di coinvolgere le filiere della lavorazione alimentare ti-pica del Trentino e di promuo-vere “l’arte del fare” e valorizza-re le aziende che si dedicano a questo importante settore.

La manifestazione prevede il coinvolgimento di macellai, panificatori, pasticceri, azien-de agricole, piccoli produtto-ri, artigiani alimentari, che sa-ranno presenti nella centralissi-ma piazza Malfatti con i propri stand e metteranno a disposi-zione degli assaggi per far co-noscere i propri prodotti per l’intera giornata di domenica 20 settembre 2009, nella qua-le anche tutti i negozi del cen-tro saranno aperti al pubblico e non mancheranno tante ini-

ziative di contorno, organiz-zate per conto dell’Unione da Dimensione Evento di Danie-la Matuella, in collaborazione con il Consorzio “Rovereto In Centro”.

Tanti eventi e dimostrazioni dal vivo: in vicolo del Messag-gero alla scoperta del mondo del caffè alla storica Torrefazio-ne Bontadi, si va poi dal labo-ratorio creativo per bambini “Il dolcetto” a cura dell’associazio-

ne “Il Cerchio magico” al punto enogastronomico in piazza Da-miano Chiesa a cura di “Fior di zucca”, dalla dimostrazione dal vivo e degustazione di pietanze cotte in pentole di rame presso il negozio Rollydea di via Mer-cerie ai laboratori della ma-nualità in via Rialto: laborato-rio per adulti “Cibo e fotogra-fia” all’Atelier fotografico Paolo Aldi, laboratorio creativo per bambini nel negozio “Incante-simo”, bambini protagonisti an-che nella vicina Bottega della pasta con il laboratorio “Mani in pasta” ed ancora al negozio

Terzo Fuoco con “Lavoriamo con le forme e i colori”.

Laboratori musicali in piazza Battisti con Minuetti e Gavotte (grazie al maestro Rino Mazzu-rana ed a Ariane Quellier), in-vito alla danza; in via Mercerie (Casa Mozart) con “Evviva gli Archi” grazie ad Associazione Mozart Italia e Mozart Boys & Girls, “Evviva gli Ottoni” sem-pre in via Mercerie (slargo ex Maistri) con il maestro Zoran Milenkovic.

Grazie all’apertura festiva dei negozi ed alla capillare campa-gna informativa allestita sul ter-ritorio, sono attese diverse mi-gliaia di visitatori per la prima edizione di un evento che gli organizzatori auspicano possa crescere nel tempo e radicarsi quale vetrina dei prodotti tren-tini e delle lavorazioni alimen-tari tipiche della nostra terra.

Sono partner dell’Unione in questo evento il Comune di Rovereto, la Provincia di Tren-to Assessorato all’agricoltura, foreste, turismo e promozio-ne con il marchio “Trentino”, la Cassa Rurale di Rovereto ed il Consorzio “Rovereto In Centro”.

L’alimentazione trentinaha la sua festa: Alimenta Nel centro storico di Rovereto, domenica 20 settembre, organizzata dall’Unione della Vallagarina con la partecipazione degli operatori

Massimo Zenatti, presidente dei Macellai della Vallagarina, promotore della manifestazio-ne “Alimenta”

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UnioneLUGLIO AGOSTO 200956

locali

è stata fissata per venerdì 18 settembre 2009 alle ore 20 presso la saletta riunioni del

Centro culturale di Brentonico l’assemblea dei soci del Consorzio Brentonico Vacanze, un appun-tamento che cade proprio al ter-mine di un’intensa stagione estiva sull’Altopiano, che ha visto il Con-sorzio protagonista nell’organiz-zazione dell’offerta turistica che ha visto il ritorno, dopo oltre 30 anni, di una squadra di serie A di calcio (l’Atalanta) per il suo ritiro pre-campionato ed i recenti Campio-nati Italiani Fiarc (una disciplina di tiro con l’arco che prevede per-corsi fra boschi e prati con gli atle-ti impegnati a colpire delle sago-me di animali di gomma).

«Posso anticipare che dal pun-to di vista finanziario il bilancio dello scorso anno non presen-ta problematiche particolari - preannuncia il presidente Davi-de Girardelli -, gli obiettivi sono stati centrati, quindi il Consor-zio gode di buona salute da que-sto punto di vista. L’assemblea, inoltre, sarà l’occasione per riflet-tere sul rinnovo delle cariche so-ciali. Credo che in questi anni si sia formato un bel gruppo di la-voro e sicuramente l’intenzione è quella di continuare a lavorare insieme per portare avanti pro-getti utili per lo sviluppo turistico del Baldo. Auspichiamo, pertan-to, che emergano nuove candida-ture per un normale “ricambio” e perché riteniamo giusto che tut-ti i soci si mettano prima o poi in gioco». Il Consorzio sta pre-

Nell’ambito della propria attività promozionale e sindacale, l’Unione Commercio e Turismo di Rove-reto e Vallagarina organizza per domenica 6 set-tembre 2009 una visita al Macef, il grande Salone internazionale dell’arredo e decorazione, regalo, tavola e cucina, bijoux, oro ed accessori, organiz-zato presso il nuovo quartiere espositivo della Fie-ra di Milano, riservato agli operatori economici.Un appuntamento fisso per i molti imprenditori del settore, che in questo modo possono venire a conoscenza in anteprima delle novità e dei pro-dotti per l’anno 2010. Dopo l’ormai consolidata

esperienza dei viaggi organizzati dall’Unione sem-pre al Macef, sono molti gli associati che hanno chiesto di organizzare questo viaggio. Per iscrizio-ni ed informazioni contattare l’Unione commercio e turismo di Rovereto (tel.0464/481011, e-mail: [email protected]). Un pullman partirà da Trento e farà tappa a Rovereto, un altro partirà direttamente da Cles alla volta di Milano per tutti gli operatori delle Valli di Non e Sole che partecipano all’iniziativa. E’ confermato anche questa volta l’ingresso gratuito al Macef garantito dall’Unione Commercio e Turi-smo a tutti i partecipanti.

berghiere (con diversi mesi di an-ticipo tutti i posti letto erano stati prenotati in previsione delle gare, e numerosi atleti hanno dovuto pernottare nelle località vicine al-l’Altopiano, come Madonna della Neve e la Valle di Gresta). Secon-do una stima del Consorzio Bren-tonico Vacanze, che con l’Apt di Rovereto e Vallagarina ha collabo-rato all’organizzazione dell’evento, sono circa un migliaio le persone arrivate in zona per i Campionati.

Brentonico Vacanzeun bilancio sull’estateIl presidente Girardelli: «Obiettivi raggiunti, consorzio in ottima salute». Atalanta e campionati FIARC i fiori all’occhiello della stagione

Con l’Unione al MaCeF di Milanodomenica 6 settembre la visita al grande salone

parando alcune interessanti ini-ziative promozionali, cui ha in-vitato a partecipare gratuitamen-te i propri soci. In particolare per essere presenti sulla skimap con l’indicazione di un piatto specia-le per l’inverno, offerte specia-li/promozioni invernali oppu-re eventi/servizi/appuntamenti. Inoltre, è possibile essere presen-ti con un testo promozionale che apparirà sulla guida “Viviparchi” e on-line sul sito Internet www.viviparchi.eu

Girando per l’Altipiano di Bren-

tonico a fine agosto, era facile im-battersi in persone “armate” di ar-co e frecce. Erano i partecipanti ai Campionati Italiani FIARC, spe-cialità di simulazione venatoria su sagome. Ben 630 i partecipan-ti, un numero record nella storia di questo sport di nicchia. Orga-nizzati dalla Monte Baldo 2009, i Campionati Italiani hanno tro-vato nell’Altipiano di Brentoni-co una patria ideale ed anche gli operatori turistici di Brentonico hanno avuto un confortante ritor-no in termini di prenotazioni al-

L’altopiano di Brentonico. A fianco, Davide Girardelli, presidente del Consorzio Brentonico Vacanze

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locali

UnioneLUGLIO AGOSTO 2009 57

Fiere e congressivolano per l’economiaSettore in crescita e dalle grandi potenzalità. Riva del Garda Fierecongressi analizza le ricadute del turismo congressuale e fieristico

Che l’attività fieristica e congressuale sia fonte di reddito per le imprese locali si sa. Ora però, dopo l’indagine commissionata da Riva Fiere e Congressi, una serie di dati aiutano a capire meglio in che maniera. La presen-tazione della ricerca è avvenuta nei giorni scorsi davanti all’attenzione di un folto pubblico di imprenditori, non solo del turismo, e d’amministratori pubblici, fra questi il presidente provinciale dell’Unione Giovanni Bort, assieme ai presidenti Enzo Bassetti e Bruno Lunelli. Al presidente Roberto Pellegrini coadiuvato dal direttore Giovanni Laezza il compito di presentare gli obiettivi e i percorsi da intraprendere per aumentare il lavoro della Società e quindi delle imprese locali. Al presidente della Giunta provinciale Lorenzo Dellai e al sindaco di Riva Claudio Molinari, presenti alla serata, il compito di accompagnare questo sviluppo con le scelte politico amministrative necessarie. L’Unione peraltro ha sempre creduto nell’attività di Riva Fiere e Congressi e nella potenzlalità che ancora ha da esprimere la Società. Tant’è che propose già una decina di anni fa l’entrata dei privati nella Società, con lo scopo di darle un apporto imprenditoriale in un momento in cui le cose non erano brillanti. Per questo è nata Garda Trentino Sviluppo srl, di cui l’Unione fa parte assieme ad altre Associazioni di categoria e al mondo della cooperazione. Oggi GTS srl detiene il 43% del capitale di Riva Fiere e Congressi, e i risultati raggiunti, nonchè quelli programmati, sono frutto del suo ruolo. (EB)

Molti risultati e ancora molte potenzialità

Un dato su tutti: il 36% delle aziende che par-tecipano a Expo Riva

Schuh (evento leader mondia-le per il settore delle calzature) spende sul territorio gardesa-no tra i 5 e i 10 mila euro e il 30% supera i 10 mila. Nell’edi-zione estiva del 2009, le azien-de partecipanti erano 1.157.

Questo è uno degli interes-santi risultati messi in luce dallo studio commissionato da Garda Fierecongressi Spa a Mariangela Franch e a Ste-fano Andreotti dell’Universi-tà di Trento.

L’obiettivo della ricerca era quantificare per la prima vol-ta in maniera organica l’in-dotto prodotto dalla società sul territorio dell’Alto Garda ma anche sull’intero Trenti-no. E, attraverso punti di for-za e debolezza, valutare il gra-do di raggiungimento della missione aziendale.

A riprova della vocazione

zione netta. Un tasto che trova pieno appoggio anche da par-te dell’Unione (vedi box), più volte sostenitrice, attraverso i suoi presidenti, della necessità di «annualizzare» quanto più possibile l’offerta turistica.

I numeri presentati dalla dott.ssa Franch e dal dott. Andreol-li, del resto, confortano l’idea che un buon turismo congres-suale e fieristico produce un in-dotto territoriale di rilievo.

Inevitabile, nel corso della serata, non toccare temi qua-li quelli urbanistici, a partire dalla viabilità; per l’Alto Gar-da il collegamento con Ro-vereto e quindi con l’asse del Brennero è ancora un tema aperto. Si è parlato anche del-la nuova sede della fiera e del centro congressi, che anche il presidente Dellai ha ricono-sciuto come indispensabili e, com’è doveroso, necessaria-mente oggetto di riflessioni anche in uno scenario futuro.

territorialista, la società ha voluto presentare i risultati dello studio nel corso di una serata pubblica, svoltasi il 29 giugno scorso nella Sala dei Trecento al palazzo dei Con-gressi di Riva del Garda.

«Le fiere - ha detto il pre-sidente Roberto Pellegrini - possono e devono essere an-

corate al territorio e quindi anche nuovi progetti espositi-vi dovranno nascere su queste basi». All’interno di un siste-ma turistico come quello tren-tino, la componente congres-suale è di primo piano, poichè consente di sfruttare la strut-tura turistica anche fuori sta-gione, evitando una polarizza-

Il rendering del progetto per il nuo-vo centro congressi a Riva del Garda

Suddivisione geografica delle aziende fornitrici di Riva del Garda Fierecongressi Spa nel 2008

Riva del Garda 75

Resto dell’ambito 44

Altro Prov. Trento 65

Fuori Prov. Trento 88

Totale 272

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UnioneLUGLIO AGOSTO 200958

giovani imprenditori

Il tavolo dei relatori dell’evento organizzato dal GIT all’ultimo Festival dell’Economia di TrentoNel titolo la contrappo-

sizione era proprio evi-dente: “identità impren-

ditoriale vs identità politica”, co-me a voler dire che l’incontro è davvero impegnativo.

Coordinato da Stefano Che-lodi, all’evento organizzato dal GIT durante l’edizione 2009 del Festival dell’economia di Trento, sono intervenuti Anna Rita Fio-roni, senatrice PD, Maurizio del Tenno onorevole PDL, Patrizia Ballardini, vice sindaco di Pin-zolo con delega a Madonna di Campiglio, Massimiliano Maz-zarella, Presidente GIT.

Dopo un’introduzione dei singoli relatori che hanno spie-gato come e cosa li abbia spin-ti a prestarsi alla politica dopo le loro esperienza imprendito-riali, Ballardini indica come le due identità posano rimanere «separate, anche se sarebbe im-portante un approccio più im-prenditoriale della politica». Su questo Mazzarella interviene af-fermando che i giovani debba-no in questo approccio essere da stimolo. Anche ai propri senior, incitandoli ad avere più corag-gio nel ragionare non più sola-mente sul proprio segmento di appartenenza, ma piuttosto ac-cettando il fatto di come si sia all’interno di una piattaforma produttiva trentina globale, ne-cessitante di assoluta compar-tecipazione tra le parti. Ricor-da inoltre, ringraziando della presenza all’evento i Presidenti dei Giovani Artigiani e dei Gio-vani Industriali, come tra i va-

ri gruppi giovani di categoria si stia cercando, con successo già in alcune direzioni, di lavorare sinergicamente.

Del Tenno, individua come vero potere occulto quello dei «dirigenti pubblici, che spesso di fronte alle decisioni della po-litica mettono il muro della bu-rocrazia». Anche Mazzarella, appoggia questa presa di posi-zione, osservando come «spesso le volontà programmatiche del rappresentante politico venga-

no proprio da questi minate: «il dirigente tendenzialmente resta, l’assessore prima o poi cambia». Fioroni, sottolinea come la vita all’interno del Parlamento non sia facile per chi vuole incidere con proposte concrete. «Con un intergruppo di amici della pic-cola e media impresa cerchiamo di indirizzare l’azione del gover-no, ma è difficile visto che ulti-mamente si abusa di decreti leg-ge e ricorso alla fiducia».

Del Tenno usa una metafo-

ra calcistica per definire l’eco-nomia italiana: «gli artigiani ed i commercianti sono i difen-sori ed i centrocampisti, men-tre i grandi industriali sono al-l’attacco ed in questo momento stanno facendo molto». Maz-zarella completa il quadro inse-rendo in porta la politica: «che dovrebbe essere in grado di pa-rare colpi imprevisti e rilanciare velocemente all’attacco la pro-pria squadra». Nel primo trime-stre 2009 però intanto in Italia il saldo tra imprese nate e defunte è meno ventimila. Urge quindi stimolare l’attività imprendito-riale. Anche per questo Mazza-rella ha annunciato che il Grup-po Nazionale sta pensando ad un piano per dare più strumen-ti ai giovani imprenditori. Stru-menti in grado di consigliarli ed aiutarli nella redazione di busi-ness plan e nell’ottenere credi-to presso le banche. Proprio ri-ferendosi alla difficoltà di questi ultimi nel affrontare le esigenze degli imprenditori e soprattutto dei giovani imprenditori, chiu-de dedicando loro una citazione del famoso “economista” Mo-gol: «Molto spesso la saggezza non è altro che la prudenza più stagnante».

Quando l’imprenditoreè prestato alla politicaIdentità imprenditoriale e politica al centro dell’evento proposto dal Gruppo Giovani Imprenditori del Terziario durante lo scorso Festival dell’Economia

IL GIT PROPONE UN CORSO PER GLI ASSOCIATI

GESTIRE LA CREATIVITà ED IL GRUPPO

Riservato ai soci del GIT, è in preparazione un corso in cui oltre a conoscersi ed affiatare il Gruppo, si potrà sperimentare la creati-vità e la capacità di fare squadra come chiavi dell’innovazione e come risposta ai cambiamenti in atto nell’attuale panorama eco-nomico e produttivo. Si giungerà ad approfondire il concetto di innovazione, come potenziale risposta agli stimoli del mercato. Al contempo si sperimenteranno alcune tecniche di creatività di tipo generale, facilmente applicabili a diversi contesti, produttivi e gestionali, del mondo del lavoro.Il corso, che durerà un intero weekend, si terrà all’Hotel Betulla in Polsa di Brentonico nella seconda metà di ottobre. La data sarà stabilita e comunicata sul sito www.git.tn.it, il costo per la parte-cipazione è di € 100,00 e potranno partecipare un massimo di 30 persone.

SITO INTERNET NUOVO PER IL G.I.T.

Il nuovo sito del G.I.T. è on-

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sulle nostre attività.

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terziario donna

Quando la Comunità Eu-ropea ha scelto di de-signare il 2009 come

Anno della Creatività e dell’In-novazione certamente non era consapevole della importan-te crisi economico-finanziaria che avrebbe investito il piane-ta. Alla luce dei fatti questa scel-ta ha il sapore di una predizio-ne e di una proposta per il rin-novamento.

Infatti secondo l’UE, nella so-cietà di oggi, creatività e innova-zione devono essere competen-ze chiave per lo sviluppo perso-nale, sociale ed economico.

Terziario Donna della provin-cia di Trento, sin dal suo esordio, ha svolto una parte attiva nel pro-muovere il ruolo di queste com-petenze, consapevole della loro importanza nel contribuire alla prosperità ed al benessere.

La presidente Rita Matano nell’esporre le iniziative stabilite con il Consiglio Direttivo, affer-ma: «Abbiamo pensato di realiz-zare entro il 2009 un Convegno nel corso del quale assegnare un PREMIO ALLA CREATIVITÀ ED INNOVAZIONE che porti all’ attenzione alcune eccellen-ze dell’imprenditoria femmini-le nel Terziario».

«Si è voluto dare un segna-le importante anche con la scel-ta della formula, perciò ci sia-mo fatte promotrici di un pro-getto condiviso da tutti i Gruppi di Terziario Donna, attivi nelle province del Nord-Est. Il PRE-MIO così è passato da una di-mensione provinciale ad una sovra regionale, coinvolgen-do Trentino AltoAdige, Vene-to e Friuli-Venezia Giulia. Con l’ espansione, l’iniziativa ha as-

sunto maggiore prestigio e visi-bilità».

L’ inedito metodo, oltre ad at-testare la vocazione del Terzia-rio alla cultura delle relazioni, vuole essere un segnale concre-to e partecipato di fiducia nel-le capacità della piccola e media impresa, anche nel difficile mo-mento economico, accompa-gnato alla verifica dell’attitudine di fare sistema della nostra Con-federazione.

L’unicità del progetto risulta altresì dal mettere l’imprendito-rialità femminile del Terziario al centro del tessuto economico di una Regione importante del pae-se, con l’ ambizione di dare un

nome ed un volto a questa gran-de area creativo/innovativa.

Il PREMIO è strutturato in tre sezioni: associate - giovani - imprenditrici del terziario.

Il progetto complessivo, nel-le intenzioni delle organizzatri-ci, darà un apporto significativo alla costruzione di un program-ma improntato su: diffondere azioni positive di orientamento alla leadership femminile; dif-fondere una cultura del merito; costruire massa critica; costrui-re una rete.

L’iniziativa è stata apprezza-ta dalle Istituzioni competen-ti coinvolte, che la patrocinano, e dalla nostra Confederazione

Generale Nazionale che ha deci-so di sostenerla come strumen-to di promozione del merito e dell’immagine di una larga par-te della sua base associativa».

Rita Matano, che è anche re-sponsabile scientifico del pre-mio, nell’esporre l’iniziativa di-ce: «Siamo consapevoli che l’innovazione è un elemento pervasivo della nostra società e siamo anche convinte che la po-tenzialità delle piccole imprese femminili del settore Terziario è ancora sottostimata, servono quindi iniziative come questa per far conoscere le nostre ri-sorse nell’innescare quei pro-cessi creativo/innovativi distin-tivi del tessuto socio-economi-co del Paese».

Nei prossimi giorni verrà da-ta ampia diffusione all’iniziativa ed alle modalità di presentazio-ne delle candidature al premio.

Terziario Donna premia l’eccellenza femminileEntro il 2009 il Convegno e un Premio interregionale per promuovere innovazione e creatività dell’imprenditoria femminile del terziario

SEI CANDIDATA AL PREMIO!Se nella tua azienda hai realizzato od avviato un progetto CREATIVO o che riguarda l’INNOVAzIONE del prodotto, del processo, del servizio, dell’organizzazione o del marketing mettiti subito in contatto con noi. Email: [email protected] - Telefono 0461/880411

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L’ambiente è di tutti e dal-la sua qualità ciascuno di noi trae vantaggio. Ma di

questa qualità ognuno di noi è anche responsabile: il rispet-to dell’ambiente, il risparmio energetico e la lotta all’inquina-mento passano attraverso i no-stri comportamenti quotidia-ni. è questa la convinzione su cui si è sempre basato il Premio Ambiente Trentino Alto Adige nel corso degli ultimi 5 anni.

Ed è sempre su questa base che il concorso riparte, rinno-vandosi nel Premio Ambiente Euregio, 2009, espandendosi ol-tre i confini regionali e rivolgen-dosi anche al Tirolo austriaco.

Si tratta una novità che ci ri-corda che la protezione ambien-tale è una sfida che non si ferma davanti ai confini regionali ol-tre a essere una sfida della qua-le dobbiamo occuparci tutti, dal politico al singolo cittadino.

Vale la pena ricordare che nel-l’ultima edizione regionale del Premio sono stati presentati ben 90 progetti: una testimonianza di come siano in tanti a impe-gnarsi nella costruzione di una cultura che rifiuta lo spreco, va-lorizza i comportamenti virtuo-si, difende le risorse ambientali.

Il Premio Ambiente Eure-gio è un progetto congiunto fra le due Province autonome di Trento e di Bolzano e del-l’Abteilung Umweltschutz/Ti-rol. L’obiettivo è quello di sensi-bilizzare e motivare a una tutela dell’ambiente attiva e responsa-

Il Premio Ambiente apre anche al TiroloL’edizione 2009 vedrà la partecipazione, accanto a Trentino e Alto Adige, anche del land austriaco. Riconoscimenti a progetti ed idee virtuose

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bile: il premio consente infatti a imprese, associazioni ed en-ti locali di presentare proget-ti innovativi sviluppati nel cor-so dell’ultimo biennio (2008-2009) e offre inoltre ai singoli privati la possibilità di propor-re idee che rendano concreta la salvaguardia dell’ambiente.

Accanto alla categoria riser-vata agli enti giuridici e a quel-la dedicata alle persone singole,

per la Provincia di Trento sono previsti altri due “premi specia-li”: uno per il miglior progetto in materia di utilizzo raziona-le dell’energia o di produzione di energia da fonti rinnovabi-li – “Premio Energia Trenti-no”, sponsorizzato direttamente dall’APE (Agenzia Provinciale per l’Energia) –, e un altro per le scuole – messo a disposizio-ne dal Servizio scuola dell’in-

fanzia, istruzione e formazio-ne professionale –, che punta a evidenziare l’impegno dei gio-vani e dei giovanissimi sul fron-te ambientale e in generale del-la scuola trentina nei confronti dell’educazione ambientale.

Va ricordato che il Premio vive grazie anche all’impegno e alla sponsorizzazione di alcune imprese ed enti con l’Agenzia Provinciale per l’Energia come main sponsor.

Il concorso è aperto a tutti. I progetti vanno spediti o conse-gnati entro il 6 novembre 2009 a: Ambiente Trentino c/o Do.it snc – piazza Garzetti, 16 - 38100 Trento. Il modulo di adesione è scaricabile dal sito www.am-bientetrentino.it, dove si posso-no trovare ulteriori informazio-ni. Si può anche telefonare al nu-mero 0461/261656 di Ambiente Trentino o inviare una mail al-l’indirizzo di posta elettronica [email protected]

l’obiettivo è quello di sensibilizzare e motivare a una tutela dell’ambiente attiva e responsabile: il premio consente infatti a imprese, associazioni ed enti locali di presentare i propri progetti innovativi

Panorama di una vallata tirolese. Da quest’anno anche il Tirolo parteciperà al Premio Ambiente

premio ambiente

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Oggi i bambini cono-scono molto bene su-permercati e centri

commerciali che frequentano con i loro genitori.

Il concorso è un’occasione per una ricerca sul passato al-la scoperta di un mondo di vi-ta diverso e più semplice, con disponibilità limitate, ma con numerosi momenti di socia-lizzazione all’interno di comu-nità più piccole e più coese.

Potranno così conoscere, at-traverso le testimonianze dei nonni, ambienti e modalità di acquisto diversi e scoprire co-me le “botteghe” di un tempo erano anche luoghi di incon-tro.

Quando la bottegaera cuore del paeseRitorna per l’anno scolastico 2009/2010 la 2a edizione del concorso rivolto agli alunni della scuola primaria

Estratto del Regolamento del concorsoIl concorso arti-stico-letterario è aperto agli alunni delle classi III e IV della scuola prima-ria.

La partecipazio-ne al concorso do-vrà essere di grup-po; dovrà essere presentato un ela-borato consisten-te in un testo (rac-conto, descrizione, intervista, eccete-ra) oppure un pro-dotto artistico (tec-

nica libera) su carta, cartone, tela o altro supporto di misu-ra non superiore a cm 50x70.

Gli elaborati dovranno es-sere predisposti in classe, du-rante le ore di lezione nel-le date fissate dagli insegnan-ti. Sarà cura degli insegnanti scegliere solo 2 prodotti per ciascuna classe, purchè di di-versa natura.

Gli elaborati dovranno es-sere inviati entro e non oltre il 30 aprile 2010.

Nel corso del mese di set-tembre 2010, presso una sa-la di rappresentanza, saran-no esposti tutti gli elaborati e ci sarà la proclamazione dei vincitori.

La locandina del concorso

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OFFRESI in gestione ristorante e bar in località Serrada di Folgaria a poca distanza dagli impianti di risalita e ubicato sulla via principale d’ingresso alla località.Il potenziale conduttore avrà a disposizione una struttura con forti potenzialità: la capienza di circa 130 posti della sala ristorante, il bar dalla metratura interessante e con varie sale riserva-te, la terrazza solarium sopra il par che potrebbe diventare un punto di riferimento per i vicini impianti di risalita, diventando uno spazio risto-rativo e d’intrattenimento, per ora non presente in loco, un ampio parcheggio per circa 20/25 automobili. Per concordare un incontro senza impegno si prega di telefonare al seguente numero telefo-nico 347/1494239 chiedendo di Massimo.

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Campagna Alcolstop, nel 2008 ritirate 46 patenti La Campagna Alcolstop durante l’edizione del 2008, iniziata in agosto e terminata a gennaio del corrente anno, ha impiegato più di duecentotrenta pattuglie che hanno proceduto al controllo di 2045 persone e relativi veicoli, rilevando 336 infrazioni di cui 42 per guida in stato di ebbrezza. Nel 2008 sono state ritirate 46 patenti e 16 carte di circolazione. L’Adige, 6/7/2009

Matrimoni, trentini con il «braccio corto»Quando si tratta di matrimonio, prima di pensare alla chie-sa, alle bomboniere e alla lista nozze, i trentini pensano al portafoglio. E’ record nazionale: siamo quelli che spendo-no meno per la cerimonia e per l’abito da sposa. Record negativo anche per il numero di invitati: in media, sono 91 per cerimonia. La analisi, redatta da una inchiesta del sito matrimonio.it, è confermata anche dai commercianti trentini. Trentino, 13/7/2009

«Non ci sono più i piatti di una volta»Gli italiani stanno perdendo la cultura della cucina. La ricetta tradizionale della nonna in breve tempo potrebbe non far più parte della memoria storica degli italiani. Nella pre-parazione di un piatto tipico ce la caviamo piuttosto male e i programmi televisivi sotto questo aspetto non servono a nulla. Diminuiscono anche le occasioni per preparare pietanze succulenti, perché la crisi economica ha ridotto le occasioni di convivio anche dentro le mura domestiche. Si invitano molto meno amici e parenti per i quali imbandire la tavola significherebbe fare una spesa più costosa e si va molto meno al ristorante. È quanto emerge da una ricerca realizzata da Axis-Fipe su “Gli italiani a tavola: prodotti, ricette, luoghi” realizzata con interviste telefoniche ‘CATI’ su un campione di 800 casi.

UNIONE E CONFCOMMERCIO: ECCO LE CONVENZIONI CHE FANNO RISPARMIARE A tutti gli associati, come di consueto, è stato inviato il notizia-rio delle convenzioni, dove sono raccolte tutti gli accordi che consentono anche sostanziosi risparmi e di usufruire di servizi erogati da aziende qualificate.Per essere sempre aggiornati su condizioni e termini dei vari ac-cordi è comunque possibile consultare il sito internet dell’Unio-ne, www.unione.tn.it, oppure contattare la propria Segreteria.

L’Unesco: «Dolomiti patrimonio dell’umanità»Le Dolomiti sono entrate nel Patrimonio dell’Unesco, con una cerimonia tenutasi il 25 agosto ad Auronzo nel Cadore alla

quale ha partecipato Napolitano.Il capo dello Stato ha sottolineato «l’inscindibi-lita’ del nostro patrimonio nazionale dal

nord al sud’» evidenziando che «ci unisce un sentimento di orgoglio perché con le

Dolomiti l’Italia raggiunge il primato di 44 siti nel patrimonio dell’umanità. Due di

essi sono stati riconosciuti siti naturali di rilevanza globale: prima delle Dolomiti, le

Eolie». Ansa, 25/8/2009

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