Giornale A.S.U. n°2

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L’OPINIONE STUDENTESCA ANNO I NUMERO II L’OPINIONE STUDENTESCA ANNO I NUMERO II PAGINA 8 Neanche la pioggia è la riuscita a fermare il buon esito della I° festa dell’A.S.U. tenutasi l’11 dicembre al Chat Noir (Gatto Nero). La giornata non era cominciata nel migliore dei modi: nuvole minacciose e pioggia avevano placato le buone aspettative che la nostra associazione si era preposta per la serata, i dubbi e le incertezze correvano tra i pensieri degli organizzatori… ma scattate le ore 22 in via Rua Formaggi è cominciata una delle più belle feste del complesso universitario. L’ausso di gente è stato oltre le aspettative, nonostante la preparazione per gli esami molti colleghi hanno preferito non perdersi la prima della nostra associazione… ottima preferenza. Invogliati dalle “Vip card” personalizzate e dalla curiosità, la serata si è sviluppata con un continuo di gente che entrava, che ballava e che si divertiva tra un drink e un altro. Si può ben dire che la nostra festa è diventata un modello cui si vogliono ispirare le altre facoltà e associazioni. Un ringraziamento va a tutti i partecipanti che insieme a noi hanno reso possibile la buona riuscita della festa…senza contare la nascita di nuove amicizie…. Tenevamo molto alla realizzazione di una festa, poiché solo in queste occasioni si possono ampliare le proprie amicizie e conoscenze…. e la festa è stata veicolo di conoscenza tra tutti noi colleghi di scienze politiche e non solo, si sono registrati anche episodi di “scomparsa” temporanea di coppie… chissà …. Avremo fatto del bene ? Grande partecipazione si è registrata, non solo tra gli studenti della nostra facoltà (presentissimi) ma di tutto l’ateneo, segno che il lavoro svolto è stato apprezzato, abbiamo messo grande passione anché tutto riuscisse nel migliore dei modi, così come la locandina ha contribuito allo spargimento della voce lungo i corridoi di tutte le facoltà. Visto il successo avuto si è pensato alla realizzazione di una seconda festa nel mese di Marzo così da poter festeggiare la fine degli esami tutti insieme. Mi raccomando partecipazione numerosa così da dimostrare alle altre facoltà che Scienze Politiche non è seconda a nessuno !!! ROBERTO CUSUMANO CHE FESTA!!! ANCHE A.S.U. SBARCA SU FACEBOOK Oramai l’A.S.U. si avvicina al suo primo anno di vita e devo ammettere che ha fatto grandi passi in avanti. Fra i nostri obiettivi c’è stato sempre quello di “mutuo soccorso” tra gli studenti, insomma di aiutarci, confrontarci e anche crescere insieme, cercando al tempo stesso di essere una voce per gli studenti, questo giornale in eetti si propone proprio questo. Ovviamente il nostro obiettivo è quello di continuare a crescere ed essere sempre più attivi e presenti in facoltà, ciò però ci ha fatto porre il problema di chi non può andare spesso in facoltà o perché studente lavoratore o perché è studente pendolare o per qualunque altro motivo. Tutto ciò ci ha spinti a creare un gruppo su facebook. Abbiamo pensato infatti allo scopo iniziale di questo social network, ovvero quello di far mantenere i contatti tra gli studenti universitari. Detto ciò anche noi dell’A.S.U. abbiamo pensato di creare un gruppo su facebook dove noi tutti colleghi di Scienze Politiche possiamo scambiarci informazioni, conoscere le novità sulla facoltà e chiedere appunti o informazioni di ogni genere. Per trovare il gruppo basta semplicemente entrare nella voce “gruppi” che si trova sulla Home della vostra pagina iniziale e scrivere nel motore di ricerca A.S.U. . Lì si può aprire una discussione, proporre iniziative, sapere tutto ciò che riguarda la nostra facoltà, consultare la versione on- line del giornale e vedere anche le foto della festa che abbiamo organizzato a dicembre al gatto nero. Questo gruppo su facebook vuole in pratica essere da supporto alla costante presenza dell’A.S.U. in facoltà. L’invito quindi ad iscriversi non riguarda solo gli studenti ma bensì anche ai professori che con il loro intervento potrebbero creare un’area di discussione ancor più interessante e costruttiva per entrambe le parti. PIETRO RICCOBONO L’Opinione Studentesca

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Ragazzi come promesso ecco il nuovo numero de L'Opinione Studentesca

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L’OPINIONE STUDENTESCA ANNO I NUMERO II L’OPINIONE STUDENTESCA ANNO I NUMERO II

PAGINA 8

Neanche la pioggia è la riuscita a fermare il buon esito della I° festa dell’A.S.U. tenutasi l’11 dicembre al Chat Noir (Gatto Nero).

La giornata non era cominciata nel migliore dei modi: nuvole minacciose e pioggia avevano placato le buone aspettative che la nostra associazione si era preposta per la serata, i dubbi e le incertezze correvano tra i pensieri degli organizzatori… ma scattate le ore 22 in via Rua Formaggi è cominciata una delle più belle feste del complesso universitario.

L’afflusso di gente è stato oltre le aspettative, nonostante la preparazione per gli esami molti colleghi hanno preferito non perdersi la prima della nostra associazione… ottima preferenza. Invogliati dalle “Vip card” personalizzate e dalla curiosità, la serata si è sviluppata conun continuo di gente che entrava, che ballava e che si divertiva tra un drink e un altro.

Si può ben dire che la nostra festa è diventata un modello cui si vogliono ispirare le altre facoltà e associazioni. Un ringraziamento va a tutti i partecipanti che insieme a noi hanno reso possibile la buona riuscita della festa…senza contare la nascita di nuove amicizie….Tenevamo molto alla realizzazione di una festa, poiché solo in queste occasioni si possono ampliare le proprie amicizie e conoscenze…. e la festa è stata veicolo di conoscenza tra tutti noi colleghi di scienze politiche e non solo, si sono registrati anche episodi di “scomparsa” temporanea di coppie… chissà …. Avremo fatto del bene ?

Grande partecipazione si è registrata, non solo tra gli studenti della nostra facoltà (presentissimi) ma di tutto l’ateneo, segno che il lavoro svolto è stato apprezzato, abbiamo messo grande passione affinché tutto riuscisse nel migliore dei modi, così come la locandina ha contribuito allo spargimento della voce lungo i corridoi di tutte le facoltà.Visto il successo avuto si è pensato alla realizzazione di una seconda festa nel mese di Marzo così da poter festeggiare la fine degli esami tutti insieme.Mi raccomando partecipazione numerosa così da dimostrare alle altre facoltà che Scienze Politiche non è seconda a nessuno !!!

ROBERTO CUSUMANO

CHE FESTA!!!ANCHE A.S.U. SBARCA SU FACEBOOK

Oramai l’A.S.U. si avvicina al suo primo anno di vita e devo ammettere che ha fatto grandi passi in avanti. Fra i nostri obiettivi c’è stato sempre quello di “mutuo soccorso” tra gli studenti, insomma di aiutarci, confrontarci e anche crescere ins ieme , cercando a l tempo stesso di essere una voce per gl i studenti , questo giornale in effetti s i p ropone propr io questo.

Ovviamente il nostro obiet t ivo è que l lo d i continuare a crescere ed essere sempre più attivi e presenti in facoltà, ciò però ci ha fatto porre il problema di chi non può andare spesso in facoltà o perché s tudente lavoratore o perché è studente pendolare o per qualunque altro motivo.

Tutto ciò ci ha spinti a creare un gruppo su facebook. Abbiamo pensato infatti allo scopo iniziale di questo social network, ovvero quello di far mantenere i contatti tra gli studenti universitari. Detto ciò anche noi dell’A.S.U. abbiamo pensato di creare un gruppo su facebook dove noi tutti colleghi di Sc ienze Po l i t i che poss i amo scambiarc i

informazioni, conoscere le novità sulla facoltà e chiedere appunti o informazioni di ogni genere.

Per trovare il gruppo basta semplicemente entrare nella voce “gruppi” che si trova sulla Home della vostra pagina iniziale e scrivere nel motore di ricerca A.S.U. .

Lì si può aprire una discussione, proporre iniziative, sapere tutto c iò che r iguarda l a nost ra f aco l tà , consultare la versione on-line del giornale e vedere anche le foto della festa che abbiamo organizzato a dicembre al gatto nero. Questo g r uppo su f acebook vuo le in pra t ica e s se re da supporto alla costante presenza dell’A.S.U. in facoltà. L’invito quindi ad i sc r i ver s i non r iguarda so lo g l i s tudent i ma bens ì anche ai professori che

con il loro intervento potrebbero creare un’area di discussione ancor più interessante e costruttiva per entrambe le parti.

PIETRO RICCOBONO

L’Opinione Studentesca

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CONOSCIAMO LA FACOLTA’: Intervista alla Prof.ssa. Claudia Giurintano responsabile del Centro di Orientamento e Tutorato

Nome ClaudiaCognome GiurintanoChe ruoli ricopre all’interno della nostra facoltà? Professoressa Associata di Storia delle dottrine politiche, delegato di Facoltà per l’Orientamento, il Tutorato, i Tiro-cini e gli Stage.Cos'è il COT? Il Centro di Orientamento e Tutorato è una realtà ormai consolidata nel nostro Ateneo e comprende numerose attività rivolte agli studenti. Il mio incarico di delegato per l’orientamento risale all’ini-zio del 2007 quando il Preside Prof. Car-lo Argiroffi mi propose tale collabora-zione; una fiducia che mi è stata ricon-fermata dall’attuale Preside Prof. Anto-nello Miranda al quale, in-sieme al vicepreside Prof. Giacomo Dentici e al re-sponsabile delle attività didattiche Dott. Pino Vella, devo i preziosi consigli che mi permettono di svolgere serenamente l‘incarico.Quali sono i servizi che offre ? Il COT svolge la propria attività in molteplici ambiti: servizi di accoglienza per coloro che vogliono iscriver-si a uno dei corsi di laurea della nostra Università, con-sulenza orientativa per coloro che hanno difficoltà a scegliere un percorso univer-sitario, attività di front-office, servizi di avvio al lavoro e tutorato. All’interno di ogni Facoltà vi è uno Sportello di accesso alle attività di Orientamento di Facoltà e alle iniziative di Tutorato (SOFT) che offre informazioni specifiche sulla Facol-tà.Chi sono gli utenti del COT? Tutti gli studenti universitari e gli stu-denti degli ultimi anni delle Scuole supe-riori.Come e chi può entrare a far parte del COT? Tutti gli studenti universitari in possesso dei requisiti stabiliti dai ban-di per l’assegnazione di borse part-time per attività di accoglienza (operatori di sportello) e per contratti di attività di tutorato. Tali bandi sono consultabili sul sito www.orientamento.unipa.it. I candi-

dati vengono selezionati dai responsabili del COT centrale e gli idonei vengono poi opportunamente formati dagli esperti in metodologia allo studio.Quali sono le domande che più fre-quentemente fanno gli studenti? Questa domanda andrebbe fatta agli operatori. Nei prossimi giorni prenderà servizio il nuovo gruppo di operatori risultati idonei all’ultima selezione. Lo sportello dà tutte le informazioni sulla didattica: orari delle lezioni; orari di ricevimento dei docenti; organizzazione di seminari; programmi delle discipline; orari di ricevimento dei tutors (etc….). Il signor Luigi Giunta, inoltre, nella sua qualità di Responsabile della Segreteria dei Corsi di studio, settimanalmente incontra i nostri operatori per informarli e aggiornarli sulle novità dell’offerta formativa e dell’organizzazione della didattica. Trova che gli studenti abbiano un'adeguata conoscenza del servizio e del suo utilizzo?

Spero di sì. E grazie alla nuova colloca-zione dello sportello al primo piano del Collegio S. Rocco, il nostro servizio ha guadagnato in visibilità. La nostra utenza è aumentata in modo rilevante. Il nostro obiettivo è quello di farci conoscere an-che da chi, studente lavoratore, non fre-quenta abitudinariamente la facoltà. Ma le informazioni riportate sul sito della nostra Facoltà e il “passa parola” tra gli studenti stanno dando esiti positivi. Il nostro sportello è aperto dal lunedì al giovedì, dalle ore 9.30 alle 12.30. I nostri tutors, invece, ricevono dal lunedì al venerdì e sono disponibili, a turno, an-che nelle fasce orarie pomeridiane prefe-rite da chi lavora. Mi preme sottolineare l’importante ruolo svolto dai tutors. Essi sono dottorandi di ricerca o studenti iscritti alla laurea specialistica, seleziona-ti per svolgere attività di supporto all’ap-

proccio metodologico allo studio, consu-lenza per la scelta e l’elaborazione della tesi di laurea, consulenza per studenti che non sostengono esami da più di 12 mesi, attività propedeutiche, didattico-integrative e di recupero. Insomma un’opportunità importante che viene offerta allo studente della laurea trienna-le che ha incontrato difficoltà nel suo percorso formativo e, nel caso dei tutors dottorandi di ricerca, un aiuto anche per gli studenti iscritti ai corsi di laurea spe-cialistica.Cosa si può migliorare del COT? Tutto è perfettibile. Molti passi sono stati fatti e certamente, se i finanziamen-ti non verranno meno per bandire nuovi posti di operatori e di tutors, potremo garantire la continuità dei servizi e aprir-ci ad un’utenza sempre più ampia. Dia un voto alla qualità del servizio reso. Ho il privilegio di coordinare un gruppo di operatori e di tutors straordinaria-mente motivati e capaci. A loro do un

voto eccellente. Nella mia esperienza di referente re-sponsabile si sono alternati molti tutors e operatori di sportello. Ovviamente l’im-pegno e l’interesse è sempre soggettivo. Ma nel comples-so posso dire di avere riscon-trato in tutti serietà e impe-gno. Da parte mia cerco di trasmettere l’entusiasmo per il mio lavoro e l’interesse a migliorare la qualità del ser-vizio agli studenti. Ai miei tempi (consentitemi questa espressione) lo studente uni-

versitario doveva dimenarsi nel labirinto della burocrazia universitaria, e a volte poteva solo contare su qualche informazione dei colleghi “senior”. In-somma, è cambiata tanto l’Università e spero che essa possa diventare sempre di più a “dimensione” di studente. Ha letto in primo numero de L'Opi-nione studentesca, cosa ne pensa? Sì l’ho letto e l’ho apprezzato per l’equi-librio e la pacatezza con cui sono stati trattati gli argomenti. Credo che queste iniziative vadano sollecitate perché pos-sono essere un utile strumento informa-tivo per gli studenti e per veicolare ini-ziative utili a migliorare la vita nella no-stra Facoltà.

ROSARIO GENCHI

“L’onda” si è infranta?!?!A due mesi dall’occupazione di cui tanto è stato detto e scritto, la pro-testa, qui a Scienze Politiche, ha cambiato forma: niente più cortei né sit-in, ora la nostra facoltà promuove i SEMINARI. Attività nobilissima e culturalmente stimolante, se non trovasse spazio però, all’interno di una nuova lotta di rivendicazione che ha portato i pochi superstiti dell’occupazione all’insediamento permanente in aula 1.Viene in questo modo sottratto un luogo d i v i ta le impor tanza ad una facoltà che da anni ormai cerca di far coesistere lezioni e attività culturali in uno spazio indubbia-mente angusto e poco adatto ad ospitare corsi di l aurea con mi-gliaia di iscritti.Gli ex-occupanti hanno così messo apparentemente da parte le loro mi-re rivoluzionarie, utilizzando la loro indubbia creatività per arricchire le pareti della nostra facoltà di cartel-loni (graficamente d’impatto e molto spesso anche simpatici…). Chi sia nel mirino adesso, però, mi sfugge. Sì, perché l’argomento cen-trale non è più la riforma universita-ria e neppure il ministro Gelmini, vista la varietà delle tematiche che li vede impegnati.Dunque contro CHI o COSA si pro-testa??? …Ma soprattutto si tratta ancora di una protesta???Scommetto di non essere la sola a pormi questi interrogativi.Ciò che andrebbe sottolineato è che, ancora una volta, gli unici a ricevere un reale disagio da questa situazione

siamo noi studenti; non le istituzio-ni, non la Gelmini, né tanto meno il governo. Lezioni che saltano, altre che vengo-no spostate in sei-sette aule diverse prima di trovare un’effettiva colloca-zione, riduzione delle attività cultu-rali, sono solo alcuni dei disagi che quest’ennesimo atto di prevaricazio-ne ha comportato.E’ ancor più stupefacente però, a mio avviso, la maniera in cui ancora una volta si è (o forse sarebbe meglio dire NON SI E’) reagito: riadattare il calendario delle lezioni, nonché la

loro ubicazione in funzione della volontà dei soliti quattro studenti mi sembra veramente paradossale. Intendiamoci, sono perfettamente consapevole della necessità di me-diare in presenza di delicate situa-zioni e apprezzo chi, pur avendo il potere di porvi fine in maniera auto-ritaria, tenta sempre questa via. Ma mediare non significa sottostare alla volontà incondizionata di uno sparu-to gruppetto di persone, che nega il disagio provocato e che cerca di mo-strarsi impegnato solo quando qual-cuno gli fa notare che per collegarsi a internet o farsi una chiacchierata in allegria, non è necessario impos-sessarsi di una delle aule più grandi della facoltà; per queste e altre atti-vità esiste già una accoglientissima aula studenti (ed anche un box auto-

gestito se è per questo, ma è meglio chiudere qui questa parentesi…).Inoltre, conosciamo tutti l’impegno che il nostro preside sta esercitando per concedere maggiore spazio alle associazioni universitarie: a breve, infatti, saranno ultimati i lavori nei locali delle ex cucine, che verranno destinati proprio alle nostre associa-zioni studentesche. Alla luce di tutto questo mi appare ancora più inop-portuna questa presa di posizione, questa indebita appropriazione di spazi fondamentali per una seria attività didattica.

Non d iment i-chiamo poi, che i seminar i con i quali si è tentato d i g ius t i f i ca re l’espropriazione, oltre a presentare una precisa e uni-laterale visione del la società e della storia (ciò rende dunque queste attività di discutibile valore) hanno coinvolto un numero vera-mente esiguo di partecipanti; sicu-ramente avrebbe-ro r i scontra to

maggior successo e sarebbero stati occasione di un co-struttivo confronto ideologico qua-lora tali iniziative fossero state pro-mosse dalla facoltà.Certo, un -seppur minimo- passo in avanti c’è stato: in occasione degli esami di dicembre infatti, gli occu-panti sono stati gentilmente invitati a spostarsi in aula 4. Mi chiedo però quanto ancora dureranno queste trattative ufficiose. Quanto ancora dovremo sottostare alla volontà di pochissimi (ma a quanto pare in-fluenti) personaggi. Quanto ancora si cercherà un punto di incontro con chi un punto d’incontro non lo vuo-le, per il semplice motivo che è stato abituato a dire di NO sempre e co-munque.

TIZIANA CUSTRO

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L’OPINIONE STUDENTESCA ANNO I NUMERO II L’OPINIONE STUDENTESCA ANNO I NUMERO II

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Nome MarcoCognomeMazzamutoMateria D’insegnamentoDiritto AmministrativoChe rapporti ha con i suoi colleghi?Un rapporto normale…devo dire che a mio avviso le università non sono più come una volta..per certi versi sono diventate dei “li-ceazzi”Fa altri lavori oltre quello di professore?Part-time faccio anche l’avvocato e inoltre tengo a precisare che sono anche un musicistaCos’è il fenomeno del “baronato”?Con questo termine normalmente si evoca il potere accademico…però credo che al giorno d’oggi se né parli un pò a sproposito…”magari ci fossero i baroni di una volta!!!”Nell’università italiana esiste il barona-to?Molto meno che nel passato, perche il numero dei professori è aumentato di molto rispetto a prima e questo ha comportato un allentamen-to del controllo sulla qualità dei nuovi studio-si. Questo però è un fenomeno che riguarda tutto il settore pubblico italiano… bisogna riconoscere che le università a differenza degli altri settori del pubblico impiego sono riuscite a mantenere una quota di merito e quindi non versano nello stato sconcertante in cui sono cadute tutte le altre amministrazioni pubbli-che. Diciamo che una quota di professori bravi è rimasta, quanto basta per mantenere il filo di una tradizione scientifico culturale.Nella nostra facoltà vi sono casi di baro-nato?Se per “Baroni” si intende professori che han-no un forte potere accademico nell’ambito della propria area scientifico disciplinare…la risposta è NO!Il baronato l’ha favorita o l’ha sfavorita nella sua carriera universitaria?In parte mi ha favorito e in parte mi ha sfavo-rito, nel primo caso mi ha favorito perché mi ha dato la possibilità di conoscere dei profes-sori…ad esempio il mio maestro, il prof. Guido Corso, l’ho conosciuto a casa di mio fratello quando ero poco più che ragazzo e poi ho avuto modo di incontrarlo all’università quan-do ero studente. Ma sono stati più gli svantag-gi che i vantaggi; ad esempio, quando ebbi la possibilità di diventare professore associato presso la facoltà di giurisprudenza di Palermo, mio fratello Salvatore si oppose proprio per-ché non voleva che si pensasse che io fossi un raccomandato, dal momento che lui era il preside di quella facoltà.Ci sono giochi di potere nella nostra facoltà?Al giorno d’oggi ci sono pochissime risorse da dover gestire all’interno di una facoltà univer-sitaria … forse a livello di governo d’ateneo ci possono essere scelte rilevanti da prendere, in

quel caso si può prospettare che ci possano essere “le guerre” o i compromessi fra le facol-tà nell’assetto complessivo del budget d’ate-neo.Chi ha in mano il potere nella nostra facoltà?(come sopra)E’ vero che l’università Italiana è tra la peggiori d’Europa?E’ un discorso molto relativo da valutare sotto moltissimi aspetti…non mi sento di dare un giudizio così tranciante.Nella nostra facoltà che livello di prepa-razione hanno i professori?Non posso rispondere a questa doman-da…non perché non abbia una mia idea in merito, ma il fair-play della corporazione mi impone di considerare tutti i miei colleghi allo stesso livello; non c’è quindi una posizione sovraordinata dell’uno o dell’altro. Inoltre, al di fuori della mia area scientifico disciplinare avrei difficoltà a dare un giudizio obiettivo.Quali sono i professori scientificamente e dottrinalmente più preparati della nostra facoltà? (escluso l’intervistato)?No comment.Quali sono quelli meno preparati?No comment.Ha mai fatto uso di droghe?All’età di 14 anni ho iniziato a fumare qualche spinello, poi crescendo subentrò la compo-nente ideologica che mi portava a ragionare sul fatto che l’uso di queste sostanze finisce col finanziare la criminalità mafiosa e da allora non ho più fumato.…inoltre “mi sento già fuso di natura” per cui non ho neanche bisogno di fumare (sorride) . CGIL, CISL o UIL?Non esistono soltanto questi sindacati…cer-tamente i sindacati in Italia hanno svolto un ruolo importante, la sindacalizzazione è anche uno strumento per convogliare il conflitto sociale in forme tendenzialmente pacifiche. Purtroppo in Italia hanno un po’ esagerato specialmente nel settore pubblico. Oggi quan-do sento parlare di sindacati mi viene un pò di rigetto. Mi piacerebbe avere un sindacato più moderno che non rimanga appiattito sulla difesa del lavoro in un modo però dannoso per l’interesse generale.Quanto percepisce di stipendio?Attualmente in qualità di professore associato confermato a tempo definito percepisco €1800Argiroffi o Miranda?Come ben sapete io sono un pò “un cane sciolto”, a seconda delle situazioni dico sem-pre la mia, indipendentemente dalla perso-na…in questo momento non si può fare un paragone tra i due, perché il mandato del prof. Miranda è iniziato da troppo poco tempo.Chi sarà il prossimo preside della nostra facoltà?

Non ne ho idea…però non mi dispiacerebbe se si determinasse un pò di alternanza tra le aree disciplinariIn facoltà si fa il nome del prof. Bellavi-sta Alessandro è certamente un candidato che ha le qualità per ricoprire questa carica ed io sarei favorevole ad appoggiare una sua eventuale candidatura…però ripeto…a prescindere dalla persona, non mi dispiace-rebbe se si desse la possibilità anche a profes-sori di altre aree scientifiche.Che rapporto ha con l’altro?(si intende l’altro intervistato)Ho un rapporto buono…abbiamo anche qual-che momento di scambio di idee su questioni di diritto Professionalmente parlando cosa critica all’altro?Per i miei gusti, ogni tanto è un pò troppo faziosoProfessionalmente parlando cosa le pia-ce dell’altro?è una persona che ha una sua vivacità operosaL’altro è più bravo di te?Non rispondeQuale regime giuridico tutela meglio i diritti di un lavoratore del pubblico im-piego?Il diritto pubblicoVittorio Emanuele Orlando, Santi Ro-mano o Massimo Severo Giannini?Tra i tre preferisco S.Romano però per rispet-to dovrei dire “lo zio” V.E. Orlando Chi era Massimo Severo Giannini?E’ stato considerato il più importante ammini-strativista della seconda metà del XX secolo ma a mio parere è un giudizio in buona parte immeritatoMandi un messaggio all’altro.Non farti imbottigliare dalla burocrazia acca-demicaMandi un messaggio agli studenti della nostra facoltà.Studiate!!!

NomeAlessandroCognomeBellavistaMateria D’insegnamentoDiritto del LavoroChe rapporti ha con i suoi colleghi?OttimiFa altri lavori oltre quello di professore?NoCos’è il fenomeno del “baronato”?Una tradizione (sorride)Nell’università italiana esiste il barona-to?SiNella nostra facoltà vi sono casi di baro-nato?NoIl baronato l’ ha favorita o l’ ha sfavorita nella sua carriera universitaria?Né L’uno né l’altroCi sono giochi di potere nella nostra facoltà?Si, ma sono ridicoliChi ha in mano il potere nella nostra facoltà?Tutti gli elettori del Prof.Miranda, considera-to il fatto che è stato eletto all’unanimità (sorride)E’ vero che l’università Italiana è tra la peggiore d’Europa?Non è vero. Nella nostra facoltà che livello di prepa-razione hanno i professori?Medio/AltoQuali sono i professori scientificamente e dottrinalmente più preparati della nostra facoltà? Il Prof. MazzamutoQuali sono quelli meno preparati?No commentHa mai fatto uso di droghe?NoHa mai fatto uso di droghe leggere?No commentCGIL, CISL o UIL?

Tutti e treQuanto percepisce di stipendio?No commentArgiroffi o Miranda?Miranda…in fondo la democrazia è ricambioChi sarà il prossimo preside della nostra facoltà?(sorride) Siamo nelle mani del SignoreIn facoltà si fa il nome del prof. Bellavi-sta (continua a sorridere) siamo nelle mani del SignoreChe rapporto ha con l’altro?(si intende l’altro intervistato)Ho un ottimo rapporto siamo amici personaliProfessionalmente parlando cosa critica all’altro?Amichevolmente rispondo che è affetto da

sindrome da protagonismoProfessionalmente parlando cosa le pia-ce dell’altro?La preparazioneL’altro è più bravo di lei?

Io sono il più bravo di tutti (sorride)Quale regime giuridico tutela meglio i diritti di un lavoratore del pubblico im-piego?Non è un problema di regime giuridico, con-tano i comportamentiVittorio Emanuele Orlando, Santi Ro-mano o Massimo Severo Giannini? Massimo Severo GianniniChi era Massimo Severo Giannini?Il più grande giurista del secolo scorsoMandi un messaggio all’altro.Lo abbraccioMandi un messaggio agli studenti della nostra facoltà.Li invito a studiare

VOCE AI PARI: INTERVISTA AI PROFESSORI DI SCIENZE POLITICHE

Cari colleghi, rimanendo fedeli alla mission di far conoscere la facoltà e tutti coloro che operano al suo interno, abbiamo pensato di intervistare due dei docenti più in vista. Ad essi abbiamo rivolto alcune domande da noi selezionate, ed oggi abbiamo il piacere di farvi conoscere le loro risposte; le interviste sono riportate qui di seguito in perfetto stile “intervista doppia”. Prima di lasciarvi alla loro lettura, mi preme ringraziare i professori per la disponibilità dimostrataci ed il collega Rosario Genchi per la collaborazione offertami nel realizzare quest’intervita. Ma adesso bando alle ciance e VOCE AI PARI!!!

GUIDO SAMMARTANO

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L’OPINIONE STUDENTESCA ANNO I NUMERO II L’OPINIONE STUDENTESCA ANNO I NUMERO II

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RICORDANDO ARCANGELO D’ANTONIO!L’8 dicembre scorso è venuto a mancare, a causa di un male improvviso, il Prof. Arcangelo D’antonio. Insegnò per molti anni in questa facoltà Storia dei Movimenti Politici e Sindacali, da sempre impegnato nelle Istituzioni, militò nel cattolicesimo democratico; studioso e convinto assertore del pensiero Sturziano e delle questioni Autonomistiche in Sicilia

Qualche martedì fà al Teatro Biondo, il Maestro Carriglio,(Direttore Artistico dello Stabile), ancor prima che il sipario si aprisse per il debutto de l’Amleto di Willams’ Sha-kespeare, risaltò la disponibilità quotidiana e la passione, che Arcangelo D’Antonio da sempre, riservava per il suo lavoro, e verso chiunque; A seguire, il lungo applauso scro-sciante di una platea per ricordare l’imma-gine di un uomo forte, colto e profondamen-te umano; che ha lasciato il segno. A distanza di un anno da quel nostro incon-tro insieme a lui, sul Municipalismo, l’Asso-ciazione ASU, con tinte di commozione, può solo unirsi a questo doveroso tributo. Il suo intervento -ricorderete- diede un prezioso contributo in quella occasione:“(…).in un’era come la nostra -asseriva- occorre creare Istituzioni che diano risposte immediate e vere alla gente….queste mancano perché manca una politica responsabile, coraggiosa, frutto di democrazia partecipata e di alto rigore morale(...)”.Con le sue proverbiali doti oratorie e chiare conoscenze e competenze storico-giuridiche e politologiche, ci addentrò -appassionando-ci- nel pensiero Sturziano e nelle ragioni dell’Autonomismo di cui lui fu convinto assertore: “(…) di certo non deve venire il sig. Bossi né nessun altro, ad insegnarci in Sicilia cosa vuole dire Autonomia, e cos’è il Federalismo: lo Statuto Autonomo, il Par-lamento Siciliano, i nostri Municipi c’è lo spiegano da secoli (…)”; In un’aula Borsel-lino gremita di studenti, il suo discorso quella volta, non me ne voglia nessuno, fu il più apprezzato e applaudito con una stan-ding ovation. Come don L. Sturzo, che lui definiva uno dei suoi più illuminanti maestri, il Prof. D’Antonio aveva la rara qualità di conciliare come fossero due facce inscindibili della stessa medaglia, teoria e pragmatismo; un audace attaccamento al suo ideale e ai suoi valori di sempre, ma grandi risposte concre-te e vere, sviscerate da una lettura lucida del vissuto politico, economico e sociale dei nostri giorni; DOCENTE DI SCIENZE POLITICHE:Insegnò per molti anni in questa facoltà come docente di storia dei movimenti politi-ci e sindacali, e di diritto del lavoro: Chiun-que ha avuto la fortuna di averlo conosciuto come professore, tra i nostri colleghi di qualche anno fa’, ricorda Arcangelo D’An-tonio, per l’ amorevole e rinomata dote di appassionare e incoraggiare anche chi sedu-to tra gli “ultimi banchi” (per usare una metafora scolarizzata), non riusciva a supe-rare il suo esame; durante le sue ore di rice-vimento, e non solo, il suo ufficio era sem-pre accalcato di giovani universitari, che grazie alla sua gratuita e nobile propensione ad ascoltare ognuno, riuscivano sempre ad essere motivati ed appassionarsi allo studio, e chiunque trovava in lui risposte che indu-cevano sempre a poter credere in se stessi,

non rinunciando mai ai propri sogni (e alla prpria laurea). Il suo impegno nella politica e il servizio reso alle Istituzioni offriva, è bene ribadirlo, una lettura concreta e viva della disciplina che

insegnò per anni in questa facoltà; sfuggendo sempre dalle tentazioni di apparire di parte.In un articolo scritto di suo pugno, lui stesso asseriva: “la politica non è solo prassi come credono alcuni, ma è anche sintesi di teorie e di interessi, di principi e di fatti.Da qui la necessità che chiunque voglia interessarsi di politica debba partecipare alla politica nella forma più utile, cioè non isolato a se stante, fuori da qualsiasi solida-rietà umana, il che sarebbe inconcepibile, ma orientandosi verso quelle teorie che comprendono i propri principi etici e parte-cipando a quel movimento politico che sgorga dalle idee professate.”Queste affermazioni, lette oggi a distanza di qualche ventennio, nell’era post-ideologica potrebbero forse rivelarsi obsolete e incom-prensibili per chi - come molti -, in questa fase storica, si affaccia e concepisce la poli-tica come soddisfacimento di meri interessi personali, e particolari; - viceversa molti di noi, studiosi e appassionati di scienze politi-che (e di Politica) possiamo intuire che queste parole sono tutt’ora valide perché servono a richiamare l’attenzione sulla ne-cessità della partecipazione degli individui alla politica, intesa questa attività, rivolta al conseguimento di quei fini, che non contra-stano con il bene comune. A ricordarlo assieme a noi anche la figlia Giuseppina, insegnante, laureata a scienze politiche (ex collega), e tutt’oggi con un forte impegno nel sociale; che ci rivela: “Arcangelo D’Antonio era un padre che una figlia non avrebbe mai deluso, perché ama-bile, generoso, colto, si testardo… ma forte, di una grande umanità: caratteri questi che fanno da cornice a quel suo essere Cristiano a 360°. In tutta la sua vita non lo vidi mai capace di apparire mai una volta sgarbato, perché con la sua grande propensione al-l’ascolto era sempre pronto a capirti e tra-smetterti sempre quella sua immancabile forza e passionalità nel saper vivere la vita. Lui la passione la metteva in tutto quello di cui si occupava: passione in facoltà, pas-sione in politica, nel farci da padre, nel gestire la sua azienda agricola; in tutto. Penso che gli altri lo ricorderanno per questa sua capacità di saper porgere la mano”.Anche il preside Antonello Miranda, com-plimentandosi con noi per l’idea di ricordar-

lo nel nostro giornale, ci suggerisce: “con la scomparsa di A. D’Antonio questa facoltà subisce una grave perdita; lo conobbi dap-prima come studente a Giurisprudenza, poi ho avuto la fortuna di conoscerlo come collega in questa facoltà, ma ricordo sempre di lui disponibilità, serietà e competenze professionali, che ha messo sempre al servi-zio di ognuno”. L’IMPEGNO POLITICO E NELLE ISTITUZIONI: Il suo cursus honorum è li a testimoniarci la lunga esperienza e il suo forte impegno per Palermo e per la Sicilia; sindaco di San Mauro Castel Verde (suo paese natio), con-sigliere comunale e assessore ai Beni Cul-turali con la legislatura di L. Orlando a Palermo e tanto altro ancora; Convinto assertore della inscindibilità del binomio cultura e politica, conseguì negli anni in cui fu assessore molti risultati, di cui tra i più importanti riportiamo solo l’acquisizione da parte del comune del complesso monumen-tale di Villa Niscemi e il recupero dell’atrio e dei locali della biblioteca comunale.Lo si deve anche a lui, e questo è l’ultimo degli obiettivi raggiunti in questi anni di presidenza al Biondo, l’acquisizione da parte dello Stabile, del complesso di San-t’Agata alla Guilla che diventerà presto sede della biblioteca e della scuola di teatro. La Politica per il prof. D’Antonio doveva essere un servizio, un dovere morale. Defi-nizione questa che è anche il titolo di un suo- vecchio ma sempre più attuale- artico-lo, in cui egli ammoniva: “(…)la storia lontana e vicina ci insegna che a nulla val-gono le leggi anche ottime se non animate dall’amore per il prossimo (…)”;Questa sua profonda ed autentica moralità, chiarezza e onestà intellettuale non venne meno neanche quando, nell’epoca DC dei difficili anni 70 e 80, non ebbe remore a difendere la storia e gli ideali per i quali da sempre si era battuto, sottolineando con vigore che :” (…)occorre tagliare i rami secchi(…)”.Oggi che molti di quei rami secchi, ancora e forse più di prima, sono profondamente radicati come “gramigne” nel grande arbu-sto e proteiforme albero della politica Sici-liana e Italiana, la figura di Arcangelo D’An-tonio risuona a noi come una guida illumi-nante per chi come molti, crede nella politi-ca forgiata di ideali e fatti concreti, di dialet-tica e rispetto per la dignità di ognuno, di partecipazione democratica e solidarietà, di dovere morale e amore per il prossimo. Davanti alle sfide odierne c’è da augurarsi che le nuove “gemme” rimangano inebriate dalla sua visione alta e amorevole della politica, della cultura, della vita.

NINO NOBILE

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Nuovi spazi...Vecchi metodi!!!

Pare che i modi per trovare uno spazio nella facoltà di Scienze Politiche di Palermo siano due: facendo la voce grossa e calpe-stando i diritti dei colleghi, con avallo dei più alti dirigenti; oppu-re pare che bisogna essere un professore. É chiaro che non ce l'abbiamo con nessuno , a parte ovviamente, con chi si fa spazio a gomitate; l'unica polemica che vuo-le essere fatta è proprio sul criterio d'assegnazione di spazi a studenti, associazioni e do-centi.Sembra ormai as-sodato che l'aula 4 sia divenuta pro-prietà privata o comunque, pare che sia stata data in concess ione senza apparente mot ivo ad un gruppo di colleghi un po' troppo facinorosi. La domanda adesso sorge spon-tanea: e se ogni associazione o ogni gruppo, più o meno ricono-sciuto all'interno della facoltà, chiedesse uno spazio autogestito? Anzi se ognuno di queste compa-gini, chiedesse un aula, cosa suc-cederebbe?Cari amici, l'A.S.U. non chiede nessuna aula. Sarebbe irrealistico ed irresponsabile farlo, ma so-prattutto rispettiamo i diritti di tutti. Nelle aule si fa lezione, si studia, insomma si fa attività di-dattica. Però a nostro vedere l'au-la 4 non è più di tutti, per questo proviamo un profondo rammari-

co e il desidero di esprimere il nostro totale disaccordo a tale assegnazione. Qualche mese fa abbiamo assisti-to ad una campagna di protesta per salvaguardare il diritto allo studio e il principio di pari op-portunità che ogni studente deve avere. Adesso sembra che questo principio, abbia ispirato l'appro-priazione di uno spazio riservato a tutti noi!!!Scrivendo queste righe, mi viene in mente un romanzo di De Ca-

taldo, che ho letto qualche tem-po fa: c'è un gruppo di amici o presunti tali che ad un certo pun-to capisce che per il bene di tutti loro è meglio essere uniti e divi-dere tutto, pari possibilità per tutti. Un po' come il concetto che ha alimentato la protesta dei mesi passati, ed è sacrosanto: PARI OPPORTUNITA' PER TUTTI GLI STUDENTI. Però sapete come è andata a finire la storia? Che all'interno di quel gruppo d'amici, passato il tempo dove bisognava essere uniti, il principio dell'uguaglianza è anda-to a farsi friggere e ognuno ha pensato bene di coltivare il pro-prio orticello e non quello comu-

ne. Proprio come è successo qui, passato il tempo degli slogan si occupano le aule per avere uno spazio autogestito a discapito degli altri.Adesso vi chiederete: e in tutto questo, l'associazione A.S.U. Co-sa chiede?Per prima cosa ci piacerebbe che il Preside facesse liberare l'aula 4. Poi, visto che comunque si sta provvedendo a dedicare uno spa-zio agli studenti e quindi alle associazioni, cosa che ci rende

molto felici, vor-remmo entrare nel merito sull'asse-gnaz ione de l lo spazio in questio-ne.Oggettivamente devo dire che tale area è molto limi-tata, o per meglio dire è uno “stanzi-no” di pochi metri quadri, ma come si dice: “meglio che niente!!!”.La proposta che viene da questa voce è solamente una e mi pare sia anche abbastanza

seria: viste le ridotte dimensioni del locale in questione, ci sem-brerebbe opportuno che a godere di questi spazi siano solamente le associazioni rappresentate all'in-terno del Consiglio di Facoltà, con una divisione equa degli spa-zi.Voglio altresì ribadire il desiderio di vedere, in un futuro non trop-po lontano, maggiori spazi dedi-cati agli studenti e l'aula 4 libera.Come direbbe Amstrong, sareb-be un piccolo passo per la Facoltà ma un grande passo per gli stu-denti.

LUCIANO MARINO