Anno XV - n° 7-2010 IL GIORNALE DELLA · IL GIORNALE DELLArevidenza Numero 7/2010 44-47 Recensioni...

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www.enpam.it ENPAM Fondato da Eolo Parodi Anno XV - n° 7-2010 IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri Previdenza Poste Italiane SpA Spedizione in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 CNS/AC-Roma periodico Omologato DCOER0953 CONSIGLIO NAZIONALE PARODI L’Enpam verso il suo futuro 2 ENPAM Il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Ente 3 Approvato all’unanimità il Bilancio consuntivo 2009 26 Giugno 2010: i presidenti di Ordine, o loro delegati, approvano il Bilancio consuntivo 2009 4

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www.enpam.it ENPAMFondato da Eolo ParodiAnno XV - n° 7-2010

IL GIORNALE DELLA

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

Poste Italiane SpASpedizione in Abb. Post.

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004,n. 46) art. 1, comma 1

CNS/AC-Roma

periodico

Omologato DCOER0953

CONSIGLIONAZIONALE

PARODIL’Enpam verso il suo futuro2

ENPAMIl nuovoConsiglio di amministrazione dell’Ente

3Approvato all’unanimità il Bilancio consuntivo 2009

26 Giugno 2010: i presidenti di Ordine, o loro delegati, approvano il Bilancio consuntivo 2009

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un futurodi certezze.

Per mantenere il tuo standard di vita dopo aver cessato l’attività lavorativa avrai necessità del 75/80% dell’attuale reddito professionale.

FondoSanità è la risposta alle tue esigenze di integrazione previdenziale.

Per aderire:A) Scaricare dal sito internet www.fondosanita.it la SCHEDA DI

ADESIONE e il MODULO DI BONIFICO.

B) Spedire la SCHEDA DI ADESIONE compilata unitamente alla copia del BONIFICO EFFETTUATO alla Segreteria di FondoSanità,

P.zza della Repubblica, 68 - 00185 Roma.

Come pagare MENO TASSEI benefi ci fi scali per chi aderisce a FondoSanità sono consistenti: i versamenti infatti sono oneri deducibili in capo all’iscritto per un importo annuale complessivamente non superiore a 5.164,57 euro. Per i familiari a carico i versamenti sono deducibili dal reddito IRPEF del “capofamiglia”, sempre nel limite complessivo di 5.164,57 euro; la deducibilità fi scale, peraltro, è indipendente dalla detrazione di imposta IRPEF del 19%

per le Polizze Vita eventualmente stipulate dall’iscritto prima del 1° gennaio 2001. Inoltre la tassazione della rendita vitalizia del 15% è

ridotta dello 0,30 per ogni anno eccedente il 15° anno di partecipazione fi no ad arrivare al 9%.

CAPITALE TOTALE RENDITA ANNUALE LORDA

Euro 51.645,69 Euro 3.640Euro 154.937,07 Euro 10.920Euro 258.228,45 Euro 16.650,64

Esempio di rapporto tra capitale accumulato (versamenti + rendimenti) e rendita vitalizia calcolato utilizzando un coeffi ciente medio di conversione per l’età di 65 anni. (Legge 335/95)

www.

.it

PER INFORMAZIONI: Tel. 06 48294333 Sig.ra DANIELA BRIENZA

Tel. 06 48294337 Sig. ra PAOLA CINTIOFax 06/48294284 - E-mail: [email protected]

www.fondosanita.it

Fondi chiusi o fondi aperti?FondoSanità (fondo “chiuso” riservato ai lavoratori del settore) si fa preferire ai numerosi fondi “aperti” disponibili sul mercato per evidenti e concreti vantaggi:• possibilità di scelta e di eventuali cambiamenti dei gestori;• infl uenza sulle scelte attraverso le elezioni dei Rappresentanti dell’Assemblea

e del C.d.A.;• infl uenza sulle scelte strategiche ed organizzative del fondo;• commissioni di gestione (tra 0,10% e 0,15%) nettamente inferiori ai

fondi aperti (in generale tra 0,60% e 2%) e quindi solo 1,5% in 10 anni e non il 6-20%, con sensibili differenze nei rendimenti accumulati e quindi nel capitale e nella rendita vitalizia;

• nessuna spesa per pubblicità e nessuna commissione da corrispondere a venditori o agenti.

Prestazioni pensionisticheIl diritto alla prestazione pensionistica complementare si acquisisce con almeno cinque anni di partecipazione. L’associato potrà chiedere che gli venga liquidato subito, sotto forma di capitale, al massimo il 50% dell’importo maturato, mentre il rimanente verrà impiegato come premio unico per l’acquisto di una rendita vitalizia rivalutabile personale oppure reversibile (moglie, ecc.). In misura non eccedente il 10% della propria contribuzione annua, è possibile acquisire polizze vita assicurative complementari per la copertura dei rischi di invalidità e premorienza.Il regime di capitalizzazione (il capitale versato più i rendimenti accumulati serviranno a garantire le prestazioni pensionistiche future) e di contribuzione defi nita (il livello contributivo è predefi nito e la pensione è in funzione del rendimento netto del fondo) scelti da FondoSanità, lo rendono uno strumento previdenziale sicuro, trasparente, vantaggioso, necessario.

ChiSiamo: FondoSanità, approvato dalla COVIP il 26 luglio 2007, è una associazione senza fi ni di lucro il cui unico obiettivo è quello di offrire un valido strumento di previdenza complementare agli esercenti le professioni sanitarie. Nasce dalla trasformazione del preesistente FondoDentisti che, costituito nel 1996, ha già assicurato la previdenza integrativa agli odontoiatri italiani dall’aprile 1999, risultando il primo fondo pensione chiuso destinato ai lavoratori autonomi. Possono già aderire a Fondosanità tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’ENPAM, gli infermieri iscritti all’ENPAPI , i farmacisti iscritti all’ENPAF e gli iscritti alla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI (infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia), nonché i soggetti fi scalmente a carico degli aderenti.

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7 - 2010

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SOMMARIO

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

IL GIORNALE DELLA

Numero 7/2010

44-47 Recensioni libri 48-49 Società, quando tifare significa amare 50-51 Israele, un viaggio nella storia 52-53 Mahler, sinfonia come romanzo

54 Odetta, tra blues e spiritual 55 Valeria Solarino, una svantaggiosa bellezza

56-57 “Viva la crisi” su RaiEducational58 Accadde a… Agosto 59 Mostre ed esposizioni in Italia

60-61 Lettere al Presidente 62 Filatelia 63 L’avvocato 64 Premio della Fondazione Erede

2 L’Enpam verso il suo futuro

3 Il nuovo CdA dell’Enpam

4- 24 Approvato il Bilancio consuntivo 2009

25 Federspev

26-27 L’intervista/1: pediatria e malattie infettive

28-29 L’intervista/2: attività fisica adattata

30-31 L’intervista/3: pentiti del tatuaggio

32-33 Farmaci antitumorali al congresso Asco

34-35 Medici illustri, William Osler

36-37 Agenda Alba contro lo stalking

38-39 Droghe, l’altalena dei numeri

40-43 Congressi, convegni, corsi

in questo numero

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LA FINESTRA DEL

di Eolo Parodi

Imedici hanno voluto,ancora una volta, che iorimanessi ai vertici del-

la professione e, specifica-mente, dell’Enpam. Li rin-grazio per la fiducia e, inun certo senso, per la ri-conoscenza che mi mo-strano. Questa poltrona miè stata consegnata nel1993 in momenti terribiliper il nostro Ente di Pre-videnza. La lotta, anche questa vol-ta, sarà dura e il libro chene deriverà risulterà pienodi racconti preoccupanti.Ecco perché sono soddi-sfatto del risultato eletto-rale: è stata formata unasquadra di validi e decisiprofessionisti che, nel tem-po, attraverso una sicura,metodica e trasparente ap-plicazione, riuscirà, ne so-

Presidente

no certo, a conseguire im-portanti risultati. Il tempo,noi medici lo sappiamo ègalantuomo e premia ladedizione e l’amicizia. Di-versamente non si va avan-ti. Fiducioso, conscio deipositivi contributi che mioffriranno collaboratorivecchi e nuovi dovremotraghettare l’Enpam versoil suo futuro. Ancora una volta mi ri-volgo ai colleghi, sia aquelli che operano in con-dizioni professionalmentedifficili sia a quelli abitua-ti all’aria condizionata;parlo ai medici giovani chenon conoscono il loro En-te di Previdenza e perciòignorano quale potrà es-sere il loro futuro; pensoagli anziani ai quali va –anche per la mia apparte-nenza alla categoria – ilmio affetto e le mie rassi-curazioni che estendo an-che e soprattutto a coloroche vivono momenti digrossa difficoltà economi-ca. A tutti dico che – seDio vorrà - starò loro sem-pre vicino: non voglio ve-dere lacrime sui volti e ma-ni protese. I medici, tutti i medici,sentono spesso la necessi-tà di essere guidati, aiuta-ti, compresi e difesi. Sonoqui per questo. L’espe-rienza me lo dice: le pol-

L’Enpam verso il suo futuro

trone per non traballaredevono essere abituate alpeso di chi le occupa. Ilmio corpo è ancora abba-stanza massiccio per man-tenere l’equilibrio. Con il sorriso, dovuto alla

fiducia e al senso di ami-cizia che nutro per voi, visaluto. Da me avrete sempre tra-sparenza, sincerità ed af-fetto. Sono vissuto e vivograzie a questi principi. •

27 - 2010

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COLLEGIO DEI SINDACI

Dott. Ugo Venanzio GASPARI (Presidente effettivonominato dal Ministero del Lavoro e delle PoliticheSociali)Dott.ssa Adriana BONANNI (Presidente supplentenominata dal Ministero del Lavoro e delle PoliticheSociali)Dott.ssa Laura BELMONTE (effettivo nominatadal Ministero dell’Economia e delle Finanze)Dott. Francesco NOCE (effettivo)Dott. Luigi PEPE (effettivo)Dott. Mario ALFANI (effettivo)Dott.ssa Anna Maria PAGLIONE (supplente nomi-nata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze)Dott. Marco GIONCADA (supplente)Dott. Giovanni SCARRONE (supplente)Dott. Giuseppe VARRINA (supplente)

Presidente: Prof. Eolo G. PARODIVice Presidente Vicario: Dott. Alberto OLIVETIVice Presidente: Dott. Giovanni P. MALAGNINO

CONSIGLIERI Dott. Eliano MARIOTTIDott. Alessandro INNOCENTIDott. Arcangelo LACAGNINADott. Antonio D’AVANZODott. Luigi GALVANODott. Giacomo MILILLODott. Francesco LOSURDODott. Salvatore Giuseppe ALTOMAREDott.ssa Anna Maria CALCAGNIDott. Malek MEDIATIDott. Stefano FALCINELLIDott. Roberto LALA (nominato FNOMCeO)Dott. Angelo CASTALDO (nominato FNOMCeO)Dott. Giuseppe RENZO (nominato FNOMCeO)Dott.ssa Francesca BASILICO (nominata dal Mi-nistero della Salute)Dott. Giovanni DE SIMONE (nominato dal Mini-stero dell’Economia e delle Finanze)Dott. Edoardo GAMBACCIANI (nominato dal Mi-nistero del Lavoro e delle Politiche Sociali)Dott. Giuseppe FIGLINI (designato dal ComitatoConsultivo dei Medici di Medicina Generale)Dott. Francesco BUONINCONTI (designato dal Co-mitato Consultivo degli Specialisti Ambulatoriali)Prof. Salvatore SCIACCHITANO (designato dalComitato Consultivo degli Specialisti Esterni)Dott. Pasquale PRACELLA (designato dal Comi-tato Consultivo della Libera Professione “Quota B”del Fondo Generale)

3

PREVIDENZA

Il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Enpam

Pubblichiamo i nominativi dei nuovi componenti il Consiglio di amministrazionedell’Enpam dopo le elezioni del 27 giugno scorso

7 - 2010

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CONSIGLIO NAZIONALE

Il Consiglio Nazionale dell’Enpam composto dai 106presidenti degli Ordini provinciali dei medici ha ap-provato, all’unanimità, il 26 giugno 2010, il Bilancio

Consuntivo dell’esercizio 2009. Il risultato della vota-zione è stato salutato da un lungo e convinto applauso. Il presidente Eolo Parodi, prendendo la parola, ha illu-strato anche servendosi di tabelle, grafici e varie proie-zioni, il nuovo documento, sottolineando che al 31dicembre 2009 il patrimonio netto dell’Ente è incre-mentato del 14,60 per cento rispetto a quello esistenteal 31 dicembre 2008. L’utile di esercizio è risultato di1 miliardo 312 milioni 917 mila 773 euro.

Approvato all’unanimità il Bilancio consuntivo 2009 dell’Enpam.Il presidente Eolo Parodi ha illustrato ai 106 presidenti di Ordine, o loro delegati,

la situazione patrimoniale dell’Ente che vanta un patrimonio di oltre 10 miliardi di euro.La relazione del Collegio sindacale e gli interventi degli Ordini

47 - 2010

Riserva legale (art.1 c.4 Dlg.509/94) 8.992.969.379

Utile d’esercizio 1.312.917.773

Totale 10.305.887.152

Il Patrimonio netto è incrementato del rispetto al 2008 ( 8.992.969.379)

14,60%

Patrimonio netto

1

Il rapporto patrimonio / spesa per pensioni in essere per l’anno 1994 è pari a:

24,63

Riserva legale D.lgs. 509/1994

Il rapporto patrimonio / spesa per pensioni

in essere per l’anno 2009 è pari a: 10,17

Patrimonio netto

Pensioni dell’anno

Patrimonio/Spesa

2007 8.317,00 934,87 8,90

2008 8.993,00 971,28 9,26

2009 10.305,89 1.013,34

10,17

Riserva Legale D.lgs. 509/1994

3

2

Bilancio Consuntivo 2009Consiglio Nazionale 26 giugno 2010

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stione 2008, è dovuta prevalentemente alla conclusionedella vendita di tre complessi ad uso residenziale. Il 2009 si è rivelato un anno estremamente volatile peri mercati finanziari. Tutti i principali listini hanno fattoregistrare un importante recupero dai minimi raggiuntinel mese di marzo che avevano spinto le quotazioni a li-velli di oltre 10 anni fa. La prestazione migliore è stataquella dell’Hang Seng, con un + 52 per cento, ma anchele piazze americane ed europee hanno realizzato un re-cupero di oltre venti punti percentuali.

Anche sul fronte obbligazionario il 2009 è stato unanno decisamente interessante, caratterizzato da tassid’interesse eccezionalmente bassi sui titoli di stato epiuttosto elevati, almeno rispetto alla media degli ul-timi anni, sui titoli corporate. Pur restando un anno

CONSIGLIO NAZIONALE

57 - 2010

CONSIGLIO NAZIONALE

Conto economico

4

Le entrate contributive della gestione corrente per tuttii Fondi di Previdenza sono aumentate del 6,48 percento circa rispetto all’esercizio precedente, mentre lespese complessive per prestazioni previdenziali regi-strano un aumento del 4,26 per cento circa. Tra le entrate contributive, se si considerano i proventistraordinari, la percentuale di incremento risulta pari al3,85 per cento rispetto all’esercizio 2008, dovuta es-senzialmente al rinnovo degli accordi nazionali di cate-goria dei medici di Medicina generale e degli Specialistiambulatoriali, formalizzato nel mese di luglio 2009, cheha permesso di incrementare i ricavi relativi all’eserci-zio corrente e precedente per il loro effetto retroattivoall’anno 2006.

Il presidente Parodi ha puntualizzato, per quanto ri-guarda la gestione patrimoniale, che la contrazione deiproventi per fitti e recuperi spese, che ammontano acomplessivi euro 115.739.905, con un decremento dicirca il 11,01 per cento rispetto al risultato della ge-

Ricavi Contributi 1.972.006.815 Entrate straordinarie 184.092.202

Totale entrate previdenziali 2.156.099.017

+ 3,85% rispetto al consuntivo 2008

Costi Prestazioni 1.066.683.600 Uscite straordinarie 2.738.281

Totale spese previdenziali 1.069.421.881

+ 4,19% rispetto al consuntivo 2008

Risultato della gestione previdenziale 1.086.677.136

+3,56 % rispetto al consuntivo 2008

Utile della gestione previdenziale

5

Composizione del portafoglio mobiliare al 31/12/2009

Investimenti mobiliari

6

Anno 2008 Anno 2009

In gestione delegata 744.738.174 1.091.904.514 46,62%

Investimenti diretti 4.836.060.154 6.324.104.537 30,77%

Totale 5.580.798.329 7.416.009.051 32,89%

Investimenti mobiliari

Anno 2009

%19,01- %11,6 odroL 4,56%

Al netto degli oneri di gestione 5,80% -10,97% 4,49%

Al netto anche di imposte 5,53% -11,20 3,93

Rendimento Anno 2008 Anno 2007

7

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molto difficile, gran parte del catastrofismo registratonel corso del 2008 a seguito del fallimento di LehmanBrothers è progressivamente rientrato favorendo unarapida ripresa del mercato dei corporate bond e dellenuove emissioni obbligazionarie. Il presidente ha voluto, a questo punto, sottolineare cheil portafoglio gestito dall’Ente, anche in condizioni dimercato piuttosto volatili, ha comunque confermato diessere solido e ben strutturato; la componente azionariaha contribuito notevolmente a recuperare le perdite del-l’esercizio precedente. I gestori hanno quasi tutti battutoil loro benchmark di riferimento ed il rendimento mediocalcolato sull’intero portafoglio è di poco inferiore al 10per cento. Il presidente Parodi, sempre servendosi di grafici e lu-cidi, si è soffermato sul patrimonio immobiliare for-nendo particolari interessanti per quanto riguarda leproprietà dell’Enpam, come si può verificare dai gra-fici riprodotti qui di seguito.

Passando al campo della Comunicazione il presidenteha voluto ancora una volta mettere in risalto la pun-tualità dell’informazione fornita dal “Giornale dellaPrevidenza” che riscontra un notevole successo tra le

CONSIGLIO NAZIONALE

67 - 2010

Si sono concluse, nel corso del 2009, le operazioni di vendita degli immobili ad uso residenziale.

La cessione degli immobili ha prodotto una plusvalenza netta di

30.973.167

Patrimonio immobiliare

8

Patrimonio immobiliare

9

Il Giornale della Previdenza

10

migliaia di medici che lo leggono per documentarsisull’attività dell’Ente. Subito dopo il professor Parodiha ricordato l’entrata in funzione del Call Center apartire dal febbraio 2009. Il SAT realizza un serviziodi consulenza a favore dei medici e degli odontoiatri,fornendo risposte alle domande più complesse graziealla collaborazione del personale specializzato dei di-versi Servizi dell’Ente. A questo punto il presidente ha interrotto la sua espo-sizione per passare la parola ad Alberto Oliveti suitemi della Previdenza.

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ALBERTO OLIVETI – nominato Vice presidente vicario dopo la consultazione elettorale

Cominciamo con leprestazioni assisten-ziali: come vedete

dalla diapositiva (figura11) vi è stato un aumen-to legato alle contingenzedrammatiche alle quali ab-biamo assistito nel 2009.La distribuzione della spe -sa è quindi legata soprat-tutto alla voce sussidi percalamità naturali. È un im pegno che ci sia -mo pre si e che dobbiamocontinuare a mantenere.

È importante tenere presente questo impegno sempre,laddove – speriamo di no – si dovessero ripetere questieventi devastanti.La prossima slide (figura 12) riguarda i risultati dellegestioni dei fondi, che sono sostanzialmente validianche se dovremmo subordinarli alle valutazioni deibilanci tecnici. Questi risultati di gestione sono infattila fotografia sulla quale si imposteranno le proiezionidei bilanci tecnici. È, in altre parole, la piattaforma;una piattaforma che ritengo valida e solida. Le entrate, come vedete, sono aumentate del 3,87 percento, mentre le uscite del 4,19 per cento, ma i valorirelativi sono, però, pressoché doppi nel rapporto en-trate e uscite. La prossima diapositiva (figura 13) ri-guarda le valutazioni degli anni 2007, 2008, 2009. Il trend dei risultati econo-mici delle gestioni ha regi-strato una deflessione nel2008, che rimane un annoorribile, ma nel 2009 vi èstato un aumento dei risul-tati economici delle attività.Unica eccezione il Fondo diprevidenza degli specialistiesterni che continua ancorapesantemente, e sempre dipiù, a scontare il blocco del-le entrate contributive le-gate ai contenziosi legaliancora in corso. Un problema, questo, chedovremo riuscire a risolvereanche nella impostazionestrutturale.

CONSIGLIO NAZIONALE

77 - 2010

8,6 milioni di euro

0123456789

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

mili

oni d

i eur

o

Fondo generale - Prestazioni assistenziali

11

La Previdenza

12

Trend risultati economici delle gestioni previdenziali

13

Adesso vediamo tre grafici a torta: uno riguardante leentrate (figura 14), uno le uscite (figura 15) e uno, cheho chiesto di inserire per la prima volta, la percentualedi possesso del patrimonio (figura 16). Mi preme riba-dire che il terzo grafico pur rappresentando il rapporto

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relativo di possesso del patrimonio, si riferisce al patri-monio unico, e indivisibile, di una sola Fondazione.Come vedete nel primo grafico (figura 14) le entratecontributive sono ripartite in una proporzione che vedeil Fondo generale – il fondo del rapporto diretto me-dico paziente – al 33 per cento, con la somma di QuotaA e Quota B. Consta quindi di un terzo delle entratedella gestione. Il rapporto con il terzo pagante consta, dal punto divista contributivo, di due terzi delle entrate, mentre ilFondo della Medicina generale rappresenta più dellametà delle entrate della Fondazione.Il Fondo specialisti rappresenta solo l’1 per cento perl’inevitabile riduzione delle contribuzioni individualinon supportate dalle entrate della contribuzione ri-scossa dal 2 per cento delle Società.Guardiamo il secondo grafico (figura 15), quello cheriguarda la spesa fotografata, quindi la piattaformadalla quale dovranno – ribadisco – partire le proiezioniattuariali. La fa da padrone il Fondo di medicina gene-rale con il 60 per cento dei costi per previdenza e qui ilrapporto con le prestazioni legate alla libera professionee con il terzo pagante si modifica, perché la sommato-ria tra Fondo generale Quota A e Quota B consta di un21 per cento a fronte di un 79 per cento delle altre voci.Questo, come si riscontra nel terzo grafico (figura 16),ha un significato nella ripartizione relativa del patri-monio in quanto quest’ultimo è a garanzia del paga-mento delle prestazioni. Ad esempio il Fondo dellamedicina generale, che ha il 52 per cento di entrate, il60 per cento di uscite, sempre previdenziali, ma un pa-trimonio del 40 per cento, e il Fondo della libera pro-fessione Quota B, con quasi 150 mila iscritti, che ha il15 per cento di entrate e, essendo “giovane”, il 4 percento di prestazioni. È quindi questo il motivo per cuiaccumula patrimonio che, come vediamo nella torta, hauna sostanza del 25 per cento.Significa quindi che i fondi relativamente “giovani” ac-cumulano patrimonio relativo e i fondi “maturi” vannoinvece incontro ad un depauperamento relativo.Questo però – lo ribadisco ancora – è una fotografia, unapiattaforma dalla quale poi dovranno partire le proie-zioni attuariali. Invito tutti a fare attenzione anche a queifondi che nella fotografia possono sembrare stabili: seaccumuliamo infatti una grossa quantità di debito previ-denziale, ricordiamoci che prima o poi saremo chiamatia risponderne perché vincolati alla prestazione nel mo-mento stesso in cui incassiamo i contributi. Parliamoquindi di un debito previdenziale differito. Le proiezionie i bilanci attuariali ci diranno appunto quali sono i de-biti previdenziali accumulati e che cosa dovremmo fareper cercare di rimetterli in equilibrio, atteso che il pas-

saggio da quindici a trenta anni dell’arco temporale disostenibilità sia una proiezione percorribile. Mi permettodi sottolinearlo perché penso che, con i tempi attuali, do-vremo valutare la percorribilità di questo percorso.

CONSIGLIO NAZIONALE

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Entrate contributive ripartite tra i fondi

14

Spesa per pensioni ripartita tra i fondi

15

Quote percentuali di partecipazione dei Fondi al patrimonio comune

16

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Nella prossima slide (figura 17) il rapporto iscritti pen-sionati, uno degli indici classici di equilibrio di una ge-stione previdenziale. Possiamo vedere come il Fondo diprevidenza generale Quota A ha quasi 350 mila iscrittie 83 mila pensionati, di cui più della metà sono medicie gli altri superstiti aventi diritto, con un buon rapporto

CONSIGLIO NAZIONALE

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iscritti pensionati di quattroa uno.Il Fondo Quota B ha quasi150 mila iscritti, 24 milapensionati di cui 18 milamedici sanitari, con un rap-porto di sei a uno.Il Fondo di previdenzadella medicina generale haquasi 70 mila iscritti e 26mila pensionati, di cui pocomeno della metà sono me-dici e più della metà sonosuperstiti. Quest’ultimo èda considerarsi un indica-tore di longevità della ge-stione del fondo, anche seil rapporto è ancora valido.Su questo si addenserannoi problemi del ricambio ge-nerazionale, per la partico-lare composizione per fascedi età del fondo stesso.Situazione simile per glispecialisti ambulatoriali con17 mila iscritti contribuenti,11 mila pensionati, di cuianche qui più della metàsono superstiti (indice dilongevità), e un rapportodi uno e quarantasei.Il Fondo degli specialistiesterni merita invece un di-scorso a parte, perché purpesando il 3 per cento sul-l’intera gestione, ciò nontoglie che debba essere ri-messo in piedi. Il problemanasce dal fatto che, nellalogica dell’iscrizione indi-viduale, sconta un numerodi iscritti attivi che va ca-lando, perché su 5295 solo898 sono i vecchi iscrittiindividuali che stanno an-dando in pensione, mentre

gli altri nascono dai riferimenti della legge 243 del2004, che è quella del 2 per cento. Qualcuno sta cominciando a contribuire, però il rap-porto tra medici e superstiti che godono di prestazio-ni è negativo, cioè anche qui a favore dei secondi. E losarà sempre di più se non riusciremo ad aprire il ru-

FONDOCONTRIBUTI PENSIONI RAPPORTO

A B (A/B)

Rapporto Iscritti/Pensionati

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Rapporto Contributi/Prestazioni

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binetto del flusso del 2 per cento che nasce dalla leg-ge 243. Il terzo indicatore di equilibrio in una gestioneprevidenziale – il primo è quello tra prestazioni e pa-trimonio, il secondo è tra iscritti e pensionati – è quel-lo tra entrate e uscite, cioè tra contributi e prestazioni.Come potete vedere dalla diapositiva (figura 18, paginaprecedente) è questa fotografia che servirà da piattafor-ma: ci dimostra quanto siano maggiori le entrate rispettoalle uscite. Tra le entrate c’è una quota straordinaria le-gata agli incassi dei rinnovi della convenzione. Anche con l’impiego di questo indice ci rendiamo con-to di come il Fondo degli specialisti esterni manifesti lasua evidente criticità con l’unico rapporto negativo.Permettetemi però di sottolineare che, in termini di en-trate contributive, vuoi per questioni di longevità cre-scente in un paese che invecchia, vuoi per motivazionidi professione che si modifica, stiamo passando sicura-mente da una pletora professionale a una – forse – pe-nuria professionale e ad una sotto occupazione.Dobbiamo stare inoltre attenti al problema dell’ap-provvigionamento contributivo futuro: i contributi so-no per noi come l’acqua, dobbiamo garantirci delle ri-sorse e dobbiamo sorvegliare attentamente gli sviluppidella professione che sta cambiando, mutando, anchenei suoi contenuti, anche nelle sue platee, nei suoi par-tecipanti, nelle sue caratteristiche; una professione sem-pre più tecnica. Questo ci deve fare ragionare e, so-prattutto, far stare attenti, anche dal punto di vista stret-tamente previdenziale, al campo che ci darà i frutti con-tributivi: il lavoro. È un nostro dovere.Grazie.

Il presidente Parodi ha passato poi la parola al presi-dente del Collegio sindacale per la sua relazione sul Bi-lancio.

UGO VENANZIO GASPARI presidente Collegio sindacale

S ignori Presidenti,l’attività svolta dalCollegio Sindacale

nel corso dell’esercizio2009 è descritta nell’ap-posita relazione che è sta -ta predisposta ai sensi dilegge e di Statuto ed è al-legata al fascicolo del bi-lancio che vi è stato con-segnato.Durante le sedici riunioniperiodiche abbiamo svoltoi controlli di legge, moni-torando costantemente ilgenerale andamento dellagestione e accertandoci

dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo della Fonda-zione. Attraverso la partecipazione alle riunioni degli or-gani statutari abbiamo vigilato sul rispetto dei principidi corretta amministrazione e sulla legittimità degli attiadottati. Al Collegio sono pervenute 5 denunce ex art.2408 Codice Civile, in conseguenza delle quali sonostate svolte specifiche indagini da cui non sono emersifatti censurabili, così come dettagliatamente riportatonella relazione al Bilancio.Il Bilancio al 31 dicembre 2009 è stato redatto secondole strutture richieste dal Codice Civile e nel rispetto deiprincipi di chiarezza e di rappresentazione veritiera ecorretta dei fatti gestionali previsti dall’art. 2423 c.c. Icriteri di valutazione adottati dagli amministratori nonsono stati difformi rispetto a quelli utilizzati nei prece-denti esercizi; è stato rispettato il principio di compe-tenza economica e si è riscontrata l’adeguatezza dellanota integrativa nel fornire le indicazioni a corredo del-l’informativa di bilancio.Il risultato di esercizio, positivo di € 1.312.917.773, èascrivibile principalmente al saldo positivo della gestioneprevidenziale, che nel 2009 si è attestato sull’importodi € 905.323.215. Altri fattori che hanno influenzatoil risultato finale sono derivati dall’iscrizione dei ricaviper contributi di anni pregressi conseguenti al rinnovodel contratto (151.116.076 euro), alle plusvalenze dacessione di immobili (30.973.167 euro), alle riprese divalore di titoli mobiliari svalutati in precedenti esercizi(43.748.178 euro) ed infine alla riduzione dei rischi didefault dei titoli mobiliari immobilizzati, che hannocomportato una riduzione del Fondo oscillazione valo-ri mobiliari di € 71.250.000.

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Nel predetto contesto di un brillante risultato di eser-cizio, accompagnato da un buon andamento del saldodella gestione previdenziale, il Collegio manifesta fortipreoccupazioni per quanto riguarda il Fondo di previ-denza degli specialisti esterni, in merito al quale ha ri-scontrato una decisa contrazione dei contributi, segna-lando, altresì, la necessità di adottare misure urgenti voltea garantire l’equilibrio del Fondo.Il patrimonio mobiliare ed immobiliare dell’Ente è cor-rettamente rappresentato in termini quantitativi e qua-litativi nelle relazioni allegate al bilancio.In relazione a quanto precede, il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio al31.12.2009.Al termine di questo mio intervento, permettetemi di

ringraziare i Colleghi: Vittorio Cerracchio, FrancescoNoce, Caterina Pizzutelli e Franco Vinci. Avete profusoun costante impegno a favore delle attività tecnichesvolte dal Collegio, mettendo a disposizione la vostraesperienza, maturata nel tempo dentro e fuori dall’En-pam.Il vostro spirito di abnegazione, sempre accompagnatoda naturali doti di simpatia e lealtà, e validamente sup-portato dalle attività della Segreteria del Collegio, hapermesso un efficace svolgimento del lavoro di con-trollo, mentre la vostra fermezza nell’affrontare ogniquestione in modo trasparente e condiviso, mi rendeora orgoglioso di avere presieduto per cinque anni que-sto Organo.Grazie.

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La parola agli Ordini

SERGIO BOVENGA – Grosseto

Parto dal bilancio che ilConsiglio del mio Ordine haapprovato all’unanimità.Avanzo due osservazioni:nel bilancio viene posto inevidenza che in futuro, siapure in modo limitato, sipossa ricorrere al patrimo-nio per il pagamento dellepensioni. Ora è del tutto evi-dente che il patrimonio diper sé è uno strumento at-traverso il quale l’Ente pro-duce reddito per fare fronteal suo debito nei confronti

degli iscritti. Ciò, è inutile sottolinearlo, rappresenta unelemento di preoccupazione. È del tutto evidente che coloro che amministrerannol’Ente dovranno confrontarsi con gravi problemi: l’in-nalzamento progressivo delle aliquote contributive, ilminore incremento a regime delle aliquote di rendi-mento, la possibile elevazione dell’età pensionabile, laridefinizione di eventuali penalizzazioni e maggiorazionidelle prestazioni. E non è tutto qui. Un compito non da poco e in una prospettiva non espan-siva.

Voi siete stati bravi perché avete portato l’Enpam allaricostruzione, ma si dovrà proseguire il percorso cheavrà davanti a sé problemi di non poco conto.Da presidente di Ordine, e ne sento la responsabilità,mi chiedo ancora se è realistico considerare che gli at-tuali ruoli siano affidati ai presidenti di Ordini. Cioè sesiano adeguati. Siamo, cioè, realmente espressione e rappresentativi diquelli che sono poi i diretti interessati alle conseguen-ze della gestione dell’Ente.Il Consiglio Nazionale è, impropriamente, più tecnicoche politico, cioè noi approviamo il bilancio come azio-nisti anche se in tutta franchezza non so quanto so-stanzialmente noi esprimiamo l’azionariato. Esprimia-mo, allora, una approvazione più politica. Per fare ciò ci vorrebbe un coinvolgimento più costantedel Consiglio nazionale, non certo per sostituirsi, menche mai per indirizzare scelte di gestione che sono e de-vono rimanere nelle mani degli amministratori, ma percondividere, questo sì, scelte politiche che mi fanno tre-mare i polsi, quali sono quelle che ho ricordato prima. Il messaggio è questo: più collegialità nel Consiglio na-zionale che non si limiti ad una approvazione di bilan-ci. Gli Ordini dovrebbero assumere delle più precise re-sponsabilità che al momento sono poco utilizzabili neiconfronti degli iscritti.

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MAURIZIO ORTU - L’Aquila

Intervengo come presidenteper ringraziare l’ENPAM,che riserva aiuti cospicui pervenire incontro ai colpiti dacalamità naturali come nelcaso dell’Aquila. Io ringra-zio l’ENPAM, perché ci haaiutato. E’ stato l’unico En-te assistenziale che è statovicino ai propri iscritti. Nonlo hanno fatto, almeno nonmi risulta, gli Ordini o gliEnti assistenziali di altre ca-tegorie. L’ENPAM è statograndioso, io non posso cheringraziare il presidente Pa-rodi il quale è venuto pure all’Aquila a vedere che cosaera successo.Quello che si vede in televisione è molto limitato. Noiabbiamo avuto 1000 colleghi che hanno subito dannigravissimi alle loro abitazioni ed ai loro studi; abbiamoavuto 200 liberi professionisti che si sono trovati, dal-la sera alla mattina, senza possibilità di poter lavorare.Se non ci fosse stato l’ENPAM che ha dato una mano aripartire, sicuramente staremmo ancora in gravi diffi-coltà. Ringrazio naturalmente i due vice-presidenti che sono

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Terremoto Abruzzo

venuti all’Aquila, ci sono stati vicinissimi: veramenteeccezionali, forse li iscriveremo all’Ordine dell’Aquilatutte e due compreso naturalmente anche il presidenteParodi. Il prof. Parodi ha avuto una bellissima idea, quel-la di costruire un nuovo ospedale all’Aquila. Noi abbiamo un ospedale che era terremotato prima delterremoto, ma non perché fosse vecchio, ma perchéquell’ospedale era stato costruito su un progetto di uncampus universitario, quindi nulla a che vedere con l’at-tuale ospedale, che per la sola gestione costa pare oltre10 milioni di euro l’anno. Un ospedale che sorge su una superficie enorme, doveper trasferirsi da alcuni reparti per un esame tac biso-gna percorrere un chilometro e mezzo. Il terremoto loha danneggiato: era l’occasione buona e il presidenteParodi ha avanzato la proposta per ricostruire grazie al-l’ENPAM un nuovo ospedale. Sappiamo come è anda-ta a finire.

PRESIDENTE PARODISono andato lì e ho detto di costruire un nuovo ospe-dale. Mi hanno risposto: “Non potrebbe presiden-te invece di farne uno farne tre?” Tre piccoli per unogrosso. Basta, dico solo questo”.

MAURIZIO ORTUI ringraziamenti vanno naturalmente anche al dottor Al-berto Volponi, direttore generale che ci è stato vicino ead un dirigente che non è presente, ma che debbo rin-

Ulteriore sospensione dei termini di versamento per i titolari di redditi di impresa o di lavoro autonomo

con volume d’affari non superiore a 200.000 euro

Com’è noto, la Fondazione E.N.P.A.M., tenuto conto dei provvedimenti governativi emanati a favore dellepopolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi in Abruzzo, ha disposto, per i medici e gli odontoiatri re-sidenti e/o operanti nei Comuni interessati dal sisma, la sospensione del versamento dei contributi previ-denziali ed assistenziali fino al 30 giugno 2010.Ai sensi del comma 3, dell’art. 39 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, il suddetto termine di scadenzaè stato ulteriormente prorogato fino al 15 dicembre 2010 esclusivamente nei confronti dei soggetti di cui al-l’articolo 1, comma 1, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 dicembre 2009, n. 3837,titolari di redditi di impresa o di lavoro autonomo, con volume d’affari non superiore a 200.000 euro. In attesa del provvedimento di conversione in legge del suddetto decreto e delle ulteriori prescrizioni inerentigli adempimenti ed i versamenti sospesi, si fa presente che tutti gli iscritti lavoratori autonomi che rientrinonelle disposizioni sopra richiamate non dovranno provvedere all’invio del modello D 2010 (redditi 2009).Per tutti gli altri professionisti il modello “D” dovrà essere regolarmente trasmesso entro il 31 luglio p.v. edil relativo contributo versato entro il termine ordinario del 31 ottobre 2010, mediante il bollettino MAV tra-smesso dalla Fondazione.

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graziare per la disponibilità: il dottor Margheritelli chesta studiando le nostre necessità.I ringraziamenti li estendo, naturalmente, a tutti gli im-piegati e tutti gli addetti, autisti compresi; quando ven-go qui mi sento veramente coperto da affetto.Ultima cosa, ringrazio tutti quanti voi e mi rivolgo ai pre-sidenti degli Ordini: vi ringrazio come facenti parte delConsiglio dell’ENPAM e poi voglio ringraziare quei pre-sidenti che sono stati vicino a noi oltre all’ENPAM.

MARIO MANUELE - Aosta

Il Consiglio dell’Ordine deimedici e degli odontoiatridella regione autonoma Val-le d’Aosta approva il bilan-cio consuntivo che è statopresentato.Il prossimo Consiglio, se-condo me, sarà un Consiglioche viaggerà ancora como-do come ha viaggiato que-sto, la mia preoccupazioneè invece per il Consiglio suc-cessivo che si troverà, a me-tà mandato, la famosa gob-ba del 2018.I presidenti degli Ordini rap-

presentano tutti gli iscritti, i membri che fanno partedelle Consulte rappresentano l’azionariato, io faccio par-te della Consulta della Medicina generale da quindicianni. Si dice che dovremmo avere un compito proposi-tivo maggiore, non si riesce a trovare il sistema per rea-lizzare questo obiettivo di fronte a discrasie e dinieghidegli Enti preposti ad autorizzarli.Al Consiglio di amministrazione compete porre in es-sere le scelte politiche che l’azionariato stabilisce difare. Noi abbiamo avuto un periodo in crescendo, per cui bi-sogna dare atto al Consiglio di Amministrazione che erapartito da una situazione fallimentare. Oggi abbiamodei buoni, ottimi risultati, ma ricordiamoci che quellacurva è in crescendo, è una curva che sta raggiungen-do l’apice, ma che, una volta raggiunto, si inizia a di-scendere. Se oggi non si comincia a ragionare in termi-ni nuovi, non riusciremo a dare risposte. Il sistema di dire “aumento i contributi, riduco le ali-quote di rendimento, aumento l’età pensionabile”, an-dava bene lo scorso secolo, sono sistemi che portano adun depauperamento della qualità della vita: quando rag-

giunta l’età della quiescenza uno vorrebbe avere mag-giore tranquillità.Qui stiamo invertendo i termini, stiamo meglio da gio-vani e peggio da anziani come professionisti: perchédico questo? Perché quel sistema andava bene quan-do il collega era in pensione e continuava a fare la sualibera professione, cioè la pensione si aggiungeva a unreddito che non lo obbligava a mantenere ritmi cheprecedentemente doveva subire per garantirsi il red-dito stesso.Dobbiamo avere chiaro in mente che se io oggi campocon 4.000 euro non è pensabile che a 65, a 68, a 70 iodebba campare con 1.900. Non ci siamo.Il fatto che i nostri bilanci siano in attivo è positivo, ègiusto che se ne discuta, ricordiamoci però che non èdetto che continuino all’infinito. Invito i presidenti a cominciare a ragionare se non siapercorribile la strada di un’attività part-time lavorativacon una pensione part-time e valutare l’opzione di con-siderare la capacità lavorativa non più collegata all’etàma alla residua capacità lavorativa della persona.Ultima considerazione: le Consulte sono quattro, ogniConsulta ha – mi pare – venti persone, cioè noi abbia-mo un sistema consultivo di più di ottanta colleghi. Abbiamo un Consiglio Nazionale composto da cento-sei Ordini che deliberano mentre le Consulte danno unparere consultivo. Vorrei che alle Consulte fossero dati compiti tecnici. Perché dico questo? Perché, quando dal 2013/2014 bi-sognerà cominciare a far capire ai nostri iscritti che ilperiodo delle vacche grasse è finito, saranno i Consul-tori in prima linea a spiegare che cosa e come mai, purdi fronte di Bilanci meravigliosi, c’è questa criticità.

RAFFAELE TATARANNO – Matera

Plaudo al Bilancio di que-st’anno, merito anche del-l’amministrazione del quin-quennio di legislatura che siva a chiudere.Una osservazione relativa agliinvestimenti, il peso delle at-tività mobiliari, che aumen-ta, e quello delle attività im-mobiliari, che diminuisce, lapartecipazione in società efondi immobiliari in realtà èaumentata, quindi noi vedia-mo uno spostamento di atti-

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vità finanziarie verso le società immobiliari. C’è una ta-bella nel Bilancio che illustra i tre diversi contenitori incui sono incasellate queste attività finanziarie, quella del-la Fondazione ENPAM, quella degli immobili gestiti dal-l’ENPAM Real Estate e quella, infine, degli immobili diproprietà del Fondo Ippocrate. In realtà, si tratta di arro-vellarsi sul come pagare meno tasse, su come sfuggire alregime fiscale iniquo e sempre nella prospettiva di unastabilità oramai trentennale, perché è questa con cui og-gi bisogna fare i conti.L’ipotesi di servirsi del patrimonio, sia pure per eventua-li situazioni temporanee di squilibrio, credo non debbascandalizzare nessuno, se questo è un bene per la nostraFondazione.Certamente ci saranno richiesti sacrifici. Anche io lavoro nella Consulta da due legislature e devounirmi alla proposta del bilanciamento dei poteri. Le Consulte devono essere valorizzate sempre più, anchenel prossimo quinquennio, e ad esse bisognerà dare nonsoltanto poteri di approvazione di Bilanci, ma anche ruo-li più propositivi. Bisognerà trovare formule giuste, sen-za fare dietrologia, perché ciò che si poteva fare è statofatto. Dobbiamo però sforzarci e trovare soluzioni per ga-rantire un giusto equilibrio tra questi poteri.Il voto sul Bilancio è naturalmente positivo.

BRUNO DI LASCIO – Ferrara

Oggi l’aria è elettrica per-ché alla fine, al di là di quel-lo che è l’esame del Bilan-cio annuale della Fondazio-ne che rappresenta poi lasintesi di un quinquennioche, sono convinto, è anda-to più che bene, l’aria – di-cevo – è elettrica perché po-tremmo andare incontro aduna svolta: tra le preoccu-pazioni della collegialità ilmaggiore coinvolgimento ditutti. Siamo a un momento dipassaggio che ci coinvolge

non soltanto come contribuenti, ma anche come per-cettori - perché si parlava della gobba: anch’io faròparte di quella gobba - ma anche come responsabilinei confronti dei futuri percettori, che sono mio figlio,i nostri figli, i nostri nipoti.

E’ un momento assai pesante. Il nuovo Consiglio di Amministrazione dovrà affron-tare più sacrifici che opportunità, un compito abba-stanza amaro.Però vorrei ricordare un particolare: nel Bilancio Pre-ventivo 2010, la descrizione di quelle che potevanoessere le eventuali difficoltà e le prospettive per l’an-no erano già indicate – l’innalzamento dell’età pen-sionabile, la riduzione dei rendimenti e quant’altro.Non ci sono state grosse osservazioni da muovere aquel Bilancio Preventivo.Oggi cominciamo ad avvertire il peso delle responsa-bilità da affidare al nuovo Consiglio di Amministra-zione.Saranno responsabilità pesanti.Io ringrazio per le espressioni di apprezzamento che so-no state rivolte non soltanto a me, ma a tutti coloro chehanno fatto parte di questo Consiglio di Amministra-zione. Un apprezzamento per la responsabilità, la correttezza,la coerenza, la trasparenza, anche quando ci sono sta-te da assumere posizioni di contrasto: sarebbe stato piùfacile, più semplice, più comodo, più funzionale segui-re l’onda. Non l’abbiamo fatto!L’ENPAM siamo noi, siamo noi centosei, al di là del-le alchimie di una modalità rappresentativa che, mol-te volte, non è la realtà.Una realtà che potrà e dovrà essere modificata, per-ché deve tener conto di una situazione che cambia,ma oggi, 26 giugno 2010, sono Enpam i presidenti odelegati presenti che domani affideranno ai colleghiche saranno eletti responsabilità pesanti.

GIUSEPPE TORELLI – Savona

Non pensavo di interveni-re, questa mattinata. Mihanno insegnato: “Quandoc’è uno spazio, occupalo”,e io sono venuto qui a oc-cuparlo questo spazio.Intanto voglio ringraziareper l’operato tutto il Co-mitato. Non sono presidente, sonodelegato dal mio presi-dente, che ha reputato cheun medico di famiglia qua-le io sono fosse più inte-

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ressato, più coinvolto nella gestione dell’ENPAM. Ho letto un comunicato su un “Progetto Giovani”,nel quale è scritto: “Facciamo sì che i medici non siricordino dell’Enpam soltanto quando sono vicinoalla pensione, ma imparino a conoscerlo anche al-l’inizio della professione”.Plaudo a questa iniziativa, però non mi sembra fo-calizzata al punto giusto. Ho fatto un’analisi dellamia storia, della mia vita, e all’inizio non è che nonpensassi all’ENPAM perché non mi fidassi od altro,non ci pensavo perché in quei momenti dovevo af-frontare la vita con le poche risorse che avevo. Nonho riscattato gli anni di laurea perché non avevo isoldi per poterlo fare. Poi, per fortuna, son venutianni migliori, anni in cui son diventato massimali-sta e avevo una certa disponibilità economica.Allora che cosa ho fatto? Allora mi son fatto irreti-re dai fondi comuni di investimento, dalle pensioniintegrative; ho investito dei soldi, che forse avrei po-tuto investire nell’ENPAM. Sarebbe stato meglio. A tal proposito ringrazio tanto il mio sindacato cheha organizzato recentemente un corso sulla previ-denza e ha spiegato come avrei potuto investire me-glio questi soldi. C’è una fase della nostra vita in cui abbiamo più pos-sibilità economiche e possiamo dare effettivamentesia una mano all’ENPAM e sia una mano a noi stes-si, investendo meglio.Però dobbiamo sapere! Mentre tutti i fondi di inve-stimento dicevano: “Sì, tu hai un investimento del-l’x %, tu con la tua pensione andrai in pensione conl’x %”, su questi versamenti integrativi, riallinea-mento, riscatto, non abbiamo avuto una puntuale,corretta e precisa informazione di rendimenti.Quindi io penso che attualmente, con il sistema in-formatico, l’Ente possa essere in grado anche di va-lutare una fascia di contributori, buoni contributo-ri dell’ENPAM, cioè quella fascia nella quale sono imedici che hanno maggior reddito e quindi versanodi più, ma hanno anche ulteriori possibilità di di-versificare i versamenti. Ci vorrebbe per questi con-tribuenti un’informazione personalizzata nella qua-le si specifichino le possibilità e i rendimenti che sipotrebbero ottenere, paragonandoli anche ad altrepensioni integrative e ad altri fondi d’investimento.Premesso che potrebbe essere una mossa utile an-che all’ENPAM, che io rispetto e ringrazio di esi-stere augurandomi che possa essere sempre più flo-rido e trovare nuove fonti, coinvolgendo maggior-mente i colleghi.

GIANCARLO PIZZA – Bologna

Vi debbo dire che non sonopiù così preoccupato. Nonsono preoccupato per l’ele-zione del nuovo CdA che av-verrà domani, e non sonopreoccupato per il domani,perché vedo attenzione daparte del Consiglio di Am-ministrazione e da parte deiConsiglieri Nazionali e con-divido il loro ottimismo. Siamo consapevoli delle dif-ficoltà che sono davanti anoi, ma siamo altrettantoconsapevoli su come af-frontarle. Non ci nascon-diamo dietro un dito.

E allora questo intervento deve chiarire che le mie pre-occupazioni sono ampiamente scemate. Motivi: per l’at-tenzione che questo Consiglio di Amministrazione e ilsuo Presidente hanno dato alle preoccupazioni del Con-siglio Direttivo di Bologna per alcune scelte, e sono lo-ro grato. Ho apprezzato un fatto importante: sul fondodi accantonamento sono stati recuperati settanta mi-lioni di euro. Questo è già un elemento di grande posi-tività. Anticipo il mio voto favorevole al Bilancio.

GIOVANNI RIGHETTI – Latina

Due riflessioni.Latina, non essendo attrez-zata per un esame tecnicodi Bilancio, ha chiesto lacollaborazione dell’Ordinedi Bologna. Ci deve essere un lavoro direte fra gli Ordini perchésono gli Ordini a contattocon gli iscritti. Quindi non posso che fi-darmi di Giancarlo Pizza edal punto di vista tecnicoapprovare il Bilancio, che èpoi la delega del mio Con-siglio direttivo.

L’altra riflessione è che il voto positivo è per aver vistoun Consiglio di Amministrazione unito, non ho mai vi-sto crepe, non ho mai visto correnti di pensiero, non so-

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no almeno pervenute né a me, come ad altri Presiden-ti, notizie di conflitti, notizie di divaricazioni e questoè stato un messaggio positivo per la periferia.Voglio ora parlare della comunicazione. Funziona benee soprattutto ti avvertono quando ti risponderanno. Io ringrazio Alberto Volponi e anche il numero dellasegreteria del presidente. Io adesso ogni tanto mi truc-co da iscritto e faccio “4829” che risponde e mi dice:“Sei il quarto. Fra qualche minuto, fra cinque minu-ti”. Quindi io vi ringrazio a nome degli iscritti. Ne va-le dell’immagine dell’Ente sapere che ti rispondono etra quanto tempo. E’ un aspetto buono che volevo sot-tolineare e anche per questo si approva questa con-duzione.I programmi che ho letto e che sono un trade uniontra quello che è avvenuto fino ad oggi e quello che sa-rà il domani, contengono – secondo me – arricchimenti.Sono tre programmi che sono stati posti alla nostra at-tenzione e non sono fotocopie.Si era detto: “Il programma è quello che si intende fa-re. L’importante è la lista”.Io li ho letti attentamente. Ci sono degli spunti di ri-flessione, di persone che da tanti anni lavorano insie-me. E’ possibile uno sforzo? Mi chiedo: è possibile cercare di ricondurre ad un’uni-tà, anche per un futuro che non sembrerebbe tanto po-sitivo, come è stato detto dai tanti colleghi, è possibi-le fare uno sforzo, tra uomini di buona volontà, percercare un momento di unità? Un momento di rifles-sione?

GRAZIANO CONTI – Perugia

Mi associo ai ringraziamen-ti ai membri della passataconsiliatura, per tutto quel-lo che hanno fatto. Tutti noiabbiamo un notevole debi-to di riconoscenza nei loroconfronti.Per quel che riguarda il Bi-lancio, esprimo il mio votopositivo. Non ci sono osser-vazioni particolari da fare.Solo un chiarimento. Nellarelazione della società di re-visione si parla di alcune si-tuazioni che andavano veri-ficate nel primo semestre del

2010: vorrei sapere se ciò è avvenuto.

Oggi - dal momento che ci dobbiamo trattenere fi-no a domani per votare - potremmo approfittare perparlare con calma del futuro dell’Ente. Un ultimo argomento che riguarda la giornata di do-mani. Siccome sono stato io che in Federazione hosottolineato la necessità di contemperare la rappre-sentanza dei Presidenti degli Ordini che hanno ladelega di tutti i medici odontoiatri iscritti all’EN-PAM, insieme al diritto della rappresentatività de-gli interessi dei contribuenti più numerosi e impor-tanti, quelli che noi chiamiamo “azionisti”, devo fa-re una osservazione sul metodo di proporre le listeche stanno girando. Avevo poi messo in evidenzaun’altra necessità: il ringiovanimento, perché allepensioni è bene che ci pensino quelli che ci devonoandare, che hanno un motivo per seguire con atten-zione quella che è la politica dell’Ente, ma anchequella di poter contare su persone esperte e di ave-re la disponibilità grazie ai curricula, di valutare lecaratteristiche e le capacità di queste persone. Tut-to ciò è previsto dallo Statuto. Vedo nelle liste per-sone che non conosco, di cui non so nulla del loropassato e ignoro, perciò, le competenze. Continuoa ripetere che ho delle riserve su questi metodi.

ALBERTO OLIVETI

Vorrei fare un intervento di tipo politico e tecnico,perché penso che sia il momento di mettere sul piat-to quello che, alla fine di un mandato, mi è rimastodi anni di impegno e di tentativi di comunicare an-che attraverso il Giornale della previdenza dei me-dici e degli odontoiatri.Mi fa piacere vedere che le cose che scrivevo diecianni fa siano diventate un patrimonio comune. Hoviaggiato molto, sono venuto in quasi tutti gli Ordi-ni d’Italia a parlare di previdenza. Penso di aver con-tribuito ad una semina il cui raccolto vedremo quel-lo che sarà.Alcune considerazioni. Purtroppo, anche in previdenza, come in finanza, nes-sun pasto è gratis. Non abbiamo l’albero che fa cresce-re i soldi. Ci dobbiamo chiarire: siamo un Ente mutua-listico, cioè un Ente che si caratterizza principalmenteper la mutualità? O siamo un Ente che deve eroga-re, a fronte del differimento del reddito di colleghiin attività lavorativa, dei redditi in età post lavora-tiva che permettano di mantenere lo stile di vita cheavevano durante la vita lavorativa? Articolo 38 della Costituzione Italiana: “I lavorato-

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ri hanno diritto che siano preveduti ed assicuratimezzi adeguati alle loro esigenze di vita in casodi…”. Poi c’è l’assistenza. L’assistenza agli inabili allavoro. Se un Ente fa solo assistenza, è un Ente mu-tualistico. Noi dobbiamo ragionare in termini di pre-videnza e assistenza, e originiamo dall’art. 38 dellaCostituzione. Dobbiamo far quadrare i conti e inquesto mandato quinquennale che si sta chiudendosono avvenute due cose devastanti. La prima: lagrande recessione economica mondiale, che ho l’im-pressione che, purtroppo, continuerà e che ci ha da-to la lezione che nessun modello econometrico usa-to nel passato è in grado di essere utile per il futu-ro in quanto la velocità di sviluppo di questo mon-do non è in grado di essere interpretata dagli attua-li strumenti che abbiamo. Quindi, da questo puntodi vista, non andiamo verso certezze, ma andiamoverso incertezze.La seconda: l’ingerenza della politica. Questa nostrafunzione privatizzata per la quale dobbiamo rag-giungere un fine pubblico, la previdenza a chi lavorae l’assistenza per chi non è in grado di lavorare, at-traverso mezzi privati, ma controllati dal pubblico. E allora alcuni pensano che noi non contribuiamo,per definizione di autonomia privatistica, ai Bilancidello Stato. Non è affatto vero. Contribuiamo al Bilancio delloStato perché con la doppia tassazione diamo i soldiallo Stato. Non abbiamo la leva fiscale, in caso di fal-limento. Però ci dobbiamo anche interrogare: se percaso gli eventi dovessero essere avversi e, a fronte diun commissariamento, l’Ente non si rimettesse in pie-di, chi gode di una pensione da chi la prenderebbe?Guardate che lo Stato, in realtà, non si può sottrar-re completamente di fronte a un dettato costituziona-le, quindi c’è anche del vero in quello che viene affer-mato, non è un’ipotesi completamente lunare quellache in realtà, per presentare all’Europa i patti di sta-bilità, i conti delle Casse privatizzate non debbano es-sere tenuti in considerazione. Primo perché garanti-scono un attivo e secondo perché se le cose dovesseroandar male lo Stato non può pensare di non erogarepensioni. Darà la minima sociale, questo sì, non di più,ma questa già ce la mette in conto. Quindi il secondo grosso evento, oltre la recessio-ne, è l’evento legato al fatto che abbiamo dei con-trolli “micidiali”.Quando siamo stati privatizzati in fondo vi è stata unapartita di scambio, in cambio della nostra autonomiaabbiamo rinunciato alla leva fiscale.Ci siamo fatti carico noi, le Casse dei “ricchi”, a rinun-ciare alla leva fiscale in cambio di un’autonomia.

Adesso è un’autonomia molto condizionata, prati-camente non c’è autonomia, quindi dobbiamo co-minciare a rinegoziare questo baratto che non è fa-vorevole. Passare in una notte da quindici a trent’anni non si-gnifica raddoppiare, significa la crescita esponen-ziale del nostro sforzo.A mio avviso, con l’attuale recessione economica nonce la facciamo. Mario Manuele dice: “Non dobbiamoaumentare i contributi, è storia del passato”. No, pur-troppo, è storia del futuro! Noi dobbiamo guardareal futuro, dobbiamo costruire la serenità futura. “Co-struirla” significa che tutti devono fare gli operai, icarpentieri, nessuno si può chiamare fuori, nessunopuò dire: “Io non c’ero”, e – purtroppo – a fronte diun’ingerenza dello Stato, che mette delle regole in-sostenibili, il somaro anche se in buona salute - il Bi-lancio Consuntivo lo dimostra - muore se lo si fa la-vorare oltre la sua possibilità fisiologica di lavorare.Questo è il problema che abbiamo di fronte. Non sitratta di fare i pessimisti, di dare immagini negative,per carità! Vogliamo dirci che siamo tutti sani, tutti bellissimi eche la nostra è una professione florida e che il nostroEnte di Previdenza ha dei Bilanci stupendi? Benissimo, diciamocelo! Poi però bisogna anche ve-dere il sacrificio che chiediamo ai giovani che su-bentrano ben conoscendo a che età incominciano alavorare e a guadagnare.Loro ancora non se ne rendono conto, ma qualora sene dovessero rendere conto, come glielo spieghiamoche gli dobbiamo levare dei soldi dal loro consumoquotidiano, per andare a pagare ad altri pensioni, ol-tre che l’assistenza?In realtà, noi abbiamo quattro parole chiave, alle qua-li dobbiamo generazionalmente fare fronte: una è lasolidarietà. Bellissima parola. Tutti siamo più forti se stiamo insieme, di fronte al-le esigenze. Però la solidarietà si fa con i soldi e ipasti – come detto – non sono gratis.Quello che si sottrae per la solidarietà, lo si leva al-le tasche: non si fugge su questo! E allora ci sono altre tre parole che dobbiamo tene-re in dovuto conto: la sostenibilità, l’adeguatezzadelle pensioni dei singoli e l’equità tra le generazio-ni che si susseguono, perché non pensiate che la ple-tora cessi e si vada verso la sottoccupazione, o che se simodifica lo scenario professionale possa accadere qual-cosa che rinforzerà l’equità tra generazioni.Noi – lo dico tante volte – ci dobbiamo augurare che igiovani guadagnino da subito il più possibile. Non è de-magogia, è un dato oggettivo.

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Ma quando dai nostri bilanci dobbiamo rispondere al-l’esigenza dei pensionati, che ci chiedono il massimodell’adeguamento dell’inflazione, o agli attuali contri-buenti chiediamo, anche giustamente, di delineare unsistema che non sia assistenza pura, ma che sia di tute-la alla fragilità, sappiamo che sono costi aggiuntivi.Se pensiamo ai colleghi liberi professionisti de L’Aqui-la, ma questi non solo hanno avuto un danno econo-mico immediato, questi colleghi per anni non farannopiù libera professione!E oggi le fragilità professionali ci sono! Il sistema Sanità lo conosciamo tutti: qui stanno ta-gliando! Le ore degli specialisti ambulatoriali, che sono la ben-zina del Fondo, verranno mantenute? I convenzionamenti verranno confermati? I rapporti didipendenza, che garantiscono il 33% di versamenti pre-videnziali, si manterranno o nel tempo tenderanno adandare verso un rapporto di Co. Co. Pro., per il quale“pochi, maledetti e subito”, oppure “prego pedalare,perché tanto ho chi ti sostituisce”?Ma ci vogliamo ragionare su queste cose?Quindi, oltre la previdenza, che è il giusto differimen-to del proprio salario oltre all’assistenza per chi non èin grado di provvedere a se stesso, dovremo ragionareanche in termini di sostegno alle crisi di fragilità dellalibera professione, del rapporto della dipendenza e delrapporto del convenzionamento.Questa è la domanda che io voglio fare: ce la facciamo?Ce la facciamo senza assumere un ruolo politico di in-terdizione verso un mondo della politica, che pensa chesiamo soltanto un’acquasantiera nella quale mettere lemani?Dico di no! Io, se volete, faccio l’ottimista e dico che stiamo tuttibene, ma in realtà non è questo il problema. La realtà è che abbiamo un futuro che dovrà prevede-re austerità, sobrietà, rigore dei conti, affidamento alletecniche della matematica attuariale, che cerca di og-gettivare la possibilità che certi accadimenti si realizzi-no, e quindi dobbiamo rifarci a questo rigore.Questa è una parola chiave, sulla quale ci dobbiamochiarire tutti: le Consulte, gli Ordini Professionali, ilConsiglio Nazionale.Nessuno si può chiamare fuori. Noi, che abbiamo di fronte un’età media che aumenta,che da un lato è una potenzialità positiva perché au-menta l’età media dei consumatori di salute, ma au-menta anche l’età di chi andrà a dilatare quella promessaprevidenziale che gli abbiamo fatto, in termini di costi;noi che siamo di fronte a una recessione economica dob-biamo instaurare un clima di chiarezza, di affidamento

alle tecniche della matematica attuariale, di rigore, diausterità, e io non credo alla distinzione in previdenzafra la tecnica e la politica. Questo è un campo che ri-chiede dei profili di competenza specifici, è un cocktailin cui c’è sia una cosa che l’altra.Non credo all’esperto politico, non credo all’esperto tec-nico, perché entrambi da soli non sono in grado di fa-re poi la reazione necessaria.Io mi dichiaro disponibile ai centosei votanti per qual-siasi soluzione. Sono disponibile, come ho fatto negliultimi anni, a mettere il massimo dell’impegno non so-lo per fare le cose, ma anche per cercare di spiegarle edi comunicarle, secondo il mio angolo visuale.

MARIO FALCONI – Roma – Vice presidente vicario

Non parlerò delle elezioniche si svolgeranno domani,non parlerò di candidati, maprovo a dare anch’io il con-tributo, dal momento cheparlo da vice presidente vi-cario, visto che c’è un’at-tenzione particolare oggi,anche se una parte del cer-vello forse starà pensando adomani. Noto un’attenzione che vasfruttata. Sento parlare di ottimismo,di pessimismo del “futuroche ci aspetta”, “sarà diffici-le”, “sarà facile”, ecc.

Quello che succederà di questo Ente sarà il risultato del-l’interazione tra chi dall’esterno continuerà a destabi-lizzarci e da come saremo bravi a fare in modo, non so-lo di difenderci, ma di rilanciare la Fondazione.Devo dire, e spero di essere smentito, anche se ho giàfatto una dichiarazione molto forte al riguardo, che nona caso sono state inserite “quelle” norme nel recente De-creto per il contenimento della spesa pubblica. Non credo che alla mattina si siano svegliati e abbia-no messo improvvisamente anche gli Enti previden-ziali in tale contesto. E’ l’ennesimo assaggio. D’altra parte, con qualche po-litico parlo e mi accorgo che c’è la volontà, soprattuttose questo Paese dovesse continuare ad andare male edavere bisogno di manovre successive, di inglobare gliEnti previdenziali privatizzati. Che il Governo cerchi di“fregarci” i soldi, non mi meraviglia più di tanto.

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Molte sono le norme inique che ci hanno “propinato”quali ad esempio la doppia tassazione o il dover ga-rantire stabilità di bilanci a trenta anni e non più aquindici.Sono situazioni che vanno attentamente seguite e, sedel caso, combattute anche da parte di chi verrà dopodi noi. Ma noi, stiamo realmente facendo la nostra par-te, al di là delle soluzioni tecniche che pure vanno tro-vate?Il rappresentate di Aosta che mi ha preceduto, ha svol-to una tematica condivisibile soprattutto in riferimen-to al fatto che quest’Ente si fonda sulla solidarietà fratutti i medici e gli odontoiatri.Purtroppo, una percentuale molto rilevante di medici,soprattutto della dipendenza, critica l’Ente salvo poi,soprattutto in particolari critiche situazioni, avere bi-sogno di aiuti dal settore dell’assistenza.Non esistono solo le maxi emergenze quali quella del-l’Aquila, ma richieste giornaliere di aiuto da parte dicolleghi o di superstiti in condizioni di grave fragilità.Ci stiamo per certi versi un po' “sud-americanizzan-do”. Aumenta la fascia dei ricchi, scende il ceto medioverso il basso e questo sta colpendo anche il mondomedico, tanto è vero che sono in continuo aumento lerichieste che io devo valutare di vedove, poveri di-sgraziati con malati a casa, donne di quarantasei annia cui è morto il marito e si trovano sulle spalle quat-tro o cinque figli… L’unità della categoria, basata sulla solidarietà è indi-spensabile. Se questo è un Ente sano, ed è un Ente sano, che hafatto grandi passi, soprattutto grazie ad Eolo Parodied a tutti coloro che, con Lui, lo hanno guidato, ha bi-sogno di avere una mano forte dai sindacati medici del-la dipendenza.Ma lo dico con tranquillità e senza polemiche. Se l’Ana-ao, la Cimo la Cgil, la Cisl e la Uil medici e altre siglesindacali dicessero parole chiare sui vantaggi che, intermini previdenziali ed assistenziali, deriverebbero achi aderisce all’Enpam, sarebbe tutto più semplice. Quanti ospedalieri hanno avuto purtroppo necessitàdi assistenza dalla nostra Fondazione? Nessuno ne par-la! E noi dobbiamo uscire da questo equivoco altri-menti, di fronte alle aggressioni che continueranno,non potrà esserci difesa. Mi rimane difficile immagi-nare medici ed odontoiatri, in caso di pericolo per l’En-pam, venire a Via Torino a fare le barricate per difen-derlo.Pur convinto delle grandi criticità che dovremo af-frontare in previdenza affermare: “In futuro solo la-crime e sangue”, è grave un errore da un punto di vi-sta comunicativo.

Noi dobbiamo dire visto che la gente - grazie a Dio! –invecchia e la vita media aumenta, che il problema del-la previdenza va affrontato anche con sacrifici.Vogliamo vivere di più? Qualche prezzo lo dobbiamopagare alla previdenza aumentando l’età pensionabi-le, riducendo la redditività, aumentando i contributiecc. ma tutto ciò va accompagnato da una parola ma-gica che, lo ripeto, si chiama “solidarietà”.Un Ente basato sulla solidarietà, deve dire ai propriazionisti che occorrerà essere rigorosi per la sosteni-bilità del sistema, ma che nel contempo investiremosempre più nella solidarietà per essere sempre più vi-cini a coloro che si troveranno in grandi difficoltà.Al di là del patto generazionale per le pensioni, noidobbiamo dare l’idea: “Entra nella nostra famiglia per-ché, se entri, hai la certezza che ti garantiremo le mi-gliori pensioni possibili nell’attuale contesto con se-rietà e rigore, ma sappi che, se avrai delle importantidifficoltà, questo Ente c’è e ci dovrà sempre più esse-re”, perché io credo che un giovane medico, oggi, cheentra tardi nel mondo del lavoro, forse una casa nonse la potrà mai comprare, ma forse con l’aiuto dell’ENPAM ce la potrebbe fare!Non ho tempo di spiegarvi meglio il progetto che puòessere realizzato senza fare regali e tenendo sempreben presente che i soldi dell’ENPAM servono per lepensioni, ma investendo anche, in maniera appropria-ta e sostenibile, in solidarietà. Tutti devono poter di-re: “Io sto nella casa comune ENPAM perché, al di làdi quello che mi viene chiesto per sostenere il sistema,io so che qualunque cosa mi dovesse accadere anchequando non ho ancora versato un euro, ho delle im-portanti coperture assistenziali”.Devono aumentare ancora di più le varie forme di as-sistenza, come deve esserci più attenzione sulla co-municazione e sulla formazione.Però non lo sento dire ancora! Chi non investe parte di quei soldi lì (avanzo di Bi-lancio) in una comunicazione strutturale, come fareb-bero la Fiat, l’Alfa Romeo, la RAI, o chi pare a voi,non può avere futuro. Ripeto: non può avere futuro!E, nell’ambito della comunicazione, ci metto anche ildiscorso sull’informazione e quello sulla formazione.Qui devono passare messaggi realistici, che riguarda-no tutto il mondo, ma conditi da tanta, tanta “solida-rietà”, perché è la verità! Perché questo Ente si reggeperchè la base, il cemento portante, è la solidarietà!Come è stato per L’Aquila. L’ha detto anche l’amico Ortu che tanti nostri colleghinella disgrazia hanno avuto, prima di chiunque altro,a fianco l’ENPAM .

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ANTONIO D’AVANZO – Avellino

Esprimo il voto favorevoleal Bilancio da parte dell’Or-dine di Avellino.Innanzitutto per dire “gra-zie” al Presidente Parodi e atutta la dirigenza, per l’im-pegno profuso nel portareavanti il nostro Ente di As-sistenza e Previdenza. Ci troviamo dinanzi un fu-turo che presenta tantissimesfide, la sfida per l’equilibriodei Fondi cambierà i rap-porti tra contribuenti e per-cettori. Non sono le unichesfide. E’ stato fatto riferi-

mento anche al mondo della dipendenza che in futurocostituirà anch’esso una sfida, perché fino ad oggi hagoduto di un sistema pensionistico favorevolissimo. Il mondo della dipendenza, io sono medico ospedalie-ro, quindi parlo per esperienza personale, ha beneficiatodi una prima pensione degnissima, una pensione che as-sicura serenità e tranquillità economica in fase di quie-scenza. Il mondo della dipendenza gode attualmente di una se-conda pensione, che è la pensione che viene dal FondoA, che, sul piano reddituale, per noi ha un significatominimale, perché il nostro futuro, quando si va in pen-sione, è affidato soprattutto alla prima pensione.Il Fondo A, per i medici della dipendenza, oggi signifi-ca fondamentalmente un tributo al momento assisten-ziale dell’ENPAM. È il tributo che i medici ospedalieripagano all’unità della categoria e per tenere in piedi ilproblema della solidarietà.Lo stesso Presidente Bianco più volte nei suoi interventiin Consiglio Nazionale, ha riportato come nella profes-sione ci sta purtroppo anche una componente fragile:invalidità temporanea e permanente, casi di premo-rienza, integrazione delle pensioni al minimo, percorsidi riabilitazione. I casi in cui i colleghi più deboli han-no bisogno di assistenza sono tantissimi.Il Fondo A, per noi medici ospedalieri, fino adesso hasignificato fondamentalmente un tributo all’attività as-sistenziale. Ma il futuro cambia, il passaggio al sistema contributi-vo obbliga oggi i medici della dipendenza a pensare al-la previdenza integrativa. Per cui oggi la maggior partedei giovani medici si sta avviando al secondo pilastro equindi sta versando contributi anche alla previdenzacomplementare.

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Avremo duecento, trecento medici de L’Aquila, cheforse finalmente, nella disgrazia, hanno capito che co-sa è l’Enpam.Ma lo sa il resto dell’Italia? Lo sanno gli altri quat-trocentomila medici, soprattutto quelli dipendenti?Non mi pare! E poi non è che nel convenzionamentostiamo benissimo, sono tutti poco innamorati di que-sto Ente!Allora c’è qualcosa che non funziona, perché ci la-gniamo sempre di quello che ci possono fare, però nondiciamo quello che noi dovremmo fare un po' di più,al di là – ripeto – di tutte le misure che gli eventi fu-turi ci imporranno.Ci sarà qualcuno che dirà: “Per garantire trent’anni,l’attuariale dovrà fare A, B, C”, forse ci consentiran-no di andare sott’acqua per un periodo, forse non celo consentiranno e se ce lo consentissero probabilmentepotremo stare tranquilli per un po' di tempo.Come vedete, non ho voluto fare interventi sul rinno-vo del CDA. Un’ultima preghiera, che probabilmenteè un’utopia.Io credo che questo Paese – parlo del Paese Italia – daun punto di vista dei valori, è un Paese in regresso pau-roso.La professione medica è una professione particolare:abbiamo e dobbiamo rispettare il codice deontologico.Dobbiamo sottostare alle leggi dello Stato italiano edel codice deontologico, sarebbe auspicabile che noifossimo un pochino più immuni da quei disvalori chepurtroppo vengono praticati oramai a iosa, in questomiserabile Paese, perché basta aprire il giornale tuttii giorni.Ecco, la preghiera è semplice, è solo questa: comun-que vada, chiunque governi l’Ente domani, rispettoper le persone! Io ho grandissimo rispetto per Eolo Parodi, ho ancheaffetto per Eolo Parodi, non fosse altro perché ho sem-pre detto che è stata la persona giusta, al posto giusto,al momento giusto, perché anch’io ero tra quelli cheaveva dell’ENPAM idee non proprio brillanti o affet-tivamente motivate, per quello che almeno percepivoda questo Ente, quando ero un pochino più giovane,e devo dire che la guida di Eolo Parodi mi ha portatoa ricredere in questa istituzione.Per favore quindi rispetto per tutti; le idee possono es-sere diverse, i programmi possono essere diversi, le lo-giche possono essere diverse: lo ripeto, rispetto per lepersone e, prima di tutto, perché glielo dobbiamo, perEolo Parodi.

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Il problema è che la fiscalità per la previdenza comple-mentare è favorevolissima e favorevole rispetto alla fi-scalità che grava sulla seconda pensione obbligatoria.Per cui i medici ospedalieri si troveranno, nel futuro,ad avere tre pensioni; la terza, questa del Fondo A, gra-vata da una fiscalità eccessiva.Sottopongo all’attenzione di tutti la necessità di con-siderare una sfida per il futuro anche quella di far con-fluire la pensione del Fondo generale in una forma dipensione integrativa. Mantenendo tutte le caratteri-stiche di assistenza e di solidarietà, ma per sottrarlaad un regime fiscale che è assolutamente iniquo e chela svuota. Per cui i rapporti tra l’ENPAM e i medici della dipen-denza credo che debbano cambiare in futuro e questaè una delle sfide che dovrà affrontare chi entrerà nelprossimo Consiglio di Amministrazione.Dovranno essere escogitate tutte le possibilità, magaricon studi di fattibilità legislativa mettendo mano alloStatuto, ridisegnando l’architettura stessa dell’ENPAM.Ma, come diceva Bonvenga all’inizio, siamo usciti dal-la fase di emergenza.Due altre considerazioni e chiudo. Oliveti ha fatto be-ne a ricordare che una delle emergenze è il confrontocon il mondo della politica. È un confronto difficile, sevogliamo proteggere il nostro Ente e fare in modo chemantenga questa caratteristica di Ente privatizzato au-tonomo bisogna uscire dalle derive categoriali e lavo-rare tutti per lo stesso progetto. L’ultima considerazione. Ha ragione Conti: più volte inConsiglio Nazionale è venuta fuori la raccomandazio-ne, per chi intendesse proporsi in occasione del rinno-vo del Consiglio di Amministrazione, di far conoscereil proprio profilo professionale. Il mio Ordine è stato uno di quelli che per primo ha ade-rito al programma elaborato da Alberto Oliveti. Leggerete il mio curriculum, essendo io uno di quelliche si candida per il rinnovo del Consiglio di Ammini-strazione.

PRESIDENTE PARODI

Ragioniamo un po’. Io vengo da lontano, però ho unmerito, ho creato una squadra di persone che oggi è di-sponibile per l’ENPAM. Quando arrivammo io e Giuliano Crisalli eravamo so-li: era il 1993. Quello che trovavamo, via via, mi face-va stare male anche perché molte cose non le capiva-mo. Mia moglie diceva che urlavo di notte. Quando ven-nero Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza mandati

dai magistrati portavano via tutto: libri, lettere faldonidi documenti della disciolta amministrazione. Non dimentichiamo quel periodo, perché se l’avessimolasciato come era, voi non sareste qui, sareste all’INPSo all’INPDAP. Ma quello che più mi inorgoglisce è il fat-to che abbiamo creato una squadra. Abbiamo subìto un sacco di peripezie lungo il cammi-no. Non ultima quella relativa agli emendamenti che so-no alla Camera e al Senato sulla nostra Fondazione pri-vata e non è una battaglia facile. Abbiamo oltre 10 miliardi di euro che dobbiamo di-fendere. Non è facile. Viviamo in un Paese che sta passando oreterribili e secondo me la vera crisi è cominciata adesso.La crisi precedente era forse più di carattere economi-co-finanziario, quella di adesso è la ricaduta sociale, èla ricaduta consumistica, la ricaduta delle competizio-ni, è la ricaduta di Pomigliano, queste sono le realtà.Ma la mia gioia è di aver creato persone che parlano diquesti argomenti in maniera eccezionale, perché il mioruolo è quello di stare attento a tutte le battaglie per se-guirle una per una e vedere che cosa succede. Purtroppo non c’è l’unità della categoria. Alludo anchead un’esperienza che ho avuto quando lasciai il Parla-mento europeo dove avevo scoperto che il medico peg-gio pagato dell’Europa era quello italiano. Chiesi allo-ra, e poi continuai nella nostra Camera dei Deputati, dimetterci tutti assieme e di fare la “guerra” per otteneregiusti trattamenti. Nemmeno su quel problema ho trovato unità di inten-ti tra i medici e per un genovese non andare alla “guer-ra” per ottenere giuste retribuzioni è veramente comesuicidarsi. Ma questa volta vi suicidate voi. Non c’è uni-tà, io ho lavorato per anni su quest’unità. Voi dove era-vate, la conoscete questa storia? Oggi mi ripresento candidato perché ritengo che biso-gna traghettare l’ENPAM verso il futuro. I problemi so-no tutti quelli che sono stati qui ricordati e certamentenon li elenco, ma se permettete ai primi posti ci mettolo Statuto. Vedere se possiamo fare la casa del Medico, me lo au-guro, però in questo momento ritengo di candidarmiperché devo fare la guardia al barilotto di benzina.L’unità: ho perso più di 2 mesi a cercare di raggiunge-re un’unità. Più di 2 mesi. Ho ascoltato oltre cento pre-sidenti o vicepresidenti, ho tentato fino all’ultimo l’uni-tà. Non c’è stato niente da fare. Ci vuole obbligatoria-mente una nuova linea. Ho scelto così di andare conuna lista perché il programma andava nel filone di cuiparlavo prima. Ma non significa che se tu vai con que-sto non vai più con quello: un Presidente deve impara-re a fare il presidente.

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Sei mesi fa ho chiesto chi poteva essere il mio succes-sore, non ho avuto risposta. Sei mesi fa, tanti sono sta-ti testimoni, ho dichiarato: se mi presento lo farò nonper debolezza, ma per l’amore, per l’affetto che ho perquesta professione e per l’ENPAM. Mi presenterò a tem-po determinato. A tempo determinato significa che ametà legislatura me ne vado, è il tempo in due anni emezzo per fare lo Statuto, il regolamento ecc. Deside-rate che io me ne vada, ditemelo me ne vado senza par-tecipare alle votazioni. Ho già rinunciato a tanti incari-chi e prebende. Rinnovo l’invito a combattere, la voglia di non lasciareche un Ente, per il quale ho lavorato tanti anni insiemea voi, vada a ramengo. Se ritenete che io me ne debba andare che cosa ci vuo-le a dire no a Parodi? Fisso il camion per portare via laroba, me ne vado, non piango, piango per l’ENPAM senon facciamo qualcosa di concreto insieme. Io sono umile, sono figlio di un operaio, lo dico con or-

goglio, è la mia bandiera. Se mi volete mi prendete, senon mi volete me lo dovete dire. Ditemelo, perché non accetto di essere suicidato in ca-bina elettorale. Solo per il rispetto che mi dovete, melo dovete dire e io vado via stasera.

Passiamo ora al motivo per il quale oggi 26 giugno sia-mo qui tutti presenti: l’approvazione del Bilancio con-suntivo 2009. Chi è favorevole alzi la mano, chi è con-trario alzi la mano, chi è astenuto alzi la mano.

Il Bilancio viene approvato all’unanimità.

Un lungo scrosciante applauso saluta la fine della se-duta. Il Bilancio consuntivo del 2009 ha riscontratoun grande successo che ha premiato il Presidente Pa-rodi, il Consiglio di Amministrazione ed il CollegioSindacale.

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227 - 2010

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237 - 2010

Scatti dal CN

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Il presidente prima di dare il via ai lavoridel CN ha ricordato la figura di Nunzio

Romeo improvvisamente scomparso la-sciando un grande vuoto tra i colleghi.Erano presenti la moglie e uno dei due figli(ambedue medici) che hanno ricevuto,commossi, le condoglianze e l’abbraccio ditutti i presenti.

Subito dopo il prof. Parodi ha voluto sa-lutare con parole commosse e partico-

larmente affettuose il presidente dell’Or-dine di Biella Giuseppe Calogero che haperduto l’unica figlia ventottenne in segui-to a una grave malattia.

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247 - 2010

In breve

La vedova ed il figlio del consigliere Nunzio Romeo ricevono il riconoscente saluto del Consiglio Nazionale

Ancora una volta il Presidente si è com-plimentato con lo staff del Giornale

della Previdenza che in questi ultimi anni havisto aumentare il consenso da parte dei me-dici, come dimostrano la valanga di email,telefonate e fax che giungono ogni giorno inredazione.

Riconoscimento al personale. Eolo Pa-rodi, più d’una volta, nel corso del suo

intervento sul bilancio, ha rivolto parole distima e affetto ai dipendenti dell’Enpam chehanno raggiunto un livello alto nell’espletareil loro difficile lavoro, che si svolge sempresotto la lente d’ingrandimento della traspa-renza.

La professione sta cambiando, ha volutoprecisare il presidente memore dei lun-

ghi anni trascorsi alla guida della FNOM-CeO: “Stiamo passando da una pletoraprofessionale a un numero di medici che sista restringendo. Una professione semprepiù tecnica e questo deve farci ragionareanche dal punto di vista previdenziale”.

Il nuovo sito del portale funziona e bene.Viene aggiornato con notizie importanti

che i medici leggono. Ci sono migliaia e mi-gliaia di contatti. Anche questa – ha dettoEolo Parodi – è comunicazione con la C ma-iuscola. Non posso fare a meno di compli-mentarmi con coloro che lavorano a questaforma moderna e intelligente di notiziario.

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FEDERSPEV

257 - 2010

Tra gli obiettivi della Federazione c’è quello di creare una fortepartecipazione sociale che porti a condividere interessi e aspettative

come la difesa delle problematiche di tipo previdenziale

Forte rappresentatività per un maggior potere

di Leonardo Petroni (*)

In una società sempre me-no attenta ai problemi del-la quiescenza, sento il do-

vere, convinto di non conse-gnare le mie parole al vento,di stimolare l'attenzione delvasto mondo sanitario suquanti, con straordinario im-pegno e consapevole co-stanza, in seno ad una orga-nizzazione sindacale quale laFederspev, si adoperano asviluppare interesse e sensi-bilità sulle tematiche socialidei sanitari in pensione.La Federspev, con il contri-buto di medici, farmacisti eveterinari in quiescenza è na-ta per assolvere proprio que-sto compito, con un profilodistinto e complementare aquello di altri soggetti sinda-cali di uguale matrice cultu-rale, con i quali cerca di fa-re massa.In altre parole possiamo af-fermare che la Federspev, perantonomasia, è il sindacatocardine di tutto il mondo sa-nitario in quiescenza. Questo mio articolo si pre-figge, appunto, il compito didivulgare la conoscenza diquesta Federazione, e, rivol-to ad un consesso per natu-ra sempre attento ai proble-mi sociali, non può caderenel vuoto, ma può, anzi, es-sere uno strumento di rap-

del momento, e individuatostrategie di cambiamento einnovazione, orientando lagestione al dialogo e al con-tributo di tutti.La natura dei problemi cheoggi si intendono affrontaree risolvere, come ho già det-to, richiede un grande e so-lidale impegno e una realeconvergenza di volontà.Ma, a mio avviso, tutto ciòpuò non essere sufficiente senon è opportunamente sup-portato da una forte rappre-sentatività. La Federspev vuole metterepertanto in atto quel circolovirtuoso che, partendo danuove adesioni, consenta diraggiungere un maggiore po-tere contrattuale.Occorre, quindi, essere pre-senti numerosi sul territorio,mettendo in campo mo-menti di approfondimento,aggregazione, solidarietà, alfine di costituire un consen-so solido, consapevole e ido-neo per una lotta sindacale.La Federspev ha bisogno dimantenere vivo il suo smal-to, ed il mio augurio è chetutto quello che esce dallamia penna serva a stimola-re l'attenzione e a rafforza-re la sua immagine, che ne-cessariamente deve conti-nuare ad essere centrale nel-la vita sociale e sindacale delmondo sanitario. •

(*) Comitato Direttivo nazionale Federspev

Info: FEDER.S.P.EV. (Federazionale nazionale sanitari pensionati e vedove)tel. 06.3221087, fax 06.3224383,tel. ufficio stampa:347.6843236 e-mail [email protected]

cretizza in contatti con ilmondo politico e in manife-stazioni di confronto e sensi-bilizzazione dello stesso.La Federspev, pur essendonata circa quaranta anni fa,ha il pregio di rinnovarsicontinuamente e di adattar-si con tempestività ai conti-nui cambiamenti sempre piùprofondi della società. Va diffusamente dato atto al-la Presidenza, nella personadel dr. Eumenio Miscetti, diaver dimostrato di saper co-gliere in anticipo la criticità

porto interattivo per stimo-lare il desiderio di conosce-re la sua politica comunica-tiva e di immagine, dovel'immagine significa propo-sta politico-sociale.Questo è l'obiettivo della Fe-derspev, creare una forte par-tecipazione sociale che portaa condividere interessi e aspet-tative, come la difesa delleproblematiche di tipo previ-denziale, che interessano tut-ti i colleghi in pensione.Ciò vuol dire impegno co-stante e paziente, che si con-

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L’INTERVISTA/1

vista epidemiologico puòessere sovrapponibile allecaratteristiche degli altridue gruppi.

Si è accennato tra le ma-lattie emergenti alla tu-bercolosi. E’ davvero unapatologia che ci riguardada vicino?Sappiamo che la tuberco-losi è la malattia più diffu-sa nel terzo mondo. E’ lamalattia, legata ad un soloagente infettante, che cau-sa più morti. Ogni annocontagia oltre nove milio-ni di persone ed è divenu-ta dalla fine degli anni ot-tanta una patologia chelentamente ha ripreso adessere osservata anche nelmondo occidentale. La pa-tologia di cui parliamo eraquindi già presente nellapopolazione italiana, ma ilnumero di pazienti si erada tempo stabilizzato e, co-

me è naturale che accadain questi casi, l’attenzioneda parte dei pediatri sullamalattia era calata comeera calata l’attenzione daparte delle stesse istitu-zioni sanitarie. Basti pen-sare che molte delle strut-ture che primariamente sioccupavano della rileva-zione e della gestione del-la malattia tubercolare datempo sono state chiuse.Ebbene, oggi i numeri re-lativi a questa patologiasono aumentati anche senon in modo allarmante.I soggetti interessati sonoequamente suddivisi traitaliani e bambini prove-nienti dal paesi in via disviluppo.

Il numero dei bimbi affet-ti da malattie infettive co-me la tubercolosi può au-mentare? Sicuramente il numero di

Alberto Fabio Podestà è il Direttore delDipartimento di Scienze dell’Età Evolu-tiva dell’Azienda ospedaliera San CarloBorromeo di Milano. E’ membro delConsiglio direttivo della Società Italianadi Pediatria. Laureato e specializzato inPediatria a Pavia, dove ha seguito gli in-segnamenti del prof. Giuseppe RobertoBurgio, si è spostato a Milano presso lascuola del prof. Marcello Giovannini con-seguendo la specialità in Neonatologia ePatologia Neonatale. Successivamente siè perfezionato in Adolescentologia ed in

Emergenza Medica e Pronto Soccorso presso l’ospedale Gaslini di Genova ed inVaccinazioni e Strategie Vaccinali presso l’Università degli Studi di Firenze

questi giovani pazienti èdestinato ad aumentare. LaSocietà Italiana di Pedia-tria, attraverso il Gruppodi Studio che si occupa an-che del bambino immigra-to, ha svolto recentementeuno studio retrospettivo suun buon numero di ospe-dali italiani e di fatto ha ri-scontrato la presenza dimalattia tubercolare in al-cune centinaia di pazientiin età evolutiva. Questi ca-si, ancora contenuti da unpunto di vista numerico,devono essere considerati“sentinella”. Vale a dire de-vono attirare l’attenzionedel pediatra e delle istitu-zioni affinchè la proble-matica non venga sottova-lutata e vengano poste inessere misure strategichedi prevenzione.

Tra questi pazienti qual èl’età più a rischio di con-tagio? L’età più a rischio interes-sa la popolazione tra gli ze-ro e cinque anni e l’adole-scente. Deve cambiare laformazione del medico. Ilpediatra in particolare de-ve conoscere la tematica,essere pronto a riconosce-re la patologia per preve-nirla e se necessario trat-tarla. Fare in modo che siimpedisca la possibilità chedall’infezione la malattiaevolva in forme più gravi.Il bambino contagiato, purnon presentando in modoconclamato la malattia, èimportante perchè indica-tore di una situazione epi-demiologica famigliare piùestesa e complessa che ne-cessita una efficace e tem-pestiva presa in carico.

Malattie infettive, l’allarme dei pediatri

267 - 2010

di Carlo Ciocci

Malattie infettive ebambini: qual è lasituazione?

Negli ultimi dieci-quindicianni, nell’ambito delle te-matiche dell’età evolutiva,sono state riconsiderate al-cune patologie apparente-mente poco presenti negliultimi anni, prime fra tut-te quelle infettive quali latubercolosi, la lue, le epa-titi ed alcune parassitosi.Ciò in accordo con la sem-pre più significativa pre-senza di bambini stranieriin parte provenienti daPaesi in via di sviluppo, inparte nati in Italia da ge-nitori immigrati. All’inter-no di questi gruppi dibambini, un aspetto parti-colare riguarda la “nic-chia” dei piccoli prove-nienti da adozione inter-nazionale che dal punto di

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di adozioni dopo gli StatiUniti. Ogni anno, infatti,adottiamo circa quattro-mila bambini. E’ motivo divanto ed il fenomeno e tut-t’ora in crescita, con un re-cente equilibrio della do-manda tra le Regioni Me-ridionali e quelle Setten-trionali protagoniste asso-lute fino a due, tre anniaddietro.Dall’anno 2000, da quan-do si è modificata la nor-mativa che regolamental’accesso nel nostro Paese,sono arrivati provenendoda Adozione Internazio-nale circa trentamila bam-bini. Studi italiani che ri-calcano peraltro dati in-ternazionali, evidenzianoche circa l’ottanta per cen-to dei piccoli presenta, al-l’ingresso in Italia, patolo-gie di differente tipologiae gravità. Oltre alle ma-lattie infettive di cui si èpoc’anzi accennato, sonointeressate la cute, il siste-ma respiratorio, digerentee più raramente nervoso.Spesso si evidenziano ca-renze nutrizionali. E’ talo-ra presente un ritardo del-le acquisizioni psicomoto-rie di diversa importanza.Sappiamo bene che la stra-grande maggioranza diqueste patologie se rileva-te precocemente e corret-tamente trattate, soprat-tutto attraverso un positi-vo inserimento in un con-testo famigliare accoglien-te ed affettivamente nutri-tivo, tende a risolversi intempi relativamente brevi.Ad un anno dal loro arri-vo nel nostro paese la qua-si totalità di questi bambi-ni ha colmato il gap di cre-

L’INTERVISTA/1

Che cosa va fatto concre-tamente? Ad esempio si potrebbenuovamente incentivarel’utilizzo dell’intradermo-reazione di Mantoux cometest diagnostico dell’infe-zione tubercolare, oggi po-co utilizzato, affiancando-lo all’utilizzo di più sofi-sticati test immunologici,quali il QuantiFeron, la cuivalidità in età evolutivanon è ancora con sicurez-za accertata. Potrebberoessere sollecitati studi mul-ticentrici tra le realtà pe-diatriche per confermarnel’utilità. E’ importante la ricercadell’esposizione dei bam-bini al contagio tubercola-re perché nelle fasi inizia-li il bambino presenta unasintomatologia clinica po-co specifica. La progres-sione verso la malattia con-clamata può facilmente es-sere prevenuta da una te-rapia antibiotica. La stes-sa deve però essere attesae prolungata nel tempo. E’quindi importante crearestrutture territoriali chepossano seguire le famigliedi questi bambini e ne fa-cilitino l’accettazione del-la terapia. Non va dimen-ticato che spesso le condi-zioni sociali delle stessenon favoriscono questopercorso.

Riprendendo il discorsosull’adozione internazio-nale: quale la dimensionedel tema in Italia e qualile problematiche sanitariepiù frequenti per questibambini?L’Italia è la seconda nazio-ne al mondo per numero

277 - 2010

scita somatica e di ritardopsicologico che aveva ma-nifestato.

Bambini adottati e vacci-nazioni: qual è la situa-zione? Va opportunamente sot-tolineato il problema del-l’assenza delle vaccinazio-ni. Spesso, infatti, il bam-bino – all’incirca il 40 per-cento dei casi – risulta nonavere una copertura vac-cinale adeguata. La sche-da che lo accompagna nonraramente riporta dati nonveritieri oppure non è sta-ta ottenuta un positiva ri-sposta anticorpale allasomministrazione del vac-cino per problemi legatispesso alla cattiva conser-vazione dello stesso o in

altri casi a causa di una ca-rente risposta immunolo-gica del soggetto. La de-terminazioni delle titola-zioni anticorpali dei prin-cipali vaccini permette dievidenziare queste situa-zioni anomale. Di conse-guenza il piccolo verrà sot-toposto ad un normale ci-clo vaccinale previsto dal-la nostra normativa. E’ im-portante che questo av-venga non solamente peruna tutela del soggetto maanche per una più ampiatutela sociale. In questomodo viene di fatto ridot-ta la possibilità che pato-logie da tempo scomparsedalla nostra realtà, qualead esempio la poliomieli-te, possano nuovamente ri-manifestarsi. •

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Esistono percorsi per persone con altogrado di disabilità come chi è affetto

da malattie reumatiche in fase silente,malattia di Parkinson stadiazione 1-3

e esiti stabilizzati di Ictus

di Claudia Furlanetto

L’americano Journal ofRehabilitation Rese-arch & Development

l’ha descritto come “il piùgrande programma di eser-cizio al mondo finalizzato inmodo specifico alla preven-zione e gestione delle ma-lattie croniche”. Cinque an-ni di sperimentazione e piùdi mille corsi tenuti daesperti. Stiamo parlando delprogramma di Attività Fisi-ca Adattata (AFA) pro-mosso dalla Regione To-scana, del quale nel giugnoscorso sono stati presenta-ti i risultati nell’ambito diun convegno tenuto pressola Scuola Superiore San-t’Anna di Pisa.Partendo dalla constatazio-ne che la domanda di assi-stenza per le persone affet-te da malattie croniche stacrescendo vertiginosamen-te e rappresenta un proble-

ma sempre più rilevante peri sistemi sanitari, la Regio-ne Toscana ha identificatonella sanità d’iniziativa l’ap-proccio più efficace per pre-venire le necessità sanitariee rispondere ai bisogni di sa-lute di questa fascia specifi-ca di popolazione.“L’iniziativa del ConsiglioSanitario Regionale dellaToscana risale al 2004 conl’emanazione di linee guidaregionali per la promozionedella salute attraverso l’at-tività motoria” – ci spiegaSimone Baldi, direttore del-l’Area professionale dellariabilitazione, Direzione Ser-vizi tecnico sanitari, Azien-da sanitaria di Firenze. “Nel2005 è stata introdotta spe-rimentalmente l’At tività Fi-sica Adattata per personefragili o con disabilità, orga-nizzata come attività non sa-nitaria ma rientrante in quel-le che possiamo definire at-tività ludico-sportive. L’ini-

ziativa ha visto la parteci-pazione dell’Azienda sani-taria, della Società della sa-lute e degli Enti di promo-zione sportiva. Grazie ai buoni risultati rag-giunti durante la sperimen-tazione, con una delibera, laRegione Toscana nel 2009ha esteso l’attività a tutto ilterritorio regionale, anno-verandola tra gli strumentipossibili per la promozionedella salute e degli stili di vi-ta che favoriscono il benes-sere della popolazione purin presenza di un certo gra-do di disabilità conseguen-za di patologia cronica. Ladelibera ha inoltre fornitodelle indicazioni organizza-

Simone Baldi ha conseguito la laurea in Fisioterapiae la laurea magistrale in Scienze delle Professioni sanitarie

della Riabilitazione presso l’Università degli Studi di Firenze. Fa parte dal 1994 del Consiglio Sanitario Regionale

della Regione Toscana. Presso la Asl 10 di Firenze ricopre il ruolo di Direttore dell’Area professionale della Riabilitazione

e, sempre in rappresentanza della stessa Azienda sanitaria, fa parte sia del Dipartimento tecnico per la programmazione

delle attività riabilitative nell’Area Vasta Centro della Regione Toscana sia del gruppo di monitoraggio regionale

per l’applicazione dell’Attività Fisica Adattata (AFA)

L’INTERVISTA/2

tive più definitive alle Azien-de sanitarie in modo chequeste possano individuaresul proprio territorio gli at-tori coinvolti e il ruolo da as-segnargli”.Quanti sono stati i parteci-panti?Al 31 dicembre 2009 il nu-mero dei partecipanti coin-volti nelle attività era di15.172, ma se consideriamoi primi tre anni di attività –2007/2009 – sicuramente ilnumero complessivo è mag-giore: calcolando che esisteun turn over medio del20/30 per cento a corso,possiamo dire che la parte-cipazione è stata intorno ai20/25 mila utenti.Come è organizzata l’atti-vità?L’organizzazione è a caricodel Servizio sanitario e del-la Società della salute, cheimpiegano il loro KnowHow, ma è prevista anche lapartecipazione di provideresterni come le associazionisportive che mettono a di-sposizione locali ed istrut-tori e più in generale tuttequelle realtà che svolgonoattività di gruppo. Gli ero-gatori devono rispondere aduna serie di requisiti di tipostrutturale, organizzativo,impegnarsi ad aderire aiprotocolli indicati dalla Asle al rispetto della tariffa sta-bilita. Tali requisiti sono ve-rificati nel corso dell’annodal Coordinamento opera-

Il programma della Regione Toscana, con mille corsi organizzati sul territorio, ha visto dal 2005 ad oggi la partecipazione di più di ventimila utenti. L’importanza, per chi è affetto da disabilitàderivante da patologie croniche, dell’adozione di comportamenti e stili di vita sani in cui il movimento gioca un ruolo determinante

Attività fisica contro la disabilità

287 - 2010

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motoria richiede l’eserciziocontinuo del movimento.Ribadisco che l’AFA non èpatologia orientata: infatti isoggetti con instabilità cli-nica sono esclusi e devonoinvece far riferimento a pro-grammi sanitari di riabilita-zione e cura.Chi sono gli istruttori chesvolgono i corsi?Sono professionisti laureatiin scienze motorie o fisiote-rapisti che svolgono le atti-vità secondo i protocolli pre-definiti dagli operatori delServizio sanitario. I proto-colli sono pubblicati sui sitidelle Aziende sanitarie e del-la Società della salute e ser-vono anche da guida per ge-stire il rischio clinico che siincontra nello svolgimentodell’attività.Il cittadino come accede alservizio? Il medico di medicina gene-rale, sulla base della cono-scenza dello stato di salutedel paziente e dei program-mi AFA già a regime sul ter-ritorio, il cui elenco si trovasul sito Internet della ASL,è in grado di valutare se esi-

stono attività adatte al pa-ziente. Svolge, in altre pa-role, il ruolo di promotoredel progetto.Il cittadino può quindi con-tattare la rete AFA attraver-so un numero verde. Il Co-ordinamento operativo aquesto punto invita l’inte-ressato ad una visita di ve-rifica del livello funzionaledella capacità motoria perinserirlo nel programmaadeguato che si svolge nellastruttura a lui più vicina.È prevista una quota da pa-gare per i partecipanti?Non essendo compreso neilivelli essenziali di assisten-za (LEA) assicurati dal Ser-vizio sanitario nazionale,l’accesso ai percorsi di atti-vità fisica adattata prevedeun contributo ai costi delprogramma di prevenzionedella propria salute. La quo-ta è di 2,00 euro a incontro,2,50 euro per i programmisvolti in piscina. Il paga-mento è mensile e sono pre-visti otto appuntamenti nel-l’arco dei trenta giorni.Quale è il ruolo delle asso-ciazioni di pazienti?

L’INTERVISTA/2

L’attività fisica adattata hasuccesso nel momento in cuiviene riconosciuta comefunzionale alla risoluzionedelle conseguenze della cro-nicità. E le associazioni di pa-zienti svolgono un ruolo fon-damentale che non riguardala sola promozione. Nella fa-se iniziale, di predisposizio-ne degli atti regionali, sonostate coinvolte infatti le as-sociazioni dei pensionati, chehanno anche firmato il do-cumento di intesa con la Re-gione e l’associazione di pro-mozione sportiva. Ogni Azienda sanitaria,inoltre, sta organizzando ipropri programmi AFA al-l’interno dei rapporti conle associazioni di patologia,con le associazioni di ma-lati cronici e con tutto il vo-lontariato del settore. Nel-l’Azienda sanitaria di Fi-renze sono molti i centri an-ziani, le associazioni di pro-mozione ludico-sportiva ele associazioni di patologiacome Parkinson, ictus e ma-lattie reumatiche, che ci aiu-tano ad avere un rapportopiù diretto con i loro asso-

ciati. E, in alcuni ca-si, mettendo a di-sposizione i loro spa-zi, sono diventati es-si stessi provider deiprogrammi di attivi-tà fisica adattata. Ilprogramma AFApresenta quindi unarete di interessi piut-tosto ampia che ne-cessita, per funzio-nare, della collabo-razione continuatadi istituzioni, pro-fessionisti sanitari eassociazioni di cit-tadini. •

tivo dell’Azienda sanitaria,composto da fisioterapisti.Alle palestre che voglionopartecipare e rispondono airequisiti previsti viene asse-gnato il logo ufficiale del-l’AFA. Che tipi di programma so-no previsti per le personeche presentano disabilitàcroniche?Sono stati definiti due per-corsi AFA: il primo, per per-sone con un basso grado didisabilità, è adatto a chi pre-senta sindromi croniche cheperò non limitano le capa-cità motorie di base, comele sindromi algiche da ipo-mobilità o, per esempio, glianziani con artrosi, che as-sumono uno stile di vita po-co attivo. In un quadro dipromozione della salute,queste persone vengonoquindi stimolate ad aderiread un progetto di movi-mento controllato svolto insicurezza grazie ad un siste-ma garantito dal Servizio sa-nitario. Il secondo percorso è inve-ce pensato per persone conalto grado di disabilità: sin-dromi croniche sta-bilizzate con limita-zione della capacitàmotoria e disabilitàstabilizzata. Parliamoquindi di personecon malattie reuma-tiche in fase silente,con esiti stabilizzatidi Ictus e malattia diParkinson stadiazio-ne 1-3. Sono pro-grammi adatti a chiha già completato ilpercorso di cura e diriabilitazione, ma ilcui mantenimentodella performance

297 - 2010Il logo AFA assegnato ai provider che rispondono ai requisiti richiesti

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L’INTERVISTA/3

l’antico Egitto: lo si evincedalle mummie”. Da alloramolte tecniche sono stateusate: dalla dermoabrasio-ne all’escissione chirurgi-ca seriata, dalla salabra-sione alla criochirurgia.Tutte queste metodiche,tuttavia, lasciano cicatricie/o alterazioni della pig-mentazione cutanea dellearee trattate. L’avvento deilaser Q-switched che uti-lizzano impulsi ultravelo-ci, dell’ordine di nanose-condi (cioè milionesimi disecondo), e le alte energie,ha permesso di trattare itatuaggi in maniera piùsoddisfacente.

Quali sono i problemi cheil medico si trova a fron-teggiare nel tentativo dieliminare un tatuaggio?Da un punto di vista me-dico i tatuaggi si differen-

ziano in base al colore.L’avvento dei nuovi lasercosi detti “Q- switchati”permette l’utilizzo di im-pulsi ultraveloci con diffe-renti lunghezze d’onda,che si adattano al coloreche si va ad eliminare. Inlinea di massima più il co-lore è chiaro più è diffici-le rimuoverlo. Per esempioa 1064 nanometri si trat-tano i tatuaggi di colorepiù scuro come il marro-ne, il blu o il nero mentreinvece a 532 nanometri sitrattano colori più chiaricome il rosso. I nuovi la-ser più avanzati lavoranoa 680 nanometri, con iquali siamo ingrado ditrattare colori difficili co-me il verde, fino ai coloricosiddetti ‘di confine’ co-me l’azzurro e il giallo.

Quante sedute sono nec-

Intervista a Pietro Lorenzetti, responsabile del Dipartimento di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica del “Villa Borghese Institute” di Roma.

Nato a Catania, si è specializzato in Chirurgia plasticaricostruttiva ed estetica nel 1993, frequentando

poi un corso di specializzazione presso l’UniversitàCattolica Pontificia del Rio Grande

del Sud- Ospedale San Luca di Porto Alegre nel paese culla di questa specialità, il Brasile,

e poi in America e in Francia. Dopo aver lavoratocome dirigente 1° livello Chirurgia Plasticaall’Ospedale ”Nuovo Garibaldi” di Catania

si occupa attualmente del VBI di Roma

essarie per un risultatosoddisfacente?Per avere un buon risulta-to estetico sono necessarie,in media, dalle 4 alle 8 se-dute, che vanno distanzia-te nel tempo ad intervallidi circa 4 - 6 settimanel’una dall’altra. Ma, in cer-ti casi, possono servire fi-no a dieci sedute, a secon-da della reattività del pig-mento, della capacità sog-gettiva che ha la cute nelriassorbirlo e della densitàdel colore.

Come si realizza concre-atmente la “scomparsa”del tatuaggio?Il tatuaggio viene elimina-to normalmente con duemodalità: la prima consi-ste nell’espulsione pro-gressiva del colore in granparte durante il trattamen-to e poi noi giorni succes-sivi, mentre la secondaparte viene lentamente as-sorbita, assimilata dall’or-ganismo e metabolizzatadai macrofagi. Per questoè necessario del tempo, epiù tempo si lascia passa-re tra una seduta e l’altra,migliore sarà il risultato fi-nale.

Come appare la pelledopo il trattamento?La zona trattata appare dinorma arrossata ed ede-matosa, ma il quadro si ri-solve del tutto nel giro dipochi giorni: l’importanteè non esporre la zona trat-tata ai raggi del sole.

Ci sono precauzioni daprendere prima di iniziareil trattamento?È importante non essere

I “pentiti” del tatuaggio

30

di Andrea Sermonti

L’uso di tatuare il pro-prio corpo si perdenella notte dei tempi

così come il tentativo di ri-muovere quanto fatto, co-me una testimonianza diun epoca passata, che nonc’è più, e che in qualchemaniera ci tiene legati adun trascorso che abbiamosuperato. Superato a livel-lo mentale, temporale e,perché no, anche fisico.“Un problema non solonostro – sottolinea il pro-fessor Pietro LorenzettiDirettore del reparto diChirurgia Plastica, Rico-struttiva ed Estetica delVilla Borghese Institute diRoma – visto che esistonoprove storiche documen-tate che i primitivi tentati-vi di rimozione dei tatuag-gi risalgono addirittura al-

Sempre più giovani ricorrono alla pratica del tatuaggio. Con il passare del tempo scoloriscono e perdono l’appeal iniziale,

ma rimuoverli non è sempre facilissimo, servono tempo e interventi corretti dal punto di vista medico

7 - 2010

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abbronzati: per questo èsempre meglio cominciareil trattamento in periodoautunnale e terminarlo almassimo entro marzo. Esenza andare a sciare espo-nendo la parte ai raggi so-lari! È importante, quindi,“fare i calcoli” precisi delnumero di sedute necessa-rie e del tempo da far tra-scorrere tra l’una e l’altra,onde evitare di arrivare al-l’estate a trattamento nonterminato.

Quali sono i costi perrimuovere un tatuaggio?

I costi variano moltissimo,in funzione della qualitàdel laser che viene utiliz-zato, della struttura doveviene effettuato il tratta-mento, dalla complessitàcromatica del tatuaggio e,ovviamente, dall’ampiez-za della zona da trattare.Possono variare da un mi-nimo di 100 fino a unmassimo di 1000 € a se-duta.Sono più facili da elim-inare quelli vecchi, ormai‘stinti’ e azzurrini, oppurequelli più recenti?La ‘vecchiaia’ del tatuag-

31

gio influisce relativamen-te nel trattamento: ciò checonta di più è il colore deltatuaggio. Un tatuaggiovecchio è generalmentepiù scuro. E un tatuaggiopiù scuro è di norma piùfacile da trattare.

È un intervento doloroso?Non particolarmente, alpunto che può essere ef-fettuato anche senza ane-stesia locale. È però im-portante ricordare che ildolore varia a seconda del-la parte del corpo tatuata.Certe zone, come la re-

gione deltoidea, e le regio-ni che cicatrizzano di me-no sono più fastidiose datrattare.

Come si procede, tecnica-mente?Dopo aver messo gli oc-chiali protettivi si detergela pelle, quindi si inizia l’ir-raggiamento durante ilquale si nota uno sbianca-mento immediato dell’areatrattata ed un sanguina-mento puntiforme, per ilpassaggio dei gas prodottidall’esplosione del colore.

E dopo il trattamento?Di norma appaiono gon-fiore cutaneo e arrossa-mento, che si risolvono inpoche ore applicando unagarza grassa o una poma-ta antibiotica non cortiso-nica per due volte al gior-no per 5-7 giorni successi-vi; tra l’altro l’area tratta-ta può essere lavata gene-ralmente già a partire dalgiorno successivo. •

Apparecchio utilizzatoper eseguire tatuaggi

Gli Inuit – popolo dell’artico come gli esquimesi – usano degli aghi d’osso perfar passare attraverso la pelle un filo coperto di fuliggine (la china, che artigia-nalmente e impropriamente si adopera per lo scopo è in fin dei conti una so-spensione acquosa di fuliggine).Nelle zone oceaniche (Polinesia, Nuova Zelanda) il tatuaggio viene eseguito tra-mite i denti di un pettine di osso che fermato all’estremità di una bacchetta (for-mando così uno strumento di forma simile a un rastrello), e battuto tramiteun’altra bacchetta, forano la pelle introducendo il colore, ottenuto quest’ultimodalla lavorazione della noce di cocco.I giapponesi, con la tecnica detta “tebori”, usano sottili aghi metallici e pigmentidi molti colori, ed introducono nella pelle sostanze di natura chimica diversa edi colore diverso. La tecnica giapponese prevede che gli aghi, fissati all’estre-mità di una bacchetta che viene fatta scorrere avanti e indietro (di forma similea un sottile pennello), siano fatti entrare nella pelle obliquamente, con minorviolenza rispetto alla tecnica polinesiana, ma comunque in modo abbastanza do-loroso.Nel Sud-est asiatico (Thailandia e Cambogia) è in uso una tecnica, simile a quellagiapponese, nella quale vengono utilizzate una diversa posizione delle mani deltatuatore e una bacchetta di lunghezza maggiore. L’angolo di introduzione degliaghi nella pelle è meno obliquo rispetto alla tecnica giapponese, ma il movimentodella bacchetta è meno vigoroso.Nei paesi occidentali il tatuaggio viene invece eseguito tramite una macchinettaelettrica, cui sono fissati degli aghi in numero vario a seconda dell’effetto desi-derato; il movimento della macchinetta permette l’entrata degli aghi nella pelle,i quali depositano il pigmento nel derma.Infine, la tecnica americana (che è diventata la tecnica occidentale) che ricorrealla macchinetta elettrica ad aghi, determina sensazioni calde, vibranti, ma nondolorose. La componente della sofferenza segna una netta spaccatura tra il ta-tuaggio odierno, di stampo occidentale, e quello del passato, diffuso in Asia,Africa ed Oceania.

LE DIVERSE TECNICHE UTILIZZATE NEL MONDO

L’INTERVISTA/3

7 - 2010

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327 - 2010

di Matteo Di Paolo Antonio

Ogni anno in Italia sihanno 35 mila nuo-vi casi di metastasi

ossee. Si tratta della conse-guenza più frequente (75 percento) delle terapie per cu-rare i tumori più diffusi, daquello ai polmoni, alla pro-stata e al seno. Soprattuttole metastasi alla colonna ver-tebrale sono dolorose, inva-lidanti e compromettonomolto la qualità di vita. Ma

cal Oncology di Chicago. Ne ha parlato, in particola-re, il professor Karim Fiza-zi, che ha sperimentato lamolecola all’Istituto france-se Gustave Roussy di Ville-juif. “Il denosumab - ha det-to - riesce ad interrompere ilcircolo vizioso della distru-zione ossea prodotta dal can-cro”. Un'analisi condotta su 1.901pazienti affetti da cancro al-la prostata, che mette i ri-sultati del denosumab a con-fronto con quelli ottenuti daimedicinali usati finora, di-mostra che il primo ha mag-giore efficacia per ritardarein modo significativo la com-parsa delle complicanze os-see. Un secondo lavoro, loStudio 136, ha esaminatodonne con cancro al seno,evidenziando che il tratta-mento con il farmaco bio-tech rallenta anche l'insor-genza o il peggioramento deldolore osseo nei pazienti.Questo dolore, grave o ad-dirittura intollerabile, rap-presenta uno dei primi segnidi metastasi allo scheletro einteressa circa il 70 per cen-to dei malati di cancro conquesto tipo di metastasi,peggiorandone significativa-mente la qualità di vita. Secondo lo Studio 244, l'uti-lizzo di questa molecola an-che su pazienti affetti damieloma multiplo ha per-messo di ritardare l'acuirsidel dolore e la comparsa del-le prime complicanze ossee.Inoltre, il denosumab utiliz-zato su 1468 uomini sotto-posti a terapia ormonale percarcinoma prostatico nonmetastatico, ha evidenziatola riduzione di oltre il 60 percento del rischio di subire

ora arriva in Italia un nuovofarmaco biologico che per-mette di evitare o ritardarele fratture ossee, che nel 20per cento dei pazienti rap-presentano la prima lesionealla diagnosi. Si chiama de-nosumab ed è una molecolaprodotta dalla società bio-tech americana Amgen, ap-pena approvata dall'agenziaeuropea EMEA e dalla sta-tunitense FDA. Per la pre-stigiosa rivista Time questobio-farmaco figura tra le die-

ci più importanti scopertescientifiche del 2009. Con ilnuovo prodotto sarà possi-bile curare decine di miglia-ia di pazienti oncologici ognianno solo nel nostro Paese. La sua efficacia, rispetto al-le terapie tradizionali, è di-mostrata da diversi studi,condotti su oltre 5.700 pa-zienti affetti da cancro in sta-to avanzato, che sono statirecentemente presentati alCongresso annuale ASCO,American Society of Clini-

Presentata a Chicago una molecola che rappresenta unimportante passo avanti, come dimostrano numerosi studi, neltrattamento delle complicazioni osteoporotiche di molti tumori

Nuovi farmaci antitumorali al congresso Asco

RICERCA

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“Il farmaco biologico

rallentaanche l’insorgenzao il peggioramentodel dolore osseo

nei pazienti

“Le metastasi osseeinteressano il 75 %

dei malatidi diversi tipi

di tumorimolto diffusi

337 - 2010

Conte, i tassi di sopravvi-venza e così cresce il nume-ro di pazienti che sviluppa-no una malattia metastaticaconseguente a un cancro pri-mario. Per i pazienti ameri-cani l'impatto economico èstimato nell'ordine di 12,6miliardi di dollari all'anno. Per questo al congresso an-nuale di oncologia più im-portante del mondo, l’Asco,il denosumab è stato rite-nuto una molecola rivolu-zionaria che rappresenta unimportante passo avanti, co-me dimostrano i numerosistudi presentati, nel tratta-mento delle complicazioniosteoporotiche di molti tu-mori. La società californiana Am-gen ha presentato al simpo-sio mondiale anche altri pro-dotti, in particolare il cona-tumumab, i cui prometten-ti risultati sul tumore al pan-creas (quarta causa di mor-te negli Usa) sono stati illu-strati da Hedy Lee Kindler,che ne è la principale speri-mentatrice all’Università diChicago. Secondo uno stu-dio, che riguarda anche unbraccio separato di conatu-mumab più gemcitabina, ilfarmaco migliora la soprav-vivenza globale a sei mesi ela sopravvivenza libera daprogressione nei pazienticon carcinoma pancreaticometastatico. •

per anni ad un paziente pro-dotti inefficaci. “In Italia - ha detto Conte -ci sono ogni anno 37 milanuovi casi di tumore pol-monare e altrettanti di can-cro della mammella. Lenuove terapie allungano lasopravvivenza, ma anche ilrischio di metastasi schele-triche, quindi più dolore,più fratture, più cicli di te-rapia, più interventi ortope-dici ripetuti. Il nuovo far-maco agisce a livello mole-colare, in particolare sullaproteina regolatrice dell'at-tività degli osteoclasti, re-sponsabili della disgregazio-ne ossea: si lega a questaproteina, la inattiva e impe-disce così agli osteoclasti dimettersi in azione”. Per questo, il denosumabviene considerato un pro-dotto significativo nell’am-bito dei nuovi farmaci suiquali si concentra la speri-mentazione. E quello suifarmaci mirati viene ritenu-to dagli esperti il principalemessaggio inviato nel cam-po dell’oncologia dal con-

gresso di Chicago. “Se oggi- ha detto Conte - abbiamofarmaci molto costosi convantaggio per pochi, in fu-turo potremo avere un van-taggio molto grande su unnumero limitato di pazientiben identificati”. Le metastasi ossee interes-sano il 75 per cento dei ma-lati di diversi tipi di tumorimolto diffusi, sono la terzasede più comune di meta-stasi, precedute solo da pol-mone e fegato e si verifica-no in più di 1,5 milioni dipersone nel mondo. Succe-de che le cellule tumorali increscita, indeboliscano e di-struggano il tessuto osseo at-torno alla neoplasia. Ciò puòcondurre a una serie di com-plicazioni, come le fratture,che a loro volta richiedonointerventi di chirurgia orto-pedica oltre che di neuro-chirurgia per la decompres-sione del midollo spinale. Miglioramenti delle cure on-cologiche, diagnosi più pre-coci e nuove opzioni tera-peutiche, hanno fatto au-mentare, come spiegava

RICERCA

una nuova frattura alla co-lonna vertebrale, a distanzadi 3 anni dall'assunzione. Il prodotto ospedaliero del-la Amgen si è dimostrato an-che ben tollerato dai pa-zienti, oltre che vantaggiosoper la somministrazione sot-tocutanea, con una sola inie-zione al mese, ed i minori ef-fetti collaterali. Il denosumab è un impor-tante esempio dei nuovi far-maci mirati, studiati per col-pire non un tipo di tumorein generale ma una partico-lare variante, individuata conuna delicata diagnosi mole-colare. É la strada del futu-ro per Pierfranco Conte, di-rettore del DipartimentoOncologia dell’università diModena e Reggio Emilia,dove ha sperimentato il de-nosumab: prodotti nati sulmodello del nemico, chedunque è particolarmentesensibile agli attacchi. “Questo farmaco - ha spie-gato Conte - agisce a livellomolecolare, bloccando l’ag-gressione alle ossa delle cel-lule tumorali, perchè si le-ga alla proteina che la re-gola”. Naturalmente, ciòvuol dire che i nuovi pro-dotti si rivolgono a catego-rie sempre più piccole di pa-zienti e dunque i costi sonomaggiori, ma anche gli ef-fetti sono ben diversi e nonsi rischia di somministrare

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“Prendere

le medicine è forsel’elemento che piùdistingue l’uomodagli altri animali

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di Luciano Sterpellone

“L’attenta osser-vazione delsangue mostra,

accanto ai globuli rossi ebianchi, la presenza di pic-cole masse granulari e palli-de, di aspetto corpuscolare[...] Alcune di esse appaionorotonde, altre ovalari oppu-re allungate e ristrette, qual-cuna dotata di proiezioni [...]Senza essere trattati con al-cun reagente, i filamenti difibrina aderiscono loro, equeste non di rado si uni-scono ai leucociti”.Così scrive testualmente nel1874 Willam Osler, tra i pri-mi a riconoscere e convali-dare l’esistenza nel sanguedi un terzo elemento, le pia-strine (la priorità assolutadella scoperta viene oggiunanimemente ascritta alnostro Giulio Cesare Biz-zozero).Osler, da molti consideratotra i massimi rappresentanti

come il più avanzato d’Ame-rica sia nella ricerca che nel-la clinica: nell’ambito di unasola generazione, l’influenzadei metodi didattici del me-dico canadese si fa imme-diatamente sentire nelleScuole e nelle Istituzioni me-diche di ogni parte degli Sta-ti Uniti. È parere unanimedegli storici che, pur nonavendo Osler fatto scopertesensazionali, ha lasciatoun’impronta indelebile e de-terminante nell’evoluzionedell’insegnamento e dell’ap-prendimento della Medicina.

della Medicina moderna, na-sce a Bond Head, nell’Onta-rio, il 12 luglio 1849, ottavofiglio di genitori inglesi emi-grati in Canada per stabilir-vi una Missione anglicana.Pur avendo intenzione di ab-bracciare anch’egli gli Ordi-ni religiosi (viene educato al-la scuola anglicana di We-ston), intraprende lo studiodella Medicina al Trinity Col-lege di Toronto, per poi lau-rearsi nel 1872 alla McGillUniversity di Montreal. Benconoscendo le condizioni an-cora arretrate della medici-na americana rispetto a quel-le europee, si reca per un lun-go periodo di studio a Lon-dra, Berlino, Lipsia e Vien-na, ove prende contatto conalcuni dei più grandi scien-ziati del momento. Tornatoin Canada, insegna agli stu-denti di Medicina Fisiologiae Anatomia patologica, eAnatomia comparata alla fa-coltà di Veterinaria; finchénel 1888 accetta l’incarico diprofessore di Clinica medicaalla Pennsylvania University.Per le sue doti di studioso edi docente, cinque anni do-po viene chiamato alla JohnsHopkins Medical School diBaltimora, di recente forma-zione, ove – forte dell’espe-rienza acquisita in Europa –

introduce un metodo didat-tico allora rivoluzionario:l’insegnamento a piccoligruppi di studenti, ai qualiaffida un determinato nu-mero di letti in corsia, con laresponsabilità dell’anamne-si e dell’esame obiettivo. L’intento principale di Oslerè di emulare la ferrea tradi-zione germanica della ricer-ca sia clinica che sperimen-tale, compresa la verifica au-toptica della diagnosi for-mulata in precedenza al let-to del paziente. E il suo Isti-tuto si afferma rapidamente

I suoi metodi didattici rivoluzionaronol’educazione medica a livello accademico: non più enormi platee ma piccoli gruppidi studenti che non potevano più limitarsia lezioni teoriche ma dovevano fareesperienza al letto del malato, praticare la ricerca clinica e di laboratorio

William Osler, i noduli del baronetto

MEDICI ILLUSTRI

William Osler (Courtesy of the National Library of Medicine)

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n’allora vendute 105 mila co-pie), e verrà tradotto in va-rie lingue, anche in cinese.Nel 1947 viene stampata lasedicesima edizione; attual-mente – aggiornata sistema-ticamente – viene pubblica-ta sotto il titolo di HopkinsTextbook of Medicine. Osler va ricordato anche co-me un appassionato biblio-filo e grande storico dellaMedicina, il cui amore per lelettere traspariva chiara-mente sia dai suoi scritti discienza sia di saggistica; enon perdeva occasione – an-che nelle sue opere di eva-sione – per esortare i colle-ghi a seguire i più elevatistandard etici e professiona-li. Sosteneva che il destino diuna Istituzione “riposa sugliuomini che lavorano nellesue sale e sugli ideali che es-si amano e insegnano”.Alla McGill University la-scerà la parte più impor-tante della sua ricca biblio-teca, comprendente prezio-si incunaboli e manoscrittimedici: la famosa Biblio-

theca Oslerian (tut-tora esistente) con-ta oltre 7.500 titoli. Triste destino per ungrande medico: tra inomi degli oltre ven-ti milioni di vittimedella famosa “in-fluenza spagnola”che infuriò nel 1919,figura anche quellodi William Osler. Lasua biografia scrittanegli anni 1960 havalso all’autore –Harvey Cushing –(altro grande medi-co e suo ex allievo)il prestigioso premioPulitzer. •

merà comunque l’eponimodi malattia di Rendu-Osler-Weber). E nel 1903 descrivela cianosi cronica con polici-temia e splenomegalia, per laquale la priorità spetta a Lo-uis Vaquez, che l’aveva giàdescritta nel 1897.Il grande medico verrà co-munque ricordato per il ri-scontro dei noduli sottocu-tanei dolorosi nell’endocar-dite batterica subacuta (no-duli di Osler) osservati giànel 1888 ma consegnati allaletteratura solo venti anni do-po. Una nota curiosa e percerti versi inattesa: nono-stante la sua incondizionatafede nella medicina, non ave-va un’opinione molto positi-va circa l’efficacia dei far-maci. Suo l’assioma: “Pren-dere le medicine è forse l’ele-mento che più distingue l’uo-mo dagli altri animali”.Osler era divenuto talmente“emblematico” come mae-stro, che in molti studi me-dici non era raro vederlo raf-

figurato in una foto o in undipinto. Oltre che un medi-co di primo piano, Osler eraun appassionato bibliofilo,cui si deve tra l’altro la fon-dazione dello storico Quar-terly Journal of Medicine. Ilsuo nome arriva anche al-l’orecchio di re Giorgio I,che dalla lontana terra degliavi gli conferisce il titolo dibaronetto.Nel 1904 viene chiamato co-me Regius Professor di Me-dicina all’Università di Ox-ford, ove riesce in breve a po-tenziare le strutture di ricer-ca in fisiologia e patologia.Rimarrà in Inghilterra per ilresto della sua vita.La sua scienza e i suoi crite-ri di insegnamento vengonoda lui compendiati nel trat-tato The Principles and Prac-tice of Medicine (1891), de-stinato a divenire una speciedi Bibbia per migliaia di me-dici: vedrà in breve tempo ot-to edizioni (alla sesta, l’edi-tore annuncia di averne si-

MEDICI ILLUSTRI

Dotato di un innato carisma,didatta nato, brillante orato-re, eccellente scrittore, sem-pre cortese e affabile conchiunque, Osler si tratterràa Baltimora per sedici anni,divenendo in breve una per-sonalità di primo piano del-la medicina statunitense, pi-lastro dei famosi “quattro diBaltimora” insieme con il fa-moso microbiologo WilliamWelch, il chirurgo William S.Halstedt e il ginecologo Ho-ward A. Kelly. La sua intensa attività uni-versitaria non gli ha tuttaviaimpedito di sposare, a 42 an-ni, Grace Linzee Revere. Dalei avrà un figlio, che pur-troppo morirà nelle Fiandre,vicino a Ypres, durante la IGuerra mondiale.Numerosi sono i campi di in-dagine ai quali Osler ha da-to il proprio contributo: ti-fo, malaria, polmonite, ame-biasi, tubercolosi, malattiecardiovascolari; senza con-tare che è tra i primi a de-scrivere l’anemia perniciosa.Tra il 1895 e il 1903 studiaa fondo le complica-zioni viscerali del-l’eritema essudativomultiforme, e affermail concetto di lupuseritematoso dissemi-nato come malattiasistemica.Tuttavia, a voler esse-re obiettivi, in varieoccasioni sembra es-sere arrivato un po’troppo in ritardo. Neè un esempio la de-scrizione, ben venti-nove anni dopo Legge cinque anni dopoRendu, della telan-giectasia ereditariamultipla (che assu-

La biografia di William Osler scritta da Harvey Cushing

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di Lina Vita Losacco

“Ricorda che hoben tre video evarie foto… sai

…penso che il miglior per-dono è la vendetta ed io ti vo-glio perdonare!…non ci sa-rà una sola persona all’uni-versità che non li vedrà! […]Ero disposto a cambiare perte, per poterti amare, ma iltuo rifiuto ora mi sta cam-biando in un mostro! […]Tutte quelle foto e i video in-timi che avevo fatto a tua in-saputa li userò. Non avrò pie-tà! Per te e per le persone checi hanno separato. Dirò tut-ti i fatti tuoi in giro […] Letue foto andranno su Inter-net, e le attaccherrò sui mu-ri all’università! … non avròun briciolo di pietà. [...] Nonriesco a smettere di pensarti,ti scongiuro parliamo, per menon ha senso vivere senza dite… credevo di essere forte,di poter sopportare qualsiasidolore […] Vorrà dire che tusoffrirai insieme a me …de-vi pagare…”.I messaggi sono fra quelli cu-stoditi nell’agenda Alba di L.che ne ha annotati fino a cir-ca 60 al giorno, ricevuti at-traverso il cellulare, per e-mail o tramite bigliettini la-sciati nella buca delle lette-re. Nell’agenda L. ha de-scritto anche i suoi statid’animo, di come si sentivabraccata, spiata, controllata.E che da diversi mesi nonriusciva più a studiare, ad

ti della vittima da cui è sta-to rifiutato o da cui è sepa-rato (è il caso degli ex part -ner). Spesso le condotte del-lo stalker sono subdole, vol-te a molestare la vittima e aporla in uno stato di sogge-zione, con l’intento di com-promettere la sua serenità,farla sentire braccata, co-munque non libera. A farnele spese sono soprattutto ledonne, circa l’80 per cento,costrette a cambiare le loroabitudini di vita perché tor-mentate reiteratamente daminacce, regali non deside-rati, telefonate assillanti e“inseguimenti on line”. Pur-troppo nel 50 per cento deicasi la persecuzione conflui-sce in atti di violenza fisicao sessuale e nel 10 per cen-to anche in omicidi (la per-centuale è riferita agli omi-

avere vita sociale, a fre-quentare l’università, all’ini-zio per evitare di incontrarecolleghi e amici, perché sivergognava, poi perché colpassare dei giorni soffrivasempre più di vertigini e at-tacchi di panico. Alba èl’agenda antistalking. Un po’come il caro, buon diario, fe-dele amico che da varie ge-nerazioni custodisce pensie-ri tristi e desideri proibiti diadolescenti e non solo, Albaè stata ideata per “dare unamano” alle persone vittimedi persecuzione. Un diariodunque su cui annotare ognigiorno gli stati emotivi, lepaure o l’angoscia causatidallo stalking e che si insi-nuano nella vita della vitti-ma modificandola. Ma an-che il diario in cui descrive-re giorno per giorno gli epi-sodi corredati di particolari,orario e luogo ed eventualepresenza di testimoni. Do-vendo redigere l’agenda lavittima diventa una sorta diinvestigatrice del proprio ca-so; raccoglie prove, conser-va indizi utili come sms, bi-gliettini, ecc. e nel caso in cuila vicenda personale doves-se sfociare in un procedi-mento penale, l’agenda, ric-camente redatta, sarà uno

strumento utile per l’attivitàgiudiziaria facilitando la ri-costruzione della vicendapersecutoria ed evitando al-la vittima la fatica di doverricordare fatti che magari hacercato di rimuovere per unbisogno di serenità. L’agenda è fornita dalle For-ze dell’Ordine e dai Centriantiviolenza a chiunque sisenta minacciato ed è corre-data di una scheda di “valu-tazione del rischio”; sul-l’agenda è descritta la leggesullo stalking e riportati te-lefoni utili e indirizzi dei cen-tri antiviolenza. Il progetto,ideato dalla criminologa An-na Costanza Baldry e dalmagistrato Fabio Roia(1), èstato realizzato dall’asso-ciazione civica milaneseChiamaMilano e da Diffe-renza Donna di Roma(2),che in due momenti distin-ti hanno presentato l’agen-da Alba nell’ambito di unconvegno organizzato nelledue città.

COS’È LO STALKING?Il termine anglosassone tostalk, che tradotto è “fare laposta ad una preda”, indicaproprio il comportamentocontrollante messo in attodal persecutore nei confron-

IN ATTENZIONE

Nel 50 per cento dei casi la persecuzione confluisce in atti di violenza fisica o sessuale e nel 10 per cento anche in omicidi

Agenda Alba, un aiuto contro lo stalkingUn “diario”, fornito da Forze dell’Ordine e Centri antiviolenza, sul quale annotare statid’animo e episodi di persecuzione di cui si è stati vittima. Uno strumento utile per l’attivitàgiudiziaria nel caso in cui la vicenda personale dovesse portare ad un procedimento penale

(1) Anna Costanza Baldry è la responsabile dello sportello A.st.r.a. (Anti-stalking risk assessment) - Differenza Donna ong, Roma. Fabio Roia è un magistrato del Consiglio Superiore della Magistratura.

(2) ChiamaMilano promuove iniziative a beneficio della società civile; Differenza Donna ong da 20 anni si occupa di violenza alle donne e minori e gestisce alcuni dei centri antiviolenza di Roma e provincia.

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prima ancora di sporgerequerela) e la misura caute-lare del divieto di avvicina-mento ai luoghi frequentatidalla persona offesa. Il man-cato rispetto dell’ammoni-mento da parte dello stalker,determina la procedibilitàd’ufficio del reato e questosottrae la vittima dall’impe-gno della denuncia e quindida eventuali forme di ritor-sione. Dalla emanazione del-la legge ad oggi, l’ammoni-mento si è rivelato efficacenel ridurre le condotte per-secutorie.

I DATILa Banca dati interforze deldipartimento di Pubblica Si-curezza del ministero degliInterni, riferisce di 5153 rea-ti di stalking commessi daautori maschi nell’87 percento e da donne nel 13 percento. Lo stalking ha il suopicco in Lombardia con 727casi, seguono il Piemonte con462, la Campania con 458,la Toscana con 455, la Sici-lia con 434, la Puglia con402, il Lazio con 371 casi.Gli arresti sono stati 942,mentre 1020 gli ammoni-menti da parte del questoree 1312 i divieti di allontana-mento. La dottoressa Simo-netta Matone, capo gabinet-to del dipartimento Pari Op-portunità della Presidenzadel Consiglio considera lalegge contro lo stalking “unasvolta epocale”, ma ritieneindispensabile che nel per-corso giudiziario venganoconsiderati l’aspetto risarci-torio e il collegamento con ilTribunale per i minorenniper monitorare l’eserciziodella potestà genitoriale del-l’autore di stalking. •

gressivi. Per aiutare la vitti-ma e per facilitare la com-prensione del movente e lagestione del caso da partedegli operatori di giustizia,gli esperti hanno individua-to delle tipologie di stalkingfocalizzando l’attenzione sul-la relazione vittima-autore esulle caratteristiche dellostalker. Gli studiosi L. She-ridan e J. Boon (2002) nehanno indicate cinque: lostalking da parte dell’ex,quello da infatuazione gio-vanile o adulta, quello delu-sionale e di fissazione ad al-to rischio e a basso rischio,infine quello sadico.

LA LEGGE E GLI INTERVENTI DI CONTRASTOIn Italia per la peculiarità delcomportamento persecuto-rio il ministero delle Pari Op-portunità ha introdotto lalegge antistalking (D.L. 23febbraio 2009, n.11, con-vertito poi in legge 23 apri-le 2009 n.38 che introducel’art.612 bis c.p., intitolato“atti persecutori”) che puni-sce “chiunque, con condot-te reiterate, minaccia o mo-lesta taluno in modo da ca-gionare un perdurante e gra-ve stato di ansia o di pauraovvero da ingenerare un fon-dato timore per l’incolumi-tà propria o di un prossimocongiunto o di persona almedesimo legata da relazio-ne affettiva ovvero da co-stringere lo stesso ad altera-re le proprie abitudini di vi-ta”. La pena (con reclusioneda sei mesi a quattro anni)viene poi aumentata dellametà se il reato è commessoai danni di un minore, di unadonna in stato di gravidan-za o di una persona disabileo se si è stati ammoniti dalquestore o si è in possesso diarmi. La normativa tutela dunquel’incolumità psicofisica del-la persona e la libertà di au-todeterminarsi, libertà nel-l’agire e nel non essere sot-toposti a condotte vessato-rie da parte di altri.Per interrompere la condot-ta persecutoria e tutelare lavittima, la legge ha intro-dotto l’ammonimento, un ri-chiamo con cui il questoreinvita il persecutore ad in-terrompere la sua condotta(la vittima può richiedere alquestore l’ammonimento

IN ATTENZIONE

cidi di donne avvenuti in Ita-lia tra il 2002 e il 2008 - mi-nistero degli Interni): tra giu-gno e luglio, su venti omici-di almeno sedici sono statipreceduti da stalking. Perquesto gli esperti suggeri-scono di non sottovalutare isegnali di rischio anche se lavittima non ne ha l’esatta ereale percezione. Infatti chisubisce stalking in genere vi-ve il problema in solitudine,nutre la speranza che tuttofinisca al più presto, non neparla per paura o vergognao è confusa anche perché lostalker alterna momenti dipentimento a momenti ag-

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di Orfeo Notaristefano

Consumo di stupefa-centi in Italia: -25,7per cento in un anno.

Vuol dire circa un milione diconsumatori in meno nel2009: 2.924.500. Nel 2008la cifra era stimata in circa3.934.450. Sono questi i duedati che più colpiscono nel-la Relazione al Parlamentosullo stato delle tossicodi-pendenze nell’anno 2009.Ovviamente, vengono attri-buiti questi risultati a diver-si fattori come l'aumento diinterventi di prevenzione,con maggiori investimenti sulsettore delle campagne edu-cative, l'incremento delle po-litiche deterrenti come i

popolazione studentescacontattata su un campionedi 34.738 soggetti di etàcompresa tra i 15-19 anni esono l'eroina 1,2% contro il2,1% nel 2008, per la co-caina 4,1% contro il 5,9%nel 2008, per la cannabis il22,3% contro il 31,5% nel2008, per gli stimolanti, an-fetamine e ecstasy, il 4,7%che conferma il dato del2008. Gli allucinogeni al3,5% contro il 4,7% del2008”. Dati da tenere benea mente, che, secondo la Re-lazione, delineano il seguen-te quadro: “La stragrandemaggioranza degli italianinon ha mai assunto alcun ti-po di droga. Per quanto ri-guarda l'eroina sono il98,7%, contro l'1,3% chel'ha assunta almeno unavolta nella vita. Solo lo0,16% l'ha consumata ne-gli ultimi 30 giorni. Per lacocaina la percentuale di chinon l'ha mai usata scende a95,2%, contro il 4,8% chel'ha usata almeno una vol-ta nella vita e lo 0,4% negliultimi 30 giorni con unamaggiore prevalenza tra isoggetti tra i 15 e i 34 anni.Per la cannabis, la percen-tuale di chi non ha mai as-sunto la sostanza scende ul-teriormente arrivando al77,6% della popolazione,contro il 22,4% che l'hausata almeno una volta nel-la vita e il 3% negli ultimi30 giorni”. Dimezzati in dieci anni i de-cessi legati all'uso di dro-ghe: da 1.002 nel 1999, loscorso hanno sono stati484, mentre rispetto al2008 (517 decessi) c'è sta-ta una riduzione della mor-talità per overdose del 6,4%.Il problema è che gli effetti

drugtest per lavoratori e imaggiori controlli stradali.Ma sullo sfondo c’è un altrofattore che pesa: è la crisieconomica. A dimostrazio-ne di ciò, la relazione evi-denzia l’aumento del consu-mo di alcol del 18,2 per cen-to nel periodo 2007-2009.L’alcol, infatti, ha il vantag-gio di costare relativamentepoco e di farsi trovare ovun-que. Non c’è bisogno diun’enoteca, basta un super-mercato, un bar, un qualsia-si luogo di ritrovo per averea disposizione birra, vino esuperalcolici. Come d’altraparte avviene per l’altra dro-ga legale, il tabacco. O per le“insidie” che viaggiano viaInternet.

Ma vediamo i dati così co-me sono esplicitati da DireS(www.redattoresociale.it):“Secondo la Relazione, lepercentuali di persone chenella popolazione generalecontattata (su un campionedi 12.323 soggetti di età com-presa tra i 15-64) hanno di-chiarato di aver usato alme-no una volta nella vita stupe-facenti sono risultate rispet-tivamente di 1,29% perl'eroina (1,6% nel 2008),4,8% per la cocaina (7% nel2008), 22,4% per la canna-bis (32% nel 2008), per glistimolanti, anfetamine e ec-stasy il 2,8% (3,8% nel2008), per gli allucinogeni1,9% (3,5% nel 2008). Per-centuali che variano nella

Parla lo psichiatra Alfio Lucchini, Presidente di Federserd.Dall’ultima relazione al Parlamento emerge una drasticariduzione dei consumi di stupefacenti e un maggiore ricorsoall’alcol, che costa meno e lo si trova ovunque. Ma su quei datinon tutti concordano: presso i Sert e le comunità terapeutichegli afflussi di tossicodipendenti restano invariati

Droghe, l’altalena dei numeri

EMERGENZE

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alcol e cannabis. Aumenta-no i pazienti in cura per sti-molanti (cocaina e anfeta-minici) e prosegue il trenddi avvicinamento ai luoghidi cura delle persone conproblemi per l’alcol. Nuovedroghe sintetiche e naturalicontinuano ad affacciarsisul mercato. Il fenomenodel policonsumo di sostan-ze è riconosciuto dal rap-porto in crescita e moltocomplesso. Le relazioni alParlamento devono servirea deputati e senatori per ca-pire i fenomeni e orientarele decisioni legislative. E’molto importante coglierele tendenze e le previsioni,stimare la realtà diffusa deiconsumi. E’ ancora più im-portante supportare con po-litiche chiare e mezzi visi-bili quei 6.800 professioni-sti dei SerT italiani, nume-ricamente in diminuzione,che accolgono, curano, eaiutano a condurre una vi-ta normale centinaia di mi-gliaia di persone ogni an-no”. Lucchini conclude conalcune indicazioni di pro-spettiva: “Ricordo alcuni re-centi indirizzi dell’UnioneEuropea, che mi sembranomolto chiari: 1) i fenome-ni di consumo e dipenden-za da sostanze ormai de-vono essere considerati co-me strutturali nei Paesi oc-cidentali; 2) il policonsumosi annuncia come paradig-ma dei nuovi consumatori;3) bisogna implementareazioni di prevenzione se-lettiva; 4) bisogna favorireapprocci terapeutici basatisulle evidenze scientifiche;5) le policy di settore na-zionali e locali devono es-sere sviluppate. •

compiacimento per la ridu-zione dei consumi, sonoemerse perplessità sullechiavi interpretative dellaRelazione. Alfio Lucchini,Presidente di Federserd, laFederazione dei Diparti-menti e dei Servizi delle Di-pendenze, è uno psichiatrache da trent’anni ‘sta sulcampo’, come si dice, e lasua valutazione è equilibra-ta e articolata. “Esprimereifelicità per la stima della di-minuzione dei consumato-ri e preoccupazione per lapersistenza e anzi l’aumen-

to delle persone malate perproblemi di droga – affer-ma Lucchini - ma bisognafare una prima distinzione:i consumatori si stimano ei malati in buona misura sicontano (e si vedono). Que-st’anno la metodologia uti-lizzata è in parte cambiatae sicuramente è cambiatal’Agenzia di ricerca incari-cata dello studio. Probleminon da poco dal punto di vi-sta metodologico. Diciamoche tutti sono d’accordo suuna diminuzione dei con-sumatori, colpisce franca-mente il dato del 25% inmeno scritto sulla relazio-ne. Riportare alla intensaazione preventiva del Go-verno questo buon esito ècomprensibile nella comu-nicazione politica – prose-gue Lucchini - ma estraneoall’incidenza delle politichedi contrasto su fenomenicomplessi come quelli af-frontati, difficilmente valu-tabili in tempi inferiori ai 5-10 anni”. Lucchini entrapoi nel merito dei problemi:“I SerT sono pieni di perso-ne con problemi di abuso edipendenza: da venti anni ladomanda di cura è in au-mento in questo Paese. Daquesto punto di vista la re-lazione al Parlamento ripor-ta dati reali, frutto delle ri-cognizioni degli oltre 500SerT italiani e delle Regioni.Complessivamente, quasi200mila cittadini italiani sisono rivolti nel 2009 ai SerT,che confermano la loro ca-pacità attrattiva non solo perla cura della tossicodipen-denza classica da eroina (sta-bile nella numerosità) maanche per persone con abu-so e dipendenza da cocaina,

Network dei Centri Collaborativi del Dipartimento per le Politiche AntidrogaSmart Search: sostanze non comprese nella legislazione antidroga

Aquadrugs: sistema di rilevamento di sostanze nelle acque reflueAriadrugs: sistema di rilevamento di sostanze nelle polveri dell’atmosfera

EMERGENZE

devastanti dei consumi didroghe illecite e legali non simisurano soltanto con il nu-mero dei morti, visto che leimplicazioni familiari e so-ciali sono quasi sempredrammatiche e si tratta di ef-fetti di lungo periodo sia pergli assuntori di sostanze siaper le persone che hanno in-torno, se le hanno. Si pensiche le morti alcol correlatesi attestano oltre le 24 milaall’anno (www.iss.it), quin-di di più rispetto ai morti perstupefacenti.Ecco perché, a fronte del

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

TEMPI E MODI PER LA PUBBLICAZIONELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche, devono essere rese note

alla redazione del giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 38 - 00184 Roma; via e-mail all’indirizzo [email protected]; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793.

Per esigenze tipografiche e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe. Si ribadisce che la pubblicazione degli avvisi è gratuita.

Malattie funzionali gastrointestinaliRoma, 24 - 25 settembre, Atahotel Villa Pamphili, Via della Nocetta 105Presidente: prof. Enrico Corazziari Coordinatore: d.ssa Emanuela CresciniAlcuni argomenti: disfagia motoria e funzionale, bolo faringeo, nausea e vomito, incontinenza fecale, doloreanorettale cronico, dolore e distensione addominale cronici, diarrea funzionaleInformazioni: Segreteria Organizzativa Messaggi International srl, tel. 02 76110205, 333 6230140, fax 02 7381635sito web: www. Messagginternational.org/Roma2010, e-mail: [email protected], [email protected] Ecm: specialisti gastroenterologi, medicina interna, pediatri, scienza dell’alimentazione e dietetica – medici di medicina generale, pediatri di base (pediatri di libera scelta)

Responsabilità nella pratica medico-chirurgica, privacy e gestione dei dati in sanitàCagliari, 18-25 settembreResponsabili scientifici: d.ssa Silvia Katiuscia Carta, dott. Davide Matta, avv. Pasquale DessalviDestinatari: medici di area interdisciplinare, ginecologia e ostetricia, ortopedia e traumatologia, radiodiagnostica, e odontoiatriInformazioni: Segreteria Organizzativa sig.ra Carla Sideri, tel. 070 5280019sig.ra Francesca Bruno, tel. 070 5280024Ecm: richiesti crediti al ministero della salute

Advanced life supportSerravalle di San Marino, 27-28-29 settembre, cons c/o multieventi Sport Domus, Via Roncaglia 30Direttore: Alessandro TrevisanObiettivi: fornire conoscenze e abilità pratiche sulla rianimazione cardiocircolatoria avanzata nell’adulto Argomenti: arresto cardiaco, situazioni di peri-arresto cardiaco, defribillazione precoce, catena della sopravvivenzaInformazioni: Cemec c/o Ospedale di Stato, Via Scialoja 1, Cailungo Repubblica di San Marinotel. 0549 994535, 994600, fax 0549 903706, e-mail: [email protected], sito web: www.salute.sm

7 - 2010

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Day surgery del futuroFerrara, 23 ottobre, Hotel Duca d’Este, Viale Bologna 258

Presidente: Ermanno Masotti

Argomenti: I sessione: ruolo della day surgery nei sistemi sanitari contemporanei; II sess.: pre-operatorio, esami in day

surgery, visita anestesiologica, tecniche anestetiche innovative; III sess.: consenso informato, chirurgia ortopedica, generale,

vascolare, oculistica; IV sess.: post-operatorio e dimissione protetta; V sess.: gestione del dolore, VI sess.: percorso e

modello organizzativo di Ferrara day surgery; VII sess.: verifica con questionario

Informazioni: Segreteria Scientifica Ferrara day surgery srl, Via G. Verga 17, 44100 Ferrara, tel. 0532 972311,

fax 0532 972350, e-mail: [email protected]

Segreteria Organizzativa: P&P srl, Marco Pietri, tel. 347 6507318, Viale Sarca 41, 20125 Milano, tel. 02 66103598,

fax 02 66103840, e-mail: [email protected]

ECM: l’evento sarà registrato al ministero della Salute come da programma ecm

Associazione lombarda medici agopuntori

Agopuntura Milano, a.a. 2010 - 2011

Direttore: dott. Carlo Moiraghi

Inizio: sabato 23-10-2010

Struttura: il corso, quadriennale, è riservato a laureati in medicina e chirurgia; si svolge a cadenza mensile in seminari

teorici e pratici di una giornata ciascuno con esami di verifica annuali, dopo i quali si consegue l’attestato Fisa di agopuntura

Informazioni e iscrizioni: Alma, Via Sambuco 12, 20122 Milano, tel. 02 8361618, fax 02 8392468,

sito: www.agopuntura-alma.it, email [email protected]

Ecm: Alma è provider ecm; per alcuni seminari viene richiesto l’accreditamento ecm

Onde d’urto: passato, presente e futuroBari, 21-23 ottobre, Palace Hotel

Presidente: prof. Biagio Moretti

Presidente onorario: prof. Carmelo Simone

Argomenti: approfondire i campi di applicazione delle onde d’urto in ambito medico. L’evento prevede sezioni congiunte

con le società di veterinaria, cardiologia, urologia, chirurgia plastica, fisiatria e neurologia, ortopedia e traumatologia

Informazioni: Segreteria Scientifica dott.ssa Angela Notarnicola, UO di ortopedia e traumatologia Università

degli Studi di Bari, e-mail: [email protected], tel. 080 5592938

Segreteria Organizzativa: Intermeeting Executive Center, Via Amendola 172/C Bari, tel. 080 5482005,

e-mail: [email protected]

Psicoterapia ed ipnosi medicaBologna, 2-3 e 16-17 ottobre, 6-7 novembre, Starhotel Excelsior, Via Pietramellara 51

Docente: dott. Riccardo Arone di Bertolino

Destinatari: medici, psicologi ed odontoiatri

Argomenti: il Corso, formativo e pratico, è esaustivo per parte delle applicazioni di queste metodiche in diverse specialità

mediche (medicina interna, odontoiatria, anestesiologia, dermatologia, ginecologia ed altre); è di base per una formazione

psicoterapeutica medica e psicologica, che verrà completata dagli interessati in altri tre livelli di corso

Informazioni e iscrizioni: Società medica italiana di psicoterapia ed ipnosi, Via Porrettana 466, Casalecchio di Reno (Bo),

tel 051 573046, fax 051 932309, cell. 347 3910625, e-mail: [email protected]

Ombelico agopunturaRoma, 16-17 ottobre, Via Benedetto Musolino 23

Coordinatore: dott. Sing Hee Lam

Obiettivi: offrire a medici e specialisti l’occasione di acquisire una nuova tecnica per curare i disturbi comuni, specialmente

i casi osteo-muscolo-articolari, tramite protocolli clinici diretti ad aumentare il livello del risultato terapeutico

Informazioni e iscrizione: Accademia italiana di medicine tradizionali, Omoios Via Benedetto Musolino 23, 00153 Roma,

tel. 06 5816789, fax 06 5818610, e-mail: [email protected], sito web: www.omoios.it

Ecm: richiesti crediti ecm

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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Rome rehabilitation 2010Congresso Nazionale Società italiana dei clinici del doloreRoma, 9, 10 e 11 dicembre, centro congressi Hotel Ergife, Via Aurelia 617/619Presidenti: dott. Valter Santilli, dott. Sergio Mameli Argomenti: il ruolo della medicina del dolore e della medicina riabilitativa nel paziente con dolore persistente;sinergie tra medicina del dolore, medicina riabilitativa, medicina legale e del lavoro (inail-ispesl) e medicina sportiva Informazioni: Segreteria Organizzativa Management srltel. 06 7020590, 06 70309842, fax 06 23328293e-mail: [email protected]: medico chirurgo, fisioterapista, infermiere, tecnico ortopedico, terapista occupazionale, logopedista

Intestino irritabile e stipsiBologna, 15 settembre, poliambulatorio Airone, Via Massarenti 46/iDocenti: prof. Roberto Corinaldesi; dott. Giovanni BarbaraArgomenti: la finalità del seminario è quella di dare un aggiornamento sulle ultime acquisizioni in tema difisiopatologia della sindrome dell’intestino irritabile, per la quale, allo stato attuale, non esiste una terapiafarmacologia unica ed efficaceInformazioni: Segreteria Organizzativa Poliambulatorio AironeVia Massarenti 46/i, Bologna, tel. 333 4857309; 051 398121, e-mail: [email protected]: in fase di accreditamento

Ortodonzia gnatologica Mazara del Vallo, 24 e 25 settembre Argomenti: il corso si rivolge agli odontoiatri e ai medici, diretto a fornire la diagnosi e la terapia dellemalocclusioni in chiave gnatologica e delle patologie delle atm con implicazioni ortodontiche Informazioni: Segreteria Unisat srlsito web: www.unisatsrl.it, email: [email protected], t/f 0923 946254

Efficacia, sicurezza e normative in ozonoterapia Genga (An) Grotte di Frasassi, 25 settembre, palazzo Fiumi-Sermattei Direttore: dott. Paolo Taruschio Destinatari: medici di medicina generale, specialisti, fisioterapisti Obiettivi: l’evento è diretto a chiarire alcuni aspetti di rilievo e criticità della metodica dell’ossigeno/ozonoterapia,che si sta sempre più confermando importante strumento terapeuticoInformazioni: Segreteria Scientifica Paolo Taruschio, cell. 349 7868051, fax 0732 9376e-mail: [email protected] Informazioni: Segreteria Organizzativa X-Ray Service, Via Oberdan 140, 25128 Bresciatel. 030 3701312, fax 030 3387728, e-mail: [email protected] Ecm: in corso di accreditamento

Riabilitazione implantoprotesica - memorial Pietro LonardoBenevento, 10 - 11 settembre, Villa dei PapiRelatore: dott. Mario De Stefano Destinatari: odontoiatri ed odontotecniciArgomenti: le recenti innovazioni tecnologiche in campo protesico-implantare hanno reso sempre più agevole lagestione funzionale ed estetica delle edentulie parziali e totali. Il proliferare di tali innovazioni tecniche etecnologiche spesso genera confusione nel clinico che si trova oggi investito da informazioni in apparentedisaccordo tra loro. L’obiettivo degli oratori è quello di trasmettere la loro filosofia di lavoro con un approcciomirato al paziente implantareInformazioni: Segreteria Scientifica Aio BeneventoSegreteria Organizzativa: Samnium Medica, Piazza Bissolati, 14 Benevento tel. 0824 24244, fax 0824 42720, e-mail: [email protected]

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Gestione multidisciplinare del paziente vascolarePerugia, 8 settembre, centro didattico facoltà di Medicina e ChirurgiaDirettore: prof. Elmo MannarinoObiettivi: l’evento vuole fare il punto sulla gestione integrata del soggetto a rischio cardiovascolare sia per quel che riguarda le alterazioni vascolari precliniche che quelle cardiovascolari manifeste, valutando le diverse opzioniterapeutiche interventistiche e nonInformazioni: Segreteria Scientifica prof. Gaetano Vaudo, Presidente Regionale Sisa Umbriae-mail: [email protected], tel. 075 5784015Segreteria Organizzativa: Consulta Umbria, Via R. Gallenga 2, 06127 Perugiatel. 075 5000066, fax 075 5153466, e-mail: [email protected]: l’evento è accreditato ecm

Psicofarmaci, farmacovigilanza, e monitoraggio plasmaticoBolzano, dal 2 al 4 settembre, Libera UniversitàDirettore: Andreas ConcaObiettivo: il congresso si propone come riflessione critica sul ruolo del medico specialista e di medicina generale su appropriatezza prescrittiva e monitoraggio plasmatico dei farmaci, regolamentazione nella prescrizione off label,comunicazione delle reazioni avverse, gestione dei rischi associati. Temi pertinenti sono la prescrizione di psicofarmaci nell’età evolutiva, nel periodo di gravidanza e allattamento, la psichiatria di legame ed i disturbi del comportamento alimentareInformazioni: Servizio Psichiatrico, Via Lorenz Böhler 5, I- 39100 Bolzano, tel. 0471 909800, fax 0471 909828e-mail: [email protected] ; [email protected]: richiesti crediti ecm

Calcolosi dell’apparato urinarioGrottaferrata, 10 settembre, Istituto neurologico italiano Direttori: prof. Tommaso Brancato, dott. Ferdinando De Marco Destinatari: urologi, medici di medicina generale, nefrologi Informazioni: Segreteria Organizzativa e Scientifica d.ssa Laura Righetti, INI- Grottaferratatel. 06 4821464, fax 06 48912686, e-mail: [email protected]: è stato richiesto l’accreditamento ecm

Sindrome di Prader Willi Roma, 10 settembre, Hotel Holiday Inn Presidenti: dott. Giuseppe Chiumello, dott. Silvano Ciancamerla Alcuni argomenti: diagnosi precoce: il ruolo del neonatologo, ruolo della genetica nella comprensione del fenotipo,prevenzione della sindrome metabolica, insufficienza surrenalicaInformazioni: Segreteria Organizzativa d.ssa Volpi, Coordinamento Amministrativo Manifestazioni Scientifiche,Ospedale Bambino Gesù, Piazza S. Onofrio 4, 00165 Roma, tel. 06 68592290, e-mail: [email protected]: evento accreditato ecm

Il Ruolo Terapeutico - clinica, formazione, teoriaPugnochiuso - Vieste (Fg), 10 - 12 settembre, Hotel del FaroCoordinamento Scientifico e Organizzativo: dott. Carmelo Di Prima, dott. Pierluigi CiritellaArgomenti: struttura della relazione terapeutica, cura del rapporto interpersonale, modelli di lavoro terapeutico a confronto nel gruppo di formazioneTermine prenotazioni: 3 settembreInformazioni: Il Ruolo Terapuetico s.r.l., sig.ra Manuela, tel. 02 70636457, e-mail: [email protected]

OmeopatiaRoma, 23 ottobre, Villa Aurelia, Via Leone XIII 459Direttore scientifico: dott. Giorgio AlbaniObiettivi: il corso è diretto a fornire ai discenti un allargamento della propria cultura professionale e la possibilità dinuove soluzioni terapeutiche tali da accrescere le possibilità di guarigione del pazienteInformazioni e iscrizioni: Segreteria Organizzativa Csoa, Via Firenze 34, 20060 Trezzano Rosa (Mi)tel. 02 909313253-270, fax 02 909313258, e-mail: [email protected], sito web: www.csoa-milano.itEcm: richiesti crediti formativi

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Capire il cancroIl cancro è un argomentotanto complesso che nonsempre la comunicazionetra medico e paziente si ri-vela adeguata, nonostantel’esigenza da parte di que-st’ultimo di conoscere ecomprendere le dinamichedi una patologia tantotraumatica. Con questo li-bro Lucio Luzzatto, ema-tologo e genetista, spiegacon un linguaggio non tec-nico come si formano i tu-mori, perché aumentanocon l’età, quanto influiscel’eredità e quanto l’ambiente, in che misura si possono pre-venire, come funzionano le terapie anti-tumorali, qual è ladifferenza tra terapia standard ottimale e un trial clinico,quanto sono importanti le terapie di sostegno e le compo-nenti psicologiche. Il libro si rivolge a tutti coloro che vi-vono con un tumore o accanto a una persona cara che neè affetta, ma servirà anche ai medici e ad altri professioni-sti per facilitare la comunicazione con i loro pazienti.

Lucio Luzzato“Capire il cancro”

Rizzoli, Milano – pp. 400, euro 10,50

Le magie del fuoco dell’acqua e del maglioIl libro di Antonio Carosellaripercorre le origini e la storiadella ramiera ad acqua, mira-bile esempio di archeologia in-dustriale che, con sistemi tan-to ingegnosi quanto semplici,utilizzava l’energia idraulicaper ottenere altissime calorieper fondere il rame e sufficientienergie per azionare pesantis-simi magli per forgiarlo. Loscopo è quello di cercare dinon dimenticare i processi pro-duttivi tanto antichi quanto ef-ficaci, un’arte antica traman-data da memorie orali, da ge-nerazione in generazione, te-stimonianza storica di un pez-

zo di cultura artigiana. La fanciullezza e l’adolescenzadell’autore si “fondono” con gli ultimi anni di attività del-la ramiera ad acqua di Agnone prima dello smantella-mento; vengono così ripercorsi i momenti vivi di quellamisteriosa attività con ricordi, dirette testimonianze edinediti documenti.

Antonio Carosella“Le magie del fuoco dell’acqua e del maglio”

Lucio pugliese editore, Firenze - pp. 116, euro 16,00

IN EDITORIA

In breve - In breve - In breve - In breve - In breve - In breve - In brevPaola ArcuriIl tocco della farfallaI versi di Paola Arcuri scaturiscono dall’esperienza diretta, da unvissuto che è allo stesso tempo personale e universale. L’emer-genza poetica dell’Autrice è quella di elaborare un dolore, di espri-merlo, di comunicarlo e, così facendo, di vincerlo per tornare al-la vita. Un desiderio e un’urgenza espressi con un linguaggiosemplice, quotidiano, il linguaggio intimo dell’anima.Il Filo editore, Roma – pp. 76, euro 11,50

Joaquin Navarro-VallsA passo d’uomoAttraverso il racconto degli incontri con i protagonisti dellastoria (Gorbaciov, Madre Teresa di Calcutta, Fidel Castro), maanche di episodi della quotidianità di Giovanni Paolo II, pren-dendo spunto dalla cronaca ma espandendo sempre l’arcodel ragionamento fino a comprendere le dimensioni valorialipiù alte, Navarro-Valls apre ai lettori le porte della sua espe-rienza di vita, fitta di avvenimenti, di ideali, di momenti stra-ordinari, ma sempre condotta, con la grazia e l’attenzione aldettaglio che lo contraddistinguono, “a passo d’uomo”.Mondadori, Milano – pp. 258, euro 18,50

Marco AlessandriniLa mente spiegata da Edvard MunchLo psichiatra Marco Alessandrini instaura un dialogo con il tor-mentato pittore norvegese, utilizzando i quadri come sentieriemotivi per ripercorrere la biografia sofferta dell’artista. Dalleopere scaturiscono i molteplici vissuti, i tormenti, i fantasmi del-la mente che in misura diversa abitano l’interiorità di chiunque,ed è questa la chiave per capire perché a molte persone sem-bri di rinvenire nei dipinti di Munch una parte di se stessi.Edizioni Magi, Roma – pp. 160, euro 20,00

Giuseppe BattimelliPer un nuovo umanesimoUna raccolta di articoli dedicati alla riflessione bioetica, ri-sposta alle inquietudini di una scienza che spesso, secondol’Autore, si attiene a criteri non necessariamente coincidenticon quelli della persona sofferente. Giuseppe Battimelli ritie-ne che i credenti debbano essere in grado di contrapporre al-la futilità del lasciarsi vivere la solidità del vivere e morire nel-la Speranza. Un volume che parla di vita e aiuta a riconosce-re che la morte è parte essenziale dell’esistenza umana. Tipolitografia Tirrena, Cava de’ Tirreni – pp. 96

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IN EDITORIA

La Collezione di OtorinolaringoiatriaÈ l’ultimo libro dell’ormai noto “Cen-tro per la Tutela e Valorizzazione del-l’Antico Patrimonio Scientifico Senese”,che ottempera alla direttiva dei Beni Cul-turali di provvedere al reperimento, alrecupero, alla conservazione e alla do-cumentazione di tutti gli “strumenti”scientifici sparsi nelle Università e nelleIstituzioni scientifiche, altrimenti desti-nati a disperdersi e a scomparire. La nuo-va pubblicazione, che segue altre dellastessa natura, si concretizza per premi-nente merito della dottoressa FrancescaVannozzi, della Sezione di Storia dellaMedicina, dipartimento di Scienze Bio-mediche dell’Università di Siena. Prota-gonisti sono gli strumenti (circa due-cento, alcuni rari e meno rari, alcuni del tutto sconosciuti)di diagnosi e terapia delle malattie dell’orecchio, del naso edel laringe reperiti nell’ambito delle istituzioni mediche se-nesi, i quali costituiscono nel loro insieme una rara, siste-matica e inedita documentazione dello stato dell’arte nel-l’ambito di questa disciplina negli ultimi secoli.

Centro servizi di ateneo CUTVAP. Tutela e valorizzazione dell’antico patrimonio scientifico senese (a cura di)

“La Collezione di Otorinolaringoiatria”Nuova Immagine Editrice, Siena – pp. 126, euro 9,00

Un uomo marròGaetano Orsini hatrent’anni o pocopiù, abita in una cit-tà di provincia qual-siasi. È intelligentee colto, anche se unpo’ indolente. “Mar-rò” perché ama ve-stire di marrone, co-lore non certo viva-ce, come il restodella sua vita. Nelsuo microcosmo in-fatti è ben attentoad evitare qualsiasiscossone che possadisturbare la quieteesistente. Almeno

finché non diventa protagonista involontario di una sto-ria più grande di lui quando scopre che il padre, mortoimprovvisamente, era un affiliato del fantomatico “Grup-po Interforze Alfa 2”, un organo del governo, poi distac-catosi e dedito ad ogni sorta di crimine. Gli eventi lo por-teranno a rinascere a nuova vita e ad un nuovo nome.

Massimo Savona“Un uomo marrò”

Pulp edizioni, Frosinone - pp. 222, euro 12,00

ve - In breve - In breve - In breve - In breve - In breve - In breveFlavio Zardus, Matelda MazzocaTuo figlio non parla bene…Gli autori Flavio Zardus (sistemista) e Matelda Mazzocca (fonia-tra) ci guidano attraverso il racconto delle loro esperienze, allascoperta dei meccanismi della comunicazione verbale e di “Dia-logo Attivo”, un software creato da Zardus che, associato a unprogetto multidisciplinare che coinvolge anche scuole, medici eistituti ospedalieri, è utile per la riabilitazione-abilitazione del lin-guaggio; ma è anche educativo e un supporto allo studio.Cisalpino-Istituto Editorale Universitario, Milano - pp. 136

Camillo De Luca, Giuseppe PalascianoLa Croce Rossa da Ferdinando Palasciano a Henry DunantUn volume, completo di rassegna filatelica, che ripercorre legesta di quei filantropi che, tra fine Settecento e inizio Otto-cento, con la loro opera contribuirono a sensibilizzare l’opi-nione pubblica e i governi dell’epoca affinché fosse miglio-rata la sorte dei feriti in guerra, fino ad allora abbandonatisenza assistenza sui campi di battaglia. Uomini e donne chehanno precorso i tempi e che con le loro idee sono stati de-terminanti per la nascita della Croce Rossa.Schena editore, Fasano (BR) – pp. 72

Luciano CremoniniI cimiteri militari della fascia sud-est dell’altopiano dei sette comuni Nell’archivio del comune di Conco l’Autore ha visionato do-cumenti risalenti all’epoca della Prima guerra mondiale. Traquesti un voluminoso faldone intitolato “Cimiteri militari”, nelquale sono raccolti registri, elenchi di Caduti, comunicazio-ni di decessi da parte degli ospedaletti da campo. Viene co-sì rievocata la storia di alcuni anni del comune di Conco. Tipografia Dal Maso Lino srl, Marostica - pp. 117

Guido Fornasari A bocca apertaFornasari ha analizzato il processo comunicativo nelle sue com-ponenti verbali e non verbali, con particolare riferimento proprioal linguaggio simbolico della bocca, per individuare aspetti del-l’oralità legati al mondo della comunicazione e della relazione,dalla parola al bacio, dalla fisiognomica e mimica facciale allemaschere rituali e teatrali, attraverso il sorriso, le smorfie, l’urlo,in un’escursione, carica di stimolanti spunti di riflessione, nei ri-ti e nelle tradizioni dei popoli e delle culture di ieri e di oggi.Firenze Atheneum - pp. 72, euro 8,20

457 - 2010

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La proteina di DioIl saggio indaga sulle cause del peccatooriginale che, secondo Benito Peluso, perl’esegesi biblica ha origine nel tentativodell’uomo di sostituirsi a Dio; per l’in-terpretazione sociologica nell’incestuo-so rapporto con la madre e per la psica-nalisi nel carattere totemico, esogamicodel parricidio. L’originalità della ricerca,che ripercorre la teoria del metabolismo energetico cellu-lare, del meccanismo della sintesi proteica, dell’ATP e delciclo vitale della materia vivente, è però immaginare cheil peccato originale derivi dal fatto che l’uomo, creato im-mortale grazie ad una proteina codificata da uno o più ge-ni specifici, definita proteina di Dio, ad un certo punto del-la storia dell’universo ha perso quel gene e l’immortalità.Ciò in termini biblici avrebbe coinciso con la cacciata dalParadiso. L’auspicio è che un nuovo Prometeo possa re-stituire all’uomo il sacro fuoco dell’immortalità.

Benito Peluso“La proteina di Dio”

pubblicato in proprio - tel. 0825 996814 - pp.55

Il potere e la sventuraNello e Tiziana Riscaldati hanno fat-to una approfondita ricerca medicae di costume sulle epidemie di pestee di “spagnola” verificatesi nel terri-torio di Orvieto l’una nel 1348 e l’al-tra nel 1918-19.Le notizie della peste, tratte da fontid’archivio e letterarie, danno contodella virulenza del morbo e di quan-to fossero limitate le conoscenze per reagire all’infezione.La documentazione e le testimonianze raccolte sulla “spa-gnola” dimostrano come, dopo tanti secoli e in tempi re-lativamente recenti, le cose non fossero molto cambiate.L’indagine rileva poi quanto, sia nel Trecento sia nel No-vecento, l’intervento delle autorità sia stato sempre in-sufficiente e tardivo. In questo senso il lavoro, in una pro-spettiva storica, fornisce una critica delle politiche di pre-venzione, che ancora oggi si mostrano inadeguate.

Nello e Tiziana Riscaldati“Il potere e la sventura”

Stampa Tipolito Marsili, Orvieto - pp. 195, euro 22,00

Afghanistan dall’altra parte delle stelleMaurizio Mortara racconta le esperienze fattenei sei mesi trascorsi in Afghanistan lavorandoper Emergency nell’ospedale di Lashkar-gah ein altri centri sanitari e posti di primo soccorsoaperti da Gino Strada in quel paese. Un paeseaffascinante e misterioso del cui popolo, indo-mito e generoso, descrive le sofferenze che leguerre annose gli infliggono, senza avergli tol-to la capacità di sorridere, nemmeno di fronte

alle offese di militari, guerriglieri, predoni, kamikaze e del-le mine antiuomo. L’autore mostra particolare sensibilitàper i patimenti cui sono sottoposti i bambini, principalivittime di queste mine, e per le intollerabili condizioni del-le donne. Fornisce inoltre una efficace testimonianza del-l’azione di Emergency, pressoché unica organizzazione ingrado di alleviare il dolore di questa gente e di portare inmezzo alla guerra un messaggio di pace.

Maurizio Mortara“Afghanistan. Dall’altra parte delle stelle”

Editrice Impressioni Grafiche, Acqui Terme (AL)pp. 279, euro 14,00

Enzo. Un’avventura di amiciziaIl libro fa conoscere la personalità di Enzo Pic-cinini mettendone in risalto l’aspetto umanita-rio e le capacità professionali. Dopo il racconto del salvataggio che egli fecedi una degente operata due volte a Milano epoi abbandonata a se stessa, intervento che donGiussani giudicò miracoloso, Emilio Bonicel-li, raccogliendo una gran messe di testimonianzedirette e toccanti, ricostruisce la figura del-l’uomo, del sanitario, del docente universita-

rio, dell’ateo di sinistra divenuto quasi “per caso” cristia-no e poi fondatore della cooperativa “La Carovana” e del“Centro culturale la collina della poesia”.Ora la Fondazione Enzo Piccinini, in Italia, e il GruppoAmistad, in Venezuela, sono impegnati nel far conosceree dare continuità all’impegno ideale del dottor Piccinini ea sostenerne l’opera mirante a promuovere un modo nuo-vo e più autentico di praticare la medicina.

Emilio Bonicelli“Enzo. Un’avventura di amicizia”

Marietti editore, Milano - pp.134, euro 12,00

RECENSIONI

Libri ricevutidi G. F. Barbalace

467 - 2010

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In breveIl bambino di cioccolatoRoberto Grande propone diecicasi di sofferenza e disadatta-mento infantile e adolescenzia-le.Il testo offre una ricca messe diinformazioni scientifiche e dipersonali osservazioni che l’au-tore, neuropsichiatra infantilee psicoterapeuta, dà sui com-portamenti giovanili, su ciò chesi pretende dai ragazzi e sullerichieste avanzate dai familiarinei confronti di chi ha in cura i

piccoli pazienti, nonché su un adeguato atteggiamentorelazionale che il medico curante deve avere con i gio-vani e con i loro parenti. Tutto ciò, riportato con piace-vole stile narrativo, assicura che le storie interesseranno,da un lato, un vasto pubblico di lettori e, in particolaredi genitori, e, dall’altro, anche molti psichiatri, psicolo-gi e pediatri per i quali è sempre utile la conoscenza dinuovi casi clinici e di corretti comportamenti professio-nali.

Roberto Grande“Il bambino di cioccolato”

Adriano Salani Editore, Milano - pp. 212, euro 15,00

Una scelta di vitaGiorgio Silvestri, medico e pro-fessore universitario, e RenzoLavatori, sacerdote e docente diteologia, trattano dell’influenzache i progressi ottenuti dallascienza, particolarmente nelcampo della medicina e dellebioscienze, hanno avuto a livellosociale. Essi notano anche cheparallelamente a questi pro-gressi non si è verificata nessu-na corrispondente crescita morale.In favore dei giovani lettori e dei loro genitori fornisco-no pertanto una serie di riflessioni su una vasta gammadi argomenti etici, sociali, medici, biologici, religiosi,politici, didattici e etnico-culturali sui quali i media, di-venuti ormai i principali mezzi di informazione, nongiungono quasi mai a dei punti fermi e a fare chiarezza. Su ogni argomento gli autori discutono con l’intento dipresentare, senza preconcetti, il valore, oggi troppo spes-so trascurato, dell’etica, della religiosità, della spiritua-lità interiore per apprezzare a pieno il meraviglioso do-no della vita.

G. Silvestri, R. Lavatori“Una scelta di vita”

Edizioni Tecnoprint, Ancona - pp. 288, euro 22,00

Antonio VitoloL’AMORE MAI DIMENTICATOQuindici racconti d’ambientazione picentina: i monti di Ole-vano sul Tusciano, dove è nato e vive l’autore. Dal nostalgi-co ricordo dell’antica vita agreste del suo paese, egli traele brevi e ben costruite storie che fanno rivivere le atmo-sfere e i valori culturali di un mondo ormai lontano ma sem-pre vivo nel suo cuore.Bastogi Editrice Italiana, Foggia - pp. 93, euro 12,00

Giampiero MosconiIPNOSI NEO-ERICKSONIANA: LA PSICOTERAPIAE IL TRAINING IPNOTICOIl libro presenta la nuova visione dell’ipnosi apportata dal-l’opera di M. Erickson e fa conoscere come ormai essa ac-quisti una sempre maggiore affermazione nel campo delleneuroscienze, particolarmente nella psicoprofilassi ostetri-ca. Con l’occasione confuta le opinioni, ammantate di ma-gia e di condizionamento dell’altro, che circondano questapratica.Franco Angeli, Milano - pp. 174, euro 17,50

Claudio PaganottiRIABILITAZIONE PERINEALE E CONI VAGINALISintetiche, ma complete e comprensibili informazioni sullafisiologia, le funzioni e le disfunzioni del perineo e del pavi-mento pelvico. Vengono trattate anche la sessualità fem-minile, dopo il parto e durante la menopausa, e le pratichedi prevenzione, gli esercizi di riabilitazione e l’utilizzo dei co-ni vaginali per il rafforzamento dei muscoli perineali.Phasar Edizioni, Firenze - pp. 103, euro 12,00

Antonio LauroraIL SUONATORE DI FLAUTOUn atto unico in versi sciolti di contenuto induista. Satya-kama, la realtà corporea, discute con Joni, la matrice ini-ziale, ovvero la vagina, per dirimere la questione della Ve-rità Iniziale della divisione dell’umanità in maschi e femmi-ne. Il lavoro, come le tragedie di Terenzio, sembra più adat-to ad una meditata lettura che alla rappresentazione sce-nica.Prospettiva editrice, Civitavecchia (RM) - pp. 82, euro 10,00

Fabrizio CerusicoFACCE DI BIMBORaccolta di ecografie tridimensionali che si fanno perchépossono rivelare in tempo molte patologie del nascituro, delquale sono quasi vere fotografie. Ogni immagine ha una di-dascalia che spiritosamente dà voce al piccolo feto. La pub-blicazione promuove l’associazione onlus “La Nuvola nellaValigia” in favore di bimbi [email protected] - pp. 83

RECENSIONI

477 - 2010

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che una manifestazione entusiastica e appassionata difavore verso uno sport o una persona famosa. In ambeduele accezioni, il tifo dà luogo a un particolare quadro sin-tomatologico detto “stato tifoso” che, così come nel pri-mo anche nel secondo caso, dà luogo a “febbre”. Mentrenell’accezione medica, in generale, il tifo è prodotto da unpidocchio, in quello sportivo la possibilità che si stia so-stenendo un “pidocchio” è completamente esclusa. Lo sta-to febbrile di colui che è affetto da tifo, a ben vedere, fat-te le dovute e opportune distinzioni, si presenta simile.Hanno in comune l’offuscamento della coscienza: al so-pore si sostituisce l’effervescenza, l’entusiasmo e l’iperat-tività e ambedue possono dar luogo a episodi deliranti. Siache è sostenitore di un qualcuno, atleta o meno, o di unasquadra, il tifoso è colui che non potrà mai ammettere cheil proprio idolo possa essere messo in discussione, ne vadella sua identità, del suo modo di essere e del suo orgo-glio. Il tifo, a livello psichico, affonda la sua radice nellaparte “non-logica” e si nutre sia del fattore suggestione chedel bisogno di sentirsi parte di un insieme in una sorta diunità mentale. Si potrebbe dire che il tifoso è espressionedella potenza catartica che il gruppo sa esercitare su di luiin quanto capace di sviluppare una quasi “coesione ipno-tica”. Il tifo non si lega a nessuna classe sociale particola-re. Non si connota per caratteristiche di genere, di luogogeografico o età. E, cosa più importante, si presenta tra-sversale alle diverse epoche storiche. È vero che il tifo co-me lo conosciamo oggi ci perviene dal mondo romano enon da quello greco; ma questo ultimo, di fatto, già avevaconcepito questa pulsione dell’essere umano immaginan-do, all’interno del proprio olimpo, l’esistenza di un Dio acui avevano dato il nome di Set o Tifo. E chi era questoSet o Tifo ce lo racconta Plutarco. Secondo la leggenda,Osiride (poi Dionisio per i greci) venne assassinato, peroscura ignoranza e grossolanità, da Tifo che lo fece a pez-zi e che lo disperse poi nelle acque del Nilo. Osiride, cheper gli egiziani rappresentava il “Santo Verbo” e per i gre-ci il dio della morte e della resurrezione, venne ricompo-sto da sua moglie Iside a favore di quanti saranno “com-piuti nella divinità”. A questo punto, Horus, figlio di Isi-de, si vendicò su Tifo. Ma non lo distrusse; si accontentò

di togliergli la sua forza e la sua attività malefica eviran-dolo. Fu così che Set o Tifo, privato del suo lato distrutti-vo, diventò portavoce sia di Iside che di Osiride. Facendo nostro l’insegnamento che il mito ci tramanda sipuò affermare, quindi, che esistono due tipi di tifosi: quel-li che presi dal “fumo”, dal “vapore che sale al cervello”,dall’“accecamento” e dall’“inebetimento” distruggono ebruciano qualsiasi cosa; e coloro che, a differenza, posso-no “stupefare” per il loro senso di fedeltà a una propriasentita verità. Ma Tifo, per tornare al mito, pur recuperato alla “Scrit-tura Sacra” prodotta da Iside, e pur diventandone mes-saggero, la legge sempre, come scrive Plutarco, da “ca-

Il tifo, lo sguardo cieco di un amoreSOCIETÀ

di Antonio Gulli

Se il riso non è solo quella pianta annua graminacea che rappresenta l’alimento prin-cipale per oltre la metà della popolazione umana, ma anche quell’espressione piùo meno intensa di ilarità e euforia, il tifo non è solo una malattia infettiva, ma an-

Il primo fan della storia indossava la tunica romana

487 - 2010

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fone cornuto”, ovvero come una figura “i cui sensi nonne dicono l’arte”. A Tifo è negata la “Rivelazione” e, con-dannato da ciò, seguendo il suo pensiero, mescola sem-pre la “Parola” con propri artefici e, così facendo, si smar-risce portandosi lontano dalla meta. Va ricordato, però,che Tifo è imbrogliato dalla stessa Iside che trucca i da-di per vendicarsi dell’essere stata sua vittima. Ma di que-sto i tifosi non ne potranno essere mai consapevoli, pe-na il “cadere” nell’orbita della Sapienza. Tutto ciò con-

dizionò lo spirito dei greci. Nell’antica Grecia, infatti, glieventi sportivi erano seguiti in maniera del tutto diversada come poi si vivranno in seguito. Lo sport presso i gre-ci doveva mettere in risalto l’armonia del gesto atleticoabbinato ad una pace sia fisica che mentale. Per capire,al contrario, quanto avviene oggi ci si deve rifare all’epocaromana. Infatti nelle arene dei circhi e degli anfiteatri ro-mani il popolo andava a svagarsi e sfogarsi assistendo abattaglie di gladiatori negli anfiteatri e alle corse delle bi-ghe nei circhi. La gente seguiva queste manifestazionicon lo stesso fanatismo calcistico attuale; infatti spessonascevano risse e tafferugli tra le varie tifoserie che giàerano organizzate in veri e propri gruppi dai connotati

anche politici chiamati “collegia”. Fanatismo da cui spes-so non si astenevano neanche gli imperatori. Di conse-guenza la plebe romana sfruttava gli spettacoli delle are-ne come valvola di sfogo proprio come oggi gli ultras ditutto il mondo usano il calcio. L’archeologo Weber, nelsuo libro Panem et Circenses, introdusse l’argomentoscrivendo che il primo fan della storia indossava la tuni-ca romana. La concezione romana del tifo come valvoladi sfogo per il popolo, che ritroviamo nel nostro presen-te, era perciò ben lontana da quella dei greci. Le analo-gie tra il mondo romano e il nostro tempo non finisconoqui. Infatti, gli spettacoli a Roma, così come avviene at-tualmente, avevano una funzione ben specifica: uominipolitici in carriera e, successivamente, imperatori, si gua-dagnavano il favore popolare promuovendo frequente-mente gare e combattimenti. Basti pensare che i giornidelle feriae che nel periodo repubblicano erano 65, di-vennero sotto Marco Aurelio 135, fino ad arrivare a 175.Nei ludi circenses la folla, in preda al tifo, incitava le quat-tro squadre (factiones), i bianchi, i rossi, i verdi, gli az-zurri, che divennero vere e proprie società, tali quali lesocietà calcistiche di oggi. L’influenza delle factiones eraesorbitante: assunsero tale rilevanza sportiva che arriva-rono ad avere influenza anche nella politica. Se si pensaad alcuni episodi di cronaca che hanno avuto come og-getto il ricatto dei tifosi di una squadra di non votare uncerto raggruppamento politico, se non si fosse interve-nuti nel rinforzare la “squadra del cuore” con un nuovoallenatore, il quadro ci si presenta chiaro. L’amore per lapropria squadra era tale che i fan non perdevano mai unacorsa. Plinio il Vecchio ci racconta, nella Naturalis Hi-storia, che sotto il regno di Tiberio l’alienazione di un ti-foso lo spinse, a causa della morte dell’auriga preferito,al suicidio. Caligola amava a tal punto la sua squadra cheaveva progettato il consolato per il cavallo dell’aurigapreferito. La vittoria era talmente importante che le cor-se si svolgevano nell’ambito della più assoluta scorret-tezza: ogni mezzo era tollerato, se non addirittura con-sentito, per vincere. Tralasciamo la descrizione delle com-petizioni che vedevano come “atleti” i gladiatori (i ludigladiatorii, o i munera), che venivano usati per assicu-rarsi il consenso delle masse, per arrivare al racconto chelo storico Tacito fa in ordine alla rissa tra le opposte ti-foserie dei Nocerini e dei Pompeiani in occasione di unospettacolo gladiatorio svoltosi nell’anfiteatro di Pompei.Gli “ultras”, venuti prima alle mani poi ai coltelli si mas-sacrarono tra loro, causando la sospensione delle mani-festazioni a Pompei per ben dieci anni. Se per dieci anni si fosse sospeso il calcio dopo i gravissi-mi fatti dello stadio di Heysel in Belgio in cui morirono 39persone e 370 rimasero feriti, cosa sarebbe accaduto? •

SOCIETÀ

Una rissa tra opposte tifoserie portò alla sospensione per dieci anni delle

manifestazioni dei gladiatori a Pompei

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testo e foto di Mauro Subrizi

Il viaggio in Israele è unviaggio nel tempo, dove ilturista ricerca i resti della

Storia, ascoltando il richia-mo delle religioni eterne, maanche scorgendo il mondoche sarà, nei grandi centri diricerche o nelle industrie adalta tecnologia. Ed è un viag-gio interiore, perché qualsiasietà tu abbia, prima o poi, haidovuto confrontarti con que-

Giaffa per costruire una nuo-va città chiamata Tel Aviv(collina della primavera).Giaffa. Secondo la tradizio-ne ebraica, Giaffa fu fonda-ta quaranta anni dopo il di-luvio universale dal figlio diNoè, Iafet. Gli archeologihanno portato alla luce restirisalenti al XX secolo a.C.,confermando che si trattadei siti con presenza di atti-vità umane più antichi almondo. A seguito della vit-toria degli ebrei nel 1948 di-venne parte di Tel Aviv. Ilcentro della città ha ripresovitalità con ristoranti e luo-ghi d’arte.

AKKOEsclusa Gerusalemme, Ak-ko (l’antica San Giovannid’Acri) ha il centro storicopiù affascinante di Israele.Una città su due piani: in su-perficie stanno le strade stret-te della Akko ottomana, do-ve nel souk le bancarelle ven-dono pesce e frutta. Solo po-chi metri più sotto si intrec-ciano le vie, le sale e le mu-raglie della capitale dell’an-tico Regno latino di TerraSanta. Se Gerusalemme erastata conquistata dai crocia-ti nel 1099 e poi perduta persempre nel 1187, Akko, chei crociati chiamavano Acri,

sto Paese e con le vicende delsuo popolo. Perché Israele hasicuramente interrogato latua coscienza.

TEL AVIVTel Aviv rappresenta il voltomoderno di Israele. Un cen-tro impegnato in intense at-tività sia commerciali sia cul-turali. È anche una vera epropria città balneare sulMediterraneo, con lunghespiagge fiancheggiate da ne-gozi, caffè e ristoranti. Di-

stanti dal lungomare vi sonograziosi viali alberati ed ele-ganti edifici in stile Bauhaus.La parte più esclusiva delcentro di Tel Aviv è quellaverso nord. In Basel Street visono caffè eleganti e bouti-que. Tuttavia il cuore verodella città è a sud di Ben Gu-rion Avenue.Tutto ciò è stato creato nel1909, quando il Fondo na-zionale ebraico acquistò unterreno tra le dune a norddell’antico porto arabo di

Israele, sulle orme della storia

Masada

VIAGGI

Akko - Citta sotterranea dei CrociatiAkko - Caravanserraglio delle Colonne

507 - 2010

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tornò in mani europee nel1191 grazie alle gesta di Ric-cardo Cuor di Leone, e perun secolo esatto fu la capita-le del Regno latino. Partico-larmente affascinante il Tun-nel dei Cavalieri, ora restau-rato, che collegava il quar-tiere dei Templari a ovest conil porto orientale.

IL MAR MORTO E IL DESERTO DEL NEGEVIl Mar Morto è in realtà unlago, e si trova metà in Israe-le e metà in Giordania. Èlungo 76 Km da nord a suded è ampio 16. A 411 m sot-to il livello del mare è il pun-to più basso della Terra. L’ac-qua è talmente piena di mi-nerali che è per il 26 per cen-to solida. Le proprietà tera-peutiche delle sue acque e deisuoi fanghi sono conosciutesin dai tempi antichi, e si tro-vano terme ovunque lungo

gi ebrei scelsero il suicidio dimassa.Attraversando il Negev, ver-so sud, arriviamo a Eilat,l’unica città israeliana sulMar Rosso. Situata alla finedel golfo di Aqaba, su unlembo di costa israeliana di12 Km, la città è piena di al-berghi e villaggi turistici edè un centro per le immersio-ni e per le gite nel deserto. Ilfondale del mare è l’attra-zione principale: la barrieracorallina è a poche decine dimetri dalla riva. Se non vo-lete fare immersioni per am-mirare questo ecosistema va-riopinto, potete ricorrere abarche con la chiglia traspa-rente.Da Eliat è possibile attraver-sare il confine con la Gior-dania per visitare la magni-fica città di Petra e il desertodi Wadi Rum ed iniziare unnuovo viaggio. •

le sue rive. Dove finisce ilMar Morto inizia il desertodel Negev. Qui l’unico segnodi vita è rappresentato dagruppi di beduini legati te-nacemente alla loro tradi-zione nomade. A sud delMar Morto, in cima ad unosperone roccioso, si trova lafortezza di Erode il Grande,Masada, uno dei siti più in-teressanti di Israele. Arroc-cata a circa 440 m sopra lerive del mare, fu costruita tra

il I e il II secolo a.C. da Ero-de, che vi aggiunse duesplendidi palazzi. Alla suamorte passò nelle mani deiRomani ma fu espugnata nel66 d.C. durante la rivolta de-gli ebrei zeloti. Masada di-venne l’ultima roccaforte de-gli ebrei. Difesa da meno dimille uomini, rimase sottoassedio per due anni primache i romani si aprissero unabreccia nelle mura nel 73d.C.. Piuttosto che arrendersi

VIAGGI

Akko - Moschea Al-JazzarJaffa - Statua della Fede

Jaffa

Tel Aviv quartiere BauhausCarri armati nel deserto del Negev

517 - 2010

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Mahler insuperato cantore della finis austriae ed infaticabile animatore della vita musicaleviennese, in questa duplice direzione si articolano le celebrazioni che la capitale austriacadedica al compositore di origine boema, con l’obiettivo di restituire l’immagine di una perso-nalità oltremodo complessa. Alla grande mole di concerti in programma si affianca infattil’esposizione dal titolo “Gustav Mahler a Vienna”, ospitata fino al 3 ottobre prossimo nel Mu-seo del Teatro austriaco presso Palazzo Lobkowitz, un appuntamento importante per coloroi quali vogliano approfondire i rapporti fra il compositore e la città che lo vide dirigere l’Ope-ra imperiale per un decennio, costantemente guidato dall’ideale della perfezione.

VIENNA CELEBRA MAHLER

di Riccardo Cenci

Èpercorso da un pe-renne fluire il corpussinfonico mahleriano,

ogni singola opera inscindi-bile dall’insieme, come uncosmo generato da singolielementi i quali coesistonoin un tutto organico, legatida invisibili relazioni fun-zionali che trascendono ilparticolare per assumere unvalore universale. L’aspira-zione totalizzante richiamaun parallelismo con la for-ma del romanzo visto che,come nota Adorno con in-tuizione illuminante, la mu-sica non vuole raccontarequalcosa, “è il compositorea voler far musica nel modocon cui altri narrerebbero”.“La musica di Mahler af-fronta la vita in tutta la suaampiezza, in linea con latendenza oggettiva del ro-manzo si getta a occhi chiu-si nel tempo…”, prosegueAdorno, offrendo interes-santi spunti alla riflessione.Significativo, a tal proposi-to, è il fatto che Mahler sen-tisse dapprima l’esigenza dilasciare una traccia scrittadell’idea poetica sottesa al-le sue prime composizioni,sviluppando in seguito unavera e propria idiosincrasianei confronti della musica aprogramma, ritenuta sterilee volgare. L’ampiezza deisuoi orizzonti e la vastità delsuo pensiero, non cono-scendo confini, assumonouna qualità che può essere

siamo ai conflitti che popo-lano l’anima di Ivan Kara-mazov, diviso fra l’esigenzadella fede e l’impossibilità dicredere, tormentato dal pro-blema bergmaniano del-l’esistenza di Dio. Entram-bi condividono la capacitàdi plasmare un cosmo dalvorticare dei frammenti checompongono il caos, la loroopera nasce dalle macerie diun mondo in disgregazione.Il sinfonismo di Mahler ma-nifesta un percorso vicinoalla logica romanzesca edoperistica, durante il qualel’incessante avvicendarsi etrasformarsi dei temi risul-ta affine alla presentazioneed all’evoluzione dei perso-naggi. Il principio della mu-tazione continua introduceil concetto del tempo, il qua-le penetra nel tessuto sinfo-nico impregnandone la so-stanza. La dialettica del ri-cordo contrapposto all’obliorichiama l’immagine diProust il quale, negli stessianni, dava vita a quell’im-mensa costruzione lettera-ria che è la Recherche dutemps perdu. La musica diMahler “ritrova il tempo inquanto irrecuperabile”, scri-ve ancora Adorno, in ma-niera analoga al narratoreproustiano il quale, assapo-rando la madeleine, vive uneffimero quanto esaltantetrionfo sul contingente.

definita epica. È ancoraAdorno a chiamare in cau-sa Dostoevskij, immensa-mente amato da Mahler. Co-me nella narrativa dell’au-tore russo, anche nelle sin-fonie del musicista austria-co elementi contrastanti

avanzano l’uno contro l’al-tro fino ad infrangersi, fran-tumandosi in innumerevolirivoli. I gesti mahleriani so-no estremi e contraddittori,come quelli dei personaggiche si agitano nell’universopoetico di Dostoevskij; pen-

Gustav Mahler,la sinfonia come romanzo

CLASSICA

Gustav Mahler

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Si svolge nell’arco del biennio 2010-2011 il progetto che l’Ac-cademia di S. Cecilia ha dedicato a Mahler, per celebrarerispettivamente i centocinquanta anni dalla nascita ed i cen-to anni dalla morte; in programma l’esecuzione dell’interocorpus sinfonico del compositore austriaco. Dopo aver di-retto il Lied von der Erde e la Seconda Sinfonia, AntonioPappano affronterà nel corso della prossima stagione laPrima, la Sesta, l’Ottava e la Nona. A Valery Gergiev il com-pito di completare il ciclo con la Quinta e la Settima (allaguida dei complessi ceciliani) e con la Terza, la Quarta el’Adagio della Decima (con l’Orchestra del Mariinskij).

DOPPIO ANNIVERSARIO MAHLERIANO A S.CECILIA

Qualcosa permane di quelpassato che credevamo per-duto per sempre, per affio-rare di tanto in tanto fra lemacerie della vita, “a sor-reggere… l’immenso edifi-cio del ricordo”. Allo stessomodo chi ascolta un’operadi Mahler vede balenare difronte a sé immagini chesembrano già viste, le qualihanno la capacità di resu-scitare i frammenti sepoltinella memoria, colorandolidi una sensazione dolorosa,come se la musica stessaesalasse l’amaro profumodel passato. Per questol’ispirazione del composito-re austriaco si mostra a vol-te con il volto della fanciul-lezza, come avviene nellaQuarta Sinfonia, completa-mente pervasa dal sogno diuna libertà perduta ed ir-raggiungibile, forse addirit-tura mai esistita. La sua im-mersione nel mondo dellafiaba nasconde in definitivail medesimo presagio dimorte che affligge le operedella maturità. Se il colos-sale lavoro di Proust richie-de numerose letture per pe-netrarne a fondo l’essenza,il fitto gioco di corrispon-denze che ne innerva le ar-chitetture, anche il corpus

la figura del grande scritto-re austriaco ed il suo capo-lavoro, un libro che infran-ge i limiti tradizionali del ro-manzo per traboccare inogni direzione, fornendo ilquadro di un’intera epoca.L’uomo senza qualità èun’opera incompiuta poichéle sue gigantesche aspira-zioni la pongono al di fuoridell’idea stessa di una con-clusione, così come l’im-menso respiro del corpussinfonico mahleriano eludeil concetto di un compi-mento definitivo. L’aura dicongedo che spira dalle sueultime pagine, la Nona Sin-fonia e l’Adagio della Deci-ma, splendido torso di unprogetto gigantesco, parla-no di un tentativo di trava-licare i confini del tempoche non ammette più fine al-cuno, di un eterno fluire cherichiama l’immagine di uncorpo celeste alla deriva, de-stinato a vagare per semprenello spazio profondo. •

sinfonico mahleriano mostratutta la propria complessitàsolo dopo un’analisi appro-fondita. In tal senso non sipuò condividere la lettura diAdorno il quale, propu-gnando l’idea di una pre-sunta incapacità del com-positore ad esprimere l’af-fermazione, legando la suapoetica alla sconfitta per-manente, svaluta tutte quel-le opere nelle quali vive unanelito trascendente (comeaccade nella Seconda Sin-fonia, La Resurrezione) ocomunque positivo. Consi-derarne l’esperienza sinfo-nica come un tutto indisso-lubile significa anche ac-cettarne gli slanci vitalisti-ci ed i momenti utopici, sal-

vo poi notare come la suaispirazione più autentica etoccante viva nel clima delcongedo e della morte. Delresto la musica di Mahlerdifficilmente sfugge a “quel-lo stato di vaga ostilità at-mosferica” di cui parla Mu-sil ne L’uomo senza quali-tà, condizione che satural’aria agli inizi del Nove-cento. Stranamente Ador-no, nel suo fondamentalesaggio su Mahler, trascura

CLASSICAMarcel Proust Fëdor

MichajlovicDostoevskij

Robert Musil

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MUSICA

Era una divinità. La sua passione mi hasempre contagiato. Ho imparato tutto da lei

Joan Baez

Odetta ci era sparita da un po’ di tempo, più o meno da quando il Folkstudio diGiancarlo Cesaroni, inventore e sostenitore del celebre locale di via Frangipane,a Roma, aveva chiuso per la scomparsa di Giancarlo, nel 2002. Lo chiamo per

Tra blues e spiritual: Odettatesto e foto di Piero Bottali

folk songs, My eyes have seen..., Odetta at Town Hall,sono fra i suoi album più belli e forti. Ballate ‘scure’come Ox driver o disperati blues come Hound dog, diWillie Mae ‘Big Mama’ Thornton, o folk song come Letme ride o la catartica Oh, freedom sono punti fermi nelpanorama musicale tradizionale americano. Impossi-bile enumerare tutti i concerti e i tour attraverso l’Ame-rica che Odetta ha effettuato, così come è difficile elen-care le onorificenze, i riconoscimenti, gli attestati chele furono dedicati lungo la sua feconda carriera; bastiJoan Baez, che disse: “Odetta era una divinità. La suapassione mi ha sempre contagiato. Ho imparato tuttoda lei”. E Harry Belafonte: “Siamo stati fortunati adavere un’artista come Odetta nella nostra epoca. Lei hafortemente influenzato il nostro tempo”. Nel 2005 laLibreria del Congresso la insignì del Living legend award,cioè il riconoscimento di ‘leggenda vivente’ nella musi-ca. Barack Obama l’invitò ufficialmente a parteciparee a cantare al suo insediamento alla Casa Bianca nel gen-naio 2009 come figura eminente e rappresentativa del-l’America di oggi. Ma il generoso cuore di Odetta ave-va ceduto appena un mese prima. •

Odetta

“ “nome perché ho avuto la fortuna di essergli ami-co. Già da prima, Odetta ogni tanto capitava a Roma,si esibiva nello scicchissimo Teatro Sistina che riempi-va con la sua possente voce da contralto, e spariva. Era-vamo verso la fine degli anni ’70, ero poco più che unragazzo ma rompevo lo stesso il salvadanaio a porcel-lino per andarla a sentire e rimanerne commosso e stra-volto. Negli anni a seguire Odetta tornava di soppiat-to in Italia per cantare al Folkstudio, quasi gratis, peruno scelto pubblico di adoratori. Perché gratis? “Perun antico debito di riconoscenza, mi rispondeva Gian-carlo. Quando Odetta era agli esordi l’ho presentatanel già famoso Folkstudio, e lei non l’ha dimenticato”.Arrivavo al locale in bicicletta, due pedalate da casa,una strada tutta in discesa, con i dischi 33 giri long pla-ying sotto il braccio per farmeli firmare da Odetta fraun blues e uno spiritual: oggi, impreziositi dalle sue de-diche, rappresentano il pezzo più prezioso della miapiccola ma ben fornita disco-cd teca. Odetta Holmes Felious (Birmingham, 1930 - New York,2008) è stata una delle più grandi cantanti di spiritual,folk e blues d’America, dove la sua fama è pari a quel-la di Mahalia Jackson. La sua personalità e figura di ar-tista è stata associata alle grandi interpreti negroame-ricane del passato come sister Rosetta Tharpe, LouiseJohnson o Georgia White. Con la sua voce dal timbroprofondo e inconfondibile, tale da coinvolgere l’ascol-tatore, Odetta fin dal 1944 ha interpretato il reperto-rio di canzoni tradizionali del popolo afroamericanorendendole attuali e pregnanti, inserendole nel conte-sto della lotta per i diritti civili culminati nella famosamarcia del 28 agosto 1963. Odetta si accompagnavacon una chitarra acustica Gibson, che toccava sfioran-dola lievemente e cavandone suoni dolci e bassi e unacascata di legature discendenti e ascendenti che si im-pastavano magicamente col suo vocione. Odetta singsballads and blues, At the gate of Horn, Odetta sings

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IL PROIETTORE

cidi e due dozzine di rapine. Al “bel Renée”, come ve-niva chiamato all’epoca, è dedicato il film più atteso del-la stagione, già candidato alla Mostra di Venezia. Lo diri-ge Michele Placido e si intitola “Il fiore del male”, come illibro di Carlo Bonini da cui è tratto. Il progetto ha susci-tato polemiche fin dall’inizio: esposti contro il comune diMilano affinché non concedesse le location, sospensionedel finanziamento pubblico, tentativi di bloccarlo da par-te dei parenti delle vittime del delinquente, che avrà il vol-to di Kim Rossi Stuart. Nel ruolo di Ripalta Pioggia, detta Consuelo, la sua primacompagna, madre del suo unico figlio, c’è Valeria Solari-no, astro nascente del nostro cinema, con alle spalle do-dici film in sette anni, recente candidata ai Nastri d’Ar-gento per “Viola di mare”. Appena trentenne, padre sici-liano e madre torinese, una laurea in filosofia mancata perpochi esami, studi allo Stabile di Torino, ha dovuto supe-rare un handicap non da poco: una bellezza indiscutibile.La bellezza non è un vantaggio?Non sempre. Spesso sul lavoro mi sono sentita dire chenon andavo bene per il mio aspetto e per un po’ ho avu-to paura che questo prevalesse sul resto. Ormai ci ho fat-to pace: devi essere consapevole di chi sei e usare quelloche hai. Comunque, intendiamoci: se non hai qualcosadentro, la bellezza non serve a niente. Non siamo model-le intercambiabili. Anzi: nessuna persona è sostituibile conun’altra, ciascuno si porta dentro un mondo diverso.

Ha cantato sul palco di San Siro con Gianna Nannini so-stenendo di essere stonata, ha fatto un provino in ingle-se non conoscendo la lingua, fa l’attrice dicendo di esse-re timida. C’è qualcosa che non torna.Se una cosa mi interessa penso “cos’ho da perdere?” e ciprovo. L’ho imparato alla scuola di teatro. Per un anno so-no stata in apnea, poi è scattato qualcosa. Forse la com-petizione, forse il perfezionismo, di fatto mi sono sbloc-cata. Ma devo sempre prepararmi, non saprei mai im-provvisare. Riparto sempre da zero e ogni volta devo con-vincermi che ce la farò.Eredità dei tempi in cui giocava a basket?Credo di sì. Si chiama allenamento, che in Italia non vie-ne molto considerato. Ha a che fare con la disciplina.Ha un fratello fotografo, un compagno regista, Giovan-ni Veronesi, e un cognato scrittore, Sandro. Come si stain mezzo agli artisti?È bello. Si parla la stessa lingua, si ha paura delle stes-se cose. Questo lavoro ti porta facilmente alla depres-sione o all’esaltazione, è importante vivere con chi sadare il giusto peso a ciò che succede e ti ricorda che unpremio può rafforzare la tua autostima, ma non ti fa cor-rere più veloce.Come vive qui e ora?Con fatica e temo di essere in buona compagnia, come cit-tadina e come attrice. Con questi attacchi continui alla cul-tura, ti pare di lavorare per pochi intimi. Ma io sono una

privilegiata, faccio quello che mi è sem-pre piaciuto. Fin da piccola so che è im-portante fare quello che ti appaga.L’ho imparato da mio nonno macchi-nista: quando parlava dei suoi treni glibrillavano gli occhi, lavorava con gio-ia, non solo per mangiare. I soldi non fanno la felicità?Banale, ma vero. Nella vita non puoirincorrere sempre qualcos’altro. Chenon significa accontentarsi, ma vive-re al meglio il momento. Sul lavoro,poi, ci sarà pure una ragione per cuiti hanno scelto, dunque sei obbligatoa concentrarti e dare la tua parte mi-gliore. •

Sulfureo e inquietante, autentico mito criminale fin da quando terrorizzava l’Italiadegli anni ’70, Renato Vallanzasca continua a far parlare di sé ancora oggi, rin-chiuso com’è da quarant’anni in carcere, a scontare quattro ergastoli per sei omi-

Una svantaggiosa bellezzadi Maricla Tagliaferri

Valeria Solarino

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di Ludovica Mariani

“C’è grossa cri-si” dicevaCorrado

Guzzanti nell’esilarante imi-tazione del santone seguacedi Quelo improbabile dio diun’ancora più improbabilereligione. Ma oggi sono po-chi quelli che su una frasedel genere si farebbero duerisate. La crisi c’è, la si vede,se ne sente l’odore, la si re-spira quotidianamente. Co-sa spinge dunque un grup-po tra autori, registi, videoartisti e scrittori a fare unprogramma televisivo e inti-tolarlo “Viva la crisi”? In re-altà, aldilà del titolo provo-catorio, la scommessa è se-ria quanto il dimostrare l’im-portanza, proprio in tempi

Perché intitolarlo “Viva lacrisi”?Per mettere l’accento o me-glio il punto esclamativo sul-l’immaginazione. Abbiamoprovato a sorridere per dareentusiasmo e forza di rea-zione a persone in una si-tuazione non facile, e le rea-zioni sono state diverse. Neimolti vox populi fatti in tut-ta Italia c’è stato chi se n’èandato senza neppure ri-spondere, chi ci rideva su fi-no a quelli che dicevano cheforse la crisi può essere dav-vero un nuovo punto di par-tenza. Calvino diceva che “lafantasia è un posto dove cipiove dentro”, ora sta pio-vendo ovunque, anzi è tuttoallagato ma se riscopri le ar-mi della fantasia e creativi-tà, che sono dentro di te e acosto zero, puoi pensaredavvero di cambiare vita.Soluzioni, opportunità. Qual è la ricetta che pro-ponete per affrontare la cri-si? Avete incontrato più en-tusiasmo o scetticismo?Non abbiamo suggerimentida dare a Tremonti, pur-troppo. Ma abbiamo chie-sto il parere di persone chenon sono i classici opinioni-sti; a volte esperti di settorema anche la signora con labancarella a Porta Portese ciinteressa. E ognuno di loroha una sua ricetta persona-

di recessione, di qualità co-me fantasia, inventiva, crea-tività, abilità e coraggio. Sele difficoltà aguzzano l’inge-gno, se le idee sono beni chenon costano nulla, se l’ave-re meno ci fa accorgere chesprecavamo troppo, alloradire viva la crisi potrebbenon sembrare così folle. Inonda su RaiTre tutti i vener-dì all’una di notte circa, ilprogramma contenitore di30 minuti è condotto da Ma-risa Passera che è anche au-trice. “L’idea era nell’aria co-me la crisi – ci dice la con-duttrice – ma volevamo trat-tare l’argomento con il pesodella leggerezza. Dare spun-ti positivi per reagire alla cri-si in generale e nella fatti-specie alla crisi economicache stiamo vivendo. Così ci

siamo messi insieme con ilregista Simone Colombo egli altri autori, cercando diottimizzare le risorse con co-sti contenuti. Il primo problema è statoquello di dover fare lo stu-dio; siamo riusciti ad avereuna partnership con la Trien-nale Bovisa di Milano che ciha messo a disposizione unospazio gigantesco, ma dove-vamo ancora costruire lo stu-dio. Alcuni nostri amici chesono video-artisti hannocreato una scenografia fattadi scatoloni, quindi a costozero, sui quali vengono pro-iettate immagini sempre di-verse. Si ha così l’impressio-ne che lo studio cambi con-tinuamente con un risultatoche è forse meglio di uno stu-dio vero e proprio.

Trasformare la recessione in opportunitàTELEVISIONE

“Viva la crisi”, programma di RaiEducational, ci racconta le possibilità infinite e le occasioni di riscatto che qualità comefantasia, creatività e abilità offrono in tempi di difficoltà economica

Un muro di scatoloni per lo studio di “Viva la crisi” programma condotto da Marisa Passera

L’ottimista è capacedi scorgere

la possibilità in ogni pericolo

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le contro la crisi. Noi perònon abbiamo cercato unasoluzione vera e propria mala capacità di ritrovare in sestessi le risorse per reagire.E abbiamo trovato variesempi. A Milano e Torinoc’è un’associazione che sichiama UnBreakFast (daunemployed – disoccupatoe breakfast – colazione),composta da persone, mol-te over 45, che hanno persoil lavoro a causa della crisima per non restare in ca-notta sul divano davanti al-la tv si vedono tutte le mat-tine in un bar in giacca e cra-vatta per cercare di trovaresoluzioni e sinergie e sfuggi-re così alla depressione chespesso segue un licenzia-mento. Insieme valutano an-che le nuove eventuali pro-poste di lavoro. C’è la storiadi Radio L’Aquila, rimessain piedi dopo il terremotocon l’aiuto delle piccole ra-dio locali italiane, che è ri-diventata la voce della cittàcon l’orgoglio di chi ci lavo-ra di poter ancora essere uti-le. E sempre a Milano la sto-ria degli Urban Bike, unacooperativa di pony expressche consegnano i pacchi inbicicletta. Un modo ecolo-gico di fare occupazione.All’interno del programmaci sono anche delle rubri-che fisse.Una è “Tanto con poco” chespiega, rifacendosi un po’ al-le pubblicità anni ’50, comerisparmiare attraverso l’uti-lizzo di prodotti semplici.Per esempio il bicarbonatoche costa pochissimo e puòsostituire un miliardo di pro-dotti. C’è la rubrica lettera-ria e in ogni puntata unoscrittore legge brani di un li-

sformarmi nel lavoro e nel-la vita e una delle cose cheho pensato è di farmi la ca-sa all’idrogeno come quellidi Arezzo (www.idrogenoa-rezzo.it) un progetto delquale abbiamo parlato inuna puntata dedicata al pro-blema dell’ambiente e cheha già interessato Paesi co-me Cina e Giappone. Possodire che alla fine di questociclo di puntate l’idea checi siamo fatti è che si puòuscire da questa crisi rea-gendo attraverso le qualitàche ogni persona ha e cheha dimenticato, recuperan-do le sue passioni, la capa-cità di rinnovarsi e di tro-vare fiducia in sé e nel mon-do. La crisi c’è ed è gene-rale, ma si può affrontareda pessimista che vede ilpericolo in ogni possibilitào come l’ottimista capacedi scorgere la possibilità inogni pericolo. •

bro non suo legato alla cri-si, alle sue motivazioni e al-la possibilità di uscirne. Nel-la prima Valeria Parrella leg-ge Céline, “Viaggio al ter-mine della notte”. Poi avre-mo ospiti Massimo Lugli,Michela Murgia, Flavio So-riga, Matteo Bianchi, Davi-de Longo, Giorgio Vasta,Carlo Antonelli, Giusi Mar-chetta, Ermanno Cavazzo-ni, Silvia Avallone e IvanCotroneo. Goethe dicevache: “Ogni libro è un capi-tale che silenziosamente cidorme accanto, ma che pro-duce interessi incalcolabili”,ecco forse anche la lettura ela cultura possono darti so-luzioni. Peccato che la cultura, so-prattutto nel nostro Paese,non produca reddito.Lo scopo per noi non era ditrovare situazioni economi-che alla crisi o alla perditadel lavoro, l’obiettivo sareb-be stato troppo grande. Ab-biamo voluto mostrare chesi può reagire e non soc-combere. E poi chi ha dettoche le idee non portano de-naro? È un esempio la si-gnora Clara, nonnina no-vantaquattrenne, diventatauna star su you tube daquando il nipote ha messoin rete le “Ricette dellaGrande Depressione” unacucina low cost che era ser-vita alla sua famiglia, di ori-gine italiana, per affrontarela crisi americana del ’29.Oggi la signora vende librie il suo è uno dei siti Inter-net più visitati. Poi ci sonoiniziative che pur non pro-ducendo reddito sono im-portanti. Come Memoro,la Banca della Memoria(www.memoro.org), che

raccoglie le testimonianze ditutti quelli nati prima del1940, creata perché i ricor-di di queste persone non va-dano dispersi nel tempo. Sì,anche la memoria è una ric-chezza.Alla fine di questo ciclo didodici puntate ci sarà un’al-tra serie o considerate l’espe-rienza conclusa?L’esperienza non è conclusa,forse modificheremo la for-mula. La vox populi, coloroche non hanno normalmen-te voce e visibilità è stata pernoi un’esperienza molto di-vertente. Stiamo quindi pen-sando a qualcosa che ha ache fare con le interviste al-la gente comune. Confrontandosi con tantediverse esperienze a qual-cuno di voi è venuta vogliadi cambiare qualcosa nellapropria vita?Beh, io sono un tipo alla Ze-lig e mi piace cambiare e tra-

L’homepage del sito della trasmissione

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TELEVISIONE

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ACCADDE A...

10 AGOSTO 1930Anselmo Bucci con “Il pit-tore volante” e LorenzoViani con “Ritorno alla pa-tria” vincono la prima edi-zione del premio Viareggio.

15 AGOSTO 1940Ha inizio la fase crucialedella battaglia d’Inghilter-ra che durerà per altri duemesi.

6 AGOSTO 1945Harry Truman, presidentedegli Stati Uniti, ordina illancio della bomba atomi-ca su Hiroshima. Solo tregiorni più tardi un’altraatomica verrà sganciata suNagasaki.

21 AGOSTO 1983 Nelle Filippine viene as-sassinato Benigno Aquino:scoppiano nel paese vio-lente manifestazioni con-tro il presidente Marcos.

14 AGOSTO 1989P. W. Botha, presidente su-dafricano, si dimette dallasua carica. Il successore ède Klerk che contribuiscead avviare lo smantella-mento dell’apartheid.

19 AGOSTO 1991 In Unione Sovietica falli-sce il colpo di stato. Pochigiorni dopo, il 24 agosto,il presidente della Repub-blica russa Boris Eltsinesautora Gorbacev.

29 AGOSTO 1997Diego Armando Marado-na viene trovato positivo aldoping per la terza volta. Èla fine della sua carriera dacalciatore.

19 AGOSTO 1960 Le cagnette Strelka e Belkatornano sulla Terra dopoessere state in orbita a bor-do del satellite Sputnik V.

17 AGOSTO 1962 Peter Fechter, tedescoorientale, viene ucciso dal-le guardie della DDR nelcorso di un tentativo di fu-ga verso Berlino ovest.

12 AGOSTO 1969Per le strade di London-derry in Irlanda del nordsi scatena la guerriglia tracattolici e protestanti.

14 AGOSTO 1980 Lech Walesa guida 16mi-la lavoratori nell’occupa-zione dei cantieri navali diDanzica. I manifestantichiedono la legalizzazionedei sindacati liberi.

Agostoe le sue storie...

Lech Walesa

Harry Truman

Non è difficile diventare padre: essere un padre, questo è difficile.

Wilhelm Busch, Julchen

Diego Armando Maradona

4 AGOSTO 1957In Germania Maunuel Fangio si laurea per la quinta voltacampione del mondo di Formula 1.

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IL RITORNO DELLE DEEAIDONE (EN)fino al 13 dicembre 2010Le statue di Dèmetra e Kore del V se-colo a.C., rientrate in Sicilia dagli StatiUniti, tornano ad essere esposte al pub-blico in un allestimento che punta allacreatività e alla contaminazione fra learti di ieri e di oggi.

Museo archeologico telefono: 0935 87307

MAIOLICHE IN ROCCA. LA COLLEZIONE DI GISÈLE BRAULT-PESCHÉANGERA (VA)fino al 31 ottobre 2010L’esposizione offre la possibilità di am-mirare oltre trecento pezzi rari e raris-simi di maioliche di provenienza euro-pea e orientale appartenute alla colle-zione di Madame Gisèle Brault-Pesché.

Rocca Borromeotelefono: 0323 30556

www.borromeoturismo.it

JOAN MIRÓ - IL POETA DEL COLORETRIESTE – fino al 7 novembre 2010Oltre settanta opere originali del mae-stro catalano, testimonianza del lavorodi illustratore che lo ha reso protagoni-sta della storia del libro d’arte.

Castello di Miramarewww.castello-miramare.it

telefono: 040 224143

FRANCIS BACON IL GUERCINO. I DISEGNICENTO (FE)fino all’8 novembre 2010Questa mostra rappresenta l’occasionestraordinaria per mettere a confronto al-cuni dei più bei disegni del maestro in-glese – i cosiddetti “disegni italiani” –con quelli del Guercino, nella Pinacote-ca dedicata al maestro proprio nella suacittà natale Cento.

Pinacoteca Civicatelefono: 051 6843287

http://guercino.comune.cento.fe.itIngresso gratuito

CARAVAGGIO ECARAVAGGESCHI A FIRENZEFIRENZEfino al 17 ottobre 2010In occasione del quarto centenario del-la morte saranno in mostra i capolavo-ri del Caravaggio e dei caravaggeschi inun percorso che si snoderà da PalazzoPitti, agli Uffizi a Villa Bardini.

Galleria degli Uffizitelefono: 055 2388651

CARAVAGGIO E L’ARTEDELLA FUGA. LA PITTURA DI PAESAGGIO NELLE VILLEDORIA PAMPHILJGENOVAfino al 26 settembre 2010Nella più sontuosa dimora nobiliare del-la città di Genova, tornata dopo anni di

restauro al suoantico splendo-re, sono espostioltre ottanta di-pinti di paesag-gio, molti deiquali inediti.

Villadel Principe –

Doria Pamphiljtelefono:

010 255509

MACCHIAIOLI A MONTEPULCIANO.CAPOLAVORI E INEDITIPRIVATIMONTEPULCIANO (SI)fino al 26 settembre 2010Settanta opere raccontano uno dei mo-vimenti artistici che più seppe innovareil linguaggio figurativo tra Ottocento eNovecento.

Museo Civico e Pinacoteca Crocianitelefono: 0578 717300 - 0578 757341

INDIA. I VOLTI DEL SACROROMA – fino al 10 ottobre 2010La mostra nasce grazie alla pregevolecollezione donata dall’architetto Giaco-mo Mutti comprendente opere di arteindiana (bronzi, oggetti in metallo, mi-niature, disegni e pagine di manoscrittiillustrati).

Museo Nazionale d’arte OrientaleTucci - Palazzo Brancaccio

telefono: 06 46974832 www.museorientale.beniculturali.it

ARTE AMERICANA 1850-1960.CAPOLAVORI DALLAPHILLIPS COLLECTION DI WASHINGTONROVERETOfino al 12 settembre 2010La mostra propone una selezione di ope-re mai vista in Italia di artisti americanicome Edward Hopper, Georgia O’Ke-effe, Jackson Pollock e Mark Rothko.

MART - telefono: 0464 438887

GIAMBATTISTA TIEPOLO. TRA SCHERZO E CAPRICCIOUDINE – fino al 31 ottobre 2010Il corpus completo della magnifica pro-duzione grafica dell’artista veneziano sa-rà esposto insieme ad un’attentissimaselezione di suoi disegni, opere diretta-mente collegate ai temi delle incisioni.

Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte - Castello di Udine

telefono: 0432 271591

MOSTREa cura di Anna Leyda Cavallied esposizioni in Italia

Paul Cèzanne, “Nature morte au rideau”, particolare

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LETTERE AL PRESIDENTEHO BISOGNO DI ALCUNICONSIGLI UTILI

Egregio Presidente, ti sarei grato se potessi rispondere aimiei quesiti sia privatamente sia sulGiornale della Previdenza che leggoe ricevo regolarmente. Laureato e

iscritto all’Ordine nel ’79, nel 1984 specializzato, dal ’89convenzionato pre-accreditato presso una Asl, sono in at-tesa di conoscere l’importo per il ricongiungimento previ-denziale per un anno di attività da me svolta in qualità diassistente medico presso un ospedale. Desidero sapere da te il costo di tale ricongiunzione, in chedata avrò raggiunto i requisiti previdenziali per la pensionedi anzianità sul Fondo convenzionati esterni (30 anni dilaurea, 58 di età, 35 di contributi) e l’importo dell’assegnopensionistico a quella data tenendo conto del suddetto ri-congiungimento. È possibile effettuare sul Fondo specialisti esterni (dove hogià riscattato corso di laurea e specialità) ulteriore riscattodi allineamento al fine di aumentare l’assegno pensioni-stico, e se si è possibile già avere risposta con il nuovo im-porto pensionistico? Il mio progetto è usufruire della pensione erogata dalFondo specialisti esterni il prima possibile (mia figlia è di-sabile psico-fisica al 100% e richiede assistenza continua-tiva) riducendo quindi l’impegno professionale alla solalibera professione i cui contributi afferenti Quota B sonogià oggetto di allineamento. Mi sai dire l’importo di questapensione di vecchiaia a 65 anni? Ho già completato in via anticipata il riscatto di allinea-mento Quota A. Mi sai dire l’importo di questa pensione divecchiaia a 65 anni? Hai qualche altro consiglio stante la mia situazione fami-liare al fine di vivere più serenamente gli anni della vec-chiaia? Nel ringraziarti per la gentile disponibilità che spero vorraiaccordarmi ti invio cordiali saluti.

(lettera firmata)

Egregio Collega,dall’esame della tua posizione previdenziale, si rileva chein caso di adesione alla proposta di ricongiunzione, cheti sarà formulata dall’Ufficio competente con separatanota, risulterai in possesso dei requisiti prescritti (58 an-ni di età, 35 anni di contribuzione e 30 anni di laurea) peril trattamento di anzianità il 31.10.2014.Tuttavia, in applicazione delle cd. finestre di accesso pre-viste per i liberi professionisti dalla L. 449/97, potrai frui-re della prestazione previdenziale solo a decorreredall’1.7.2015.Ipotizzando la cessazione del tuo rapporto convenziona-le con il Ssn in data 30.06.2015, al fine di non restare,nelle more, privo sia del compenso professionale chedella pensione, potrai beneficiare di una pensione men-sile lorda pari ad € 3.100,00 circa oppure di un tratta-mento misto, costituito da una prestazione pensionisti-ca di € 2.600,00 lordi circa e da un’indennità in capitale

pari, nella misura massima, ad € 72.000,00 lordi circa.Qualora, invece, tu, pur accettando la proposta di ricon-giunzione, voglia proseguire il rapporto professionale fi-no al compimento del 65° di età, potrai conseguire, condecorrenza dal mese successivo alla cessazione dell’atti-vità convenzionata, una pensione di € 3.400,00 lordi men-sili o un trattamento misto, costituito da una pensione di€ 2.900,00 lordi mensili e da un’indennità in capitale di €75.000, 00 lordi.Nel caso, inoltre, in cui tu non intenda esercitare la facol-tà di ricongiunzione, raggiungerai il requisito dei 35 anni dianzianità contributiva il 31.12.2015 e potrai fruire del trat-tamento ordinario con decorrenza 1.7.2016.Risolvendo, pertanto, il rapporto professionale il 30.6.2016,potrai percepire una pensione di € 3.300,00 lordi mensi-li o un trattamento misto, costituito da una pensione di €2.800,00 lordi mensili e da un’indennità in capitale di €74.000,00 lordi. Proseguendo, invece, il rapporto profes-sionale fino alla data di compimento del 65° anno di età,potrai beneficiare di una pensione di € 3.400,00 lordi men-sili oppure di una pensione di € 2.900,00 lordi mensili uni-tamente ad un’indennità in capitale di € 76.000,00 lordi.Ritengo opportuno precisarti che la ricongiunzione dei pe-riodi assicurativi all’Enpam è, nel tuo caso, a titolo gratui-to e ti consente di maturare un’ulteriore anzianità contri-butiva pari ad 1 anno e due mesi, permettendoti l’acces-so anticipato alla fruizione del trattamento ordinario; nonrileva, invece, sotto il profilo economico poiché non ti ga-rantisce il godimento di una prestazione d’importo piùelevato.Per completezza d’informazione ti faccio presente che leproiezioni sopra evidenziate sono state effettuate sulla ba-se dei contributi memorizzati sino a giugno 2009, ipotiz-zando fino alla data presunta di cessazione un versamen-to contributivo annuo di € 10.000,00 circa, computando i9 anni di studi universitari da te riscattati ed, ove specifi-cato, i periodi assicurativi da ricongiungere.Ti informo, inoltre, che, in base alla normativa attualmen-te vigente, le tue prestazioni pensionistiche saranno as-soggettate alla ritenuta fiscale determinata dall’I.N.P.S.,nella sua qualità di gestore del casellario pensionistico.Qualora, tuttavia, tu risulterai titolare esclusivamente del-la pensione erogata a carico dei Fondi gestiti dall’Enpam,la tua prestazione pensionistica sarà assoggettata alla ri-tenuta fiscale determinata in base agli scaglioni Irpef pre-visti per i lavoratori dipendenti.Sull’indennità in capitale eventualmente richiesta, invece,sarà operata la ritenuta d’acconto del 20%. L’Ammini-strazione Finanziaria competente procederà successiva-mente alla determinazione dell’aliquota definitiva, calco-landola in base all’aliquota media dei redditi da te perce-piti nel biennio precedente l’erogazione della prestazionede qua.Devo, inoltre, farti presente che la vigente normativa re-golamentare del Fondo Specialisti Esterni non contemplal’istituto del riscatto di allineamento.In merito, infine, alla tua posizione previdenziale accesapresso il Fondo di Previdenza Generale ti specifico che alcompimento del 65° anno di età, previa tua formale do-

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manda, potrai conseguireuna pensione mensile di €1.450,00 lordi, di cui €250,00 lordi a carico dellagestione di “Quota A” ed €1.200,00 lordi a carico dellagestione di ”Quota B”.Ti segnalo infine che, per ef-fetto di eventuali modifichedella normativa di riferi-mento, le ipotesi rappre-sentate potrebbero subirevariazioni. E’, pertanto, op-portuno che, prima dellacessazione dell’attività, tuproceda ad un’ulteriore ve-rifica della tua posizione pre-videnziale presso gli Ufficidella Fondazione. Ne con-segue che la presente in-formativa non deve ritener-si impegnativa per l’Enpam.Ti saluto cordialmente.

Eolo Parodi

È POSSIBILE OPTAREPER UNA PARZIALE LIQUIDAZIONE IMMEDIATA?

Caro Presidente,volevo avere da lei alcunenotizie in merito alla miaposizione pensionistica se-condo quanto previsto dallevigenti disposizioni legisla-tive. Laureato nel ’76,iscritto nello stesso anno al-l’Ordine dei medici, sonoconvenzionato con il Ssndal ’78 come medico di me-dicina generale. Ho svolto ilservizio militare come aiu-tante di sanità (è riscattabiletale periodo e se si a qualecosto? – mi si dice che nelprivato il costo è irrisorio).Ho svolto il tirocinio post-laurea di sei mesi nel ’76: haqualche valore ai fini pen-sionistici? Non ho riscattatogli anni di laurea, al mo-

mento non intendo farlo.Ciò premesso, volevo sa-pere quando potrei pensio-narmi e con che cifra,prendendo in considera-zione il termine minimo, iltermine massimo e i 65anni. Inoltre è possibileoptare per una parziale li-quidazione immediata e inche misura? In quest’ul-timo caso come varierebbel’importo della mensilitàpensionistica? Distinti saluti.

(lettera firmata)

Caro Collega,ti informo preliminarmente,che la normativa in vigoreconsente il riconoscimentodella prestazione in pensio-ne all’iscritto che termini l’at-tività convenzionata dopo ilcompimento del 65° annodi età. La rendita pensioni-stica è erogata, altresì, al sa-nitario che cessi dal rappor-to con gli istituti del Ssn alraggiungimento del 58° an-no di età, sempre che egliabbia conseguito presso ilFondo una anzianità contri-butiva effettiva o riscattata,ovvero ricongiunta a normadella Legge n. 45/1990, noninferiore a 35 anni e sia inpossesso da almeno 30 an-ni del diploma di laurea inmedicina e chirurgia. Il trat-tamento previdenziale di an-zianità può essere ricono-sciuto anche al raggiungi-mento dei 40 anni di contri-buzione effettiva, riscattatae/o ricongiunta; in tal casosi prescinde dal requisitoanagrafico.Nel tuo caso, in assenza dioperazioni di riscatto e/o ri-congiunzione, maturerail’anzianità contributiva pre-scritta per il collocamento ariposo nel terzo trimestredell’anno 2012. Tuttavia, inapplicazione della Legge n.449/97, la rendita pensioni-stica anticipata decorrereb-

be dal 1° aprile 2013, primafinestra utile di uscita. A ta-le data, il trattamento pen-sionistico è quantificabile incirca € 3.900,00 lordi men-sili. Qualora decidessi diconvertire in capitale il 15%della pensione maturata, co-me consentito dalle vigentinorme regolamentari, ti ver-rebbe erogata una indenni-tà pari a circa € 92.000,00al lordo delle ritenute fisca-li e una rendita pensionisti-ca, lorda mensile, di circa €3.300,00.Nel caso decidessi di pro-seguire l’esercizio in con-venzione della medicina ge-nerale fino al compimentodel 65° anno di età, l’am-montare della rendita pen-sionistica è quantificabile incirca € 4.500,00 lordi men-sili. In caso di trattamentomisto, l’indennità in capita-le ammonterebbe a circa €98.000,00 lordi e la pen-sione mensile, al lordo del-le ritenute fiscali, sarebbepari a circa € 3.800,00.Nel caso, invece, decides-si per il collocamento a ri-poso al compimento del70° anno di età, la renditapensionistica sarebbe paria circa € 5.700,00 lordimensili. Se optassi per l’in-dennità in capitale, la stes-sa ammonterebbe a circa€ 104.000,00 al lordo del-le ritenute fiscali e il tratta-mento pensionistico sareb-be pari a circa € 4.800,00lordi mensili.Ti preciso che i suddetti im-porti sono stati determinatisulla base della media con-tributiva riferita agli ultimicinque anni di attività pro-fessionale e che l’erogazio-ne dell’indennità in capitalepuò avvenire soltanto con-testualmente alla renditapensionistica, nella misuramassima del 15%.Per quanto riguarda la pos-sibilità di riscattare il perio-do di servizio svolto per as-

solvere agli obblighi di leva,ti preciso che l’operazioneè effettuabile purché lostesso non risulti già coper-to da contribuzione effetti-va o riscattata, fatta ecce-zione per la “Quota A” delFondo di Previdenza Gene-rale. In assenza degli esattiriferimenti temporali, gli Uf-fici non sono in condizionedi stimare l’onere da porrea tuo carico per la definizio-ne dell’operazione. Ti facciopresente, tuttavia, che lapresentazione di una do-manda di riscatto non de-termina alcun vincolo; potraidecidere se dare seguito alprocedimento dopo averpreso visione dell’effettivocosto dell’operazione e deiconnessi benefici pensioni-stici, dettagliatamente illu-strati nella lettera di propo-sta che gli Uffici provvede-ranno ad inviarti.Relativamente ai possibilirisvolti pensionistici del pe-riodo di tirocinio post-lau-rea, presumibilmente svol-to presso una strutturaospedaliera, ti preciso chequalora lo stesso avessedato luogo a contribuzionepotrebbe costituire ogget-to di ricongiunzione ai sen-si della legge n. 45/1990.Per verificare tale possibi-lità, ti consiglio di recartipresso la competente se-de dell’Inpdap e di richie-dere un estratto conto cheti permetterà di appurarnel’eventuale accredito.Mi corre l’obbligo di preci-sarti, infine, che a fronte dieventuali modifiche dellanormativa previdenziale diriferimento, le ipotesi soprarappresentate potrebberosubire variazioni. Ne conse-gue che la presente infor-mativa non deve ritenersiimpegnativa per la Fonda-zione.Colgo l’occasione per salu-tarti cordialmente.

E. P.

LETTERE AL PRESIDENTE

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““1990: Olanda... "vincitrice"

2010: foglietto del Sud Africa

questa volta secondi, cheperò in un passato nontroppo lontano avevanocombinato un bel pastic-cio… filatelico. Era infatti il 1990, con lefamose notti magiche delmondiale svolto in Italia ela compagine arancione,molto fiduciosa dei proprimezzi e della propria for-za, aveva già ipotizzato,ma anche elaborato, unpossibile francobollo cele-brativo per una vittoria iri-data.Così non fu e la nazionaledei Paesi Bassi venne scon-fitta il 24 giugno negli ot-tavi di finale dalla Germa-nia, che poi avrebbe con-

quistato il titolo battendol’Argentina l’8 luglio. Ma ormai la frittata era fat-ta, la notizia del franco-bollo per la vittoria Olan-dese si era già diffusa e ilfrancobollo da 75 centesi-mi messo addirittura in ca-lendario per il 9 luglio,giorno successivo alla fi-nale.È ovvio che l’idea morì im-mediatamente e tutto quel-lo che era stato prodottofu al più presto distrutto. Una traccia però è rimasta,infatti, un solo foglio dacento pezzi è oggi conser-vato al Museum voor com-municatie nella città del-l’Aja, come ci ha raccon-

di Gian Piero Ventura

Ad ogni grande even-to spesso si accom-pagna una emissione

filatelica proposta dal pae-se più direttamente coin-volto, altre volte la diffu-sione è planetaria, come adesempio per i mondiali dicalcio.Quest’anno il successo del-la Spagna nella competi-zione ha sicuramente datoun conseguente imput al-l’amministrazione ibericaper un francobollo cele-brativo, infatti la vittoriadelle “furie rosse” nei tem-pi supplementari contro iPaesi Bassi è proprio unevento primo ed unico, almomento, per i nostri “cu-gini” latini.Di certo sono invece menoscaramantici i più nordiciolandesi, arrivati anche

FILATELIA

tato il libro “Campioni delmondo - I francobolli deiPaesi organizzatori e vin-citori dei Mondiali di cal-cio 1930-2006” ed ancheil sito Vaccari News.Se pensiamo invece cosapossa aver fatto il nostrocapitano, il napoletanissi-mo Fabio Cannavaro, pri-ma del trionfo degli Az-zurri nel 2006… ci scappasicuramente un sorrisopensando alla non “scara-manzia” olandese… megliocosì! •(*) [email protected]

Francobollo olandese e vittoria tedesca

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Ai mondiali di calcio del ’90 l’Olanda stampò un francobollo da 75 centesimi celebrativo della vittoria. Le cose andarono

diversamente. Vinse la Germania e del francobollo rimasero alcuni pezzi conservati oggi in un museo all’Aja

2006: Italia campione, Cannavaro alza la Coppa

Nei mondiali 2010nove nazioni

dell’area africanahanno partecipatoad un'emissione

congiunta

“ Il successo della Spagna

ha dato un input all’amministrazione

iberica per un francobollo

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L’AVVOCATO

“Responsabilità dei dipendenti

pubblici per danno indiretto cagionato all’ente di appartenenza

a cura dell’avv. Pasquale Dui (*)

La decisione della Cortedei Conti Regione Lom-bardia del 12 gennaio

u.s. consente di indagare latematica, di frequente verifi-cazione nella prassi, della re-sponsabilità dei dipendentipubblici per danno indirettocagionato all’ente di apparte-nenza (art. 28 Cost.) ovveroquello determinato da unasentenza di condanna del giu-dice civile a carico dell’am-ministrazione convenuta ingiudizio da terzi, unitamenteo meno con il personale allerispettive dipendenze.Nella specie, un’azienda ospe-daliera veniva citata in giudi-zio dai genitori di due mino-ri che subivano lesioni in con-seguenze di trattamenti sani-tari da parte di medici dipen-denti dalla struttura pubbli-ca, giudizio civile che si con-cludeva con la condanna del-l’ente – sia in primo che se-condo grado – al pagamentodi una cospicua somma a ti-tolo di risarcimento del dan-no. Pendente il giudizio di le-gittimità incardinato avanti laCorte di Cassazione ed effet-tuato nel frattempo dall’am-ministrazione il pagamento atitolo di risarcimento, venivaesercitata dal pubblico mini-

Corte dei Conti, interesse ad agire

precisa l’insorgere dell’inte-resse all’azione di recuperodel credito erariale non di-stinguendosi affatto una de-curtazione provvisoria da unadefinitiva dell’erario.In altri termini, anche nelcaso in cui l’obbligazionerisarcitoria avente titolo inuna sentenza esecutiva – enon passata in giudicato –viene adempiuta dall’am-ministrazione, pare dover-si affermare l’esistenza diun obbligo legale di rivalsacon conseguente impossi-bilità di concludere negati-vamente il sindacato giudi-ziale sull’interesse ad agireex art. 100 c.p.c.Si legge nella decisione delCollegio che non potrebbela definitività del giudicatoessere surrogata “dal requi-sito del depauperamento del-l’ente condannato, il qualeha ottemperato a sentenzaesecutiva con pagamento atitolo provvisorio e non de-finitivo”.Per vero, il presupposto del-l’obbligo di rivalsa e dunquedell’instaurazione di un giu-dizio per responsabilità in-diretta non sembra affattoessere il giudicato ma, ap-punto, il fatto della ammini-strazione “che abbia risarci-to il terzo del danno cagio-nato dal dipendente” (art. 22d.P.R. n. 3, cit.).•

(*) Avvocato del Foro di Milano,

professore all’Università diMilano – Bicocca

nerale di cui all’art. 22 d.P.R.10 gennaio 1957 n. 3 (rubri-cato “Responsabilità versoterzi”) il quale dopo aver sta-bilito al comma 1 l’obbligopersonale di risarcimento delpubblico impiegato autore diun danno ingiusto cagionatoa terzi, al comma 2 prevedeche “l’amministrazione cheabbia risarcito il terzo deldanno cagionato dal dipen-dente si rivale agendo controquest’ultimo”. Volendo interpretare letteral-mente tale disposizione sem-bra potersi affermare che l’av-venuto risarcimento del ter-zo danneggiato per il tramitedel pagamento di una som-ma da parte dell’amministra-zione di appartenenza del di-pendente autore del pregiu-dizio, determina di per sé l’in-sorgere dell’obbligo di rival-sa e, pertanto, l’esistenza exlege di un interesse ad agireintestato alla procura conta-bile; la legge nel fondare il do-vere di rivalsa nei confrontidel dipendente autore deldanno all’avvenuto risarci-mento del terzo e dunque inconcomitanza con l’incisioneconcreta delle pubbliche ri-sorse, individua in maniera

stero contabile l’azione di re-sponsabilità all’indirizzo deimedici dipendenti del-l’azienda sanitaria; il conse-guente giudizio innanzi allaCorte dei Conti si conclude-va con la suddetta sentenzache, sul presupposto delmancato passaggio in giudi-cato del dictum di condan-na del giudice civile, respin-geva la domanda giudizialedichiarandola inammissibi-le per carenza dell’interessea ricorrere ex art. 100 c.p.c.Gli assunti affermati dai giu-dici lombardi sono i seguen-ti: 1) soltanto il passaggio in co-sa giudicata della sentenza ci-vile di condanna fonda un in-teresse ad agire (in rivalsa)poiché è l’inoppugnabilità chedetermina certezza e attuali-tà della lesione al pubblicoerario e, dunque, consente diritenere acclarata un’ipotesidi responsabilità patrimonia-le (indiretta) del dipendentepubblico almeno sul pianodella configurazione di un«fatto dannoso»; 2) soltanto il passaggio in co-sa giudicata della sentenza delgiudice civile – non anchel’esecuzione spontanea dellacondanna esecutiva – rendeil debito dell’amministrazio-ne verso il terzo danneggiatocerto, liquido ed esigibile conconseguente possibilità di de-corso del termine di prescri-zione dell’azione contabile.Per quel che riguarda il pri-mo assunto occorre prende-re le mosse dal precetto ge-

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Registrazione Tribunale di Roma n. 348/99 del 23 luglio1999

IL GIORNALE DELLA PREVIDENZA

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MENSILE - ANNO XV - N. 7DEL 21/07/2010

Di questo numero sono state tirate 431.370 copie

L’autore è a disposizione degli aventi diritto con i quali

non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni

o inesattezze delle fonti delle immagini riprodotte nel presente numero

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Scade l’1 dicembre 2010 il termine di presentazione de-gli elaborati per la partecipazione al Premio “Prof. Pao-lo Michele Erede”, giunto ormai alla sua quarta edi-

zione. Il tema di quest’anno è: “Il pensiero utopico è oggi incrisi. Si può, tuttavia, vivere senza speranze e senza grandimete da raggiungere?”. La domanda e l’elaborato dovranno pervenire alla Fonda-zione entro e non oltre il 1° dicembre 2010; il saggio non do-vrà superare le quindici pagine e non dovrà essere inferiorea dieci (interlinea 2). La Fondazioni si riserva di pubblicaregli elaborati pervenuti, in toto o parzialmente, a stampa otramite Internet, senza che il partecipante possa vantare di-ritto alcuno, se non la citazione del nome dell’autore. L’ela-borato dovrà essere un lavoro inedito, non già premiato e diautore singolo. Il concorso, che sin dall’inizio ha avuto un lusinghiero suc-cesso, è bandito dalla Fondazione Erede per tener vivo il ri-cordo di questo insigne medico-umanista. Rivolto a tutti co-loro che s’interessano ai rapporti tra filosofia, scienza, reli-gione e politica, il bando ha lo scopo di promuovere gli stu-di filosofici incoraggiando la partecipazione di giovani ta-lenti. Il Prof. Paolo Michele Erede (1930-2003) si è laurea-to con lode in Medicina e Chirurgia nel 1954, conseguendodue anni dopo la libera docenza in Patologia generale. Ha ri-coperto prestigiosi incarichi in ambito medico e culturale, edè stato insignito della medaglia d’argento al merito della Sa-nità Pubblica della Repubblica Italiana.

QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO “PROF. PAOLO MICHELE EREDE”

Dott.ssa Franca Erede Durst c/o Fondazione Prof. Paolo Michele Erede,

Via Fiasella 4/5, Genova. Tel. e fax: 010-540008.www.fondazione-erede.org

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Quota A - pagamento contributi 2010Il 30 giugno è scaduta la seconda rata del contributo di Quo-ta A.In caso di smarrimento o mancato ricevimento dell’avvi-so di pagamento deve essere tempestivamente inoltrata adEquitalia Esatri S.p.A. tramite fax al n. 02.6416.6617 oall’indirizzo e-mail [email protected] un’apposita ri-chiesta completa di nome, cognome, codice fiscale, indi-rizzo, recapito telefonico e copia di un documento di iden-tità in corso di validità.Gli utenti registrati presso il portale www.enpam.it posso-no reperire direttamente un duplicato dei bollettini RAV ac-cedendo all’area riservata del sito. In questo caso il paga-mento potrà essere effettuato presso gli Istituti di Creditooppure con carta di credito mediante il servizio TAXTEL:• via telefono al n. 800.191.191• via internet al sito www.taxtel.it.

Contributi di riscattoIl 30 giugno è scaduta la rata semestrale da versare a titolodi riscatto. In caso di smarrimento o mancato ricevimento del bolletti-no è necessario contattare la Banca Popolare di Sondrio aln. 800.24.84.64. Gli utenti registrati nell’area riservata pos-sono stampare direttamente il bollettino Mav.Attestazioni fiscali contributi a titolo di riscatto: tutti colo-ro che hanno effettuato nell’anno 2009 versamenti a titolodi riscatto presso i vari fondi hanno ricevuto all’indirizzo ri-sultante negli archivi anagrafici l’attestazione di avvenutopagamento. In caso di mancato ricevimento o smarrimentoè possibile inoltrare richiesta al Servizio Riscatti tramite faxal n. 06.48.294.725. Gli utenti registrati nell’area riservatapossono stampare direttamente tale attestazione.

Quota B - redditi professionali 2009Obbligo contributivo e termini di presentazione: i profes-sionisti iscritti all’E.N.P.A.M. sono tenuti a comunicare ilreddito derivante dall’esercizio della professione medica eodontoiatrica prodotto nel corso dell’anno 2009 entro il 31luglio 2010. Tale dichiarazione può essere effettuata utiliz-zando il modello D 2010.Mancato ricevimento modello D personalizzato: coloro chenon verranno in possesso del modello D personalizzato, pos-sono utilizzare il “modello D generico” disponibile sul sitointernet www.enpam.it, presso la sede dell’E.N.P.A.M. inRoma, via Torino n. 98 (II piano) o presso l’Ordine provin-ciale di appartenenza. Invio modello D cartaceo: la dichiarazione deve essere

spedita esclusivamente a mezzo raccomandata semplicea Fondazione E.N.P.A.M., Casella postale n. 13100, 00185Roma.Invio modello D in ritardo: in caso di invio del modello Doltre il termine del 31 luglio 2010 è prevista l’applicazionedi una sanzione in misura fissa pari a euro 120,00. Contribuzione ridotta: la richiesta di contribuzione ridottapresso il Fondo della Libera Professione Quota B deve es-sere presentata entro il 31 luglio 2010 dagli iscritti in pos-sesso di altra copertura previdenziale obbligatoria ovverodai titolari di trattamento pensionistico obbligatorio.Opzione contribuzione intera: gli iscritti già ammessi allacontribuzione ridotta possono optare per il versamento delcontributo nella misura intera del 12,50%. Tale opzione nonè revocabile. Pensionati del Fondo Generale: i pensionati del Fondo Ge-nerale, se titolari di reddito professionale, possono chiede-re entro il 31 luglio 2010, nell’apposito riquadro nel model-lo D o con domanda semplice, di essere ammessi al versa-mento del contributo nella misura intera del 12,50% o ri-dotta del 2%. Le modalità di versamento del contributo edi invio del modello D sono identiche a quelle previste pergli iscritti non pensionati. Si rappresenta, peraltro, che il Consiglio di Amministrazio-ne dell’E.N.P.A.M., con delibera n. 53/2009, visto il qua-dro giuridico di riferimento ed al fine di evitare possibili con-tenziosi con la Gestione Separata INPS, ha proceduto all’a-bolizione dell’esonero contributivo per i pensionati del Fon-do che proseguono nell’esercizio dell’attività. Tale modifi-ca regolamentare è attualmente al vaglio dei Ministeri vi-gilanti ed esplicherà i propri effetti successivamente allarelativa approvazione. Reddito imponibile per i contribuenti minimi: in merito al-la corretta definizione del reddito da dichiarare alla QuotaB del Fondo di Previdenza Generale, si evidenzia che per iprofessionisti ammessi al regime semplificato dei c.d. con-tribuenti minimi – di cui all’art. 1, commi 96-117, della leg-ge 24 dicembre 2007, n. 244 - la base imponibile deve es-sere determinata al lordo dei contributi previdenziali even-tualmente indicati e non al netto degli stessi.

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