Gazzettatc Num13-2012

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E’ il 1907 quando a Torino vede la luce l’Isti- tuto Autonomo per le Case Popolari. Sono passati 105 anni: quell’istituto oggi si chiama Agenzia Territoriale per la Casa. Molte cose sono cambiate ma sicuramente, oggi come allora, la casa resta una priorità. Lo era per le famiglie rimaste senza un tetto dopo la seconda guerra mondiale, per gli im- migrati arrivati a Torino dal sud per lavorare nelle fabbriche negli anni ’70. E lo è oggi, per le famiglie in difficoltà economica che con la crisi sono sempre più numerose. Il momento, non lo nego, è difficile. Con l’in- troduzione dell’Imu questa Agenzia dovrà pagare ai Comuni oltre 10 milioni di euro di tasse. Soldi che avrebbero potuto essere investiti negli interventi di manutenzione or- dinaria e per cofinanziare la costruzione di nuove case. SOMMARIO 105 anni di case popolari pag. 2-3 Ri-scatta regio parco pag. 4 Paratissima ridipinge il Moi pag. 5 SEMPRE PIU’ DIGITALI n. 13 - 14 novembre 2012 continua a pag 3 Raddoppiano le visite al sito internet di Atc Torino. Nel mese di ottobre i visitatori sono stati oltre 12mila, contro i 6mila del 2011 men- tre a settembre i click erano stati 11mila, con- tro il 5mila dell’anno precedente. Segno che sempre più persone si affidano al sito per conoscere orari, informazioni e noti- zie sui servizi che li riguardano. Un veloce click, per trovare l’informazione de- siderata: il tempo medio è di circa 3 minuti e mezzo, ma sono molti gli utenti che si collega- no con una certa regolarità. Si naviga dal computer di casa e molto più spesso dallo smartphone: dal 2011 è cresciu- to del 400% il numero di visitatori che si colle- gano al sito da dispositivi mobili.

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Atc Torino compie 105 anni. Un documentario racconta le case popolari - Federcasa premia le buone pratiche dell'edilizia pubblica - Concorso di foto in via Ghedini - Paratissima dipinge il Moi

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E’ il 1907 quando a Torino vede la luce l’Isti-tuto Autonomo per le Case Popolari.Sono passati 105 anni: quell’istituto oggi si chiama Agenzia Territoriale per la Casa. Molte cose sono cambiate ma sicuramente, oggi come allora, la casa resta una priorità. Lo era per le famiglie rimaste senza un tetto dopo la seconda guerra mondiale, per gli im-migrati arrivati a Torino dal sud per lavorare nelle fabbriche negli anni ’70. E lo è oggi, per le famiglie in difficoltà economica che con la crisi sono sempre più numerose. Il momento, non lo nego, è difficile. Con l’in-troduzione dell’Imu questa Agenzia dovrà pagare ai Comuni oltre 10 milioni di euro di tasse. Soldi che avrebbero potuto essere investiti negli interventi di manutenzione or-dinaria e per cofinanziare la costruzione di nuove case.

SOMMARIO 105 anni di case popolari pag. 2-3

Ri-scatta regio parco pag. 4

Paratissima ridipinge il Moi pag. 5

SEMPRE PIU’ DIGITALI

n. 13 - 14 novembre 2012

continua a pag 3

Raddoppiano le visite al sito internet di Atc Torino. Nel mese di ottobre i visitatori sono stati oltre 12mila, contro i 6mila del 2011 men-tre a settembre i click erano stati 11mila, con-tro il 5mila dell’anno precedente.Segno che sempre più persone si affidano al sito per conoscere orari, informazioni e noti-zie sui servizi che li riguardano. Un veloce click, per trovare l’informazione de-siderata: il tempo medio è di circa 3 minuti e mezzo, ma sono molti gli utenti che si collega-no con una certa regolarità. Si naviga dal computer di casa e molto più spesso dallo smartphone: dal 2011 è cresciu-to del 400% il numero di visitatori che si colle-gano al sito da dispositivi mobili.

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Giovedì 15 novembre Atc Torino celebra i 105 anni dal-la sua fondazione. Lo fa con la prima proiezione del documentario “Il popolo delle case” che raccoglie le te-stimonianze di alcuni abitanti delle case popolari. Il racconto di questo secolo di storia è affidato a loro, alla loro esperienza, alle loro speranze per il futuro. «Abbiamo pensato che il modo migliore per celebrare questo anniversario – spiega il presidente di Atc Elvi Rossi – fosse lasciare la parola agli inquilini, che sono i veri protagonisti di questi 105 anni».L’anteprima sarà l’occasione per riflettere sul passato lanciando uno sguardo al futuro. Al termine della proiezione il presidente e le istituzio-ni presenti rifletteranno sul futuro dell’edilizia pubblica. Ma non finisce qui: il video sarà presto on line sul cana-le YouAtc, sul portale you-tube e verranno organizzate proiezioni nei quartieri torinesi, per dare la possibilità di vederlo anche a chi non naviga sul web. Nel prossimo numero vi mostreremo le immagini di questa “prima”. Nel frattempo potete vedere il trailer a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=Sz2eJTGY3VE.

105 anni di case popolari

FEDERCASA ASSEGNA IL PALMARÈS 2012 Saranno assegnati giovedì 15 novembre i Palmarès 2012 che Federcasa, l’associazione che riunisce gli enti di edili-zia pubblica italiani, assegna ogni anno alle buone pratiche messe in campo. In gara ci sono sia progetti edili di partico-lare rilievo sia progetti sociali indirizzati a chi vive nelle case popolari. La premiazione si svolgerà nella sala convegni di Atc Torino, in concomitanza con i festeggiamenti per i 105 anni dell’Agenzia. I progetti saranno illustrati attraverso una sequenza di pannelli esposti in sala e sarà compito di una giuria formata da architetti, docenti ed esperti del settore decretare i tre vincitori, che saranno poi premiati sul palco. Atc Torino concorre al Palmarès 2012 con il progetto “In-tegrazione sociale nei quartieri periferici” realizzato con la collaborazione della Consulta per le persone in difficoltà e con il finanziamento della fondazione Vodafone Italia. Protagonisti dell’iniziativa sono stati infatti gli abitanti delle

case Atc di corso Lecce, via Montevideo e via Biglieri che per 18 mesi hanno avuto a disposizione una serie di servizi che li hanno aiutati nella vita di tutti i giorni. Come il servizio telefonico “Punto Ok” che ha fornito loro un aiuto telefoni-co per la compilazione di pratiche burocratiche (richieste di accompagnamento, questioni legali ecc…) insieme allo “Sportello Ok” che ha fornito una consulenza diretta sugli stessi temi. Ma a favorire l’integrazione sociale ci hanno pensato anche le gite organizzate nell’ambito del progetto, in visita a mu-sei, parchi, bellezze del territorio, le feste nei cortili, le tom-bolate, i laboratori artistici. Insieme agli attori del progetto Atc ha stilato le regole del buon vicinato, diffuse poi su tutto il patrimonio. Incontri con i vigili di prossimità sono serviti a spiegare agli abitanti dei vari quartieri come difendersi da truffe e raggiri.

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Lo stop del programma casa regionale ci ha privati della possibilità di costruire ancora, andando a soddisfare una domanda che cresce sempre di più. L’emergenza casa è sotto gli occhi di tutti: l’ultimo bando per le case popolari della Città di Torino ha raccolto oltre 8mila domande, ma gli alloggi che Atc riesce a mettere a disposizione sono appena 500. Nonostante le difficoltà, però, cerchiamo di guardare al

futuro con fiducia. Grazie ai fondi eu-ropei dei Programmi Operativi Regionali, siamo riusciti ad attivare importanti in-terventi di riqualifica-zione, come in corso Taranto e in via Cravero, a Torino. A queste riqualifica-zioni si aggiungono i Contratti di Quartiere con la città di Torino tuttora in corso: via Dina, a Mirafiori, e via Ghedini, Regio Parco.

Stiamo dedicando grande attenzio-ne al tema del risparmio energe-tico: non dimenti-chiamo che per le famiglie la difficol-tà più grande è quella di far fronte al pagamento del-le spese ripetibili, come luce, acqua e riscaldamento. Aiutare i residenti a risparmiare energia, sia attraverso interventi di manutenzione che con un attenta sensibilizza-zione ai consumi, significa anche aiutarli a pagare di meno. Ripartiamo da qui. Le risorse sono poche e ci costringono ad una riorganizzazione dell’ente e ad una razionalizzazio-ne dei servizi. L’impegno per trovare nuovi finanziamenti è grande. E la sfida del futuro lo è ancora di più: riportare l’at-tenzione della politica sui temi dell’abitare sociale. L’ultimo programma casa a livello nazionale è stato il Piano Fanfani, nel lontano 1949. Oggi, di fronte ad un numero sempre più elevato di persone che non ce la fanno più a pagare l’affitto sul mercato privato e chiedono una casa popolare, non si può restare a guardare.

Con gli inizi del ‘900 il massiccio incremento della popolazione nei centri urbani porta in primo piano il problema della casa. Nelle città non ci sono alloggi per tutti e chi vive in affitto fa fronte a continui aumenti di pigione. Il sovraffollamento è il problema principa-le, con famiglie numerose costrette a sistemarsi in alloggi di pochi vani. La legge 254 del 31 maggio 1903, la legge 85 del 27 febbraio 1908, il nuovo Testo Unico e il successivo regolamento 528 del 12 agosto 1908 gettano così le basi per l’edilizia popolare, incoraggiando le nuove costruzioni attraverso bene-fici di carattere fiscale e finanziario. Nascono i primi istituiti per l’edilizia popolare. A Torino, per iniziativa del Comune e con l’ausilio della Cassa di Rispar-mio di Torino e dell’Istituto Opere Pie del San Paolo, nasce l’Istituto Case Popolari, riconosciuto in Ente Morale con Regio Decreto dell’8 dicembre 1907. Gli enti fondatori, contribuendo ciascuno con un milione, mettono insieme il primo capitale sociale di 3 milioni di lire. Il Comune assegna gratuitamente sei lotti di terreno e i due Istituti di Credito accordano la concessione di mutui a condizioni particolarmente favorevoli. Nel periodo che va dal 1907 al 1912 sorgono i primi otto quartieri (o gruppi, come si chiamavano allora) per un totale di 2.398 alloggi con 4.449 camere affit-

tabili. La seconda guerra mondiale segna un primo spartiacque nella storia dell’ente: non soltanto si fer-mano le nuove costruzioni ma si è costretti a far fronte ai danni causati dal conflitto, 250 alloggi distrutti e più di 3mila danneggiati. Nel 1953 riaprono i grandi cantieri: nascono i com-plessi di quartieri come Regio Parco, Falchera, Lu-cento, Sebastopoli. Nel 1958 parte la costruzione del

grande quartiere residenziale delle Vallette dove sorgeranno più di 16mila vani.

La “fame di case” torna a farsi sentire negli anni ’70, quando le fabbriche del settore auto e del suo indotto richiamano in città e nell’hinterland torinese centinaia di immigrati, prevalentemente dal sud Italia. Arrivano così le case del fondo Gescal e le case Fiat, destinate ai lavoratori dell’azienda: oltre 4mila alloggi tra Torino, Orbassano, Cre-scentino e Volvera cui si aggiun-gono altre nuove costruzioni nei quartieri di Mirafiori e Falchera. Tra

la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 inizia invece la ri-qualificazione degli edifici più vecchi, dove sono ormai necessari interventi di manutenzione straordinaria. Negli anni ’90 l’istituto cambia volto: con la legge regionale 11 del 26 aprile ‘93, diventa ente regionale con l’acronimo di Atc, Agenzia Territoriale per la Casa.

UN PO’ DI STORIA

RI-SCATTA REGIO PARCO Impugnate la macchina fotografica! Un concorso premia gli scatti più belli

Appassionati di foto, c’è una notizia per voi. Il Contratto di Quartiere di via Ghedini promuove per il secondo anno consecutivo il concorso fotografico amatoriale “Ri-scatta Regio Parco”. L’obiettivo è di valorizzare il quartiere Regio Parco, attraverso scatti che ne raccon-tino un aspetto particolarmente bello: un palazzo, un giardino, una scena di vita quotidiana.Partecipare è molto semplice. Basta compilare il modu-lo di iscrizione e mandarlo via mail all’indirizzo [email protected] insieme ad una o più foto che ritraggano in qualche modo il quartiere Regio Parco. La parteci-pazione è aperta a tutti ed è completamente gratuita.Le foto possono essere inviate dal 12 novembre al 14 dicembre: vanno bene anche quelle scattate con il telefonino. A questo punto, una giuria esaminerà gli scatti in concorso e a gennaio i tre fotografi vincitori riceveranno un premio. In palio ci sono una macchina fotografica, una stampante fotografica e un corso di fo-tografia.L’anno scorso i giurati hanno scelto gli scatti migliori tra ben 75 foto, ma la speranza degli organizzatori è che

quest’anno i partecipanti siano ancora di più. Ad aggiu-dicarsi il primo premio è stato Renzo Marino (la sua foto è quella che vedete in questa pagina), seguito da Ennio Martignago, al secondo posto, e Tamara Badini al terzo .Potete trovare informazioni più dettagliate, modulo di iscrizione, regolamento e elenco dei premi in pa-lio al Laboratorio di quartiere di via Ghedini 21/A, tel. 011.2478178, oppure sulla pagina facebook http://www.facebook.com/labghedini.

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VIA GHEDINI IL CONTRATTO DI QUARTIERE

Gli interventi previsti dal Contratto di Quartiere tra Atc e Città di Torino di via Ghedini riguardano il com-plesso di edifici di edilizia residenziale pubblica di via Ghedini 19 e di via Gallina 3, la cui costruzione risale alla fine degli anni venti. Obiettivi del progetto sono il recupero delle unità im-mobiliari e delle parti comuni, la riqualificazione delle aree verdi e della viabilità. Negli edifici oggetto della riqualificazione vivono circa 460 persone. La riqualificazione prevede il rifacimento delle fac-ciate e delle colonne del gas, la sostituzione degli infissi, la realizzazione di ascensori esterni. I cantieri chiuderanno presumibilmente la primavera prossi-ma. Per aiutare i residenti a gestire l’impatto della ristrut-turazione, la Città ha attivato un piano di accompa-gnamento sociale. Gli inquilini hanno costituito un comitato di cantiere, i cui delegati si occupano di in-formare tutti gli abitanti dei lavori in corso e di racco-gliere dubbi, segnalazioni di problemi e suggerimenti da sottoporre alla direzione lavori di Atc.

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Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa di Torino e Provincia

Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012direttore responsabile: Carola Quaglia redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 [email protected] in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini

PARATISSIMA RIDIPINGE IL MOIDomenica 11 novembre nel portico interno del complesso residenziale pubblico dell’ex Villaggio Olimpico di via Pio VII è stata inaugurata ufficialmente l’opera murale realizzata dall’artista Halo Halo, in collaborazione con i giovani del progetto di coabitazione solidale e gli inquilini.L’intervento si inserisce nella manifestazione cittadina di Paratissima 2012 che quest’anno ha tra-slocato dal quartiere di San Salvario agli spazi dell’ex MOI in Borgo Filadelfia.

A TORINO LA “PASTA DELLA BONTÀ”

Nei mercati di Campagna Amica della Coldiretti di Torino prende il via l’operazione Pasta della bontà, a soste-

gno dell’attività della Lega del filo d’oro.Sulle bancarelle di Campagna Amica presenti

domenica 18 novembre dalle ore 10 alle 18 in piazza Madama Cristina si potranno acquistare tre confezioni da mezzo chilogrammo di pasta offrendo un contributo per la

Lega del filo d’oro, che assiste in tutta Italia i sordociechi e i pluriminorati psicosensoriali.