FMIF Magazine #4

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4th number of FMIF magazine - http://football-manager.forumcommunity.net/

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Indice

•Intervista a Stefano Borghi pag. 3

•Sudamerica: solo Churrasco e Chimichurri? pag. 5

•Recensione finale Football Manager 2012 pag. 9

•Gli sceicchi, ovvero il futuro del calcio pag. 10

•4-2-4 Stefano’s Devastante pag. 12

•Riassunto torneo online pag. 14

•Intervista al vincitore del torneo pag. 15

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IntervIsta a stefano BorghI

- Ciao Stefano, per prima cosa ti ringraziamo infinitamente per questa opportu-

nità, come forse già sai siamo un forum di Football Manager, inizierei perciò con una

domanda inerente al gioco: Ci hai mai giocato??

Certo! Premetto che non sono un grandissimo videogiocatore, anzi non gioco quasi mai, però Football Manager

lo conosco molto bene e trovo che sia una simulazione straordinaria.

- In questa edizione del gioco si sono messi in luce vari talenti sudamericani che

sicuramente tu hai conosciuto nelle tue impeccabili telecronache. I giocatori in que-

stione sono: Lisandro Lopez dell’ Arsenal de Sarandì, Julio Buffarini del San Lorenzo

e Juan Manuel Sánchez Miño. Come li valuti nella realtà??

Come sempre in Football Manager c’è un’ottima corrispondenza con il valore reale dei giocatori. Nello speci-

fico questi tre hanno fatto un semestre notevole: Licha Lopez è stato (con Guillermo Burdisso) il cardine difensivo

dell’Arsenal che ha vinto il Clausura, Buffarini ha portato un’iniezione di vigore prorompente contribuendo in ma-

niera determinante alla salvezza del San Lorenzo, infine – a mio modestissimo parere – Sanchez Miño è uno dei

giocatori dalle prospettive più importanti attualmente presenti in Argentina.

- L’evento che ha tenuto in tensione tutto il Sudamerica e non solo negli scorsi

giorni è sicuramente la finale di Copa Libertadores che ha visto sfidarsi Il Boca Ju-

niors del “Mudo” Riquelme e il Corinthians del neo Roma Castàn, per citarne un paio.

La partita è stata di un’ intensità e una bellezza unica, puoi farci un commento per-

sonale magari mettendo in evidenza gli elementi più importanti che hanno permesso

alla formazione paulista di trionfare??

Bellissime finali e successo meritato per il “Timao”, che ha fatto una campagna ai limiti della perfezione. Credo

che si sia vista una squadra di altissimo livello: concezione tattica assai moderna (quindi con organizzazione difensi-

va accuratissima e gioco d’attacco imprevedibile senza punti di riferimento) corredata da individualità molto molto

importanti, direi Paulinho in primis.

- Tornando alla finale di Libertadores, sicuramente uno degli episodi più curiosi è

stato il morso tysoniano che Emerson Scheik ha sferrato a Matiàs Caruzzo. Ci sono

altri episodi simili che fanno capire a pieno il valore anche emotivo che queste partite

assumono per i giocatori?

Episodi del genere non sono sicuramente positivi, però esprimono l’intensità con cui si vive il calcio in Sudamerica.

Soprattutto esprimono come, da quelle parti, ci siano ancora aspetti un po’ “naif ” che – se rimangono all’interno

della civiltà – non possono non dare un gusto particolare.

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- Rimanendo concentrati sul Sudamerica, precisamente sull’Argentina, non può

non spiccare la prima vittoria del titolo nazionale per l’Arsenal de Sarandi. Cosa ci

puoi raccontare della favola dell’ “Arse”? Ci sono talenti secondo te già pronti per

sfondare in Europa?

Bellissima conquista, meritata e inaspettata. Secondo me l’Arsenal ha vinto grazie allo spirito di gruppo e al la-

voro molto pragmatico del suo tecnico Alfaro, se parliamo di talenti credo che il terzino destro Nervo, i due centrali

Lopez e Burdisso oltre – soprattutto – all’ala Carbonero siano i giocatori più brillanti in prospettiva.

- Questa stagione di Primera Division è stata inoltre segnata dal ritiro del grandis-

simo Juan Sebastian “la brujita” Veron, cosa pensi possa determinare non solo per

l’Estudiantes ma per tutto il panorama argentino questo addio?

Alla fine di questo semestre ci sono stati gli addii di Veron, Milito, Fuertes e (per ora?) Riquelme, oltre che proba-

bilmente di Ortega. Un anno prima si erano ritirati Palermo, Almeyda e Gallardo. E’ la natura delle cose, però il velo

di tristezza è aumentato dal fatto che non sembrano vedersi molte figure di eguale carisma all’orizzonte.

- Per finire, un saluto a tutta la nostra community, dandoci l’appuntamento alla

prossima stagione di apertura!

Vi mando un grande abbraccio e vi ringrazio per questa chiacchierata, ci vediamo presto su Sportitalia!

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sudamerIca: solo churrasco e chImIchurrI?

Il Sudamerica si sa, è terra di enorme tradizione calcistica, e noi italiani, da buoni intenditori, siamo or-

mai soliti andare a comprare quei giocatori che molte volte hanno fatto la fortuna dei nostri club italiani.

Venti anni fa come oggi questa terra è satura di giovani di belle speranze, pronti ad approdare sulla nostra

penisola, con l’unico scopo di incantare le folle a colpi di rumba e tango. Ma non perdiamo altro tempo e

andiamo a scoprire di più dei maggiori ( a nostro avviso ) talenti che sono sbarcati quest’anno in Italia o

sono in procinto di arrivare.

Paulo Dybala:Paulo “la Joya” Dybala nasce a Laguna Larga, cittadina a 55

km da Còrdoba, il 15 Novembre del 1993. Fin da bambino

milita nell’ Instituto Atlético Central Córdoba o semplice-

mente Instituto. A dieci anni sostiene un provino con il New-

ell’s Old Boys, ma il padre per motivi di lontananza preferisce

farlo rimanere a Còrdoba. Solo cinque anni dopo perde il

padre e decide di andare a vivere nella pensione del club: per

questo verrà poi soprannominato “El pibe de la pension”. La

stagione 2011-2012 è la prima per lui da professionista, il suo battesimo avviene già il 13 Agosto in Instituto

– Huracàn (l’ex squadra del Flaco Pastore ndr).

La prima marcatura non tarda ad arrivare, appena una settimana dopo infatti segna il gol del momenta-

neo 1-1 contro l’Aldosivi con un bel colpo di testa, frutto di un fulmineo inserimento su un corner. Contro

l’Atalanta segna la prima tripletta stagionale (si ripeterà nella 26° giornata ai danni dello Sportivo Desam-

parados) , il primo gol evidenzia il grande senso del gol e della posizione fornito al ragazzo, il secondo è

una vera perla, palla al piede dalla trequarti dopo un bel movimento prende la mira e scocca un sinistro

dal limite che si infila docile nell’angolino, forse però è il terzo gol che esprime a pieno tutte le sue qualità,

palla bassa dalla fascia destra prende il tempo al difensore e con il sinistro batte il portiere con un tocco

letale e preciso.

Anche grazie a questi gol dopo 12° giornate gli Albirojos si trovano primi in campionato anche grazie

ai gol di Paulito. La Joya continua a stupire con altri grandi gol come il contropiede fulminante contro il

Deportivo Merlo, con una rapidità elevata si divora completamente la difesa avversaria già scoperta e infila

con una botta terrificante il portiere avversario che nulla può. Alla fine della sua prima stagione regolare

con 38 presenze e 17 gol. Ha inoltre battuto già alcuni record come il più giovane giocatore ad aver segnato

un gol ufficiale, battendo un “tale” Mario Kempes ed è stato il primo ad andare in rete per sei partite di fila.

Passando ad una analisi prettamente tattica e tecnica si evince che il ragazzo ama partire dalla fascia

sinistra per poi accentrarsi e scaricare proprio con il sinistro, molto spesso però preferisce puntare l’uomo

e saltarlo rientrando sempre sul sinistro, questo movimento può sembrare scontato a lungo andare, ma

riesce a farlo ad una velocità tale da lasciare sempre spiazzati i difensori che lo affrontano, data la statura,

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1.70m circa, i colpi di testa non sono il suo forte, nonostante ciò ha segnato 2 gol proprio di testa, grazie

anche alla sua bravura negli inserimenti e la rapidità negli spazi brevi, mancino, è molto abile nel lanciare i

suoi compagni a rete, riuscendosi anche a muoversi bene sulla linea del fuorigioco. È bravo nel contropiede

e nel dribbling. A livello tattico è bravo nel proteggere il pallone per far salire la squadra e di pressare il

portatore di palla avversario.

La sua prima stagione così esplosiva ha convinto Zamparini a farlo suo e in pochi giorni ha avviato e

concluso la trattiva. Ora Paulo è già ad allenarsi con i nuovi compagni, improbabile un suo utilizzo da subito

da parte di Sannino, ma se dimostrerà subito il suo talento il mister di Ottaviano sarà obbligato a fargli un

posticino.

Julian Velazquez:Il prossimo giocatore che vado ad analizzare è un nuovo

acquisto del Genoa, stiamo parlando di Julián Velázquez, difen-

sore centrale e terzino ex Independiente. Nato a Correntes,

capitale dell’omonima provincia il 23 Ottobre 1990, l’ “Avi-

spa” (la vespa ndr) mostra subito gran feeling con il pallone,

questo lo porta a essere preso già a quindici anni nel settore

giovanile dell’Independiente, la prima squadra di Avellaneda

(non me ne voglia il Racing ndr). Nelle giovanili della “Roja” mette subito in mostra le sue doti principali,

grande fisicità e foga agonistica da vero mastino. Rimane a farsi le ossa nei settori minori fino al 2009, fino

a quando il tecnico di allora Américo Gallego non decide di dargli un’opportunità in prima squadra.

Il primo anno si conclude con sole otto presenze complessive (una sola durante l’Apertura), l’anno suc-

cessivo è però quello della consacrazione, le sue presenze totali saranno ben 40 condite da due gol segnati

in Copa Sudamericana, nell’ andata dei quarti di finale, in casa del Deportes Tolima, ha fissato il risultato sul

2-2 al 77° con un colpo di testa che dimostra tutta la sua caparbietà e grinta, il secondo gol è sicuramente

più importante; dopo una gara di andata disastrosa all’Estadio Serra Dourada l’Independiente si trova a

dover giocare la finale di ritorno sotto di due gol contro il Goias, ma quell’8 Dicembre 2010, non bastarono

le maledizioni dei tifosi del Racing, memori dei gatti neri che i cugini avevano sotterrato anni prima sotto i

cancelli del loro stadio, a far perdere la “Roja”.

Aprì le danze proprio Velazquez al 19° con una fortunata ribattuta dell’incolpevole Harlei, la gioia durò

poco, appena 3 minuti e poi il pareggio di Toloi ( anche lui giovane di grande prospettiva ). Da quel mo-

mento in poi però salì in cattedra proprio l’Avispa supportata niente popò di meno che da Eduardo Tuzzio

(premiato poi MoM). In rapida successione arrivò la doppietta di Facundo Parra che li portò ai calci di

rigori vinti poi dalla compagine argentina. Durante quest’ultimo anno Julian collezionò altre 35 presenze

(contando anche le due di Recopa contro l’Internacional e l’esordio in Albiceleste contro l’Ecuador). Al

termine dell’anno su di lui piomba il Genoa che lo acquista per una cifra introno ai 3.5 milioni di dollari

(circa 2M di euro).

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Sotto il punto di vista tecnico lo definirei assolutamente pronto ad un campionato europeo, ha grandi

doti tecniche nonostante il suo ruolo non lo richieda esplicitamente, queste unite alla grande esplosività e

alla foga lo potranno portare a non sfigurare in Italia, rimane sicuramente un po’ acerbo dal punto di vista

tattico, ama molto cercare il dribbling davanti alla difesa, cosa difficilmente realizzabile in Italia e spesso

cerca la giocata di fino, ma questi sono elementi facilmente migliorabili con un po’ di dedizione e di lavoro

specifico. Per ora ci limitiamo ad aspettare che gli venga data all’ “Avispa” la possibilità di sfoderare il suo

pungiglione.

Paulinho:L’ultimo ragazzo finito nel mio taccuino è forse il più fa-

moso di questi tre, fresco vincitore della Libertadores, appe-

tito dai maggiori club europei. Stiamo parlando di José Paulo

Bezerra Maciel Júnior, in arte Paulinho. Il ragazzo originario

di San Paolo fa una lunga gavetta. Parte nella Portuguesa a

16 anni, rimane nel club solo un anno, cambia maglia ma non

città e si aggrega al Pão de Açúcar, si trasferisce in seguito

alla Juventus (chiaramente non la società torinese, bensì il Clube Atlético Juventus), qui ha una crescita

esponenziale che lo porta ad assaggiare anche i campionati europei, gioca infatti in Lituania, al Vilnius e in

Polonia, al ‘ŁKS Łódź.

Dopo altri due anni di formazione in serie minori brasiliane, arriva l’opportunità della vita, il Corinthians.

Il ragazzo non ci pensa due volte e nel 2010 inizia la sua avventura Paulista. Durante il suo primo anno già

mette in mostra tutto il suo immenso talento, vince, giocando su buonissimi livelli, il Brasilerao e viene

anche eletto miglior “Volante” della competizione. Alla fine del 2011 arrivano alla sua porta offerte impor-

tanti da Inter e Roma, rispedite gentilmente al mittente, motivando il rifiuto con la sua volontà di giocare

e vincere la Libertadores (cosa che poi accadrà esattamente un anno dopo ndr).

Così a soli 23 anni il ragazzo si trova a dover trascinare la sua squadra verso la conquista di un titolo

tutt’altro che facile. Ma lui fa della sua forte personalità una virtù, indossa il suo 8, e trascina la squadra ver-

so un titolo quanto mai inaspettato. La sua prima grande partita nella Champions sudamericana è l’ottavo

di ritorno contro l’Emelec dove dopo un gran parata del portiere avversario e un palo colpito di testa, buca

una difesa addormentata su un calcio piazzato con un grande stacco. Ancora più decisivo risulta quattordici

giorni dopo, siamo all’ Estadio Pacaembú e va in atto il ritorno dei quarti contro un ostico Vasco da Gama,

tutto tace fino a quando all’88° ancora di testa ancora su palla inattiva (stavolta da calcio d’angolo) il nu-

mero 8 sale in cielo e batte il portiere.

Negli incontri successivi non segnerà più, ma l’apporto offerto da Paulinho è sempre fondamentale e

imprescindibile per il Timao. Fisicamente ben piazzato è Alto un metro e 80 per un peso di 73 chili, governa

la manovra e regala equilibri robusti al suo reparto. Grinta, pressing, sostanza e visione di gioco sono le

caratteristiche che lo contraddistinguono dalla massa. Non si limita a fare filtro e ad organizzare il gioco.

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E’ in grado di cambiare ritmo alla squadra, prende l’iniziativa, prova la conclusione dalla lunga distanza

e si inserisce sulla trequarti. Queste sono le caratteristiche che lo rendono uno dei centrocampisti più

appetiti del mercato Europeo.

Ad inizio luglio sono arrivati forti pressing dall’Inter che tutt’ora persistono, sarebbe l’uomo ideale per

Stramaccioni in quanto potrebbe svolgere al pieno delle potenzialità sia il ruolo di mediano in un 4-2-3-1

sia l’interno di centrocampo, il vero e proprio volante in un 4-3-3. Fatte queste considerazioni, lasciamo ad

altri scartoffie e assegni e godiamoci la bellezza e la genuinità del grande calcio che è quello sudamericano.

A cura di Luca Angeli

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recensIone fInale footBall manager 2012

Sports Interactive e Sega, come è ormai consueto in questi ultimi

anni, propongono un nuovo capitolo del gioco manageriale più vendu-

to al mondo, Football Manager.

Il 2012 è ricco di novità e di nuovi spunti, che permettono un im-

magine ancora più realistica del manager rispetto agli scorsi anni. Sono

stati nettamente migliorati i rapporti con i giornalisti e con i giocatori,

infatti durante la stagione si possono fare riunioni di squadra, dove si

potrà spronare la squadra in vista delle prossime gare e vedere le loro

motivazioni e le loro opinioni in merito. Stessa cosa per i giornalisti,

che ora si potranno contattare per creare dei veri “botta e risposta”

con gli allenatori rivali oppure alimentare delle voci di mercato. Altra

grande miglioria riguarda le tattiche, che ora hanno molte più opzioni

che permettono di creare dei veri e propri stili di gioco personali, cosa che fino alla scorsa edizione non si

poteva fare. Ampliato il sistema delle pagelle scouting, ora più approfondite per individuare ogni punto di

forza e di debolezza di ogni squadra.

Insomma Football Manager anche quest’anno si conferma il migliore nella sua pista, anche se la troppa

attenzione ai dettagli tattici e manageriali è andata come ogni anno a scapito del motore 3D. Nonostante le

nuove animazioni, come ad esempio il pubblico negli spalti, la migliore resa delle condizioni climatiche, più

tipi di stadi e la nuova profondità di campo, il sistema di visualizzazione in 3D rimane il vero punto debole

del gameplay, ancora molto distante dai vari Pro Evolution e Fifa in quanto a qualità grafica. Altro punto de-

bole di quest’edizione è la difficoltà delle partite giocate, che spesso e volentieri risultano poco realistiche.

Può capitare che per due o più partite di fila la tua squadra faccia ventiquattro tiri, mentre gli avversari uno

solo e con quello facciano il goal del definitivo 0-1.

Questo particolare fiorisce nel nome del classico catenaccio italiano e sarebbe una cosa molto buona se

non si ripetesse quasi tutte le partite. Non a caso la maggior parte dei manager in quest’edizione ha dato

il proprio disappunto a questo “catenaccio”. Football Manager incarna la vera essenza di un allenatore di

calcio ed anche quest’anno si rivela un grande gioco, purtroppo però questa nuova edizione non fa al caso

di tutti, perché se prima riuscivi a portare l’Arzanese a vincere la Champions League con una certa facilità,

ora la cosa è molto più complicata e se non hai molta pazienza, la voglia di giocare passa presto.

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glI scheIcchI, ovvero Il futuro del calcIo

Pensiamo alle ultime sessioni di mercato. Al

centro dell’attenzione c’erano i colpi del Man-

chester City, del PSG, del Malaga, dell’Anzhi,

questi sono i nomi più conosciuti delle squadre

diventate di proprietà degli sceicchi. Lo sceic-

co Mansour è un principe degli Emirati arabi, ha

fondato un gruppo di investimento e possiede il

16% di una delle banche più importanti britan-

niche, la Barclays, sponsor più importante della

Premier League.

Da poco ha acquistato il Manchester City,

portandolo ai vertici del calcio inglese costruendo una squadra dove il giocatore costato meno è stato

pagato 13 milioni, e affidandola a Roberto Mancini. Nell’estate 2011 ha acquistato Aguero per 45 milioni.

L’anno scorso un fondo del Qatar ha acquistato il PSG, e subito è arrivato l’acquisto più costoso della

storia del campionato francese, Javier Pastore per 43 milioni. Quest’anno il ds Leonardo ha letteralmente

saccheggiato il nostro campionato, portando sotto la Tour Eiffel le due stelle del Milan Ibrahimovic e Thiago

Silva per la bellezza di 65 milioni, oltre a Lavezzi, pagato 30 milioni. Vanno in secondo piano gli acquisti di

Verratti, Motta, Alex, Menez, Maxwell, che sommati danno un’altra bella cifra spesa, ma singolarmente sono

stati acquistati con prezzi nella norma.

In Spagna, lo sceicco Al Thani è il proprietario del Malaga, e nell’ultima finestra di mercato ha speso 50

milioni. Questa squadra però sta avendo una storia diversa dalle altre due baciate dai petrodollari. Pare

infatti che lo sceicco si sia stancato del suo giocattolino, il club andaluso è fermo

sul mercato e i giocatori non percepiscono lo stipendio da qualche mese. Il ma-

gnate Kerimov ha acquistato l’Anzhi, e pagato Eto’o 25 milioni, ma soprattutto

gli ha offerto un triennale da 20 milioni all’anno.

Sono numerose le voci su offerte di questo genere per altri grandi giocatori

che militano in campionati più rinomati, ma l’Anzhi deve combattere contro una

reputazione inferiore a quella degli altri club miliardari. Quest’anno il colpo più

importante è stato l’ingaggio di Hiddink come allenatore con un contratto da 10

milioni a stagione.

Ultimamente anche il campionato cinese sta diventando meta di vecchie glorie che vanno a concludere

la carriera con ingaggi che non percepirebbero in Europa, grazie ad alcuni proprietari locali miliardari. E’ il

caso del Guagzhou, che ha reso Conca uno dei giocatori più pagati al mondo e che in panchina vanta un

campione del Mondo come Marcello Lippi, ma anche dello Shanghai Shenhua, squadre che schiera in attac-

co una coppia di ex giocatori del Chelsea, Anelka e Drogba.

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I criteri sono molto più complicati, ad esempio le costruzioni non vengono calcolate come spese (per

fare un esempio pratico, il costo dello Juventus Stadium non influirà sul calcolo del bilancio bianconero).

Assieme allo sceicco, entra nel calcio tutto il suo mondo, con sponsorizzazioni milionarie provenienti dal

suo paese, che facilitano notevolmente il mantenimento del bilancio in attivo della squadra, che anche con

questo nuovo regolamento potrà continuare, anche se in maniera meno esorbitante, a costruire degli squa-

droni a suon di milioni. Ad esempio il City dopo 3 stagioni di colpi a ritmo indiavolato sta vivendo un’estate

più tranquilla alla ricerca di un grande giocatore, ma senza esagerare con le spese. Per questo gli sceicchi

fanno parte del futuro del calcio, e vedremo queste squadre vincere sempre più spesso. E sarà sempre un

conflitto tra chi gioca per la maglia e chi per i milioni.

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4-2-4 stefano’s devastante

Modulo e Ruoli Giocatori: Il modulo in questione è un 4-2-4 molto offensivo e spregiudicato. Il

gioco si basa nel far girare palla utilizzando una porzione di campo ristretta, le ali sono due attaccanti la-

terali che spingono tantissimo e mettono in mezzo cross su cross. Anche i due terzini (fluidificanti) hanno

compiti principalmente offensivi. I centrocampisti hanno ruoli differenti : Il centrocampista sulla destra

imposta il gioco ed è un Regista Arretrato che aiuta la difesa ma deve anche lanciare gli attaccanti o le ali

con lanci precisi verso il fondo. Il centrocampista sulla sinistra invece fa da spalla al regista ed è il recupera

palloni di turno, ogni tanto ha qualche spunto offensivo con inserimenti che sorprendono le difese. Anche

i due attaccanti hanno ruoli diversi, quello sulla sinistra deve sostenere il gioco e ricevere i passaggi dai

centrocampisti, è leggermente più arretrato al suo compagno che invece deve solamente pensare a but-

tarla dentro sfruttando i numerosi passaggi che riceve dalle ali, dal regista e dal suo compagno d’attacco. Il

portiere, essendo libero, ogni tanto gioca il pallone quindi deve avere buoni piedi per lanciare il pallone ai

centrocampisti o far ricominciare l’azione.

Tipo di Gioco: La tattica è molto offensiva, quasi completamente dedicata all’attacco. Si fanno molti

gol ma se ne subiscono altrettanti con il rischio di trasformare ogni incontro in una goleada. La posizione

avanzata dei terzini è utile in fase offensiva ma spesso lasciano dei buchi che i difensori centrali da soli, non

possono coprire. Viene utilizzata la trappola del fuorigioco che bisogna però utilizzare solo se si hanno

centrali veramente affidabili. Il ritmo di gioco è lento e l’ampiezza del gioco è stretta, perciò la tattica è

incentrata sul possesso palla. La marcatura difensiva è a zona fatta apposta per la trappola del fuorigioco,

perché marcando a uomo il rischio che il giocatore avversario si inserisca e si ritrovi da solo davanti al

portiere, è alto.

Giocatori Ideali: Il portiere deve essere particolarmente bravo nelle uscite e deve avere ottimi ri-

flessi. I due difensori centrali hanno compiti simili, almeno uno dei due deve essere veloce e bravo a coprire

mentre l’altro deve essere bravo nei colpi di testa e ottimo nei contrasti. I terzini invece devono essere

molto veloci ed avere un ottima resistenza perché attaccano di continuo ma devono pure tornare in difesa

quindi si stancano molto. Il centrocampista centrale destro è il regista della squadra quindi deve avere al-

meno 16 in Passaggi,Tecnica e Controllo Palla. Il centrocampista centrale destro invece deve essere molto

bravo nei Contrasti e nei Tiri da Lontano. Le ali devono avere un ottimo Dribbling e un’ottima Velocità e

Agilità. Devono essere brave nel fare i Cross e devono anche avere una discreta Finalizzazione visto che

si ritroveranno più volte davanti al portiere avversario. L’attaccante destro deve essere molto bravo nei

Passaggi e nel Controllo Palla ma deve essere anche veloce e resistente. L’attaccante sinistro invece deve

avere un ottima Finalizzazione e Freddezza, deve essere possibilmente alto e bravo nei colpi di testa, per

sfruttare i cross fatti dalle Ali.

Commento Finale: La devastante di Stefano è un’ottima tattica, forse un po’ troppo offensiva, ma

che fa giocare alla squadra un calcio spettacolare che fa arrivare comunque i risultati. Forse il ritmo di gioco

è un po’ troppo lento ed infatti a volte succede che durante la partita i difensori si passano la palla di

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continuo senza sapere cosa fare. La trappola del fuorigioco è sconsigliata anche se avete i migliori di-

fensori del mondo perché essendo in due non possono coprire tutti i buchi lasciati dai terzini. Se volete

una tattica dove si segnano molti gol, si gioca un calcio divertente e fa arrivare anche i risultati, questa è la

tattica giusta.

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rIassunto torneo onlIne

Si è concluso l’FMIF End of the school Tournament. Il torneo estivo online targato FMIF. Tutti i parteci-

panti si sono rivelati ottimi giocatori ed utenti seri, e spero che si siano divertiti in quello che per alcuni

è stato l’ultimo torneo di tanti, ma per altri la prima esperienza online. E’ proprio un esordiente che si

aggiudica il torneo: baxxo.

Arrivato in sordina, Filippo ha dimostrato sin dalle prime partite un’ottima organizzazione tattica, che

lo ha portato a vincere il suo girone segnando 6 gol e subendone solo 1. Se il vincitore ha stupito tutti alla

sua prima partecipazione, il finalista è da considerare uno dei migliori giocatori italiani di FM. Numerose le

sue partecipazioni ai tornei, numerose le sue vittorie. Matteo, in arte unastriscia o onestrip, ha dominato il

girone B ed è giunto in finale senza intoppi. Merita di essere menzionato anche Gameiro07, l’unico ad aver

affrontato entrambi i finalisti, e ad aver giocato alla pari con entrambi. Lo scontro nel girone con baxxo è

terminato 0-0, quello ai Quarti con l’FC Invidia è terminato 2-1 per il finalista in un match equilibrato. Vince

il titolo di capocannoniere Ibrahimovic, tesserato della squadra campione, l’AC Pippus.

Nel girone A manintercup e AlexDelPiero-93 si sono qualificati insediati da iFrancesco10, a zero punti

AsRoma90. Il girone B ha visto le quattro squadre racchiuse in due punti, con Jacki96 a spuntarla e Agi_

al secondo posto grazie agli scontri diretti, ma con il suo ritiro è stato ripescato jefftribou. Ad un solo

punto troviamo milanista18 Il girone C, dove sono curiosamente capitati 3 dei 4 “ospiti” da FM.it, è stato

comandato da onestrip. A tenere alto il nome di FMIF ci ha pensato tiazza, che con la società campione del

Fantacalcio, il Real Moffetta, è passato per secondo superando uno sfortunato nicktattico e miccamarco.

Nel girone D baxxo e Gameiro07 hanno dato spettacolo finendo entrambi a pari punti, in pareggio negli

scontri diretti e con la stessa differenza reti. A premiare Filippo sono stati però i gol segnati. Dietro di loro

Kavix_94 ha preceduto Mr.®obyG@m€$99, 0 punti per lui.

Nei Quarti il ripescato jefftribou ha eliminato AlexDelPiero-93, e onestrip ha battuto Gameiro07 in un

grande match, molto equilibrato. E’ stata netta la vittoria di Jacki96 su manintercup, mentre tiazza usciva

contro baxxo. In semifinale si è fermato jefftribou contro onestrip, mentre al termine di una travagliata

partita baxxo ha avuto la meglio su Jacki96. Il poker di baxxo su onestrip ha concluso il torneo.

Ringrazio tutti i partecipanti che hanno reso possibile lo svolgimento ottimale del torneo e vi do appun-

tamento ai tornei online con FM13. FMIF ha tanti progetti per ffarvi giocare online, stay with us!

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IntervIsta al vIncItore del torneo

Abbiamo qui il vincitore del torneo online Filippo, sul forum baxxo. Per voi ecco due chiacchiere sul

suo trionfo.

E’ stato questo il tuo primo torneo?

Sì, addirittura era la prima volta che giocavo a FM online, infatti appena iscritto avevo paura di non riuscire a

far partire una sfida online .

Quali erano le tue aspettative prima del torneo?

L’unica mia aspettativa era mettere alla prova le mie tattiche, tattiche che da 8 anni affino, di sicuro non

mi aspettavo di vincere, per me sarebbe stato già tanto superare i gironi.

Sei riuscito a costruire la squadra che avevi in mente?

La squadra che ho formato è stata il frutto di ore di ricerche, sono riuscito a prendere giocatori che mi soddisfa-

cevano per la mia squadra, l’unico che forse non avrei preso è Traore, che ho provato anche in una carriera privata

ma non mi ha mai dato nessuna soddifazione, anche se di lui avevo sentito parlare molto bene.

C’è qualche giocatore che rimpiangi di non aver preso?

Di sicuro il mio pupillo Thiago Silva, che sarebbe stato uno dei miei migliori goleador (anche se è un difensore

riesco a farlo segnare come un attacante, in una mia carriera è diventato capocannoniere di serie A con 35/37 reti,

non ricordo bene) e una certezza in difesa, anche se con la patch un po’ è stato peggiorato.

Qual è stato l’elemento fondamentale della tua vittoria?

Un elemento fondamentale è stato Victor Valdes che in porta è stato una sicurezza, però grazie alla mia tattica

non devo ringraziare nessuno in particolare ma la squadra intera, visto che la mia tattica dà la stessa importanza a

tutti i giocatori. Comunque un elemento molto importante è stato Ibrahimovic, che durante il torneo è quasi sempre

stato in forma inarrestabile!!

Chi è stato l’avversario più duro da affrontare?

Due avversari molto duri sono stati Gameiro007, che è riuscito a farmi pareggiare, e Jacki96, abbiamo giocato

una partita in cui anche dopo essere andato in vantaggio temevo un suo recupero, comunque sono stati molto bravi

e pericolosi anche tutti gli altri, però se devo essere sincero mi aspettavo un po’ di più da unastriscia, forse perchè

avevo sentito parlare tanto di lui, però sono sicuro di vedere le sue note qualità in un prossimo torneo proprio qui!!

Come reputi l’organizzazione del torneo? Miglioreresti qualcosa sotto questo pun-

to di vista nel futuro?

L’organizzazione è stata fantastica, tutto lo staff è stato bravissimo, e anche gli avversari che mi hanno sop-

portato le prime volte sono stati eccezionali, l’unica cosa che mi sento di dire e che magari potrebbero provare a

organizzare tornei un po’ più grandi, con più persone, sarebbe bello, e vedendo come hanno organizzato questo

torneo credo possano gestire un torneo più ampio!!

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Cosa diresti a chi per la prima volta vorrebbe partecipare ad un torneo online?

Intanto di curare molto le aste, scegliere i giocatori da comprare non solo perchè si chiamano Cristiano Ronaldo

per poi usare tattiche che spesso non sfruttano né ali né trequartisti. Preparate precedentemente 1, massimo 2

tattiche che intendete usare (la seconda come riserva, nel caso la prima non funzioni) e comprate giocatori per

quella tattica, proprio cercando i giocatori con le skills migliori per il proprio ruolo, io ho scoperto tanti giocatori

che come incontristi possono giocare a grandi livelli, ma che costano pochissimo. Poi consiglio sempre di provare un

amichevole contro la squadra con cui dovete giocare, perchè anche se non userà la stessa tattica potrete comunque

valutare i loro giocatori. Come ultimo suggerimento, credete nella tattica che avete creato e non cambiate tattica

per fermare altri, raramente funziona. Al massimo potete cambiare le impostazioni della squadra o le impostazioni

dei giocatori!!

Adesso possiamo dichiarare completamente concluso il gioco online ufficiale di FMIF per Football Ma-

nager 2012. Vi aspettiamo numerosi per FM 2013, lo staff di FMIF ha in serbo molte sorprese per voi!

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