Demo Magazine 4

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NUMERO 4 NOVEMBRE 2011 LA DEMO WEB TV SOGNA UNA NUOVA COMUNICAZIONE EQUITALIA il dramma delle ipoteche POLITICA verso le elezioni NATALE a spasso per la provincia AMBIENTE i dati sulle malformazioni

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Free Press della provincia di Brindisi

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NUMERO 4 NOVEMBRE 2011

LA DEMO WEB TVSOGNA UNA NUOVACOMUNICAZIONE

EQUITALIAil dramma delle ipoteche

POLITICAverso le elezioni

NATALEa spasso per la provincia

AMBIENTEi dati sulle malformazioni

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IMMAGINE TRATTA DAL FILM

NON CEDERE AL CANTO DELLE SIRENE AMMALIATRICISCEGLI “LA BANDA DEGLI ONESTI”

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Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografi e, disegni non si resti-

tuiscono anche se pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta

in alcun modo senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore, ad eccezione di

brevi passaggi per recensioni. Gli autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere respon-

sabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dell’uso improprio delle

informazioni contenute.

NOVEMBRE 2011 • anno VI • N. 4Periodico in distribuzione gratuitaReg. Trib. di Brindisi n° 14/2005Edito da: Ass. Cult. Deval, via Agrigento 27 • Mesagne (Br)Direttore Responsabile: Marco ArgentiereRedazione: Roberta DenettoGrafi ca ed Impaginazione: Gruppo ValentiniStampa: Locopress Mesagne

Per la pubblicità su Demo Magazine [email protected] Per informazioni, segnalazioni e [email protected]

HANNO COLLABORATO

PUNTI DI DISTRIBUZIONES. Vito dei Normanni Edicola Lo Re Via Oberdan,3S. Vito dei Normanni Edicola La Civetta Via Mesagne, 30S. Vito dei Normanni Edicola Semeraro Via Mesagne, 84S. Pietro V.co Edicola Caretto c/o OspedaleS. Pietro V.co Edicola Stazione c/o StazioneOria Edicola Il Matitone Via RomaOria Edicola Rosario Via TorreOria Edicola Il Matitone Via Giacinto D’OriaOria Edicola Rosario Via TorreOria Edicola Via LatianoOria Edicola Marini Via LamaOstuni Edicola Francioso Via SansoneOstuni Edicola Via PolaOstuni Edicola Sallustio Via G. Di Vittorio, 49Ostuni Edicola Fusco Piazza Libertà (Zona Palazzetto)Latiano Edicola Piazza Bartolo LongoLatiano Edicola Santoro Via Roma, 17Latiano Edicola Rubino Piazza Umberto ICarovigno Edicola Dealy News Corso Umberto IMesagne Edicola ciribì Via castello 34 Mesagne Edicola Cavaliere Generale Falcone Mesagne Edicola Vitale Via Latiano Mesagne Edit copy Via Marconi Mesagne Edicola Mater Domini Via M.Materdona Mesagne Tecno Copy Via Roma Mesagne La carica dei 101 Via san donaci Mesagne Edicola montanaro Via torre 135 Mesagne Edicola e non solo Via Basilicata Mesagne Pattyidea Via Marconi Mesagne Tabacchi gusmano Via N.Bixio Mesagne Il Quadrifoglio c/o c.c. Auchan Mesagne Box Accoglienza c/o c.c. Auchan

Editoriale

Parola all’Editore

Politica: Verso le elezioni

Equitalia: Il dramma delle ipoteche

Scuola: La parola allo staff della Gelmini

Rubrica “Parole di donna”

Demo Web Tv

Liberi pensieri di un artista contemporaneo

Speciale Natale

Ambiente: I dati sulle malformazioni

La casa Evoluta

Calcio: La speranza di sopravvivere

Basket: Intervista con Coach Marcelletti

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SOMMARIO

CERCADEMO MAGAZINESU FACEBOOK

SFOGLIADEMO MAGAZINESU ISSUU

INVIA ADEMO MAGAZINELE TUE SEGNALAZIONI

Roberta Denetto, Salvatore Caiulo, Antonio Scoditti, Marcella Saponaro, Marco De Vincenti, Domenico Magrì, Ferdinando Sallustio, Valeria Morleo, Manuela D’Amici, Alfonso Valentini

Brindisi Edicola chirico Via Sant’ Angelo

Brindisi Edicola Gorgone Viale Aldo moro

Brindisi Edicola Saponaro Corso Roma

Brindisi Salvemini Bastioni Carlo V

Brindisi Edicola Viale del lavoro

Brindisi Mancini Via cappuccini

Brindisi Edicola Scardicchio Piazza sapri

Brindisi Edicola Pinto Via appia

Brindisi Edicola stadio Fanuzzi Zona stadio

Brindisi La tua edicola Via brandi

(zona scuole superiori e università)

Brindisi Libreria Indipendenza Viale Indipendenza

Francavilla Fontana Edicola Della Corte Palazzo Imperiali

Francavilla Fontana Itta Edicola Piazza Umberto I

Francavilla Fontana Edicola Di Maggio Piazza Umberto I

Francavilla Fontana Edicola Carrassi Via Castro

Sandonaci Edicola Montagna Via Cellino, 70

Sandonaci Edicola Leo Via Cellino, 96

Sandonaci Edicola Beatrice Via Gramsci, 26

San Pancrazio S. Edicola Via San Pasquale

Erchie Non solo Edicola Via Principe di Napoli

Erchie Edicola Becci Via Roma

Torre S.S. Edicola Rosato Via Galasso

Ceglie Messapica Editel Via Roma

Ceglie Messapica Lo Scarabokkio Via San Lorenzo

Ceglie Messapica Punto Contabile Viale Aldo Moro, 1

Ceglie Messapica Edicola Machiavelli Via Mercodante

Ceglie Messapica Edicola Ligorio Piazza Plebiscito

Ceglie Messapica Municipio Casa Comunale

Cellino San Marco Edicola Lombardo Via V. Emanuele II, 5

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E D I T O R I A L E

Chissà che questa crisi ci riporti all’atmosfera vera del Natale. Attenzione! Il mio non vuol certamente essere un ironico punto di vista di fronte alle migliaia di per-

sone che sono alle prese con enormi diffi coltà economiche. Ma c’è da dire che probabilmente a molti può far bene dover ridurre quel consumismo sfrenato che poi porta gli “esperti” in TV a parlare di degenerazione dei costumi. In molti discutono nei sa-lotti mediatici dei fi gli che ormai pretendono l’impossibile per essere al passo con i tempi. Eppure proprio in questi giorni sento sempre più spesso la gente asserire che quest’anno, per davvero, si starà attenti al portafogli nell’arricchire di doni l’albero di Na-tale. E vien da dire: “Magari!”. Visto che proprio non se ne può più di dover necessariamente “far bella fi gura”. Io ricordo anco-ra le calze della Befana piene di cioccolate e mandarini. Oggi appese al camino, le calze portano con se l’I-Phone di ultima generazione. E meno male che la Befana viene con le “scarpe tutte rotte”. Il suo libretto degli assegni però è nuovo di zecca. Scherzi a parte, speriamo che il cammino verso il Natale rappre-senti in questo tribolato 2011 una presa di coscienza rispetto ai reali problemi del paese. Noi di Demo Magazine ci consoliamo tra una “pettolata” e uno spettacolo pirotecnico proposti dalle amministrazioni che hanno aderito al nostro “Speciale Natale”.

di Roberta Denetto

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ARREDAMENTO,COMPLEMENTI DI ARREDODECORAZIONICONSULENZACONTRACT

PROGETTAZIONEE REALIZZAZIONESU MISURA CHIAVI IN MANO

STOCK AZIENDALIOUTLET

NICOLA VALENTINILIVING & INTERIOR

Via Francesco Vita, 1 • 72023 Mesagne (Br)• Tel/Fax 0831.73.41.83

www.nicolavalentini.it • [email protected]

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In questi primi mesi della nuova era DEMO MAGAZINE tutti i lettori avranno potuto notare che non sono certamente un editore presenzialista, non perché ci sia qualcosa di male nell’esserlo. Semplicemente mi piace

che i protagonisti del nostro giornale siano i miei meravigliosi compagni di avventura, che ogni mese con il loro impegno ci regalano un prodotto di grande livello, e i nostri magnifi ci, impagabili lettori. Nel nostro primo nume-ro avevamo promesso che ci saremmo resi protagonisti di una informazione di qualità, mai aggressiva ma sempre lucida ed attenta: ci rendiamo conto che quattro mesi sono ancora pochi per tracciare un bilancio esaustivo ma credo che la strada percorsa fi n qui sia assolutamente quella giusta. Ora, con la lucida follia che ci contraddistingue, mandando al diavolo spread, titoli di borsa e crisi varie, mettiamo in campo un altro progetto: la DEMO WEB TV. Il mondo si sta evolvendo e per questo motivo è forte l’esigenza di pro-porre una nuova visione di comunicazione e promozione in grado di arrivare velocemente e costantemente non solo in tutta Italia, non solo in tutta Europa ma in tutto il mondo !!La televisione uffi ciale del nostro magazine sul web, per carità non è niente di rivoluzionario. Ma come sempre cercheremo di gestire questo nuovo prodotto comunicativo con argomenti, modalità ed ini-ziative che ci renderanno freschi, originali, accattivanti. Autoproduzioni che toccheranno i temi più disparati, dallo Sport alla Musica, dalle Donne alle Grandi Esclusive, il tutto non tradendo mai il nostro modo di fare e pensare la comunicazione. Infi ne, permettermi di presentare con altrettanto orgoglio la versione a 64 pagine del nostro magazine, un altro grande sforzo economico e di contenuti con la speranza e la convinzione che DEMO MAGAZINE e DEMO WEB TV diventino sempre più un riferimento qualifi cato ed impor-tante per tutti i cittadini, gli operatori e gli uomini e donne di buona volontà.

“Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fos-se tutto meno triste, diffi cile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero fe-lici di un’eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia”.

Erasmo da Rotterdam,“Elogio alla follia”

Pierluigi ValentiniEditore DEMO MAGAZINE

[email protected]

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VERSO LEAMMINISTRATIVE 2012

GIOVANNICARBONELLA

Inizia il nostro viaggio verso l’appuntamento elettorale del 2012. Alle urne nuovamente Brindisi e altre città della provincia. Ogni mese cercheremo di sondare gli

umori, attraverso brevi interviste ai protagonisti dello sce-nario politico locale. Partiamo con Giovanni Carbonella, esponente di spicco del Partito Democratico, e con Nicola Di Donna, segretario provinciale de “La Destra”.

Elezioni amministrative. Anche questa volta si ha la sensazione che il centrosinistra non si presenterà unito. E’ così? E’ presto per dirlo perche al di là delle notizie che circolano sulla stampa, sul piano uffi ciale c’è stato solo un incontro durante il quale a livello di intendimenti tutti hanno espres-so la volontà di valorizzare il ruolo della coalizione.Da ottobre (quando c’è stato il primo incontro di coalizio-ne) ad oggi ne abbiamo sentite tante. Notizie diffuse uf-fi ciosamente ma che non vale la pena commentare anche perché si tratta di notizie

Si parla spesso di “alternativa al centrodestra”. Sul pia-no programmatico il suo partito con quali presupposti intende presentarsi alle elezioni? Il PD è prontissimo sul programma. Siamo reduci dal co-mitato cittadino. Abbiamo elaborato l’idea della città che vogliamo attraverso strategie di sviluppo nuove e moderne. Siamo pronti a mettere a disposizione degli alleati una ela-borazione programmatica rinveniente dallo sforzo fatto ne-gli ultimi tempi. Il programma però deve essere prima con-diviso con gli alleati,per la doverosa discussione che potrà anche arricchire di contenuti la nostra proposta. Obiettivo è la svolta sul piano economico e sociale. Bisogna coniugare il binomio ambiente e occupazione, riesaminare il PUG.

TRA ESPERIENZAE ALLEANZE

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NICOLADI DONNA

Nei giorni scorsi si è concluso il congresso nazionale de “La Destra” nel corso del quale lei è stato eletto compo-nente del comitato centrale del direttivo nazionale. Una bella soddisfazione. Per questo ringrazio la classe dirigente tanto a livello locale quanto a livello nazionale. E’ un punto di arrivo importante perché rappresenta anche la territorialità. In questo modo la nostra provincia e la Puglia sono rappresentate in un organi-smo cruciale che delibera su importanti decisioni che rigura-dano il partito.

Il suo partito ha annunciato interessanti interventi ri-spetto al problema delle assicurazioni. Di cosa si tratta? Stiamo elaborando con il supporto tecnico di Confconsuma-tori una proposta di legge di iniziativa popolare che punta a far rivedere i criteri in materia di tariffe assicurative.Le tariffe sono spaventose e inaccettabili. Le compagnie di assicurazioni hanno fatto cartello. Ma visto che è obbligato-rio assicurarsi, il governo deve intervenire per riparametrare le tariffe in base a due elementi: la cilindrata e il reddito fa-miliare. Siamo in crisi e a mio avviso le compagnie fareb-bero bene ad acquistare i buoni del tesoro per contribuire a ripianare il defi cit pubblico. Partiamo con questa campagna in tutta Italia attraverso una raccolta fi rme.

Lei è stato indicato come candidato sindaco. Una scel-ta che premierebbe l’esperienza. Allo stato attuale e al di là di fughe in avanti che qualcu-no fa in maniera strumentale, il PD prende in considera-zione la mia candidatura rispetto alla quale siamo ancora in corso d’opera. Non mi candiderei per la smania di pro-tagonismo politico. Per quanto mi riguarda vengono pri-ma il partito, il ruolo degli alleati e l’interesse generale. Nonostante la forte spinta del partito in questa direzione, personalmente devo ancora sciogliere alcune riserve.

I rapporti con il Terzo Polo come sono ad oggi? Nel primo incontro di coalizione c’era anche chi oggi rappresenta terzo polo. Sel, Udc, Noi centro, Idv, Api . Tutti presero parte al confronto. Oggi lo scenario è cam-biato. Non so se c’è un terzo polo. Tutti sappiamo che Curto sta costruendo questa nuova entità sul territorio. Non entro nel merito delle dinamiche partitiche degli al-tri. Per quanto riguarda il PD siamo legati a quel tavolo. Se quei soggetti vogliono ancora partecipare ai confronti le nostre porte sono aperte.

UN IMPEGNOA LIVELLO NAZIONALE

Brindisi si presenta alle urne. Su cosa si gioca la cam-pagna elettorale?Sulla credibilità e l’affi dabilità della coalizione perché il sindaco è sintesi di questi due elementi. Cruciale la coa-lizione che deve accordarsi sul programma da portare ne-cessariamente a termine. Se la coalizione non è compatta o omogenea è inevitabile che il sindaco sia strattonato dai partiti o dalle liste civiche che possono pretendere di mo-difi care il programma in corso d’opera.

Sul fronte alleanze “La Destra” come si comporterà? La Destra è in coalizione col PDL a livello nazionale. Resteremo anche a Brindisi in coalzione con il PDL che però dovrà sottoporci almeno una bozza di programma e le ipotesi di candidature a sindaco. Ma dovrà anche tene-re conto di alcune nostre indicazioni di carattere sociale. Ovviamente questa coalizione va allargata perché non si può ignorare il centro.

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A fare rumore a livello nazionale ci sta pensando il presidente del Palermo Calcio Maurizio Zampa-rini che porta avanti una vera e propria campagna

contro quelle che defi nisce le vessazioni di Equitalia. Ed in effetti avrebbe raccolto qualcosa come 5mila casi di estremo disagio legato ai metodi dell’ente di riscossione. Ma senza andare troppo lontano e lasciando Zamparini alle sue esternazioni, è anche vero che la storia delle co-siddette “cartelle pazze” sul piano locale angoscia i sogni di non pochi brindisini. Scoprendo il “coperchio equita-

lia” veniamo a sapere che le cartelle di pagamento vengo-no inviate anche ai defunti e che il fermo amministrativo delle automobili rappresenta l’incubo principale dei cit-tadini. Ma c’è di più. Siamo venuti a conoscenza di due storie particolarmente signifi cative. Diverse ma parados-sali in egual misura. Per ovvie ragioni legate alla privacy non faremo i nomi degli interessati. Vi basti sapere che un cittadino, in seguito a mancati pagamenti, si è trova-to in una situazione debitoria nei confronti di Equitalia. Debito prontamente estinto e pagamento anche delle spe-

IL DRAMMA DELLE IPOTECHE di Roberta Denetto

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se di cancellazione dell’ipoteca che nel frattempo aveva riguardato la sua casa. Fin qui nulla di strano. Qualche tempo dopo il cittadino si reca in banca per chiedere un mutuo che puntualmente non viene accettato. Motivo? La segnalazione dal centro CRIF dell’esistenza di un’ipoteca sull’abitazione. Insomma Equitalia non aveva mai prov-veduto a cancellare l’ipoteca. Sono dovuti passare sette anni ma alla fi ne il cittadino, anche grazie al supporto di Confconsumatori Brindisi, si è visto riconoscere il danno di immagine e di illegittima segnalazione Crif. Continuan-do l’indagine siamo venuti a conoscenza di un altro caso particolarmente signifi cativo. La comproprietà di un im-mobile tra più persone. Mettiamo il caso che una di que-ste persone sia in una situazione debitoria nei confronti di Equitalia. E’ qui che iniziano i dolori. Perché l’iscri-zione dell’ipoteca non viene fatta solo sulla quota di cui

è proprietario il debitore, ma su tutto l’immobile. Questo

in sostanza signifi ca che vengono fortemente infl uenzati

gli interessi degli altri proprietari e che la struttura diffi -

cilmente verrà venduta. Gli sforzi di Confconsumatori in

questo senso sono stati vani perché Equitalia non ne vuo-

le sapere di avviare un confronto per risolvere situazioni

come questa (e pare ce ne siano davvero tante).

Il risultato è che l’immobile resta bloccato fi nchè il debi-

tore non onora i suoi impegni. Ci sono molte storie come

queste. Situazioni di diffi cile gestione che portano inevita-

bilmente al contenzioso. Demo Magazine ha formalmente

chiesto alla direzione di Equitalia un commento rispetto a

questi “casi limite”. Laddove la risposta dovesse arrivare

saremo contenti di proporla ai lettori nel prossimo numero

del giornale.

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Nel numero di settembre DemoMagazine si è oc-cupato dell’argomento scuola dal punto di vista dei tagli al personale. Il mondo sindacale è costan-temente sul piede di guerra per le conseguenze che tali scelte possono determinare in merito alla pre-parazione degli studenti. Come può oggi la scuola superare gli ostacoli e proporre qualità?Confondere il numero delle persone in organico con la qualità del personale è una prassi consolidata. Così come scambiare la quantità di ore di lezione o di di-scipline con la qualità degli apprendimenti. I migliori sistemi scolastici, europei ed extraeuropei, sono stati impostati distinguendo nettamente il grano dal loglio, le politiche occupazionali dalle politiche per la qua-lità. Solo nel nostro Paese vige un sistema di reclu-tamento fondato esclusivamente su graduatorie, solo nel nostro Paese, almeno dai primi anni Settanta, si è proceduto a immettere personale anche attraverso sanatorie e ope legis. Solo nel nostro Paese si è pre-ferito, quando le condizioni di bilancio dello Stato lo avrebbero consentito, assumere più insegnanti anzi-ché pagare meglio quelli necessari (e magari pagare di più quelli bravi). Occorreva invertire la rotta e loabbiamo fatto. Una nuova formazione iniziale dei docenti, impostata su standard europei e con severe selezioni; la riforma dei percorsi di istruzione supe-

MONDO SCUOLA L’OPINIONE DELPROFESSOREMAX BRUSCHI

di Roberta Denetto

Max BruschiCONSIGLIERE DELL’EX MINISTRODELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀE DELLA RICERCA MARIASTELLA GELMINI

Nel numero di Settembre abbiamo parlato delle diffi coltà delle scuole della provincia brindisina, come di quella italiana in gene-rale, a causa delle ristrettezze economiche e dei tagli all’interno dei quali il mondo formativo è chiamato a intervenire. Ma abbiamo voluto garantire anche la possibilità di leggere un punto di vista dif-ferente: quello del Professor Max Bruschi, consigliere dell’ex mini-stro dell’istruzione Maria Stella Gelmini, consigliere provinciale a Milano, esponente del PDL, che ha risposto alle nostre domande.

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riore, i nuovi “programmi” di studio, i nuovi ITS, la riforma dell’Università, l’utilizzo delle nuove tecnologie per la didat-tica (e faccio l’esempio di un liceo di Brindisi, il “Majorana”) sono gli esempi di questo cambio di rotta. Quanto al rapporto tra la riforma e i sindacati, ho illustrato la riforma dei licei il giorno prima che fosse portata in consiglio dei ministri. C’è stata una vastissima convergenza intorno ai nuovi quadri ora-ri, impostati secondo le indicazioni dell’OCSE, del Quaderno bianco sulla scuola e degli esempi che ci arrivano dai migliori sistemi di istruzione. Esiste poi il pro-blema del perso-nale ATA alle pre-se con esclusioni dalle graduatorie. Anche in questo caso si parla di un problema di sicurezza che potrebbe incidere in gene-rale sulla qualità dell’offerta e dell’ambiente didattico. Cosa ne pensa? Nessuno lo dice, ma per la prima volta da lustri il 94% del per-sonale ATA è di ruolo. Il che signifi ca dare stabilità a un servi-zio che è essenziale per la vita delle istituzioni scolastiche. Fat-to questo, occorre puntare sulla formazione del personale di ruolo e su concorsi seri per la parte di personale che è chiama-to ai compiti più delicati e complessi, a partire dai direttori dei servizi generali e amministrativi per i quali dovrebbe essere a breve bandito un concorso. Soprattutto, e in vista dei prossi-mi rinnovi contrattuali, occorrerebbe verifi care strade diverse, adottate all’estero e importate in Italia da alcune paritarie di qualità, all’insegna dell’effi cacia e dell’effi cienza. Abbiamo rivisto gli appalti delle pulizie, iniziando ad allinearli al settore privato e garantendo allo Stato un risparmio di centinaia di milioni di euro. Si è parlato di una riduzione drastica a livello nazionale dei fondi destinati all’autonomia scolastica. Può oggi la scuola italiana essere competitiva nonostante le ristrettezze e i ri-dimensionamenti fi nanziari? Attraverso quali strumenti? Se ne è parlato, ma a vanvera. A partire dal 2012, i fondi per le istituzioni scolastiche saranno riportarti alla stagione pre-cedente al “taglio lineare” dovuto alle mancate riforme del dicastero “Fioroni”. Ma, anche in questo caso, non posso ta-cere su fatto che si tratti di comprendere come, oltre ad avere

fondi da utilizzare, le istituzioni scolastiche abbiano il dovere di impegnarli bene. Quante centinaia di milioni di euro di Fon-di Europei sono stati impegnati nelle Regioni dell’Obiettivo convergenza? Con quali risultati?Insomma, per usare una metafora, è inutile pompare benzina in un motore rotto sperando che si aggiusti. Mentre sarebbe giusto che le istituzioni scolastiche che in questi anni si sono dimostrate virtuose possano diventare “poli” di iniziative a favore delle altre scuole del territorio. Posso dirle, ad esem-pio, che sulle dotazioni informatiche sto coltivando un piccolo

esperimento di col-laborazione “nord sud” di cui spero di potervi presto parla-re. Un esperimento dove è il sud a inse-gnare al nord.

Professor Bruschi come immagina la scuola italiana fra qualche anno?Come un ascensore sociale che sia nuovamente in grado di spingere in alto chi merita. Come un luogo di opportunità dove ciascuno studente trovi la sua strada di crescita in libertà: sia che scelga un liceo, un tecnico, un professionale, la for-mazione o un percorso di apprendistato. La scuola non deve essere un letto di Procuste, la scuola deve essere una piazza da cui si diramano molte strade. Ma qualsiasi strada un giovane decida di imboccare, ha il diritto di trovarla ben lastricata.

Nessuno lo dice, ma per la prima volta da lustri il 94% del personale

ATA è di ruolo.

SEDE DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

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PREMIO AZZURRO SALENTINO riconoscimenti alla passione professionale

Sono le parole della professoressa Carmen De Stasio, direttore artistico della Rassegna Azzurro Salenti-no, la cui terza edizione si è conclusa lo scorso 19

novembre. Una cerimonia in grande stile nella sala conve-gni dell’Autorità Portuale a Brindisi. Il bilancio della ma-nifestazione non può non tenere nella giusta considerazio-ne i riconoscimenti assegnati dall’associazione presieduta dal Cavaliere Angelo Ruggiero. Premi che testimoniano l’impegno per il territorio, lo spessore culturale, la volontà di puntare allo sviluppo della realtà locale. I riconoscimen-ti sono stati consegnati per l’Arte al pittore Massimiliano Alioto, per la Cultura al maestro Italo Nunziata, direttore artistico del Nuovo Teatro “Giuseppe Verdi” , per il gior-nalismo a Fulvio Colucci, redattore della Gazzetta del Mezzogiorno, per lo Sport a Michele Scivales, campione

europeo di pattinaggio su rotelle, per l’Imprenditoria a

Fernando Marino, per l’artigianato al Pastifi cio Cardone di

Fasano, per il Marketing Territoriale all’azienda “Fratelli

Perrotta s.n.c.” di Martano, per la comunità Ellenica all’at-

trice Anna Dimitri, per il turismo all’Hotel “Il Grillo”, per

la sicurezza e la legalità al dottor Francesco Capobianco,

provveditore di Brindisi. Riconoscimento Speciale RAS

2011 per Mingo, regista, attore, autore e inviato di Striscia

la Notizia, ospite d’onore della manifestazione. I premi

sono stati realizzati dall’artista del vetro Maria Concet-

ta Malorzo. La serata, presentata dai giornalisti Mimmo

Consales e Renato Rubino, ha visto la presenza del testi-

monial Ras 2011 Domenico Scordari, presidente di “Na-

tural is better”.

di Redazione

“Valorizzare dettagli di un territorio umanonel segno di un continuo divenire”.

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Gli occhi di Alessandro Torroni raccontano l’orgoglio di aver concretizzato l’operosità della sua comunità. Il sindaco di San Michele Salentino parla del percor-

so che ha portato al successo di una città che conta appena 6 mila abitanti: la geniale campagna marketing sviluppata sul brand “Fica Mandorlata”. Qui tutto parla del prodotto tipi-co per eccellenza. E Torroni confi da che la strada non è stata semplice perché all’inizio erano molte le critiche, le voci di quanti non avrebbero scommesso nulla su questo “amore per la fi ca mandorlata”. Ma con un sorriso sornione ha ammesso di aver guardato oltre l’orticello, di aver puntato, insieme allo staff che ha lavorato al progetto, alla valorizzazione del pro-dotto in sé, da sempre apprezzato, ma anche all’economia del territorio, alla possibilità pubblicitaria, all’indotto, all’imma-gine della città, ai risvolti occupazionali. Il risultato, alla fac-cia di chi non ci credeva, dice che dal 2002 ad oggi la Sagra del fi co mandorlato è cresciuta in maniera esponenziale sul piano delle presenze, dei consensi e del circuito economico. Il risultato è tutto racchiuso nelle fotografi e realizzate in oc-casione dei gemellaggi con altre città del fi co: Carmignano e Malta. Ma ci sono anche le esperienze delle fi ere internazio-nali a Roma, Londra, Milano. Basti pensare che dopo que-sti interventi promozionali sono tantissimi gli agricoltori di San Michele che hanno scelto di piantare nuovamente, nelle loro terre, il fi co. “Segnale – dice il primo cittadino – che c’è stata l’inversione di tendenza a favore della riscoperta delle tradizioni come volano dell’economia.” Oggi questo squisito prodotto è una vera e propria chicca. Oggi il sindaco Torroni consegna nelle mani di chi siederà dopo di lui sulla poltrona di amministratore un’eredità importante e da non sciupare.

UN BRAND VINCENTE

“I LOVE FICA MANDORLATA”

di Roberta Denetto

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Cambia il mercato, cambiano i consumatori.Lorenzo Valentini che questo mestiere lo svolge ormai da diversi anni lo sa bene. Abbiamo tutti un occhio più critico, siamo più consapevoli di quello che compriamo e cerchiamo di non cadere nelle classiche trappole del marketing. «Io penso che le persone non siano stupi-de, per cui in un momento di crisi come quello che il mercato sta aff ron-tando proporre un prodotto di qualità premia sicuramente.Per noi della Valentini Arredamenti, la qualità rappresenta l’elemento di diff erenziazione è nella nostra fi loso-fi a individuare e vendere prodotti di qualità, anche se limitare la qualità al prodotto è senz’altro riduttivo.Il servizio che off riamo ai nostri clienti è forse l’aspetto più signifi cativo del concetto di qualità. Noi risultiamo vincenti proprio perchè sottolineamo la nostra unicità. Per unicità in-tendo un servizio di consulenza progettuale a 360 gra-di che consiste nell’off rire al cliente, attraverso proget-ti personalizzati ed intonati alle diverse esigenze, la soluzione per ogni singolo problema abitativo.La nostra missione è quella di porci come consulente attento e capace di interpretare le esigenze dei suoi interlocutori off rendo soluzioni innovative che supera-no le aspettative del committente. La capacità di risol-vere i problemi che i nostri clienti ci pongono fa si che

ogni nostro progetto sia unico, a ciascun cliente è assi-curata la massima attenzione, utilizzando le giuste dosi di energia e competenza. Essenziale è per noi colloca-re ogni lavoro in un contesto di riferimento preciso, ciò che ci sta maggiormente a cuore è la qualità del nostro lavoro. Questa passione, l’enfasi che mettiamo nel rac-

contare quelle che sono le nostre ca-ratteristiche, i nostri punti di forza, il come siamo nati e dove vogliamo arri-vare ci spinge a pensare oltre, passan-do dal contrasto con i nostri concor-renti al confronto.Mi piace chiudere questo intervento trascrivendovi un brano che lascia ad ognuno di voi la possibilità di constatare quanto fre-quentemente i falsi miti possono por-tare a scelte sbagliate».“Si racconta che le Sirene, aff ascinanti e

demoniache abitatrici di un’isola, metà donne e metà uc-celli, con la malìa del loro canto seducevano irresistibil-mente i naviganti che dovevano passare per quello stret-to di mare. E li facevano perire tutti contro gli scogli.Nel suo viaggio di ritorno, Ulisse tappò con cera gli orec-chi dei suoi compagni, perchè non le udissero e ne fosse-ro sedotti. Quanto a sé, si fece saldamentre legare all’al-bero maestro, per sentirne la voce senza subire le conseguenze disastrose .Orfeo invece intonò un canto più melodioso che incantò le Sirene, lasciandole mute e di sasso”.

DIFFIDATE DAI FALSARINON CEDERE AL CANTO DELLE SIRENE AMMALIATRICISCEGLI “LA BANDA DEGLI ONESTI”

V I A FO G G I A 3 1 A M ES A G N E ( B R )W W W.VA L E N T I N I A R R E D A M E N T I . I T

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SARABEVILACQUA LA COSTRUZIONE DI UN SOGNO

Quando raggiungiamo telefonicamente Sara Bevilacqua per chiedere informazione sul suo percorso artistico, capiamo subito che la sua

è una bellezza sorridente. Lo si percepisce dall’intona-zione di una voce forte, intensa. Lei è diplomata presso l’Accademia di Arte Drammatica della Calabria, ma sulle spalle e negli occhi ha un percorso fatto di stage di teatro, danza, poesia e canto. Nei suoi occhi c’è l’ac-cademia di Varsavia e l’espressività dei personaggi che interpreta. Volto particolarmente conosciuto a Brindisi anche grazie alla sua instancabile attività su quel fronte culturale che continua a tagliare pezzi di protagonismo artistico. Di se stessa scrive “Se penso al mio lavoro non riesco a separarlo dalla mia vita. Sono fortunata anche se ogni giorno è una lotta. I tagli alla cultura da una parte e dall’altra persone che continuano a pensare che l’arte non sia un lavoro ma un hobby.” E parla del-la dignità di un mestiere che presuppone innumerevoli diffi coltà. Alla fi ne però torna sulla sua passione e dice “è il mio sogno e lo costruisco attimo dopo attimo” senza dimenticare di ringraziare chi le ha trasmesso l’amore per l’arte, la madre Teresa, e il compagnio di vita e di avventura Piero Gioia (grafi co e fi lmaker di Meridiani Perduti). Tra gli ultimi lavori la parteci-pazione da attrice nello spettacolo “Furie de sanghe” della pluripremiata compagnia “Fibre Parallele”. Il de-butto al Teatro Valle di Roma e poi in giro, negli ultimi tre anni, in Italia e in Europa. In cantiere una nuova produzione: “Torno subito” che debutterà in primave-ra e che intanto vive attraverso ricerche sulla seconda guerra mondiale. Le storie di nonni che Sara intervista personalmente. Una raccolta di materiale e di testimo-nianze che continuerà per la prima metà di dicembre e che verrà consegnata al drammaturgo e scrittore, fi na-lista del Premio Strega 2008, Emiliano Poddi.

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Purtroppo si tratta di una situazione sem-pre più frequente: donne con esami or-monali e strumentali regolari ma che

non riescono ad avere un fi glio. La ginecologia la defi nisce psicogena perché non sa dare una ragione apparente o razionale. Tutto dovrebbe andare liscio ma il bimbo non arriva. In una so-cietà dove tutto è possibile, le tecniche di fecon-dazione assistita aiutano in vari casi a risolvere il problema ma anche gli insuccessi sono tanti. E l’uomo si scontra così con l’eterna impoten-za nel determinare inizio e fi ne di questo dono meraviglioso che è la vita. Ma perché le don-ne presentano questa inspiegabile diffi coltà a fecondare? Sicuramente l’uso di contraccettivi per molti anni può giocare un ruolo importante: l’ovaio inibito non riesce poi a ricominciare a funzionare. Lo stesso vale per l’inquinamento

STERILITÀPSICOGENADott.ssa Marcella SaponaroGINECOLOGA, MEDICO PSICOSOMATICO, FLORITERAPEUTA ED AGOPUNTORE

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elettromagnetico generale e l’uso massivo dei cellulari (tossici anche sulla mobilità degli spermatozoi), il fumo, lo stile di vita, i farmaci tossici, la chemioterapia, ecc. Una vita con i tempi stretti, dove il ciclo lunare è sovvertito dal-le esigenze dell’effi cienza e del lavoro. Ma io non sottova-luterei anche il riconoscimento del proprio ruolo materno, in una società come quella attuale dove la gravidanza è vista come una interruzione dei ritmi, della carriera o addi-rittura la perdita del lavoro. Un tempo era un destino scon-tato, come le nostre mamme, le nostre nonne: un timone passato lungo generazioni, fatto di esperienza e saggezza accumulata negli anni. Ora diventare madre può sembrare una prova diffi cile, nuova, che mette in diffi coltà anche perfette donne in carriera, abituate ad affrontare tutto ma in imbarazzo davanti a pannolini e pianti strazianti. E se poi questa nuova vita ci toglie tanto di quel tempo che era solo dedicato a noi… ci si sente invase, con le spalle al muro. Senza contare che il partner non ci trasmette sempre quella sicurezza protettiva verso questa avventura, a volte non ci sembra abbastanza forte e affi dabile da essere il pa-dre dei nostri fi gli.. e l’istinto chioccia incarnato ci frena. Come vedete sono tanti i fattori che possono inconscia-mente infl uire sull’asse neuro ormonale e provocare un abbassamento della fertilità. In genere le donne che han-no più diffi coltà a gestire la gravidanza sono quelle super organizzate e pianifi cate, abituate ad avere tutto in preci-si momenti, perfezioniste, perfette, ordinate. Il controllo esasperato e la preoccupazione di non riuscire diventa os-sessiva. Ma anche le donne-bambine, che non vogliono ancora tagliare il cordone di fi glie e in genere preferiscono far crescere la prole dalle proprie mamme. Infi ne non di-mentichiamo le storie nascoste di abusi e violenze, dove l’istinto di sopravvivenza e il vissuto fragile non offrono le basi per un progetto genitoriale.Ma cosa fare di fronte all’infertilità psicogena? Al di là delle tecniche sofi sticate di fecondazione assistita, possia-mo usare terapie effi caci di supporto?La natura è molto generosa col mondo femminile! Piante, Fiori di Bach, nutripuntura, medicina cinese, agopuntura, tutti offrono un’azione buona e mirata. Per la medicina ayurvedica la fertilità è il bene più prezioso, quindi offre da sempre rimedi potenti ed effi caci sia per gli uomini che per le donne. Nella fi toterapia si usa molto la Maca delle Ande, una radice andina dall’effetto favorente la produ-zione ormonale maschile e femminile, buona per la fer-

tilità come per l’impotenza. Le sequenze di nutripuntura permettono di superare eventuali eventi traumatici, mentre i rimedi fl oreali di Bach alleviano gli stati d’animo che interferiscono (Impatiens per l’impazienza, Gorse per lo scoraggiamento, White Chestnut per la preoccupazione, Larch per la paura di non farcela, She Oak per la funzione ovarica, Star of Bethlehem per i traumi). E’ importante comunque a mio avviso, al di là delle tec-niche scelte, capire che la vita è un dono, con una regia a volte misteriosa e imprevista e con i suoi tempi comples-si… e il bambino è comunque una anima libera e saggia. Noi renderemo la casa più accogliente ma sarà lui a deci-dere quando spiccare il volo.

la vita è un dono, con una regia a volte misteriosa e imprevista e con i suoi

tempi complessi…

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DEMO MAGAZINESBARCA SUL WEB

www.demoweb.tv

QUANDO L’INFORMAZIONE SCEGLIELA STRADA DELL’ERA DIGITALE

Il rischio era nascere già vecchi. Rilevare un giornale e decidere di conferire alle pagine un taglio nuovo è di per se un’impresa complicata. Quando poi si tratta di con-

frontarsi con una comunicazione che sul piano regionale e nazionale viaggia a velocità elevatissime allora tutto diventa ancora più diffi cile. E c’è dietro l’angolo, sempre in agguato, il pericolo di “girare a vuoto”, ossia di non realizzare nulla di interessante e competi-tivo. Allora fi n dal primo momento abbiamo pen-sato che fosse necessario, seppur in una condizione di ristrettezza economi-ca generale, proiettare il marchio Demo Magazi-ne, dalla sua nascita, nello “scenario internet”. Per questo vede la luce il progetto Demo Web Tv. Non vogliamo pren-derci del tempo. Non vogliamo prendere, come si dice, “le misure”. Dopo quattro numeri di giornale dobbiamo correre perché la sfi da comunicativa non aspetta nessuno. Abbiamo bisogno di utilizzare una piattaforma capace di farci rag-giungere da tutti, in ogni momento. E siccome l’informazio-

ne tradizionale sarà costretta ad andare in pensione, stiamo “avviando le pratiche per il turn-over”. Per carità le web tv esistono già, anche a livello locale (vedi numero di Settem-bre). Si tratta di un modello ampiamente sperimentato. Ma anche in questa tipologia di informazione occorre “fi delizza-re” il lettore, lavorare sulla tracciabilità di un sito-tv. Il punto di partenza è la fusione tra la classica televisione e i portali

informativi, supporto dei grandi giornali, quotidia-ni e non solo. Si mettono insieme professionalità e fresche energie: il risulta-to è un sito web con una grafi ca semplice che pro-pone fi nestre di notizie in

vari ambiti. Attualità, sport, politica, le grandi esclusive di Demo Magazine, contenuti vicini alle donne, aggiornamenti costanti sul mondo amministrativo. Una felice convivenza tra la lettura di articoli standard e l’ascolto/visione di servizi realizzati ad hoc. Trasmissioni che avranno cadenza ciclica e che potranno essere visionate in qualsiasi momento sen-za vincoli temporali. Insomma il vecchio che si reimposta.

“dobbiamo correreperché la sfi da comunicativa non

aspetta nessuno”

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L’appuntamento con la notizia che si ridefi nisce in relazione alle istanze tecnologiche. La corsa culturale verso la continua riqualifi cazione. Un tentativo per aprire ponti di comunicazio-ne con il mondo politico e amministrativo spesso sordo alle

campane del cambiamento imprenditoriale. La presentazione del progetto, il 2 dicembre presso la splendida cornice di Villa Barone di San Vito dei Normanni: primo passo verso i ponti di conoscenza che rappresentano il nostro sogno editoriale.

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Un ristorante di qualità ideale per il tuo matrimonio… completamente rinnovato

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PERCORSI,PASSIONIE NUOVE PROFESSIONI

Cari amichetti e care amichette questa volta la mia ru-brichetta sarà interessantissima. Ho deciso di essere un po’ più serio,o almeno ci provo… (ho detto solo

un po’…). Voglio raccontare la mia visione prospettica delle varie formazioni della moda e del design, collegandomi al numero precedente di “DEMO Magazine” in cui ho parlato di “TALENTI” sbugiardando gli illusionisti che si atteggiano a fashion designer o fashion expert, ma che non sanno come si prende in mano ago e fi lo per attaccare un bottone… anche se sicuramente sanno tagliare molto bene…(non mi riferisco al tessuto). Stavolta voglio concentrarmi sulle fi gure che ope-rano nel fashion design e nel dressing, cioè i professionisti del disegno, del taglio, del cucito, degli accessori. L’industria tessile e moda italiana rappresenta il 21% del PIL, conta circa 1.950.000 (stime approssimative) di addetti ai lavori, di cui circa 970.000 (stime approssimative) impegnati nel “Made in Italy”, il 9,8% nel settore accessori e il 3,7% nel settore abiti da sposa (dati de “IL SOLE 24 ORE”). Numeri che, al di là della crisi, parlano di nuovi posti di lavoro e nuovi ar-tisti emergenti. Mi limito a dire emergenti ma non credo che diventeranno mai traboccanti. La nostra amatissima, apprez-zatissima, costosissima, stimatissima, “issima” moda rappre-senta un settore legato alla tradizione storica e alla cultura italiana; il “fashion system” offre numerose opportunità di inserimento professionale, dalla progettazione alla produzio-ne, dalla commercializzazione alla distribuzione. Il talento e la fantasia, però non sono suffi cienti, se non accompagnati da una preparazione tale da gestire e sviluppare la creatività in modo consapevole, realizzando prodotti interessanti sotto l’aspetto estetico, ma soprattutto di qualità. Vorrei tanto che chi leggesse questo articolo prendesse coscienza che senza formazione e senza tecnica non si va da nessuna parte. Mi

capita spesso di essere per lavoro a Milano per sviluppare consulenze in uffi ci stile di aziende importanti e meno impor-tanti. Ho notato che negli ultimi periodi, questi uffi ci sono pieni di giovani stagisti o più che altro fashion victims che sono lì per scaldare la sedia e non danno produttività all’a-zienda; non sanno un tubo di ciò che è realmente la moda. Non sanno lavorare in gruppo, sono egocentrici e presun-tuosi, si sentono tutti bravissimi, già arrivati e grandi maestri di stile, non hanno voglia di apprendere. Le cause sono da ricercare nella scarsa attività didattica delle scuole professio-nali, nella poca sperimentazione, nell’attaccamento a metodi arcaici e obsoleti che non riescono ad emozionare gli studen-ti. I giovani sono capaci di portare una ventata di freschezza negli ambienti della creatività ma devono necessariamente partire dall’apprendimento serio della tecnica. Obiettivo pri-mario l’affermazione del “sistema scuola”, con scambi, corsi di formazione, inserimento nel tessuto produttivo in relazio-ne ai reali bisogni aziendali. In Puglia, per citare un esem-pio, esiste un fi orire di aziende del settore “abiti da sposa”. Una fi liera composta da fashion designer, modellisti, sarti, fotografi e studi fotografi ci, pr, costumisti, fashion editor e fashion stylist, agenzie di advertising, lookmaker, truccato-ri, parrucchieri, coreografi per le sfi late di moda, agenzie di modelli e modelle. Bisogna lavorare nella direzione di questi ruoli professionali. Per esemplifi care tutto quello che ho voluto condividere in questo articolo, vi propongono le immagini di abiti realizzati da due cari amici: Desirèe D’Oronzio e Massimo Orsini. Si tratta di due creativi locali con la voglia di crescere, di met-tersi in discussione. Frequentano differenti scuole di moda, vivono la fase formativa. La stoffa c’è . Ma per il momento basta solo per i loro abiti.

LA PASSIONE PER LA MODA DIVENTA UN MESTIERE

di Salvatore Caiulo

“liberi pensieri di un artista contemporaneo”

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Desirèe D’Oronzio: 24 anni e vive a Sandonaci (Br), dal 2008 studia per diventare stilista in una scuola di moda a Mesagne.

Più che Stilista tengo ad essere defi nita sarta. Per me è im-portante avere un rapporto diretto con il lavoro pratico, quale la sartoria, altrettanto importante entrare in contatto con chi è sarto di professione per confrontarmi, osservare tecniche e manualità. In questo campo non si fi nisce mai di imparare, e soprattutto non è sempre facile realizzare ciò che si ha in men-te. Ho frequentato l’istituto professionale di Brindisi che mi ha dato le basi teoriche. Ma questo non mi è bastato e ho deciso di frequentare la scuola privata per imparare di più. Sto mi-gliorando le mie conoscenze sulla sartoria per arrivare, spero e mi auguro, a raggiungere i risultati che mi sono proposta.

Massimo Orsini: 43 anni e vive a Squinzano (Le), dal 2009 studia per diventare sarto presso una scuola di moda leccese. .

Che dire? Le interviste e le presentazioni mi imbarazzano un po’. Voglio ringraziare il mio amico Salvatore Caiulo che mi ha dato l’opportunità di rendere visibile una mia creazione. Sono onorato di essere ospite sulla sua rubrica velenosa!… vuol dire che se sono qui ho superato il primo press-test del cattivo della moda. Ho sempre avuto un sogno nel cassetto: da piccolo osservavo mia sorella maggiore Giovanna, mentre sul tavolo da pranzo della cucina, tagliava e cuciva gli abiti che realizzava per lei e per le sue amiche.Io ero lì che la osserva-vo con grande passione e ammirazione, volevo fare il sarto di abiti femminili. Nel corso della mia vita lavorativa mi sono dedicato al commercio di articoli da regalo e complementi di arredo, fi nché un bel giorno di qualche anno fa ho deciso di intraprendere la strada della vecchia passione, ho aperto quel cassetto che avevo chiuso e ho tirato fuori la mia tanto amata passione per la moda. Oggi frequento un corso privato di alta sartoria, sto imparando le tecniche e i segreti della sartoria. Mi auguro di riuscire ad aprire un atelier tutto mio, per rea-lizzare gli abiti di Michelle Obama… Ah! Ah! Ah! Grazie di cuore a tutti i lettori, Massimo.

La Contessina metropolitana

La Nike di Samotracia

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L’esperienza e la professionalità imprenditoriale in questo numero ci fa conoscere la storia di An-tonio D’Errico e della sua azienda. La “Digital

Copy” nata nel 2003 in un piccolo locale di appena 50 mq. Nel giro di otto anni però quella che era sorta come una piccola attività ha assunto il ruolo di service digitale più richiesto in Puglia. Il Know-how e le scelte in mate-ria tecnologica hanno portato questa realtà ad essere tra le più “gettonate” dalle agenzie di grafi ca e pubblicitarie. Un’attività che spazia dalla stampa dei piccoli formati alle copie xerografi che, dal digitale di grande formato agli allestimenti di mezzi e forniture per eventi e manife-stazioni. Oggi l’unità operativa principale si trova nella Zona Industriale di Lecce. Uno spazio di 1200 mq. Qui si producono mediamente 60.000 mq al mese di manifesti per affi ssione e circa 8.000 mq al mese di stampa su sup-porti rigidi e fl essibili. Il fi ore all’occhiello dell’azienda in campo tecnologico è rappresentato dalla stampante UV Flatbed, che permette di eseguire stampe dirette su supporti rigidi fi no a dimensioni di 2 x 3 metri con spes-sore sino a 6 cm. Ma non solo. La dotazione della Digital Copy annovera anche un plotter con banda di stampa di

5 metri (è il più grande attualmente costruito nel mon-do). I tecnici altamente specializzati si occupano anche di plastifi cazione, applicazione su pannelli, elettrosalda-tura, occhiellatura striscioni. Insomma un percorso che negli anni ha reso l’azienda di Antonio D’Errico punto di riferimento del settore e non solo visto che si tratta di un imprenditore attivo anche nel mondo dello sport. La Di.Gi. Copy è sponsor uffi ciale della squadra femminile della New Basket Lecce, militante nel campionato di se-rie B d’eccellenza.

DigitalCopyTRA ESPERIENZAE TECNOLOGIA

NUOVI PERCORSI IMPRENDITORIALI

di Redazione

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SpecialeNatale

Èvero. Il Natale rappresenta il momento in cui il calore della propria casa regala emozioni, il momento più adatto per ritrovarsi. Ma per casa

bisogna intendere anche la propria città. Sono molti, in-fatti, i brindisini che scelgono questo periodo dell’an-no per tornare nel nostro Sud Italia. Sono tantissi-mi coloro che colgono l’occasione per una meritata vacanza. C’è anche chi non può permettersi pause

ma non rinuncia, per questo, alla possibilità di godere di atmosfere tipiche. Ecco dunque che gli spazi urbani

diventano quel luogo accogliente dove incontrarsi e condividere il Natale. Per questo, tra mille

diffi coltà, le amministrazioni comunali del-la provincia organizzano ogni anno manife-

stazioni che parlano di tradizioni, di riti che si consumano sempre con lo stesso fascino.

Iniziative di carattere enogastronomico, al-lestimento di presepi, appuntamenti teatra-

li, concerti. Vi proponiamo un piccolo viaggio alla scoperta delle città più caratteristiche della provincia adria-

tica e degli angoli dove si consu-ma, ancora una volta, il sugge-stivo momento del Natale.

“A Natale tutte le strade conducono a casa”

Marjorie Holmes

Le manifestazioni nellaprovincia brindisina

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Erchie

L a città conosciuta in tutta Italia per il turismo religioso si prepara per il Natale. Erchie, piccola realtà nella provincia brindisina, ha dimostrato negli ultimi tempi, complice un’amministrazione piuttosto motivata, un dinamismo che ha proiettato la comunità nel contesto nazionale grazie al

culto per Santa Lucia. E in una città così fortemente legata alle tradizioni non poteva mancare una program-mazione natalizia che si rispetti. Sono le associazioni del territorio ad animare le festività con il supporto del comune. A cominciare dalla pro-loco che organizza anche quest’anno la mostra dei “Piccoli presepi”. Si tratta di un’esposizione di presepi realizzati dai bambini e dai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Non mancherà il momento della presentazione del calendario 2012 scritto in dialetto sulle tradizioni di Erchie. Ma la magia vera e propria arriverà con la manifestazione “Aspettando la befana”, uno spettacolo per bambini che riceveranno regali, dolci ma anche cenere e carbone. L’Associazione “Stella di Natale” sta preparando un appuntamento importante: “L’Elfo biricchino incontra i bambini” nella casetta di Babbo Natale con il quale si potrà giocare e parlare. Spazio poi alle prelibatezze enogastronomiche con la pettolata accompagnata dall’immancabile tombolata organizzate dall’associazione Herculea. Infi ne il gruppo francescano curerà la rappresentazione del presepe vivente nei giorni 26 dicembre, 01 e 06 gennaio nello storico Palazzo Ducale.

La magia della semplicità

Speciale Natale

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Ceglie Messapica

Anche a Natale Ceglie Messapica si conferma centro di particolare interesse sul piano turistico perché tante e di spessore sono le iniziative organizzate dall’amministrazione comunale. Dal quattro dicembre fi no all’ot-to gennaio: appuntamenti che vanno dal cinema al teatro, dai concerti alle fi accolate. Un Natale da vivere

nello splendido borgo antico così come nei diversi luoghi della comunità. Protagonisti i più piccoli che verranno direttamente coinvolti a cominciare dal Mercatino della solidarietà a cura degli studenti delle scuole elementari. Il giorno dell’Immacolata oltre al Mercatino dell’Antiquariato, la scena concentrata sull’arrivo di Babbo Natale in carrozza nel centro storico tra musica e canti natalizi. Il 13 dicembre la tradizionale Festa di Santa Lucia con balli tipici e degustazioni. Ma il programma ha dedicato energie e attenzione anche alla solidarietà: il 17 dicembre di scena nel Teatro Comunale la serata di Benefi cenza organizzata dal locale Lions Club. Il Castello Ducale sarà suggestiva location, lunedì 19, per il Gran Concerto di Musica Classica a cura del conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Ancora musica con “Natale in jazz” mercoledì 21, sul palco del Teatro Comunale Gegè Telesforo. E dopo le prelibatezze gustate nel giorno di Natale, il 26 dicembre è la volta del presepe vivente nel quartiere “Mamma-cara – Sant’Anna”. San Silvestro da trascorrere rigorosamente in Piazza Plebiscito con musiche, artisti di strada e immancabili fuochi pirotecnici. Il 2012 si apre il 2 gennaio con “La Traviata” ancora nel Teatro Comunale. Il corteo dei Magi il 5 gennaio, per le strade del centro storico chiude una programmazione che fa invidia ai capoluoghi. Uno sforzo considerevole, ma anche l’intelligenza di legare le festività ai classici riti della comunità.

La suggestione degli spazi cittadini

Speciale Natale

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Aosservare la Piazza di San Michele Salentino durante il periodo natalizio sembra di essere in uno di quei caratteristici presepi che si ammirano nelle vetrine dei negozi. Una sorta di rifugio dalla frenesia quotidiana. La bellezza di questa città sta tutta nella comunità che ancora oggi è custode di

una saggezza rara. Sembra di vedere accanto al focolare scoppiettante i nonni che raccontano storie antiche ai nipoti: i racconti di Babbo Natale e della Befana. Anche quest’anno l’amministrazione comunale non vuol far mancare alla comunità le classiche iniziative che animano il periodo delle feste. E così si parte il 13 dicembre con le celebrazioni in onore di Santa Lucia nel Borgo Ajeni. Spazio alla musica il 18 dicembre con il concerto del Coro Polifonico “Micael” nella Chiesa di San Michele Arcangelo. Ma, come è giusto che sia, la tradizione non può fare a meno dei gusti tipici del territorio: il 22 dicembre appuntamento con la Pettolata in Piazza Marconi, un richiamo affascinante anche per i turisti. Il 23 dicembre Babbo Natale farà visita ai bambini della scuola dell’infanzia che attendono fi n da ora trepidanti. San Silvestro ancora in piazza per condividere l’arrivo del 2012, mentre il nuovo anno si apre con la Befana che distribuirà doni e dolci il 5 gennaio. Insomma non resta che calarsi nell’atmosfera.

San Michele S.noCustode di tradizioni e calore natalizio

Speciale Natale

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Sempre più intenso il rapporto che si è creato tra il centro commerciale Auchan di Mesagne e le scuole del territorio. Auchan, in questi anni, ha

insegnato ai più piccoli come lavorare la pasta del pane grazie alla professionalità dei collaboratori del centro. I bambini hanno lavorato la plastica riciclata, ottenendo magnifi che forme per l’addobbo dell’albero di Natale. Un percorso che ha coinvolto nuovamente le scolaresche per il progetto “Programma Panda Explorer 2011/2012”. Il WWF è presente nelle scuole attraverso due diversi progetti didattici, il primo è il “Panda Explorer” dedicato ai bambini delle scuole elementari, il secondo si chiama “Panda Club”, dedicato ai ragazzi della scuola media. Il Panda Explorer ha come obiettivo l’introduzione, nelle classi, della conoscenza della natura, sensibilizzando il mondo scolastico sulle attività di conservazione promos-se dal WWF. Alle classi vengono proposti programmi educativi sempre nuovi: il fi ne è formare una generazione che abbia maggiore consapevolezza dei problemi della natura e una capacità di prevenire il degrado ambientale. Panda Explorer si compone di percorsi didattici WWF, realizzati con il contributo dei migliori esperti del settore e con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Univer-sità e Ricerca e dell’Unesco. Auchan non poteva mancare questa occasione attraverso il un progetto condiviso con WWF per il Panda Explorer, “Pianta un Sogno” svoltosi lo scorso 9 novembre. Cinquantuno scuole elementari sul territorio nazionale identifi cate in prossimità degli iper-mercati Auchan: in ciascuna scuola è stata realizzata la messa a dimora di un albero, simbolo dell’impegno che

Auchan ha per la sostenibilità ambientale e per la sensi-bilizzazione delle nuove generazioni su questo tema. Ri-sultato? Un grande successo!!! Gli alberi, donati gratuita-mente agli Iper dai fornitori locali, sono stati piantumati direttamente dai bambini che con tanto di sacchi neri ai piedi ed in una terra rossa e bagnata dalla pioggia hanno di buon grado perfezionato l’opera accompagnata da tan-tissimi disegni sul tema. Il direttore di Auchan Mesagne, Massimo Petrocelli, è intervenuto nella scuola elementa-re “Giovanni Falcone” di via Antonucci a Mesagne, per la messa a dimora di tre alberi di mandorlo. Con l’occa-sione Auchan Mesagne ha donato ai piccoli studenti degli omaggi simboleggianti il marchio ecologico a sostegno e a protezione della natura.

AUCHANE MONDO SCUOLA

PROGRAMMA “PANDA EXPLORER 2011-2012”

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LA SITUAZIONE BRINDISINA LA SITUAZIONE BRINDISINA

RISCHIOAMBIENTALE

Josè Ortega y Gasset scriveva“Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso”.

I problemi del territorio attraverso le valutazioni di due illustri medici: il Dottor Giuseppe Latini, direttore del Dipartimento di Neonatologia e il Dottor Maurizio Portaluri, direttore del Reparto di Radioterapia, entrambi operanti nell’ospedale Perrino di Brindisi. Il Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Na-

zionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) riguarda l’analisi della mortalità delle popolazioni residenti nelle vicinanze di poli industriali o di smaltimento di rifi uti, che evidenziano un rischio sanitario ed una contaminazione ambientale tale da avere stabilito il riconoscimento di “siti di interes-se nazionale per le bonifi che” (SIN).Ed è proprio in questo contesto che si inquadra la provincia di Brindisi.

di Valeria Morleo

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Leggendo la relazione consegnata all’ARPA, al Presidente della Re-gione e agli organi preposti, non ho potuto far a meno di tenere in consi-derazione alcuni frasi signifi cative: “Molti di noi hanno visto parenti e amici ammalarsi e morire. Viviamo nella preoccupazione che ciò possa continuare e colpire i nostri fi gli”. In questa lettera ci si rivolgeva alle auto-rità sanitarie poiché “responsabili ed in dovere di vigilare e tutelare sulla salute di tutti i cittadini cosi come sta-bilito dall’art.32 della Costituzione”.

Dott. Latini, come nasce il progetto di monitoraggio neonatale?Questo programma è nato dalla constatazione continua di nascite di bambini affetti da malformazioni, un segnale signifi cativo in aree come la nostra, soggette a pressioni ambien-tali. Non tutte le regioni dispongono di un registro di malformazioni con-genite e, proprio per questo, abbia-mo ritenuto necessario avviare uno studio. Utilizzando le schede ospe-daliere aggiorniamo un data-base da ormai venticinque anni. Dopo aver

acquisito innumerevoli dati, abbiamo effettuato un confrontato con il regi-stro europeo ed è stata evidenziata un’elevata incidenza di difetti conge-niti nella nostra provincia.

Nella lettera che ha inviato al Di-rettore Generale Ciannamea si legge “L’eccesso di malformazioni (quantifi cato nell’ordine del 18% per le malformazioni congenite considerate nel complesso, e del 68% di quelle cardiache) è stati-sticamente signifi cativo e, dunque, tale da ritenerlo non attribuibile al caso ma ad una serie di fattori di rischio”. Qual è il vostro obietti-vo?Cercare di capire se c’è un nesso tra la situazione ambientale del territorio e le malformazioni sopra menziona-te. Alla fi ne degli anni Ottanta, Brin-disi assieme ad alcuni comuni è stata inserita tra le aree ad elevato rischio di crisi ambientale, rientrando tra i 17 siti del programma nazionale di bonifi ca e ripristino ambientale. Nu-merose analisi rivelano la presenza di inquinanti nell’aria. Inoltre è stata riportata la presenza di derivati della

plastica nel latte materno e nel san-gue di cordone ombelicale dei neo-nati.

Tenendo in considerazione questi dati, cosa potremmo chiedere alla provincia?Più che a Brindisi dovremmo chie-dere a tutte le istituzioni di darci una mano a capire. Purtroppo non è un problema circoscritto alla nostra pro-vincia. Anche quella di Taranto, per esempio, non se la passa meglio.

Continuando di questo passo, cosa potremmo aspettarci?E’ diffi cile da prevedere. Ci troviamo già ora davanti ad una situazione im-portante. Di sicuro mi batterò per dati reali e concreti. Per capire se in que-sto territorio, alla luce della situazio-ne attuale, è possibile vivere.Si pensi che uno dei punti in programma nella conferenza tenutasi in questi giorni a Lodz (Polonia) cita” Anomalie con-genite totali e cardiovascolari a Brin-disi: una ereditarietà di inquinamen-to ambientale?”. Ora mi chiedo e vi chiedo, è questo il biglietto da visita che vogliamo per la nostra città?

IL DOTTOR GIUSEPPE LATINIE IL PROGETTO DI MONITORAGGIO

NEONATALE

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Nel nostro territorio mentre il tasso di mortalità generale è in diminuzione, la mortalità per cause tumorali è in aumento. Nello studio sulla provin-cia di Brindisi riguardante il periodo 1981-2001(pubblicato nel 2008) che La vede collaborare assieme ad al-tri medici, si evidenzia che “nelle età lavora¬tive la mortalità tumorale su-pera quella cardiovascolare del 44% tra gli uomini e del 145% tra le don-ne”. Quali potrebbero essere le cause di questa crescita esponenziale?Sono svariate le cause tumorali in au-mento. Di certo una differente incidenza nei due sessi suggerisce un ruolo delle esposizioni dei dipendenti delle industrie dove la manodopera impiegata è preva-lentemente maschile. Quindi una corre-lazione ambientale. Il registro tumori è una raccolta siste-matica e con¬tinua di informazioni re-lative a tutti i casi di malattia neopla-stica in un territorio. Il registro tumori Jonico Salentino è bloccato al 2001, una pecca nel meridione e nella nostra regione. La provincia di Brindisi non dispone di un suo registro. Come mai? In Puglia è stato istituito nel 2009 ed ogni provincia dovrebbe avere il suo registro. Finora gli unici registri di incidenza tu-morale che hanno pubblicato una an-nualità sono quello di Taranto e quello di Lecce. Le attività sanitarie, i ricoveri, le diagnosi dei ricoveri, le esenzioni del ticket ed i farmaci utilizzati, sono ormai dati informatizzati per cui si potrebbe effettuare uno studio aggiornato delle modifi cazioni delle malattie e delle cause di morte. Essere in possesso dei dati di

incidenza tumorali di due provincie è si importante, ma fi no ad un certo punto. Poiché sarebbe fondamentale osservare come alcune incidenze cambino nel cor-so del tempo. Il registro tumori potrà es-sere utile fra una decina di anni. Proprio per questo bisognerebbe realizzare un re-gistro da subito. Al momento la cosa più diffi cile e che richiede impegno, è l’ana-lisi di tutti i dati a nostra disposizione.Con il termine bonifi ca ambientale si indica una serie di interventi volti a di-minuire le concentrazioni delle sostan-ze inquinanti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque. Tra gli interventi mirati a risolvere i problemi della provincia, qua-li sarebbero da attuare nell’immediato? Dal momento che si conosce bene lo stato di inquinamento dei suoli, è chiaro che si dovrebbero inibire questi terreni ai lavoratori ed ai cittadini. Bisognereb-be evidenziare quali sono le popolazioni più esposte. Infatti lo studio SENTIERI si conclude con dei consigli: in primo luogo effettuare “la conduzione di uno studio su dipendenti del petrolchimico e dei comparti dell’area portuale” già chiesto da tempo da medicina democra-tica, salute pubblica e da alcuni familiari delle vittime del petrolchimico. Secon-do punto fondamentale è che per ap-profondire il ruolo delle esposizioni sia occupazionali sia ambientali sarebbe op-portuno acquisire dati sullo stato attuale dell’inquinamento ambientale e condurre studi geografi ci a livello sub-comunale. Terzo ed ultimo punto, “sarebbe neces-sario valutare l’esposizione umana alle concentrazioni di inquinanti attraverso uno studio di biomonitoraggio, in modo

da distinguere il ruolo delle esposizio-

ni occupazionali da quelle ambientali”.

Bisognerebbe cioè misurare le concen-

trazioni nel sangue e nelle urine dei più

importanti inquinanti. Come l’arsenico

nelle popolazioni che vivono più vicine

e nei lavoratori.

Cosa si potrebbe chiedere alla provin-cia? La provincia non ha notevoli competen-

ze in questo ambito, però ha il deposito

dei dati ambientali, peraltro in possesso

anche dell’ARPA. Per prima cosa il dato

sanitario deve essere costantemente ana-

lizzato e comunicato. L’altro passo da

fare è incrociarlo con il dato ambientale

per cercare di portare delle correlazioni.

Come ha fatto per esempio l’ex sindaco

di Brindisi, l’on. Mennitti: ha comunica-

to che su alcuni terreni c’erano eccessi

di sostanze nocive inibendoli alla colti-

vazione. Sappiamo bene che ci sono dati

suffi cienti per frenare un’attività che può

portare alla diffusione dell’inquinante

negli organismi viventi, tanto più se do-

vessimo avere delle prove che ci sono

stati dei danni. È chiaro che la svolta

politica è questa: si vuole o non si vuole

accertare se c’è un danno? Se poi c’è, ci

dovrà essere un risarcimento.

Continuando di questo passo, con re-gistri fantasma, bonifi che poco incisive e non prendendo adeguati provvedi-menti, cosa potremmo aspettarci?Ci sarà una quota di malattie di natura

ambientale in aumento. Una repentina

crescita esponenziale con tragici sviluppi

per la salute.

IL DOTTORMAURIZIO PORTALURIE I DATI AMBIENTALI

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VACANZE D’INVERNOAL CALDO EQUATORIALEO IN TOUR CULTURALE?IL DILEMMA DI TUTTI I VACANZIERI D’INVERNO!UNA DELLE MIGLIORI RISPOSTE A QUESTO DILEMMA DA SEMPRE È THAILANDIA

di Marco De VincentiCONSULENTE DE “IL TUO VIAGGIO”

La Thailandia è una destinazione meravigliosa, capace di soddisfare contemporaneamente le esigenze dei più pretenziosi viaggiatori. Dal Soggiorno nella splendi-

da Bangkok, passando per i tour nella foresta Thailandese, scoprendo templi e siti storici di una bellezza incommensura-bile come Chang Rai e Chang Mai raggiungibili a dorso di un elefante attraverso la foresta, fi no ad arrivare su una splendida spiaggia di Phuket, Koh Samui o addirittura a Phi Phi Island dove fu girato il famoso fi lm di Di Caprio “THE BEACH”. Nel 1782 il re Rama I scelse Bangkok, come nuova capitale del Siam dopo la caduta di Ayutthaya, sviluppandola e facen-do costruire il sontuoso palazzo reale e dandole il nome di Rattanakosin, che signifi ca città del gioiello. Per gioiello si intende il Buddha di Smeraldo, una statua che rappresenta il palladio della casa regnante ed è conservata in città nel Wat Phra Kaew, tuttora considerato il più sacro tempio buddhista (wat) in Thailandia. Ed un gioiello è tutta questa destinazione capace di affascinare sia con i sui templi buddhisti Wat Poh, Wat Phra Kaew, Wat Arun e molti altri ancora, sia con le sue

tradizioni e feste religiose ricche di colori e fi ori, in partico-lare orchidee bianche con diverse sfumature rosso violaceo, colore che prende il nome proprio dalle orchidee Thailandesi. La Thailandia è una terra dai forti contrasti paesaggistici con scenari che variano da regione a regione. La natura è mera-vigliosa, si possono distinguere tre diversi tipi di ecosistemi: a nord, le selvagge e lussureggianti foreste, la fi tta e rigoglio-sa giungla lungo le coste e, a sud, il mare con spiagge bian-chissime e acque trasparenti. Una curiosità: grazie ai monaci Buddisti, all’interno della giungla, possiamo addirittura pas-sare un’intera giornata giocando ed accarezzando realmente LE TIGRI della Thailandia, non ci credete? Andate a visitare www.tigertemplethailand.com Ed infi ne come non ricordare le spiagge delle innumerevoli isole, spiagge considerate tra le più belle al mondo, fatte di una sabbia bianca e fi ne come una polvere, con in più uno scenario di rocce che si ergono dal mare ricche di vegetazione uniche e tipiche solo della Thailandia. Thailandia: un sogno che può diventare realtà per ogni tipo di Viaggiatore!

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LA CASA EVOLUTA

È del tutto evidente che l’importanza posta nella scel-ta dei materiali e nel loro uso per la costruzione di una casa, sforzo teso ad ottenere risultati in termini

di risparmio energetico e di salubrità dei locali, risulterebbe vana se non ponessimo la stessa attenzione alle componenti che costituiscono gli interni. Per questo motivo è fonda-mentale la scelta dei materiali e delle fi niture delle pareti (intonaci e pitture), dei pavimenti (gres, linoleum, legno etc.), degli infi ssi e cosi via. Per accogliere tali richieste, sono sempre più numerose le aziende che propongono sul mercato prodotti a basso impatto ambientale, privi di so-stanze tossiche e rispettosi della salute psico-fi sica dell’uo-mo e dell’ambiente che lo circonda. Non è diffi cile trovare intonaci costituiti da materie prime naturali di provenienza nazionale: argilla, sabbia, fi bre e farine di origine vegetale, che possono essere successivamente tinteggiate con colori ottenuti dalle nuance naturali delle differenti argille, senza aggiunta di nessun tipo di ossido, naturale o sintetico che

sia, o da pitture a base di calce che svolgono anche funzio-ne battericida e antimuffa. Da non trascurare inoltre, l’uso della carta da parati di cellulosa, non plastifi cata e river-niciata con tinta alla caseina, il suo uso nelle case infatti, consente di contenere i consumi energetici data la sua ca-pacità di mantenere costante la temperatura nell’ambiente in cui vengono applicate. Altrettanto importante è la scelta delle aziende produttrici di legno per pavimenti che, oltre a rispettare l’ambiente attraverso l’adesione al Programma di Certifi cazione Forestale, devono porre la massima cura nella scelta delle vernici (prive di piombo e cromo) e delle colle (a base d’acqua) utilizzate sia in fase di produzione che di posa. Il trattamento superfi ciale, inoltre, va esegui-to con idonei impregnanti e lucidanti a base naturale (cera d’api, olio di lino etc.) perché il legno va nutrito di ciò che ha bisogno se si vuol far proseguire la sua vita naturale; se al contrario viene plastifi cato, chiuso e sigillato in se stesso non darà nessun contributo né all’ambiente né all’uomo.

di Alfonso Valentini

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Esistono ancora i “maniaci” del vinile? Cer-tamente. La conferma arriva direttamente da Torino dove Maurizio Blatto mette una

professione di avvocato nel cassetto e si dedica al suo grande amore: la musica. Corona questo sogno “d’amore” aprendo un negozio di dischi nel cuore di Torino e lo chiama “Backdoor” che diviene, non a torto, lo storico negozio di dischi preferito dai cit-tadini. Da dietro il bancone cura e alleva plotoni di maniaci musicali. “Siamo aperti a tutto e a tutti – confi da Blatto – In particolar modo a quelli che pensavate potessero esistere e invece esistono. Sono il variopinto circo dei clienti, più o meno occasionali, più o meno ap-passionati, più o meno folli, di uno storico negozio di dischi specializzato in vinile e intento a vivere l’amore per la musica dall’altra parte della barri-cata: un luogo talmente vero e talmente incredibile da essere più pop di un coretto dei Beach Boys”. Oltre a curare Backdoor Blatto inizia una collabo-razione con la rivista di settore “Rumore”. Inoltre è stato editor del magazine “Label” e attualmente collabora con “Italic”. Ma Blatto è un signore di 45 anni che, tra le tante cose, è titolare di un corso di “Storia dei dischi fondamentali” presso il Circolo dei lettori di Torino. La sua passione, naturalmente, restano i dischi in vinile. La sua canzone preferita è “How Soon Is Now?” degli Smiths. Col passare de-gli anni la passione musicale si coniuga con quella editoriale da cui nasce il volume “L’ultimo disco dei Mohicani”, per i tipi di Castelvecchi editori, un best seller che scala le vette delle classifi che editoriali e impone Blatto sulla platea internazionale. L’autore guida il lettore, pagina dopo pagina, con ironia e cinismo, niente affatto politically correct, in

un’analisi antropologica di un non luogo, psichico e fi sico:

il collezionismo musicale e gli spazi in cui si esercita senza

limiti e senza remore. Ma cosa unisce Blatto, che lavora a

Torino, a Brindisi? E’ presto detto. L’avvocato e giornalista

musicale sarà ospite a Brindisi della fortunata trasmissione

radiofonica di Ciccio Riccio “Radi@zioni live” in uno spe-

ciale “musica e parole” intervistato dal trio composto da An-

tonio Marra, Marco Greco e Angelo De Luca. Il programma

sarà alternato dall’ascolto di Birdy”, un progetto nato poco

meno di dieci anni fa tra Roberto D’Ambrosio e i Birdy Hop,

storico gruppo fondato insieme al batterista Davide Niccoli.

Il tutto dal vivo presso gli studi di Lab Creation di Mesagne.

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Raffaele Mazzotta, mesagnese, per tutti “Lello58”, stesso numero del “Sic”. A soli 7 anni ha già stof-fa da campione: sorriso stampato in faccia e una

piacevole esplosione di vitalità. Una lunga chiacchierata tra una tazza di caffé e le sue singolari richieste: “mamma, papà il caffè lo bevo anch’io!!” Fantasie subito stoppate dal fra-tello di 11 anni che gli consiglia con una buona dose di ironia di non assumere caffè né ora né mai vista la sua “iperattivi-tà”. I Mazzotta sono una famiglia semplice che per rendere concrete le volontà di Raffaele affrontano enormi sacrifi ci. Ci hanno raccontato come ha avuto inizio la passione di Raf-faele divenuta ormai quella di tutti. Il padre Antonio ci dice “eravamo da un meccanico per ritirare la mia moto. Raffaele aveva 3 anni e fu attratto da una piccola moto in vendita. Ricordo che montò su e dopo pochi mesi per suo desiderio la acquistammo . Posso dire che la passione per le minimo-to è nata quasi per caso ”. Iniziò ad andare in minimoto in una piccola pista privata ed andò subito forte. Quella moto sembrava molto limitata per le sue capacità. Raffaele e suo padre arrivarono ad un accordo: riuscire a fare le curve ap-poggiando il ginocchio sull’asfalto era lo step per avere una nuova moto. Detto fatto! Moto nuova, nuove evoluzioni, più

adrenalina. Il mondo delle minimoto è ancora candido, non è esasperato e il livello di sicurezza è molto alto. La cosa più bella è la genuinità e la spensieratezza con cui questi piccoli campioni affrontano le gare. Si divertono, si inseguono in bici nel paddock durante l’attesa della partenza senza capi-re che potrebbero essere i futuri campioni del mondo della MotoGP . Uno sport diffi cile, pieno di incognite e pericoli dovuti alle casualità degli eventi. Ma per la famiglia Maz-zotta pericolo e paura sono pensieri lontani: “Non bisogna avere paura di dire ‘ho paura ’ per mio fi glio! Allo stesso tempo pensiamo che vedere il proprio fi glio che si diverte e che mette passione in quello che fa, sia un modo per non percepire la paura ma la gioia.” Raffaele rappresenta, per una città come Mesagne, un’immagine diversa da quella per qui generalmente è fi nita sulle cronache locali! Oggi detiene il titolo di vice campione U.I.S.P. categoria primi passi sopran-nominato centauro delle minimoto. Il centauro è la fi gura mitologica metà uomo metà cavallo: due immagini dissolu-bili tra loro come Raffaele con la sua moto! Gli auguriamo di non “cadere” mai e se avesse la sfortuna di farlo di rialzarsi ancora più forte e più determinato perché a soli 7 anni ha un futuro e, soprattutto, ha il tempo di crescere.

CENTAURODELLE MINIMOTO

RAFFAELE MAZZOTTA DEMO MAGAZINE | 53

di Antonio Scoditti

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LA SPERANZADI SOPRAVVIVERE

CALCIO

di Redazione

Diffi cile oggi, attraverso un mensile, riuscire a tratteggiare il quadro a tinte forti delle vicis-situdini del calcio biancazzurro. Negli ultimi

giorni è accaduto di tutto. La squadra da tempo è senza una guida societaria. Senza un allenatore titolare. Sen-za riferimenti. E fa quel che può. Ci mette il cuore. Ma quanto ancora questi ragazzi potranno resistere? Si avvi-cina inesorabilmente il mercato di riparazione e in molti probabilmente sono già pronti con le valigie verso nuove destinazioni. Si rincorrono notizie su possibili interessi da parte di imprenditori alle prese con documenti da ana-lizzare. Ma la sensazione è che piano piano si stia perden-do il gusto per il “calcio giocato”. Il “Fanuzzi” un tempo teatro di grandi vittorie e di incredibili emozioni oggi ha l’aria triste e desolata. I colori della maglia così amata dai

tifosi sbiadiscono all’ombra di dinamiche lontanissime da quella passione che pochi anni fa ha trascinato la città verso importanti traguardi sportivi. E allora ci si chiede in quale direzione siano andati gli sforzi per restituire alla comunità biancazzurra la bellezza di una formazione che al suono di “Ancora un goal” scendeva in campo per vin-cere. Ci si chiede perché a Brindisi non si riesca a far par-tire gli ingranaggi calcistici di fronte ad un paese, l’Italia, per il quale il calcio rappresenta lo sport nazionale. La speranza a questo punto è nelle mani di possibili impren-ditori davvero innamorati del calcio, del capoluogo adria-tico. La speranza è che gli interessi, anche quelli politici, restino fuori dal rettangolo di gioco. La speranza è che la maglia con la “V” sul petto torni a vincere la battaglia più grande. Quella per la sopravvivenza.

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Franco Marcelletti coach casertano scolpito nella me-moria dei tifosi della Juve Caserta, portata tra il 1986 al 1991 ad una serie di importanti successi: la fi nale di

Coppa delle coppe ad Atene contro il mitico Real Madrid e lo scudetto nel ‘91. L’allenatore che quest’anno è alla guida dell’Assi Ostuni è stato nominato dalla F.I.P Allenatore Bene-merito.

Coach lei è nato a Caserta, un casertano che portò la Juve Caserta allo scudetto nel 1991! Una grande soddisfazione. “Nemo profeta in patria”. Quando “giochi in casa” le critiche sono dietro l’angolo e le pressioni sono tante perché giochi davanti ai tuoi amici. Nonostante tutto disputammo la fi nale di Coppa e vincemmo lo splendido scudetto grazie alla intensità cittadina di vivere gli eventi e al senso di responsabilità di tutti.

A TU PER TU… CON “BENEMERITO” MARCELLETTIdi Antonio Scoditti

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La sua Juve Caserta è ancora oggi l’unica squadra del Sud ad aver vinto lo scudetto. Per lei sarà memorabile ma per il sud sembra essere un magro bottino!Certo!! Sarà dovuto alle tempistiche che oggi sono di-verse da allora. Bisogna avere un giusto periodo di lavoro e una giusta programmazione. Per esempio è necessario avere la possibilità di lavorare con i giovani. Ci sono po-chi investimenti sui giovani, probabilmente perché ci sono timori o perché i risultati sono a lungo termine. Ma la cosa fondamentale è trovare una solidità societaria che ora è merce rara. Addirittura alcune società sono letteralmente scomparse!

Come ha avuto inizio la sua esperienza ad Ostuni?Abbiamo avuto un colloquio con la società in estate e ci siamo subito trovati. Non ero mai stato in Puglia ed ero de-ciso ad iniziare questo storico primo anno di A2 per Ostuni.

Dopo l’inizio di stagione siete considerati la sorpresa del campionato!Il campionato è lungo, certo abbiamo vinto importanti par-tite fuori casa ma è ancora presto. Con gli splendidi tifosi che ci ritroviamo possiamo sperare di andare lontano.

Ha dichiarato che ora tenterete di “espugnare”il Palaelio di Brindisi!I fatti dico che in casa abbiamo un defi cit da colmare. Diciamo che dobbiamo assolutamente vincere anche in casa altrimenti sarà dura salvarci.

Quindi il vostro obbiettivo rimane la salvezza?Viviamo di settimana in settimana l’evolversi delle situa-zioni!

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Il cammino è ancora lungo, ma dopo un terzo della fase regolare - senza tener conto dei risultati coincidenti con i nostri tempi tipografi ci - l’Enel Brindisi di coach Piero

Bucchi può essere annoverata fra le pretendenti al salto di categoria, ossia all’immediato ritorno in serie A. La squadra non sembra destinata a far un sol boccone delle contendenti più accreditate, ma continua a crescere e pur non disponen-do di stelle di prima grandezza o di elementi che faccia-no palesemente la differenza in campo, può contare sulla compattezza del gruppo, senza risparmio di energie fi siche e mentali. Le prestazioni delle ultime settimane, a dispetto dei risultati positivi e del primo posto in classifi ca (frutto delle cinque vittorie consecutive prima della trasferta di Pia-cenza), hanno evidenziato la precaria condizione di alcuni elementi, ossia Jimmy Hunter e Alex Simoncelli. Il ritorno sul mercato non è da escludere, al fi ne di dar forza alle aspi-

razioni di promozione, ma intanto il gruppo sopperisce alle defaillances dei singoli ed a rotazione ogni gara consegna alla storia del campionato il suo alfi ere, l’uomo decisivo … o più di uno! Con questa logica e senza dar troppo peso allo spettacolo, l’Enel ha superato il delicato momento iniziale (doppia sconfi tta interna con Imola e Pistoia) e si è collocata al vertice della classifi ca, battendo le temibili Veroli, Barcel-lona e Reggio Emilia. Brindisi è una piazza diffi cile ed esi-gente e coach Piero Bucchi lo sa bene: deve gestire un roster totalmente rinnovato e con pedine ancora alla ricerca della defi nitiva identità, ma il materiale umano e tecnico del quale dispone è interessante. Questa Legadue, almeno a giudicare da quanto abbiamo visto sinora, non esprime valori eccezio-nali e attende ancora la propria regina. Brindisi può e deve provarci, anche con l’aiuto di un pubblico che ama la pro-pria squadra e sa sostenerla come poche tifoserie italiane.

ENEL BASKET BRINDISI VERSO LA SERIE A

BASKET

di Redazione

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NATIVITÀ La magia della

La vera atmosfera natalizia si percepisce di fronte ad un presepe, simbolo di differenti tradizioni. Per questo come ogni anno torna a Brindisi nelle sale espositive

di Palazzo Granafei-Nervegna la Mostra Internazionale dei Presepi organizzata dal locale Club Unesco presieduto dalla si-gnora Clori Palazzo. Ambientazioni di diverso tipo per ospitare la natività e soprattutto il sentire di culture provenienti da ogni parte del mondo. Presepi ognuno con una propria personalità. Affascinanti e commoventi allo stesso tempo. Ed il fascino del tempo visto che la mostra è giunta alla 26esima edizione. Dal dieci dicembre al dieci gennaio per tutti gli appassionati. In foto alcuni presepi esposti lo scorso anno.

26ESIMA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL PRESEPE

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La bellezza di Ostuni potrebbe essere dichiarata Patri-monio mondiale dell’Umanità, riconosciuto dall’U-NESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite per la scien-

za, l’educazione e la cultura: è questo l’intento della proposta uffi ciale presentata il 15 ottobre scorso in conferenza stampa dal Sindaco di Ostuni Domenico Tanzarella insieme ai colle-ghi di Carovigno, Vittorio Zizza, e di Fasano, Lello Di Bari. Il progetto nasce dall’attività del programma pluriennale “Trulli Mare” del Rotary International, Distretto 2120, che riunisce dieci Rotary Club del territorio.L’idea di candida-re la città bianca al riconoscimento internazionale risale ad alcuni fa (fu il compianto prof. Luigi Greco a lanciarla nel corso dell’assemblea dell’associazione “Amici di Ostuni”) e fu concretizzata una prima volta già nel 2006, con l’inclusio-ne del Centro storico in una lista comprendente altri centri

salentini con aree storiche di pregio (Francavilla Fontana, Martina Franca, Lecce, Galatone, Gallipoli e Nardò). Sono due iniziative parallele, quindi, ed entrambe sostenute dal Rotary, quelle volte a conferire a Ostuni la laurea interna-zionale già assegnata a 47 siti italiani dei quali tre in Puglia (Alberobello, Castel del Monte e Monte Sant’Angelo). Sono possibili, infatti, candidature per il patrimonio culturale, per quello naturale o per entrambi gli aspetti: Ostuni condivide con Carovigno e Fasano un’area unica al mondo con un ter-ritorio fatto di olivi, frantoi, masserie storiche e lame, veri e propri scrigni di biodiversità, “creazioni congiunte dell’uo-mo e della natura” come recita la convenzione UNESCO. Evidenti sarebbero i vantaggi rivenienti dal successo della candidatura in ambito internazionale, in termini culturali, economici e di promozione del territorio.

BORGO ANTICO DI OSTUNI PATRIMONIO DELL’UMANITA’

di Ferdinando Sallustio

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