DiVita Magazine - N° 4

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magazine DIVITA TRIMESTRALE dI ATTuALITà E bEnESSERE • n°4 • AnnO 2 • LugLIO 2010 • € 1,00 • nuMERO OMAggIO DI CHI è LA festa ?

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Magazine trimestrale di attualità e benessere distribuito gratuitamente nei punti vendita Despar, Interspar e Eurospar.

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DI CHI èla festa?

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In esclusiva da:

Fatti Baciare dal Sole!

novità

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Un abete sempre accantoEditorialeDIVITA

CHI SIAMO?Despar Nordest - Aspiag Service S.r.l., è la più grande tra le 12 aziende del Consorzio Despar Italia.Fa parte del gruppo internazionale Aspiag Mana-gement che gestisce il marchio SPAR in sei paesi europei, ed è inserita in SPAR International,la catena di distribuzione alimentare più diffusa al mondo. Con gli oltre 600 punti vendita Despar, Eu-rospar, Interspar presenti in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto e Ferrara, siamo sempre accanto ai nostri clienti...

ESTATE, stagione di relax e benessere, dove le giorna-te più lunghe ci invogliano a stare all’aperto per più tempo, e ad approfittare del contatto con la natura per ritrovare la tranquillità in-teriore e per prenderci cura del nostro corpo, magari facendo un’energica corsa sulla spiag-gia. Noi di Divita, proprio per dare l’importanza che merita a questa stagione, abbiamo pensato di raddoppiare il nostro prodotto del mese, per offrire spunti e consigli non solo su un frutto, ma anche su un ortaggio che ben si addice all’estate. Ma le novità non finiscono qui: la nuova rubrica CasaDiVita vi aspetta all’interno di questo magazine, e anche online al sito www.casadivita.despar.it, dove potrete esplorare la raccolta di ricet-te dei lettori di DiVita, e scoprire tante altre novità.In realtà DiVita in questo numero è così ricco anche perché ha un ottimo motivo per festeggiare: ricorre infatti il cinquantesimo compleanno di Despar, e l’azienda ha deciso di celebrare questa ricorrenza con una mostra dall’impronta molto personale ed innovativa, di cui potrete leggere nell’articolo centrale.Despar Nordest vuole così augurarvi un buon inizio di estate.

La Redazione

Registrazione Tribunale di Padovanr. 2179 del 04.06.09Trimestrale di attualità e benessere

Direttore responsabile Erika Bollettin

CaporedattoreErika Bollettinemail [email protected]

RedazioneAdgrafica & comunicazione srl

Progetto graficoAdgrafica & comunicazione srl

Fotolito e stampaMEDIAGRAF S.p.A.Viale Navigazione Interna, 35129 PadovaT. 049 8991511mediagrafspa.it

EditoreAdgrafica & comunicazione srl

Adgrafica & comunicazione srlvia Croce Rossa 26 35129 PadovaT 049 8071966 F 0498071988email [email protected]

Questo giornale è realizzato utilizzandoesclusivamente carta riciclata.

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Il prossimo numero

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magazineDIVITA

Prodotto del meseFagiolini e lamponi freschi di stagione

SportIntervista doppia!

Tesori regionaliMalghe e formaggi

Medicina e nutrizioneMedium, large, extralarge

Primizie e specialitàInsalata di spaghetti ai betaglucani

Crostatina alla crema cotta caramellatacon pesche, lamponi e zafferano

Ambiente e naturaIl tesoro trasparente del pianeta blu

Scelte di vitaIl viandante del nuovo mondo

Libri-ecoGreen-philosophy da sfogliare

Speciale Come si celebrano i cinquanta

Salute e relaxTEST

Sport e movimentoAcquagym

Benessere e bellezzaOggi parliamo di capelli

Ricette Insalata capricciosa con maionesesenza uova

Carpaccio di polpo con carpione di frutta fresca e fagiolini

Granita di cetrioli, gelatina di anguria e latte di mandorle

AnimaliVacanze a misura di pet

Idee eco-sostenibili

Cultura e tempo libero

Gastronomia e tradizione

Pillole

Fabio FarinatiProfessore Associato di Gastroenterologia

Fabio PranoviRicercatore presso il Dipartimento di Scienze Ambientali

Giuseppe TravainSpecialista in medicina dello Sport

Fabrizio ZagoChimico industriale, consulente di prodotti detergenti e cosmetici

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deliziosericettea pag. 14-15

StagioniDIVITAProdotto del mese

FAGIOLINI E LAMPONI FRESCHI DI STAGIONE

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LampOnII lamponi si possono trovare facil-mente freschi ed a prezzi modici nella stagione estiva, nei luoghi dove si coltivano, mentre solitamente, soprattutto fuori stagione, hanno un prezzo abbastanza elevato. Al momento dell’acquisto, i lamponi devono risultare ben sodi e brillan-ti. Essendo un frutto molto delicato, il lampone non va assolutamente esposto al sole e lasciato per tanto tempo a temperatura ambiente.Il lampone in cucina ha un uso mol-to vario: deliziosi al naturale, pos-sono essere serviti col gelato, la panna montata, possono essere aggiunti alle torte, alle macedonie e alle crepes.

Grazie alla quantità molto elevata di pectina che è concentrata al loro interno, i lamponi sono molto utiliz-zati nella produzione di marmellate e confetture.

Oltre ad essere ricco di vitamina C, il lampone contiene anche potassio,

magnesio, provitamina a, ed una piccola quantità di calcio.Il lampone è ritenuto un diuretico, depurativo, e lassativo.

FagIOLInII fagiolini, detti anche cornetti sono i baccelli giovani del fagiolo, ma han-no proprietà molto diverse dai legu-mi, che li rende assimilabili ad un ortaggio: contengono infatti poche calorie (17 kcal per 100 g), dunque pochi carboidrati e poche proteine, al contrario dei fagioli che di calorie ne hanno il quadruplo.

Ricchi di vitamine a e C, il loro con-sumo è indicato in caso di anemia e diabete; sono inoltre ricchi di fibre, per cui consigliati a soggetti affetti da stitichezza.

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SportRaccontiDIVITA

CI pREsEnTIamO…IL TuO nOmE, La Tua ETà

E La Tua aTTuaLE squadRa?

In ChE RuOLO gIOChI E

COn quaLE numERO dI magLIa?

numERO dI gOaL FInORa sEgnaTI E a quanTI vORREsTI aRRIvaRE?

quaLI aspETTI dEL TuO CaRaTTERE TI hannO

spInTO a sCEgLIERE quEsTO RuOLO?

COn quaLE sOpRannOmE TI aCCLamanO

I TuOI TIFOsI dagLI spaLTI?

a ChE ETà haI InIzIaTO a gIOCaRE a CaLCIO

E COsa FaRaI quandO smETTERaI?

dEsCRIvI La Tua gIORnaTa TIpO…

RITmI, aLLEnamEnTI, numERO dI pasTI?

Fa BEnE mangIaRE pRIma dI una paRTITa?

ChE TIpO dI aLImEnTI sOnO IdEaLI pER sCEn-

dERE In CampO sEnza sEnTIRsI appEsanTITI?

quaLI CIBI nOn dEvOnO maI manCaRE

nELLa dIETa dI un CaLCIaTORE?

aLLEnaRsI REgOLaRmEnTE è ImpORTanTE

anChE pER pREvEnIRE pOssIBILI InFORTunI?

quaLI vaLORI dI vITa TRasmETTE IL gIOCO dEL CaLCIO?

COmE pOTREBBE mIgLIORaRE IL CaLCIO dI OggI?

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3 COnsIgLI pER vIvERE mEgLIO

INTERvISTA DOPPIA!

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FEdERICa ChInELLO maTTEO aRdEmagnI

Federica Chinello, 23 anni, gioco nell’AFC Venezia (serie D).

Attaccante, indosso la maglia numero 11.

Fino ad oggi sono una trentina, forse anche di più. Diciamo che il numero non è importante, ciò che conta è che la squa-dra vinca...però più goal segno e più sono contenta!

La mia determinazione e la mia voglia di vincere. Se una cosa la voglio, la raggiungo ed io voglio arrivare.

Chine. Ormai è quasi un secondo nome per me.

A 6 anni ho cominciato con le prime lezioni di calcio in una squadra maschile...non voglio pensare al momento in cui do-vrò smettere, sarà dura! Mi vivo il presente.

Sono sempre di corsa ma trovo il tempo per mangiare qualcosa praticamente ad ogni ora. Diciamo che i pasti fondamentali sono 3, e poi spuntini. Mi alleno 3 volte a settimana con la squadra ma mi muovo tutto il giorno, camminando o andando in bici.

Sì, a patto che si mangi 3 ore prima del fischio d’inizio, altri-menti la digestione non viene completata.

Prima di una partita si mangia di solito pasta, crudo con grana oppure petto di pollo con verdure cotte.

La pasta assolutamente, mentre da vietare sono i grassi e l’eccessivo condimento.

Sì. Molte mie compagne che si fanno male all’inizio dei ritiri, quando gli allenamenti si fanno più serrati. Per questo alle-narsi di continuo è importante.

Quello della tv...ben pochi! ll calcio giocato invece mi ha trasmes-so valori come l’unione e lo spirito di squadra. Non giochi solo per te stessa, sei un numero tra 11, quindi devi giocare insieme alla tua squadra.

Sta già migliorando per esempio combattendo la droga ed il doping. Infatti noto che i controlli sono moltissimi. Per miglio-rare ulteriormente ci vorrebbero...meno soldi e più passione!

A mia nonna Eva.

Fare sempre sport, anche non a livello professionista.Mangiare sano, seguire una dieta mediterranea.Circondarsi di persone solari.

Matteo Ardemagni, 23 anni, sono un giocatore del Cittadella(serie B) .

Attaccante, maglia numero 63.

Finora 22, vorrei arrivare a 25. Di solito mi pongo un nuovo obiettivo salendo di cinque in cinque.

Il mio carattere non conta, mi piaceva fare goal e così ho co-minciato a fare l’attaccante...e da allora non ho più smesso!

Arde-goal, mi fa molto piacere, mi gasa e mi dà forza.

A 7 anni ho tirato i primi calci al pallone. Quando sarò troppo vecchio per continuare a giocare spero di restare nel mondo del calcio come allenatore o procuratore magari.

Sveglia alle 9, colazione, passeggiata in centro, lettura, allena-mento quasi tutti i pomeriggi e a fine giornata un bel film per rilassarsi. Faccio solo tre pasti e sto attento alla dieta.

Sì, però almeno tre ore prima, altrimenti non si digerisce.

Carboidrati, prosciutto crudo e grana.

Carne per rinforzare i muscoli, pasta per accumulare molta energia.

Certo e non solo per gli sportivi, ma per tutte le persone almeno un’ora di attività fisica al giorno farebbe bene.

Lo stare in gruppo, l’amicizia...non è uno sport in cui fai tutto da solo ed in cui hai meriti solo tu. E poi il calcio ti aiuta a diventare indipendente, a cavartela con le tue forze e a matu-rare.

Senza più parolacce, cori razzisti e guerre sugli spalti. Il calcio lo devi vivere con serenità, passione e divertimento.

Alla mia ragazza Francesca.

Non prendere droghe di nessun tipo.Stare bene con se stessi e con gli altri.Sorridere alla vita.

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Tesori regionaliRegioniDIVITA

MALGHE E FORMAGGI

“I. Il malghese accetta bovini senza assumere garanzia.II. Ogni capo deve essere contras-segnato onde poterlo riconoscere.III. E’ necessario il certificato di sa-nità rilasciato dal veterinario.”

Così recitava il decalogo dell’alpeg-gio nelle montagne che circondano il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi nel 1903. Da sempre tutte le estati da giugno a settembre, vacche, pecore e ca-pre salgono in alpeggio per pasco-lare libere, brucando erbe e fiori, che si trasformano poi in un latte profumatissimo, opera unica di un

grande formaggio. Per lungo tempo, purtroppo, molte malghe hanno do-vuto chiudere i battenti, spesso per motivi economici. Oppure, data la mancanza del cambio generaziona-le, molti giovani non hanno seguito i padri, preferendo un lavoro sicuro in pianura.Certo la vita del malgaro è molto dura. La sveglia è alle 4 del mattino per la prima mungitura, poi per tut-ta la giornata mille lavori cadenzati dai ritmi lenti della natura. Grazie a Dio in questi ultimi anni diverse malghe, dopo essere state restaurate, hanno ripreso l’attività di un tempo. una delle più belle è la Balsa delle vette, nel cuore del parco. Si sale da Feltre percorren-do un’ex strada militare che offre panorami mozzafiato, e si arriva al Passo di Croce d’Aune; pochi minu-ti ancora ed eccoci in questo luogo incantato. La malga è stata restau-rata con materiali ecocompatibili, la mungitura è stata automatizzata ma

Solo in malga nel silenzio delle montagne si può provare la vera emozione dello splendido mondo del formaggio.

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di Alberto Marcomini - direttamente da gusto canale 5

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RegioniDIVITATesori regionali

MALGHE E FORMAGGI

queste innovazioni non hanno intac-cato l’antico e tradizionale modo di produrre il formaggio. saverio il malgaro tutte le mattine screma la panna dal latte appena munto, trasformandola in un burro delizioso, dal colore giallo inten-so, con un profumo che rievoca il pascolo di alta montagna. Dopo la scrematura il latte viene cagliato, ed ecco, con antichi gesti, il formaggio prendere forma. La cagliata dopo la sgocciolatura viene divisa e riposta negli stam-pi, le mani del casaro la lisciano, la pressano, la girano. Poi arriva il mo-mento della salatura: la forma del neonato formaggio viene rivoltata, curata e finalmente riposta su assi di abete rosso a riposare. Ogni vol-ta è un’emozione veder nascere uno dei prodotti più antichi della nostra terra. Dopo la messa a dimora delle forme, che trascorso un mese sono già buone da degustare, è il mo-

mento della ricotta. Il siero di latte rimasto nella caldaia viene riscal-dato a 80°C e dopo circa mezz’ora la morbida e dolce ricotta sale in superficie. Subito viene messa ne-gli stampi a raffreddare, ma è già molto buona così, calda. In quasi tutte le malghe è possibile degustare le delizie del latte come lo Schiz, il fratello della Tosella trentina che viene fatto abbrusto-lire in padella con la polenta, le inimitabili soppresse, gli indimen-ticabili formaggi di capra freschi spalmati sul pane cotto nel forno a legna, la ricotta da ricoprire coi frutti di bosco. E allora non ci resta che partire con un buon paio di pedule e zainetto a scoprire il “mio”mondo. C’è solo l’imbarazzo della scelta ad appena qualche ora dalla città. Le monta-gne feltrine nel parco nazionale delle dolomiti ospitano bellissime malghe come la malga delle vet-

te grandi, Errera, Bocchette, Busa delle vette. Ci si può spostare sull’Agordino per arrivare alla famosa malga Ciape-la, quella del lago di Misurina, ma da non perdere sono anche le due malghe nel Passo Valles. Sulla strada del ritorno una sosta d’obbligo è al Bar Bianco di Busche, tempio incontrastato dei formaggi di queste valli. Sono sicuro che dopo aver vissuto le emozioni che dà la vita in malga vi sentirete bene, in pace col mondo, interpreti, anche solo per un giorno, di una storia millenaria. Un consiglio? Lasciate a casa il tele-fonino! E buona estate.

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L’estate si avvicina ed una parte di noi sale tristemente sulla bilancia per ac-certarsi di quanto debba, teoricamen-te, calare di peso per rientrare in una forma accettabile. Un’altra parte non ha fortunatamente problemi perché rientra nella categoria dei “magri”. Un’ultima parte infine non sale più sulla bilancia perché sa già che il suo peso si discosta in modo drammatico dai parametri che caratterizzano un soggetto con peso “forma”e sa altret-tanto bene che a quei parametri non si avvicinerà più, a meno che non prenda iniziative altrettanto drammatiche.

Numeri, si tratta soltanto purtroppo di numeri:- il primo è l’indice di massa corporea (o BmI degli anglosassoni), che è dato dal vostro peso in kg diviso la vostra altezza espressa in metri al quadrato; provate: se siete sotto i 25 è tutto OK, se siete tra 25 e 30 siete in sovrap-peso (prima categoria di rischio), se siete sopra i 30 siete purtroppo obesi (la seconda e più grave categoria di ri-schio);- il secondo, e forse più attendibile nu-mero è la vostra circonferenza vita, misurata a livello ombelicale: qui si devono distinguere maschi da femmi-ne. I maschi rientrano nella normali-tà se il giro-vita è sotto i 94 cm, sono in sovrappeso tra i 94 ed i 102 cm ed obesi sopra i 102. Per le donne invece i parametri sono: normalità sotto gli 80 cm, sovrappeso tra gli 80 e gli 88 cm ed obesità sopra gli 88.

Il giro-vita è probabilmente un indice più sensibile di rischio rispetto all’in-dice di massa corporea o BMI, dato che una serie di recenti studi dimostrano come il giro-vita indichi in modo più sensibile e specifico un rischio di complicanze da sovrappeso ed obesi-

tà rispetto a quanto faccia il BmI, che segnala un rischio solo quando il nu-mero è inequivocabilmente elevato.E chi si occupa del problema sa che è proprio l’obesità definita “androide” (da uomo, o a “mela” se interpretata graficamente) è quella più a rischio rispetta a quella “ginoide” (da donna o a “pera”).

Fatti questi calcoli, facciamoci una fo-tografia: come ci distribuiamo oggi in Italia e come ci distribuiremo in futuro rispetto a questi “numeri”?In Italia gli ultimi dati a disposizione del Ministero della Salute ci dicono che 1 maschio adulto su 2 è in sovrap-peso ed 1 su 10 è obeso, per le donne le percentuali sono 1 su 3 per il so-vrappeso e sempre 1 su 10 per l’obe-sità. Il dato più drammatico si registra nelle donne del sud Italia, nelle quali la percentuale di obesità è del 30% circa. Anche se siamo ben al di sotto dei livelli statunitensi, non facciamo una bella figura con la nostra “dieta mediterranea”. Se prendiamo inoltre in considerazione la popolazione pe-diatrica dei bambini dai 6 ai 9 anni, cir-ca un terzo è in sovrappeso od obeso, ancora una volta in particolare al sud Italia, ed è dimostrato che la maggior parte di questi bambini è destinata a rimanere in sovrappeso o obesa anche da adulti. Questo dato proietta l’Italia tra i paesi ad alto rischio obesità nel futuro.

perché ci stiamo riducendo a questo livello?Le risposte a queste domande sono molte:- perché introduciamo di gran lunga più calorie di quante ne abbiamo bi-sogno, considerato il nostro stile di vita;- perché la nostra dieta sta progressi-

Medicina e nutrizioneConsigliDIVITA

Mi chiamo Fabio Farinati,IN QuESTE PAGINE VI DARò AlCuNI CoNSIGlI PER l’EDuCAzIoNE AlIMENTARE DI BAMBINI E RAGAzzI E VI FoRNIRò uNA SEMPlICE FoRMulA PER CAlColARE Il VoSTRo PESo FoRMA.

Cattedra di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche, Facoltà di Medicina, università di Padova.Ha fatto parte del gruppo collaborativo della WHo sulla prevenzione del cancro dello stoma-co. Gli argomenti di cui si occupa: epatologia, meccanismi di carcinogenesi, prevenzione primaria e secondaria delle neoplasie del digerente, diagnosi e terapia delle stesse.

MEDIUM, LARGE, EXTRALARGE

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ConsigliDIVITAMedicina e nutrizione

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vamente cambiando, allontanandosi da quella, tradizionalmente indicata come “Mediterranea”, alla quale ci siamo sottoposti per lunghi anni;- perché la nostra attività fisica si sta progressivamente riducendo, facen-do drasticamente calare il cosiddetto “dispendio energetico”, e cioè l’ener-gia che consumiamo nella nostra vita di tutti i giorni.

Adolescenti e bambini trascorrono sempre più tempo davanti alla te-levisione, incollati allo schermo e in balìa di pubblicità ad effetto che hanno sempre più potere sulle gio-vani menti. Infatti, dopo play-station, computer, vita sedentaria e alimen-tazione sregolata, sotto accusa per l’allarmante incremento dell’obesità infantile è la televisione, ed in parti-colare le pubblicità di alimenti non sani e ricchi di grassi, come meren-dine e fast food.Tanta, troppa televisione e poca at-tività fisica. I bambini italiani sono tra i più grassi d’Europa, e più di uno su cinque è sovrappeso o obeso. In tema di abitudini alimentari sono i

bambini italiani tra i più indisciplina-ti d’Europa: mangiano meno frutta e verdura rispetto ai coetanei danesi e polacchi. Gli italiani sono anche i bambini che si muovono di meno. Il 50% di loro, secondo quanto dichia-rato dai genitori, non può giocare all’aperto. In particolare, ben l’11% dei bambini italiani non può giocare “mai” all’aperto per la mancanza, in Italia, di aree verdi attrezzate e per l’impossibilità di giocare in strade troppo trafficate. Tra le cattive abi-tudini, vedere la televisione per un tempo superiore alle due ore è cau-sa di un aumento della probabilità di sviluppare una obesità infantile. Cosa possiamo fare riguardo a questa “epidemia” di sovrappeso ed obesità che pagheremo gravemente in futu-ro, dato che il sovrappeso e l’obe-sità si correlano ad un aumentato rischio di patologie cardiovascolari, cerebrali, gastrointestinali, di tu-mori e, in generale, in un accorcia-mento dell’attesa di vita, e cioè degli anni che ciascuno di noi si dovrebbe aspettare di vivere.

MEDIUM, LARGE, EXTRALARGE

Il problema deve essere affrontato da tutti i possibili punti di vista:1. Si deve combattere una strenua battaglia educativa nei luoghi de-putati all’educazione comportamentale ed alimentare per convincere i bambini ed i loro genitori della necessità di aumentare il tempo desti-nato ad una attività fisica, qualsiasi essa sia, ed a ridurre quello dedi-cato a “schermi” siano questi di televisione, di computer, di telefoni o play station;

2. Si deve tentare di riportare, con opportuni programmi educativi, come quello implementato negli ultimi anni nelle scuole elementari, l’alimentazione sui sani binari di una dieta mediterranea, ad esempio preparando merende per la scuola a base di frutta;

3. Si deve cercare di stringere un’alleanza strategica con i media e le industrie, perché da essi giungano indicazioni tali da non condizionare i bambini ad assumere atteggiamenti alimentari errati;

4. Si deve cercare in tutti i modi di agire sul singolo individuo, aiutan-dolo ad affrontare il problema sovrappeso/obesità, senza delegare il problema stesso unicamente al nutrizionista.

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Crostatina alla crema cotta caramellataCON PESCHE, LAMPONIE ZAFFERANO

per 6 persone

Difficoltà:

Per la crema da forno200 ml di latte intero fresco alta Qualità despar100 ml di panna fresca150 g di zucchero semolato despar90 g / ca. 4 tuorli d’uovo Buon impasto despar18 g di fecola di patateBuccia di limone7 g di vaniglia in baccello1 g di zafferanoPer la finitura100 g di pesche100 g di lamponi20 g di gelatina neutra per pasticceriazucchero bucanevePer la frolla senza glutine300 g di farina di riso180 g di farina di mais giallo240 g di burro Bio, logico despar270 g di zucchero a velo3 g di lievito chimico (lievito per dolci)150 g / ca. 7 tuorli d’uovo Buon impasto despar20 ml di latte intero fresco alta Qualità despar

Per la frolla senza glutine, lavorare il burro morbido con lo zucchero a velo, unire le farine miscelate insieme al lievito. Terminare con i tuorli e il latte. lasciar riposare l’impasto in frigorifero per un paio d’ore prima di utilizzarlo. Foderare con la frolla delle tortiere di media altezza, bucherellare il fondo e mettervi dentro delle fettine di pesche e i lamponi.A parte bollire il latte con la panna, intanto montare i tuorli con lo zucchero, la fecola, la va-niglia e lo zafferano. Quando il latte bolle unire il composto montato, frustare subito energicamente e portare a cottura. Mettere la crema calda negli stampi foderati, allargare lasciando la superficie ad altezze irregolari (per permettere una colora-zione non uniforme in cottura), cuocere in forno a 220°C per 15 min.Decorare una volta fredda con lamponi e pesche sciroppate. Gelatinare con un pennello da pasticceria in modo da rendere la superficie del dolce lucida; se si usa una gelatina a freddo basta usarla tal quale, altrimenti occorre, nel caso di una gelatina a caldo, portarla a bollore con pari peso d’acqua e poi utilizzarla sempre a pennello sulla crema e le pesche prima di servire.

Su casadivita.despar.it troverete tutti i video per realizzare le ricette.

FACIlEDifficoltà: MEDIA DIFFICIlE

Primizie e specialitàRicetteDIVITA

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Le ricette di Luca Montersino

Ho pensato di realizzare questa ricetta per tutte le persone intolleranti al glutine. In realtà la bontà di questa ricetta la rende appetitosa davvero per chiunque. La farina di riso da utilizzare dovrà essere più fine ed impalpabile pos-sibile. Nella stagione estiva questa ricetta si presta per essere realizzata anche nel-la variante con fichi, prugne o albicocche.

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Insalata di spaghetti ai betaglucani POLLO E GERMOGLIper 6 persone

Preparazione e cottura: 25 min Difficoltà:

lessare gli spaghetti in acqua bollen-te salata, quindi raffreddarli in acqua fredda. Rosolare la cipolla tritata nel wok, aggiungere la carne di pollo ta-gliata a listarelle, rosolare e bagnare con la soia liquida.Rosolare tutte le verdure tagliate a li-starelle separatamente nel wok bollen-te con olio. Condire gli spaghetti con tutti gli elementi così preparati.

Per la salsa: rosolare la cipolla nell’olio, aggiungere il peperoncino rosso tritato, caramellare con lo zucchero e decuoce-re con l’aceto; aggiungere i pomodori pelati passati, far cuocere per 5 minuti a fuoco vivo; salare e insaporire con il coriandolo tritato.Servire gli spaghetti nel piatto con so-pra un po’ di salsa e decorare con ciuf-fetti di coriadolo fresco.

RicetteDIVITA

In questo piatto si uniscono i benefici dei betaglucani della pasta, utili a ridurre il colesterolo, alle proprietà delle verdure e dei germogli, fonti ineguagliabili di vitamine e principi nutritivi.Infine sempre per mantenere la leggerezza ho pensato di usare carne bianca come il pollo ma sono possibili varianti con il pesce azzurro.

olio extra vergine di oliva Bio,logico despar750 ml

I NOSTRI INGREDIENTI

Spaghetti con farina d’orzo despar vital500 g

Per gli spaghetti400 g di Spaghetti con farina d’orzo despar vital200 g di petto di pollo Passo dopo Passo despar15 g di cipolla bianca15 ml di soia liquida125 g di germogli di soia100 g di carote100 g di fagiolini75 g di champignon

75 g di sedano verdePer la salsa piccante25 g di cipolla bianca50 ml di olio extra vergine di oliva Bio,logico desparPeperoncino rosso5 ml di aceto di vino rosso2,5 g di zucchero semolatoq.b. di sale250 g di pomodori pelatiCoriandolo fresco

Primizie e specialità

Petto di polloPasso dopo Passo a fette despar

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Mi chiamo Fabio Pranovi,VI ACCoMPAGNERò NEllo STuDIo DEllE PECulIARITà E DEllE PIù IMPoRTANTI CARATTERISTICHE DEll’ACQuA.

Dal 1997 ricopre il ruolo di Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’università Ca’ Foscari di Venezia, dove è titolare dei corsi di Ecologia della pesca e Gestione delle risorse biologiche. Dal dicembre 2007 è membro dello Scientific Board del programma del dottorato di eccellenza Analysis and Governance of Sustai-nable Development organizzato dalla School of Advanced Studies di Venezia.

Ci sono presenze talmente abitua-li nella nostra vita di ogni giorno, che non ne percepiamo quasi più il valore e l’importanza. Una di queste, almeno nel nostro mondo occidentale, è sicu-ramente l’acqua. A nostra disposizione in qualsiasi momento della giornata, ottenibile con il semplice gesto di azio-nare un rubinetto, apparentemente inesauribile – l’acqua è una risorsa che ci appare “acquisita” e stabile, e nem-meno ci passa per la testa che potreb-be non essere così.La recente proposta di privatizzazione dell’acqua, tuttavia, ha sollevato l’at-tenzione dell’opinione pubblica e posto molti importanti dubbi e interrogativi. L’acqua è un bene di fondamentale importanza per la vita stessa: è leci-to e soprattutto conveniente affidarne la gestione, in esclusiva, a un qualche soggetto, come si trattasse di un bene come tutti gli altri?Secondo molti analisti di geopolitica, inoltre, l’acqua rappresenta la risorsa

chiave verso la quale si stanno già in-dirizzando gli interessi a livello globale (sostituendo, così, il petrolio), e viene indicata addirittura come la ragione dei prossimi possibili conflitti sul Pianeta.Ma perché tutto questo? Quali sono le ragioni profonde?

L’acqua ha tutte le caratteri-stiche fon-d a m e n t a l i per la vita. La vita si è evoluta in ambiente acquatico, e gli or-ganismi v i v e n t i sono co-s t i t u i t i per il 70 - 85 % d’ac-qua. Se il contenu-to d’acqua a l l ’ in terno della cellula si riduce al di sotto del 50 %, i proces-si vitali si bloccano, spesso in modo irrever-sibile.

L’acqua rappresenta il ‘supporto’ ideale per la vita: è estremamente abbondante sulla Terra, non a caso definita il ‘pianeta blu’; è un ottimo solvente e mezzo per tutti i processi chimici che costituiscono la base della vita; a temperatura ambiente è pre-sente allo stato liquido e grazie alla sua fluidità favorisce il movimento de-gli organismi, e in relazione alle sue caratteristiche rappresenta un ottimo sistema per mantenere stabile la tem-peratura.In poche parole, acqua è sinonimo di vita. al punto che, quando si cercano tracce di vita su altri pianeti, si cerca prima di tutto l’acqua.La vita, così come la conosciamo noi,

IL TESORO TRASPARENTE DEL PIANETA BLUL’acqua è la base della vita, e va conosciuta e preservata

Esiste uno strettissimo rapporto tra acqua e vita, anzi, l’acqua rappresenta in qualche modo l’essenza stessa della vita.

Ambiente e naturaStiliDIVITA

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StiliDIVITAAmbiente e natura

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non sarebbe possibile senza acqua.

Come si diceva, l’evo-luzione testimonia

che la vita si è evo-luta in acqua e

l’uscita dall’ac-qua, la con-quista della terra emer-sa (che ha poi portato alla com-parsa dei mammife-ri, gruppo cui appar-teniamo) ha comunque

comportato, oltre a so-

stanziali cam-biamenti morfo-

logici e fisiologici, il fatto che gli or-

ganismi si sono ‘por-tati’ dietro la loro ‘bolla’

d’acqua. Basti pensare ai primi stadi di sviluppo di un qual-

sivoglia organismo: uovo o placenta sono comunque ambienti acquatici. I primi stadi di vita richiedono il mezzo acquatico.L’acqua, entro certi limiti, può esse-re definita coma una ‘risorsa rinno-vabile’. Il ciclo dell’acqua coinvolge

tutti i principali comparti del nostro pianeta, dall’atmosfera, all’oceano (che ne contiene il 97%), alle ter-re emerse fino alla biosfera, ossia agli organismi viventi. Se potessimo idealmente seguire l’affascinante ‘percorso’ di una molecola d’acqua, la vedremmo passare da uno all’al-tro dei diversi comparti: partendo dal mare e raggiungendo per eva-porazione l’atmosfera, precipitare al suolo sottoforma di pioggia, entrare in un organismo animale che beve, essere espulsa, arrivare al fiume ed infine ritornare al mare. Ovviamente, durante il percorso l’acqua ‘incontra’ molte sostanze diverse (tra cui anche sostanze inquinanti) che vengono di-sciolte e ‘incorporate’. Durante il ci-clo, dunque, l’acqua cambia qualità, spesso in termini peggiorativi. nei diversi passaggi, però, l’acqua viene ‘ripulita’ e può quindi essere riutiliz-zata (ecco perché la definiamo risor-sa che si rinnova).Va da sé, che questo meccanismo di rinnovo prevede che il ciclo si com-pia attraverso sistemi non troppo compromessi, altrimenti questi non saranno in grado di svolgere la loro funzione. Ad esempio, l’acqua che filtra attraverso il suolo fino alla fal-da acquifera, viene ripulita di molte sostanza inquinanti trattenute dal terreno. Se il terreno fosse troppo in-quinato, allora la pulizia non potrebbe

avvenire, anzi si osserverebbe un ulteriore fenome-no di contamina-zione. A quel pun-to l’acqua della falda risulterebbe irrimediabilmente inquinata e non più utilizzabile.Tutto questo ci aiuta a compren-dere, da un lato

l’importanza del servizio che viene reso dal pianeta nel fornire sempre acqua di buona qualità, dall’altro la necessità di mantenere il buon fun-zionamento dei sistemi ecologici che consentono questo fenomeno.Diviene di fondamentale importan-za, dunque, il riconoscimento del-l’acqua come bene comune e diritto umano, non negoziabile e non ven-dibile. preservare l’acqua equivale a preservare la vita. E questa è una responsabilità che compete a tutti, ad ogni livello, non solo a chi legifera o interviene direttamente su strutture e ambiente. Ciascuno di noi, infatti, può e deve prendere coscienza del valore dell’acqua, e agire di conseguenza – anche semplicemente adottando buone abitudini come l’evitare inutili sprechi nel suo uso domestico.

L’acqua dolce rappresenta meno del 3% del totale sulla Terra;di questa: 68,9% ghiacciai e nevi perenni, 29,9% nel sottosuolo, 0,3% fiumi e laghi;In media, ogni abitante del pianeta consuma oggi il doppio di acqua ri-spetto all’inizio del 1900, e global-mente, il consumo mondiale di ac-qua è circa decuplicato nell’arco di un secolo.1 miliardo e 400 milioni di persone del pianeta non hanno accesso al-l’acqua potabile. Un cittadino nordamericano utilizza 1.700 metri cubi di acqua all’anno; un italiano 1200 (il consumo più alto in Europa); la media in Africa è di 250 metri cubi all’anno. La Commissione mondiale per l’acqua indica in 40 litri al giorno a persona la quantità minima per soddisfare i bisogni essenziali (un italiano consuma 40 l solo per la doccia).

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Man on the riverScelteDIVITA

IL vIANDANTE DEL NUOvO MONDO

“Viandante del nuovo mondo”: è così che si autodefinisce Giacomo de Stefano, 44 anni, astigiano ma veneziano d’adozio-ne. Lo raggiungiamo al telefono mentre è a bordo della sua amata barca, Clo-dia, e lo intervistiamo con il sottofondo dello sciabordio dei suoi remi e del suo respiro a tratti affaticato. Giacomo è un fiume in piena: ci racconta del suo radi-cale cambiamento di vita, avvenuto poco dopo l’11 Settembre, quando questo ar-chitetto di successo dall’agiato tenore di vita decide di lasciare i ritmi frenetici di New York ed i suoi beni materiali, i “pesi” che non sono fondamentali nel-la sua vita, per trasferirsi e vivere con l’essenziale in una barca, sulla laguna di venezia.

È così che inizia la sua opera di sensi-bilizzazione sull’ambiente, le acque, la natura: cambiando il suo stile di vita in prima persona, e parlando con le per-sone perché si pongano le giuste do-mande: come possiamo fare per sal-vaguardare l’ambiente in cui viviamo? Come possiamo vivere, consumare, viaggiare, nel massimo rispetto del mondo in cui viviamo, delle sue piante ed animali?Da questa attenzione per l’ambiente nasce l’iniziativa del viaggio in barca a remi e vela da Londra ad Istanbul: è in viaggio dal 15 Aprile e raggiungerà la meta ad ottobre passando per Regno Unito, Germania, Austria, Slovacchia, Serbia, Romania, Bulgaria, Turchia ed Istanbul.5200 km, 6 mesi, 1.000.000 di vogate sulla manica, sul Reno e sul danubio.

Questo viaggio non ha fini sensazionali-stici, ma può essere utile per farci riflet-tere sulle nostre abitudini di consumo e sulle relazioni umane, a cui ci possiamo affidare per veicolare il messaggio che “Cambiare si può!”, verso un nuovo sti-le di vita più sostenibile ed amico della natura.

Giacomo de Stefano racconta il suo stile di vita 100% eco compatibile e sostenibile

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StiliDIVITALibri-eco

E’ difficile resistere al fascino del mondo che circonda l’ecologia, legato all’importanza di mangiare cibi sani, di seguire uno stile di vita che miri al proprio benessere e di rispettare l’ambiente in cui viviamo. Le notizie sulla “green philosophy” ar-rivano dai tanti siti Internet, dagli arti-coli di approfondimento che si trovano nelle pagine di magazine e quotidiani, ma, come ogni argomento nuovo, gli input non sembrano mai sufficienti alla sete di conoscenza ed alla curio-sità crescente.

Qualche spunto lo troviamo sugli scaf-fali delle librerie.

La casa editrice Tecniche Nuove ha affidato a Roberta Deiana il compito di scrivere “Oli essenziali in cucina”, manuale che svela i segreti su come acquistare i concentrati aromatici e su come usarli per mettere in tavola menù gustosi e profumatissimi.

Per stare in tema di cucina e benes-sere la stessa casa editrice ha pub-blicato “Cucina vegetariana golosa” di antonio scaccio, uno dei più grandi chef d’Italia che regala ben 211 idee per mettere d’accordo gli amanti della buona tavola con i patiti dell’alimenta-zione salutare.

Il libro “Il gusto della gioia” di zoé matthews (ananda Edizioni) ci guida in un viaggio nella nutrizione, rivelan-doci gli effetti potenti del cibo sulla sa-lute, sulla mente e sullo spirito. La “green philosophy”, si sa, non vuol dire solo mangiare sano e vivere in armonia con la natura, ma è stretta-mente legata alla cosiddetta “green economy”, un fenomeno globale che spazia dall’industrializzazione alla po-litica. Di libri e approfondimenti che tratta-no l’argomento ne sono usciti molti,

più o meno tecnici. Tra i tanti “guida ai green jobs – Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro” di Tessa Gelisio e Marco Gisotti (Edizio-ni Ambiente) raccoglie una serie di

spunti particolarmente interessanti. Oltre a far luce sulle nuove opportu-nità lavorative, si trovano le interviste a Luca Zaia, che affronta la proble-matica dell’industria agroalimentare, a Nino Tronchetti Provera, che parla di ecofinanza, e a Massimo Fuksas in tema di “green building”.

Qualcosa di più leggero? Da leggere tutto d’un fiato è “Emile, ecologista in carriera” di alice audouin (Ed. verde neroromanzi). Questo libro racconta con humor e leggerezza il futuro del pianeta, seguendo i passi di una gio-vane materialista, fashion-addicted e attratta dal successo, con in borsa un touch-screen ultimo modello e uno snack rigorosamente bio.

Da aggiungere alla lista anche il ro-manzo di Filippo Bologna “Come ho perso la guerra” (ed. Fandango). Pro-tagonista è il rampollo di una famiglia aristocratica toscana che cerca di ri-scattarsi dal disagio con cui vive la sua origine nobiliare battendosi contro un “ecomostro” in costruzione nel borgo termale dove abita.

GREEN PHILOSOPHYda sFOgLIaRE

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Festa in grande stile: l’azienda dell’abete sempreverde celebra i 50 anni di attività con la saggezza della matu-rità e l’entusiasmo degli inizi.

Despar, da sempre vicina alla gente e attenta alla vita socia-le, per l’occasione apre le porte di casa, e ci rende parteci-pi delle tappe più avvincenti della sua storia con una mostra davvero particolare.Allestita in due diversi momenti – prima nella splendida cornice del Centro Culturale San Gaetano, a Padova, e suc-cessivamente nella prestigiosa Sala del Popolo all’interno del Palazzo Comunale di Udine - l’esposizione racconta, tra tradizione ed innovazione, gli anni passati, il presente e ciò che riserva il futuro. Un percorso multisensoriale tra aree tematiche che esplorano la vita dell’azienda nel più ampio contesto della storia collettiva: le persone, le idee, i successi, la ricerca, i prodotti, il legame con il territorio… Una mostra pensata come una piattaforma aperta, per un’im-presa che crede nel valore della condivisione e risponde con proposte sempre nuove alle trasformazioni nel tempo. Di fat-to, aggirandoci tra il materiale documentario esposto e le in-stallazioni audiovisive realizzate per l’occorrenza, ognuno di noi sarà in grado di riconoscere i cambiamenti degli usi e dei costumi, sulla scia dei grandi eventi, fino ad intuire le sfuma-ture nella percezione del gusto e i diversi approcci estetici.

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una storia lunga cinquant’anni

Come i centri di distribuzione e successivamente il gruppo Aspiag hanno saputo armonizzare sviluppo aziendale e presenza nel territorio

Aspiag è una realtà presente nel territorio del Triveneto dall’inizio del 1990, ed ha perciò una lunga e articolata storia alle sue spalle. Si possono però individuare i punti di svolta che più hanno segnato il suo sviluppo nell’acquisizione dei Centri di Distribuzione di Bolzano, Padova ed Udine.

COmE sI CELEBRanO I

CInquanTa

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L’azienda di Bolzano comincia a la-vorare nel 1961 in collaborazione con l’azienda Amonn, e pochi anni dopo apre il primo supermercato a marchio Spar caratterizzato dall’insegna con l’abete. La forte espansione continua, ed anche il legame con il territorio si rafforza sempre più negli anni. Una dimostrazione è il fatto che il primo supermercato inaugurato è in attività ancora oggi!

Il Centro di Distribuzione di Padova entra a far parte del Gruppo nel 1995, pur essendo attivo con il marchio Despar già dal 1959. È in questi anni che nascono nel territorio le diver-se Società di Legame di Zona, che sostengono la creazione dei primi Interspar.

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Cambia l’involucro di una confezione di un prodotto? In realtà cambia un mondo, e con esso i nostri riferimenti, i nostri sogni, gli interrogativi e gli obiettivi futuri. Si avvicendano scelte e modalità di produ-zione, si offrono nuovi servizi, l’azienda cre-sce e si espande sul territorio attraverso una rete distributiva che va dal supermer-cato - erede dell’antico “casolino” - fino ai grandi spazi del multi-merceologico. E come ci viene comunicato tutto questo? Ancora una volta, con gli occhi di chi que-sti cambiamenti li vive. Oltre ad un prezioso patrimonio d’archivio di testi, foto, jingles e spot video d’epoca, noi visitatori saremo invitati ad usare i mezzi d’espressione più contemporanei, all’insegna del pop, attra-verso linguaggio dell’arte e della creatività. Installazioni fisiche da percorrere e toc-care, odori, suoni, traiettorie componibi-li tra i “colori degli scaffali” e molto altro, ci guideranno in un vero e proprio viaggio esperienziale a 360 gradi. E vedremo con occhi diversi, tra astratto e reale, ciò che ci circonda grazie all’augmented reality ed i suoi giochi di ritagli geometrici e pae-saggi cinematografici. Richiami vintage alla storia dell’azienda si amalgameranno armonicamente con nuovi linguaggi di co-municazione del marchio, per proiettare il visitatore in una dimensione senza tempo e spazio, e permettergli di cogliere con un al-trimenti impossibile colpo d’occhio la realtà dell’azienda, insieme a ciò che ha lasciato nell’immaginario collettivo e nel tessuto sociale nel quale ha operato.

L’inaugurazione al Centro Culturale san gaetano di padova avverrà nella serata del 20 settembre. Ad assistere per primi all’apertura della mostra, i rappresentanti delle Istituzioni del mondo della politica e della finanza del Veneto, oltre che natural-mente i Clienti associati ed i Fornitori.Dalle 18.30 la sala si animerà, pronta ad accogliere i suoi ospiti. Dopo l’aperitivo di benvenuto, il mediatore salirà sul palco per il discorso di apertura, seguito dagli inter-venti delle autorità di ASPIAG e dei rappre-sentanti delle Autorità pubbliche. Al termine delle presentazioni, avrà luogo una perfor-mance inaugurale che sancirà l’accesso alla mostra, e assisteremo alle acrobazie di artisti e performers che si esibiranno in

danze ed evoluzioni di grande impatto sce-nico, tra coreografie spettacolari, musiche e giochi di luci.

E per chi non potrà proprio essere presen-te a Padova, ricordiamo che la mostra con rispettiva inaugurazione verranno poi repli-cate in Ottobre ad Udine. Ma noi di DiVita non vogliamo certamente anticipare troppo, per non rovinare la sorpresa. Non ci resta che darvi appuntamento per scoprire insie-me la storia di Despar tra passato, presente e futuro.

Compaiono quindi i primi punti vendita di grandi dimensioni,

progettati nei minimi particolari con precise caratteristiche di

rigore espositivo e di convenien-za, e che riescono ad inserirsi

perfettamente nella realtà della grande distribuzione ottenendo

un immediato successo.

L’azienda “Scambi Commerciali S.r.l.” di Udine in cerca di allar-

gare il suo orizzonte commer-ciale viene acquisita nel 1996 da Aspiag. Sfortunatamente colpita

da un grosso incendio che nel 1993 ha completamento distrut-

to il magazzino, è stata però in grado di organizzarsi grazie al

contributo di tenaci proprietari, dirigenti e dipendenti in un’ope-

razione di ricostruzione capillare dello stabile, sfociata addirittura

in un ampliamento in tempisti-che record: un anno!

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Salute e relaxTestDIVITA

QUAL è LO SPORT DELLA TUA ESTATE 2010?1. di fronte ad un problema, come reagisci?a) Mi metto calmo, la soluzione arrive-rà a suo tempob) Affronto il problema di petto e vado dritto al puntoc) Cerco vie alternative e nuovi modi per risolvere la questione

2. Immagina la tua giornata-tipo du-rante le vacanze…a) Sveglia con calma, poi corsa in riva al mare o passeggiata nei boschib) Sono già in marcia dalle prime luci dell’alba: mi aspetta un safari!c) Tanto relax, sole e prelibatezze eno-gastronomiche

3. Il tuo motto di vita è…a) Chi si accontenta, godeb) Carpe diemc) Chi non risica, non rosica

4. L’aspetto che apprezzo di più quan-do faccio sport è:a) Staccare la spina dal lavoro e scon-figgere lo stressb) Sapere che dopo tanto sforzo, posso premiarmi con una bella cena!c) Poter testare i miei limiti per riuscire a superarli

Se cerchi un’attività fisica alternativa, trova quella ideale per te con questo test!

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punTEggI E pROFILI

Fino a 10 punti: IL TRanquILLO Riflessivo e tranquillo, per te vacanza è sinonimo innanzitutto di relax, magari in compagnia degli amici di sempre. Se trascorri le tue vacanze al mare, prova il sand power Walking, una camminata sulla sabbia a grandi falcate, da fare da soli o in compagnia, adottando una corretta postura e respirando a pieni polmoni l’aria ma-rina.L’Orienteering è invece l’attività giusta per te che ami la montagna: una prova di orientamento nei boschi, da fare con bussola e cartina, cercando di scoprire il sentiero più rapido per raggiungere la mèta prefissata.

da 11 a 18 punti: IL vITaLE Ami il movimento e non ti tiri indietro di fronte alla fatica. Tenace e co-stante, non sei però portato per le attività più estreme, perché per te lo sport non è rischio e avventura, ma fonte di benessere fisico-mentale e occasione di aggregazione. Per la tua estate al mare quest’anno gioca a Beach-Tchoukball, sport di squadra in spiaggia, molto dinamico, con un alto valore educativo e che riprende alcuni aspetti della pallavolo e della pallamano. In montagna prova invece lo skyrunning, corsa in alta quota di lunga durata da praticare nelle nostre montagne.

Oltre 19 punti: IL TEmERaRIO Sei alla continua ricerca di emozioni forti e di esperienze adrenaliniche, ami le sfide, prima di tutto con te stesso.Per l’estate 2010 scegli uno sport che assecondi la tua audacia.Se sei amante dell’acqua, prova il Canyoning con corde, per affrontare i torrenti immerso nei sensazionali scenari delle Alpi.In vacanza al mare ti aspettano invece le evoluzioni acrobatiche e le figu-re in aria del Wakeboard, la versione sull’acqua dello snowboard.

Se cerchi un’attività fisica alternativa, trova quella ideale per te con questo test!

5. per il tuo look, preferisci indossa-re:a) Vestiti comodi ma sempre in linea con le tendenze della modab) Abiti stravaganti ed estrosi, che non passino inosservatic) Capi classici, che non stancano e non passano mai di moda

6. sei in viaggio all’Estero, per cena scegli:a) Un locale caratteristico del posto, dove provare la cucina tipicab) Sempre e solo italian food, a costo di spendere cifre follic) Un ristorante internazionale, così vedo se i piatti tipici mi ispirano

7. Il tuo film-saga preferito tra questi è:a) “Indiana Jones”b) “Ritorno al futuro”c) “Una pallottola spuntata”

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Sport e movimentoEnergiaDIVITA

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Con l’inizio dell’estate fare attività fisi-ca all’aria aperta può essere poco con-fortevole a causa delle alte temperatu-re esterne e spesso anche dell’elevata umidità ambientale: la termoregola-zione diventa meno efficace e il corpo ha maggiori difficoltà a disperdere il calore prodotto durante il movimento muscolare.

Quando fa caldo, è invece particolar-mente piacevole l’attività fisica in ac-qua. L’acqua, a temperatura inferiore rispetto a quella corporea, permette di perdere calore attraverso il contatto diretto e quindi di ridurre la tempera-tura con un meccanismo differente ri-spetto alla sudorazione. Oltre al classico nuoto, la maggior par-te delle piscine propone corsi più di-sparati di attività in acqua a cominciare dall’acquagym. La ricetta è semplice: una piscina, un istruttore

che propone svariate coreografie e il condimento di musica appropriata. Si tratta sostanzialmente della trasposi-zione di un corso di gruppo dalla pale-stra alla piscina. ma quali sono i principali effetti sul nostro corpo indotti dall’attività in ac-qua? Le maggiori differenze dipendo-

no, oltre che dalla temperatura, dalla forza di Archimede e dalla pressione idrostatica.I corpi in acqua ricevono una spinta, che tende a farli galleggiare, inversamente proporzionale alla loro densità. Il cor-po più leggero subisce meno traumi durante l’attività fisica, preservando gli

apparati osteo-articolare e muscolare, colonna vertebrale e articolazioni. La pressione idrostatica e la vasoco-strizione indotta dalla temperatura più fredda rispetto al corpo aiutano il ri-torno venoso e linfatico dalla periferia, migliorando la circolazione: alleviano la sensazione di gonfiore e pesantez-za soprattutto agli arti inferiori. Grazie a queste caratteristiche i corsi di Acquagym sono frequentati da per-sone di tutte le età, in maggioranza donne.

Ai corsi più tradizionali si è cominciato a trasferire in piscina tutte le attività tipiche della palestra: così lo spin-ning diventa idrobike, yoga in acqua è Woga e la fitbox si chiama Waterbox. Ci sono inoltre le ginnastiche più dol-ci come il Tai-Chi chiamato Wai-Chi e corsi passivi di shatsu acquatico: lo Watsu (il Water shatsu).L’effetto benefico dell’attività fisica è

ACQUAGYM Qual è il migliore modo di allenarsi

Le attività in acqua possono essere prescritte anche a soggetti che hanno problemi di discopatie, osteoporosi o con poca flessibilità muscolare.

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EnergiaDIVITASport e movimento

Mi chiamo Giuseppe Travain,IN QuESTo ARTIColo VI RACCoNTo I BENEFICI E I VANTAGGI DI uNo DEGlI SPoRT ESTIVI PER ECCEllENzA, l’ACQuAGyM.

È specialista in medicina dello Sport e docente nel corso di Scienze e Tecniche dell’attività motoria Preventiva e Adattata presso l’università di Padova. Ha lavorato presso il centro di Medicina dello Sport dell’università di Padova, occupandosi di valutazioni di idoneità agonistica e alimenta-zione per atleti e, ad oggi, è dirigente presso la ulss 12 veneziana nell’unità operativa di Qualità e Accreditamento.

quindi associato all’effetto piacevole di temperature più miti soprattutto in estate: e chi ormai non può farne a meno anche in vacanza non si pre-occupi, i corsi sono proposti ormai anche sulle spiaggie con attività in acqua marina.Per chi si accinge a fare attività fisica per la prima volta e soprattutto per chi ha qualche problema di salute, è

tassativa una visita da un medico del-lo sport che escluda eventuali con-troindicazioni e che consigli la giusta posologia di attività fisica.Non mi resta che consigliare un buon allenamento a tutti!

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Benessere e bellezzaConsigliDIVITA

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Ai capelli sono legate tradizioni, sto-ria, superstizione e fascino.Sansone doveva la sua forza alla chio-ma per non parlare degli sciamani che li portano sciolti durante le loro cerimonie. Le mogli dei marinai non si tagliavano i capelli fino al ritorno dello sposo pena malasorte e sven-ture varie. E come non considerare la virilità per gli uomini ed il fascino per le donne?

Dato che la capigliatura è, di norma, una parte del nostro corpo sempre visibile come le mani o il viso, ha rag-giunto un livello di attenzione elevatis-simo. Ma anche in questo caso non si tratta di una conquista recente, risale nei secoli. Basta pensare ai parrucco-ni del Re Sole o ai giudici inglesi.

Vediamo dunque di conoscere meglio questa parte così importante del no-stro corpo.I neonati nascono già con i capelli, ini-ziano a formarsi già al quinto mese di gravidanza, crescono alla velocità di circa un centimetro al mese e, curiosi-tà, sembra che crescano maggiormen-te tra le 10 e le 11 e tra le 16 e le 18.Un capello vive dai due ai sei anni (ma non mancano casi di dieci anni o più), poi il capello cade ed il follicolo pilife-ro ne “fabbrica” uno di nuovo. Su un centimetro quadrato di cuoio capellu-to si trovano all’incirca 150 capelli.

Il colore naturale dei capelli dipende dalla quantità di melanina. In realtà ne esistono due tipi, la eumelanina (ca-pelli scuri) e la feomelanina (capelli biondi). Dalla loro reciproca quantità si avrà il colore dei capelli. Quando i melanociti non riescono più ad elabo-rare né l’una né l’altra delle forme di melanina i capelli diventano bianchi.I capelli sono costituiti da fibre di che-ratina cioè una catena di aminoacidi con una struttura ad elica. Le fibre sono tenute assieme da dei ponti di-solfuro.

Dopo queste prime riflessioni appare chiaro come i capelli possano essere un segno esteriore della salute di un individuo. Se, come abbiamo detto, i capelli sono costituiti da aminoacidi e che questi aminoacidi derivano dalla nutrizione è chiaro che una dieta er-rata, povera di aminoacidi essenziali influirà direttamente sulla struttura del capello. Ma anche la formazione della forfora può derivare da proble-mi legati alla dieta e non solamente da agenti esterni.Insomma i capelli sono lo specchio del nostro stato.

ma li trattiamo bene come meritano considerato il ruolo, anche sociale, che rivestono? Risposta scontata: “assolutamente no!”

OGGI PARLIAMODI CAPELLI

Mi chiamo Fabrizio Zago,VoGlIo RACCoNTARVI Il Ruolo E l’IMPoRTANzA DEI CAPEllI NEllA SToRIA PASSATA E PRESENTE DEll’uMANITà, CoN AlCuNI CoNSIGlI PRATICI PER lE VoSTRE CHIoME.

Chimico industriale, dopo gli studi di orienta-mento tecnico scientifico conclusi in Francia e diverse esperienze di lavoro, approda al tema dell’eco compatibilità. Dal 1986 è consulente di prodotti detergenti e cosmetici per numerose catene di distribuzione. Dal 2001 è consulente presso l’uEAMPE di Bruxelles, dove è esperto tecnico nell’ambito degli AHWG per i settori Cosmesi e Detergenza in ambito EColABEl, l’etichetta ecologica di garanzia europea.

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3per mantenere i capelli sani e lucidi, soprattutto du-rante i cambi stagionali, fate un impacco d’olio d’oliva, pRIma dello shampoo e mai dOpO, otterreste il risultato contrario.

per i capelli grassi scegliete shampoo a base di ortica.

Cercate soprattutto uno shampoo delicatissimo per non irritare la ghiandola sebacea.

per i capelli secchi usate la tecnica di un impacco con olio vegetale. stendete bene dalla radice alle punte e la-sciate in posa per almeno mezzora. poi fate lo shampoo una sOLa vOLTa.

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ConsigliDIVITABenessere e bellezza

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OGGI PARLIAMODI CAPELLI

Questo delicatissimo intreccio di fibre cheratiniche lo laviamo come fosse un tappeto, lo stiriamo con forza, lo sur-riscaldiamo, lo coloriamo e lo decolo-riamo a nostro piacimento. E vorrem-mo poi che fosse anche bello lucido, pettinabile, “sano”. Chiaramente i ca-pelli non sono fatti per subire tutto ciò e quindi si spezzano, si inaridiscono, si appiattiscono reagendo alle nostre provocazioni.

Tutte queste cose il genere umano lo fa da pochissimo tempo. Gli shampoo esistono da pochissimi anni (relativa-mente) non più di 80 – 90 anni, prima di allora non esistevano i tensioattivi sintetici (le sostanze lavanti) che li compongono. Ed allora le nostre non-ne e bisnonne come facevano ad avere i capelli puliti (attenzione “puliti” non significa necessariamente “lavati”)? Ebbene i nostri avi usavano sempli-cemente degli impacchi di olio. que-sto olio scioglie il grasso generato dagli umani diventando uno solo. una volta allontanato questo miscu-glio ecco che i capelli saranno puliti ed assolutamente integri.

Siamo negli anni 2000 e nessuno può pensare di adottare le tecniche del-le nonne per vari motivi. Diciamolo, le nostre nonne si lavavano meno di oggi, non avevano questa necessità ed avevano, forse, anche un atteggia-mento diverso del nostro rispetto al proprio corpo.

Fatto sta che non possiamo tornare indietro nel tempo ma certamente, di tanto in tanto, un buon impacco di olio (d’oliva, di vinaccioli, eccetera) è un’ottima abitudine. Buona, ottima a condizione di non rovinare tutto vo-

lendo togliere l’untuosità dei capelli lavandoli troppo.Dopo pranzo af-frontate il proble-ma dei piatti da lavare. Vi mettete lì con il vostro bel detersivo e la im-mancabile spu-gnetta. Se dopo aver lavato alla perfezione le sto-viglie ed averle riposte arrivasse una persona che vi dicesse di rico-minciare da capo perché una sola volta non basta che gli direste? (io, ve lo dico subito, mi arrabbierei moltis-simo). Ebbene ponete-vi questa domanda quando vi fate uno shampoo e leggen-do l’etichetta trovate scritto che è neces-sario “ripetere l’ope-razione”. è del tutto evidente che un solo lavaggio della chioma se ben fatto è certamente sufficiente e che il secondo serve solo a sprecare prodotto, ad inquinare e a rovinare i vostri capelli.

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per chi ama i bagni di mare c’è il pericolo disidratazione da salsedine. una buona protezione preventiva è di tratta-re la capigliatura, al mattino, con un balsamo per capelli, cercando di risciacquarlo il meno possibile.

per chi ha problemi di cuoio capelluto molto irritabile, con prurito e forfora, al posto dello shampoo può provare un detergente intimo di buona qualità. L’intimo è formulato per essere delicatissimo e la vostra pelle di questo ha bi-sogno.

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Un’insalata particolarmente sfiziosa ma spesso resa pesante dalle uova che hanno un alto contenuto di colesterolo. Per non dover rinunciare a questo gustoso piatto, ho ideato una maionese senza uova, sfruttando il potere emulsionante della lecitina presente nella panna di soia. La curcuma serve, oltre che ad arricchire il piatto di vitamine, anche a donare un colore giallino alla maionese, che senza uova risulterebbe altrimenti pallida e triste.

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olio extra vergine di oliva Bio,logico despar 750 ml

I NOSTRI INGREDIENTI

INSALATA CAPRICCIOSA CONMAIONESE SENzA UOvA

Preparazione: 30 min.

Ingredienti per 6 persone

Per la maionese senza uova50 ml di panna di soia125 ml di olio di riso125 ml di olio extra vergine di oliva Bio,logico despar 20 ml di succo di limone10 g di senape dijon10 ml di aceto di mele2 g di curcumasale e pepe q.b.

Per le verdure150 g di carote150 g di sedano rapa100 g di mortadella Re despar100 g di formaggio emmenthal50 g di Filetti di tonno Supra despar50 g di cetrioli sott’aceto

Mettere la panna di soia in una caraffa stretta e alta, unire il succo di limone, la senape, l’aceto di mele, la curcuma, il sale e il pepe. Emulsionare con il mixer ad immersio-ne aggiungendo a filo i due tipi di olio miscelati insieme. Grazie alla lecitina di soia contenuta nella panna di soia si creerà una maionese stabile e densa del tutto simile a quella tradizionale con le uova, ma priva di colesterolo.Tagliare finemente (a julienne) le carote, il sedano rapa, l’emmenthal, la morta-della e i cetriolini. Raccogliere il tutto in una terrina ed unirvi il tonno sott’olio. Condire con la maionese di soia e aggiu-stare di sale e pepe.

Luca montersino

Pasticcere, ricercatore di cucina e pasticceria salutistica, consulente di note aziende nel campo della pastic-ceria, food manager.

Pur essendo piuttosto giovane (classe 1973), Luca Montersino ha una grande esperienza professionale alle spalle.Oggi lo vediamo in televisione, (“Pec-cati di Gola”, “La prova del cuoco”), lo

troviamo presso la sua pasticceria e laboratorio ad Alba, (Golosi di Salute), ha il suo locale presso Eataly, il più grande centro enogastronomico del mondo, a Torino, (Luca Montersino X Eataly), e un altro a Tokyo.

La sua pasticceria e cucina salutisti-ca non significa dietetica o rivolta a persone con problemi di salute, ma principalmente destinata a chi vuole mangiare bene, leggero e naturale, o a chi soffre di intolleranze alimentari.

Luca Montersino è il protagonista del-la nuova rubrica “CasadiVita” di De-spar, uno spazio riservato ai voi lettori per condividere le sue esclusive ricet-te di cucina e di pasticceria.

Le ricette di Luca Montersino

mortadella Re despar gr. 120 ca.

Filetti di tonno Supra despargr. 200

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Preparazione e cottura: 30 min. + 2 h di riposo

Ingredienti per 6 persone

CARPACCIO DI POLPO CON CARPIONE DI FRUTTA FRESCA E FAGIOLINI

Le cotture in acqua o al vapore sono di sicuro le più salutari, ma talvolta anche le meno saporite.L’estate è particolarmente ricca di frutti appetitosi e colorati, ricchi di vitamine e sostanze nutritive. Ho cercato allora di arricchire di sapore questo piatto con la frutta estiva, che conferisce al polpo un gusto più deciso, ma allo stesso tempo fresco e pulito.

Preparare il court bouillon (brodo di cot-tura per pesci fatto con acqua acidulata, verdure e sale) mettendo l’acqua in una pentola con il vino bianco, l’aceto e tutte le verdure e aromi. Farlo bollire per 10 minuti, quindi mettervi dentro il polpo. lasciar cuocere per circa 18/20 minuti quindi far intiepidire nella sua acqua di cottura. una volta tiepido scolarlo, condirlo con paprika dolce e foglioline di aneto, quindi avvolgerlo stretto nella pellicola formando un salame. Mettere in frigorifero per un paio d’ore minimo. Per il carpione: rosolare il cipollotto con l’olio e la buccia di limone; aggiungere la

frutta e i fagiolini sbollentati e tagliati astriscioline per il lungo, saltare velo-cemente a fuoco forte, bagnare con l’aspretto di lamponi (si tratta di un aceto ricavato dalla fermentazione del succo di lampone, in alternativa si può usare dell’aceto rosso dove dentro sono stati fatti macerare una decina di lam-poni per un paio di giorni), aggiustare di sale e pepe e profumare con foglioline di menta.Per servire: togliere dalla pellicola il polpo, affettarlo sottilmente e servirlo con il carpione di frutta e un filo d’olio extravergine crudo.

Per il court bouillon30 g di sedano verde30 g di carota30 g di cipolla bianca1,5 l di acqua20 ml di aceto100 ml di vino bianco20 ml di limonePepe in grani600 g di polpo

Per il carpione100 g di fagiolini80 g di pesche80 g di prugne rosse80 g di albicocche80 g di uva nera40 g di lamponi40 g di more

10 g di cipollotto10 ml di olio extravergine di olivaAspretto di lamponiBuccia di limoneMenta in foglieSale e pepe

Per la finituraAnetoPaprika dolce

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GelaTo al GuSTo “naTuRale”

70 anni di passione autentica, 70 anni di gusto puro: quello del gelato artigianale, che dal 1937 e 3 genera-zioni alla Gelateria da Bepi (mortise - Pd) continua ad essere fatto come una volta, partendo da ogni singolo gusto e dedicando a ciascuno di loro molto sveglie di primo mattino, come oggi quasi più nessuno fa.Con 3 ingredienti e nulla più: latte, zucchero e frutta/cioccolato. No quindi ad additivi, conservanti, coloranti, semilavorati, grassi idrogenati, basi preparate, estratti chimici. una ricetta fatta di ingredienti selezionati con cura ogni giorno al mercato, di esperienza che si traman-da, di attenzione alla naturalità, di innovazione nella proposta di gusti inediti (sedano, gorgonzola, uva fra-gola, birra tra i tanti), di passione per le cose più semplici, come l’atmosfera che si respira nella stessa gelateria e la gentilezza con la quale preparano gli ordini.E così scopri che il vero gelato artigia-nale non è mai uguale: ogni volta ti aspetta un’esperienza nuova, proprio perche’ tante sono le variabili che possono modificarne il gusto quando è fatto in modo davvero naturale e sano.Dicono che da Bepi c’è un solo rischio: “la dipendenza, nei gusti e negli affetti...”.www.gelateriadabepi.com

GRANITA DI CETRIOLI, GELATINA DI ANGURIA E LATTE DI MANDORLE

Preparazione: 40 min. + 3 h di riposo

Ingredienti per 6 personePer la gelatina di anguria500 g di anguria75 g di zucchero semolato8 g di agar-agarPer la granita di cetrioli250 g di cetrioli95 g di zucchero semolato155 ml di acquaPer il latte di mandorla400 ml di acqua60 g di mandorle dolci pelate60 g di zucchero semolato1 g di mandorle amare

Eliminare i semi dall’anguria quindi frullarla con lo zucchero semolato e filtrare il liqui-do ottenuto. Scaldarne una piccola parte e sciogliervi dentro l’agar agar (alga con un forte

potere gelificante). Portare a bollore quindi unire il resto del succo freddo. Colare il liquido ottenuto nei bicchieri e mettere in frigorifero a far gelificare per un paio d’ore. Nel frattempo pelare i cetrioli, eliminare i semi e metterli a bagno in acqua leggermente salata per circa un’ora. Trascorso tale tempo scolarli, sciacquar-li in acqua corrente e frullarli con lo zucchero e l’acqua. Gelare nella sorbettiera, versando il composto nel cestello, azionare la macchina fino a quando non prende consistenza. In alternati-va, se non si possiede la sorbettiera, versare il liquido così ottenuto in un contenitore di plasti-ca e congelare per almeno 3 ore. Trascorso tale tempo mescolare energicamente il composto per renderlo liscio ed omogeneo.Per il latte di mandorla: frullare molto bene le mandorle dolci, le mandorle amare, lo zucchero e l’acqua. Filtrare con un colino fine. Per il servizio: sopra la gelatina di anguria, mettere la granita di cetrioli e versarvi sopra il latte di mandorle. Servire immediatamente. 35

Dolce estivo con pochissime calorie, privo di grassi animali e uova. Adatto anche ai vegani, con la variante dello zucchero di canna scuro. Le mandorle apportano alla ricetta una giusta dose di calcio, molto più assimilabile dal nostro organismo rispetto al calcio presente nei latticini freschi.

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L’arrivo dell’estate è un momento particolarmente delicato per chi è abituato a convivere con degli ani-mali domestici, come i cani ed i gatti. Difficile staccarsi dai nostri amici per tempi prolungati, spesso si scelgono mete che possono conciliare anche questa esigenza, ma non è sempre possibile, in particolare se si decide di intraprendere un viaggio a lunga percorrenza.

Chi non riesce a lasciare il proprio amico a 4 zampe a parenti e vicini di casa può consultare il sito www.pets-hotels.it dove sono segnalate le diverse sistemazioni attrezzate per accogliere animali e consigliate da Federalberghi.

La scelta è ampia: si passa dall’agri-turismo immerso nella Maremma Toscana al residence con piscina, all’hotel in zona termale o affacciato sul lungomare. Altri siti web di riferimento sono va-canzeanimali.it o dogwelcome.it. Se la meta scelta non è accessibile o troppo impegnativa per il nostro Fido ci si può affidare ad un dog-sitter o ad un pet-sitter, addestrati per accu-dire tutti i tipi di animali domestici. In questo caso è necessario fare una scelta accurata, non guardare solo al risparmio economico, ma anche alla formazione di chi si prenderà cura dei nostri amici.

La Protezione Animali ha raccol-to nomi, numeri di riferimento delle varie agenzie di pet-sitter su www.vacanzebestiali.org. Si tratta di no-minativi selezionati, quindi più affi-dabili di qualche conoscente o amico. Un bravo pet o dog-sitter è in grado di

capire quando il nostro cane non sta bene, seguirlo nell’alimentazione e farlo curare in caso di bisogno.

Se preferite sia una struttura, e non una singola persona, a prendersi cura del vostro cane durante il periodo di assenza, si possono scegliere pen-sioni o centri specializzati. un’ottima guida è il sito prontofido.net: qui si trovano tante soluzioni per le vacan-ze ed i numeri di emergenza.

vACANzA A MISURA DI PETPensioni, hotel attrezzati e siti di riferimento

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Se è difficile staccarsi dai nostri amici per tempi prolungati, la scelta di sistemazioniattrezzate è davveroampia.

CompliciDIVITAAnimali

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CompliciDIVITAAnimali

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anImaLI aBBandOnaTI: IL pRImO sOCCORsO

Nonostante le numerose pensioni ed alberghi qualificati che ospitano gli amici a quattro zampe, i dog e cat-sitter a ottimi prezzi e la consulenza gratuita che danno le asso-ciazioni come L’Enpa (l’Ente nazionale protezione ani-mali), il fenomeno dell’abbandono non si arresta. Capita spesso di trovare animali adulti vagare o cuccioli lasciati in sacchi, bidoni della spazzatura o lungo le strade.

COsa sI può FaRE E COmE CI sI dEvE COmpORTaRE dI FROnTE ad un RITROvamEnTO dI un anImaLE aB-BandOnaTO? Se il cane è adulto ci si avvicina con calma, evitando di camminare in maniera diretta verso di lui: il cane potrebbe interpretare questo gesto come una minaccia e spaventar-si. Nel caso l’animale fosse particolarmente disorientato è consigliabile chiamare degli esperti del canile o dell’ASL competente. Nel caso in cui l’animale riuscisse a supera-re la paura, può essere rifocillato subito con acqua e cibo. Il secondo passo è contattare l’Ente Protezione Animali (tel 06 3242873 – 06 3242874; oppure e-mail [email protected]). Se l’animale trovato è un gatto che si è perso o è sta-to abbandonato, per avvicinarlo basterà offrirgli qualche crocchetta. Anche in questo caso è necessario chiamare un’associazione oppure portarlo direttamente dal veteri-nario per controllarne lo stato di salute. Nel caso si trovassero dei cuccioli, sia di cane che di gatto, serve una certa attenzione perché sono particolarmente delicati e qualunque segno di malessere come vomito o diarrea deve mettere in allarme. Anche in questo caso la soluzione più veloce è il veterinario di fiducia.

IL passapORTO serve anche a loro!

Pochi lo sanno ma se si decide di

portare in vacanza il proprio cane

bisogna munirlo di un documento

d’identità, un vero e proprio passapor-

to. La direttiva arriva dal Regolamen-

to CE n. 998/2003 dell’Unione Europea

che stabilisce che cani, gatti e furetti

che si spostano per viaggi all’estero,

a seguito di viaggiatori e non destinati

al commercio, devono essere dotati

di un documento di identificazione. Il

passaporto viene rilasciato esclu-

sivamente dal servizio veterinario

dell’asl, che deve verificare che sia

presente il “microchip indicativo”

posizionato sotto la cute dell’animale

dai veterinari autorizzati, in una parte

del corpo che verrà poi specificata sul

passaporto (esempio: spalla destra,

collo etc.). Per ottenerlo il proprieta-

rio deve chiederne il rilascio tramite

la compilazione di un apposito modulo

presso il distretto ASL competente

per il comune di residenza. Questo

documento è necessario per tutelarsi

dai rischi sanitari, deve contenere i

dati anagrafici del proprietario del-

l’animale, deve certificare le eventuali

vaccinazioni effettuate all’animale

e obbligatoriamente la vaccinazione

antirabbica fatta almeno ventuno

giorni prima della partenza. Nel caso

di Gran Bretagna, Irlanda e Svezia è

necessario anche un test immuno-

logico di verifica degli anticorpi della

rabbia da effettuare nei tempi richie-

sti da ciascun Paese.

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paRTECIpa a un’ECO-maRaTOnaQuello della maratona è oggigiorno uno degli hobby più diffusi. Perchè allora non coniugare questa passione con la promozione della so-stenibilità e l’attenzione ambientale? Le eco-maratone propongono per-corsi di 42 km o 195 mt immersi in contesti naturali del nostro territorio. Vere e proprie esperienze da vivere nel pieno rispetto ecologico, considerando l’impatto dell’evento, facendo scoprire meraviglie ambientali e promuoven-done la valorizzazione. Il 19 settembre ti aspetta l’Ecomara-tona dei Cimbri a Fregona (Tv)! Scopri anche gli altri circuiti attivi in Italia su www.ecomaratoneditalia.it.

manda In vaCanza La CELIaChIa1 persona su 100 soffre di celiachia, non può cioè mangiare alcun prodotto contenente glutine. Il progetto ‘alimentazione fuori casa’ è stato pensato dall’aiC (as-sociazione Italiana Celiachia) per offrire ai turisti celiaci un network ed una vera e propria guida a tutte le strutture che anche in villeggia-tura offrono prodotti senza glutine, “a spiga sbarrata”: bar, ristoranti, B&B, alberghi, case vacanze, addirit-tura iniziative speciali come crociere. 1.500 esercizi, ad oggi, che permetto-no a chi soffre di questo disturbo di go-

dersi le ferie senza alcuna limitazione. www.celiachia.it.

ORganIzza IL TuO maTRImOnIO ECO-sOsTEnIBILEQuesti sono i mesi dell’anno più get-tonati per il grande passo del matri-monio. Una scelta per la vita che può essere anche una scelta per l’ambien-te. Tante le idee e le iniziative per or-ganizzare un matrimonio ecologico e responsabile. Porta gli invitati in chiesa con un unico mezzo di trasporto (perchè no, un au-tobus?), addobba i tavoli con prodotti poveri e di stagione, fai realizzare le partecipazioni da Onlus locali, scegli come bomboniere prodotti equo-so-lidali o prodotti locali che sostengano l’”economia verde” (un barattolo di miele?), affida il catering ad una coo-perativa sociale che impieghi persone svantaggiate, opta per un menù ecolo-gico con prodotti locali, infila all’anu-lare del tuo partner una fede realizza-ta con metalli di riciclo. E per finire in bellezza...in luna di mie-le con un viaggio equo-solidale per un turismo più responsabile.

“daI un CaLCIO” agLI spREChILa bioedilizia conquista anche il mon-do del calcio: sulla scorta del collau-

dato modello statunitense, nasce an-che in Italia una nuova generazione di eco-stadi. Impianti che rispettano precise misu-re ecologiche, che consentono di evi-tare sprechi energetici, che sorgono su metrature di territorio il più con-tenute possibile, che costano anche meno. Senza andare molto lontano, lo stadio Bentegodi di verona è sta-to dotato di una copertura a pan-nelli solari fotovoltaici, in grado di produrre 1 megawatt di energia pulita all’anno, direttamente monito-rata sugli schermi fuori dallo stadio. Anche l’Udinese ha presentato un progetto di stadio ecosostenibile, to-talmente autosufficiente dal punto di vista energetico, al punto di poter ce-dere energia anche ai quartieri limi-trofi, grazie a sistemi integrati a coge-nerazione termo-elettrica, di recupero dell’acqua piovana e pannelli solari.

IDEE ECO-SOSTENIBILI

ConsigliDIVITA

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IDEE ECO-SOSTENIBILI

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Cultura&tempo liberoEventiDIVITA

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DA GIUGNOAD AGOSTOArena di Verona

TuRandOTTorna all’Arena l’ultima grande opera di Puccini, un appunta-mento annuale imperdibile per gli appassionati del genere lirico, che lega spettacolo e cultura. La regia è quella di Franco Zeffirelli che ha dato nuova vita ai tre atti. La prima andrà in scena il 18 giu-gno, in replica l’uno, il 16 e il 30 lu-glio, il 13 e il 20 agosto.

DAL 25 GIUGNOAL 4 LUGLIOTrentino Alto Adige

sÜdTIROL Jazz FEsTIvaLaLTO adIgE 2010 La manifestazione giunge alla 28esima edizione e si apre con il concerto al Teatro Comunale di Bolzano della cantante israe-liana Noa. La rassegna musicale coprirà più capillarmente la pro-vincia trentina, proponendo dal 25 giugno al 4 luglio oltre 60 con-certi ed una serie di novità. Pro-grammi sostanziosi sono previsti nell’intera Val Venosta, dove si svolgeranno concerti anche a Malles, Burgusio, Sluderno, Lasa e Silandro.

3 LUGLIO

maRCO paOLInI Si inserisce nella rassegna “I Suoni delle Dolomiti” la performance di una notte incentrata su Jack London raccontato dall’attore e artista Mar-co Paolini, che sarà accompagna-to dalle immagini di Simone Massi proiettate sulla montagna. Info 0462 763292.

Val di Fassa - Rifugio Vajolet

DAL 9 AL 25 LUGLIOColli Euganei (Padova)

EuganEa FILm FEsTIvaL 2010Si apre venerdì 9 luglio ad Este (PD) la nona edizione di Euganea Film Festival. Mirko Artuso e Natalino Balasso saranno alcuni degli ospi-ti serali, mentre i veri protagonisti saranno ancora una volta i lungo-metraggi in arrivo da tutto il mondo. Le varie pellicole verranno mostrate in una serie di tappe del Cineambu-lante, proiezioni aperte al pubblico in borghi antichi o in mezzo alla na-tura.

4 AGOSTOLaguna di Grado (Gorizia)

La BaRCa dELLE sTORIESi sale su una barca e si parte av-volti dalla magia della laguna, ac-compagnati dalla colonna sonora costituita da letture di romanzi e poesie. Alla fine con un pieno di emozioni, si rientra al porto. La partenza è dal Porto di Grado, Riva San Vito, con la Nuova Mo-tonave Cristina e rientro per le 20 circa. In caso di maltempo le let-ture avranno luogo sull’imbarca-zione ancorata in porto. Info 0431 82630.

FINO AL 31 OTTOBRECastello di Udine (Udine)

gIamBaTTIsTa TIEpOLO TRa sChERzO E CapRICCIOIl corpus completo della magnifi-ca produzione grafica dell’artista veneziano sarà esposto presso la Galleria d’Arte Antica del Castel-lo udinese insieme ad un’attenta selezione dei suoi disegni, opere direttamente collegate ai temi del-le incisioni. Il tutto affiancato dagli oli del Tiepolo e dei tiepoleschi, patrimonio delle Gallerie d’Arte udinesi, e dai cicli di affreschi che i Tiepolo, Giambattista e Giandome-nico, hanno lasciato ad Udine.

FINO AL 25 LUGLIOUniversità Ca’ Foscari (Venezia)

RussIE! mEmORIa/mIsTIFICazIO-nE/ImmagInaRIOCento anni d’arte, dallo Zar a Sta-lin, a Putin. Tre Russie: dall’Im-pero all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, alla nuova Federazione. Questa è l’anima della mostra che per la prima volta propone in Italia l’intero Novecen-to russo, attingendo dalle grandi collezioni private create da Alberto Morgante e da Alberto Sandretti.

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Gastronomia&tradizioneEventiDIVITA

IN FRIULI vENEzIA GIULIA

daLL’8 aL 18 LugLIO• Si chiama Castello in Festa la manifestazione che lega cultura, musica ed enogastronomia ospi-tata a Caneva (PN). Tra gli appun-tamenti c’è il Banchetto Medioe-vale con piatti e bevande del ‘300, rievocazione storica e spettacoli con saltimbanco e fattucchiere.

daL 7 aL 15 agOsTO• Nel pieno del periodo estivo si inserisce il Festival Internaziona-le del Folklore di aviano - pian-cavallo (Pordenone). Si alternano esibizioni folkloristiche, cabaret, spettacoli danzanti con musica etnica e lirica. La manifestazione è alla sua 42esima edizione.

daL 13 aL 16 agOsTO• La Festa del Lampone e del mirtillo è uno degli incontri del-l’anno più dolci di Avanis, paesino in provincia di Udine. La genuina offerta gastronomica e la rievoca-zione della vita di un tempo fanno della Festa uno tra i più impor-tanti e frequentati appuntamenti della regione.

daL 10 aL 12 sETTEmBRE • Torna per la 43esima volta la Festa dei funghi e dell’ambiente a Budoia (Pordenone) con specia-lità gastronomiche, serate dan-zanti, mostre, rassegne, mercato dei funghi, concorso fotografico e la famosa marcia dei funghi. La manifestazione si ripete anche il week-end successivo.

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IN TRENTINOALTO ADIGE daL 9 aL 18 LugLIO • Torna il sarnar morgreti Essen: “Morgreti” è un termine dialettale della Val Sarentino che deriva dal giorno di S. Margherita, scelto come titolo per la settimana gastronomica che si svolge nella famosa valle bol-zanina. Degustazioni di prodotti tipici della cucina locale.

daL 22 LugLIO aL 3 agOsTO• Le settimane Eno-culturali di san paolo/appiano sono diventate un appuntamento imperdibile per gli amanti del nettare degli dei. Il paesi-no di San Paolo, località sulla Strada del Vino altoatesina, diventa il cuo-re di una dozzina di manifestazioni di sicuro interesse tra aste del vino, seminari, degustazioni in piazza e folklore.

daLL’1 aL 12 sETTEmBRE• Sono una tradizione importante le settimane della mela di nalles (Bol-zano), dove tutto si svolge all’insegna della pregiata mela del posto: dalle escursioni nei frutteti alle specialità gastronomiche.

daL 10 aL 12 sETTEmBRELa città di Trento per tre giorni fa un salto indietro nel tempo e si trasfor-ma in un borgo con arcieri che si sfi-dano, accampamenti con balestrieri e armigeri. È il palio delle Contrade Città di Trento, che attira migliaia di visitatori che si possono godere gare, sbandieratori e mercatini.

IN vENETO

10 LugLIO• Da non perdere il tradiziona-le appuntamento con il concorso per il “miglior Formaggio asiago vecchio e stravecchio prodotto in malga”, l’occasione ideale per an-dare alla scoperta delle bellezze di una terra dove si produce un for-maggio di qualità straordinaria se-condo una tradizione antichissima.

18 LugLIO• La Festa del Redentore di Ve-nezia è una delle più antiche feste popolari venete e si celebra ogni anno la terza domenica di luglio. E’ la ricorrenza più amata dai vene-ziani che, seguendo un rito che si ripete da quattrocento anni, si ra-dunano nel bacino di San Marco ad ammirare e ad attendere i fuochi d’artificio di mezzanotte.

daL 4 aL 19 sETTEmBRE• Quest’anno la giostra della Roc-ca di monselice (Padova) è giunta alla 25esima edizione. In queste due settimane la cittadina ospita la partita a scacchi viventi in nottur-na, la sfida dei tamburini, il mer-catino medievale e gare di abilità, per chiudersi con la spettacolare sfilata di oltre mille figuranti in co-stume per le vie cittadine e con la quintana, la gara equestre.

daL 10 aL 16 sETTEmBRE• Ricorda un rito antico legato alla tradizione contadina l’antica Fie-ra del soco a grisignano di zocco (VI), quando si compravano gli at-trezzi di lavoro al grande mercato annuale. Oltre alla parte commer-ciale ogni anno viene ricreato un caratteristico villaggio medioevale, il famoso “Borgo de lo Soco”.

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PilloleDIVITA

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L’ “orto-soccorso” per le punture d’insettoNella valigia delle vacanze non dimenticate di portare un piccolo kit di soccorso in caso di punture d’insetti. Api, vespe, tafani, zanzare, formiche ed altri piccoli noiosi esserini d’estate più che mai, infatti, insidiano l’incolumità della nostra pelle. Non sempre ricorrere a prodotti chimici è il solo rimedio effi-cace: la natura ci offre, infatti, soluzioni alternative.Il consiglio:subito dopo la puntura applicate una fettina di cipolla, che ha poteri lenitivi e antidolorifici. Foglie di menta vanno sfregate sulla zona interessata, invece, in caso di forte gonfiore. In alternativa la polpa di melone freddo aiuta a combat-tere il dolore. anche l’olio di canfora o di menta sono dei validissimi analgesici naturali.

STOP al mal di viaggiocon l’aiuto della naturaPer molte persone il momento della partenza per le vacanze può essere rovinato dalla “chinetosi”, il comunissimo mal d’auto, aereo o mal di mare. Aumento della sudorazione, della frequenza cardiaca e soprattutto nau-sea, vomito e cefalea sono i sintomi più evidenti e fastidiosi.Il consiglio:prima della partenza, per almeno un paio di settimane, privilegiate alimenti con vitamine del gruppo B, utili per i disturbi di stomaco.alla vigilia e il giorno stesso del viaggio è utile masticare la radice dello zenzero o assumerne 40 gocce di tintura madre per 3 volte al dì, diluite in poca acqua.Finchè siete in viaggio inalate diretta-mente da un fazzoletto alcune gocce di oli essenziali (in alternativa possono essere assunti con acqua e miele).Efficaci contro nausea e vomito l’olio essenziale di basilico, di bergamotto o di rosmarino, mentre per i problemi di spossatezza o jet lag, potete provare l’olio essenziale di limetta, quello di mirto o di salvia. Olio di eucalipto o di arancio amaro prevengono fastidiose emicranie, olio di sandalo o di mandari-no gli effetti del mal di mare.

“NATURALMENTE”abbronzatiLa tintarella dorata del-l’estate è una conquista per la nostra pelle che va raggiunta con attenzione e pazienza. Inutile cercare di accelerare gli effetti dei raggi solari con prodotti di vario tipo o aiutarsi con gli autoabbronzanti: il co-lore brunito uniforme e brillante che ci fa sentire più belli, è il risultato solo di un’esposizione al sole che deve seguire alcune preziose regole e consigli, che spesso a regalarci è la natura stessa.Il consiglio:Iniziate con largo anticipo, circa un mese prima di esporvi al sole, ad in-tensificare il consumo di alimenti ric-chi in vitamine a, C ed E, betacarotene, zinco e selenio, tutte sostanze anti-ra-dicali liberi contenute in gran quantità nell’olio d’oliva, nelle uova, in frutta e verdura come pomodori, peperoni, cavolfiori, broccoli, agrumi, albicoc-che, pesche, kiwi e nelle immancabili carote.per intensificare l’abbronzatura, provate poi i semi di ammi (pianta spontanea officinale), mettendone in infusione 80 g in 1 l d’acqua bollente e bevendone una tazza al dì per 5 giorni. prestate attenzione al grado d’idrata-zione della pelle, una volta abbronza-ta: con olio d’oliva e d’avocado spal-mati in parti uguali alla sera, la vostra pelle si manterrà a lungo morbida ed elastica.

Fitoterapia e la pressionetorna suQuando d’estate ci sentia-mo spossati, senza forze o addirittura siamo soggetti a svenimenti, la prima causa è l’ipotensione, complici le alte temperature e gli sforzi eccessivi (come ad esempio quando si pratica un’attività fisica senza allenamento e nelle ore più calde sotto il sole). In situazioni di bassa pressione, il sangue può non riuscire ad arrivare in modo efficiente a tutti gli organi ed i tessuti non ricevere così abbastanza nutrimento ed ossigeno. Il consiglio:Oltre ai consueti consigli di consumare

frutta e verdura, di bere molta acqua, aiutandosi con integratori salini e ridu-cendo alcolici e alimenti “riscaldanti” come la carne, la fitoterapia ci aiuta a scoprire altre soluzioni per riprender-si velocemente da un abbassamento di pressione. prima tra tutte l’eleute-rococco, o ginseng siberiano, che può essere assunto sotto forma di tintura madre nella dose di 50 gocce in mezzo bicchiere d’acqua, al mattino a digiuno, per non più di 3 mesi. anche la rhodiola rosea (50 gocce di tintura madre in mezzo bicchiere d’acqua al mattino appena svegli) aiuta ad aumentare la resistenza a stress e fatica.

Piante da annaffiare?Partite sereni!Se siete in partenza per le ferie, non caricate nella vostra auto le vostre piante curate con tanto amore per tutto l’anno per paura di lasciarle a casa da sole e trovarle secche e moren-ti al vostro ritorno! Oggigiorno si conoscono infatti sistemi fai-da-te molto semplici ma altrettanto efficaci per far sì continuino a ricevere l’acqua che a loro serve per vivere.Il consiglio:un sistema consiste nel riempire d’acqua una bottiglia di plastica, im-mergendone il collo a testa in giù nella terra, ma non troppo vicino alle radici. usate una bottiglia da mezzo litro per le piante più piccole, una da litro e mezzo per i vasi più grandi. In alternativa potete riempire il sotto-vaso d’acqua e poi porre tra l’acqua ed il vaso un mattone di cotto o della ghiaia assorbente, che fungeranno da “eroga-tore graduato”, assorbendo il liquido dal sottovaso e rilasciandolo lentamente secondo necessità. se preferite potete anche sollevare delicatamente la pianta dal proprio vaso e inserire in coincidenza con il foro del vaso uno stoppino di cotone, che dovrà fuoriuscire dal buco ed avere l’estremità immersa in un contenitore d’acqua. Lo stoppino rimane umido e non fa seccare le piante.

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