DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

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TRIMESTRALE dI ATTuALITà E bEnESSERE • n°13 • AnnO 4 • OTTObRE 2012 • € 1,00 • nuMERO OMAggIO MAGAZINE DIVITA ...mangiare senza rinunce. Coccol e PER LA MENTE ? R ENDI IL TUO AUTUNNO. dolce C

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Tredicesimo numero di DiVita Magazine - ottobre 2012

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...mangiaresenza rinunce.

Coccole per la mente?rendi il tuo autunno.

dolce Coccole

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Tesori regionaliRegionidIVITA

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Questo è il primo di una serie di articoli che affronteranno vari aspetti del rapporto tra alimenta-zione e salute. Le abitudini alimen-tari degli italiani stanno progressi-vamente cambiando. La maggiore disponibilità economica associata a fattori culturali, come ad esem-pio il fascino esercitato da modelli comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressi-vamente a diete di tipo anglosas-sone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un con-sumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazio-ne.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% del-le donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa cor-porea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza.Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequente-mente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’inciden-za di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia ne-oplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta

diminuzione dell’attesa di vita rispetto ad un pari età, normope-so. La società scientifica di cui mi onoro di essere vicepresidente, la Società Italiana di Gastroenterolo-gia, sta spendendo grandi energie nell’educazione alle problematiche nutrizionali della classe medica, in generale, e dei gastroenterologi in particolare. Di fronte a questa pro-blematica devono essere utilizzati tutti i metodi possibili per cercare di interrompere questa tendenza e riportare le abitudini alimentari verso il modello noto come dieta mediterranea. In questo scena-rio si inquadra la collaborazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, che mette in essere una serie di iniziative mirate ad aumentare nell’utente la consapevolezza di come una dieta che presenti delle caratteristiche scientificamente identificate e standardizzate sia quanto di meglio si possa fare nel quotidiano, insieme ad una au-mentata attività fisica, per ga-rantirsi una vita sana, lunga e di buona qualità. In questo numero si spiegherà come un consumo ade-guato di frutta e verdura nella die-ta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a su-perare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In

una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo ade-guato e continuo di frutta e verdu-ra. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario

Formaggio&Miele

StagionidIVITATesori regionali

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Questo è il primo di una serie di articoli che affronteranno vari aspetti del rapporto tra alimenta-zione e salute. Le abitudini alimen-tari degli italiani stanno progressi-vamente cambiando. La maggiore disponibilità economica associata a fattori culturali, come ad esem-pio il fascino esercitato da modelli comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressi-vamente a diete di tipo anglosas-sone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un con-sumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazio-ne.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% del-le donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa cor-porea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza.Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequente-mente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’inciden-za di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia ne-oplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta

diminuzione dell’attesa di vita rispetto ad un pari età, normope-so. La società scientifica di cui mi onoro di essere vicepresidente, la Società Italiana di Gastroenterolo-gia, sta spendendo grandi energie nell’educazione alle problematiche nutrizionali della classe medica, in generale, e dei gastroenterologi in particolare. Di fronte a questa pro-blematica devono essere utilizzati tutti i metodi possibili per cercare di interrompere questa tendenza e riportare le abitudini alimentari verso il modello noto come dieta mediterranea. In questo scena-rio si inquadra la collaborazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, che mette in essere una serie di iniziative mirate ad aumentare nell’utente la consapevolezza di come una dieta che presenti delle caratteristiche scientificamente identificate e standardizzate sia quanto di meglio si possa fare nel quotidiano, insieme ad una au-mentata attività fisica, per ga-rantirsi una vita sana, lunga e di buona qualità. In questo numero si spiegherà come un consumo ade-guato di frutta e verdura nella die-ta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a su-perare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In

una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo ade-guato e continuo di frutta e verdu-ra. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario

un abete sempre accantoEditorialeDIVITA

CHI SIAMO?Despar Nordest - Aspiag Service S.r.l. è la più grande delle 10 aziende del Consorzio Despar Italia.Fa parte del gruppo internazionale Aspiag Management che gestisce il marchio SPAR in sei paesi europei ed è inserita in SPAR Internatio-nal, la catena di distribuzione alimentare più diffusa al mondo. Con gli oltre 600 punti vendita Despar, Eurospar, Interspar presenti in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto e parte dell’Emilia Romagna, siamo sempre accanto ai nostri clienti...

AUTUNNO: NATURA, EQUILIBRIO, CAMBIAMENTO!Alla fine di questa folle estate dove clima ed economia vanno sulle montagne russe abbiamo più bisogno del solito di recuperare un equilibrio naturale e l’armonia con il nostro corpo e con l’ambiente che ci circonda. È con questo spirito che abbiamo realizzato il numero autunna-le di DiVita Magazine, dove “natura” ed “equilibrio” sono un filo rosso come una foglia d’acero: dalle ricette con i pro-dotti di stagione alle alternative naturali allo zucchero, dalle ispirazioni derivanti da stili di vita sempre più ecosostenibili a qualche dritta per ricercare un momento zen tutti i giorni. A darci una sferzata di energia ci pensano la vivace intervista al coinvolgente Moreno Morello e una deliziosa anteprima natalizia “sfornata” dalla collaborazione tra Despar e il pasticcere Franco Tin-cati, uno che di dolcezza (e di prodotti attenti agli aspetti nutrizionali e salutistici) se ne intende. Il nostro filo rosso continua con la parola “cambiamento”, che di per sé suggerisce svolte radicali, ma non impossibili: cambiare le nostre azioni aiuta la Terra, oltre che noi stes-si, a raggiungere un migliore equilibrio.Se le nostre novità vi fanno tornare la voglia di cambiare e viaggiare, anche con la fanta-sia, per voi ci sono due approfondimenti speciali sui percorsi reali e spirituali, alla scoper-ta di paesaggi magnifici tutti da scoprire.

Buona lettura!

La Redazione

Registrazione Tribunale di Padovanr. 2179 del 04.06.09Trimestrale di attualità e benessere

Direttore responsabile Federica [email protected]

CoorDinamento generale

Aspiag Service srl

reDazione

Alessandra Ferri de Lazara, Federica Favaro, Ad Comunicazione

Progetto graficoAd Comunicazione

FotografiaRoberto Sammartini

Hanno collaborato:Elisa Bortolami, Laura Cortivo, Fabio Farinati, Federica Favaro, Alessandra Ferri de Lazara, Silvia Ferronato,Beatrice Fresco, Manuela Lamberti, Cinzia Lucato, Francesca Morandi, Stefano Polato, Eleonora Vignando, Fabrizio Zago, Marzia Zulian.

Fotolito e stampa

MEDIAGRAF S.p.A.Viale Navigazione Interna, 35129 PadovaT. 049 8991511mediagrafspa.it

eDitore

Ad Comunicazione

Ad Comunicazionevia Croce Rossa 26 35129 PadovaT 049 8071966 F 0498071988email [email protected]

FSC® è una certificazione riconosciuta a livello interna-

zionale che garantisce che la carta proviene da boschi e

foreste certificate per la corretta gestione ambientale e

sociale (rispetto dell’ambiente, della biodiversità e dei

diritti delle popolazioni locali). Inoltre la certificazione

è sostenuta dai maggiori gruppi ambientalisti mondiali,

quali Green Peace e WWF e da numerose istituzioni

quali Feder Foreste.ti aspetta a GENNAIOin tutti i punti vendita

Scopri molte altre novità Su www.deSpar.it

Il prossimo numero di

magazineDIVITA

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Liberi da..!

IN ESCLUSIVA DA:

Despar Free From la linea di prodotti dedicata a chi ha particolari esigenze alimentari.

Che traguardo... mangiare senza rinunce.

La qualità “Free from” è controllata da DESPAR in collaborazione con Lab Ricerche Analitiche Di.Pro.Ve.

Università di Milano (contr. ric. n. 13963/10)

DESPAR free from è una linea di prodotti

formulata per chi ha particolari esigenze alimentari.

senza glutine

senza lattosio

senza lievito

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Tesori regionaliRegionidIVITA

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Questo è il primo di una serie di articoli che affronteranno vari aspetti del rapporto tra alimenta-zione e salute. Le abitudini alimen-tari degli italiani stanno progressi-vamente cambiando. La maggiore disponibilità economica associata a fattori culturali, come ad esem-pio il fascino esercitato da modelli comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressi-vamente a diete di tipo anglosas-sone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un con-sumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazio-ne.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% del-le donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa cor-porea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza.Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequente-mente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’inciden-za di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia ne-oplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta

diminuzione dell’attesa di vita rispetto ad un pari età, normope-so. La società scientifica di cui mi onoro di essere vicepresidente, la Società Italiana di Gastroenterolo-gia, sta spendendo grandi energie nell’educazione alle problematiche nutrizionali della classe medica, in generale, e dei gastroenterologi in particolare. Di fronte a questa pro-blematica devono essere utilizzati tutti i metodi possibili per cercare di interrompere questa tendenza e riportare le abitudini alimentari verso il modello noto come dieta mediterranea. In questo scena-rio si inquadra la collaborazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, che mette in essere una serie di iniziative mirate ad aumentare nell’utente la consapevolezza di come una dieta che presenti delle caratteristiche scientificamente identificate e standardizzate sia quanto di meglio si possa fare nel quotidiano, insieme ad una au-mentata attività fisica, per ga-rantirsi una vita sana, lunga e di buona qualità. In questo numero si spiegherà come un consumo ade-guato di frutta e verdura nella die-ta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a su-perare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In

una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo ade-guato e continuo di frutta e verdu-ra. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario

Formaggio&Miele

StagionidIVITATesori regionali

3

Questo è il primo di una serie di articoli che affronteranno vari aspetti del rapporto tra alimenta-zione e salute. Le abitudini alimen-tari degli italiani stanno progressi-vamente cambiando. La maggiore disponibilità economica associata a fattori culturali, come ad esem-pio il fascino esercitato da modelli comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressi-vamente a diete di tipo anglosas-sone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un con-sumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazio-ne.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% del-le donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa cor-porea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza.Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequente-mente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’inciden-za di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia ne-oplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta

diminuzione dell’attesa di vita rispetto ad un pari età, normope-so. La società scientifica di cui mi onoro di essere vicepresidente, la Società Italiana di Gastroenterolo-gia, sta spendendo grandi energie nell’educazione alle problematiche nutrizionali della classe medica, in generale, e dei gastroenterologi in particolare. Di fronte a questa pro-blematica devono essere utilizzati tutti i metodi possibili per cercare di interrompere questa tendenza e riportare le abitudini alimentari verso il modello noto come dieta mediterranea. In questo scena-rio si inquadra la collaborazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, che mette in essere una serie di iniziative mirate ad aumentare nell’utente la consapevolezza di come una dieta che presenti delle caratteristiche scientificamente identificate e standardizzate sia quanto di meglio si possa fare nel quotidiano, insieme ad una au-mentata attività fisica, per ga-rantirsi una vita sana, lunga e di buona qualità. In questo numero si spiegherà come un consumo ade-guato di frutta e verdura nella die-ta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a su-perare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In

una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo ade-guato e continuo di frutta e verdu-ra. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario

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CHI SIAMO?Despar Nordest - Aspiag Service S.r.l. è la più grande delle 10 aziende del Consorzio Despar Italia.Fa parte del gruppo internazionale Aspiag Management che gestisce il marchio SPAR in sei paesi europei ed è inserita in SPAR Internatio-nal, la catena di distribuzione alimentare più diffusa al mondo. Con gli oltre 600 punti vendita Despar, Eurospar, Interspar presenti in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto e parte dell’Emilia Romagna, siamo sempre accanto ai nostri clienti...

AUTUNNO: NATURA, EQUILIBRIO, CAMBIAMENTO!Alla fine di questa folle estate dove clima ed economia vanno sulle montagne russe abbiamo più bisogno del solito di recuperare un equilibrio naturale e l’armonia con il nostro corpo e con l’ambiente che ci circonda. È con questo spirito che abbiamo realizzato il numero autunna-le di DiVita Magazine, dove “natura” ed “equilibrio” sono un filo rosso come una foglia d’acero: dalle ricette con i pro-dotti di stagione alle alternative naturali allo zucchero, dalle ispirazioni derivanti da stili di vita sempre più ecosostenibili a qualche dritta per ricercare un momento zen tutti i giorni. A darci una sferzata di energia ci pensano la vivace intervista al coinvolgente Moreno Morello e una deliziosa anteprima natalizia “sfornata” dalla collaborazione tra Despar e il pasticcere Franco Tin-cati, uno che di dolcezza (e di prodotti attenti agli aspetti nutrizionali e salutistici) se ne intende. Il nostro filo rosso continua con la parola “cambiamento”, che di per sé suggerisce svolte radicali, ma non impossibili: cambiare le nostre azioni aiuta la Terra, oltre che noi stes-si, a raggiungere un migliore equilibrio.Se le nostre novità vi fanno tornare la voglia di cambiare e viaggiare, anche con la fanta-sia, per voi ci sono due approfondimenti speciali sui percorsi reali e spirituali, alla scoper-ta di paesaggi magnifici tutti da scoprire.

Buona lettura!

La Redazione

Registrazione Tribunale di Padovanr. 2179 del 04.06.09Trimestrale di attualità e benessere

Direttore responsabile Federica [email protected]

CoorDinamento generale

Aspiag Service srl

reDazione

Alessandra Ferri de Lazara, Federica Favaro, Ad Comunicazione

Progetto graficoAd Comunicazione

FotografiaRoberto Sammartini

Hanno collaborato:Elisa Bortolami, Laura Cortivo, Fabio Farinati, Federica Favaro, Alessandra Ferri de Lazara, Silvia Ferronato,Beatrice Fresco, Manuela Lamberti, Cinzia Lucato, Francesca Morandi, Stefano Polato, Eleonora Vignando, Fabrizio Zago, Marzia Zulian.

Fotolito e stampa

MEDIAGRAF S.p.A.Viale Navigazione Interna, 35129 PadovaT. 049 8991511mediagrafspa.it

eDitore

Ad Comunicazione

Ad Comunicazionevia Croce Rossa 26 35129 PadovaT 049 8071966 F 0498071988email [email protected]

FSC® è una certificazione riconosciuta a livello interna-

zionale che garantisce che la carta proviene da boschi e

foreste certificate per la corretta gestione ambientale e

sociale (rispetto dell’ambiente, della biodiversità e dei

diritti delle popolazioni locali). Inoltre la certificazione

è sostenuta dai maggiori gruppi ambientalisti mondiali,

quali Green Peace e WWF e da numerose istituzioni

quali Feder Foreste.ti aspetta a GENNAIOin tutti i punti vendita

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Il prossimo numero di

magazineDIVITA

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Liberi da..!

IN ESCLUSIVA DA:

Despar Free From la linea di prodotti dedicata a chi ha particolari esigenze alimentari.

Che traguardo... mangiare senza rinunce.

La qualità “Free from” è controllata da DESPAR in collaborazione con Lab Ricerche Analitiche Di.Pro.Ve.

Università di Milano (contr. ric. n. 13963/10)

DESPAR free from è una linea di prodotti

formulata per chi ha particolari esigenze alimentari.

senza glutine

senza lattosio

senza lievito

Page 4: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

Stagioni DiVitaProdotti di stagione: topinambur, radicchio, fichi, nocciola

Nutrimento DiVita: carboidrati, proteineLa quinoa, la canocchia di mare

Cucina DiVita Le 10 alternative più naturali allo zucchero

Consigli DiVitaLa malattia da reflusso gastro-esofageo

Ricette DiVitaBruschettine integrali con fichi e feta greca Vellutata di topinambur con gamberi saltati al cerfoglioCacciucco alla livornese Involtini di pollo con radicchio e noccioleQuinoa con zucca e funghi finferli al coriandoloCrema di nocciole piemontesi e cacao

Racconti DiVita: Intervista a Moreno Morello

Inchiesta DiVita: Le abitudini alimentari degli italiani

Mamma DiVita: 10 trucchi per far mangiare frutta e verdura ai bambini

Prodotti DiVita: Per Natale Despar pensa proprio a tutti

Scelte DiVita: Dal superfluo all’essenziale: la sobrietà come scelta di vita

Ragazzi DiVita: Studia (?), che quest’anno c’è il test Invalsi

Progetti DiVita: Il ritiro come stile di vita

Benessere DiVita: Come si fa a vivere zen?

Consigli DiVita: Benessere e BellezzaCertezze, bufale e l’informazione via internet

Idee eco DiVita: Ufficio? Rendilo green!I consigli per un luogo di lavoro più “ecologico”

Percorsi DiVita: Cammini spirituali in mezzo alla natura.Percorsi in cui vivere in modo forte la consapevolezza, la meditazione, l’armonia, la pace.

Cultura e tempo libero

Verde DiVita: La dalia

Progetti DiVita: L’orto si coltiva in città

Bambini DiVita: I tre super amici

Pillole

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SommarioDIVITA

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5

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Olio Extra Vergine di Oliva

Il nostro segreto è nella

qualità dell’

oliv

a

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Stagioni DiVitaProdotti di stagione: topinambur, radicchio, fichi, nocciola

Nutrimento DiVita: carboidrati, proteineLa quinoa, la canocchia di mare

Cucina DiVita Le 10 alternative più naturali allo zucchero

Consigli DiVitaLa malattia da reflusso gastro-esofageo

Ricette DiVitaBruschettine integrali con fichi e feta greca Vellutata di topinambur con gamberi saltati al cerfoglioCacciucco alla livornese Involtini di pollo con radicchio e noccioleQuinoa con zucca e funghi finferli al coriandoloCrema di nocciole piemontesi e cacao

Racconti DiVita: Intervista a Moreno Morello

Inchiesta DiVita: Le abitudini alimentari degli italiani

Mamma DiVita: 10 trucchi per far mangiare frutta e verdura ai bambini

Prodotti DiVita: Per Natale Despar pensa proprio a tutti

Scelte DiVita: Dal superfluo all’essenziale: la sobrietà come scelta di vita

Ragazzi DiVita: Studia (?), che quest’anno c’è il test Invalsi

Progetti DiVita: Il ritiro come stile di vita

Benessere DiVita: Come si fa a vivere zen?

Consigli DiVita: Benessere e BellezzaCertezze, bufale e l’informazione via internet

Idee eco DiVita: Ufficio? Rendilo green!I consigli per un luogo di lavoro più “ecologico”

Percorsi DiVita: Cammini spirituali in mezzo alla natura.Percorsi in cui vivere in modo forte la consapevolezza, la meditazione, l’armonia, la pace.

Cultura e tempo libero

Verde DiVita: La dalia

Progetti DiVita: L’orto si coltiva in città

Bambini DiVita: I tre super amici

Pillole

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SommarioDIVITA

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Olio Extra Vergine di Oliva

Il nostro segreto è nella

qualità dell’

oliv

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StagioniDIVITA

Deliziosericetteda pag. 12

Prodotti di stagione:topinambur, radicchio,fichi, nocciola

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Ingiustamente poco conosciuto, il to-

pinambur è tutto da scoprire!

Benefici Aiuta i diabetici e combatte il co-

lesterolo, perché rallenta l’assorbi-

mento dei glucidi (zuccheri) e dei

grassi nell’intestino. energetico e

vitalizzante, è utile per anziani e

convalescenti, combatte l’astenia

(stanchezza) e lo stress fisico e men-

tale. Facilita la digestione, eliminando

anche la formazione dei fastidiosi gas

intestinali ed è un protettivo naturale del

fegato. Alleato del metabolismo cellulare,

facilita anche la cicatrizzazione delle feri-

te.

come si presenta

E’ un tubero, dal sapore particolare: tra

patata e carciofo. La sua stagione naturale

è l’autunno, esiste la varietà precoce, bian-

ca, e quella tradizionale, bordeaux, dalla

tipica buccia marrone/viola.

Va scelto ben sodo, senza ammaccature

e non va conservato a contatto con l’aria

perché raggrinzisce. si trova anche sotto

forma di farina, utilizzabile per i prodotti

da forno, mescolato con la farina di fru-

mento, farro, grano khorasan (kamut).

preparazione

Mangiato crudo è ideale tagliato a fettine

sottili, quasi a velo, e condito con olio, li-

mone e prezzemolo. I piemontesi lo in-

tingono nella bagna càuda. Si può anche

cuocere, togliendo prima la sottile pellici-

na che lo ricopre. tagliato a cubetti, cuoce

al vapore in 10 minuti, si condisce a pia-

cere ed ecco servito un contorno molto

sano, oltre che originale e buonissimo.

curiosità

Mamma in attesa? Via libera al to-

pinambur! Pare che aumenti la

produzione di latte.

Tra gli ortaggi autunnali più diffusi, è an-che molto prezioso.BeneficiDepurativo, facilita la digestione e mi-gliora le funzioni intestinali. Ipocalorico, ideale nei regimi alimentari controllati, anche contro obesità e diabete. E’ amico delle ossa, aiuta a combattere i reumati-smi e l’artrite. protegge la pelle e i tessuti, grazie agli antiossidanti che contiene. E’ un alleato del sistema nervoso, migliora anche i disturbi legati all’insonnia. come si presentaSe ne trovano tre principali varietà: rosso, variegato (con foglie striate) e bianco. A seconda del periodo di raccolta si distin-guono il radicchio precoce, autunnale e dal sapore dolce, e quello tardivo, inverna-le e dal retrogusto amarognolo. E’ impor-

tantissimo acquistarlo fresco, le foglie devono apparire sode, mai appas-site o troppo umide. Si conserva in

frigorifero, meglio se avvolto in un canovaccio.preparazioneVa lavato accuratamente, è sempre consigliabile togliere il gambo e le foglie esterne, e aprire i cespi. Si può con-sumare crudo, tagliato a stri-scioline e condito con olio e limone o aceto balsamico; l’ab-binamento con le noci è un’idea per un tocco sfizioso! È ottimo an-che cotto, grigliato per esempio. Stu-fato è sia un buon contorno che la base del famoso risotto.curiositàradicchio…nella versione di latino? Sì! L’etimologia della parola è “radix”=radice. Lo troviamo anche citato nel “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio.

StagioniDIVITA

6

Erano una leccornia nell’alimentazione contadina, oggi sono apprezzati non solo per la loro squisitezza ma anche per le loro proprietà.BeneficiSono una fonte di energia imme-diatamente disponibile, ricchi di sali minerali. Sono amici di pelle, vista, ossa e denti. Hanno eccellenti proprietà lassative. Sono antinfiam-matori: per via topica (locale) si pos-sono utilizzare con efficacia su brufoli e ascessi; consumati regolarmente (in piccole quantità) aiutano a combattere le infiammazioni delle vie urinarie e quelle dello stomaco.

come si presentano Quello che comunemente chiamiamo frutto, in realtà è un’infruttescenza carno-sa. I veri frutti sono i granellini che tro-viamo all’interno della polpa. Sono molto deperibili, vanno scelti freschissimi, non

devono mai avere un odore acido. i fichi secchi si ottengono da fichi maturi com-pletamente essiccati al sole, quando si ac-quistano devono essere non troppi duri e sempre profumati.preparazioneI fichi, sia freschi che secchi, sono favolo-si mangiati al naturale. Si usano comune-mente nelle preparazioni dolciarie: ottimi gli abbinamenti con mandorle e ciocco-lato; squisita la composta, naturalmen-te dolcissima senza bisogno di zuccheri aggiunti. Si prestano anche ad accompa-gnare pietanze salate, come prosciutto e formaggi. In cottura si sposano bene con le carni, specialmente con gli arrosti e la selvaggina.

curiosità“Non valere un fico secco” è un’espressio-ne gergale con cui si intende: non contare nulla. Il valore del fico, in-vece, è tutt’altro che nullo!

L’immagine di questo frutto ci ricorda im-

mediatamente quello di una crema spal-

mabile, ma è molto di più!

BeneficiCome gran parte della frutta secca, le noc-

ciole proteggono l’apparato cardiovascola-

re, abbassando i livelli di LDL-colesterolo

(il colesterolo cattivo). ricche di vitamine

e minerali ed energetiche, molto digeribi-

li, sono ottime come ricostituenti natura-

li e tonificanti. Consumate dopo i pasti,

hanno leggere proprietà lassative. Sono

antiossidanti, contrastano l’invecchia-

mento cellulare e i radicali liberi.

come si presentaLe nocciole si raccolgono in autunno,

quando i frutti sono giunti a piena ma-

turazione e si staccano facilmente dalla

pianta. Le nocciole fresche sono ricoperte

da una pellicina sottile difficile da toglie-

re, un trucco è passarle in forno caldo

per asciugarle, poi riporle su un

panno e strofinarle. Si acquista-

no sgusciate o con guscio, sfuse o

confezionate, o anche già tritate in

granella. Si conservano facilmente

in luogo fresco ed asciutto, anche

per un mese.

preparazioneL’utilizzo maggiore delle noc-

ciole è nell’industria dolciaria, il

frutto subisce processi di trasfor-

mazione e diventa prelibato. Ma

si va diffondendo il consumo del-

le nocciole anche in cucina. tritate,

arricchiscono di gusto, e benefici: una

classica insalata o un condimento come

il pesto. si abbinano magnificamente alle

carni, dagli arrosti ai più semplici involti-

ni di tacchino o pollo.

curiositàSin dall’antichità il nocciolo è sempre sta-

to considerato un albero magico, forse è

anche per questo retaggio culturale che

molte streghe nei fumetti e nelle fiabe si

chiamano, appunto, “strega nocciola”.

TOPINAMBUR

FICHI

NOCCIOLA

RADICCHIO

TOPINAMBUR TOPINAMBU

R TO

PINAMBUR TOPINAMBUR TO

PIN

AM

BUR

CHICORY CHICORY CHIC

ORY CHICORY CHICORY CHIC

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StagioniDIVITA

Deliziosericetteda pag. 12

Prodotti di stagione:topinambur, radicchio,fichi, nocciola

7

Ingiustamente poco conosciuto, il to-

pinambur è tutto da scoprire!

Benefici Aiuta i diabetici e combatte il co-

lesterolo, perché rallenta l’assorbi-

mento dei glucidi (zuccheri) e dei

grassi nell’intestino. energetico e

vitalizzante, è utile per anziani e

convalescenti, combatte l’astenia

(stanchezza) e lo stress fisico e men-

tale. Facilita la digestione, eliminando

anche la formazione dei fastidiosi gas

intestinali ed è un protettivo naturale del

fegato. Alleato del metabolismo cellulare,

facilita anche la cicatrizzazione delle feri-

te.

come si presenta

E’ un tubero, dal sapore particolare: tra

patata e carciofo. La sua stagione naturale

è l’autunno, esiste la varietà precoce, bian-

ca, e quella tradizionale, bordeaux, dalla

tipica buccia marrone/viola.

Va scelto ben sodo, senza ammaccature

e non va conservato a contatto con l’aria

perché raggrinzisce. si trova anche sotto

forma di farina, utilizzabile per i prodotti

da forno, mescolato con la farina di fru-

mento, farro, grano khorasan (kamut).

preparazione

Mangiato crudo è ideale tagliato a fettine

sottili, quasi a velo, e condito con olio, li-

mone e prezzemolo. I piemontesi lo in-

tingono nella bagna càuda. Si può anche

cuocere, togliendo prima la sottile pellici-

na che lo ricopre. tagliato a cubetti, cuoce

al vapore in 10 minuti, si condisce a pia-

cere ed ecco servito un contorno molto

sano, oltre che originale e buonissimo.

curiosità

Mamma in attesa? Via libera al to-

pinambur! Pare che aumenti la

produzione di latte.

Tra gli ortaggi autunnali più diffusi, è an-che molto prezioso.BeneficiDepurativo, facilita la digestione e mi-gliora le funzioni intestinali. Ipocalorico, ideale nei regimi alimentari controllati, anche contro obesità e diabete. E’ amico delle ossa, aiuta a combattere i reumati-smi e l’artrite. protegge la pelle e i tessuti, grazie agli antiossidanti che contiene. E’ un alleato del sistema nervoso, migliora anche i disturbi legati all’insonnia. come si presentaSe ne trovano tre principali varietà: rosso, variegato (con foglie striate) e bianco. A seconda del periodo di raccolta si distin-guono il radicchio precoce, autunnale e dal sapore dolce, e quello tardivo, inverna-le e dal retrogusto amarognolo. E’ impor-

tantissimo acquistarlo fresco, le foglie devono apparire sode, mai appas-site o troppo umide. Si conserva in

frigorifero, meglio se avvolto in un canovaccio.preparazioneVa lavato accuratamente, è sempre consigliabile togliere il gambo e le foglie esterne, e aprire i cespi. Si può con-sumare crudo, tagliato a stri-scioline e condito con olio e limone o aceto balsamico; l’ab-binamento con le noci è un’idea per un tocco sfizioso! È ottimo an-che cotto, grigliato per esempio. Stu-fato è sia un buon contorno che la base del famoso risotto.curiositàradicchio…nella versione di latino? Sì! L’etimologia della parola è “radix”=radice. Lo troviamo anche citato nel “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio.

StagioniDIVITA

6

Erano una leccornia nell’alimentazione contadina, oggi sono apprezzati non solo per la loro squisitezza ma anche per le loro proprietà.BeneficiSono una fonte di energia imme-diatamente disponibile, ricchi di sali minerali. Sono amici di pelle, vista, ossa e denti. Hanno eccellenti proprietà lassative. Sono antinfiam-matori: per via topica (locale) si pos-sono utilizzare con efficacia su brufoli e ascessi; consumati regolarmente (in piccole quantità) aiutano a combattere le infiammazioni delle vie urinarie e quelle dello stomaco.

come si presentano Quello che comunemente chiamiamo frutto, in realtà è un’infruttescenza carno-sa. I veri frutti sono i granellini che tro-viamo all’interno della polpa. Sono molto deperibili, vanno scelti freschissimi, non

devono mai avere un odore acido. i fichi secchi si ottengono da fichi maturi com-pletamente essiccati al sole, quando si ac-quistano devono essere non troppi duri e sempre profumati.preparazioneI fichi, sia freschi che secchi, sono favolo-si mangiati al naturale. Si usano comune-mente nelle preparazioni dolciarie: ottimi gli abbinamenti con mandorle e ciocco-lato; squisita la composta, naturalmen-te dolcissima senza bisogno di zuccheri aggiunti. Si prestano anche ad accompa-gnare pietanze salate, come prosciutto e formaggi. In cottura si sposano bene con le carni, specialmente con gli arrosti e la selvaggina.

curiosità“Non valere un fico secco” è un’espressio-ne gergale con cui si intende: non contare nulla. Il valore del fico, in-vece, è tutt’altro che nullo!

L’immagine di questo frutto ci ricorda im-

mediatamente quello di una crema spal-

mabile, ma è molto di più!

BeneficiCome gran parte della frutta secca, le noc-

ciole proteggono l’apparato cardiovascola-

re, abbassando i livelli di LDL-colesterolo

(il colesterolo cattivo). ricche di vitamine

e minerali ed energetiche, molto digeribi-

li, sono ottime come ricostituenti natura-

li e tonificanti. Consumate dopo i pasti,

hanno leggere proprietà lassative. Sono

antiossidanti, contrastano l’invecchia-

mento cellulare e i radicali liberi.

come si presentaLe nocciole si raccolgono in autunno,

quando i frutti sono giunti a piena ma-

turazione e si staccano facilmente dalla

pianta. Le nocciole fresche sono ricoperte

da una pellicina sottile difficile da toglie-

re, un trucco è passarle in forno caldo

per asciugarle, poi riporle su un

panno e strofinarle. Si acquista-

no sgusciate o con guscio, sfuse o

confezionate, o anche già tritate in

granella. Si conservano facilmente

in luogo fresco ed asciutto, anche

per un mese.

preparazioneL’utilizzo maggiore delle noc-

ciole è nell’industria dolciaria, il

frutto subisce processi di trasfor-

mazione e diventa prelibato. Ma

si va diffondendo il consumo del-

le nocciole anche in cucina. tritate,

arricchiscono di gusto, e benefici: una

classica insalata o un condimento come

il pesto. si abbinano magnificamente alle

carni, dagli arrosti ai più semplici involti-

ni di tacchino o pollo.

curiositàSin dall’antichità il nocciolo è sempre sta-

to considerato un albero magico, forse è

anche per questo retaggio culturale che

molte streghe nei fumetti e nelle fiabe si

chiamano, appunto, “strega nocciola”.

TOPINAMBUR

FICHI

NOCCIOLA

RADICCHIO

TOPINAMBUR TOPINAMBU

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PINAMBUR TOPINAMBUR TO

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Page 8: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

La QUINOA La CANOCCHIA di MARE

le proteinei carboidratiNutrimentoDIVITA NutrimentoDIVITA

Alle pendici delle Ande nasce una pianta particolare che, per l’aspetto dei suoi semi e per le sue caratteristiche culinarie, è definita uno pseudo-cereale anche se in realtà appartiene alla stessa famiglia degli spinaci. È la quinoa: leggerissima e digeribile, è così nu-triente tanto da essere inclusa nell’alimentazio-ne degli astronauti della NASA.

8 9

OrIgINEIl suo nome scientifico è Squilla Mantis, ma è comunemente nota come canocchia (o cannocchia) di mare. Non solo, è detta anche pannocchia (o panocchia) e cicala di mare, senza dimen-ticare il corrispondente termine dialettale che varia da regione a regione. Questo crostaceo popola i mari del Mediterraneo e dell’Atlantico Orientale fino a 200 metri di profondità, dove vive in gallerie scavate nei fondali uscendo solo la notte in cerca di cibo.

PrOPrIETà E bENEFICIAlimento ricchissimo dal punto di vista nutrizionale e molto digeribile, la canocchia di mare è particolarmente indicata nelle diete ipocaloriche in quanto povera di grassi e di calorie, ma a causa del suo considerevole apporto di sodio è sconsigliata alle persone che soffrono di ipertensione arteriosa, disturbi renali, cellulite e ritenzione idrica. Costituisce un’ottima fonte di pro-teine nobili, vitamine del complesso b e acidi grassi polinsaturi (omega-3). Tra i suoi benefici vale la pena ricordare la capacità di accrescere la concentrazione, stimolare il buonumore e favorire la produzione ormonale. Insomma, molti validi motivi per arric-chire le nostre tavole di questo salutare alimento!

CONSIgLIIl momento più indicato per acquistare le canocchie e gustarne le sue pregiate carni è la stagione autunnale subito dopo la pesca, quando la sua polpa è più consistente e contiene corallo, risul-tando così ancora più gustosa. Al momento dell’acquisto, però, è bene assicurarsi che sia ancora viva e integra, poiché, proprio per la sua delicatezza, una volta pescata inizia un processo di disidra-tazione che porta allo svuotamento completo della polpa.E in cucina? Qui il loro impiego è molto versatile, possono esse-re infatti utilizzate sia per i primi che per i secondi piatti. Potete scegliere di gustarle lessate, marinate o per chi desiderasse un sa-pore più intenso e deciso “in umido”, secondo l’originale ricetta proveniente da Chioggia (VE). È preferibile cucinarle intere per mantenerne integra la consistenza e pulirle meticolosamente sfi-landone lentamente la polpa... Il segreto è tutto qua: richiede un po’ di pazienza e manualità, ma il risultato ne giustifica la fatica!

OrIgINELa quinoa arricchiva la dieta delle civiltà pre-colombiane già 5.000 anni fa. gli Incas amavano così tanto questa pianta che la definivano “la madre di tutti i semi” e le rendevano onore con una cerimonia dedicata alla sua semina a cui prendeva parte persino l’imperatore in persona.

PrOPrIETà E bENEFICIÈ vero che per il suo aspetto e per il suo contenuto di amido, la quinoa può essere confusa con un cereale vero e proprio, ma per altri fattori esprime tutta la sua unicità. Innanzitutto non contiene glutine e quindi è indicata per chi soffre di celiachia. grazie alle proteine di qualità, agli aminoacidi essenziali, ai fla-vonoidi e al magnesio, la quinoa può essere considerata amica della nostra giovinezza: è antiossidante, è protettiva del sistema cardiocircolatorio, aiuta la crescita delle cellule cerebrali e agi-sce sulla corretta fissazione del calcio nelle ossa.

CONSIgLIPrima di impiegare la quinoa in cucina è bene lavarla bene sotto l’acqua corrente per eliminare la saponina, una sostanza molto amara che ne guasterebbe il sapore. Fatto ciò va lasciata in ammollo per alcune ore e poi può essere impiegata in molte pietanze diverse esattamente come il riso e, come per altri ce-reali, può essere ridotta in farina per preparare del pane o della polenta.

Page 9: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

La QUINOA La CANOCCHIA di MARE

le proteinei carboidratiNutrimentoDIVITA NutrimentoDIVITA

Alle pendici delle Ande nasce una pianta particolare che, per l’aspetto dei suoi semi e per le sue caratteristiche culinarie, è definita uno pseudo-cereale anche se in realtà appartiene alla stessa famiglia degli spinaci. È la quinoa: leggerissima e digeribile, è così nu-triente tanto da essere inclusa nell’alimentazio-ne degli astronauti della NASA.

8 9

OrIgINEIl suo nome scientifico è Squilla Mantis, ma è comunemente nota come canocchia (o cannocchia) di mare. Non solo, è detta anche pannocchia (o panocchia) e cicala di mare, senza dimen-ticare il corrispondente termine dialettale che varia da regione a regione. Questo crostaceo popola i mari del Mediterraneo e dell’Atlantico Orientale fino a 200 metri di profondità, dove vive in gallerie scavate nei fondali uscendo solo la notte in cerca di cibo.

PrOPrIETà E bENEFICIAlimento ricchissimo dal punto di vista nutrizionale e molto digeribile, la canocchia di mare è particolarmente indicata nelle diete ipocaloriche in quanto povera di grassi e di calorie, ma a causa del suo considerevole apporto di sodio è sconsigliata alle persone che soffrono di ipertensione arteriosa, disturbi renali, cellulite e ritenzione idrica. Costituisce un’ottima fonte di pro-teine nobili, vitamine del complesso b e acidi grassi polinsaturi (omega-3). Tra i suoi benefici vale la pena ricordare la capacità di accrescere la concentrazione, stimolare il buonumore e favorire la produzione ormonale. Insomma, molti validi motivi per arric-chire le nostre tavole di questo salutare alimento!

CONSIgLIIl momento più indicato per acquistare le canocchie e gustarne le sue pregiate carni è la stagione autunnale subito dopo la pesca, quando la sua polpa è più consistente e contiene corallo, risul-tando così ancora più gustosa. Al momento dell’acquisto, però, è bene assicurarsi che sia ancora viva e integra, poiché, proprio per la sua delicatezza, una volta pescata inizia un processo di disidra-tazione che porta allo svuotamento completo della polpa.E in cucina? Qui il loro impiego è molto versatile, possono esse-re infatti utilizzate sia per i primi che per i secondi piatti. Potete scegliere di gustarle lessate, marinate o per chi desiderasse un sa-pore più intenso e deciso “in umido”, secondo l’originale ricetta proveniente da Chioggia (VE). È preferibile cucinarle intere per mantenerne integra la consistenza e pulirle meticolosamente sfi-landone lentamente la polpa... Il segreto è tutto qua: richiede un po’ di pazienza e manualità, ma il risultato ne giustifica la fatica!

OrIgINELa quinoa arricchiva la dieta delle civiltà pre-colombiane già 5.000 anni fa. gli Incas amavano così tanto questa pianta che la definivano “la madre di tutti i semi” e le rendevano onore con una cerimonia dedicata alla sua semina a cui prendeva parte persino l’imperatore in persona.

PrOPrIETà E bENEFICIÈ vero che per il suo aspetto e per il suo contenuto di amido, la quinoa può essere confusa con un cereale vero e proprio, ma per altri fattori esprime tutta la sua unicità. Innanzitutto non contiene glutine e quindi è indicata per chi soffre di celiachia. grazie alle proteine di qualità, agli aminoacidi essenziali, ai fla-vonoidi e al magnesio, la quinoa può essere considerata amica della nostra giovinezza: è antiossidante, è protettiva del sistema cardiocircolatorio, aiuta la crescita delle cellule cerebrali e agi-sce sulla corretta fissazione del calcio nelle ossa.

CONSIgLIPrima di impiegare la quinoa in cucina è bene lavarla bene sotto l’acqua corrente per eliminare la saponina, una sostanza molto amara che ne guasterebbe il sapore. Fatto ciò va lasciata in ammollo per alcune ore e poi può essere impiegata in molte pietanze diverse esattamente come il riso e, come per altri ce-reali, può essere ridotta in farina per preparare del pane o della polenta.

Page 10: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

Le 10 alternative più naturali allo ZUCCHERO

11

LA CAuSA PrIMA DI DIAbETE E ObESITà È PrOPrIO IL CONSuMO ECCESSIVO DI zuCCHErO bIANCO CHE, SOTTOFOr-MA DELL’IPErCALOrICO SACCArOSIO E TOTALMENTE PrIVO DI COMPONENTI NuTrIzIONALI, È PrESENTE NON SOLO IN ALIMENTI DICHIArATAMENTE DOLCI MA ANCHE IN MOLTE PrEPArAzIONI INDuSTrIALI COME NEI CONDIMENTI E NEI SugHI. PEr FOrTuNA È POSSIbILE dare un taglio allo zucchero COMuNE CON ALCuNI PrODOTTI NATurALI E PIù SALuTArI SENzA rINuNCIArE ALLA DOLCEzzA.

CucinaDIVITA

10

il miele: più sano e più ecologico grazie alla sua produ-zione a minor impatto ambientale;

lo sciroppo d’acero: non solo è dolcissimo ma è an-che ipocalorico, antiossidante e anticancerogeno;

il succo d’uva: è la perfetta combinazione tra dolcezza e proprietà antiossidanti;

il succo di mele: il dolcificante naturale facile da dige-rire e ricchissimo di vitamine e sali minerali;

il malto: l’alternativa migliore per chi non ama il sapo-re troppo dolciastro, è anche ricco di nutrienti essenziali all’organismo;

le Banane schiacciate: un rimedio della nonna per sostituire lo zucchero nelle torte;

le prugne secche: se tritate e aggiunte nell’impasto dei dolci, offrono tutti zuccheri facilmente assimilabili e un’elevata quantità di fibre;

le alBicocche disidratate: grazie alle loro fibre, riducono il tasso di colesterolo e di zuccheri nel sangue;

i cranBerries secchi: i mirtilli rossi americani sono un vero concentrato di dolcezza accompagnato da proprie-tà antiossidanti;

la stevia: naturale, senza calorie, non provoca danni ai denti e non altera il livello di zuccheri nel sangue.

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medicina e nutrizione

Si calcola che in Italia 1.5/2 milioni di persone soffrano di malattia da reflusso gastro-esofa-geo e cioè di una alterazione causata dal reflus-so di succo gastrico in esofago, con insorgen-

za di sintomi detti “tipici” quali bruciore, eruttazioni, peso epigastrico, o “atipici” quali il dolore toracico, la tosse cronica, alterazioni del tono della voce e in molti casi lesioni dell’esofago (quali esofagiti o altre pato-logie). Il problema è tipico dei paesi industrializzati, nei quali la malattia da reflusso causa milioni di visi-te, di esami strumentali e cure spesso croniche ed è da mettere in relazione ad alimentazioni errate, alta prevalenza di sovrappeso ed obesità e vita sedentaria. il trattamento della malattia prevede l’utilizzo di far-maci e la rinuncia al fumo per chi ha questa “malsa-na” abitudine, che aggrava la patologia. Ma dal punto di vista nutrizionale, quali sono le regole da seguire? Ciò che accade spesso è che infatti, negli ambulatori medici vengano addirittura distribuiti dei pieghevoli che elencano tutta una serie di alimenti assolutamen-te vietati, quando invece la problematica va affron-tata con ragionevolezza.Vi sono infatti degli alimenti, o abitudini, in effetti da vietare, come il consumo di superalcolici, ed altri da sconsigliare: l’assunzione routinaria di caffè, the, cioccolata, menta, o bevande del tipo… cola che con-tengono sostanze che riducono l’efficienza dei mecca-nismi di difesa dell’esofago. Va detto che il caffè o il the non fanno venire l’esofagi-te ma possono peggiorare i sintomi in alcuni. Vi sono infatti pazienti con reflusso che non possono neppure pensare al caffè, pena l’insorgenza di nausea e brucio-ri e altri nei quali la bevanda non crea alcun problema.

Ancor peggio il discorso per pomodori ed agrumi, cibi dotati di importante valore nutrizionale in termine di vi-tamine ed anti-ossidanti, che sareb-be del tutto errato escludere dalla dieta perché “acidi”. Se in corso di infiammazione questi alimenti pos-sono indurre la comparsa di sintomi, quando il paziente è adeguatamente trattato può, o meglio deve, assumerli tranquillamente.Ovvio è che i cibi grassi rallentano la dige-stione e peggiorano il reflusso, ma i cibi gras-si dovremmo evitarli tutti e le bevande gassate gonfiano lo stomaco ed è meglio limitarne il consumo.In sostanza un’ alimentazione sana, condimenti tipo l’olio d’oliva usa-to a crudo, un pasto tranquillo durante il quale gli alimenti vengono masticati in modo adeguato e durante il qua-le non si ecceda con i liquidi (meglio assu-merli di più lontano dai pasti e non pri-ma di coricarsi) ed un certo calo ponderale sono le misure da consigliare.

ConsigliDIVITA

Mi chiamo Fabio Farinati,in questo articolo prendiamo in esame gli alimenti e le abitudini da evitarese si soffre della malattia da reflusso gastro-esofageo.

cattedra di gastroenterologia, dipartimento di scienze chirurgiche e gastroenterologiche, fa-coltà di medicina, università di padova.Ha fatto parte del gruppo collaborativo della WHo sulla prevenzione del cancro dello stoma-co. gli argomenti di cui si occupa: epatologia, meccanismi di carcinogenesi, prevenzione pri-maria e secondaria delle neoplasie del digeren-te, diagnosi e terapia delle stesse.

Cosa NON si deve (o si deve) FARE se si ha… la malattia da reflusso gastro-esofageo

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Le 10 alternative più naturali allo ZUCCHERO

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LA CAuSA PrIMA DI DIAbETE E ObESITà È PrOPrIO IL CONSuMO ECCESSIVO DI zuCCHErO bIANCO CHE, SOTTOFOr-MA DELL’IPErCALOrICO SACCArOSIO E TOTALMENTE PrIVO DI COMPONENTI NuTrIzIONALI, È PrESENTE NON SOLO IN ALIMENTI DICHIArATAMENTE DOLCI MA ANCHE IN MOLTE PrEPArAzIONI INDuSTrIALI COME NEI CONDIMENTI E NEI SugHI. PEr FOrTuNA È POSSIbILE dare un taglio allo zucchero COMuNE CON ALCuNI PrODOTTI NATurALI E PIù SALuTArI SENzA rINuNCIArE ALLA DOLCEzzA.

CucinaDIVITA

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il miele: più sano e più ecologico grazie alla sua produ-zione a minor impatto ambientale;

lo sciroppo d’acero: non solo è dolcissimo ma è an-che ipocalorico, antiossidante e anticancerogeno;

il succo d’uva: è la perfetta combinazione tra dolcezza e proprietà antiossidanti;

il succo di mele: il dolcificante naturale facile da dige-rire e ricchissimo di vitamine e sali minerali;

il malto: l’alternativa migliore per chi non ama il sapo-re troppo dolciastro, è anche ricco di nutrienti essenziali all’organismo;

le Banane schiacciate: un rimedio della nonna per sostituire lo zucchero nelle torte;

le prugne secche: se tritate e aggiunte nell’impasto dei dolci, offrono tutti zuccheri facilmente assimilabili e un’elevata quantità di fibre;

le alBicocche disidratate: grazie alle loro fibre, riducono il tasso di colesterolo e di zuccheri nel sangue;

i cranBerries secchi: i mirtilli rossi americani sono un vero concentrato di dolcezza accompagnato da proprie-tà antiossidanti;

la stevia: naturale, senza calorie, non provoca danni ai denti e non altera il livello di zuccheri nel sangue.

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medicina e nutrizione

Si calcola che in Italia 1.5/2 milioni di persone soffrano di malattia da reflusso gastro-esofa-geo e cioè di una alterazione causata dal reflus-so di succo gastrico in esofago, con insorgen-

za di sintomi detti “tipici” quali bruciore, eruttazioni, peso epigastrico, o “atipici” quali il dolore toracico, la tosse cronica, alterazioni del tono della voce e in molti casi lesioni dell’esofago (quali esofagiti o altre pato-logie). Il problema è tipico dei paesi industrializzati, nei quali la malattia da reflusso causa milioni di visi-te, di esami strumentali e cure spesso croniche ed è da mettere in relazione ad alimentazioni errate, alta prevalenza di sovrappeso ed obesità e vita sedentaria. il trattamento della malattia prevede l’utilizzo di far-maci e la rinuncia al fumo per chi ha questa “malsa-na” abitudine, che aggrava la patologia. Ma dal punto di vista nutrizionale, quali sono le regole da seguire? Ciò che accade spesso è che infatti, negli ambulatori medici vengano addirittura distribuiti dei pieghevoli che elencano tutta una serie di alimenti assolutamen-te vietati, quando invece la problematica va affron-tata con ragionevolezza.Vi sono infatti degli alimenti, o abitudini, in effetti da vietare, come il consumo di superalcolici, ed altri da sconsigliare: l’assunzione routinaria di caffè, the, cioccolata, menta, o bevande del tipo… cola che con-tengono sostanze che riducono l’efficienza dei mecca-nismi di difesa dell’esofago. Va detto che il caffè o il the non fanno venire l’esofagi-te ma possono peggiorare i sintomi in alcuni. Vi sono infatti pazienti con reflusso che non possono neppure pensare al caffè, pena l’insorgenza di nausea e brucio-ri e altri nei quali la bevanda non crea alcun problema.

Ancor peggio il discorso per pomodori ed agrumi, cibi dotati di importante valore nutrizionale in termine di vi-tamine ed anti-ossidanti, che sareb-be del tutto errato escludere dalla dieta perché “acidi”. Se in corso di infiammazione questi alimenti pos-sono indurre la comparsa di sintomi, quando il paziente è adeguatamente trattato può, o meglio deve, assumerli tranquillamente.Ovvio è che i cibi grassi rallentano la dige-stione e peggiorano il reflusso, ma i cibi gras-si dovremmo evitarli tutti e le bevande gassate gonfiano lo stomaco ed è meglio limitarne il consumo.In sostanza un’ alimentazione sana, condimenti tipo l’olio d’oliva usa-to a crudo, un pasto tranquillo durante il quale gli alimenti vengono masticati in modo adeguato e durante il qua-le non si ecceda con i liquidi (meglio assu-merli di più lontano dai pasti e non pri-ma di coricarsi) ed un certo calo ponderale sono le misure da consigliare.

ConsigliDIVITA

Mi chiamo Fabio Farinati,in questo articolo prendiamo in esame gli alimenti e le abitudini da evitarese si soffre della malattia da reflusso gastro-esofageo.

cattedra di gastroenterologia, dipartimento di scienze chirurgiche e gastroenterologiche, fa-coltà di medicina, università di padova.Ha fatto parte del gruppo collaborativo della WHo sulla prevenzione del cancro dello stoma-co. gli argomenti di cui si occupa: epatologia, meccanismi di carcinogenesi, prevenzione pri-maria e secondaria delle neoplasie del digeren-te, diagnosi e terapia delle stesse.

Cosa NON si deve (o si deve) FARE se si ha… la malattia da reflusso gastro-esofageo

Page 12: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

Bruschettine

ingredienti per 4 persone

preparazione: tempo di lievitazione, 20 minuti di cottura

difficoltà:

Per l’impasto800 g di farina di grano tenero integrale200 g di farina “0”800 ml di acqua tiepidaun cubetto di lievito fresco10 g di sale

Per le bruschette100 g di feta greca despar a cubetti 300 g di fichi neri50 g di gherigli di noce despar vitalolio extra vergine di oliva despar premium d.o.p. terra di Bari Bitonto

Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. Unire le due farine setacciate e il sale, comincia-re ad aggiungere l’acqua. Impastare fino ad ottenere una palla liscia e lasciarla lievitare all’interno di un contenitore coperto di pel-licola per 6/7 ore. Trascorso questo tempo rilavorare l’impasto lievitato, formare due filoni, lasciarli lievitare ancora un’ora ed in-fornarle in forno preriscaldato a 200° C per 30 minuti.una volta cotto lasciarlo raffreddare e ta-gliarlo a fette. A piacere abbrustolire le fette di pane, bagnarlo con poco olio extra vergine di oliva e disporvi sopra i fichi affettati e la feta a dadini, ultimare con le noci.

FACILEDifficoltà: MEDIA DIFFICILE

12

Le ricette di Stefano Polato

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTAREI topinambur sono tuberi preziosi per la salute della microflora intestinale. Le loro fibre stimo-lano la produzione di batteri probiotici, impor-tanti componenti di questa vasta popolazione che occupa il canale intestinale e ne assicura il corretto funzionamento.

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARELa feta è un formaggio ricco di sale. Se soffrite di ipertensione arterio-sa, di cellulite o di ritenzione idrica, eliminate il sale nell’impasto. Se utilizzate farine integrali macinate a pietra, il loro sapore soddisfe-rà il palato e non vi accorgerete della mancanza del sale.

RicetteDIVITA

INtegRalI CoN fIChI e feta gReCa

Vellutata di topinambur

ingredienti per 4 persone

preparazione: 30 minuti difficoltà:

Tritare gli scalogni e farli soffriggere con l’olio in una padella aggiungendo poca acqua per evitare che l’olio si scaldi trop-po. Lavare i gamberi e levarne i gusci. unire i carapaci e le code di gambero al soffritto di scalogno con il cerfoglio e la-sciare andare per 10 minuti a fuoco dolce aggiungendo un bicchiere d’acqua e un pizzico di sale. Tagliare le patate e i topinambur dopo averli sbucciati e lavati, filtrare il brodo ottenuto dalla cottura dei gamberi (te-nendo da parte i gamberi che andranno aggiunti alla vellutata una volta pronta), rimetterlo sul fuoco e aggiungervi le pa-tate e i topinambur. unire anche il latte di soia, portare tutto a bollore, aggiustare di sale e pepe, quindi proseguire la cottu-ra per 15 minuti. Trascorso il tempo, con l’aiuto di un passaverdura o di un frulla-tore ad immersione creare una vellutata liscia, aggiungendo latte qualora fosse troppo densa o rimettendola sul fuoco mescolando per farla rapprendere.Servire la vellutata con le code di gambe-ro, un filo di olio e del cerfoglio tritato.

300 g di Topinambur20 g olio extra vergine di oliva despar premium 100% italiano1 mazzetto di cerfoglio tritato700 g di code di gambero despar premium1 dl di bevanda di soia despar vital2 patate passo dopo passo despar Pepe biancoSale2 scalogni

CoN gaMBeRI SaltatI al CeRfoglIo

I nostri PRODOTTIolio exra vergine di oliva despar premium d.o.p. terra di Bari BitontoFeta greca despar

a cubetti

Gherigli di noce despar vital

I nostri PRODOTTIolio extra vergine d’oliva despar premium 100% italiano

code di gamberodespar premium

Bevanda di soia despar vital

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Bruschettine

ingredienti per 4 persone

preparazione: tempo di lievitazione, 20 minuti di cottura

difficoltà:

Per l’impasto800 g di farina di grano tenero integrale200 g di farina “0”800 ml di acqua tiepidaun cubetto di lievito fresco10 g di sale

Per le bruschette100 g di feta greca despar a cubetti 300 g di fichi neri50 g di gherigli di noce despar vitalolio extra vergine di oliva despar premium d.o.p. terra di Bari Bitonto

Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. Unire le due farine setacciate e il sale, comincia-re ad aggiungere l’acqua. Impastare fino ad ottenere una palla liscia e lasciarla lievitare all’interno di un contenitore coperto di pel-licola per 6/7 ore. Trascorso questo tempo rilavorare l’impasto lievitato, formare due filoni, lasciarli lievitare ancora un’ora ed in-fornarle in forno preriscaldato a 200° C per 30 minuti.una volta cotto lasciarlo raffreddare e ta-gliarlo a fette. A piacere abbrustolire le fette di pane, bagnarlo con poco olio extra vergine di oliva e disporvi sopra i fichi affettati e la feta a dadini, ultimare con le noci.

FACILEDifficoltà: MEDIA DIFFICILE

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Le ricette di Stefano Polato

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTAREI topinambur sono tuberi preziosi per la salute della microflora intestinale. Le loro fibre stimo-lano la produzione di batteri probiotici, impor-tanti componenti di questa vasta popolazione che occupa il canale intestinale e ne assicura il corretto funzionamento.

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARELa feta è un formaggio ricco di sale. Se soffrite di ipertensione arterio-sa, di cellulite o di ritenzione idrica, eliminate il sale nell’impasto. Se utilizzate farine integrali macinate a pietra, il loro sapore soddisfe-rà il palato e non vi accorgerete della mancanza del sale.

RicetteDIVITA

INtegRalI CoN fIChI e feta gReCa

Vellutata di topinambur

ingredienti per 4 persone

preparazione: 30 minuti difficoltà:

Tritare gli scalogni e farli soffriggere con l’olio in una padella aggiungendo poca acqua per evitare che l’olio si scaldi trop-po. Lavare i gamberi e levarne i gusci. unire i carapaci e le code di gambero al soffritto di scalogno con il cerfoglio e la-sciare andare per 10 minuti a fuoco dolce aggiungendo un bicchiere d’acqua e un pizzico di sale. Tagliare le patate e i topinambur dopo averli sbucciati e lavati, filtrare il brodo ottenuto dalla cottura dei gamberi (te-nendo da parte i gamberi che andranno aggiunti alla vellutata una volta pronta), rimetterlo sul fuoco e aggiungervi le pa-tate e i topinambur. unire anche il latte di soia, portare tutto a bollore, aggiustare di sale e pepe, quindi proseguire la cottu-ra per 15 minuti. Trascorso il tempo, con l’aiuto di un passaverdura o di un frulla-tore ad immersione creare una vellutata liscia, aggiungendo latte qualora fosse troppo densa o rimettendola sul fuoco mescolando per farla rapprendere.Servire la vellutata con le code di gambe-ro, un filo di olio e del cerfoglio tritato.

300 g di Topinambur20 g olio extra vergine di oliva despar premium 100% italiano1 mazzetto di cerfoglio tritato700 g di code di gambero despar premium1 dl di bevanda di soia despar vital2 patate passo dopo passo despar Pepe biancoSale2 scalogni

CoN gaMBeRI SaltatI al CeRfoglIo

I nostri PRODOTTIolio exra vergine di oliva despar premium d.o.p. terra di Bari BitontoFeta greca despar

a cubetti

Gherigli di noce despar vital

I nostri PRODOTTIolio extra vergine d’oliva despar premium 100% italiano

code di gamberodespar premium

Bevanda di soia despar vital

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La Ricetta: Cacciucco alla livorneseMettere un filo d’olio abbondante in un tegame con due spicchi di aglio, la salvia e il peperoncino. Lasciare imbiondire l’aglio e aggiungere le seppie e i calamari. Continuare la cottura e ag-giungere un po’ di vino, lasciarlo sfumare e unire i pomodori pelati. Nel frattempo mettere la cipolla, il sedano e l’aglio con l’olio extra vergine di oliva. Fare soffriggere un po’ ed aggiunge-re i pesci da minestra e 400 ml d’acqua. Lasciare bollire per 20 minuti circa, quindi levare le lische più grosse e passare con il passatutto nel tegame con i calamari e con la seppia. Aggiunge-re le cozze, le cicale di mare e le mazzancolle. basteranno dieci minuti di cottura, aggiustare di sale e servire con dei crostini di pane integrale e dell’aneto.

ingredienti per 4 persone

preparazione: 40 min. di preparazione

difficoltà:

100 g di calamari tagliati ad anelli100 g di seppie tagliate a striscioline200 g di cicale di mare100 g di mazzancolle despar premium200 g di pesce di stagione da minestra, da ottobre sono ottime le triglie.100 g di cozze250 g di pomodori pelati despar20 g olio extravergine di oliva despar premium 100 % italiano1 bicchiere di vino rossoaglio, cipolla, peperoncino, sedano, salvia, anetopane integrale abbrustolito

Cacciucco alla livornese

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARE Un piatto ricco di acidi grassi omega-3. Il pesce è un’ottima fonte di questi preziosi composti. E’ grazie a loro se le membrane cellulari sono elastiche e flessibili. Un requisito importante per il corretto funzionamento delle cellule. Non solo. Grazie agli acidi grassi omega-3 riusciamo a ridurre le rughe e a mantenere attiva la memoria, la concentrazione e la creatività.

I nostri PRODOTTI

olio extra vergine d’oliva despar premium 100% italiano

mazzancolle despar premium

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La Ricetta: Cacciucco alla livorneseMettere un filo d’olio abbondante in un tegame con due spicchi di aglio, la salvia e il peperoncino. Lasciare imbiondire l’aglio e aggiungere le seppie e i calamari. Continuare la cottura e ag-giungere un po’ di vino, lasciarlo sfumare e unire i pomodori pelati. Nel frattempo mettere la cipolla, il sedano e l’aglio con l’olio extra vergine di oliva. Fare soffriggere un po’ ed aggiunge-re i pesci da minestra e 400 ml d’acqua. Lasciare bollire per 20 minuti circa, quindi levare le lische più grosse e passare con il passatutto nel tegame con i calamari e con la seppia. Aggiunge-re le cozze, le cicale di mare e le mazzancolle. basteranno dieci minuti di cottura, aggiustare di sale e servire con dei crostini di pane integrale e dell’aneto.

ingredienti per 4 persone

preparazione: 40 min. di preparazione

difficoltà:

100 g di calamari tagliati ad anelli100 g di seppie tagliate a striscioline200 g di cicale di mare100 g di mazzancolle despar premium200 g di pesce di stagione da minestra, da ottobre sono ottime le triglie.100 g di cozze250 g di pomodori pelati despar20 g olio extravergine di oliva despar premium 100 % italiano1 bicchiere di vino rossoaglio, cipolla, peperoncino, sedano, salvia, anetopane integrale abbrustolito

Cacciucco alla livornese

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARE Un piatto ricco di acidi grassi omega-3. Il pesce è un’ottima fonte di questi preziosi composti. E’ grazie a loro se le membrane cellulari sono elastiche e flessibili. Un requisito importante per il corretto funzionamento delle cellule. Non solo. Grazie agli acidi grassi omega-3 riusciamo a ridurre le rughe e a mantenere attiva la memoria, la concentrazione e la creatività.

I nostri PRODOTTI

olio extra vergine d’oliva despar premium 100% italiano

mazzancolle despar premium

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Tesori regionaliRegionidIVITA

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Questo è il primo di una serie di articoli che affronteranno vari aspetti del rapporto tra alimenta-zione e salute. Le abitudini alimen-tari degli italiani stanno progressi-vamente cambiando. La maggiore disponibilità economica associata a fattori culturali, come ad esem-pio il fascino esercitato da modelli comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressi-vamente a diete di tipo anglosas-sone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un con-sumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazio-ne.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% del-le donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa cor-porea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza.Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequente-mente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’inciden-za di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia ne-oplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta

diminuzione dell’attesa di vita rispetto ad un pari età, normope-so. La società scientifica di cui mi onoro di essere vicepresidente, la Società Italiana di Gastroenterolo-gia, sta spendendo grandi energie nell’educazione alle problematiche nutrizionali della classe medica, in generale, e dei gastroenterologi in particolare. Di fronte a questa pro-blematica devono essere utilizzati tutti i metodi possibili per cercare di interrompere questa tendenza e riportare le abitudini alimentari verso il modello noto come dieta mediterranea. In questo scena-rio si inquadra la collaborazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, che mette in essere una serie di iniziative mirate ad aumentare nell’utente la consapevolezza di come una dieta che presenti delle caratteristiche scientificamente identificate e standardizzate sia quanto di meglio si possa fare nel quotidiano, insieme ad una au-mentata attività fisica, per ga-rantirsi una vita sana, lunga e di buona qualità. In questo numero si spiegherà come un consumo ade-guato di frutta e verdura nella die-ta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a su-perare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In

una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo ade-guato e continuo di frutta e verdu-ra. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario

Formaggio&Miele

StagionidIVITATesori regionali

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Questo è il primo di una serie di articoli che affronteranno vari aspetti del rapporto tra alimenta-zione e salute. Le abitudini alimen-tari degli italiani stanno progressi-vamente cambiando. La maggiore disponibilità economica associata a fattori culturali, come ad esem-pio il fascino esercitato da modelli comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressi-vamente a diete di tipo anglosas-sone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un con-sumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazio-ne.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% del-le donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa cor-porea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza.Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequente-mente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’inciden-za di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia ne-oplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta

diminuzione dell’attesa di vita rispetto ad un pari età, normope-so. La società scientifica di cui mi onoro di essere vicepresidente, la Società Italiana di Gastroenterolo-gia, sta spendendo grandi energie nell’educazione alle problematiche nutrizionali della classe medica, in generale, e dei gastroenterologi in particolare. Di fronte a questa pro-blematica devono essere utilizzati tutti i metodi possibili per cercare di interrompere questa tendenza e riportare le abitudini alimentari verso il modello noto come dieta mediterranea. In questo scena-rio si inquadra la collaborazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, che mette in essere una serie di iniziative mirate ad aumentare nell’utente la consapevolezza di come una dieta che presenti delle caratteristiche scientificamente identificate e standardizzate sia quanto di meglio si possa fare nel quotidiano, insieme ad una au-mentata attività fisica, per ga-rantirsi una vita sana, lunga e di buona qualità. In questo numero si spiegherà come un consumo ade-guato di frutta e verdura nella die-ta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a su-perare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In

una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo ade-guato e continuo di frutta e verdu-ra. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario

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PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARELe fibre delle nocciole e del radicchio vi aiuteranno ad assorbire più lentamente i grassi saturi del pollo. I grassi monoinsaturi dell’olio ex-travergine e quelli polinsaturi delle nocciole equilibrano i grassi saturi del pollo, contribuendo così a ridurre il rischio di formazione delle plac-che sulla parete interna dei vasi arteriosi. La componente alcolica del vino bianco sfumerà durante la cottura e quindi non affaticherà inutilmente il fegato, impegnato nella metaboliz-zazione delle sostanze nutritive.

Battere le fette di petto di pollo con il batticarne, salare e pepare, adagiare sopra ad ogni fettina del radicchio taglia-to e delle nocciole tritate. Richiudere quindi con un’altra fettina di petto di pollo, arrotolare e fermare bene gli invol-tini con degli stuzzicadenti. Scaldare in una pentola uno spicchio d’aglio con un po’ d’olio e adagiare gli involtini. Lasciare rosolare bene da en-trambe le parti, aggiungere il dragoncello. Sfumare con il vino bianco, salare e pepare. A piacere è possibile aggiun-gere in cottura del radicchio tagliato e lasciarlo appassire, si utilizzerà come letto per gli involtini.Servire con una spolverata di nocciole.

ingredienti per 4 persone

preparazione: 30 minuti

difficoltà:

400 g di petto di pollo passo dopo passo despar100 g di nocciole tritate grossolanamente 200 g di radicchio (consigliati: radicchio di Treviso Tardi-vo o Spadone)uno spicchio d’aglio1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva despar premium valle del Belice d.o.p.Sale e pepe Mezzo bicchiere di vino bianco una manciata di dragoncello

I nostri PRODOTTI

olio extra vergine di oliva valle del Belice d.o.p.

petto di pollo passo dopo passo despar

La Ricetta: Involtini di pollocon radicchio e noccioleInvoltini di pollo

con radicchio e nocciole

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Tesori regionaliRegionidIVITA

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Questo è il primo di una serie di articoli che affronteranno vari aspetti del rapporto tra alimenta-zione e salute. Le abitudini alimen-tari degli italiani stanno progressi-vamente cambiando. La maggiore disponibilità economica associata a fattori culturali, come ad esem-pio il fascino esercitato da modelli comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressi-vamente a diete di tipo anglosas-sone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un con-sumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazio-ne.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% del-le donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa cor-porea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza.Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequente-mente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’inciden-za di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia ne-oplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta

diminuzione dell’attesa di vita rispetto ad un pari età, normope-so. La società scientifica di cui mi onoro di essere vicepresidente, la Società Italiana di Gastroenterolo-gia, sta spendendo grandi energie nell’educazione alle problematiche nutrizionali della classe medica, in generale, e dei gastroenterologi in particolare. Di fronte a questa pro-blematica devono essere utilizzati tutti i metodi possibili per cercare di interrompere questa tendenza e riportare le abitudini alimentari verso il modello noto come dieta mediterranea. In questo scena-rio si inquadra la collaborazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, che mette in essere una serie di iniziative mirate ad aumentare nell’utente la consapevolezza di come una dieta che presenti delle caratteristiche scientificamente identificate e standardizzate sia quanto di meglio si possa fare nel quotidiano, insieme ad una au-mentata attività fisica, per ga-rantirsi una vita sana, lunga e di buona qualità. In questo numero si spiegherà come un consumo ade-guato di frutta e verdura nella die-ta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a su-perare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In

una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo ade-guato e continuo di frutta e verdu-ra. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario

Formaggio&Miele

StagionidIVITATesori regionali

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Questo è il primo di una serie di articoli che affronteranno vari aspetti del rapporto tra alimenta-zione e salute. Le abitudini alimen-tari degli italiani stanno progressi-vamente cambiando. La maggiore disponibilità economica associata a fattori culturali, come ad esem-pio il fascino esercitato da modelli comportamentali ed alimentari di tipo soprattutto americano, ci hanno fatto avvicinare progressi-vamente a diete di tipo anglosas-sone. In queste diete, l’utilizzo di cibi ad alto valore nutrizionale e poveri di fibra si associa ad un con-sumo inadeguato di prodotti molto calorici che una volta non erano presenti nella nostra alimentazio-ne.zione italiana era obesa, mentre in sovrappeso risultava il 20% del-le donne ed il 35% dei maschi tra gli adulti. Un metodo attendibile e molto usato per definire i termini di sovrappeso e obesità è quello chiamato BMI (Body Mass Index) che calcola l’indice di massa cor-porea dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza.Se il numero che si ottiene è inferiore a 25 il peso è adeguato, se è tra 25 e 30 c’è sovrappeso, sopra i 30 si parla di obesità. Gli adolescenti italiani hanno il triste primato di giovani più frequente-mente in sovrappeso d’Europa. Questa pericolosa tendenza ha un impatto drammatico sull’inciden-za di tutta una serie di patologie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, a quelle epatiche, per non parlare della malattia ne-oplastica in generale. I soggetti in sovrappeso e obesi sono esposti ad un rischio maggiore con una netta

diminuzione dell’attesa di vita rispetto ad un pari età, normope-so. La società scientifica di cui mi onoro di essere vicepresidente, la Società Italiana di Gastroenterolo-gia, sta spendendo grandi energie nell’educazione alle problematiche nutrizionali della classe medica, in generale, e dei gastroenterologi in particolare. Di fronte a questa pro-blematica devono essere utilizzati tutti i metodi possibili per cercare di interrompere questa tendenza e riportare le abitudini alimentari verso il modello noto come dieta mediterranea. In questo scena-rio si inquadra la collaborazione scientifica con ASPIAG-DESPAR, che mette in essere una serie di iniziative mirate ad aumentare nell’utente la consapevolezza di come una dieta che presenti delle caratteristiche scientificamente identificate e standardizzate sia quanto di meglio si possa fare nel quotidiano, insieme ad una au-mentata attività fisica, per ga-rantirsi una vita sana, lunga e di buona qualità. In questo numero si spiegherà come un consumo ade-guato di frutta e verdura nella die-ta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a su-perare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo adeguato e continuo di frutta e verdura. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In

una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario mo adeguato di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni possa migliorare la qualità della vita. Nella frutta e nella verdura sono presenti una serie di sostanze che esercitano un ruolo protettivo, che potenziano le nostre difese e che ci aiutano a superare anche le fasi critiche tra le quali le principali sono le vitamine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato la necessità di un consumo ade-guato e continuo di frutta e verdu-ra. La formula utilizzata è quella di: 5 VOLTE AL GIORNO (Five a day). In una giornata standard dovremmo mangiare a colazione una porzione di frutta e consumare frutta e ver-dura sia a pranzo che a cena. La vitamina C rende più semplice al nostro apparato digerente l’as-sorbimento del ferro, necessario

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PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARELe fibre delle nocciole e del radicchio vi aiuteranno ad assorbire più lentamente i grassi saturi del pollo. I grassi monoinsaturi dell’olio ex-travergine e quelli polinsaturi delle nocciole equilibrano i grassi saturi del pollo, contribuendo così a ridurre il rischio di formazione delle plac-che sulla parete interna dei vasi arteriosi. La componente alcolica del vino bianco sfumerà durante la cottura e quindi non affaticherà inutilmente il fegato, impegnato nella metaboliz-zazione delle sostanze nutritive.

Battere le fette di petto di pollo con il batticarne, salare e pepare, adagiare sopra ad ogni fettina del radicchio taglia-to e delle nocciole tritate. Richiudere quindi con un’altra fettina di petto di pollo, arrotolare e fermare bene gli invol-tini con degli stuzzicadenti. Scaldare in una pentola uno spicchio d’aglio con un po’ d’olio e adagiare gli involtini. Lasciare rosolare bene da en-trambe le parti, aggiungere il dragoncello. Sfumare con il vino bianco, salare e pepare. A piacere è possibile aggiun-gere in cottura del radicchio tagliato e lasciarlo appassire, si utilizzerà come letto per gli involtini.Servire con una spolverata di nocciole.

ingredienti per 4 persone

preparazione: 30 minuti

difficoltà:

400 g di petto di pollo passo dopo passo despar100 g di nocciole tritate grossolanamente 200 g di radicchio (consigliati: radicchio di Treviso Tardi-vo o Spadone)uno spicchio d’aglio1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva despar premium valle del Belice d.o.p.Sale e pepe Mezzo bicchiere di vino bianco una manciata di dragoncello

I nostri PRODOTTI

olio extra vergine di oliva valle del Belice d.o.p.

petto di pollo passo dopo passo despar

La Ricetta: Involtini di pollocon radicchio e noccioleInvoltini di pollo

con radicchio e nocciole

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La Ricetta: Quinoa con zucca e funghi finferli al coriandoloQuinoa con zucca e funghi

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARELa quinoa non appartiene alla famiglia dei cereali, ma per i nutrizionisti rappresenta una gustosa e sana alternativa alla pasta e al riso. La presenza di aminoacidi essenziali in quantità superiore rispetto ai comuni cereali (frumento, farro, orzo, segale, grano khorasan- kamut), di minerali e vitamine assicura una ricchezza di sostanze nutritive utili per un organismo in crescita come quello dei bambini e degli adolescenti. Non solo. La quinoa è facilmente digeribi-le. Gustata semplicemente con olio extravergine e verdure cotte a vapore, soddisferà anche le esigenze nutrizionali di anziani e convalescenti.

Mettere in una casseruola lo scalogno tritato con l’olio, la zucca tagliata a dadini e i finferli precedentemente lavati e tagliati. Lasciare rosolare per un paio di minuti, unire la quinoa e portare a cottura aggiungendo il bro-do quando la quinoa tende ad asciugare. Il brodo vegetale sarà preparato con sedano, carota e cipolla messi a bollire in un litro d’acqua e in questo caso aggiungere qualche grano di coriandolo schiaccia-to. Il brodo andrà filtrato prima di essere aggiunto alla quinoa. Il tempo di cottura varierà dal tipo di quinoa e si andrà da 15 a 20 minuti. Nel frattempo aggiustare si sale e di pepe e portare a cottura facendo bene attenzio-ne che non attacchi. Servire con un filo di olio extraver-gine di oliva.

150 g di quinoa200 g di zucca100 g di funghi finferli1 scalogno2 cucchiai di olio extravergine di oliva despar Bio,logicobrodo vegetale sale, pepe, coriandolo in grani

ingredienti per 4 persone

preparazione: 30 minuti difficoltà:

f inferli al coriandolo

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La Ricetta: Quinoa con zucca e funghi finferli al coriandoloQuinoa con zucca e funghi

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARELa quinoa non appartiene alla famiglia dei cereali, ma per i nutrizionisti rappresenta una gustosa e sana alternativa alla pasta e al riso. La presenza di aminoacidi essenziali in quantità superiore rispetto ai comuni cereali (frumento, farro, orzo, segale, grano khorasan- kamut), di minerali e vitamine assicura una ricchezza di sostanze nutritive utili per un organismo in crescita come quello dei bambini e degli adolescenti. Non solo. La quinoa è facilmente digeribi-le. Gustata semplicemente con olio extravergine e verdure cotte a vapore, soddisferà anche le esigenze nutrizionali di anziani e convalescenti.

Mettere in una casseruola lo scalogno tritato con l’olio, la zucca tagliata a dadini e i finferli precedentemente lavati e tagliati. Lasciare rosolare per un paio di minuti, unire la quinoa e portare a cottura aggiungendo il bro-do quando la quinoa tende ad asciugare. Il brodo vegetale sarà preparato con sedano, carota e cipolla messi a bollire in un litro d’acqua e in questo caso aggiungere qualche grano di coriandolo schiaccia-to. Il brodo andrà filtrato prima di essere aggiunto alla quinoa. Il tempo di cottura varierà dal tipo di quinoa e si andrà da 15 a 20 minuti. Nel frattempo aggiustare si sale e di pepe e portare a cottura facendo bene attenzio-ne che non attacchi. Servire con un filo di olio extraver-gine di oliva.

150 g di quinoa200 g di zucca100 g di funghi finferli1 scalogno2 cucchiai di olio extravergine di oliva despar Bio,logicobrodo vegetale sale, pepe, coriandolo in grani

ingredienti per 4 persone

preparazione: 30 minuti difficoltà:

f inferli al coriandolo

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ingredienti per 4 persone

preparazione: 10 minuti difficoltà:

La Ricetta: Crema di nocciole piemontesi e cacaoTostare le nocciole in una padella antiaderente, spellarle e macinarle molto finemente con l’aiuto di un mixer facendo comunque atten-zione a non scaldare troppo il composto, è quindi opportuno fare più pause durante questa operazione. una volta tritate le nocciole, unire il cacao e i semi di mezza stecca di vaniglia e continuare a macinare. Aggiungere il miele e l’olio e mescolare bene per amalgamare il tutto. È possibile regolare la densità della crema aggiungendo o diminuen-do la quantità di olio. una volta ottenuta la densità desiderata versare il tutto in un barattolo di vetro, richiudere e riporre in frigorifero. Al bisogno spalmare la crema su una fetta di pane integrale e a piacere aggiungere fettine di banana o altra frutta fresca.

200 g di nocciole piemontesi biologiche senza pelle30 g di miele di acacia despar1 cucchiaino di cacao amaro in polvere desparmezza stecca di vaniglia40 g di olio di semi di girasole despar

Crema di nocciole piemontesie cacao

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARESe abituate i vostri bambini a gustare il cacao amaro, ad apprezzarlo e a preferirlo al cioccolato al latte, li aiuterete a tenere sotto controllo l’aumento di peso e offrirete a loro un modo sano di assaporare uno dei loro alimenti più amati. Questa crema consumata in piccola quantità con pane integrale e abbondante frutta fresca è ideale a colazione o come spuntino prima dell’attività fisica o durante una gita all’aria aperta.

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ingredienti per 4 persone

preparazione: 10 minuti difficoltà:

La Ricetta: Crema di nocciole piemontesi e cacaoTostare le nocciole in una padella antiaderente, spellarle e macinarle molto finemente con l’aiuto di un mixer facendo comunque atten-zione a non scaldare troppo il composto, è quindi opportuno fare più pause durante questa operazione. una volta tritate le nocciole, unire il cacao e i semi di mezza stecca di vaniglia e continuare a macinare. Aggiungere il miele e l’olio e mescolare bene per amalgamare il tutto. È possibile regolare la densità della crema aggiungendo o diminuen-do la quantità di olio. una volta ottenuta la densità desiderata versare il tutto in un barattolo di vetro, richiudere e riporre in frigorifero. Al bisogno spalmare la crema su una fetta di pane integrale e a piacere aggiungere fettine di banana o altra frutta fresca.

200 g di nocciole piemontesi biologiche senza pelle30 g di miele di acacia despar1 cucchiaino di cacao amaro in polvere desparmezza stecca di vaniglia40 g di olio di semi di girasole despar

Crema di nocciole piemontesie cacao

PILLOLE DI SAGGEZZA ALIMENTARESe abituate i vostri bambini a gustare il cacao amaro, ad apprezzarlo e a preferirlo al cioccolato al latte, li aiuterete a tenere sotto controllo l’aumento di peso e offrirete a loro un modo sano di assaporare uno dei loro alimenti più amati. Questa crema consumata in piccola quantità con pane integrale e abbondante frutta fresca è ideale a colazione o come spuntino prima dell’attività fisica o durante una gita all’aria aperta.

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TI sEI PREsENTATO Al GRANDE PUbblICO COME INVIATO DI sTRIsCIA: COME sEI APPRODATO IN TElEVIsIONE?Sono approdato in televisione a Striscia mandando una cassetta nel periodo in cui stavano cercando nuovi inviati: tra migliaia di cassette ne sono stati selezionati alcuni (pochi), che si sono dovuti mettere alla prova per rimanere sul treno di Striscia - che corre a grande velocità -, ma alla fine ce l’ho fatta. Tra l’altro, per il primo anno è stata una sorta di hobby, lo facevo nel weekend, poi è diventato un lavoro a tempo pieno: otto mesi all’anno, sette giorni su sette.

COsA FACEVI PRIMA?Lavoravo per una fondazione bancaria e mi occupavo di restauri artistici. Indipendentemente dalla provenienza, Striscia ha selezionato delle persone che riteneva potessero apportare un contributo concreto al programma.

HAI lAVORATO ANCHE IN RADIO, QUAlE DEI DUE MEZZI PREFERIsCI O è PIù CONsONO Al TUO MODO DI EssERE?Non ho un mezzo che preferisco: mi piace spaziare dalla radio alla tv e agli eventi dal vivo, perché sono mezzi diversi in cui si devono impiegare indirizzi diversi e sensibilità diverse. Inoltre il pubblico è variegato e molto vasto: per esempio nei servizi per Striscia, si va dai bambini agli anziani, quindi devi confezionare i servizi con un certo tipo di sensibilità. Alla radio c’è un’elasticità maggiore ed è molto divertente; dal vivo ti devi misurare con il pubblico quindi devi prendere direttamente le misure, saper cavalcare il momento di entusiasmo, saper cambiare in corsa le situazioni e ovviare a eventuali inconvenienti. Sono mezzi diversi che ti consentono di utilizzare registri diversi, che alla fine ti arricchiscono. Mi piace che coesistano e uno fa da palestra all’altro, ti permettono di fare esperienze diverse e questo è molto divertente.

INTERVIsTA A...

moreno morello

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QUAl è l’EsPERIENZA lAVORATIVA A CUI sEI PIù AFFEZIONATO?Sicuramente la più forte è Striscia, non solo per il mezzo televisivo, ma per quello che fai prima, per creare un servizio: incontri persone e situazioni tra le più strane, alcune piuttosto stravaganti, vivi un pout pourri di emozioni che ti permette di scoprire lati del mondo che non ti aspettavi, situazioni molto particolari. E’ anche un’esperienza piuttosto totalizzante: durante l’anno siamo sempre a disposizione e giriamo tantissimo, è proprio una full immersion molto forte.

A sTRIsCIA TI sEI OCCUPATO DI TRUFFE, RAGGIRI, ECC. CI RACCONTI COsA TI HA IMPREssIONATO DI PIù?Purtroppo la fantasia con la quale il truffatore, il lestofante, il furbetto riesce a evolversi nel tempo e a creare degli inganni sempre originali, soprattutto in quelle situazioni di cui mi occupo io, quelle internazionali via internet. Quella triste che mi impressiona negativamente è che molto spesso trovi le solite facce note: persone che otto/nove anni fa quando ho cominciato avevo reso oggetto di servizio, le ritrovo reinventate in altre situazioni, sempre però truffaldine. Mi stupisce il fatto che certe persone riescano a operare in maniera indisturbata, senza pagare poi per le loro colpe.

COME HAI COMINCIATO?Ho cominciato con servizi di colore, di nicchia che partivano dal Veneto, ma molto presto mi sono dedicato alle truffe internazionali (Madrid, Londra). Certi personaggi spesso svolgono lavori rispettabili e si danno al malaffare nel tempo libero, come hobby: è capitato che di fronte alla possibilità di essere smascherati proprio dall’occhio delle nostre telecamere, si siano dati alla fuga per sottrarsi all’imbarazzo che ne sarebbe conseguito; io ero ancora un atleta agonista e riuscivo a parlare e a correr loro dietro senza andare sotto di fiato. Da lì è nata Raggiro World Championship e ho cominciato ad andare in giro per l’Europa: ho frequentato tutte le principali capitali europee, vedendo quindi il contesto internazionale.

HAI PROGETTI PER Il FUTURO?Io generalmente dico che quando uno gioca per la squadra più forte del campionato – e Striscia lo è - generalmente spera di restare nella rosa: anche quest’anno sto lavorando e spero che duri a lungo, poi il tempo passa e si vedrà.

CHE ATTEGGIAMENTO NOTI NEllE PERsONE RIsPETTO All’AMbIENTE?Da un lato vedo una sensibilità crescente: la gente nota, si infastidisce con più facilità per quello che sono atteggiamenti scorretti ed è una cosa positiva. A questa sensibilità però fa da contrappunto anche l’atteggiamento di alcuni imprenditori o di alcuni personaggi senza scrupoli che invece fanno quello

che vogliono. Abbiamo fatto dei servizi in vari posti d’Italia, al sud come al nord, su discariche non a norma, depuratori che scaricano a mare, imprenditori che per sbarazzarsi di materiali speciali appiccano incendi… E’ giusto continuare a far vedere queste cose, sperando che la gente sia sempre più invogliata a segnalarle e ci sia anche maggiore attenzione e repressione.

CHE RAPPORTO HAI CON lA CUCINA?Un rapporto “geografico”: so esattamente dove si colloca ma non mi chiedere come funziona perché non ne ho idea! Per fortuna, con il mio lavoro, incontro chef importanti o mi trovo spesso a partecipare ad iniziative legate all’enogastronomia. Dovrei imparare qualcosa tecnicamente, invece mi limito alla cultura, senza mettere poi in pratica tutti questi buoni consigli. Inoltre, se mi piace un piatto, tendo ad essere ripetitivo: ad esempio, se c’è qualcosa che mi piace in un determinato ristorante, quando ci vado prendo sempre quello. In generale comunque, mi piace la cucina semplice, non amo i piatti troppo conditi.

HAI UN PIATTO DEl CUORE?Adoro la pasta: ne abuso proprio, ma visto che faccio anche tanto sport riesco a smaltirla abbastanza bene.

sEI sEMPRE sTATO UNO sPORTIVO: COsA FAI OGGI PER TENERTI IN FORMA?Faccio qualche rara seduta di palestra per mantenere un po’ di tono muscolare e ridurre al minimo il rischio di infortuni, mi piace sempre correre e poi faccio un numero piuttosto consistente di partite di calcio con la nazionale tv, che è composta anche da parecchi inviati di Striscia.

COsA NON MANCA MAI sUllA TUA TAVOlA?Il pane: sono un grandissimo divoratore di pane e certe volte all’estero, dove la cultura del pane non è così sviluppata, mi trovo in grande difficoltà. Mangio anche la pasta con il pane!

TRE CONsIGlI PER VIVERE MEGlIO…Una sana dose di ottimismo: trovare un momento dedicato al sorriso e all’ottimismo ogni giorno è fondamentale; un po’ di sport che aiuta a distrarre la mente e a scaricare le tossine e a fine giornata non perdersi la puntata di Striscia la Notizia, dove si imparano tante cose e magari si fa anche un bel sorriso!

È uno dei più noti inviati di Striscia la Notizia: grazie al suo passato agonistico come quattrocentista e come arbitro di calcio, rincorre letteralmente i truffatori e negli ultimi otto anni ha smascherato numerosi “furbetti”, in particolare falsificatori di denaro e

sedicenti guaritori. Famoso per il suo abito bianco, ama esprimersi con un linguaggio molto ricercato (ha studiato giurisprudenza) ed è in tv per una nuova stagione di Striscia, “risoluto ad azzeccare altri infidi garbugli.” In cucina ha gusti semplici e genuini, ama la buona cucina, ma non chiedetegli

di mettersi ai fornelli!

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TI sEI PREsENTATO Al GRANDE PUbblICO COME INVIATO DI sTRIsCIA: COME sEI APPRODATO IN TElEVIsIONE?Sono approdato in televisione a Striscia mandando una cassetta nel periodo in cui stavano cercando nuovi inviati: tra migliaia di cassette ne sono stati selezionati alcuni (pochi), che si sono dovuti mettere alla prova per rimanere sul treno di Striscia - che corre a grande velocità -, ma alla fine ce l’ho fatta. Tra l’altro, per il primo anno è stata una sorta di hobby, lo facevo nel weekend, poi è diventato un lavoro a tempo pieno: otto mesi all’anno, sette giorni su sette.

COsA FACEVI PRIMA?Lavoravo per una fondazione bancaria e mi occupavo di restauri artistici. Indipendentemente dalla provenienza, Striscia ha selezionato delle persone che riteneva potessero apportare un contributo concreto al programma.

HAI lAVORATO ANCHE IN RADIO, QUAlE DEI DUE MEZZI PREFERIsCI O è PIù CONsONO Al TUO MODO DI EssERE?Non ho un mezzo che preferisco: mi piace spaziare dalla radio alla tv e agli eventi dal vivo, perché sono mezzi diversi in cui si devono impiegare indirizzi diversi e sensibilità diverse. Inoltre il pubblico è variegato e molto vasto: per esempio nei servizi per Striscia, si va dai bambini agli anziani, quindi devi confezionare i servizi con un certo tipo di sensibilità. Alla radio c’è un’elasticità maggiore ed è molto divertente; dal vivo ti devi misurare con il pubblico quindi devi prendere direttamente le misure, saper cavalcare il momento di entusiasmo, saper cambiare in corsa le situazioni e ovviare a eventuali inconvenienti. Sono mezzi diversi che ti consentono di utilizzare registri diversi, che alla fine ti arricchiscono. Mi piace che coesistano e uno fa da palestra all’altro, ti permettono di fare esperienze diverse e questo è molto divertente.

INTERVIsTA A...

moreno morello

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QUAl è l’EsPERIENZA lAVORATIVA A CUI sEI PIù AFFEZIONATO?Sicuramente la più forte è Striscia, non solo per il mezzo televisivo, ma per quello che fai prima, per creare un servizio: incontri persone e situazioni tra le più strane, alcune piuttosto stravaganti, vivi un pout pourri di emozioni che ti permette di scoprire lati del mondo che non ti aspettavi, situazioni molto particolari. E’ anche un’esperienza piuttosto totalizzante: durante l’anno siamo sempre a disposizione e giriamo tantissimo, è proprio una full immersion molto forte.

A sTRIsCIA TI sEI OCCUPATO DI TRUFFE, RAGGIRI, ECC. CI RACCONTI COsA TI HA IMPREssIONATO DI PIù?Purtroppo la fantasia con la quale il truffatore, il lestofante, il furbetto riesce a evolversi nel tempo e a creare degli inganni sempre originali, soprattutto in quelle situazioni di cui mi occupo io, quelle internazionali via internet. Quella triste che mi impressiona negativamente è che molto spesso trovi le solite facce note: persone che otto/nove anni fa quando ho cominciato avevo reso oggetto di servizio, le ritrovo reinventate in altre situazioni, sempre però truffaldine. Mi stupisce il fatto che certe persone riescano a operare in maniera indisturbata, senza pagare poi per le loro colpe.

COME HAI COMINCIATO?Ho cominciato con servizi di colore, di nicchia che partivano dal Veneto, ma molto presto mi sono dedicato alle truffe internazionali (Madrid, Londra). Certi personaggi spesso svolgono lavori rispettabili e si danno al malaffare nel tempo libero, come hobby: è capitato che di fronte alla possibilità di essere smascherati proprio dall’occhio delle nostre telecamere, si siano dati alla fuga per sottrarsi all’imbarazzo che ne sarebbe conseguito; io ero ancora un atleta agonista e riuscivo a parlare e a correr loro dietro senza andare sotto di fiato. Da lì è nata Raggiro World Championship e ho cominciato ad andare in giro per l’Europa: ho frequentato tutte le principali capitali europee, vedendo quindi il contesto internazionale.

HAI PROGETTI PER Il FUTURO?Io generalmente dico che quando uno gioca per la squadra più forte del campionato – e Striscia lo è - generalmente spera di restare nella rosa: anche quest’anno sto lavorando e spero che duri a lungo, poi il tempo passa e si vedrà.

CHE ATTEGGIAMENTO NOTI NEllE PERsONE RIsPETTO All’AMbIENTE?Da un lato vedo una sensibilità crescente: la gente nota, si infastidisce con più facilità per quello che sono atteggiamenti scorretti ed è una cosa positiva. A questa sensibilità però fa da contrappunto anche l’atteggiamento di alcuni imprenditori o di alcuni personaggi senza scrupoli che invece fanno quello

che vogliono. Abbiamo fatto dei servizi in vari posti d’Italia, al sud come al nord, su discariche non a norma, depuratori che scaricano a mare, imprenditori che per sbarazzarsi di materiali speciali appiccano incendi… E’ giusto continuare a far vedere queste cose, sperando che la gente sia sempre più invogliata a segnalarle e ci sia anche maggiore attenzione e repressione.

CHE RAPPORTO HAI CON lA CUCINA?Un rapporto “geografico”: so esattamente dove si colloca ma non mi chiedere come funziona perché non ne ho idea! Per fortuna, con il mio lavoro, incontro chef importanti o mi trovo spesso a partecipare ad iniziative legate all’enogastronomia. Dovrei imparare qualcosa tecnicamente, invece mi limito alla cultura, senza mettere poi in pratica tutti questi buoni consigli. Inoltre, se mi piace un piatto, tendo ad essere ripetitivo: ad esempio, se c’è qualcosa che mi piace in un determinato ristorante, quando ci vado prendo sempre quello. In generale comunque, mi piace la cucina semplice, non amo i piatti troppo conditi.

HAI UN PIATTO DEl CUORE?Adoro la pasta: ne abuso proprio, ma visto che faccio anche tanto sport riesco a smaltirla abbastanza bene.

sEI sEMPRE sTATO UNO sPORTIVO: COsA FAI OGGI PER TENERTI IN FORMA?Faccio qualche rara seduta di palestra per mantenere un po’ di tono muscolare e ridurre al minimo il rischio di infortuni, mi piace sempre correre e poi faccio un numero piuttosto consistente di partite di calcio con la nazionale tv, che è composta anche da parecchi inviati di Striscia.

COsA NON MANCA MAI sUllA TUA TAVOlA?Il pane: sono un grandissimo divoratore di pane e certe volte all’estero, dove la cultura del pane non è così sviluppata, mi trovo in grande difficoltà. Mangio anche la pasta con il pane!

TRE CONsIGlI PER VIVERE MEGlIO…Una sana dose di ottimismo: trovare un momento dedicato al sorriso e all’ottimismo ogni giorno è fondamentale; un po’ di sport che aiuta a distrarre la mente e a scaricare le tossine e a fine giornata non perdersi la puntata di Striscia la Notizia, dove si imparano tante cose e magari si fa anche un bel sorriso!

È uno dei più noti inviati di Striscia la Notizia: grazie al suo passato agonistico come quattrocentista e come arbitro di calcio, rincorre letteralmente i truffatori e negli ultimi otto anni ha smascherato numerosi “furbetti”, in particolare falsificatori di denaro e

sedicenti guaritori. Famoso per il suo abito bianco, ama esprimersi con un linguaggio molto ricercato (ha studiato giurisprudenza) ed è in tv per una nuova stagione di Striscia, “risoluto ad azzeccare altri infidi garbugli.” In cucina ha gusti semplici e genuini, ama la buona cucina, ma non chiedetegli

di mettersi ai fornelli!

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Mangiare meglio e con gusto, nel rispetto delle tradizioni alimentari del nostro Paese, proteggendo al tempo stesso la propria salute. In poche parole: buono, ma genuino. E si sa, in questo l’Italia è maestra: il paese dove si mangia

meglio. Le abitudini alimentari degli italiani, secondo l’indagine Ispo (Istituto per gli studi sulla pubblica opinione), risalente al 2011, e intito-lata “Gli Italiani e l’alimentazione” si possono riassumere in tre catego-rie. Ci sono i cosiddetti “compensatori” che rappresentano un 47% del campione, i quali alternano cura per l’alimentazione a piccoli vizi; sono seguiti dai “gaudenti frettolosi”, circa il 35%, che si concedono extra senza problemi e sono propensi a saltare qualche volta i pasti. Infine, pochi, solo il 18%, sono i salutisti attenti, quelli che non si concedono peccati di gola di sorta. Questo gruppo, composto soprattutto da ultra 40enni, rivela che con l’età si diventa più attenti al proprio stile di vita.Insomma, sembra che gli italiani, grazie anche alla diffusione delle

informazioni obbligatorie sui cibi e sulla nutrizione riportate sulle etichette, stiano più attenti a seguire un regime alimentare

corretto. Di anno in anno diventano sempre più attenti a ciò che mangiano e a guardare l’etichetta dei cibi che comprano. Una maggiore sensibilità, questa, che si ri-specchia anche nei confronti dell’ambiente. Parlando di mercato, circa un italiano su due (48,6%) cerca di tu-telare l’ambiente acquistando prodotti eco-sostenibili.L’aumento del costo della benzina e del gasolio, inol-tre, secondo la Coldiretti, è stato un’ulteriore molla verso un nuovo stile di vita e ha fatto registrare un boom del 20% di acquisti alimentari a chilometro zero. In pratica, non si usa troppa benzina e ci si assicura nello stesso tempo quei prodotti freschi, genuini, locali e quindi poco inquinanti perché non devono percorrere grosse distanze prima di essere consumati. In Italia, infatti, l’86% delle merci viag-gia su strada e gli aumenti della benzina dell’ultimo periodo hanno inciso prepotentemente anche sul prezzo di acquisto dei prodotti stessi. “Il prodotto di stagione, quasi sempre italiano - spiega la dietologa Lisa Ingrosso dell’Università di Parma, nutrizionista iscritta al SINU (Società Ita-liana di Nutrizione Umana) - impiega pochissimo ad arrivare sulle nostre tavole e mantiene quin-di un buon contenuto di vitamine rispetto ad un alimento che deve attraversare mezzo mondo per

giungere da noi magari in pieno inverno”.

Comprare frutta e verdura di stagione significa con-tribuire a ridurre l’impatto ambientale e assumere maggiori e migliori nutrienti.Un dato significativo, poi, è l’aumento del consumo di prodotti biologici. Il primo posto spetta alla pasta che fa segnare un record di più 97% nei consumi, seguono i prodotti lattiero-caseari (+21%) e quelli ortofrutticoli (+12%). Numeri che mettono in chiaro che il cibo biologico è un feno-meno in espansione. È inoltre in crescente aumento il numero di italiani che scelgono di dedicarsi alla cucina casalinga.“Io preparo in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt e le confet-ture - spiega Sara, lavoratrice part time e mamma di due bambini - oltre ad essere divertente e salutare, aiuta a risparmiare e garantisce la qualità degli ingredienti utilizzati”.Eppure, c’è ancora molto da fare, soprattutto nella fascia giovanile: il cre-scente ricorso ai “fuori pasto” come le patatine, gli snack al cioccolato, le piz-zette, le bibite, i panini, gli hamburger, i cibi confezionati e spesso surgelati può causare danni alla salute dei ragazzi.l’alleggerimento dei dolci, d’altronde, è un obiettivo che si sono poste molte aziende. Secondo dati di Aidepi (associazione delle industrie della pasta e del dolce italiane), nel 2008 una porzione media di gelato apportava 210 kcal, ora ne fornisce 190; per le merendine si è passati da 200 a 180 kcal. L’impegno è di portare gelati e merendine a 170 kcal entro il 2014.Il consiglio del nutrizionista è semplice: leggere sempre le etichette (confrontando i prodotti sia per qualità degli ingredienti sia per caratteristiche nutrizionali), pratica-re attività sportiva, evitare di seguire diete solo perché vanno di moda, in particolare quelle che prevedono l’eli-minazione di alcuni gruppi alimentari o che si limitano a pochi cibi consentiti.

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le abitudini alimentari degli ITAlIANI

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Mangiare meglio e con gusto, nel rispetto delle tradizioni alimentari del nostro Paese, proteggendo al tempo stesso la propria salute. In poche parole: buono, ma genuino. E si sa, in questo l’Italia è maestra: il paese dove si mangia

meglio. Le abitudini alimentari degli italiani, secondo l’indagine Ispo (Istituto per gli studi sulla pubblica opinione), risalente al 2011, e intito-lata “Gli Italiani e l’alimentazione” si possono riassumere in tre catego-rie. Ci sono i cosiddetti “compensatori” che rappresentano un 47% del campione, i quali alternano cura per l’alimentazione a piccoli vizi; sono seguiti dai “gaudenti frettolosi”, circa il 35%, che si concedono extra senza problemi e sono propensi a saltare qualche volta i pasti. Infine, pochi, solo il 18%, sono i salutisti attenti, quelli che non si concedono peccati di gola di sorta. Questo gruppo, composto soprattutto da ultra 40enni, rivela che con l’età si diventa più attenti al proprio stile di vita.Insomma, sembra che gli italiani, grazie anche alla diffusione delle

informazioni obbligatorie sui cibi e sulla nutrizione riportate sulle etichette, stiano più attenti a seguire un regime alimentare

corretto. Di anno in anno diventano sempre più attenti a ciò che mangiano e a guardare l’etichetta dei cibi che comprano. Una maggiore sensibilità, questa, che si ri-specchia anche nei confronti dell’ambiente. Parlando di mercato, circa un italiano su due (48,6%) cerca di tu-telare l’ambiente acquistando prodotti eco-sostenibili.L’aumento del costo della benzina e del gasolio, inol-tre, secondo la Coldiretti, è stato un’ulteriore molla verso un nuovo stile di vita e ha fatto registrare un boom del 20% di acquisti alimentari a chilometro zero. In pratica, non si usa troppa benzina e ci si assicura nello stesso tempo quei prodotti freschi, genuini, locali e quindi poco inquinanti perché non devono percorrere grosse distanze prima di essere consumati. In Italia, infatti, l’86% delle merci viag-gia su strada e gli aumenti della benzina dell’ultimo periodo hanno inciso prepotentemente anche sul prezzo di acquisto dei prodotti stessi. “Il prodotto di stagione, quasi sempre italiano - spiega la dietologa Lisa Ingrosso dell’Università di Parma, nutrizionista iscritta al SINU (Società Ita-liana di Nutrizione Umana) - impiega pochissimo ad arrivare sulle nostre tavole e mantiene quin-di un buon contenuto di vitamine rispetto ad un alimento che deve attraversare mezzo mondo per

giungere da noi magari in pieno inverno”.

Comprare frutta e verdura di stagione significa con-tribuire a ridurre l’impatto ambientale e assumere maggiori e migliori nutrienti.Un dato significativo, poi, è l’aumento del consumo di prodotti biologici. Il primo posto spetta alla pasta che fa segnare un record di più 97% nei consumi, seguono i prodotti lattiero-caseari (+21%) e quelli ortofrutticoli (+12%). Numeri che mettono in chiaro che il cibo biologico è un feno-meno in espansione. È inoltre in crescente aumento il numero di italiani che scelgono di dedicarsi alla cucina casalinga.“Io preparo in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt e le confet-ture - spiega Sara, lavoratrice part time e mamma di due bambini - oltre ad essere divertente e salutare, aiuta a risparmiare e garantisce la qualità degli ingredienti utilizzati”.Eppure, c’è ancora molto da fare, soprattutto nella fascia giovanile: il cre-scente ricorso ai “fuori pasto” come le patatine, gli snack al cioccolato, le piz-zette, le bibite, i panini, gli hamburger, i cibi confezionati e spesso surgelati può causare danni alla salute dei ragazzi.l’alleggerimento dei dolci, d’altronde, è un obiettivo che si sono poste molte aziende. Secondo dati di Aidepi (associazione delle industrie della pasta e del dolce italiane), nel 2008 una porzione media di gelato apportava 210 kcal, ora ne fornisce 190; per le merendine si è passati da 200 a 180 kcal. L’impegno è di portare gelati e merendine a 170 kcal entro il 2014.Il consiglio del nutrizionista è semplice: leggere sempre le etichette (confrontando i prodotti sia per qualità degli ingredienti sia per caratteristiche nutrizionali), pratica-re attività sportiva, evitare di seguire diete solo perché vanno di moda, in particolare quelle che prevedono l’eli-minazione di alcuni gruppi alimentari o che si limitano a pochi cibi consentiti.

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InchiestaDIVITA

le abitudini alimentari degli ITAlIANI

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MammaDIVITA

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10 trucchiper far MANGIARE FRUTTA e VERDURA ai bAMbINI!È sempre difficile far mangiare la frutta e la verdura ai propri figli, eppure questi alimenti sono indispensaBili per la loro crescita e per evitare il rischio di malattie, come l’oBesità. per far accettare la frutta e la verdura ai più piccoli Basta ingegnarsi un po’ con qualche truc-chetto.

2727

Come nascono questi speciali prodotti da forno?Per rendere possibile tutto ciò, partendo anche da questa lun-ga esperienza, sono state pensate linee in grado di produrre prodotti “speciali” con le medesime caratteristiche di quelli tra-dizionali e allo stesso tempo di garantire la sicurezza di ogni prodotto. I prodotti che nascono da tanti scrupolosi studi non hanno solo la presunzione di assomigliare nel gusto ai prodotti tradizionali presenti sul mercato, ma spesso risultano addirit-tura migliori, esaltando un concetto di leggerezza e digeribilità, contemplando quindi anche un valore salutistico.

E per la scelta delle materie prime?Le ricette di ogni singolo prodotto sono frutto di studi che par-tono dalle singole materie prime, curandone la provenienza, l’attendibilità e la sicurezza alimentare, per poi essere trasferiti nella fase produttiva, dove si crea la ricetta definitiva. Da questo momento vengono attuati scrupolosi test e prove di confezio-namento per arrivare ad avere prodotti sempre nuovi e com-petitivi.

1. sVEZZAMENTO: è bene introdurre la frutta e la verdura già in questa fase perché è dimostrato che bimbi abituati fin da piccoli al gusto dei cibi salutari anche da grandi consumeranno quegli stessi alimenti;

2. NOMI DI FANTAsIA: i bambini si convincono a mangiare frut-ta e verdura proprio come gli idoli dei loro cartoon preferiti;

3. IMMAGINI DI FRUTTA E VERDURA: allegre e colorate, se ap-pese in cucina, invoglieranno ancor di più i piccini a consumare questi alimenti sani;

4. GIOCARE COl CIbO: cioè disporre sul piatto la frutta e la ver-dura in modo divertente e giocoso;

5. CUCINARE INsIEME: i bambini si divertiranno e prenderanno confidenza con la frutta e la verdura;

6. VERDURE CROCCANTI: i più piccoli sanno bene che anche l’occhio vuole la sua parte, per questo preferiscono le verdure croc-canti e colorate;

7. l’EMUlAZIONE: un buon punto di partenza è dare il buon esempio presentando sempre la frutta e la verdura sulla tavola;

8. NON INsIsTERE: il consumo di frutta e verdura deve essere un piacere e non un noioso obbligo. Arrabbiarsi, insistere o ricattare sarebbero solo controproducenti;

9. TV sPENTA!: per fare prendere consapevolezza ai bambini di ciò che stanno mangiando;

10. FURbIZIA: camuffare la frutta e la verdura in modo da rendere i piatti più appetibili.

Franco Tincati nasce a Milano nel ’36, frequenta la scuola tecnica di chimica e al tempo stesso lavora nella famosa azienda dolciaria Milanese “Besana”, ricono-sciuta per l’alta qualità industriale nella produzione di prodotti dolciari e lievitati come pandori, panettoni e croissanteria. Dopo molti anni trascorsi sul campo ed esperienze in realtà diverse, si è dedicato alla ricerca e alla realizzazione di prodotti adatti ad accontentare chi ha particolari limitazioni e intolleranze.

Per Natale Despar pensa proprio a tutti

ProdottiDIVITA

Quest’anno, sugli scaffali dei nostri punti vendita, ci sarà una novità: per tutti coloro che hanno la necessità di consumare prodotti senza glutine, Despar ha pensato alla linea di pa-nettoni e pandori “Free From”, realizzata in collaborazio-ne con l’azienda Zero+4 e il pasticcere Franco Tincati, da molti anni al lavoro in quest’ambito di ricerca.

lei lavora come pasticcere da molti anni, perché ha deciso di intraprendere la ricerca per una pasticceria “salutistica”?Da oltre 50 anni dedico tutte le mie energie alla continua ricer-ca di prodotti migliori, partendo dalla sperimentazione di ma-terie prime diverse e innovative alla produzione di dolci sempre più ricercati. Da qui la sfida a realizzare dolci tradizionalmente buoni, ma adatti anche a persone intolleranti a glutine e latto-sio, ampliando poi l’attenzione alle limitazioni metaboliche per diabetici o persone attente all’apporto calorico.

Qual è stata la sua esperienza?La ricerca per arrivare a significativi risultati anche nelle mag-giori limitazioni nutrizionali è stata coltivata in tutte le prece-denti esperienze lavorative: dopo vent’anni in “Besana”, nei prodotti da forno lievitati, ho lavorato per alcuni anni alla nota pasticceria “San Babila”, dove ho coniugato l’alta qualità della tradizione pasticcera milanese fresca con produzioni in grandi quantità. A completare l’esperienza, tra gli anni ‘70 e ‘80 sono passato a “Bindi”, per implementare lo sviluppo della pasticce-ria “food service”, legando il prodotto surgelato ad alti standard qualitativi. Per ultima, l’esperienza imprenditoriale “Dessert srl” con l’obiettivo di perfezionarmi ulteriormente nel food ser-vice. Proprio da qui nasce la sfida a trasformare ingredienti con limitazioni nutrizionali in prodotti finiti di alta pasticceria nu-trizionalmente evoluta. Sono nate così le linee senza glutine, con farina di riso, a basso contenuto di lattosio, a basso indice glicemico e senza zucchero.

Com’è nato il rapporto con Despar?La relazione tra Despar e Zero+4, nasce da una ricerca dell’Uni-versità di Milano, che in un blind test di prodotti senza glutine sul mercato nazionale, ha selezionato i miei prodotti come i migliori. Da qui il contatto e lo sviluppo successivo di prodotti diversi. La condivisione delle idee, dell’organizzazione e delle modalità di lavoro comuni hanno rafforzato le prospettive di collaborazione e sviluppo con Despar, da sempre attenta all’in-novazione e alle tendenze alimentari più evolute.

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MammaDIVITA

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10 trucchiper far MANGIARE FRUTTA e VERDURA ai bAMbINI!È sempre difficile far mangiare la frutta e la verdura ai propri figli, eppure questi alimenti sono indispensaBili per la loro crescita e per evitare il rischio di malattie, come l’oBesità. per far accettare la frutta e la verdura ai più piccoli Basta ingegnarsi un po’ con qualche truc-chetto.

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Come nascono questi speciali prodotti da forno?Per rendere possibile tutto ciò, partendo anche da questa lun-ga esperienza, sono state pensate linee in grado di produrre prodotti “speciali” con le medesime caratteristiche di quelli tra-dizionali e allo stesso tempo di garantire la sicurezza di ogni prodotto. I prodotti che nascono da tanti scrupolosi studi non hanno solo la presunzione di assomigliare nel gusto ai prodotti tradizionali presenti sul mercato, ma spesso risultano addirit-tura migliori, esaltando un concetto di leggerezza e digeribilità, contemplando quindi anche un valore salutistico.

E per la scelta delle materie prime?Le ricette di ogni singolo prodotto sono frutto di studi che par-tono dalle singole materie prime, curandone la provenienza, l’attendibilità e la sicurezza alimentare, per poi essere trasferiti nella fase produttiva, dove si crea la ricetta definitiva. Da questo momento vengono attuati scrupolosi test e prove di confezio-namento per arrivare ad avere prodotti sempre nuovi e com-petitivi.

1. sVEZZAMENTO: è bene introdurre la frutta e la verdura già in questa fase perché è dimostrato che bimbi abituati fin da piccoli al gusto dei cibi salutari anche da grandi consumeranno quegli stessi alimenti;

2. NOMI DI FANTAsIA: i bambini si convincono a mangiare frut-ta e verdura proprio come gli idoli dei loro cartoon preferiti;

3. IMMAGINI DI FRUTTA E VERDURA: allegre e colorate, se ap-pese in cucina, invoglieranno ancor di più i piccini a consumare questi alimenti sani;

4. GIOCARE COl CIbO: cioè disporre sul piatto la frutta e la ver-dura in modo divertente e giocoso;

5. CUCINARE INsIEME: i bambini si divertiranno e prenderanno confidenza con la frutta e la verdura;

6. VERDURE CROCCANTI: i più piccoli sanno bene che anche l’occhio vuole la sua parte, per questo preferiscono le verdure croc-canti e colorate;

7. l’EMUlAZIONE: un buon punto di partenza è dare il buon esempio presentando sempre la frutta e la verdura sulla tavola;

8. NON INsIsTERE: il consumo di frutta e verdura deve essere un piacere e non un noioso obbligo. Arrabbiarsi, insistere o ricattare sarebbero solo controproducenti;

9. TV sPENTA!: per fare prendere consapevolezza ai bambini di ciò che stanno mangiando;

10. FURbIZIA: camuffare la frutta e la verdura in modo da rendere i piatti più appetibili.

Franco Tincati nasce a Milano nel ’36, frequenta la scuola tecnica di chimica e al tempo stesso lavora nella famosa azienda dolciaria Milanese “Besana”, ricono-sciuta per l’alta qualità industriale nella produzione di prodotti dolciari e lievitati come pandori, panettoni e croissanteria. Dopo molti anni trascorsi sul campo ed esperienze in realtà diverse, si è dedicato alla ricerca e alla realizzazione di prodotti adatti ad accontentare chi ha particolari limitazioni e intolleranze.

Per Natale Despar pensa proprio a tutti

ProdottiDIVITA

Quest’anno, sugli scaffali dei nostri punti vendita, ci sarà una novità: per tutti coloro che hanno la necessità di consumare prodotti senza glutine, Despar ha pensato alla linea di pa-nettoni e pandori “Free From”, realizzata in collaborazio-ne con l’azienda Zero+4 e il pasticcere Franco Tincati, da molti anni al lavoro in quest’ambito di ricerca.

lei lavora come pasticcere da molti anni, perché ha deciso di intraprendere la ricerca per una pasticceria “salutistica”?Da oltre 50 anni dedico tutte le mie energie alla continua ricer-ca di prodotti migliori, partendo dalla sperimentazione di ma-terie prime diverse e innovative alla produzione di dolci sempre più ricercati. Da qui la sfida a realizzare dolci tradizionalmente buoni, ma adatti anche a persone intolleranti a glutine e latto-sio, ampliando poi l’attenzione alle limitazioni metaboliche per diabetici o persone attente all’apporto calorico.

Qual è stata la sua esperienza?La ricerca per arrivare a significativi risultati anche nelle mag-giori limitazioni nutrizionali è stata coltivata in tutte le prece-denti esperienze lavorative: dopo vent’anni in “Besana”, nei prodotti da forno lievitati, ho lavorato per alcuni anni alla nota pasticceria “San Babila”, dove ho coniugato l’alta qualità della tradizione pasticcera milanese fresca con produzioni in grandi quantità. A completare l’esperienza, tra gli anni ‘70 e ‘80 sono passato a “Bindi”, per implementare lo sviluppo della pasticce-ria “food service”, legando il prodotto surgelato ad alti standard qualitativi. Per ultima, l’esperienza imprenditoriale “Dessert srl” con l’obiettivo di perfezionarmi ulteriormente nel food ser-vice. Proprio da qui nasce la sfida a trasformare ingredienti con limitazioni nutrizionali in prodotti finiti di alta pasticceria nu-trizionalmente evoluta. Sono nate così le linee senza glutine, con farina di riso, a basso contenuto di lattosio, a basso indice glicemico e senza zucchero.

Com’è nato il rapporto con Despar?La relazione tra Despar e Zero+4, nasce da una ricerca dell’Uni-versità di Milano, che in un blind test di prodotti senza glutine sul mercato nazionale, ha selezionato i miei prodotti come i migliori. Da qui il contatto e lo sviluppo successivo di prodotti diversi. La condivisione delle idee, dell’organizzazione e delle modalità di lavoro comuni hanno rafforzato le prospettive di collaborazione e sviluppo con Despar, da sempre attenta all’in-novazione e alle tendenze alimentari più evolute.

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ProdottiDIVITA ProdottiDIVITA

Tagliare l’ananas in rettangoli lineari (con lati di 6

per 3cm e uno spessore di 2cm) e passarli in padel-

la con il curry e l’olio extravergine di oliva. basterà

un minuto per lato, spegnere il fuoco e grattugiare

sull’ananas poco zenzero.

Tagliare delle fette di panettone in rettangoli della

stessa dimensione dell’ananas e comporre il piat-

to con l’ananas, la fetta di panettone e terminare

con i frutti di bosco disposti sopra il panettone

in modo ordinato.

Pelare le arance e i mandarini a vivo (togliendo an-

che la pelle) e tagliare ogni spicchietto in tre parti,

tagliare i finocchi a pezzettini. Condire il tutto con

olio extravergine di oliva.

Tostare in forno il panettone tagliato a cubetti, a 200°

per alcuni minuti finché non diventa bello croccante,

cospargerlo sull’insalata e condire con pizzico di sale

e del pepe rosa.

Ingredienti per 4 persone

• 4 fette di panettone despar free from

• 4 rettangoli di ananas

• zenzero• olio extra vergine di oliva

• curry• frutti di bosco surgelati

Ingredienti per 4 persone

• 4 fette di panettone despar free from

• 2 arance

• 2 mandarini

• 1 finocchio

• mandorle a lamelle

• olio extravergine di oliva

• sale e pepe rosa

LingottoDI aNaNaS e PaNettoNe

InsalatinaDI agRuMI e PaNettoNe

Pestare i gherigli di noci, sbucciare e tagliare a da-dini piccoli la pera. In una ciotola unire la ricotta di capra con le noci e la pera. Tagliare quattro fette di pandoro e spalmare il composto della stessa altezza della fetta (circa mezzo cm). Proseguire terminando gli strati con il pandoro. rifilare le fette per dare la forma rettangolare, conservare in frigorifero. Servire i rettangoli accompagnati da una fetta di pera e un gheriglio di noce.

Ingredienti per 4 persone• 4 fette di pandoro despar free from • 100 g di ricotta di capra• 10 gherigli di noci• 1 pera

TramezziniDI PaNDoRo

I polifenoli del curry fungono

da potenti antiossidanti e le fi-

bre dell’ananas rallentano l’as-

sorbimento degli zuccheri e dei

grassi del panettone.

Il formaggio di capra e ancor più le noci garantiscono un buon apporto di Omega3. Inol-tre le noci sono tra i cibi più importanti contro le malattie cardiovascolari. Infine le fibre della pera regolano il transito intestinale.

28

Preparare la frutta, sbucciare le mele e tagliarle a dadini, sbucciare la banana e tagliarla a rondelle, af-fettare e tagliare a dadini l’ananas così come la pera. Mescolare tutta la frutta insieme a noci e pinoli, con-dire con il miele e il limone.Tagliare delle fette di pandoro di uno spessore di 1cm circa e bagnarle con il succo d’arancia. Su un tagliere adagiare tre fette di pandoro. Sulla prima fetta adagiare la macedonia preparata prece-dentemente, coprire con la seconda fetta, fare un se-condo strato di frutta e coprire con la terza e ultima fetta di pandoro.Servire tagliando a triangolo i sandwich ottenuti, accop-piarli e infilzare con uno stecchino di legno.

Ingredienti per 4 persone• 6 fette di pandoro despar free from • 1 mela• Il succo di un’arancia• 1 banana• 100 g di ananas• una pera• 1 cucchiaino di miele • una decina di gherigli di noci• 20 g di pinoli

• limone

SandwichDI PaNDoRo e fRutta

La ricetta garantisce un com-pleto apporto di nutrienti. Consigliata soprattutto a cola-zione.

La vitamina C contenuta negli agrumi facilita l’assorbimento della vitamina E delle mandor-le. Inoltre, le fibre del finocchio rallentano l’assorbimento de-gli zuccheri del panettone.

29

Cerchi delle altre idee per il natale?

Tieniti aggiornato sul blog

casadivita.despar.it:

potrai trovare delle deliziose ed

equilibrate ricette che incanteran-

no i tuoi ospiti.

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ProdottiDIVITA ProdottiDIVITA

Tagliare l’ananas in rettangoli lineari (con lati di 6

per 3cm e uno spessore di 2cm) e passarli in padel-

la con il curry e l’olio extravergine di oliva. basterà

un minuto per lato, spegnere il fuoco e grattugiare

sull’ananas poco zenzero.

Tagliare delle fette di panettone in rettangoli della

stessa dimensione dell’ananas e comporre il piat-

to con l’ananas, la fetta di panettone e terminare

con i frutti di bosco disposti sopra il panettone

in modo ordinato.

Pelare le arance e i mandarini a vivo (togliendo an-

che la pelle) e tagliare ogni spicchietto in tre parti,

tagliare i finocchi a pezzettini. Condire il tutto con

olio extravergine di oliva.

Tostare in forno il panettone tagliato a cubetti, a 200°

per alcuni minuti finché non diventa bello croccante,

cospargerlo sull’insalata e condire con pizzico di sale

e del pepe rosa.

Ingredienti per 4 persone

• 4 fette di panettone despar free from

• 4 rettangoli di ananas

• zenzero• olio extra vergine di oliva

• curry• frutti di bosco surgelati

Ingredienti per 4 persone

• 4 fette di panettone despar free from

• 2 arance

• 2 mandarini

• 1 finocchio

• mandorle a lamelle

• olio extravergine di oliva

• sale e pepe rosa

LingottoDI aNaNaS e PaNettoNe

InsalatinaDI agRuMI e PaNettoNe

Pestare i gherigli di noci, sbucciare e tagliare a da-dini piccoli la pera. In una ciotola unire la ricotta di capra con le noci e la pera. Tagliare quattro fette di pandoro e spalmare il composto della stessa altezza della fetta (circa mezzo cm). Proseguire terminando gli strati con il pandoro. rifilare le fette per dare la forma rettangolare, conservare in frigorifero. Servire i rettangoli accompagnati da una fetta di pera e un gheriglio di noce.

Ingredienti per 4 persone• 4 fette di pandoro despar free from • 100 g di ricotta di capra• 10 gherigli di noci• 1 pera

TramezziniDI PaNDoRo

I polifenoli del curry fungono

da potenti antiossidanti e le fi-

bre dell’ananas rallentano l’as-

sorbimento degli zuccheri e dei

grassi del panettone.

Il formaggio di capra e ancor più le noci garantiscono un buon apporto di Omega3. Inol-tre le noci sono tra i cibi più importanti contro le malattie cardiovascolari. Infine le fibre della pera regolano il transito intestinale.

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Preparare la frutta, sbucciare le mele e tagliarle a dadini, sbucciare la banana e tagliarla a rondelle, af-fettare e tagliare a dadini l’ananas così come la pera. Mescolare tutta la frutta insieme a noci e pinoli, con-dire con il miele e il limone.Tagliare delle fette di pandoro di uno spessore di 1cm circa e bagnarle con il succo d’arancia. Su un tagliere adagiare tre fette di pandoro. Sulla prima fetta adagiare la macedonia preparata prece-dentemente, coprire con la seconda fetta, fare un se-condo strato di frutta e coprire con la terza e ultima fetta di pandoro.Servire tagliando a triangolo i sandwich ottenuti, accop-piarli e infilzare con uno stecchino di legno.

Ingredienti per 4 persone• 6 fette di pandoro despar free from • 1 mela• Il succo di un’arancia• 1 banana• 100 g di ananas• una pera• 1 cucchiaino di miele • una decina di gherigli di noci• 20 g di pinoli

• limone

SandwichDI PaNDoRo e fRutta

La ricetta garantisce un com-pleto apporto di nutrienti. Consigliata soprattutto a cola-zione.

La vitamina C contenuta negli agrumi facilita l’assorbimento della vitamina E delle mandor-le. Inoltre, le fibre del finocchio rallentano l’assorbimento de-gli zuccheri del panettone.

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Cerchi delle altre idee per il natale?

Tieniti aggiornato sul blog

casadivita.despar.it:

potrai trovare delle deliziose ed

equilibrate ricette che incanteran-

no i tuoi ospiti.

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I NUOVI DENTIFRICI

Pasta del Capitano, prestigioso marchio italiano nato nel 1905, da sempre sinonimo di qualità, credibilità scientifica con una tradizione lunga oltre 100 anni, presenta una vera innovazione tutta italiana nel mondo dell’igiene orale.

Dai Laboratori di Ricerca della Farmaceutici Dottor Ciccarelli nascono i nuovi dentifrici Pasta del Capitano, sempre più efficaci, sicuri e con una nuova molecola il Sulfetal Zn®: una molecola a base di zinco che grazie alle sue peculiari proprietà antibatteriche e

pulenti consente loro di conservare le proprie caratteristiche distintive e di essere più sicuri, continuando a garantire una completa igiene orale per tutta la famiglia.

I nuovi dentifrici non contengono triclosan, Sodio Lauril Solfato (SLS), parabeni e conservanti donatori di formaldeide.

Da sempre sulla bocca di tutti gli italiani.

PREVENZIONE ANTITARTAROPREVENZIONE ANTITARTARO

PROTEZIONE PLACCA E CARIEPROTEZIONE PLACCA E CARIE

PREVENZIONEDIFESA A 360°

OX-ACTIVE® WHITENING

ScelteDIVITA

Il periodo di crisi economica che stiamo vi-vendo sta mettendo a dura prova lo stile di vita consumistico che ha caratterizza-to le abitudini dei paesi occidentali

dal boom economico degli anni Ses-santa fino ai nostri giorni. Questa recente crisi ha infatti iniziato a indurre molte persone a limi-tare i consumi e a cambiare le proprie abitudini. È senza dubbio un momento diffi-cile, eppure questa genera-le riduzione delle spese può essere colta come un’opportunità per raggiungere una più profonda consapevolezza del valore delle cose. Un’interessante critica al consumi-smo è arrivata, ad esempio, dall’ame-ricano Dave Bruno, autore del libro “la sfida delle 100 cose. Come mi sono libe-rato di quasi tutto, ho ricostruito la mia vita e mi sono riappropriato della mia anima” (Tecniche Nuove Edizioni). Il testo racconta l’esperienza dell’autore, arricchita da aneddoti e consigli pratici: per contrastare il materialismo americano, nel 2008 Bruno ha infatti deciso di eliminare il superfluo e adattarsi a vivere con solo cento oggetti. Non poteva immaginare che dalla sua iniziativa sarebbe nato un vero movimento, diventato oggetto dell’immediato interesse dei media ed esempio seguito da molti, anche in Italia.Scegliere la sobrietà come stile di vita non significa soltanto con-sumare meno e non farsi influenzare dalla pubblicità, ma soprat-tutto consumare in modo diverso e più sano, guadagnando sia sulla qualità della vita, sia dal punto di vista del rispetto per l’am-biente. Siamo abituati a circondarci di oggetti e ad accumularli per anni: consumare meno è invece una liberazione dallo stress e una scelta che educa anche le generazioni future a vivere bene con poco. Inoltre, per chi come noi ha a cuore l’ambiente, un’azione di questo tipo ha una valenza che va oltre l’amministrazione quotidiana: viviamo un’epoca in cui l’adozione di stili di vita sostenibili diventa più necessità che scelta. Un dato su tutti: la Global Footprint Network, un’organizzazione internazio-nale no-profit, evidenzia come ogni anno la data dell’Earth Overshoot Day, la giornata in cui si esauriscono le risorse rinnovabili che il pianeta è in grado di generare in 12 mesi, si sposti sempre più indietro. Se alla fine

degli anni Ottanta si collocava verso fine anno, oggi pende perico-losamente verso l’estate.Quest’ultimo dato introduce uno scenario davvero preoccupante: per vivere con le risorse che attualmente utilizziamo, avremmo bisogno di un pianeta e mezzo.La lotta agli sprechi dunque dovrebbe diventare una regola di vita per tutti: abbattere il superfluo in qualsiasi settore può essere una prima piccola risposta ai problemi del pianeta. Una bella sfida soprattutto per i più giovani, chiamati a ricono-scere i bisogni fondamentali della vita: la condivisione dei beni, la collaborazione con gli altri e quindi una migliore qualità nel-le relazioni, ma anche meno cose materiali e più amore per il

mondo. Fonte d’ispirazione per loro, ma non solo, è l’esperienza di Paola Maugeri, storica vj di Mtv e oggi voce affermata di Virgin Radio. Per tre mesi Paola ha trascorso assieme alla sua famiglia una vita “ad impatto zero”, cioè senza luce, auto, prodotti confezionati o imballati, bottiglie in

plastica. Questo stile di vita, a prima vista estremo, ha

significato un cambio radicale nella gestione del-la sua attività familiare ma anche personale,

che la conduttrice (e autrice del li-bro “la mia vita a impatto zero”

edito da Mondadori) afferma di seguire anche ora che ha finito l’esperimento, dato che si sposta in auto solo quando serve, beve acqua di rubinetto, com-pra a km 0 e fa delle tre R

recupera, riusa, ricicla, un vero e proprio monito di vita.

A dispetto di chi vede il consu-matore o il cittadino come indivi-

duo privo di spirito critico, si posso-no davvero fare tutti i giorni delle scelte,

negli acquisti e nelle abitudini, in grado da sole di cambiare il modo in cui impattiamo sulla natura e quello secondo cui diamo priorità alle cose. Nella speranza che “less is more”, avere poco è meglio, sia non solo il ritornello di una canzone, ma un’idea e al

tempo stesso una scelta di vita essenziale e ugualmente ricca.

Dal superfluo all’essenziale:molto più di una scelta di vita.

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I NUOVI DENTIFRICI

Pasta del Capitano, prestigioso marchio italiano nato nel 1905, da sempre sinonimo di qualità, credibilità scientifica con una tradizione lunga oltre 100 anni, presenta una vera innovazione tutta italiana nel mondo dell’igiene orale.

Dai Laboratori di Ricerca della Farmaceutici Dottor Ciccarelli nascono i nuovi dentifrici Pasta del Capitano, sempre più efficaci, sicuri e con una nuova molecola il Sulfetal Zn®: una molecola a base di zinco che grazie alle sue peculiari proprietà antibatteriche e

pulenti consente loro di conservare le proprie caratteristiche distintive e di essere più sicuri, continuando a garantire una completa igiene orale per tutta la famiglia.

I nuovi dentifrici non contengono triclosan, Sodio Lauril Solfato (SLS), parabeni e conservanti donatori di formaldeide.

Da sempre sulla bocca di tutti gli italiani.

PREVENZIONE ANTITARTAROPREVENZIONE ANTITARTARO

PROTEZIONE PLACCA E CARIEPROTEZIONE PLACCA E CARIE

PREVENZIONEDIFESA A 360°

OX-ACTIVE® WHITENING

ScelteDIVITA

Il periodo di crisi economica che stiamo vi-vendo sta mettendo a dura prova lo stile di vita consumistico che ha caratterizza-to le abitudini dei paesi occidentali

dal boom economico degli anni Ses-santa fino ai nostri giorni. Questa recente crisi ha infatti iniziato a indurre molte persone a limi-tare i consumi e a cambiare le proprie abitudini. È senza dubbio un momento diffi-cile, eppure questa genera-le riduzione delle spese può essere colta come un’opportunità per raggiungere una più profonda consapevolezza del valore delle cose. Un’interessante critica al consumi-smo è arrivata, ad esempio, dall’ame-ricano Dave Bruno, autore del libro “la sfida delle 100 cose. Come mi sono libe-rato di quasi tutto, ho ricostruito la mia vita e mi sono riappropriato della mia anima” (Tecniche Nuove Edizioni). Il testo racconta l’esperienza dell’autore, arricchita da aneddoti e consigli pratici: per contrastare il materialismo americano, nel 2008 Bruno ha infatti deciso di eliminare il superfluo e adattarsi a vivere con solo cento oggetti. Non poteva immaginare che dalla sua iniziativa sarebbe nato un vero movimento, diventato oggetto dell’immediato interesse dei media ed esempio seguito da molti, anche in Italia.Scegliere la sobrietà come stile di vita non significa soltanto con-sumare meno e non farsi influenzare dalla pubblicità, ma soprat-tutto consumare in modo diverso e più sano, guadagnando sia sulla qualità della vita, sia dal punto di vista del rispetto per l’am-biente. Siamo abituati a circondarci di oggetti e ad accumularli per anni: consumare meno è invece una liberazione dallo stress e una scelta che educa anche le generazioni future a vivere bene con poco. Inoltre, per chi come noi ha a cuore l’ambiente, un’azione di questo tipo ha una valenza che va oltre l’amministrazione quotidiana: viviamo un’epoca in cui l’adozione di stili di vita sostenibili diventa più necessità che scelta. Un dato su tutti: la Global Footprint Network, un’organizzazione internazio-nale no-profit, evidenzia come ogni anno la data dell’Earth Overshoot Day, la giornata in cui si esauriscono le risorse rinnovabili che il pianeta è in grado di generare in 12 mesi, si sposti sempre più indietro. Se alla fine

degli anni Ottanta si collocava verso fine anno, oggi pende perico-losamente verso l’estate.Quest’ultimo dato introduce uno scenario davvero preoccupante: per vivere con le risorse che attualmente utilizziamo, avremmo bisogno di un pianeta e mezzo.La lotta agli sprechi dunque dovrebbe diventare una regola di vita per tutti: abbattere il superfluo in qualsiasi settore può essere una prima piccola risposta ai problemi del pianeta. Una bella sfida soprattutto per i più giovani, chiamati a ricono-scere i bisogni fondamentali della vita: la condivisione dei beni, la collaborazione con gli altri e quindi una migliore qualità nel-le relazioni, ma anche meno cose materiali e più amore per il

mondo. Fonte d’ispirazione per loro, ma non solo, è l’esperienza di Paola Maugeri, storica vj di Mtv e oggi voce affermata di Virgin Radio. Per tre mesi Paola ha trascorso assieme alla sua famiglia una vita “ad impatto zero”, cioè senza luce, auto, prodotti confezionati o imballati, bottiglie in

plastica. Questo stile di vita, a prima vista estremo, ha

significato un cambio radicale nella gestione del-la sua attività familiare ma anche personale,

che la conduttrice (e autrice del li-bro “la mia vita a impatto zero”

edito da Mondadori) afferma di seguire anche ora che ha finito l’esperimento, dato che si sposta in auto solo quando serve, beve acqua di rubinetto, com-pra a km 0 e fa delle tre R

recupera, riusa, ricicla, un vero e proprio monito di vita.

A dispetto di chi vede il consu-matore o il cittadino come indivi-

duo privo di spirito critico, si posso-no davvero fare tutti i giorni delle scelte,

negli acquisti e nelle abitudini, in grado da sole di cambiare il modo in cui impattiamo sulla natura e quello secondo cui diamo priorità alle cose. Nella speranza che “less is more”, avere poco è meglio, sia non solo il ritornello di una canzone, ma un’idea e al

tempo stesso una scelta di vita essenziale e ugualmente ricca.

Dal superfluo all’essenziale:molto più di una scelta di vita.

Page 32: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

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Calcolare il volume di un barattolo di pomodoro, analizzare le informazioni di un biglietto del treno, ma anche individuare una frase subordinata in un testo e calcolare l’indice di massa corporea: sono questi i quesiti, declinati in differenti livelli di

difficoltà, che gli studenti italiani hanno affrontato nelle prove Invalsi, test scritti che valutano le conoscenze e competenze in italiano e mate-matica. Introdotti per la prima volta nel 2007, gli Invalsi hanno lo scopo di valu-tare la preparazione didattica fornita agli alunni delle scuole italiane e di compararla con quella degli altri paesi dell’unione europea. I ragazzi delle classi 2ª e 5ª elementare, oltre che tutte le classi della scuo-la media e la 1ª e la 3ª superiore conoscono bene i test, criticati negli anni da compagni di classe, genitori, insegnanti e sindacati da diversi punti di vista: impossibilità di valutare il percorso formativo di una classe, diffi-coltà nella valutazione degli studenti, arbitrarietà delle risposte multiple, incertezza nella preparazione (cosa studio il giorno prima?). Questi test sono infatti ancora oggi un argomento molto dibattuto in ambito di formazione ed insegnamento. come schierarsi?Da una parte queste prove standardizzate consentono di valutare gli alunni in maniera omogenea in tutta Europa, fornendo uno specchio del livello di preparazione dei nostri insegnanti ed istituti comparabile con quello dei colleghi oltrefrontiera; dall’altra, il test può sembrare uno strumento troppo semplificativo, dato che “le crocette” spesso mettono sullo stesso piano “secchioni” e “fortunelli”. È anche vero che i test Invalsi hanno come obiettivo non solo il rile-vare le conoscenze acquisite, ma anche la maniera di utilizzarle e di mettere in relazione vari elementi dati per la risoluzione di proble-mi e quesiti. Un “banco di prova”, è il caso di dirlo, che se può non incontrare le simpatie di studenti ed alunni, è comunque un buon esercizio per migliorare le proprie capacità logiche e prepararsi ad un futuro in cui anche colloqui di lavoro e selezioni professionali sono sempre più familiari con questa tipologia di test.

RagazziDIVITA

sTUDIA (?), che quest’anno c’è il test INVAlsI

ProgettiDIVITA

Ritirarsi dalla routine, dalla quotidianità, scegliere di tra-scorrere del tempo con se stessi, magari facendo un viaggio: c’è chi ha deciso di partire in solitaria in barca a vela, chi di fare un’esperienza spirituale in India, chi di

scalare una montagna, chi di percorrere il deserto a piedi... A vol-te il mondo ci sta stretto e abbiamo bisogno di una pausa, più o meno lunga. Se a que-sto si aggiunge la consapevolezza che la modernità sta devastando le risorse del pianeta, ci sono diverse strade: tentare di fare qualcosa nel proprio piccolo o prendere una decisione drastica.Ha fatto notizia la scelta di Devis Bo-nanni, classe 1984, cresciuto in Carnia (Friuli Venezia Giulia), che a 23 anni ha scelto di lasciare il lavoro per ritirarsi a vive-re più a contatto con la natura, vivendo di quello che la terra produce e di poche altre cose. Una scelta dettata dalla spinta ecologista - da tempo insita in lui - di vivere seguendo i ritmi della natura, ma soprattutto rispet-tandola. Si è ritirato in una casetta prefabbricata (comunque di proprietà) con il minimo indispensabile, una stufa a legna, un boiler per l’acqua calda e poco altro. Ha costruito una serra, ha creato un orto e ha iniziato a coltivare la terra a tempo pieno, ad allevare qualche gallina, intuendo la possibilità di una certa auto-sufficienza alimentare, frugale ed ecosostenibile. Come lui stesso ha detto: «Non sono un eremita, non fuggo dalla modernità». Non ha il frigo ma ha un cellulare, non ha più l’auto e gira in bici, nessuna televisione ma un pc portatile con connessione Internet.Proprio quando le forze sembravano esaurirsi e l’entusiasmo del-le prime stagioni vacillare, ha capito che non avrebbe potuto pro-seguire senza condividere con altri il suo cammino. In un blog (www.progettopecoranera.it), che poi è diventato anche un libro edito da Marsilio, racconta la sua esperienza e le sue difficoltà. Adesso, occasionalmente, accoglie amici e persone che deside-rano vivere per un po’ quest’esperienza e disponibili a lavorare insieme a lui.Ecco le sue parole: “Vivere in simbiosi, seppur parziale, con la natura apporta un beneficio per il nostro corpo in termini di be-nessere e serenità, consentendogli di ritrovare quella connessio-ne che solo recentemente è stata recisa. Fare l’orto è terapeutico oltre che utile, ci dona una visione privilegiata sul palcoscenico più grande, quello fatto di mari, monti, fiumi e pianure”.E ancora: “Stare in solitudine significa stare in compagnia di se stessi. Per dirla alla Thoreau, non ho mai trovato miglior compa-gno che la solitudine. Bisogna star bene con se stessi per stare da soli… Stare solo, mi consola, mi concilia e mi ricarica”.

Il rITIrO come stile di vita.

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Calcolare il volume di un barattolo di pomodoro, analizzare le informazioni di un biglietto del treno, ma anche individuare una frase subordinata in un testo e calcolare l’indice di massa corporea: sono questi i quesiti, declinati in differenti livelli di

difficoltà, che gli studenti italiani hanno affrontato nelle prove Invalsi, test scritti che valutano le conoscenze e competenze in italiano e mate-matica. Introdotti per la prima volta nel 2007, gli Invalsi hanno lo scopo di valu-tare la preparazione didattica fornita agli alunni delle scuole italiane e di compararla con quella degli altri paesi dell’unione europea. I ragazzi delle classi 2ª e 5ª elementare, oltre che tutte le classi della scuo-la media e la 1ª e la 3ª superiore conoscono bene i test, criticati negli anni da compagni di classe, genitori, insegnanti e sindacati da diversi punti di vista: impossibilità di valutare il percorso formativo di una classe, diffi-coltà nella valutazione degli studenti, arbitrarietà delle risposte multiple, incertezza nella preparazione (cosa studio il giorno prima?). Questi test sono infatti ancora oggi un argomento molto dibattuto in ambito di formazione ed insegnamento. come schierarsi?Da una parte queste prove standardizzate consentono di valutare gli alunni in maniera omogenea in tutta Europa, fornendo uno specchio del livello di preparazione dei nostri insegnanti ed istituti comparabile con quello dei colleghi oltrefrontiera; dall’altra, il test può sembrare uno strumento troppo semplificativo, dato che “le crocette” spesso mettono sullo stesso piano “secchioni” e “fortunelli”. È anche vero che i test Invalsi hanno come obiettivo non solo il rile-vare le conoscenze acquisite, ma anche la maniera di utilizzarle e di mettere in relazione vari elementi dati per la risoluzione di proble-mi e quesiti. Un “banco di prova”, è il caso di dirlo, che se può non incontrare le simpatie di studenti ed alunni, è comunque un buon esercizio per migliorare le proprie capacità logiche e prepararsi ad un futuro in cui anche colloqui di lavoro e selezioni professionali sono sempre più familiari con questa tipologia di test.

RagazziDIVITA

sTUDIA (?), che quest’anno c’è il test INVAlsI

ProgettiDIVITA

Ritirarsi dalla routine, dalla quotidianità, scegliere di tra-scorrere del tempo con se stessi, magari facendo un viaggio: c’è chi ha deciso di partire in solitaria in barca a vela, chi di fare un’esperienza spirituale in India, chi di

scalare una montagna, chi di percorrere il deserto a piedi... A vol-te il mondo ci sta stretto e abbiamo bisogno di una pausa, più o meno lunga. Se a que-sto si aggiunge la consapevolezza che la modernità sta devastando le risorse del pianeta, ci sono diverse strade: tentare di fare qualcosa nel proprio piccolo o prendere una decisione drastica.Ha fatto notizia la scelta di Devis Bo-nanni, classe 1984, cresciuto in Carnia (Friuli Venezia Giulia), che a 23 anni ha scelto di lasciare il lavoro per ritirarsi a vive-re più a contatto con la natura, vivendo di quello che la terra produce e di poche altre cose. Una scelta dettata dalla spinta ecologista - da tempo insita in lui - di vivere seguendo i ritmi della natura, ma soprattutto rispet-tandola. Si è ritirato in una casetta prefabbricata (comunque di proprietà) con il minimo indispensabile, una stufa a legna, un boiler per l’acqua calda e poco altro. Ha costruito una serra, ha creato un orto e ha iniziato a coltivare la terra a tempo pieno, ad allevare qualche gallina, intuendo la possibilità di una certa auto-sufficienza alimentare, frugale ed ecosostenibile. Come lui stesso ha detto: «Non sono un eremita, non fuggo dalla modernità». Non ha il frigo ma ha un cellulare, non ha più l’auto e gira in bici, nessuna televisione ma un pc portatile con connessione Internet.Proprio quando le forze sembravano esaurirsi e l’entusiasmo del-le prime stagioni vacillare, ha capito che non avrebbe potuto pro-seguire senza condividere con altri il suo cammino. In un blog (www.progettopecoranera.it), che poi è diventato anche un libro edito da Marsilio, racconta la sua esperienza e le sue difficoltà. Adesso, occasionalmente, accoglie amici e persone che deside-rano vivere per un po’ quest’esperienza e disponibili a lavorare insieme a lui.Ecco le sue parole: “Vivere in simbiosi, seppur parziale, con la natura apporta un beneficio per il nostro corpo in termini di be-nessere e serenità, consentendogli di ritrovare quella connessio-ne che solo recentemente è stata recisa. Fare l’orto è terapeutico oltre che utile, ci dona una visione privilegiata sul palcoscenico più grande, quello fatto di mari, monti, fiumi e pianure”.E ancora: “Stare in solitudine significa stare in compagnia di se stessi. Per dirla alla Thoreau, non ho mai trovato miglior compa-gno che la solitudine. Bisogna star bene con se stessi per stare da soli… Stare solo, mi consola, mi concilia e mi ricarica”.

Il rITIrO come stile di vita.

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Page 34: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

Lo zen è una filosofia orientale che ha origine dal Buddhismo Chàn, fondato più di mille anni fa. Il termine zen, in-fatti, è la pronuncia giapponese della parola cinese chàn che significa meditazione. Nella filosofia zen, meditare non significa estraniarsi totalmente dal mondo, ma si traduce in un momento di calma riflessione, di pausa dal caos della quotidianità per andare al cuore delle cose e scoprire così che ogni cosa intorno a noi è meravigliosa.

COME sI FA a vivere zen?

35

BenessereDIVITA

34

ConsigliDIVITA

Mi chiamo Fabrizio Zago,in questo articolo vi aiuterò a fare cHiarez-za su alcune informazioni, diffuse sul Web,riguardanti alcune sostanze contenute in prodotti detergenti e cosmetici..

chimico industriale, dopo gli studi di orienta-mento tecnico scientifico conclusi in francia e diverse esperienze di lavoro, approda al tema dell’ecocompatibilità.

benessere e bellezza

Certezze, bufale e l’informazione via internetInternet è uno strumento straordinario ma purtroppo è aperto a tutti e tutti possono dire quello che vogliono.In molti casi ci si imbatte in siti gestiti da persone competenti e l’informazione che si trova è degna di nota. In atri casi vengono dette cose assolutamente prive di senso. Cominciamo oggi a trattare alcuni argomenti che hanno lo scopo di fare luce su bufale e verità, insomma cerchiamo di fare chiarezza.

BLA BLA BLA

Si legge che è cancerogena. E’ assolutamente vero! Se trovate un prodotto in cui viene dichiarata NON dovete utilizzarlo. Dovete anche stare attenti non solo alla formaldeide (Formaldehyde in linguaggio INCI) ma anche ad una serie di sostanze che hanno un nome diverso ma che possono liberare questa pericolosa so-stanza. Ecco la lista dei “cessori” di formaldeide: Sodium hydro-xymethyl glycinate, Benzylhemiformal, Imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, 2-Bromo-2-nitropropane-1,3-diol, 5-Bromo-5-nitro-1,3-dioxane.

Sarebbero sostanze pericolosissime e neanche farlo apposta can-cerogene. Non è vero! Si tratta di una leggenda metropolitana che “gira” su internet ormai da molti anni, almeno una decina, e che è completamente priva di riscontro scientifico. Una signora che lavorava all’Ambasciata Americana a Roma ha trasmesso un documento in cui si sosteneva la tesi in questione. Da allora, sembrando che la fonte fosse autorevole, la leggenda è montata a dismisura. Nessuno è mai morto da SLES e SLS. Mai.

In internet circola un articolo scientifico frutto di una ricerca importante in cui si sostiene che nel seno di donne ammalate di tumore la quantità di parabeni sia il doppio rispetto a persone sane. Da questo si desume che i parabeni siano cancerogeni. Io ho letto articoli altrettanto seri ed importanti che hanno di-mostrato che questo rapporto di causa ed effetto non è prova-to, sono certo inoltre che le dosi presenti nei cosmetici siano piccolissime. Quello di cui sono altrettanto certo è che alcuni parabeni sono certamente allergizzanti e disturbatori endocrini. Dopo queste note non vi sembra il caso che, anche nel dub-bio, si debbano evitare? Methyl, Ethyl, Propyl, Butyl eccetera, Paraben sono presenti in moltissimi prodotti cosmetici, forse vi conviene controllare.

FORMAlDEIDE

PARAbENI

sODIUM lAURETH sUlFATE (slEs) E sODIUM lAURyl sUlFATE (sls)

In certi casi questo è falso o se preferite non ci sono ancora tutte le prove che lo siano realmente. In altri casi la ricerca scientifi-ca ci conferma che lo sono certamente. Molto recentemente il “the Journal Environmental Science & Technology” ha pubbli-cato uno studio condotto su 625 donne della California e dello Utah in cui si era sviluppata una endometriosi e che il livello di Benzophenone (un filtro UV appunto) era elevatissimo. In linea generale i filtri che bloccano i raggi UV, sia di tipo A che B, sono molto impattanti per gli organismi acquatici ma qui si parla della salute umana, delle donne in particolare e quindi l’at-tenzione con cui dobbiamo guardare a queste sostanze cambia completamente di livello.

I FIlTRI sOlARI CHIMICI FANNO MAlE

Dice il saggio: «Se vuoi davvero vi-vere zen la tua vita nel pieno delle tue potenzialità, lascia che sia solo l'amore a ispirarti in ogni azione».

IMPARA A FOCALIZZARTI SUL PRESENTE.Il presente è l'unico momento che conta, non lasciartelo sfuggire.

SORRIDI SPESSO.Ogni volta che sorridi il tuo cervello rilascia l'ormone della felici-tà. Sorridere è la via naturale per "indurti" ad essere felice.

AIUTA IL PROSSIMO. Ha uno straordinario effetto positivo sia su di te che sugli altri.

FAI CIò CHE AMI.Riduci la vita all’essenziale, a ciò che ti piace davvero e fallo.

CURA LE TUE AMICIZIE.Focalizza la tua energia solo su persone che rendono il tuo giorno un po’ più luminoso semplicemente per il fatto di esserci.

TIENI UN DIARIO. Ti consente di essere autentico con te stesso e di esprimere in modo libero emozioni e sentimenti.

IMPARA A FIDARTI DELLE TUE INTUIZIONI E DEL TUO ISTINTO.Prova ad ascoltare in silenzio… non i tuoi pensieri… ma le emo-zioni e le sensazioni che emergono dal tuo io più profondo.

VIAGGIA. Fai spaziare la mente verso orizzonti nuovi e lontani.

IMPARA A PERDONARE.Il perdono è il migliore strumento per donarci sollievo e benessere.

RIDUCI L’ATTACCAMENTO ALLE COSE CHE POSSIEDI. Ciò che possiedi finisce inevitabilmente per possederti.

SII CURIOSO DEL MONDO.Esci dalla tua zona di comfort, ogni piccolo e nuovo dettaglio è un universo da scoprire.

TIENITI IN FORMA!Tutto sarà più “agile”.

MEDITA OGNI GIORNO.Acquietare la mente e rilassare il corpo sono un'arte che si impara.

RILASSATI!Rallentare è una scelta consapevole che arricchisce la tua vita.

L'AMORE È TUTTO.Ama incondizionatamente.

Ma COsA sIGNIFICA EsATTAMENTE VIVERE ZEN ? Puoi scoprirlo seguendo questi insegnamenti.

RESPIRA…SORRIDI…E PENSA POSITIVO… questo è vivere ZEN.

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Lo zen è una filosofia orientale che ha origine dal Buddhismo Chàn, fondato più di mille anni fa. Il termine zen, in-fatti, è la pronuncia giapponese della parola cinese chàn che significa meditazione. Nella filosofia zen, meditare non significa estraniarsi totalmente dal mondo, ma si traduce in un momento di calma riflessione, di pausa dal caos della quotidianità per andare al cuore delle cose e scoprire così che ogni cosa intorno a noi è meravigliosa.

COME sI FA a vivere zen?

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BenessereDIVITA

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ConsigliDIVITA

Mi chiamo Fabrizio Zago,in questo articolo vi aiuterò a fare cHiarez-za su alcune informazioni, diffuse sul Web,riguardanti alcune sostanze contenute in prodotti detergenti e cosmetici..

chimico industriale, dopo gli studi di orienta-mento tecnico scientifico conclusi in francia e diverse esperienze di lavoro, approda al tema dell’ecocompatibilità.

benessere e bellezza

Certezze, bufale e l’informazione via internetInternet è uno strumento straordinario ma purtroppo è aperto a tutti e tutti possono dire quello che vogliono.In molti casi ci si imbatte in siti gestiti da persone competenti e l’informazione che si trova è degna di nota. In atri casi vengono dette cose assolutamente prive di senso. Cominciamo oggi a trattare alcuni argomenti che hanno lo scopo di fare luce su bufale e verità, insomma cerchiamo di fare chiarezza.

BLA BLA BLA

Si legge che è cancerogena. E’ assolutamente vero! Se trovate un prodotto in cui viene dichiarata NON dovete utilizzarlo. Dovete anche stare attenti non solo alla formaldeide (Formaldehyde in linguaggio INCI) ma anche ad una serie di sostanze che hanno un nome diverso ma che possono liberare questa pericolosa so-stanza. Ecco la lista dei “cessori” di formaldeide: Sodium hydro-xymethyl glycinate, Benzylhemiformal, Imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, 2-Bromo-2-nitropropane-1,3-diol, 5-Bromo-5-nitro-1,3-dioxane.

Sarebbero sostanze pericolosissime e neanche farlo apposta can-cerogene. Non è vero! Si tratta di una leggenda metropolitana che “gira” su internet ormai da molti anni, almeno una decina, e che è completamente priva di riscontro scientifico. Una signora che lavorava all’Ambasciata Americana a Roma ha trasmesso un documento in cui si sosteneva la tesi in questione. Da allora, sembrando che la fonte fosse autorevole, la leggenda è montata a dismisura. Nessuno è mai morto da SLES e SLS. Mai.

In internet circola un articolo scientifico frutto di una ricerca importante in cui si sostiene che nel seno di donne ammalate di tumore la quantità di parabeni sia il doppio rispetto a persone sane. Da questo si desume che i parabeni siano cancerogeni. Io ho letto articoli altrettanto seri ed importanti che hanno di-mostrato che questo rapporto di causa ed effetto non è prova-to, sono certo inoltre che le dosi presenti nei cosmetici siano piccolissime. Quello di cui sono altrettanto certo è che alcuni parabeni sono certamente allergizzanti e disturbatori endocrini. Dopo queste note non vi sembra il caso che, anche nel dub-bio, si debbano evitare? Methyl, Ethyl, Propyl, Butyl eccetera, Paraben sono presenti in moltissimi prodotti cosmetici, forse vi conviene controllare.

FORMAlDEIDE

PARAbENI

sODIUM lAURETH sUlFATE (slEs) E sODIUM lAURyl sUlFATE (sls)

In certi casi questo è falso o se preferite non ci sono ancora tutte le prove che lo siano realmente. In altri casi la ricerca scientifi-ca ci conferma che lo sono certamente. Molto recentemente il “the Journal Environmental Science & Technology” ha pubbli-cato uno studio condotto su 625 donne della California e dello Utah in cui si era sviluppata una endometriosi e che il livello di Benzophenone (un filtro UV appunto) era elevatissimo. In linea generale i filtri che bloccano i raggi UV, sia di tipo A che B, sono molto impattanti per gli organismi acquatici ma qui si parla della salute umana, delle donne in particolare e quindi l’at-tenzione con cui dobbiamo guardare a queste sostanze cambia completamente di livello.

I FIlTRI sOlARI CHIMICI FANNO MAlE

Dice il saggio: «Se vuoi davvero vi-vere zen la tua vita nel pieno delle tue potenzialità, lascia che sia solo l'amore a ispirarti in ogni azione».

IMPARA A FOCALIZZARTI SUL PRESENTE.Il presente è l'unico momento che conta, non lasciartelo sfuggire.

SORRIDI SPESSO.Ogni volta che sorridi il tuo cervello rilascia l'ormone della felici-tà. Sorridere è la via naturale per "indurti" ad essere felice.

AIUTA IL PROSSIMO. Ha uno straordinario effetto positivo sia su di te che sugli altri.

FAI CIò CHE AMI.Riduci la vita all’essenziale, a ciò che ti piace davvero e fallo.

CURA LE TUE AMICIZIE.Focalizza la tua energia solo su persone che rendono il tuo giorno un po’ più luminoso semplicemente per il fatto di esserci.

TIENI UN DIARIO. Ti consente di essere autentico con te stesso e di esprimere in modo libero emozioni e sentimenti.

IMPARA A FIDARTI DELLE TUE INTUIZIONI E DEL TUO ISTINTO.Prova ad ascoltare in silenzio… non i tuoi pensieri… ma le emo-zioni e le sensazioni che emergono dal tuo io più profondo.

VIAGGIA. Fai spaziare la mente verso orizzonti nuovi e lontani.

IMPARA A PERDONARE.Il perdono è il migliore strumento per donarci sollievo e benessere.

RIDUCI L’ATTACCAMENTO ALLE COSE CHE POSSIEDI. Ciò che possiedi finisce inevitabilmente per possederti.

SII CURIOSO DEL MONDO.Esci dalla tua zona di comfort, ogni piccolo e nuovo dettaglio è un universo da scoprire.

TIENITI IN FORMA!Tutto sarà più “agile”.

MEDITA OGNI GIORNO.Acquietare la mente e rilassare il corpo sono un'arte che si impara.

RILASSATI!Rallentare è una scelta consapevole che arricchisce la tua vita.

L'AMORE È TUTTO.Ama incondizionatamente.

Ma COsA sIGNIFICA EsATTAMENTE VIVERE ZEN ? Puoi scoprirlo seguendo questi insegnamenti.

RESPIRA…SORRIDI…E PENSA POSITIVO… questo è vivere ZEN.

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PercorsiDIVITA

Cammini spirituali...in mezzo alla natura.

I consigli per un luogo di lavoro più “ecologico”PERCORSI IN CUI VIVERE IN MODO FORTE la consapevolezza, la medita-zione, l’armonia, la pace.

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IdeeEcoDIVITA

UFFICIO? rendilo GREEN!

SONO SOLO ALCUNI SUGGERIMENTI, DAVVERO FACILISSIMI. PER IL NOSTRO UFFICIO GREEN SI PARTE ANCHE DA QUI!

Rispettiamo l’ambiente! L’imperativo è d’obbligo, è il primo fondamentale passo per garantire un futuro al mondo. Anche in ufficio. Molto può fare, e basta davvero poco, il singolo impiegato, quindi ognuno di noi. Provate a seguire questo decalogo.

Riciclate sempre la carta. Abbiate l’accortezza di stampare fronte retro e di controllare l’anteprima di stam-pa, eviterete stampe sbagliate e inutili. Non stampate ciò che non è strettamente necessario; quante e-mail, in effet-ti, è sufficiente che vengano salvate?

Usate la posta elettronica anziché la corrisponden-za cartacea, oggi esiste anche la PEC (posta elettronica certificata) per tutta la documentazione ufficiale.

Fate la raccolta differenziata, anche per l’umido organico: basta un piccolo compost sulla scrivania.

Evitate gli screensaver per il pc e to-gliete gli slideshow, vi servono davvero? Vi renderete con-to di quanto siano superflui! Controllate le impostazioni di risparmio energetico, fate attivare la funzione sleep dopo 10 minuti.

Usate tutte le apparecchiature elettroniche con parsimonia, ricordate che esiste la funzione stand-by quando non sono attive. La sera ricordate di togliere i led rossi della fase inerte, comoda una presa multipla con cui spegnere tutto insieme.

scegliete per la scrivania la posizione più favorevole alla luce del sole, ridurrete notevol-mente l’uso della luce elettrica.

Via libera al pollice verde! Le piante arreda-no, aumentano il flusso di ossigeno e assorbo-no virus, agenti inquinanti e batteri.

Occhio alla climatizzazione dei locali. In inverno non tenete più di 19° C; in estate il condizio-natore deve rinfrescare e togliere l’eccessiva umidità, non creare il Polo Nord! Per l’acqua calda lasciate il termostato sui 30° C, di più non serve visto che la userete solo per sciacquarvi le mani.

Per le pause caffè: evitate accumuli di plastica, ognuno può avere e gestire una sua tazzina personale, sembra una banalità ma saranno centinaia i bicchieri ri-sparmiati.

Usate meno l’ascensore, due o tre piani di scale si fanno più che bene a piedi e, perché no?, prendete l’abitudine di andare al lavoro in bici. Se abitate lon-tani fate car-sharing con i colleghi.

Anche in Italia, dove l’ideale di pace e armonia in questo periodo è lontano dalle speranze di tutti, ci sono ancora dei posti dove ci si può immergere nel-la natura e lasciarsi accompagnare dalla forza dello

spirito in un’esperienza che rigenera mente e corpo.Sono molti i cammini spirituali in Italia che accontentano i più diversi pellegrini, alla ricerca di se stessi e desiderosi di lasciare ciò che li circonda per scoprire la natura, la tradizione e la cultura che avvolge questi percorsi.

La magia del cammino spirituale è proprio questa: partiamo carichi di pesi materiali, psicologici, fatiche e stress e, man mano che lo percorriamo, facciamo cadere i massi dal nostro zainetto e ci liberiamo di tutti i pesi che abbiamo accumula-to nel tempo, nella quotidianità, nella vita frenetica, in cui ci fermiamo sempre meno a parlare con noi stessi. Il cammino ci svuota, ci risolleva e ci ridona la pace con noi stessi, ci fa ripercorrere passo dopo passo le nostre fatiche e i nostri dolori per poi guarirci.

Il cammino di Assisi, gemellato per affinità con il Cam-mino di Santiago, è un pellegrinaggio che parte dal santuario francescano di Montepaolo (Dovadola), presso Forlì e ha come meta Assisi. Nasce come unione di tanti brevi pellegrinaggi tradizionali già esistenti e consolidati nel tempo, legati a luo-ghi francescani come: Assisi, La Verna, La Casella, Camaldoli, Montecasale, Montepaolo. Durante il pellegrinaggio si incon-trano diversi eremi e si toccano cittadine storiche come Sanse-polcro, Città di Castello, Gubbio e Assisi. Il cammino si com-pie attraverso i luoghi fondamentali della crescita spirituale di Francesco di Assisi e la meta per eccellenza è Il Santuario della Verna. Il cammino si articola in 13 tappe ed è di oltre 300 km. Nelle prime sei il percorso attraversa i boschi tosco-romagnoli del meraviglioso Parco del Casentino. Il cammino si può compiere a piedi, in bicicletta o anche a cavallo e vi sono rifugi lungo tutte le tappe. All’inizio del cammino viene consegnata una guida tascabile con tutte le informazioni utili (www.camminodiassisi.it).

La valle reatina è uno dei posti che San Francesco amò maggiormente, luogo dove si rifugiava dal mondo e dove gli incontri frequenti con persone umili e vicine al suo messag-gio di vita si univano ad una natura dolce e fitta. Questa pianu-ra meravigliosa, circondata da colline e monti, venne da allora chiamata Valle Santa e ispirò il Cantico delle Creature. Il cam-mino ripercorre i sentieri e le strade di rara bellezza che San Francesco amava compiere nella sua valle santa. Il percorso è composto da 80 km divisi in otto tappe, si può percorrere a piedi, in mountain bike, a cavallo o in macchina (per chi ha difficoltà motorie). La segnaletica in legno accompagna e gui-da lungo i sentieri indicando le varie tappe: Rieti, i santuari di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone, Fontecolombo, i boschi del Faggio di San Francesco a Rivodutri, il borgo di Posta, le vette del Terminillo (www.camminodifrancesco.it).

La Via Francigena è un itinerario storico, che da Canter-bury portava a Roma: una via percorsa in passato da migliaia di pellegrini in viaggio per Roma. Era parte di un fascio di vie, che conducevano alle tre principali mete religiose cristiane dell’epoca medievale: Santiago de Compostela, Roma e Geru-salemme. Riscoperta negli anni Settanta, giaceva quasi inte-ramente sotto l’asfalto delle autostrade e delle strade statali: si è cercato di recuperarne il tracciato originario, ma a volte si è scelto di deviare dal percorso storico in favore di sentieri e strade meno trafficate. È possibile organizzare il percorso in modo sobrio ed economico, nello spirito del pellegrinag-gio sfruttando le strutture convenzionate per l’ospitalità.Il percorso pedonale della via Francigena si sviluppa tra il Gran San Bernardo e Roma, per una lunghezza di 945 km. Sul sito www.viafrancigena.eu è stato riportato dettagliatamente l’inte-ro percorso. L’itinerario è suddi- viso in 51 tappe, ognuna delle quali è descritta su schede testuali, scarica-bili in formato pdf. Que-sto percorso consente di attraversare l’Italia da nord a sud, collegando grazie ad al-cune vie ciclopedonali importanti mete italiane: da Milano, Pavia e Piacenza a Cremona, Mantova, Ferrara, Firenze, Pisa, Verona e ancora Trento, Bolzano, Venezia e Biella. La bellezza, l’arte e il ritrovo spirituale di questi cam-mini rendono l’esperienza parti-colarmente significativa.

Ecco i tre più grandi percorsi spirituali in Italia dove è possibile compiere questo cammino.

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Non resta che mettersi lo zaino in spalla e immergersi nella natura, lasciando spazio all’armonia e alla pace di questi posti incantati e ricchi di spiritualità.

Page 37: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

PercorsiDIVITA

Cammini spirituali...in mezzo alla natura.

I consigli per un luogo di lavoro più “ecologico”PERCORSI IN CUI VIVERE IN MODO FORTE la consapevolezza, la medita-zione, l’armonia, la pace.

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IdeeEcoDIVITA

UFFICIO? rendilo GREEN!

SONO SOLO ALCUNI SUGGERIMENTI, DAVVERO FACILISSIMI. PER IL NOSTRO UFFICIO GREEN SI PARTE ANCHE DA QUI!

Rispettiamo l’ambiente! L’imperativo è d’obbligo, è il primo fondamentale passo per garantire un futuro al mondo. Anche in ufficio. Molto può fare, e basta davvero poco, il singolo impiegato, quindi ognuno di noi. Provate a seguire questo decalogo.

Riciclate sempre la carta. Abbiate l’accortezza di stampare fronte retro e di controllare l’anteprima di stam-pa, eviterete stampe sbagliate e inutili. Non stampate ciò che non è strettamente necessario; quante e-mail, in effet-ti, è sufficiente che vengano salvate?

Usate la posta elettronica anziché la corrisponden-za cartacea, oggi esiste anche la PEC (posta elettronica certificata) per tutta la documentazione ufficiale.

Fate la raccolta differenziata, anche per l’umido organico: basta un piccolo compost sulla scrivania.

Evitate gli screensaver per il pc e to-gliete gli slideshow, vi servono davvero? Vi renderete con-to di quanto siano superflui! Controllate le impostazioni di risparmio energetico, fate attivare la funzione sleep dopo 10 minuti.

Usate tutte le apparecchiature elettroniche con parsimonia, ricordate che esiste la funzione stand-by quando non sono attive. La sera ricordate di togliere i led rossi della fase inerte, comoda una presa multipla con cui spegnere tutto insieme.

scegliete per la scrivania la posizione più favorevole alla luce del sole, ridurrete notevol-mente l’uso della luce elettrica.

Via libera al pollice verde! Le piante arreda-no, aumentano il flusso di ossigeno e assorbo-no virus, agenti inquinanti e batteri.

Occhio alla climatizzazione dei locali. In inverno non tenete più di 19° C; in estate il condizio-natore deve rinfrescare e togliere l’eccessiva umidità, non creare il Polo Nord! Per l’acqua calda lasciate il termostato sui 30° C, di più non serve visto che la userete solo per sciacquarvi le mani.

Per le pause caffè: evitate accumuli di plastica, ognuno può avere e gestire una sua tazzina personale, sembra una banalità ma saranno centinaia i bicchieri ri-sparmiati.

Usate meno l’ascensore, due o tre piani di scale si fanno più che bene a piedi e, perché no?, prendete l’abitudine di andare al lavoro in bici. Se abitate lon-tani fate car-sharing con i colleghi.

Anche in Italia, dove l’ideale di pace e armonia in questo periodo è lontano dalle speranze di tutti, ci sono ancora dei posti dove ci si può immergere nel-la natura e lasciarsi accompagnare dalla forza dello

spirito in un’esperienza che rigenera mente e corpo.Sono molti i cammini spirituali in Italia che accontentano i più diversi pellegrini, alla ricerca di se stessi e desiderosi di lasciare ciò che li circonda per scoprire la natura, la tradizione e la cultura che avvolge questi percorsi.

La magia del cammino spirituale è proprio questa: partiamo carichi di pesi materiali, psicologici, fatiche e stress e, man mano che lo percorriamo, facciamo cadere i massi dal nostro zainetto e ci liberiamo di tutti i pesi che abbiamo accumula-to nel tempo, nella quotidianità, nella vita frenetica, in cui ci fermiamo sempre meno a parlare con noi stessi. Il cammino ci svuota, ci risolleva e ci ridona la pace con noi stessi, ci fa ripercorrere passo dopo passo le nostre fatiche e i nostri dolori per poi guarirci.

Il cammino di Assisi, gemellato per affinità con il Cam-mino di Santiago, è un pellegrinaggio che parte dal santuario francescano di Montepaolo (Dovadola), presso Forlì e ha come meta Assisi. Nasce come unione di tanti brevi pellegrinaggi tradizionali già esistenti e consolidati nel tempo, legati a luo-ghi francescani come: Assisi, La Verna, La Casella, Camaldoli, Montecasale, Montepaolo. Durante il pellegrinaggio si incon-trano diversi eremi e si toccano cittadine storiche come Sanse-polcro, Città di Castello, Gubbio e Assisi. Il cammino si com-pie attraverso i luoghi fondamentali della crescita spirituale di Francesco di Assisi e la meta per eccellenza è Il Santuario della Verna. Il cammino si articola in 13 tappe ed è di oltre 300 km. Nelle prime sei il percorso attraversa i boschi tosco-romagnoli del meraviglioso Parco del Casentino. Il cammino si può compiere a piedi, in bicicletta o anche a cavallo e vi sono rifugi lungo tutte le tappe. All’inizio del cammino viene consegnata una guida tascabile con tutte le informazioni utili (www.camminodiassisi.it).

La valle reatina è uno dei posti che San Francesco amò maggiormente, luogo dove si rifugiava dal mondo e dove gli incontri frequenti con persone umili e vicine al suo messag-gio di vita si univano ad una natura dolce e fitta. Questa pianu-ra meravigliosa, circondata da colline e monti, venne da allora chiamata Valle Santa e ispirò il Cantico delle Creature. Il cam-mino ripercorre i sentieri e le strade di rara bellezza che San Francesco amava compiere nella sua valle santa. Il percorso è composto da 80 km divisi in otto tappe, si può percorrere a piedi, in mountain bike, a cavallo o in macchina (per chi ha difficoltà motorie). La segnaletica in legno accompagna e gui-da lungo i sentieri indicando le varie tappe: Rieti, i santuari di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone, Fontecolombo, i boschi del Faggio di San Francesco a Rivodutri, il borgo di Posta, le vette del Terminillo (www.camminodifrancesco.it).

La Via Francigena è un itinerario storico, che da Canter-bury portava a Roma: una via percorsa in passato da migliaia di pellegrini in viaggio per Roma. Era parte di un fascio di vie, che conducevano alle tre principali mete religiose cristiane dell’epoca medievale: Santiago de Compostela, Roma e Geru-salemme. Riscoperta negli anni Settanta, giaceva quasi inte-ramente sotto l’asfalto delle autostrade e delle strade statali: si è cercato di recuperarne il tracciato originario, ma a volte si è scelto di deviare dal percorso storico in favore di sentieri e strade meno trafficate. È possibile organizzare il percorso in modo sobrio ed economico, nello spirito del pellegrinag-gio sfruttando le strutture convenzionate per l’ospitalità.Il percorso pedonale della via Francigena si sviluppa tra il Gran San Bernardo e Roma, per una lunghezza di 945 km. Sul sito www.viafrancigena.eu è stato riportato dettagliatamente l’inte-ro percorso. L’itinerario è suddi- viso in 51 tappe, ognuna delle quali è descritta su schede testuali, scarica-bili in formato pdf. Que-sto percorso consente di attraversare l’Italia da nord a sud, collegando grazie ad al-cune vie ciclopedonali importanti mete italiane: da Milano, Pavia e Piacenza a Cremona, Mantova, Ferrara, Firenze, Pisa, Verona e ancora Trento, Bolzano, Venezia e Biella. La bellezza, l’arte e il ritrovo spirituale di questi cam-mini rendono l’esperienza parti-colarmente significativa.

Ecco i tre più grandi percorsi spirituali in Italia dove è possibile compiere questo cammino.

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Non resta che mettersi lo zaino in spalla e immergersi nella natura, lasciando spazio all’armonia e alla pace di questi posti incantati e ricchi di spiritualità.

Page 38: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

Prima edizione della Fiera Naziona-le del dolce tipico artigianale, che si svolgerà nel cuore del centro storico di Trento.L’evento coinvolgerà l’intero settore dolciario italiano accogliendo i mi-gliori operatori professionali prove-nienti da tutta l’Italia.Info: www.dolceitali.com

8° fiera internazionale per la coltiva-zione, la conservazione e la commer-cializzazione della mela.Appuntamento unico al mondo nel suo genere che si svolge ogni due anni e ha ormai assunto un’impor-tanza internazionale diventando un must per specialisti.Info: www.fierabolzano.it

Manifestazione enogastronomica, all’interno della quale si potranno degustare i prodotti tipici del perio-do autunnale, dalle castagne al for-maggio Monte Veronese, il tutto ac-compagnato da un buon bicchiere di vino rosso bardolino.La kermesse vede in scena gli chef dei ristoranti Al Cacciatore, bellavi-sta, Costabella, Sole e Taverna kus, che proporranno, durante questo mese, piatti legati alla tradizione con un occhio attento verso l’innovazione.info: www.ristosanzeno.it

dal 19 al 21OTTObRE

dal 15 al 17NOVEMbRE

Piazza di Fiera, Trento

Bolzano

DOlCEITAly

interpoma 2012

San Zeno Di Montagna, Verona

CAsTAGNE, bARDOlINO & MONTE VERONEsE

13a MOsTRA INTERNAZIONAlE DI ARCHITETTURA

Al via la 13° mostra internaziona-le di architettura che si snoderà tra gli spazi dei giardini e dell’Arsena-le di Venezia. La mostra è intitolata “Common ground” e il direttore è l’architetto David Chipperfield.Info: www.labiennale.org

Venezia

dal 14 ottoBreal 13 NOVEMbRE

mercatino di natale di Bolzano

Tradizionali mercatini natalizi di bol-zano, con un ricco programma di in-trattenimento per adulti e bambini. Inoltre si potranno trovare altri mer-catini posizionati nelle vie e piazze adiacenti, come in piazza Municipio, in piazza del grano e nel cortile di Pa-lazzo Campofranco.Tra gli eventi di carattere artistico e culturale vi ricordiamo l’ormai classi-ca “Lunga Notte dei Musei” il 25 no-vembre 2011 con ingresso gratuito in numerosi musei cittadini.Info: www.bolzano.net

Piazza Walther, Bolzano

fino al 25 NOVEMbRE

EventiDIVITAcultura e tempo libero

festa della zucca

XXII Festa della zucca con un ricco programma di spettacoli per grandi e piccoli dedicati al medioevo con ri-evocazioni storiche, animazione con giocolieri, mangiafuoco e la possibili-tà di degustare cibi, pietanze e dolci a base di zucca, vini e piatti medioevali, distribuiti nelle taverne e dalle banca-relle sparse per vicoli e corti.La festa è organizzata dalla Pro Loco “Pro Venzone”.Info: [email protected]

Venzone, Udine

27 - 28 OTTObRE

38

dal 30 NOVEMbREal 23 DICEMbRE

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Prima edizione della Fiera Naziona-le del dolce tipico artigianale, che si svolgerà nel cuore del centro storico di Trento.L’evento coinvolgerà l’intero settore dolciario italiano accogliendo i mi-gliori operatori professionali prove-nienti da tutta l’Italia.Info: www.dolceitali.com

8° fiera internazionale per la coltiva-zione, la conservazione e la commer-cializzazione della mela.Appuntamento unico al mondo nel suo genere che si svolge ogni due anni e ha ormai assunto un’impor-tanza internazionale diventando un must per specialisti.Info: www.fierabolzano.it

Manifestazione enogastronomica, all’interno della quale si potranno degustare i prodotti tipici del perio-do autunnale, dalle castagne al for-maggio Monte Veronese, il tutto ac-compagnato da un buon bicchiere di vino rosso bardolino.La kermesse vede in scena gli chef dei ristoranti Al Cacciatore, bellavi-sta, Costabella, Sole e Taverna kus, che proporranno, durante questo mese, piatti legati alla tradizione con un occhio attento verso l’innovazione.info: www.ristosanzeno.it

dal 19 al 21OTTObRE

dal 15 al 17NOVEMbRE

Piazza di Fiera, Trento

Bolzano

DOlCEITAly

interpoma 2012

San Zeno Di Montagna, Verona

CAsTAGNE, bARDOlINO & MONTE VERONEsE

13a MOsTRA INTERNAZIONAlE DI ARCHITETTURA

Al via la 13° mostra internaziona-le di architettura che si snoderà tra gli spazi dei giardini e dell’Arsena-le di Venezia. La mostra è intitolata “Common ground” e il direttore è l’architetto David Chipperfield.Info: www.labiennale.org

Venezia

dal 14 ottoBreal 13 NOVEMbRE

mercatino di natale di Bolzano

Tradizionali mercatini natalizi di bol-zano, con un ricco programma di in-trattenimento per adulti e bambini. Inoltre si potranno trovare altri mer-catini posizionati nelle vie e piazze adiacenti, come in piazza Municipio, in piazza del grano e nel cortile di Pa-lazzo Campofranco.Tra gli eventi di carattere artistico e culturale vi ricordiamo l’ormai classi-ca “Lunga Notte dei Musei” il 25 no-vembre 2011 con ingresso gratuito in numerosi musei cittadini.Info: www.bolzano.net

Piazza Walther, Bolzano

fino al 25 NOVEMbRE

EventiDIVITAcultura e tempo libero

festa della zucca

XXII Festa della zucca con un ricco programma di spettacoli per grandi e piccoli dedicati al medioevo con ri-evocazioni storiche, animazione con giocolieri, mangiafuoco e la possibili-tà di degustare cibi, pietanze e dolci a base di zucca, vini e piatti medioevali, distribuiti nelle taverne e dalle banca-relle sparse per vicoli e corti.La festa è organizzata dalla Pro Loco “Pro Venzone”.Info: [email protected]

Venzone, Udine

27 - 28 OTTObRE

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dal 30 NOVEMbREal 23 DICEMbRE

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ProgettiDIVITA

Contrastare il grigiore della città, riscoprire il contat-to con la natura o, più semplicemente, abbellire il proprio terrazzo: questi sono solo alcuni dei motivi per cui sempre più persone decidono di coltivare un

orto verticale, cioè un mini-orto sul balcone di casa propria. L’orto verticale è innanzitutto un’opportunità per riscoprire il contatto con la natura, anche quando non si hanno grandi spa-zi coltivabili. Produrre autonomamente qualche ortaggio che meglio si presta ad un piccolo spazio (cipolla, aglio, sedano...), e ancora meglio le erbe aromatiche che arricchiscono la cucina è poi sinonimo di benessere per la nostra alimentazione. Con l’auto-produzione si può scegliere una coltivazione completa-mente biologica, senza pesticidi chimici. L’orto verticale è anche la soluzione a km 0 per eccellenza: si possono, infatti, evitare di acquistare ortaggi che hanno subito dei processi di filiera e trasporto molto lunghi, dando così il proprio eco-contributo contro l’inquinamento ambientale. un orto sul balcone è anche un modo per rendere più salutare l’aria: le piante assorbono la CO

2 della città restituendo ossige-

no, abbattono le polveri sottili e proteggono dall’elettrosmog. Per un orto veramente green si possono riciclare vasetti di yo-gurt o sacchi di patate per riadattarli in modo creativo come contenitori delle proprie piantine. Per lo sviluppo dell’orto ver-ticale lungo la parete del terrazzo si possono riutilizzare, come sostegno per le piante, delle grucce in metallo o dei bancali in legno non più utilizzati. Si può decidere anche di riutilizzare gli scarti dell’umido per produrre compost, una sostanza usata per rendere ancor più fertile il terreno, grazie a una semplice compostiera da balcone che si può trovare nei negozi specia-lizzati. Per cominciare si possono scegliere degli ortaggi che non richiedono troppe attenzioni come il prezzemolo, la caro-ta, il sedano, l’aglio, la cipolla, il rosmarino e la salvia. Con un orto sul balcone non si devono temere nemmeno infestazioni parassitarie se si creano delle consociazioni ad hoc tra piante, come per esempio la santoreggia accanto ai fagioli e le carote vicino alle cipolle. Per chi invece non ha proprio la possibilità di coltivare un orto sul terrazzo di casa, sempre più amministrazioni locali metto-no a disposizione dei propri cittadini dei piccoli appezzamenti di terreno da poter coltivare in città. È il fenomeno degli orti urbani che ne-gli ultimi anni, grazie allo sviluppo di una maggiore sensibilità verso uno stile di vita sano, sta prenden-do sempre più piede. già dal 1978

a New York esiste green thumb, un’associazione volta alla riqualificazione di aree degradate della grande Mela in orti urbani. In Italia, da nord a sud è un proliferare di iniziative a favore degli orti urbani. È il caso del progetto tocc-torino città da coltivare, in via d’approvazione da parte del Comune del capoluogo piemontese, con cui si prevede di organizzare la concessione di spazi coltivabili da parte di cooperative e gruppi d’acquisto solidale. La provincia di roma promuove l’iniziati-va f.or.tec-formazione orticola tecnologica, cioè un corso online gratuito sul sito ortiurbani.net a sostegno di tutti coloro che vogliono cimentarsi nella coltivazione di un orto in città. Nel parco archeologico di pontecagnano (sa) vengono messi a disposizione di anziani in pensione una sessantina di piccoli appezzamenti di terreno da coltivare. L’orto urbano rappresenta anche un’occasione di socialità e solidarietà. Le persone più diverse si riuniscono nelle aree comuni da coltivare, come nel caso del grande orto collettivo dell’associazione “il giardino degli aromi” a Milano, dove agronomi specializzati si dedicano alla col-tivazione accanto a pensionati, giovani, bambini delle scuole e persone che grazie all’associa-zione possono trovare sollievo dai loro disagi psichico-fisici dedicandosi proprio alla cura dell’orto. Pomodori, insalata, melanzane e peperoni sono gli ortaggi più coltivati negli orti urbani in Italia assieme anche a fagioli e erbe aromatiche come il basilico, la salvia e il rosmarino. Provate a visitare il sito della vo-stra provincia o regione, sicu-ramente scoprirete qualche orto urbano vicino a casa vostra.

l’ORTO si coltiva in città

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VerdeDIVITA

la DALIA

il linguaggio dei fiori

Abbellisce i giardini e i balconi delle case grazie all’esplosione dei suoi colori brillanti e vivaci ed è per questo considerata tra i fiori più decorativi che esistano. Stiamo parlando della dalia, fiore

molto amato, il cui periodo di fioritura va dall’estate all’au-tunno.La sua storia è ricca di fascino: deve il suo nome al botani-co Dahl che nel Settecento la importò dal Messico. Il suo trapianto in Europa non è stato facile, proprio a causa del lungo viaggio che i bulbi hanno dovuto affrontare.Si narra inoltre che Napoleone usasse regalarle alla prima moglie Giuseppina come riconoscenza dell’affetto, men-tre Goethe ne pretendesse sempre grandi mazzi sopra la sua scrivania. Ne esistono di diverse specie e varietà, che coprono un’am-pia gamma di colori e forme. I fiori possono essere:- larghi, piatti e distesi nelle “dalie decorative”; - ligulati, cioè avvolti su se stessi e incurvati nelle “dalie cactus”,- formati da una parte centrale a cuscinetto e da una coro-na esterna a fiori piatti nelle “dalie a collaretto”;- arrotolati e disposti sfericamente a nido d’ape nelle “dalie pompon”.

Una tra queste è particolar-mente meritevole. Si chia-ma Dahlia “David Ho-ward” e si è aggiudicata il titolo di Bulbo estivo dell’anno 2010, grazie al colore e alla forma, alla bel-lezza del fiore sbocciato, alla versatili-tà degli abbinamenti possibili e all’effetto scenico.Nel linguaggio dei fiori alla dalia si attribuisce lo strano significato simbolico del “presagio” e si ritiene quindi che l’invio di un mazzo di dalie sottintenda l’av-vicinarsi di un lieto avvenimento; viene inoltre regalata per esprimere gratitudine, riconoscenza, buon gusto, augurio di lunga vita e miglior destino. Paradossalmente alla dalia si attribuisce anche il valore di precarietà, come quella in cui vive Elizabeth Short nella Dalia Nera, romanzo noir scritto dall’autore statunitense James Ellroy, da cui nel 2006 è stato tratto un film.Come accade per molti fiori, ogni colore assume un signi-ficato ben preciso: bianca indica freddezza, gialla leggerez-za, rossa false lusinghe.Un’ultima curiosità rende questo fiore davvero singolare: alcune ricette, che sono state ritrovate, testimoniano che le antiche civiltà dell’America centrale utilizzavano il suo bulbo in cucina.

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ProgettiDIVITA

Contrastare il grigiore della città, riscoprire il contat-to con la natura o, più semplicemente, abbellire il proprio terrazzo: questi sono solo alcuni dei motivi per cui sempre più persone decidono di coltivare un

orto verticale, cioè un mini-orto sul balcone di casa propria. L’orto verticale è innanzitutto un’opportunità per riscoprire il contatto con la natura, anche quando non si hanno grandi spa-zi coltivabili. Produrre autonomamente qualche ortaggio che meglio si presta ad un piccolo spazio (cipolla, aglio, sedano...), e ancora meglio le erbe aromatiche che arricchiscono la cucina è poi sinonimo di benessere per la nostra alimentazione. Con l’auto-produzione si può scegliere una coltivazione completa-mente biologica, senza pesticidi chimici. L’orto verticale è anche la soluzione a km 0 per eccellenza: si possono, infatti, evitare di acquistare ortaggi che hanno subito dei processi di filiera e trasporto molto lunghi, dando così il proprio eco-contributo contro l’inquinamento ambientale. un orto sul balcone è anche un modo per rendere più salutare l’aria: le piante assorbono la CO

2 della città restituendo ossige-

no, abbattono le polveri sottili e proteggono dall’elettrosmog. Per un orto veramente green si possono riciclare vasetti di yo-gurt o sacchi di patate per riadattarli in modo creativo come contenitori delle proprie piantine. Per lo sviluppo dell’orto ver-ticale lungo la parete del terrazzo si possono riutilizzare, come sostegno per le piante, delle grucce in metallo o dei bancali in legno non più utilizzati. Si può decidere anche di riutilizzare gli scarti dell’umido per produrre compost, una sostanza usata per rendere ancor più fertile il terreno, grazie a una semplice compostiera da balcone che si può trovare nei negozi specia-lizzati. Per cominciare si possono scegliere degli ortaggi che non richiedono troppe attenzioni come il prezzemolo, la caro-ta, il sedano, l’aglio, la cipolla, il rosmarino e la salvia. Con un orto sul balcone non si devono temere nemmeno infestazioni parassitarie se si creano delle consociazioni ad hoc tra piante, come per esempio la santoreggia accanto ai fagioli e le carote vicino alle cipolle. Per chi invece non ha proprio la possibilità di coltivare un orto sul terrazzo di casa, sempre più amministrazioni locali metto-no a disposizione dei propri cittadini dei piccoli appezzamenti di terreno da poter coltivare in città. È il fenomeno degli orti urbani che ne-gli ultimi anni, grazie allo sviluppo di una maggiore sensibilità verso uno stile di vita sano, sta prenden-do sempre più piede. già dal 1978

a New York esiste green thumb, un’associazione volta alla riqualificazione di aree degradate della grande Mela in orti urbani. In Italia, da nord a sud è un proliferare di iniziative a favore degli orti urbani. È il caso del progetto tocc-torino città da coltivare, in via d’approvazione da parte del Comune del capoluogo piemontese, con cui si prevede di organizzare la concessione di spazi coltivabili da parte di cooperative e gruppi d’acquisto solidale. La provincia di roma promuove l’iniziati-va f.or.tec-formazione orticola tecnologica, cioè un corso online gratuito sul sito ortiurbani.net a sostegno di tutti coloro che vogliono cimentarsi nella coltivazione di un orto in città. Nel parco archeologico di pontecagnano (sa) vengono messi a disposizione di anziani in pensione una sessantina di piccoli appezzamenti di terreno da coltivare. L’orto urbano rappresenta anche un’occasione di socialità e solidarietà. Le persone più diverse si riuniscono nelle aree comuni da coltivare, come nel caso del grande orto collettivo dell’associazione “il giardino degli aromi” a Milano, dove agronomi specializzati si dedicano alla col-tivazione accanto a pensionati, giovani, bambini delle scuole e persone che grazie all’associa-zione possono trovare sollievo dai loro disagi psichico-fisici dedicandosi proprio alla cura dell’orto. Pomodori, insalata, melanzane e peperoni sono gli ortaggi più coltivati negli orti urbani in Italia assieme anche a fagioli e erbe aromatiche come il basilico, la salvia e il rosmarino. Provate a visitare il sito della vo-stra provincia o regione, sicu-ramente scoprirete qualche orto urbano vicino a casa vostra.

l’ORTO si coltiva in città

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VerdeDIVITA

la DALIA

il linguaggio dei fiori

Abbellisce i giardini e i balconi delle case grazie all’esplosione dei suoi colori brillanti e vivaci ed è per questo considerata tra i fiori più decorativi che esistano. Stiamo parlando della dalia, fiore

molto amato, il cui periodo di fioritura va dall’estate all’au-tunno.La sua storia è ricca di fascino: deve il suo nome al botani-co Dahl che nel Settecento la importò dal Messico. Il suo trapianto in Europa non è stato facile, proprio a causa del lungo viaggio che i bulbi hanno dovuto affrontare.Si narra inoltre che Napoleone usasse regalarle alla prima moglie Giuseppina come riconoscenza dell’affetto, men-tre Goethe ne pretendesse sempre grandi mazzi sopra la sua scrivania. Ne esistono di diverse specie e varietà, che coprono un’am-pia gamma di colori e forme. I fiori possono essere:- larghi, piatti e distesi nelle “dalie decorative”; - ligulati, cioè avvolti su se stessi e incurvati nelle “dalie cactus”,- formati da una parte centrale a cuscinetto e da una coro-na esterna a fiori piatti nelle “dalie a collaretto”;- arrotolati e disposti sfericamente a nido d’ape nelle “dalie pompon”.

Una tra queste è particolar-mente meritevole. Si chia-ma Dahlia “David Ho-ward” e si è aggiudicata il titolo di Bulbo estivo dell’anno 2010, grazie al colore e alla forma, alla bel-lezza del fiore sbocciato, alla versatili-tà degli abbinamenti possibili e all’effetto scenico.Nel linguaggio dei fiori alla dalia si attribuisce lo strano significato simbolico del “presagio” e si ritiene quindi che l’invio di un mazzo di dalie sottintenda l’av-vicinarsi di un lieto avvenimento; viene inoltre regalata per esprimere gratitudine, riconoscenza, buon gusto, augurio di lunga vita e miglior destino. Paradossalmente alla dalia si attribuisce anche il valore di precarietà, come quella in cui vive Elizabeth Short nella Dalia Nera, romanzo noir scritto dall’autore statunitense James Ellroy, da cui nel 2006 è stato tratto un film.Come accade per molti fiori, ogni colore assume un signi-ficato ben preciso: bianca indica freddezza, gialla leggerez-za, rossa false lusinghe.Un’ultima curiosità rende questo fiore davvero singolare: alcune ricette, che sono state ritrovate, testimoniano che le antiche civiltà dell’America centrale utilizzavano il suo bulbo in cucina.

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TRESUPER AMICI

BAMBInI DIVITA

Ambiente Benessere Cibo

Quella mattina madre natura guardando la terra con i suoi occhi indorati dall’alba diede la vita ad una carota, un pomodoro e una pera. Ai tre prescelti fu dato il dono della parola e così, con lo stesso stupore che hanno i bambini la prima volta che vedono il mondo, si incamminarono verso la casa più vicina. Si arrampicarono su per il davanzale e spiarono un bambino mentre faceva colazione. Si infilarono nella fessura della finestra; Roby il pomodorino vi rimase incastrato, ma Nik la carota e Cindy la dolce pera riuscirono a liberarlo.Raggiunsero il tavolo dove il bambino stava mangiando e gli si presentarono davanti salutandolo con un grande e gioioso sorriso: “Chi siete?” domandò il giovane umano stupito.“Noi siamo i prescelti di madre natura, i figli della terra, non temerci, siamo sulla tua tavola per fare amicizia con te!” disse Nik. “E tu chi sei?” chiese prontamente Cindy. “Mi chiamo Kevin. Come faccio a sapere che posso fidarmi di voi? E cosa più importante, ‘figli della terra’? Che vuol dire? Cioè… per capirci: io sono un umano, e voi?”Roby il pomodorino facendo gli occhi dolci incantò il bimbo che percepì subito la loro sincerità:“Qual è il vostro compito qui?” disse il piccolo umano.“Noi siamo cibi vegetali, la cattiva strega Morgana che ora governa su questa città e sul mondo ha estinto tutti i nostri simili moltissimi anni fa sostituendo le nostre vitamine con farmaci che voi umani prendete ogni sera invece di mangiare noi! Ora dimmi non hanno un buon gusto quelle medicine, vero?” disse Cindy.“Beh… in effetti… buone non lo sono di certo!”“Io ti posso assicurare che noi frutti…” proclamò la pera “ed anche noi verdure” puntualizzarono gli altri due “siamo ricchi di sapore e non ti stancherai mai di mangiarci, perché ognuno di noi ha un gusto tutto suo!” riprese Cindy.“Vuoi aiutarci a sconfiggere la terribile e malvagia Morgana?” domandò Nik al giovane.

Prima che i tre amici potessero ascoltare la risposta di Kevin la porta si spalancò e fece la sua entrata le perfida strega…

UNA SFIDA CONTRO UNA STREGA CATTIVA… RIUSCIRANNO I NOSTRI TRE EROI NELLA LORO IMPRESA? RACCONTATECELO VOI!

I TRE PROTAGOnISTICome finisce la storia?

Inviate il vostro finale all’indirizzo e-mail:

[email protected] con il vostro

nome, cognome, indirizzo completo, CAP e città.

A tutti i bambini che invieranno entro il 30

novembre 2012 il loro finale completo di tut-

ti i dati, Despar invierà un piccolo omaggio e i

tre finali più belli saranno pubblicati nel nu-

mero di gennaio di DiVita Magazine.

Continuate a seguirci per scoprire

le prossime avventure di...

Il latte...che non ti aspetti Latte…non è solo un alimento! Sono moltis-simi i suoi impieghi casalinghi. per togliere le odiose macchie di inchiostro: lasciate a bagno una notte in acqua e latte, poi passate in lavatrice. per levigare la pelle: basta mezza tazza di latte in polvere sciolto nell’acqua della vasca per un bagno che vi la-scerà morbidissimi. per pulire le mani molto sporche: fate una pasta con latte fresco e farina d’avena e strofinate. contro le punture di in-setto e le scottature solari: mescolate latte in polvere, due parti di acqua e due di sale, lenirà l’irritazione e vi darà sollievo!

Il Topinambur,usi curiosi

Questo tubero non molto diffuso è invece ricco di proprietà, imparate a conoscerlo e scopritene anche gli usi non alimentari. Di facile coltivazione sui balconi di casa, i suoi fiori sono decorativi ed hanno un odore sgradito agli insetti, allontanano natural-mente le mosche! Con la sua polpa, grattu-giata cruda e mescolata a olio e.v.o., si ottengo-no impacchi nutrienti ed elasticizzanti per la pelle, provateli in particolare su mani e piedi screpolati. In Germania sono soliti farne un liquore, tipico della regione del Baden, dove il 90% della produzione di topinambur ha questo utilizzo.

Uova,si usano anche i gusci!

Non buttate i gusci delle uova! Frantumati, sono un fertilizzante efficace ed economico da mettere nei vasi delle vostre piante. per togliere dalle tazze le macchie scure di tè o caffè: riempitele d’acqua, lasciate a bagno un guscio d’uovo per una notte, l’effetto sbiancante è garantito. Spargeteli in giardino e terrete lontane le lumache. Ci si prepara addirittura un liquore: 12 uova con guscio, biologiche e perfettamente lavate, del succo di limone, un litro di marsala fatto bollire con un chilo di zucchero, si chiude il tutto ermeticamente in un recipiente alto.

Detergenti... con il riso!

Non buttate i rimasugli delle vecchie saponette di casa, raccoglieteli e fondeteli tutti insieme a bagno maria, aggiungendo all’impa-sto una manciata di chicchi di riso. Ne risul-terà un panetto di sapone tutto nuovo, con un bell’effetto levigante sulla pelle. Anche l’acqua di bollitura del riso è naturalmente emolliente, potete aggiungerla all’acqua della vasca da bagno, per grandi e piccini, o usarla come lozione addolcente su viso e corpo, frizio-nando delicatamente con un panno di cotone.

Se in una passeggiata d’autunno racco-gliete un po’ di nocciole da un bell’albero, prendete anche qualche foglia! Lasciatele essiccare, sminuzzatele e conservatele in un contenitore ermetico. Potrete preparare un infuso: 25 grammi fatti bollire in acqua per tre minuti, filtrate. Il risultato sarà una bevanda depurativa e contro le infiammazioni inte-stinali, utile anche per pesantezza, formico-lii e gonfiori alle gambe. E le foglie imbevute che restano, messe in congelatore e avvolte in una garza, sono un efficace impacco anti-occhiaie!

Ficoa tutto tondo

Non è solo buono da mangiare! Ha proprietà lenitive contro tosse e mal di gola: fate bollire mezzo litro d’acqua con 6 fichi secchi, bevete il liquido tiepido con aggiunta di miele. contro i brufoli: applicate sopra l’ospite indesiderato un fico aperto, lasciate in posa dieci minuti, aiuterà ad asciugare e farà guarire prima. E servono anche le foglie, sono un decongestio-nante per la pelle arrossata, mentre il lattice che ne esce è ottimo per curare i calli, basta lasciar agire e poi coprire con un cerotto.

Nocciola, scopri le foglie!

PilloleDIVITAautomedicazione

Page 43: DiVita Magazine - OTTOBRE 2012 - N°13 - Anno 4

TRESUPER AMICI

BAMBInI DIVITA

Ambiente Benessere Cibo

Quella mattina madre natura guardando la terra con i suoi occhi indorati dall’alba diede la vita ad una carota, un pomodoro e una pera. Ai tre prescelti fu dato il dono della parola e così, con lo stesso stupore che hanno i bambini la prima volta che vedono il mondo, si incamminarono verso la casa più vicina. Si arrampicarono su per il davanzale e spiarono un bambino mentre faceva colazione. Si infilarono nella fessura della finestra; Roby il pomodorino vi rimase incastrato, ma Nik la carota e Cindy la dolce pera riuscirono a liberarlo.Raggiunsero il tavolo dove il bambino stava mangiando e gli si presentarono davanti salutandolo con un grande e gioioso sorriso: “Chi siete?” domandò il giovane umano stupito.“Noi siamo i prescelti di madre natura, i figli della terra, non temerci, siamo sulla tua tavola per fare amicizia con te!” disse Nik. “E tu chi sei?” chiese prontamente Cindy. “Mi chiamo Kevin. Come faccio a sapere che posso fidarmi di voi? E cosa più importante, ‘figli della terra’? Che vuol dire? Cioè… per capirci: io sono un umano, e voi?”Roby il pomodorino facendo gli occhi dolci incantò il bimbo che percepì subito la loro sincerità:“Qual è il vostro compito qui?” disse il piccolo umano.“Noi siamo cibi vegetali, la cattiva strega Morgana che ora governa su questa città e sul mondo ha estinto tutti i nostri simili moltissimi anni fa sostituendo le nostre vitamine con farmaci che voi umani prendete ogni sera invece di mangiare noi! Ora dimmi non hanno un buon gusto quelle medicine, vero?” disse Cindy.“Beh… in effetti… buone non lo sono di certo!”“Io ti posso assicurare che noi frutti…” proclamò la pera “ed anche noi verdure” puntualizzarono gli altri due “siamo ricchi di sapore e non ti stancherai mai di mangiarci, perché ognuno di noi ha un gusto tutto suo!” riprese Cindy.“Vuoi aiutarci a sconfiggere la terribile e malvagia Morgana?” domandò Nik al giovane.

Prima che i tre amici potessero ascoltare la risposta di Kevin la porta si spalancò e fece la sua entrata le perfida strega…

UNA SFIDA CONTRO UNA STREGA CATTIVA… RIUSCIRANNO I NOSTRI TRE EROI NELLA LORO IMPRESA? RACCONTATECELO VOI!

I TRE PROTAGOnISTICome finisce la storia?

Inviate il vostro finale all’indirizzo e-mail:

[email protected] con il vostro

nome, cognome, indirizzo completo, CAP e città.

A tutti i bambini che invieranno entro il 30

novembre 2012 il loro finale completo di tut-

ti i dati, Despar invierà un piccolo omaggio e i

tre finali più belli saranno pubblicati nel nu-

mero di gennaio di DiVita Magazine.

Continuate a seguirci per scoprire

le prossime avventure di...

Il latte...che non ti aspetti Latte…non è solo un alimento! Sono moltis-simi i suoi impieghi casalinghi. per togliere le odiose macchie di inchiostro: lasciate a bagno una notte in acqua e latte, poi passate in lavatrice. per levigare la pelle: basta mezza tazza di latte in polvere sciolto nell’acqua della vasca per un bagno che vi la-scerà morbidissimi. per pulire le mani molto sporche: fate una pasta con latte fresco e farina d’avena e strofinate. contro le punture di in-setto e le scottature solari: mescolate latte in polvere, due parti di acqua e due di sale, lenirà l’irritazione e vi darà sollievo!

Il Topinambur,usi curiosi

Questo tubero non molto diffuso è invece ricco di proprietà, imparate a conoscerlo e scopritene anche gli usi non alimentari. Di facile coltivazione sui balconi di casa, i suoi fiori sono decorativi ed hanno un odore sgradito agli insetti, allontanano natural-mente le mosche! Con la sua polpa, grattu-giata cruda e mescolata a olio e.v.o., si ottengo-no impacchi nutrienti ed elasticizzanti per la pelle, provateli in particolare su mani e piedi screpolati. In Germania sono soliti farne un liquore, tipico della regione del Baden, dove il 90% della produzione di topinambur ha questo utilizzo.

Uova,si usano anche i gusci!

Non buttate i gusci delle uova! Frantumati, sono un fertilizzante efficace ed economico da mettere nei vasi delle vostre piante. per togliere dalle tazze le macchie scure di tè o caffè: riempitele d’acqua, lasciate a bagno un guscio d’uovo per una notte, l’effetto sbiancante è garantito. Spargeteli in giardino e terrete lontane le lumache. Ci si prepara addirittura un liquore: 12 uova con guscio, biologiche e perfettamente lavate, del succo di limone, un litro di marsala fatto bollire con un chilo di zucchero, si chiude il tutto ermeticamente in un recipiente alto.

Detergenti... con il riso!

Non buttate i rimasugli delle vecchie saponette di casa, raccoglieteli e fondeteli tutti insieme a bagno maria, aggiungendo all’impa-sto una manciata di chicchi di riso. Ne risul-terà un panetto di sapone tutto nuovo, con un bell’effetto levigante sulla pelle. Anche l’acqua di bollitura del riso è naturalmente emolliente, potete aggiungerla all’acqua della vasca da bagno, per grandi e piccini, o usarla come lozione addolcente su viso e corpo, frizio-nando delicatamente con un panno di cotone.

Se in una passeggiata d’autunno racco-gliete un po’ di nocciole da un bell’albero, prendete anche qualche foglia! Lasciatele essiccare, sminuzzatele e conservatele in un contenitore ermetico. Potrete preparare un infuso: 25 grammi fatti bollire in acqua per tre minuti, filtrate. Il risultato sarà una bevanda depurativa e contro le infiammazioni inte-stinali, utile anche per pesantezza, formico-lii e gonfiori alle gambe. E le foglie imbevute che restano, messe in congelatore e avvolte in una garza, sono un efficace impacco anti-occhiaie!

Ficoa tutto tondo

Non è solo buono da mangiare! Ha proprietà lenitive contro tosse e mal di gola: fate bollire mezzo litro d’acqua con 6 fichi secchi, bevete il liquido tiepido con aggiunta di miele. contro i brufoli: applicate sopra l’ospite indesiderato un fico aperto, lasciate in posa dieci minuti, aiuterà ad asciugare e farà guarire prima. E servono anche le foglie, sono un decongestio-nante per la pelle arrossata, mentre il lattice che ne esce è ottimo per curare i calli, basta lasciar agire e poi coprire con un cerotto.

Nocciola, scopri le foglie!

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