FitMed n°9-2011

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is a monthly magazine aimed at updating professionals in the field of fitness and health, which produces original articles on methods of training, physiotherapy, nutrition, prevention and wellness, management, marketing and anything that can serve to the efficient and modern health e fitness club.

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Alea edizioni è una casaeditrice specializzata in libridi finess, be-nessere e rie-ducazione funzionale, conpiù di 50 titoli a catalogo.

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mazione e all’aggiornamento di migliaia dioperatori del settore, mettendo a loro disposi-zione un corpo docente selezionato e alta-mente qualificato. Rilascia diplomi e attestatidi partecipazione accredidati dal l ’UISPMilano, ente di promozione sportiva ricono-sciuto dal CONI.

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ANNO3

N°9SETTEM

BRE2011

Fitmed online è una rivista mensile di aggiorna-mento che si rivolge a imprenditori, manager,opinion leader, professionisti che operano nelmondo del fitness, benessere, prevenzione esalute. Propone articoli riguardanti metodiche diallenamento, rieducazione funzionale, alimenta-zione, prevenzione e benessere, marketing emanagement.

EditoreAlea Edizioni di Alessandro Lanzani

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RedazioneMia Dell’Agnello

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Progetto graficoStefano FrattalloneImpaginazione

Anita Lavoce

PubblicitàAlessandro Lanzani

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Hanno collaborato a questo numeroAngelo Gioffredi, Melissa Manganiello, Natalia

Aprile, Roberto Martello, Antonio Bianco, RosarioD’Onofrio, Michele Marzullo, Davide Traverso,Sergio Giulio Roi, Giuseppe Musolino, Rosario

Bellia, Corrado Ceschinelli

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93.

L’Editore e l’autore non potranno in alcun modo essere respon-sabili per incidenti o danni provocati dall’uso improprio delleinformazioni o delle immagini contenute nel materiale ricevuto;inoltre non necessariamente le opinioni pubblicate rispecchianoil pensiero dell’editore. Il materiale (testi, immagini e disegni) per-venuto in redazione non verrà restituito, anche se non pubblica-to e viene considerato libero da diritti. La riproduzione del mate-riale apparso su Fitmed online in qualsiasi forma e per qualsiasiscopo non è consentita se non dietro richiesta scritta e firmatadal direttore responsabile e dall’editore. Per eventuali controver-sie il Foro di competenza è quello di Milano.

LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO NUMERO

Tram edizioni pag 23

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Sommario CLICCA SUL TITOLOPER ANDARE DIRETTAMENTE ALL’ARTICOLO

CHE PIÙ TI INTERESSA SSoommmmaarriioo somm

arioRUBRICHE

19 CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

33 NEWS

COMMUNITY BUSINESS

4 MEDICINA DELLO SPORT: il concetto di completo benessere Angelo Gioffredi, Melissa Manganiello, Natalia Aprile, Roberto Martello, Antonio Bianco,Rosario D’Onofrio, Michele Marzullo

SPECIALE RESISTENZA

8 A PROPOSITO DI RESISTENZA… di Davide Traverso

10 ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA.Principi, effetti, metodologiedi Giulio Sergio Roi

14 ACIDO LATTICO. Massimo consumo diossigeno, soglia anaerobica,meccanismi di smaltimento del lattatodi Alessandro Lanzani

16 CARDIO A ZONA. Come la dieta, anchel’attività aerobica ha la sua “zona”di Giuseppe Musolino

ALLENAMENTO E REHAB

28 PALLAVOLO e sindrome del conflitto sotto-acromio-coracoideo di Rosario Bellia

NUTRIZIONE

32 IL BENESSERE DEL FUTURO: mentalitàvincente ed eccellenze nutraceutiche di Corrado Ceschinelli

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la riduzione della pressione san-guigna, il cui controllo previene idanni d’organo, gravi complicanzedell’ipertensione. Inoltre, recentissi-mi studi hanno dimostrato comeanche la sedentarietà, soprattuttose associata a particolari abitudini(ore al pc o alla tv, ad esempio),debba essere considerata un veroe proprio fattore di rischio. Anchedal punto di vista psico-emotivolo sport è in grado fornire un aiu-to per il raggiungimento di unbuon equilibrio: indipendente-mente dal tipo di sport e dal livelloin cui questo viene svolto, l’attivitàfisica consente di scaricare lostress derivante da ritmi di vitasempre troppo frenetici. Inoltre, losvolgimento di un buon esercizio fi-sico, soprattutto se a livello agoni-stico, può migliorare l’autostima erafforzare il convincimento nelle

proprie capacità.Negli ultimi anni, poi, si è assistito aun nuovo fenomeno di massa lega-to all’immagine corporea, in cuil’esercizio fisico rappresenta un ot-timo strumento per valorizzare laforma esteriore; non a caso è giàda diversi anni che il mondo dellapubblicità sceglie come propri te-stimonial gli sportivi. Purtroppo, pe-rò, accade fin troppo spesso che laricerca del miglioramento non ri-spetti i tempi fisiologici legati al-l’allenamento e all’acquisizionedella destrezza atletica; la dila-gante cultura del “tutto e subito”può indurre chi si avvicina allo sporta utilizzare qualsiasi mezzo artificia-le che possa far raggiungerel’obiettivo in tempi molto rapidi. Inquesti casi, secondo logiche deltutto discutibili, si può arrivare ascegliere come strada preferen-

La salute viene definitadall'OMS come "uno statodi completo benessere fi-sico, psichico e sociale e

non semplice assenza di malat-tia" e per la sua tutela, lo svolgi-mento di una costante e regolareattività fisica, è un presidio irrinun-ciabile. Molti studi in letteraturaconfermano questa tendenza: inmolti casi vi è una dimostrazione di-retta di come l’attività sportiva,agonistica o non, possa prevenirelo svilupparsi di patologie con ele-vata mortalità e morbilità, come adesempio le malattie cardiovascolari.I benefici derivanti dall’attività fisicasono legati a una serie di fattori fi-siologici di cui i più importanti sono:la riduzione del grasso corporeo,con importanti ripercussioni su ma-lattie come il diabete, l’ipercoleste-rolemia o la sindrome metabolica e

Angelo Gioffredi, Melissa Manganiello, Natalia Aprile, Roberto Martello, Antonio Bianco, Rosario D’Onofrio, Michele Marzullo (Servizio di Medicina dello Sport, Università di Napoli – Federico II)

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MMeeddiicciinnaa ddeelllloo ssppoorrtt:: il concetto di

completo benessere

Uno studio chedescrive un campione

di utenti afferenti alservizio di Medicina

dello Sport ne indagaabitudini sportive e

alimentari, conparticolare attenzione

alla cultura del doping.

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ziale l’aiutofarmacologico, sen-

za tenere presente i gravissi-mi rischi per la salute perchiunque ricorra a questiespedienti.Obiettivo del nostro studioè stato quello di descri-vere un campione diutenti afferenti al nostroservizio di Medicina del-

lo Sport e di indagarne,mediante un questionario,

le caratteristiche legate al-l’attività sportiva e all’alimen-

tazione. Inoltre, è stata indagatala cultura del doping, dalla cono-scenza della problematica sinoall’eventuale utilizzo.

MATERIALI E METODILo studio è stato condotto sugliutenti afferiti nell’anno 2010 alServizio di Medicina dello Sportdell’Università degli studi di Napoli– “Federico II”, ed è stato realizzatomediante la compilazione di unquestionario costituito da ventunodomande, consegnato a tutti gliutenti in attesa di eseguire la visitad’idoneità medico-sportiva. Poichénon si era a conoscenza della sco-larità del campione afferente, si èscelto di preparare un questionariocon un linguaggio semplice, di tipoautosomministrato e che potevaimpegnare gli utenti per un tempomassimo di circa dieci minuti. Lacompilazione, la raccolta dati e lavalutazione sono state condotte inmaniera anonima. Il questionarioprevedeva una serie di parti: le pri-me domande riguardavano infor-mazioni generali di tipo anagrafi-co, sociale e demografico; poi siè indagato il tipo di sport pratica-to e l’allenamento a esso dedica-to, valutando anche il grado di ade-sione all’attività sportiva e le moti-vazioni che spingevano l’atleta asostenerla. In una terza parte si so-no valutate informazioni di tipocomportamentale, quali alimen-tazione, integrazioni e farmaci,abitudini viziate ecc. Infine, un’ul-tima parte era incentrata sulla co-noscenza del doping.

Sono stati consegnati 1039questionari. Di questi 102

sono stati scartati, 27 per-ché incompleti e 75 per-

ché si r i ferivano adutenti di età compre-

se fra 5ed 11 anni,

considerati troppo piccoliper avere delle informazioniadeguate soprattutto intema di doping. Il cam-pione oggetto di os-servazione dello stu-dio, quindi, era compo-sto di 937 utenti; in que-sto gruppo sono stati co-munque inseriti sogget-ti di 12 o 13 anni di etàche, sebbene molto gio-vani, svolgevano praticasportiva da almeno 6 an-

ni e avevano mostrato di avere al-meno delle elementari conoscenzein tema di doping.

CARATTERISTICHE SOCIO-DEMO-GRAFICHEIl campione da noi esaminato eracostituito da 937 questionari riferitia 745 uomini (79,5%) e 192 donne(20,5%), tutti di età compresa tra12 e 73 anni. L’età media del cam-pione era di 24 anni (± 13,38), 23,6(± 14,32) per gli uomini e 25,6 (±14,24) per le donne. Il 51% delcampione esaminato provenivadalla città di Napoli, il 33% dalla suaprovincia e il 15% dal resto della re-gione Campania. Solo l’1% prove-niva da altre regioni. Il livello di sco-larizzazione del campione era cosìdistribuito: il 42% aveva raggiuntola licenza media, il 39,5% avevaconseguito il diploma di scuola me-dia superiore e il 18% aveva rag-giunto la laurea. Solo lo 0,5% nonaveva alcun titolo di studio.

VALUTAZIONI LEGATE AL TIPO DISPORTGli sport praticati dai singoli indivi-dui sono stati raggruppati in base aldispendio energetico in: attivitàprevalentemente aerobiche condispendio energetico pesante (AE),attività aerobico-anaerobiche al-

t e r n a t econ di-spendio ener-

getico mo-d e -

r a t o(AE-AN) e

attività preva-l e n t e m e n t e

anaerobiche condispendio energe-tico leggero (AN).

La composizionedei tre gruppi è illu-

strata nel grafico 1.

Il tempo medio dedicato all’alle-namento da parte dell’interocampione è stato di 3,43 allena-menti a settimana, della durata di3,69 ore complessive. La suddivi-sione in base al gruppo di sport èindicata in tabella 1.

Il 38% del campione praticava lasua attività sportiva da almeno 5anni, mentre il 25% da almeno 10anni. La restante parte del campio-ne svolgeva l’attività fisica da unperiodo inferiore a 5 anni o saltua-riamente. Nella maggior parte deicasi (72%) l’attività fisica eraconsiderata irrinunciabile e il li-vello di adesione agli allenamen-ti o alle gare era totale. Le moti

Grafico 1: suddivisione nei tregruppi di sport praticati.

N° allenamenti/settimana h/settimana

AE 3,3 3,2AE-AN 3,8 4,78AN 3,2 5,06

Tabella 1

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questi erano forti fu-matori. Il 42% dei soggettiesaminati assumeva mo-

diche quantità di alcool, esclusi-vamente durante i pasti, il 12% neassumeva in maniera continuativa ela restante parte del campione eraastemia.

DOPINGIn quest’ultima parte del questiona-rio si è indagata la conoscenza delfenomeno doping e della sua inci-denza nel mondo dello sport daparte del campione esaminato.Quasi la totalità (circa il 98%) cono-sceva esattamente il significato del-la parola “doping”. La maggior par-te di essi (circa il 60%) aveva avutoinformazioni sulla problematicada internet, riviste e libri, mentreil 18% aveva dichiarato di averconosciuto il doping attraverso lafamiglia o gli amici. Solo il 12%degli individui intervistati avevaavuto informazioni o aveva interpel-lato delle persone esperte (medici,farmacologi ecc). Quasi il 10%, infi-ne, aveva conosciuto il doping inseguito a esperienze pregresse di-rette. Tra questi ultimi, le sostanzemaggiormente utilizzate eranogli ormoni (32%), gli antiinfiam-matori (26%) e i diuretici (15%),con la via di somministrazione cheera soprattutto quella orale. Un da-to abbastanza rilevante era quelloche ben il 42% del campione esa-minato si diceva disposto a uti-lizzare delle sostanze dopanti; diquesti, più della metà lo avrebberofatto per migliorare la propria resasportiva o l’aspetto fisico. Infine,circa i due terzi del campione con-siderava la qualità della sua cono-

v a -zioni che

spingevano ilcampione di individui a fare attivitàfisica erano molto varie e sono illu-strate nella tabella 2.

VALUTAZIONI COMPORTAMENTALIDal punto di vista alimentare, lamaggior parte dei soggetti os-servati aveva un regime nutrizio-nale sano, con predilezione percarne, frutta e verdura, e ridottaassunzione di grassi e dolci. Si èosservato in particolare che il con-sumo di frutta e verdura era diretta-mente proporzionale all’aumentaredell’età, sebbene molto raramen-te si siano raggiunte le indicazio-ni dell’OMS che prevedono ilconsumo di 5 razioni giornalieredi frutta e verdura. Il 48% delcampione esaminato assumevauna dieta mediterranea, il 35% sinutriva con una dieta ipocalorica (inpiù della metà fatta di propria inizia-tiva), il 14% era vegetariano e il 3%praticava la dieta dissociata. Il 37%dei soggetti esaminati assumevaintegratori per sostenere la pro-pria attività fisica; i tipi di integra-tori utilizzati e le relative percentua-li di utilizzo sono indicati in tabella 3.Interessante notare come la mag-gior parte (60%) dei soggetti chericorrevano a integratori non co-noscessero esattamente la com-posizione o l’utilità della sostan-za che assumevano. Infine, il 10%della popolazione esaminata eradedita al tabagismo e un terzo di

scenza sul doping come scarsa ominima.

DISCUSSIONE E CONCLUSIONIIl nostro studio rappresenta unbuon punto di osservazione perquello che riguarda le tendenze at-tuali sull’importanza dell’attività fisi-ca e sportiva nella vita quotidiana.Infatti, non essendo più disponibilidei grossi osservatori epidemiologi-ci, il ruolo preventivo della Medicinadello Sport diviene centrale, sia pereducare la popolazione all’attività fi-sica e al suo corretto svolgimento,sia per analizzare e valutare l’impat-to dei fenomeni satelliti allo sport,come ad esempio il doping. La prima conclusione che si puòtrarre valutando i risultati della no-stra indagine è che l’attività fisicaviene concepita dalla popolazio-ne sportiva come una parte inte-grante della propria vita, soprat-tutto per motivazioni legate al man-tenimento della buona salute e delbenessere psico-fisico dell’indivi-duo. Per tali motivi, l’attività vienesvolta con regolarità, con parteci-pazione e con lo stimolo per otte-nere prestazioni sempre migliori. Altro grosso motivo di adesioneall’attività sportiva è legato al mi-glioramento del proprio aspettofisico, particolarmente tra i gio-vani. Indipendentemente da valu-

tazioni sociali, c’è da dire che lacura del proprio

corpo e i l mi-g l i o r a m e n t odel la propria

immagine f is ica,sebbene rag-

giun-to col

solo intentodel miglioramento este-

riore, non deve essere conside-rato del tutto negativo, poichéanch’esso contribuisce alla crea-zione di una stabilità psico-emoti-va. A ciò si aggiungono, con unaspecie di effetto traino, le modifi-cazioni del proprio regime ali-mentare e l’eventuale utilizzo di

integratori, altri fattori consi-derati in grado di favorire

Sali MineraliVitamineProdotti di erboristeriaCreatinaProteineAmminoacidiCarnitinaMaltodestrineAcido Lipoico

3122161097221

Tabella 3Integratori Utilizzati %

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Motivazioni allo Sport %

Benessere 27Prevenzione sanitaria 24Aspetto fisico 18Relazioni sociali 15Riabilitazione secondaria 12a patologieEffetto traino 4

Tabella 2

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il raggiungi-mento di ri-sultati ottimali, so-prattutto sul peso-for-ma. Osservando attentamen-te i nostri dati circa l’ap-porto alimentare e l’utilizzodi integratori, il campione os-servato ha mostrato risultanti di-scordanti per quanto attiene laconoscenza di detti aspetti: se daun lato sembrano essere benchiari i vantaggi di un’alimentazio-ne variegata, indicizzata alla pro-pria capacità fisica, dall’altro sem-bra non essere molto chiara lareale importanza degli integrato-ri, e il loro corretto utilizzo.Testimonianza abbastanza fedeledi questo dato è che una buonaparte del campione non conoscevaesattamente la composizione dellesostanze utilizzate e il loro reale ef-fetto biologico. Sicuramente que-sta mancata informazione derivada campagne pubblicitarie con-fondenti, che tendono a renderel’idea della necessità della sup-plementazione, e da un’inade-guata preparazione di alcuni im-piegati del settore circa l’impor-tanza di una dieta sana ed equili-brata che sia di sostegno all’atti-vità fisica.Una considerazione simile circa laconoscenza di determinati fenome-ni può essere fatta sul doping: an-che qui, a fronte di una conoscenzaabbastanza diffusa sul tema e sullesostanze utilizzate, non esiste uncorrispettivo d’informazione cir-ca la reale complessità del feno-meno, in particolare sugli effettinocivi sulla salute. Purtroppo, èanche abbastanza elevato il nume-ro di individui che, tra esperienzadirette o buona predisposizioneverso l’utilizzo di sostanze dopanti,riferisce un’idea del fenomeno co-me qualcosa di non del tutto nega-tivo, se può migliorare la propria re-sa sport iva o l’aspetto f is ico.Questo atteggiamento di apertu-ra nei confronti di una praticache è da considerarsi dannosaper la salute, oltre che antisporti-

va, va ricercatanella quasi totale assen-

za di educazione al pro-blema, come confermato dal-la scarsa qualità dell’informa-zione. Anche qui il ruolo dei

mass media è da considerarsicentrale nel determinare e diffonde-re un certo tipo d’informazione, le-gata più al sensazionalismo delproblema piuttosto che alla crea-zione di una cultura di conoscenzapreventiva. Non a caso, solo unabassa percentuale di intervistati ac-quisisce informazioni da personalequalificato. I dati del nostro studio, e le ultimeconsiderazioni fatte, dovrebbero farriflettere sulla necessità di conti-nuare a formare delle figure pro-fessionali che possano educarecorrettamente allo sport, che fa-voriscano la corretta integrazionedell’attività fisica al proprio stile divita e che modifichino i comporta-menti errati in modo da ottenere ilmassimo beneficio dallo svolgi-mento di una pratica sportiva.Inoltre, ampliando il concetto di be-nessere e di buona salute, è fonda-mentale favorire la diffusione dellagiusta informazione nei confrontidel doping, criticando giudizi som-mari e non validati da un supportoscientifico, ed enfatizzando i reali egravi rischi per la salute, derivantidall’utilizzo di sostanze stimolanti.

BIBLIOGRAFIA1) Cleland VJ, Ball K, Magnussen C, et al:Socioeconomic Position and the Trackingof Physical Activity and CardiorespiratoryFitness From Childhood to Adulthood. Am JEpidemiol, 170: 1069-1077, 2009.2) Dunn AL, Marcus BH, Kampert JB, et al:Comparison of lifestyle and structured in-terventions to increase activity and cardio-respiratory fitness: a randomised trial. JA-MA, 281: 327-334, 1999.3) Sal l is JF, Barman A, Pratt M:Environmental and policy interventions topromote physical activity. Am J Prev Med,15: 379-397, 1998.4) Veerman JL, Healy GN, Cobiac LJ, et al:Television viewing time and reduced lifeexpectancy: a life table analysis.5) Dwyer T, Magnussen CG, Schmidt MD,

et al. Decline in physical fitness from chil-dhood to adulthood associated with increa-sed obesity and insulin resistance inadults. Diabetes Care, 32(4): 683–687,2009.6) Cleland VJ, Dwyer T, Venn AJ. Physicalactivity and healthy weight maintenancefrom childhood to adulthood. Obesity(Silver Spring), 16(6): 1427–1433, 2008.7) Craig CL, Marshall AL, et al. Internationalphysical activity questionnaire: 12-countryreliability and validity. Med Sci SportsExerc, 35(8): 1381–1395, 2003.8) Yang X, Telama R, Viikari J, et al. Risk ofobesity in relation to physical activity trac-king from youth to adulthood. Med SciSports Exerc, 38(5): 919–925, 2006.9) Cleland VJ, Schmidt MD, et al. Televisionviewing and abdominal obesity in youngadults: is the association mediated by foodand beverage consumption during viewingtime or reduced leisure-time physical acti-vity? Am J Clin Nutr, vol. 87 no. 5: 1148-1155, 2008.

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ROSARIOD’ONOFRIO

Dottore fisioterapista, diplomato ISEF,Master in Posturologia pressol’Università La Sapienza di Roma, èstato fisioterapista della NazionaleItaliana di Pallamano Senior Amaschile e della Nazionale Italiana diBasket Femminile senior A.Preparatore atletico e allenatore, èresponsabile recupero atletiinfortunati della SS Calcio Napoli. Hapubblicato a oggi oltre 143 lavoriscientifici, su riviste nazionali diinteresse specifico nel campo dellarieducazione e riabilitazione dellosport e della preparazione atletica; suquesti stessi temi ha relazionato aoltre 57 Congressi Nazionali e a 13Congressi Regionali, come “InvitedLecture”.

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massimale. Gli allunghi ricopronoanche un importante ruolo vasco-lare: dopo aver perpetrato un gesto,per esempio la corsa, per un tempoprolungato a bassa intensità, fareuna serie di allunghi aumenta tem-poraneamente l’afflusso di san-gue ai muscoli, ripulendoli dai ca-taboliti che il lavoro precedente haaccumulato. Corsa, bicicletta, nuotoe i diversi attrezzi per il cardiofitnessci permettono di allenare in modocompleto tutti i tipi di resistenza.L’allenamento per la resistenza creauna serie di reazioni fisiologiche suidiversi apparati organici e comportauna serie di adattamenti a breve emedio termine.

APPARATO CARDIOCIRCOLATORIOE RESPIRATORIO- Rafforzamento del muscolo cardiaco.- Facilitazione del ritorno venoso al

cuore.- Aumento della riserva cardiaca ecoronarica e della gittata cardiaca(volume di sangue in un minuto).- Migliore irrorazione sanguigna peri-ferica (capillarizzazione).- Maggiore elasticità dei vasi sanguigni.- Riduzione più rapida della frequen-za cardiaca e respiratoria dopo sfor-zo (recupero più rapido).- Valori pressori tendenti alla norma.- Aumento della ventilazione pol-monare.- Aumento della dinamica costo-diaframmatica (meccanica del respi-ro) e dell’elasticità dei polmoni.- Miglioramento degli scambi gasso-si a livello alveolare.- Aumento della resistenza aerobica.

SISTEMA ENDOCRINO-METABOLICO- Migliore termoregolazione corpo-rea e miglior utilizzo dei diversi siste-

Quando si parla di resisten-za, la prima cosa a cuipensiamo è la capacitàdi perpetrare un gesto

nel tempo utilizzando il metaboli-smo aerobico. Questa considera-zione, seppur giusta, può essere unpo’ limitata. In un’ottica di sviluppoglobale delle capacità fisiche dob-biamo infatti considerare anche laresistenza anaerobica, lattacida ealattacida, cioè la capacità dieseguire un gesto a intensità ele-vata o massimale nel tempo.Possiamo tradurre questa capacitàin fase di allenamento con i termini diallungo e scatto. Eseguire un allun-go vuol dire percorrere una data di-stanza a una velocità superiore aquella tenuta per percorrere le lun-ghe distanze, ma inferiore a quellamassimale. Fare uno scatto significapercorrere una distanza a velocità

Speciale resistenza

di Davide Traverso [email protected]

A proposito di

resistenza…A proposito di

resistenza…

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mi di metabolismo energetico.- Tendenza alla normalizzazionedegli indici ematochimici.- Riduzione della massa grassa.- Corretta regolazione del controllodiencefalico dell’appetito.- Corretto assetto glico-lipidico.

APPARATO MUSCOLO-SCHELE-TRICO E NEURO-MOTORIO- Maggiore trofismo e forza musco-lare dei muscoli impegnati.- Maggiore elasticità e potenza deilegamenti articolari.- Miglioramento della postura - Rallentamento dell’invecchia-mento delle ossa e delle cartilagini(metabolismo più attivo). Questoconsente anche il contenimentonella perdita di sostanza ossea edi sali di calcio dello scheletro(osteoporosi).- Aumento della destrezza motoria

e dell'efficienza del sistema nervo-so in genere.

LINEE GUIDA PER L’ALLENAMEN-TO DELLA RESISTENZAPer capire, durante l’allenamento,che tipo di metabolismo si sta utiliz-zando, il metodo più semplice con-siste nel monitorare il battito car-diaco. Il cardiofrequenzimetro cipuò dare un grosso aiuto e diventaessenziale per svolgere un lavoropreciso e mirato. Per sapere entroquali range di frequenza cardiacadevo rimanere a seconda del tipo diallenamento che ho programmato,utilizzeremo la formula di Karvonen:

Frequenza cardiaca massima =220-età(FC max - FC a riposo) x percen-tuale intensità + FC a riposo

Sceglieremo la percentuale d’inten-sità in base al tipo di allenamentoche vorremo proporre: una percen-tuale d’intensità tra il 60% e il70% è l’ideale per un training bru-cia grassi; utilizzando un range diallenamento con FC del 75%-80%andremo a migliorare le capacitàcardiovascolari; utilizzando per-centuali superiori andremo a ri-cercare un aumento del VO2 max.La massima potenza aerobica èequivalente alla massima quantità diossigeno che può essere utilizzatanell'unità di tempo da un individuo.Viene in genere espressa comeVo2Max: il massimo volume diossigeno consumato per minuto.

METODOLOGIE PER LO SVILUPPODELLA RESISTENZAMetodo continuato. Consiste nel-lo svolgere un lavoro di resistenza aintensità costante; l’intensità deveessere scelta in base alle capacitàpersonali del soggetto. Ottimo permigliorare la capacità aerobica.Dal punto di vista fisiologico questametodologia migliora la capillarizza-zione, aumenta la densità dei mito-condri e abitua i muscoli a bruciaregrassi. Consiglio di utilizzare questometodo per un periodo prolungato,prima di introdurre altre metodolo-

gie. Cerchiamo un buon sviluppodella resistenza di base prima di ri-chiedere impegni fisici maggiori.Non abbiate fretta di sparare tuttele cartucce a nostra disposizionequando il metodo di base non haancora sortito tutti i suoi effetti. Metodo intervallato. Consiste so-stanzialmente nell’alternare mo-menti più intensi a momenti menointensi, senza mai avere un recupe-ro completo. Questo metodo mi-gliora i processi di respirazione cel-lulare, stimolando l’aumento dei vo-lumi interni del muscolo cardiaco eaumentando la quantità di sanguemessa in circolo.Metodo incrementale. Prevederitmi esecutivi crescenti, incremen-tando gradualmente la frequenzacardiaca. Faremo percorrere unadistanza prestabilita a velocità pro-gressivamente crescente, per svi-luppare la massima potenza aero-bica.Per l’allenamento della resistenza,se utilizziamo le macchine cardioda palestra, avremo il vantaggio diritrovare queste metodologie neiprogrammi preimpostati. Dopoqualche prova sul soggetto potre-mo trovare il programma giustoper lui.Fartlek. Metodo utilizzato per lacorsa, possiamo applicarlo anche anuoto e bicicletta. Di origine finlan-dese, vuol dire “corsa libera e gioio-sa attraverso i campi”, ovvero unacorsa continua in cui l’atleta, quan-do meglio lo ritiene, può variare ilritmo per il tempo che la sua prepa-razione gli permette. Se il soggettonon è esperto di allenamento, sare-mo noi preparatori a guidare le va-riazioni di ritmo. È consigliabile nonfar alzare eccessivamente la fre-quenza cardiaca e farla tornare insoglia aerobica prima di un succes-sivo aumento di ritmo. Non è ne-cessario, per questa metodologia,raggiungere la massima velocità. Ilfartlek classico applicato per la cor-sa sviluppa il suo massimo poten-ziale se svolto all’aria aperta, su ter-reno vario: asfalto, erba, terra bat-tuta e bosco, con percorsi pianeg-gianti alternati a salite e discese.

Speciale resistenza

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smo è normalmente abituato a so-stenere. Solo tale sollecitazione è ingrado di indurre quegli adattamentianatomici e fisiologici che sono allabase del miglioramento della capa-cità di compiere lavoro. Il sovracca-rico adeguato per ogni soggetto èottenuto dall’accurata combinazio-ne di intensità, frequenza, durata (oquantità) e tipo di carico, dove percarico intendiamo il lavoro eseguito. Negli esercizi aerobici il carico ècostituito dal ripetersi di un de-terminato gesto per un elevatonumero di volte: risulta quindi as-sai facile quantizzare il carico in ter-mini assoluti attraverso la velocità, ikm percorsi, la pendenza del terre-no, ma anche sulla base del peso odella resistenza spostati, della po-tenza meccanica erogata e del di-spendio energetico. D’altra parte,un carico può essere anche quan-tizzato in termini relativi, esprimen-do l’unità di misura scelta per iden-tificare un determinato carico, inpercentuale rispetto al carico mas-simo sostenibile dallo stesso sog-getto. Infine, non bisogna dimenti-care che un carico può essere valu-tato anche soggettivamente, attra-verso la scala di Borg.

IL PRINCIPIO DELLA SPECIFICITÀDEL CARICOOgni carico produce effetti esclusivie particolari, cioè specifici, che di-pendono dalle caratteristiche del ca-rico medesimo. Gli esercizi che defi-niamo anaerobici (di potenza) provo-cano specifici effetti metabolici e fi-siologici, che sono completamentediversi e non intercambiabili rispettoagli effetti metabolici e fisiologici in-dotti dall’esercizio aerobico e di car-diofitness. Il miglioramento dellacondizione fisica indotto da eserciziaerobici di nuoto, ciclismo, corsaoppure da esercizi con le braccia, èben evidente solo durante i rispettiviesercizi, cosicché i miglioramenti ot-tenuti con l’allenamento aerobicopotranno essere quantizzati solo sesi utilizza per la valutazione il mede-simo tipo di esercizio utilizzato du-rante l’allenamento. La specificitàdel carico induce quindi quegli effet-ti anch’essi specifici, che sono evi-denti sia a livello generale, che a li-vello locale.

IL PRINCIPIO DELLA DIVERSITÀ IN-TERINDIVIDUALEOgni essere umano è diverso dall’al-tro, sia per quanto riguarda il patri-

L’allenamento ha lo scopo diindurre nell’organismo unaserie di adattamenti chepermettano il migliora-

mento della capacità di compierelavoro e quindi della prestazione.Per adattamento si intende una ri-sposta cronica, che si instaura len-tamente e persiste nel tempo, alme-no fino a quando lo stimolo allenan-te rimane presente. La modernateoria dell’allenamento individua 5principi fondamentali che regolanol’allenamento: 1. il principio del sovraccarico2. il principio della specificità delcarico3. il principio della diversità inte-rindividuale4. il principio della progressionedei carichi 5. il principio della reversibilità.

IL PRINCIPIO DEL SOVRACCARICOL’effetto allenante dipende dalle ca-ratteristiche della sollecitazione pro-posta mediante l’esercizio allenan-te. Un esercizio, per essere allenan-te, deve produrre un sovraccaricoche consiste in una sollecitazionequantitativamente e/o qualitativa-mente maggiore di quanto l’organi-

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tratto da “Manuale di cardiofitness” di Giulio Sergio Roi

Principi, effetti, metodologie

Allenamento dellaresistenza

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monio genetico, sia per quanto ri-guarda il livello di allenamento. Èchiaro che uno stesso programmadi allenamento non potrà produrregli stessi effetti su tutti gli individui aiquali è proposto. Un medesimo ca-rico di lavoro potrà essere troppointenso oppure troppo leggero, se-condo le caratteristiche del sogget-to. Ecco quindi che possiamo di-stinguere i carichi in carico esternoe carico interno. Il carico esternoè quello che possiamo facilmen-te misurare e di cui abbiamo det-to a proposito del principio delsovraccarico. Il carico interno èinvece rappresentato dalla som-ma degli effetti indotti su un de-terminato organismo da un de-terminato carico esterno. Il caricointerno è quindi determinato anchedalle condizioni in cui si trova l’or-ganismo nel momento in cui vienesomministrato il carico esterno. Ilprincipio della diversità interindivi-duale ci rende ragione della neces-sità di sottoporre ai test di valuta-zione funzionale ogni soggetto chedesideri seguire un programma diallenamento aerobico, con lo sco-po di individuare esattamente l’enti-tà del carico interno.

IL PRINCIPIO DELLA PROGRESSIO-NE DEI CARICHIPer ottenere un effetto allenante nonbasta individuare il carico allenanteda somministrare a ogni soggettosulla base delle proprie caratteristi-che, ma è necessario adattarecontinuamente i carichi alla situa-zione che evolve. Ciò è particolar-mente importante nel caso di sog-getti portatori di determinate patolo-gie o reduci da infortuni che hannocomportato un più o meno lungoperiodo di immobilizzazione. Di con-seguenza una volta ottenuto un de-terminato miglioramento, sarà ne-cessario aumentare l’intensità delcarico per ottenere un ulteriore mi-glioramento. L’entità dell’aumentodei carichi viene determinata at-traverso la somministrazione pe-riodica dei test di valutazione fun-zionale. Nell’allenamento aerobicotipico del cardiofitness effettuatomediante alcune macchine da pale-stra, l’utilizzo della modalità denomi-nata “frequenza cardiaca controlla-ta” permette di modulare l’intensitàdel carico automaticamente.Tuttavia è importante ricordare che ilprincipio della progressione deicarichi deve essere applicato con

estrema cautela. L’aumento scon-siderato dei carichi allenanti, senza inecessari periodi di scarico e diadattamento alla nuova situazione,può portare rapidamente all’instau-rarsi di patologie da sovraccaricoo addirittura alla sindrome da so-vra-allenamento.

IL PRINCIPIO DELLA REVERSIBILITÀQuando l’allenamento viene interrot-to, si instaura immediatamente unprocesso di involuzione che, in bre-ve tempo, porta alla perdita degliadattamenti centrali e periferici. Giàdopo un paio di settimane dall’in-terruzione dell’allenamento è evi-dente una riduzione delle capaci-tà metaboliche e della capacità dilavoro, che tornano ai livelli pre-allenamento in capo a qualchemese. Quindi: tutti gli adattamentiindotti dall’allenamento aerobico so-no transitori e reversibili. Per contra-stare la reversibilità degli effetti del-l’allenamento è necessario evitare diinterrompere bruscamente un pro-gramma ed effettuare periodica-mente alcune sedute di “richiamo”.Inoltre, se è notevole la differenza trail livello di prestazione aerobica rag-giunto con l’esercizio e il livello cui si

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è precipitati dopo l’interruzione del-l’allenamento, per ritornare ai livelliraggiunti sarà necessario un lungoperiodo di riallenamento, che dovràrispettare il principio della progres-sione dei carichi.

EFFETTI DELL’ALLENAMENTO AE-ROBICO: LO STIMOLO ALLENANTEGli effetti dell’allenamento aerobicoconsistono essenzialmente in unamaggiore capacità di utilizzarel’ossigeno, che si traduce inun’aumentata capacità di protrar-re nel tempo esercizi submassi-mali ad una maggiore intensità(espressa come % della massimapotenza aerobica) e che avvieneattraverso importanti modifica-zioni anatomiche e funzionali de-gli apparati cardiocircolatorio erespiratorio, oltre che del tessutomuscolare.I meccanismi che inducono tali mo-dificazioni non sono ancora del tuttochiariti. Tuttavia vi è un generale ac-cordo nel ritenere che le modifica-zioni indotte dall’allenamento sianoestremamente specifiche e riguardi-no, in primo luogo, gli stessi muscolicoinvolti nell’esercizio allenante e,nell’ambito di un determinato mu-scolo, esclusivamente le fibre mu-scolari reclutate. Infatti con l’au-mentare dell’intensità dell’eserci-zio da leggero a moderato, a in-tenso, vengono via via reclutatesempre più fibre muscolari, conuna sequenza ben precisa, che

coinvolge dapprima le fibre delprimo tipo, quindi quelle di tipo IIae da ultimo le fibre IIb (Figura 1). Èquindi ovvio che durante un eserci-zio aerobico, che per definizione è dibassa intensità, saranno reclutatequasi esclusivamente le fibre del pri-mo tipo (ossidative e resistenti allafatica). L’allenamento aerobico pro-durrà una loro maggiore efficienza,cosicché potranno essere sostenuteintensità di esercizio più elevate, masempre in regime aerobico, equindi con l’esclusivo coinvolgi-mento delle fibre muscolari delprimo tipo.La specificità dell’allenamento coin-volge anche gli apparati cardio-cir-colatorio e respiratorio, che presen-tano modificazioni funzionali rilevabiliquasi esclusivamente con le stessemodalità di esercizio utilizzate nell’al-lenamento.È noto che per ottenere un determi-nato effetto, l’esercizio che forniscelo stimolo allenante deve: 1 - possedere una data intensità 2 - essere protratto per un certotempo 3 - essere ripetuto a intervalli re-golari per un determinato periodo.Per esempio, per ottenere un au-mento dell’attività mitocondriale,l’esercizio deve essere di bassa omoderata intensità, sono necessariealcune settimane, e l’effetto è mag-giore quanto più lunga è la durata diogni seduta di allenamento. Tuttavia,l’aumento dell’attività mitocondrialenon è sempre direttamente propor-zionale alla durata della seduta, poi-ché oltre una certa durata (1-2ore), il tempo speso in più non ag-giunge quasi nulla in termini di at-tività mitocondriale. Ciò non toglieche esercizi di lunga durata compor-tino altri effetti che coinvolgono l’ap-parato cardiocircolatorio, il bilancioidrico, la disponibilità dei substratienergetici, la percentuale di tessutoadiposo e molti altri fattori non diret-tamente dipendenti dal tessuto mu-scolare, ma che possono determi-nare notevoli miglioramenti dellaprestazione nelle attività sportive ae-robiche e di lunga durata.È importante ricordare che, qualun-

que sia lo stimolo allenante, al ces-sare dell’allenamento gli adatta-menti e i miglioramenti della per-formance ottenuti tendono a re-gredire in un tempo assai più bre-ve rispetto al tempo impiegatoper ottenerli. Per contrastare effica-cemente il decadimento dei miglio-ramenti indotti dall’allenamento ae-robico è necessario effettuare alme-no 2 (meglio 3) sedute di manteni-mento alla settimana, della durata dialmeno 45 minuti ciascuna.

ESERCITAZIONI ALLENANTIL’allenamento del metabolismo ae-robico può essere effettuato attra-verso alcuni tipi di esercitazioni cheforniscono lo stimolo allenante. Taliesercitazioni sono: l’allenamentocontinuo di lunga durata, il fartlek el’interval training.Allenamento continuo di lungadurata. È il classico allenamentoaerobico, condotto a intensità bas-sa e all’equilibrio, per esempio afrequenza cardiaca costante oppu-re a velocità costante, con lo scopodi sollecitare le capacità di resisten-za. L’intensità dell’esercizio alle-nante è compresa tra il 60 el’80% di VO2max, e viene preferi-bilmente stabilita con un test di so-glia, sulla base del quale vieneidentificata una frequenza cardiaca(una velocità o un carico di lavoro)immediatamente inferiore a quellache comporta una lattacidemia di 2mM. Caratteristica principale diquesto allenamento è la durata,che deve raggiungere (e possibil-mente superare) i 40-45 minuti diesercizio continuo, per otteneregli effetti centrali e periferici illustratiin precedenza. Questo tipo diesercitazione può rivelarsi noio-sa per chi effettua il cardiofitnessin palestra e quindi può esseresuddivisa in 2-4 parti di 10-15minuti ciascuna, nelle quali ilsoggetto utilizza diverse macchi-ne aerobiche. Una seduta di alle-namento potrebbe comprenderead esempio: 10 minuti di riscalda-mento e stretching, 10 minuti di cy-clette, 10 minuti di vogatore, 10 mi-nuti di corsa o di marcia in salita, 10

Figura 1. Reclutamento e frequenza discarica di cinque diverse unità motoriedurante una contrazione submassimale.

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GGIIUULLIIOO SSEERRGGIIOO RROOIIGiulio Sergio Roi, specialista in Medicinadello Sport, ha insegnato per oltre 10anni biomeccanica presso l'ISEF dellaLombardia. È attualmente direttoredell'Education & Research Departmentdel Network Isokinetic(www.isokinetic.com) con sede aBologna. Esperto di valutazionefunzionale dell'atleta, è da anniimpegnato nello sviluppo di programmidi reconditioning e di fitness metabolico.È autore di numerosi articoli scientifici edi alcuni testi tra i quali Manuale diCardiofitness, 99 esercizi addominali eL'esercizio Isocinetico, sono statipubblicati da Alea Edizioni.

minuti di step, defaticamento. Conil progredire della forma fisica si po-tranno effettuare esercizi di mag-giore durata, che prevedono l’utiliz-zo di 2 sole macchine e la rotazionesu base settimanale: primo giorno10 minuti di riscaldamento e stret-ching, 25 minuti di cyclette, 25 mi-nuti di vogatore; secondo giorno ri-scaldamento e stretching, 25 minu-ti di corsa a piedi e 25 minuti distep; terzo giorno riscaldamento estretching, 25 minuti di versa-clim-ber, 25 minuti di marcia in salita.Fartlek. È un allenamento checomprende variazioni d’intensitàeffettuate dal soggetto “a sensa-zione”. In altre parole, ciascun sog-getto sceglie di variare l’intensità o ilritmo dell’esercizio, sulla base diquello che si sente di fare in quelmomento. L’ambito d’intensità vadall’esercizio continuo di lungadurata (60-80% di VO2max), a in-tensità più elevate (90-95% diVO2max): in altre parole, si lavoraanche tra le due soglie. Anche ladurata di ogni variazione è determi-nata “a sensazione”. Questo allena-mento, se effettuato con perizia,può stimolare tutti gli adattamentimetabolici e ha la caratteristica diessere estremamente vario. Un far-tlek può essere preprogrammatosu molte macchine aerobiche, an-che utilizzando il programma a sor-presa.Interval training. Il concetto chesta alla base dell’interval training èche, se non si riesce a effettuare undeterminato esercizio di intensitàelevata per un certo tempo, si puòperò riuscire a effettuarlo suddivi-dendolo in tante frazioni della stes-sa intensità, intervallate da altret-tante pause di recupero. In questomodo si riesce a sostenere, perun periodo di tempo complessi-vamente identico, un esercizioaltrimenti impossibile. È quindiuna forma di allenamento che con-siste in esercizi intervallati, di in-tensità elevata, quasi massima-le, che comportano un pesantecoinvolgimento sia del metaboli-smo aerobico che di quelloanaerobico lattacido. Tuttavia,

per evitare il repentino aumentodella lattacidemia e il conseguentestato di affaticamento che impedi-rebbe la prosecuzione dell’allena-mento, la durata di ogni prova è li-mitata a 60-90 secondi, mentre lepause di recupero durano 60-120secondi (rapporto lavoro : pausa =1:1 oppure 1:1.5). È interessantenotare che anche con esercizidella durata di 10-15 secondi, in-tervallati da pause di 10-15 se-condi, si riesce a ottenere unabuona sollecitazione della mas-sima potenza aerobica. Brevi se-dute o parti di seduta di allenamen-to dedicate all’interval training sonoindicate in tutti i soggetti che nonpresentano controindicazioni al-l’esercizio fisico intenso. In genere,l’interval training viene inserito in unprogramma avanzato di cardiofit-ness, una volta la settimana, men-tre dovrebbe essere evitato neiprincipianti e in quanti presentanoscarse doti aerobiche. La duratacomplessiva della sollecitazionepuò variare da qualche minuto a unpaio di decine di minuti, a secondadello scopo e degli obiettivi del pro-gramma di allenamento.

MMAANNUUAALLEE DDIICCAARRDDIIOOFFIITTNNEESSSS ddii GGiiuulliioo SSeerrggiioo RRooii,,AAlleeaa EEddiizziioonniiSeconda edizionecompletamente aggiornata del libroadottato dai professionisti del fitness.Primo del suo genere, tratta in modochiaro e approfondito l’argomentocardiofitness in tutti i suoi aspetti.Comincia con cenni di anatomia efisiologia, passando al metabolismoenergetico, alla biomeccanicamuscolare, per poi addentrarsinell’argomento specificodell’allenamento cardiovascolare. Sonotrattati il cardiofitness indoor e outdoor,l’utilizzo dei simulatori aerobici e ilmonitoraggio della frequenza cardiaca.

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la richiesta energetica è completa-mente coperta dal metabolismoaerobico. La spiegazione dell’au-mento di lattato nel sangue si basasu una relativa ipossia tissutalenel corso dell’esercizio. Se man-ca l’ossigeno, gli idrogenioni (H+),derivanti dalla degradazione dellamolecola di zucchero vanno acombinarsi con il piruvato trasfor-mandolo in acido lattico, che in re-altà si forma in continuazione, sia ariposo sia durante attività muscola-re. In condizioni aerobiche, l’aci-do lattico viene ossidato e ri-mosso alla stessa velocità concui viene formato; si accumulaquando la velocità di rimozione èinferiore a quella di produzione.Un’ulteriore spiegazione all’accu-mulo sta nel fatto che con l’au-mentare delle intensità di lavorovengono reclutate un maggiornumero di fibre muscolari bian-che (rapide). Questa tipologia di fi-bre contiene un’elevata concen-trazione dell’enzima LDH (lattico-deidrogenasi) che ha la capacità dicatalizzare la reazione che conver-te l’acido piruvico in acido lattico.

L’accumulo di lattato è uguale siain soggetti allenati che nei non alle-nati. La differenza è che gli allena-ti accumulano lattato a intensitàdi lavoro superiori.

CONCENTRAZIONI DI ACIDO LATTICOConvenzionalmente si dice che si èin regime aerobico (soglia aero-bica) se la concentrazione di aci-do lattico nel sangue è pari a 2mMoli (millimoli); si è in regime mi-sto (aerobico + anaerobico) se laconcentrazione è tra 2 e 4 mMoli;si è in regime anaerobico (sogliaanaerobica) se la concentrazioneè superiore a 4 mMoli. La sogliaanaerobica corrisponde al mo-mento di transazione dal meta-bolismo misto (aerobico + anae-robico) a quello prevalentementeanaerobico. Con-venzionalmente,il valore è posto a 4 mMoli/litro.L’importanza della soglia anaerobi-ca è proporzionale alla lunghezzadella gara. Per esempio la sogliaanaerobica è molto importante nel-l’atletica per corridori di mezzofon-do prolungato (10.000 metri e ma-ratona), mentre non assume valore

L’acido lattico prodottodalla glicolisi anaerobicasi accumula quandol’esercizio raggiunge

un’intensità pari al 55% del VO2max. Ricordiamo che VO2 max èla massima quantità di ossigenoche il muscolo riesce a utilizzare inun minuto. Un soggetto sedentarioha mediamente valori di VO2 maxdi 40 ml/kg/min (40 millilitri di O2per kg di peso al minuto); atleti diendurance di alto livello arrivano avalor i che superano i 75ml/Kg/min. L’accumulo di acidolattico è dannoso per il muscoloperché interferisce con i mecca-nismi di contrazione muscolare(ponti di actina e miosina). La sen-sazione di accumulo di acido latti-co è quella di un bruciore dei mu-scoli interessati nell’esercizio du-rante l’attività.Indipendentemente dall’intensi-tà dell’esercizio, una piccolaquota di acido lattico viene sem-pre prodotta. Quindi è più correttoparlare di accumulo di acido latti-co. Per un lavoro di bassa intensi-tà, sia in soggetti allenati che non,

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Massimo consumo di ossigeno, soglia anaerobica,meccanismi di smaltimento del lattato. Concettiimportanti, senza i quali è impensabile program-mare un training per la resistenza

Acido lattico

di Alessandro Lanzani [email protected] da “Fitness e body building”

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rilevante per corridori di mezzofon-do veloce (800-1500 metri), ha va-lore praticamente nullo, ai fini dellaprestazione, per corridori di velocità(100-200-400 metri).

COME MISURARE L’ACIDO LATTICOAlla fine dello sforzo bisogna at-tendere qualche secondo prima dieffettuare un prelievo capillare(pratica che deve essere eseguitadal medico). Il prelievo può essereeffettuato dal dito oppure dal lobodell’orecchio. In pratica con unospillo si buca la superficie cutaneaal fine di far fuoriuscire una gocciadi sangue. Con speciali cartine sipreleva un campione di sangue, ilquale viene inserito nella macchinaper il lattato che fornirà la concen-trazione di acido lattico nel san-gue. Il limite di questa rilevazionesta nel fatto che il sangue capillarenon fornisce alcuna informazioneriguardo il quantitativo di lattatoprodotto nei muscoli e il quantitati-vo di lattato che dai muscoli si dif-fonde nel sangue.Se non si dispone di una macchi-na per il lattato, si può utilizzare il

cardiofrequenzimetro: all’aumen-tare dell’intensità dell’esercizio au-menta in maniera direttamente pro-porzionale la frequenza cardiaca.Questa linearità si verifica fino a uncerto punto; infatti, quando all’au-mentare dell’intensità dell’eser-cizio la frequenza cardiaca tendea rimanere costante o ad aumen-tare in maniera più lieve, significache il soggetto è entrato nelmeccanismo anaerobico e la suaconcentrazione di acido lattico nelsangue è pari o superiore a 4mMoli. Se non si dispone neanchedi un cardiofrequenzimetro si puòmonitorare il soggetto facendoloparlare in maniera tale da coglie-re il suo stato di affaticamento.Finché il soggetto è in grado di par-lare fluentemente significa che l’in-tensità dell’esercizio è abbastanzabassa e si trova in una situazioneesclusivamente aerobica. Quando ilsoggetto non risponderà più allevostre domande o non riuscirà piùa parlare fluentemente significa chel’intensità dell’esercizio è molto altae il meccanismo utilizzato è quelloanaerobico.

RIOSSIDAZIONE DELL’ACIDO LAT-TICOUna volta prodotto, che fine fa l’acidolattico? Può seguire differenti vie me-taboliche per essere risintetizzato:- può essere riconvertito in acidopiruvico e quindi ad acetil CoAdirettamente nel muscolo dove,entrando nei mitocondri, produceATP + CO2 + H2O;- viene introdotto dal muscolo nelcircolo ematico, dove viene portatoal fegato e riconvertito in glico-geno epatico;- in parte viene riconvertito diret-tamente nel muscolo in glicoge-no muscolare.Importante dal punto di vista del-l’allenamento è il tempo di dimez-zamento della concentrazione dellattato nel sangue. Il tempo di ripri-stino delle concentrazioni del latta-to non è di tipo lineare, ma segueun andamento esponenziale.Quindi è importante determinareil tempo necessario alla diminu-zione della concentrazione del50%. Mediamente il tempo di di-mezzamento dell’acido lattico èpari a 18 minuti.

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forza. In realtà, questo problemapotrebbe manifestarsi (e non è det-to che lo faccia) solo in due casi, ecioè solo se l’intensità dell’esercita-zione aerobica fosse troppo alta ose l’atleta in questione abbando-nasse definitivamente il proprio tra-dizionale allenamento anaerobico el’attività cardio divenisse per luil’unica forma di training. La verità èche l’allenamento anaerobiconon migliora significativamentela circolazione (anzi, alcuni gestiatletici, come quelli del bodybuilding, prevedono una - tem-poranea - “strozzatura” dei vasi,con conseguente blocco del ri-fornimento di sangue al musco-lo), e questo influisce negativa-mente sulla capacità di recuperodell’atleta. Ecco perché il periodi-co inserimento di una forma di atti-vità cardiovascolare non è affattouna cattiva idea per ogni tipologiadi atleta.

L’AEROBICA “A ZONA”Confucio diceva: “Non importaquanto vai piano, l’importante è

che non t i fermi”; beh, forseConfucio non sapeva alcunché delcardio-fitness, ma quel suo afori-sma calza a pennello con l’attivitàaerobica. Vediamo allora nel con-creto come impostare un allena-mento cardio. La prima domandada porsi è: qual è lo scopo di que-sto programma? Lipolisi o condi-zionamento cardiorespiratorio?Esaminiamo il primo caso.Innanzitutto, occorre stabilire il ran-ge cardiaco nel quale mantenersidurante l’esercitazione. Come fare?Bisogna considerare due casi:1. soggetti non ben condizionati(sedentari o principianti);2. atleti con una buona esperienza.Nel primo caso, l’atavica formuladi Cooper (220 - età) può essereancora d’aiuto per conoscere lafrequenza cardiaca max (fcm). Inbase a questa, la “zona” lipoliticasarà compresa tra il 60 ed il 70%della fcm, per cui un soggetto di35 anni dovrà allenarsi ad una fcposta tra 111 e 130 bpm. A unrange superiore a queste percen-tuali si finisce solo per consumare

Prendete un body builder,ponetelo davanti al fattocompiuto di dover iniziareun programma di cardio-

fitness e questi comincerà a venirassalito da tutta una serie di para-noie: “Perderò massa muscolare!”,“Perderò forza!”… In realtà, gli alle-namenti aerobici possiedono pro-prietà tutt’altro che sfavorevoli.Questo vale anche per una certatipologia di atleti, cioè quelli pra-ticanti attività essenzialmenteanaerobiche, che spesso pensanodi non necessitare di un ulteriorestimolo allenante, soprattutto poicosì diverso da quello loro abituale.Non raramente, molti atleti ap-partenenti a questa categoria,sono soprappeso (es. pesisti, gio-catori di football): ecco allora unamotivazione in più per inserire -quantomeno periodicamente - unaqualche forma di condizionamentoaerobico. Abitualmente, invece,molti di questi soggetti evitano ac-curatamente ogni forma di attivi-tà cardio, temendo un decadi-mento delle proprie capacità di

Speciale resistenza

Come la dieta, anche l’attivitàaerobica ha la sua “zona”

Cardio a zonaCome la dieta, anche l’attivitàaerobica ha la sua “zona”

Cardio a zonadi Giuseppe Musolino [email protected]

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più zuccheri, riducendo perciò l’ap-porto lipidico al processo energeti-co in atto: conseguenza di tutto ciòsarà un’indesiderata iperfagia al ter-mine del training, che con molte pro-babilità porterà - paradossalmente -a ingrassare, nonostante il program-ma aerobico in opera.Per gli atleti con una maggioreanzianità di allenamento si prefe-risce invece adoperare la piùcomplessa formula di Karvonen:occorre innanzitutto stimare la fc ba-sale (fcb), al mattino appena svegli;alla fcm calcolata secondo la so-praindicata formula di Cooper si sot-trarrà allora la fcb, ottenendo unnuovo valore (fcm1); il range “dima-grante” sarà allora compreso tra:

(60% - 70% di fcm1) + fcb

Con questa formula, il soggetto del-l’esempio di sopra, che abbia unafcb di 65, dovrà mantenere il suorange aerobico tra 137 e 149 bpm.Il discorso cambia, invece, se si ri-cerca il condizionamento cardio-vascolare. Anche in quest’otticaoccorrerà distinguere due casi:1. individui poco allenati o decon-dizionati, che possono dimostraremiglioramenti anche con intensitàrelativamente basse (55-64% fcm);2. atleti con maggiore esperienza,che richiederanno un’intensità di al-lenamento superiore (70-85% fcm).

CARDIO A DIGIUNODatemi un tapis roulant a fianco delmio letto… e vi sconfiggerò l’obesi-

tà! Certo, è (volutamente) esagera-ta come affermazione, ma non vaneanche tanto lontana dalla realtà:il lavoro aerobico con finalità di-magranti funziona meglio sesvolto al mattino e possibilmentea digiuno. L’ideale sarebbe farprecedere una breve sessione diesercizi anaerobici (preferibilmen-te indirizzata alle zone con maggiordeposito adiposo: es. addome perl’uomo, glutei per la donna), in mo-do da consumare un po’ di car-boidrati e ridurre così il già bassolivello glicemico seguente al di-giuno notturno: la bassa glice-mia renderà più facile l’accessoal grasso con la seguente attivitàcardio. Detto questo, ecco ripro-porsi le remore di alcuni atleti: per-dere muscoli. Remore di certo noninfondate: la condizione in cui ci ri-trova al risveglio, infatti, è ideale perossidare i grassi, ma contempora-neamente anche per catabolizzaremassa magra. Allora, è opportunosottolineare come le discriminantiprincipali in questi casi siano l’in-tensità e la durata della sessionecardio e non l’allenamento aerobi-co in sé stesso. Un’attività aerobi-ca eccessivamente prolungatae/o svolta a intensità particolar-mente elevata (cioè superiore aquelle su indicate), potrebbe ef-fettivamente mettere a repenta-glio la sudata massa muscolaredell’atleta, ma una sessione car-dio “soft” (anche quando effet-tuata a digiuno) non dovrebbecausare alcun tipo di problema

in questo senso. Tutte le attività fi-siche hanno il loro bravo - e inscin-dibile - effetto catabolico sulla mu-scolatura: non vedo quindi perchéangustiarsi per una ventina di minu-ti di passeggiata (speed walking),quand’anche effettuata a digiuno.Per di più, esiste un post-allena-mento in cui ricercare l’anaboli-smo, provvedendo con l’alimen-tazione e il recupero a riparare leeventuali “falle” muscolari inge-nerate.

CARDIO-NUTRIZIONEA proposito dell’alimentazione rela-tivamente al cardio, come mano-vrare queste due variabili in un’otti-ca di dimagrimento? Spesso sicommette l’errore di inserire oaumentare l’attività cardio ridu-cendo nel contempo l’apportodietetico. Al contrario, le due ope-razioni dovrebbero essere iniziate inmodo separato l’una dall’altra. Adesempio, con in atto ancora il re-gime dietetico abituale si può ini-ziare a inserire - gradualmente -il cardio, proseguendolo poi finquando lo stesso si dimostri effi-cace. Solo quando si sia riscon-trata una situazione di stasi nellarisposta al programma aerobico,si potrà pensare di interveniresulla dieta (mantenendo il pro-gramma cardio al grado raggiunto).Agendo classicamente solo con ladieta ipocalorica, si ottengono risul-tati limitati per diversi motivi: si ridu-ce il metabolismo, si attivano gli en-zimi lipogenici, si negativizza il pro-

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filo ormonale ecc.

RAGGIUNGERE IL TARGETInfine, ci restano altri due quesiti ir-risolti:1. come modulare nel tempo unprogramma cardio?2. quanto tempo deve durare unprogramma cardio?Per quanto al primo punto, è sicura-mente saggio integrare il lavoro inmodo graduale, iniziando con una odue sedute aerobiche di 20-30 mi-nuti ogni 7-10 giorni, fino ad arrivarecol tempo a tre o più allenamenti

(della stessa durata o anche mag-giore) alla settimana. Una volta rag-giunto l’obiettivo prefissato - dima-grimento o condizionamento - sipuò pensare di mantenere frequen-za e durata delle sessioni.Quanto tempo deve durare un pro-gramma cardio? Difficile da stabilirea priori, sarà l’esperienza a guidare.Sicuramente, alcuni “segni” (calonotevole della resa atletica, aumen-tata durata nei dolori articolari almattino, perdita dell’appetito abitua-le) dovranno far sospettare una con-dizione di sovrallenamento e perquesto indirizzare verso una rettificadel programma. Caratteristica è lasensazione riportata da molti atleticirca la percezione dei propri mu-scoli “piatti”. Certo, il cardio potreb-be non essere il responsabile di tut-to ciò o perlomeno non essernel’unica causa, ma occorre comun-que tenere presente la concretezzadi un’eventualità del genere.In ogni modo, a margine di questeche sono tutte condizioni molto le-gate alla psiche, c’è un dato tangi-bile e incontrovertibile del corret-to funzionamento di un program-ma cardio-nutrizionale: lo spes-sore delle pliche cutanee. Un au-mento (soprattutto improvviso) diqueste deve sicuramente indicareuna qualche falla nel programma diallenamento o nella dieta.

CONCLUSI-ONIRICHENon credo al detto: “Il significato diun uomo non va ricercato in ciò cheegli raggiunge, ma in ciò che vorreb-be raggiungere”. Penso invece chel’ambizione di un uomo, e quindi an-che di un atleta, vada misurata sullabase della determinazione a realiz-zare i propri sogni. E il modo miglio-re per concretizzare un sogno èquello di svegliarsi…e iniziare a cor-rere. Possibilmente a digiuno!

BIBLIOGRAFIA1. Shono N et al, Effects of low intensity ae-robic training on skeletal muscle capillaryand blood lipoprotein profiles, J AtherosclerThromb, 2002.2.Greiwe JS et al, Exercise induces lipopro-tein lipase and GLUT-4 protein in muscle

independent of adrenergic-receptor signal-ling, J Appl Physiol, 2000.3.Alhassan S et al, Blood lipid responses toplant stanol ester supplementation and ae-robic exercise training, Metabolism, 2006.4. Jennen C, Uhlenbruck G, Exercise and li-fe-satisfactory-fitness: complementarystrategies in the prevention and rehabilita-tion of illnesses, Evid Based ComplementAlternat.Med, 2004.5. McCarty MF, Optimizing exercise for fatloss, Med Hypothesis, 1995.6.You T et al,Addition of aerobic exercise todietary weight loss preferentially reducesabdominal adipocyte size, Int J Obes(Lond), 2006.7. Brito SM et al, Adaptation to a high pro-tein, carbohydrate-free diet induces a mar-ked reduction of fatty acid synthesis and li-pogenic enzymes in rat adipose tissue thatis rapidly reverted by a balanced diet, Can JPhysiol Pharmacol, 2005.8. Hackney AC et al, Basal testicular testo-sterone production in endurance-trainedmen is suppressed, Eur J Appl Physiol,2003.

GIUSEPPE MUSOLINO

Laureato con lode in Dietistica, con tesidi laurea in Medicina Interna ediplomato ISEF, con tesi finale inBiologia. Vanta oltre 15 anni diesperienza nel settore del bodybuilding, sia da atleta (4 voltecampione italiano; miglior posatoreIFBB) che da allenatore. Ha partecipatoad oltre 50 corsi di formazioneprofessionale ed è autore di diversepubblicazioni, a carattere scientifico enon, sulle più importanti rivistenazionali. È docente di nutrizionepresso il CSEN (Centro SportivoEducativo Nazionale).

Speciale resistenza

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IscrizioniQuanto costa: 494 euro entro il 31luglio; 534 euro entro il 31 agosto; 564euro entro il 30 settembre; 600 eurodopo il 30 settembre. Prezzi Iva inclusa.La quota è comprensiva di:- 30 euro di iscrizione alla scuola (validitàannuale)- accesso alle lezioni- materiale didattico, dispense ad ognilezione- esame per il conseguimento della cer-tificazione di Istruttore di Fitness Trainer- nel caso la certificazione non vengaconseguita al primo esame è previstoun secondo esame gratuito alla ses-sione successiva.Modalità di pagamento- Versamento postale: Conto correntepostale n° 26993204 Intestato ad AleaEdizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano- Bonifico bancario: CC 48054 intesta-to a: Alea Edizioni Banca Popolare diMilano Ag. 7Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607000000048054Inviare via fax al n°0258111116, o viamail a [email protected], la fotocopia della ricevuta delversamento con il nome dell´iniziativascelta e i dati personali completi di un re-capito telefonico e un'e-mail (codice fis-cale e/o partita IVA obbligatori).

55esima edizione del corso che più ditutti ha consolidato negli anni l’immagi-ne della Scuola di Professione Fitness.Su una base di conoscenza completa epolivalente, costruisce gli strumenti peraffrontare la realtà diversificata delle at-tività in palestra.

A chi è rivolto?A tutti gli appassionati di fitness.Sempre più numerosi i diplomati ISEF ei laureati in scienze motorie scelgonoquesto corso per il completamento del-la loro preparazione specifica in ambitofitness.

PROGRAMMAParte teorico-scientifica - Anatomia umana dell’apparato loco-motore - Anatomia funzionale- Fisiologia della contrazione muscolaree metabolismo energetico - Biomeccanica del movimento - Biomeccanica irrazionale - Studio degli attrezzi e delle loro moda-lità di utilizzo - Analisi dei frequentatori del club- Tecniche e metodologie d’allenamento- I paramorfismi- Alimentazione- Doping- Anamnesi motoria - Il recupero funzionale dell’atleta infor-tunato

Laboratori di anatomia e seminaritecnici con la visione di supportivideo.Come lavorare su:- addominali e paravertebrali- cingolo scapolare - pettorali e dorsali- arti superiori- arti inferiori- Cenni di ginnastica correttiva, antalgi-ca e stretching- Come costruire un programma d’alle-namento- Allenamento cardiovascolare- Esame obiettivo motorio

FITNESS TRAINERFITNESS TRAINER

Durata del corsoIl corso è articolato in 13 incontri di unagiornata ciascuno, con lezioni teoriche,laboratori di anatomia e seminari tecni-ci con l'utilizzo di supporti multimediali.Le lezioni si svolgono sempre di saba-to, a partire da sabato 22 ottobre,con cadenza settimanale. È necessariofrequentarne almeno l'80% per poteraccedere all'esame di fine corso perconseguire la certificazione di Istruttoredi Fitness Trainer. Orari- inizio lezioni ore 10- break di dieci minuti ore 11,30- pausa pranzo di 30 minuti ore 13- fine lezione ore 17.Dove: Milano, Sala De Amicis Via DeAmicis, 17 .Via de Amicis 17 è in zona centrale a600 m. da piazza del Duomo. Si consi-glia di venire con i mezzi pubblici, even-tualmente parcheggiando l'auto pressouna fermata qualsiasi del metro.linea metro 2 verde : fermata Sant'Am-brogio.Esami: quiz a risposta multipla, collo-quio orale e prova pratica.

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Il personal trainer come operatore mo-torio, referente psicologico e imprendi-tore. Il corso affronta argomenti tecnici,comunicativi, gestionali e di marketing.L’obiettivo è ottimizzare le risorse per-sonali per gestire con successo unamoderna libera professione.

A chi è rivolto?A tutti i diplomati ISEF, i laureati inscienze motorie o fisioterapia conesperienza di istruttori e a tutti gli istrut-tori e preparatori atletici con un diplomavalido rilasciato da una federazione.

PROGRAMMADefinizione e ambito di lavoroCaratteristiche personali, target di riferi-mento, qualificazione professionale,gestione del tempo. Come operare neiclub e nelle abitazioni private. Le attrez-zature necessarie.Aspetti chinesiologici e posturaliBasi scientifiche della chinesiologia e del-l’analisi posturale. Valutazione dell’elasti-cità muscolare, della mobilità articolare edel trofismo muscolare. Impostazione diun protocollo di lavoro tipo.Composizione corporea e antropo-plicometriaCos’è l’antropoplicometria. Perché la pli-cometria. Procedura delle misurazioni pli-cometriche. Rilevazioni e descrizione deipunti di repere per le pliche. Rilevazioni edescrizione delle circonferenze.Body Mass Index (BMI). Body Fat Index(BFI) Indice Globale di Rischio (GRI)Basic Life Support (BLS)Modalità di primo soccorso, manovredi salvataggio e prove pratiche con ma-nichino.Educazione alimentareL’educazione alimentare comincia dallaconsapevolezza. Il principio biologicodella regolazione: l’omeostasi comelegge del vivente. Condizioni da rispet-tare e necessità da soddisfare. La viadel dimagrimento fisiologico, stabile eduraturo Un’alimentazione a basso in-dice e carico glicemico. Malattie meta-boliche e malatt ie inf iammatorie.L’attività fisica quale ausilio del dimagri-mento e come interazione per la funzio-nalità generale. Alimentazione e fabbi-sogni specifici: criteri e meccanismi dicalcolo. L’educazione alimentare e le li-nee guida generali: la didattica e gli stru-

menti semplici per sé e per il cliente.Test di valutazione funzionale: i nuo-vi FIX metabolici.Controindicazioni e limiti dell’attivitàfisica in presenza di patologie metabo-liche e da sedentarismo: protocolli diintervento in presenza di ipertensione,cardiologia, diabete, asma.Strategie di marketingProposte pratiche per mettere sul mer-cato il servizio di personal training.Strumenti di fitness marketing di base,passaparola organizzati, analisi delmercato, ricerca della clientela, comu-nicazione e rapporto cliente-trainer, ca-pacità di autopromozione.Aspetti fiscali e legaliIl libero professionista, apertura dellapartita IVA, tenuta dei libri contabili, pa-gamento delle tasse. Responsabi-litàprofessionale e legale, responsabilitàdel cliente e del centro fitness, comestendere un contratto, assicurazione.

Durata del corsoIl corso è articolato in 6 incontri di unagiornata ciascuno, con lezioni teorichee pratiche, ragruppati in tre fine setti-mana, a partire da sabato 22 otto-bre. E' necessario frequentare almenol'85% delle lezioni per poter accedereagli esami di fine corso per la qualificadi Personal trainer.Orari- inizio lezioni ore 10- break di dieci minuti ore 11,30- pausa pranzo di 30 minuti ore 13- fine lezione ore 17.Dove: Milano, Sala De Amicis Via DeAmicis, 17 .Via de Amicis 17 è in zona centrale a600 m. da piazza del Duomo. Si consi-glia di venire con i mezzi pubblici, even-tualmente parcheggiando l'auto pres-so una fermata qualsiasi del metro.linea metro 2 verde : fermata Sant'Am-brogio.Esami: quiz a risposta multipla e di-scussione della tesi. La prova scritta(quiz) prevede 50 domande a rispostamultipla. Superata la prima fase deiquiz, si accede alla seconda fase che èprettamente orale. Solo dopo aver su-perato le due fasi dell'esame viene rila-sciato il diploma di Personal Trainercon una valutazione in centesimi.

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IscrizioniQuanto costa: 464 euro entro il 31luglio; 504 euro entro il 31 agosto; 534euro entro il 30 settembre; 570 eurodopo il 30 settembre. Prezzi Iva inclusa.La quota è comprensiva di:- 30 euro di iscrizione alla scuola (validitàannuale)- accesso alle lezioni- materiale didattico, dispense ad ognilezione- esame per il conseguimento della cer-tificazione di Personal Trainer- nel caso la certificazione non vengaconseguita al primo esame è previstoun secondo esame gratuito alla ses-sione successiva.Modalità di pagamento- Versamento postale: Conto correntepostale n° 26993204 Intestato ad AleaEdizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano- Bonifico bancario: CC 48054 intesta-to a: Alea Edizioni Banca Popolare diMilano Ag. 7Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607000000048054Inviare via fax al n°0258111116, o viamail a [email protected], la fotocopia della ricevuta delversamento con il nome dell´iniziativascelta e i dati personali completi di un re-capito telefonico e un'e-mail (codice fis-cale e/o partita IVA obbligatori).

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PERSONAL TRAINERPERSONAL TRAINER

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Asimmetrie dell’apparato scheletrico;muscolari non traumatiche e post trau-matiche; asimmetrie funzionali delle qua-lità motorie; asimmetrie motivazionali. Lagestione delle asimmetrie un modernoapproccio metodologico. Fisiologia car-diovascolare e metabolismi energetici.Lezioni teorico - pratiche Palestra del Tiro a Segno Nazionale divia Achille Papa 22/b.sabato 3 dicembre - L’attività in pa-lestra (1).La programmazione, i principi metodo-logici dell’attività motoria (continuità,gradualità, sistematicità, stabilizzazio-ne). Relazione operatore – anziano(emozione, ansia, affettività) e la ge-stione del gruppo. Espressione corpo-rea, musiche e danze. sabato 17 dicembre - L’attività inpalestra (2)Mobilità articolare, tonificazione e allun-gamento muscolare. Equilibrio e coordi-nazione.sabato 14 gennaio - Cenni di primosoccorso.Metodologia di gestione delle emergenze.

Durata del corsoIl corso è articolato in 10 incontri di unagiornata ciascuno, con lezioni teoriche,laboratori di anatomia e seminari tecnicicon l'utilizzo di supporti multimediali. Lelezioni si svolgono sempre di sabato, apartire da sabato 15 ottobre, con ca-denza settimanale. È necessario fre-quentarne almeno l'80% per poter ac-cedere all'esame di fine corso per con-seguire la certificazione. Orari- inizio lezioni ore 10- break di dieci minuti ore 11,30- pausa pranzo di 30 minuti ore 13- fine lezione ore 17.Dove: Milano, via De Amicis 17 e viaAchille Papa 22/b .Esame: Sabato 11 febbraio 2012, ore9.30 in via de Amicis, 17

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CORSI 1° livello

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Promosso e organizzato in partnershipcon Uisp Lombardia, questo nuovo cor-so si sviluppa in 10 incontri e prevedeuna parte di tirocinio pratico (16 ore) dasvolgere in affiancamento a professioni-sti che operano in corsi per la grandeetà già attivi sul territorio milanese.

A chi è rivolto?Sia agli operatori che già lavorano nelsettore (istruttori, diplomati ISEF, laurea-ti in scienze motorie), sia a chi vuole in-traprendere questa attività professiona-le ex novo.

PROGRAMMA sabato 15 ottobre Il ruolo professionale dell’istruttore diattività motoria per la grande età.L’esperienza organizzativa e di metododell’Uisp: situazione attuale e prospettivefuture, opportunità di lavoro. L’Area per lagrande età e i rapporti con le istituzionicentrali e territoriali: Asl Amministrazionilocali. L’operatore dello sport per tutti:ruolo, opportunità, identità.L’anziano nella società moderna.Personalità e cicli di vita.Timori e aspet-tative dell’anziano verso il movimento.Principi di teoria della comunicazione edinamiche di gruppo.sabato 22 ottobre - Apparato loco-motore come insieme funzionale.Classificazione funzionale soggettisportivi, sedentari e metabolici.sabato 29 ottobre - Anatomia funzio-nale: apparato locomotore del se-dentario.Test e fix per soggetti sedentari e fragili. Motricità e invecchiamento: abilità e ca-pacità motorie. Cenni di patologie croni-che nell’anziano. Aspetti psicologici nel-le patologie dell’ invecchiamento.Evoluzione delle funzioni cognitive. sabato 05 novembre - Biomeccanicae fisica applicata del movimento (1) .Caratteristiche fisiche del movimentoumano. Leve applicate al movimento, in-tegrazione muscoli antagonisti sinergici.sabato 12 novembre - Biomeccanicae fisica applicata del movimento (2).Funzione motoria e di stabilizzazionedell’apparato locomotore.I cingoli muscolari pelvico e scapolare.sabato 26 novembre - Le asimmetrie,descrizione e gestione.

PER LA GRANDE ETÀCORSO DI BASE PER OPERATORI

IscrizioniQuanto costa: 400 euro entro il 31luglio; 440 euro entro il 31 agosto; 460euro entro il 30 settembre; 500 eurodopo il 30 settembre. + 30 euro diiscrizione alla scuola, validità annuale.Prezzi Iva inclusa.La quota è comprensiva di:- 30 euro di iscrizione alla scuola (validitàannuale)- accesso alle lezioni- materiale didattico, dispense ad ognilezione- esame per il conseguimento della cer-tificazione di Operatore per la grande età- nel caso la certificazione non vengaconseguita al primo esame è previstoun secondo esame gratuito alla ses-sione successiva.Modalità di pagamento- Versamento postale: Conto correntepostale n° 26993204 Intestato ad AleaEdizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano- Bonifico bancario: CC 48054 intesta-to a: Alea Edizioni Banca Popolare diMilano Ag. 7Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607000000048054Inviare via fax al n°0258111116, o viamail a [email protected], la fotocopia della ricevuta delversamento con il nome dell´iniziativascelta e i dati personali completi di un re-capito telefonico e un'e-mail (codice fis-cale e/o partita IVA obbligatori).

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Il taping kinesiologico è utilizzato in am-bito sportivo prima, durante e dopo ilgesto atletico: prima, per preparare eprevenire e dopo per defaticare. Questatecnica innovativa si basa sulle naturalicapacità di “balance” del corpo, stimo-late dall’attivazione del sistema “neuro-muscolare” e “neuro-sensoriale”, sec-ondo i nuovi concetti di Neuroscienza. Ilmetodo scaturisce dalla scienza dellachinesiologia. Si tratta di una tecnicacorrettiva meccanica e/o sensoriale,che favorisce una migliore circolazionesanguigna e linfatica nell’area datrattare. Nella fase di recupero il tapingkinesiologico si applica per migliorare lacircolazione sanguigna e linfatica,ridurre l’eccesso di calore e disostanze chimiche presenti nei tes-suti, ridurre l’infiammazione. Il tapingkinesiologico mira a: azionare i sistemianalgesici endogeni; stimolare il sistemainibitore spinale e il sistema inibitore dis-cendente; correggere i problemi delle ar-ticolazioni; ridurre gli allineamenti impre-cisi causati da spasmi e muscoli accor-ciati; normalizzare il tono del muscolo el’anormalità di fascia delle articolazioni;migliorare il ROM.

A chi è rivolto?Laureati in Scienze Motorie, diplomatiISEF, studenti e personal trainer

PROGRAMMA12 novembre- Storia del taping kinesiologico,l’evoluzione dei materiali.- Generalità sui meccanismi di appli-cazione, tecniche base per l’appli-cazione del nastro.- Lo screening test; le controindicazioni- Le tecniche correttive: meccanica; lin-fatica; funzionale.- Applicazioni pratiche alla spalla.- Applicazioni pratiche per i principalimuscoli:1) arto superiore (deltoide, trapezio,

piccolo e grande rotondo, grande pet-torale, grande e piccolo romboide,tricipite brachiale, bicipite brachiale, bra-chioradiale, supinatore, pronatore roton-do, pronatore quadrato, pronatore lun-go, estensore lungo del pollice, esten-sore del dito mignolo;2) collo (scaleno anteriore e posteriore,sterno-cleido-mastoideo. Muscoli delcapo, lungo del collo.- Controindicazioni.- Domande e conclusioni.

13 novembre- Applicazioni pratiche per i principalimuscoli:3) tronco: gran dorsale, trapezio inferi-ore, retto addominale, obliquo addomi-nale interno ed esterno, diaframma, ileo,paravertebrali.4) arti inferiori: grande gluteo, medio epiccolo gluteo, tensore della fascia lata,sartorio, adduttori, piriforme, quadricip-ite del femore, posteriori della coscia,soleo e gastrocnemio, estensore lungodell’alluce, peronei, lungo estensore delpiede, flessore breve dell’alluce.5) zona lombare: sacro spinali, lom-bosacrali.- Applicazioni pratiche di correzione fun-zionale sportiva:a) spalla;b) polso;c) gomito;d) ginocchio;e) caviglia;f) colonna lombare e cervicale.- Discussione e prova pratica.Test di valutazione.

Durata del corsoIl corso è articolato in 2 giorni per un to-tale di 16 ore, il 12 e 13 novembre.Orari- inizio lezioni ore 9- pausa pranzo alle ore 13- inizio lezioni ore 14- fine lezione ore 18.Dove: Milano.

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TAPING KINESIOLOGICO IN TRAUMATOLOGIA SPORTIVACON SPECIFICO RIFERIMENTO ALLA PREVENZIONE DEITRAUMI E DELLA FATICA, NELLA GESTIONE DELL'ATLETA INPALESTRA E IN CAMPO

MASTERCORSO DI DI FORMAZIONE PER L'APPLICAZIONE DEL

IscrizioniQuanto costa: 340 euro entro il 31luglio; 360 euro entro il 31 agosto; 380euro entro il 30 settembre; 400 eurodopo il 30 settembre. Prezzi Iva inclusa.La quota è comprensiva di:- 30 euro di iscrizione alla scuola (validitàannuale)- opuscolo informativo - 3 nastri elastici e un paio di forbici per leprove pratiche,- materiale informativo con trattamento dicasi clinici- attestato di partecipazioneModalità di pagamento- Versamento postale: Conto correntepostale n° 26993204 Intestato ad AleaEdizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano- Bonifico bancario: CC 48054 intesta-to a: Alea Edizioni Banca Popolare diMilano Ag. 7Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607000000048054Inviare via fax al n°0258111116, o viamail a [email protected], la fotocopia della ricevuta delversamento con il nome dell´iniziativascelta e i dati personali completi di un re-capito telefonico e un'e-mail (codice fis-cale e/o partita IVA obbligatori).

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- Indicazioni e controindicazioni.- Periodizzazione e finalità del mas-saggio sportivo.- Esame del paziente- Tecniche del massaggio- Trattamento del rachide cervicale,del tronco, del bacino e degli arti.

Durata del corsoIl corso è articolato in 3 incontri di unagiornata ciascuno, con lezioni teorichee pratiche. Le lezioni si svolgono sem-pre di sabato, nelle date:29 ottobre, 12 e 26 novembreOrari- inizio lezioni ore 10- break di dieci minuti ore 11,30- pausa pranzo di 30 minuti ore 13- fine lezione ore 17.

MASSAGGIO SPORTIVO Master di tre giorni, accessibile preferi-bilmente a personal trainer, diplomatiIsef e laureati in Scienze Motorie, fisiote-rapisti e medici. Questo master forniscetutte le conoscenze necessarie per otti-mizzare la prestazione attraverso il mas-saggio e per guidare l’atleta verso il pie-no recupero funzionale da eventi trau-matici acuti e cronici.

A chi è rivolto?Accessibile preferibilmente a personaltrainer, diplomati Isef e laureati in scien-ze motorie, fisioterapisti e medici.

PROGRAMMA- Aspetti fisiologici e meccanismod’azione del massaggio.

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VALUTAZIONE POSTURALESaper analizzare e comprendere la po-stura di un soggetto è la tappa obbliga-ta per elaborare un programma di alle-namento davvero “personal”. Con que-sto stage vi impadronirete di uno stru-mento pratico di grande accuratezza,con uno sguardo alla psicologia.

A chi è rivolto?A tutti gli operatori del settore fitness.Personal Trainer, Laureati in scienzemotorie, diplomati ISEF, Massofisiote-rapisti e istruttori di Fitness.

PROGRAMMA- Dal neonato all’anziano: la formazionee l’evoluzione delle curve rachidee.- La postura fisiologica del soggetto- Appoggio plantare ed effetti posturali.- Gli effetti del sistema muscolo-connet-tivale sull’apparato scheletrico.- Individuare le asimmetrie mediante lavalutazione posturale.- Contrazione, contrattura e retrazionemuscolare. I test.- Muscoli agonisti, antagonisti e sinergici.- Esercitazioni pratiche di gruppo.Dove e quando: Milano, sabato 23ottobreOrario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00

IscrizioniQuanto costa: 90 euro entro il 31 luglio;120 euro entro il 31 agosto; 150 euroentro il 30 settembre; 180 euro dopo il 30settembre. Prezzi Iva inclusa.La quota è comprensiva di:- 30 euro di iscrizione alla scuola (validitàannuale)- attestato di partecipazione

IscrizioniQuanto costa: 320 euro entro il 31luglio; 350 euro entro il 31 agosto; 380euro entro il 30 settembre; 410 eurodopo il 30 settembre. Prezzi Iva inclusa.La quota è comprensiva di:- 30 euro di iscrizione alla scuola (validitàannuale)- materiale didattico- attestato di partecipazione

MASSAGGIO MIOFASCIALEQuesto stage di una giornata forniscetutte le conoscenze necessarie per ot-timizzare la prestazione attraverso ilmassaggio e per guidare l'atleta verso ilpieno recupero funzionale da eventitraumatici acuti e cronici.

A chi è rivolto?Accessibile preferibilmente a personaltrainer, diplomati Isef e laureati in scien-ze motorie, fisioterapisti e medici.

PROGRAMMA- Anatomia e topografia della fascia.- Fisiologia, patologia e sintomatolo-gia della fascia.- Tecniche di base, trattamentopreliminare, globale, segmentario.- Tecniche avanzate di detensiona-mento miofasciale, i punti trigger,tecniche profonde e traverse, tec-niche combinate.Dove e quando: Milano, sabato 5 no-vembreOrario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00

COMPOSIZIONE CORPOREA eANTROPOPLICOMETRIAObiettivo della giornata di formazione èdi fornire i contenuti pratici e teorici dellamisurazione corporea. La valutazionedella composizione corporea è uno stru-mento utile per programmare e monito-rare il lavoro fisico e gli obiettivi. È ancheuno strumento di fidelizzazione perchéaiuta il personal trainer a instaurare unarelazione professionale di credibilità edefficienza con i propri assistiti.

A chi è rivolto?A tutti gli operatori del settore fitness.Personal Trainer, Laureati in scienzemotorie, diplomati ISEF, Massofisiote-rapisti e istruttori di Fitness.

PROGRAMMA- Cos’è l’antropoplicometria. - Procedura delle misurazioni plicome-triche; rilevazioni e descrizione dei puntidi repere per le pliche. - Rilevazioni e descrizione delle circonfe-renze. - Body Mass Index (BMI). Dove e quando: Milano, sabato 26 no-vembreOrario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00

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Il corso a distanza per operatore difitness metabolico permette di rag-giungere obiettivi operativi alta-mente specialistici, fornendo le ba-

si necessarie teoriche e pratiche perrealizzare percorsi motori personaliz-zati in sicurezza per la sindrome meta-bolica:- ipertensione e malattie cardiovascolari;- soprappeso e obesità;- diabete;- artrosi e osteoporosi.Il corso si sviluppa in un'opera com-posta da un volume + 8 DVD multime-diali con contributi tecnici:- audio mp3 con registrazioni e approfondimenti verbali;- video con filmati didattici e tecnici; - immagini a supporto dei testi;- testi con documenti interi o recensiti;- presentazioni con grafici e tabelle.ATTENZIONE: I DVD SONO FRUIBI-LI SOLO SU PERSONAL COMPU-TER E NON SU MACINTOSH

CONTENUTI

Strumenti tecnici• Accreditamento istituzionale: “attività motoria come prevenzione so-ciale”. • I soggetti metabolici: definizione delle principali parole chia-ve; sedentarismo e malnutrizione daeccesso, stili di vita. • Alfabetizzazione motoria, Fitnessmetabolico e Fitness terapia: tre livelliper un nuovo stile di vita.• Equilibrio funzionale, allenamentofunzionale: la grande gara della vitaquotidiana.• Fitness metabolico e diabete.• Fitness metabolico e obesità, so-vrappeso, anoressia e bulimia (strate-gie integrative nel centro fitness).• Fitness metabolico e ipertensione,malattie cardiovascolari.

• Fitness metabolico e apparato loco-motore: artrosi e osteoporosi.• Classificazione, approccio psicologi-co e fidelizzazione del soggetto meta-bolico.• Classificazione e approccio dei sog-getti sedentari, motori, sportivi, e ago-nisti.• Selezione e abstract della più recen-te bibliografia scientifica internazionalesul fitness metabolico. • Aspetti di marketing e gestionali: co-me si vende il fitness metabolico e conquali “pacchetti servizio”.• Formazione per lo staff di vendita: in-quadramento generale.

Step operativi • Inquadramento del soggetto eanamnesi metabolica: un metodo disicurezza per l'operatore e il soggettometabolico;• gli strumenti di misura: dai test tradi-zionali dello sport ai Fix metabolicispecifici; il tempo zero; • le misure sicure per la gestione deimetabolici;• strumenti di lavoro e unità motoriemetaboliche;• programmazione dell'attività motoria;• insegnamento dell'attività motoria;• strumenti di fidelizzazione: il passa-porto metabolico;

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Alessandro LanzaniDirettore scuolaFrancesco CapobiancoResponsabile scuolaDavide FogliadiniMassofisioterapista, personal trainerEdoardo LanzaniMedico ortopedico, esperto in rieducazione funzionaleDavide GirolaMedico, esperto in riabilitazionecardiologicaRoberto DaganiLaureato in scienze motorie,massofisioterapistaAndrea ScalaLaureato in scienze motorie, personal trainer,

MODALITÀ DI ISCRIZIONELa quota di partecipazione ai corsi comprende il materiale didattico, l’accesso alle

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postale o del bonifico bancario segnalando il nome dell’iniziativa scelta, i dati personali,

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SEGRETERIA ORGANIZZATIVAPer ogni informazione la nostra segreteria organizzativa è sempre a tua disposizione. Ci

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ANNULLAMENTI E RINUNCELa Scuola di Professione Fitness si riserva il diritto di annullare le iniziative in programma

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“I QUADERNI DI ”I QUADERNI DIn° 19 - Allenamento

Sull’apprendimento motoriodegli esercizi di Body-building 3di JIMMY PEDEMONTEImpugnare gli attrezzi tradizionali 13del Prof. ANGELO CASTIGLIONIIl principio dell’adattamento progressivo 17di NUCCIO RUBERAAnalisi di tre aspetti importantidella forza 21del Prof. ARMANDO FUCCIL’allenamento isometrico 26del Prof. ARMANDO FUCCIDeadlift 34di NICOLA CAMERAIl sistema a frequenza multipla 39di FRANCESCO CURRÒBody-building & allungamenti miofasciali 44di NICOLA DACOMO

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I QUADERNI DIn° 20 - AllenamentoWar of delts 3di RAFFAELE MORANDINIIl successo sta sulle spalle 8di JIMMY PEDEMONTEIl muscolo più amato dagli italiani 11di COSTANTINO BERTUCELLI eALESSANDRO PELLACANIAllenamento della schiena 15di MAURO SARNIAllenamento della schiena 17di ENZO FERRARIBicipiti come colline 20di GINO BARZACCHIFast Abs 25di RAFFAELE MORANDINISù le gambe 29di CRISTIANA CASONIIn gamb...issima! 32di FRANCESCO CURRÒCome costruire un quadricipite fantastico senza lo squat 36di JOHNNY BLOISIRocky Calves 41di RAFFAELE MORANDINI

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I QUADERNI DIn° 21 - Biomeccanica

Azione muscolare concentrica 3del Prof. ARMANDO FUCCIParola di Verchoshansky 8di ANGELO GIORNODifetti intrinseci delle presse nell’usoper il potenziamento degli arti inferiori 15del Prof. ANGELO CASTIGLIONIBIOMECCANICA IN PALESTRAPre-allungamento e pre-accorciamento 19di DARIO SORARÙL’angolo di lavoro 23di DARIO SORARÙIl lavoro negli esercizi monoarticolari 28di DARIO SORARÙIl lavoro negli esercizi poliarticolari 33di DARIO SORARÙLe macchine semplici 37di DARIO SORARÙLe macchine isotoniche 42di DARIO SORARÙ

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I QUADERNI DIn° 22 - Dossier

DOSSIER NATURAL“Super sostanze” e“Psyco-Muscle Training” 3del Dott. ALESSANDRO GELLIQuestione di personalità 8del Dott. FRANCESCO TODDEUna preparazione H/P 10del Prof. ROBERTO CALCAGNODOSSIER INVERNOChe la “massa” sia con noi 17di MARCO NERI e MAX MAFFUCCIInverno vs. Termogenesi 28del Dott. ALESSANDRO VIANELLOManualetto su come... perdere le gare 32di CLAUDIO CARELLADOSSIER ESTATESole, mare e ... adipociti 36di VANNI SACCONMuscoli in ferie 39di RAFFAELE MORANDINIL’estate a tavola 44del Dott. ALESSANDRO VIANELLO

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I QUADERNI DIn° 23 - Alimentazione

L’apporto calorico – Strategie & sinergie 3di NICOLA CAMERA7 chili in 7 mesi 16di MARCELLO MORMINOAttenti alla fibra 21di MARCO CERIANIA proposito di zuccheri 25di MARCELLO MORMINOMaster Aminoacid Pattern 29di FILIPPO FORTUNA2 mesi senza carne 36del Dott. ALESSANDRO GELLIAllergie alimentari 40di NICOLA CAMERA

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I QUADERNI DIn° 24 - Medicina dello sport

Dentro le fibre 3del Prof. GIACOMO ZACCONEI sistemi pilota nello sviluppo organico 8di NICOLA CAMERACellule satellite & miogenesi 13di NICOLA CAMERATante contrazioni un solo obiettivo 21del Dott. ALESSANDRO LANZANIIl Principio di Henneman 25di RICCARDO UBALDINIBiogenetica muscolare 31di BRUNO DAVIDE BORDONI e IGOR FERRARINIStimolazione e inibizione degli ormoniin rapporto all’esercizio intenso 35del Prof. MASSIMO GUGLIELMIOrmoni: che cosa realmente sono? 40del Dott. TOMASO LEDERFenomenologia dell’ormone somatotropo 43del Dott. ALDO E. CALOGERO

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I QUADERNI DIn° 13 - Allenamento

The “Heavy-duty” System 3di FRANCESCO CURRO’Heavy Duty 2 6di FAUSTO PORTATeoria dell’allenamento 11di MARCELLO MORMINOIl blocco ipertrofia 21del Prof. ARMANDO FUCCI Il blocco ipertrofia con tecniche intensive 36del Prof. ARMANDO FUCCI Intensità 43di ENZO FERRARI

I QUADERNI DIn° 14 - Allenamento

La scheda di allenamento 3di RICCARDO UBALDINITerminologia chinesiologica 18di MARCELLO MORMINO L’allenamento in pratica 25del Prof. ROBERTO CALCAGNOSettembre andiamo, tempo di “ingrossare”… 40del Prof. MASSIMO GUGLIELMIPeriodizziamo la massa 44del Prof. MASSIMO GUGLIELMI

I QUADERNI DIn° 15 - Allenamento

Gli errori più comuni nelle palestre italiane 3del Prof. MASSIMO GUGLIELMIFacciamo chiarezza 6del Prof. ARMANDO FUCCINoterelle 14di MARCELLO MORMINOLa tecnica dell’esercizio nell’esercizio 20di JIMMY PEDEMONTETecniche di recupero nel body-building 25di ALESSANDRO PELLACANIe del Prof. COSTANTINO BERTUCELLILa ruota del successo 29di VANNI SACCONUn allenamento ciclico 44di PAOLO IANNETTONE

I QUADERNI DIn° 16 - Alimentazione

Comportamento alimentare 3di NICOLA CAMERAConcetti di termochimica alimentare 12del Dott. THEODORE J. BREMBOSe del Dott. MARCO DALLAPICCOLADieta: chiariamoci le idee 19di PIERLUIGI FASSETTAL’integrazione alimentare perl’ottimizzazione del pattern ormonale 25del Dott. MASSIMO MUSUMECIAlta definizione: isegreti di una dieta riuscita 29del Dott. PHILIPPE MORETIntegrazione vincente 33di RICCARDO UBALDINILa dieta pre-gara nel body-building 40del Prof. ROBERTO CALCAGNO

I QUADERNI DIn° 17 - Alimentazione

Body-building & vitamine 3del Prof. MASSIMO GUGLIELMITutti i no delle vitamine e dei minerali 13del Dott. ANDREA MARLIANIL’apporto del potassio per i culturisti 16di PIERLUIGI FASSETTAL’acqua 19del Prof. ROBERTO CALCAGNOLa ricarica dei carboidrati 24del Prof. ROBERTO CALCAGNOLe acque minerali 29di NICOLA CAMERAIl frullato 35di MARCELLO MORMINOCreatine approach 39del Dott. MASSIMO MUSUMECI

I QUADERNI DIn° 18 - Medicina dello sportRisposta adattativa del muscolo all’eserciziofisico: nuovi risultati sperimentali 3 del Prof. GIACOMO ZACCONELa fatica nel body-building:sue basi e significati 8di JIMMY PEDEMONTEL’indolenzimento muscolaread insorgenza ritardata 11di RICCARDO UBALDINILe patologie muscolari (1) Sintomi, diagnosi e terapia 18del Dott. STEFANO TRICARICOLe patologie muscolari (2) Cause e riabilitazione 24del Prof. FRANCESCO TODDELa visualizzazione 30del Dott. GIUSEPPE ROMBOLA’Visualizzazione & “ferro” 34di ENZO FERRARIIl paradosso “mente-corpo” alla basedella performance vincente 37di NICOLA CAMERAMente: la risorsa inestinguibile 41del Dott. VINCENZO CAPRIOLI

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I QUADERNI DIn° 10 - Alimentazione

Proteine: digestione ed assorbimento 3di RAFFAELE MORANDINIIl ruolo degli aminoacidi a catena ramificatanella regolazione del metabolismo umano 13del Dott. FULVIO FIORINIIl ruolo dei carboidrati come necessità energetica nell’attività fisica 20del Prof. GIACOMO ZACCONEIl ruolo delle vitamine più importantiper il body-builder 27di DANIELE RIZZOE la frutta quando? Sempre 31di ANNA BARTOLINIFattori alimentari anti-tumore 38di NICOLA CAMERAIl body-builder in off-season: alimentazione e supplementazione 44del Dott. MASSIMO MUSUMECI

I QUADERNI DIn°11- Medicina dello sport

La “qualità” muscolare 3di VITTORIO SCIALDONELe prove di valutazione fisica: i test 8di ALESSANDRO PELLACANI e COSTA BERTUCELLIGli esami ematochimici 12di PIERLUIGI FASSETTALo stress 15di NICOLA CAMERALa ritenzione idrica 23di PIER ANTONIO DELL’AMICOFunzione e metabolismo dell’Ormonedella crescita 26del Prof. GIACOMO ZACCONEGH-peak 33del Dott. MASSIMO MUSUMECIAspetti attuali dell’iperplasia muscolare:miogenesi e fattori di crescita 38del Dott. MASSIMO SPATTINIe del Prof. GIACOMO ZACCONE

I QUADERNI DIn° 12 - Fitness

FitnesStyle: Body-building & Fitness 3Circuiti Vita 5Estate 8L’allenamento in casa 10La Mountain Bike 12

di CRISTINA TEDESCHIPesi & fitness: il “circuit training” in palestradi LUCIO LANDUZZI 14Schede di allenamento: il seno 17di ANTONELLA LIZZAL’estate addosso 21di ANTONELLA LIZZASudare fa bene 29di MONICA ALBERTILe bevande isotoniche 35di MARCO CERIANI25 modi per ottimizzare la vostra dieta 39di SILVIA ZANETDisintossicarsi a tavola 42a cura di “MEDI INFO”Per imparare un nuovo mododi alimentarsi basta una settimana 45a cura di “MEDI INFO”

I QUADERNI DIn° 7 - AllenamentoLe colonne d’Ercole 3di MARCO NERI e ARMANDO DEFANTAndrea’s biceps 8di TIBERIO FRANCHITricipiti da bovi 9di ANGELO GIORNOPush it! 13di PIERO NOCERINOTom Platz e i suoi pettorali 15di MARCO BECHINIL’allenamento del petto 18di EROS SAMMARTINORock Hard Abdominals 19di ALESSANDRO PELLACANIe COSTANTINO BERTUCELLIAddominali e falsi miti 22di VANNI SACCONCiao deltoide 25di ANGELO GIORNOCome costruire dei deltoidi vincenti 30del Dott. MASSIMO SPATTINIDorsali a volare 32del Dott. MARCO NERII dorsali. Proposta d’allenamento per atleti hard-gainers avanzati 35di MARCO BECHINI

I QUADERNI DIn° 8 - Allenamento

Siamo proprio sicuri di saperci allenare? 3di MARCELLO MORMINOCome e perché ci si allena con le superserie 6di EMILIO THEYViaggio intorno alla forza 11di ARMANDO FUCCIL’allenamento della forza per gli atleti intermedi 14di ANGELO GIORNOCriteri metodologici per lo sviluppo della forza massimale 18di COSTANTINO BERTUCELLI e ALESSANDRO PELLACANICaffé per una lezione intensa 22del Dott. FILIPPO MASSARONICome ottenere l’ipertrofia muscolare 30di ARMANDO FUCCIPeaking 32di PIER ANTONIO DELL’AMICO3+1 35di ANGELO GIORNO“Titan System” 39di NICOLA CAMERA

I QUADERNI DIn° 9 - Allenamento

Come migliorare le aree carenti 3di PIERLUIGI FASSETTADuri a morire 5di ANGELO GIORNOI veri esercizi base 8di JIMMY PEDEMONTERiflessioni su temi di ipertrofia muscolare 12di ALESSANDRO AMMASSARIProcessi di recupero e rigenerazione nell’allenamento 18di PIER ANTONIO DELL’AMICOOcchio al tempo! 25di ARMANDO FUCCIOvertraining 30di RICCARDO UBALDINIDimagrire con dieta e pesi.Facile a dirlo, difficile a farlo 40di ARMANDO FUCCI

I QUADERNI DIn° 1 - Allenamento

Nozioni di base sulla teoriadell’allenamento sportivo 3del Prof. ARMANDO FUCCI

Norme per l’allenamentogiovanile nel body building 7di JIMMY PEDEMONTE

La programmazione del lavoroper i principianti 21del Prof. ARMANDO FUCCI

Fondamenti metodologici dellaperiodizzazione dell’allenamento 26di JIMMY PEDEMONTE

I QUADERNI DIn° 2 - Allenamento

Training program 3di COSIMO ARUTA

Allenamento peri-muscolare 9di MARCELLO MORMINO

Il carico di allenamentonel body building 14di SAMUELE MARCORA

Attenzione al concetto di “serie” 19di MASSIMILIANO MENCHI

Serie: proposte 24del Dott. FILIPPO MASSARONI

Periodizzazione dell’allenamento 32di LUCIO LANDUZZI

Ciclizzazione funzionalenel body building 35di JIMMY PEDEMONTE

I QUADERNI DIn° 3 - Allenamento

High Intensity 3di UGO PERALDO

1a parte: Principi generali 32a parte: Braccia 133a parte: Torace 174a parte: Quadricipite femorale 255a parte: Dorsali 33

High Intensity & Big Wave 42di NICOLA CAMERA

Illustrazioni di VANNI SACCON

I QUADERNI DIn° 4 - Alimentazione

La dieta metabolica 3del Dott. M. BRIGATTI

La dieta su misura 6di PIERLUIGI FASSETTA

Perfect diet 12di RENATO COLOMBO

Dieta e body building 18di NICOLA CAMERA

Questione di metabolismo 31del Dott. MARCO NERIe del Dott. ANTONIO PAOLI

Il metabolismo dei muscoli 35del Dott. ANDREA DEFANTe del Dott. MARCO DALLAPICCOLA

Metabolismo e bioenergetica muscolare 38di NICOLA CAMERA

Massa muscolare: pianificare la dieta 44di PIERLUIGI FASSETTA

I QUADERNI DIn° 5 - Alimentazione

Come realizzare il “rimbalzo glucidico” 3del Dott. PHILIPPE MORET

Il riequilibrio idro-salinico nello sport 8di PIER ANTONIO DELL’AMICO

Diuresi e ricambio idro-elettrolitico 15di NICOLA CAMERA

La ricostruzione del glicogeno nel muscoloscheletrico negli esercizi di potenza 21del Prof. GIACOMO ZACCONE

“Ricaricare” senza problemi 28di PIERLUIGI FASSETTA

Integrare o non integrare? 31di MASSIMO GUASCO

Via degli acidi tricarbossilicio “Ciclo di Krebs” 35di RICCARDO UBALDINI

I QUADERNI DIn° 6 - Medicina dello sport

I muscoli 3

Il sistema muscolare 9del Dott. ANDREA MARLIANI

Morfologia muscolaree sviluppo differenziato 15del Prof. ANGELO CASTIGLIONI

Body building tra morfologia e fisiologia 20di MARCO CERIANI

Biochimica dell’attività muscolarenel body builder 22del Dott. LUIGI BUTTURINI

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Page 28: FitMed n°9-2011

modesta instabi l i tà attraversol’ipertrofia muscolare; tuttavia que-sti meccanismi di compenso spes-so non sono sufficienti e si verificauna sublussazione anteriore del-la testa omerale, che entra incontatto con il legamento cora-co-acromiale determinando unimpingement sotto-acromiale.L’impingement glenoideo posterosuperiore può verificarsi anche per-ché la traslazione anteriore omeralepermette alla superficie inferiore deltendine dei muscoli sovraspinoso esottospinoso di avere un punto di“frizione” contro la rima postero su-

colazione scapolo-omerale .Sollecitazioni funzionali ripetute(overuse), associate a gesti sportiviover hand (gestualità sportive checomportano l’uso dell’arto elevatosopra il capo), espongono gli atletial rischio di sviluppare varie patolo-gie della spalla: tendiniti, sindromeda impingement ed, eventualmen-te, instabilità articolare. Le struttu-re statiche di contenzione si in-deboliscono progressivamente,permettendo una sublussazioneanteriore gleno-omerale.In un primo tempo, gli stabilizzatoridinamici riescono a compensare la

Questa patologia è carat-teristica delle attività do-ve la spalla riveste unruolo determinante, spe-

cie nei movimenti con arto superio-re in elevazione e rotazione internao esterna e degli sport di lancio(nuoto, pallanuoto, ginnastica, pal-lamano, baseball, pallavolo, tennis,badminthon ecc.).La tendinite della cuffia dei rota-tori spesso è la conseguenza piùricorrente di continue sollecita-zioni non equilibrate a cui vengo-no sottoposte tutte le strutturecapsulo-legamentose dell’arti-

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Page 29: FitMed n°9-2011

l’azione sinergica dei muscolidella cuffia dei rotatori e di quellirotatori della scapola. I muscolidella cuffia (sovraspinato, sottospi-nato, piccolo rotondo, sottoscapo-lare), che si inseriscono sul corpodella scapola, si inseriscono sullagrande e piccola tuberosità del-l’omero. Questi muscoli conferisco-no stabilità provvedendo a mante-nere la testa dell’omero centratanella cavità glenoidea in maniera fi-siologica. I rotatori della scapola(trapezio, dentato anteriore, rom-boidei ed elevatore della scapola)posizionano la scapola (glenoide) inmodo da garantire la migliore stabi-lità durante il completo movimentodel gesto sportivo del lancio.

BIOMECCANICA DEL MOVIMENTOIn visione biomeccanica, scompo-nendo l’azione nei singoli movi-menti, possiamo evidenziare l’azio-ne muscolare in diverse fasi.Durante la fase di “caricamento”,il muscolo deltoide abduce il brac-cio, mentre il muscolo infraspinatoe il piccolo rotondo ruotano ester-namente l’omero; il muscolo bicipi-te mantiene il gomito flesso a no-vanta gradi e il sottoscapolare mo-dula decelerando la rotazione del-

periore della glenoide.

QUESTIONE DI STABILITÀSono molti gli stabilizzatori statici edinamici dell’articolazione dellaspalla che provvedono al necessa-rio equilibrio tra mobilità e stabilità.Malgrado il contatto articolare gle-no-omerale sia relativamente pic-colo, la stabilità statica è assicu-rata dai sovrastanti tessuti mollie dal cercine glenoideo che, in-crementando la superf icie edespandendo la profondità della fos-sa glenoidea, contribuiscono a mi-gliorare la stabilità senza impedirel’articolarità. La capsula articolaregarantisce la stabilità della spal-la grazie a una selettiva resisten-za delle fibre capsulari anteriori einferiori, mentre i legamenti gle-no-omerali intervengono durantel’abduzione omerale e la rotazio-ne esterna.Nella posizione di caricamento pre-lancio (novanta gradi di abduzionee massima extrarotazione) il lega-mento gleno-omerale inferiore e ilcercine anteroinferiore sono lestrutture passive di contenzione piùsignificative a livello del margineglenoideo anteriore. La stabilitàdinamica è ottenuta attraverso

allenamento & rehab

l’omero. I muscoli grande pettorale,gran dorsale e tricipite forniscono laforza propulsiva di avanzamentodurante la fase di accelerazione.Nella fase di decelerazione, lacontrazione muscolare eccentricadel muscolo piccolo rotondo, l’in-crementata l’attività dei muscoli tra-pezio, dentato anteriore e romboi-de, che controllano la decelerazio-ne delle estremità. Una piccolacarenza di un muscolo stabiliz-zatore, dinamico e statico, deter-mina un effetto importante sul-l’intera funzionalità della spalla. Isovraccarichi funzionali possonoportare a una compromissione dellestrutture di contenimento anteriore,che darà origine a una modesta tra-slazione anteriore gleno-omerale.Inizialmente, gli stabilizzatori dina-mici riescono a compensare questamodesta instabilità aumentandol’attivazione muscolare. In seguitoall’affaticamento di questi muscoli sipuò verificare una sublussazionedella testa omerale; con la traslazio-ne anteriore si può arrivare al con-tatto diretto della testa dell’omerocon l’acromion dando origine a im-pingement secondario.

IL CASO CLINICOL’obiettivo deve essere il ricentrag-gio della testa dell’omero, perché acausa degli squilibri muscolari,spesso si presenta un’anteposizio-ne della testa dell’omero. Per avereuna completa visione del paziente ènecessario un approfondimento ge-nerale della sua storia clinica.Riveste particolare importanza l’os-servazione iniziale del paziente el’attenta analisi della mobilità arti-colare generale della spalla, in ri-ferimento all’attività svolta e quindidell’identificazione del meccanismolesivo specifico. Tutte le informazioniraccolte sono necessarie per rende-re completo il progetto riabilitativo;risulta inoltre importante l’osserva-zione posturale generale per evi-denziare eventuali compensi postu-rali. Il paziente in esame presenta ilseguente quadro clinico: “Il dolore, espressione di sofferenzadello spazio sub-acromiale, si ma-

allenamento & rehaballenamento & rehab

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nifesta tipicamente con una irradia-zione caudale: può raggiungere ilgomito e l’aspetto radiale dell’anti-braccio fino al polso” (Dott. G. diGiacomo; Dott. A. Costantini; Dott.A. de Vita, 2008).Per la borsite sub–acromiale si ese-gue il test di Dawbarn: il terapistaposto dietro al paziente abduce ilbraccio ed esercita una pressionenella regione della borsa sotto-del-toidea, provocando il dolore.L’esame obiettivo procede conun’analisi minuziosa di entrambele spalle alla ricerca di asimme-trie, ipotonie muscolari, deformi-tà ossee, riduzione di articolari-tà, crepitii, aree di tumefazionelocalizzata o dolore.

PROTOCOLLO RIABILITATIVOIl paziente ha evidenziato i sintomi ri-feriti dopo un trauma durante unapartita di pallavolo, però ha conti-nuato a praticare sport senza farenessun tipo di terapia. Solo dopo 3mesi di dolore sempre crescente,che inoltre si irradiava dalla spallaanche a tutto l’arto superiore fino al-la mano, ha deciso d’iniziare la tera-pia riabilitativa.1) Terapia fisica:- ultrasuono con effetto di elettrolisiper diminuire l’edema; - elettrostimolazione con effetto an-talgico e drenante. 2) Taping kinesiologico decom-pressivo e drenante per due voltela settimana.Il bendaggio elastico ha un dupliceobiettivo: drenare i liquidi infiamma-tori che si sono riscontrati nell’artico-

lazione con gli esami diagnostici ef-fettuati, rilassando in tal modo i mu-scoli retratti; stabilizzare l’articolazio-ne durante i movimenti che risultanodolorosi.3) Potenziamento muscolare spe-cifico per ristabilire l’equilibrio deltono-trofismo. Dopo un mese di te-rapia si aggiunge qualche esercizioper rinforzare la cuffia dei rotatori. Gli esercizi proposti sono:1. ante posizione - retrazione del-le spalle; rotazione delle spalle inmodo lento e senza dolore;2. rotazione interna – esterna;l’esercizio si esegue impugnandoun bastone con le braccia a 90°,muovendo solo l’avambraccio len-tamente;3. esercizio di estensione dellaspalla impugnando un bastonedietro la spalla, con le mani rivolteverso l’alto;4. esercizio di intra-rotazionecon un elastico, mano sana su earto leso giù; 5. esercizio a pendolo diCodman; il paziente è appoggiatocon la mano su un tavolo o lettino edesegue movimenti di rotazione inter-na ed esterna con l’arto leso.

IL TAPINGKINESIOLOGICONELLA TRAUMATOLOGIASPORTIVAManuale diapplicazione pratica

di Rosario Bellia e Francisco SelvaSarzo

Il taping kinesiologico è una tecnicaper migliorare la limitata mobilità arti-colare e stabilizzare l'attività musco-lare, contribuendo a produrre una“modulazione” del tono. Questo ma-nuale fornisce gli elementi necessariper realizzare le più svariate applica-zioni specifiche per i traumi sportivi eaiuta a fornire le competenze neces-sarie per svolgere la corretta applica-zione del bendaggio in una visioneneuromuscolare. Ogni singola patolo-gia da sport è introdotta con una brevepresentazione, per fornire una visioned’insieme più completa e non riduttivaal solo bendaggio. Sono quindi illustra-ti, con diversi esempi pratici, i tre diver-si approcci nella traumatologia sportivae le tecniche applicative: nella fase difisioterapia, di riabilitazione agonisticae di competizione. Un libro pratico,chiaro, sintetico e facilmente com-prensibile, corredato da oltre 500 illu-strazioni a colori per realizzare il ben-daggio neuromuscolare nello sport ditutti i giorni. Uno strumento fonda-mentale per i professionisti che lavo-rano nella riabilitazione funzionale,prevenzione e trattamento degli infor-tuni sportivi.

ROSARIO BELLIAPresidente dell’Associazione ItalianaTaping Kinesiologico e dellaInternational Association of TapingKinesiologico, è fisioterapista dellanazionale italiana di pattinaggio arotelle corsa, docente di educazionefisica e docente al corso post-universitario presso l’Università Stataledi Valencia

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abitudini inadeguate; che sovrap-peso e obesità sono una condizio-ne innaturale e quindi uno stato disofferenza; che l’attività fisica è unaprerogativa vitale e che per questaragione la sedentarietà debilitamolte funzioni… e così anche pergli stati ansiogeni, per le malattiemetaboliche, per quelle croniche-degenerative. Dietro al nostro mo-do attuale di vivere e di pensare cisono tutte le insidie e le cause delnostro mal-essere! Nonostante siamo agli inizi di una ri-voluzione epocale (mai prima d’oggidisponevamo di una tale compren-sione) la mentalità diffusa gira anco-ra intorno all’idea – ingenua e irreale– che la facoltà di scelta sia una op-portunità discrezionale e una moda-lità di affermazione di libertà: mentrenon se ne ha la minima cognizione,la realtà che ci accoglie e che ci ac-compagna condiziona la percezionedegli accadimenti, struttura perso-nalità e comportamenti, fino a farlacredere l’unica possibile e la norma-lità. Per questo è necessario unmomento di disincanto che non

può che passare dall’educazionee dalla riflessione, un cambio dilogica che può avvenire solo at-traverso questa consapevolezza:il riconoscimento dell’equivoco difondo di cui siamo vittime. Solocosì possiamo sentire il desiderio ela convenienza di “imparare”; unamentalità vincente per ristrutturare ilnostro “essere” e il nostro “fare” in li-nea con le leggi della costituzione edella funzionalità. Allora - e solo allo-ra - torneremo a prenderci cura dinoi e a realizzare quel magnifico pro-getto che è in ognuno di noi e che sichiama vita.

LE ECCELLENZE NUTRACEUTICHENel campo della nutrizione si affer-ma l’idea di imparare a mangiare; sichiariscono le regole generali da ri-spettare e si scoprono gli alimenti ele sostanze naturali con funzioni dieccellenza: bilanciare i pasti tra imacronutrienti (proteine, carboi-drati, grassi), organizzare unacorretta distribuzione, razionaliz-zare le scelte verso materie primepiù bio-compatibili e nel rispetto

False credenze e convinzioniin cui sono immerse le nostreidee e opinioni ci impedisco-no di cogliere un aspetto ele-

mentare e fondamentale: che la vitaaccade di suo, per sua implicita af-fermazione e che in questo pro-cesso dinamico la salute dovreb-be essere la norma del vivere. Unequilibrio, una funzionalità che si ga-rantisce e si mantiene in relazione al-le condizioni, alle scelte, ai compor-tamenti che l’uomo, potendo sce-gliere, decide di adottare o adottasuo malgrado. La ricerca e lascienza ci stanno riportando ver-so questa considerazione e ci of-frono opportunità senza prece-denti per ottimizzare le risposte: af-fermano l’importanza dello stile di vi-ta inteso come condizioni ideali fa-vorevoli alla vita stessa; tornano aparlare di unità e di interazioni e indi-viduano sempre più le condotte, lelinee guida, gli alimenti, le molecoleche magnificano la potenzialità bio-logica e l’espressione genica; capi-scono che le malattie sono, nellageneralità dei casi, la risultante di

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IIll bbeenneesssseerree ddeell ffuuttuurroo:: mentalità vincente ed eccellenze nutraceutiche

Nel campo della nutrizionesi afferma l’idea di

imparare a mangiare; sichiariscono le regole

generali da rispettare e siscoprono gli alimenti e le

sostanze naturali confunzioni di eccellenza

di Corrado Ceschinelli [email protected]

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ricose, cellulite, emicrania, obesità,acne giovanile, tosse e raffreddori. Aglio. Vanta differenti proprietà edeffetti benefici grazie al selenio, haun elevata quantità di potassio, en-zimi, vitamine A, B1, B2, PP, C, sa-li minerali, oligoelementi. Elementoprincipale è l’allicina, un tiosulfonato(contiene zolfo) che è un potentebattericida naturale. Ha azione ipo-tensiva e di protezione cardiovasco-lare, è antisettico, antibiotico, è inol-tre ipoglicemizzante, migliora cioè lecondizioni dei diabetici arginando i li-velli di glucosio nel sangue. Aiuta learterie a restare pulite e prive di plac-che grazie ad una sostanza chiama-ta ajoene e sembra funzionare comefluidificante naturale.Cipolla. Il suo principio attivo piùpresente è il disolfuro di allilpropile,un glicoside solforato. Le sostanzesolforate presenti nella cipolla hannola capacità di abbassare i trigliceridi,il colesterolo e combattono l’aggre-gazione piastrinica, riducendo il ri-schio cardiovascolare. Contiene en-zimi che stimolano la digestione e ilmetabolismo, inoltre ferro, potas-sio, magnesio, fluoro, calcio,manganese e fosforo, vitamine A,complesso B, C, E; flavonoidi dal-l’azione diuretica. Ricca di querceti-na e di glucochinina, un ormonevegetale dall’azione diabetica ormaidocumentata dalla ricerca. È un forteipotensore, diuretico, depurativo.Stimola la funzione metabolica e di-sintossicante del fegato e previene ilcancro del colon e del retto.Pomodori (meglio se cotti). Hanno ilpiù alto contenuto di licopene, unpotente antiossidante utile per com-battere l’invecchiamento cellulare, lemalattie cardiovascolari e alcune for-me tumorali come il cancro alla pro-stata, dell’apparato digestivo, dellacervice o collo dell’utero, della mam-mella. Protegge l’organismo da ma-lattie neurologiche quali l’Alzheimere il morbo di Parkinson. Uno studioamericano ha dimostrato una ridu-zione del 35% del rischio di cancroalla prostata per uomini che consu-mavano 10 o più porzioni di derivatidel pomodoro la settimana.L’assorbi-mento del licopene au-

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:

dei sistemi di regolazione, teneresotto controllo la glicemia, ridurrele calorie, abbassare l’infiamma-zione sono le linee guida e i presup-posti per rimanere sani, magri e vive-re a lungo. La nutraceutica in parti-colare (dalla parola “nutrizione” e“farmaceutica”) è quella branca dellaricerca che si occupa di individua-re e scoprire le proprietà più fun-zionali delle sostanze e delle mo-lecole. Per questo ho pensato a unarticolo sulle eccellenze nutraceuti-che, per tenere in primo piano queglialimenti sui quali gli studi sperimentalinon lasciano dubbi riguardo alle pro-prietà “speciali”, per garantire la mi-gliore risposta biologica e quindi lemigliori condizioni di salute.

GLI ALIMENTI PIÙ FUNZIONALISemi di lino (olio). È l’olio con il piùelevato contenuto di omega-3 (2cucchiaini al giorno di olio di semi dilino, oppure 1 cucchiaio di semi ma-cinati e 30 grammi di noci assicura-no il corretto apporto quotidiano.Può contribuire a ridurre la pressionesanguigna e ad abbassare i livelli dicolesterolo cattivo; inoltre ha pro-prietà di protezione contro il cancrointerrompendo lo sviluppo nella faseiniziale e la nascita stessa di nuovitumori.Semi di girasole. Presente la vita-mina B12 (rara nel mondo vegetale),ricchi di vitamina B1, buon appor-to di vitamina A, D, E,e PP.Discreta presenza di acido cloroge-nico che svolge una preziosa azionecome antibatterico e antinfettivo, ol-tre che come agente antitumorale eantimutageno.Semi di zucca. Elevato contenutodi ferro, zinco e fosforo. Ricchi dicucurbitina che secondo alcuni ri-cercatori avrebbe un’azione anti-cancro nei confronti dell’ipertrofiadella prostata.Semi di sesamo (cotti e tostati –max 3 o 4 cucchiai al giorno). Sonouna “pillola” vitaminica e mineralestraordinaria. Contengono: calcio,fosforo, disinfiammanti, tranquillanti,acido linoleico e linolenico, vitamineB, E, T (che aumenta le piastrineematiche), e vitamina D. Sono pre-

senti tre antiossidanti naturali: sesa-mina, sesamolina e sesamolo.Mandorle. Aiutano a combattere lastitichezza. Ricche di potassio, dimagnesio, ferro, calcio e fosforo.Noci. Ricche di ferro, calcio, ma-gnesio, potassio, fluoro, rame,zinco, fosforo. Risultano utili per fis-sare il calcio nelle ossa e dannoenergia in maniera molto rapida.Contengono vitamine del gruppoB e sono piuttosto ricche di acidoalfa-linoleico (ALA), un precursoredegli omega-3 di origine vegetale.Sono inoltre ricche di antiossidanti edell’aminoacido arginina, che tra-sformato in nitrossido aiuta a preve-nire e contrastare l’arteriosclerosi. Nocciole. Ricchissima fonte di vita-mina A, inoltre contiene vitamina E,selenio e flavonoidi (azione antin-fiammatoria, antivirale e aiuta a preve-nire l’insorgenza dei tumori).Contengono anche fitosteroli (pre-venzione cardiovascolare, abbassanoil colesterolo LDL ed i trigliceridi). Sonoinoltre presenti anche omega-3.Curry. Il suo ingrediente principale èla curcuma. Il curry è una miscela adalto potere antiossidante conte-nente anche peperoncino, aglio, pa-prika e noce moscata. Ha spiccatevirtù antinvecchiamento, purifica ilsangue, ostacola lo sviluppo dei tu-mori e protegge il fegato; frena lacrescita delle cellule “malate” e neprovoca la morte (apoptosi).Zenzero. Contiene ginestrolo, unasostanza antinfiammatoria capacedi fermare l’azione di un enzima re-sponsabile dell’infiammazione, chia-mato ciclossigenasi 2 (cox 2). Graziea questo è da annoverare tra le pian-te con efficaci proprietà anticancro.Peperoncino di cayenna. Il princi-pio attivo si chiama capsicina e haun alto potere di difesa di molte ma-lattie intestinali. Ricco di vitamina C,vitamina A, tiamina, riboflavina,acido pantotenico, acido folico,vitamina E. Scioglie i coaguli delsangue e allontana quindi il rischio dimalattie cardiovascolari; è un espet-torante, decongestionante e aiuta aprevenire l’enfisema, la bronchite ele ulcere allo stomaco. Agisce anchecontro psoriasi, stitichezza, vene va-

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Falcarinolo. Sostanza anticancrocontenuta nella verdura. Di recentescoperta ha spiccate qualità antitu-morali: si trova nelle carote, nel se-dano e nel prezzemolo, ma solose crudi.Fitoestrogeni, lignani, indoli, cu-mestani. Alimenti ricchi sono: la so-ia (per eccellenza), la rucola, i ce-reali integrali in genere, le lentic-chie, i fagioli, i ceci, le fave, i pi-selli, i semi di lino, i semi di zucca,i semi di girasole, cavoli e brocco-li e ancora, cipolla, aglio, lamponie more. I fitoestrogeni sono moleco-le non steroidee che si legano al re-cettore degli estrogeni imitandone emodulandone l’azione, esercitanoun interessante e protettivo effettobiologico sul nostro corpo.Regolano lo scambio di calcio attra-verso le membrane cellulari.Costituiscono un vero e propriostrumento di prevenzione e riduzio-ne dei sintomi menopausali, preven-zione e riduzione del rischio cardio-vascolare, del rischio osteoporotico,del cancro mammario e dell’endo-metrio.

ci. Utile per la salute e per le difeseimmunitarie, difende l’organismodalle malattie da raffreddamento edè un valido aiuto per mantenere ela-stica e giovane la pelle. Coloro chefanno uso di molti agrumi sono me-no esposti al rischio di tumori, so-prattutto dello stomaco e dell’esofa-go. Questo grazie al contenuto ele-vato di polifenoli e terpeni che han-no la capacità di bloccare la crescitadi cellule tumorali. Sono ricchi dipectina, una sostanza che aiuta amantenere basso il colesterolo catti-vo. Ha inoltre una azione rinforzanteper i capillari venosi e le pareti cellu-lari, favorendo la circolazione. Il limo-ne inoltre è conosciuto anche per lesue proprietà astringenti ed è ottimoin caso di diarrea e per eliminare idolori derivati.

LE SOSTANZE PIÙ FUNZIONALIOmega-3. Hanno un'azione protet-tiva sull'apparato cardiocircolatorio,prevenendo depositi di colesterolo"cattivo", di trigliceridi e di coagulinel sangue, e sono fondamentalicomponenti e mediatori del sistemanervoso, fornendogli anche prote-zione. Inoltre mantengono elastica epermeabile la membrana cellulare,conservano l'apparato dermico inbuono stato e mediano la produzio-ne di altre sostanze indispensabili alfunzionamento e al benessere orga-nico. Gli Omega-3 e 6 vengono det-ti anche vitamina F e sono presentiin cibi come crostacei, frutta sec-ca, legumi, olio di fegato di mer-luzzo, olio si semi di lino, pesce,semi oleosi, ribes, uova, uva, zaf-ferano, verdure a foglia verde.Quercetina. Particolare sostanzanaturale che svolge azione protettivanei confronti delle cellule del nostroorganismo contro la degenerazioneneoplastica. Capperi, uva rossa (evino rosso), cipolla rossa, tè verdee mirtilli ne sono particolarmentericchi. Resveratrolo. Presente particolar-mente nell’uva, ma anche nellemore e nelle arachidi. Rallenta ildecadimento fisico-mentale dovutoall’invecchiamento e ha proprietàanticancerogene e cardio-protettive.

menta con la cottura in quanto conl’aumentare della temperatura au-menta la sua bio-disponibilità. Cavoli e broccoli. Tutti i cavoli con-tengono quantità significative di vi-tamina C, acido folico, fibra, po-tassio e alcune sostanze particolaricome i tioossazolidoni, con effettoantitiroideo, e il sulforafano che, as-sieme agli isotiocinati, si ritiene abbiaun effetto protettivo contro i tumoriintestinali. Tra le verdure, il cavolo ela gran parte delle crucifere sono an-che le più ricche di calcio. Sono ca-paci di ridurre lo stress ossidativoe combattere l’azione dei radicaliliberi. Accanto alle crucifere (cavoli ebroccoli in primis) gli alimenti conelevato potere antiossidante sono:porri, rapa, verza, radicchio rosso,ravanelli, cipolla rossa, tè verde, uvarossa, fragole, mirtilli, lamponi, cilie-gie, aglio, curcuma, olio extraverginedi oliva, pomodori (cotti), asparagi,pompelmo, arance, limoni, peperonirossi. Ciliegie, mirtilli, more, ribes e fra-gole. Grandi alleati per la salute, ilbenessere e la bellezza. Oltre a con-tenere minerali e vitamine di variogenere sono un concentrato di poli-fenoli, sostanze naturali capaci diproteggere dall’attacco dei radicaliliberi. Occorre ricordare che il nostrocorpo è capace per sua natura dicombattere i radicali l iberi, maun’eccessiva esposizione al sole,l’abuso di farmaci, un’alimentazionepovera di frutta e verdura e lo stresspossono favorirne l’accumulo contutta la degenerazione che compor-ta verso molte strutture e sostanze.Inoltre contengono una elevataquantità di fibra detta “insolubile”che favorisce il transito intestinalecontro la stitichezza, Ultime ricerchedimostrano che contengono acidoellagico, un composto fenolico do-tato di spiccata attività antitumoralee antiossidante. Le antocianinepresenti hanno effetto antinfiamma-torio e contribuiscono a bloccarel’accumulo di depositi di grasso nel-le arterie.Arance, mandarini e limoni. Sono ifrutti più ricchi di vitamina C, tra i piùimportanti antiossidanti e nutraceuti-

CORRADO CESCHINELLISociologo e Naturopata, è impegnato da sem-

pre nello studio delle pratiche che contribui-

scono a migliorare lo stato di salute e di be-

nessere psico-fisico delle persone. Consu-len-

te Nutrizionale, esperto in comportamenti e di-

sturbi alimentari, si occupa di educazione ali-

mentare e, più nello specifico, di ri-educazione

a stili di vita biologicamente sostenibili ed è

ideatore del progetto Mangia InForma.to. Ha

una formazione in naturopatia a indirizzo oli-

stico conseguita presso l’Istituto di Medicina

Psicosomatica, in nutrizione biologica e fun-

zionale; si interessa di epigenetica e ha una

consolidata competenza multidisciplinare in

ambito sportivo. Da anni svolge attività di do-

cenza, scrive per autorevoli riviste del settore

wellness ed è relatore in molti contesti infor-

mativi. I suoi riferimenti teorici sono trasversa-

li e orientati alla globalità della persona, par-

tendo dall’assunto che ogni contributo discipli-

nare deve consentire di migliorare il livello di

consapevolezza e, conseguentemente, la qua-

lità e la dignità della nostra esistenza. Ha pub-

blicato “Il Benessere Possibile” (Alea Edizioni

2008) e “Io Vivo e Mangio InForma...to”

(Vitagen Edizioni 2010).

Link

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CON LINK DI APPROFONDIMENTONEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS

Con la ripresa delle attività scolastiche, si ritorna a discutere sul “peso della cultura”che i bambini e i ragazzi devono portarsi sulle spalle. Pur sfatando subito la falsa cre-denza secondo cui il trasporto della cartella o zainetto può portare allo sviluppo del-la scoliosi, il dott. Stefano Negrini, direttore scientifico di Isico (Istituto ScientificoItaliano Colonna Vertebrale), sottolinea come “portare per diverse ore, tutti i giorni,uno zaino pesante potrebbe favorire l'insorgere del mal di schiena, soprattutto inquei ragazzi che conducono una vita sedentaria e non hanno un fisico allenato”.Isico ha recentemente pubblicato “Il decalogo della schiena che va a scuola”,che qui riportiamo integralmente.1) Il peso dello zainetto non deve superare il 10-15% di quello corporeo, non deveessere né troppo grande né troppo pesante.2) Attenzione al momento in cui si solleva lo zainetto: appoggiarlo su un ripiano, fa-re in modo che sia ben aderente alle spalle e disporre il materiale più pesante vicinoallo schienale.

3) Riempire lo zainetto in altezza e larghezza mai in profondità, facendo attenzione che il peso sia simmetrico.4) Non correre, non tirare lo zainetto di altri e non fare sforzi con lo zainetto sulle spalle.5) Lo zaino ideale: uno schienale imbottito ma rigido, spallacci morbidi, una maniglia e se possibile cinture ad-dominali.6) Evitare di tenere la stessa posizione al banco per tempi troppo prolungati: rilassare le spalle, fare piccoli mo-vimenti e alzarsi.7) Leggere e studiare in posti e posizioni diverse: alla scrivania, sul letto, sul divano o camminando per casa.8) Un fisico allenato sopporta meglio il peso dello zainetto.9) Abbinare all'attività fisica scolastica un paio d'ore la settimana di sport.10) L’intervallo è un diritto, ma anche un dovere: muoversi e sgranchire le gambe fa bene anche alla schiena,mentre restare seduti al banco anche in quei minuti fa male !http://www.isico.it/component/content/article/206.html

LA SCHIENA CHE VA A SCUOLA

La fine di settembre si presenta ricca di appuntamenti sportivi le-gati a iniziative benefiche. Innanzitutto segnaliamo “Santiago inrosa - Il cammino per la salute delle donne”, un progetto promos-so da Cancro Primo Aiuto Onlus per la raccolta di fondi per la ri-cerca e la cura del carcinoma all’endometrio e del carcinomaovarico. Protagoniste dell’iniziativa sei donne che, dal 19 al 25settembre, percorreranno i quasi 800 chilometri che dividonoRoncisvalle da Santiago De Compostela in staffetta continua,

giorno e notte. La squadra è composta da atlete amatoriali fra i 37 e i 58 anni di età, la fascia più critica per ilmanifestarsi della malattia. L’assistenza e la sicurezza continuativa sul percorso sarà assicurata da una squadrafemminile di 4 bikers. La campagna di raccolta fondi prevede la possibilità di sostenere il progetto scientifico at-traverso l’acquisto simbolico dei chilometri percorsi dalla atlete: un chilometro ha il costo di un euro.www.santiagoinrosa.itPer domenica 25 settembre è previsto un doppio appuntamento podistico.The Media Running Challenge è la corsa benefica organizzata dallaFondazione Coca-Cola HBC Italia all’Arena Civica di Milano. La manifesta-zione, dedicata a tutti gli appassionati, e in particolare a coloro che lavora-no nel mondo della comunicazione, avrà inizio alle ore 09.30 con dei per-corsi dedicati ai bambini. Alle 10.00 sarà la volta dei “grandi”, che garegge-ranno attraverso le più affascinanti strade di Milano: un doppio percorso di5 km o di 10 km, riservato ai più allenati. Il ricavato dell’evento sarà intera-

LO SPORT BENEFICO

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CON LINK DI APPROFONDIMENTONEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS

mente devoluto alla Fondazione ABIO Italia Onlus, l’associazione per il bambino in ospedale fondata nel 1978per sostenere e accogliere, in collaborazione con medici e operatori sanitari, bambini e famiglie che entrano incontatto con la struttura ospedaliera. Sarà possibile iscriversi direttamente in loco o collegandosi al sitowww.themediarunningchallenge.it

Sempre domenica 25 settembre, nella città di Torino, si svolge-rà l’undicesima edizione della Turin Half Marathon Gran PremioCittà di Moncalieri. Chiunque voglia partecipare in modalità nonagonistica può iscriversi a nome di Cardioteam Foundation on-lus, fondazione che si occupa a livello internazionale di ricerca,formazione, solidarietà e prevenzione nel settore della salute edelle malattie di origine cardiovascolare. All’interno della mani-

festazione sarà presente un punto informativo di Cardioteam Foundation onlus, per parlare di prevenzione del-le malattie cardiovascolari ([email protected]).www.turinmarathon.it

L'International Life Sciences Institute (ILSI) ha recentemente pubblicatosul Nutrition Reviews uno studio sulle ricerche scientifiche riguardanti tutti iprodotti commercializzati come adiuvanti nel recupero dell’energia menta-le. Con il termine “energia mentale” ci si riferisce alla capacità di svolgere at-tività mentali con concentrazione, resistendo alla stanchezza e mantenen-do alta la motivazione. Per l’insufficienza dei dati non è stato possibile condurre una revisione sistematica, ma èstato comunque rilevato che non esiste una letteratura scientifica a sostenegno o giustificazione della gran quan-tità di prodotti commercializzati allo scopo di supportare o ripristinare l’energia mentale. La maggior parte deglistudi riguarda quattro costituenti dietetici: Ginkgo biloba, ginseng, glucosio e acidi grassi omega-3 polinsaturi(omega-3 PUFA). La più forte evidenza suggerisce che il Ginkgo biloba può migliorare, in individui sani, la capa-cità attentiva e la velocità di elaborazione. Il Ginkgo biloba è un prodotto a base vegetale derivato dalla pianta ca-pelvenere, utilizzato nella medicina tradizionale cinese principalmente nel trattamento delle disfunzioni cerebrali; irisultati sono incoerenti e la povertà di studi limita conclusioni definitive. Gli Omega-3 PUFA sono acidi grassi es-senziali, richiesti in tutto il corpo per la struttura delle membrane dei tessuti, incluso il cervello e l’apparato nervo-so. Sono quindi essenziali per l'apprendimento, la memoria e altri processi cognitivi complessi. Vi sono inoltre pro-ve che suggeriscono che il consumo di Omega-3 PUFA può ridurre il declino cognitivo correlato all’età. Essendodisponibili negli alimenti comunemente introdotti nella dieta, la necessità di una supplementazione è ancora daconfermare. Piuttosto, è necessaria cautela, perché l'uso cronico di alte dosi di omega-3 PUFA (> 3 g al giorno)aumenta il rischio di coagulazione del sangue e di ridotta risposta immunitaria. Le prove alla base degli effetti delginseng sull’energia mentale sono incoerenti. Come per tutte le sostanze a base vegetale, questa incoerenza tragli studi potrebbe essere attribuibile a variazioni nella composizione delle piante, causate da differenti condizionidi crescita, quali il clima e le precipitazioni.Il glucosio è di particolare interesse per il ruolo fondamentale che svolge nella fornitura di energia al cervello, e in-fatti gli sono stati dedicati molti studi. Come per gli Omega-3, non è in dubbio il suo ruolo indispensabile per ese-guire le attività cognitive, quanto piuttosto la necessità di una supplementazione, al di là della normale assunzio-ne con la dieta. L'evidenza scientifica disponibile si concentra sulla funzione del glucosio rispetto alla memoria; leincongruenze rilevate fra gli studi, per cui non è possibile arrivare a dei risultati significativi, sono attribuite alla di-versa metodologia utilizzata come tempi, dosaggio di assunzione, età della popolazione studiata e strumenti dianalisi utilizzati. Soprattutto la misurazione delle diverse componenti di energia mentale è risultata estremamentevariabile in tutta la letteratura scientifica, e questo ha rappresentato un ostacolo significativo per trarre conclusio-ni su molti costituenti dietetici e integratori. www.eufic.org/page/it/show/latest-science-news/page/LS/fftid/dietary-constituents-supplements-men-tal-energy/

COSTITUENTI DIETETICI EINTEGRATORI POSSONO INFLUENZAREL'ENERGIA MENTALE?

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ALLENAMENTO ESTETICO

Rivolto a quanti vogliono program-mare un’attività finalizzata al miglio-ramento dell’aspetto, fornisce metodid’allenamento, suggerimenti alimen-tari e di postura, consigli estetici.Ogni nozione è basata su uno studioapprofondito e sul continuo confrontocon l’applicazione pratica.

Roberto TarulloAlea Edizioni 2001pag. 160 Euro 24

MANUALE DI CARDIOFITNESSIl volume tratta in modo approfonditoil cardiofitness nei suoi diversi aspet-ti: dall’anatomia e fisiologia, ai meta-bolismi energetici e alla biomeccani-ca muscolare, per poi addentrarsinello specifico del training cardiova-scolare. Abbraccia l’attività indoor eoutdoor, l’utilizzo dei simulatori aero-bici e il monitoraggio della frequenzacardiaca.

Giulio Sergio Roi Alea Edizioni 2004 pag. 238 - Euro 35

STRETCHING

Non più allungamento muscolare, mamiglioramento della mobilità di tuttele componenti dell’apparato locomo-tore. Partendo da questa convinzionegli autori riprendono i principi teoricidello stretching, propongono test divalutazione e una lunga serie di eser-cizi suddivisi per attività sportiva.

Francesco Capobianco Alessandro Lanzani,Alea Edizioni - pag. 224 Euro 21

FITNESS & BODY BUILDING

La terza edizione, completamenteaggiornata, del libro che ha formatointere generazioni di professionisti delfitness. Dall’anatomia funzionale del-l’apparato locomotore alla fisiologiamuscolare, fino alla biomeccanica degliesercizi; in questo volume il futuroistruttore troverà tutte le nozioni indi-spensabili, arricchite di 120 disegni eoltre 400 foto a colori.

Alessandro Lanzani Alea Edizioni 2004 pag. 360 - Euro 45

CROSS FITNESS TRAINING

I “grandi classici” del training (allena-mento con i pesi, corsa, bicicletta enuoto), integrati a esercizi specifici dellachinesiologia rieducativa, costituisconoun unico programma articolato, che sti-mola tutte le qualità motorie. Un pro-gramma di allenamento incrociato, fina-lizzato al fitness e adattabile a qualsiasisoggetto. Completo di tabelle e immagi-ni esplicative degli esercizi proposti.

Davide TraversoAlea Edizioni 2010 pag. 144 - Euro 21

99 ESERCIZI ADDOMINALI

Il volume è utile per comprendere afondo l’anatomia, la funzione e la cine-siologia dei muscoli addominali e perimparare a valutare la loro forza. In più,un’interessante classificazione degliesercizi e un intero capitolo dedicatoagli errori di esecuzione.

Giulio Sergio Roi e Rachele Groppi Alea Edizioni 2001 pag. 128 - Euro 21

LIPOCARDIOFITNESS

Perdere peso è il diktat della maggiorparte dei frequentatori dei centri fitness.L’autore fornisce gli strumenti perrispondere a questa richiesta: analisi deltessuto adiposo e del metabolismomuscolare, metodologia dell’allenamen-to con attrezzature cardiovascolari e iso-toniche, test di controllo.

Massimiliano Ferrero Alea Edizioni pag. 144 - Euro 24

L'ALLENAMENTO DELLA MOBILITÀDELL'APPARATO LOCOMOTORE.RICERCHE E APPLICAZIONI PRATICHE

Un valido sussidio per chi si occupa dimobilità articolare e di flessibilitàmuscolo-tendinea. Un utile strumentooperativo per la creazione di tabelle diallenamento personalizzate. I capitolidedicati alla ricerca applicata all'allena-mento permettono di approfondire lavalutazione funzionale dell'individuo.

Massimiliano Gollin Alea Edizioni 2009 pag. 148 - Euro 25

IPERTROFIA MUSCOLARE

Come si costruisce una tabella d’alle-namento personalizzata? Il libro forni-sce un’esauriente risposta a questadomanda analizzando i principi dellaprogrammazione e periodizzazione, lefasi dell’allenamento e le caratteristichebiomeccaniche di numerosi esercizitipici dell’allenamento in palestra.

Claudio Suardi Alea Edizioni 2000 pag. 208 Euro 26

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FREE METHOD BIKE

Il free method bike è una metodicadi allenamento su bicicletta staziona-ria che ha come obiettivo principale ilvoler dare strumenti e mezzi per pro-grammare e arricchire nel tempoun’attività motoria clinica. L’intento èquello di guidare i lettori ad un usorazionale dell’attività, adattandola atutte le età, per il raggiungimento delbenessere psico-fisico.

Roberto Carminucci , MariaLuisa QuinciAlea Edizioni 2001 Pag. 144 - Euro 20,66 -

PERSONAL TRAINING BUSNESSQuesto lavoro pone una lente d’in-grandimento sulla professione delpersonal trainer. Dall’analisi dellepotenzialità di mercato al manage-ment e alla comunicazione fino adarrivare all’organizzazione gestionaledell’impresa PT, il testo si propone diavviare trainer esperti e non a unpercorso di successo.

Daria IllyAlea Edizioni 2002Pag. 128 - Euro 21

PREPARAZIONE ATLETICA INPALESTRA

Come effettuare all’interno del centrofitness una preparazione atletica chemiri non soltanto al benessere fisico,ma che proponga esercizi con isovraccarichi per la muscolatura spe-cifica dello sport, con un occhio parti-colare all’esecuzione e alla richiestaenergetica il più possibile simili algesto sportivo.

Maurizio FanchiniAlea Edizioni 1999 Pag. 192 - Euro 25,82

PERSONAL TRAINER

Cosa serve per diventare personal trai-ner? Partendo da un’analisi storicadella professione, il libro risponde aquesta domanda illustrando le compe-tenze tecniche, psicologiche, commer-ciali e manageriali che il professionistadeve possedere.

Francesco Capobianco (Cap.4 ‘Personal trainer come libero profes-sionista’ a cura di Paola Bruni Zani )Alea Edizioni 2001 - pag. 240 Euro 26

ELETTROSTIMOLAZIONE

Il manuale richiama le nozioni teoricheper affrontare l’utilizzo dell’elettrostimo-lazione in allenamento sportivo, riabili-tazione ed estetica. In appendice sonofornite tavole di posizionamento elettro-di ed esempi di schedepersonalizzate.e.

Fabio Aprile e Fabio PerissinottiAlea Edizioni 1998 - Pag. 128E 20,66

PUNTI MOTORI DI ELETTROSTI-MOLAZIONE

Per la corretta applicazione dell’elettro-stimolazione è fondamentale conoscerecon precisione e accuratezza i puntimotori. Avere una mappa precisa per-mette un allenamento senza effetti col-laterali non solo nei distretti più cono-sciuti, ma anche a livello di tibiali, pero-nei, trapezi, obliqui e cuffia dei rotatori..

Alessandro LanzaniAlea Edizioni 1999 Pag. 128 - E 20,66

ELETTROSTIMOLAZIONE NUOVEFRONTIERE

Il volume mette in risalto le metodichedi allenamento con l’utilizzo dell’elettro-stimolazione, facendo riferimento allevariazioni metaboliche, agli indici di fati-ca ed alla modulazione dei parametriche condizionano l’allenamento. Sonoinserite un’ampia parentesi sulla riabil-tazione associata all’elettrostimolazionee una valutazione sulle possibili utilizza-zioni nell’immediato futuro.

Fabio Aprile - Fabio PerissinottiAlea Edizioni 2001 Pag 144 - E 20,66

CROSS TRAINING

L’analisi del cross training, degli effettie delle sue potenzialità, potrebbe costi-tuire la nuova frontiera dello sport divertice e dello sport sociale. La sfida èlanciata, l’avventura comincia, speran-do di ritrovarci numerosi su questo per-corso.Cos’è il cross training? I diversitipi di allenamento incrociato e gli adat-tamenti.

Simone DiamantiniAlea Edizioni 1999pag. 128 Euro 16

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Page 39: FitMed n°9-2011

TRAINING IN ACQUA

Il libro affronta in prima analisi i principidel movimento in acqua, spiegandodettagliatamente i fattori che condizio-nano la prestazione. Nella secondaparte esplora le diverse possibilità diallenamento delle qualità motorie con esenza attrezzi, facendo riferimento apiù discipline sportive. .

Paolo Michieletto Alea Edizioni 2000 pag. 192 Euro 26

INTEGRATORI PER L’ATLETA

Una dietetica razionale negli sport puòcontribuire a migliorare la condizionefisica e psichica. Il volume considera lacategoria degli integratori suddividendolisecondo le finalità preminenti: plastiche,energetiche o di reintegro.

Giovanni Posabella Alea Edizioni 1999 Pag. 144 - Euro 21

TOTAL FITNESS IN ACQUARoberto Conti, professionista affermatodel fitness, trasferisce in questo volumetutti i segreti per realizzare lezioni di fit-ness in acqua: protocolli, metodi, diffe-renziazioni delle classi. Un manualeefficace, serio e completo per gestiretutte le opportunità del fitness inacqua.

Roberto Conti - Alea Edizioni 2004 pag. 128 Euro 21PLAYAGYM

Una disciplina ginnica innovativa, crea-ta appositamente per la spiaggia, pro-pone esercizi specifici sviluppati inarmonia con l’ambiente marino. In que-sto volume sono raccolte le informazio-ni relative all’insegnamento della gin-nastica in spiaggia e ai benefici psico-fisici che da questa si possono trarre.

Tiziana Scalambro Alea Edizioni 2002 pag. 160 - Euro 21

ACQUANTALGICA

L’acqua offre la possibilità di facilitarela ripresa funzionale motoria: da questopunto di vista la piscina è una strutturasportiva cui deve essere riconosciutauna grande valenza a carattere riedu-cativo e riabilitativo. Il volume proponeuna sorta di educazione al movimentocorretto in presenza di mal di schiena.Il libro contiene una sessantina di pro-poste fra esercizi e tecniche di “nuotoantalgico”.

Andrea Altomare - Alea Edizioni 2000 Pag. 128 - Euro 21

FITNESS IN ACQUA

Partendo dagli esercizi di base per tuttii distretti muscolari, il libro affronta lediverse metodiche d’allenamento inacqua, tra cui l’aerobica, le arti marziali,lo step e la kick boxe. Grazie a numero-se fotografie e schemi di lezione, ilvolume si caratterizza per un fortetaglio pratico. La parte finale è dedicataalle competenze dell’istruttore di fitnessin acqua. .

Paolo Michieletto e Giada Tessari Alea Edizioni 2004 - pag.224 Euro 26

COMPOSIZIONE CORPOREA

L’attenzione ai problemi della forma fisicaè importante per la sua componentesanitaria di prevenzione. L’attività all’inter-no del centro fitness necessita di un con-tinuo controllo dei risultati, per cui divieneessenziale poter certificare tramite proto-colli la qualità del servizio reso alla clien-tela. Il manuale intende suggerire metodi-che semplici e di basso costo per la valu-tazione della composizione corporea.

Sergio Rocco Alea Edizioni 2000 Pag. 128 - Euro 21

IL BENESSERE POSSIBILE

L'autore analizza aspetti fondamentalidella nostra esistenza: consapevolezzacome fondamento del benessere, alimen-tazione funzionale per la salute, attivitàfisica per la migliore condizione di forma.Il testo approfondisce temi importanti dialimentazione (come impostare i pasti,allergie e intolleranze alimentari ) e alle-namento (attività fisica per uno stile divita sano e come modello educativo,corsa e tonificazione).

Corrado Ceschinelli, Alea Edizioni 2008 pag 200 Euro 25

L’ALIMENTAZIONE DELL’ATLETA1 - GUIDA PRATICA

Partendo dai fondamentali aspetti teori-ci della fisiologia e della scienza ali-mentare, sono fornite indicazioni perstabilire il fabbisogno calorico quotidia-no dell’individuo e programmarne l’ali-mentazione. Immancabile una sezionesull’integrazione e una serie di consiglisul comportamento da adottare inoccasione di una gara.

Ubaldo Garagiola Alea Edizioni 1998 pag. 128 - Euro 23,24L’ALIMENTAZIONE DELL’ATLETA2 - TABELLE

Il secondo volume è l’applicazione prati-ca dei principi teorici delineati nelprimo. Vengono trattati dettagliatamentealcuni esempi di alimentazione perso-nalizzata per atleti agonisti e amatoriali,frequentatori di palestre, soggetti insovrappeso, giovani sportivi e over 60.

Ubaldo Garagiola Alea Edizioni 1998 pag. 96 - Euro 16

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Page 40: FitMed n°9-2011

IL DOLORE CERVICALE

Il manuale offre un’ampia panoramicadelle patologie più comuni nell’individuoadulto: la cervicalgia. Il volume è diviso intre parti: la prima, dedicata all’anatomia,alla fisiologia articolare e alla biomeccani-ca del tratto cervicale. La seconda, dedi-cata alle sindromi dolorose più comuni.Infine la terza parte che comprende alcu-ne schede pratiche di utilizzo in palestracontenenti gli esercizi più idonei in rela-zione alla sintomatologia dolorosa.

Claudio Corno Alea Edizioni 2003 pag. 128 Euro 21

CASI CLINICI IN PALESTRA In ognuno dei 5 volumi si inquadrano le principali patologie del-l’apparato locomotore. Per ognuna di esse sono de-scritti anam-nesi ed esame obiettivo motorio, sono individuati i traguardi daraggiungere, sono tracciate le linee gui-da del protocollo di lavo-ro attraverso gli esercizi consigliati e quelli da evitareVOLUME 1: Sindrome della schiena dritta e scoliosi – Spondilolisi conlistesi – Agenesia del pettorale – Lussazione acromion claveare – Cifosi epetto carenato – Petto scavato – Paralisi ostetrica – Poliomielite – Fratturadi calcagno – Frattura di gomito – schiacciamento di un disco interverte-

brale – Artrosi d’anca – Lussazione di spalla –Rottura del retto femoraleAlessandro Lanzani - 1994 VOLUME 2: Calcificazione del tendine delsovraspinato - Correzione di varismo tibiale -Grave artrosi vertebrale - Strabismo di rotula -Ernia del disco in un culturista - Periartrite scapo-lo omerale - Artrosi di spalla grave -Lombarizzazione della 1° vertebra sacrale -Rifrattura di gamba - Dismetria degli arti inferiori- Rettificazione del tratto cervicale - Ginocchiorecurvato - Ernia discale intraspongiosa - Piede

cavo - Artrosi d’anca - PseudoartrosiAlessandro Lanzani - 1997 VOLUME 3: Rottura del menisco del ginocchio- Weight lifters syndrome - Condropatia di rotula -Lombalgia in discopatia L5-S1 - Rottura del lega-mento crociato anteriore del ginocchio - Recidiva didistorsione della caviglia - Pubalgia - Instabilità dispalla - Postumi di frattura di gomito - Distorsione

della colonna cervicale - Frattura di omero in unbody builder - Piede piatto - Lombarizzazionedella 1° vertebra sacrale - Rottura del tendined’Achille - Calcificazioni della tibiotarsicaRiccardo Gambaretti - 1998 VOLUME 4: Doppia frattura vertebrale daschiacciamento - Frattura con deformazione acuneo di L1 - Rachi-schisi cervicale -Emilombarizzazione subtotale di S1- Rottura esintesi del tendine rotuleo - Doppia spondilolistesicon artrosi vertebrale - Grave artrosi di ginocchio- Ipertrofia reattiva delle spine tibiali -

Rettificazione cervicale con grave artrosi - Lacera-zione del tendine distale del bicipite brachiale -Frattura di clavicola - Conflitto subacromiale indonna anziana - Rifrattura di ulna - Osteotomia dibacino in artrosi d’anca - Lesione dei legamentidella cavigliaEdoardo Lanzani - 1998VOLUME 5: Concussione coxofemorale epostumi da trauma - Calcificazione sottodeltoideain periartrite scapolo omerale - Degenerazionedel sovraspinato -Frattura tipo colles di radio -Protrusione discale L5 - S1 - Rettificazione deltratto lombare in soggetto giovane - Ernia espul-sa L3 - L4 - Frattura comminuta di tibia -Polifrattura costale e frattura clavicolare -Sindrome cervicale del manager stressato -Frattura del malleolo esterno - Spalla del tennista- Modificazione a cuneo del passaggio lombosa-crale - Frattura esposta di gamba - Os acetaboli- Pinzatura del tendine del sovraspinato

Davide Fogliadini, Alessandro Lanzani - 2005

Pag. 128 Euro 21 ogni volumeOfferta: tutta la seria (5 volumi) a 84 Euro

MAL DI SCHIENA

Il volume affronta il tema del mal dischiena in modo davvero esaustivo.Nella prima sezione guida il lettore alcorretto utilizzo della colonna nella vitaquotidiana e nella pratica sportiva. Laseconda parte raccoglie invece appro-fondimenti sulle patologie e sui mecca-nismi del dolore lombare.

Claudio Corno Alea Edizioni 2001pag. 256 - Euro 26

IL CORPO INDIVISIBILE

La vecchiaia non è una malattia. La gin-nastica per anziani non è uno sport.L’autore psicomotricista Giovanni Ghidiniillustra come strutturare un corso diginnastica per la terza età muovendosifra fisiologia ed emotività, anatomia epsicologia motivazionale, rieducazionefunzionale e programmazione dell’attivi-tà.

Giovanni Ghidini e Alessandro Lanzani Alea Edizioni pag. 112 – Euro 21

CRESCERE CON LO SPORT

Le attività fisiche praticate in età giova-nile contribuiscono allo sviluppo armoni-co dell’organismo, a patto che l’attivitàmo-toria sia corretta e adeguata allecaratteristiche psicofisiche del ragazzoe alla sua particolare fase evolutiva. Ilvolume vuole essere un supporto acompletamento del bagaglio tecnico eprofessionale di ciascun operatore spor-tivo che si trova a contatto con la realtàdell’allenamento giovanile.

Antonio Maone Alea Edizioni 2000 Pag. 160 - Euro 26

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Page 41: FitMed n°9-2011

L’ESERCIZIO ISOCINETICO

Il manuale dopo alcuni cenni di anato-mia e fisiologia muscolare, analizza ivari tipi di contrazione e tutti gli aspettidell’esercizio isocinetico con i relativiprotocolli di test e allenamento nel sog-getto sano, nell’atleta e nel soggettopatologico, sia a scopo valutativo cherieducativo, con esemplificazioni ripor-tate in appendice.

G. S. Roi, S. Respizzi, P. Buselli Alea Edizioni 2a edizione 1998 - Pag. 160 - Euro 26

TRATTAMENO MIOFASCIALEPER LO SPORTIVOIl manuale espone in maniera chiara edesaustiva le tecniche manuali per ildetensionamento miofasciale a indirizzosportivo. L’ampia documentazione ico-nografica chiarisce ogni dettaglio diposizionamento e intensità del massag-gio.

Roberto Dagani Alea Edizioni 2005 pag. 128 - Euro 21

FISIOLOGIA APPLICATA AL FIT-NESSIl manuale affronta in maniera concisama esaustiva la fisiologia del corpoumano, con particolare riferimentoall’influenza dell’esercizio fisico suorgani e apparati. Il manuale è ancheuno strumento didattico e di autovalu-tazione per il professionista del fitnesse costituisce strumento fondamentaleper la programmazione del training.

Davide Girola Alea Edizioni 2003 pag. 160 - Euro 23

FITNESS TERAPIA - 2 VOLUMI

Il movimento è un farmaco naturalecontro molte patologie cronico-dege-nerative. Partendo da questa convin-zione i volumi propongono protocollidi lavoro e metodi di allenamentoadeguati ai soggetti affetti dalle piùcomuni patologie.

VOLUME 1Ipertensione - Patologie respiratorieostruttive croniche - Low back pain -Obesità - Patologie cardiache infantili

VOLUME 2:Coronaropatie - Artrite reumatoide -Patologie renali - Gravidanza - FibrosicisticaAlea Edizioni 1999/2000 - pag. 144 Ogni volume Euro 24

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CARDIOLOGIA E FITNESS

Partendo dai fondamenti della fisiologiacardiovascolare, l’autore accompagna illettore dalla pratica clinica alla valuta-zione funzionale e psicosomatica delcardiopatico e alla periodizzazione del-l’allenamento, spiegando con precisio-ne gli effetti della terapia farmacologicasulla performance.

Davide Girola Alea Edizioni pag. 248 - Euro 31

MASSAGGIO SPORTIVO

Il testo propone tecniche manuali per iltrattamento efficace della micro-trauma-tologia dei tessuti molli nello sportivo. Icapitoli a carattere puramente praticodescrivono la conformazione dei tessuticonnettivi, le interazioni tra il danno tes-sutale, l’infiammazione e gli eventi ripara-tivi.

Roberto Dagani Alea Edizioni 2002pag. 128 - Euro 21

100 QUIZ – 2 VOLUMI

Un metodo che consente di appropriarsidella materia trattata in modo veloce,coerente e duttile allo stesso tempo,attraverso domande diversificate, pic-coli trabocchetti logici, immagini condidascalie incomplete. Un efficientemezzo di verifica che, dove evidenzialacune di conoscenza, permette subi-to di colmarle, grazie alle informazionimirate e accurate che corredano lerisposte. In ogni volume: 100 quiz dianatomia e biomeccanica dell’appa-rato locomotore, 400 risposte e 400commenti alle risposte.

Alessandro Lanzani e Laura Boggero Alea Edizioni 2005pag. 112 – Euro 21

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Page 42: FitMed n°9-2011

ANATOMIA DELL'APPARATOLOCOMOTOREAnatomia in 3D con animazioni,filmati. Lo strumento per visualiz-zare, imparare e approfondirel'anatomia funzionale in modosemplice, facile e intuitivo. È indi-rizzato a medici, fisiokinesiterapi-sti, studenti e laureati in ScienzeMotorie, istruttori di fitness, per-sonal trainer e operatori sanitari ingenere.Un'opera che si compone di treCD, acquistabili separatamente (compatibile con i sistemiMacintosh e Microsoft Windows):

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FITNESS METABOLICO

L'opera, su cui è strutturato ilcorso di formazione a distanza peroperatore di fitness metabolico,fornisce le basi necessarie perorganizzare percorsi motori perso-nalizzati per la sindrome metaboli-ca: ipertensione e malattie cardio-vascolari, soprappeso e obesità,diabete, artrosi e osteoporosi.

Step operativi:- inquadramento del soggetto e anamnesi metabolica;- gli strumenti di misura, i Fixmetabolici;

- le unità motorie metaboliche come strumenti di lavoro;

- la programmazione e l'insegnamen-to dell'attività motoria;

- gli strumenti di fidelizzazione; - come strutturare le prime ore di lavoro

con i soggetti metabolici;- monitoraggio e verifica dei risultati;- codice deontologico.Si compone di un volume + 8 DVD multimediali con contributi audio, video, immagini, testi e presentazionicon grafici e tabelle. I DVD sono fruibili solo su personal compu-

ter, non su Macintosh.

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Il coaching è un nuovo modello per lagestione e la cura di ciascun cliente. Ilvolume propone strategie e tecniche diacquisizione e fidelizzazione del cliente,suggerendo basi tecniche, metodologichee operative con un nuovo modo di conce-pire ed erogare il fitness.

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Investire le proprie risorse mentali edeconomiche in una nuova impresa nelfitness rappresenta oggi una sfida diffi-cile e stimolante allo stesso tempo che,condotta con i mezzi adeguati e con unbuon grado di buon senso, può garanti-re piena soddisfazione personale edeconomica. Il manuale illustra in formasemplice ed efficace metodi e procedu-re per avviare e gestire con successol’impresa fitness, fornendo suggerimen-

ti diretti e immediati, relativi a ogni area e ogni fase della vita diun Fitness Club.

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Libro di riferimento per gli imprenditoridi centri fitness, propone gli studi, lestrategie e le metodologie più aggiorna-te per la fidelizzazione e l’acquisizionedei clienti, la gestione dell’offerta, ilmanagement del personale, le strategiedi comunicazione.

Alain Ferrand e Marco Nardi Alea Edizioni 2005 pag. 264 Euro 36

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