FitMed n°6-10

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Anno 2 numero 6 - giugno Fit medonline La rivista online per i professionisti del settore RiminiWellness: la chiusura del cerchio Sport, lesioni articolari e artrosi post traumatica Neck pain e correlazioni con la postura cervicale Personal Branding Online. La propria immagine nella rete Progetto Zero Impact: un’onda di risparmio Fitness metabolico & artrosi Artrite reumatoide FOCUS ARTROSI, ARTRITE e attività fisica News, fiere, convegni, corsi di aggiornamento professionale

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is a monthly magazine aimed at updating professionals in the field of fitness and health, which produces original articles on methods of training, physiotherapy, nutrition, prevention and wellness, management, marketing and anything that can serve to the efficient and modern health e fitness club.

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Anno 2 numero 6 - giugno

Fitmedo n l i n e La rivista online per i professionisti del settore

RiminiWellness: la chiusura del cerchio

Sport, lesioni articolari eartrosi post traumatica

Neck pain e correlazionicon la postura cervicale

Personal Branding Online. Lapropria immagine nella rete

Progetto Zero Impact:un’onda di risparmio

Fitness metabolico& artrosi

Artrite reumatoide

FOCUS ARTROSI, ARTRITEe attività fisica

News, fiere, convegni, corsi di aggiornamento professionale

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93.

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Fitmed online è una rivista mensile di aggiorna-mento che si rivolge a imprenditori, manager,opinion leader, professionisti che operano nelmondo del fitness, benessere, prevenzione esalute. Propone articoli riguardanti metodichedi allenamento, rieducazione funzionale, ali-mentazione, prevenzione e benessere, marke-ting e management.

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EditoreAlea Edizioni di Alessandro Lanzani

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Direttore responsabile Alessandro Lanzani

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RedazioneMia Dell’Agnello

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Progetto graficoStefano FrattalloneImpaginazione

Anita Lavoce

PubblicitàAlessandro Lanzani

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Hanno collaborato a questo numeroGian Pasquale Ganzit, Luca Stefanini, Davide

Girola, Angela Vennari, Rosario D’Onofrio,Agostino Tucciarone, Alfonso De Nicola, Luigi

Centenaro, Emiliano Sessa

ANNO2

N°6GIUGNO

2010

LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO NUMERO

Top Fitness Group pag 7

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Sommario CLICCA SUL TITOLOPER ANDARE DIRETTAMENTE ALL’ARTICOLO

CHE PIÙ TI INTERESSA Sommario Som

mario

RUBRICHE

35 CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

34 FIERE E CONVEGNI

43 NEWS

COMMUNITY BUSINESS

4 RIMINIWELLNESS: LA CHIUSURA DEL CERCHIOdi Mia Dell’Agnello

FOCUS: ARTROSI, ARTRITE E ATTIVITÀ FISICA

10 FITNESS METABOLICO & ARTROSIdi Alessandro Lanzani

14 ARTRITE REUMATOIDEdi Davide Girola e Angela Vennari

20 SPORT, LESIONI ARTICOLARI E ARTROSI POST-TRAUMATICAdi Gian Pasquale Ganzit e Luca Stefanini

ALLENAMENTO E REHAB

24 NECK PAIN E CORRELAZIONI CON LA POSTURA CERVICALE. Evidenze scientifiche. di Rosario D’Onofrio,Agostino Tucciarone, Alfonso De Nicola

MANAGEMENT & MARKETING

28 PERSONAL BRANDING ONLINE. La propria immagine nella retedi Luigi Centenaro

31 WAVE ACQUAPARK E PROGETTO ZERO IMPACT: un’onda di risparmio.di Emiliano Sessa

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dei circuiti di Coppa Italia, uno deglieventi sportivi più importanti delladanza sportiva. Beh, “interi” è unaparola grossa, dal momento che inquasi tutti i padiglioni c’erano ampiezone vuote. Comunque, abbiamovisto e apprezzato lo sforzo organiz-zativo fatto per creare l’evento esmuovere la sonnecchiosa stagioneromagnola, penalizzata quest’annoanche da un tempo da lupi.

WPROPer quanto riguarda gli operatoriprofessionali, si ha l’impressioneche le strategie commerciali, dimarketing e comunicazione chesottendono alla partecipazione aRimini-Wellness si possano, tuttosommato, riassumere in due punti: 1. essere presenti è un obbligo,per segnalare che l’azienda è anco-ra viva e che non è fallita come ma-ligne voci di corridoio sussurrano datempo;2. non ridurre i metri quadri, per-ché lo sfarzo dello stand viaggia dipari passo con il benessere del-l’azienda; un po’ come sbirciarequello che sta nell'altra doccia deglispogliatoi per tranquillizzarsi suirapporti antropometrici.

Sicuramente è stato l’Eventofitness 1.0 dell’anno, o me-glio, per usare lo stessotermine adottato dagli or-

ganizzatori, la Kermesse: unagrande kermesse, un’edizione daannali. La parola Kermesse ha so-stituito la “brustenghiana” Festival,ma il concetto è il medesimo: festapopolare, sagra, fiera; per esten-sione, manifestazione collettivaallegra e rumorosa. E questi ingre-dienti c’erano proprio tutti. Per dirlacome Lorenzo Cagnoni, presidentedi RiminiFiera, RiminiWellness è unevento “di straripante popolari-tà…, oggi davvero un patrimoniodel mercato, del pubblico e an-che del nostro territorio”.Nonostante le difficoltà economichein generale, e dei settori fieristico efitness in particolare, gli organizza-tori sono riusciti a dare nuovo vigo-re alla kermesse: 194.789 visitatori(+21% sul 2009) e aumento dellesuperfici espositive, grazie anche alpadiglione dedicato agli sport dicombattimento e alla larga parteci-pazione della Federazione ItalianaDanza Sportiva che, occupandodue interi padiglioni fieristici, ha por-tato a RiminiWellness le finalissime

Quindi, i mesi che precedono la fie-ra servono per carpire informazioni:chi va, chi resta, chi è morto, chi losarà… Il primo giorno, invece, èdedicato alle misurazioni: la posi-zione dello stand, i metri quadricontati con indifferenti falcate peri-metrali, il numero e l’identità profes-sionale delle persone presenti nellostand (quante sono aziendali equante visitatori). Il secondo gior-no cominciano i primi timidi ten-tativi di carpire informazioni di-rette: “com’è andata ieri?... cosa tene sembra?”. Ma anche in questocaso, è raro che qualcuno si sbilan-ci più di tanto, e i referti sono sem-pre t iepidi, condit i con buoneaspettative per i giorni fieristici a ve-nire. Il terzo e il quarto giorno nonci si parla e si resta asserragliatinei propri stand, per resistere al-l’assedio del “popolo del fitness”,un’orda indemoniata assetata digadget e omaggi, e smaniosa di ri-versare nel perimetro fieristico i pro-dotti secreti dalle proprie ghiandolesudoripare, a condimento di pro-porzionale velleità di divertimento.Ma che ne è del portafoglio clien-ti? E del giro d’affari? E dei con-tatti “buoni”? Mah!

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Lachiusuradelcerchio

RiminiWellness

di Mia Dell’Agnello [email protected]

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rata neanche alla domanda di riser-va! Che poi Barbara è una che nonti lascia vie d’uscita: ti si piazza da-vanti con quei suoi occhi neri inda-gatori e, semplicemente, ESIGEuna risposta. Ma cosa posso dirleio di questa - come ha detto che sichiama? - Pole dance… Io che nelmio microcosmo di mamme-ami-che-quarantenni sono la Guru delfitness, se non altro perché ne hofatta una professione. Non so cosarispondere, ma non posso tradire lesue aspettative una seconda volta.Prendo tempo cercando di trovarela soluzione nel nome: pole dan-ce… la danza del polacco? No, dai,non può essere. La danza del palo?Sì, che fesserie sto pensando! E sefosse Paul? Paolo, la danza inven-tata da uno che si chiama Paolo…No, non mi convince, così fingo dinon aver capito e le chiedo di ripe-

Tornata da Rimini mi accolgono leamiche festanti: tutte hanno vistola fiera in tv, ospitata all’interno deitelegiornali o nei programmi d’in-trattenimento. Ma loro vogliono no-tizie fresche, da chi alla fiera c’eradavvero: io.- Allora, ti sei divertita?- Mah, insomma…Risposta sbagliata. Lo sguardo in-terrogativo di Barbara mi costringea trovare delle giustificazioni: comesi fa a non divertirsi alla fiera delWellnessFun? Lo dice la parolastessa! Giusto, allora ripiego:- No sai, è che a 44 anni, dopo15 anni che ci vai, magari ti pas-sa un po’ di entusiasmo…Bene, vedo che si rasserena. Mapoi incalza:- Che ne dici della Pole Dance? Èvero che fa bene come dicono?Oddio, lo sapevo: non sono prepa-

LA CHIUSURA DEL CERCHIOGrande successo ha riscosso an-che quest’anno la copertura me-diatica: 592 i giornalisti accreditatie servizi quotidiani sui principalimedia nazionali, regionali e locali.Dispiace tuttavia constatare che icontenuti promossi e smerciati sia-no sempre gli stessi: muscoli, tette,sederi e poco altro. Ma che ne èdell’attività fisica come prevenzio-ne? E del concetto di salute? Chene è dell’alimentazione? In un mes-saggio di ringraziamento rivolto alpresidente di Rimini Fiera, LorenzoCagnoni, che l ´aveva invitataall´inaugurazione della rassegna, ilMinistro della Gioventù GiorgiaMeloni, ricorda come “l´alimenta-zione è una delle basi fondamenta-li della nostra vita ed una sua piùcorretta conoscenza può aiutarci avivere megl io e più a lungo.Purtroppo a volte accade che il ci-bo per i giovani, soprattutto per leragazze, può diventare un proble-ma: l´anoressia e la bulimia rischia-no di essere dietro l´angolo se nonsi sta attenti”. Forse aveva sbaglia-to manifestazione fieristica, perchéin questa edizione 2010 del“Wellness-Food”, una delle seianime tematiche della manifestazio-ne, ne è rimasta poca traccia rispet-to alle precedenti edizioni e quelprogetto battezzato “Risto-Wellness”, che includeva esposito-ri e momenti di formazione sull’im-portanza di una corretta alimenta-zione si è perso strada facendo. Incompenso, di stand che propone-vano integratori alimentari, crea-tina, proteine e via discorrendo cen’erano parecchi. Sono passatitanti anni dalle spumeggianti edi-zioni del Festival del Fitness, ep-pure sembra che niente sia cam-biato e ci troviamo esattamenteal punto di partenza. Non pro-prio, perché ora siamo di meno,ma mi ricordo che allora c’eranograndi aspettative sul futuro diquesto mercato. Certo, si diceva,è un settore giovane, che devecrescere e maturare: caspita, èproprio vero che chi fa fitnessnon invecchia mai!

IO E BARBARA. OVVERO: NOI E GLI ALTRI

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termelo: come hai detto che si chia-ma?- Pole fitness, quella che sembrauna lap dance, ma che si fa in pa-lestra: dicono che fa bene…Ommamma, ma allora era il palo… - E a cosa fa bene?- Sì, sai, dice che rassoda, tonifi-ca, fa anche dimagrire.A questo punto mi rilasso, perchésemplicemente mi arrendo. E labutto sul ridere:- Ma scusa, non è meglio farsiuna bella corsa?Ecco, ho detto la boiata del secolo.Sul suo viso si dipinge un’evidentedelusione e mi rendo conto di un ar-retramento di posizione difficilmenterecuperabile: altro che Guru! Provoun salvataggio in calcio d’angolo,cerco fra le immagini della fieraqualcosa da raccontarle, che siadivertente, ma anche difendibile!

Dunque, vediamo, sì certo, c’eraun sacco di gente appesa a testain giù, con supporti di vario gene-re, dalle amache ai trapezi tipoarti circensi, sia fissi che mobili…no, no: avevano tutti l’aria di soffrireparecchio, e gli unici che riuscivanoa farci qualcosa di decente eranosolo gli istruttori. E quelli che face-vano l’allenamento dei marines ecostruivano una trincea? No, no,aspetta… mi ricordo un gruppo disignore anziane su un piccolo pal-co, capitanate dalla loro insegnante,a dimostrare che il fitness è anche

per loro…no? Mi sbaglio? Ah, sì, èvero… Quello era il duemilaedue,un’opera della WBN di RobertoCoda Zabetta… A questo punto ilsilenzio cade, e si cambia discorso.

Beh, dico io, se mi avesse chiestoqualcos’altro, che so io, magari:- sai, hanno fatto vedere un grup-po di signore che si allenava condei pesini: ma è vero che fare at-tività fisica è fondamentale perprevenire l’osteoporosi?Già, certo, che sciocca: non c’eral’osteoporosi a Rimini. Però potevafarmi una domanda più facile, ma-gari sulla colonna vertebrale, che neso, la cervicale. Lei che sta sempreal computer, poteva dirmi:- scusa Mia, hanno detto che ilmal di testa molto spesso deriva

da una cattiva postura, sai, levertebre cervicali, e se uno va inpalestra gli possono fare un pro-tocollo di esercizi personalizzatoche poi gli antidolorifici non liprendi più, te li dimentichi pro-prio…Sì, però non hanno detto neanchequesto. Oppure:- ma è vero che reintrodurranno ilmedico scolastico per tutto ciòche attiene la prevenzione prima-ria nell’infanzia e adolescenza?Soprappeso, scoliosi, disturbi delcomportamento alimentare… Già, ma non l’hanno detto: sarebbestata una bugia… E le malattie di-smetaboliche? E la prevenzionedelle cadute negli anziani? A dire ilvero a un certo punto ho pensatoche stessero proponendo il fitness achi soffre di elefantiasi, con eserciziatti a irrobustire la zona lombo-ad-dominale per sopportare il pesocausato dalla deformità della zonagenitale. Mi sono infatti imbattuta inuna master class in cui tutti i pre-senti – per lo più uomini – portava-no, attaccata a una cintura, unagrossa palla di ferro che pencolavaloro fra le gambe e che, con deigran colpi “di reni”, facevano don-dolare in avanti e indietro. No, maforse mi sbaglio. Perché in fiera aRimini, anche quest’anno, nonc’era niente di tutto questo. E lafiera interpreta con incredibile,spietata efficacia, il mercato cherappresenta. Amen e così sia.Però, Barbara, giuro che la prossi-ma volta mi diverto anch’io!

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con link di approfondimento

L’artrosi è una lenta degene-razione da uso delle com-ponenti articolari dell’ap-parato locomotore: si veri-

ficano delle alterazioni regressivedella cartilagine articolare, dei capiossei, della capsula articolare, deilegamenti, della membrana sinovia-le, e delle strutture tendinee periar-ticolari, con il coinvolgimento deimuscoli. L’aspetto più evidente èl’alterazione della congruità dellesuperfici articolari, con progressivedeformazioni che determinano: - limitazione funzionale- dolore.Questi due elementi generano uncircolo vizioso: il dolore invita alnon uso, il non uso contribuisce adiminuire la riserva funzionale diquel distretto di apparato loco-motore, che quindi si scompen-serà con nuovo dolore alle suc-cessive sollecitazioni motorie.La prevenzione più valida in asso-luto è, guarda caso:- esercizio fisico, attività motoria,stile di vita motorio;- controllo del peso della persona.Curiosamente, è la visione specula-re della definizione della sindromemetabolica caratterizzata da:- sedentarismo - malnutrizione da eccesso (consoprappeso e obesità).Il meccanismo patogenetico ri-sponde ai soli criteri universali del-l’equilibrio omeostatico tra troppo etroppo poco. In questo caso, l’ele-mento da tenere in equilibrio è il pe-so delle persone.Invochiamo ora il concetto cheabbiamo presentato come chia-ve di lettura del BMI: l’indice dispessore. Immaginando una per-sona come un pannello biologicodello spessore del suo BMI, con-statiamo che valori superiori ai 25mm tendono a far collassare lastruttura portante (lo scheletro) sot-to il proprio stesso peso. Lo schele-tro è una struttura plastica, quindi ladeformazione e il collasso avven-

Fitness metabolico & artrosiartrosi, artrite e attività fisica

di Alessandro Lanzani [email protected]

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gono gradatamente in alcune deci-ne di anni. Questa degenerazionecronica è dipendente dalla gravitàdel fenomeno: più alto è lo spesso-re da sopportare, più rapida e gra-ve sarà l’evoluzione. Dato che que-sto vale su ogni soggetto, a pre-scindere da altre variabili, si può af-fermare che la riduzione del BMIgenera un vantaggio a ciascunorispetto a se stesso un po’ piùpesante. Se si pensa all’architettu-ra trabecolare dell’osso, si può im-maginare come l’esempio del pan-nello biologico a struttura portantetrabecolata sia particolarmente cal-zante. Dobbiamo aggiungere poiche lo scarso tono-trofismo mu-scolare impedisce la buona sta-bilizzazione attiva della struttura,con continui micro-macro trauminon ben ammortizzati.L’artrosi procede a balzi tempo-rali: periodi di quiete si alternano afasi di riacutizzazione in cui un trau-ma riaccende un meccanismo in-fiammatorio, che esita in una picco-la deformazione e in un riacutizzar-si del dolore. Segue un periodo diquiescenza e poi un nuovo trauma,un movimento sbagliato, reinne-scano il circolo vizioso. L’evoluzio-ne dell’artrosi è facilitata da viziposturali, da alterazioni congeni-te della struttura scheletrica chenegli anni favoriscono dei com-pensi che a loro volta generanole deformazioni artrosiche. Suquesto poi si possono stratificarepatologie di altra natura, ma perfortuna sono problemi diagnosticidi pertinenza medica.Mi sia concesso constare che sia-mo davanti a dei cambiamenti epo-cali tali per cui non ci potremo piùpermettere di dissipare quantità im-ponenti di energie economiche neltentativo maldestro, e un po’ inte-ressato, di intervenire sugli effetti enon sulle cause: puntare decisa-mente su una nuova equazionedi sistema, che renda centralel’attività motoria in funzione dellaprevenzione e della qualità dellavita, più che una scelta è una ne-cessità. Semmai l’opzione è che,se riusciremo a farlo in tempo, evi-

teremo l’implosione del sistema sa-nitario (e per altri motivi anche quel-lo molto più piccolo del sistema fit-ness): se non saremo abbastanzarapidi, efficaci e consapevoli, siapriranno degli scenari seri e pre-occupanti, sia per quanto riguardala tenuta del sistema sanitario, siaper quanto riguarda la quantità esoprattutto la qualità della vita dellepersone.

ATTIVITÀ MOTORIA CONSI-GLIATA Consigliamo di classificare la priori-tà delle attività motorie secondol’ordine successivo.1. MOBILITÀ. Lo stretching miglio-ra i range di mobilità, restituendopossibilità di movimento con dece-lerazioni più graduate e impatti piùpiccoli. La mobilità in assenza didolore, testata da esercizi di stret-ching in scarico, è un indice di gua-rigione da una fase acuta infiamma-toria. Se i fix sono negativi e nonevocano dolore, allora è possibileiniziare un “allenamento” per il tonotrofismo muscolare.2. FORZA. Attraverso gli esercizicon i pesi si può ridare un po’ di to-no alla muscolatura e questo è tut-t’altro che negativo. Semmai qui ilproblema è di riuscire a realizzarlocon scalette di esercizi (le vecchietabelle di allenamento) non troppo

ripetitive: questo è il punto debolemotivazionale del soggetto, cheva sostenuto con l’attività di coa-ching dell’operatore metabolico.3. COORDINAZIONE MOTORIA.Esercizi che coinvolgano molti grup-pi muscolari non sono una prioritànei casi di artrosi localizzata.4. RESISTENZA CARDIOVASCO-LARE. Se non si ha molto tempo adisposizione non rappresenta unapriorità specifica in tutti i casi in cuil’aspetto artrosico sia centrale per ilsoggetto. C’è da dire che in questicasi siamo più in una zona di fitnessposturale e di fitness terapia: ciò si-gnifica che ci saranno delle indica-zioni mediche sulle modalità e le li-mitazioni dell’attività fisica.

TRATTAMENTO MOTORIO EPREVENTIVO DELL’ARTROSI Per fortuna esistono delle sempliciregole per l’operatore motorio.- In fase acuta, caratterizzata dadolore e infiammazione: riposo mo-torio.- In fase di quiescenza, e quindi adolore e infiammazione regrediti:graduale ripresa dell’attività moto-ria. La gradualità riguarda sia la do-se, che l’intensità, la frequenza e ladurata dell’attività motoria erogata.In termini generali, l’attività motoriatrasformata in stile di vita, in assen-za di sovrappeso, evita l’instaurarsi

artrosi, artrite e attività fisica

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di un’artrosi invalidante nella stra-grande maggioranza della popola-zione. Si mantiene così un buonlivello di riserva funzionale moto-ria anche nella settima, ottava enona decade di vita: quindi, quali-tà della vita per l’individuo e rispar-mio di sprechi sui costi sanitari perla società.

artrosi, artrite e attività fisica

MALATTIE REUMATICHE - IN-CIDENZA SULLA POPOLAZIO-NE ITALIANAFonte Ministero della Salute2007 - sito ufficiale

L'Organizzazione Mondiale del-la Sanità indica le malattie reu-matiche - artrosi, osteoporosi,lombalgie e reumatismi infiam-matori - come la prima causa didolore e disabilità in Europa e ri-corda che queste, da sole, rap-presentano la metà delle malat-tie croniche che colpiscono lapopolazione al di sopra dei 65anni. Dati epidemiologici italiani

pubblicati nel 2005 dimostranoche il 26,7% della popolazionedi età superiore a 18 anni sareb-be affetto da una malattia reu-matica e, in particolare, l'8,9%da artrosi, l'8,8% da reumatismiarticolari, il 5,9% da lombalgia eil 3,1% da una forma artritica.Oltre che per l’incidenza, le ma-lattie reumatiche assumono unaprimaria importanza per i costisociali che comportano: sullabase degli studi sui costi di ma-lattia eseguiti in Italia è, infatti,dimostrato che i costi diretti perpaziente per anno, attualizzati al2005, ammontano per la gonar-trosi a 1070 euro e per l'artritereumatoide a 4400 euro, mentrei costi indiretti sfiorano i 2500euro per le gonartrosi e raggiun-gono i 12500 euro per l'artritereumatoide. È interessante os-servare che, nella gestione dellapropria malattia, il paziente de-ve sobbarcarsi una spesa chesi avvicina al 30% dei costi di-retti (dati forniti dalla SocietàItaliana di Reumatologia).

ALESSANDRO LANZANIMedico specialista in medi-cina dello sport e in ortope-dia, è direttore della Scuola diProfessione Fitness, che dal1986 ha formato migliaia diistruttori e personal trainercon i propri corsi, master estage di formazione e ag-giornamento professionale.Da anni promotore deicontenuti relativi al fitnessmetabolico tramite corsi econvegni scientifici su tutto ilterritorio nazionale, è autore dinumerose pubblicazioni e libridi formazione e supportoprofessionale.

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MARKETING DELLA FIDELIZZAZIONEOgni cliente che passa alla concorrenza è unaperdita che sarà sempre più difficile e onerososostituire. L’autore suggerisce come realizzarein modo sistematico il marketing dellafidelizzazione, descrive gli ostacoli da superare,elenca le strade per conservare i propri clienti eillustra, nel quotidiano, come gestire il servizio.L.A. Liswood Franco Angeli pag. 192 Euro 19

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vita con punte massime fra il quartoe il quinto decennio: l’80% dei pa-zienti sviluppa la malattia in un’etàcompresa tra i 35 e i 50 anni.

EZIOLOGIAÈ ampiamente sostenuta dai più,anche se non provata, l’opinioneche l’AR sia una malattia autoim-mune: circa l’80% dei pazienti conAR classica possiede anticorpi cir-colanti chiamati fattore reumatoide(FR) contro frammenti di IgG autolo-ghe. Che cosa dia inizio alla reazioneautoimmune e quali meccanismimediano la distruzione articolare è

L’artrite reumatoide (AR) è unamalattia infiammatoria mul-tisistemica, cronica, recidi-vante, a eziologia scono-

sciuta. Sebbene possano essere in-teressati la cute, gli occhi, il cuore, ipolmoni e anche altri organi, le arti-colazioni sono interessate in manie-ra preponderante e l’AR è fonda-mentalmente una forma severa disinovite cronica. La prevalenzadell’AR è di circa l’1% nella popola-zione generale e predilige il sessofemminile, colpito con frequenza trevolte maggiore di quello maschile.Essa si manifesta in tutte le età della

ancora sconosciuto, ma sono stateformulate varie ipotesi. Alcuni autorisostengono che l’AR possa essereuna manifestazione clinica seconda-ria al contatto con un determinatoagente infettivo in individui genetica-mente predisposti, e vista la distri-buzione su scala mondiale dell’AR,è stato ipotizzato che l’organismo inquestione sia ubiquitario. Numerosiagenti infettivi sono stati proposti,ma al momento attuale non è emer-sa alcuna evidenza che possa dimo-strare in modo definitivo che questio altri agenti possano essere indica-ti come la causa dell’AR. La predi-

artrosi, artrite e attività fisica

di Davide Girola e Angela VennariArtrite reumatoide

con link di approfondimento

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sposizione genetica alla malattiaè indicata da numerosi studi fa-miliari. L’AR grave si riscontracon un tasso circa quattro voltesuperiore all’atteso in parenti diprimo grado di soggetti con ma-lattia sieropositiva; circa il 10%dei pazienti con AR avrà un pa-rente di primo grado colpito dal-la malattia. Inoltre, i gemelli mo-nozigoti hanno quattro volte lapossibilità di essere concordantiper l’AR rispetto ai gemelli dizi-goti, i quali presentano un ri-schio di sviluppare la malattiauguale a quello dei fratelli nongemelli.

CARATTERISTICHE GENE-RALIIn forma classica la malattia èrappresentata da una poliar-trite cronica, simmetrica e do-lorosa a carico delle più pic-cole articolazioni distali delcorpo, a cominciare da quelledelle dita delle mani e dei pie-di. In circa i 2/3 dei pazienti,l’esordio è insidioso, con sensodi affaticamento, anoressia, de-

rehabartrosi, artrite e attività fisica

ca. Nella maggior parte dei casi,la malattia assume un quadro cli-nico caratteristico entro 1-2 annidall’esordio. L’indicazione diagno-stica è data dal caratteristico quadrodi poliartrite infiammatoria bilateralee simmetrica delle piccole e grandiarticolazioni sia degli arti superioriche degli arti inferiori; vengono ca-ratteristicamente risparmiate lestrutture scheletriche assiali a ec-cezione della colonna cervicale.Recentemente l’American Collegeof Rheumatology ha proposto cri-teri aggiornati per la classificazionedell’AR. Per fare diagnosi di AR de-vono essere presenti nel paziente al-meno quattro dei sette criteri espostinella tabella.I pazienti colpiti sono suddivisi inquattro classi:Classe 1 - completa abilità e capa-cità di eseguire tutti i lavori abitualisenza handycap.Classe 2 - abilità adeguata per atti-vità normale nonostante handycapparziale, fatica, difficoltà e ridottamobilità ad una o più articolazioni.Classe 3 - abilità limitata o annullataper le normali occupazioni o rispettoall’autosufficienza.Classe 4 - invalidità ampia o totale.Il paziente è costretto a letto o suuna sedia a rotelle; scarsa autosuffi-cienza.

DECORSOÈ difficile predire il decorso dell’AR.La malattia ha di solito un andamen-to cronico perché si possono averesegni di attività flogistica per 30 e piùanni, però essa può anche venire ar-restata soprattutto nei casi diagno-sticati entro un anno dalle manife-stazioni iniziali. Il decorso dell’ARpuò essere assai eterogeneo. Lamaggior parte dei pazienti presentauna malattia persistente con fasialterne di maggiore o minore atti-vità, che si accompagnano a va-rio grado di deformazioni artico-lari, con la maggiore progressio-ne nei primi 4-5 anni. Dopo 10-12anni, meno del 20% dei pazienti sa-rà indenne da deficit funzionali o de-formazioni. Le caratteristiche clini-che all’esordio della malattia non

bolezza generalizzata, febbricola evaghi sintomi muscoli-scheletrici finoa quando non si rende evidente lacomparsa di sinovite. I sintomi pro-dromici possono durare settimane omesi o non essere diagnosticati. Isintomi specifici compaiono in gene-re gradualmente. Inizialmente sonopresenti gonfiore e arrossamenti lo-cali, con dolore periarticolare e so-prattutto rigidità al momento di al-zarsi o dopo l’inattività. In una mino-ranza dei casi, l’esordio è acuto, coninteressamento poliarticolare quasidall’inizio e deterioramento rapida-mente progressivo della funzione ar-ticolare. L’interessamento di altriorgani e apparati fanno dell’ARuna malattia multisistemica cheva distinta da altre malattie colla-geno-vascolari e da altre forme diartrite. A causa delle difficoltà dia-gnostiche, sono stati stabiliti dei cri-teri per classificare l’AR nelle varieforme.

DIAGNOSI E CLASSIFICAZIONELa diagnosi di AR non pone proble-mi particolari nei pazienti con malat-tia conclamata nella sua forma tipi-

CRITERI

1rigidità mattutina

2artrite di 3 o piùarticolazioni

3 artrite dellearticolazioni dellamano

4artritesimmetrica

5 nodulireumatoidi

6 fattorereumatoide alivello del siero

7 cambiamentiradiografici

DEFINIZIONE

La rigidità mattutina delle articolazioni dura almenoun’ora prima del massimo miglioramento.

Sono coinvolte almeno 3 articolazioni simultanea-mente con una compromissione delle parti molli.

Quando almeno un’area è dolente al livello del pol-so, del metacarpo e delle articolazioni interfalan-gee.

Coinvolgimento simultaneo delle stesse aree artico-lari su entrambi i lati del corpo.

Noduli subcutanei sopra le prominenze ossee o alivello delle superfici estensorie o in regioni periarti-colari.

Dimostrazione di un livello anormale del fattore reu-matoide a livello del siero; occorre considerare che siverificano il 5% dei casi positivi anche nel controllo disoggetti normali.

Tipici cambiamenti radiografici dell’artrite reumatoidea livello della mano e del polso che devono includereerosioni o decalcificazioni ossee localizzate nelle arti-colazioni coinvolte o in quelle adiacenti.

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permettono di prevedere il possibilesviluppo di una invalidità. Circa il15% dei pazienti con AR può mani-festare un processo flogistico di bre-ve durata che va incontro a remis-sione spontanea e non lascia impor-tanti deformità.

MORFOLOGIA DEL SISTEMAMUSCOLOSCHELETRICO Le principali modificazioni anatomi-che si osservano nelle articolazioni.L’AR in genere colpisce le piccolearticolazioni delle mani e dei pie-di, ma può in seguito interessare ipolsi, i gomiti, il bacino e le ginoc-chia. Tipicamente, sono colpite learticolazioni interfalangee prossima-li e le metacarpofalangee, mentresono risparmiate le articolazioni

interfalengee distali. Talvolta, si ve-rifica l’interessamento del rachidenel suo tratto cervicale superiore,mentre, per ragioni oscure, lo è rara-mente quello lombosacrale.Analogamente, il bacino è in genererisparmiato. L’artrite inizia con unispessimento infiammatorioaspecifico, edematoso della sino-via. Con la progressione della ma-lattia, compaiono le caratteristichemodificazioni sotto forma di una dif-fusa sinovite proliferativa con: 1) ispessimento marcato dellamembrana sinoviale e formazionedi proiezioni villose, edematose, chesi estendono nello spazio articolare; 2) stratificazione delle cellule si-noviali sulla membrana ispessita vil-losa;

artrosi, artrite e attività fisica

3) un intenso infiltrato sinovialecon macrofagi, linfociti, plasma-cellule e a volte con la formazionedi follicoli linfoidi; 4) in alcuni casi, depositi di fibri-na e necrosi della sinovia. Con il progredire della sinovite, puòcomparire edema dei tessuti molliperiarticolari, che produce classica-mente arrossamento e gonfiore fu-siforme delle articolazioni interfalan-gee prossimali. Alla fine, il pannoriempie lo spazio articolare, rico-prendo le superfici articolari. Il rila-scio di enzimi e mediatori da partedel panno infiammatorio riccamen-te vascolarizzato danneggia pro-gressivamente la cartilagine; seguepoi l’invasione di questa parte delpanno, che produce erosioni irre-golari e, talvolta, frammentazioni.Anche l’osso subcondrale può su-bire demineralizzazione e riassorbi-mento con formazione di cisti, do-vuti al rilascio di enzimi e all’invasio-ne del panno. Con il tempo il pannova incontro a organizzazione e ciòporta dapprima alla formazionedi bande fibrose a ponte (anchi-losi fibrosa) ed infine ad anchilo-si ossea. In questo modo, la fun-zionalità viene totalmente distrutta,con la formazione delle deformità,assai t ipiche del la malatt ia.L’interessamento tendineo-arti-colare accompagna spesso l’ar-trite. Attorno alle articolazioni in-fiammate possono comparire focaliaree di flogosi in tendini, muscoli etessuto connettivo periarticolare;inoltre, nei muscoli situati a distan-za, questa flogosi si manifesta conaccumuli di linfociti, plasmacellule emacrofagi.

MORFOLOGIA DELLA CUTE I noduli reumatoidi sottocutanei,che possono raggiungere le dimen-sioni di una nocciola, compaiono incirca un quarto dei pazienti, spe-cialmente in quelli con malattia rapi-damente progressiva. Sedi favoritesono i punti sottoposti a pressio-ne, come i gomiti, la schiena e gliavambracci e la parte posterioredel cranio. Si tratta di masse pal-pabili, dure, sottocutanee, indolen-

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artrosi, artrite e attività fisica

ti, rotonde od ovali, di rado superio-ri ai due centimetri di diametro.

DOLORE, GONFIORE E RIGIDI-TÀ ARTICOLARELa manifestazione più comunedell’AR stabilizzata è costituitadal dolore, aggravato dal movi-mento, a livello delle articolazioniaffette: esso dipende dal coinvolgi-mento articolare, ma non sempre èproporzionale all’entità dell’infiam-mazione. Frequente è la rigiditàgeneralizzata, e in genere è mag-giore dopo periodi di inattività. La ri-gidità mattutina di durata superiore aun’ora è una caratteristica presso-chè costante dell’artrite infiammato-ria e serve a distinguerla dalle malat-tie articolari non infiammatorie. Ladurata e l’intensità di tale rigidità pos-sono essere utilizzate come un para-metro grossolano di attività della ma-lattia. Clinicamente l’infiammazionesinoviale si manifesta con rigon-fiamento, dolorabilità e limitazio-ne dei movimenti. Le articolazionicolpite appaiono calde, specialmen-te le grandi articolazioni come il gi-nocchio. Il dolore deriva essenzial-mente dalla capsula articolare, che èampiamente innervata ed è assaisensibile allo stiramento e alla disten-sione. Il rigonfiamento articolare deri-va invece dall’accumulo di liquido si-noviale, dall’ipertrofia della sinovia edall’ispessimento della capsula arti-colare. Inizialmente, il movimentoviene limitato dal dolore. L’articola-zione infiammata è in genere mante-nuta in flessione per consentire lamassima espansione del volume ar-ticolare e minimizzare al contempo ladistensione della capsula. Successi-vamente l’anchilosi fibrosa ossea o lecontratture dei tessuti molli determi-nano deformità stabili.

DEFORMITÀ CARATTERISTICHECol persistere dell’infiammazione, simanifestano deformità caratteristi-che che sono determinate da nume-rosi eventi patologici: la lassità deitessuti molli di supporto, la distruzio-ne o l’indebolimento dei legamenti,dei tendini e della capsula articolare;altri fattori causali sono rappresenta-

ti dalla distruzione della cartilagine,dallo sbilanciamento della trazionemuscolare e da vizi di posizione chevengono assunti nei movimenti dellearticolazioni colpite.ManoDeformità caratteristiche a caricodella mano sono: deviazione radialedel polso con deviazione ulnare del-le dita, spesso associata a sublus-sazione palmare delle falangi prossi-mali (deformità a “zeta”); iperesten-sione delle articolazioni interfalangeeprossimali, con flessione compen-satoria delle interfalangee distali (de-formità a “collo di cigno”); iperesten-sione della prima interfalangea conflessione della prima metacarpo-fa-langea con conseguente perdita dimobilità e limitazione dei movimentidel pollice e conseguente incapacitàa compiere dei movimenti di “pizzi-cotto”.PiediDeformità caratteristiche possonoinsorgere a livello dei piedi con rota-zione del retropiede (articolazionesubtalare), sublussazione plantaredelle teste metatarsali, allargamentodell’avampiede, alluce valgo e de-viazione laterale con sublussazionedorsale dell’alluce.

SINTOMI MUSCOLARIIl senso di debolezza e l’atrofia deimuscoli scheletrici sono comuni.L’atrofia può rendersi evidente entroalcune settimane dall’insorgenzadell’AR ed è in genere particolar-mente appariscente nei gruppi mu-scolari adiacenti alle articolazioni in-teressate

CENNI DI TERAPIA MEDICAGli scopi della terapia dell’AR sono:lenire il dolore, ridurre l’infiammazio-ne, conservare una capacità funzio-nale, facilitare la guarigione. Nessu-no degli interventi terapeutici è cura-tivo e, pertanto, tutti devono essereinterpretati come palliativi volti ad al-leviare i sintomi della malattia.

FITNESS E ARTRITE REUMA-TOIDESoggetti affetti da AR Classe 1Mezzi

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- Cardiofitness con ergometri tran-ne vogatore. Bike e Walking sui na-stri trasportatori sono gli esercizi dielezione- Esercizi isotonici (protocolli perso-nalizzati che tendono ad escluderemovimenti delle articolazioni colpite)- Esercizi di stretching e mobilità ar-ticolare Caratteristiche (carichi, intensità)- Volume di allenamento aerobico infunzione dei tests sottomassimali edella scala di percezione della fatica- Volume totale del training (per se-duta: da 45min a 90 minuti massimi)- Carichi iniziali del training FC <75-80% di quella massimale teorica(wattaggi in funzione del test)- Carichi esercizi isotonici (50% delcarico massimale,10/15 ripetizioniper esercizio modalità circuit trai-ning)Periodizzazione- Andamento crescente (volumecrescente- incremento dei minutitotali) ogni settimana per 2 settima-ne di ogni ciclo (la terza settimanariduzione del volume generale edeventuale esecuzione dei test ergo-metrici)

Soggetti affetti da AR Classe 2Mezzi- Cardiofitness con ergometri tran-ne vogatore. Bike e Walking sui na-stri trasportatori sono gli esercizi dielezione- Esercizi isotonici (esercizi base-catena cinetica chiusa- Esercizi di stretching e mobilità ar-ticolare - Esercizi di ginnastica respiratoriaCaratteristiche (carichi, intensità)- Volume di allenamento aerobico infunzione dei tests sottomassimali edella scala di percezione della fatica- Volume totale del training (per se-duta: da 45min a 90 minuti massimi)- Carichi iniziali del training FC <75-80% di quella massimale teorica(wattaggi in funzione del test)- Carichi esercizi isotonici: 40/50%del carico massimale teorico, ese-cuzione degli esercizi in serie)PeriodizzazioneAndamento crescente (volume cre-scente- incremento dei minuti totali)

ogni settimana per 2 settimane diogni ciclo (la terza settimana riduzio-ne del volume generale ed eventua-le esecuzione dei tests ergometrici)

Modello seduta Classe 1Warm up: 10 minuti di cicloergo-metro o Valutazione funzionale1(Test di Bruce o tr iangolare oNaughton etc).Circuito isotonicoCatena Estensori- Leg Press (Distensione delle gam-be per quadricipiti-glutei: 10 ripeti-zioni (50% del carico massimale)- Attrezzo per abduttori della co-scia: 12 ripetizioni- Attrezzo per estensione dei glutei:15 ripetizioni- Chest Press o Pectoral Machine(Distensione arti superiori e addu-zioni braccia): 12 ripetizioni (40%del carico massimale)- Distensioni per tricipiti (utilizzo dicavi): 10 ripetizioni (40% del massi-male)Stretching specifico muscolatu-ra coinvoltaCircuito Antagonisti e altri mu-scoli- Esercizi per polpacci da seduto:10 ripetizioni (50% del carico mas-simale)- Attrezzo per adduttori della co-scia: 15 ripetizioni (50% del caricomassimale)

artrosi, artrite e attività fisica

- Esercizi per Dorsali e paraverte-brali: Lat machine (con opportunevarianti in caso di periartrite scapo-lo-omerale): 12 ripetizioni (50% delcarico massimale)- Flessioni per bicipiti brachiali conpresa sagittale (manubri): 10 ripeti-zioniStretching specifico muscolatu-ra coinvolta10 minuti di ergometro a braccia ovogatore (scala di Borg modificatalivello 2/3)

Elementi essenziali per la pro-grammazione del training -Modello OperativoFase 11. Anamnesi generale2. Anamnesi sportiva3. Valutazione globale ed esameobiettivo motorioFase 24. Valutazione funzionale5. Scelta e verifica dei parametridell’allenamento (riassetto del trai-ning in funzione della risposta psi-cofisica)6. Programmazione dell’allenamento7.Start up (inizio del training)Fase 38. Valutazione funzionale (ogni 4/6settimane)9. Raccolta dati10. Riassetto e programmazionedel training

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TRATTAMENO MIOFASCIALE PER LO SPORTIVOIl manuale espone in maniera chiara ed esaustiva letecniche manuali per il detensionamento miofasciale aindirizzo sportivo. L’ampia documentazione iconograficachiarisce ogni dettaglio di posizionamento e intensità delmassaggio.Roberto DaganiAlea Edizioni 2005 pag. 128 Euro 21

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Sport, lesioniarticolari e artrosipost-traumatica

artrosi, artrite e attività fisica

di Gian Pasquale Ganzit e Luca Stefanini

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rehab

Tutti i soggetti erano stati studiatidal punto di vista clinico e radio-grafico: 6 di questi presentavanoevidenza di alterazioni degenerati-ve a livello articolare e ginocchiovaro e 4 di questi riferivano un trau-ma articolare in passato. Lo studioha dimostrato una correlazionesignificativa tra varismo di gi-nocchia, precedenti traumi a ca-rico del ginocchio, anni di prati-ca del podismo e degenerazioneartrosica. Spesso la diagnosi di le-sione cartilaginea nello sportivonon è semplice, dal momento chela cartilagine, non essendo in-nervata, non è causa di dolore;inoltre, la lesione cartilagineanon è visibile sui comuni radio-grammi e non è nemmeno facil-mente identificabile all’esameobiettivo. Per queste ragioni an-che un trauma distorsivo articolaredi lieve entità, e pertanto miscono-sciuto, può rappresentare un fatto-re di rischio per lo sviluppo dell’ar-trosi nello sportivo. La predisposi-zione a sviluppare artrosi variada atleta ad atleta ed è legata altipo di sport praticato, ai traumi ar-ticolari subiti, alla conformazionedei capi articolari, alla loro stabilità,alla massa muscolare, all’indice dimassa corporea, alla composizio-ne e al metabolismo della cartilagi-ne stessa che, stabiliti genetica-mente, variano da individuo a indi-viduo. In particolare, l’instabilitàarticolare conseguente a lesionilegamentose e le lesioni meni-

Sono numerosi gli sportivi dialto livello e gli individui dimezza età che praticanoregolarmente attività fisica

e si rivolgono al medico sportivoper sapere se la pratica di unosport possa rappresentare un ri-schio per lo sviluppo dell’artrosi osia in grado di peggiorare un’inizia-le degenerazione della cartilaginearticolare; tanto più che, in talunicasi, lo sviluppo di un quadro artro-sico importante può compromette-re la carriera dell’atleta professioni-sta o decretare la fine attività nelcaso dello sportivo occasionale.L’esercizio fisico moderato non au-menta tale rischio e, anzi, certisport e alcuni programmi di eserci-zio fisico, opportunamente selezio-nati, sono in grado di migliorare laforza muscolare e la mobilità arti-colare nell’individuo con un’artrosiin fase iniziale. Gli sport a mag-gior rischio traumatico e quelliche comportano elevate solleci-tazioni a livello articolare sono ipiù rischiosi, dal momento che lelesioni della cartilagine articolarenello sportivo possono derivare siada singoli traumi tali da compor-tare un improvviso ed eccessivocarico a livello delle superfici artico-lari, sia da microtraumi ripetutinel tempo. Uno studio [McDemott,1983] ha preso in considerazione20 podisti di età pari a 39 anni, checorrevano 100 km a settimana daalmeno 20 anni e che riferivano go-nalgia per almeno 3 mesi all’anno.

scali in grado di alterare la mec-canica articolare, sono tra i fat-tori che più di altri favoriscono losviluppo della degenerazioneartrosica. Gli studi che hanno pre-so in considerazione i soggetti conlesione meniscale e legamentosahanno dimostrato che il rischio disviluppare un’artrosi è più elevatoin questi soggetti e che il tempo in-tercorso tra il trauma e lo sviluppodell’artrosi è significativamente in-feriore nei soggetti più anziani.Questo dato supporta l’evidenzache l’età rappresenta un fattore diaumentato rischio per le lesionicartilaginee. Non tutte le modalitàdi esercizio fisico determinano lemedesime sollecitazioni a livello ar-ticolare e non tutte le articolazionirispondono alla stesso modo al ca-rico. Per esempio, un esercizio ingrado di favorire lo sviluppo dell’ar-trosi a livello del ginocchio può nonesercitare alcuna influenza in talsenso sulla caviglia o sull’anca. Gliindividui che praticano attività fisicacon maggiore regolarità, proprioper il rischio di incorrere in un trau-ma, sia singolo sia ripetuto, hannouna prevalenza maggiore di artrosirispetto agli individui più sedentari.Attività fisiche quali il ciclismo, il ca-nottaggio, il nuoto, il golf e il jog-ging non comportano un rischioelevato se praticati da soggetti conuna normale forza muscolare e ar-ticolazioni sane. Nella tabella 1 so-no illustrate le differenze tra glisport e le attività fisiche in merito

TTaabbeellllaa 11

artrosi, artrite e attività fisica

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re artrosi precoci una volta ignote,oppure note soltanto come conse-guenza di sovraccarichi lavorativisoprattutto nei giovani. La capaci-tà dell’artrosi di influire in modonegativo sulla qualità di vita dellapersona dipende molto dalla re-gione colpita. Le articolazioni por-tanti artrosiche, per esempio ancae ginocchio, possono ostacolare ilcammino; le artrosi delle manipossono inficiare la destrezza e laforza necessarie per diversi attiquotidiani. Per ridurre il rischio diartrosi sono necessari una cor-retta diagnosi, un’opportuna te-rapia e un’adeguata riabilitazio-ne post-infortunio. Altri fattori in-dispensabili per preservare la nor-male struttura e funzione articolarecomprendono un’oculata sceltadello sport da praticare, una cor-retta metodologia di allenamento,l’utilizzo di protezioni che riducanoil carico articolare e un programmadietetico volto alla riduzione delpeso corporeo. Il mantenimento ol’incremento della forza e del tonomuscolare sono in grado di preve-nire gli infortuni articolari e l’alter-nanza nella pratica delle varie di-scipline sportive è utile per ridurreil numero di ripetizioni nello stesso

delle lesioni a carico della cuffia deirotatori della spalla dominante, intutti i soggetti si sono osservati se-gni radiografici di artrosi a livel-lo della spalla e del gomito e 10di essi hanno evidenziato un deficitdi estensione del gomito del brac-cio dominante di 5 gradi se con-frontato con il controlaterale. Il ri-scontro di artrosi a carico dellamano è comune in coloro chepraticano l’arrampicata. Controlliradiografici in 36 freeclimber sonostati confrontati con un gruppo dicontrollo e in 17 sportivi è statadiagnosticata un’artrosi della ma-no contro 2 soli casi nel gruppo dicontrollo.

PREVENZIONE E RIABILITA-ZIONEL’artrosi può essere la conseguen-za di una precedente lesione trau-matica. Lo sport non agonistico,entro certi limiti, potrebbe colla-borare a mantenere le articola-zioni in buone condizioni anato-mo-funzionali. Lo sport ad altolivello, di tipo agonistico, puòinvece minacciare la comparsadi un’artrosi precoce e di questofatto esiste qualche esempio di-mostrato. Sport praticati, spessocon buon risultato agonistico, dasoggetti che possiedono articola-zioni imperfette per motivi genetici,sono poi molto temuti dal reuma-tologo, perché capaci di provoca-

artrosi, artrite e attività fisica

alla frequenza e al rischio di deter-minare traumi articolari. Uno stu-dio [Kujala, 1995] ha preso in con-siderazione le cartelle cliniche di2000 atleti di élite praticanti sportdi endurance (podismo, sci di fon-do), sport di squadra (calcio, hoc-key, pallacanestro) e sport di po-tenza (pugilato, lotta, sollevamen-to pesi) che si sono sottoposti,nell’arco di 20 anni, ad accerta-menti clinico-diagnostici riguar-danti l’artrosi a carico dell’anca,del ginocchio e della cavigl ia.L’incidenza di artrosi è risultatasignificativamente maggiore nelgruppo comprendente gli sportdi squadra e gli sport di poten-za; in particolare è stata osservatala presenza di segni radiologici diartrosi del ginocchio in 117 atletidei quali il 31% era sollevatori dipesi, il 29% calciatori, il 14% podi-sti e il 3% lanciatori. Questo dato ècorrelato al maggior rischio ditrauma nel calcio e a un mag-gior indice di massa corporeanei sollevatori di pesi. Infatti,un’analisi retrospettiva [Roos,1994] su 215 giocatori di calcioamatoriali e su 71 giocatori profes-sionisti ha evidenziato che, traquesti ultimi, il 14% presentava se-gni radiografici di artrosi dell’ancain confronto al 4,2% dei giocatoriamatoriali e del gruppo di control-lo. Per quanto riguarda l’artrosi diginocchio, questa è stata osserva-ta nel 15,5% dei professionisti, nel4,2% degli amatori e nell’1,6% delgruppo di controllo. Un significati-vo aumento dell’incidenza del-l’artrosi di ginocchio è stato os-servato anche nei giocatori dirugby e segni radiografici di artro-si sono anche stati evidenziati in22 giocatori di pallavolo che peralmeno 3 anni avevano militato nelcampionato svizzero di massimadivisione. Tra gli sport di lancio, èstato considerato il lancio delgiavellotto; sono stati oggetto distudio 21 lanciatori di alto livello adistanza di circa 20 anni dalla finedella loro carriera; in tutti i soggettila risonanza magnetica ha eviden-ziato un aumento dell’incidenza

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range di movimento articolare. Lariabilitazione prevede un program-ma volto al pieno recupero dopoun infortunio e tale da proteggerel’articolazione da ulteriori lesioni acarico della cartilagine articolare.L’approccio riabilitativo deveessere multidisciplinare, com-prendendo la terapia fisica, laterapia farmacologica orale edeventualmente intra-articolare el’utilizzo di ortesi. Nella primafase del percorso riabilitativo,l’obiettivo è quello di alleviare isintomi della fase acuta ridu-cendo il gonfiore e il dolore. Ildolore può essere alleviato conl’utilizzo del paracetamolo, di far-maci anti-infiammatori non steroi-dei ed, eventualmente, con inie-zioni intra-articolari di corticoste-roidi o mediante viscosupplemen-tazione con acido ialuronico ad al-to peso molecolare, una sostanzache possiede caratteristiche moltosimili a quelle del liquido sinovialee che ha dimostrato buona effica-cia nel trattamento dell’artrosi delginocchio. Un altro obiettivo dellaprima fase della riabilitazione pre-vede il recupero dell’articolaritàconseguente alla riduzione delcontrollo motorio e della forzamuscolare. Nella fase successivapossono essere intrapresi esercizia catena cinetica aperta e senzacarico al fine di rinforzare la mu-scolatura e proteggere così l’ar-ticolazione da insulti futuri .Iniziando dapprima con esercizi dicontrazione isometrica, si passasuccessivamente a contrazionilungo tutto l’arco di movimento. Laterza fase prevede esercizi a ca-tena cinetica chiusa, utili ancheper il miglioramento dell’equili-brio e della propriocezione; inquesta fase il soggetto può iniziarea utilizzare la cyclette (il movimen-to articolare svolge una funzionecondroprotettrice); in particolare, 3sedute a settimana della durata di20-30 minuti sono sufficienti per ilmantenimento di una buona effi-cienza del sistema cardiocircolato-rio e per rinforzare la muscolaturaflesso-estensoria dell’arto inferio-

re. La quarta fase del percorsoriabilitativo prevede il ritornograduale all’attività sportivapraticata : vengono introdott iesercizi di contrazione muscolareconcentrica ed eccentrica e l’atle-ta deve dimostrare di possedereuna forza, una velocità e una resi-stenza della contrazione muscola-re sovrapponibili a quelle dell’artocontrolaterale. In questa fase de-vono essere effettuati eserciziche richiamano il gesto motoriospecifico dello sport praticato inmodo tale da consentire un ritornoall’attività sportiva riducendo al mi-nimo i rischi di una recidiva. A que-sto scopo, in questa fase, posso-no anche essere utilizzati tutori eortesi per correggere un eventualedifetto posturale che concorre allagenesi dei fenomeni artrosici.L’ultima fase riabilitativa consi-ste nell’educazione dell’atletasull’importanza del manteni-mento di una buona tonicitàmuscolare per ridurre al minimoil rischio di infortunio. A questoscopo sono sufficienti 2-3 sedutedi allenamento a settimana checomprendano esercizi per l’incre-mento dell’equilibrio e del tonomuscolare e per il mantenimentodi una buona flessibilità e proprio-cezione.

BIBLIOGRAFIAG. P. Ganzit - L. Stefanini Artrosi,artrite e attività fisica McDermott M, Freyne E.Osteoarthritis in runners with kneepain. BrJ Sports Med 1983; 17: 84-7Kujala UM, Kettunen J, PaananenH. Knee osteoarthritis in formerrunners,soccer players, weight lifter, andshooters. Arthritis Rheum 1995;38: 539-46Roos H, Lindberg H, Gärdsell P,Lohmander LS, Wingstrand H.Theprevalence of gonarthrosis and itsrelation to meniscectomy in formersoccer players. Am J Sports Med1994; 22: 219-22

IL LIBRORecenti studi lo affermano: un’atti-vità fisica adeguata può esseredavvero benefica per chi soffre diartrosi o di artrite. Per mettere inpratica i suggerimenti degli espertii malati hanno bisogno di ricevereinformazioni chiare sui reali benefi-ci e limiti dello sport. Questo signi-fica essere consapevoli dell’effettoterapeutico del movimento nellepatologie reumatiche, ma ancheconoscere tipologia, frequenza eintensità degli esercizi da praticareed essere informati sugli eventua-li dolori o fastidi che possono ac-compagnare la pratica dell’attivitàsportiva. “Artrosi, artrite e attivitàfisica” illustra quali sono gli sportda evitare e quelli consigliati per ipazienti reumatologici.

GLI AUTORIGian Pasquale Ganzit e LucaStefanini, Istituto di Medicina delloSport di Torino

DESTINATARIMedici di medicina generale, reu-matologi, ma anche tutti coloroche desiderano conoscere qualisport sono più adatti per i soggettiaffetti da patologie reumatologiche

SEEd edizioni Scientifichewww.edizioniseed.it

artrosi, artrite e attività fisica

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2. la stabilizzazione clinica dei sinto-mi si verifica con l’incremento del-l’età stessa; 3. nel sesso femminile i sintomi algi-ci sono più intensi;4. la disabilità cronica raggiungespesso, dopo i sei mesi, il 40% deisoggetti.Le differenze dei livelli di forza deimuscoli del distretto della spalla so-no state suggerite da alcuni autoriper spiegare, probabilmente e inparte, la differenza di incidenza tra isessi. Studi sull’attività muscolarehanno sottolineato la presenza diTrigger Point attivi nei muscoli fles-sori cervicali profondi, splenio delcapo (splenius capitis), grande com-plesso (semispinalis), trasverso delcollo (longissimus cervicis). DopoWhiplash, è possibile evidenziareuna “imbalance” dei muscoli del col-lo, che rimangono un chiaro fattoreeziopatologico per un Neck Paincronico. La maggior parte delle“Cervical Spine Injury” (CSI) è asso-ciata, o può essere attribuibile, a for-ze compressive da carico assiale esi verifica indipendentemente dallaforza dei muscoli del collo, ma è di-

ria, incrementando notevolmente siail carico economico famigliare, chele assenze dal lavoro. Il Neck Pain èdescritto complessivamente nellaletteratura come una problematicaclinica comune in lavoratori d’ufficio,che colpisce prevalentemente lepersone che utilizzano per periodiintensivi il computer. La generalità

del dolore al collo è espressa da B.Cagnie [1] in 4 punti così sintetizzati:1. colpisce in percentuale maggiorele donne (18%) rispetto agli uomini(11%), nella fascia d’età tra 50 e 59anni;

Nella terminologia interna-zionale il dolore al collo èconosciuto come NeckPain. Il suo status clinico è

stato ampiamente descritto nella let-teratura, che lo ricollega a un’ezio-logia multifattoriale non specificacon una topografia del dolore so-litamente localizzata tra la regio-ne occipitale e la prima vertebradorsale. È presente una maggioreincidenza percentuale nel sessofemminile, soprattutto intorno ai 50anni. Studi recenti hanno individuatouna vasta area di popolazione predi-sposta al Neck Pain definita “officework”, ovvero dedita ad attività pro-fessionali svolte da seduti.

THE NECK PAIN Il Neck Pain, è un dolore localizzatoalla regione antero/laterale o poste-riore del collo. È un sintomo caratte-ristico delle popolazioni industrializ-zate e contribuisce in maniera eleva-ta alla richiesta di assistenza sanita-

con link di

approfondimento

rehab

Evidenze scientifiche

Neck pain e correlazioni con la postura cervicale

di Rosario D’Onofrio, Agostino Tucciarone, Alfonso De Nicola [email protected]

Figura 1 - Zona topografica algica del-la distribuzione del dolore nel segmen-to scheletrico testa-collo secondo B.Cagnie 2007

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rehab

diale è rappresento da persone cheutilizzano il computer quotidiana-mente: tanto maggiore sarà il suoutilizzo, tanto più alto sarà il rischio diincorrere in un Neck Pain. SecondoOrtiz-Hernandez [2] lo stare sedutoper periodi lunghi si accompagna, disolito, a modifiche strutturali della co-lonna vertebrale, tali da incrementarele forze di taglio su dischi vertebrali,aumentando lo stress tensionale sul-l’apparato muscolo scheletrico.Risulta da buone evidenze scientifi-che come lo stress psicofisico si as-soci e si correli con il dolore al collo,arrivando a causare un’incapacitàfunzionale intorno a valori del 5-10%.È possibile sottolineare come cam-biamenti degenerativi della co-lonna cervicale rappresentino unulteriore fattore correlativo conalgie occipitali, spesso associatia una generalizzata cefalea e/ouna possibile sindrome vertigino-sa. Si evince da esami radiograficiche alterazioni delle strutture artico-lari, in termini di riduzione dello spa-zio articolare, degenerazione discalee limitazione del range articolare, sicorrelano con un Neck Pain. La de-generazione della colonna cervicaleè stata riportata estesamente dallaletteratura: la generalità del dolore ri-ferito alla regione del collo su basedegenerativa articolare è rappresen-tato da una popolazione iniziale sui40 anni di età, che rappresenta sta-tisticamente circa il 20% del totale.Si può affermare che il procederedell’invecchiamento articolare è co-stante, con picchi di progressioneimprovvisa relativamente a storie ditraumi, di stress articolare eccessivoe/o ripetitivo ricollegabili a attivitàsportive o lavorative. Nella sua com-plessità, al degrado articolare del-la colonna cervicale sono asso-ciati e riportati decrementi gene-rali nella flessibilità, un’afisiologi-ca attività recettoriale, una limita-zione del range articolare. Questoviene espresso, tra l’altro, attraversouna limitazione sostanziale della fun-zione rotazionale, con successivemodifiche posturali discendenticompensative, che originano dallostesso segmento testa-collo. Sul

rettamente proporzionale all’entitàstessa del carico assiale. Clinica-mente, un CSI dà luogo a unacompromessa integrità del seg-mento cervicale, dovuto a una di-storsione, sublussazione o lesio-ne legamentosa, esprimendo unacolonna cervicale dolorosa e/o in-stabile, con consequenziali riflessinegativi sul sistema tonico-postura-le. Se ragioniamo in termini posturo-logici, questo potrebbe comportareuna destrutturazione dell’interosistema tonico-posturale, attra-verso un’alterazione dell’attività re-cettoriale e relativo incremento delletensioni asimmetriche nella regionedel collo. Il dolore cronico alla regio-ne cervicale può essere sviluppato,o può essere perpetuato, da unevento come un “whiplash injury” didiversificate intensità. L'ubicazione ela gravità della lesione del tessutomolle e la prognosi per un dolorecronico al “collo” può dipendere an-che da altri fattori predisponenti, chene determinano l’entità lesiva. Unadisfunzione dell’attività neuromu-scolare, presente sempre in qualsia-si forma di Whiplash, crea tensionianomale che daranno origine, tral’altro, a compensi discendenti, conbascule a carico del bacino e adat-tamenti podalici. Risulta importanteevidenziare come spesso, al contra-rio, una fibromialgia dei muscolidella colonna cervicale può espri-mere un quadro clinico identico, osimilare a forme di whiplash. Sicrede attualmente che questo pos-sa essere ricollegabile all’alterazionedei medesimi meccanismi nocicetti-vi e neuromuscolari, piuttosto che adelle anormalità muscolo-scheletri-che. Uno squilibrio funzionale in ter-mini di forza, che si instaura tra igruppi muscolari della regione cervi-cale, e di riflesso sull’intero comples-so colonna-bacino, incide negati-vamente sulle capacità elastiche,sulla coordinazione intra e inter-muscolare e sul controllo neuro-muscolare, con una consequen-ziale predisposizione a ulteriori ri-schi di lesioni traumatiche o daoveruse, anche localizzate all’ar-to inferiore. Il trend scientifico mon-

piano sagittale queste alterazioniposturali sono evidenziate da unaanteriorizzazione del segmento te-sta/collo che viene proiettato inavanti rispetto alla linea verticale del-la gravità.

THE NECK PAIN AND FOR-WARD HEAD POSTURE La normale postura del segmentotesta/collo sul piano sagittale è statadescritta come l'allineamento verti-cale: testa dell’omero, articolazioneacromion-claveare e trago. L’altera-zione strutturale della postura vienedefinita, se vogliamo utilizzare unaterminologia internazionale, “For-ward Head” (FH), dove “la testa pro-iettata in avanti” è riferita alla trasla-zione anteriore della testa sul to-race. Questa è, e rimane, uno delle

anomalie posturali spesso erronea-mente trascurate e interpretate daiclinici come esclusivamente ricolle-gabili ad alterazioni dell’apparatomuscolo-scheletrico. Molti autori uti-

Figura 2 – Disfunzione Posturale o“Forward Head posture“: proiezione inavanti della testa in relazione alla lineadella gravità (in rosso).

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Academy of Orofacial Pain (AA-OP) riporta una simile classificazioneche conferma l’orientamento ezio-patologico esistente nella letteraturainternazionale e che divide le disfun-zioni temporo-mandibolari (TMD) in:- muscolare-relativo (myogenous); - articolare-relativo (arthrogenous). Entrambi i disordini possono pre-sentarsi associati o separatamente.Il dolore da disfunzione temporo-mandibolare è localizzato general-mente al muscolo massetere, nel-l'area pre auriculare e/o alla regionetemporale anteriore. Altri autori ri-portano un dolore riferito irradiato al-le spalle e/o alla colonna cervico-dorsale. Una disfunzione dell’artico-lazione temporo-mandibolare è sta-ta osservata comunemente anche inindividui fra i 20 e 40 anni: approssi-mativamente il 33% della popolazio-ne presenta almeno un sintomo cli-nico-disfunzionale; di questi, un ran-ge compreso fra il 3.6% e il 7%, in-corre in trattamenti assistenziali tera-peutici. Disfunzioni dell’articolazionetemporo-mandibolare si correlanocon anomalie posturali che pos-sono alterare la normale relazioneanatomica tra i segmenti testa,collo e spalla diventando una del-le fonti di Neck Pain e ForwardHead Posture. Un’attenta osserva-zione posturale permette di eviden-

ziare: a) un’eventuale correlazio-ne disfunzionale omolate-rale; b) una deviazione laterale; c) una limitazione del rangedell’apertura della bocca.Anormalità posturali delcomplesso testa/collo so-no il risultato di un micro-trauma acuto o cumulati-vo, che compromette lanormale attività proprio-cettiva, vascolare e neu-rale della regione sub-occipitale e può causareun dolore cranio-faccialecon adattamenti posturali e

C7 ancorato tra 21-34 gradi,espresso dai "soggetti normali”.Risulta evidente come i diversi gradidi “Forward Head Posture” possanoesprimere sintomatologie dolorose aloco regionali diversificate: l’analisitopografica del dolore (Fig. 4) per-mette di effettuare una diagnosi dif-ferenziale sulle cause di questa di-sfunzione posturale.

NECK PAIN E ATM DISORDERS La proiezione in avanti del segmentotesta/collo, come evidenziato prece-dentemente in questo articolo, èidentificata da molti autori come unfattore clinico significativo che nasceda eventi patologici diversificati. Traquesti, una vasta letteratura scientifi-ca si sofferma sulla correlazione tradisfunzione dell’articolazionetemporo-mandibolare, restrizionedi movimento, stiffness, dolore alcollo e una proiezione della testain avanti: Forward Head Posture(FHP). Un disturbo temporo-mandi-bolare (TMD) può essere il risultatodi un interessamento:- della componente articolare (TMJ);- del sistema neuromuscolare. I sintomi possono essere unilateralio bilaterali e possono comportare ri-flessi algici distribuiti nella regionemascellare e testa/collo.Nella stessa misura l’American

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lizzano report statistici, schede escale per stabilire e monitorare, du-rante i processi valutativi e terapeuti-ci, l’entità del dolore e della funzio-nalità. Jackson definisce l’entità diquesta destrutturazione posturalecome “l'indice radiografico di lordosicervicale”, che è espresso: - dall'angolo di rotazione assolutodella colonna dorsale/cervicale;- dalla linea verticale superiore dal-l'angolo di postero/inferiore di C7con la distanza perpendicolare daquesta linea alla porzione postero-superiore del corpo vertebrale di C2.Watson DH, Trott PH [3] chiariscel’indice di disfunzione definendol’entità della proiezione della testa inavanti come la linea dedotta dalTrago dell'orecchio alla settimavertebra cervicale sottesa all'oriz-zontale (Fig. 3). L'angolo della po-stura della testa in avanti (A) è misu-rato da una l inea dedotta dal“Tragus” dell'orecchio alla settimavertebra cervicale sottesa all'oriz-zontale. La postura toracica è calco-lata come l'angolo tra la linea oriz-zontale e la linea dedotta dal settimoprocesso spinoso toracico (B).Queste misure rappresentano unmetodo ripetibile e affidabile perquantificare la lordosi cervicale, el’ammontare della proiezione inavanti del segmento testa/collo.Diversi lavori permettono di stabilireun range medio di lordosi tra C2 e

Figura 3. Forward Head Posture:indice di disfunzione angolo A

Fig. 4. Rappresentazione topografica del dolore nelle diverse manifestazionipatologiche, da E. F. Wright, Management And Treatment Of TemporomandibularDisorders: a Clinical Perspective The Journal Of Manual & Manipulative Therapy

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compensi adattativi podalici, cosìcome autori hanno evidenziatocambiamenti podalici nell'arco plan-tare longitudinale. A tal proposito, unlavoro ha mostrato come un piedepiatto esprime un incremento del-l'attività muscolare del massetere edel temporale: il cambiamento dellanormale postura cervicale darà luo-go, in maniera semplicistica, a unadisfunzione recettoriale, a una stiff-ness della muscolatura suboccipita-le e del muscolo sternocleido ma-stoideo (SCM). L’orientamento verti-cale del corpo, gli adattamenti e lereazioni strutturali posturali, sonotutte organizzate e basate su questarappresentazione spaziale: la co-lonna cervicale è come un “nego-zio virtuale all'ingrosso”, che ven-de informazioni a tutto il corpo,dando un contributo notevole,non solo al sistema afferenzialeper la diversificata rete di recetto-ri, ma anche all'integrazione deidati provenienti dai diversi siste-mi. Quando meccanorecettori deidiversificati sistemi, compreso il si-stema vestibolare, subiscono com-plessivamente un decremento, que-sta espressione posturale del corpo,nel suo linguaggio verticale di lottacostante contro la gravità, si adattacompensando con asimmetrichedestrutturazioni a partenza cervica-le. Molte strutture anatomiche in

questa regione, incluse la capsula, lefaccette articolari e i legamenti spi-nali, danno un notevole contributopropriocettivo al controllo muscolaredella colonna cervicale, che è collet-tivamente il responsabile “biomec-canico” del movimento tridimensio-nale, della testa e del collo nello spa-zio, la cui base posturale è espressadall’analisi statica delle linee verte-brali. Un’alterata funzionalità neu-romuscolare del distretto cervica-le ha influenze negative sulla fun-zionalità mandibolare, con riflessisull’intero apparato stomatogna-tico. Lo stress e lo spasmo che col-pisce i muscoli del collo, ricollegabi-le a una disfunzione dell’articolazio-ne temporo-mandibolare, concorrea relazionarsi con un Neck Pain cheesprime rapporti simbiotici con unneck pain e una forward head po-sture. Al contrario, possiamo evi-denziare come, in relazione a unaForward Head posture, i muscoli delsistema stomatognatico sono sotto-posti ad alterazione della loroespressività fisiologica, fino a modifi-care la normale attività neuromusco-lare, che potrebbe sfociare in unospasmo doloroso del complessocervicale con interessamento se-condario dell’articolazione temporo-mandibolare. Così, il collegamentomuscolare tra la testa, collo e ma-scella diviene responsabile per losviluppo, o perpetuazione, diun’anomala funzionalità del siste-ma articolare mandibolare.

CONCLUSIONI Considerando che il sistema mu-scolo scheletrico è composto da unsistema di catene muscolari integra-te l'una all'altra, un Neck Pain con-durrà ad adattamenti posturalicompensativi di altri segmenti vi-cino o distanti dal segmento te-sta/collo. Al contrario, asimmetri-che destrutturazioni a carico de-gli arti inferiori possono interferirecon l’organizzazione posturaletramite riflessi ascendenti, fino adavere un impatto sulla postura dellatesta e del collo. Un esame postura-le, oltre quello puramente clinicocorrelato a una diagnostica per im-

magini, deve rappresentare un’im-portante componente valutativa dif-ferenziale nei pazienti con Neck Paine Forward Head Posture.

NOTE1. B. Cagnie, L. Danneels, Individual andwork related risk factors for neck painamong office workers: a cross sectionalstudy Eur Spine J (2007)2. Ortiz-Hernandez L, Gonzalez S,Martinez-Alcantara S, Mendez-RamirezComputer use increases the risk o mu-sculoskeletal disorders among newspa-per office worker. 3. Watson DH, Trott PH. Cervical heada-che: an investigation of natural head po-sture and upper cervical flexor muscleperformance.Cephalalgia, 1993.

ROSARIO D’ONOFRIO Dottore fisioterapista, diplomato ISEF, Masterin Posturologia presso l’Università LaSapienza di Roma. E' docente al Corso diLaurea Magistrale in Scienze e tecniche delleattività motorie preventive ed adattatedell'Università degli Studi di Roma "TorVergata" E' stato fisioterapista della NazionaleItaliana di Pallamano Senior A maschile e dellaNazionale Italiana di Basket Femminile seniorA. Preparatore atletico e allenatore, ha pubbli-cato a oggi oltre 133 lavori scientifici, su rivistenazionali di interesse specifico nel campo del-la rieducazione e riabilitazione dello sport edella preparazione atletica. Su questi stessi te-mi ha relazionato a oltre 51 Congressi, come“Invited Lecture”.

AGOSTINO TUCCIARONE Pirmario Ortopedico della IV Divisione dell’Isti-tuto Chirurgico Ortopedico Traumatologico(ICOT), Latina. Direttore del Centro di Medicinadello Sport “Maurizio Bareson” , Latina. È sta-to Medico della Nazionale Italiana di calcio a 5,della Nazionale Italiana Femminile di Calcio,della Nazionale Italiana Maschile di Basket .

ALFONSO DE NICOLA Fisiatra e medico dello sport, già medicoSociale dell’AS Bari Calcio. Dal 2005 è re-sponsabile Sanitario della Società SportivaCalcio Napoli. È Consigliere della LiberaAssociazione Medici del Calcio e membro per-manente del Comitato Scientifico della Rivista“Il Medico Sportivo”.

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personale. In uno degli articoli piùrecenti racconta che è un po’ stufain quanto ultimamente sta rispon-dendo solo a richieste per lavoriumili, ma che sa che li lascerà ap-pena diventeranno minimamentefaticosi.3. E la terza? Con lo stesso nometrova sei risultati, l’ultimo dei qualisul sito della polizia locale con l’in-dicazione di un recente arresto pertacchinaggio!Un’ottima ricerca, non c’è che dire:quello che forse le tre ragazze nonsanno è che Google non dimenticamai niente... E voi avete mai prova-to a cercare il vostro nome o, comesi dice adesso, a Googlarlo?

INSIDIESempre più persone cercano sullarete le informazioni sulle persone.- Responsabili del personale ecacciatori di teste. Ormai tutti, omeglio quasi tutti, controllano chisei su Google, MySpace o

Seth Godin è uno dei piùgrandi esperti di marke-ting al mondo. Sul suoBlog racconta la recente

storia di un’amica che, avendo bi-sogno di una collaboratrice dome-stica, mette un annuncio su unanota testata online. Dopo averidentificato tre curricula, fa una co-sa intelligente che sempre più per-sone fanno, anche se non abba-stanza: cerca i nomi delle tre candi-date su Google.1. La prima candidata ha una pagi-na su MySpace (un sito dovechiunque può avere uno spazio permettere pensieri, foto, video e fareamicizie con altre persone da tuttoil mondo). È una pagina molto riccadi particolari, tra cui una foto dellaragazza che si tracanna un barile dibirra. Nei suoi hobby indica il “bingedrinking”, l’orrenda moda del “berefino a stordirsi” sempre più diffusaanche in Italia.2. La seconda è un ottimo Blog

FaceBook. Secondo una ricercadel quotidiano Americano Star-Tribune, il 35% di questi elimina uncandidato proprio per le informa-zioni che ha trovato online! Semprein America sono molte le storie dicoloro che hanno perso il lavoro perarticoli e commenti infelici o percontenuti imbarazzanti sulla Rete.Ritenete ancora che il vostrocurriculum sia così importante?- Clienti. Cosa penseranno i futuriclienti di un noto psicologo ingleseche voleva cancellare le inopportu-ne divagazioni online sulla propriapersonale depressione?- Colleghi. Prima di conoscere uncollega o di partecipare a una riu-nione, io controllo sempre il suoprofilo su LinkedIn (un sito molto invoga nel settore informatico). Mi dàl’opportunità di impostare meglio ilmeeting e di ottimizzare la mia co-municazione tenendo conto dellasua esperienza.- Personalità pubbliche. Forse a

management e marketing

Personal Branding OnlinePersonal Branding OnlineLa propria immagine nella reteLa propria immagine nella rete

di Luigi Centenaro [email protected]

con link di approfondimento

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Michael Phelps, l ’eroe diPechino 2008, non farannopiacere i migliaia di Blog e gior-nali online che hanno rimbalza-to il video e le foto in cui fuma-va della droga a una festa...Tutto questo succede perché ilWeb moderno, oWeb 2.0 comemolti lo chiamano,presenta una ca-ratteristica fonda-mentale rispetto aquello del passa-to: adesso siamonoi i protagonistidella Rete e non igrandi portali diun tempo, pieni dispazzatura me-diatica e pubblici-tà. Con i nostri vi-deo, foto, Blogcommenti o pubbli-cando brani musi-cali autoprodotti,documenti e ebo-ok, andiamo a comporre i con-tenuti del Web e li rendiamo di-sponibili a tutti. Se ci pensate,la possibilità di pubblicare tuttequeste cose era un tempo pri-vilegio di pochi, muniti di grandimezzi. Adesso invece produ-zione, pubblicazione e distribu-zione dei contenuti hanno costiridicoli o prossimi allo zero. Peresempio:- Blogger.com mette gratui-tamente a disposizione tuttol’occorrente per creare unBlog, con un risultato quasiprofessionale. Non è una cosada poco poter dire la propriaopinione o dimostrare la pro-pria competenza su un deter-minato argomento e renderlapubblica a tutti con un click.- Le videocamere e le macchinefotografiche digitali costano or-mai pochissimo e forniscono ri-sultati eccellenti. Nel caso, puòbastare un moderno telefoninoe chiunque può diventare un fo-toreporter da prima linea.- Picasa è un software fornitoda Google, che serve ad ar-

rehabmanagement e marketing

grazie al Web moderno. Se il pas-saparola è il vero volano del tuo bu-siness, il Web 2.0, con la sua in-cessante conversazione e congli innumerevoli servizi per pro-durre e distribuire contenuti ediffondere le tue competenze,

costituisce il dopingdel passaparola.

PERSONALBRANDINGTom Peters, il grandeGuru americano, loaveva capito già in uninsospettabile 1997,quando pubblicò unfantastico articolo inti-tolato “The BrandCalled You”, “La mar-ca chiamata Te”. Viconsiglio vivamente dileggerlo: sono passatipiù di 10 anni ma si ri-mane colpiti dall’attua-lità degli argomenti.Peters suggeriva che,

qualsiasi sia la mia estrazione so-ciale o età, io sono di fatto il presi-dente, amministratore delegato eresponsabile marketing dell’azien-da chiamata “Io Spa”. La mia repu-tazione e la mia credibilità si defini-scono tramite la qualità del mio la-voro attuale e passato e determina-no la qualità del mio lavoro futuro.Peters, con il suo articolo, ha co-niato il termine Personal Bran-ding, l’arte di costruire il proprioBrand, la propria marca perso-nale: il Personal Branding riguar-da il modo con cui voi fateMarketing di voi stessi. Il vostroBrand potrebbe essere definito co-me quello che collettivamente lepersone dicono, provano e pen-sano su di voi e sui vostri servizinei vari contesti della vostra vita,professionale e non . FarePersonal Branding significa influen-zare quelle persone rispetto allapercezione del vostro Brand. IlPersonal Brand può anche essereinteso come un motore che au-menta la vostra efficacia e lavoraper voi, anche mentre siete in va-canza. Del resto, come spesso si

chiviare e ritoccare le foto, maanche a pubblicarle online e condi-viderle con i propri amici.- Un PC portatile munito di strumen-ti per la produttività, tipo MicrosoftWord, costa poche centinaia di euroed è ormai alla portata di tutti!

OPPORTUNITÀGrazie a tutto questo, il Web si ètrasformato in una conversazionesenza fine, luogo d’incontro dovegli utenti vanno per comunicare traloro, per scambiarsi opinioni e infor-mazioni. Pensate per esempio aeBay. Il motivo principale delsuccesso di eBay è costituito daicelebri “FeedBack” degli utenti:una forma avanzata di conversa-zione che riporta le opinioni deiclienti precedenti su un certovenditore. Un possibile futurocliente (prospect), sarà più propen-so a diventare tale se i Feedback ri-cevuti dai suoi precedenti clienti so-no buoni, anzi ottimi. Nulla di nuo-vo, se ci pensate bene: i prospectsi fidano molto di più delle opinioniespresse dai clienti passati che diun Curriculum o delle frasi luccican-ti su un volantino. Allo stesso modosono più propensi a comprare ivostri servizi se hanno una dimo-strazione della vostra competen-za e se qualcuno parla bene divoi. L’opportunità di farlo è assolu-tamente reale e alla portata di tutti

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dice, se non sei nessuno, alloranessuno ti ascolta! Quanto è più fa-cile per un professionista affermatoproporre una novità e vederla, di lì apoco, seguita alla lettera da molti,rispetto a uno che è tanto bravoquanto sconosciuto?

FREQUENTARE I POSTI GIUSTITenete presente che il PersonalBranding è un’azione completa-mente inevitabile: appena le per-sone interagiscono con voi inqualche modo, vi etichetterannoe vi faranno rientrare in una delleloro personali categorie. È il mo-do con cui funziona il nostro cervel-lo, disegnato per riconoscere sche-mi, somiglianze e differenze: co-munque vada, le persone vi identifi-cheranno con un Brand e si aspet-teranno sempre che voi rispettiatele aspettative da esso create. Lastessa cosa succede online: qual-cuno parla o parlerà di voi sugli in-numerevoli servizi del Web moder-no, ma su scala globale e non solonella vostra città o nel vostro quar-tiere! Sta a voi frequentare glistessi posti e partecipare allaconversazione in modo da in-fluenzare le scelte dei vostri futu-ri clienti. Ma quali sono questi po-sti? E quali sono le regole con cui sideve impostare la propria strate-gia? Non c’è una risposta sempli-ce, ma occorre trovarla caso percaso. Questi sono i suggerimentida cui parto quando professionisti,consulenti di vario tipo o politici sirivolgono a me per impostare unastrategia di Personal BrandingOnline:1. individuare la comunità o il ser-vizio (detto anche community) fre-quentato dai vostri clienti e parteci-parvi attivamente;2. condividere competenza e in-formazioni tramite gli strumenti of-ferti; per esempio su Facebook èpossibile condividere link ad artico-li e video tecnici, magari di tipo di-vulgativo o educativo sui propriprodotti o servizi;3. non farsi mai pubblicità esplici-ta; le community tollerano tipicamen-te un rapporto 1 a 10 tra autopromo-

zione e contributi utili per gli altri; 4. aumentare il più possibile lapropria rete di contatti online.Questo ultimo punto viene anchedefinito “fare networking”. Grazieall’estrema efficacia comunicativadei servizi del Web moderno è pos-sibile tenersi in contatto con un nu-mero molto ampio di persone e far

girare così il proprio nome e le pro-prie competenze. La regola è sem-pre quella: la vostra competitività èuguale alle [cose che sapete fare]per le [persone che conoscete].Per maggiori informazioni potetescaricare gratuitamente l’ebook“Personal Branding con i SocialMedia”.

PERSONAL BRANDINGL'arte di promuovere e venderese stessi onlineDi Luigi Centenaro e TommasoSorchiottiCon il termine Personal Branding sidefinisce il processo di creazione egestione del proprio Brand, intesonon solo dal punto di vista pro-fessionale ma anche come sommadi tutti quegli elementiche rendono unicauna persona. IlPersonal Branding è ilvero motivo per cui uncliente, un datore dilavoro o un partnersceglie te al posto diun altro, un tuoprogetto in luogo diquello di un tuo com-petitor. In ogniriunione, telefonata,email, tutti gli scambiche intercorrono conaltre persone ser-vonoa creare, rafforzare o modificare latua im-magine. Bastano pochisecondi per trasmettere una primaimpressione. Ma non è questo checonta, è quello che riuscirai a faredi questa impressione che deter-minerà il tuo successo. Tuttequeste dinamiche assumono nuo-ve prospettive in Internet. Prova agooglare il tuo nome e guarda cosasuccede. Ora immagina partner,colleghi, clienti attuali e potenziali,conoscenti e amici che fanno lostesso. Riesci a comunicare la tuaprofessionalità, coerenza e perso-nalità? La Rete è il nuovo uffi cio dicollocamento! Facebook, MySpace,Twitter, LinkedIn, Xing: esistonoservizi dove si incontrano i miglioriprofessionisti di ogni settore e spa-zi nei quali le persone si incontra-

no, dialogano costantemente,fanno business. Essereconsapevole e riuscire a gestire almeglio la tua immagine e il tuoBrand online, rafforzerà la tua repu-tazione e aiuterà la tua rete dicontatti a crescere. Se sarai ingrado di cogliere questa opportu-nità, migliorerai di molto il tuo

percorso di carriera,la possibilità di farebusiness, diconfrontare idee eprogetti e raggiun-gere i tuoi obiettivi.

AutoriLuigi Centenaro,Web Strategist, tra iprimi a lavorare nelcampo del Perso-nalBranding Online inItalia. Appassio-natodi promozionepersonale e

comunicazione persuasiva scriveregolarmente sul suo Blog:www.centenaro.itTommaso Sorchiotti, Social MediaActivist, si occupa di formazione edi strategie di comunicazione suinuovi strumenti della Rete,aiutando le aziende a capire evivere Internet. Con il blogwww.microblogging.it è statoprecursore e divulgatore delmicroblogging in Italia.Tommaso e Luigi hanno fondatoPersonalBranding.it, dove raccon-tano i casi e le storie di chi hasfruttato la Rete per diventarequalcuno. Insieme si occupano diideare strategie innovative online,per aiutare professionisti di talentoa raggiungere i loro obiettivi dibusiness.

management e marketing

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bientali alti, con tecnologie ormaisorpassate: il riscaldamento inver-nale, quanto la climatizzazione esti-va, si rivelano spesso voci di costoimportanti, a cui vanno poi addizio-nati i costi derivanti dall'illuminazio-ne degli ambienti, dal funzionamen-to di sauna, bagno turco, macchi-nari in genere, e non trascurabile, ilconsumo complessivo di acqua(vedi FitMed 1/10).

Il centro oggetto dell’analisi è WaveAcquapark di Sesto Calende, at-tualmente il più grande Acquaparknella provincia di Varese. L’analisiha preso il via dalla registrazione deiconsumi di energia primaria e se-condaria della struttura, consumiche si attestano attorno a un valorecomplessivo di 293.000,00 Euro/anno. Questo importo è così ripartito:- 62% (182.705,87 euro) a caricodell’energia elettrica - 38% (110.530,00 euro) a carico di

Sempre più spesso si senteparlare di risparmio ener-getico: ma ciò che vieneteorizzato è realmente ap-

plicabile? Per rispondere a questadomanda vi proponiamo l’applica-zione pratica di una consulenzaenergetica del Progetto ZeroImpact. Il progetto Zero Impact,ovvero la creazione di centrisportivi e fisioterapici a bassocosto di gestione e a basso im-patto ambientale, poggia su di unprincipio fondamentale: la necessi-tà di usare un quantitativo di risorseed energia inferiori rispetto aglistandard attuali di consumo e, pos-sibilmente, creare tale energia confonti meno inquinanti e a un costoinferiore. Attualmente, i centri fit-ness, wellness e fisioterapici di unacerta importanza, hanno costi digestione particolarmente elevati,dovuti principalmente all'esigenzadi mantenere valori di comfort am-

gas metano. La struttura è dotata, oltre che disala pesi e sale corsi, di tre pisci-ne coperte con uno scivolo inter-no e tre piscine esterne con duescivoli. La centrale termica è com-posta da due caldaie da 667 Kwciascuna, che forniscono acquacalda sia per la climatizzazione in-vernale degli ambienti chiusi, cheper il riscaldamento delle piscinecoperte, nonché per la fornitura diacqua calda sanitaria. Per la clima-tizzazione estiva è impiegataun’unità di refrigerazione a scambioaria acqua da 210 Kw termici, conun assorbimento di 110 Kw elettri-ci. La climatizzazione degli ambien-ti chiusi e i ricambi d’aria, vengonoeffettuati tramite l’utilizzo di setteUnità di Trattamento Aria con recu-peratore di calore. L’analisi effettua-ta si è indirizzata su due differentiprospettive: da un lato la possibili-tà di ridurre l’utilizzo di energia,

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di Emiliano [email protected]

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un’onda di risparmio

Wave Acquaparke Progetto Zero Impact:

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sia primaria che secondaria,tramite un differente settag-gio dei sistemi esistenti (va-riazione delle ore di funziona-mento delle pompe di movi-mento delle piscine, variazionedelle ore di funzionamento del-le Unità di Trattamento Ariaecc); dall’altro ci si è concen-trati sulla possibilità di ottenereenergia elettrica e acqua cal-da a un costo inferiore. La pri-ma strada è stata quasi subitoabbandonata: considerati glialti valori di comfort che il cen-tro vuole mantenere comestandard qualitativo, e che lodifferenziano da altre struttureanaloghe, risultava troppo deli-cata e rischiosa l’ottimizzazionedei tempi di utilizzo delle variemacchine, in rapporto al gua-dagno in termini di riduzionedei consumi che questa tipolo-gia di approccio può garantire.In altre parole, la probabilitàche tale operazione si riflet-tesse in una riduzione, ancheminima, dei livelli qualitatividel servizio offerto, non erasufficientemente controbi-

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lanciata da un delta costi. Pertan-to l’analisi è proseguita concen-trandosi sulla possibilità di ottenereenergia elettrica e acqua calda a uncosto inferiore. A tal fine è stata va-lutata la possibilità di installare unimpianto fotovoltaico e, data lasuperficie disponibile, è stato di-mensionato per fornire 150 Kwp.Con tale sistema il centro sarà ingrado di produrre circa 172.500kwh annui di corrente che, tramiteil Conto Energia e la riduzionedell’energia elettrica acquistata,porterà nelle casse di“WaveAcquapark” 79.034,77 eu-ro anno, a fronte di un investi-mento di circa 600.000,00 euroche può essere finanziato total-mente e che si ripagherà in noveanni e mezzo (Grafico 1). Dato cheil contributo del Conto Energia hauna durata di 20 anni, al termine diquesto periodo il centro avrà otte-nuto un ritorno complessivo da taleinvestimento pari a circa 1.580.889euro. Altro sistema che è stato ana-lizzato è l’impiego di pompe dicalore aria-acqua ad assorbi-mento a gas metano per la produ-zione di acqua calda e refrigerata

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Grafico 1. Flussi economici fotovoltaico a capitale totalmente finanziato

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per la climatizzazione estiva e inver-nale degli ambienti chiusi, nonchéper il riscaldamento delle piscine in-terne. Attraverso tale impianto siriesce a ottenere un rendimentopari al 128% rispetto a una cal-daia tradizionale e pertanto unariduzione del consumo di Gasdel 15%. Tuttavia, la caratteristicaprincipale di queste unità è la capa-cità di produrre acqua refrigerataandando a utilizzare il calore recu-perato dagli ambienti interni e sfrut-tando l’energia fornita dal Gas me-tano in luogo della più onerosaenergia elettrica. Questo consentel’eliminazione, o comunque una ri-duzione di utilizzo, dell’unità fri-

EMILIANOSESSA

Laureato inIngegneriaGestionale

presso il Politecnico di Milano,entra a far parte del mondodell'industria lavorando per diverseaziende, tra le quali AgustaWestland, in qualità di buyer.Attualmente lavora in proprio comeconsulente per la realizzazione,gestione e promozione di centriFitness & Wellness.

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Grafico 2. Flussi economici soluzione ottimale a capitale totalmente finanziato

gorifera attualmente installataper un risparmio, nel caso delcentro in oggetto, di 16.000 euroannui. In conclusione, applicandoun sistema fotovoltaico e un impian-to costituito da pompe di calore adassorbimento, a fronte di un investi-mento complessivo di 736.000,00euro totalmente a capitale finanzia-to, il centro può ottenere un rispar-mio annuo di circa 97.587,13 euro(Grafico 2), ammortando l’esborsoin nove anni e mezzo. È altresì dasottolineare che tali interventi godo-no della detrazione fiscale del55% in 3 o 10 anni, cosa che con-sente un ancor più rapido rientro delcapitale investito.

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a cura della redazione

SIMPOSIO INTERNAZIONALE 2010: LA RICERCA19 – 20 giugno, RomaStato dell'arte della ricerca applicata al tape e alle altre tecniche di trattamento dei tessuti molli.Il corso valorizza l'interazione tra medici ortopedici, fisiatri e fisioterapisti per la definizione del per-corso 1) diagnostico medico con la definizione del progetto di cura e 2) valorizza l'intervento tera-peutico del fisioterapista. Durante il simposio saranno affrontati, tramite i diversi interventi di espertidel settore, tutti gli aspetti rilevanti per la progettazione dei migliori programmi di cura basandosisulle nuove tecnologie per il trattamento dei tessuti.

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RIEDUCAZIONE POSTURALE: METODI A CONFRONTO27 giugno, Coverciano (Fi) Il convegno organizzato da AMeP (Associazione Movimento e Postura) è un evento di carattereinternazionale ad alto valore formativo che vedrà nel corso dell’intera giornata la presentazione e ilconfronto dei maggiori metodi utilizzati nella migliore pratica chinesiologica e fisioterapica per farfronte alle più comuni alterazioni del rachide e disfunzioni posturali. L’incontro è un approfondimentoscientifico-culturale per studenti e professionisti delle Scienze Motorie e Scienze Fisioterapiche.Saranno presentati i seguenti metodi: Feldenkrais, Gyrotonic, McKenzie, Mézières, Pilates, Raggi,Souchard.

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RIEQUILIBRIO FASCIALE DEL CINGOLO SCAPOLO-OMERALE17 – 20 giugno, RomaL'evento ha lo scopo di approfondire le conoscenze dei fisioterapisti rispetto al concetto di equili-brio, macromobilità, micromobilità della spalla nell'ottica di far affinare il livello di precisione e di com-petenza in un distretto spesso trattato solo in maniera superficiale e/o generica. Al professionistasaranno inoltre offerti spunti teorico-pratici per poter cooperare con alta competenza in equipemulti-specialistiche.

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LA SCOLIOSI IDIOPATICA ADOLESCENZIALE: STRUMENTI DI VALUTAZIONE,PROTOCOLLI OPERATIVI ED ESERCIZI SPECIFICI26 giugno, MilanoObiettivo del corso organizzato dal Gruppo di Studio della Scoliosi in collaborazione con ISICO,Istituto Scientifico Italiano Colonna vertebrale, è migliorare le conoscenze e le competenze profes-sionali per la scoliosi idiopatica dell'adolescente, acquisendo specifiche capacità in ambito di pre-venzione, valutazione medica, prescrizione del trattamento rieducativo e ortesico. la giornata è rga-nizzata in quattro sessioni, dedicate a: 1) valutazione del paziente 2) terapia riabilitativa 3) eserciziSEAS (Scientific Exercises Approach to Scoliosis - approccio scientifico agli esercizi per la scoliosi)4) il corsetto Sforzesco e il concetto SPoRT (Symmetric, Patient-oriented, Rigid, Thredimensional,active brace - corsetto attivo, tridimensionale, simmetrico, rigido orientato al paziente)

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aerobica e step.- Come costruire ed evolvere unacoreografia.- Blocchi pari/dispari: come utiliz-zarli.- Tonificazione & allungamento deiprincipali gruppi muscolari a corpolibero e con piccoli attrezzi.- Interval training e circuit training- Composizione delle lezioni cardio-vascolari.Dove e quando: Milano, a partire dasabato 23 ottobreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00Quanto dura: 7 giornate, sempre disabato.Quanto costa: 396 euro (Iva inclusa)per iscrizioni entro il 30 settembre; 436euro (Iva inclusa) per iscrizioni succes-sive; + 30 euro di iscrizione alla scuola,validità annuale.Esami: quiz a risposta multipla, provapratica.

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Page 37: FitMed n°6-10

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ze motorie, diplomati ISEF, massofisio-terapisti, fisioterapisti e istruttori di fit-ness. Il corso non è consigliato a pro-fessionisti che non abbiano conseguitogià certificazioni nell'ambito del fitnessprofessionale e che non abbiano acqui-sito esperienza nel fitness tradizionale. Dove e quando: Milano, a partire dasabato 6 novembreOrario: 10.00 -13.00 14.00 - 17.00 Quanto dura: 6 giornate, sempre disabato. Quanto costa: 620 euro (Iva inclusa)per iscrizioni entro il 30 ottobre; 700euro (Iva inclusa) per iscrizioni succes-sive; + 30 euro di iscrizione alla scuola,validità annuale.Chi lo desiderasse, può ottenere la me-desima certificazione tramite il CORSOPER OPERATORE DI FITNESS META-BOLICO A DISTANZA (vedi propostapagina precedente).Esami: quiz a risposta multipla, provapratica.

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MASSAGGIO MIOFASCIALE Terapia miofasciale: una grande varietàdi tecniche che spaziano dalla manipo-lazione dei tessuti molli all’allungamen-to muscolare prolungato. Strutturaanato-mica, omeostasi dei vari sistemi,psicoemotività, campo vitale: tutto sicompenetra in una presa di coscienzaglobale del sé fisico e mentale.Parte teorica- Anatomia e topografia della fascia.- Fisiologia della fascia.- Patologia e sintomatologia dellafascia.Parte tecnico/pratica- Tecniche di base, trattamentopreliminare, globale, segmentario.- Tecniche avanzate di detensiona-mento miofasciale, i punti trigger, tec-niche profonde e traverse, tecnichecombinate.Dove e quando: Milano, sabato 20novembreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00Quanto costa: 120 euro per iscrizionientro il 31 ottobre; 160 euro dopo taledata; + 30 euro di iscrizione alla scuola,validità annuale. Prezzi Iva inclusa.

COMPOSIZIONE CORPOREA eANTROPOPLICOMETRIAObiettivo della giornata di formazione èdi fornire i contenuti pratici e teorici dellamisurazione corporea dei soggetti. Lavalutazione della composizione corpo-rea è uno strumento di valutazione utileper programmare e monitorare il lavorofisico e gli obiettivi. È anche uno stru-mento di fidelizzazione perché aiuta ilpersonal trainer a instaurare una relazio-ne professionale di credibilità ed efficien-za con i propri assistiti. - Cos’è l’antropoplicometria. - Procedura delle misurazioni plicome-triche; rilevazioni e descrizione dei puntidi repere per le pliche. - Rilevazioni e descrizione delle circonfe-renze. - Body Mass Index (BMI). Dove e quando: Milano, sabato 6 no-vembre Orario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00Quanto costa: 120 euro per iscrizioni en-tro il 31 ottobre; 160 euro dopo tale data;+ 30 euro di iscrizione alla scuola, validitàannuale. Prezzi Iva inclusa.

VALUTAZIONE POSTURALESaper analizzare e comprendere la po-stura di un soggetto è la tappa obbliga-ta per elaborare un programma di alle-namento davvero “personal”. Con que-sto stage vi impadronirete di uno stru-mento pratico di grande accuratezza,con uno sguardo alla psicologia.- Dal neonato all’anziano: la formazionee l’evoluzione delle curve rachidee.- La postura fisiologica del soggetto- Appoggio plantare ed effetti posturali.- Gli effetti del sistema muscolo-connet-tivale sull’apparato scheletrico.- Individuare le asimmetrie mediante lavalutazione posturale.- Contrazione, contrattura e retrazionemuscolare. I test.- Muscoli agonisti, antagonisti e sinergici.- Esercitazioni pratiche di gruppo.Dove e quando: Milano, sabato 17ottobreOrario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00Quanto costa: 120 euro entro il 30 set-tembre; 160 euro (Iva inclusa) dopo taledata; + 30 euro di iscrizione alla scuola,validità annuale. Prezzi Iva inclusa.

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IL GINOCCHIO INFORTUNATOParticolarmente indicato per fisiotera-pisti, istruttori di fitness e body buildinge personal trainer, questo stage forni-sce le conoscenze necessarie per af-frontare il recupero funzionale dell’arti-colazione del ginocchio colpita dalleprincipali patologie di natura traumati-ca e cronica. - Anatomia funzionale e topograficadel ginocchio. - Lesioni meniscali. - Lesione del legamento crociato ante-riore. - Lesione del tendine rotuleo. - Condropatia femoro-rotulea. - Valgismo di rotula. - Artrosi grave del ginocchio. Dove e quando: Milano, sabato 18dicembreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00Quanto costa: 120 euro per iscrizionientro il 30 novembre; 160 euro dopotale data; + 30 euro di iscrizione allascuola, validità annuale. Prezzi Iva in-clusa.

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STRETCHING EVOLUTOLo stretching è in continua evoluzione.Non è più semplice allungamento mus-colare, ma mobilità fine e globale, conparticolare accento sugli aspetti neurofi-siologici. - Neurofisiologia: approfondimento - Tessuto connettivale e rigidità articolari.- Definizione di contrazione isometrica ditipo eccentrico. - Ruolo della respirazione nello stretch-ing olistico. - Influenza dell’alllungamento sulla pos-tura. - Individuare e trattare i trigger points. - Valutazione e miglioramento della mo-bilità cervicale. - Valutazione e miglioramento della mo-bilità lombare. Dove e quando: Milano, sabato 6 no-vembreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00Quanto costa: 120 euro per iscrizionientro il 31 ottobre; 160 euro dopotaledata; + 30 euro di iscrizione alla scuola,validità annuale. Prezzi Iva inclusa.

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COME INSERIRE L’ATTIVITÀMOTORIA PREVENTIVA AL-L’INTERNO DEL PROPRIOCLUBRiservato a imprenditori del settore fitness

PROGRAMMA15,00 Apertura lavori. 15,15 L’evoluzione del mercato delFitness e i nuovi segmenti di merca-to. Luca Mazzotti15,30 Che cosa è il FitnessMetabolico e come inserire un Cen-tro Motorio di Fitness Metabolico,prevenzione, ginnastica posturale eabilitazione funzionale. Alessandro Lanzani16,00 Lo start up. L’apertura, i per-messi necessari e l’inquadramentosocietario. Luca Mazzotti16.15 break16,30 Lay-out operativo il settaggiodei personal trainer, i metodi di lavo-ro, le visite mediche interne, i rap-porti con i medici esterni. Alessandro Lanzani17,00 Gli strumenti e le macchine dilavoro: i criteri di selezione, la funzio-ne. Indicazioni, limiti, e controindica-zioni. La scelta degli strumenti Ilbudget. M. Pitti, F. Capobianco 17,30 La promozione dei servizi:come gestire i rapporti con medicispecialisti, medici di base e istituzio-ni locali associazioni.

COME CREARE UN NUOVO CENTRO MOTORIORiservato a personal trainer

PROGRAMMA10,00 Apertura lavori. 10,15 L’evoluzione del mercato delFitness e i nuovi segmenti di merca-to. Luca Mazzotti10,30 Che cosa è il Fitness Meta-bolico e come funziona un CentroMotorio di Fitness Metabolico; pre-venzione, ginnastica posturale e abi-litazione funzionale. Alessandro Lanzani11,00 Lo start up. L’apertura, i per-messi necessari e l’inquadramentosocietario. Luca Mazzotti11,15 break11,30 Lay-out di un Centro di FitnessMetabolico: ripartizione degli spazi edegli ambienti in relazione ai servizi.Architetti Dapri, diGiovanni12,00 Gli strumenti e le macchine dilavoro: i criteri di selezione, la funzio-ne. Indicazioni, limiti, e controindica-zioni. Il budget. Michele Pitti 12,30 La scelta degli strumenti: il kitdi macchine cardio di valutazione, glistrumenti di monitoraggio appro-priati, gli strumenti di misura appro-priati. Francesco Capobianco 12,45 La promozione dei servizi: co-me gestire i rapporti con medici spe-cialisti, medici di base e istituzioni lo-cali associazioni.

COSTI DI ISCRIZIONE 70 euro per iscrizioni entro il 30 agosto;100 euro per iscrizioni entro il 30 set-tembre; 130 euro per iscrizioni succes-sive. I prezzi indicati sono Iva inclusa.Giornata gratuita per gli iscritti al“Corso di formazione a distanza pergli Operatori di Fitness Metabolico”.Per coloro che decideranno di iscri-versi in giornata al “Corso Multime-diale a distanza per Operatori diFitness Metabolico”, il costo dellagiornata sarà detratto dal costo delcorso.

Alla fine di ogni master o stagesarà rilasciato un attestato dipartecipazione accreditatodall’U.S. Acli, ente di promozionesportiva riconosciuto dal CONI

COME CREARE UN NUOVO CENTRO MOTORIO

DOVE : HOTEL MARRIOTTVIA WASHINGTON, 66MILANO

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Milano, sabato 9 ottobre 2010

MODALITÀ DI ISCRIZIONELa quota di partecipazione ai corsicomprende il materiale didattico,l’accesso alle lezioni e il diploma oattestato di partecipazione. Per iscriverti puoi venire di personapresso la nostra sede amministrati-va in via Orseolo n°3 a Milano, op-pure puoi scegliere una tra leseguenti modalità: • Versamento sul conto correntepostale n°26993204 intestato adAlea Edizioni - via Sapeto 5, 20123Milano• Bonifico bancario sul conto cor-rente n°48054 intestato ad Alea Edizioni - Banca Popolare di Milano Ag. 7 – IBAN IT 43 Q05584 01607 00000 0048054; inentrambi i casi è necessario inviarevia fax la fotocopia del versamentopostale o del bonifico bancariosegnalando il nome dell’iniziativascelta, i dati personali, il codice fis-cale, un recapito telefonico ed e-mail al fax n° 02.58111116.• Assegno bancario nontrasferibile intestato ad Alea Edizioni, da inviare,unitamente al nome dell’iniziativascelta, i dati personali, il codicefiscale, un recapito telefonico ede-mail, tramite posta prioritaria a Professione Fitness via Orseolo 3 - 20144 Milano.

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E-FITNESS-LEARNING

Il corso a distanza per operatore difitness metabolico permette di rag-giungere obiettivi operativi alta-mente specialistici, fornendo le ba-

si necessarie teoriche e pratiche perrealizzare percorsi motori personaliz-zati in sicurezza per la sindrome meta-bolica:- ipertensione e malattie cardiovascolari;- soprappeso e obesità;- diabete;- artrosi e osteoporosi.Il corso si sviluppa in un'opera com-posta da un volume + 8 DVD multime-diali con contributi tecnici:- audio mp3 con registrazioni e approfondimenti verbali;- video con filmati didattici e tecnici; - immagini a supporto dei testi;- testi con documenti interi o recensiti;- presentazioni con grafici e tabelle.ATTENZIONE: I DVD SONO FRUIBI-LI SOLO SU PERSONAL COMPU-TER E NON SU MACINTOSH

CONTENUTI

Strumenti tecnici• Accreditamento istituzionale: “attività motoria come prevenzione so-ciale”. • I soggetti metabolici: definizione delle principali parole chia-ve; sedentarismo e malnutrizione daeccesso, stili di vita. • Alfabetizzazione motoria, Fitnessmetabolico e Fitness terapia: tre livelliper un nuovo stile di vita.• Equilibrio funzionale, allenamentofunzionale: la grande gara della vitaquotidiana.• Fitness metabolico e diabete.• Fitness metabolico e obesità, so-vrappeso, anoressia e bulimia (strate-gie integrative nel centro fitness).• Fitness metabolico e ipertensione,malattie cardiovascolari.

• Fitness metabolico e apparato loco-motore: artrosi e osteoporosi.• Classificazione, approccio psicologi-co e fidelizzazione del soggetto meta-bolico.• Classificazione e approccio dei sog-getti sedentari, motori, sportivi, e ago-nisti.• Selezione e abstract della più recen-te bibliografia scientifica internazionalesul fitness metabolico. • Aspetti di marketing e gestionali: co-me si vende il fitness metabolico e conquali “pacchetti servizio”.• Formazione per lo staff di vendita: in-quadramento generale.

Step operativi • Inquadramento del soggetto eanamnesi metabolica: un metodo disicurezza per l'operatore e il soggettometabolico;• gli strumenti di misura: dai test tradi-zionali dello sport ai Fix metabolicispecifici; il tempo zero; • le misure sicure per la gestione deimetabolici;• strumenti di lavoro e unità motoriemetaboliche;• programmazione dell'attività motoria;• insegnamento dell'attività motoria;• strumenti di fidelizzazione: il passa-porto metabolico;

Esempi pratici Come strutturare le prime ore di lavorocon i soggetti metabolici;• monitoraggio e verifica dei risultati• Codice deontologico;• Manifesto del fitness metabolico.

L'apprendimento sarà supportatoda un servizio di assistenza on linee completato da una giornata diWorkshop tecnico, a scelta dellostudente, fra quelli proposti dallanostra Scuola di Forma-zione. Il ca-lendario delle giornate è consulta-

bile nelle pagine a seguire, sezioneSTAGE, oppure sul sito internet www.professionefitness.comChi volesse frequentare il CORSOPER OPERATORE DI FITNESS ME-TABOLICO CON LEZIONI FRONTA-LI, può consultare le pagine suc-cessive, nella sezione CORSI.

Docente: Alessandro LanzaniQuanto costa: 720 euro Iva inclusa.La quota comprende: l'iscrizione allascuola, l'opera completa + 1Workshop tecnico + l'esame finale (aMilano) per conseguire la certificazio-ne. È possibile ottenere più certificazio-ni con la stessa opera: per qualsiasi ul-teriore informazione contattare la se-greteria corsi al numero 02.58112828o consultare il sito internet:www.professionefitness.comEsami: colloquio orale.

FITNESS METABOLICOOPERATORE DI

formazione a distanza

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DIPLOMI E ATTESTATIOgni corso prevede un esame finale al quale potrai accedere frequentando almeno

l’80% delle lezioni teoriche. Il voto che otterrai sarà espresso in centesimi: 60/100

è la votazione minima necessaria per ottenere il diploma rilasciato da Professione

Fitness e riconosciuto da Uisp sport per tutti, comitato di Milano, ente di

promozione sportiva riconosciuto dal C.O.N.I.

A ogni master, frequentando almeno l’80% delle lezioni, otterrai un attestato di

partecipazione rilasciato da Professione Fitness e riconosciuto da Uisp sport per

tutti, comitato di Milano, ente di promozione sportiva riconosciuto dal C.O.N.I.

Ogni stage è un’iniziativa monotematica di una giornata al termine della quale

otterrai un attestato di partecipazione rilasciato da Professione Fitness e

riconosciuto da Uisp sport per tutti, comitato di Milano, ente di promozione sportiva

riconosciuto dal C.O.N.I.

ANNULLAMENTI E RINUNCELa Scuola di Professione Fitness si riserva il diritto di annullare le iniziative inprogramma qualora non si raggiunga il numero minimo di iscritti, provvedendo intal caso al rimborso totale delle quote già corrisposte. In caso di rinuncia, la Scuoladi Professione Fitness provvederà al rimborso parziale della quota corrispostasecondo le modalità indicate nel sitowww.professionefitness.com

MODALITÀ DI ISCRIZIONELa quota di partecipazione ai corsi comprende la T-shirt di Professione Fitness, ilmateriale didattico, l’accesso alle lezioni e il diploma o attestato di partecipazione.Per iscriverti puoi venire di persona presso la nostra sede amministrativa in viaOrseolo n°3 a Milano, oppure puoi scegliere una tra le seguenti modalità:• Versamento sul conto corrente postale n°26993204 intestato ad Alea Edizioni -via Sapeto 5, 20123 Milano• Bonifico bancario sul conto corrente n°48054 intestato ad Alea Edizioni- Banca Popolare di Milano Ag. 7 –IBAN IT 43 Q 05584 01607 00000 0048054; in entrambi i casi ènecessario inviare via fax la fotocopia del versamento postale o del bonificobancario segnalando il nome dell’iniziativa scelta, i dati personali, il codice fiscale,un recapito telefonico ed e-mail al fax n° 02.58111116.• Assegno bancario non trasferibile intestato ad Alea Edizioni, da inviare, unitamente al nome dell’iniziativa scelta, i dati personali, ilcodice fiscale, un recapito telefonico ed e-mail, tramite posta prioritaria aProfessione Fitness via Orseolo 3 - 20144 Milano.

SEGRETERIA ORGANIZZATIVAPer ogni informazione la nostra segreteria organizzativa è sempre a tuadisposizione. Ci trovi presso Professione Fitness in via Orseolo, 3 – 20144 Milano. Ilnostro numero di telefono è 0258112828, fax 0258111116, [email protected]. La fermata più vicina della metropolitana èMM S. Agostino sulla linea verde. Ci trovi dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00

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CON LINK DI APPROFONDIMENTO

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS

Al 7° Congresso Internazionale del Trattamento Conservativo delleDeformità della Colonna che si è svolto recentemente a Montreal, Isico(Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale) ha presentato duestudi, fra i primi a livello internazionale, che dimostrano l'efficaciadel trattamento riabilitativo non chirurgico nelle scoliosi giovaniliattraverso evidenze scientifiche. Il trattamento riabilitativo conserva-tivo è un'arma fondamentale nelle scoliosi giovanili, ossia quelle scolio-si che colpiscono i bambini fra i 4 e i 10 anni in percentuali che vannodal 12 al 21% sul totale delle scoliosi. Esercizi e corsetto sono in gradodi cambiare la storia naturale nelle scoliosi giovanili, stabilizzando le cur-ve (che hanno la tendenza a peggiorare notevolmente durante il piccopuberale, fra i 10 e 13 anni), evitando ulteriori peggioramenti, e mante-nendo, dopo la crescita, la correzione raggiunta e scongiurando l'inter-vento chirurgico nei casi più gravi. I due studi hanno preso in conside-

razione nel primo caso 30 pazienti giunti a fine terapia, trattati sia con corsetto sia con corsetto ed esercizi, nelsecondo caso invece 76 pazienti, suddivisi in tre gruppi a seconda della gravità della curva scoliotica. "Solo il10,5 % dei ragazzi da noi curati ha superato l'adolescenza con curve al di sopra dei 45° Cobb - com-menta la dott.ssa Claudia Fusco, fisiatra e ricercatrice Isico- e se è evidente un naturale peggioramen-to (il 51,3% dei pazienti è arrivato oltre i 6° durante la pubertà), il 92% dei ragazzi ha superato l'adole-scenza evitando l'intervento chirurgico". www.isico.it/comunicati/comunicato201005.htm

CAMBIARE LA STORIA DELLESCOLIOSI GIOVANILI: EVIDENZESCIENTIFICHE

Idea blu, centro di attività motoria in acqua di Pavia, con il patrocinio delCorso di laurea in Educazione Motoria Preventiva e Adattatadell’Università degli Studi di Pavia e di Unitalsi Sarda Nord, organizza lostage residenziale Attività rieducativa in acqua con persone con disabi-lità fisica, psichica e sensoriale. Il corso teorico e pratico è volto a svi-luppare competenze tecniche, metodologiche e relazionali per po-ter svolgere in modo efficace e sicuro proposte di attività fisica inacqua insieme a persone con gravi disabilità. Si affronteranno tema-tiche riguardanti le classificazioni e le tipologie di disabilità; disabilità e at-tività fisica; la comunicazione; i benefici dell’attività in acqua; metodolo-gia, didattica; prevenzione e sicurezza; obiettivi e verifiche. Le lezionifrontali sono propedeutiche all’attività pratica: il contatto diretto e co-stante con persone con gravi disabilità e l’analisi continua di quan-to è vissuto durante lo stage rendono questa esperienza formativaunica. Lo stage si svolgerà all’Hotel Isola (Sassari), progettato per acco-gliere agevolmente persone con gravi disabilità insieme a famigliari e vo-lontari. È possibile scegliere tra due periodi:periodo 1 - domenica 25/sabato 31 luglio 2010periodo 2 - domenica 1/sabato 7 agosto [email protected]

ATTIVITÀ RIEDUCATIVA IN ACQUA: STAGE RESIDENZIALE

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SCON LINK DI APPROFONDIMENTO

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS

TRAPIANTO… E ADESSOSPORT!È stato recentemente presentato il protocollo di ricercadel progetto “Trapianto… e adesso sport”, avviato dalCentro Nazionale Trapianti (CNT) insieme alle regioniEmilia-Romagna e Veneto, i centri di medicina dello sport,i centri trapianto e il centro studio Isokinetic. “La qualitàdei trapianti d’organo e la sopravvivenza a lungo ter-mine, - precisa Alessandro Nanni Costa, Direttore delCentro Nazionale Trapianti - hanno spostato oggi l’at-tenzione dei ricercatori e degli operatori sanitari suiproblemi clinici/cronici post-trapianto. Tra questi, lepiù frequenti sono le patologie cardiovascolari deri-vate soprattutto da alterazioni del metabolismo lipidi-co indotte dalle gravi insufficienze d’organo e dalleterapie antirigetto. Per affrontare questo problemal’attività fisica risulta fondamentale in quanto può fungere da farmaco permettendo un miglior control-lo della glicemia, migliorando le alterazioni del metabolismo, contribuendo a ridurre i valori pressori, arimodellare l’apparato cardiaco e a potenziare anche i meccanismi che contrastano l’osteoporosi.Proprio la stabilità del peso corporeo e il controllo metabolico nei pazienti trapiantati sono stati infat-ti individuati in recenti studi quali fattori prognostici positivi nel lungo termine”. Il Cnt già da qualche an-no studia gli effetti dello sport in chi ha subito un trapianto, ma per considerare l’attività sportiva come un far-maco è necessario misurarne gli effetti tramite un protocollo di ricerca che consenta di ottenere validazioni

scientifiche. Lo studio, primo al mondo nel suo genere sarà pro-spettico, ma non randomizzato. Saranno considerati un minimodi 120 pazienti trapiantati di rene, cuore e fegato suddivisi in 2gruppi, costituiti ciascuno da 20 pazienti trapiantati di cuore, 20di rene e 20 di fegato (per un totale di 60 pazienti per gruppo). Alprimo gruppo sarà prescritta e somministrata attività fisica consupervisione, sulla base di test di valutazione funzionale, mentreal secondo gruppo saranno dati consigli per un adeguato stile divita, attività fisica inclusa, senza però prescrivere uno specificoprogramma di lavoro supervisionato. L’attività fisica sarà prescrit-ta e controllata da Medici dello Sport, sulla base delle esigenze diogni singolo individuo. “Il paziente - specifica Giulio SergioRoi, direttore del Centro studi Isokinetic di Bologna - sarà in-dirizzato a un Centro di medicina dello sport del territoriodove un medico lo valuterà da un punto di vista fisiologico egli prescriverà l’esercizio da effettuare in palestre attrezzate,con la presenza di specialisti in scienze motorie. Chi si alle-nerà farà almeno un'ora di sport per tre volte la settimana,con attività aerobica, ma anche di potenziamento.Studieremo, quindi, due aspetti: la forma fisica generale le-gata al metabolismo aerobico e la forza muscolare. I primi ri-sultati sono attesi tra un anno, e il progetto dovrebbe conclu-dersi circa tra due. è un lavoro che ha un aspetto di ricercama, allo stesso tempo tentiamo di creare sul territorio i pre-supposti per un modello che consenta di replicare l’espe-rienza”.

http://www.trapianti.salute.gov.ithttp://www.saluter.it/wcm/saluter/news/il_fatto/2009agosto_dicembre/26_sport/allegati/Protocollo_di_ri-cerca.pdf

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LIPOCARDIOFITNESSPerdere peso è il diktat della maggior partedei frequentatori dei centri fitness. L’autorefornisce gli strumenti per rispondere a que-sta richiesta: analisi del tessuto adiposo edel metabolismo muscolare, metodologiadell’allenamento con attrezzature cardiova-scolari e isotoniche, test di controllo.Massimiliano Ferrero Alea Edizioni pag. 144 Euro 24

IPERTROFIA MUSCOLARECome si costruisce una tabella d’allenamentopersonalizzata? Il libro fornisce un’esauriente

risposta a questa domanda analizzando iprincipi della programmazione e periodizza-zione, le fasi dell’allenamento e le caratteri-

stiche biomeccaniche di numerosi esercizitipici dell’allenamento in palestra.

Claudio Suardi Alea Edizioni 2000 pag. 208 Euro 26

ALLENAMENTO ESTETICORivolto a quanti vogliono programmare un’at-tività finalizzata al miglioramento dell’aspetto,fornisce metodi d’allenamento, suggerimentialimentari e di postura, consigli estetici. Ogninozione è basata su uno studio approfonditoe sul continuo confronto con l’applicazionepratica.Roberto TarulloAlea Edizioni 2001pag. 160 Euro 24

FITNESS IN ACQUAPartendo dagli esercizi di base per tutti idistretti muscolari, il libro affronta le diversemetodiche d’allenamento in acqua, tra cuil’aerobica, le arti marziali, lo step e la kickboxe. Grazie a numerose fotografie e schemidi lezione, il volume si caratterizza per unforte taglio pratico. La parte finale è dedicataalle competenze dell’istruttore di fitness inacqua. Paolo Michieletto e Giada TessariAlea Edizioni 2004 - pag. 224 Euro 26

TOTAL FITNESS IN ACQUARoberto Conti, professionista affermato delfitness, trasferisce in questo volume tutti i

segreti per realizzare lezioni di fitness inacqua: protocolli, metodi, differenziazionidelle classi. Un manuale efficace, serio e

completo per gestire tutte le opportunità delfitness in acqua.

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PERSONAL TRAINERCosa serve per diventare personal trainer?Partendo da un’analisi storica della profes-sione, il libro risponde a questa domandaillustrando le competenze tecniche, psicologi-che, commerciali e manageriali che il profes-sionista deve possedere.Francesco Capobianco - Cap.4 ‘Personaltrainer come libero professionista’ a curadella Dott.ssa Paola Bruni Zani Alea Edizioni 2001 - pag. 240 Euro 26

L'ALLENAMENTO DELLA MOBILITÀDELL'APPARATO LOCOMOTORERicerche e applicazioni praticheUn valido sussidio per chi si occupa di mobilitàarticolare e di flessibilità muscolo-tendinea. Unutile strumento operativo per la creazione ditabelle di allenamento personalizzate. I capitolidedicati alla ricerca applicata all'allenamentopermettono di approfondire la valutazione fun-zionale dell'individuo.Massimiliano Gollin Alea Edizioni 2009 pag. 148 Euro 25

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TRAINING IN ACQUAIl libro affronta in prima analisi i principi del movimen-to in acqua, spiegando dettagliatamente i fattori checondizionano la prestazione. Nella seconda parteesplora le diverse possibilità di allenamento dellequalità motorie con e senza attrezzi, facendo riferi-mento a più discipline sportive.Paolo MichielettoAlea Edizioni 2000 pag. 192 Euro 26

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AllenamentoAllenamento

MANUALE DI CARDIOFITNESSIl volume tratta in modo approfondito il car-

diofitness nei suoi diversi aspetti: dall’anato-mia e fisiologia, ai metabolismi energetici e

alla biomeccanica muscolare, per poi adden-trarsi nello specifico del training cardiovasco-

lare. Abbraccia l’attività indoor e outdoor,l’utilizzo dei simulatori aerobici e il monito-

raggio della frequenza cardiaca.Giulio Sergio Roi

Alea Edizioni 2004 - pag. 238 Euro 35

STRETCHINGNon più allungamento muscolare, ma miglio-ramento della mobilità di tutte le componenti

dell’apparato locomotore. Partendo da questaconvinzione gli autori riprendono i principiteorici dello stretching, propongono test di

valutazione e una lunga serie di esercizi sud-divisi per attività sportiva. Francesco

CapobiancoAlessandro Lanzani,

Alea Edizioni - pag. 224 Euro 21

99 ESERCIZI ADDOMINALIIl volume è utile per comprendere a fondo

l’anatomia, la funzione e la cinesiologia deimuscoli addominali e per imparare a valutare

la loro forza. In più, un’interessante classifi-cazione degli esercizi e un intero capitolo

dedicato agli errori di esecuzione.Giulio Sergio Roi e Rachele Groppi

Alea Edizioni 2001pag. 128 Euro 21

FITNESS & BODY BUILDINGLa terza edizione, completamente aggiornata,del libro che ha formato intere generazioni diprofessionisti del fitness. Dall’anatomia fun-zionale dell’apparato locomotore alla fisiolo-gia muscolare, fino alla biomeccanica degli

esercizi; in questo volume il futuro istruttoretroverà tutte le nozioni indispensabili, arric-

chite di 120 disegni e oltre 400 foto a colori.Alessandro Lanzani Alea Edizioni 2004

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