Corpad 6 10 03 2016

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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983 GIOVEDÌ 10 MARZO 2016 - ANNO 34 N. 6 - EURO 0,20 Lavoro, costi insostenibili La denuncia di Vaciago L’economista: “Crisi, i giovani devono andarsene da questo Paese” A PAGINA 2 Dopo una formazione all’estero, i due giovani lavorano in Italia: “E’ normale competere con colleghi di tutto il mondo ma non si tratta di fuggire da qualcosa” La storia di Marco Grasso e Paolo Albertelli, ingegneri e ricercatori del MUSP Marco e Paolo non sono d’accordo con la defini- zione di fuga dei cervelli all’estero per intendere quei giovani ricercatori che abbandonano l’Italia per formarsi e lavorare in altri paesi. Loro, che hanno vissuto e studiato all’estero, hanno trovato notevoli differenze rispetto a quello che si pensa. TAGLIAFERRI A PAGINA 7 Una stagione da record per tornare tra i grandi del calcio Il Piace vicino alla promozione Una gioia attesa da 15 anni A PAGINA 4 Appalto lampioni Avvocatura: “Giusto il ritiro della delibera” CAMINATI A PAGINA 3 A PAGINA 5 Piacenza Jazz Fest, ecco Dave Holland Fuga di cervelli al contrario: “Qui realtà di eccellenza” VIVIPIACENZA A PAGINA 2 Sanità Breast Unit, Macellari: “Requisiti incompleti” A PAGINA 4 Mobilità sostenibile, a che punto siamo? DA PAGINA 6 Casa e nozze, sposi di primavera A PAGINA 5 Pasqua a tavola

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Fuga di cervelli al contrario: “Qui realtà di eccellenza”

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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

REDAZIONE

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

GIOVEDÌ 10 MARZO 2016 - ANNO 34 N. 6 - EURO 0,20

Lavoro, costi insostenibili La denuncia di VaciagoL’economista: “Crisi, i giovani devono andarsene da questo Paese”

A PAGINA 2

Dopo una formazione all’estero, i due giovani lavorano in Italia: “E’ normale competere con colleghi di tutto il mondo ma non si tratta di fuggire da qualcosa”

La storia di Marco Grasso e Paolo Albertelli, ingegneri e ricercatori del MUSP

Marco e Paolo non sono d’accordo con la defini-zione di fuga dei cervelli all’estero per intendere quei giovani ricercatori che abbandonano l’Italia per formarsi e lavorare in altri paesi. Loro, che hanno vissuto e studiato all’estero, hanno trovato notevoli differenze rispetto a quello che si pensa.

TAGLIAFERRI A PAGINA 7

Una stagione da record per tornare tra i grandi del calcio

Il Piace vicino alla promozione Una gioia attesa da 15 anni

A PAGINA 4

Appalto lampioni

Avvocatura: “Giustoil ritiro della delibera”

CAMINATI A PAGINA 3

A PAGINA 5

Piacenza Jazz Fest, ecco Dave HollandFuga di cervelli al contrario:

“Qui realtà di eccellenza”

VIVIPIACENZA

A PAGINA 2

Sanità

Breast Unit, Macellari: “Requisiti incompleti”

A PAGINA 4

Mobilità sostenibile, a che punto siamo?

DA PAGINA 6

Casa e nozze, sposi di primavera

A PAGINA 5

Pasqua a tavola

Corriere Padano 10 marzo 2016

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Lavoro, costi insostenibili La denuncia di Vaciago

Un paese che vive una crisi non solo economica ma anche di iden-tità e che non è in grado di orien-tarsi, zavorrato anche da un costo del lavoro troppo alto. Questo è il quadro tracciato dall’economista ed ex-sindaco di Piacenza Gia-como Vaciago, intervenuto alla “XII Lezione Mario Arcelli” te-nutasi recentemente all’Univer-sità Cattolica di Piacenza, a cui hanno partecipato anche Paolo Guerrieri, senatore ed ordinario di Economia all’Università La Sapienza di Roma, Alessandro Profumo, presidente Equita, e il vicesindaco di Piacenza e docen-te alla facoltà di Economia della Cattolica, Francesco Timpano.Vaciago, in particolare, ha af-frontato il problema, di fonda-mentale importanza per l’Italia, di come tornare a crescere. Dal 2007, infatti, secondo l’economi-sta piacentino, è tutto il mondo ad aver vissuto una crisi molto evi-dente ma, l’Italia non sembrava in grado di crescere già da prima: “Fra le alterne vicende dell’Ot-tocento e del Novecento” spiega Vaciago “il benessere materiale degli italiani si è innalzato”, ma, nonostante le migliori condizioni economiche “dopo il ristagno se-guito alla recessione del 1992 la società italiana è sospesa, preoc-cupata per il futuro”. Per Vaciago l’Italia vive “una crisi profonda, di orientamenti e di identità” che va, quindi, oltre la semplice crisi economica, ma che, secondo Va-ciago si può risolvere “in positivo

L’economista: “C’è un enorme bisogno di infrastrutture, dalle scuole alle carceri, che siano in grado di favorire un aumento della produttività”

oppure regredire come altre volte nel passato è accaduto”. L’Italia è, ormai, un paese poco attraente per gli investimenti e per le azien-de, che sta “bruciando” le sue migliori risorse: “è stato eroso uno stock di capitale” prosegue Vaciago “e il progresso tecnico è svanito. È venuto meno il mani-fatturiero” che l’economista defi-nisce “spina dorsale della produ-zione, oggi ferma al 20% rispetto ad altri Paesi dell’Eurozona” che

hanno nel manifatturiero la punta di diamante della propria econo-mia. Una situazione non certo rosea, ulteriormente peggiora-ta e “zavorrata” da un costo del lavoro, che, secondo Vaciago, è ormai insostenibile: “Dal 2000 al 2014 è cresciuto del 40%, mentre negli stessi anni in Germania è rimasto fermo”. Guardando alla ciclicità degli eventi, Vaciago spiega che, anche se negli ultimi 70 anni abbiamo avuto una re-

RICCARDO MURTINU cessione ogni dieci “la gravità di oggi sta nel fatto che si scontrano recessione e crisi e non siamo in grado di recuperare i tassi di cre-scita”. La soluzione per uscirne è da trovare a livello strutturale ma Vaciago spiega che non è possibile, senza investimenti, sia pubblici che privati: “dobbiamo mettere in atto tutte le nostre co-noscenze acquisite” spiega “c’è un enorme bisogno di infrastrut-ture, dalle scuole alle carceri, dalle strade a elementi che siano in grado di favorire un aumento della produttività”. La crescita garantisce anche una condizione che sembrava ormai normale in Italia, cioè che ogni generazione viva meglio della precedente: “Non è più vero pur-troppo” continua Vaciago “per vivere una vita migliore i giovani devono andarsene da questo Pa-ese”. Una posizione netta, che fa suonare anche un campanello d’allarme a lungo termine “se i figli del benessere hanno ancora usufruito dei vantaggi genera-zionali, per i nipoti il problema è strutturale e per questo occor-re adeguare l’economia alla ter-za rivoluzione industriale”. Per Vaciago, quindi, l’Italia deve “mettersi in regola” con l’in-novazione tecnologica e con le nuove economie, anche a livello locale: “Oggi” conclude Vaciago “ottomila Comuni non hanno un motore che favorisca nuovi pro-cessi lavorativi”.

‘Per vivere una vita migliore i giovani devono andarsene da questo Paese’

ATTUALITÀ ATTUALITÀ

Matteo Raffi nuovo vice-presidente di Ance Emilia-RomagnaSoddisfazione per i costruttori edili di Piacenza: Matteo Raffi, presidente della sezione provinciale, sarà il nuovo vice-presidente di Ance Emilia-Ro-magna. Dopo quasi 20 anni torna un piacentino nel direttivo regionale. La nomina avverrà il 16 marzo prossimo: “la soddisfazione è tanta” spiega Raffi “sento una forte responsabilità per questo incari-co”. Raffi si è soffermato su un quadro che cam-bia, con “la futura costituzione delle aree vaste e le deleghe sempre più importanti alle regioni” e sulle “nuove sfide” che attendono Ance, come “la nuova legge urbanistica regionale, la rassegnazione delle competenze, la rigenerazione urbana ed edilizia scolastica, il dissesto idrogeologico e le politiche per il territorio” da affrontare “con coraggio, de-

terminazione e capacità di decidere”. Il pensiero va, poi, agli sforzi di questi anni “ricordo il pro-getto Condomini Intelligenti” precisa Raffi, con “soluzioni per il tema dell’efficienza energetica e dell’inquinamento dagli edifici” o quello sull’a-rea scolastica di Via Stradella su cui, spiega Raffi “nutriamo elevate aspettative” mentre è in via di definizione il progetto “per l’efficientamento del polo scolastico Raineri-Marcora”. L’impegno, conclude Raffi, sia a livello locale che regionale “sarà di sensibilizzare a coinvolgere i nostri inter-locutori a voler percorrere insieme l’unica strada possibile, cioè quella di una sinergia tra pubblico e privato in grado di liberare energie, che sono ancora presenti nelle aziende”.

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Nella foto al centro l’economista Giacomo Vaciago

Breast Unit, Macellari: “Requisiti incompleti”Con la costituzione anche a Piacenza della Breast Unit, il Centro di Senologia piacentino dovrebbe coronare un lungo e articolato impegno dell’Ausl per realizzare un modello di assistenza spe-cializzato e dedicato alla diagnosi, cura e riabilitazione psicofisi-ca delle pazienti colpite dal tumore al seno. Negli anni – spiega l’Azienda - lo sforzo è stato quello di creare un’equipe multidi-sciplinare di professionisti dedicati, con esperienza specifica (la cosiddetta clinical competence) in ambito senologico: questo ha già permesso di creare un percorso diagnostico e terapeutico per la presa in carico della donna che culmina oggi con la creazione della Brest Unit, una vera e propria unità organizzativa, affidan-done la responsabilità all’oncologa Elisa Anselmi, che permetterà di migliorare ulteriormente la rete dell’offerta e di arrivare alle certificazioni previste in questo ambito. Il Parlamento Europeo, infatti, – con la storica Risoluzione del 2006 – raccomandava a tutti gli stati membri di dotarsi, entro il 2016, di Breast Unit, quelle “case delle donne” in cui professionisti dedicati lavorano insieme mettendo la paziente al centro di ogni interesse.

Il centro di questo percorso è il gruppo multidisciplinare di Senologia, un gruppo stabile di diversi specialisti, che garanti-sce l’appropriatezza e la qualità degli atti di cura, ed assicura la presa in carico globale della paziente. Ma è proprio il diret-tore del reparto di Senologia, il dott. Giorgio Macellari (in foto, assente, tra l’altro, alla presentazione del progetto), a sollevare qualche perplessità su quella Breast Unit da lui stesso

sostenuta: “Purtroppo il progetto presenta ancora delle lacune e la Breast Unit è un traguardo ancora lontano da raggiungere. Innan-zitutto – puntualizza Macellari – non viene rispettato il vincolo del trattamento di una casistica annua minima da parte dei sin-goli professionisti del team: requisito ampiamente rispettato dal chirurgo ma non da oncologi e patologi, discriminazione che ol-tre a non garantire alla donna il massimo dell’attenzione, rischia anche di creare incrinature nel clima interno. In secondo luogo – prosegue il chirurgo – vengono disattese le linee guida di tutte le società scientifiche del settore che raccomandano, nel periodo del follow-up, una sorveglianza fatta solo con ecomammografia e visita del senologo esperto reputando inutili, se non dannosi, tutti gli altri esami (del sangue, le radiografie al torace, la scintigrafia ossea, l’ecografia all’addome) che invece, nella nostra città, si continuano ad eseguire”. “Infine – conclude Macellari – perchè un Centro di Breast Unit sia efficiente non basta un accreditamen-to da parte della Regione ma servono confronti e dialoghi con altre Breast Unit ma soprattutto la certificazione di un centro di questo tipo andrebbe affidata a un ente terzo e accreditato quale la “Breast Centres Certication” targata Eusoma (European Society of Mastology), la maggior società scientifica europea in questo ambito. Tutto ciò per scongiurare ogni tentazione di autoreferen-zialità e di garantire maggior sicurezza alle pazienti piacentine”. Insomma, la strada per quella “Casa delle donne”, che dovrebbe migliorare qualità di vita e percentuali di sopravvivenza alle ma-late di tumore al seno, potrebbe essere ancora lunga.

10 marzo 2016

3Corriere Padano

PRIMO PIANO

Il Respighi accede alle finali delle Olimpiadi di Matematica(r.m.) Risultato importante per i giovani della squadra di matematica del Liceo Respighi di Pia-cenza “M-TEAM”: seconda posizione e qualifi-cazione alle finali nazionali. Questo è il responso della XV Coppa Nash, tenutasi a Parma, gara interregionale valida per la qualificazione alle fi-nali delle Olimpiadi di Matematica di Cesenatico, in programma il 5 maggio prossimo. Le Olimpiadi di Matematica a squadre vedono la partecipazione, quest’anno, di 920 squadre di 7 ra-gazzi ciascuna, con quasi 7mila studenti coinvolti, provenienti da 420 istituti in giro per l’Italia. Alto il livello della competizione, a cui hanno parteci-pato 42 squadre provenienti da Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Liguria.

La gara è stata condotta fin dall’inizio dalla forte squadra del Liceo scientifico Enrico Fermi di Can-tù, mentre la lotta è stata per il podio: la squadra del Respighi, partita “lenta” (21esimo posto a metà gara) ha rimontato posizioni, completando, tra l’altro, il problema 18 (unica squadra a riuscir-ci) fino ad arrivare al secondo posto, davanti al Liceo Cassini di Genova. Le prime 9 squadre ora accederanno alle finali di Cesenatico del 5 maggio prossimo e tra loro ci sarà anche “M-TEAM” del Respighi di Piacen-za, allenata dall’ingegner Davide Pradovera, già “respighiano” e plurimedagliato alle Olimpiadi di Matematica, e dai professori Giovanna Busconi e Paolo Sartori.

Marco e Paolo non sono d’ac-cordo con la definizione che oggi molti utilizzano di fuga dei cervelli all’estero per intendere quei giovani ricercatori che ab-bandonano l’Italia per formarsi e lavorare in altri paesi. Certo non rifiuterebbero a priori un in-carico fuori dal bel paese, anzi, ma loro, che hanno vissuto e stu-diato all’estero per sei mesi nel corso del dottorato, hanno trova-to notevoli differenze rispetto a quello che si pensa comunemen-te. Marco ha 35 anni, milanese, una laurea in ingegneria mec-canica, oggi ricercatore a tem-po determinato al Politecnico di Milano legato al laboratorio MUSP, ha studiato per sei mesi all’università di Hong Kong per un dottorato in ingegneria mec-canica monitoraggio macchine utensili all’interno di un diparti-mento guidato da un professore cinese molto conosciuto nel set-tore. “Secondo me non ha senso par-lare di fuga dei cervelli – spiega Marco Grasso – nel senso che tutti i laureati dovranno com-petere con chi esce dalla altre università in Europa e nel mon-do. Il Politecnico è una delle migliori a livello europeo e gli studenti sanno che non dovran-no limitarsi a cercare lavoro nelle provincia. Se so di avere un talento competo con i miei pari della Germania, Inghilter-ra e Stati Uniti. Se poi si vuole parlare del fatto che l’università italiana offre meno opportunità da un punto di vista accademico può essere vero, per cui quando uno studente cerca di muoversi ci sta che sia attratto da altre realtà, ma il Politecnico rimane una della migliori facoltà in Eu-

“Vero che i finanziamenti sulla ricerca in Italia sono scarsi, ma vero anche che il livello di certi atenei, come il Politecnico di Milano, è da eccellenza”. La storia di Marco Grasso e Paolo Albertelli, ricercatori del MUSP

stereotipo, anche se rimane una

delle migliori facoltà che attira i migliori studenti cinesi. Ti con-fronti ogni giorno con persone che hanno superato una compe-tizione estrema e sono riusciti ad eccellere, ma, nonostante ciò, non è una realtà competitiva”. Esperienza simile anche per Paolo Albertelli, ingegnere ri-cercatore e collaboratore del MUSP. Nel 2007 è partito per l’Inghilterra dove ha studiato per sei mesi, concludendo il percorso di studi con la tesi di dottorato. Un ambiente nel qua-

ropa”. La formazione, il confronto con colleghi di tutto il modo sono un passaggio dovuto e normale che non dovrebbe essere considera-to come una fuga da qualcosa e un approdo altrove. L’esperien-za all’estero per Marco è stata soprattutto di vita. “Un’esperienza molto diversa di vita e professionale: ti ritrovi in un mondo molto diverso – spie-ga – io abitavo in un quartiere della Cina con la più alta densi-tà abitativa nel mondo, in dieci metri quadrati, in una zona mol-to popolare abitata per lo più da cinesi. E’ stato tutto diverso rispetto a quanto ci si aspetta di vedere: ad esempio che i ci-nesi vivano per il lavoro e per l’università, non è così. E’ vero, praticamente vivono in uni-versità ma difficilmente diresti che si ammazzano dal lavoro. Una realtà molto diversa dallo

Quando la fuga di cervelli non esiste

ELENA CAMINATI

le ha vissuto con entusiasmo

soprattutto a livello umano. “E’ stata un’esperienza di vita oltre che di formazione che consiglio a tutti. Il fatto di collaborare con altri ragazzi che provengono an-

che da altre città europee – spie-

ga – è una crescita umana molto importante. Tra le differenze principali ho notato il modo di lavorare: le strutture sulle quali sviluppano la loro ricerca non

sempre sono collegate ad attivi-tà industriali, io avevo collabo-razioni più strette con le realtà produttive del territorio”. Se gli venisse proposto un la-voro all’estero, valuterebbe ma preferirebbe la possibilità di una collaborazione dall’Italia.“Non sono d’accordo con la definizione di fuga dei cervel-li. Anche in Italia riusciamo ad avere buoni rendimenti anche se i finanziamenti non sono troppo spinti” conferma Paolo. Poi c’è anche chi, pur essendosi formato all’estero non solo pro-fessionalmente ma anche una famiglia dopo aver conosciuto l’amore, torna spesso in Italia, proprio al Politecnico di Milano dove ha svolto i suoi studi uni-versitari. È il caso del professor Bruno Chinè. Quando si dice fuga di cervelli al contrario.“Si è sposato con una docente del Costa Rica – ci spiega Paolo - che è tornata in Italia per una specializzazione al Politecnico di Milano, anche il prof. Chinè ha così colto l’occasione per tornare qui presso il Laboratorio MUSP. Una fuga al contrario che dimostra come volentieri si torni in Italia anche per respi-rare aria di casa da un punto di vista scientifico”. (Il servizio completo su www.zerocinque23.com)

E’ normale competere e confrontarsi con colleghi di tutto il mondo, non si tratta di una fuga da qualcosa

Lunedì 21 Marzo - ore 21Basilica

di San Savino

CONCERTO DI PASQUAdella

BANCA DI PIACENZA30a EDIZIONE

Una tradizioneche continua,nell’atmosferadi piacentinitàdi sempre

Biglietti di invito richiedibili da Soci e Clienti all’Ufficio Relazioni esterne e presso tutti gli sportelli della Banca fino ad esaurimento

Coro Polifonico Farnesiano(Voci Bianche, Voci Giovanili e Voci Miste)

Direzione artistica Gruppo Strumentale Ciampi Direttore Maestro Mario Pigazzini

Nella foto, da sinistra, Paolo Albertelli e Marco Grasso

Corriere Padano 10 marzo 2016

4 ATTUALITÀ

Da una parte la segreteria gene-rale del Comune, secondo cui l’iter amministrativo è ineccepi-bile. Dall’altra il parere dell’Av-vocatura secondo cui “ritirare la delibera sul bando illuminazione è stata la scelta più opportuna e conveniente per il Comune di Piacenza”. E’ stato proprio quest’ultimo parere a rinfocolare nuove polemiche sull’argomento che a Palazzo Mercanti tiene or-mai banco da settimane. Si tratta di un parere, richiesto ufficial-mente da parte del presidente del consiglio Christian Fiazza, che conferma le perplessità biparti-

Dubbi circa la piena legittimità della procedura seguita dall’amministrazione che aveva affidato il servizio a Enel Sole. Nel frattempo arrivate altre offerte

san sul procedimento e che la sua divulgazione ha provocato forti mal di pancia nell’amministra-

zione. La delibera – che affida-va il servizio a Enel Sole per 30 milioni di euro per 15 anni - era stata ritirata da parte dell’asses-

sore Giorgio Cisini, dopo i duri attacchi arrivati dai consiglieri, con dure contestazioni sotto il

profilo amministrativo, nono-stante una parte della maggioran-za fosse propensa, più che al ri-tiro, a una sospensione dell’iter.

Nell’ultima seduta del Consiglio comunale, il segretario generale del Comune, Vincenzo Filippini, aveva dato il proprio parere di legittimità alla pratica proposta. Di diverso avviso l’avvocatura comunale, per la quale il ritiro della delibera- ricordiamo che il contratto scade il 14 giugno 2016, è stata una scelta “con-veniente per il Comune, la più opportuna”. Dal 1968 ad oggi Enel Sole aveva sempre gestito il servizio senza il ricorso a gare, ma secondo l’Avvocatura, oggi è necessario che “la situazione venga regolarizzata rispetto ai

Gara lampioni, Avvocatura: Giusto il ritiro della delibera

dettami e all’invito di Anac (Au-torità nazionale anticorruzione) alle amministrazioni appaltanti”. Secondo Anac infatti non sono più possibili proroghe, anche se propedeutiche a un cambio di ge-stione, per convenzioni stipulate entro il 2004 (ed è questo il caso del Comune di Piacenza), senza rischiare l’illegittimità e il danno erariale. La delibera era stata ri-tirata perché erano arrivate altre offerte: il primo febbraio si è fat-ta avanti la ISE srl di Brescia, il 2 febbraio è la volta di Ener Grid di Milano, il 3 si candida Energie Cofely Italia spa di Zola Predo-

Secondo l’Avvocatura il rischio per l’amministrazione di incorrere in cause di risarcimento non sussiste

sa. Il 18 ha scritto poi in Comune Citelum Group, aggiudicataria Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione ita-liana) per Emilia Romagna. Si tratta di offerte che fanno rife-rimento ai dispositivi normativi del Codice dei Contratti pub-blici. Secondo l’Avvocatura sul rischio per l’amministrazione di incorrere in cause di risarci-mento, anche in questo caso la risposta è negativa: la revoca della delibera relativa al project financing non comporta alcun risarcimento da corrispondere al soggetto promotore.

Redditi consiglieri, Girometta e Tassi sopra i 100mila euro(r.m.) Maria Lucia Girometta e Marco Tassi sono gli unici componenti del consiglio comunale di Piacenza a dichiarare oltre 100mila euro di red-dito. È quanto risulta dai dati delle dichiarazioni dei redditi del 2014 (gli ultimi disponibili) che sono stati recentemente pubblicati da Comune. La capogruppo di Forza Italia dichiara 118mila euro, aggiudicandosi il primo posto nella classifica dei redditi. Girometta, dirigente delle Poste, dichiara anche di possedere un appartamento a Piacenza e il 20% a testa di diverse abitazioni. Al secondo posto, invece, Marco Tassi, capogruppo PdL, con oltre 101mila euro dichiarati: avvocato, dichiara una ventina di proprietà edili, spesso con quote tra l’8 e il 50%, oltre a una partecipazione al 24,50% nella “Via Verdi Immobiliare srl”. A chiudere il “podio” 2014 troviamo Filiberto Putzu (FI) me-

dico, con una dichiarazione di 96.500 euro. Scen-de al quinto posto Massimo Polledri (Lega Nord), ora deputato, che nel 2012 guidava la classifica, dichiarando 67mila euro. Per quanto riguarda la giunta, invece, “paperone” è il vicesindaco, as-sessore allo sviluppo economico e docente alla Cattolica Francesco Timpano, con 88.600 euro, il 50% di un appartamento a Piacenza con box e una Renault Megane, precedendo il sindaco Paolo Dosi che dichiara 67mila euro, oltre ad una casa con garage, un appartamento dato in usufrutto, il 50% di un garage e il 5% di un altro appartamento a Piacenza (dato in affitto). In coda, chiudono la classifica Mirta Quagliaroli (M5S) con 9.400 euro, Marco Colosimo (Piacenza Viva) con 6.618 euro, Carlo Pallavicini (Sinistra per Piacenza) con 5.382 euro, ed Erika Opizzi (FdI) con 5.187 euro.

Mobilità sostenibile, non solo piste ciclabili “Allo studio parcheggi scambiatori e bici elettriche”

La mobilità sostenibile è diven-tata un tema all’ordine del giorno tra gli amministratori pubblici - complice anche l’alto livello di inquinamento delle città - con l’obiettivo di incoraggiare i cit-tadini all’utilizzo di mezzi di tra-sporto alternativi all’auto priva-ta. I vantaggi di una seria azione per la mobilità nuova sono pe-raltro ben messi in risalto da uno studio danese (Bicycle Account 2012) che evidenzia come ogni km pedalato genera un beneficio di 0,16 euro per la società, men-tre a ogni km percorso in auto-mobile genera un danno pari a 0,10 euro. Ma come si costruisce una città a misura di bicicletta? La realizzazione di piste ciclabili sono un buon punto di partenza ma non basta.

“A Piacenza nell’ultimo anno e mezzo, quello del mio mandato – ha spiegato l’assessore ai lavo-ri pubblici Giorgio Cisini – sono state realizzate circa 15 chilome-tri di ciclabili. Non pochi visto le ristrettezze di bilancio e se consi-deriamo che fino a quindici anni fa a Piacenza non ce n’era om-bra”. I soldi per la loro manuten-zione, però, ha precisato l’asses-sore, sono finiti già da un pezzo: “Siamo ormai in una situazione incredibile: o si mantengono i servizi sociali o si fanno le ma-nutenzioni a strade e ciclabili”. Non si è interrotto comunque

il programma per nuove piste e nuove interconnessioni tra i tratti già esistenti. “Una volta conclu-so il tratto di viale Malta in corso di realizzazione sarà possibile l’anello di collegamento con via XXIV Maggio e questo permet-terà a chi abita all’Infrangibile, per esempio, di arrivare in città in tutta sicurezza. Anche il trat-to in via di conclusione in via Bianchi permetterà di completa-re l’anello di Viale Dante e via Pietro Cella”. Piacenza è una città amica dei ciclisti? Per Cisi-ni sì: “Il nostro riferimento non sono i ciclisti della domenica

ma chi usa la bici in sostituzio-ne dell’auto, tra cui moltissimi giovani. Per questi faremo nuovi parcheggi scambiatori (oltre a quello già esistente sul piazzale dello stadio) con navette per il centro per chi arriva da fuori, le ipotesi sono nella zona del Pia-no Caricatore in via Colombo e nella zona del cimitero. Stiamo cercando, inoltre, di individuare un canale di finanziamento per incentivare l’utilizzo delle bici elettriche”. Sicura, secondo l’as-sessore, è l’intenzione da parte dell’amministrazione di favorire il più possibile l’utilizzo della bici cercando di creare anche una culturale ambientale, uno stile di vita, soprattutto nei più giovani, che porti a privilegiare anche da adulti la mobilità sostenibile.

10 marzo 2016

5Corriere Padano

VIVIPIACENZA

AGENDA WEEKENDPIACENZA - Conferenza sul Romanticismo Venerdì 11 alle ore 17, in Galleria Ricci Oddi, appuntamento dal titolo “Il sentire romanti-co nell’arte europea” con la storica dell’arte Simona Bartolena. Un incontro per raccontare il Romanticismo come movimento artistico europeo.

PIACENZA - Passeggiata a sei zampeDomenica 13, dalle ore 9 alle 12, in viale Pubblico Passeggio, torna la passeggiata a sei zampe a cura del Gruppo Cinofilo La Lupa. In caso di maltempo la manifestazione sarà posticipata a domenica 20.

PIACENZA - Mamma lo sapevi che?Appuntamento per i ragazzi, sabato 12 alle ore 16, presso la Biblioteca Giana Anguissola, Vicolo San Pietro.

PIACENZA - Calliope: Carmen ArtocchiniSabato 12 primo appuntamento della ras-segna Calliope con Carmen Artocchini, in Biblioteca Passerini Landi. Introduce e modera Daniela Morsia.

PIACENZA - Fiaba AnimataDomenica 13, ore 16, al Centro Civico Farnesia-na, fiaba per i più piccoli.

A TAVOLA

IN... CANTO D’OPERA CON “MACBETH” Proseguono le attività collaterali alla Stagione Lirica 2015/2016 del Teatro Municipale. Domenica 13 marzo alle 17 alla Sala dei Teatini quinto appuntamento con “In ..canto d’opera”, la rassegna di incontri musicali di presentazione delle opere in stagione promosso dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con l’Associazione musicale “Nel pozzo del giardino”. In tale occasione verrà presentata l’opera di Giuseppe Verdi Macbeth che debutterà al Teatro Municipale venerdì18 marzo alle 20,30 e in replica domenica 20 marzo alle 15,30. L’ingresso è libero.

TEATRO DANZA, ZIYA AZAZI IN “DERVISH” Appuntamento di livello internazionale a Piacenza per il cartellone di Teatro Danza della Stagio-ne di Prosa 2015/2016. “Tre per Te”, organizzata da Teatro Gioco Vita. Venerdì 11 alle ore 21 al Teatro Comunale Filodrammatici sarà in scena l’artista turco Ziya Azazi, straordinario danzatore e coreografo, con lo spettacolo “Dervish”, nel quale interpreta in chiave contemporanea le danze tradizionali sufi. Le musiche sono di Uwe Felchle, Mercan Dede, le luci di Lutz Deppe, i costumi di Okishi.

TEATRO

Piacenza Jazz Fest, ecco Dave Holland Si conferma all’interno del Pia-cenza Jazz Fest la collaborazione con Jazz Network, altra asso-ciazione che come il jazz club piacentino da anni porta avanti l’idea di offrire musica di grande qualità dal vivo e lo fa in parti-colare con il suo “Crossroads”, arrivato nel 2016 a quota 17 edizioni. Quest’anno la scelta del concerto prodotto insieme è caduta su una leggenda vivente del Jazz. Quando si parla di lui non si può dimenticare che ha iniziato alla fine degli anni Ses-santa suonando e incidendo con Miles Davis insieme a Chick Co-rea e Wayne Shorter, e in seguito con mostri sacri come Stan Getz ed Herbie Hancock: lui è niente-meno che Dave Holland. Si esi-birà al contrabbasso con un trio in parte rinnovato e attesissimo, composto da Kevin Eubanks alla chitarra e Obed Calvaire alla bat-teria, al Teatro President di via Manfredi a Piacenza, venerdì 11 marzo alle ore 21.15.

Nel corso di una carriera di più di cinquant’anni, il bassista e compositore Dave Holland non ha mai smesso di evolversi, rein-ventando in maniera costante il suo pensiero e l’approccio ad ogni nuovo progetto, andando ad affinare costantemente la voce del suo strumento che è rima-sta pur sempre immediatamente identificabile tra tutte.

Altri appuntamenti saranno quel-li di sabato 12, con pomerig-gio e serata alla Galleria Ricci Oddi per “L’Altro Festival”, e di domenica 13 con il Brunch al Grande Albergo Roma e Aperi-tivo Jazz al Centro commerciale Gotico. Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it.

Trieste34, gli spettacoliWeekend di spettacoli al Teatro Trieste34: venerdì 11, per la ras-segna “Teatro km 0”, alle 21.15 va in scena “Kitchen stories”, tragicommedia in 8 portate, con Livia Bonetti, Federica Ombrato e Virginia Zini (foto a lato). Secondo appuntamento con la terza edizione di InSincro-nia - Rassegna Danza Contem-poranea, sabato 12 alle ore 21. Questa volta saranno ospiti i danzatori di Mattia de Virgili-is con lo spettacolo “Monarch: Antigone”: l’ensamble dei dan-zatori diventa un grosso e ru-moroso macchinario industriale; astratto, crudo e a tratti brutale, ma estremamente sincero.La domenica è invece dedicata ai piccoli: in scena, il 13 alle ore 16.30, Pappa e Pero con “Casa Dolce Casa”.

“I Cucinieri”, menu di Pasqua gluten-freeIl pranzo di Pasqua è una vera tradizione per l’I-talia, non c’è regione che non festeggi anche a tavola, attraverso ricette particolarmente gusto-se e legate alla ricorrenza. E chi è intollerante al glutine dovrà forse rinunciare non solo al gusto, ma soprattutto alla comodità del “già pronto”? Assolutamente no: “I Cucinieri”, il negozio con

laboratorio di pasta fresca in via Pietro Cella 80 a Piacenza, propone, su ordinazione, un menu senza glutine. I piatti? Eccoli: torta salata con asparagi e salmone, lasagna con radicchio trevigiano cre-scenza e gorgonzola, cosciotto d’agnello marinato ai frutti di bosco e menta, costolette d’agnello im-panate e accompagnate da salsa tartara, guancia-lino di vitello stufato al prosecco con verdurine croccanti, tortino di caponata e patate, sformato di verdure grigliate e scamorza, crostata di frutta fresca o frutti di bosco. Per ordinare queste bon-tà, tutte rigorosamente “gluten free”, è possibile chiamare il negozio al numero 0523/400414. Sempre su prenotazione è possibile ordinare (ma questi non sono piatti senza glutine) anche ravioli ai crostacei con pasta al prezzemolo, roast beef all’inglese da servire con salsa alla senape e cipol-la dolce o fonduta di gorgonzola, e l’immancabile torta pasqualina. Vivere “gluten free” senza rinunciare al gusto è oggi possibile; chi è celiaco non deve necessa-

riamente privarsi di pane, focaccia, pasta fresca e dolci, o mangiarne di poco buoni; tutto questo anche grazie a laboratori artigianali come “I Cu-cinieri” che offrono piatti pronti specificamente pensati per chi soffre di intolleranza al glutine. Ecco che in negozio è possibile trovare una va-sta scelta di pasta fresca, gastronomia, dolci, pane e focacce, tutti prodotti rigorosamente e “squi-sitamente” senza glutine, freschi e realizzati sul momento. Tortelli e gnocchi, tagliatelle e chicche della nonna, sughi pronti, muffin, tiramisù e cro-state, oltre a un’ampia selezione di invitanti piatti pronti di gastronomia. Ideali in ogni circostanza: dalla tavola di tutti i giorni alle occasioni di festa alle ricorrenze speciali, disponibili anche su ordi-nazione. Da mangiare senza preoccupazione gra-zie alle particolari cure e attenzione da parte dello staff di cucina e ai controlli periodici effettuati: a garanzia della conformità delle sue preparazioni gluten free “I Cucinieri” vanta l’approvazione di AIC (Associazione Italiana Celiachia) che ha in-serito il laboratorio artigianale nella sua “Guida all’alimentazione fuori casa”. Inutile sottolineare che i prodotti per celiaci del punto vendita sono

realizzati da Adriana Da Masio con la stessa pas-sione e gli ingredienti selezionati con cura che ga-rantiscono gli alti standard qualitativi riconosciuti da sempre a questi veri e propri artigiani del gu-sto. Info al sito www.icucinieripiacenza.com

Corriere Padano

610 marzo 2016

CASA E NOZZE

Gli addobbi floreali per il giorno più bello

Scegliere la chiesa in cui sposar-si, in caso di nozze religiose, è si-curamente la prima cosa da fare. Una volta trovata la vostra - che sia quella in cui siete cresciuti, quella del Comune in cui risiede-rete o la romantica cappella fuori porta - potrete finalmente dedi-carvi a renderla unica e speciale. Come? Con gli addobbi floreali, naturalmente. Ecco qualche dritta utile su come procedere, fornita dal portale www.matrimonio.it. Studiate il contestoPrima di tutto come è fatta e dove si trova la chiesa, qual è l’am-biente che la circonda. Si tratta di una costruzione moderna dal-le linee minimali? Di un edificio antico segnato dal tempo? Sorge

nel centro storico, in campagna o nel cuore pulsante della città? Da queste risposte potrete ricavare le prime importantissime indicazio-ni di stile, scegliendo decorazioni floreali in sintonia oppure, se vo-lete osare, in netto contrasto.Le dimensioni… contano!Quanto è grande la chiesa? Quan-te navate ha? Quali sono le di-mensioni dell’altare? Ecco altre indicazioni che serviranno a voi e al vostro flower designer per sta-bilire la dimensione e il numero delle composizioni floreali.Procedete per aree Una volta stabilite le linee guida, analizzate una zona per volta par-tendo dall’ingresso. Potrete sce-gliere di decorare solo il portone,

con due composizioni ai suoi lati o tutt’intorno alla cornice, oppure anche altri elementi della faccia-ta, ad esempio le eventuali colon-ne o i gradini.Dedicatevi poi alla navata centra-le, quella lungo la quale incedere-te il giorno del sì. Se è molto lun-ga e ampia, potrete sbizzarrirvi con composizioni in vaso, alberi e alberelli da disporre ai lati delle panche, ma anche drappi e nastri. Se invece le dimensioni sono ri-dotte, sottolineate l’intimità del luogo con piccoli bouquet da fis-sare ai bordi esterni delle panche.A questo punto tocca all’altare. In genere si prevede una composi-zione grande da sistemare alla sua base, e una più piccola da appog-

giare sul piano senza intralciare lo svolgimento del rito. Se però l’altare è molto ampio, potete an-che prevedere due composizioni simmetriche ai lati.L’ultimo punto focale sono le se-die riservate alla coppia, da deco-rare con piccoli bouquet simili a quello della sposa.Il consenso del parrocoUna volta stabilita la posizione e i colori degli addobbi floreali che vorreste utilizzare, parlatene con il celebrante: potrebbero esserci delle restrizioni che non cono-scete, ad esempio sull’utilizzo di fiori troppo sgargianti. Se volete essere ancora più sicuri, fatevi preparare dal fiorista uno schizzo del progetto.

Le difficoltà di accesso al credito e la crisi dei redditi rendono diffi-cile l’acquisto di una casa, tanto che sempre più persone, soprattutto le giovani coppie, optano per l’affitto. L’impossibilità all’acquisto di una casa non deve infatti divenire un motivo per non sposarsi o convivere, poiché la locazione – i cui ca-noni sono attualmente vantaggiosi – presenta persino dei vantaggi rispetto alla proprietà. Ma quali sono? La semplicità prima di tutto: ad esempio, infatti, affittare una casa implica una gestione di documenti molto minore dell’acquisto di una casa.

Inoltre, non si ha bisogno di un capitale iniziale tanto consistente e non ci sono spese impreviste: ogni mese si dovrà pagare il canone pattuito e niente di più. L’imposta sulla casa (imu) è a carico del proprietario. La decisione è decisamente più veloce e nel caso di una scelta sba-gliata è meno traumatico dover cambiare e cercare un’altra casa. C’è poi una maggiore flessibilità. Se in futuro cambiano le esigenze di spazio o di capitale disponibile si può scegliere un altro immo-bile.

Affitto, i vantaggi della flessibilità

“Buon riposo e vita sana... per chi dorme sulla lana”

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10 marzo 2016

7Corriere Padano

CASA E NOZZE

Il Piacenza torna tra i grandi del calcio

GIANCARLO TAGLIAFERRI

I biancorossi vicini alla promozione: una gioia attesa

Cambio degli infissi, investimento sicuro Cambiare gli infissi è ora un investimento che non è più necessario ri-mandare. Lo Stato infatti concede imperdibili agevolazioni sugli inter-venti di miglioramento termico dell’edificio esistente (rurale, per attività d’impresa o professionale) e sulle operazioni che ne aumentino il livello di efficienza energetica. Nello specifico, gli utenti privati e le imprese

potranno usufruire del bonus fiscale del 65% fino al 31 dicembre 2016, mentre dal 1°gennaio 2017 l’age-volazione sarà invece sostituita con la detrazione fiscale prevista per le spese di ristrutturazioni edilizie. I condomini invece avranno 6 mesi di tempo in più, per cui le scadenze saranno: detrazioni del 65% fino al 30 giugno 2016, detrazioni al 50% fino al 30 giugno 2017. Le detrazio-ni fiscali per i lavori di ristruttura-zione restano al 50% fino a tutto di-cembre 2016 mentre dal 1 gennaio 2017 la percentuale scenderà. Una

scelta conveniente per la rivalutazione dell’immobile: l’intervento di so-stituzione degli infissi è per i 2/3 delle pratiche spedite all’ENEA quello più utilizzato per ottenere la detrazione del 65% che per le imprese può arrivare fino all’86.4% (sommando il 27.5 di IRES e il 3.9 di IRAP). La procedura semplificata dell’Enea permette con semplici passaggi di portare in detrazione in 10 anni la sostituzione di vecchi serramenti con serramenti di nuova concezione in grado di soddisfare i parametri di leg-ge, inoltre sono detraibili in abbinata con gli infissi anche tapparelle scuri e persiane.

Volete stupire i vostri ospiti con in-dicazioni dei tavoli davvero speciali? Frugate tra le vostre passioni e fate ricorso alla vostra fantasia. Musica, personaggi storici, fiori, vini, prodot-ti tipici, viaggi. Le idee originali per creare il perfetto tableau de mariage sono veramente tante, purché abbia-mo a che fare con le passioni degli sposi e il tema scelto per il matrimo-nio. Ma quali sono le idee veramen-te capaci di uscire dall’ordinario? Eccone una che si rivela di sicuro effetto, sorprendente e vintage insieme. Prendete una vecchia valigia, decoratela e all’interno disponete tanti bigliettini, pro-prio come quelli apposti sui portachiavi in albergo. Ad ogni bi-gliettino corrisponderà un ospite e un numero, che identifica il tavolo. Solo all’ultimo momento, quindi, gli ospiti sapranno con chi siederanno.

L’idea in più: il tableau de mariage

SPORT

Una gioia attesa da 15 anni. Era il 27 maggio del 2001, in quel giorno battendo la Sampdo-ria di Gigi Cagni per 2-1 il Piacenza allora allenato da Novellino salì per la terza ed ul-tima volta in serie A. Quel giorno sancì di fatto la fine di un’era; fu l’ultima stagione di investimenti importanti e di obiettivi am-biziosi, da lì infatti i biancorossi iniziarono una lenta ma inesorabile discesa fatti di bi-lanci drasticamente ridimensionati, scelte strategiche errate ed un progressivo distacco della proprietà verso gli affari di campo che ha poi portato allo sfacelo successivo. Due retrocessioni, il coinvolgimento nel calcio scommesse, il fallimento, la difficoltosa ri-partenza dai dilettanti, uno stadio sempre

più deserto; si sono succeduti una serie di eventi negativi da quella calda domenica di fine primavera nella quale Rastelli prima e Gautieri dopo fecero esplodere un Garilli per

l’ultima volta vestito a festa. Ora però Pia-cenza ed il Piacenza possono tornare a gioire per una promozione e riscoprire quelle emo-zioni ormai dimenticate, nulla di certo a che vedere con la storico 13 Giugno 1993 giorno nel quale una città intera impazzì per la serie

A, ma il tornare a festeggiare sancisce di fat-to la fine di una lunga parabola discendente e l’auspicio che, con il ritorno tra i profes-sionisti, possa riprendersi quel filo interrotto anni fa, quello stesso filo che ha portato una piccola città di provincia a scontrarsi alla pari con le grandi metropoli. La straordina-ria stagione dei record può essere un valido trampolino di lancio, nessuno in Italia e for-se in Europa ha fatto meglio del Piacenza archiviando aritmeticamente il campionato già a Marzo con numeri da capogiro e una sensazione di dominio e superiorità che col passare dei turni si è fatta imbarazzante. La lunga attesa è finita: sarà il piccolo Pontisola o il campetto di Mapello a marchiare defini-tivamente il termine di un incubo. Piacenza torna tra i grandi del calcio e lo fa per riaprire un ciclo.

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La FamigliaTuna di Gazzola - Pc - Tel. 0523.976128

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Buona Pasqua

Corriere Padano

810 marzo 2016

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