FitMed n°3

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La rivista online per i professionisti del settore Anno 1 numero 3 ALLENAMENTO: La forza resistente - Il recupero delle scorte. ALIMENTAZIONE : REHAB: Conflitto subacromiale - Analisi epidemiologica sulle distorsioni di caviglia lo stress, strategie alimentari. VIRAL MARKETING: Tecniche di Guerrilla Sport PREVEZIONE: Rischio di caduta, linee guida. COMMUNITY: Firenze Marathon

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is a monthly magazine aimed at updating professionals in the field of fitness and health, which produces original articles on methods of training, physiotherapy, nutrition, prevention and wellness, management, marketing and anything that can serve to the efficient and modern health e fitness club.

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La rivista online per i professionisti del settoreAnno 1 numero 3

ALLENAMENTO: La forza resistente - Il recupero delle scorte. ALIMENTAZIONE:

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PREVEZIONE: Rischio di caduta, linee guida. COMMUNITY: Firenze Marathon

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2009

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93.

L’Editore e l’autore non potranno in alcun modo essere respon-sabili per incidenti o danni provocati dall’uso improprio delleinformazioni o delle immagini contenute nel materiale ricevuto;inoltre non necessariamente le opinioni pubblicate rispecchianoil pensiero dell’editore. Il materiale (testi, immagini e disegni) per-venuto in redazione non verrà restituito, anche se non pubblica-to e viene considerato libero da diritti. La riproduzione del mate-riale apparso su Fitmed online in qualsiasi forma e per qualsiasiscopo non è consentita se non dietro richiesta scritta e firmatadal direttore responsabile e dall’editore. Per eventuali controver-sie il Foro di competenza è quello di Milano.

Fitmed online è una rivista mensile di aggiorna-mento che si rivolge a imprenditori, manager,opinion leader, professionisti che operano nelmondo del fitness, benessere, prevenzione esalute. Propone articoli riguardanti metodichedi allenamento, rieducazione funzionale, ali-mentazione, prevenzione e benessere, marke-ting e management.

Alea edizioni è una casa editricespecializzata in libri di finess, be-nessere e rieducazione funziona-le, con più di 50 titoli a catalogo.

P ro f e ss i oneFitness è unarivista bime-

strale di aggiornamento per imprenditori e pro-fessionisti del settore, che da 16 anni proponearticoli originali riguardanti metodiche di allena-mento, rieducazione funzionale, alimentazione,prevenzione e benessere, impiantistica, marke-ting e management e tutto ciò che può servirea un'efficiente e moderna realtà che opera nelsettore del fitness e del benessere. E distribuitatramite abbonamento postale a fitness club,centri fisioterapici e polisportivi, operatori di set-tore, luxury hotel, golf club, centri benessere,studi di architettura.

Da oltre 25 anni laScuola di ProfessioneFitness con i suoicorsi, master e stageha contribuito alla for-

mazione e all’aggiornamento di migliaia di ope-ratori del settore, mettendo a loro disposizioneun corpo docente selezionato e altamente qua-lificato. Rilascia diplomi e attestati di partecipa-zione accredidati dall’USACLI, ente di promo-zione spport iva r iconosciuto dal CONI.

Gestione dati digitaliLidia Di [email protected] - int. 216

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EditoreAlea Edizioni di Alessandro Lanzani

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Direttore responsabile Alessandro Lanzani

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RedazioneMia Dell’Agnello

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Progetto graficoStefano FrattalloneImpaginazione

Anita Lavoce

PubblicitàSilvia Brioschi

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Hanno collaborato a questo numeroDario Riva, Corrado Ceschinelli, Silvia Brioschi,Edoardo Lanzani, Massimiliano Gollin, Claudio

Ciapparelli, Andrea Molinaro, Fabio Grossi

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sommarioSOMMARIO

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34 - VIRAL MARKETING: tecnichedi Guerrilla Sport

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34 - DIMMI COME SCRIVI… e tidirò come allenarti

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28 - IL PRIMO CARDIOFREQUENZIMETRO senza fascia elastica

32 - NEWS

39 - FIERE & CONVEGNI

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24 - MARATONA, ATLETICA E WELLNESS

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21 - LA FORZA RESISTENTE:Allenamento e adattamenti fisiologici

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4 - RISCHIO DI CADUTA: linee guida per anziani e familiari

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12 - CASI CLINICI:conflitto subacromiale in donna anziana

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18 - IL RECUPERO DELLE SCORTE e dei materiali energetici

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8 - LO STRESS: conseguenze e strategie alimentari

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Il numero delle cadute nellapopolazione anziana occi-dentale è in costante au-mento (1) con costi sempre

più elevati sia in termini di assi-stenza per la comunità e per lefamiglie, sia in termini di auto-nomia della persona coinvolta,per la frequente ulteriore ridu-zione delle capacità di movi-mento che consegue alla ca-duta. Si calcola che ogni 100cadute si verifichino 2 fratturedell’anca, 4 fratture in altri di-strett i e 39 contusioni e/oescoriazioni di lieve entità. Inpratica, circa il 90-94% dellecadute (a seconda degli studi)è apparentemente senza con-seguenze, ma in realtà esse in-ducono, soprattutto per lapaura di una nuova caduta,

una importante regressionedelle capacità di deambulazio-ne, perché il soggetto tende ascegliere percorsi con sempreminori difficoltà. La scelta dicomportamenti motori precau-zionali (sollecitata anche dai fa-miliari) e quindi di una apparen-te maggior sicurezza compor-ta, invece, un’ulteriore regres-sione della stabilità posturalecon l’effetto paradosso di au-mentare rapidamente anzichédiminuire il rischio di caduta.Nella popolazione occidentalesi assiste, quindi, contempora-neamente all’allungarsi della vi-ta media (nel 2005 in Italia se-condo i dati Istat la vita mediaera di 77,4 anni per gli uomini e83,3 per le donne e raggiunge-rebbe nel 2050 rispettivamente

83,6 e 88,8 anni), e a una re-gressione delle capacità moto-rie e dell’autonomia di movi-mento non proporzionale al-l’età e molto più accentuato diquanto le patologie presentipossano far prevedere. In altreparole, il grado di progressiva“invalidità motoria” osservabilein molti soggetti anziani, è soloin parte indotto dall’età o dallemalattie e dipende prevalente-mente da abitudini motoriesempre più sedentarie. In prati-ca, l’anziano e i suoi familiariattuano il concetto: “Meno mimuovo e meno rischio di cade-re”. In questo modo, l’anzianodiventa sempre meno sicuronel muoversi autonomamentee il rischio di caduta aumenta. Ilmodello di vita nel mondo occi-

prevenzione e salute

Rischio di cadutaLinee guida per anzianie familiari

di Dario Riva tratto da “Ghepardi da salotto”

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dentale tende, infatti, a propor-re una continua riduzione delleoccasioni di movimento e arenderci spettatori motoria-mente passivi. Le capacità mo-torie decadono quindi progres-sivamente a livelli sempre piùbassi. E la causa è una sola: lamancata sollecitazione dellamacchina umana.

PREVENZIONE INESISTENTEIn questo campo la prevenzio-ne è del tutto inadeguata e imedici contribuiscono spessoa peggiorare la situazione, sug-gerendo, anche quando po-trebbero essere evitati, l’uso distabilizzatori esterni (come ba-stoni, tripodi, busti, mancorren-ti, appoggio a un accompagna-tore), che favoriscono una ulte-riore regressione delle capacitàdi movimento, con aumentodel rischio di caduta; infatti, tut-to ciò che stabilizza artificial-mente rende l’individuo più in-stabile. Pertanto, il tentativo diridurre la frequenza delle cadu-te si basa oggi su accorgimentipassivi e su livelli di assistenzapiù elevati, che se a breve pos-sono ridurre gli eventi traumati-ci, a medio e lungo termine neaumentano sicuramente la fre-quenza.

I COSTI NASCOSTIL’aumento dei costi economici,sociali e umani indotti da unacaduta non è, però, legato sol-tanto a:- esami strumentali (radiografie,TAC ecc.);- interventi terapeutici postrau-matici;- ospedalizzazione e interventichirurgici;- fisioterapia,ma, soprattutto, all’aggravarsidella situazione invalidante. Ilpaziente diventa, infatti, più di-pendente, richiede cioè un livel-lo superiore di assistenza nellavita quotidiana, anche quandonon ha particolari patologie.

RICOVERI OSPEDALIERI EREGRESSIONE MOTORIAUna conseguenza trascurata,ma importante, del ricovero diun anziano riguarda gli effettidella degenza sulle sue capa-cità motorie. La maggior partedei ricoveri che si concludonocon la guarigione o con la sta-bilizzazione clinica, hanno infat-ti come conseguenza secon-daria una regressione delle ca-pacità motorie, legata alla ipo-

cinesi obbligata, vissuta duran-te la degenza.

STRUTTURE PER LUNGO-DEGENTI E CADUTEAnche in questo caso il tentati-vo di ridurre la frequenza di ca-dute si basa principalmente suaccorgimenti passivi, su livelli diassistenza più elevati e sull’in-duzione di comportamenti ipo-cinetici. L’ipotesi di riduzionedei costi, legata al progetto di

prevenzione e salute

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prevenzione, non è dovuta soloal minor numero di cadute, maanche a una richiesta di assi-stenza inferiore da parte di unpaziente che recuperi anchesolo parzialmente la sua auto-nomia di movimento.

OSTEOPOROSI E STABILITÀPOSTURALEÈ dimostrato che la densità os-sea è direttamente correlata al-la stabilità posturale. In altre pa-role possiamo dire che chi èposturalmente più stabile haossa più resistenti. I soggetticon instabilità posturale pre-sentano quindi una ridotta den-sità ossea (osteoporosi), feno-meno sempre più presente eprecoce nella popolazione oc-cidentale soprattutto femminile,e una maggior frequenza difratture non traumatiche(osteoporotiche) (2). I soggettianziani con ossa fragili hannoquindi anche un maggior ri-schio di caduta. Semplificando,possiamo dire che i soggettiosteoporotici hanno un rischiodi caduta maggiore. Migliorarela stabilità posturale bipodalicae monopodalica svolge un’a-zione di contrasto del processoosteoporotico, riducendo alcontempo il rischio di caduta ele fratture sia osteoporotichesia traumatiche.

CONTROMISURE “ELET-TRONICHE: LA DIPENDEN-ZA VISIVAQuando la sicurezza e l’effi-cienza del cammino tendono aridursi, il sistema di controllodel movimento e della posturamette in atto un meccanismodi compenso per conservare lecaratteristiche biomeccanichedel passo. L’utilizzo dell’infor-mazione visiva è il primo mec-canismo di compenso a inter-venire automaticamente quan-do la stabilità posturale, basa-ta sui segnali propriocettivi, di-venta inadeguata. L’anziano

prevenzione e salute

occidentale tende cioè a di-ventare sempre più dipenden-te dalla vista come stabilizza-tore posturale e a perdere lacapacità di gestire le situazionidi emergenza. In condizioni discarsa visibilità (per esempio ininverno, o verso sera, o quan-do si alza di notte senza ac-cendere la luce) o quando lavista entra in crisi (cataratta, ri-duzione dell’acuità visiva, ina-deguatezza o cambio degli oc-

chiali, degenerazione macula-re senile) il rischio di cadutaaumenta in modo esponenzia-le e il soggetto “si difende” ri-ducendo la sua autonomia.Contrariamente a quanto sicrede, non si tratta di un deca-dimento obbligato, ma è il ri-sultato di un comportamentodifensivo errato che riduce ul-teriormente, anziché migliora-re, l’utilizzo delle capacità mo-torie disponibili.

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CONTROMISURE MECCA-NICHE (LA FASE MONOPO-DALICA DEL PASSO)Il momento più critico nel cam-mino è la fase in cui il soggettoè in appoggio su un piede solo(fase monopodalica del pas-so), mentre l’altro arto si spo-sta in avanti per consentire l’a-vanzamento. Quando il cam-mino diventa insicuro (nono-stante il meccanismo di com-penso basato sulla vista) e l’in-dividuo si sente instabile, co-me prima misura precauziona-le volontaria accorcia il passo eriduce la velocità. In questomodo il soggetto gestisce unafase monopodalica del passosempre più breve fino ad arri-vare al trascinamento dei piediper mantenere continuamentedue punti di appoggio. Contemporaneamente, allargala base d’appoggio allonta-nando le due linee lungo lequali avanzano i piedi. Con l’allargamento della basedi appoggio durante il cammi-no, il soggetto non ha più unafase in cui è in equilibrio su unpiede. Ogni passo diventaquindi una caduta interrottadal l ’appoggio successivo.Questa contromisura dà alsoggetto una sensazione dimaggiore stabilità, ma eliminaogni possibilità di gestione del-le situazioni di emergenza: seper qualche motivo un appog-gio fallisce, la caduta è certa.In sintesi, il soggetto che di-venta insicuro nel cammino,accorcia il passo, rallenta lavelocità e tende ad allargare labase d’appoggio. Aumentarela sicurezza durante l’appog-gio su un piede solo non sol-tanto riduce la probabilità dieventi traumatici, ma soprat-tutto allontana le situazioni in-validanti, favorendo il recuperodi livelli di autonomia motoriache, se pur teoricamente di-sponibile, viene invece pro-gressivamente persa.

Dario Riva: “Ghepardi dasalotto” Come riaccendere ciòche lo stile di vita occidentale haspento. Editrice AnankePartendo dall’osservazione dicome eravamo, di come sono igrandi atleti, dalle capacità direcupero dei soggetti con disabi-lità motorie e dalle esperienze incampo astronautico, l’Autore rac-conta come siamo cambiati epropone nuove strade per recu-perare le abilità motorie indispen-sabili per garantire una qualità divita adeguata e autonoma.Dario Riva, laureato in Medicinae Chirurgia, è specialista inPediatria e in Medicina delloSport. Da circa 15 anni studia imovimenti antigravitari (cammi-nare, correre, saltare, salire escendere le scale, sedersi ealzarsi da una sedia...)È considerato il massimoesperto italiano di proprioce-zione e di entropia del movi-mento e uno dei più importanti alivello internazionale.

I TEST PER LA PREVENZIO-NE DELLE CADUTEIL TEST DEL CALZINOPuoi verificare facilmente se titrovi in situazione di rischio. Pro-va ad infilarti un calzino, standosu un piede solo. Se hai bisognodi appoggiarti o di sederti, seigià in una condizione di rischiodi caduta elevato, rischio chetenderà progressivamente adaumentare. Poiché inizialmentesi disattivano solo i meccanismianticaduta di emergenza, è pos-sibile sentirsi ancora sicuri, macon il passare del tempo inizie-ranno a comparire instabilità einsicurezza anche nelle azionipiù semplici. Se vuoi, però,quantificare realmente comefunziona il tuo sistema anticadu-ta e confrontarlo con il resto del-la popolazione devi effettuaredue test fondamentali.IL TEST STABILOMETRICO BIPODALICODura due minuti e quantifica il li-vello di stabilità posturale standoin appoggio sui due piedi in di-verse condizioni sensoriali (oc-chi aperti, occhi chiusi ecc).IL TEST DI RIVA STATICO (MONOPO-DALICO)Dura circa due minuti e consistein quattro prove di 20 secondiciascuna (due per arto: una adocchi aperti ed una a occhi chiu-si) intervallate da 15 secondi dipausa per consentire di cambia-re il piede di appoggio. Permet-te di valutare la stabilità postura-le monopodalica e di confron-tarla con la popolazione di parietà e con il picco di stabilità de-gli adulti giovani, il rischio di ca-duta, la dipendenza visiva.

NOTE1 Ogni anno il 35-40% della popola-zione sana che supera i 65 anni di etàcade. La percentuale supera il 50%al di sopra dei 75 anni (dati dell’Ame-rican Geriatrics Society).2. Fratture non traumatiche (osteo-porotiche) sono fratture che si verifi-cano senza che vi sia un trauma “ef-ficiente”, dovute allo stato di fragilità

prevenzione e salute

dell’osso che si rompe in seguito al-l’applicazione di forze a cui è normal-mente sottoposto nel corso della vitaquotidiana.PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI:I.S.P.P. - International Societyof Proprioception and Posturehttp://www.ispp.eu/

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Lo stressConseguenze estrategie alimentari

tamenti per la sopravvivenza siverificano centinaia di volte algiorno e quasi sempre senzalasciare un intervallo di rilassa-mento fra una reazione e l’altra.L’uomo moderno, dunque, èsempre in stato di allerta. RISPOSTE ALLO STRESSIn condizioni di stress multicau-sale prolungato, la risposta allostress può diventare più dan-nosa dello stesso motivo distress, a seconda delle caratte-ristiche genetiche del singoloindividuo. La reazione dell’ipo-talamo allo stress si verifica en-tro pochi secondi dall’esposi-zione e attiva l’ipofisi a produr-re, entro 15 secondi al massi-mo, un ormone chiamato adre-nocorticotropo (ACTH). Quan-do l’ACTH è rilasciato nella cor-rente ematica, stimola rapida-mente le ghiandole surrenali asintetizzare ormoni (glucocorti-coidi) in grado di bloccare l’im-magazzinamento energetico, dimobilizzare l’energia, di incre-

mentare il tono vascolare e pol-monare e di inibire i processianabolici come la crescita, la ri-produzione, la riparazione deitessuti e l’immunità. La rispostaipotalamica a un dato stimolo èspecifica per il singolo individuoe risente dell’unicità genetica,delle esperienze di vita (imprin-ting) e dello stato delle sue fun-zioni fisiologiche. L’attività ipo-talamica può apportare i se-guenti cambiamenti nella fisio-logia umana:- aumentare il livello di insulina;- aumentare il livello di cortisolo;- aumentare il livello delle cate-colamine;- incrementare la deposizionedi grasso;- ridurre testosterone, estrogenie progesterone;- incrementare lo stress ossidativo;- incrementare la produzione deimediatori dell’infiammazione;- incrementare la necessità didetossicazione epatica (smalti-mento).

di Corrado [email protected]

alimentazione

Lo stress, quando croni-co, è in grado di provo-care un rallentamentofunzionale delle ghiando-

le surrenali e della tiroide e dicreare una sorta di reazione acatena nel sistema endocrinoumano. Solo un centinaio dianni fa, i ritmi di vita dell’uomoerano ben diversi; esistevanoanche allora situazioni stres-santi, ma molto limitate neltempo. Le reazioni di adatta-mento che si verificano duranteuno stress acuto necessario al-la sopravvivenza (nel classicoesempio della zebra attaccatadal leone), quali la mobilizzazio-ne di energia dai tessuti di de-posito, l’incremento del tonocardiovascolare e polmonare,la soppressione dei processianabolici, della digestione edella crescita, della riproduzio-ne e dell’immunità, sono tutteuna logica e normale conse-guenza, se limitate nel tempo.Nella società odierna, gli adat-

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Le persone stressate spessoprovano una sensazione distanchezza mattutina, di in-completezza del sonno, un’in-capacità a “carburare”. Al finedi avviare i processi connessicon il risveglio, c’è una fisiolo-gica secrezione di cortisolo nelsangue: nelle persone stressa-te questo incremento non siverifica a causa di un’alterazio-ne del sofisticato meccanismospontaneo di regolazione e diuna conseguente produzioneinsufficiente di ormoni a livellosurrenalinico. Quando lo stresscronicizza, si producono co-stantemente alcuni ormoni(adrenalina, cortisolo, cortiso-ne ecc.) e il sistema nervosoinibisce sempre più una serie diattività che considera inutili da-ta l’emergenza, come la sintesidi ormoni sessuali, dell’ormonedella crescita e l’attività para-simpatica. Di conseguenza, sisopprimono la digestione, lacrescita, la riproduzione, il si-stema immunitario. Gli stressa-ti cronici diventano insulino-re-sistenti, ne risentono la libido ele funzioni riproduttive, l’altera-zione degli equilibri ormonalisessuali può provocare conse-guenti effetti collaterali (cute,umore, ciclo ecc.), il tono mu-scolare si riduce e si incremen-ta il deposito di tessuto adipo-so. Il colesterolo, i trigliceridi ela pressione sanguigna au-mentano, così come il senso difatica e i disturbi del sonno.L’umore tende alla depressio-ne, i disturbi infiammatori di-ventano più frequenti e si per-de l’entusiasmo alla vita. Il cor-tisolo è l’ormone più importan-te in questo contesto, perché,in risposta allo stress, viene ri-lasciato ad alte dosi e rimaneelevato per tutto il periodo distress: obesità, ipertensione ecardiopatie, stanchezza, de-pressione, insonnia, infiamma-zione sono tutte condizioniprovocate da un livello stabil-

mente elevato di cortisolo nelsangue.

COME MODULARE E REGO-LARE IL CORTISOLO E LARISPOSTA ALLO STRESSMIGLIORARE LA RISPOSTA ORMO-NALE. Alcune piante della tradi-

alimentazione

zione indiana e cinese conten-gono principi attivi molto effica-ci per regolarizzare e migliorarela risposta allo stress. Tra essemeritano di essere ricordate ilginseng (Panax ginseng), l’e-leuterococco o ginseng siberia-no (Eleuterococcus senticosus)e la rhodiola (Rhodiola rosea).MIGLIORARE IL CONTROLLO DEL-L’INSULINA. L’insulina è un fatto-re critico importante nel condi-zionare tutta una serie di eventie di reazioni. Il suo controllo è difondamentale importanza nelripristino delle funzioni fisiologi-che e nelle modulazioni biologi-che che riguardano il peso, l’in-fiammazione e la salute genera-le. Il cortisolo esplica una forteattività di stimolo della sintesidell’insulina, pertanto ogni voltache si deve impostare un proto-collo per regolarne la produzio-ne, non si può omettere una re-golazione dell’eccessiva sintesidi cortisolo e quindi dello stress.MIGLIORARE LO SMALTIMENTO DE-GLI ORMONI SURRENALINICI. Gliormoni surrenalinici prodotti inrisposta allo stress sono smalti-ti dal corpo umano attraversotre specifiche vie biochimiche:la glucuronazione, la sulfazionee la metilazione. Per impedireche questi ormoni permanganotroppo a lungo all’interno delcorpo umano, con la conse-guenza di un’eccessiva attivitànei confronti di diversi organibersaglio, durante i periodi distress sarebbe opportuno sup-plementare tutti i nutrienti ne-cessari, in qualità di catalizzato-ri principali, per far funzionareperfettamente le reazioni chimi-che delle vie atte al loro smalti-mento. I nutrienti sono: acidopantotenico, zinco, zolfo inor-ganico, acido folico, vitaminaB6 e vitamina B12.Alimenti ricchi di acido pan-totenico: lievito di birra - ara-chidi - funghi - piselli – fegato divitello.Alimenti ricchi di zinco: man-

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ratamente la ghiandola surrena-le: dovremmo quindi cercare dibilanciare maggiormente questorapporto, riducendo il sodio eaumentando l’assunzione di po-tassio e magnesio.Alimenti ricchi di magnesio:germe di grano - mandorle - lie-vito di birra - grano saraceno -noci brasiliane - avena - spinaci- riso integrale.Alimenti ricchi di potassio:germe di grano - mandorle -semi di girasole – prezzemolo -noci brasiliane - arachidi - aglio- avocado - datteri.BILANCIARE GLI OMEGA-6 E GLIOMEGA-3. Tutte le situazioni chetendono a incrementare la pro-duzione di ormoni da stress so-no associate a un’aumentataproduzione di mediatori dell’in-fiammazione. La maggior partedi tali mediatori deriva dall’aci-do arachidonico e dagli ome-ga-6. Per regolare la loro pro-duzione e ridurre la situazioneinfiammatoria di base, occorreaccrescere il livello degli acidigrassi omega-3 sia attraversol’assunzione di olio specifico,che riducendo l’uso di grassianimali e di oli vegetali parzial-mente idrogenati.SUPPLEMENTARE I PRECURSORISURRENALICI. Per produrre i pro-pri ormoni, la ghiandola surrena-le necessita di numerosi precur-sori nutrizionali vitaminico-mine-rali. Una buona supplementa-zione di sostanze quali vitaminaC, acido pantotenico, vitaminedel complesso B, magnesio,potassio, zinco e ferro è moltoutile in qualità di attivatore dellasua funzione, in modo da incre-mentare la sintesi ormonale, co-me richiede un processo diadattamento allo stress.Alimenti ricchi di vitamina C:peperoni rossi - prezzemolo - broc-coli - cavolini di Bruxelles - kiwiAlimenti ricchi di ferro: lievitodi birra - crusca di grano - semidi zucca - semi di girasole - fe-gato di vitello

alimentazione

zo - uova - anacardi - semi digirasole - mandorle.Alimenti ricchi di acido folico:lievito di birra - riso integrale -farina di soia - germe di grano -fegato di vitello - fegato diagnello.Alimenti ricchi di vitaminaB6: lievito di birra - semi di gira-sole - germe di grano - tonno -fegato di vitello - salmone.Alimenti ricchi di vitaminaB12: fegato di agnello - fegatodi vitello - sardine - conchiglie -ostriche.RIDURRE L’ESPOSIZIONE ALLOSTRESS. Diversi sono i metodiconsigliati per influenzare posi-tivamente la reazione dell’orga-nismo nei confronti dello stress.L’importante è apportare rilas-samento per ridurre la produ-zione degli ormoni implicati:tecniche quali il training autoge-no, la meditazione, lo yoga, ilbiofeedback e l’ipnosi sono tut-te valide allo scopo.MIGLIORARE LA SENSIBILITÀ ALCORTISOLO. I ricettori steroideisono sensibili alla vitamina B6.Ciò significa che, se la vitaminaè scarsa, i ricettori non sono ingrado di bloccare il legame congli ormoni e la cellula sviluppauna risposta esagerata a unostimolo nei limiti della norma. Ilcortisolo, in qualità di steroide,risponde in questo modo, per-tanto la B6 è fondamentale perregolare la sua secrezione e lasua attività. Un’assunzione ac-cresciuta di vitamina B12 e diacido folico dovrebbe essere disupporto alla crescita dei livellidi vitamina B6, migliorandonecosì, come abbiamo visto, an-che lo smaltimento.RIDURRE L’EQUILIBRIO FRA SODIO,POTASSIO E MAGNESIO. Il rappor-to sodio/potassio riveste unsignificato molto importante perla produzione di steroidi da partedella ghiandola surrenale. Moltospesso la dieta è più ricca in so-dio e povera in potassio e ma-gnesio, così da stimolare esage-

CORRADO CESCHINELLILaureato in Sociologia all’Universitàdegli Studi di Trento, ha unaformazione in Naturopatia a indirizzoOlistico conseguita presso l’Istituto di Medicina Psicosomatica.Qualificato come “specialista delbenessere”, preparatore atletico ed esperto in comportamentialimentari, è da sempre impegnatoper un approccio sano, equilibrato,soprattutto educativo, alle praticheche contribuiscono a migliorare lostato di salute e di benesseregenerale. Da anni svolge attività di docenza e scrive per le piùautorevoli riviste del settore.

IL BENESSERE POSSIBILEIl libro vuole essere un contributo per vivere meglio e per chi si occupadella salute e del benessere altrui.L’autore analizza aspettifondamentali della nostra esistenza:consapevolezza come fondamentodel benessere, alimentazionefunzionale per la salute, attività fisicaper la migliore condizione di forma. Il testo approfondisce temi importantidell’alimentazione (come impostarei pasti, allergie e intolleranzealimentari ) e dell’allenamento(attività fisica per uno stile di vitasano e come modello educativo,corsa e tonificazione).Alea Edizioni 2008

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Page 11: FitMed n°3

W W W . P R O F E S S I O N E F I T N E S S . C O Mi n f o s c u o l a @ p r o f e s s i o n e f i t n e s s . c o mP r o f e s s i o n e F i t n e s s • t e l . 0 2 5 8 1 1 2 8 2 8 • f a x 0 2 5 8 1 1 1 1 1 6

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Capita spesso che in pale-stra si presentino all’at-tenzione dell’istruttore odel personal trainer dei

casi particolari, in cui il soggetto èportatore di patologie che in pale-stra devono essere affrontate conparticolare cautela e solide cono-scenze. Il lavoro dell’operatore, inquesti casi, senza avere alcunaconnotazione riabilitativa, si caricacomunque di responsabilità; perquesto è importante stabilire unmetodo di studio e lavoro che con-senta di affrontare con serenità ecompetenza anche le situazioni piùcomplesse, individuando nel con-tempo i propri ambiti d’intervento ei limiti operativi.

ANAMNESI E STORIA CLINICAA.V. è una signora di poco più disessant'anni molto in gamba. Nellavita ha sempre fatto la casalinga,ma adesso non riesce più a sbriga-re le faccende di casa con la veloci-tà di un tempo, sebbene sia ancoracompletamente autosufficiente.Sfortunatamente tra i vari acciacchidati dagli anni, da diversi mesi sof-fre di un dolore alla spalla destrache si è fatto via via più fastidioso.Se infatti in principio si trattava diuna dolenzia alla fine di giornate diparticolare affaticamento, col tem-po è diventato più frequente, fino alimitare la funzionalità dell'arto stes-so e a darle noia a volte anche dinotte. Inizialmente ha trascurato il

problema, poi è andata dal suo me-dico che le ha genericamente con-sigliato antinfiammatori per il doloree riposo funzionale, riposo che lei,dato il suo carattere attivissimo,non si è mai concessa. Quando poiè stata vista da uno specialista, le èstata riconosciuta una sindrome daconflitto subacromiale e le è statospiegato che il riposo, al qualeadesso è costretta per il dolore, perlei è terapeutico come gli antidolori-fici. Inoltre, le è stato consigliato diaffidarsi a un fisioterapista o a unapalestra per recuperare una buonamobilità articolare ed equilibrare lamuscolatura della spalla.

DESCRIZIONE DELLA PATOLOGIAQuesto quadro clinico fino a pochianni fa era genericamente indicatocome periartrite scapolo-omerale odi spalla. Tale nome comprendevaanche altre patologie, per esempiodel tendine del capo lungo del bici-pite o del cercine glenoideo. Peruna maggiore definizione della lo-calizzazione e del meccanismo allabase del disturbo, oggi si preferisceusare i termini di sindrome da con-flitto subacromiale, sindrome delcercine e così via.La testa omerale medialmente siarticola con la glenoide, mentre su-periormente incontra il limite offertodalla volta dell'acromion e dal lega-mento coraco-acromiale. Tra que-sto tetto e l'omero si trova una bor-sa che favorisce lo scorrimento e ladispersione del calore generato perl'attrito dovuto ai movimenti delbraccio. Questo spazio è anche at-traversato dai tendini dei muscoliextrarotatori della cuffia dei rotatori(m. sovraspinato, m. infraspinato em. piccolo rotondo), che dalla sca-pola si vanno a inserire al tubercolomaggiore dell'omero. Per abnormisollecitazioni funzionali, soprattuttocon movimenti di intra-extrarotazio-ne a braccio elevato e abdotto, sipossono produrre degli stresscompressivi sulle strutture suba-cromial i appena r icordate.Funzionalmente è come se un del-toide, reso potente da ripetuti mo-vimenti in abduzione ed elevazione,

Conflitto subacromiale

in donna anziana Casi clinici in palestra

allenamento e rehaballenamento e rehab

Conflitto subacromiale

in donna anzianadi Edoardo Lanzani

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spingesse la testa omerale medial-mente e verso l'alto contro la voltaacromiale. Proprio i muscoli dellacuffia dei rotatori avrebbero il ruolodi centrare l'omero nella cavità gle-noidea, evitandone la r isal i ta.Rispetto a essi risulta però più faci-le sviluppare un muscolo come ildeltoide, più robusto e frequente-mente coinvolto nei movimenti del-l'arto superiore. Questo disequili-brio conduce alla sofferenza dellestrutture muscolotendinee com-presse, con riduzione della mobilitàarticolare per il dolore. Alla fine sipuò avere una vera e propria lesio-ne della cuffia, più frequentementedel sovraspinato e del suo tendine.Ciò si può tradurre funzionalmentein una mobilità articolare ridotta osoppressa (spalla congelata) o inscrosci articolari alla mobilizzazio-ne, per cui si rende a volte neces-saria la chirurgia. Una possibileevoluzione è la calcificazione dege-nerativa delle strutture muscoloten-dinee interessate (morbo diDuplay).

I CONCETTI CHIAVE RIFERITIAL CASOQuesta patologia è generalmenteindotta da sollecitazioni funzionaliintense o ripetute che prevedonol'elevazione e l'abduzione degli artisuperiori come in attività lavorativemanuali (meccanico, magazziniere,imbianchino ecc.) o particolarisport (sport di lancio, tennis ecc.).Dato che non si poteva ricondurre ilproblema della signora ad alcungesto ripetitivo, atletico o professio-nale, probabilmente non si sarà ri-sparmiata nei lavori domestici ingenere. In ogni caso, è fondamen-tale il rispetto del dolore e quindi uncongruo periodo di riposo funzio-nale prima di qualsiasi intervento.Questa è una situazione in cui uncorretto allenamento teso a riarmo-nizzare i motori muscolari può as-sumere un ruolo sostanziale.Soprattutto in una fase semplice-mente dolorosa in cui ancora non sisiano prodotte lesioni anatomiche,dovrebbe essere il medico stesso aconsigliare questo indirizzo. Le le-

sioni documentate, come rotturetendinee e calcificazioni, potrannoessere affrontate dallo specialista ela rieducazione funzionale in pale-stra costituirà un tempo successi-vo. In questo caso particolare vaconsiderato il disagio ambientale epsicologico che questa donna perla sua età proverà, almeno inizial-mente, nel frequentare una palestratra giovani muscolosi e body sfavil-lanti. Sarebbe opportuno concor-dare degli orari tranquilli per poterdedicare alla signora il tempo ne-cessario a svolgere un buon lavoroin tranquillità o l'insuccesso è dietrol'angolo.

INFORMAZIONI NECESSARIEPER TRATTARE IL CASOAnzitutto si deve valutare la mobili-

tà articolare della spalla interessataattraverso il confronto con la con-trolaterale. Importante è vedere secon una gentile mobilizzazione pas-siva attuata da noi, si ottengonogradi di articolarità in più rispetto al-la sola mobilizzazione attiva; in que-sto modo si potrà capire se l'unicolimite sia il dolore o se vi siano im-pedimenti strutturali anatomici.Inoltre, sarà possibile percepirescrosci o rumori articolari durante lamobilizzazione. L'ipotrofia da disu-so della muscolatura distrettuale sipotrà rilevare dal confronto bilatera-le dei deltoidi. Più fine, ma di altret-tanto comune riscontro, è l'ipotrofiadel muscolo sovraspinato: si ap-prezza palpando medialmente al-l'acromion e sopra la spina dellascapola bilateralmente e, se mar-

Figura 1

L’immagine mostra una spalla de-stra vista anteriormente. È eviden-ziato il gruppo muscolare della cuf-fia dei rotatori. Da notare come ilmuscolo sovraspinato con il suotendine attraversi lo spazio tra la testa ome-rale e la volta dell’acromion.

allenamento e rehab

Figura 2.

All'Rx si può notare una ridu-zione dello spazio tra testaomerale e volta acromiale (cheandrebbe confrontato con laspalla controlaterale). Si notanoinoltre degli addensamenti os-sei nei punti di maggior contat-to in particolare sulla superficieinferiore dell’acromion e all’api-ce della testa omerale (vedifrecce). L'esame dirimente perverificare lesioni della cuffia ri-mane l'ecografia. Si noti l’au-mentata trasparenza della so-stanza ossea dell’acromion edella testa omerale riferibile adun rarefazione della calcifica-zione su base osteoporotica.

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cata, si può anche osservare unleggero avvallamento all'ispezione.Funzionalmente il sovraspinato in-nesca i primi gradi dell'abduzionedell'omero, fase da osservare conattenzione. Altro elemento degno dinota è la morfologia del torace diquesta signora. Un'accentuazionedella cifosi dorsale, già comune inetà più giovani, fa scivolare le sca-pole su di una gabbia toracica piùconvessa. Il risultato sono dellescapole che non giacciono più suun piano quasi frontale ma su unpiano quasi sagittale, determinan-do così un'intrarotazione dell'artosuperiore di cui dovremo tener con-to all'esame obiettivo motorio e nel-l'esecuzione degli esercizi.

OBIETTIVIPossiamo proporci degli obbiettivisolo se il dolore è superato, o in de-clino, grazie a riposo e antinfiam-matori. Il nostro obiettivo primario è

quello di restituire a questa donnaun buon grado di funzionalità del-l'arto superiore. In una persona an-ziana ogni deficit funzionale puògenerare un pericoloso circolo vi-zioso di decadimento. Inizialmentesi cercherà quindi di ridarle unbuon grado di mobilità attraversoginnastica dolce a corpo libero,senza pesi. Fondamentale sarà l'allenamentodella cuffia dei rotatori per ridarestabilità all'articolazione e allonta-nare le recidive. Per non gravare ul-teriormente su muscoli e tendini,prima di ogni seduta è buona nor-ma osservare un riscaldamentocon mobilizzazione a corpo liberodella spalla. Anche il muscolo gran-de dorsale riesce a scaricare il con-flitto subacromiale stabilizzandol'omero sul quale si inserisce. Soloin una fase successiva al potenzia-mento della cuffia si potrà restituiresimmetria alle spalle con un allena-

mento, sempre leggero, del deltoi-de. Sarà comunque soddisfacenteottenere dei risultati privilegiandol'aspetto funzionale rispetto a quel-lo estetico. Gli esercizi dovrannoessere semplici e avrà importanzaanche la comunicazione: non po-tremo chiedere alla signora di com-piere delle intrarotazioni da tot a totgradi, ma dovremo chiederle di for-mare, per esempio, dei cerchi nellospazio in determinate direzioni o dimimare gesti noti. Oltre agli esercizia corpo libero potranno risultareutili attrezzi semplici come bastoni,elastici o cavi che però richiedonouna maggiore supervisione del-l'istruttore per un'esecuzione cor-retta dato che abbiamo a che farecon un soggetto anziano, nonsportivo e quindi poco coordinato.

ESERCIZI CONSIGLIATIQualsiasi esercizio può essere pre-visto solo dopo la risoluzione della

CASIclinici

in palestra

allenamento e rehab

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sintomatologia dolorosa ottenutagrazie al riposo funzionale e alla te-rapia medica. Inizialmente sarà ne-cessario recuperare un accettabilegrado di mobilità articolare conesercizi a corpo libero. Nel caso diquesta signora, data l’età, la sinto-matologia dolorosa e le esigenzefunzionali, sono indicate delle cir-conduzioni dell’arto superiore ad-dotto e oscillante. L’esercizio si puòeseguire con manubri impugnatidel peso massimo di un chilo e conuna leggera inclinazione antero-la-terale del tronco. In questo modosarà possibile decomprimere mec-canicamente il conflitto tra testaomerale e acromion. In una fasesuccessiva un lavoro specifico perla cuffia dei rotatori potrà essere ef-fettuato con intra-extrarotazionidell’arto superiore addotto con go-mito in flessione, a corpo libero o almassimo, in una fase successiva,con resistenze minime tipo elastici.In ogni caso il limite che ci dobbia-mo porre è quello di non ingenerareuna sintomatologia dolorosa.

ESERCIZI SCONSIGLIATILe abduzioni dell’arto superiore e ingenere gli esercizi di elevazione del-l’arto superiore con qualsiasi pesoche potrebbero innescare ulterioridinamiche di conflitto subacromiale.

CASIclinici

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Come l'istruttore deve affrontare le patologie che gli si possonopresentare in palestra. Nella serie i casi più frequenti sono

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CONTROLLO DEGLI OBIETTIVIUn metodo obiettivo di valutazionedei risultati conseguiti consiste nelrilevare periodicamente il livello dimobilità articolare priva da doloreconseguito e di confrontarlo con ivalori che abbiamo annotato al

tempo del primo contatto in palestra.Una conferma indiretta la abbiamo avu-ta dalla signora stessa, che ci racconta-va come, dopo qualche settimana di al-lenamento mirato, recuperava gradual-mente certi movimenti e certe attivitàprima impedite dal dolore.

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Il recupero dellescorteLa pianificazione dell’allena-mento deve tenere conto anchedel ripristino dei materialienergetici

Il recupero tra gli esercizi e trale diverse sedute di allena-mento determina l’evolversidella prestazione di un indivi-

duo. Per qualunque sportivo di-venta importante comprenderei tempi di ripristino dei materia-li energetici consumati durantel’attività, in funzione del tempodi applicazione dell’esercizioproposto: un nuovo eserciziosarà riproponibile solo dopoaver recuperato l’energia con-sumata attraverso il tempo direcupero. In questo modo il re-cupero diventa parte integrantedell’allenamento. A secondadei sistemi energetici utilizzati inallenamento ci saranno diffe-renti tempi di recupero tra gliesercizi, all’interno della sedutae tra le differenti sedute di alle-namento, per esempio all’inter-no di una settimana. Proviamoa tracciare le regole fondamen-tali che regolano l’operato del-l’allenatore.

LA RIGENERAZIONE DEL SI-STEMA DEI FOSFATIIl sistema anaerobico alattaci-do, che permette di eseguiregesti alla massima potenza maper pochi secondi, viene rige-nerato completamente in 2-3minuti (Fox, Bowers, Foss;1995). L’andamento evidenziacome dopo 30” si determini giàil 50% del recupero di energia,

dopo 60” il 75%, dopo 90” cir-ca l’83%, dopo 2 minuti il 93%e dopo 3 minuti si arrivi pratica-mente al 100% del recuperodell’energia. Inserire una pausadi recupero tra gli esercizi a po-tenza massimale e submassi-male permette di rigenerare lescorte di fosfati, quindi di ritar-dare la fatica dovuta alla dimi-nuzione dei substrati energeticiutilizzati durante l’esercizio e al-l’eventuale accumulo di acidolattico. Ricordiamo che la risin-tesi di ATP-PC durante la fasedi recupero avviene grazie al si-stema aerobico, sfruttandocarboidrati e grassi: l’ATP vienedirettamente rigenerato attra-verso il sistema aerobico, men-tre la fosfocreatina indiretta-mente, grazie all’idrolisi di unaparte di ATP che fornisce l’e-

di Massimiliano Gollin [email protected]

allenamento e rehab

SISTEMI ENERGETICI

Ricordiamo che l’organismoutilizza tre diverse vie perprodurre l’ATP:1. il sistema ATP-PC oanaerobico alattacido(AA), detto anche sistemadei fosfati, che utilizza la fosfocreatina (PC), conproduzione, ma senzaaccumulo, di acido lattico;2. il sistema della glicolisianaerobica o anaerobicolattacido (AL), detto anchedell’acido lattico, conutilizzo del glicogenomuscolare, produzione eaccumulo di acido lattico;3. il sistema aerobico (A),o dell’ossigeno, cheutilizza sia il glicogenomuscolare sia i grassi e, invia del tutto eccezionale, leproteine; con produzione,ma senza accumulo diacido lattico.Di ogni sistema si può definire: - la capacità, cioèl’attitudine a contenere, omeglio la capienza o volume interno di energiaerogabile, - la potenza, cioè la misuradel lavoro prodotto da undeterminato sistemaenergetico nell’unità ditempo.

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nergia per la risintesi della PC.L’importanza del sistema aero-bico nel ripristino delle scorte difosfati si evidenzia con l’au-mento del consumo di ossige-no durante la fase di recuperopost-esercizio prima del ritornoai valori basali (pagamento deldebito di ossigeno) che si ave-vano prima dell’allenamento.

LA RIGENERAZIONE DELGLICOGENO MUSCOLARELa risintesi di glicogeno, cheentra a far parte dei sistemi ae-robico e anaerobico, dipendeda tre fattori fondamentali: - la durata dell’esercizio- l’intensità dell’esercizio- l’alimentazione post seduta diallenamento. Dopo esercizio lattacido di bre-ve e alta intensità (intermittente)è possibile rigenerare un’im-portante quantità di glicogenoanche senza assunzione di ci-

bo entro le prime due ore dopola fine dell’esercizio. Non vienerichiesta una dieta di carboidra-ti superiore alla norma e lacompleta rigenerazione do-vrebbe avvenire in circa 24 oredalla fine dell’allenamento. Il ri-pristino ha inizio precocemen-te: nelle prime cinque ore di re-cupero la rigenerazione è moltopiù veloce che nelle restanti(Fox; 1988).Quando l’attività fisica ha impe-gnato prevalentemente il siste-ma lattacido, per il recuperocompleto sarà necessario il to-tale smaltimento dell’acido latti-co. È stato dimostrato (Fox,Bower, Foss; 1995) che l’acidolattico prodotto da esercitazionimassimali è rimosso dal circoloematico più velocemente se ilrecupero avviene in modo atti-vo: un’attività blanda pare ab-bassi il tempo di smaltimento acirca un’ora, contro le due orein caso di recupero passivo.L’acido lattico ha tre possibilitàdi riconversione: in glicogenoepatico, in glucosio ematico, inacido piruvico utilizzato dal ci-clo di Krebs. Ricordiamo che imuscoli scheletrici, il cuore, ilfegato e i reni possono utilizza-re l’acido lattico come fonteenergetica.

allenamento e rehab

Dopo esercizi prolungati di tipoaerobico, il ripristino delle scor-te di glicogeno richiede unadieta iperglucidica: se l’apportodi carboidrati risulta insufficien-te, il recupero completo può ri-chiedere anche più di cinquegiorni. Oltre a ciò, se nel frat-tempo sono inserite sedute diallenamento, si può incorrere inun fenomeno di fatica cronica,con conseguenze molto nega-tive sia sulla prestazione, chesullo stato di efficienza organi-ca generale. In caso di correttadieta iperglucidica, il tempo sti-mato per il recupero completodopo attività aerobica di alta in-tensità è stimato in circa 48 ore,con andamento più veloce du-rante le prime ore di recuperopost allenamento.Dalla tabella qui sotto si puòevidenziare come non sia pos-sibile stimare in modo preciso iltempo di recupero energeticodovuto alle differenti attività fisi-che, ma ci si possa orientaresecondo l’intensità dell’eserci-zio proposto e il grado di alle-namento dell’atleta.

SISTEMI ENERGETICI ETEMPO DI PRESTAZIONEIl concetto di continuità energe-tica nell’ambito sportivo è lega-

TEMPI DI RECUPERO DOPO ESERCIZIOMASSIMALE (Fox, 1988; modificata)

SCORTERIPRISTINATE

ATP-PC

Glicogeno muscolare dopo

esercizio intermittente

Glicogeno muscolare dopo

esercizio prolungato

Rimozione acido lattico

con recupero attivo

Rimozione acido lattico

con recupero passivo

TEMPO DI RECUP.MINIMO

2 minuti

5 ore

10 ore

30 minuti

1 ora

TEMPO DI RECUP.TOTALE

3 minuti

24 ore

48 ore

1 ora

2 ore

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energetico predominante è quel-lo anaerobico alattacido (lanciodel peso, 100 metri, salti...);2. attività con durata tra i 30 se-condi e un minuto e mezzo, conenergia fornita dai sistemi del-l’ATP-PC e dell’acido lattico (200e 400m, i 100m nel nuoto…);3. attività con durata tra un mi-nuto e mezzo e i tre minuti, in

allenamento e rehab

MMAASSSSIIMMIILLIIAANNOOGGOOLLLLIINN

LLaauurreeaattoo iinnSScciieennzzee eeTTeeccnniicchhee ddeell--ll’’aalllleennaammeennttooSSppoorrttiivvoo,, ddoo--cceennttee pprreessssoo

ll’’UUnniivveerrssiittàà iinn SScciieennzzee MMoottoo--rriieeddeellll’’UUnnii--vveerrssiittàà ddii TToorriinnoo iinnMMeettooddoollooggiiaa ddeellllaa PPrreessttaazziioonnee,,aalllleennaattoorree ddii IIVV LLiivveelllloo CCOONNII.. ÈÈeessppeerrttoo iinn MMeettooddoo--llooggiiaaddeellll’’aalllleennaammeennttoo ee ssvvoollggee aattttiivviittàà ddiiccoonnssuulleennttee ppeerr llaa pprreeppaa--rraazziioonneeffiissiiccaa nneell RRii--aattlleettiissmmoo ee FFiittnneessss,,TTrriiaatthhlloonn,, SSoolllleevvaammeennttoo PPeessii,, SSccii,,CCiicclliissmmoo,, MMaarraattoonnaa,, SScchheerrmmaa..

to al tipo di attività sportiva pre-sa in considerazione. I tre siste-mi energetici interverranno conpredominanza di uno rispettoall’altro per sostenere un’atti-vità in funzione dell’intensitàdella stessa, senza mai esclu-dersi, ma integrandosi tra loro,per cui sarà necessario ricono-scere quale metabolismo pre-vale nell’attività in considerazio-ne e orientare l’allenamento sudi esso. Per stabilire quali sianoi sistemi energetici predomi-nanti in ogni attività fisico-spor-tiva è necessario considerare iltempo di prestazione specificoper ogni disciplina: il tempo diprestazione è infatti correlatocon i sistemi di fornitura dienergia. Le fonti di energia peruna data attività sono quinditempo-dipendenti, indipenden-temente dal tipo di attività svol-ta (correre, saltare, pedalare,vogare...). Per esempio il mara-toneta, che utilizza prevalente-mente un metabolismo aerobi-co, non esclude completamen-te i metabolismi anaerobici chesaranno utilizzati per produrreenergia in quei momenti critici(cambi di ritmo, salite con gran-de pendenza, scatti finali, par-tenza ecc.) in cui l’intensità del-l’attività supera le capacità di ri-sposta del metabolismo aero-bico. Si può ricordare anche ilciclista che, staccato dal grup-po, cerca di ritrovare la scia au-mentando il ritmo di pedalata equindi l’intensità dello sforzo: ri-corre al sistema anaerobicocreando un debito di ossigenoe zuccheri, che sarà poi com-pensato dal sistema aerobicoal diminuire dell’intensità.Si può fare riferimento a unsemplice schema teorico divisoin quattro fasce per identificarei sistemi energetici impegnatinelle attività, dandone una cor-rispondenza in tempi di lavoro(Fox, Mathews; 1977):1. attività con durata inferiore ai30 secondi, dove il sistema

cui i sistemi predominanti sonola glicolisi anaerobica e l’aerobi-co (800 e 1500 metri, prove diginnastica, box, lotta, giochi disquadra…);4. attività di durata superiore aitre minuti, dove il sistema ener-getico predominante è quelloaerobico (maratona, ciclismo difondo, jogging, sci di fondo….)

Bibliografia

Dal Monte A, Faina M. “Valutazionedell’Atleta” Ed. UTET, Torino 1999Fox EL. “Fisiologia dello sport”Ed. Grasso, Bologna 1988Fox, EL, Mathews DK. “IntervalTraining” Ed. Vigot, Parigi 1977Fox EL, Bowers RW, Foss ML.“Le basi fisiologiche dell’educa-zione fisica e dello sport” Ed.Pensiero scientifico, Roma 1995McArdle WD, Katch FI, KatchVL. “Fisiologia applicata allosport” Ed. Casa Ambrosiana, Mi-lano 1998

Page 21: FitMed n°3

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Page 23: FitMed n°3

teplici fattori fisiologici che necostituiscono anche il limite (at-tività dell’apparato cardio-re-spiratorio e del sistema cardio-circolatorio, disponibilità e me-tabolismo energetici, sincroniz-zazioni interne muscolari); nondevono essere sottovalutate lavolitività e la perseveranza del-l’atleta. La forza resistente sidivide in tre tipologie: 1. resistenza generale, che

coinvolge più di 2/3 della mu-scolatura (influenzata dai grandisistemi fisiologici);2. resistenza regionale, che in-teressa 2/3 della muscolatura;3. resistenza locale, limitata a1/3 della muscolatura (dipendedai substrati energetici). Un programma di allenamentodella forza nelle discipline doveprevalga la resistenza, necessi-ta di un carico di lavoro quasicorrispondente alla resistenzada superare durante la gara. Latensione muscolare dovrà es-sere relativamente bassa e ilnumero delle ripetizioni alto,per avvicinarsi il più possibile al-la durata della gara da sostene-re. Questo procedimento abi-tua gli atleti a far fronte alla fati-ca specifica dello sport e altempo stesso migliora sia laforza specifica che la resisten-za. Tale tipo di allenamentoporterà a un adattamento fisio-logico molto simile a quello otti-male per la competizione. For-tunatamente, il sistema neuro-muscolare è capace di adattar-si a ogni tipo di allenamento.L’importanza della forza massi-ma per gli sport di resistenzaaumenta proporzionalmente al-la resistenza esterna. Peresempio, la velocità dei nuota-tori nei 400 m è maggiore diquella dei nuotatori nei 1500 m.Per ottenere una velocità supe-riore, i nuotatori dei 400 m de-vono opporre maggiore forzacontro la resistenza dell’acquadi quanto non facciano i nuota-tori dei 1500 m; la forza massi-ma risulta quindi più importanteper i nuotatori dei 400 m rispet-to a quelli dei 1500 m. In en-trambi i casi, se gli atleti deside-rano percorrere la distanza piùvelocemente, la forza massimadeve essere aumentata di annoin anno. Ciò è possibile solo se inuotatori migliorano sia la lororesistenza aerobica che la forzaper vincere la resistenza dell’ac-qua. Tale aumento permetteràagli atleti una maggiore velocità.

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Èla capacità dell’organi-smo di opporsi alla fati-ca durante prestazionidi forza di lunga durata.

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allenamento e rehab

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ALLENARE LA RESISTENZAMUSCOLAREIl mezzo più indicato per svilup-pare la resistenza muscolare èun programma di allenamentodella forza con un elevato nu-mero di ripetizioni. Gli eserciziscelti e le ripetizioni da eseguiredevono conseguire l’adatta-mento desiderato in funzionealle esigenze fisiologiche dellaspecifica disciplina. Se non sisegue un corretto metodo diconversione della forza massi-ma in resistenza muscolare,non ci si può aspettare che imiglioramenti ottenuti tramiteun certo tipo di allenamento simanifestino anche in condizionifisiologiche diverse. Se si utiliz-za una metodologia da solleva-mento pesi, con 18 ripetizioni,non si può sperare di otteneremiglioramenti sostanziali in unosport che prevede 200 movi-menti consecutivi durante lagara. Negli sport basati sulla re-sistenza, le specifiche resisten-ze aerobiche e muscolari devo-no essere allenate contempo-raneamente; ciò è possibile siaallenandole in sedute diverse,che combinandole nella stessa

seduta. L’affaticamento puòrappresentare un ostacolo perle sedute combinate: ne derivaquindi una riduzione anche del-l’allenamento della forza resi-stente. Per gli atleti dotati diuna tecnica adeguata e di unabuona resistenza aerobica,sarà più vantaggioso un allena-mento separato, dedicato sol-tanto alla resistenza muscolare.

FORZA E RESISTENZALe abilità di forza e di resistenzasi possono combinare in quat-tro maniere differenti: 1. forza con resistenza dellapotenza; 2. forza con resistenza di brevedurata;3. forza con resistenza di mediadurata;4. forza con resistenza di lungadurata.

Discipline come lo sprint in atle-tica leggera, il nuoto e alcuniruoli negli sport di squadra, ri-chiedono un alto grado di po-tenza, applicata numerose vol-te. Lo sprint viene spesso sot-tovalutato: i 100 metri piani ri-chiedono un allenamento diqualità elevata per mantenereuna potente azione delle gam-be per tutta la durata della ga-ra. È necessario essere in gra-do di eseguire ripetutamenteazioni potenti e negli sport disquadra, questa prestazione avolte è richiesta dopo soli po-chissimi secondi di interruzionedel gioco. Per sostenere consuccesso questo sforzo, gliatleti hanno bisogno di moltapotenza e devono inoltre esse-re in grado di ripetere l’azioneda 20 a 30 volte. In una corsaprolungata gli atleti di alto livello

allenamento e rehab

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allenamento e rehab

di resistenza alla potenza, sa-ranno in grado di mantenerecostante la frequenza e la velo-cità dei movimenti fino alla fine.In ambito sportivo esistono di-verse attività che durano dai 30secondi ai 2 minuti, per esem-pio nell’atletica leggera, nelnuoto, nella canoa, e neglisport di squadra come il calcio,il rugby e il basket. Nel corso diun’attività intensa, gli atleti ac-cumulano un elevato livello diacido lattico (dai 10 millimoli inpoi): ciò indica che quello del-l’acido lattico è il sistema ener-getico predominante. Per lamaggior parte di questi sport,occorre quindi molta energiaanaerobica, oltre a una buonaresistenza aerobica. L’allena-mento della forza è parte inte-grativa dell’allenamento per af-frontare gli sforzi complessivi ri-chiesti dallo sport. La capacitàdegli atleti di far fronte alla faticaè uno degli obiettivi primari ne-gli sport di resistenza e anchela seduta di potenziamentomuscolare dovrebbe soddisfa-re questo scopo. Con l’avvici-narsi del periodo agonistico,l’allenamento della forza devequindi essere strutturato in ma-niera tale da sviluppare la capa-cità degli atleti di tollerare alti li-velli di acido lattico. I parametridi allenamento della resistenza

di breve durata sono il glucosioematico e muscolare. I para-metri di allenamento per la resi-stenza muscolare di breve du-rata sono simili a quelli del cir-cuit training, dove le ripetizionisono eseguite in modo ritmicoe molto veloce. Il carico non èmolto alto, dal 50 al 60% delmassimale, ma il lavoro è svoltoad alta intensità, come durantela gara. In tutti gli sport in cui losforzo supera i 2 minuti, l’incre-mento della resistenza musco-lare rappresenta uno dei fattoriprincipali per il miglioramentodella prestazione. Nelle discipli-ne in cui prevale la resistenzaaerobica, il programma specifi-co di allenamento della forzadeve avere come riferimento ladurata effettiva, senza interru-zioni, dell’attività specifica. L’al-lenamento per la resistenzamuscolare è molto utile per ilnuoto, il canottaggio, ciclismosu strada, il triathlon e lo sci difondo. La resistenza muscolarepuò essere allenata secondo icriteri del circuit training, se-guendo i principi dell’intervaltraining di lunga durata. L’obiet-tivo principale dell’allenamentodella resistenza muscolare èaumentare la capacità di resi-stenza alla fatica, migliorandosia la resistenza aerobica chequella anaerobica. Il migliora-

mento della capacità dei mu-scoli di contrarsi in manieraprolungata, senza aumentarel’ipertrofia, è reso possibile dal-l’utilizzo di carichi relativamentebassi dal 30 al 50%. Gli sport dilunga durata richiedono un alle-namento fisiologico diverso.Nella maggior parte di questisport, gli atleti applicano la loroforza per vincere un certo tipodi resistenza, come ad esem-pio l’acqua nel nuoto, i pedalinel ciclismo, la neve nello sci. Ilsistema energetico dominanteè quello aerobico. L’elementochiave per aumentare la resi-stenza muscolare di lunga du-rata è l’esecuzione di un grannumero di ripetizioni senza in-terruzioni. Poiché resistere allafatica è uno degli obiettivi del-l’allenamento per la resistenzadi lunga durata, l’intervallo di la-voro sarà breve e non permet-terà un recupero totale.

CLAUDIO CIAPPARELLI Nato a Busto Arsizio nel 1974.Diplomato in ragioneria informaticae studente della Facoltà di ScienzeMotorie presso l’Università degliStudi di Milano, lavora attualmenteper StarPerformance nell’ambitodel nuoto, allenatore nuoto masterdella DDS e di Mozzate, allenatoretriathlon ARC Busto Arsizio. Scriveanche su Triathlete e Correre.

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Èuna sinergia virtuosaquella nata a Firenzefra sport di prestazio-ne e semplice voglia di

riscoprirsi in forma, che passadalla promozione di correttistili di vita per bambini e adultialle proposte di attività fisicaper ogni livello di preparazionee per ogni età. Un rapportoche lega strettamente uno de-gli eventi di punta del panora-ma internazionale della corsasu strada, la Firenze Ma-rathon, una storica societàcittadina, l’Atletica FirenzeMarathon, e un centro sporti-vo polivalente, il Firenze Ma-rathon Wellness, all’insegnadello sport per tutti. A spiega-re la storia e gli obiettivi diquesta sinergia è Elena Toppi-no, direttore generale della Fi-renze Marathon e Responsabi-le Marketing e Comunicazione

del Firenze Marathon Wellness.

“Nasce tutto dalla passione dialcuni dirigenti sportivi fiorentini– ricorda Elena Toppino -, chepiù di 40 anni fa diedero vita al-l’allora Libertas Firenze, oggiAtletica Firenze Marathon, iltassello iniziale di un percorsoall’insegna dello sport e dellapromozione di corretti stili di vi-ta, che ha portato alla creazio-ne di grandi eventi e di momen-ti di aggregazione all’insegnadell’attività fisica, fino a giunge-re alla nascita del Firenze Ma-rathon Wellness”.

Cos’è il Firenze MarathonWellness?“È un centro sportivo polivalen-te, adiacente al nuovo stadio diatletica “Luigi Ridolfi”, realizzatonei locali della palazzina “Gen.Barbasetti di Prun”, con spazi

all’aperto e palestra annessa, inviale Malta 10 a Firenze, che haaperto i battenti lo scorso 18settembre. Una struttura natadalla sinergia fra maratona,atletica ed Esercito Italiano,proprietario dei locali, affidata ingestione alla società di atleticacome naturale elemento dicompletamento dell’attivitàsportiva svolta al “Ridolfi”; maanche come riconoscimento dimeriti e competenze gestionaliacquisite sul campo. Il FirenzeMarathon Wellness si inseriscein quella che può essere definitacome la vera oasi dello sport cit-tadino, che vede nell’area delCampo di Marte una moltepli-cità di strutture e aree vocate al-la pratica sportiva come lo sta-dio “Franchi”, gli impianti “Cerre-ti” con il campo da baseball, iltempio del rugby “Padovani” e ilPalasport Mandela Forum, e ha

Maratona, Atletica e Wellness

Per vivere lo sport all’insegna del benessere

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Page 27: FitMed n°3

sport community

come linee guida le parole salu-te, benessere forma fisica”.

A chi si rivolge la nuova strut-tura? “A tutti coloro che vogliono ri-trovare il loro benessere psico-fisico e agli atleti che voglionomigliorare la loro preparazione.È una struttura complementareall’attività dell’Atletica FirenzeMarathon, per gli atleti di punta,ma è anche un punto di riferi-mento sportivo per tutti i citta-dini, che offre un’ampia gammadi possibilità: dai corsi di ginna-stica dolce, step, body sculpt,total body, flow yoga e piloga,stretching, corsi di avviamentoalla corsa, e tante altre attività,tra cui corsi di ballo e di tennis.Il Firenze Marathon Wellness èdotato di una nuovissima saladi muscolazione con attrezza-ture Technogym e offre la pos-sibilità di avere un personal trai-ning dedicato, di utilizzare icampi da tennis all’aperto, unoin sintetico e due in terra rossa,o il campo da calcetto al coper-to e l’adiacente pista di atletica.Il centro vanta oggi, a pochimesi dall’apertura al pubblico,oltre 400 soci attivi. Ci auguria-mo che alla ripresa dell’attivitàal termine della pausa estiva,grazie anche a degli importantilavori di miglioramento, i socipossano almeno raddoppiare”.

Da parte vostra c’è stato an-che un forte impegno nel fa-vorire l’accessibilità dellastruttura…“Sì, in questi mesi ci siamo im-pegnati a fondo per rendere to-tale l’accessibilità della struttu-ra anche alle persone diversa-mente abili e perfezionare il col-legamento con la pista di atleti-ca. Il centro sportivo, probabil-mente uno dei pochi nel suogenere accessibile a tutti, stasottoscrivendo proprio in questigiorni una convenzione con ilGruppo Sportivo Unità Spi-

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nale Onlus di Firenze, giàpartner della Firenze Marathonnell’organizzazione del “Ma-rathonAbile”, iniziativa che pro-muove la partecipazione degliatleti diversamente abili alla 42chilometri internazionale conpromozioni e servizi dedicati.Gli atleti di interesse nazionaledel Gruppo Sportivo avranno lapossibilità di allenarsi in un cen-tro qualificato e tutti gli altri digodere di una struttura acces-sibile e accogliente a tariffeagevolate, sempre nell’ottica dipromuovere il benessere fisicoe lo sport per tutti”.

Quindi l’attività della FirenzeMarathon non si limita algrande evento sportivo inter-nazionale di fine novembre?“La maratona di fine novembreè l’evento di punta di un lavoroche ci vede impegnati nel corsodi tutto l’anno, con la consorel-la Atletica Firenze Marathon,per la promozione dello sport a360°. Un impegno che riguardala promozione della salute e delbenessere, con particolare at-tenzione all’attività sportiva daipiù piccoli (con i centri di avvia-mento allo sport), lo stadio diatletica e le manifestazioni ludi-co-motorie nei vari quartieridella città e al “Ridolfi”, oltre al-le più importanti manifestazioniche coinvolgono giovani, fami-glie e persone di tutte le età,come GuardaFirenze, Notturnadi San Giovanni, Ginky FamilyRun in occasione della marato-na, e sono solo degli esempi.Non dimentichiamo i corsi diavviamento al la corsa e diFitwalking finalizzati alla parteci-pazione a questi eventi, tappe diavvicinamento alla Maratona”.

In questi eventi sono coinvol-te anche realtà associativedel territorio? “È uno dei punti fondamentalidella nostra attività, che nelcorso degli anni ci ha permesso

di coinvolgere migliaia di perso-ne. Lo stretto rapporto con leprincipali associazioni di volon-tariato che operano sul territo-rio è stato un elemento fonda-mentale per veicolare messaggisull’ importanza dell’attivitàsportiva, della prevenzione,della donazione del sangue,della corretta alimentazione e distili di vita adeguati ai cittadini.La sinergia con realtà comeLILT (Lega Italiana per la Lot-ta contro i Tumori) sezione diFirenze, AISM (AssociazioneItaliana Sclerosi Multipla) Se-zione di Firenze e di Pistoia,

Associazione Italiana Celia-chia Toscana, Fratres, FILE(Fondazione Italiana Lenite-rapia), Gruppo Sportivo UnitàSpinale e altre, è stato un arric-chimento per la nostra attività eci ha permesso di organizzaregiornate di approfondimento

marketing e management

aperte a tutti, al Firenze Ma-rathon Wellness, sulla preven-zione attraverso lo sport e l’atti-vità fisica in generale, connesseanche a campagne di sensibi-lizzazione nazionali”.

Il 2008 è stato un anno im-portante anche per la FirenzeMarathon…“Direi di sì, perché abbiamo fe-steggiato i 25 anni della mara-tona internazionale di Firenzecon una partecipazione record,che ci ha portato verso i 10 mi-la iscritti. Una venticinquesimaedizione che ci ha confermatoai primissimi posti in Italia pernumero di partecipanti e per li-vello tecnico e tra le prime 20manifestazioni a livello mondia-le. L’evento è uno tra i più ap-prezzati anche dagli atleti stra-nieri e questo crea un indottoimportante di turismo sportivoin un periodo di bassa stagioneper la città”.

E per l’Atletica Firenze Ma-rathon?“Nel 2008 abbiamo festeggiatoi 40 anni di vita dell’Atletica Fi-renze Marathon, ex Atletica Li-bertas Firenze, sodalizio chesvolge un’importante attivitàpromozionale fra i giovani e nel-le scuole e che è ormai stabil-mente ai vertici nazionali diquesto sport. La società, chedal 2003 svolge la propria atti-vità al nuovo stadio di atletica“Luigi Ridolfi”, ha centrato nelcorso dell’anno passato una se-rie di importanti risultati tra cui lapartecipazione, con le squadremaschili e femminili, alla finaledel Top Club Challenge, la con-quista della finale Oro maschilee della finale Argento femminileai Campionati di Società Assolu-ti, seguiti dalla finale Oro donnee dalla finale Argento uomini deicampionati di Società Under 23.Grandi risultati sono arrivati an-che dalla giovane velocista Au-drey Alloh, protagonista con la

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Audrey Alloh

Page 29: FitMed n°3

sport community

staffetta 4x100 del nuovo recorditaliano in Coppa Europa a An-necy, e azzurra alle Olimpiadi diPechino”.

Quali sono le attività promo-zionali della società di atleti-ca?“Oltre all’attività agonistica, l’A-tletica Firenze Marathon è attivacon i Centri di avviamento allosport con oltre 600 ragazziiscritti, e organizza dei centriestivi sportivi e manifestazionipromozionali come il Giocatleti-ca nei principali quartieri dellacittà, la Guarda Firenze, mani-festazione di sport per tutti trale bellezze del centro storicocittadino, la Family Run manife-stazione non competitiva colle-gata alla maratona, il TrofeoScolastico di Staffetta “Corri eSfumati” manifestazione rivoltaai ragazzi delle scuole medie edel biennio della superiori dellaProvincia per celebrare la Gior-nata Mondiale Senza Tabaccodell’Organizzazione Mondialedella Sanità. Le tre manifestazioni sono glieventi sportivi intorno ai cui èincentrato il Progetto triennaledi Educazione alla Salute “Alle-narsi al Benessere”, rivolto airagazzi delle scuole medie diFirenze e Provincia, un’iniziativapromossa insieme a FirenzeMarathon, in collaborazionecon la Lega Italiana per la lottacontro i Tumori, l’Unità Operati-va di Educazione alla Salutedella ASL 10 e altri partner, perdi veicolare stili di vita salutarifin da giovani. La particolarità del progettoconsiste nell’affrontare in ma-niera integrata, con l’interventocongiunto di dietiste, psicolo-ghe e istruttori di educazione fi-sica, le tematiche di corretta ali-mentazione, dell’attività fisica edella lotta al fumo come fattorifondamentali per vivere meglioe più a lungo e per prevenire lemalattie”.

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È giunto il momento di liberarti dalla fascia toracica e di sco-prire la vera innovazione nel mondo dei dispositivi cardiaci per lo sport.MINIcardio è l’unico cardiofrequenzimetro senza fascia ela-stica. Rileva il battito cardiaco attraverso due elettrodi adesivi che applicati alla pelle garantiscono un’assoluta affidabilità in ogni condizione di utilizzo.Piccolo (13 cm), leggero (24 gr), pratico e comodo, MINIcardio è davvero il cardiofrequenzimetro che tutti possono usare: adulti, donne e atleti giovanissimi.Semplicissimo da indossare, MINIcardio rimane nella posizione corretta durante l’attività fisica, e ci si dimentica di averlo. Indicato per l’allenamento in palestra e per chi pratica uno sport a livello agonistico o amatoriale.Tecnologicamente all’avanguardia, è disponibile con funzioni avanzate per la registrazione dei dati nella memoria interna e la pianificazione dell’allenamento.

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redazione
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Tra gli strumenti presentati alFIBO, Salone internazionaledel Fitness e del Wellness di

Essen, notevole interesse ha su-scitato minicardio, il primo cardio-frequenzimetro toracico senza fa-scia elastica. Gli addetti al lavorone sono rimasti entusiasti. Alcunisostengono che si tratti di “qual-cosa che non si era ancora visto eche semplificherà notevolmentel’attività degli sportivi di ogni livello,migliorando il rendimento”; altri,che si “aprirà una nuova era, nelmondo dei dispositivi cardiaci perlo sport, da sempre utilizzati confascia”. Molti aspettano di vederloal Wel lness di Rimini , doveHosand Technologies (padiglioneD1 stand 152) ideatrice e produt-trice di minicardio, presenterà uffi-cialmente in Italia questo piccologioiello tecnologico.

L’IDEAMinicardio nasce da un’esigenzaspecifica, segnalata da sportivid’elite, ma anche da frequentatoridi centri fitness, desiderosi di uncardiofrequenzimetro leggero, co-modo e facile da indossare duran-te l’attività sportiva. Minicardio èstato progettato sulla base di que-sta richiesta nei laboratori Hosande provato sul campo grazie allacollaborazione di numerosi sporti-vi, durante competizioni di livello.Ne è nato uno strumento unico,che segna il passo nel mondo deicardiofrequenzimetri, e innalza il

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livello del made in Italy, essendoprogettato e costruito interamentein Italia.

L’OGGETTOMinicardio, attraverso due elettrodiadesivi applicati sulla pelle, garan-tisce un’assoluta precisione nellarilevazione dei dati. A differenzadei cardiofrequenzimetri attual-mente sul mercato, non necessitadi un elastico di fissaggio attornoal torace, ovvero: niente fascia!Per questo si adatta a tutti, anchea chi ha normalmente problemi diindossabilità della fascia cardiaca,come le persone con il toracestretto (gli atleti giovanissimi e ledonne). È piccolo (mm 135), leg-gero (23 gr) e molto pratico; si po-siziona in pochi secondi e fa il suolavoro alla perfezione anche in si-tuazioni disagevoli. È indicato perl’allenamento in palestra e per chipratica sport a livello agonistico oamatoriale. Può essere utilizzato inmodo tradizionale mentre si prati-ca un’attività sportiva poiché tra-smette la frequenza cardiaca rile-vata a tutti i normali dispositivi car-dio tipo orologi, ciclo computer,cyclette, tapis roulant ecc., manon si limita a questo: Minicardioregistra i valori rilevati nella memo-ria interna, per poi scaricarli sulPC, dove un software tecnologica-mente all’avanguardia elabora idati in modo semplice ma scientifi-co, dando un’analisi accurata del-l’allenamento.

PER IL PERSONAL TRAINERMinicardio è un valido alleato deipersonal trainer e degli istruttori fit-ness che possono personalizzarel’allenamento dei propri clienti pro-grammando il training secondo de-terminati obiettivi e caratteristicheindividuali. Minicardio consente dipianificare l’allenamento inserendoprotocolli di lavoro (tempi e range difrequenza cardiaca) cui l’utente de-ve attenersi per raggiungere i tra-guardi stabiliti.

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HOMELESS WORLD CUPSi svolgerà a Milano dal 6 al 13 settembre la Homeless world Cup pres-so il parco Sempione, un torneo a livello mondiale che mette a confrontosquadre, nazioni i cui giocatori sono persone senza una casa. La mani-festazione, ideata dall’imprenditore sociale di fama mondiale Mel Younge supportata dalla Uefa, da Nike, da Fondazione Vodafone Group, dal-l'ambasciatore Eric Cantona e dai calciatori internazionali Didier Drogbae Rio Ferdinand, è organizzata per dare ai senza tetto un’occasione perrappresentare la propria nazione, per incoraggiarli a cambiare il propriostile di vita attraverso il gioco del calcio. Grazie a questa iniziativa sonostati promossi e sviluppati nell’ultimo anno programmi di recupero e diinformazione in oltre 70 nazioni coinvolgendo più di 30.000 persone,molte diventate giocatori di questa world cup. La prima edizione fu orga-nizzata in Austria nel 2003 e vide la partecipazione di 18 nazioni, numerocresciuto anno dopo anno, la scorsa edizione svoltasi a Melbourne hafatto registrare 56 nazioni partecipanti, il massimo di sempre. In questaoccasione è stato organizzato anche il primo torneo al femminile. Una ricerca condotta sei mesi dopo il torneo di Copenaghen disputatosi nel 2007 ha dimostrato come il 71% dei giocatori ha cambiato in modosignificativo il proprio stile di vita dopo questa occasione, cercando di ripristinare la propria condizione abitativa, lavorativa e di relazioni familiari. www.homelessworldcup.org

È partito dal lido di Venezia il Giro D’Italia, la corsa a tappe che sicorre lungo le strade italiane. Inaugurato il 13 maggio nel 1909 il gi-ro è oggi riconosciuto come una delle gare più importanti nel pa-norama del ciclismo internazionale. La corsa, unica nel suo gene-re per il numero di persone che richiama sulle strade dello stivale,come ogni anno darà il via a una serie di manifestazione che, pa-rallelamente alla corsa sportiva, sono organizzate per trasformarein festa l’arrivo della tappa. Per scoprire dove e quando cliccatequi. Forse questa può essere anche l’occasione per spulciare ne-gli annali dove troviamo Cluadio Coppi come il più giovane vincito-re del giro a soli 20 anni, 8 mesi e 25 giorni nel 1940 e FirenzoMagni quello più anziano, che nel 1955 vinse il giro all’età di 35 an-ni. Curioso anche il pedigree di Giovanni Gerbi, nato nel 1885, chea 24 anni disputò il suo primo giro e a 47 anni (nel 1932) il suo ul-timo giro, senza mai vincere nemmeno una tappa: un vero esem-pio di costanza. (Foto di Lanci Daniele)

www.ilgiroditalia.it

CENTESIMO GIRO D’ITALIA

Presso il parco Ruffini, il 16° parco in ordine di grandezza della città diTorino (circa 130mila metri quadri), è stata recentemente inaugurataun’area fitness studiata appositamente per la ginnastica della terzaetà. Si tratta di un’area per lo sport all’aperto di nuova concezione,unica in Italia, attrezzata con strumenti per la ginnastica dolce il cui uti-lizzo è riservato ai maggiori di 10 anni. Sulla vecchia pedana di un par-co giochi per bambini, i tecnici del settore verde pubblico hanno get-tato uno strato digomma (pavimenta-zione anti-trauma) sucui hanno poi installa-to sette attrezzi ginni-ci, di grande utilità perchi tiene alla propriaforma fisica. L’area fit-ness del Parco Ruffiniè stata realizzata se-condo le norme euro-pee Uni En 957/05per le attrezzaturesportive a uso ester-no, anche se i com-ponenti sono moltosimili a quelle presentiin una normale pale-stra al coperto. Le at-trezzature sono statescelte per permetterel’allenamento di ognigrande gruppo muscolare e ogni macchina presenta una decalco-mania per illustrarne il miglior utilizzo.www.comune.torino.it

PARCO RUFFINI: NUOVAAREA FITNESS PER ADULTI

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Proposte formative di lunga du-rata, al completamento dellequali è rilasciato un diploma. Lafrequenza è obbligatoria (almenol’80% delle lezioni) ed è neces-sario superare gli esami finali. FITNESS TRAINER Fornisce una base di conoscen-za completa e gli strumenti ne-cessari per affrontare la realtàdiversificata delle palestre. Offrela possibilità di un rapido inseri-mento nel mondo professionaledel fitness.Milano, dal 24 ottobre13 giornate sempre di sabato.AEROBICA E DISCIPLINEMUSICALIStrutturato per fornire le nozionitecniche ed esperienze espres-sive, forma al ruolo di insegnan-te con un apprendimento velo-ce, efficace e professionale.Milano, dal 24 ottobre,7 giornate sempre di sabato.PERSONAL TRAINER Il corso affronta argomentitecnici, comunicativi, gestionalie di marketing. l’obiettivo èformare un operatore motorio,un referente psicologico eimprenditore. Milano, dal 24 ottobre,11 giornate sempre di sabato.OPERATORE DI FITNESSMETABOLICO 35 milioni di soggetti portatori disindrome metabolica in Italia.Il corso è studiato per formaregli operatori dell’attività fisicache possano interagire con essi. Milano, dal 24 ottobre,8 giornate sempre di sabato

Formazione strutturata su piùgiornate, per l’aggiornamento del-l’operatore professionale, rilasciaun attestato di partecipazione. MASSAGGIO SPORTIVODi tre giorni, fornisce le cono-scenze per ottimizzare la presta-zione attraverso il massaggio; èaccessibile preferibilmente a lau-reati a scienze motorie, fisiotera-pisti e medici.Milano, 7 e 21 novembre e 5dicembre.EDUCAZIONE ALIMENTAREStudiato per fornire le competen-ze necessarie necessarie per af-frontare un argomento fonda-mentale per il benessere e per laprestazione.Milano, 7 - 8 novembre

Proposte di aggiornamento chesi concludono in una giornata, sirilascia un attestato di partecipa-zione.DIABETE E FITNESS METABOLICOLa giornata ha la finalità di chiari-re le ultima novità di valutazionee trattamento per i soggetti affet-ti da diabete che intraprendonol’attività fisica.Roma,13 giugno, Riccione, 27giugnoVALUTAZIONE POSTURALESaper analizzare e comprenderela postura di un soggetto è latappa obbligata per elaborare unprogramma di allenamento vera-mente personale.Milano, sabato 25 ottobre

IL GINOCCHIO INFORTUNATOLo stage affronta la metodologiadi intervento per il recupero fun-zionale dell’articolazione del gi-nocchio colpita dalle principalipatologie. Milano, sabato 5 dicembre COMPOSIZIONE CORPOREAE ANTROPLICOMETRIAUno strumento necessario perprogrammare e monitorare il la-voro fisico e gli obiettivi, oltre aessere uno strumento di fideliz-zazione dei propri clienti.Milano, 14 novembreSTRETCHING EVOLUTOIl programma è studiato per tutticoloro che vogliono esplorare lepotenzialità di una disciplina poli-valente.Milano, 14 novembreMASSAGGIO MIOFASCIALEUna grande varietà di tecnicheche spaziano dalla manipolazio-ne dei tessuti molli all’allunga-mento muscolare prolungatoMIlano, 28 novembre

OPERATORE DI FITNESS METABOLICOIl corso è strutturato in modo dafornire le basi necessarie, teori-che e pratiche, per realizzarepercorsi motori personalizzati ein sicurezza per la sindrome me-tabolica (ipertensione, sovrappe-so e obesità, diabete ecc). Il cor-so si sviluppa in un’opera com-posta da un volume + 8 dvdmultimediali.

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Diplomi e attestati di partecipazione sono rilasciati da Professione Fitness e dall’US Acli, ente di promozionesportiva riconosciuta dal CONI

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Nato, cresciuto e svilup-patosi con YouTube, ilviral marketing è oggiuna delle armi più effi-

caci di comunicazione nonconvenzionale. Ma cos’è un vi-ral? Tecnicamente è un brevevideo che grazie a suoi conte-nuti si propaga come un virus.“L’infezione” parte da pochi perpoi coinvolgere e colpire l’at-tenzione di un numero di utentisempre crescente. Internet è ilsuo habitat naturale: la condivi-sione e il passaparola, la velo-cità e la gratuità della rete neconsentono, infatti, una diffu-sione incontrollata. Questa bre-ve affermazione non vi portiperò a pensare che sia facilecreare una campagna nonconvenzionale basata sul viralmarketing. Come ogni strumento di comu-nicazione, anche la pubblicitàvirale deve essere inserita inuna strategia di marketing piùampia e completa: pianificatanel tempo, nei modi, nei costi enegli obiettivi.

ENTRIAMO NEI PARTICOLARIIl primo passo per realizzare unacampagna di viral marketing è ilseeding (tradotto letteralmente“la semina”), o meglio la ricercadi opinion leader, cioè di coloroche nella rete godono di una cer-ta autorevolezza, credibilità e ca-pacità. Tramite seeding si identi-ficano gli esponenti della blogo-sfera o gli utenti più in vista diuna community. La diffusionepuò essere spontanea o indotta,quindi offrendono agli influencerservizi in cambio di divulgazione.Per semplicità vi riporto alcunicasi sportivi, più o meno famosi,di campagne viral. In questo mo-do mi sarà più facile descrivervile diverse tecniche applicabili.

SPORT CASE HISTORY: RONALDINHO E LE QUATTROTRAVERSE CONSECUTIVE. L’industria di sportswear Nike ri-corre frequentemente alla tecni-ca del viral marketing per lapubblicizzazione dei propri pro-dotti. L’utilizzo di testimonialsportivi noti contribuisce in mo-

do naturale alla divulgazione delmessaggio. Nel 2005 sono lan-ciate sul mercato le nuove scar-pe da calcio R10, la commer-cializzazione delle stesse avvie-ne con la realizzazione di un vi-deo viral in cui Ronaldinho, neltestarle, si ritrova prima a palleg-giare e successivamente a col-pire, dal limite dell’aria di rigore econsecutivamente per quattrovolte, la traversa della porta. Ilvideo in questione prende tecni-camente il nome di “fake”, lamarca c’è, si vede ma non è no-minata; il tutto sembra esseregirato in modo amatoriale perconferire alla prestazione ulte-riore autenticità. Il “trucco c’èma non si vede”! La diffusioneon line è immediata, il video di-venta una notizia di cui si occu-pano le principali testate giorna-listiche e i telegiornali, il virus èinnestato e si propaga ad altissi-me velocità. Il risultato a distan-za di anni è impressionante: aoggi (fine 2008) il video ufficialeha collezionato oltre 25 milioni divisualizzazioni.

marketing e management

di Andrea [email protected]

Illustrazione by Camilla Engman

Tecniche di Guerrilla SportViral Marketing

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SPORT CASE HISTORY: AD-VERGAME SUPERVOLLEYBRASILPer ottenere effetto viral è pos-sibile ricorrere a diverse tecni-che tra cui l’advergame è unadelle tecniche di marketing nonconvenzionali che più si sta fa-cendo strada nell’ultimo perio-do. Il termine nasce dall’unionedelle parole “advertising” (pub-blicità) e “game” (gioco) e sipropone come una via di mez-zo tra un viral e un classico vi-deogioco. L’uso di tale tecnicagenera molteplici vantaggi: - sviluppa brand awereness;

- crea associazioni di idee tra ilmomento ludico (dato dal gio-co) e il servizio/prodotto;- garantisce un’esposizioneprolungata e ripetuta dell’au-dience al messaggio;- amplia il target e fidelizza.Per accrescere il supporto allanazionale brasiliana di volley alleOlimpiadi di Pechino 2008, la fe-derazione di pallavolo verde-oroha scelto di puntare su un adver-game come forma di comunica-zione non convenzionale. Obiet-tivo del gioco realizzato in 3D eraquello di divertire, emozionare esoprattutto rubare l’attenzione ditifosi e media interamente foca-lizzata per l’occasione sullasquadra olimpionica di calcio. SPORT CASE HISTORY: ILMISTERO DEL 36. LA GRAN-DE SFIDAIl Teaser è una tipica azione viral(ultimamente usato e abusato)

che ha il fine di alimentare ilpassaparola intorno a un avve-nimento. Tale fase della comu-nicazione si articola lanciandoon-line video o immagini ambi-gue e di difficile interpretazione,in cui spesso è ben nascosto ilmessaggio pubblicitario. Si ge-nera così un effetto “rompica-po”, generando attesa su ciòche sarà.Ai primi di luglio viene lanciatoon-line un teaser al quanto arti-gianale nella sua realizzazione eproduzione. Il video, della dura-ta di 22 secondi, conteneva ilseguente messaggio: “ 36! Una

battaglia senza sosta! Il 6 set-tembre la sfida avrà inizio! GetReady”, il tutto sostenuto dauna musica avvincente. Il videoinizia a girare tra blog di settoredando vita a un susseguirsi disupposizioni e idee fantasiose.L’enigma dura per oltre un me-se, durante il quale diversi ele-menti vengono sapientementeaggiunti per alimentare la curio-sità: viene creato un blog dedi-cato e sono realizzate delle mi-steriose campagne di guerrillaper le strade di una “non identi-ficata” città. “ 36 - la grande sfi-da” è svelato il 31 luglio. L’inte-ra azione di marketing non con-venzionale è curata da un grup-po di giovani ragazzi catanesiper sponsorizzare il torneo dicalcetto organizzato per la fe-sta del Santo Patrono, presso ilpaese di Misterbianco (CT). Iltorneo, basato sulla formula

delle 36 ore no stop di calcet-to, è un successo con oltre250 partecipanti per un totaledi 52 squadre molte delle qualigiungono per l’occasione daaltre regioni. Il viral conta 1550visualizzazioni in poco più diun mese, il blog oltre 1000 vi-site, numeri impressionantiper un evento sportivo locale.

CONCLUSIONIAdvergame, teaser, fake qualsia-si tecnica scegliate per la vostraattività ricordate che il successodi un’azione di viral marketing èdato dal giusto mix di:- originalità;- creatività (non tutte le idee,per quanto valide, si trasforma-no in un tormentone virale);- strategia;- programmazione.Il non convenzionale è un’op-portunità per ottenere un van-taggio competitivo rispetto aipropri concorrenti, ma può tra-sformarsi in un’arma a doppiotaglio. Il consiglio quindi, èquello di affidarsi sempre adagenzie pubblicitarie con unacomprovata esperienza nel set-tore. Non mi resta che darvi ap-puntamento alla prossima pun-tata... buona guerrilla a tutti!

ANDREAMOLINAROLaureato inEconomia Aziendalepresso la facoltà diEconomia RomaTre,ha frequentato ilMaster di II livello inEconomia e Gestio-ne dello Sport all’U-niversità di Tor Ver-gata di Roma e un corso dispecia-lizzazione in MarketingNon Con-venzionale per gli EventiCulturali e Sportivi. Ha collaboratocon diverse Agenzie pubblicitariein qualità di Account Excutive ge-stendo importanti progetti di mar-keting non convenzionale per NikeItalia. È attualmente impegnatonel lancio della sua attività di freelance come strategic planner peril settore sportivo. Blogger, ha cre-ato e gestisce makakoadv.it, de-dicato al marketing non conven-zionale applicato al settore spor-tivo, e recentemente ha iniziato acollaborare con riviste di marke-ting non convenzionale on-line co-me SubVertising eIlsuccodeldiscorso.it.

Con link di

approfondimento

redazione
VIDEO
redazione
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La grafologia è una scien-za sperimentale che uti-lizza strumenti tecnici utilia permetterne un’accu-

rata codificazione e misurazio-ne, per evitare valutazioni sog-gettive o parziali. La metodolo-gia d'indagine parte dalla pre-messa che la scrittura, supera-te le prime fasi dell'apprendi-mento, diventa un processoautomatico, risultato delle ri-sposte motorie alla stimolazio-ne neuronale. Il gesto grafico èinterpretato come "gestoespressivo" e tali risposte com-portamentali non possono es-sere che uniche, così come so-no esclusive la struttura psico-fisica e le esperienze emozio-nali di ognuno di noi. Di fronte auna nuova circostanza o situa-zione, come potrebbe esserel’accingersi a scrivere su un fo-glio bianco, ogni persona simette in moto con le propriemodalità di reazione e di com-portamento, così come reagi-rebbe di fronte a qualsiasi altro

avvenimento. La scrittura, inparticolare, si realizza nel gestodella mano e in sfumature per-sonali, anche e soprattutto sot-to i profili motorio e posturale(vedi la scioltezza o l’irrigidi-mento della mano che muovela penna e la postura che si as-sume nell’atto di scrivere), dicui il soggetto non è pienamen-te cosciente. Secondo Miche-le Maero, perito in Scritture econsulente tecnico presso ilTribunale di Torino, la grafolo-gia è una tecnica di indaginepsicologica proiettiva, che dàindicazioni sulla struttura incon-scia della personalità ed evi-denzia, soprattutto, i meccani-smi di difesa della persona. Dalpunto di vista di Girolamo Mo-retti, padre fondatore dellagrafologia italiana , è unascienza in tutto e per tutto, inquanto tratta uno dei linguaggiumani, ovvero i l l inguaggioscritto. Anche William Shake-speare - così come Edgar AllanPoe - si interessò all’osserva-

zione della grafia e sembra fos-se solito affermare: “Datemi lascrittura di una donna, e io vidirò il suo carattere”. Esistono oggi vari settori di ap-plicazione in cui la consulenzagrafologica, da sola o assiemead altri strumenti diagnostici, simostra di particolare utilità edefficacia: è adoperata nell’anali-si della personalità, nella sele-zione del personale, nel ricono-scimento di doti managerialie/o di leadership, nell’orienta-mento scolastico, nella compa-tibilità di coppia, nella perizia sudocumenti (falsi, testamenti incontestazione ecc.), attirandosicostantemente critiche più omeno fondate da parte degliscettici. Sarà possibile un’inte-razione tra la grafologia ed il fit-ness, o la salute in generale? I dottori Evi Crotti e AlbertoMagni, titolari del Centro diStudi e Ricerche Crotti e Ma-gni a Milano, hanno già soste-nuto questa ipotesi, in terminipsicoanalitici e psicosomatici,all’interno del libro “Grafologia eSalute”. In questo testo gli au-tori insegnano come ricono-scere dalla grafia di una perso-na il disturbo che la affligge o alquale è potenzialmente espo-sta e orientata. Per mezzo dinumerosi esempi di scrittura,sono illustrati i tratti e i segnigrafologici caratteristici di di-sturbi dell'alimentazione (ano-ressia e bulimia), problematichegastro-intestinali (ulcera, colite,stipsi cronica), disturbi psico-sessuali, affaticamento, ansia estress, ipertensione, cefalee,

di Fabio Grossi, [email protected] cura di Laura Parodi

L’analisi della firma asupporto del personal trainer

Dimmi come scrivi...e ti dirò comeallenarti

marketing e management CCoonn lliinnkk ddii

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sindromi allergiche. La dottoressa Laura Parodi,perito grafologo presso il Tribu-nale di Genova, è stata la primacliente “personal” del nostrostudio di Training, quando an-cora seguivamo pochi clienti inuna stanza di appena 11 metriquadrati. Col tempo abbiamoinstaurato un bellissimo rap-porto, al punto che mi ha con-tagiato con la sua passioneverso questa attività professio-nale, stimolando fortemente lamia curiosità verso i l tema“grafologia”. Di fronte alla miaproposta di un lavoro sull’inte-grazione “grafologia-approccioal cliente da parte del personaltrainer”, la sua risposta è statache questo sarebbe in realtà unlavoro da tesi di laurea, data lavastità dell’argomento. Ci sia-mo quindi limitati a circoscrive-re il discorso esclusivamentealla firma delle persone; la fir-ma, in generale, è espressionedi ciò che si desidera essere,dell’ IO sociale. Laura, tra unaserie alla fit ball, una agli elasticie un’altra al TRX (l’attrezzo peril Suspension Training), mi hanel tempo istruito sui significatidelle varie modalità di firma esulla concreta possibilità cheun trainer possa prenderespunti da questo inusualeaspetto per impostare un rap-porto coi clienti. Per avviare unbriciolo di analisi si ha però bi-sogno di un testo - anche bre-ve - scritto di proprio pugno dalcliente, con firma naturalmenteapposta al termine del brano.Per esempio, si potrebbe usarela manleva di responsabilitàche si è soliti far compilare alcliente prima di consegnargli inaffitto uno strumento comel’holter metabolico, per averealmeno un raffronto testo-firma.

FIRMA RIVELATRICECercando di essere schematicie immediati, i responsi chepossono derivare dalla firmasono più o meno i seguenti.

1. Se la firma è più grande del-lo scritto, potrebbe esistere unconflitto fra ciò che la persona èe quello che vorrebbe sembra-re agli altri. Non è da escludereche il soggetto dica di sé coseche non rispondono completa-mente alla realtà dei fatti. Meglioaffidarsi al linguaggio del corpoe alla sua fisiologia, dunque.2. Se la firma è tracciata sulladestra del foglio, saremo difronte a una persona estrover-sa, a volte impulsiva. SecondoMaero la firma a destra non è datenere molto in considerazione,dal momento che fa parte ormaidella nostra cultura firmare nellaparte destra del foglio. Se la fir-ma è a sinistra, tuttavia, potrem-mo avere di fronte individui ap-prensivi, introversi, privi di fidu-cia in se stessi. Potrebbe esserenecessario utilizzare molti rinfor-

zi o strokes (carezze) per evitareche la motivazione del nostrocliente venga meno.3. Se è grande (calibro alto)avremo persone eccessiva-mente estroverse e dinamiche,con un’opinione ampliata di sestesse. Bisognerà prestare at-tenzione e usare cautela nelmomento in cui si correggonoerrori d’esecuzione negli eserci-zi, senza però rischiare di farsidominare da queste persone. Gliallenamenti non dovranno esse-re mai troppo leggeri, perché so-no persone piene di energia.4. Se al posto della firma interasono delineate esclusivamentele iniziali nella parte sinistra delfoglio, potremmo avere di fron-te individui molto introversi, pie-ni di paure, con un atteggia-mento di fuga davanti alle diffi-coltà. Faremo notare continua-

management e marketing

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mente a questi soggetti tutti imiglioramenti - seppur minimi -rassicurandoli sulle loro perfor-mance durante gli allenamenti.5. Se è piccola, minuta… Per-sone introverse, di solito. Andre-mo a osservare con attenzionela mimica facciale e la postura,aspetti che ci parleranno di loromolto più delle semplici parole.6. Se la firma evidenzia sottoli-neature, avremo persone decise,ferme nei loro propositi e nei loroobiettivi. Con loro non dovrebbeessere difficile ottenere dei risulta-ti sul breve-medio periodo.7. Se sopra la firma vi è una li-nea e un’altra è tracciata sotto,avremo forse di fronte personeinsicure, sfiduciate e perenne-mente indecise: qui vendere unpacchetto personal potrebbediventare problematico, di con-seguenza converrà spingereparticolarmente sugli effetti po-sitivi che potranno derivare daun cospicuo numero di sedutein nostra compagnia. Non saràcomunque semplice motivarequesta tipologia di cliente.8. Se è sopralineata, potrebbeevidenziarsi col tempo una ten-denza a nascondere se stessiagli occhi degli altri, noi com-presi; lasciamo che si svelinopian piano, conquistiamo la lo-ro fiducia dimostrandoci com-pletamente accettanti e recetti-vi ai loro bisogni. Con questo ti-po di cliente un personal trainerdonna (le donne sono più ricet-tive degli uomini per definizione)dovrebbe ottenere un maggioresuccesso e raggiungere in tem-pi più brevi i risultati desiderati.9. Se la firma è molto diversa dalresto dello scritto? Corriamo il ri-schio di avere davanti a noi per-sone ambigue e piene di conflit-ti. In questo caso il lavoro po-trebbe risultare complicato, perovvi motivi; bisogna sempre ecomunque mettercela tutta, an-che col cliente più “ostico”.10. Se è tracciata in modo illeg-gibile, avremo oscurità di pen-

siero e falsità... ma non è sem-pre così, fortunatamente.11. Per concludere, se la firmaè tracciata centralmente rispet-to allo scritto, tali persone ma-nifestano una costrizione nelcontatto con gli altri, con evi-denti e preoccupanti difficoltà aentusiasmarsi. Mettiamo in mo-stra tutte le nostre doti di coache facciamo notare anche a loroche potranno raggiungere deirisultati impensabili ed eclatanti!Ultima considerazione riguardola firma: dal momento che ilcorpo di uno scritto rappresen-ta simbolicamente la società ,mentre la firma è l’IO, la distan-za fra lo scritto e la firma indi-cherà l’effettiva distanza fra lasocietà e l’autore del testo. Ciòsignifica che più una firma è di-stante dal testo, più l’individuoè lontano dalle altre persone.

CONCLUSIONILa grafologia è una disciplinache vorrebbe evidenziarsi co-me scienza psicologica, ma èinnegabile che dovrà mantene-re costantemente una linea diricerca obiettiva, logica, con-cettualmente onesta dal puntodi vista scientifico, per scorag-giare indebite e improvvisate di-vagazioni di carattere interpre-tativo. È una tecnica utilissima,che tuttavia ha i suoi limiti: nonè in condizione di fornire preci-se valutazioni diagnostiche e

marketing e management

FABIO GROSSIDirettore tecnico dello studiogenovese di PersonalTraining “Salute InMovimento”, progetto ideatocon la moglie MichelaVerardo, ha sviluppato neglianni competenze inacquamotricità del percorsonascita, coordinamentoscuole nuoto, fitness olisticoe posturale. Titolare di treagenzie matrimoniali, si è

formato presso la “Pyramid” del dottor Norberto Tranquillo per gestirne e ottimizzarnele campagne pubblicitarie on-line. Collaboratore di alcune pubblicazioni locali enazionali, si è perfezionato nel 2005 come istruttore sportivo presso l’Università diGenova e sta attualmente frequentando la rinomata scuola per consulenti grafo-diagnostici “Crotti Magni” di Milano.

non si dimostra utilmente appli-cabile per la valutazione dell’in-telligenza e del comportamen-to. È invece utile come stru-mento per la rilevazione di pro-blemi emotivi, in presenza so-prattutto di personalità forte-mente destrutturate o non an-cora completamente struttura-te (come i bambini, nei qualiuna medesima motivazionepuò causare diversi comporta-menti). Questo brano, in con-clusione, non vuole lontana-mente elevarsi a prova scientifi-ca, bensì a semplice e innocen-te curiosità. Uno spunto perparlare di fitness anche in altri,nuovi e interessanti termini.

BIBLIOGRAFIACosco G., “Dimmi come scrivie ti dirò chi sei” -Manuale prati-co di grafologia-, Ed Sarva, no-vembre 1991, Imola (BO).Crotti E., Magni A., “Grafologia eSalute”, RED Edizioni, Milano 2006.Crotti E., Magni A., “Manuale diGrafologia”, Gribaudi Editore,settembre 2003, Milano.Maero M., “Il test della scrittu-ra”, Associazione Ital ianaGrafoanalisi per l’età evolutiva,seconda ristampa riveduta.Moretti G., “Trattato di Grafolo-gia, Intelligenza-Sentimento”,ed. Messaggero (XV edizione),Padova 2006, a cura dell’Istitu-to Grafologico “G. Moretti”.

Fabio Grossi e Laura Parodi

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a cura della redazione

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Sabato 27 Giugno 2009 si svolgerà a Pavia un Convegno di Nutrizione eSport organizzato dalla Sezione Nutrizione e Sport S.I.A.S. dal titolo"Approccio nutrizionale nell'attività fisica per il Benessere e lo Sport".L'organizzazione a livello locale è coor-dinata dal Prof. Fulvio Marzatico,direttore del laboratorio di Farmacobiochimica e Nutrizione dello Sport,Università di Pavia.Il Prof. Fabrizio Angelini presiederà il convegno e sarà relatore con "L'attivitàfisica e la modulazione ormonale". Sarà anche presente il Presidente SIAS,Prof. Pietro di Fiore, che ad apertura lavori porte-rà i saluti della SocietàItaliana Alimentazione e Sport. Il Comitato scientifico è composto da tutto ilDirettivo della Sezione Nutrizione e Sport, e il Prof. Fulvio Marzaticopresiederà il Comitato Organiz-zativo locale. Il convegno tratterà temi comela Composizione corporea, la valutazione del dispendio energetico e

l'endocrinologia dell'esercizio fisico.Segreteria organizzativa: Akesios VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.sias-onlus.it/

&FIERECONVEGNI

WWOORRKKSSHHOOPP TTEECCNNIICCOO:: DDIIAABBEETTEE EE FFIITTNNEESSSS MMEETTAABBOOLLIICCOORoma, 13 giugno Riccione, 27 giugno

La giornata ha la finalità di chiarire ai professionisti del settore le ultimenovità e i nuovi protocolli esecutivi di valutazione e trattamento per isoggetti affetti da diabete di I e II tipo che intraprendono l'attività fisi-ca. Questo workshop rientra nel percorso formativo per operatore difitness metabolico.- Sindrome metabolica e diabete: le linee guida dell'OMS.- Dalla diagnosi medica alla classificazione motoria per età, sesso eimpegno funzionale.- Strumenti operativi per il personal metabolico.- Body Fat Index e Global Risk Index (indice globale di rischio).- I Fix funzionali: come misurare la riserva funzionale in assenza di rischi.- Le unità motorie. Procedure e protocolli di attività motoria e con-trollo dei risultati.

- Gestione dei rapporti con il medico curante.- Discussione di casi clinici.- Gli strumenti di misura e monitoraggio: valutazione dell’appropriatezza e modalità d’uso.Segreteria Organizzativa: Scuola di Professione FitnessVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.professionefitness.com/scuola_corsi.asp

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3377°° CCOONNGGRREESSSSOO NNAAZZIIOONNAALLEE SSIIMMFFEERRCampobasso, 20 - 23 settembre 2009

Il Fisiatra e le professioni sanitarie tra nuove tecnologie, organiz-zazione della complessità e verifica dei risultati per l’autonomia dellapersona disabile. Questo è il significato più importante da attribuireal grande percorso di crescita della riabilitazione italiana, percorsoche pone nuovi obiettivi per il futuro a tutti gli operatori del settore.Il 37° Congresso Nazionale SIMFER, che si svolge per la prima voltain Molise, si propone pertanto come strumento di interpretazione diquesta importante svolta culturale. I topics scelti rappresentano lospazio comune dove sarà possibile confrontare esperienze, idee,proposte sulla base di una attenta metodologia scientifica e nelcoinvolgimento e nella intereazione con le analoghe esperienze dialtri paesi dell’Europa, portando a Campobasso per quattro giorni lemigliori esperienze ed i massimi esponenti della cultura riabilitativa. I

topics avranno come obiettivo quello di stimolare il massimo coinvolgimento dei colleghi e deglioperatori, che potranno avere un palcoscenico per la presentazione delle proprie esperienze,valorizzando chi realmente lavora sui relativi argomenti e creando, laddove possibile, un momento dirielaborazione culturale importante.Segreteria Organizzativa: MediKVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.medik.net

&FIERECONVEGNI

a cura della redazione

CCOONNGGRREESSSSOO NNAAZZIIOONNAALLEE LLAAMMIICCAA ((LLIIBBEERRAA AASSSSOOCCIIAAZZIIOONNEE MMEEDDIICCIIIITTAALLIIAANNII DDEELL CCAALLCCIIOO))Napoli - Castelvolturno, 31 maggio - 2 giugno

“Il medico del calcio... a tutto campo” è il titolo del convegno, cheintende analizzare il ruolo e la figura del medico nel calcio di oggi.Nella complessità della vista quotidiana lo sport, e in particolare ilgioco del calcio, ha oggi un ruolo fodnamentale nel processo diformazione dei giovani, nella tutela della salute, nell’economia, nelcostume e in ogni altro aspetto della società. Il calcio mobilita infattirisorse umane, finanziarie, impegno, suscita senso di appartenenza,sano agonismo, solidarietà. Obiettivo del Congresso è consegnareun’informazione corretta sulla funzione e sul significato dello sport piùbello del mondo. Si parlerà di traumatologia, aspetti preventivi,diagnostica, alterazioni posturali. Tra i tanti temi di grande attualità edi rilevanza scientifica che saranno affrontati segnaliamo la tavolarotonda “La medicina dello sport e le devianze: uso di stupefacenti,

alcolismo e disturbi almentari”.Segreteria Organizzativa: AnthosVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.sigm.it/congressi_nazionali_sigm.htm

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a cura della redazione

2211°° FFEESSTTIIVVAALL DDEELL FFIITTNNEESSSS Roma, 11 - 14 giugno 2009

Sarà di 60.000 mq lo spazio che il 21° Festival del Fitnessutilizzerà per ospitare i 400.000 appassionati, nell'ambito diquella splendida struttura che è la Nuova Fiera di Roma,collocata sul raccordo per Fiumicino. Di questi circa 30.000sono o indoor, e 30.000 outdoor, che includono anche unabellissima pista di 800 metri, ideale per percorsi di cross emountain bike. La Fiera sarà il cuore pulsante del Festival, 4giorni di divertimento puro, oltre 500 giornalisti accreditati,70 Nazioni, 8500 tra trainers e atleti, almeno 20.000 partecipanti al 1km Fitness Challenge, 4Piscine, 16 palchi, 4 tatami, 3 ring, 40 treadmill, 7 isole nelle più prestigiose Location di Roma, 500bikes per l'indoor cycling, 200 Bosu, 1000 step, 25 Federazioni e le maggiori 4 AssociazioniSportive coinvolte, 700.000 copie del programma ufficiale distribuite in 7600 Centri Fitness e scuoledi Danza(in collaborazione con Metro), 3.000.000 discount coupon. Per il 21°anno, il Festival delFitness, si conferma il più prestigioso Evento di Fitness al mondo, una straordinaria vetrina dellosport di base.Ente organizzatore: FOR ACTIVE PEOPLE VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.fitfestival.com/canale.asp?id=647

&RRIIMMIINNIIWWEELLLLNNEESSSSRimini, 14 - 17 maggio 2009

RiminiWellness, il primo salone dedicato a Fitness, Benessere e Sportè una manifestazione in grado di rivolgersi tanto all’operatorespecializzato quanto al consumatore finale con un’ottica nuova eprofessionalmente caratterizzata. RiminiWellness confermal’evoluzione di un settore che attinge le sue radici in un crescentebisogno di armonia e benessere, di interesse per l’esercizio dellosport e per le dinamiche dello "star bene" una ricerca di equilibriofisico e mentale, che travalica i vecchi steccati della cultura fisica e sirivolge quindi a tutte le fasce d’età, dal grande pubblico ai "tecnici" disettore: tutto sarà predisposto per accogliere al meglio visitatori,proprietari e gestori di palestre, istruttori e presenter, responsabili dicentri medico sportivi, centri benessere ed estetici, spa, stabilimentibalneari e alberghi.Ente organizzatore: RIMINIFIERA spa

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RIUSCIREMOA PORTARELA ZIA PINAIN PALESTRA ?

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