Astroagenda N°3

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Pubblicazione gratuita dell'Associazione Astrofili Centesi

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CHI SIAMO

associazione astrofili centesi

il presidente ricorda MassiMiliano ottani

Il gruppo attualmente è formato da una cinquantina di appassionati di astronomia a cui il Comune di Cento ha dato in utilizzo l’osservatorio astronomico Comunale “P.Burgatti” (nel cortile delle scuole medie), per i pro-pri studi e per divulgare al pubblico le conoscenze di astronomia dando la possibilità di osservare il cielo con gli appositi strumenti.Il primo Gruppo Astrofili (Gruppo Mizar) si è formato nel 1990, subito dopo la costruzione dell’osservato-rio avvenuta nel 1986. Il fondatore è stato il professor Massimiliano Ottani, poi presidente anche del Gruppo Scientifico Centese, con l’aiuto dei soci principali Ezio Lorenzi, Davide Balboni e Stefano Melloni.Nel 2007 si è formato il nuovo gruppo: Associazione Astrofili Centesi di cui, dal 2011, Davide Balboni rico-pre la carica di presidente con l’appoggio del vicepre-sidente Stefano Melloni e del segretario Valerio Cantori. L’osservatorio Astronomico Comunale è gestito dal di-rettore Amadio (Marco) Pilati e dalla vicedirettrice An-tonella Balboni.Il nostro impegno, basato sul puro volontariato, ha come unico fine quello di offrire alla comunità cente-se il miglior servizio possibile in tema di divulgazio-ne scientifica e osservazione astronomica. Per questo operiamo a titolo gratuito, mettendo a disposizione di tutti la struttura e coinvolgendo i giovani studenti di ogni ordine e grado, certi che il vero guadagno sia po-ter offrire a tutti il sogno che noi, con tanta passione e forza di volontà, abbiamo sempre inseguito.

Ho conosciuto il Professor Mas-similiano Ottani nel lontano set-tembre del 1988, subito dopo l’inaugurazione dell’Osservatorio Astronomico, il suo sogno che diventava realtà! Lui cercava degli appassionati di astronomia per aiutarlo nel tenere aperto

l’Osservatorio al pubblico e da allora sono quasi sempre rimasto al suo fianco in tanti avvenimenti, gite ed eventi organizzati a Cento. Tra i primi visi-tatori all’osservatorio ci sono state molte scolare-sche di Cento, professori di astronomia e cittadini illustri, tra cui Monsignor Salvatore Baviera con cui Massimiliano aveva un rapporto privilegia-to. Nel 1990 formammo il primo gruppo astrofili ufficiale, il Gruppo Mizar e furono anni di grande soddisfazione con molte gite organizzate tra cui: al radiotelescopio di Medicina, all’Osservatorio di Loiano, al museo del dipartimento dell’astrono-mia all’interno dell’antica Specola a Bologna e un viaggio a Pinerolo, in Piemonte, per portare a Cen-to una struttura di un osservatorio in dismissione. Numerosi erano anche i contatti con il professor Romano Serra dell’Osservatorio di San Giovanni in Persiceto.Massimiliano ha avuto il merito di essere riuscito a diffondere la scienza a Cento con l’Osservatorio astronomico e con il Gruppo Scientifico Centese che offre corsi di formazione professionale a tutte le persone che vogliono una specializzazione nel mondo del lavoro.Ricordo che una delle sue frasi famose era: “mai perdere la speranza: la provvidenza ci aiuta sem-pre”.Infatti solo lui riusciva a risolvere situazioni che a volte sembravano insormontabili.Nel 2002 il gruppo Mizar si è sciolto ma nel 2007 Massimiliano ha fortemente voluto la ricostituzio-ne del gruppo astrofili (Associazione Astrofili Cen-tesi) e ora so che voleva che il suo lavoro e la sua passione avessero un degno seguito a Cento.

Davide Balboni

APPUNTAMENTI:Aperto al pubblico il primo e l’ultimo venerdì di ogni mese dalle ore 20,30 alle 23,30

Si accettano gruppi di persone e scolaresche anche in altri giorni concordati

INFORMAZIONI:E-mail: [email protected]: www.astrofilicentesi.itFacebook: astrofilicentesiTelefono: 346 8699254 (Davide)

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I MOTI DELLA TERRAdi Valerio Cantori

L a Terra come gli altri pianeti del sistema solare è soggetta alle leggi della dinamica celeste. Due sono i suoi movimenti principali: la rivo-

luzione intorno al Sole secondo un’orbita ellittica e la rotazione attorno al proprio asse polare.La distanza tra la Terra e il Sole che è di circa 149 milioni di km. varia nel corso della rivoluzione el-littica, di circa 5 milioni di km. Tuttavia l’allonta-namento e il riavvicinamento del pianeta al Sole non sono la causa dell’avvicendarsi delle stagioni; L’avvicendarsi delle stagioni è dovuto all’inclina-zione relativa dell’asse polare della Terra nei confronti del Sole, mentre la rotazione attorno a questo determina la successione dei giorni e delle notti. Tutti e due i fenomeni presentano irre-golarità, conosciute sotto il nome di precessione e nutazione, che sono dovute alle attrazioni pertur-batrici esercitate dal Sole e dalla Luna.

RIVOLUZIONELa Terra descrive un’orbita ellittica intorno al Sole a una velocità media di 30 km/sec, su un piano immaginario detto eclittica. L’asse di ro-tazione terrestre è costantemente inclinato di 66°33’ rispetto all’eclittica. La conseguenza più importante è l’alternarsi delle stagioni: a secon-da della posizione della Terra rispetto al Sole, cambia l’altezza del Sole (in estate raggiunge la massima altezza sull’orizzonte, in inverno la minima) e di conseguenza la quantità di energia che arriva sulla Terra (maggior energia in estate e quindi più calore; minor energia in inverno a causa dei raggi più obliqui e quindi meno calo-re). Il piano dell’equatore terrestre e l’eclittica presentano soltanto due punti di intersezione detti equinozi e corrispondono alla si-tuazione della Terra il 21 mar-zo e il 23 settembre. Sono detti solstizi i punti nei quali il Sole si trova a una distanza angolare massima dall’equatore terrestre e corrispondono alla situazione della Terra il 21 giugno e il 21 dicembre.

ROTAZIONELa Terra gira intorno al proprio asse nel senso ovest-est (antiora-rio) compiendo un giro su se stessa durante un giorno siderale di circa 23h56’. Questo movimento rotatorio determina l’alternarsi del giorno e della notte: ruotando infatti, la Terra

espone al Sole una metà della sua superficie che viene illuminata e riscaldata mentre l’altra resta in ombra.

PRECESSIONE E NUTAZIONEIl nome di precessione si riferisce a un feno-meno che modifica il movimento della rotazione terrestre attorno al suo asse.A causa della precessione i due semiassi terre-stri descrivono a loro volta dei coni i cui vertici coincidono con il centro della Terra. L’effetto più appariscente della precessione consiste nel fat-to che l’asse terrestre non punta sempre nella stessa direzione descrivendo una circonferenza completa in un periodo di tempo di 25.800 anni.

Per questa ragione la Stella Polare non segnerà sempre il nord: tra duecento anni, infatti, que-sta stella questa stella si avvicinerà progressi-vamente al polo nord celeste, fino ad arrivare ad una distanza minima di 25’, per allontanar-si in seguito e ritornare nella stessa posizione soltanto dopo altri 25.800 anni. Il movimento di precessione dell’asse terrestre determina uno spostamento graduale degli equinozi di 50”,256 all’anno e di conseguenza, l’inversione dell’av-vicendamento delle stagioni tra i due emisferi.Poiché il Sole e la Luna cambiano costantemen-te la loro posizione rispetto alla Terra, le forze di precessione non sono costanti e risulta una oscillazione dell’asse terrestre, denominata nu-tazione, la quale si sovrappone al movimento di precessione.

La rotazione della Terra rispetto al Sole

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MARTE - Terra promessadi Antonella Balboni

Da sempre la ricerca di vita al di fuori del nostro pianeta affascina gli scienziati. Marte è molto interessante da questo

punto di vista perchè si pensa che in passato non fosse il pianeta gelido e arido che è oggi ma avesse un’atmosfera e acqua liquida sul-la sua superficie com’è presente sulla Terra.

Queste condizioni avrebbero potuto facilmente rendere possibile la vita come la conosciamo anche perchè, possedendo un’atmosfera il pia-neta sarebbe stato riscaldato dall’effetto serra e quindi non sarebbe stato gelido come ora in cui le temperature vanno dai -140 °C ai 20 °C nelle zone più calde.è probabile che il pianeta possa avere perso la

sua atmosfera perchè la magnetosfera, un campo magnetico ge-

nerato dalla rotazione del nucleo liquido che lo protegge dalle ra-diazioni solari, si sia a poco a poco dissipata nello spazio perchè es-sendo Marte un pianeta piccolo (circa la metà della Terra) il suo nucleo si è raffreddato presto e non ha più generato cam-pi magnetici.

C’È VITA SU MARTE?Nel 1880, l’astronomo Schiapparelli osservò per la prima volta le depressioni del suolo di Marte e gli attribuì il termine “canali” inteso come “formazioni naturali” e venne erronea-mente tradotto come “channel” ovvero “canali artificiali costruiti da vita intelligente”, da qui

scoppiò la moda dei marziani.Questo fatto ven-ne alimentato dalle numerose strane forma-zioni ritrovate sul pianeta, attribuibili ad opere umane, come il famoso volto di Cydonia.

Dopo varie fotografie con strumenti avanzati gli studiosi sono arrivati alla conclusione che queste figure non sono altro che normali for-mazioni del suolo che il nostro cervello inter-preta come oggetti a noi comuni attraverso un meccanismo detto pareidolia.La superficie del pianeta, come già detto, è molto fredda, la sua pressione è molto bassa e non è protetto dalle radiazioni solari.

è presente acqua allo stato liquido, acida e sa-lata e sulla superficie è presente ruggine (da qui il colore rossastro del pianeta), l’atmosfera è debole e manca l’ossigeno.Nonostante tutto, coloro che sostengono che su Marte ci sia la vita non si arrendono sostenendo la loro teoria in base al fatto che persino sulla Terra esistono organismi “alieni” che possono vivere in queste condizioni, detti estremofili perchè vivono appunto in condizioni estreme.Non è quindi da escludere che su Marte non ci sia vita (logicamente si parla di microorga-nismi non di esseri intelligenti e complessi).

Anche la Terra possiede una magnetosfera, nell’immagine

sono mostrate le linee del campo magnetico.

La faccia di Cydonia fotografata in dettaglio dal Mars Surveyor Project, Nasa. Notiamo che in realtà la faccia non è altro che una conformazione naturale del terreno.

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LA NOSTRA NUOVA CASA Sappiamo benissimo cosa stiamo facendo al no-stro pianeta, inquinandolo e distruggendolo. Ben presto sarà surriscaldato ed invivibile, sarà quindi il momento di trovare una nuova casa e l’umanità vedrà come meta il pianeta vicino di casa, Marte.Abbiamo detto che le sue condizioni sono ora in-compatibili alla vita, sarà però facile cambiarle in poche centinaia di anni, rendendo il pianeta abitabile anche dall’essere umano attraverso un pro-cesso chiamato terraforma-zione diviso in tre passaggi:

1) riscaldare il pianeta, come? Lo sappiamo benissi-mo! Inquinandolo! Dovrem-mo infatti installare su marte grandi fabbriche che possano produrre anidride carbonica e quindi generare un effetto serra in grado di trattenere il calore. 2) quando il pianeta sarà più caldo vi si porteran-no, dalla Terra, alghe, muschi e licheni, organismi che sul nostro pianeta sono in grado di vivere in condizioni di estremo freddo.

3) questi organismi immetteranno ossigeno nell’aria e finalmente il pianeta potrà essere co-lonizzato dall’uomo.

MISSION TO MARSLogicamente i tempi per la terraformazione sa-ranno molto lunghi e probabilmente se e quando si arriverà alla messa in opera di qusto progetto ci saranno molte nuove tecnologie che ci aiute-ranno.Per ora gli scienziati si “accontentano” di proget-tare la prima missione umana su Marte. Il pianeta dista dalla terra 6 mesi di viaggio e l’equipaggio dovrà essere ben preparato alle difficili condizioni della missione. La prima missione umana verso il pianeta si ipotizza potrà avvenire attorno al 2030, staremo a vedere...

Missione CURIOSITY

Sabato 26 novembre 2011, alle 4.02, ora italiana, un razzo Atlas V con un carico prezioso, il rover Curiosity della NASA, è stato lanciato da Cape Canaveral. Dice il responsabile del progetto Peter Theisinger: “Siamo in viaggio verso Marte”. Il viaggio del rover marziano, il più ambizioso pro-

gettato finora, durerà circa nove mesi. La missione di Curiosity sarà quella di capire se Marte abbia ancora o abbia mai avuto condizioni che rendono pos-sibile la vita.Il rover, grande come un’auto, pesan-te 900 chilogrammi, sarà il primo ad atterrare sul pianeta utilizzando l’in-novativa tecnologia “sky crane”, (gru celeste), che calerà il rover sulla su-perficie con dei cavi.Nel 2004 i rover Spirit e Opportunity arrivarono sul pianeta rosso rimbal-zando su cuscini pieni d’aria, ma il

nuovo robot è più grande e pesa cinque volte di più. Nel mese di Agosto 2012, dopo il rallentamento con il paracadute, la sonda si troverà ad un’al-tezza di 1,8 km. Poi si distaccherà il rover con la gru celeste che rimarrà attaccata a Curiosity finché il rover avrà posato le ruote al suolo. Se tutto funziona come previsto, Curiosity si poserà accanto a un monte di 5.000 m nel cratere Gale che presenta strati di roccia ricchi in argille e solfati, minerali che si formano solo in presenza di acqua allo stato liquido. Gli scienziati sperano che le stratificazioni rac-contino la storia di un pianeta che era o che è ancora in grado di ospitare forme di vita.Per la NASA stavolta la posta in gioco è elevata: Curiosity è l’oggetto più grande e complesso mai atterrato su un altro pianeta e l’intera missione ha un costo che si aggira sui due miliardi e mezzo

di dollari.

in alto: Illustrazione artistica di come sarebbe il pianeta

Marte se fosse terraformato. Credit: wikimedia

a destra: da sinistra, il rover Spirit-Opportunity, il Mars

Pathfinder e come ultimo il Curiosity che raggiungerà Marte

nell’agosto 2012.

di Davide Balboni

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a sinistra: lago di idrocarburi su Titano ripreso dalla sonda Cassini credit NASAin basso: una mappa di Titano

T itano, il più grande satellite del pianeta Saturno è uno dei corpi più massicci del sistema solare, più

grande persino del pianeta Mercurio con un diametro di 5000 km.E’ uno dei mondi più freddi del sistema solare (-179 °C) ma ha rilevanti caratteristiche che lo accomunano al pianeta Terra.è l’unico satellite del sistema solare a possedere un’atmosfera significativa composta da azoto mo-lecolare, argon, metano, acqua e altri gas minori.

Il suo nucleo di rocce silicee, che occupa l’80% del volume del satellite, è ricoperto da ghiaccio ad alta pressione e da un’oceano d’acqua liqui-da che, probabilmente, è mantenuta tale dal ma-teriale radioattivo del nucleo che surriscalda le masse d’acqua superiori.Come sappiamo l’acqua è fonte di vita quindi que-sto satellite risulta molto interessante per la ri-cerca della vita oltre al nostro pianeta.Sopra all’oceano d’acqua troviamo una cro-sta di ghiaccio e roccia con un rivestimento di

TITANOAlla scoperta di

cristalli di metano, sulla sua superficie trovia-mo principalmente metano, un gas molto in-stabile che viene spazzato via molto facilmente dai raggi solari. Questo gas è presente però in grande quantità, segno che ci deve essere una fonte che lo genera in continuazione, si ipotiz-za che possa forse essere prodotto da orga-nismi biologici e non si esclude quindi che su Titano possa esistere qualche forma di vita.

La sua superficie è ricoperta da laghi di metano liquido che, come sulla Terra, producono un ciclo dell’acqua, in questo caso però un ciclo di meta-no, esso infatti passa dall’atmosfera, alle nuvole e al suolo sotto forma di pioggia.

di Antonella Balboni

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Quanti desideri...

Si dice che quando si osserva una stella cadente bisogna esprimere un desiderio perché porterà fortuna.

Quando sarà la notte di San Lorenzo (10 ago-sto) quindi tutti con gli occhi al cielo alla ri-cerca di scie luminose.

In pochi sanno che è possibile osservare le stelle cadenti tutto il periodo dell’anno, basta avere un po’ di pazienza ed osservare il cielo più spesso di quello che siamo abituati a fare.Quindi, prepariamo un sacco di desideri e an-diamo a scoprire quanti e quali sono i periodi migliori per l’osservazione.

COSA SONO LE STELLE CADENTILe chiamiamo “stelle cadenti” ma in realtà non sono stelle, le stelle sono corpi celesti molto massicci e luminosi e certamente non cadono. Le scie luminose che vediamo in cielo sono provocate dall’attrito di frammenti di co-mete (roccia e ghiaccio) che impattano con la nostra atmosfera.La Terra ruota attorno al Sole e durante la sua rivoluzione attraversa questi detriti che sono lasciati dal passaggio di comete.

Mi dispiace avere accantonato il lato “magico” delle stelle cadenti (a questo punto possiamo chiamarle semplicemente meteore) ma è giu-sto conoscere il perché e quando si possono osservare nel cielo.Ci sono periodi più favorevoli e altri meno, a fianco elencati i principali appuntamenti a cui non dobbiamo assolutamente mancare se vo-gliamo che i nostri desideri si avverino.

GENNAIOQuadrantidiMassima attività: 3-4 gennaioFrequenza: 80-100 meteore all’ora

APRILELiridiMassima attività: 22-23 aprileFrequenza: 40 meteore all’ora

MAGGIOEta AquaridiMassima attività: 5-6 maggioFrequenza: 15-35 meteore all’ora

GIuGNOLiridiMassima attività: 14-16 giugnoFrequenza: 0-15 meteore all’ora

LuGLIODelta AquaridiMassima attività: 28-29 luglioFrequenza: 16-30 meteore all’ora

CapricornidiMassima attività: 29-30 luglioFrequenza: 0-15 meteore all’ora

AGOSTOPerseidiMassima attività: 12-13 agostoFrequenza: 75 + per ora

OTTOBREDraconidiMassima attività: 8-9 ottobreFrequenza: 0-15 meteore all’ora

OrionidiMassima attività: 21-22 ottobreFrequenza: 16-30 meteore all’ora

NOVEMBRELeonidiMassima attività: 17-18 novembreFrequenza: 31-45 meteore all’ora

DICEMBREGeminidiMassima attività: 13-14 dicembreFrequenza: 45 + per ora

di Antonella Balboni

fonte www.astroperinaldo.it

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La Via Lattea è la Galassia alla quale appar-tiene il sistema solare. In base agli studi più recenti, pare che la Galassia sia una spira-

le barrata ed è il membro principale, insieme alla Galassia di Andromeda, del Gruppo Locale, un insieme di galassie che comprende anche la Galassia del Triangolo ed una cinquantina di ga-lassie minori, principalmente nane.

Osservando la Via Lattea dalla Terra, che gia-ce in uno dei suoi bracci di spirale, essa appa-re nel cielo notturno come una fascia chiara di luce bianca che percorre trasversalmente l’inte-ra volta celeste, dove si addensa un numero di stelle maggiore che nelle altre aree del cielo e che appare di aspetto leggermente diverso a se-conda dell’emisfero in cui ci si trova. Il tratto più luminoso è tra le costellazioni di Ofiuco, Scor-pione e Sagittario, ossia in direzione del centro galattico; numerosi altri punti brillanti si dispon-gono a nord e a sud del centro, in particolare il tratto costituito dal Braccio del Cigno, nell’omo-nima costellazione, e dal Braccio della Carena-Sagittario, nella costellazione della Carena.

Relativamente all’equatore celeste, la Via Lattea passa nel suo estremo a nord nella costellazione di Cassiopea e nell’estremo a sud nella costel-lazione della Croce del Sud. Questa disposizio-ne è dovuta alla grande inclinazione relativa tra il piano orbitale della Terra, l’eclittica, ovvero il piano fondamentale del Sistema Solare e il pia-no equatoriale della Galassia. In realtà, a causa del fenomeno della precessione degli equinozi, questa inclinazione della Via Lattea varia sen-

sibilmente a seconda delle epoche, aumentando o diminuendo se l’asse di rotazione terrestre si avvicina o si allontana dalla stessa scia della Via Lattea; nella nostra epoca, la sua inclinazione è in lenta ma costante crescita mentre nell’epoca opposta alla nostra, tra 13.000 anni, o 13.000 anni fa, l’inclinazione della Via Lattea diminuisce.

A causa della diversa distribuzione delle nebu-lose oscure all’interno della nostra Galassia, la sua forma vista dalla Terra appare molto irrego-lare e frastagliata: il tratto a nord del centro ga-lattico, che ricade nell’emisfero boreale, appare solcato da una lunga scia scura, che percorre la fascia centrale della scia luminosa per oltre una quarantina di gradi: si tratta di un complesso nebuloso noto come Fenditura del Cigno, ed è una caratteristica tipica della Via Lattea del cie-lo boreale; vista dall’emisfero australe, nel suo ramo a sud del centro galattico, appare meno oscurata della parte boreale: l’unica nebulosa oscura di rilievo è la Nebulosa Sacco di Carbone. In direzione opposta al centro galattico invece, fra le costellazioni dell’Auriga e dei Gemelli, la scia chiara appare un pò meno spessa e meno brillante.

Il fatto che la Via Lattea divida il cielo nottur-no terrestre in due emisferi più o meno uguali indica che il Sistema Solare si trova vicino al piano galattico. La relativamente bassa lumino-sità superficiale della Via Lattea non le permette però di poter essere scorta dalle più grandi aree urbane o suburbane afflitte da inquinamento lu-minoso.

LA VIA LATTEAdi Davide Balboni

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Coppia di galassie interagentinell’Ammasso della Vergine:NGC 4438 e NGC 4435

MITOLOGIA

LA VERGINE

La costellazione della Vergine è una delle più grandi (la seconda più estesa dopo quella dell’Idra) e domina i nostri cieli da

febbraio fino a luglio, posta tra la costella-zione del Leone ad ovest e la bilancia ad est.

La sua stella principale è Spica, la quindice-sima stella più luminosa del cielo, distante da noi 262 anni luce.è una stella bianco-azzurra, circa 8 volte più grande del nostro Sole e 2300 volte più lumi-nosa.

Troviamo poi la stella Porrima una stella dop-pia, Vindemiatrix, Heze, Minelauva, Zavijava e 70 Virgins attorno alla quale, si è scoperto, orbita un sistema planetario, tra cui un pia-neta con una massa 6,6 volte quella di Giove.

La costellazione si trova lontana dalla scia luminosa della Via Lattea. Per questo è molto facile osservare i suoi oggetti ed in particolare il suo gran numero di galassie che troviamo nell’am-masso della Vergine, il più vicino ammasso di galassie.Tra le più prominenti dell’ammasso ci sono M49, una galassia ellitti-ca, M58, una galassia spirale, M59, M60, M61, M84, M86, M87, M90, e tante altre.

Secondo la versione greco-latina la costel-lazione rappresenta la dea Diche che am-ministrava la giustizia sulla terra con molto impegno.Quando però gli uomini diventarono intrat-tabili e ingiusti essa si ritirò disgustata nei cieli lasciando gli uomini soli.

Oltre alla dea Diche alcuni identificano la Vergine con Demetra, la dea del frumento. figlia di Crono e di Rea. oppure con Atargoti, la dea siriana della fertilità, la quale veniva raffiguranta con una spiga di grano in mano.

Identificata anche con Erigone, la figlia di Icaro, che si impiccò dopo la morte del pa-dre. Secondo questa storia, Icaro divenne

la costellazione di Boòte, a nord del-la vergine, mentre il cane di Icaro, Mae-ra, divenne la stella Procione, nella co-stellazione del cane minore.

LA VERGINELA deA deLLA GIusTIzIA

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La costellazione della Lira non è molto grande ma è facilmente individuabile grazie alla sua stella principale mol-

to luminosa, Vega, che fa parte, assieme a Altair (nella costellazione dell’Aquila) e Deneb (nella costellazione del Cigno) del famoso asterismo del triangolo estivo.

A est della Lira troviamo la scia luminosa della Via Lattea, facilmente individuabile anche in cieli non particolarmente scuri.

Le sue stelle principali sono Vega, po-sta a 25,3 anni luce da noi, Sulafat, una stella multipla, Sheliak, una stella azzurra variabile, δ Lyrae, una stel-la doppia apparente e ε Lyrae, una coppia di stelle molto ben conosciu-ta; visibile ad occhio nudo come una stellina allungata, nel più piccolo dei binocoli già è risolta in due compo-nenti pressoché uguali, entrambe azzurre.

LA LIRA

La leggenda narra che Orfeo, un abilissimo suo-natore di lira, si innamorò della bellissima Euri-dice. Prossimi alle nozze però la ragazza venne morsa da un serpente velenoso e perì.

Orfeo non si dette pace e vagò per tutto il mon-do in cerca di una soluzione per poter riportare l’amata al suo fianco.

Incontrò un indovino che gli indicò la porta per gli inferi dove vi regnava il potente Ade, che persino Zeus, suo fratello, temeva.Lo avvertì che certamente non avrebbe fatto più ritorno, vista la pericolosità del viaggio.

Orfeo non si arrese e il suo forte amore per Eu-ridice lo spinse a compiere il viaggio in compa-gnia del suo strumento musicale.Durante il tragitto la sua musica riuscì ad am-maliare tutte le creature feroci che incontrava, facendole cadere addormentate. Riuscì così ad arrivare al cospetto di Ade per potergli chiedere di riavere la sua amata.Egli gli disse che l’avrebbe fatta tornare con lui nel mondo dei vivi, a condizione che, durante il viaggio di ritorno, non si fosse mai voltato a guardarla negli occhi. Così Orfeo accettò e partì. Ad un tratto sentì dietro di sè il respiro e i passi di Euridice e la sua tentazione fù talmente forte che non resistette e si voltò a guardare l’amata che improvvisamente scomparve.Questa triste storia ci insegna che l’uomo, spin-to dal sentimento, può compiere anche le im-prese più ardue, ma la tentazione umana riesce sempre a rovinare tutto.

MITOLOGIA

Il triangolo estivo formato da Vega (nella costellazione della Lira), Deneb (nella costellazione del Cigno) e Altair (nella costellazione dell’Aquila)

MusIcA neL cIeLO...

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TERRA

SOLE

COME DIVENTARE SOCI:Se vuoi partecipare agli incontri organizzati per i soli soci iscriviti alla nostra associazione. Con una minima quota annuale (equivalente a 10€ per gli adulti e 5€ per i minorenni) avrai diritto a partecipare a tutte le iniziative dedicate agli iscritti e a molti altri vantaggi. Per ricevere informazioni o il modulo associativo rivolgersi all’osservatorio in via D. Alighieri n.6 di Cento, all’indirizzo e.mail [email protected] o al n. 346 8699254 (Davide).

25 novembre 2011, incontro “2012, tra profezie e scienza. Analisi del lato scientifico delle profezie e prospettive sul nostro futuro ” incontro tenuto dall’associazione Astrofili Centesi in collaborazione con Riccardo Maestri, curatore del sito www.passionescienza.it.

Astro-AlbumAlcuni “flash” sulle iniziative dei precedenti mesi

25 novembre 2011, osservazione e spiegazione del Sole

17 gennaio 2012, incontro con l’astronauta Paolo Nespoli ai “venerdì dell’universo” Ferrara (appuntamento per soli soci)

I venerdì all’osservatorio

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LA STELLA POLARE CAMBIA

La stella polare è quella stella che si trova allineata con l’asse di rotazione della Terra, indicandone il polo nord celeste.Ora la identifichiamo come ursae Minoris, nota anche come Polaris ma in passato non è sempre stata tale e non lo sarà per sempre.

Circa ogni 26.000 anni infatti avviene un processo detto Precessione degli equinozi in cui la Terra esegue un mo-vimento di rotazione dell’asse attorno alla verticale simile a quello di una trottola e il polo nord celeste (come anche logicamente quello sud) si sposta indicando quindi una diversa stella polare.La prossima stella polare (tra 13.000 anni circa) sarà la luminosa Vega.

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Via F.lli Rosselli 6/E Cento (Fe) - [email protected] e Fax 051.6831056 - Cell. 348 3388162

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RINGRAZIAMO PER IL CONTRIBUTO DI SOSTEGNO ALL’INIZIATIVA

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