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Consorzio. Toto Presidente Dopo il Presidente di centrodestra ne ar- riva uno di Lanusei. La telenovela sul Toto Presidente continua anche quest’estate. (pagina6) T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortohelieP T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePre eliePress T ortoheliePress T eliePress T o T ortoh T o rtohelie P ress Capo Bellavista: discarica sul mare In Ogliastra è morta la classe operaia Nell’ambito delle variegate discussioni e dei molteplici proclami di questi ultimi anni sulla morte e sulla possibile ricostru- zione di un sistema industriale in Ogliastra, nessuno si è mai posto un problema molto importante: una classe sociale sta scom- parendo o meglio è scomparsa. Ai tempi della Cartiera di Arbatax, quella vera, non di Grauso e Seghi, si era costruito in Ogliastra un equilibrio politico-sociale de- terminato dalla presenza di categorie so- ciali variegate che costituivano un sostrato sociale, un humus fertile, per far crescere una classe politica e sindacale che poi è stata classe dirigente. Quella “classe ope- raia” come veniva chiamata un tempo, che costituiva l’ossatura vitale della società ogliastrina.Una società che continua a ba- sare il proprio sostentamento su una cul- tura agropastorale, ma che aveva trovato il suo equilibrio nella continuità lavorativa di una classe operaia impegnata non solo nello svolgere il proprio lavoro ma nel man- tenere attivo il sistema politico-sociale del territorio. Da quella classe operaia sono partite le più importanti battaglie sulle in- frastrutture, sull’autonomia, sullo sviluppo del territorio ogliastrino. La continuità nel lavoro, la sicurezza delle famiglie, l’assem- blearismo positivo, l’impegno sociale, era- no tutti elementi positivi che contribuivano a costruire una società ogliastrina variega- ta, ma equilibrata. La scomparsa del polo industriale, per piccola parte compensata dalla presenza dell’Intermare Sarda, che però con il suo strategico approccio “can- tieristico” non produce gli stessi effetti, rappresenta un danno sociale enorme per la collettività ogliastrina. (Pagina 2) FC Arbatax al capolinea La società calcistica dell’Arbatax ha chiu- so i battenti. Dopo 10 anni trascorsi tra i campionati di terza e seconda categoria, la società ha deciso di porre fine alla sua avventura. (pagina 6) Sport Economia Politica Editoriale Il sentiero che conduce a Capo Bellavista è una discarica a cielo aperto. Uno dei punti pano- ramici più spettacolari di Tortolì versa in uno stato di totale degrado e abbandono. (Pagina 2) Cronaca Mal di...dente d’attracco Il nuovo dente di attracco che dovrebbe consentire un più agevole accesso al por- to, versa in uno stato di abbandono dav- vero preoccupante. Le opere pubbliche ogliastrine si misurano in ere geologiche. (pagina 4) Rocce Rosse finisce a Siniscola La lunga attesa della manifestazione Roc- ce Rosse Bluese sembra aver trovato il suo triste epilogo. (pagina 10) Orrì. Accessi al mare inaccessibili Raggiungere il mare diventa un’impresa per abili scalatori ed escursionisti, l’incu- ria ha trasformato angoli di paradiso in luoghi selvaggi. ( pagina 2) Sechi racconta Confidi Sardegna Ad un anno dalla sua elezione, il presi- dente di Confidi Sardegna, Gavino Sechi, traccia un il bilancio dell’associazione. (pagina 5) Stazione marittima, eterna incompiuta La telenovela della grande incompiuta ogliastrina, la stazione marittima, sembra giunta al termine. L’assessore Paolo Sto- chino attende le ultime certificazioni da parte della Regione. (pagina 3) il settimanale gratuito di Tortolì Anno I • Numero 3 •Venerdì 1 Luglio 2011 foto: Federica Melis DITTA • MATERIALI EDILI • via Roma, snc - Loceri Tel/Fax 0782 77002 [email protected] Loi Raffaele IL PORTICCIOLO RISTORANTE BAR - GELATERIA Aperitivi, Cocktails, Piatti tipici Il Porticciolo Loc. Darsena Cantieristica - Arbatax (OG) Tel. 329 7490083

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Tortohelie è il nuovo settimanale della città di Tortolì. Cronaca, politica, cultura economia e spettacolo, finalmente un giornale nella città e per la città. Se avete storie da raccontarci o segnalazioni da fare, contattateci all' indirizzo mail:[email protected].

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Consorzio. Toto PresidenteDopo il Presidente di centrodestra ne ar-riva uno di Lanusei. La telenovela sul Toto Presidente continua anche quest’estate. (pagina6)

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Capo Bellavista:discarica sul mare

In Ogliastra è morta la classe operaiaNell’ambito delle variegate discussioni e dei molteplici proclami di questi ultimi anni sulla morte e sulla possibile ricostru-zione di un sistema industriale in Ogliastra, nessuno si è mai posto un problema molto importante: una classe sociale sta scom-parendo o meglio è scomparsa. Ai tempi della Cartiera di Arbatax, quella vera, non di Grauso e Seghi, si era costruito in Ogliastra un equilibrio politico-sociale de-terminato dalla presenza di categorie so-ciali variegate che costituivano un sostrato sociale, un humus fertile, per far crescere una classe politica e sindacale che poi è stata classe dirigente. Quella “classe ope-raia” come veniva chiamata un tempo, che costituiva l’ossatura vitale della società ogliastrina.Una società che continua a ba-sare il proprio sostentamento su una cul-tura agropastorale, ma che aveva trovato il suo equilibrio nella continuità lavorativa di una classe operaia impegnata non solo nello svolgere il proprio lavoro ma nel man-tenere attivo il sistema politico-sociale del territorio. Da quella classe operaia sono partite le più importanti battaglie sulle in-frastrutture, sull’autonomia, sullo sviluppo del territorio ogliastrino. La continuità nel lavoro, la sicurezza delle famiglie, l’assem-blearismo positivo, l’impegno sociale, era-no tutti elementi positivi che contribuivano a costruire una società ogliastrina variega-ta, ma equilibrata. La scomparsa del polo industriale, per piccola parte compensata dalla presenza dell’Intermare Sarda, che però con il suo strategico approccio “can-tieristico” non produce gli stessi effetti, rappresenta un danno sociale enorme per la collettività ogliastrina. (Pagina 2)

FC Arbataxal capolineaLa società calcistica dell’Arbatax ha chiu-so i battenti. Dopo 10 anni trascorsi tra i campionati di terza e seconda categoria, la società ha deciso di porre fine alla sua avventura. (pagina 6)

Sport

Economia

PoliticaEditoriale

Il sentiero che conduce a Capo Bellavista è una discarica a cielo aperto. Uno dei punti pano-ramici più spettacolari di Tortolì versa in uno stato di totale degrado e abbandono. (Pagina 2)

Cronaca

Mal di...dente d’attraccoIl nuovo dente di attracco che dovrebbe consentire un più agevole accesso al por-to, versa in uno stato di abbandono dav-vero preoccupante. Le opere pubbliche ogliastrine si misurano in ere geologiche.(pagina 4)

Rocce Rosse finisce a SiniscolaLa lunga attesa della manifestazione Roc-ce Rosse Bluese sembra aver trovato il suo triste epilogo. (pagina 10)

Orrì. Accessi al mare inaccessibiliRaggiungere il mare diventa un’impresa per abili scalatori ed escursionisti, l’incu-ria ha trasformato angoli di paradiso in luoghi selvaggi. (pagina 2)

Sechi raccontaConfidi SardegnaAd un anno dalla sua elezione, il presi-dente di Confidi Sardegna, Gavino Sechi, traccia un il bilancio dell’associazione.(pagina 5)

Stazione marittima,eterna incompiutaLa telenovela della grande incompiuta ogliastrina, la stazione marittima, sembra giunta al termine. L’assessore Paolo Sto-chino attende le ultime certificazioni da parte della Regione. (pagina 3)

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foto: Federica Melis

DITTA

• MATERIALI EDILI •

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Loi Raffaele

IL PORTICCIOLO

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CRONACA

Venerdì 1 Luglio 2011 • [email protected]

Tortohelie Press è un settimanale gratuito.Registrazione Aut. Tribunale di Cagliari n°13/ 11 del 19/05/2011.Direttore Raimondo Schiavone Responsabile pubbliche relazionie pubblicita Patrizia SalisIn Redazione Federica MelisGrafico Francesca ZiccaCollaboratori Ilaria Orrù, Federica PiliaRiccardo Melis, Patrizia SalisClaudio Mascia, Thomas MelisSede Legale Viale Bonaria 98 09125 Cagliari Sede Amministrativa Via Barracelli snc 08048 Tortolì Editore Primaidea Srl

Editorialedalla primaOrrì. Accessi al mareinaccessibili

Lo stato di abbandono in cui si trovano gli accessi al mare di Orrì, in particolare quel-lo che conduce alla spiaggia dei “Milanesi” e quello, più in alto, che conduce alle “pi-scinette” prima del Golfetto, è pressoché totale . Erba secca, percorsi altalenanti, vegetazio-ne selvaggia, brulicare di insetti: nell’acces-so ai “milanesi” bisogna addirittura farsi strada fra gli scogli. Non è un bello spetta-colo, questo degrado a due passi dal

Corso Umberto sta lentamente morendo. I commercianti e non solo, vorrebbero dare un po’ di vita e colore al nostro centro sto-rico. Tutti, o quasi, vorrebbero la ristrutturazione delle facciate dei negozi, selciati e aiuole. Si desidera un ambiente caldo e accogliente dove le persone siano invogliate a passare del tempo e a fare dello shopping. Quasi un’utopia perché il nostro Corso é effettiva-mente molto stretto per far sì che possano circolare le auto e avere spazio anche per le aiuole. Non tutti i commercianti sono d’accordo alla pedonalizzazione. C’è chi la vorrebbe tutto l’anno (come un vero e proprio centro storico,in tal modo si potrebbe seriamente pensare a selciati e aiuole) e chi la vorrebbe solo ad agosto e dopo le ore 21. Un proble-ma da non sottovalutare sono i marciapiedi troppo stretti e non completamente agibili ai disabili. Ciò non vuol dire che il corso non possa es-sere abbellito o personalizzato se ci fosse un minimo di organizzazione rivolta spe-cificatamente a questo tratto di strada. Dopo una certa ora si potrebbe chiudere il traffico,tirare fuori dai locali i tavolini e per-chè no si potrebbe allestire anche qualche bancarella insieme a uno spettacolino mu-sicale, facendo in modo che la gente stia al Corso volentieri. “A breve si verrà convoca-ta una conferenza stampa per informare la popolazione sugli eventi che si terranno du-rante l’estate in tutto il territorio di Tortolì” afferma Marcello Ladu assessore al turismo e allo spettacolo “E’ interesse dell’ammi-nistrazione comunale fare rivivere Corso Umberto, pertanto avremmo un occhio di riguardo per gli eventi che vi si svolgeranno. Inoltre verrà posizionato un infopoint in piaz-za Roma.” (Federica Pilia)

La rinascitadel Corso

La stagionalità del turismo e del-le attività ad esso legate non cre-ano tali effetti positivi, anzi per certi versi, disabituano alla co-stanza nel lavoro, creano sacche di occupati solo in alcuni periodi dell’anno, poi disimpegnati, non favoriscono la costruzione delle famiglie, non agevolano l’unione delle persone, fondamentalmen-te favoriscono egoismi e apatia sociale. Comincia a mancare in Ogliastra un anello vitale della società che va urgentemente ri-costruito. Politici, imprenditori, sindacalisti devono cominciare a porsi il reale problema di evitare la monocoltura stagionale del tu-rismo e della cantieristica ripen-sando ad un modello, che può apparire vecchio, ma che aveva come motore sociale la presenza dell’industria.Ricostruire i presupposti per l’e-sistenza di una classe operaia deve essere la missione di citta-dini impegnati e attenti all’Oglia-stra.

(Raimondo Schiavone)

Capo Bellavista.Una discarica a cielo aperto

foto: Federica Melis

Capo Bellavista è uno dei punti panorami-ci più spettacolari di Tortolì, dal quale si può godere della vista di tutta la città. Per raggiungerlo bisogna percorre una strada asfaltata che costeggia un sentiero bo-scoso. Ma a ben vedere, qui il panorama è molto diverso e non ha nulla di ammi-revole. Cumuli di detriti, vecchi elettrodo-mestici, materassi, carcasse di motorini e rifiuti di ogni genere ammassati dentro

la fitta vegetazione. Le fotografie testimo-niano lo stato di degrado ambientale di quest’area: un penoso scenario da disca-rica abusiva.Un esempio eclatante di un’emergenza ambientale che deve essere affrontata, contro l’inciviltà di alcune persone che rischiano di trasformare i gioielli della no-stra città in pattumiere a cielo aperto.(Federica Melis)

paradiso. E a farne le spese, oltre ai citta-dini che preferiscono cambiare spiaggia piuttosto che sottoporsi a al fastidio di attraversare quest’incuria, sono le cate-gorie più deboli. Pensate a un disabile o ad un anziano: è assolutamente impen-sabile che persone con difficoltà motorie possano accedere a queste spiagge. I bagnanti che frequentano abitualmentequesti lidi sono pressappoco divisi in due gruppi: le persone che sanno come trovare gli accessi, dato che sono piut-tosto nascosti, e le persone che hanno un terreno o una casa a Orrì. Quelli del primo gruppo hanno manifestato una totale insoddisfazione riguardo agli ac-cessi, decisamente malridotti. C’è chi si lamenta della lunghezza della strada da percorrere, della vegetazione che ha in-vaso i percorsi, della scomodità.Inutile girarci intorno: il problema degli accessi al mare è strettamente legato a quello delle lottizzazioni abusive ad Orrì, che persiste da decenni. Nessuno ha mai avuto il coraggio di fare qualcosa, e l’attuale amministrazione pare non voglia essere da meno. La sta-gione estiva ha già avuto il suo inizio e i turisti affollano numerosi le spiagge tortoliesi, nonostante tutto nessun inter-vento di manutenzione del verde pubbli-co è stato realizzato o programmato.In mezzo a tutta questa incertezza, si po-trebbe comunque fare qualcosa dibuono. Ripulire gli accessi e renderli praticabili sarebbe non solo qualcosa di davvero utile per la popolazione tor-toliese e per quella turistica, ma anche un’azione decisamente popolare. Una di quelle rare cose che metterebbero tutti d’accordo. (I.O.)

foto: Ilaria Orrù

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Stazione marittima. Stochino: siamo in dirittura d’arrivo

naria risale alla realizzazione del porto. La stazione poi, subì notevoli danni durante la violentissima mareggiata di grecale che durò diversi giorni, fra la fine dell’ottobre e i primi giorni di novembre 1997. Nel 2001 l’amministrazione comunale fece una deli-bera di completamento della struttura e nel 2003 il progetto venne inserito in un pro-gramma di opere pubbliche. Finalmente nel 2006 fu approvato il proget-to definitivo e due anni dopo venne indetta una gara d’appalto. La ditta vincitrice, la Cema Srl avrebbe do-vuto consegnare i lavori in 720 giorni ovvero entro il 3 marzo 2010. Ma come tutti ben

sappiamo ciò non è avvenuto. Neanche l’assessore ai lavori pubblici Paolo Sto-chino riesce a spiegarsi il motivo di queste lungaggini.Assessore, come mai la stazione marittima non è stata ancora consegnata?“I lavori non sono stati completati entro la data di consegna perché ci sono state nuo-ve perizie e modifiche al progetto originale che hanno causato un’ulteriore dilazione dei tempi”.Il Comune si sta attivando per sbloccare questa situazione?“Entro poche settimane concluderemo l’iter amministrativo e l’invio delle certificazioni alla Regione, mancano solo i dettagli tec-nici”.Quanto ancora dovremo aspettare affin-ché si aprano le porte della stazione ma-rittima?“Una volta che la Regione riceverà le certi-ficazioni, aprirà un bando pubblico per l’ac-quisizione degli spazi. La struttura sarà in grado di fornire assi-stenza ai passeggeri e ospitare attività commerciali e di ristorazione, oltre a una grande sala d’attesa per i passeggeri, al bar e al ristorante e diversi negozi. Sono previsti gli uffici dislocati del Comune, della polizia di frontiera e dei carabinie-ri.” L’unica cosa certa per ora è che anche per quest’anno la struttura rimarrà chiusa. (F.M.)

Durante gli anni novanta il molo di levante ad Arbatax era un luogo di ritrovo per i Tortoliesi, una passeggiata gradita nelle sere estive per giovani e famiglie. Ora, invece, è quasi sem-pre vuoto e sempre più desolato.La stazione marittima, potrebbe ridar vita al porto e svolgere la sua funzione base ovvero quella di accogliere i turisti che puntualmen-te arrivano ad Arbatax e smarriti non trovano nemmeno un punto informazioni e di acco-glienza. La grande incompiuta ogliastrina, così come tristemente viene chiamata, ha avuto una storia travagliata fin dalle origini. La prima pietra fu messa nel 1987 e la struttura origi-

foto: Federica Melis

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Mal di...dente d’attracco

Durante una passeggiata nel porto, come un qualsiasi turista, abbiamo visto quei blocchi neri, i respingenti laterali, lungo l’avamporto nel molo di levante, e con essi il nuovo dente di attracco che dovrebbe consentire un più agevole accesso al porto. Per la verità abbiamo visto anche uno stato di abbandono davvero preoccupante, con spaz-zatura, detriti di cantiere ed erbacce dapper-tutto, ma questo sembra ormai diventato un elemento di arredo urbano che dovrebbe farci riflettere tutti, se davvero vogliamo continua-re a parlare di turismo. Non sembra ottimale neanche la situazione nelle altre banchine dove sono visibili nume-rosi avvallamenti causati da cedimenti che non ci fanno dormire tranquilli. Il nuovo attracco, finalmente, consentirà l’or-meggio anche alle grandi navi da crociera la-sciando libera l’altra banchina per il traffico passeggeri. Con la sua entrata in esercizio sarà possibile, inoltre, ormeggiare anche

in condizioni meteo critiche, maestrale e grecale sono i nemici più pericolosi, e così i comandanti non potranno più accampare scuse e tirare dritto per Cagliari come trop-po spesso è capitato in passato. Permane ancora qualche dubbio sull’effi-cacia del muro di protezione dell’avampor-to, le moderne altissime navi potrebbero essere disturbate comunque dalle folate passanti, e probabilmente si renderà ne-cessario il suo innalzamento in un prossimo futuro. Lavori finiti, dicevamo, eppure an-cora tutto chiuso. Siamo in Italia, è vero, e le opere pubbliche hanno tempi biblici, ma ci piacerebbe sapere perché da noi i tempi siano misurati addirittura in ere geologiche. Ad ogni opera pubblica la sua immancabile telenovela. Di questa nuova opera, infatti, parliamo da molti anni. È stata finanziata per la prima volta nel 2002, ma i lavori sono iniziati solo nel 2008 con buona pace di chi ne aveva bisogno come il pane perchè

rappresenta per Arbatax l’uscita dal limbo in cui il porto era rinchiuso per i troppi limiti attuali. In un momento in cui il traffico con la peni-sola è sottoposto a forti tensioni, con la Tir-renia che naviga nell’incertezza del suo fu-turo e con gli armatori privati che cercano di accaparrarsela per fare il vecchio gioco del cartello a spese nostre, trovarsi impreparati sarebbe imperdonabile. Ci risulta infatti che il collaudo sia stato effettuato nello scorso mese di aprile e che quindi nulla osti all’i-naugurazione della nuova banchina. Anche solo per dire “noi siamo pronti, ci siamo”. O stiamo aspettando che finisca la stagione turistica? Un pessimo segnale per il mercato, questo, e l’eterno aspetto da lavori in corso sarebbe comunque il solito, impresentabile biglietto da visita per i turisti.

Agrario. Esame di maturità:Tutti bocciati

essere ammessi. La professoressa Silvana Castiglione ci illustra le varie opportunità di lavoro che si possono avere conseguendo il diploma dell’agrario: imprenditore agrico-lo, conduzione di aziende agrarie, impiego negli enti regionali, addirittura si può arri-vare ad insegnare nella stessa scuola senza concorso ma solo attraverso un concorso per titoli. Tutti impieghi in cui ovviamente serve un minimo di preparazione. Per fare in modo che gli alunni riescano almeno ad accedere agli esami, da gennaio in poi la scuola attiva una serie di strategie didatti-che di gruppo e personalizzate. Viene fatta lezione con le slides e con le presentazioni di powerpoint per renderle più interessanti, si inizia a far svolgere i compiti per casa in classe, facendo esercitazioni continue alla lavagna. Ma ciò non basta, a un certo pun-to dell’anno si interrompono le lezioni per fare solo programma di recupero, si sem-plifica al massimo attuando un programma a misura di alunno. Questi ragazzi si sono ritrovati ad essere privilegiati e ad avere quasi un insegnante a testa per riuscire a raggiungere la sufficienza. Ma questo non è bastato. Le famiglie, al corrente di tutta la situazione fin dall’inizio dell’anno scolasti-co, appoggiano appieno la scelta dei pro-fessori. C’è uno stretto rapporto tra scuola e famiglia pur non avendo a disposizione il servizio sms per informare il genitore sulle

assenze del figlio, la scuola chiama di-rettamente a casa o al cellulare. I genitori convocati a scuola ogni mese si sono dimo-strati rassegnati all’assoluto disinteresse dei ragazzi. Questa volta non se la sono potuti cavare con i debiti formativi portati a settembre. E’ infatti così è accaduto negli ultimi anni, così gli alunni sono arrivati fino alla quinta, anche se, negli anni precedenti avevano la sufficienza almeno nelle materie pratiche. Due o tre debiti in italiano, mate-matica o storia recuperati a stento nei primi mesi dell’anno scolastico e il gioco è fatto. Quest’anno sono arrivati al capolinea con gravi lacune in tutte le materie e il loro di-simpegno li ha portati a non potere più re-cuperare se non ripetendo l’anno. (Federica Pilia)

L’esame di maturità non è un gioco da ra-gazzi. L’avranno ben capito i sei alunni dell’i-stituto agrario di Tortolì tutti non ammessi all’esame. Un’intera quinta. Cosa è capitato a questi studenti per far sì che nessuno ab-bia avuto accesso all’esame? La vicepreside Graziella Piras e le professoresse Silvana Castiglione (insegnante di inglese ) ed Ema-nuela Valurta (insegnante di storia e italiano) ci spiegano cosa ha portato il consiglio di classe e di istituto a questa drastica deci-sione. I ragazzi sin dai primi mesi dell’anno scolastico si sono adagiati sugli allori per via del numero molto basso di frequentanti, pensando che essendo solo sei, avrebbero dovuto, per forza, ammetterli all’esame. A questo si è aggiunto un alto grado di svoglia-tezza e assoluto disimpegno nei confronti delle materie scolastiche. Hanno deciso soli soletti che doveva bastare la frequenza per

Le pessime abitudi-ni dei Tortoliesi

Nonostante Tortolì sia una del-le cittadine italiane a detenere il primato per la percentuale di raccolta differenziata, il mal-costume di abbandonare rifiuti per le strade e le periferie della città da parte di alcune perso-ne, persiste. Nei mesi di maggio e giugno gli operatori del Co-mune di Tortolì hanno liberato le cunette di viale Arbatax da oltre 300 sacchetti di rifiuti. Per non parlare delle spiagge usate come immondezzaio, in partico-lare “la Capannina” per la quale è stata organizzata una giorna-ta Ecoday e che grazie al lavoro di sessantacinque volontari è stata ora trasformata in un’area verde pulita. E’ possibile che la situazione sia ancora questa? L’assessore all’ambiente Pier-paolo Cau denuncia la mancan-za di fondi “l’unico deterrente che abbiamo per chi viene colto in flagrante nell’abbandono dei rifiuti sono le multe salatissime, ma questo non basta. E’ neces-saria un’opera di sensibilizza-zione per creare una coscienza collettiva del rispetto dell’am-biente che parta dalle scuole elementari ”. Quello che ci auguriamo è che venga intensificata la vigilanza, perché la lotta a questa pessi-ma e purtroppo vecchia abitu-dine non può limitarsi alle bo-nifiche, anche se naturalmente sono necessarie. L’ambiente è un bene da tutelare e proteg-gere, purtroppo sono ancora in troppi a dimenticarsene. (F. M.)

“Stop al rosso”,la replica di StochinoL'assessore ai Lavori Pubblici Paolo Stochi-no ha voluto replicare al nostro articolo della scorsa settimana “Stop al rosso”, nel quale ci chiedevamo l'utilità del nuovo semaforo po-sto lungo il viale Monsignor Virgilio all'altezza di Sasso gomme. Stochino sostiene: “ è stata una richiesta dell'Anas quella di installare un semaforo intelligente, altrimenti non avremo mai potuto realizzare l'incrocio e quindi la viabilità di ac-cesso alla cosiddetta lottizzazione dei preti.” Ndr: a 50 metri dal quel semaforo esiste un incrocio pericoloso, privo di impianti di sicu-rezza....sarà ancora colpa dell’Anas?

foto: Federica Melis

foto: Federica Melis

PD: Convegno si aree ex cartieraIl circolo del Pd di Tortolì, in collaborazione con il “forum industria provinciale”, organiz-za per venerdì 1 luglio 2011, a partire dalle ore 18.30 presso l’aula consiliare della Pro-vincia in via Mameli a Tortolì, un incontro aperto a tutta la cittadinanza che verterà sul futuro delle aree ex cartiera ed il rilan-cio delle stesse. Sarà l’occasione per fare il punto della situazione. Interverranno, oltre ai componenti del forum e della segreteria, i segretari provinciali di CGIL, CISL e UIL.

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5ECONOMIA

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stro petrolio. Il nostro territorio è la nostra vera ricchezza, ci sono moltissime realtà che agiscono in questo settore in maniera attiva, anche se il livello raggiunto dall’im-presa turistica endogena non è ancora soddisfacente.Come Confidi abbiamo analizzato quali sono le reali problematiche della piccola e media imprenditoria e ci siamo resi con-to di non essere sufficientemente vicini al territorio, in particolare ad un territorio florido e ricco di opportunità come quello ogliastrino, è per questa ragione che ab-biamo aperto una nostra sede a Nuoro e un altro ufficio a Tortolì. Riteniamo che una presenza costante possa supportare gli imprenditori. La capillare coopertura territoriale e lo sforzo di professionalizza-zione fatto all’interno dell’organizzazione sono la nostra ricetta per stare vicino agli imprenditori.Qual è stata la vostra esperienza in Oglia-stra e quali sono i risultati che avete rag-giunto?Si tratta di una realtà molto dinamica, co-stituita da giovani volenterosi tutti intorno ai trenta. Durante un recente convegno a Tortolì con la Banca di Sassari, abbiamo cercato di facilitare il confronto con le banche. I giovani dell’Ogliastra sono do-tati di grande determinazione, idee chiare e sopratutto un grande spirito di umiltà, un’estrema concretezza che oggi rappre-senta la vera chiave del successo.E’ vero che comunque in Sardegna non esistono altri strumenti finanziarie al di là delle Banche generaliste, manca chi inve-

Ad un anno dalla sua elezione, il presiden-te di Confidi Sardegna, Gavino Sechi,traccia un bilancio dell’associazione.

Presidente Sechi, le crisi economiche cre-ano una selezione naturale tra le imprese?La teoria economica della crisi, come se-lezione naturale rappresenta una visionemolto scolastica di una vicenda ben più complessa. E’ vero che le imprese che hanno internazionalizzato o che hanno fatto investimenti tecnologici nel 2007 oggi vivono una condizione di gran lunga migliore rispetto a chi invece è rimasto al palo, è altrettanto vero che spesso tali in-vestimenti non sono stati fatti per assenza di lungimiranza imprenditoriale ma per ef-fettiva assenza di mezzi.Gli imprenditori sardi credono davvero nel turismo o si tratta di un’etichetta calatadall’alto?Credo profondamente nel turismo, è il no-

ste nelle idee, manca chi come in America rischia con te, investe nel tuo progetto. L’unico tentativo nell’ambito dello start up d’impresa è stato fatto dalla Ragione in una commistione tra pubblico e privato non sempre positiva. Manca l’investitore puro, lontano dalle figure pubbliche spes-so troppo paternalistiche. Ciò nonostante, la diversificazione, la non aggressività, la moderazione anche nei prezzi ha premiato molte imprese ogliastrine.Quali sono i numeri di Confidi Sardegna?4 sedi: Sassari, Cagliari Nuoro ed Olbia co-ordinate da un reponsabile commerciale. 1500 associati, con un trend di crescita positiva che ha visto lo scorso anno 250 soci in più. 120 milioni di garanzie pre-state. 15/16 addetti interni a Confidi, nel 2009 erano solo 8/9. L’azione di media-zione dei Confidi ha avuto un ruolo deter-minante. Pur non avendo gli stessi mezzi finanziari delle Banche, abbiamo mitigato l’accesso al credito la nostra garanzia ha un valore decisivo. I rapporti tra banche e imprenditori non sono migliorati, ma sicuramente c’è più dialogo Abbiamo svi-luppato un accordo con al SIMEST società che supporta le iniziative imprenditoriali di internazionalizzazione. Abbiamo intessuto rapporti con l’Istituto di Credito sportivo, al fine di favorire investimenti privati nello sport nella cultura. Si tratta di un Confidi che ha cambiato pelle e che come inter-mediario vigilato dalla Banca d’Italia è divenuto protagonista assoluto di tutte le questioni che riguardano il credito. (Patrizia Salis)

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stra di Confindustria. Queste le prime indiscrezioni che anime-ranno in dibattito estivo. E Tortolì sarà l’agorà principale, d’altronde è su Tortolì che gravitano gli interessi industriali e di sviluppo, ed è sempre Tortolì che ospita i 35 ettari dell’area dell’Ex Cartiera. Già, Tortolì al centro dello sviluppo ogliastrino, motore e volano della crescita e della ric-chezza. Tutto arcinoto, tutto pacifico. Allo stesso modo, un serio sistema che garantisca la rappresentanza e rappresentatività degli interessi riuscirebbe a condividere le stra-tegie industriali con le aziende insediate nell’area industriale in oggetto. Un sistema coerente cercherebbe la con-divisione in loco per legittimare le proprie scelte. Invece che accade? Che anche stavolta i tortoliesi resteranno alla porta, anzi alla finestra a fare le nuvo-lette sui vetri mentre un CDA a maggioran-za lanuseina deciderà, oltre il Presidente ovviamente non tortoliese, il futuro dell’a-rea industriale di Tortolì. Non si tratta di campanilismo, anche se di campanilismo verremmo ipocritamente accusati quando solleveremo il problema. Si tratta di essere in grado di compren-dere le esigenze di un territorio e degli industriali che lavorano e operano nello stesso. Si tratta di far sentire la propria voce e far cessare i raggiri ai danni di Tortolì.

Il potenziamento del mercato turistico tortoliese passa anche attraverso un maggiore sfruttamento del porto turisti-co di Arbatax. Con i suoi oltre 650 posti barca, il porticciolo ha le potenzialità per attrarre un importante numero di appas-sionati del mare contribuendo allo svilup-po dell’economia cittadina. Il problema maggiore è la scarsa durata della concessione d’utilizzo del porto, stabilita dalla Regione Sardegna. Affer-ma Franco Ammendola, il gestore, “è im-pensabile immaginare di effettuare inve-stimenti strutturali con appena 6 anni di tempo per ammortizzarli. Il porto è stato costruito dalla nostra impresa e dotato di vari servizi, se dovessimo perdere la concessione saremmo costretti a portare via l’intera struttura, lasciando soltanto le darsene d’attracco. La società suben-trante dovrebbe ricostruire tutto oppure rinunciare ai servizi”.Secondo il parere di Ammendola per otte-nere un rilancio della struttura “è neces-saria una seria politica di distribuzione logistica dei porti turistici, che permetta lo spostamento delle imbarcazioni. In se-condo luogo è necessaria un’offerta tarif-faria dei trasporti aerei tale da permettere al diportista di poter tornare a passare un fine settimana durante i mesi autunnali e primaverili. Riuscire a garantire la pre-senza delle barche durante l’anno è il pre-supposto per la creazione di un robusto indotto legato al rimessaggio e ai servizi di terra”. (Thomas Melis)

Come una consuetudine, una prassi ormai consolidata, nonostante siano cambiate le regole del gioco con la riforma dei Consor-zi industriali (articolo 7, comma 38, legge regionale n. 3/2008), anche quest’estate torna il toto Presidente. Sarà un’estate di ipotesi, previsioni, pet-tegolezzi. Allora partiamo da subito con le indiscrezioni che vedono un futuro CDA, composto dal Sindaco di Tortolì (o un suo delegato) da un soggetto nominato dalla Provincia Ogliastra (si parla del lanuseino Carmine Arzu) e da un altro componente scelto dalla Provincia su una terna propo-sta dalla camera di Commercio (Davide Ferreli, Salvatore Nieddu e Mario Murru). Pare che la scelta del Presidente Pilia sia già caduta su Davide Ferreli, lanuseino e giovane presidente dello sportello Oglia-

Toto Presidentesul Consorzio Industriale

Tortolì pensi al porto turistico

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POLITICA

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SPORT

FC Arbatax al capolinea Tortolì Calcio.Dalla partedel tifosofatto che i ragazzi stiano spesso in giro per

strada senza far niente, ma evidentemente, per vari motivi, non si riesce a sopperire a questo disagio e fornire loro una valida al-ternativa”.“ La fine dell’Arbatax è una grossa perdita, che rischia di porre termine anche alle spe-ranze per il futuro dei giovani”. L’attuale situazione di disagio economico ha influito prepotentemente sulla decisione finale. La crisi colpisce tutti i settori, anche il mondo del pallone, ma esistono anche altri problemi: “ Manca la disponibilità di persone che si impegnino a 360 gradi per il bene della squadra. Non possono continua-re a lavorare per la squadra sempre i soliti quattro elementi. Ci siamo resi conto che non ci sono più i presupposti per andare avanti”.Si conclude la storia della FC Arbatax nella speranza che magari, come già accaduto in passato, un gruppo di giovani si rincontri at-torno ad un tavolo e decida di intraprendere una nuova avventura. (Claudio Mascia)

La società calcistica dell’Arbatax ha chiu-so i battenti. Dopo 10 anni trascorsi tra i campionati di terza e seconda categoria, la società ha deciso di porre fine alla sua avventura. Uno degli artefici dei grandi suc-cessi della squadra è il presidente Giovanni Devigus.Presidente Giovanni Devigus , è rammarica-to per come sono andate le cose?“Dispiace non poter proseguire il nostro cammino. Non è una squadra che muore ma è un gruppo di ragazzi che rischia di per-dere la propria passione. Ci si lamenta del

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TortoheliePress

Murino: allenatore

fisioterapista

Dopo essersi preso un anno sabbatico Marco Sasso ha deciso di tornare sui campi di calcio nel ruolo che meglio gli si addice dal 2003: l’allenatore. Il nuovo Mister della Castor ci racconta la sua carriera calcistica.In quali squadre ha militato in veste di gioca-tore?Sono cresciuto nella Castor dove ho sem-pre giocato fino al 2000. Successivamente sono andato al Barisardo, ma non è stato un campionato fortunato perchè mi sono rotto il ginocchio. Con questo ho concluso la mia carriera da giocatore.Quali squadre ha allenato prima di questa?La mia primissima esperienza è stata proprio qui alla Castor in cui sono rimasto dal 2003 fino al 2005. Poi sono andato per due anni alla Baunese in cui ho ricordi bellissimi per-chè è stata la mia prima volta da allenatore in promozione. Successivamente ho allenato per due stagioni il Lanusei e per una stagione l’Arbatax.Sappiamo che ha avuto altre proposte, per-chè ha scelto di allenare nuovamente la Ca-stor?E’ vero ho avuto altre proposte sia dal Carde-du che dal Barisardo prima della riconferma di Marco Orrù. La mia scelta è ricaduta anco-ra una volta sulla Castor perché sono molto affezionato a questa società.Può rivelare qualcosa della nuova campagna acquisti?Stiamo cercando di trattenere i giocatori mi-gliori dello scorso anno e stiamo valutando le possibili new entry. È molto probabile che la società dell’Arbatax scomparirà, pertan-to credo che qualcuno di loro come Fabio e Sergio Piras forse si uniranno a noi. Uno dei nostri prossimi acquisti certi sarà un bravo attaccante. (F.P.)

Sasso ritorna alla Castor

Dopo le ultime cinque stagioni passate nel Tortolì calcio da giocatore-fisioterapi-sta, Mariano Murino ci racconta la nuova sfida che ha deciso di intraprendere con la società calcistica del Girasole.Per quale motivo ha scelto il Girasole per dare inizio alla sua carriera da allenato-re?Ho scelto il Girasole perché la reputo una società seria ed ambiziosa, che può rag-giungere grandi obbiettivi.E' già iniziata la campagna acquisti?Sì la campagna acquisti è già iniziata, siamo partiti dalla riconferma del vecchio gruppo perchè ha ottenuto ottimi risultati nelle stagioni passate. Ovviamente biso-gna ampliare la rosa con degli acquisti mirati sia dal punto di vista numerico, che di ruolo. Può rivelarci qualche nome dei nuovi ac-quisti?Innanzitutto abbiamo acquistato un nuo-vo portiere, Federico Bonicelli (ex Carde-du) perché il numero uno dello scorso anno, Maurizio Gomiero, ha deciso di abbandonare il calcio giocato, anche se rimarrà nel gruppo come preparatore dei portieri. Si sono uniti a noi anche il difensore Filippo Mucelli (ex Arbatax) e l'attaccante Federico Muggianu (ex Triei)Che obbiettivi vi siete posti per il prossi-mo campionato?L'obbiettivo primario è quello di svolge-re un buon campionato, veniamo da un terzo posto e cercheremo di migliorarci ancora. Non sarà facile ma ci proveremo. (F.P.)

Il gioco del calcio come tutti gli sport ha mille aspetti che possono essere analizza-ti e dibattuti, dall’aspetto puramente tec-nico, alla parte organizzativa di una squa-dra, ma ciò che più conta è quello che una società calcistica riesce a trasmettere, i sentimenti e le passioni che riesce a sca-tenare in tutti coloro che, appassionati e non, ogni domenica decidono di trascorre-re il pomeriggio per vedere la loro squadra giocare.L’argomento che vogliamo trattare, è per l’appunto, il punto di vista del tifoso, argo-mento più che mai caldo dopo la retroces-sione della squadra tortoliese.Abbiamo deciso di capire, come hanno vissuto i tifosi a Tortolì, questa burrascosa annata, terminata come purtroppo tutti sanno.Le opinioni sono state delle più varie, ma per la maggiore si rispecchiano e s’indiriz-zano nei confronti della società, come ci spiega un tifoso. “Quest’anno ci son stati tanti problemi, i motivi che hanno portato a questo, non so bene quali siano, ma sin-ceramente non è una cosa che tanto m’in-teressa, perché io che seguo da tanti anni il Tortolì, voglio vedere la mia squadra giocare serena, cosa che evidentemente non è stata, perché il malumore generale che si respirava, era ben percepibile nel-la mente, e soprattutto nelle prestazioni della squadra, e i risultati sono stati una conseguenza di tutto questo”.Non son mancate opinioni, pessimisti-che, indirizzate non nello specifico verso la squadra, ma più in generale verso il mondo del pallone, come questo ragazzo dice “Detto sinceramente, ho perso il mio interesse verso le squadre del paese, tanti anni fa era molto più bello seguire le parti-te, adesso è cambiato un po’ tutto, non mi rispecchio in questo tipo di calcio, non mi appassiona più”.Passione. Ecco cosa è mancato quest’an-no, perché oramai si è perso un po’ di vi-sta, l’aspetto più importante del calcio, la passione per il gioco, questo sentimento così forte che unisce la squadra ai suoi tifosi.Questa è la base da cui tutti vogliono ri-partire, ritornare come qualche tempo fa, la domenica, a tifare ed entusiasmarsi per quello che è, vale la pena ricordarlo, pur sempre un gioco. (Riccardo Melis)

Niente B2 per AironeL’Airone pallavolo non andrà in serie B2, non ci sono le condi-zione economiche.Si rimane in C, Asoni conti-nuerà ad allenare la squadra e verranno riconfermate tutte le atlete della passata stagione. Nessuna passaggio di serie all’orizzonte nonostante le at-tese. Il sospirato e meritato sul campo, passaggio di categoria raggiunto per il secondo anno consecutivo dal sodalizio oglia-strino non porterà risultati. Provincia e Comune non sono in grado di sostenere questa avventura e la dirigenza non ri-tiene di poter rischiare da sola affrontando questa impresa.

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EVENTI

Guardare le rovine del Moresca incastonate sopra la suggestiva omonima cala, è come fare un viaggio nel tempo. Come se non si volessero rassegnare al passare del tempo e all’incuria a cui sono state condannate, quelle mura rosse continuano a sprigionare fascino, testarde. A costruire fisicamente la struttura del Moresca fu il padre di Marcello Murru, fondatore del locale. Aiutato da altri manovali, mise le sue stesse mani al servizio dell’idea del figlio di costruire ad Arbatax qualcosa di totalmente innovativo. Il More-sca aprì nel 1977. Mentre il divertimento fino ad allora era sta-to confinato all’interno dei villaggi privati, riservato ai turisti e ai fortunati possessori di tessera, il Moresca aprì a tutti: non era prevista nessuna selezione all’ingresso. Fino a quando fu possibile, il locale andò avanti senza buttafuori e ciò non creò parti-colari problemi. Marcello Murru portava ad Arbatax le espe-rienze maturate nei suoi viaggi, i personaggi che conosceva, la sua idea di divertimento e di cultura. E Arbatax non era mai stata così luminosa e brulicante di vita. Il famoso logo del Mo-resca, la seducente mora bendata, fu dise-gnato da Stefano Canulli, uno dei più famosi illustratori al mondo. L’immagine nacque dopo la riflessione che nella nostra bandiera

figurano solo profili maschili. Cosa rimane oggi di tutto ciò? L’abbandono più totale. Non solo la struttura è ormai da molti anni ridotta a un rudere, ma tutt’intor-no ci sono grandi quantità di rifiuti. La vista dell’azzurrissimo mare è oltraggiata dal blu dei sacchetti di plastica, e il verde della ve-getazione è macchiato da spazzatura d’ogni tipo. “Sapere che il Moresca è ridotto così mi da un grande dolore – dice Marcello Murru, oggi affermato cantautore – e penso che la

Rocce rosse senza soldi.Da Tortolì a Siniscola

Magic Summer:magico Ambu

sua chiusura sia stata un danno per Tortolì-Arbatax. Ci fu la volontà precisa di chiuderlo e abbandonarlo”. Marcello Murru ha anche presentato un pro-getto per ridare nuova vita all’area. Immagi-na un nuovo Moresca non clone di se stesso, non solo discoteca, ma spazio pubblico per esibizioni artistiche, spettacoli musicali, pal-coscenico di tutto ciò che ha a che fare con la cultura. E tutti noi sappiamo quanto Tortolì-Arbatax ne abbia bisogno. (I.O.)

E’ innegabile: ogni spettacolo della Magic Dance School si trasforma in un successo, e il saggio che si è tenuto sabato scorso in piaz-za Rinascita non ha fatto eccezione. Le 600 sedie poste davanti al palco erano comple-tamente occupate, molte persone hanno tro-vato posto nei gradoni, altre sono rimaste in piedi. Le esibizioni della Magic Dance School sono diventate negli anni un appuntamento fisso delle estati tortoliesi e il pubblico che le segue è composto, oltre che da genitori e parenti dei ragazzi, anche da coloro che col ballo non hanno nulla a che vedere; un’ete-rogeneità tutt’altro che scontata. Gli artefici di questo successo sono gli insegnanti Pier-mauro Ambu, Rosamaria Quintino, Mattia Ambu, Daniele Cardia e Luca Sulis e, ovvia-mente, i ragazzi dai quattro anni in su (ma c’è anche una bimba di tre anni) che hanno eseguito le coreografie. Punto saliente della serata è stato il musical Hair Spray, coreo-grafato da Mattia Ambu. Il finale della serata è stato in grande stile: tutti i ragazzi e gli in-segnanti sono saliti sul palco con la bandie-ra italiana in onore non solo dei 150 anni di unità d’Italia, ma anche del potere unificante della danza. Poi è stato intonato l’inno nazio-nale. “Ringrazio tutti i ragazzi, le persone che erano presenti, gli sponsor, tutti quanti” dice Piermauro Ambu “Se siamo così soddisfatti è solo grazie a chi ci segue.” (Ilaria Orrù)

La lunga attesa della manifestazione Rocce Rosse Blues sembra aver trovato il suo triste epilogo. Il festival che trae il suo nome dalle rocce di porfido rosso che fanno da magnifica scenografia, è nato nel 1992 e ha visto i protagonisti della musica rock, blues, jazz e della canzone d’autore presentarsi sul pal-co anno dopo anno: David Bowie, Lou Reed, Eric Clapton, James Brown, Zucchero, Patty Pravo, Wilson Picket, Vasco Rossi hanno al-lietato le estati tortoliesi e reso questa ma-nifestazione un appuntamento imperdibile per turisti e residenti.

Dopo 8 mesi di attesa di autorizzazioni da parte dell’Amministrazione e del Demanio, si è scoperto che i giostrai occuperanno il piazzale fino a luglio. Si è valutata perfino la possibilità di spo-stare la kermesse nella Sughereta, tanti tentennamenti e lungaggini che si sono conclusi con un nulla di fatto.Alla fine la realtà è che non ci sono soldi, afferma desolato l’organizzatore Tito Loi, niente scogli rossi e niente sughereta, dopo 20 anni la manifestazione Rocce Rosse Blues non si farà, l’alternativa?Spostare tutto a Siniscola... (P.S.)

ESTATE TORTOLIESE

foto: Ilaria Orrù

Marcello Murru. Un nuovo Moresca non clone di se stesso

Bar Le Mimose

Venerdi 1 luglio “Sagra Orata arrosto”

A seguire balli di gruppo con i maestri Tonino e Rita

Porticciolo

Venedì 1 LuglioMusica dal vivo

Sabato 2 Luglio Disco bar con Roby F

Basaura Venerdi 1 Luglio

Balli latino americani con il maestro

Hansel MelgaresSabato 2 Luglio

Karaoke con Giuseppe piu Discobar e Easydrink

Sabato 2 luglio Mostra di cartoline

e fotografienei locali dell’ Ex Mercato

Civico di Tortolì,

Giorni e orari di apertura dal 2 al 12 luglio 2011,

dalle ore 21.00 alle ore 23.30

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RELAX

L’oroscopo della Settimana

Un Sudoku è una griglia di 9x9 quadretti in ognuno dei quali si dovrà scrivere un numero, da 1 a 9. La griglia è a sua volta divisa in 9 regioni di 3x3 quadretti.C’è una sola regola per comporre un Sudoku: in ogni colonna, in ogni riga e in ogni regione, ogni numero deve comparire una volta sola.Per fare un Sudoku potete cominciare da una griglia vuota, ma allora Nobuhiko Ka-namoto che lo ha inventato e gli editori che lo pubblicano non ci guadagnerebbero niente. Perciò i Sudoku che trovate sulle riviste sono già parzialmente compilati e il vostro compito è quello di completarli.

NUMERI UTILIProvincia dell’Ogliastra - Sede Tortolì: Via Mameli 22

Tel. 0782. 600900 - Fax 0782. 600920

Centro Servizi per il Lavoro - Via Mons. Virgilio 74/ATel. 0782. 623225 - Fax 0782. 621121

PRO LOCO “Ogliastra Turismo” - Via Garibaldi 36Tel e Fax 0782. 622824

Vigili Urbani Via Mons Carchero 1 - Tel. 0782. 624358

Porto di Arbatax Via Lungomare 1 Tel e Fax 0782. 667093 - www.marinadiarbatax.it

Guardia Medica Tel. 0782. 667072

Aeroporto Tortolì/ArbataxTel. 0782. 624300 - Fax 0782. 624901

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Carabinieri di Tortolì - Via Cedrino 18Tel. e Fax 0782. 623022

Vigili del Fuoco Tel. 0782. 626023

FARMACIA Serafini - Via Mons. Virgilio 144 Tel. 0782. 623030

FARMACIA Arbatax - Via Lungomare 20 Tel. 0782. 6667780

Biblioteca ComunaleVia Vittorio Emanuele 23 - Tel. 0782. 624392

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Polizia di Tortolì - Via G. Deledda n.33 Tel. 0782. 600000

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Il “Golia by night 2011”, ogni fine setti-mana organizza «indimenticabili serate a tema sotto le stelle all’Isolotto d’Oglia-stra». Come viene riportato nei manifesti-ni pubblicitari, la partenza sarà dal porto turistico di Arbatax alle ore 21: «Apertivo di benvenuto a bordo, buffet, serata danzante e rientro alle tre della notte. Si organizzano pullman con partenza da Ca-gliari e rientro in nottata e anche pernot-tamento in albergo». Le tre serate a tema che andranno avanti fino al termine della stagione vacanziera, sono: «Serata dei singles, separati, vedovi e vedove; serata gay; serata dei felicemente sposati».

Il biglietto per ognuna delle tre serate a tema sotto le stelle dell’Isolotto d’Oglia-stra, dovrebbe costare sui 25 euro.

GOLIA BY NIGHT 2011

Bilancia. Siete ancora aitanti e coraggiosi, gra-zie all’effetto congiunto di Marte e Venere. Solo Mercurio mal sintonizzato sulle vostre frequen-ze, potrebbe creare cortocircuiti emotivi. Rilas-satevi con una passeggiata alla capannina.

Scorpione. La Luna in Toro apre la settimana con un clima a tratti sospettoso, sicuramente per voi poco conciliante. E’ meglio non intra-prendere azioni decisive, sia nelle relazioni di coppia che nelle trattative d’affari.

Sagittario. Marte e Venere lasciano presagire qualche schermaglia amorosa, da condurre senza voler sempre avere l’ultima parola. Con-centrate gli sforzi nell’ambito lavorativo, per-ché Giove potrebbe incrementare guadagni.Capricorno. Questa settimana, Giove ampli-ficherà il desiderio di dilagare e uscire dagli schemi. L’insofferenza riguarda la sfera emo-tiva e sentimentale. Calma zen. “La scogliera” è il luogo ideale.

Acquario. E’ ottima la parte centrale della set-timana, con un’eccellente parata di tre pianeti nel segno amico dei Gemelli. Il week end sarà faticoso, il partner potrebbe stressarvi. Una vasca al corso vi aiuterà a ritrovare serenità.

Pesci. Capitalizzate al massimo le intuizioni di quest’ultimo periodo, perché Mercurio vi fa sentire compatti e determinati. Da domenica, il pianeta si sposterà nel Fuoco, impulsivo e generoso. Lasciatene anche agli altri.

Ariete. Sino a domenica i riflessi e le atmo-sfere trattengono gli entusiasmi. Favorite le attività legate all’arte e al riposo. Domenica concedetevi una giornata agli scogli rossi.

Toro. La vostra forza, costante vi sta portando a una stagione di riscontri. Il week-end lo tra-scorrerete con la Luna in posizione nervosa. Consigliamo una passeggiata alla croce di Monte Attu.

Gemelli. Venere sostiene i nativi di ultima decade, che avranno solo l’imbarazzo della scelta tra sva-riati pretendenti, mentre Marte inizia a caricare di baldanza quelli della prima.Week-end da leoni. Lasciatene anche agli altri.

Cancro. Bene la settimana. Mercoledì e Giove-dì potreste avere la sensazione di non essere compresi. Giove spiana la strada ai nativi di pri-ma decade, che potranno riprendere fiato. Che ne dite di una pausa gelato in piazzetta Roma?

Leone. Il lavoro può riservare qualche nota sto-nata nelle giornate di lunedì e martedì, per poi migliorare in progressione, una radiosa Luna nel vostro segno vi riporterà al centro dell’universo. Avrete buone intuizioni: mettetele in pratica.

Leone. Il lavoro può riservare qualche nota sto-nata nelle giornate di lunedì e martedì, per poi migliorare in progressione. Una radiosa Luna nel vostro segno vi riporterà al centro dell’universo. Avrete buone intuizioni: mettetele in pratica.

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