Lezione n.3
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“Tecnico Superiore per la gestione e la verifica di impianti energetici” European Qualification Framework - EQF
Valutazione degli effetti ambientali della conversione ed utilizzo dell’energia
Energia e Ambiente
EMISSIONI IN ATMOSFERA
Ing. Michele Vannuccini AA 2015 - 2016
Prima legislazione italiana sulle reti di rilevamento della qualità dell’aria
DM 20 Maggio 1991 “Criteri per la raccolta dei dati inerenti la qualità dell’aria”
(Abrogata dal D.Lsg. 4 agosto 1999 n.35)
Determinava:
• caratteristiche delle stazioni di monitoraggio dell’aria
• ubicazione delle stazioni di monitoraggio
• gli inquinanti che devono essere rilevati
• numero delle stazioni stesse
La normativa più aggiornata è costituita dal DLgs n.250 del 24 Dicembre
2012 – correttivo del DLgs 155/2010 che ha recepito la direttiva UE sulla
qualità dell’aria ambiente (Dir 2008/50/Ce)
Tale legislazione individua gli inquinanti primari ed i precursori degli inquinanti
secondari da monitorare
RETI DI RILEVAMENTO
E N E R G I A E A M B I E N T E
Inquinanti primari
• CO
• SO2
• Nox
• Idrocarburi
• Idrocarburi volatili
• Particolato totale sospeso
• Particolato fine (PM10)
• Piombo
• Cadmio
• Arsenico
• Nichel e Mercurio nel Particolato Sospeso
Inquinanti secondari
• NO2
• O3
• NO
• Prodotti di trasformazione degli ossidi di azoto e dell'anidride solforosa
RETI DI RILEVAMENTO
E N E R G I A E A M B I E N T E
TIPOLOGIE DI STAZIONI DI RILEVAMENTO
E N E R G I A E A M B I E N T E
Tipo di zona • sito fisso di campionamento URBANO: sito fisso inserito in aree edificate in continuo
• sito fisso di campionamento SUBURBANO (o PERIFERICO): sito fisso inserito in aree largamente edificate in cui
sono presenti sia zone edificate, sia zone non urbanizzate
• sito fisso di campionamento RURALE: sito fisso inserito in tutte le aree diverse da quelle individuate per i siti di tipo
urbano e suburbano.
Tipo di stazione • stazioni di misurazione di TRAFFICO: stazioni ubicate in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato
prevalentemente da emissioni da traffico, provenienti da strade limitrofe con intensità di traffico medio alta
• stazioni di misurazione di FONDO: stazioni ubicate in posizione tale che il livello di inquinamento non sia influenzato
prevalentemente da emissioni da specifiche fonti (industrie, traffico, riscaldamento residenziale, ecc.) ma dal
contributo integrato di tutte le fonti poste sopravento alla stazione rispetto alle direzioni predominanti dei venti nel
sito
• stazioni di misurazione INDUSTRIALE: stazioni ubicate in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato
prevalentemente da singole fonti industriali o da zone industriali limitrofe
Le stazioni di fondo sono quelle più significative per la valutazione degli
effetti sulla salute perchè non risentono della presenza ravvicinata di zone ad
alto traffico (stazioni di tipo traffico) o delle sorgenti industriali (tipo industriale)
Le stazioni di tipo traffico ed industriali permettono il controllo di sorgenti
rilevanti e quindi la valutazione delle concentrazioni negli hotspot
E N E R G I A E A M B I E N T E
fisse
stazioni
mobili
TIPOLOGIE DI STAZIONI DI RILEVAMENTO
RETI DI RILEVAMENTO
E N E R G I A E A M B I E N T E
RETI DI RILEVAMENTO TOSCANA
E N E R G I A E A M B I E N T E
RETI DI RILEVAMENTO TOSCANA
E N E R G I A E A M B I E N T E
FONTE: Annuario Arpat 2015
RETI DI RILEVAMENTO TOSCANA
E N E R G I A E A M B I E N T E
FONTE: Annuario Arpat 2015
RETI DI RILEVAMENTO TOSCANA
E N E R G I A E A M B I E N T E
FONTE: Annuario Arpat 2015
RETI DI RILEVAMENTO TOSCANA
E N E R G I A E A M B I E N T E
FONTE: Annuario Arpat 2015
RETI DI RILEVAMENTO TOSCANA
E N E R G I A E A M B I E N T E
FONTE: Annuario Arpat 2015
RETI DI RILEVAMENTO TOSCANA
E N E R G I A E A M B I E N T E
FONTE: Annuario Arpat 2015
RETI DI RILEVAMENTO TOSCANA
E N E R G I A E A M B I E N T E
FONTE: Annuario Arpat 2015
RETI DI RILEVAMENTO
E N E R G I A E A M B I E N T E
RETI DI RILEVAMENTO
E N E R G I A E A M B I E N T E
RETI DI RILEVAMENTO
E N E R G I A E A M B I E N T E
Rilevamento della qualità dell'aria nella provincia di Firenze
ARPAT Dipartimento provinciale di Firenze
Il giudizio di qualità è relativo alla singola stazione, ed è espresso in base agli
analizzatori presenti secondo i seguenti criteri
SO2 NO2 CO O3 PM10
µg/m3 µg/m3 mg/m3 µg/m3 µg/m3
(media su
24h)
(max
oraria)
(max
oraria)
(max oraria) (media su 24h)
Buona 0-50 0-50 0-2,5 0-60 0-25
Accettabile 51-125 51-200 2,6-15 61-180 26-49
Scadente 126-250 201-400 15,1-30 181-360 50-74
Pessima >250 >400 >30 >360 >74
Giudizio di
qualità
RETI DI RILEVAMENTO
E N E R G I A E A M B I E N T E
SO 2 NO2 CO O3 PM10
µg/m3 µg/m3 mg/m3 µg/m3 µg/m3
(media su 24h) (max oraria) (max oraria) (max oraria) (media su
24h)
21
(h. 15*)
Firenze V.le U.
Bassi
B 3 77 1,9 --- n.d. Accettabile
Firenze V. di
Scandicci
B 3 101 2,3 --- --- Accettabile
7
(h. 23*)
Firenze V.le
Gramsci
C --- 117 4,2 --- n.d. Accettabile
Firenze V.le Rosselli C --- 188 5,6 --- 66 Scadente
Firenze V. Ponte
alle Mosse
C 4 110 4,1 --- 44 Accettabile
29
(h. 03*)
53
(h. 09*)
Montelupo V. Don
Milani
B --- 81 --- n.d. 68 Scadente
14
(h. 14*)
Empoli V. Ridolf i C 4 110 3,2 --- 33 Accettabile
6
(h. 14*)
5
(h. 14*)
Stazione
Tipo
stazione
Giudizio di
qualità dell'aria
Firenze Giardino di
Boboli
A 3 98 2,5 50 Scadente
Firenze V. Di Novoli B --- 106 2,8 --- Accettabile
Firenze V. Desiderio
da
Settignano
D --- 45 --- --- Buona
Scandicci V. Buozzi B 3 103 1,9 59 Scadente
Montelupo Pratelle - V.
del Lavoro
I --- 77 --- n.d. Accettabile
Calenzano V. Giovanni
XXIII
B --- 75 --- --- Accettabile
Calenzano V.
Boccaccio
I --- --- --- 79 Pessima
Rilevamento
della qualità
dell'aria nella
provincia di
Firenze
ARPAT
Dipartimento
provinciale di
Firenze
Sintesi dei dati
rilevati dalle ore 0
alle ore 24 del
giorno
INVERNO
SO 2 NO2 CO O3 PM10
µg/m3 µg/m3 mg/m3 µg/m3 µg/m3
(media su 24h) (max oraria) (max oraria) (max oraria) (media su
24h)
191
(h. 12*)
Firenze V.le U.
Bassi
B 8 61 1,1 --- n.d. Accettabile
Firenze V. di
Scandicci
B 2 64 0,7 --- --- Accettabile
138
(h. 12*)
Firenze V.le
Gramsci
C --- 111 3,3 --- 61 Scadente
Firenze V.le Rosselli C --- n.d. n.d. --- n.d. n.d.
Firenze V. Ponte
alle Mosse
C 5 114 1,8 --- 33 Accettabile
159
(h. 18*)
Scandicci V. Buozzi B n.d. n.d. n.d. n.d. 54 Scadente
171
(h. 15*)
187
(h. 16*)
Empoli V. Ridolf i C 8 93 1,3 --- n.d. Accettabile
206
(h. 17*)
183
(h. 17*)
StazioneTipo
stazione
Giudizio di qualità
dell'aria
Firenze Giardino di
Boboli
A 8 38 0,6 54 Scadente
Firenze V. Di Novoli B --- 66 0,8 --- Accettabile
Firenze V. Desiderio
da
Settignano
D --- 35 --- --- Accettabile
Montelupo V. Don
Milani
B --- 64 --- --- Accettabile
Montelupo Pratelle - V.
del Lavoro
I --- 53 --- 83 Pessima
Calenzano V. Giovanni
XXIII
B --- 87 --- --- Scadente
Calenzano V.
Boccaccio
I --- --- --- --- Scadente
RETI DI RILEVAMENTO
E N E R G I A E A M B I E N T E
Rilevamento
della qualità
dell'aria nella
provincia di
Firenze
ARPAT
Dipartimento
provinciale di
Firenze
Sintesi dei dati
rilevati dalle ore 0
alle ore 24 del
giorno
ESTATE
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
D.M. 2 aprile 2002, n. 60; DL155 2010
QUALITÀ DELL ARIA
D.LGS. 152 / 2006
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
Testo Unico dell’Ambiente (TUA) - DLgs 152/2006 e smi
PARTE QUINTA Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera
Titolo I - Prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera di impianti e attività
267. Campo di applicazione.
268. Definizioni.
269. Autorizzazione alle emissioni in atmosfera.
270. Convogliamento delle emissioni.
271. Valori limite di emissione e prescrizioni.
272. Impianti e attività in deroga.
273. Grandi impianti di combustione.
274. Raccolta e trasmissione dei dati sulle emissioni dei grandi impianti di combustione.
275. Emissioni di cov.
276. Controllo delle emissioni di cov derivanti dal deposito della benzina e dalla sua distribuzione dai terminali agli
impianti di distribuzione.
277. Recupero di cov prodotti durante le operazioni di rifornimento degli autoveicoli presso gli impianti di
distribuzione carburanti.
278. Poteri di ordinanza.
279. Sanzioni.
280. Abrogazioni.
281. Disposizioni transitorie e finali.
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
Titolo II - Impianti termici civili
282. Campo di applicazione.
283. Definizioni.
284. Denuncia di installazione o modifica.
285. Caratteristiche tecniche.
286. Valori limite di emissione.
287. Abilitazione alla conduzione.
288. Controlli e sanzioni.
289. Abrogazioni.
290. Disposizioni transitorie e finali.
Titolo III - Combustibili
291. Campo di applicazione.
292. Definizioni.
293. Combustibili consentiti.
294. Prescrizioni per il rendimento di combustione.
295. Raccolta e trasmissione di dati relativi al tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi.
296. Sanzioni.
297. Abrogazioni.
298. Disposizioni transitorie e finali.
Testo Unico dell’Ambiente (TUA) - DLgs 152/2006 e smi
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
L’autorizzazione una volta rilasciata, ha durata di 15 anni.
E’ soggetta a controlli periodici.
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
Allegato I ALLA PARTE V – Limiti di Emissione
L’allegato I NON riguarda i “Grandi Impianti”… (All. II)
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
Riduzione a condizioni standard ed effluenti secchi
Per i limiti di Emissione alla Fonte, è necessario, per i sistemi a combustione,
specificare le condizioni di ossigeno di riferimento a cui il limite si riferisce.
Il modo più elementare per rientrare nei limiti sarebbe infatti praticare la diluizione
delle emissioni: ovvero miscelare gli effluenti, in una sezione qualsiasi del loro
percorso a valle della formazione delle emissioni, con aria prelevata dall’ambiente.
Per un sistema di combustione, ciò equivale ad aumentare l’eccesso d’aria
nella combustione.
La misura diretta di è difficile od impossibile (corrisponderebbe alla misura della
portata dell’aria comburente, oltre che alla portata – consumo – di combustibile).
Il valore di viene pertanto ricostruito a valle, mediante la lettura di un
analizzatore di ossigeno, che misura la % volumetrica di O2 nei prodotti secchi
della combustione.
Per risalire ad occorre anche conoscere la composizione del combustibile.
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
Riduzione a condizioni standard ed effluenti secchi
In pratica non è necessario determinare il valore di nella combustione
Nota la quantità volumetrica di O2 nei gas di scarico, la formula per la riduzione a
condizioni di ossigeno di riferimento è infatti la seguente:
221
221
O
O
M
R
MR ee
La formula in pratica corregge proporzionalmente l’emissione misurata eM con una
frazione costruita sulla base di
• 21 % (frazione volumetrica dell’O2 nell’aria)
• O2M = valore misurato di O2
• O2R = valore di riferimento di O2 per la specifica tipologia d’impianto considerata;
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
Riduzione a condizioni standard ed effluenti secchi
Valori di O2R (TUA)
• 3% Combustibili gassosi e liquidi in caldaie;
• 6% combustibili solidi in caldaie;
• 11% combustione biomasse;
• 15% Turbine a gas.
EMISSIONI ALLA FONTE IN ATMOSFERA
E N E R G I A E A M B I E N T E
Riduzione a condizioni standard ed effluenti secchi
Il T.U.A. fa sempre riferimento, nello specificare i limiti alle emissioni alla
fonte, ai prodotti secchi della combustione.
Infatti, gli analizzatori prevedono la separazione del vapor d’acqua, che può
interferire con diverse tipologie di emissioni (ad esempio, per gli analizzatori
all’infrarosso, che sono molto utilizzati)
L’essiccazione si ottiene per mezzo di
• Raffreddamento
• passaggio attraverso un letto dessiccante (Silica Gel)
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
E N E R G I A E A M B I E N T E
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
E N E R G I A E A M B I E N T E
Gli impianti termici civili che utilizzano biomasse di cui all’Allegato X
devono rispettare i valori limite di emissione riportati nella seguente tabella,
riferiti ad un’ora di funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio
più gravose, esclusi i periodi di avviamento, arresto e guasti. Il tenore di
ossigeno di riferimento è pari all’11% in volume nell’effluente gassoso anidro
(flusso di emissione). I valori limite sono riferiti al volume di effluente
gassoso secco rapportato alle condizioni normali.
Valori validi per
• impianti nuovi
• in impianti anteriori al 2006 autorizzati a partire dal 12/03/2002
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
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LIMITI ALLE EMISSIONI IMPIANTI A BIOMOASSA
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
E N E R G I A E A M B I E N T E
LIMITI ALLE EMISSIONI IMPIANTI A BIOMOASSA
Se sono utilizzate le biomasse di cui all’allegato X in
impianti anteriori al 1988
si applicano i valori di emissione, riportati nella seguente tabella, riferiti ad
un tenore di ossigeno nell’effluente gassoso dell’11%.
Se sono utilizzati altri combustibili solidi in
impianti anteriori al 1988
si applicano i valori di emissione, riportati nella seguente tabella, riferiti ad
un tenore di ossigeno nell’effluente gassoso dell’6%.
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
E N E R G I A E A M B I E N T E
LIMITI ALLE EMISSIONI IMPIANTI A BIOMOASSA
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
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…per il CO si applicano i limiti nella sezione “Combustibili” All. X …
LIMITI ALLE EMISSIONI IMPIANTI A COMBUSTIBILI LIQUIDI
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
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LIMITI ALLE EMISSIONI IMPIANTI A COMBUSTIBILI GASSOSI
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
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TURBINE A GAS
CO
NO2
C Organico
<8 > 8 >15 >50 MW termici
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
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GEOTERMIA
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
E N E R G I A E A M B I E N T E
INCENERIMENTO RIFIUTI – DL 133/2005
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
E N E R G I A E A M B I E N T E
GRANDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE
Parte 5 – Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle
emissioni in atmosfera
Allegato II – Grandi Impianti di Combustione
Parte II – Valori limite di emissione
Specifica i valori da applicarsi a seconda della tipologia di
combustibile e della data di costruzione dell’impianto.
Molti valori, TUA p. 479-485 (Consultare)
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
E N E R G I A E A M B I E N T E
GRANDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE
NOX TURBOGAS – ALLEGATO 2 GRANDI IMPIANTI
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
E N E R G I A E A M B I E N T E
GRANDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE
NOX TURBOGAS (COMBUSTIBILI)
EMISSIONI IN ATMOSFERA – DLGS 152/06
E N E R G I A E A M B I E N T E
COMPOSTI ORGANICI VOLATILI
Dlgs 152/2006
Allegato III – Emissioni di Composti Organici Volatili
Parte II – Attività e soglie di consumo di solvente
Parte III- Valori limite di emissione
Molte categorie di attività produttive
Molti valori, TUA p. 492-499 (da consultare)
IPPC - Integrated Pollution Prevention and Control
E N E R G I A E A M B I E N T E
L’autorizzazione deve essere basata sulle
Migliori Tecniche Disponibili (MTD – BAT)
definite nell’art. 2 della Direttiva stessa
MISURE EUROPEE PER RIDURRE GLI IMPATTI
IN ATMOSFERA
Direttiva europea IPPC 96/61/CE
(Integrated Pollution Prevention and Control)
Come interviene la Direttiva ?
Elenca una serie di attività il cui esercizio
necessita dell’ autorizzazione dalle autorità
competenti
IPPC
E N E R G I A E A M B I E N T E
D.Lgs. 372/99
recepimento
prevenire e ridurre, con approccio
integrato, l’inquinamento industriale (art. 1 direttiva)
Attori
Commissione UE
Stati membri
Regioni
Autorità Competenti
Gestori
D. Lgs. 59/2005
(integrale recepimento)
DIRETTIVA 96/61/CE
IPPC
E N E R G I A E A M B I E N T E
Applicazione dal 1999 di procedure autorizzative
che garantiscono:
• valutazioni integrate delle prestazioni ambientali
• applicazione migliori tecniche disponibili
(impiantistiche, di gestione, di controllo),
• miglioramento continuo, partecipazione del
pubblico (artt 9, 12, 13, 15, dir. 96/61/CE)
Adeguamento impianti entro il 2007 (art. 5,
comma 1, dir. 96/61/CE)
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
E N E R G I A E A M B I E N T E
Il principale strumento con il quale garantire nei casi specifici il
raggiungimento delle finalità IPPC (valutare e gestire in modo integrato
tutte le fonti di pressione prodotte dall’attività sull’ambiente, compresi i
consumi di risorse naturali ed energetiche) è un provvedimento scritto che
autorizza l’esercizio dell’impianto a determinate condizioni o nega
l’autorizzazione
(Artt 2 e 8 dir. 96/61/CE; Art. 5, c12 D.Lgs. 59/05)
AIA – AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
AIA - Provvedimento che contiene tutte le misure necessarie per prevenire, ridurre
o, dove possibile, evitare le emissioni in aria, acqua e suolo e la produzione di
rifiuti, nello spirito del concetto di “controllo integrato”, intervenendo direttamente
sulle fonti delle attività che producono inquinamento e prevedendo l’utilizzo delle
migliori tecniche - impiantistiche, di controllo e di gestione - disponibili.
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
E N E R G I A E A M B I E N T E
1. Attività energetiche
2. Produzione e trasformazione dei metalli
3. Industria dei prodotti minerali
4. Industria chimica
5. Gestione dei rifiuti
6. Altre attività
CAMPO DI
APPLICAZIONE: ATTIVITÀ PRODUTTIVE CON
IMPATTO SULL’AMBIENTE
POTENZIALMENTE ALTO
(ALLEGATO I)
D.LGS. 152/2006 - PARTE SECONDA TITOLO III-BIS
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
E N E R G I A E A M B I E N T E
L’AIA è rinnovata periodicamente (ogni 5- 8 anni a
seconda dei casi)
Trasmissione annuale di tutti i dati relativi alle
emissioni
È garantita l’informazione e la partecipazione del pubblico in
linea con i principi di Aarus (dir. 2003/35/CE)
L’AIA prevede controlli periodici
(piano di monitoraggio) da parte dell’autorità
competente
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
E N E R G I A E A M B I E N T E
Impianti di combustione con
potenza termica di almeno 50 MW
Raffinerie Cokerie
Impianti di produzione e lavorazione dei
metalli di dimensione signifiativa
Industrie dei prodotti minerali di
dimensione signifiativa
Impianti chimici
Impianti per la gestione di rifiuti di
dimensione significativa
Altri impianti di potenziale
significativo impatto, tra cui cartiere,
concerie, macelli,
Allevamenti intensivi (pollame e suini)
TIPOLGIE DI IMPIANTI SOGGETTI AD AIA
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
E N E R G I A E A M B I E N T E
ENTE DI RIFERIMENTO
Regione o Provincia
impianti riportati - Allegato VIII alla parte II
Ministero dell’Ambiente
impianti con maggiori capacità produttive - Allegato XII alla parte II
CONTENUTI DELLA DOMANDA
- Tipo di impianto e portata delle sue attività
- Materie prime ausiliarie, le sostanze e l’energia usata o prodotta dall’impianto
- Fonti di emissione dell’impianto
- Stato del sito di ubicazione dell’impianto
- Tipo e entità di emissioni dell’impianto in ogni settore ambientale e stima degli effetti
- Tecnologia utilizzata e le atre tecniche in uso per prevenire le emissioni
- Le misure di prevenzione e di recupero rifiuti prodotti dall’impianto
- Le misure previste per controllare le emissioni
- L’indicazione delle principali alternative prese in considerazione
CONTENUTI DELL’AUTORIZZAZIONE
Prescrizione di tutte le misure necessarie per garantire un livello di elevata protezione dell’ambiente, compresi i valori limite di emissione fissati per le sostanze inquinanti
E N E R G I A E A M B I E N T E
A meno di incompatibilità con norme di qualità
ambientale, le prescrizioni dell’AIA (valori limite di
emissione, parametri e misure tecniche equivalenti)
non possono obbligare all’utilizzo di una tecnica o
una tecnologia specifica, ma in ogni caso
si basano sulle MTD
individuate applicando criteri di prevenzione,
efficacia e protezione integrata dell’ambiente
tenendo conto di:
• analisi di sostenibilità a livello di settore
• scambio di informazioni tecnologiche
• caratteristiche tecniche dell'impianto
• ubicazione geografica
• condizioni locali dell’ambiente
Le tecniche (impiantistiche,
gestionali, di controllo) più valide dal
punto di vista ambientale tra quelle
economicamente sostenibili a livello
di settore e tecnicamente fattibili (Art.
2, punto 11, direttiva 96/61/CE)
Informazioni da sviluppare settore
per settore
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
Dati da valutare caso per caso in
base alle informazioni di contesto
BAT - Best Available Techniques
E N E R G I A E A M B I E N T E
Tecniche impiantistiche
Modalità di progettazione,
costruzione, manutenzione,
esercizio e chiusura
dell’impianto
Tecniche
Disponibili Migliori
BAT - Best Available Techniques
E N E R G I A E A M B I E N T E
Economicamente e
tecnicamente valide
Accessibili per costi e
vantaggi
Tecniche
Disponibili Migliori
BAT - Best Available Techniques
E N E R G I A E A M B I E N T E
Le migliori performance
ambientali
Le più efficaci
Tecniche
Disponibili Migliori
BREF - Bat REFerence document
E N E R G I A E A M B I E N T E
I lavori di ogni settore si concretizzano in un documento di
cui le autorità competenti devono tenere conto denominato
BAT Reference document
(BREF)
A livello comunitario lo scambio di informazioni coordinato da un
UFFICIO EUROPEO IPPC (www.eippcb.jrc.es)
e si articola in 30 settori, per ciascuno dei quali opera un
TECHNICAL WORKING GROUP (TWG)
costituito da esperti nazionali, di categoria e di associazioni
BREF - Bat REFerence document
E N E R G I A E A M B I E N T E
Cos’è un BREF ? Risultato dello scambio di informazioni
Esperti degli Stati Membri
Esperti delle industrie
Esperti delle organizzazioni ambientali
Descrittivo ma non prescrittivo
Fornisce informazioni utili per prendere le decisioni
(Bat REFerence document)
BREF - Bat REFerence document
E N E R G I A E A M B I E N T E
CONTENUTI
Conclusioni sulle MTD per lo specifico settore
Informazioni generali sul settore
Processi e tecniche applicative
Consumi ed emissioni
Metodologie per la determinazione delle MTD
IPPC AIA (AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE)
E N E R G I A E A M B I E N T E