SullaViadellaVita Anno 3 n. 3

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Dicembre 2014 sulla VIA della VITA Presenza Pastorale in Ospedale Anno 3 n. 3 Quello che in questo momento sento è il bisogno di vivere in una città dove non ci siano distinzioni di razze, culture o reli gioni insomma in una città ideale in cui vivere, e poter crescere nell’armonia. Lo scorso agosto durante un pellegrinaggio in Terrasanta per qualche giorno sono stata ospitata da una famiglia palestinese cristianocattolica, che abita a Zababdeh, una piccola città dentro i territori occu pati di Palestina Siccome provenivamo da Israele, doveva mo attraversare un checkpoint. Eravamo circa 90 persone che viaggiavano su due pullman, con targhe Israeliane. Eravamo la “Tribù di Gesù” e Don Martino, il sa cerdote che ci accompagnava, ci aveva ben rassicurato sul tranquillo passaggio di frontiera, ma proprio quel giorno le cose non andarono così. Uno dei due autisti, di nazionalità araboisraeliana, non aveva il passaporto in ordine e i militari di guardia sono stati irremovibili: “I pullman non possono passare!”. Dopo molte trattative siamo scesi, abbiamo scaricato i bagagli, i pullman sono tornati indietro e noi dove vamo attenderne altri provenienti dalla Palestina. Eravamo tutti amareggiati: era ormai notte, la fame e la stanchezza co minciavano a farsi sentire. Qualche ora dopo, due pullman ci hanno portato fi nalmente a destinazione. Per me e per molti di noi questo viaggio era un autentico pellegrinaggio verso Ge rusalemme, Città della pace, ardente mente desiderato con tutto il cuore, e sebbene fosse stato preparato anche con la preghiera non ero pronta a questo inconveniente. In quel momento ho sentito forte il peso della divisione, della tristezza di un popolo confinato nella Natale 2014 Visita del Vescovo Martedì 23 Dicembre 2014 alle ore 16:00. Tradizionale S. Messa natalizia del Vescovo in Ospedale. Dopo la celebrazione Mons. Giuseppe Zenti visita il reparto di Neurochi rurgia. Coro natalizio dei bambini Giovedì 18 Dicembre alle ore 18:00, in piazza Canneto. Una gradita iniziativa natalizia è il concerto natalizio del "Coro di bambini dell’Arena". L’evento sarà in filodiffusione, registrato e riproposto come sottofondo in filodiffusione nel periodo natalizio. La città ideale in cui vivere Continua a pag. 2 Il virus Ebola uccide, impoverisce, affama, provoca panico, fa chiudere ospedali e scuole, cancella futuro in paesi già segnati da lunghe e profonde piaghe della povertà. C’è una storia di profonda ingiustizia sociale che ha radice lontane ma che ancora oggi non aiutano a fermare l’epidemia che sta toccando soprattutto i più poveri. Dal 12 ottobre, come Camillian Task Force, siamo a Makeni (Sierra Leone). Padre Aris Miranda ed Anita Ennis della Famiglia Camilliana Laica hanno aperto la strada di una presenza che durerà a lungo. Il nostro impegno si sta concentrando nello spirito Camilliano su tre aree: 1. Riapertura dell’Ospedale diocesano Holy Spirit (70 posti). Anita Ennis sta avviando la riapertura e preparando il setting per l’avvio di un centro diagnostico per l’ebola. Il team dei Camilliani sarà basato nell’Ospedale a servizio delle altre aree indicate. 2. Aiuto alla task force diocesana. Stiamo lavorando per accompagnare il team locale, comunità per comunità, villaggio per villaggio, zona per zona per informare sul virus, distribuire alimenti ma anche aiutare a dare senso a quello che sta succedendo. 3. Sostegno psicosociale individuale e comunitario.Vogliamo sostenere l’azione di cura delle persone in quarantena (in particolare bambini) delle vittime dell’ebola. Le cifre sono grandi e il lavoro da fare è enorme a livello personale e comunitario. Confratelli dalla India, dall’Italia e dalle Filippine si stanno preparando per partire nelle prossime settimane ma abbiamo bisogno di aiuto. Per sostenere il progetto “ebola” puoi donare soldi o offrire disponibilità per partecipare alla missione nei paesi colpiti da Ebola. Fai la tua donazione con un Bonifico: Ord.Chierici Regolari Ministri degli Infermi Banca Prossima SpA, Roma IBAN: IT62G0335901600100000070486 Causale: Missione Ebola CTF OnLine con carta di credito: http://www.camillodelellis.org/donaonline/ Fratelli d'Ebola la nostra proposta per un Natale solidale

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Sulla VIA della VITA - Periodico del Servizio Religioso presente nell’Ospedale di B.go Trento, Verona. In questo numero: Fratelli d'Ebola. La città ideale in cui vivere. La mia vocazione camilliana accanto ai malati dell'ospedale. Si presenta il nuovo cappellano. Il racconto. Notizie varie

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Dicembre 2014

sulla VIA della VITAP r e s e n z a P a s t o r a l e i n O s p e d a l e

Anno 3 ­ n. 3

Quello che in questo momento sento è ilbisogno di vivere in una città dove non cisiano distinzioni di razze, culture o reli­gioni insomma in una città ideale in cuivivere, e poter crescere nell’armonia. Loscorso agosto durante un pellegrinaggioin Terrasanta per qualche giorno sonostata ospitata da una famiglia palestinesecristiano­cattolica, che abita a Zababdeh,una piccola città dentro i territori occu­pati di PalestinaSiccome provenivamo da Israele, doveva­mo attraversare un checkpoint. Eravamocirca 90 persone che viaggiavano su duepullman, con targhe Israeliane. Eravamola “Tribù di Gesù” e Don Martino, il sa­cerdote che ci accompagnava, ci avevaben rassicurato sul tranquillo passaggio difrontiera, ma proprio quel giorno le cosenon andarono così. Uno dei due autisti, dinazionalità arabo­israeliana, non aveva ilpassaporto in ordine e i militari di guardiasono stati irremovibili: “I pullman nonpossono passare!”. Dopo molte trattativesiamo scesi, abbiamo scaricato i bagagli, ipullman sono tornati indietro e noi dove­vamo attenderne altri provenienti dallaPalestina. Eravamo tutti amareggiati: eraormai notte, la fame e la stanchezza co­minciavano a farsi sentire. Qualche oradopo, due pullman ci hanno portato fi­nalmente a destinazione.Per me e per molti di noi questo viaggioera un autentico pellegrinaggio verso Ge­rusalemme, Città della pace, ardente­mente desiderato con tutto il cuore, esebbene fosse stato preparato anche conla preghiera non ero pronta a questoinconveniente. In quel momento hosentito forte il peso della divisione, dellatristezza di un popolo confinato nella

Natale 2014Visita del VescovoMartedì 23 Dicembre 2014 alle ore 16:00. Tradizionale S. Messa natalizia del Vescovo inOspedale. Dopo la celebrazione Mons. Giuseppe Zenti visita il reparto di Neurochi­rurgia.

Coro natalizio dei bambiniGiovedì 18 Dicembre alle ore 18:00, in piazza Canneto. Una gradita iniziativa nataliziaè il concerto natalizio del "Coro di bambini dell’Arena". L’evento sarà in filodiffusione,registrato e riproposto come sottofondo in filodiffusione nel periodo natalizio.

La città ideale in cui vivere

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Il virus Ebola uccide, impoverisce, affama, provoca panico,fa chiudere ospedali e scuole, cancella futuro in paesi giàsegnati da lunghe e profonde piaghe della povertà.C’è una storia di profonda ingiustizia sociale che ha radicelontane ma che ancora oggi non aiutano a fermarel’epidemia che sta toccando soprattutto i più poveri.Dal 12 ottobre, come Camillian Task Force, siamo aMakeni (Sierra Leone). Padre Aris Miranda ed Anita Ennisdella Famiglia Camilliana Laica hanno aperto la strada di unapresenza che durerà a lungo.

Il nostro impegno si sta concentrando nello spirito Camilliano su tre aree:1. Riapertura dell’Ospedale diocesano Holy Spirit (70 posti). Anita Ennis sta avviando

la riapertura e preparando il setting per l’avvio di un centro diagnostico perl’ebola. Il team dei Camilliani sarà basato nell’Ospedale a servizio delle altre areeindicate.

2. Aiuto alla task force diocesana. Stiamo lavorando per accompagnare il team locale,comunità per comunità, villaggio per villaggio, zona per zona per informare sulvirus, distribuire alimenti ma anche aiutare a dare senso a quello che stasuccedendo.

3. Sostegno psicosociale individuale e comunitario.Vogliamo sostenere l’azione dicura delle persone in quarantena (in particolare bambini) delle vittime dell’ebola.Le cifre sono grandi e il lavoro da fare è enorme a livello personale ecomunitario.

Confratelli dalla India, dall’Italia e dalle Filippine si stanno preparando per partirenelle prossime settimane ma abbiamo bisogno di aiuto.Per sostenere il progetto “ebola” puoi donare soldi o offrire disponibilità perpartecipare alla missione nei paesi colpiti da Ebola.

Fai la tua donazione con un Bonifico:Ord.Chierici Regolari Ministri degli Infermi ­ Banca Prossima SpA, RomaIBAN: IT62G0335901600100000070486Causale: Missione Ebola CTFOnLine con carta di credito:http://www.camillodelellis.org/dona­online/

Fratelli d'Ebolala nostra proposta

per un Natale solidale

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Sono Nicola, sono un religioso camillianoin formazione che frequenta la IV Teolo­gia. Questa estate ho potuto integrare lamia preparazione teorica facendoun’esperienza di visita pastorale ai malatidi questo Ospedale di B.go Trento. Mi eroproposto di portare in reparto la mia affa­bilità e la mia serenità e gioia di consa­crato… e spero di esserci riuscito.Ammetto un po’ di timori iniziali nelmuovermi in un ambiente ospedaliero,ma il clima che da subito ho percepito ­sia coi cappellani che mi hanno accompa­

gnato sia nei reparti ­ miha incoraggiato e mi hafatto sentire a casa!Aggiungo che la preghie­ra e il mio quotidianoaffidamento al Signorehanno accompagnatoogni mio passo e ognimio incontro con gliammalati.I reparti in cui ho fattoministero sono stati laChirurgia generale, laChirurgia dello Stomacoe dell’Esofago, la Riabili­tazione e l’Oculistica. Sitratta di patologie tra lo­ro molto differenti, e fin

dai primi momenti ho compreso quantodifficile sia affrontare la sofferenza che gliammalati vivono quotidianamente. Hoimparato che la malattia è un terreno nonsemplice su cui muoversi: sembrerebbescontato, ma finché non la si tocca conmano, siamo portati a non rispettarla asufficienza, a banalizzarla oppure sempli­cemente a non pensarci affatto.Questa esperienza di servizio invece mi hafatto apprezzare dei valori: la malattia hasempre dietro a sé delle persone con il lo­ro vissuto fatto di preoccupazioni, debo­

lezze, ansie e stanchezze, ma anchefiducia, speranza, fede. Sì, perché in ospe­dale se è vero che ci sono dei problemi, siriescono anche a fare bellissimi incontricarichi di positività. E io mi ritengo fortu­nato di averne fatti tanti. La mia sorpresapiù grande, infatti, sono proprio le rela­zioni che sono riuscito a cucire con gliammalati: è proprio da loro che nelle miegiornate ricevevo la forza per andareavanti con perseveranza.Ho incontrato tanti ammalati, hoascoltato tante esperienze di vita vissuta,ho raccolto lacrime e sorrisi!È questa la più bella lezione che hoappreso. Ero convinto di accostarmi adun ammalato per aiutarlo e mi sono resoconto di quanto, proprio colui che do­vrebbe ricevere conforto, riesce invece atrasmettere a me tutta la sua gioia di vive­re. Ho imparato quanto dura sia la conva­lescenza ma anche quanto formativapossa diventare la malattia se vissuta conlo spirito giusto e con la speranza cristia­na.Alla fine di questa esperienza porto nelcuore tanti nomi e tanti volti di ammalatiche si sono affidati alle mie preghiere. Ilmio ricordo costante sarà proprio per lo­ro.

Nicola Docimo

In dialogo con il malatoLa mia vocazione camilliana accanto ai malati dell’Ospedale

propria terra e attorniato da un popolonemico altrettanto triste perché costrettoad impugnare le armi, sospettoso e impri­gionato dalla paura.Ricordo con amarezza quei momenti neiquali siamo stati costretti a stare là in pie­di vicino ai nostri bagagli, aspettando,sperando magari inutilmente che il cuoredi quei soldati, che però eseguivano ordi­ni superiori, accogliessero noi pellegrini equesto nostro desiderio di pace.Palestina, terra di forti contrasti, terramartoriata dalle divisioni, terra dove tuttiinvocano la pace e dove però manca lagiustizia. Tutti noi ­ israeliani, palestinesio pellegrini ­ che amiamo la pace siamochiamati ad intraprendere un cammino diliberazione, un pellegrinaggio dell'animaverso Gerusalemme.Palestina! Tutt’intorno il deserto, alturespoglie, colline di sabbia e di sassi, con latemperatura sopra anche ai 40° gradi,terra invasa, strappata, terra di confino,perché coloro che ne sono rinchiusidentro non possano scappare. Terra re­cintata da alte mura e da filo spinato, enelle torrette occhiate di soldati che spia­no: occhi di ragazzi che spiano altri ra­

gazzi, divisi dalla paura e dall’odio.Mentre camminiamo a ridosso del muro ilsenso di disagio cresce forte, come è fortel’odore acre di urina che si sente intorno,che fa salire alla gola la voglia di urlareper il dono della pace: “Basta odio! Sieteuguali, abitate la stessa terra e se l’amate,questa terra non può diventare tutta unaprigione di uomini e donne.Ci fermiamo a ridosso del muro e si alzaverso il cielo la preghiera: “Dove sei Si­gnore, dove sei Kyrios? Dove sei Custoded'Israele, creatore del cielo che hai creatola terra nel silenzio di questo deserto. Do­ve sei Dio difensore della persona, di que­ste persone deboli, povere, orfane,emarginate?!” In quel momento mi sonosentita “parte” della Parola di Dio: «...amate anche i vostri nemici... fate del be­ne a chi vi fa del male... pregate per chi viperseguita...». Un atto di abbandono almio Custode, un abbandono in quel Dio,unico, giudice di tutti gli uomini.Ricomincia il viaggio, un colpo di sonnomi fa appoggiare la testa alla valigia, chiu­do gli occhi sapendo che Dio, il mio cu­stode, no, lui non si addormenta e vegliasu di me giorno e notte. Alla mia destrac'è la sua ombra, ecco, è Lui e allora il

mio corpo percepisce calore, affetto...“Dai, non sei sola, appoggiati a Me, ti cu­stodisco per tutti i tuoi giorni”. E miaddormento come quei bambini stanchiche prendono sonno tra le braccia dellapropria mamma. La loro testa è sostenutadalle mani delle mamme, la nostra daquel Dio padre e madre che con la sua te­nerezza veglia su questo momento di pro­va.Sì, o Signore, Custode del mio cuore, mioAmore, mio Amato, tu mi custodisci ades­so che sono in questa terra dove l'odio ela guerra ne sono i padroni. Dove l'arro­ganza e la prepotenza dominano gli uo­mini, ti prego Signore, custodisci questaterra anche dopo che ne sarò uscita, ora eper sempre.A voi che finora mi avete letto dico che ilpassare attraverso questa esperienza miha fatto capire, ancora oggi a distanza ditempo, che sono la diversità e l'amore ibeni spirituali che ci rendono liberi diamare veramente l’ALTRO. È l'agire giusto,e dove questo fiorirà ci renderà liberi.Grazie e spero di essere entrata “in puntadi piedi” nel vostro cuore.

Loredana Zoccatelli

Continua da pag. 1 La città...

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Il racconto …Bruno Ferrero, in un simpatico racconto, mette in luce la nobiltà del cuore dinanzi alla meschinità degli interessi materiali: “Una se­ra, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano. Con aria stranamente uffi­ciale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani col grembiule e lesse quanto vi era scritto:“Per aver strappato le erbacce dal vialetto: euro 5,00.Per avere ordinato la mia cameretta: euro 10,00.Per essere andato a comperare il latte: euro 1,00.Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): euro 15,00.Per aver preso due volte ottimo a scuola: euro 10,00.Per aver portato fuori l'immondizia tutte le sere: euro 7,00.

Totale: euro 48,00”.

La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente.La sua mente si affollò di ricordi.Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:“Per averti portato in grembo per 9 mesi: euro 0,00.Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: euro0,00.Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: euro 0,00.Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: euro 0,00.

Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: euro 0,00.Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i panini che

ti ho preparato: euro 0,00.Per la vita che ti do ogni giorno: euro 0,00.Totale: euro 0,00”.Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede ilfoglietto al figlio.Quando il bambino ebbe finito di leggere, due lacrimo­ni fecero capolino nei suoi occhi.Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “Pagato”.Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.

Dopo un solo anno di ministero nelle no­stre corsie, padre Gianluigi Valtorta èstato richiesto dai suoi superiori per unincarico pastorale in Brianza. La suadiscrezione, profondità spirituale, scrupo­lo professionale, amicizia sincera sono itratti di lui che maggiormente abbiamoapprezzato e che ci rimangono nel cuore.Dopo un apprendistato ministeriale subase di volontariato iniziato ai primi digiugno, ora prende il suo posto padre Wa­sike, un sacerdote africano che si pre­senta.

Sono nato nel 1982 in Kenya e il mio no­me è padre Chrispinos Nyongesa: da noi icristiani prendono due nomi propri,quello tradizionale e quello di battesimo.Sono entrato nell’Ordine religioso dei ca­milliani nel 2003 e, una volta concluso ilcurriculum formativo, sono stato ordinatosacerdote nel giugno 2013. Nell’anno diformazione pastorale ho avuto la possibili­tà di lavorare con la Camillian Task Forcein una Missione cattolica del Wajir, e unavolta sacerdote ho fatto il cappellano pres­

so il Tabaka Mission Hospital.La regione del Wajir si trova nel Nord­Est del Kenya, è una delle zone più po­vere del paese e i suoi abitanti profes­sano per lo più fede islamica.L’Ospedale di Tabaka invece si trova adOvest del Kenya, è gestito dai camillianied è stato costruito per servire la fasciadi popolazione più povera e senzaaccesso alle cure mediche. All'internodell'ospedale vi è anche una scuola diinfermieristica.Avendo colto l’opportunità di venire inItalia per apprendere l’italiano ­ che as­sieme all’inglese è la lingua ufficialedell’Istituto ­ sia per arricchire la miapreparazione pastorale, da un anno vi­vo a Verona e da giugno sto facendoqui il tirocinio di cappellano.Attualmente sono impegnato nei re­parti di Neuro­Chirurgia (degenza e TIPO),di Gastroenterologia, di Otorino eDermatologia, di Clinica Geriatrica. Stoimparando a padroneggiare la lingua e unpo’ alla volta scopro aspetti sempre nuovie interessanti della cultura italiana. È una

sfida quotidiana per me… Do il mio sa­luto a tutti e in particolare agli operatori.Spero di fare bene la mia parte nel cerca­re, con voi, di fornire qualità e serviziefficienti ai nostri fratelli e sorelle malati.

Si presenta il nuovo cappellano

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sulla VIA della VITAPeriodico del Servizio Religioso presentenell’Ospedale di B.go Trento, Verona.Il bollettino viene distribuito in cartaceo ein digitale sul sito AziendaleOspedale Civile MaggioreB.go Trento ­ VeronaTelefono: 045.812.2110email: [email protected] ONLINEhttp://issuu.com/sullaviadellavita

Orario SS. MesseBorgo Trento

Chiesa centraleFeriale 7.15 ­ 15.30Prefest. 16.15Festiva 11.00

GeriatricoFestiva 10.30

Polo ConfortiniFeriale 7.00FestiveCappella 17.00Cardiologia, (3° p. Blu) 9.30Chirurgia, (5° p. Arancio) 11.00

Borgo RomaFeriale 17.00Prefest. 17.00Festiva 10.30 ­ 17.00

Invito alla collaborazioneChi vuole, può collaborare inviando ilproprio contributo per il giornalino:testo, immagini, domande, segnala­zioni,..., alla mail:[email protected] contattando i cappellani.Grati per quanto vorrete donare aquesta causa, con stima ed amicizia.La Redazione

http: / / i ssuu.com/sul lav iadel lav i ta

Convegno AIPAS.Dal 6 al 10 ottobre 2014 ad Assisi si è celebrato l’annuale Convegno AIPAS (AssociazioneItaliana di Pastorale della Salute) sul tema “La Famiglia nella gioia e nel dolore”. Vi hannopartecipato P. Adriano Moro e la volontaria pastorale sig.na Luigina Massella.

Il volontariato pastorale.Per l’assistenza spirituale, ai cappellani e ai loro collaboratori ormai accreditati da tempo,si sono affiancati: due camilliani in formazione (in estate il chierico Nicola Docimo, danovembre il chierico Marco Moioli); sette partecipanti del corso intensivo di PastoraleClinica nel mese di settembre; ora stanno iniziando un periodo di prova supervisionatodue nuove candidate al volontariato pastorale: si tratta di Roberta Zulli, di anni 48,insegnante di religione, catechista e ministro della Comunione, e di Chiara …Ringraziamo il Signore per tutti questi doni caduti letteralmente dal cielo.

Nascono due nuove Commissioni nel CPOIl Consiglio Pastorale dell’Ospedale di B.go Trento nel raduno di inizio anno pastoraledel 24 novembre, per una migliore operatività del CPO stesso, ha costituito duecommissioni ­ la Commissione Liturgica e la Commissione Formazione ­ che siaggiungono alla Commissione Pastorale già da tempo operativa col nome di Cappellania.Queste due commissioni a loro volta cercheranno dei collaboratori per quanto riguardale necessità del loro ambito di servizio.

Il nuovo Superiore Generale dei CamillianiNel Giugno 2014 il Camilliani in un Capitolo generale straordinario, hanno eletto ilnuovo Superiore Generale dell’Ordine nella persona del brasiliano padre Leocid Pessini.Il padre, autore di molte pubblicazioni divulgative sulla pastorale sanitaria e sullabioetica in Brasile, ha fatto una gradita e fraterna visita alla comunità dei cappellani il 15novembre. Si chiede al Signore una preghiera per il suo nuovo ministero ricco di sfide.

La S. Messa feriale al Polo ChirurgicoDal mese di luglio, la S. Messa feriale della cappella del Geriatrico è stata trasferita ­prima provvisoriamente poi definitivamente ­ alla cappella del Polo Chirurgico eanticipata alle ore 7:00. La scelta è per la centralità del luogo. Si farà una piccolainchiesta

Iniziative dell’Ufficio diocesano di pastorale della saluteL’Ufficio Diocesano di Pastorale della Salute, diretto da don Gianni Naletto, ha finoraorganizzato due eventi:

­ Incontro dei cappellani il 1 Dicembre 2014, presso il Centro Camilliano diFormazione, su: “Formazione e ricerca nella pastorale della salute”. Parlava don TullioProserpio dell’Istituto Tumori di Milano sulle sfide che la figura tradizionale delcappellano ha davanti alle attuali trasformazioni della sanità e della cultura.­ Convegno Diocesano il 17 Gennaio 2015, presso il Centro Carraro (ore 14:30­18:00),su: “La famiglia di fronte al dolore”. La relazione principale è affidata a P. Adriano Moro ele conclusioni a mons. Mario Masina.

Partecipazione al cordoglioDomenica 23 novembre è morto il signor Mario Moro, papà di P. Adriano. Il funerale haavuto luogo Martedì 25 Novembre a Castione di Loria (TV). Esprimiamo la nostravicinanza a p. Adriano.

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