anno IV numero 3 21feb2013

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COMITATO CIVICO 2013 22 FEBBRAIO2013 ANNO IV, NUMERO 03 LA SOCIETA’ CIVILE NON ESISTE PIU’ Chiediamo di votare scheda bianca a tutte le elezioni del 2013, perché non esiste un partito che ci rappresenta. Diciamo di NON fidarci nep- pure del M5S perché non ha alcun programma di riforma elettorale. Condividiamo in pieno la sintesi di Giovanni Canepa: “Sorge dunque ine- vitabile il riferimento al vec- chio «Uomo Qualunque» e a una protesta del «popolo» contro i «potenti», slegata da una effettiva capacità di indi- viduare le reali priorità, i reali problemi e le effettive scelte di fondo intorno alle quali costruire una riscossa sociale e civile del Paese. Una volta cancellato il siste- ma dei partiti, viene da chie- dersi, che si fa?” Grillo non lo dice e non lo sa nessuno dei grillini che vogliono ’andare al potere’., Una sorta di effet- to Lega che invece di Roma Ladrona grida ’Vaffanculo’ ai partiti. L’unico consiglio da adottare è il vecchio saggio, sempre valido: QUANDO NON SAI CHE FARE, NON FARE”. Noi non votiamo nessun partito: scheda bianca. Chi mette una croce su un simbolo se ne prende da oggi tutte le conseguenze. WWW.CC2013.IT

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Giornalino del Comitato Civico 2013

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COMITATO CIVICO 2013 2 2 F E B B R A I O 2 0 1 3 A N N O I V , N U M E R O 0 3

LA SOCIETA’ CIVILE

NON ESISTE PIU’

Chiediamo di votare scheda

bianca a tutte le elezioni del

2013, perché non esiste un

partito che ci rappresenta.

Diciamo di NON fidarci nep-

pure del M5S perché non ha

alcun programma di riforma

elettorale. Condividiamo in

pieno la sintesi di Giovanni

Canepa: “Sorge dunque ine-

vitabile il riferimento al vec-

chio «Uomo Qualunque» e a

una protesta del «popolo»

contro i «potenti», slegata da

una effettiva capacità di indi-

viduare le reali priorità, i

reali problemi e le effettive

scelte di fondo intorno alle

quali costruire una riscossa

sociale e civile del Paese.

Una volta cancellato il siste-

ma dei partiti, viene da chie-

dersi, che si fa?” Grillo non

lo dice e non lo sa nessuno dei

grillini che vogliono ’andare

al potere’., Una sorta di effet-

to Lega che invece di Roma

Ladrona grida ’Vaffanculo’ ai

partiti. L’unico consiglio da

adottare è il vecchio saggio,

sempre valido: QUANDO

NON SAI CHE FARE, NON

FARE”. Noi non votiamo

nessun partito: scheda bianca.

Chi mette una croce su un

simbolo se ne prende da oggi

tutte le conseguenze.

W W W . C C 2 0 1 3 . I T

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P A G I N A 2

C O M I T A T O C I V I C O 2 0 1 3

Silvana Denicolò, candidata alla

Regione Lazio, esperta spiagge

del Movimento 5 Stelle, fautrice

della campagna Spiaggia Bene

Comune, residente a Ostia, non

conosce l'ABC del litorale laziale

e tantomeno di quello romano.

Le sue affermazioni, in formato

testuale di seguito riportate,

dimostrano una totale ignoranza

sull'argomento.

Non sa che il litorale romano è

lungo circa 21 km (non 14) e

che quello laziale è di 361,5 km

(non 285). Sbaglia anche la defi-nizione di Ostia Levante

(Q.XXXIV) che, riguardo la

linea di costa, va dal Pontile

presso Piazza dei Ravennati fino

al Canale dei Pescatori e non

fino "alla Riserva Presidenziale".

Sbagliate dunque tutte le discuti-

bili considerazioni su stabilimen-

ti balneari e spiagge comunali

attrezzate. Interessante sarebbe

anche conoscere a quali 'spiagge

libere non attrezzate" si riferi-

sca: la spiaggia di Capocotta?

Insomma dati e percentuali a

casaccio, tipico di questo

"Movimento 5 Dilettanti allo

Sbaraglio". Gli stessi 5 che faran-

no una conferenza stampa il 12

febbraio 2013 presso i locali del

XIII Municipio capitanati da quel

Davide Barillari, candidato alla

Presidenza della Regione Lazio,

che ne sa meno della Denicolò e

su cui esistono molti dubbi circa

la sua candidatura.

SILVANA DENICOLO'

(http://www.beppegrillo.it/

listeciviche/liste/lazio/2013/02/

spiaggia-bene-comune.html)

La lunghezza costiera totale della

nostra regione è di 285 chilometri,

con un'altissima percentuale di

spiagge, ben il 95%, a fronte della

percentuale italiana di spiagge,

appena il 53% delle coste!

Per quanto riguarda il Comune di

Roma, qui il fronte mare, costituito

integralmente da spiagge, sulla sua

lunghezza totale (14 km) si suddi-

vide tra un 55% di stabilimenti

balneari "privati" ed un 45% di

spiagge libere (attrezzate e non); se andiamo però alla sola zona

urbana di Ostia Levante, tra il

pontile e la Riserva presidenziale,

tale percentuale assume cifre

francamente inaccettabili: 94% di

stabilimenti balneari contro appena

6% di spiagge libere.

Nel frattempo che la Denicolò

si studia un po’ di geografia ro-

mana, il guru dei grillini di Ostia

sull’urbanistica, studia invece il

sistema per combattere l’erosio-

ne.

Parliamo di Alessio Lotito, di

cui ci siamo interessati nel pre-cedente numero del giornalino,

quello che ha affermato:

"Abbiamo

dei progetti

già ben

definiti (con

la delimita-

zione delle

aree su cui

intervenire,

una stima

dei costi di

realizzazio-

ne, le relati-

ve fonti di finanziamento oltre che

un cronoprogramma lavori), da

completare certamente, ma già presentati all'interno delle riunioni

del M5S territoriale. Ovviamente in

questa fase evitiamo di divulgare

progetti, facilmente scopiazzabili,

online.". Beh uno di questi pro-

getti non nascosti è il seguente;

“Qui nel municipio 13 abbiamo

alcune idee interessanti in merito

da valutare insieme ai balneari per

la realizzazione dei pennelli a loro

carico: per la serie noi (regione)

paghiamo il ripascimento e voi

(balneari) vi fate carico di realizza-

re gli elementi necessari a limitare

la dispersione della nuova sab-

bia. L'idea consiste nel realizzare

una serie di pennelli trasversali alla

linea di costa (opportunamente

dimensionati e distanziati) con

soprastanti delle passeggiate pavi-

mentate (ecosostenibili e rimuovibi-

li) in legno trattato dotate di illumi-

nazione notturna.“ Complimenti

per l’originalità e per l’idea ma

anche per l’inciucio con i balnea-

ri, che, ma solo a parole, il Mo-

vimento 5 Stelle dice di volerne

limitare lo strapotere.

C‟era una volta un Movimen-

to 5 Stelle che dichiarava nel

XIII Municipio di volere la

trasparenza amministrativa

delle sedute del consiglio mu-

nicipale riprendendo in aula

lo svolgimento dei dibattiti

tra consiglieri e assessori.

Addirittura la proposta di

farlo su tutti i municipi di

Roma e durante il consiglio

comunale, nella storica aula

del Campidoglio. C‟era una

volta un Movimento 5 Stelle

che veniva di nascosto alle

sedute del tavolo del water-

front, tenuto da semplici cit-

tadini (veri cittadini) a filmare

cosa si diceva per riportarlo

ai seguaci di Grillo e far capi-

re che aria tirava fuori dalle

loro strette quattro mura.

C‟era una volta un Movimen-

to 5 Stelle che in prossimità

delle elezioni Politiche e Re-gionali si voleva presentare ai

cittadini (veri cittadini) sem-

pre nell‟aula del XIII Munici-

pio, sciorinando quanto sono

belli, bravi, buoni e diversi dai

partiti. 5 (un numero ricor-

rente) i candidati presentati,

della serie „dilettanti allo sba-

raglio‟, messi in difficoltà da

semplici domande della stam-

pa. Una in particolare, rivolta

proprio alla Denicolò dal

Messaggero, ha fatto il giro

del web. Filmata dalla stampa

locale, ha mostrato l‟imbaraz-

zo totale nel rispondere a una

semplice domanda: che pro-

gramma avete? Non crediamo

più a questi venditori di pen-

tole perché il filmato girato in

quell‟occasione dal Movimen-

to 5 Stelle e messo su youtube

ha „epurato‟ (su quasi 2 ore di

ripresa) proprio quei comici

momenti di imbarazzo. Non

siamo abituati a farci prende-

re in giro, neppure dai vendi-

tori di pentole.

OSTIA, SPIAGGE E 'MOVIMENTO 5

DILETTANTI ALLO SBARAGLIO'

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(seconda parte)

I comandamenti del “guru” e il Mo-

vimento 5 Stelle La società di Casaleggio ha addirittura 12 co-

mandamenti, affissi ovunque nell'azienda in

manifesti con le uova. E Casaleggio fa realizza-

re un video sui comandamenti e lo distribuisce

a tutti i dipendenti.

Studiandoli in profondità si trovano non po-

che corrispondenze tra i comandamenti

di Webegg e il Movimento 5 Stelle oggi.

Vediamone solo alcuni, ad esempio il coman-

damento 9.“Assenza di competitività in-

terna” molto simile al principio di eguaglianza

del Movimento 5 stelle, dove ogni attivista vale

uno (il motto “Uno vale uno” ). O il 5 Team-

work, dove si decide che il sistema di lavoro

deve essere per gruppi funzionali, simile al

modello di aggregazione dei Meetup dove le

persone lavorano su singoli temi funzionali. O

il comandamento 2.Responsabilità sul risul-

tato che ricorda le “Semestrali” dei grillini

quando i cittadini confermano o meno la fidu-

cia ai consiglieri del Movimento 5 Stelle. Il

comandamento 6 Protezione totale delle

persone, che ricorda quando Grillo interveni-

va in aiuto dei singoli colpiti da un provvedi-

mento giudiziario ingiusto (cosa che fa sempre

più di rado). O il 4 Il divertimento come

forza creativa. Tutto il Movimento si basa

sulla divertente figura di un comico, Grillo, che

usa l'umorismo come registro comunicativo

con i cittadini. Le sue parole ti suscitano delle

emozioni che creano il coinvolgimento e non

un ascolto passivo. Al pubblico resta impresso

un'emozione positiva e non semplicemente le

parole di un comizio. Una tecnica di comunica-

zione ben nota agli addetti ai lavori (usata nella

Programmazione Neurolinguistica)

Nel video i comandamenti vengono sempre

rappresentati con un film (come vedrete nella

video-inchiesta). E spicca su tutti il comanda-

mento 8 L’Invenzione continua del busi-ness che il “guru” rappresenta in un modo del

tutto particolare e che da quel tocco in più di

personalità: Con Totò, che nel film “Totò

truffa '62” vende la Fontana di Trevi ad

un credulone! Chiusa malamente l'esperienza

di Webegg Casaleggio continua a portare le

società nel web e diventa un personaggio pub-

blico nel 2005 quando fonda il blog di Beppe

Grillo, pianifica i V day, organizza i meet up del

Movimento e il Movimento 5 Stelle con la

nuova società la Casaleggio Associati.

Come sostengono molti attivisti il Movimento

non nasce spontaneamente dal basso ma dalle

strategie di Casaleggio. Ad esempio anche il

Meet up N°1, la piattaforma di aggregazione

del Movimento nella città di Milano, nasce il 10

giugno 2005 da un ex-dipendente Webegg,

Maurizio Benzi, poi assunto da Casaleggio nella

sua nuova azienda, la Casaleggio Associati, un

mese prima che Grillo stesso proponga ai suoi

fans, il 16 luglio 2005, di usare i Meet up come

piattaforma di aggregazione. Lo stesso Benzi

oggi è candidato alla Camera per il Movimento

nella circoscrizione Lombardia 3.

Tutto quindi fa pensare che questo Movi-

mento sia la riproduzione del modello di

business dell'ex società di Casaleggio. E

non sia nato dalla rete, da cittadini che

spontaneamente si sono messi insieme. I

cittadini si aggregano su un modello già pianifi-

cato e proposto dall' alto. Infatti Casaleggio e

Grillo fanno credere che la loro rete di attivisti

sia il luogo dell'orizzontalità e della libertà

assoluta, esente da censure. Ma nella realtà il

Movimento comunica sul loro sito e non su un

piattaforma aperta, i commenti possono essere

omessi o anche manipolati dalla società al ver-

tice, come sostengono tantissimi attivisti. E

come in ogni azienda se non accetti le regole

sei fuori da ogni consesso, come è successo a

molti di loro.

La comunicazione, il potere, il denaro Oggi la Casaleggio Associati, ultimo bilancio

consultabile 2011, ha un passivo di circa 57mila

euro ripianato dai soci. Con il supporto di

analisti di bilancio abbiamo messo a confronto

l'azienda passata, la Webegg spa e quella pre-

sente, la Casaleggio Associati srl, con imprese

del settore, ma in attivo, come la Accenture

spa (capofila del settore ICT). Le aziende del

“guru” hanno sempre gli stessi proble-

mi, spese sproporzionate per il persona-le e le materie prime, in percentuale

così alta da determinare un buco di bi-

lancio. A conferma che la gestione Casaleggio

richiede sempre ingenti risorse economiche.

Portare una società nel web infatti non vuol

dire creare solo un sito ma un “ambiente in-

ternet” intorno a quella società e ai

suoi prodotti. La discussione dovrà

alimentare centinaia se non migliaia

di altre discussioni, in grado di

influenzare i consumatori e l'opi-

nione pubblica. Quindi c'è bisogno

di risorse e uomini che muovano

questo consenso.

La comunicazione è potere e da la

possibilità di essere visibili. Magari

riciclando le strategie di Webegg-

Telecom, come abbiamo visto. Ed è

Grillo stesso che ci dice in un filma-

to (guarda la Video inchiesta) quale

possa essere il fine manageriale di

Casaleggio: visto il miracolo che

gli è riuscito con il Movimento

adesso nasce la possibilità di

avere altri clienti.

Cosa già sperimentata in politica da

Casaleggio, come ci ha raccontato

il penalista ed ex esponente dell'Idv

Domenico Morace che ha seguito

la gestione della Casaleggio e le

spese dell'Italia dei valori di Anto-

nio Di Pietro dal 2006. Con l'av-

vento di Gianroberto Casaleggio il

bilancio dell'Italia dei Valori del

2006 riporta la spesa Internet ag-

gregata ad altre voci per un am-

montare totale di

1milione 305mila eu-

ro. Nel 2007 la voce

siti Internet è unica:

469.173 euro. Lievita

ancora nel 2008 ed arriva a 539.138 euro

“La Rete è politica” sostiene ancora più esplici-

tamente Casaleggio in un''intervista del pas-

sato (Data Manager 2001) ma ”per apprez-

zare la rete bisogna darle una dimensio-

ne culturale, solo in un secondo momen-

to si può cominciare a fare business”

perché “da la possibilità di cambiare gli equili-

bri”.

Quegli equilibri che possono darti potere e

portarti in Parlamento. Ed è anche denaro.

Quale? I 10 milioni l’anno destinati ai gruppi di

Camera e Senato del Movimento 5 Stelle. Po-

chi sanno infatti che gli attivisti per candi-

darsi alle prossime elezioni politiche

hanno dovuto sottoscrivere un accordo

al buio. Come dal regolamento di Grillo: in

sostanza sarà una società di comunicazione

decisa da Grillo stesso a parlare per i Deputati

e i Senatori del Movimento. Gestirà circa 10

Milioni di euro l’anno (6,3 alla Camera;

3,7 al Senato; i dati sono calcolati sui

numeri ufficiali delle due Camere), che

diventano 50 milioni di euro per una

legislatura completa, visti i circa 100 parla-

mentari attribuiti al Movimento, oltre ai loro

singoli stipendi. Non sappiamo ancora quale

sarà il nome ufficiale della società che gestirà

tutte queste risorse. Ma di certo sappiamo che

con 50 milioni euro la forza di convinzione e di trasformazione degli equilibri può alimentare

molto altro denaro.

Sarà per questo che in Italia è sempre

meglio fondare un partito che gestire

un'azienda!

Il M5S? E' come la Webegg. Chi comanda è Casaleggio Venerdì, 8 febbraio 2013 - 10:09:00 di Antonio Amorosi (prima parte: tutto l’articolo su http://affaritaliani.libero.it)

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Riportiamo quanto di scandaloso è avvenuto

ieri, 22 febbraio, in Piazza San Giovanni a

Roma dove si è tenuta la giornata finale dei

convegni elettorali del Movimento 5 Stelle.

Presente anche sul palco il guru Casaleggio,

mente di questa operazione che di politica sa

ben poco.

Il testo è riportato da il giornale La Stampa.

GRILLO RIEMPIE PIAZZA SAN

GIOVANNI. GIORNALISTI ITA-

LIANI ESCLUSI, DIETRO-

FRONT DOPO L’INTERVENTO

DELLE FORZE DELL’ORDINE

Accesso solo per i cronisti stranieri

L‟Ordine: “Fa selezione della razza”

La stampa estera: non rispetta ROMA

No alla stampa italiana sul palco. Ed è bufe-

ra su Beppe Grillo e sul Movimento 5 Stel-

le per il divieto di ingresso nel cuore dello

Tsunami Tour. Un divieto che, a piazza San

Giovanni, esclude, inspiegabilmente, solo i

cronisti della stampa nazionale e si accom-

pagna all’apertura del retropalco ai cronisti

stranieri e a Sky che gestisce il video. In

una situazione di emergenza la tv satellita-

re decide di concedere gratis il suo segna-

le.

La `soluzione´ dell’organizzazione grillina

indigna i cronisti presenti e lo staff organiz-

zativo non sa spiegare («decidono a Mila-

no», e la laconica risposta) anche se è evi-

dente la volontà di non voler la presenza

dei media italiani. Ufficialmente viene sot-

tolineato che «può entrare solo chi ha

ricevuto risposta positiva alla domanda di

accredito online», ma nella realtà il pass

viene consegnato ai cronisti stranieri. Sale la tensione, i giornalisti italiani protestano,

interviene anche la polizia, un giornalista

viene portato via ed identificato. Ma una

volta capito il problema le forze dell’ordine

lavorano per calmare gli animi e trovare

una soluzione. Infine, dopo quasi tre ore di

trattativa, il dietrofront forzato dell’orga-

nizzazione e anche gli italiani possono avvi-

cinarsi un po’di più al leader, ma sempre

tenuti a

debita di-

stanza.

Lo stop ai

cronisti del

Bel Paese

aveva sor-

preso anche

i colleghi

stranieri

(«da noi non

capita», è il

commento

di chi riesce

ad entrare) e

aveva destato

quanto meno

sorpresa da

parte dei gior-

nalisti delle

testate italiane

che, giunti con

diverse ore di

anticipo, si

erano visti

bloccare all’in-

gresso.

«Sedetevi nel

prato» era

stata la prima

soluzione pro-

posta dallo

staff. Soluzione

difficile per chi

per lavorare

usa pc e mac-

chine fotogra-

fiche. Impossi-

bile descrivere

quel che acca-

de o poter fare domande

ai protagonisti

della manife-

stazione.

Nel frattempo

la piazza si

riempie in

attesa dell’arri-

vo di Beppe

Grillo, previsto

alle 21.00,

mentre i candidati si alternano sul palco

per intrattenere i militanti (circa 50 mila

per lo staff) e illustrare il programma.

Il rapporto tra M5s e stampa è sempre

stato tormentato ma alla `prova generale´

di piazza San Giovanni c’è stata la rottura.

Dure le proteste dell’Ordine dei giornali-

sti ma anche della’associazione della Stam-

pa estera e dell’associazione della stampa

parlamentare.

(fonte: http://www.lastampa.it/2013/02/22/italia/

speciali/elezioni-politiche-2013/grillo-chiusura-in-piazza-san-giovanni-retropalco-vietato-ai-giornalisti-

italiani-CQ6ThGBKOgXl62EhncX3hL/pagina.html)

DAL MARCHESE DEL GRILLO A BEPPE

GRILLO:

“io so io e voi non siete un cazzo”. AUGURI PER IL FUTURO.

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ALEA

IACTA

EST

TECNICHE DA SCIENTOLOGY E METODI DA FASCISTI.

COSI’ SI PRESENTA IL MOVIMENTO 5 STELLE SULLA

PIAZZA ROMANA CACCIANDO I GIORNALISTI