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Anno IV Numero 701 Venerdì 04 Settembre 2015, S. Rosalia AVVISO Ordine 1. ORDINE: Istituito un sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione 2. ORDINE: Lo Psicologo in Farmacia Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Integratori di creatina, energia immediata per i muscoli 4. Differenza fra allergia e intolleranza alimentare? 5. Come funziona il cerotto che accelera guarigione 6. Antidepressivi riducono il dolore neuropatico Prevenzione e Salute 7. Sindrome dell’intestino irritabile: cosa non mangiare 8. Lombalgia, in estate va un po’ meglio Meteo Napoli Venerdì 4 Settembre Cielo Variabile Minima: 24°C Massima: 28°C Umidità: Mattina = 78% Pomeriggio =57% INTEGRATORI DI CREATINA, ENERGIA IMMEDIATA PER I MUSCOLI Gli integratori possono contribuire al fabbisogno di creatina? La creatina è un aminoacido prodotto dall’organismo importante per il metabolismo energetico cellulare in particolare dei muscoli che si può assumere anche attraverso l’alimentazione. «La creatina è contenuta in alimenti come la carne o il pesce. Insieme a quella sintetizzata dall’organismo, quella proveniente dalla dieta è in grado di assicurare il fabbisogno quotidiano pari a circa 2 grammi», dice la dottoressa Manuela Pastore dietista di Humanitas. «Per questo motivo l’impiego di integratori alimentari contenenti creatina può integrare l’assunzione di questa sostanza soprattutto per quegli atleti che sopportano intensi allenamenti». La creatina, dopo aver subito un processo chimico, viene trasformata in una molecola con una forte carica energetica che garantisce la contrazione dei muscoli. È infine, una fonte immediata di energia, ragione per cui gli integratori contenenti creatina sono usati dagli atleti di discipline in cui è richiesto uno sforzo fisico massimo e rapido, ma dovrebbero essere sempre assunti seguendo il consiglio di uno specialista. Con la creatina, a volte anche magnesio e potassio In alcuni integratori, la creatina è presente insieme a minerali e vitamine. Tra questi il magnesio, un minerale che contribuisce a mantenere una buona potenza muscolare, e il potassio, importante per la contrazione dei muscoli e l’equilibrio idrosalino dell’organismo. Tra le vitamine, quelle del gruppo B sono coinvolte nel metabolismo energetico. «Tuttavia l’integrazione di creatina deve essere limitata nel tempo e sempre sotto stretto controllo medico per evitare i possibili effetti indesiderati», conclude la dottoressa. (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……….. Vàtte 'o fièrro quann'è ccàvero (Batti il ferro quando è caldo) Gli integratori possono contribuire all’assunzione di creatina?

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Anno IV – Numero 701 Venerdì 04 Settembre 2015, S. Rosalia

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Istituito un

sussidio per i Colleghi

Iscritti all’ALBO in Stato

di Disoccupazione

2. ORDINE: Lo Psicologo

in Farmacia

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 3. Integratori di creatina,

energia immediata per i

muscoli

4. Differenza fra allergia e

intolleranza alimentare?

5. Come funziona il

cerotto che accelera

guarigione

6. Antidepressivi riducono

il dolore neuropatico

Prevenzione e Salute

7. Sindrome dell’intestino

irritabile: cosa non

mangiare

8. Lombalgia, in estate va

un po’ meglio

Meteo Napoli

Venerdì 4 Settembre Cielo Variabile

Minima: 24°C Massima: 28°C Umidità: Mattina = 78%

Pomeriggio =57%

INTEGRATORI DI CREATINA, ENERGIA IMMEDIATA PER I MUSCOLI

Gli integratori possono contribuire al fabbisogno di creatina? La creatina è un aminoacido prodotto dall’organismo importante per il metabolismo energetico cellulare in particolare dei muscoli che si può assumere anche attraverso l’alimentazione. «La creatina è contenuta in alimenti come la carne o il pesce. Insieme a quella sintetizzata dall’organismo, quella proveniente dalla dieta è in grado di assicurare il fabbisogno quotidiano pari a circa 2 grammi», dice la dottoressa Manuela Pastore dietista di Humanitas. «Per questo motivo – l’impiego di integratori alimentari contenenti creatina può integrare l’assunzione di questa sostanza soprattutto per quegli atleti che sopportano intensi allenamenti». La creatina, dopo aver subito un processo chimico, viene trasformata in una molecola con una forte carica energetica che garantisce la contrazione dei muscoli. È infine, una fonte immediata di energia, ragione per cui gli integratori contenenti creatina sono usati dagli atleti di discipline in cui è richiesto uno sforzo fisico massimo e rapido, ma dovrebbero essere sempre assunti seguendo il consiglio di uno specialista.

Con la creatina, a volte anche magnesio e potassio In alcuni integratori, la creatina è presente insieme a minerali e vitamine. Tra questi il magnesio, un minerale che contribuisce a mantenere una buona potenza muscolare, e il potassio, importante per la contrazione dei muscoli e l’equilibrio idrosalino dell’organismo. Tra le vitamine, quelle del gruppo B sono coinvolte nel metabolismo energetico. «Tuttavia l’integrazione di creatina deve essere limitata nel tempo e sempre sotto stretto controllo medico per evitare i possibili effetti indesiderati», conclude la dottoressa. (Salute, Humanitas)

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

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iBook Farmaday

Proverbio di oggi……….. Vàtte 'o fièrro quann'è ccàvero (Batti il ferro quando è caldo)

Gli integratori possono contribuire all’assunzione di creatina?

PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 700

PREVENZIONE E SALUTE

SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE: COSA NON MANGIARE

Chi soffre della sindrome dell’intestino irritabile deve evitare di mangiare i cibi che,

“fermentando”, favoriscono la comparsa dei sintomi.

I cibi “no” vanno sotto l’etichetta Fodmap, “Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols”, ovvero oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, micronutrienti dal potere fermentativo.

«Chi soffre di questa patologia benigna ed estremamente comune lamenta spesso pancia gonfia, meteorismo, fastidio o dolore addominale, stipsi o diarrea, ma anche debolezza. È una patologia “rosa” perché colpisce in netta prevalenza le donne ed è cronica», spiega il dottor Silvio Danese, responsabile del Centro Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali dell’ospedale Humanitas e medico specialista dell’Unità operativa di Malattie infiammatorie croniche intestinali dell’ospedale Humanitas Gavazzeni. «L’intervento dietetico può portare importanti benefici: eliminando per 21 giorni i cibi Fodmap può migliorare l’intera sintomatologia. Questa dieta è stata illustrata sulla rivista Gastroenterology. Sono alimenti ricchi di zuccheri che, una volta digeriti, restano nell’intestino richiamando acqua. La loro sovra-fermentazione è ciò che causa i disturbi», aggiunge lo specialista. Ecco una lista di alimenti fermentabili “proibiti” per chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile:

Frutta: mango, anguria, susine, pesche, mele, pere, nashi (o pera-mela) Frutta secca: pistacchi e anacardi Verdura: asparagi, cipolla, aglio, porri, asparagi, barbabietola, cavolo verza, mais dolce, sedano Latte e suoi derivati: yogurt, formaggi a pasta molle, crema pasticcera e gelato Ancora, legumi, cereali come segale, grano, quindi pane, pasta e biscotti

Sindrome dell’intestino irritabile, cosa mangiare

Questi invece, gli alimenti che hanno più basso contenuto: Frutta: banana, arancia, mandarino, uva, melone Frutta secca: mandorle (massimo 10 pezzi), semi di zucca Verdura: zucchine, lattuga, pomodoro, cetrioli, carote, erba cipollina, fagiolini Ancora, carne, pesce, pollo, tofu, formaggi a pasta dura e prodotti caseari senza lattosio; avena

riso, quinoa, prodotti senza glutine «Tuttavia – conclude il dottor Danese – non sappiamo dopo quanto tempo l’organismo di una persona con sindrome dell’intestino irritabile risente, da un punto di vista nutrizionale, di tali diete da eliminazione con cibi ricchi di Fodmap. Infine, con la dieta agiamo solo sulla sintomatologia ma non sulle cause della patologia». È sempre raccomandabile farsi dare precise indicazioni dal medico o dal nutrizionista anche perché dietro questi sintomi potrebbe nascondersi la sensibilità al glutine o altre patologie più importanti. (salute, Humanitas)

Com’è l’intestino di una persona che soffre della sindrome dell’intestino irritabile?

PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 700

LOMBALGIA, IN ESTATE VA UN PO’ MEGLIO

La lombalgia è il dolore alla colonna vertebrale che corrisponde alla zona lombare e che, generalmente, è causato da un uso scorretto della colonna vertebrale, in particolare da carichi e sforzi eccessivi, movimenti ripetuti in flessione-rotazione del busto, anche senza carichi particolari, o posizioni inadeguate mantenute per lungo tempo (come stare seduti tutto il giorno alla scrivania in modo scorretto, ad esempio).

«Non sempre però il dolore alla zona lombare corrisponde a una specifica patologia – avverte il dottor Mario Fusco, specialista dell’Unità Operativa di Chirurgia della colonna di Humanitas Gavazzeni –. Spesso condizioni collegate, come lo scarso tono muscolare, i movimenti non corretti, il sollevamento continuo di pesi, possono creare un dolore che, per fortuna, non necessariamente corrisponde a una condizione patologica specifica. Prima di creare allarmismi è sempre dunque meglio rivolgersi a un medico specialista per

verificare la situazione». Una cosa è certa, comunque. In estate chi soffre di una patologia lombare, quella vera, può godere in genere di una situazione “meno dolorosa”.

Il perché lo spiega lo specialista: «In questa situazione, come ad esempio per quelle che riguardano la regione cervicale, il caldo determina un rilassamento muscolare e un maggiore apporto sanguigno che hanno come conseguenza un miglioramento generale con diminuzione del disturbo doloroso». L’estate può anche essere l’occasione, per le donne, per diminuire la misura dei tacchi, togliendo un sovraccarico innaturale alla colonna vertebrale. «Per attenuare il dolore da lombalgia, meglio limitare la misura dei tacchi – suggerisce il dottor Fusco –, non superare i 4 centimetri perché i tacchi alti se da una parte offrono un’apprezzata silhouette, dall’altra producono però un aumento della lordosi lombare. I tacchi alti andrebbero utilizzati solo in occasioni speciali; nel resto della giornata, soprattutto se bisogna stare in piedi o camminare molto, meglio adottare scarpe comode e basse». Infine, il peso. L’estate è in genere la stagione in cui si cerca di controllare il proprio peso corporeo, soprattutto quando è un po’ in eccesso. Niente di meglio per chi soffre di mal di schiena e in particolare di lombalgia, sottolinea il dottor Fusco: «Una riduzione dei carichi portati dal peso corporeo eccessivo sulla colonna vertebrale permette di alleviare l’usura sulle strutture che la compongono, come quelle disco-legamentose e quelle osteo-articolari. Il che vuol dire minore infiammazione e, di conseguenza, minore dolore». (Salute, Humanitas)

CHE DIFFERENZA C’È FRA UN’ALLERGIA E UN’INTOLLERANZA ALIMENTARE?

I sintomi sono spesso uguali. In entrambi i casi chi ne è colpito presenta mal di pancia e diarrea, o un rush cutaneo.

La differenza sta nel meccanismo di reazione del corpo. Nel caso di “vera” allergia alimentare, è sempre coinvolto il sistema immunitario. Le intolleranze invece possono essere causate da un deficit di enzimi, come nel caso di intolleranza al lattosio, uno zucchero contenuto nel latte che alcuni non riescono a digerire. Nel caso di sostanze coloranti o additivi come carotene, tartrazina, acido sorbico e glutammato, i sintomi sono provocati da cause non ancora chiarite. Un’ulteriore differenza sta nel fatto che nel caso di un’allergia alimentare “vera” bastano quantità minime dell’allergene per scatenare i disturbi, che spesso in un’intolleranza si manifestano solo dopo aver ingerito una certa quantità di alimento. (Focus)

LOMBALGIA, CALDO,

TACCHI E PESO IN ECCESSO

PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 700

SCIENZA E SALUTE

COME FUNZIONA IL CEROTTO CHE ACCELERA GUARIGIONE

Rivestito di una particolare sostanza è in grado di attrarre i batteri ed evitare infezioni. Così la ferita si rigenera in fretta

Infezioni addio. Per accelerare il processo di guarigione delle ferite ed evitare che i batteri rallentino il processo di cicatrizzazione servirà solamente un cerotto “nanotech”. Ad annunciarlo, sulle pagine della rivista ACS Applied Materials and Interfaces, è un gruppo di ricercatori della Swinburne University of Technology (Australia). Un risultato davvero importante che porta anche i colori del nostro Paese. L’autrice dello studio è Martina Abrigo, scienziata italiana di Abrigo –piccolo paese in provincia di Cuneo, laureatasi in ingegneria biomedica presso il Politecnico di Torino.

Come spiega l’autrice dello studio, «la maggior parte delle ferite guariscono in maniera veloce e spontanea. In alcuni casi però questo processo di “riparazione” si blocca e così le ferite necessitano di molto più tempo per guarire. Una

situazione che rende queste persone molto più vulnerabili alle infezioni». Ecco perché gli scienziati australiani hanno messo a punto un sistema in grado di “sequestrare” i microrganismi nella zona della ferita per accelerare così la guarigione ed evitare infezioni.

Per sviluppare la “benda speciale” antibatterica i ricercatori, attraverso una tecnica chiamata elettrospin, sono riusciti nell’impresa di creare un tessuto di nanofibre della grandezza cento volte più piccola di un capello.

Una volta prodotto il “cerotto” è stato rivestito con allilammina, un composto in grado di attrarre un gran numero di specie batteriche. Nello studio da poco pubblicato gli scienziati hanno dimostrato che il tessuto in questione –messo a contatto con Staphylococcus aureus, un microrganismo coinvolto in molte infezioni croniche delle ferite- è stato in grado di attrarre i batteri. Allo stato attuale i ricercatori stanno testando – i dati non ancora pubblicati sembrano però confermare il successo- la benda su campioni di cute umana.

Il prossimo passo sarà ora quello di testare se le bende hanno lo stesso effetto nelle ferite per se vi è una differenza sul tempo di guarigione. Se tutto andrà secondo le prime indicazioni il materiale potrà essere incorporato nelle bende

e sfruttato per la cura delle ferite di chi vive in aree remote o di chi è affetto da malattie croniche che espongono ad un alto rischio di infezione. «Ci auguriamo che questo lavoro possa portare allo sviluppo di medicazioni intelligenti in grado di impedire le infezioni» conclude la Abrigo. (Salute, La Stampa)

CEROTTO SPECIALE

IN NANOFIBRA

APPLICAZIONI

NELL’UOMO

PERCHÉ LE FERITE ALLE VOLTE

NON SI CICATRIZZANO?

PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 700

SCIENZA E SALUTE

COSÌ GLI ANTIDEPRESSIVI RIDUCONO IL DOLORE NEUROPATICO

Il ruolo chiave di una proteina: influenza i circuiti cerebrali della ricompensa e allevia la sofferenza legata alla errata trasmissione di segnali al cervello da parte delle fibre nervose

Mal di schiena che non passa, fitte lancinanti, bruciori che appaiono e se ne vanno: il dolore neuropatico è una malattia molto invalidante e complicata da trattare. Spesso si usano gli antidepressivi, ma la ragione del loro funzionamento non era ancora del tutto chiara. A svelare il meccanismo alla base dell’efficacia dei farmaci antidepressivi nel ridurre un dolore come quello neuropatico, in uno studio appena apparso su PNAS, sono i ricercatori del Fishberg Department of Neuroscience della Icahn School of Medicine del «Mount Sinai» di New York. Il team si è concentrato su una proteina considerata necessaria per il normale funzionamento delle aree cerebrali della ricompensa come il nucleus accumbens, chiamata RGS9-2, proprio perché precedenti studi avevano dimostrato la sua capacità di modificare le risposte cerebrali a molte sostanze psicoattive. Ebbene, secondo i ricercatori, i più comuni antidepressivi sono efficaci nel trattamento del dolore neuropatico perché agiscono su una proteina, proprio RGS-9, coinvolta sia nell’umore sia nella percezione del dolore. Il dolore neuropatico è una malattia invalidante che origina in seguito a lesioni del sistema nervoso, quando il sistema di trasmissione degli stimoli dolorosi smette di funzionare e al cervello giungono segnali ingannevoli di lesione o infiammazione in atto. Può essere innescato da alcune malattie, come l’herpes zoster, il diabete o la sclerosi multipla, o esser provocato da compressione su una radice nervosa. I trattamenti farmacologici includono, oltre agli analgesici oppiacei, anche gli antidepressivi comuni, come gli agenti triciclici (TCAs) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina e norepinefrina (SNRI), che riescono a ridurre il dolore neuropatico tanto nei soggetti non depressi che nei soggetti depressi. Questi ultimi possono così beneficiare anche di un sollievo dei sintomi della depressione, spesso concomitante, e degli eventuali disturbi del sonno provocati dal dolore. Ma le ragioni dell’efficacia di questi farmaci sul trattamento del dolore neuropatico non erano fin qui del tutto chiare. I ricercatori hanno osservato nei topi senza RGS9 risposte molto rapide a dosi molto basse di antidepressivi e anche un miglioramento significativo dei deficit sensoriali; gli animali, inoltre, non mostravano alcun segno di depressione. L’inibizione di RGS9-2 ha determinato anche il miglioramento della funzione di centinaia di altre molecole vitali per il sollievo dal dolore e il miglioramento dell’umore. «I nostri dati rivelano che gli antidepressivi, in particolare TCA e SNRI, che hanno come target degli specifici neurotrasmettitori nel cervello, regolano il dolore cronico e i sintomi di depressione attraverso la loro azione sul nucleus accumbens», ha spiegato la professoressa Venetia Zachariou, responsabile dello studio. «Non si sa ancora se le vie tipiche di elaborazione del dolore neuropatico nel midollo spinale e le vie che abbiamo identificato nei centri della ricompensa siano direttamente collegate, ma ora sappiamo di più sulle vie che hanno bisogno di essere attivate al fine di ottenere sollievo dal dolore e, quindi, che per trattare efficacemente il dolore neuropatico bisogna agire su entrambe». (salute, La Stampa)

PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 700

ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione

Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2015.

Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento sono chiariti: requisiti per la partecipazione; importo del fondo di solidarietà; modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 1 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:

1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)

ORDINE: SCADENZE ENPAF • Il contributo previdenziale obbligatorio ridotto, come pure il contributo di solidarietà, non vengono

riconosciuti d’ufficio, occorre un’apposita domanda, se non viene presentata la domanda, la quota contributiva è applicata in misura intera.

• La domanda di riduzione deve essere presentata entro il 30 settembre dell’anno per il quale si chiede la riduzione, ovvero entro il 31 dicembre nel caso in cui l’evento che dà diritto alla riduzione si sia verificato dopo il 30 settembre ed entro il 31 dicembre. Il termine è perentorio ed il suo superamento comporta il mancato riconoscimento della riduzione.

• Se il farmacista è neoiscritto, la domanda deve essere presentata entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di iscrizione, il termine è perentorio e il suo superamento comporta l’attribuzione della quota intera per almeno un biennio (il I° anno di iscrizione e il successivo).

ORDINE: PSICOLOGO IN FARMACIA. FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA

Dopo l’estate nelle farmacie di Napoli e provincia saranno promosse iniziative per il benessere psicologico e la piena salute bio-psico-sociale.

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

COME PARTECIPARE: Nei prossimi giorni sul nostro

farmaDAY le MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE ed il CALENDARIO

delle “Settimane del Benessere”