ffmagazine n° 4

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LA PRIMA RIVISTA ITALIANA DI PESCA A MOSCA ONLINE GRATUITA Rivista di Pesca a Mosca N° 4 Rivista bimestrale a pubblicazione online registrata presso il Tribunale di Modena il 09/07/2009 prot. n°1963 Gennaio - Febbraio 2010 O” Zammarone Di: Gianluca Mascitti Ve la do io la Sieve Di: Alessandro Sgrani Ombre e Lucci Di:Roberto Furlan

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rivista italiana di pesca a mosca

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LA PRIMA RIVISTA ITALIANA DI PESCA A MOSCA ONLINE GRATUITA

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osca

N° 4Rivista bimestrale a pubblicazione online registrata presso il Tribunale di Modena il 09/07/2009 prot. n°1963

Gennaio - Febbraio 2010

O” ZammaroneDi: Gianluca Mascitti

Ve la do io la SieveDi: Alessandro Sgrani

Ombre e LucciDi:Roberto Furlan

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Anche la regione Veneto, come qualche altra regione italiana ha già fatto da tempo, ha sostituito la licenza di pescacon un semplice bollettino postale e, se le cose vanno come sembra, tra un pò tutte le altre regioni Italiane si adat-teranno a questa nuova realtà. So che molti pescatori sono d'accordo con questa nuova formula poiché si risparmia-no di andare in provincia a portare documenti e ricevute mentre altri, e tra questi il sottoscritto, vedono in questonuovo "nulla osta" l'inizio dell'abbandono, la rinuncia a poter fare di meglio come istituzioni. Chi, per molti anni, haauspicato che anche per la pesca si potesse un giorno arrivare a poter prendere la licenza dopo aver frequentatocorsi finalizzati non solo a poter riconoscere le specie ittiche e le loro abitudini ma, in particolar modo, a provare l'ef-fettivo rispetto della natura con annessi tutti i bei discorsi che noi pescatori svioliniamo quotidianamente, ha subitol'ennesimo "colpo di grazia" . Non è che con il rilascio della licenza, chiamiamola vecchia maniera così come è anco-ra oggi, si risolvevano i problemi, ma finchè si imponeva questo modo di operare, c'era sempre la speranza che qual-che Regione facesse da apri pista verso un modo più ferreo di rilasciare il documento affinchè si potesse, con iltempo, arrivare ad avere una categoria, i pescatori, più qualificata e più cosciente di cosa effettivamente significas-se l'hobby che aveva scelto. Anche la pesca per le istituzioni è entrata a far parte di tutta quella fitta schiera di impo-ste e tasse che quotidianamente ci vengono propinate. Tutti saremmo stati più felici se oltre alla tassa sul prelievosi sarebbe potuto contare su una categoria più qualificata e più cosciente di cosa effettivamente stesse facendo inriva ad un fiume. Vuoi andare sulle montagne russe ? Bene, passa al botteghino e sali che fra un pò si parte. Vuoifare un giro turistico della città ? Bene passa alla biglietteria che il torpedone è già in moto. Vuoi pescare le trote ?Bene, vai alla posta e fai il conto corrente che fra un pò si fa giorno…. E' malsana l'idea che un giorno si potrà anda-re per i fiumi e prendere i pesci per poi passare alla "casse provinciali" e pagare i pezzi presi ? Chissà….forse no….

...licenza di pesca o tassa sul prelievo ittico ?

Di: Massimo Magliocco

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Nuova rubrica a disposizione delle

Aziende

Sommario n° Sommario n° 3Direttore ResponsabileBaroni Franco

GraficiZagolin StefanoMondini Alberto

Coordinatori RedazionaliMagliocco MassimoMondini AlbertoCastellani Luca

CollaboratoriAlbini MarcoMazzali RobertoBerdin MarcoSantoro LucaMarco Pippi

DistribuzioneWEB

Pubblicazione BimestraleRegistrazione Presso il Tribunale di Modena n° 1963 del09/07/2009Rivista GRATUITA

PubblicitàMazzali RobertoTel. 3358701177e-mail:[email protected]

Tutti i Diritti RiservatiFFMagazinewww.ffmagazine.it

GENNAIO-FEBBRAIO 2010

Le canneRST serie

Sensitiv fly

Tying flies with CDCdi

Moreno Borriero

Oligoneuriella Rhenanadi

Donato Tedesco e Aldo Porto

Corso I.B.R.A 2009di

Giorgio Grondona

Plecotterodi

Alberto Mondini

A pesca in Oregondi

Claudio Tagini

Ombre e Luccidi

Roberto Furlan

I Test di Flyfishingmastersdi

Di Roberto Miceli

O’ Zammaronedi

Gianluca Mscitti

Ve la do do io, la Sieve.....di

Alessandro Sgrani

Hanno collaborato a questo numero:Hanno collaborato a questo numero:

La Pesca a Mosca non é unosport

di: Cianfri Foanna

Mete per la prossima Stagionedi

Andrea Garinei

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Amici lettori di FFMagazine, la redazione vi comunica che per poter continua-re a leggere la nostra rivista sarà necessario iscriversi nuovamente all'usci-ta del numero 5 attraverso il link che come sempre vi servirà per leggere ilnumero spedito.Il motivo è che, per darvi un servizio migliore, dobbiamo riordinare l'archi-vio. In fondo, come è stata definita da molti, questa è la rivista di tutti i pamquindi dateci una mano per mantenerla ai massimi livelli.Del resto, come avete potuto vedere, la qualità degli articoli e le firme deglistessi sono una garanzia dei contenuti.Non vi anticipiamo nulla, ma da prossimo numero nomi altisonanti della pamitaliana e straniera andranno ad integrare la già qualificata schiera dei nostriarticolisti….Scusate per il piccolo inconveniente e grazie per la vostra comprensione.Al prossimo numero.

Franco Baroni

Dal Direttore

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Primo di una serie di video riguardanti la costruzione incui, tre dei migliori costruttori italiani, istruttori FFM, sicimentano nelle loro personali interpretazioni.In questo primo video vedremo come Alberto Mondini,Gianluca Mascitti e Luca Santoro, rappresentano i trestadi di effimera, ninfa, emergente ed insetto adultorisultato di decenni e decenni di esperienza di costruzio-ne e di pesca a mosca che si traducono in tre modi diver-si di concepire la costruzione di ciò che abbiamo defini-to "novità sull'acqua"Oltre 90 minuti di grande costruzione messe a disposi-zione di chi ama cimentarsi nella realizzazione dei pro-pri "gioielli" da pesca.

Un video da non perdere.

CO.BA. - Decorart Via Casà 27g16030 Gattorna (GE) www.coba.it

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La associazione "A.S.D. Pesca Promotion", presieduta da Enrico Gallina, per iniziativa di : Simone Ardigò, Simone Besso, Devis Fantino, Renato Grasso,Aldo Orlandoha sviluppato un articolato progetto che ha portato alla nascita di una nuova Riservadi pesca a mosca denominata "Il Gesso della Regina " - Fly Fishing Valdieri.Ci troviamo ai margini del Parco delle Alpi Marittime, in provincia di Cuneo, nelComune di Valdieri. Questo ambiente pressochè intatto è poco conosciuto ai pesca-tori a mosca perché é sempre stato appannaggio di pochi, frammentato in diverseconcessioni di pesca. La Riserva si estende su gran parte dell'asta del Torrente Gessoscorrente nel territorio comunale di Valdieri per un totale di circa 7 km di acque cri-stalline, ricche di trote e di bellissime schiuse di insetti.L'area in concessone prevede anche un percorso di pesca per attuare le tecniche dipesca tradizionali. In concerto con la Amministrazione Comunale, intendiamo pro-porre ai pescatori ed alle loro famiglie una meta di qualità, sostenendo l'offerta turi-stica locale anche con proposte di collaborazione e l'organizzazione di manifestazionipromozionali riguardanti la pesca ma sempre ubicate in Valle Gesso. Pur trovandoci in area limitrofa al Parco intendiamo praticare una gestione attenta alterritorio, alle persone che vi risiedono ed all'ambiente naturale cosa che sarà resaevidente dalla imminente uscita on line del sito dedicato a questa iniziativa www.flyfishingvaldieri.it Per info : in voce 3341649580 - Aldo Orlando Domenica 28 marzo p.v. a partire dalle ore 10, in Valdieri (CN) si terrà la manifesta-zione

1° "Fly Fishing Valdieri Day"1° "Fly Fishing Valdieri Day"In questo appuntamento, che speriamo sia inizio di una lunga serie, sarà presentata la Riserva di pesca "Il Gesso della Regina" - FlyFishing Valdieri e le attività promozionali ad essa collegate. Dalle ore 11,30 inizierà la dimostrazione di costruzione "Le mosche per...Il Gesso della Regina" a cura di Massimo Ginanneschi, Fulvio Michelotti ed altri amici di I.F.T.A. Sono previste 3 demo di circa 1/2 oraciascuna, una pausa ristoro ore 13 e, dalle ore 14 circa, 3 nuove demo di costruzione della stessa durata. Saranno usati i morsetti CTACottarelli, di cui quali Ginanneschi è tester e consulente. Si potrà visitare, anche nel pomeriggio, il percorso di pesca ed il gruppo deipromotori sarà disponibile per contatti e informazioni. Questo la scaletta di massima, dai primi giorni di marzo sul sito http://www.fly-fishingvaldieri.it/ sarà visibile il programma completo di tutti i dettagli.

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SERIO

NERA

TRONTO

OGLIO

AVETO

SCOLTENNA

MASTALLONE

ASTICO

GESSO

SOANA

MASTALLONE

NOCE

SIEVE

TWT

26-27-28 - MARZO

09-10-11- APRILE

16-17-18- APRILE

30-APRILE 1-2- MAGGIO

14-15-16- MAGGIO

03-04-05-06- GIUGNO

18-19-20- GIUGNO

02-03-04- LUGLIO

16-17-18- LUGLIO

03-04-05- SETTEMBRE

10-11-12- SETTEMBRE

24-25-26- SETTEMBRE

05-06-07- NOVEMBRE

DA DESTINARSI

PONTE NOSSA BG

B.CERRETO PG

ASCOLI PICENO AP

COSTA VOLPINO BG

AVETO REZZOAGLIO GE

PIEVEPELAGO MO

FOBELLO VC

ARSIERO VI

VALDIERI CN

VAL SOANA TO

FOBELLO VC

DIMARO TN

S.PIERO A SIEVE FI

SAN SEPOLCRO AR

CALENDARIO CORSISTAGIONE 2010

FFM Fly Fishing Masters

Associazione Sportiva Dilettantistica Nazionale

Via Cesare Costa, 25

41027 Pievepelago (MO)

www.flyfishingmasters.it

[email protected]

Segreteria Nazionale: Baroni Franco

Tel: 3343328889

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La pesca con la mosca non è uno sport

Da sempre lui ha questa grande passione. Ma è molto di più di un piacevole passatempo. L'ho capito qualche giorno fa, chiacchierando con unaamica.

"Ma come, sei ancora a casa sola?""Sai, lui pesca a mosca…""Embè, deve proprio andare fino a Mosca per pescare?"

"Sai, lui è moschista""Masochista?""Vabbè, lascia perdere…"

Dopo alcuni inutili tentativi di spiegazione, la mia amicanon aveva ancora capito cosa potesse esserci di tanto affa-scinante nel lanciare nell'aria delle code di topo…

Ma io lo so cosa lo affascina. Lo vivo assieme a lui, seppure in modo diverso.

E' mattina presto, lui è partito per la sua uscita di pescaed io decido di dedicarmi alla pratica che mi fa staremeglio.

Lui si prepara per scendere in acqua,io mi preparo per la mia seduta di yoga.

Lui indossa i wader ed il giubbino,io mi tolgo le scarpe e metto una felpa comoda.

Lui spegne il telefonino, per una volta si dedica solo a sè,io stacco il telefono, per una volta ho tempo solo per me.

Lui scende sul greto, ben attento a dove mette i piedi,io mi siedo nella posizione del loto, ben attenta alla postu-ra.

Lui mette gli occhiali e scruta l'acqua,io tolgo gli occhiali e chiudo gli occhi.

Lui ascolta i rumori naturali che lo circondano,io metto il cd con i suoni della natura ed un cinguettiomi avvolge.

Lui, trattenendo il respiro, conta le bollate,io, attivando il diaframma, conto gli inspiri.

Silenzio.

Io nella quiete del respiro trovo la quiete della mente.Un equilibrio, frutto della meditazione, in cui c'è solo ilqui e ora.

Anche lui è concentratissimo.La sua mente è completamente vuota, esiste solo quel temolo.La ferrata è questione di secondi.Per un attimo tutto il resto del mondo scompare.

Ecco perché la pesca con la mosca non è uno sport, ma molto di più: una filosofia di vita, una pausa di riflessione, unaforma di meditazione, un modo per star bene con se stessi e ritrovare un po'di serenità. Proprio come per me lo yoga.

Allora, la prossima volta che qualcuno mi chiederà dov'è mio marito, credo che risponderò "A meditare sul fiume"…forse sembrerà meno strano!

Cianfri Foanna

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RST le canne made in GermanyRST, presente in oltre 20 paesi e' simbolo della costruzione artigianale Europea di canne da pesca a mosca e spinning. La piccola ditta con quasi 30 impiegati e' situata vicino a Monaco diBaviera in Germania , quello che la rende unica e' forse il titolare, Reinhardt Steiner , pioniere della costruzione di canne artigianali. Piu' di 30 anni fa' fu il primo a presentare nel mercato cannedall' azione progressiva con molta riserva di potenza ed allo stesso tempo molto elastiche consentendo cosi' in recupero di non perdere il pesce. Oggi il catalogo RST offre 120 tipi di canne dapesca diverse dai 6 ai 15 piedi, coprendo cosi' tutti i tipi di pesca che si possono effetuare sulla faccia della terra. RST ha vinto molti premi sia per la qualita' e finitura che per la potenza e resi-stenza del blank, il trofeo piu' ambito che una canna da pesca puo' ricevere e' il Tarpon 2 di Doug Swisher, le canne che gareggiano a questa competizione vengono scelte da Doug in personae l' unica canna Europea fin ora scelta e' stata la RST M5 che ha anche vinto il primo premio.La costruzione delle canne e' rigorosamente artigianale "a mano" ed i materiali che le compongono sono tutti europei, eccetto il carbonio. Il carbonio usato per costruire le canne RST e' lo stes-so usato nella costruzione di mis-sili aereospaziali e proviene dalladitta Toray in Giappone, gli anel-li sono rigorosamente Hopkins &Holloway, a seconda della cannavengono montati anelli in cromoduro o DLC Diamond Coating chesono 30% piu resistenti deglianelli in cromo duro e la codascorre meglio.La finitura del blank o verniciatu-ra, viene fatta eseguita da oltre12 anni con il sistema di impre-gnatura UV che consente diestendere uno strato finissimosul blank in maniera perfetta. Nel catalogo RST sono disponibi-li 8 serie di canne da pesca amosca, 5 serie di canne a duemani e 6 serie di canne da spin-ning, oltre a 120 blanks diversi,componentistica costruzionecanne, mulinelli ed accessori. Tra tutte le canna che RST hacostruito, la canna che lo ha resofamoso e' la M5, che ha avutoun tempo di elaborazione diquasi mezzo decennio.Il motivo della sua unicita' e'dovuto alla composizione dellefibre di carbonio posizionate amano dato che nessuna macchi-na sarebbe in grado di posizio-narle in maniera multiassiale.Questa canna ha un sistema SLE,Self loading Energy (auto carica-

RST Reinhardt Steriner

M3 trav fly

M5

Rohr RSTv

Tubo RST

““ DDAALLLLEE AAZZIIEENNDDEE ““

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Sensitive Fly

SensitiveShorty Fly

Rohr RST

Tour pack Fly

Tour pac kSalmon

Transportrohr quer

mento del blank) che consente con il minimo sforzo o movimento il massimo della resa. L' azione di questa canna e' del tutto particolare e' come guidare una F40 per la prima volta, bisognafarsi la mano, al secondo lancio sara' semplice con il minimo sforzo estendere la coda in distanza. Tra le diverse serie di canne RST una delle piu' note e' la potentissima M3 che con la sua Potenza si e' fatta conoscere nel mercato mondiale, qualcuno la definisce di punta altri progressiva conl' accento in su, quello che fa di questa canna un' ottimo compagno di pesca e' la facilita' di lancio consentendo grazie alla sua immense potenza anche ai principianti di eseguire lanci precisi siain distanza che limitrofi, ai piu' esperti di eseguire qualsiasi lancio possibile in qualsiasi situazione. In casa RST si cerca sempre di mogliorare e di creare canne per tutte le tasche senza perde-re nella qualita' e Potenza, ed e' cosi' che e' stata creata la serie Sensitiv, leggera precisa e potente, disponibile in tutte le dimensioni immaginabili. Le canne RST non cambiano molto spesso,vengono leggermente modificate per migliorarne le prestazioni, la politica di RST e' di dare un valore al pescatore, costruendo canne che durano una vita e se dopo 30 anni si dovesse romper-si qualcosa sara' facile ricevere un perfetto ricambio che non cambiera' l' azione della canna.Tutte le canne RST sono vere e proprie canne da pesca; hanno un' elevata flessibilita' in recupero tale da ammortizzare tutte le energie ecessive imposte dal pescatore o dalla preda riuscen-do a stancare il pesce in maniera adeguata senza fare forza. Il Team di pesca di RST, a cui viene affidato il compito di portare le canne fino agli estremi e di segnalare evenuali modifiche e' sparso in tutto il mondo dal Canada all' Australia, dal Giapponeall' Italia ed e' questo che ha consentito a RST di costruire negli ultimo 3 decenni ecellenti canne da pesca che godono di un valore unico.

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TTyyyy ii nnnngggg ffff ll ii eeeessss ww ii tt hhhh CCDDCC

Di: Moreno Borriero

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CDC, Cul de canard, Duck preen or Duck butt feathers…. you either love them or you hate them! If you were born on the western side of the pond you are likely to be amongthe latter. Although as a guide I'm seeing a lot more CDC flies in my US guests' fly boxes. This is pleasantly surprising. So CDC is not a purely European feather any longer!I was first introduced to CDC in about 1983. The first CDC flies were beginning to appear in Italy but they had already been used for decades in France and Switzerland withgreat success. Probably the person who made CDC what it is today is Marc Petitjean and since then a number of excellent tyers have created an excellent range of CDC flieswhich not only catch trout but that even look great. I must admit that when I was first confronted with CDC, I was rather wary about it. I didn't now how to use this ethereal feather. When I stripped the barbules, they justseemed to evaporate into thin air! I just couldn't fathom the tying method so I continued tying traditional flies for years until I meet Gianni my fishing companion who, unfor-tunately has passed away. Gianni got me into tying CDC flies and I have never looked back and my success at catching trout on dry flies has increased considerably!! So what is so great about this wispy feather that looks like those feathers that come out of your down wind jacket? Well actually they are very different to the downy duckfeathers. If you look at CDC feathers under a microscope you will notice that they have a large number of micro-barbules which capture a myriad of tiny bubbles that makethese feathers extremely buoyant! The fibres tend to move around in the wind and the surface film and this gives a very lifelike appearance to the flies. Since these fea-thers are found around the preen gland on duck, the natural unwashed and un-dyed feathers tend to retain a little of the preen oil that ducks and other (not all) webbedtoed birds use to waterproof their feathers. Remember the very apt saying…Like water off a duck's back. This image renders the idea perfectly!!Phto 1A BWO paradun mayfly. Tail in Coq de Leon fibres. Body a CDC feather twisted and wound on. Wings natural CDC feathersAt first it is difficult to use but with a little practice anyone can master the CDC tying technique and it can be used to tie nymphs, surface nymphs, emergers, duns, spinners

and spents. Some extremists even use CDC to tie streamers (lures). CDC feathers can be used in a num-ber of ways. They can be palmered on like hackles; the whole feather can be used to tie wings; youcan use bunches of fibres, they can be used to make bodies and shucks and so on!Often you see flies that have been tied with only one feather to form an extended body and wings, Inother occasions it is used as fine dubbing material and of course it can be dyed. The natural colour isperfect for Duns but you can find a series of beautifully coloured feathers on the market at relativelyinexpensive prices. In the old days you could only find selected feathers - packs of 10 o 20 which were

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all the same size. Nowadays you can get packs ofup to 5 grams (1/4 ounce) and they last a lifetime.Phto 2CDC Caddis. Body Grizzly hackle. Wings CDC fea-thers. Head - CDC dubbingOften CDC feathers are mixed with other materialslike deer, rooster hackles and even foam. The tran-slucent qualities of the CDC feather helps toincrease buoyancy and as I said before makes theflies look extremely lifelike. Try tying a CDC caddis.At first glance it looks like an unsightly puff of thekind dust you find under your bed in winter, butjust tie it onto your tippet and cast it to a risingtrout. Skim it across the surface of the water andexpect the trout to hit it vehemently! Tie a BWOparadun with CDC fibres and two cock de leonfibres as tails and cast it in the midst of a hatchand try to spot the difference between your fly andthe natural ones. What a great fly tying material! Phto 3 CDC Danika Mayfly. Tail - pheasant tail fibres,Extended body in foam. Winds in CDC. Legs inbrown rooster hackles. Courtesy Luca CastellaniRecently, at my club's weekly meeting, one of the

guys who attended the annual Fly Fishing courselast year, pulled out his fly box and candidly asked:" So why is it that since I've learnt to tie CDC fliesI catch more trout?" That's where the idea to writethis article came from!! CDC is one of the mostversatile natural materials on the market and I feelthat what makes the difference is the way the dryflies sit within the surface film, the loose fibres imi-tate moving legs, the fibres above the water imita-te the flutter of wings. Its a question of how the flylooks from underwater and how it sits in the sur-face tension. A traditional hackled fly will catchtrout in a riffle or fast moving water but will bepractically untouched in very slow moving waters.The same fly tied parachute style or with the bot-tom fibres snipped off will have more success. So,by substituting the rooster hackles with CDC inthese conditions will most certainly make the diffe-rence.

Phto 4 Extended body foam and CDC fly. Courtesy LucaCastellani.A common complaint about CDC flies is that theyquickly lose their floating capacity, especially aftercatching a trout. There are secrets to this too. Afterreleasing the fish, if you notice that there is a lot ofmucous you should rinse it off as well as possible.I don't know if it's my impression, but rainbowsseem to leave more mucous on the flies withrespect to browns and grayling. Once you are sati-sfied, do a couple of fast false casts, to dry off mostof the excess moisture. You can also blow on themif your lungs are strong enough. Then you canapply a number of techniques. Squeeze it with anAmadou patch or with a Kleenex tissue which is avalid and inexpensive alternative. If the fly looksand feels dry, then continue fishing. If not, I'vefound that a drying powder works wonders. I justbrush it up with the little brush it comes with andthe fly will look and be as good as new. A little trickI've been taught is to place a few pellets of silica gel

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in the container. This will help you keep it fresh by absorbing the excess water that the brushcollects and also it will prevent it from clumping. Phto 5CDC olive emerger. Body in olive thread. Wings in CDC fibres.Fishing with CDC also requires a little attention. Remember that you are not fishing with thoseunsinkable deer or foam hair flies which float like corks no matter what you do to them. It istrue that a fly will only catch fish when it is in the water but when you have completed yourdrift, do not wait until the fly sinks but take it up immediately. The same if your fly drags - youare unlikely to get a rise on a dragging fly. When changing spots or waiting for a rise, don'tleave your fly dangling or dragging in the water. It will just absorb water and will sink like astone. Now it is not said that a wet CDC fly will not catch trout….but that is another story.So I suggest you try your luck at using this fantastic material, which has been defined as the"Fisherman's Miracle Feather" by Leon Links and I must say I fully agree with him. Should youneed help or advice please do not hesitate to contact me.Moreno Borrierowww.mbrods.it www.flyfishing-tuscany-umbria-lazio.com

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Oligoneuriella RhenanaOligoneuriella RhenanaCostruttore: Donato tedesco

Testi di: Aldo Porto

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La Oligoneuriella Rhenanaè una bellissima effimerache in estate, al tramon-to ci rende partecipi dischiuse maestose duran-te le quali le trote impaz-ziscono per la grandequantità di insetti che sidepositano sulla superfi-cie dell'acqua.E' una tipica specie esti-va e risulta essere carat-terizzata da effimere dimedie dimensioni (13-17mm di lunghezza, cerciesclusi) presente in tuttal'Europa centro meridio-nale, frequenta i corsid'acqua di qualsiasidimensione purché a cor-rente rapida e a fondosassoso. gli farfallamentiavvengono con l'iniziodel periodo estivo. DRESSING Amo: Modello grub dasecca n. 10/12Filo di montaggio: Bianco6/0Code: Fibre di hackle digallo biancoCorpo: In polipropilenebianco e grigio montatiin asola alternando i duecolori tra loroTorace: Dubbing di poli-

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p r o p i l e n ebeigeAli: Ciuffo dipelo di coda divitello biancoHackles: Fibredi hackle digallo biancomontate inasolaTesta: Filo di

m o n t a g g i obiancoNote: Per l'as-semblaggio delcorpo utilizza-re del filo dinickel cromoda attorcigliarecome mostratonelle fasi dimontaggio

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,,,,Corso I.B.R.A. 2009 Testo: Giorgio GrondonaFoto: Moreno Borriero

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MMi è sempre piaciuta la pioggia, anchese cade la domenica mentre sonosotto l'ombrello con mia moglie che silamenta, come la maggior parte delledonne ama il sole e il caldo la spiaggiae stare ore sdraiata ad abbronzarsi mavisto che siamo in novembre è giustoche piova, anche se è domenica ecomunque ancora qualche passo esaremo al coperto e al calduccioe...suona il cellulare,guardo il display,èGabriele Gori presidente dell'IBRA(ItalianBambooRodmakersAssociation), non ci siamo mai visti,ci siamo senti-ti solo poche volte al telefono da quan-do in primavera lo avevo contattatoper avereinformazioni sul corso di rodmakingche da qualche anno l'IBRA organizzain autunno. Tale corso è a numerochiuso, 6 allievi ogni anno,essendo ilsottoscritto il numero 24 della lista diattesa non immaginavo neppure lonta-namente quello che Gabriele stava perdirmi.Dopo un caloroso "Ciao, tuttobene?", mi propone di far parte delsestetto che, nei due week-end suces-sivi,praticherà il corso di cui sopra.Ho imparato nel tempo a non lasciarmisfuggire le opportunità e così cinquegiorni dopo partivo alla volta diSanSepolcro dove in serata avreiincontrato i miei"compagni di scuola" ecoloro che ci avrebbero insegnato arealizzare una canna da mosca in bam-boo!Quasi cinque ore di viaggio da solonon sono poche ma trascorrono veloci,non vedo l'ora di iniziare a costruire lamia prima canna di legno.Arrivo a destinazione nel primo pome-riggio, è la prima volta che vengo alPodere Violino ma quando comunico ai

Sopra: il Presidente Gori

In alto a destra: Giorgio Grondona al lavoro

In basso: Tutti i partecipanti al lavoro

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gestori che sono lì per il corso dell'IBRA mi accolgono come un caro amico che non vedevano l'ora di riabbracciare e questa atmosfera amichevole accompagnerà me e gli altriper tutta la nostra permanenza.Trascorre il pomeriggio e alle 19.00 come da programma si aprono i lavori, ma la fredda cronaca delle varie fasi che conducono alla realizza-zione di una canna in bamboo a sezione esagonale come quella che a fine corso ogni allievo ha avuto tra le mani, oltre che a richiedere almeno tre numeri della rivista miimpedirebbe di comunicarvi la parte migliore,secondo me, di questa esperienza.Come la maggior parte dei pescatori con la mosca della mia generazione ho cominciato,circa trenta anni fa utilizzando, da subito,canne in materiale sintetico, prima fibra divetro e appena dopo grafite che ancora oggi è il materiale più diffuso per la costruzione delle canne da pesca in genere, solo due anni fa mi sono deciso a provare a pesca-re con una canna in bamboo in maniera continuativa e ho cosi acquistato una 7' coda quattro che è l'attrezzo che ho maggiormente utilizzato nelle ultime due stagioni.Erano anni che ero curioso di provare in pesca una canna costruita con un materiale che mi affascina in tutte le sue forme: il legno,ma continuavo ad essere schiavo di quel-la scuola di pensiero che vuole che le canne in bamboo siano delicate,pesanti e lente come azione. Leggendo diversi articoli che trattavano l'argomento e frequentando le fieredi settore dove ho avuto modo di provare alcune canne, mi sono reso conto che le affermazioninei confronti del bamboo non corrispondono al vero, almeno considerando attrezzi fino agli 8'6", misura oltre laquale la differenza di peso a favore della grafite, la rende meno affaticante con indubbio beneficio per l'azione di pesca, per quanto riguarda la "lentezza"c'è da dire che i taperdi oggi non fanno rimpiangere più di tanto le canne in composito e il fatto che siano delicate...beh ci sono, in giro per il mondo dei fortunati che utilizzano canne in bambooprodotte oltre mezzo secolo fa!!!Accipicchia mezzo secolo sono un mucchio di anni, quante cose sono cambiate, anche nel settore della pesca le innovazioni sono state molte e tutti i settori ne sono stati inte-ressati, oggi andiamo in acqua con stivali leggeri in fibra traspirante, indossiamo capi d'abbigliamento nati apposta per farci stare all'asciutto anche sotto al diluvio, nuove fibre

Giorgio alla legatura

Si lavora fino a notte fonda

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e nuovi materiali sintetici ci aiutanoanche nel cotruire le nostre imitazioniche poi leghiamo a monofili con carichidi rottura sempre maggiori assicurati acode di topo dai profili sempre più per-formanti che proiettiamo con cannesempre più rapide e leggere per rag-giungere prede sempre più distanti...Dicevo di aver letto molti articoli sulbamboo, uno lo rileggo spesso perchècontiene la biografia di alcuni rodma-kers italiani, uno di questi artigiani miha colpito con questa frase:"Dopotanti anni solo la distanza a cui bollanoi pesci è rimasta la stessa", questepoche parole sono bastate peravvicinarmi al bamboo e per ricordar-mi che vado a pescare per vivere acontatto col fiume e il suo ambiente,senza fretta, già,senza fretta , come alcorso di rodmaking.Quella del 2009 è stata la quarta edi-zione, lo staff dell'IBRA in questi anniha saputo mettere a punto un pro-gramma eccellente organizzato inmaniera superba, ogni operazioneviene prima esposta verbalmente equando la si mette in pratica ogni allie-vo è seguito fino alla sua ultimazione,è gratificante sentirsi consigliare da chiha a cuore che tu impari nel migliormodo possibile, come dicevo prima,senza fretta.In conclusione mi sento di affermareche questa è stata veramente un'espe-rienza meravigliosa, mi ha permesso diconoscere persone preparate e dispo-nibili,scevre da ognigelosìa e nell'ambiente della pesca amosca italiana tutti sappiamo quantoquesta dote sia rara!!!

Ospiti graditi Il Presidente firma la canna del corso

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O' ZammaroneO' ZammaroneDi: Gianluca Mascitti

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Questo artificiale, conosciuto con ilnome di Zonker e del quale ne esi-stono diverse varianti, è estrema-mente efficace per la cattura digrosse trote. Un mio amico delDanika Fly Club di Roma e di origi-ni napoletane, vedendomi utilizzarequesta "bestia" costruita su unamo del 6 a gambo lungo, lo definìO' Zammarone che non so propriocosa voglia dire o quale animalac-cio identifichi tale termine ma que-sta denominazione mi piace e daallora sono solito chiamarlo così. Trattasi di un artificiale di facilecostruzione e può essere realizzatoin varie colorazioni. Personalmentesono solito uso costruirlo in nero,bianco, bianco con striscia marronesul dorso (fatta con pennarello),verde (sia oliva che shock) e viola.In particolare quest'ultimo colore èquello che reputo veramente mici-diale. Lo utilizzo sia nel fiume chenel lago. Su acque correnti, sia pescando inricerca che a vista, lo impiego ascendere lanciando in direzionedella sponda opposta. Lo lascioderivare e affondare per un po'dopo di che inizio un recuperoveloce per qualche metro, quindirallento animandolo con dei legge-ri strappetti e colpetti di vettaseguiti a rilasci e poi riparto ripe-tendo la sequenza.Pescando a vista avrete modo diosservare bene la dinamica degliattacchi che si manifestano sia

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durante i passaggi veloci, in questo caso diretti e decisi, chenella seconda fase durante lo strippaggio lento con il pescedietro l'artificiale che viene ghermito con maggiore lentezzama pur sempre con la decisione del un predatore. In alcunicasi, con il pesce indeciso a ridosso dell'artificiale, è neces-sario lasciarlo derivare in corrente e rianimandolo all'im-provviso con uno piccolo strappetto davanti al muso delpesce. In questo caso l'abboccata si manifesta come ungrande morso ad esca quasi ferma.

Dressing:

Amo 6-4 (o anche più) a gambo lungo

Zavorra: perlina in tungsteno grande + filo di piombo(zavorra variabile in base al tipo di acqua)

Filo di montaggio: in base al colore dello pelo di coniglio omarabou utilizzato

Corpo: striscia di pelo di coniglio o marabou

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METE PER LA PROSSIMA STAGIONERSERVA NO_KILL GORRETO

Premessa:Non tutti sanno che dal 2009 nellariserva turistica di Gorreto ( GE), si e'finalmente inaugurato un tratto no-killdedicato esclusivamente alla pesca amosca, con la possibilita' di trattenereun capo trofeo ( temolo escluso).Tale tratto e' situato a valle della riser-va in un contesto paesaggistico d'impatto davvero notevole,infatti siamo nel parco dell' Antola,immersi realmente in un "polmoneverde", tipico ambiente incontaminatodell' appennino Ligure.Il Trebbia qui e' caratterizzato da unaportata idrica interessante e le sueacque sono davvero limpide e cristalli-ne; naturalmente in estate risente unpò della siccita' tipica dell'entroterra,ma senza che questo comunque influi-sca in maniera realmente significativasulla buona riuscita di una giornata dipesca a mosca.Nella riserva sono pre-senti in quantità davvero considerevo-le salmerini di fonte anche di taglia,trote iridee, trote fario ( anche over 50), trote leopard ed anche una discretapopolazione di "astuti" temoliAustriaci, che sono sempre in grado diregalare forti emozioni a tutti quei Pamche hanno voglia di cimentarsi consfide impegnative.Bisogna segnalare che l'ente che gesti-

sce questo tratto (A.S.D. Pescatori Val trebbia), provvede ad effettuare realmente e regolarmente moltissime immissioni di trote durante tutta la stagione e questo con-tribuisce non poco a mantenere davvero elevata la percentuale di pesce presente ( anche di taglia), in questo tratto.

Articolo : Andrea Garinei.Foto : Davide Carrozzo

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Il tratto in questione come detto e' situato nella parte a valle della riserva, le sue caratteristiche sono quelle tipiche di un torrente appenninico Italiano, in linea di massimasono presenti tratti d' acqua tortuosa con piccoli balzi e buche medio-profonde dov'e' possibile ingannare gli amati pinnuti con mosche da caccia in hackles di gallo e non,naturalmente le sadge in cervo danno sempre ottimi risultati anche realizzate su ami importanti come la misura 10-12.In prevalenza delle buche e nei correntini e' possibile anche imbattersi in pesci importanti che possono essere ingannati anche con grosse ninfe che stimolano l'appetito delletrote.

Tipica "buca" del tratto no-kill di Gorreto

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Sono comunque presenti anche lunghe lame d'acqua piatta dove il pesce presenterisulta essere decisamente piu' diffidente verso le nostre imitazioni, questo ancheperche' la trasparenzadell' acqua ed il suo andamento lineare lasciano al pesce tutto il tempo di un'approfondita analisi della nostra imitazione; si rende pertanto necessario in questitratti ricorrere a mosche un po' piu' contenute di dimensione , infatti ottimi risul-tati si possono avere con imitazioni su ami della misura 18/16 e' importante pero'

non scendere troppo con il diametro del finale, poiche' come gia' segnalato in pre-cedenza, il pesce presente e' davvero di taglia. Anche in questo caso si puo' comunque ricorrere alle blasonate imitazioni di sadgeche in questo tratto si sono rivelate sempre ottime alleate soprattutto con un belcorpo in foam giallo anelato con hackles in gallo rosso; non si disdegna comun-que anche l' utilizzo di terrestrial soprattutto nella stagione estiva ( soprattutto api), che fatti abilmente "cadere" in acqua nel sottoriva regalano sempre cattureimportanti.

Due splendide catture effettuate a ninfa

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Da segnalare che soprattutto nel primo tratto della riserva stazionano le trote piu'grosse, quasi tutte posizionate sulla sponda adiacente la montagna riparate dall'ombra generata dalla fitta vegetazione che ricopre le sponde,ma spesso risulta-no essere un pò apatiche e di conseguenza l'utilizzo di qualche piccolo strimerinoin marabu' bianco o nero puo' rivelarsi davvero l'arma vincente in grado di "stuz-zicare" l'interesse e l'aggressivita' di questi grossi pinnuti, che sono capaci, con iloro attacchi, di regalare davvero forti emozioni.La zona dei temoli risulta essere quella in prossimità di una grossa parete di roc-cia,circa a meta' del tratto no-kill, dove un discreto correntino e qualche buchet-ta piu' o meno profonda creano un habitat idoneo alla loro vita e permanenza inquesto tratto; naturalmente la cattura non e' cosi' facile perche' il numero nonelevato e l'innata diffidenza la rendono piuttosto impegnativa se non ardua.Sicuramente la loro attivita' di superficie e' prevalentemente indirizzata alle picco-le effimere che vengono trasportate dalla corrente, per insidiarli bisogna neces-sariamente utilizzare piccole imitazioni su amo 18/20 e finali dello 0.10/0.12.

AMO : TMC 100 BL # 14.CORPO : Foam giallo.ANELLATURA : Hackles gallo rosso.ALI : Peli di cervo e cdc grigio.TESTA : Filo di montaggio nero.

Cattura effettuta con una sedge

Dressing sedge in foam

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PPLLEECCOOTTTTEERROODi: Alberto Mondini

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Plecotteri sono insetti con unciclo di sviluppo molto simileagli Effemerotteri. Hanno unavita allo stadio subacqueomolto lunga che, negli esem-plari più grandi può arrivareanche a tre anni.Le ninfe mature, anziché nuo-tare verso la riva in superficiecamminano sul fondo e unavolta arrivate si attaccano sal-damente alle pietre o a qual-siasi appiglio fuori dall'ele-mento liquido. Li, al riparodalla trota, compiono l'ultimatrasformazione, diventanocosì un insetto perfetto capa-ce di volare. Inizia csì la vitaaerea, la quale si svolge pre-valentemente a terra o sullavegetazione circostante.Anche i Plecotteri come altrespecie concludono il ciclo vita-le con l'accoppiamento e ladeposizione delle uova. Lefemmine poi tornano inacqua per deporre le uova,immergendosi completamenteoppure depositandole sullasuperficie dell'acqua, ovvia-mente, in questa fase diventa-no facili prede per la trota.

A destra: In primo piano gliuncini che servono alle ninfeper aggrapparsi saldamentealle pietre in attesa dell’ultimamuta

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Le grandi differenze di dimensioni tra le varie famiglie (da pochi millimetri a quattro - cinque centimetri)mettono a dura prova la fantasia e l'abilità dei costruttori.I Plecotteri allo stadio adulto hanno un corpo allungato fornito di cerci e due paia di ali che in posizione diriposo vengono chiuse a forbice sul corpo (Plecoptera = ali intrecciate).La larva di plecottero vive di preferenza nei fondali sassosi e rocciosi. Alcune sono vegetariane altre sonocarnivore e si nutrono di piccoli organismi, di larve di efemerotteri o di larve di aneliti. La larva di plecot-tero assomiglia a quella di efemerottero ha sempre 2 code e una dimensione che può arrivare ai 33 milli-metri della grande perla. Queste larve possono avere fino a oltre 30 mute e schiudono in vari modi ossiaalcune raggiunge la riva camminando sul fondo e schiude altre schiudono sull'acqua o appena sotto lasuperficie altre ancore raggiungono sassi o rami affioranti per schiudere.

Ninfa di Plecottero

Ninfa di Plecottero

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1 2

3 4

5

6

1 - Realizzare la coda con due fibre dipenna di oca color cannella

2 - Fissare all’inizio della curvatura unahackle di gallo e una fettuccia di foamlarga tre o quattro mm.

3 - Avvolgere la fettuccia di foam realiz-zando l’addome e bloccare la fettuccia,avvolgere l’hackle di gallo a larghe spire ebloccare

4 - Ritagliare due ali prestampate di tes-suto sintetico o materiale similare

5 - Fissare un ciuffetto di pelo di cervorivolto all’indietro

6 - Predisporre un dubbing in polipropile-ne e realizzare la testa

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7

8

9

7- Rovesciare indietro la fettuccia difoam e fissarla con alcuni giri di filo,tagliare l’eccedenza e chiudere conalcuni nodi

8 - Con un pennarello nero fare una pun-teggiatura sulla testa dell’artificiale

9 - L’imitazione di grande perla è termi-nata

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AA PPEESSCCAA IINN OORREEGGOONNDi: Claudio Tagini

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Sunday, September 19, 1999 - Carissimi, spero che ieri abbiate avuto un piacevole volo, e vi siate riposati.Oggi vi potete alzare con calma, poiche' il volo della Horizon Airlines parte da Seattle alle 11:46, per arrivare a Redmond, Oregon, alle 12:55 - Naturalmente saro' in aero-porto ad accogliervi, e dopo i forti abbracci (son proprio contento di rivedervi) ci dirigeremo verso la casetta sul Metolius River, dove siamo alloggiati. Sono poi solo una ven-tina di miglia sulla # 126 fino alla cittadina di Sisters (il nome viene da tre cime di montagne), e poi circa un'altra decina prima di imboccare a destra la stradina laterale, eda quel punto guideremo solo 7 miglia e mezzo per arrivare alla casetta in riva al fiume. La dettagliata mappa topografica che ho inserito aiuta a trovare facilmente la stra-da, sia dovessimo tornare insieme col buio, dopo le nostre escursioni, che se voleste visitare i dintorni da soli, magari anche solo per andare al piccolo villaggio ed al ponti-cello, oppure a vedere le sorgenti del Metolius, poco piu' a monte. Nel tratto di fiume a partire dal ponticello e a monte sino alle sorgetnti, e` proibito pescare, e siccome losanno anche i pesci (al saloon, dopo un paio di giri di Jack Daniel's, dicono che sia perche` il cartello di divieto e` visibilissimo dall'acqua :), se ne vedono sovente parecchinuotare in giro, alcuni anche belli grossini. Tranne forse uno o due, non sono residenti, a dimostrazione che nel Metolius di pesci ce ne sono, e tanti. Da quando la ODFW(Oregon Department of Fish & Wildlife) ha messo la macchinetta (esattamente come quella che c'e` in Idaho, alle sorgenti dell'Henry's Fork) tipo quelle che vendono che-wing gum, solo che, invece, con un quarto di dollaro ti arriva in mano una manciatina di puzzolenti pellets. Al saloon dicono anche che i pesci sanno riconoscere il kri-kri-Kah-cink di quando giri la manovella, perche` se non c'erano pesci prima, ora che sei pronto a gettare il mangime, sembra che ne appaiano sempre, come per incanto.Abbiamo una casetta splendida, ed avendo la cucina, possiamo pescare fino a quando vogliamo, senza doversi assogettare a spostamenti in macchina per cena, o tantome-no alla cucina locale, che ricordo molto bene. A meno che non abbiano nel frattempo cambiato cuochi e provveditori di vivande (le cene ai ristoranti locali erano a dir poco

deprimenti, nonostante il pretenzioso menu') ci daremo da fare ai formelli. La zona vi piacera`, oltre chedal punto di vista alieutico, per l'infinita` di bellissimi posti da visitare, tra vulcani spenti, colate di lava,foreste pietrificate, ma anche tanti boschi sempreverdi, laghi e laghetti, e tanti streams, da piccoli creeksa fiumi importanti. A prescindere dalle escursioni che si possono fare, per la pesca non abbiamo che l'im-barazzo della scelta: a partire dal Metolius, che scorre "sotto casa" in un tratto privato, lo stream scendepoi in un canyon, per costeggiare poi la riserva indiana di Warm Springs di cui ne costituisce il confine conle sue sponde di sinistra, per poi sfociare nel reservoir "Billy Chinook", dal quale, ogni specie nella sua sta-gione, risalgono parecchi pesci migratori. Nel Metolius si trovano rainbow, brown e brook (salmerini), oltreche ai whitefish ed alle bull trout (Dolly Varden), tutti selvaggi, tranne qualche vecchia immissione di rain-bow. Un'altra delle specie che risale il Metolius dal Billy Chinook e` quella dei kokanee (landlocked socke-

In questa pagina enella successiva: alqu-ne vedute del Metolius

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ye salmon), di cui le carnivore bull trout(l'equivalente americano delle marmorate)si abboffano avidamente una volta che muo-iono dopo lo spawning: data la stagionedovremmo infatti trovare i primi kokanee inrisalita. Oltre ad altre schiuse, probabilmen-te troveremo lungo tutto il fiume le "SpottedSedges" (Hydropsyche), da imitare nellaloro fase di emergenti e adulti, nel tardopomeriggio e verso sera, mentre le GreenDrakes schiudono invece piu' facilmente amezza giornata. Se le giornate sono calde, enon e` ancora piovuto molto, nel pomerig-gio si potranno forse usare ancora le caval-lette. Il Metolius, che per le sue prime 9miglia (fino al bridge 99) e` gestito a flyfi-shing only, barbless hooks e Catch &Release delle trote selvagge (quelle immes-se non hanno la pinna adiposa), e` essen-

zialmente uno spring creek, e ne mantienela natura per avre immissari anch'essi di ori-gine sorgiva. Questo fiume, come il NorthUmpqua che visiteremo (dopo tre giorni inuna casetta sul Deschtes, vicino a Bend),non e` certamente un fiume "facile", ma puressendo tutti e due "assatanati" di pesca,siamo anche reduci da pescate intense, tuappena rientrato dall'Alaska, dove ho senti-to che hai fatto una "strage" di dilver, ed ioda tre settimane in Colorado, anche se nonsempre pescando, e qualche giorno al SanJuan in New Mexico, per cui lo possiamoaffrontare rilassati, senza smanie.L'altitudine media in cui si rimane per laparte di viaggio tra le montagne, prima diandare sulla costa dopo l'Umpqua River, e`piu' o meno fra i 1000 ed i 1300 metri slm.(valicheremo alcuni passi leggermente piu'

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alti, ma senza mai superare 2000 metri), per cui non ceerto come le altitudini del Montana e Wyoming, ma siccome saremo sovente circondati da montagne piu' alte, dallecui cime scende sempre una bella arietta fresca, sara bene aver sempre una felpa a portata di mano, sia la sera che, specialmente la mattina presto.Le headwaters delDeschutes, dove abbiamo casa dopo la deliziosa cabin sul Metolius, non contengono grosse taglie, se non magari verso la foce nel Crane Prairie Reservoir, ma il fiume qui e`molto carino, e le trotelle residenti (rainbow e brook) sono molto "vivaci". Tra i laghetti della zona che visiteremo, Big Lava Lake ha piu' o meno le stesse caratteristiche sce-niche di Hosmer: alimentato anch'esso da sorgenti, ha pero' una decente biomassa, con la quale le rainbow e le brook (che anche qui possono crescere parecchio) si ingras-sano. Non e` ristretto a flyfishing only, barbless hooks come Hosmer Lake, ma in questa stagione sarebbe comunque la tecnica piu' produttiva, lanciando sulle bollate sera-li lungo le sponde (anche qui dalla canoa). Le rainbow sono dai 12 ai 20 pollici, le brook un po' piu' piccole, ma alcune di esse raggiungono taglie forti, e ne sono state cat-turate fino a quasi 20 pollici. Hosmer Lake e` un discorso a parte... E` stato su questo laghetto, l'anno scorso, credo a fine Giugno, che i landlocked Atlantic Salmon presen-ti saltavano fuori dall'acqua per prendere la "Roncallo Special" (sai di cosa parlo), e mi sono cosi trovato circondato da pescatori in ciambella che volevano sapere che mosca"magica" stavo usando. La schiusa serale (verso il tramonto) era di craneflies, e la Roncallo Special (dubbing marrone ed ali grigie, su amo del 12) ne imitava l'emergente,provocando attacchi decisi. Non ho mai pescato Hosmer in Settembre inoltrato, per cui dovremo scoprire cosa succede, che schiuse ci sono nel pomeriggio, anche se credo

che, con l'infestazione di Japanese beatles che purtroppo affligge le foreste (e con i falsi ambientalisti che si oppongono a tagliare le piante infestate), tutte le imitazioni scuree tondeggianti potrebbero funzionare. Per pescarci, invece di canoe magari noleggeremo dei belly boat. Hosmer Lake e` uno dei laghetti che, come dei veri gioielli, sonoincastonati nella zona vulcanica del Deschutes Natl. Forest, in Central Oregon, tra la scenica zona semidesertica ad Est, e le dense foreste di conifere della Willamette eUmpqua Ntl. Forest ad Ovest. Dalle nevi di questa zona, filtrate dagli innumerevoli crateri di vulcani spenti ed immense colate laviche, hanno inizio numerosi fiumi pescosi,come il McKenzie, che sicuramente pescheremo almeno un giorno, il Willamette, Umpqua, ed il Deschutes, per non menzionare il Santiam appena a nord, o il favoloso RogueRiver appena a Sud, verso la California. Mentre temo che non ci sia tempo per andare a pescare il Santiam, il Rogue e` invece nel programma di viaggio. Il Deschutes Riverstesso (deve il nome alla francesizzazione del termine "chute", cascatella: rio delle cascatelle = des chutes), nasce come piccolo stream dal Little Lava Lake, ad appena 5 kmin linea d'aria a sud di Hosmer Lake, e scorre limpido a meandri per una dozzina di km. prim di riempire il Crane Prairie Reservoir. Immediatamente dopo entra in un altroreservoir, il Wickiup, per uscirne come fiume vero e proprio, dopo aver raccolto le acque di vari laghi e creeks, iniziando il suo corso verso Nord Est, scorrendo limpidissimoed a meandri sull'altipiano, raccogliendo anche le acque del Fall River (ancor piu' pescoso, e che sicuramente visiteremo), e del Little Descutes, appena a sud di Sunriver,

A sinistra: Bandon Beach

A destra: il corso delMetolius

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per arrivre a Bend in piena forma. Il Little Deschutes stesso, che scorre per ben un centinaio di miglia (circa 160 km) prima di immettersi nel Deschutes proprio, nasce dalversante orientale delle stesse montagne dove, nel versante Ovest, c'e` il Maidu Lake, da dove sgorga il famoso North Fork dell'Umpqua River. Il Deschutes River a valle diBend (cioe` a Nord della cittadina) scorre parecchie miglia prima di entrare nel Lake Billy Chinook, insieme al Metolius, Croocked River, ed altri streams, ma e` solo a valledella Pelton dam, nei pressi di Madras, che ha inizio la famosa sezione da steelhead, che scende verso nord per raggiungere poi il Columbia River, ma il nostro viaggio guar-da altrove, verso West, per andare a pescare le steelhead dell'Umpqua e del Rogue Rivers, dopo aver visitato le dune di sabbia sulla costa del Pacifico. Venerdi, 24 Settembre- Il trasferimento di oggi e` di circa 115/120 miglia - Passeremo vicino a Diamond Lake, dove ci sono alcuni pic nic grounds carini, specialmente sulla sponda West (meno fre-quentata), o ci si potrebbe fermare invece nei pressi di Crystal Springs, sulle headwaters del North Fork dell'Umpqua River, un posto molto carino, dove non ci sono steelhe-ad ma mi ricordo di bellissime e combattive brook di discrete dimensioni. Il paesaggio di queste zone e` stupendo, e se mi ricordo il posto vi voglio mostrare una bellissimacascatella di un piccolo creek affluente. Le steelhead del summer run, tradizionalmente, iniziano la risalita in Giugno, e nelle parti alte si trovano fino ai primi di Ottobre.Potremmo iniziare a perlustrare la zona a partire dal ponte appena a nord dalla confluenza col Boulder Creek, o magari dai due ponti dalle parti di Copeland Creek, ma peressere impervie, porterebbero via tanto tempo...... e poi, devo anche confessare che non le conosco molto bene, per cui preferirei scendere un po' piu' verso valle, magarisaltando le prolifiche (ma strabattute) pools dell'Horseshoe Bend campground, dove i migliori steelheaders, di quelli accaniti, i "widowmakers", per intendersi, vanno a vam-peggiare e pescano immeditamente appena alzati la mattina, prima del caffe'... All'altezza dell'Apple Creek, per le prossime due miglia circa, si trovano altri due posti buoni:il primo e` una tail out ghiaiosa (fine di una lunga pool) appena sopra una imponente rapida, dove le steelhead si fermano a riposare dopo la risalita, e secondo me anche arifocillarsi: questa tail out ha anche parecchi redds diSpring Chinook. A proposito di Spring Chinook, primache me ne dimentichi: questi king salmon risalgonodall'Oceano Pacifico verso Marzo, solo su alcuni fiumidella West Coast tra i quali l'Umpqua ed il Rogue Riverin Oregon, e poi il Klamath ed il Sacramento River inCalifornia.Il secondo posto da pescare e` piu' difficile da indivi-duare, poiche' si tratta principalmente di parecchianfratti, non tutti facili da raggiungere nella corrente,dove anche li le steelies si fermano prima della risalita.Ma i posti che conosco meglio sono i classicissimi della"camp water", dalla pool appena sotto il Mott bridge,fino allo Steamboat Inn, inclusa la "kitchen pool".Anche se pure questi tratti sono strabattuti, li trovo piu'facili da affrontare. A parte il fatto che, e non e` un segreto, essendo appe-na a valle dell'affluente Steamboat Creek (uno dei piu'importanti spawning ground dell'Umpqua, ovviamentechiuso alla pesca) se i livelli non sono gia` alti, questepools ospitano sovente molte steelhead in attesa delleprime forti piogge, per poterlo agevolmente risalire.Non e` infatti per caso che questi tratti fossero statiscelti anche da Zane Gray, Fred Burnham e ClarenceGordon... e magari incontriamo Karl, con la sua cannaa due mani. Ho gia` confermato la cena per tre alloSteamboat Inn: anche se nella casa che abbiamo c'e`la cucina, credo che in questo caso vogliate cenarefuori, non solo per assaporare l'atmosfera del vecchio

Bandon Beach

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Inn, ma anche perche' la cucina e` superlativa. Oltretutto, in questo caso non abbiamo il problema di rischiare di saltare un pasto, e dover smettere di pescare: e` ormai dal1957 che allo Steamboat Inn la cena e` sempre servita rispettando l'orario dei pescatori, cioe` mezz'ora dopo il tramonto, e chi non pesca... si adatti! :. L' Umpqua River e`un corso d'acqua riverito, e non solo in Oregon, ma in tutto il mondo, per la sua bellezza e per le condizioni naturali ed incontaminate. Oltre ad essere famoso per la cospi-qua presenza di steelhead (specialmente Summer Run), e per ospita anche una buona risalita di Spring Chinook (King Salmon), in aggiunta vi si trovano pure qualche Silver(Coho) e winter steelhead, anche se non cosi numerose, come pure cheppie e small-mouth bass nelle acque inferiori, vicine all'estuario nell'Oceano Pacifico, mentre cutthro-at native e brown vivono sparse nel tratto a monte. Ma e` soprattutto il fatto che una gran parte del fiume, precisamente da Rock Creek a monte, sia regolamentata "flyfi-shing only", e che alcuni streams confluenti (di nota particolare Steamboat Creek) siano completamente chiusi alla pesca per favorire lo spawning, che ne fa` motivo di ulte-riore fama ed orgoglio. Non e` roba da poco: 33 miglia (circa 53 km) di fiume da steelhead e salmoni, interamente ed unicamente dedicato al fly fishing sin dal 1951 - Il trat-to "fly only" a monte inizia appena mezzo miglio circa a valle della Soda Spring dam, e si estende a valle sino al Rock Creek, poco piu a monte di Idleyld Park. Sul North Forkdell'Umpqua i pesci sono esattamente dove uno se li aspetta, ma e` anche un fiume difficile, e le catture sono raramente "regalate"e bisogna sudarsele. Non credo sia per-che le steelhead qui sono piu' scaltre (anche se, dopotutto, non lo si potrebbe neanche escludere), quanto per il fatto che l'acqua e` sovente limpidissima, rivelando la pre-senza del pescatore, ma secondo me soprattutto perche` la temperatura dell'acqua e` raramente all'ottimale per la pesca. Potrei anche essere smentito sul fatto che ne sianola causa, ma di per certo so' che al di sotto o sopra certe temperature, le steelhead sono apatiche: il troppo caldo diminuisce l'ossigenazione, ed ho personalmente notatocome il troppo freddo induca un certo letargismo, non solo a me :. Ed eccoci ora verso il Pacifico, a gironzolare per strade secondarie, attraversando zone poco battute, come

piace anche a voi: paesini come"Remote", laghetti tipo "Lost Lake", oppu-re decidiamo di seguire il fiume sino aReedsport ed alla Winchester Bay, per fareuna mangiata di pesce prima di scenderepoi a sud verso Bandon, ma solo dopoaver scorazzato per le dune di sabbia coidunebuggy. Da queste parti conosco unpaio di piccoli creeks che, se beccati almomento giusto (e questi giorni dovreb-bero esserlo) hanno una risalita di Silversalmon... La gita tra le dune di sabbia e`gia` divertente di per se, ma l'idea di alla-mare un salmone fresco fresco di risalita efotografarlo di fianco alla dune-buggy… e`troppo allettante. Per cena potremmoanche andare fuori, ma qui e` cosi faciletrovare del pesce fresco (e magari ce losiamo catturato noi stessi), che sarebbeun peccato non approfittarne, ed anchesenza silver salmon, se avete portato lozafferano Italiano, preparo io una bellapaella, e ceniamo affacciati sull'Oceano.Anche se piu' impressionante durante fortimareggiate, spero che il mare non siatroppo mosso, per poter fare delle bellepasseggiate sulla spiaggia sottostante, omeglio ancora, andarci a cavallo. Uno deipiu' bei ricordidi queste zone, infatti, e`

Sopra: Bandon Beach

A fianco: una veduta dell’Umpqua River

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proprio la cavalcata chi ci ho fatto l'anno scorso, anche perche` fui abbastanza fortunato da montare il cavallo personale del figlio del proprietario degli stables, da lui adde-strato: era come avere un motorino con la marcia indietro.~ Proseguendo poi verso sud, passiamo da Cape Blanco, cosi chiamato dagli esploratori spagnoli per la bianchez-za delle rocce (dovuta ad un'alta concentrazione di conchiglie fossilizzate), dove potremmo visitare il faro, in operazione dal 1870. Una decina di miglia dopo si arriva a PortOrford, la prima cittadina dell'Oregon ad essere popolata da coloni, nei primi anni del "lontanissimo" 1850… La costa era stata esplorata dal mare dal 1792, da GeorgeVancouver (che ha battezzato il posto in onore all'inglese Earl of Orford. Dal porticciolo, essendo esposto, i pescherecci vengono tirati a secco dalle gru, per ripararli da even-tuali mareggiate. La grossa roccia di fronte alla baia fu teatro di un assedio da parte degli indiani: alcuni pionieri, sbarcati da una nave, ci si sono dovuti rifugiare mantenen-do gli indiani locali a distanza, fino a che un'altra nave di passaggio non passo' a salvarli. Gold Beach, dopo altre 26 miglia, e` cosi chiamata per un ricco giacimento d'oroscoperto nelle sabbie della foce del Rogue River. Ma nel 1861 una grossa inondazione spazzo' il giacimento in mare. I battelli che risalgono il fiume fino ad Agness, in questastagione partono solo alle 8 di mattina. Vuol dire che guideremo lungo il fiume (28 miglia), e magari visitiamo l'Illinois River. Siamo alloggiati in una cabin, vicinissimi al RogueRiver, e ceniamo in casa, con la famiglia di coloni. Siamo talmente isolati dal resto del mondo, che durante le passeggiate la sera dopo cena, quando e` gia` sceso il buio,bisogna prestare attenzione agli orsi, che sovente vengono a rubare il granoturco. Il Rogue River e` uno dei pochi fiumi che ha risalite estive ed anche invernali, sia di steel-head che di Chinook (king salmon), oltre ad una robusta risalita di Coho (silver salmon). Infatti, dal punto di vista alieutico, e` sempre stato uno dei fiumi piu' produttivi della

West Coast, ed uno dei pochissimi (l'unico fiume in Oregon, olte al Klamath e due altri streams in California) ad avere la risalita delle "half pounders", cioe` una risalita ano-mala di steelhead immature che, invece di starsene in mare per i canonici due o tre anni per maturare sessualmente prima di tornare a casa per riprodursi, rientrano breve-mente in acqua dolce dopo soli 2 o 4 mesi al mare. Mi viene in mente un commento sentito sul fiume, di come insidiare queste "lolite", che tornano a casa insieme a quellesessualmente mature, ma senza "combinare niente",fosse una specie di pedofilia alieutica. Personalmente, pur ammettendo che sono effettivamente piu' "facili" delle sorel-le maggiori, non mi sento affatto colpevole, anzi... in questo caso sono decisamente amorale. Gli Spring Chinook si fanno vedere solitamente verso fine Marzo (teniamo pre-sente che quest'anno, 1999, per via della Niña, quasi tutte le risalite sono in ritardo), ma si iniziano a pescare bene solo dai primi di Maggio nella parte bassa del fiume, e daLuglio in poi si sono trasferiti nella parte alta, cioe` dalla Gold Ray Dam a monte. La risalita autunnale dei king salmon invece entra la foce del Rogue River in Luglio, la loropesca si fa` attiva in Agosto nella parte bassa del fiume, e poi si vedono numerosi nelle spawning pools, da Settembre in avanti, nella parte alta, dove andremo anche noi, edove io ne ho infatti allamato incidentalmente uno, anni fa`. Non che l'avessi allamato per la schiena, ma non me lo aspettavo proprio! Dalle parti di Shady Cove, dal sandbar vicino al campground, lanciavo con coda del # 6 e finale 4X, quando mi impigliai sul fondo... Partiti la sera, avevamo poi guidato tutta notte da Los Angeles, io e John, ilmio "fishing bubba", alternandoci al volante ed impiegando circa 11 ore solo per arrivare prestissimo la mattina a Medford. Cappuccino e Winchell's Donuts, ed in meno di

In questa pagina: alcune

vedute dell’ Umpqua

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un'oretta eravamo gia` in pesca. Ricordodi essere andato a pescare trote sotto ilponte a Shady Cove, sulla riva sinistra, edaver visto una mezza dozzina di "siluri"sfrecciare in risalita, dopo che li avevodisturbati entrando in acqua verso la finedella pool. Essendo alla mia prima espe-rienza con steelhead e salmoni, non eroabituato a vedere pesci cosi grossi in cosipoca acqua, e non mi ero reso conto che

non si trattava di sassi oblunghi o tronchiinsabbiati… Ancora piu' a monte, dopoaver montato la tenda, da un angolo apochi metri da un piccolo immissario, lan-ciavo nella corrente, lasciando che le imi-tazioni di uova scendessero fino nella poola valle: a tutti gli effetti pescavo trote, masperavo nelle steelhead. Credevo di esser-mi armato "pesante"… (con coda del # 6e tippet 4X!) ed ero riuscito a fare qualche

discreta passata, con l'imitazione che sfio-rava il fondo senza incagliarsi, ed alla fine,quando avevo troppa coda in acqua perpoter fare l'ultimo mending, lasciavo chela corrente mi raddrizzasse coda e finale,facendo fare un ultimo semicerchio alleuova, che sarebbero affiorate in superfice.Andava tutto troppo bene, ed infatti miritrovo incagliato: invece di raddrizzarsiverso la fine della passata, la coda fa`

Rogue River steelie Riki

improvvisamente una pancia verso valle.La ferrata, in questi casi, e` piu' che altrouna reazione abitudinale, e l'assenza dimovimento mi fa` capire che si tratta sen-z'altro di un incaglio, magari ad un troncosommerso. Tiro e tiro, e poi, per non rom-pere la canna (una "preziosissima" Daiwapagata ben $28 ai saldi), la poggio perterra e mi metto a tirare la coda a mano,ed e` in quel momento che il mio "tron-co" si mette a nuotare lentamente controcorrente. In un primo momento avevopersino pensato di essermi incocciato piu'a monte di dove mi era parso, magariavendo piu coda in acqua di quanto calco-lato, ma quando il mio "snag" si mette azigzagare nella corrente, non ho piu'dubbi, e chiedo aiuto a squarciagola:"Jooooooohnnnnn" . Fra le mie urla e lavista di una canna piegata in due, si eraformata nel frattempo una piccola platea.Da quanto e` largo il fiume in quel punto,potrete capire come fu facile uscire ditutta la coda e backing (non che ne aves-si montato molto, ma saranno stati uncentinaio di metri almeno), arrivando alpunto di avere la canna (e le breccia) allostremo, e sperando che il nodo del bac-king al mulinello tenga! Da dove sononon mi posso muovere molto senza scen-dere in acqua fonda, scavalcando un paiodi tronchi e perdendo la tensione con lacoda, per cui resto immobile a pregare.Non mi sogno neppure di cercare di con-vincere la bestia che ho allamato, e riescoa recuperare solo quando decide lei stes-sa di venirmi incontro. Lo fa` almeno unpaio di volte, damdomi sollievo al pensie-ro che, decidesse di fare un'altra fuga,almeno non sono alla fine delle mie risor-se, per poi ritrovarmici ancora. John, nelfrattempo, e` riuscito a rimediare da qual-che parte un guadino da steelhead, di

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quelli enormi, che si vedono appesi in certinegozi di pesca e ci si chiede sempre a cosaservono, perche` a quel punto uno e`meglio che arpioni la preda e la attacchi adun barilotto galleggiante, con tanto di ban-diera… Anche se la potenza della mia predae` ovvia, non ho ancora idea di che cosa hoallamato, finche` la "cosa" decide dimostrarsi con una scenica delfinata fuoridall'acqua, senza uscirne completamente,ma abbastanza da mostrare schiena e codacompleta. La platea, che nel frattempo si eraprocurata persino dei seggiolini e si eradisposta a semicerchio (il tira e molla duragia` da quasi un'oretta) caccia all'unisonoun " WOW!!!": si tratta di un Chinook di benoltre un metro. Dopo la delfinata, durante laquale mi vengono in mente speranzoseimmagini di foto sui giornali, sponsorizzazio-ni varie dalle case costruttrici dell'attrezzatu-ra che sto' usando, e panzanate del genere,il Chinook decide di riposarsi, o forse si e`semplicemente rotto i coglioni, e viene versoriva, in acqua bassa e, culo incredibile, dalla"mia" parte di fiume.Decido che e` ilmomento migliore per spostarmi ed avvici-narmi al sand bar piu' a valle, dove si e`andato a cacciare, ad una trentina di metrida me, recuperando nel muovermi abba-stanza coda da averne finalmente ancora unpo' nel mulinello. John ha capito che e` ilmomento di intervenire, ma non potendoseguire i miei passi senza essermi a suavolta di impedimento, e per essere pronto aguadinare quando sono vicino al King, senzatogliere gli occhi dalla scena si tuffa a kami-kaze nei cespugli che ha davanti, senza farcaso che sono di more… E cosi mi ritrovoora a pochi metri dalla mia "bestia", con difianco John, graffiato e sanguinante comeun Cristo flagellato, che le si avvicina guattoguatto, ma non abbastanza cautamente:una pietra scivolosa gli fa` pedere l'equili-

brio, fa` un lungo e rumoroso passo in avan-ti, con tanto di urlo alla Stanlio e Ollio, e fini-sce in acqua con tutta la sua non indifferen-te mole. Ho un ricordo un po' confuso diquanto successe dopo, perche` tutto si svol-se in un lampo: fuga a razzo del salmone, lacoda avvolta a spirali molli, quando avevorecuperato avvicinandomi, che si tendeimprovvisamente e si annoda nel mulinello, illeader indebolito da piu' di un'ora di continuatensione, e sento uno "SNAP" come una fru-stata… E non posso nemmeno incazzarmicon John, fradicio e sanguinante com'e` edopo che gli avevo pure interrotto un flirtcon una campeggiante. ~ Saremo alloggiatiin una casetta con cucina, a pochi metri dallariva del fiume, in un ranch equestre sulRogue River, e siccome prevedo che ci si arri-vi nel pomeriggio, potremmo andare a faredue lanci nella Holy Water, e magari dopofarci una cavalcata serale, oppure andare avedere i salmoni adagiati sulla ghiaia di unapool, raccogliendo more sui cespugli lungo la

Crater Lake

riva. Mentre saremo da quelle parti, non possiamomancare di andare a visitare Crater Lake, a sole 50miglia circa e come tutti coloro che l'hanno visto,rimarrete anche voi a bocca aperta, stupiti dallasua maestosa bellezza. - Crater Lake, diventatoNational Park nel 1902, era una volta un vulcano,chiamato Mt. Mazama. Il lago, a quota 1856 metri(ma noi lo vediamo dal bordo, che e` a 2275,cioe` 419 metri sopra), e` il piu' profondo degliStati Uniti, con i suoi 590 metri di abisso blu, e` illago piu' profondo negli USA, ed il settimo delmondo. Le acque sono trasparentissime, con unaquasi incredibile media tra i 27 ed i 30 metri di visi-bilita`. Crater Lake non ha immissari e neancheemissari: si riempie abbondantemente con le nevi-cate invernali, mantenendo una temperatura pres-soche` costante in profondita`, cosi da compen-sare l'inevitavile evaporazione estiva. Il livello del-l'acqua cambia a seconda dell'ammontare di piog-ge e nevicate, ma si e` mantenuto pressoche`

Reedsport secret

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costante negli ultimi 200 anni, a dispetto del cosiddetto Global Warming che lo vorrebbe veder evaporare piu' in fretta. Lungo la strada ci fermiamo in un altro paio di postimolto belli che conosco, soprattutto al natural bridge, dove il fiume sparisce completamente in un "lava tube", evidentemente a meandri sottoterra, poiche riappare dopo unasettantina di metri, come se venisse da unaltra parte. Da Crater Lake non sono poi altro che una ventina di miglia per arrivare al Ranch nella K;lamath Valley dove siamo allog-giati. Magari arriviamo in tempo per una doccia prima di cenare con la famiglia che ci ospita: cucina semplice, da montanari (americani, s'intende), ma ho gia` comprato delvino, e se il menu non sconfifera posso sempre offrire di fare una spaghettata: sono sicuro ne sarebbero felicissimi. Il Wood River scorre quasi sotto casa, praticamente, poi-che` lambisce un buon tratto della proprieta`, e lo si puo' scendere in canoa, da alcune bellissime sorgenti, ma sono soprattutto il Williamson River, ed il Crystal Creek chevorremo pescare da queste parti. Il Williamson lo possiamo anche pescare in alcuni tratti a monte, sia nei pressi di Chiloquin (dove dovremmo anche fare qualche lancio sulloSprague), che nei pressi del Collier Park. Ora la zona e` popolata da belle trotazze, discendenti geneticamente discendenti dallo stesso ceppo di steelhead che ancora vivenel Klamath, ma piu' a valle... e pensare che una volta, prima della costruzione della Iron Gate dam in California, da queste parti venivano a riprodursi persino dei silver sal-mon! Stasera siamo alloggiati a Bend, per essere poi vicini all'aeroporto di Redmond per la vostra partenza domani: dal Ranch in Fort Klamath a Bend ci sono solamente 110miglia, da percorrere in circa 2 ore e mezzo, ma sta` a voi decidere cosa fare: restare ancora un poco in zona, e partire poi, dopo un ultimo pic nic sul Williamson o sul WoodRivers? Magari preferite dirigervi subito a nord, e fare un altro giro dalle parti del Fall River, dell'upper Deschutes, di Hosmer o Lava Lake, od in qualsiasi posto che non siamoriusciti a visitare mentre eravamo in zona, inclusa la Deschutes Gorge, alle Steelhead Falls... A Bend siamo sistemati bene, in una favolosa Suite a due piani, due bagni, salot-to, cucina… il tutto sul Deschutes River. Saturday, October 2nd, 1999 - L'aeroporto di Redmond, da dove partite, ed al quale bisogna essere per le 12:20, e` distante solo 16miglia: se non si e` fatto troppo tardi ieri sera stamane si potrebbe andare a visitare lo Smith Rock State Park dove, tra aguzze guglie rocciose scorre il Crooked River, comeda mappa sopra allegata. Il Crooked River nasce nella zona desertica del Central Oregon, non molto distante da dove nasce il South Fork del John Day River. Nonostanteattraversi territori abbastanza soleggiati e caldi, la natura di sorgiva ed il fattoche scorra sovente in un profondo canyon ne mantengono le acque a tempe-rature basse, ideali per i salmonidi. La zona ideale di pesca, dove gli avannot-ti riescono a crescere fino a 14 pollici in un solo anno (come nel San Juan!)e` troppo lontana e remota per poter essere raggiunta e pescata in una solamattinata, ma il posto che visitiamo e` molto bello, ed anche se avrete gia`impacchettato tutto per il viaggio, potrete sempre usare la mia attrezzatura, epoi, per il prossimo viaggio potreste sempre tornare a Redmond, e riprendereda qui, magari iniziando un altra vacanza di pesca, questa volta verso laCalifornia. Io avro' davanti 830 miglia, da guidare in circa 16 ore: credo chemi fermero'per la notte a Chico, circa a meta` strada, cosi che domattinamagari vado a vedere se le ragazze (le prime steelhead) sono arrivate sulFeather River. Se riparto poi da Yuba verso l'una del pomeriggio, dovrei arri-vare a casa per cena :.

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OOMMBBRREE ee LLUUCCCCII

Di: Roberto Furlan

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E’arrivato l' inverno, le fresche e spumeggianti acque sono ormai un ricordo, niente più trote e temoli,ma la pesca va davvero in letargo? Per me personalmente no! Ho sco-perto che ci sono altri pinnuti disposti a farsi tentare da una mosca "over size", tra questi c'è il luccio,un pesce che o si ama o si odia, ma se lo si ama lo si amerà per sem-pre e non vi nascondo che mi capita spesso di rinunciare a qualche uscita in acque ridenti per andare a fare quattro lanci nei miei "posti", perché l'attacco di un luccio, anchedi modeste dimensioni, lascia senza respiro. Il più delle volte l'attacco dell'esocide è improvviso ed anche in acque limpide ci si accorge del luccio solo quando avrà attaccatola nostra esca, magari proprio sotto i nostri piedi. Non sono un superesperto in questa affascinante pesca, ma qualche papero l'ho catturato e in queste righe vorrei riportarvi le mie esperienze. Gli ambienti che frequento sono sia i laghi che ifiumi del Veneto e devo dire che con l'avanzata del freddo sono questi ultimi a darmi le maggiori soddisfazioni e credo sia dovuto al fatto che i lucci (specie le femmine) risal-gono i fiumi per la riproduzione e anche piccoli corsi d'acqua all'apparenza insignificanti spesso riservano gradite sorprese.

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Dalle mie esperienze,per quanto con-cerne le attrezzature, ho visto cheuna buona canna 9 piedi per coda 8è più che sufficiente per affrontare lamaggior parte delle nostre acque,anche se devo dire, che a volte, perpoter scendere velocemente in pro-fondità in fiumi con acque veloci,l'utilizzo di punte affondanti partico-larmente pesanti rende un po' diffi-coltoso il lancio e quindi una cannacoda 10 viene in nostro soccorso. Ilmulinello non ha bisogno di particola-ri caratteristiche se non quella dellarobustezza e non vi nascondo chepuntualmente dopo ogni cattura,canna e mulinello vengono lasciatiregolarmente cadere a terra perpoter "abbracciare" il mio luccio. Perquanto concerne la coda, io ho risol-to l' annoso problema utilizzando unarunning line alla quale ho abbinatoalcune punte di vari gradi di affon-damento, passando dalla punta gal-leggiante a quella da 400 grain inpochi istanti, riducendo il volume del-l'attrezzatura da portarmi dietro. Inuno zainetto metto una scatola con lemosche, una bobina di un buon nylondello 040, una bobina di cavetto d'ac-ciaio da 20 libbre e una pinza a bec-chi lunghissimi. Sul cavetto d'acciaiose ne sono dette tantissime, ma hopotuto constatare che qualsiasi sia lacolorazione o spessore non cambia ilrisultato, se il luccio è in attività nonc'è cavetto che lo impensierisca ecomunque non mi stancherò mai didirlo,il cavetto va sempre usato,"meglio un pesce in meno che un luc-cio che va in giro con un amo del 5/0in gola" e anche per il finale non badoa fronzoli, un metro di nylon,senza

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nessuna scalatura che tanto amo nella pesca a secca, meno nodi ci sono e più si riducono i rischi di raccogliere detriti durante l'azione di pesca, rendendo molto più visibile ilfinale. Dove trovare il luccio? Le varianti sono infinite, ma in linea di massima si può riassumere dicendo che con temperature miti si può trovare il luccio in acque medio basse,mentre con il freddo lo si trova in acque profonde, motivo per cui io li vado a tentare in fiume, dove la profondità non è eccessiva e la corrente tiene in movimento maggior-mente il nostro antagonista. Non vi dirò che durante il periodo di frega, il luccio si porta in acque basse (specie le femmine), perché mi piace pensare che almeno durante lafrega siano lasciati tranquilli perché possano continuare ad esistere. Per quanto concerne l'azione di pesca vera e propria, mi concentro maggiormente verso le sponde con ostacoli ben delineati e isolati, il luccio è al vertice della catena ali-mentare e la densità della sua popolazione non è paragonabile a quella dei ciprinidi, quindi cercarlo lungo le sponde che sono praticamente tutto un' ostacolo sarebbe disper-sivo e se in un tratto di cinquecento metri ci fosse un solo luccio si rischia di dover battere centimetro per centimetro l'intera zona, mentre in una sponda che presenta pochie ben delimitati ostacoli risulterà più probabile che l'unico luccio della zona abbia la residenza proprio in uno di questi spot. Dalle mie esperienze sul campo, ho potuto con-statare che vale la pena fare diversi lanci attorno l'ostacolo, magari variando il recupero, perché a volte il luccio si fa via via sempre più curioso o solo irritato dall' intruso checontinua a passargli vicino, fino ad attaccarlo. Il recupero dell'esca deve essere variato continuamente passando da strippate veloci a recuperi lenti. Ho avuto modo ,pescan-

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do in luoghi con acque limpide, di vedere il comportamento del luccio apparentemente non in attività, e in questeoccasioni vale la pena di provare a fermare il recupero con l'esca che si deposita a venti centimetri dalla bocca delpesce e vedere che lentamente si avvicina incuriosito per poi aspirarla come farebbe una carpa. Vi assicuro che talecomportamento non è raro specie con l'arrivo del freddo intenso. Fondamentale è essere sempre in contatto conl'esca per poter cogliere anche il minimo appesantimento e continuare a tenere il controllo dell'esca fino alla finedel recupero. Le condizioni climatiche migliori sono le giornate nuvolose magari con l'arrivo di una perturbazione,il sole, anche nel periodo freddo non è nostro alleato, ma si può cercare il nostro antagonista nei punti più ombreg-giati, stando attenti a non proiettare ombre in acqua. Il vento a mio avviso influisce negativamente nella maggiorparte delle uscite tranne in quelle primaverili, perché il luccio post frega è molto più aggressivo.L' abboccata come già detto, arriva all'improvviso, ma non sempre si verifica sotto forma di un poderoso strattone.Avolte si avverte solo un appesantimento della coda, segno che il luccio ha l'esca in bocca e sta seguendo la trazio-ne decidendo sul da farsi e noi non dobbiamo dargli il tempo di pensare, ma dovrà seguire una rapida ferrata, fattatrazionando la coda. Questo tipo di ferrata permette in caso di mancato aggancio del pesce di non portare troppolontano l' esca dalla zona calda, con buone possibilità che il luccio ritorni ad attaccare la nostra insidia.

Per quanto concerne le esche che ioadopero, preferisco mosche senzapeso (dando il compito di portarle inprofondità alla coda) realizzate conmateriali molto morbidi e quindi moltomobili, in grado di muoversi anche sot-toposte a minime trazioni e come colo-ri,oltre al più utilizzato giallo, ho avutoottimi risultati anche con il viola, ilbianco ed il rosa, con una lunghezzache va dai dieci ai quindici centimetri.Una cosa che secondo me, è fonda-mentale nella costruzione della nostrainsidia è quella di mettere due occhi,anche molto grandi, perché ho notatoche il luccio tende ad aggredire la

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mosca puntando la testa, vale quindi la pena di renderla ben visibile. Nella costruzione della mosca utilizzo molto volentieri materiali sintetici che secondo me hanno due van-taggi, il primo è che non assorbono acqua rendendole facili da lanciare, il secondo è che possono essere miscelati tra di loro ottenendo svariate sfumature di colore. Può sembrare una pesca monotona, ma vi assicuro che se viene praticata con convinzione vi regalerà indimenticabili emozioni. Come tutti i tipi di pesca agli inizi i "cappotti"si sprecheranno, ma praticandola con assiduità i risultati non tarderanno ad arrivare. Sarò ben lieto di mettermi a vostra disposizione per quel poco che conosco di questaaffascinante tecnica. In bocca al luccio!

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VVEE LLAA DDOO IIOO,, LLAA SSIIEEVVEE…………..Testo: Alessandro SgraniFoto: Max Sodino

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Questo è quello che dicono i moschisti di Firenze e dintorni, perché la Sieve è proprio un gran bel fiume. Per crearlo ci sono voluti anni……., progetti falliti e non, riu-nioni, richieste, autorizzazioni e chi più ne ha più ne metta, ma ciò che principalmente ha determinato il successo è stata l'unione della varie associazioni che tutto-ra la gestiscono, che ci hanno creduto e insieme hanno fatto un gran bel lavoro.Al terzo anno di gestione il successo è sotto gli occhi di tutti, tolte le problematiche di rilascio dell'acqua da parte della diga di Bilancino, la TWS da il meglio di se daLuglio a Novembre quando la portata raggiunge 1,5/2,5 mq/s. La fine di Maggio e Giugno, infatti, è solitamente il periodo critico, quello sfruttato per riempire l'inva-so, rilasciando il minimo vitale (DMV) che è di 0,8 mq/s. Le condizioni di scarso deflusso portano i pesci a comportarsi di conseguenza, sono più sospettosi, sonomeno in attività, per farla breve sono molto più difficili. Con l'arrivo dell'acqua il fiume si risveglia e come per magia si scatenano schiuse intense con conseguentibollate e pesci in attività durante tutto il giorno.

Finalmente un gran bel fiume sotto casa!

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La nota più positiva è la presenza ditrote mediterranee distribuite su tutti i4,5 km della ZRS immesse nella misu-ra di 4-6 cm ogni anno. La dimensioneraggiunta, a fine stagione 2009, delleprime che sono state immesse nelLuglio del 2007 si aggira intorno ai 25cm circa. Sono pesci da considerarsitotalmente naturali, sia come compor-tamento che come livrea, fortunata-mente sono anche ben disposti a man-giare in superficie, ma non sempre.Questa è la prova tangibile della validi-tà del progetto, e di come si possa rivi-talizzare tratti di fiume sconvolti dallamano dell'uomo, ma è storia già nota,la Tail Water Tevere insegna. Capita l'incontro anche con pesci didimensioni notevoli che vanno dai 40ai 60 cm , ovviamente immesse già daadulte, ma ormai adattate benissimo alfiume.Trattandosi di trote ormai natu-rali, come tali vanno affrontate, espesso il fattore che determina l'insuc-cesso in TWS è proprio dato dal fattoche ci si aspetta una riserva con pescifacili. L'approccio al fiume è la primacosa da curare, cercando di evitaretutti i comportamenti che spaventanole trote. Altra difficoltà che si incontraavendo a che fare con questi pesci, èla loro capacità di mimetizzazione,infatti, anche in pochi cm di acqua nonsi scorgono ad una veloce occhiata,quando le vediamo solitamente è giàtroppo tardi. Come spesso capita neifiumi con corrente uniforme con pochetane, i pesci anche se spaventati si

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rimettono in caccia poco dopo, basta una ventina di minuti di tranquillità e capita di ritrovare nella stessa posizione il pesce che avevamo fatto scappare. Per pescare in TWS io utilizzo una 9 piedi coda 3, credo che sia la lunghezza giusta per fare tutta pesca, anche nella parte alta della riserva, che è quella più infrascata. Perquanto riguarda la pesca a ninfa, sono solito pescare a salire, alternando sia la czech nymph che la ninfa a salire, comunque mescolando le due tecniche a seconda della situa-zione. Ci sono però tratti che faccio a scendere esclusivamente a czech nymph, perché la loro morfologia, con correnti veloci, molto infrascate non mi permette di far lavora-re correttamente le ninfe se affrontati a salire. Specialmente in queste situazioni l'utilizzo di una canna agile, leggera, quindi non troppo lunga si apprezza particolarmente.Per ciò che riguarda gli artificiali utilizzo una ninfa con pallina in tungsteno da 2,5 a 3,5, dipende ovviamente dai livelli e dal posto, e solitamente una czech nymph, leggera,senza pallina, o una imitazione di gamberetto, che sono presenti in abbondanza in tutto il tratto. Preferisco mettere la ninfa più pesa costruita su amo jig sul bracciolo più altoe lasciare più libera la seconda, così facendo riesco a farle lavorare meglio, anche se perdo un po' di controllo sulla seconda. Come detto, a parte qualche eccezione, affronto il tratto a salire e alterno la ninfa alla secca, allungando o accorciando il finale che utilizzo con l'altra tecnica, perché il trattopresenta situazioni differenti che vanno affrontate con la tecnica giusta per averne successo.Capita giornate dove la ninfa è molto produttiva, in altre invece, lo è meno, spesso ottengo un certo successo provando a stimolare con del movimento a fine passata.

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Lungo il tratto ci sono delle piane da bollata, come dal ponte di San Piero a Sieve a salire, oppure agli Orti o sotto il Giro di Bacco. In questi posti, dove si presentanosituazioni con molti pesci in bollata durante la schiusa, solitamente a sera, il finale deve essere lungo almeno cinque metri e una imitazione di effimera oliva sul 14/16risulta molto efficace. Chiaramente sono i posti più pescati quindi la difficoltà aumenta notevolmente, però almeno di luglio e agosto gli ultimi 20 minuti di luce ripaganodei molti rifiuti ricevuti nelle ore precedenti.Come secca utilizzo sempre, o quasi, una sedge in cul de canard, efficace anche sui pesci che bollano in acqua piatta, anchequi il movimento a volte risulta determinante, mi è anche capitato di vedere pesci inseguire la sedge, ormai affogata, per qualche metro e mangiarla alla fine. Se il trattoè rimasto tranquillo per almeno venti minuti, è molto facile risalendo con calma scorgere le trote in caccia ai lati del fiume. Basta che ci sia un riparo, un giro d'acqua, unsasso oppure qualche fronda vicino alla sponda e guardando bene ci troviamo la nostra trota intenta a prendersi tutto ciò che passa, sia sotto che in superficie. Quandotrovo questa situazione sono solito pescarle a secca con la solita sedge, a cui ho accennato prima, e un finale molto lungo, non nascondo che è una pesca che mi da gran-de soddisfazione. In estate la mattina presto è sempre molto produttiva, ovviamente perché le trote sono meno disturbate, ma anche per una certa presenza di insetti che le mette in movi-mento, poi l'attività rallenta fino al pomeriggio. A metà pomeriggio solitamente c'è una schiusa di effimere, non imponente ma continua, il culmine è poi a fine a serata.Bisogna sempre calcolare che ci troviamo in una Tail Water, quindi la temperatura dell'acqua molto bassa contrasta con il clima esterno, che in piena estate è ovviamen-

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te molto caldo, e ciò che può capitare in questi posti, magari non succede in un normale torrente, come una schiusa in pieno sole neipomeriggi più caldi dell'anno. Tra l'altro più che si scende il fiume e ci si allontana dalla diga, più la temperatura dell'acqua aumenta, que-sto determina, infatti, una attività maggiore verso la fine della TWS. Se devo quindi dare qualche suggerimento per chi affronta questotratto per la prima volta, in regime di poca acqua, direi che l'approccio è la parte più importante, dobbiamo salire il fiume pescando pianoe cercando di scorgere le trote che sono in attività, pescandole a vista, a voi la scelta se a ninfa o a secca. Con tanta acqua, la ninfa la fada padrona, possiamo stare meno attenti all'approccio, sarà invece importante far lavorare bene le ninfe nei posti giusti, considerando chesono pesci che amano anche le forti correnti in acqua bassa. Per tutte le informazioni potete consultare il sito web di riferimento:

www.tailwatersieve.netsons.org

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Di Roberto Miceli (istruttore di pesca a mosca e dottore in fisica)

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Ho recentemente avuto la possibilità di effettuare un test per 3 canne della RST sotto la guida esperta di Massimo Magliocco.La RST è una casa di produzione tedesca che distribuisce in USA, Canada, Nord Europa e Giappone la cui peculiarità è stata sempre lo sviluppo e la produzione di canne adue mani, non trascurando però la realizzazione di canne a una mano.Proprio su questi ultimi modelli è stato effettuato il test e in particolare, abbiamo provato:7'6'' serie M3LL fly #2-39' serie Sensitiv fly #4-510'6'' serie Sensitiv fly #5-6Si consideri che ogni canna riporta la dicitura Handmade, e quindi le caratteristiche degli accessori montati sono personalizzabili.

E'un modello in 2 pezzi, le caratteristiche costruttive e i dati forniti dalla casa sono i seguenti:" Costruita con sistema di fibre Biassiale " Anelli DLC Ultra-high performance a forma di pera, anello guida SiC " Colore Blank Translucente marrone " Legature e verniciature di colore adatto " Porta mulinello in carbonio o radica, anti corrosione (saltwater) " Impugnatura qualita' "champage" " Custodia porta canna in Velour " Distribuita in tubo RST di alluminio anodizzato

E' sicuramente una canna abbastanza leggera : 71, 2 g. Il test è stato effettuato con code # 2-3-4DTFin dalle prime prove di trazione e dai primi lanci effettuati utilizzando dapprima una coda #3 e suc-cessivamente la #2 emerge subito l'azione parabolica della canna e una accentuata morbidezzagenerale, ma in particolare del pedone, che si presenta peraltro di diametro particolarmente contenu-to.Le prime sensazioni sono state confermate dai test successivi che hanno infatti evidenziato come larisposta migliore la canna l'abbia data su distanze medio-corte, per intenderci fino a circa 12 mt, conun evidente cedimento andando su distanze superiori ai 16 mt. Tale comportamento è proprio daimputare alle caratteristiche costruttive in quanto su queste distanze la vetta e la parte mediana dellacanna riescono a lavorare in modo equilibrato in quanto ancora supportate dal pedone, oltre questedistanze il pedone si sovraccarica rompendo l'equilibrio nella trasmissione dell'energia e dando quindiquella sensazione tipica di "cedimento".Ulteriore conferma si è ottenuta quando abbiamo provato a lanciare con una coda del #4; in questocaso gli effetti di sovraccarico sono stati evidenti.Le code d'elezione quindi, sembrano essere quelle indicate dalla casa.Proprio per le sue caratteristiche è una canna che non predilige una tecnica di lancio veloce, bensì vaassecondata lasciando che l'energia accumulata possa essere restituita senza forzare.Non dimentichiamo che questa canna nasce per un impiego specifico per la pesca in piccoli torrenti ein ambienti ristretti e per chi ama questo tipo di azione e caratteristiche è sicuramente un attrezzoche soddisfa le esigenze per cui è stato costruito.Voto 7

7'6'' serie M3 LL-fly #2-3

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E'un modello in 3 pezzi, le caratteristiche costruttive e i dati forniti dalla casa sono i seguenti:" Azione progressiva medio veloce " Costruita con sistema di fibre unidirezionali " Anelli Hard chrome prima scelta a forma di pera, anello guida SiC. " Impregnatura con tecnologia NANO " Colore Blank nero " Legature e verniciature di colore adatto " Porta mulinello in radica e alluminio anti corrosione (saltwater) " Impugnatura qualita' AA" Custodia porta canna in Velour " Distribuita in tubo RST di cordura

Il peso della canna montata è di 102g. Il test è stato effettuato con code # 3-4-5 DTDalle prime sollecitazioni, questa canna ha confermato l'azione dichiarata dalla casa dimostrandosi abba-stanza progressiva e rapida.Siamo rimasti ben impressionati dai primi lanci effettuati con una coda #3 DT.Su distanze medie di pesca, circa 8-12 mt la canna ha ben risposto e in particolare la distribuzione deicarichi tra pedone e vetta è sembrata ben ripartita all'aumentare della coda in volteggio, confermando,come detto un'azione abbastanza progressiva.Il pedone è abbastanza rigido e consente su queste distanze buone prestazioni anche lanciando in velo-cità. Volendo allungare un po' il lancio, la canna ha denunciato qualche difficoltà di caricamento del pedo-ne, difficoltà che però è stata superata salendo con il numero di coda (#4 e #5).Passando a queste altre code, sicuramente si ha giovamento lanciando più lungo, la canna ha rispostomolto bene anche stressata in doppia trazione.Con la coda di peso superiore è poi risultata in parte penalizzata la risposta sul medio corto.Ad una analisi approfondita, la sensazione è stata di una piccola mancanza di continuità di risposta travetta e pedone. E' in ogni caso un attrezzo discreto che permette con agilità di passare dalla secca allaninfa durante una battuta di pesca.Voto 7,5

9' serie Sensitiv fly #4-5

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E'un modello in 4 pezzi, le caratteristiche costruttive e i dati forniti dalla casa sono iseguenti:" Azione progressiva medio veloce " Costruita con sistema di fibre unidirezionali " Anelli Hard chrome prima scelta a forma di pera, anello guida SiC. " Impregnatura con tecnologia NANO " Colore Blank nero " Legature e verniciature di colore adatto " Porta mulinello in radica e alluminio anti corrosione (saltwater) " Impugnatura qualita' AA" Custodia porta canna in Velour " Distribuita in tubo RST di cordura

Il peso della canna montata è di 142g. Il test è stato effettuato con code # 4-5-6 DTSi tratta di una canna lunga e potente.Abbiamo inizialmente montato un # 4 DT per effettuare dei lanci preliminari, pur con-sapevoli già montando la canna che viste le dimensioni e la rigidità del pedone, larisposta sarebbe stata scarsa. Sicuramente, visto il peso non esiguo, non è adatta ad una pesca a ninfa leggera oa secca, caratteristica della produzione attuale di canne presenti sul nostro mercato.Ovviamente questo non ci è sembrato strano e non ha assolutamente penalizzato ilgiudizio sulla canna in quanto, in modo del tutto corretto la casa la fornisce asse-gnando dei valori di coda del #5 e del #6.La sensazione utilizzando delle code di peso adeguato è stata quella di uno stru-mento molto potente che ha ben risposto alle sollecitazioni, garantendo una riservadi potenza che ha permesso di ottenere degli ottimi shooting anche dopo pochi vol-teggi.Si è inoltre avuta la sensazione che impiegando delle code WF, la risposta sarebbestata ancora migliore.Il suo impiego d'elezione è sicuramente una pesca a ninfa pesante e a streamer leg-gero.Voto 7

Per tutte le informazioni, le personalizzazioni e i costi si può far riferimento al sito:http://www.rst-fishing.it/

10'6'' serie Sensitiv fly #5-6

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Il dressing lo trovi sul n° 5