Eterno Auriga - Aprile 2016

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APRILE 2016

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traduzione italiana del Sanathana Sarathi dell'Organizzazione Sathya Sai Italiana

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Aprile 02 16© Sri Sathya Sai

Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam

4 Custodite Gelosamente nel Cuore la Conoscenza Spirituale Discorso di Bhagavan del 4 aprile 199312 Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca15 Riconoscete la vostra Realtà Spirituale Dai nostri Archivi18 I Dieci Giorni Più Preziosi della Mia Vita R.S. Subramanian21 La Trasformazione è il Suo Compito Jan Floris23 La Legge del Karma Effulgenza della Gloria Divina25 Purezza della Mente Chinna Katha26 Sperimentare la Grazia di Swami Dottor R.P. Tiwari28 Sai Baba è il mio Solo Maestro Spirituale L’Angolo degli Studenti30 Notizie dai Centri SaiTerza di Copertina Recensione del Libro

S O M M A R I O

“Dio è onnipervadente. Alimentate il sentimento che Dio è ovunque. Per avere questo ampio sentimento, abbandonate le vostre qualità animali. Solo quando rimuoverete le qualità animali si manifesteranno in voi sentimenti divini. Perciò, assieme al Namasmarana (ripetizione del Nome di Dio), dovete sviluppare anche apertura mentale.”

E t e r n o A u r i g aE t e r n o A u r i g aDedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità

VERITÀ RETTITUDINE PACE AMORE NON VIOLENZA

Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

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P A R O L A D E L L‘ A V A T A R

LN O N L A S C I AT E E N T R A R E P E N S I E R I C AT T I V I N E L L A M E N T E

CUSTODITE GELOSAMENTE NEL CUORE LA CONOSCENZA SPIRITUALE

A VITA UMANA È MOLTO preziosa, sacra e piena di luminosità delle

virtù. Noi sprechiamo una vita umana tanto nobile per correre dietro ai piaceri dei sensi e alle passioni terrene. La responsabilità maggiore di un essere umano è quella di sviluppare un buon carattere e mettere in pratica i valori umani.

Affrontate i problemi per acquisire le qualità umane

L’uomo nasce senza desideri e qualità. Nel momento della nascita, non ha attributi di sorta. Crescendo, egli acquisisce alcune qualità a seguito delle abitudini alimentari che apprende e delle compagnie con cui si lega. Per il fatto di acquisire attaccamento e istinto possessivo, deve subire moltissime perdite, difficoltà, problemi e sfide. L’uomo dovrebbe sostenere i valori umani di fronte a tutte le sfide, le sconfitte e le perdite. La vita umana è costellata di problemi e sfide; essi aiutano tutti indirettamente ad acquisire qualità umane. Se l’uomo vuol condurre una vita umana, deve acquisire le qualità umane. All’inizio, egli prova dei desideri. I desideri sono comuni a tutti, ai giovani

e ai vecchi, agli uomini e alle donne, alle persone comuni e ai santi, ma è importantissimo avere desideri buoni come quello di elevarsi, di vivere nobilmente, di essere buoni studenti, di seguire il sentiero

che porta al Divino. Per il fatto di dover vivere nel mondo, avere dei desideri è del tutto naturale per l’uomo, ma essi devono avere un limite. Dato che i desideri hanno oltrepassato ogni limite per effetto del Kali Yuga, egli ha perduto la pace e sperimenta

l’irrequietezza. I desideri possono esserci,

ma devono essere limitati; se non lo sono, diventano come catene che legano e imprigionano. Per questo

legame, l’essere umano perde la libertà.

Mettete in pratica la conoscenza che avete

Anche gli animali hanno dei desideri che però non sono

illimitati come quelli dell’uomo. Essi hanno una ragione e una

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stagione, mentre l’uomo non ha né l’una né l’altra e per questo si trova ad affrontare molte difficoltà e problemi. Perché è così irrequieto pur non mancando di cibo, indumenti e riparo? Sono solamente i desideri eccessivi che lo rendono tale. Pertanto, l’uomo deve porre un tetto ai suoi desideri.

“Meno bagaglio e più comodità fanno del viaggio un piacere.”

La vita è un lungo viaggio; mentre lo intraprende, non dovreste avere un bagaglio eccessivo. Nel gergo vedantico, questo si chiama rinuncia (vairagya). Voi ne avete letto a lungo, avete ascoltato molti discorsi: quanto siete stati capaci di mettere in pratica? Se ve lo chiedete, scoprirete di non avere fatto neppure un solo passo avanti. Siete dove eravate; a dispetto dell’ascolto e della lettura dei testi vedantici, della ripetizione del Nome e della meditazione, malgrado la conoscenza dei testi sacri, la vostra posizione è quella che era. Come potete fare dei progressi? Si raggiungono nobili altezze solamente mettendo in pratica la conoscenza, ma oggi gli studenti sono zero (zero) nella pratica ed eroi (hero) nella conoscenza “libresca”. Voi potere udire e imparare moltissime cose, ma la vostra posizione è la stessa che era; invece di imparare centinaia di cose, è importante che ne mettiate in pratica almeno una. Dovete quindi cominciare ad applicare. L’esperienza viene soltanto dalla pratica. La fame non si sazia udendo semplicemente i nomi di cose deliziose: bisogna fare lo sforzo di mangiarle. Un mendicante non migliorerà la sua condizione soltanto ascoltando discorsi sulla grandezza dell’economia; il buio pesto non verrà cacciato dall’ascolto del potere

della luce. In modo simile, voi non potrete mai diventare dei vedantini imparando che cos’è il Vedanta.

La conoscenza appresa sui libri è del tutto superficiale. Ciò di cui abbiamo bisogno è la conoscenza suprema e questa si ottiene tramite la conoscenza pratica, per cui l’essere umano deve sforzarsi di mettere in pratica almeno in parte. A dispetto della loro istruzione, le persone non fanno sforzo alcuno per ottenere la grazia di Dio, non maturano lo spirito di sacrificio. Che cosa mettiamo in pratica? Che cosa sacrifichiamo? Noi non mettiamo in pratica né sacrifichiamo alcunché. Allora a che scopo dovremmo ascoltare? Noi ascoltiamo i testi sacri come le altre storie. Nella vita giornaliera, noi ascoltiamo la radio e guardiamo la TV; a che serve? Ne traiamo diletto finché guardiamo, poi dimentichiamo. La spiritualità non è così: ciò che si ascolta, ciò che si osserva va conservato nel cuore; solamente così si ha soddisfazione e forza.

L’uomo considera se stesso buono e denigra gli altri come cattivi, ma il bene e il male dipendono dal modo di pensare.

l cuore è il bicchiere, la Divinità è lo zucchero, i desideri delle cose del mondo sono l’acqua: se usate il cucchiaio dell’intelletto e agitate l’acqua, vale a dire se seguite una disciplina spirituale, la Divinità si diffonderà ovunque. Allora che

cosa dovreste fare? La Divinità in voi è del tutto naturale. Voi non La state espandendo dappertutto: La state limitando, La state rendendo ristretta con i sentimenti di “io” e “mio”. Questa non è altro che la

contrazione dell’amore che invece dovrebbe espandersi.

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Ecco un piccolo esempio. Una volta, Krishna pensò di saggiare la natura di Yudhishthira e Duryodhana. Egli chiamò il primo e disse: “Devo fare una cosa, per cui mi serve una persona dalla mente molto meschina, dedita alla menzogna e alla malvagità. Me la puoi procurare?” Dopo chiamò Duryodhana e gli disse: “Deve esser fatta una grande cosa. È quindi necessaria una persona nobile che sia pura, di cuore gentile e virtuosa.” Ambedue accettarono il compito assegnato loro da Krishna e partirono in direzioni diverse per cercare le persone richieste. Dopo un certo tempo, Yudhishthira tornò e disse molto umilmente: “O Signore! Nel nostro regno non ci sono persone malvagie; io sono l’unico ad avere qualche malvagità, quindi ti prego di usare me.” A seguire arrivò anche Duryodhana che disse: “Krishna! Una persona davvero nobile non si trova in alcun luogo in questo reame. Io penso di essere l’unico di quel tipo. Se mi dici qual è il compito, io lo assolverò certamente.” Nella sua visione egoistica, tutti apparivano malvagi, mentre, nella visione umile di Yudhishthira, tutti apparivano buoni. Ne consegue che tutto vi appare del colore degli occhiali che avete sul naso: se la vostra visione è malvagia, ogni cosa vi apparirà tale. Duryodhana era estremamente malvagio e aveva una mente maligna mentre Yudhishthira era un esempio totale di virtù. Era l’incarnazione effettiva della Verità e del Dharma, per cui tutti gli apparivano nobili e buoni. Una persona egoista pensa di sapere tutto, e che gli altri sono degli ignoranti totali, mentre uno che sa tutto è sempre umile. Chi dichiara di sapere tutto non sa effettivamente niente; chi dice di non sapere niente può davvero sapere tutto. Noi possiamo cercare di sapere tutto, ma dobbiamo mettere in pratica almeno una

o due delle molte cose che sappiamo.Molti conoscono la storia dell’efficacia

della ripetizione del Nome Divino: come racconta il narratore, udendo il Nome del Signore, l’uccello rinacque come vitello e questi come un principe. Molti cantano continuamente “Sai Ram, Sai Ram”, ma quanto si sono trasformati? Se si interrogano, scoprono che in loro non c’è neppure una frazione di cambiamento. A che serve quindi? Un uccello poté cambiare, riuscì a farlo anche un vitello e pure il principe avrebbe potuto immergersi nel Signore; ma qual è la ragione della mancanza di trasformazione nell’uomo moderno? Ripetere il Nome di Dio non basta: anche il registratore può farlo e anche un grammofono può ripetere il Nome di Dio. Di quale risultato godranno? Non dobbiamo quindi ripetere il Nome di Dio meccanicamente; dobbiamo farlo con consapevolezza piena. Tutto deve uscire dal cuore e non semplicemente dalle labbra. Noi diciamo tutto con le labbra, ma non sperimentiamo al livello del cuore. Al fine di trasformare la vita umana in divina, dobbiamo imprimere sentimenti divini nel cuore, dobbiamo acquisire lo spirito di sacrificio e sublimare la vita.

Il sacrificio porta all’immortalitàChe cosa intendete per spiritualità?

Spiritualità non significa semplicemente ripetere i mantra, fare meditazione e cantare i bhajan. Queste sono azioni buone, ma l’uomo deve sacrificare tutte le qualità animali che si sono radicate profondamente nel suo cuore in molte vite; solamente allora il suo ripetere il Nome Divino avrà l’effetto dovuto. Quando recitate il Nome di Dio, dovreste avere dei sentimenti sacri. Quando un albero cresce, anche le radici devono penetrare nel terreno; il suo peso, infatti, è

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sostenuto dalle radici sottostanti, e soltanto così esso avrà stabilità e forza. Se le radici non scendono in profondità, l’albero intero cadrà. Così, mentre la pratica cresce, anche i sentimenti devono scendere in profondità. Dio è più interessato ai sentimenti profondi che alla pratica esteriore. Quando questa e i sentimenti profondi vanno di pari passo, la sadhana diventa luminosità divina. Voi dovete cambiare sia all’esterno sia all’interno perché Dio è presente dentro, fuori e dovunque. Come dichiarano i Veda: “Quel Dio onnipervadente è presente dentro e fuori.”

Mentre avanzate nel cammino spirituale, dovete anche valutare quanto avete controllato gli attaccamenti terreni. La distanza da Dio cresce in proporzione di quanto crescono gli attaccamenti, mentre, a mano a mano che vi attaccate a Lui, l’attaccamento al mondo diminuisce. È un’altalena e voi siete al centro: da una parte c’è il mondo e dall’altra c’è Dio. Se vi avvicinate a Dio, il mondo si allontana; se andate verso il mondo, vi allontanate da Lui. In quale direzione dovreste quindi andare? Voi avete attaccamenti terreni e desiderio di Dio, ma non potete avere i due insieme. Il cuore è una poltrona singola non un divano, non una sedia musicale; non deve neppur cambiare di continuo.

“L’immortalità non si consegue con l’azione, la progenie o la ricchezza,si raggiunge soltanto col sacrificio.”

Per cui, se si vuole ottenere l’immortalità, bisogna rinunciare alle cose del mondo.

In questo contenitore c’è dell’acqua; se volete versarvi del latte, dovete prima vuotarlo dell’acqua. Se vi versate il latte mentre c’è l’acqua, non ci starà né l’uno

né l’altra. In modo simile, nel vostro cuore ci sono molti desideri terreni, per cui prima vuotatelo rimuovendoli, poi riempitelo con i desideri divini. Il cuore si può riempire di qualunque cosa se è vuoto davvero; si può riempirlo di Conoscenza Divina se è già pieno di cose varie? Prima ripulite il cuore. Questa si chiama chitta shuddi (purezza di cuore). Senza purezza, l’unità è impossibile e dove non c’è unità, non entrerà mai la Divinità mentre può entrarci l’inimicizia. Acquisite quindi la purezza prima di tutto. Che cosa intendete per purezza? Dio è in tutti per cui dovete rispettare tutti. Dovete acquisire questa caratteristica. Il saluto ossequioso che rivolgete a chiunque raggiunge Dio. Chiunque critichiate, quella critica raggiunge Dio. Quindi rispettate tutti coloro che incontrate comprendendo che Dio è dentro di loro. Non criticate mai nessuno. Criticare gli altri significa criticare Dio. Correggete i vostri errori, senza mai evidenziare quelli degli altri. Come ha detto Gesù, l’uomo non vede la trave che ha nel suo occhio, ma vede la pagliuzza in quello dell’altro. Questo non è bene. Bisogna liberarsi dei propri difetti e vedere il bene negli altri, senza mai guardare i loro errori: questa è vera pratica spirituale. Se si guardano i propri difetti e i meriti degli altri, si raggiungono nobili altezze; se si cerca di coprire i propri difetti e si esagerano i demeriti degli altri, si degrada la propria umanità. Per questo, bisogna per prima cosa esaminare se stessi, fare autoanalisi; se si indaga, si raggiunge l’autorealizzazione. Da dove proviene l’autorealizzazione? Viene dal Sé. La fiducia in se stessi porta alla soddisfazione di sé, la soddisfazione di sé porta al sacrificio di sé e il sacrificio di sé fa raggiungere l’autorealizzazione. Tutto è nel Sé; che cos’è, allora, il Sé? È l’Atma.

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Acquisite apertura mentaleL’essere umano deve esaminare e

visualizzare il suo vero Sé. Egli dice: “Io, Io”, Chi è “Io”? Dov’è questo “Io”? È nel corpo, nella mente, nell’intelletto, in chitta (il pensiero individuale) o nell’antahkarana (l’organo di percezione interiore)? No, questo “Io” è presente dovunque. La Consapevolezza Piena e Costante è “Io”, è la Consapevolezza Suprema, è Dio ed è nel corpo, nella mente, nell’intelletto, ovunque. Quindi, Dio è Onnipervadente. Acquisite la certezza del fatto che Dio è

dovunque e, per avere questo sentimento espansivo, liberatevi delle caratteristiche animali; i sentimenti divini si manifesteranno in voi solamente se le rimuovete. Assieme alla recitazione del Nome di Dio, dovete acquisire l’apertura mentale.

Molte persone vengono qui da luoghi lontani spendendo molti soldi. Che cosa dovrebbero ottenere dopo avere speso tutti quei soldi e aver viaggiato così a lungo? Dovrebbero scoprire la Divinità in se stesse. Anche stamane Swami ha detto questo. Nel bicchiere c’è dell’acqua. Se ci mettete un cucchiaino di zucchero, esso si depositerà

sul fondo. Sopra c’è l’acqua; il sapore è in fondo non in cima e, bevendo la parte superiore dell’acqua, non sentirete alcun sapore. Che cos’è quell’acqua insapore? Sono i desideri terreni. La Divinità è in fondo. Che cosa dovreste fare per mischiare lo zucchero con l’acqua che è sopra? Bisogna che la mescoliate bene con un cucchiaio, così lo zucchero che è in fondo si mischia con tutta l’acqua e qualunque parte ne beviate è dolce.

Il cuore è il bicchiere, la Divinità è lo zucchero, i desideri terreni sono l’acqua:

se usate il cucchiaio dell’intelletto e agitate l’acqua, vale a dire che seguite una disciplina spirituale, la Divinità si diffonderà ovunque. Allora che cosa dovreste fare? La Divinità in voi è del tutto naturale. Voi non La state espandendo dappertutto: la state limitando, La state rendendo ristretta con i sentimenti di “io” e “mio”. Questa non è altro che la contrazione dell’amore che invece dovrebbe espandersi. Per espandere l’amore, dovete sentire che tutti vi appartengono perché in tutti c’è Dio. La vera pratica spirituale consiste quindi nell’andare dall’“io” al “noi” Dovete andare dallo zero piccolo allo zero grande. Questo è uno zero; c’è uno zero più

Mentre avanzate nel cammino spirituale, dovete anche valutare

quanto avete controllato gli attaccamenti terreni. La distanza da Dio cresce in proporzione di quanto crescono gli attaccamenti, mentre, a mano a mano che vi attaccate a Lui, l’attaccamento al mondo diminuisce.

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grande che è anch’esso zero; c’è uno zero ancora più grande ed è zero anche quello. Tutti sono zeri. C’è differenza nella quantità, ma il significato è lo stesso. Pensare che ci stiamo movendo da una verità piccola a una più grande è un errore. La verità è la verità e rimane sempre la stessa.

Dovete avere apertura mentale: allora sarete capaci di riconoscere la Divinità in tutti. Senza sentimenti espansivi, lo studio dei testi sacri non è altro che uno spreco di tempo e una fatica. Non si può raggiungere la Divinità semplicemente leggendo le Scritture se si hanno sentimenti meschini. Per portare a manifestazione il Sé basta una parola. Per dirlo agli altri dovete leggere molti libri, ma ciò che si dice traendolo dai libri non ha sapore, non è il vero segno della Divinità.

Cantate il Nome Divino dal profondo del cuore

Shiva tiene la luna in cima alla testa per dare luce a tutti e il veleno in gola. Tiene tutto ciò che è dannoso in Se Stesso e distribuisce ciò che è bene a tutti. Questa è l’equanimità della natura di Ishvara o Shiva.

“Dio risiede in tutti gli esseri.”

Quell’Ishvara è in ognuno. Anche voi dovreste essere come Ishvara; distribuite il bene agli altri, ma tenete tutto il male con voi. Non distribuite le vostre qualità cattive; bisogna che le sottomettiate e non le passiate ad altri. Fate del bene, distribuite il bene a tutti. Potete non avere tempo per leggere i diciotto Purana (testi mitologici), ma dovete conoscerne l’essenza. Qual è la loro essenza? L’essenza dei diciotto Purana è “Aiuta sempre, non ferire mai”; basta che sappiate questo. Aiutate tutti, non fate mai

danno a nessuno. Se conoscete questi due principi, potete conoscere qualunque cosa. Dio è in tutti: dovete riconoscere questa verità e amare tutti. Lo spirito dell’Amore è la spiritualità, la divisione dell’amore è dualità.

Ragazzi!A questa età giovanile, dovete maturare

sentimenti espansivi. Invece di dire tante cose agli altri, basta che ne mettiate in pratica una voi stessi. Studiare i testi sacri non può mai trasformare nessuno; si possono ripetere molti shloka (versi), ma il vostro shoka (afflizione) non viene sradicato. Mettete in pratica l’essenza di uno di essi: questo basta.

Nel piatto ci sono patate e chapati: anche se ripetete “patate chapati, patate chapati” cento volte, non vi sazierete; solamente mangiando calmerete la fame. Prima sperimentate, poi mettete in pratica. Ripetere semplicemente il Nome di Dio non serve a niente. Voi ripetete: “Ram, Sai Ram, Sai Ram, Ram, Ram, Ram, Ram, Krishna, Krishna, Krishna” come dei registratori. Questo non serve, non basta che venga fuori dalle labbra; deve scaturire dal cuore. Se viene dal cuore, ci sarà la trasformazione e, tramite questa, otterrete la Beatitudine. Solamente la Beatitudine vi porterà all’autorealizzazione. L’autorealizzazione è importante. Dovremmo chiederci: “Chi sono io, chi sono io; sono il corpo?” No! Se dite: “Questo è il mio corpo”, significa che il corpo è distinto da voi. Se dite: “Questa è la mia mente”, la mente è distinta da voi. Voi dite: “Questo è il mio corpo, questa è la mia mente, questo è il mio intelletto.” Quindi chiedetevi: “Chi sono io?” e la risposta che dovete dare è: “Io sono Io. Non sono il corpo, non sono la mente. Essi sono solamente degli strumenti. Io sono il padrone, io sono

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il capo; quindi, io sono l’Atma.” Usate tutti gli strumenti, sentite di essere l’Atma e sperimenterete il Sé. Il corpo è una bolla nell’acqua, la mente è una scimmia pazza; non seguite il corpo, non seguite la mente: seguite la coscienza. Essa è l’Atma, è il vero Sé.

Realizzate l’unità nella diversitàIl corpo serve. Il corpo è uno strumento e,

grazie a esso, avete potuto, finora, mettere in pratica. C’è la mente: non lasciate che dei pensieri malvagi vi entrino. Dirigete tutte le azioni del corpo e tutti i pensieri della mente verso Dio e il lavoro si trasformerà in adorazione. Considerate qualunque azione facciate come un atto di adorazione. Non dite mai “questo è il mio lavoro e quello è il lavoro di Dio”; tutti i lavori, ogni lavoro è di Dio. Se procediamo con questa convinzione, possiamo comprendere facilmente la spiritualità. Non date mai spazio al sentimento di “mio” e “tuo”; è ego e voi non dovete avere ego. Finché avete ego, non potete concludere niente. Dovete essere molto umili; dovete avere umiltà e obbedienza; con l’umiltà, avrete tutte le potenzialità e capacità. Finché c’è l’ego non si può raggiungere niente; quindi liberatevi dell’ego e maturate l’obbedienza e l’umiltà.

Pensare al Signore, che è onnipervadente, è assolutamente essenziale. Da domani, se i devoti hanno dei dubbi, questi verranno chiariti. Gli occidentali vengono qui con aspettative molto elevate e noi dobbiamo dar loro questa opportunità. Essi non hanno idea della cultura bharatiya. Che cosa s’intende per “cultura”? Che differenza c’è tra la cultura indiana e quella occidentale? Secondo Swami, non c’è alcuna differenza; la diversità sta nelle parole, nella nomenclatura, ma il materiale è identico.

In inglese acqua si dice “water”, in hindi “pani”, in telugu “niru”, in tamil “thanni” e una persona che conosce il sanscrito usa il termine “vari”. C’è un cambiamento nella parola, ma l’acqua è acqua. Dio è uno anche se i Nomi e le Forme differiscono; questa è unità nella diversità.

“I gioielli sono molti, ma l’oro è uno.Gli esseri sono tanti, ma il respiro è uno.Le stelle sono molte, ma il cielo è uno.Le nazioni sono tante, ma la terra è una.”

Dobbiamo instaurare questa unità nella diversità. Non c’è alcuna differenza, non ci sono differenze di alcun tipo nella riunione dei fedeli qui; qui c’è solamente una sola grande casa. L’universo intero è una sola residenza grandissima. L’America è una stanza, l’Italia un’altra stanza, l’Inghilterra un’altra ancora; i diversi Paesi sono come stanze diverse. In una casa grande ci sono stanze di ogni tipo. Ecco un esempio. Prendiamo una casa grande: c’è la sala da pranzo, il salotto, la stanza da letto, il bagno e la cucina; ci sono delle differenze. Quando abbiamo delle differenze? Solamente quando ci sono dei muri; se togliete i muri, ci sarà solamente una grande sala singola. Nessuna stanza, nessuna differenza. Allora da dove vengono le differenze? Le aggiunte limitanti le causano. I muri sono ostacoli; se rimuovete i muri, tutte le cose saranno una. Dobbiamo togliere i muri dell’ego; se eliminate i muri dell’ego, la stanza da pranzo, il bagno, la cucina, tutto diventa uno. Quindi dobbiamo eliminare l’ego. Dobbiamo generare amore e amore soltanto.

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Aprile 2016 11 Eterno Auriga

– Baba

Qualunque percorso spirituale

facciate, esso dovrebbe aiutarvi a

sradicare l’ignoranza. Che cos’è

l’ignoranza? È la fede in tutto ciò

che è al di fuori, lo scenario esterno.

Bisogna distinguere se sia giusto o

sbagliato, buono o cattivo. Dovreste

avere Samyak Drishti (la corretta

visione). Allora otterrete merito.

Io sono sempre pronto a dirvi il

percorso facile verso la Divinità.

Sarò felice solo quando sarete

felici. Fate ogni sforzo per mettere

in pratica ciò che udite. I Bhajan

sono estremamente sacri. Il canto dei Bhajan rende sacro il cuore. Ciò che è importante

è che ciò dovrebbe uscire dal cuore. Bhajan non significa solo il tono, la melodia e il

ritmo. Dovreste cantare il Nome di Dio con amore.

“L’Amore è Dio, vivete nell’Amore.”

Solamente con l’amore si possono risolvere tutte le differenze. Qui ci sono devoti che vengono dalla Russia, dalla Gran Bretagna, dalla Cina, dagli U.S.A. Qui la relazione è d’amore soltanto. L’Amore è uno. Se non c’è amore, non occorre venire qui spendendo un mucchio di soldi e sopportando tutte le scomodità. Per amore, non siete disturbati dalle scomodità. A casa vostra, dove avete il salotto separato, la stanza da letto separata e lo spogliatoio separato, non

avete soddisfazione, ma qui, dove non ci sono comodità disponibili, tutto si aggiusta. Voi comprendete, e questa comprensione costituisce una grandissima pratica spirituale. Sacrificando tutte le comodità, voi cercate di godere della Beatitudine; è soltanto quella Beatitudine che unifica. Nell’adattarsi in una sola stanza, bisogna maturare una mentalità aperta; liberatevi dei pensieri ristretti, e maturate lo spirito dell’amore. Lo spirito dell’amore è spiritualità.

- Discorso tenuto da Bhagavan nel Sai Sruthi a Kodaikanal il 4 aprile 1993.

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12 Aprile 2016 Eterno Auriga

OPELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI

DEL KANCHIPURAMLTRE 500 DEVOTI SONO giunti in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam dal distretto del Kanchipuram (Nord) del Tamil

Nadu e, il 27 febbraio 2016, hanno presentato un eccellente programma culturale. La prima esibizione del programma è stata una presentazione di musica carnatica da parte di Sri Sai Vignesh, ex studente Bal Vikas, che ha eseguito due composizioni classiche carnatiche di famosi musicisti confermando tutta la loro bellezza lirica e il fascino musicale. La presentazione comprendeva anche il canto devozionale “Bho Shambho Siva Shambho Swayambho” e un canto dedicato al signore Subrahmanya. Ha fatto seguito l’intervento di un altro ex studente Bal Vikas, Sri Sai Krishna, che ha parlato dell’universale amore divino di Bhagavan Baba, e ha detto che la storia di Sai è la storia dell’infinito amore divino. La successiva presentazione del programma è stata la danza Bharatanatyam eseguita da due ballerini che, prima, hanno presentato una danza dedicata al Signore Subrahmanya e poi una danza che esprimeva gratitudine a Bhagavan Baba.

Un’altra presentazione è stata fatta dalle studentesse Bal Vikas che, per la gioia degli spettatori presenti nel Sai Kulwant Hall, hanno eseguito, nei loro variopinti costumi, una danza popolare del Tamil Nadu.

FESTA DI SIVARATHRILa sacra festa di Sivarathri è stata

celebrata a Prasanthi Nilayam con grande devozione e fervore. Nella fausta notte del 7 marzo 2016, un gran numero di devoti ha partecipato all’Akhanda Bhajan di 12 ore, cominciato alle 18 del 7 marzo e terminato alle 18 dell’8 marzo.

Siva Sankalpa: Presentazione di una Danza

La vigilia di Sivarathri, il Gruppo di Danza di Prasanthi, comprendente ex studenti di Bhagavan, ha eseguito, nel Sai Kulwant Hall splendidamente decorato per l’evento festivo, la coinvolgente danza intitolata “Siva Sankalpa” (la Volontà di Siva). I danzatori hanno offerto la propria adorazione e venerazione al Cosmico Danzatore Divino, il Signore Siva, attraverso questo spettacolo di danza spirituale.

Offerta Musicale degli Studenti

La mattina di Sivarathri, 7 marzo 2016, gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno fatto un’offerta musicale al Signore Siva, cominciata alle 8,20 con le fauste note del Panchavadyam eseguite dalla banda di percussioni dell’Istituto. Sono seguiti la recita degli Stotra (canti di lode) e l’esecuzione di canti devozionali accompagnati da un brillante commento e dalla narrazione di storie mitologiche che mettevano in luce la Divina Gloria del Signore Siva e di Bhagavan Baba.La danza popolare delle studentesse Bal

Vikas di Kanchipuram, Tamil Nadu.

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Aprile 2016 13 Eterno Auriga

In questa fausta occasione, è stato distribuito un DVD del programma musicale “Sai Symphony” eseguito per il 90° Compleanno di Bhagavan.

Abhishekam del Sayeeswara Linga

La processione cerimoniale condotta dalla banda degli studenti e dal gruppo di studenti cantori dei Veda, seguiti dai sacerdoti che portavano il Sayeeswara Linga, ha contrassegnato l’inizio del programma pomeridiano del 7 marzo 2016. Il Linga è stato portato fuori dal Bhajan Mandir in questo modo solenne e posto su una piattaforma sopraelevata di fronte al Samadhi di Bhagavan. L’Abhishekam (bagno cerimoniale) del Linga è stato poi eseguito dai sacerdoti fra il canto di Mantra vedici e le fauste note della musica del Panchavadyam.

Il significato di queste offerte è stato spiegato in telugu e in inglese a beneficio dei devoti. Mentre, dopo l’Abhishekam, veniva eseguita la decorazione del Linga da parte dei sacerdoti, gli studenti hanno cantato lo Sri Rudram. I sacerdoti hanno poi offerto l’adorazione al Linga accompagnata dalla recita del Sathya Sai Ashtottaram seguita dal canto del Lingashtakam Stotra. La cerimonia dell’Abhishekam del Sayeeswara Linga è terminata alle 17,30 con l’offerta dell’Arati.

Bhajan di Sivarathri

È stato poi proiettato un filmato di un Discorso di Bhagavan in occasione di Sivarathri in cui Egli spiega il significato esoterico del principio di Siva ed esorta i devoti a comprendere la fondamentale verità dell’unità di tutti, poiché lo stesso Principio Divino è presente in tutti.

Bhagavan termina il Discorso con il Bhajan “Sathyam Jnanam Anantham Brahma”. Alle 18, con questo Bhajan di Bhagavan, è cominciato l’Akhanda Bhajan di Sivarathri di 12 ore. Un gran numero di devoti ha partecipato ai canti, continuati per tutta la notte del 7 marzo 2016 e terminati alle 18 dell’8 marzo con due Bhajan, eseguiti dall’aurea voce di Bhagavan, intitolati “Siva Siva Siva Shambho Hara Hara Hara Shambho” e “Hey Giridhara Gopala”. Dopo l’Arati, è stato servito a tutta l’assemblea di studenti e devoti, presenti nel Sai Kulwant

L’offerta musicale eseguita dagli studenti la mattina di Sivarathri.

Processione cerimoniale del Sayeeswara Linga.

La grande assemblea di devoti, nel Sai Kulwant Hall, partecipa ai Bhajan di

Sivarathri.

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Hall, del Prasadam di riso al tamarindo e Pongal dolce.

FESTA DI HOLIIl 23 e 24 marzo 2016, lo spirito gioioso di

Holi ha preso vita a Prasanthi Nilayam, nel Sai Kulwant Hall, quando l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Bihar e del Jharkhand ha organizzato due programmi di musica devozionale e canti di Holi.

Il primo programma è stato presentato il 23 marzo da tre famosi musicisti che hanno intrattenuto i devoti presenti nel Sai Kulwant Hall, per oltre un’ora, con le loro brillanti esecuzioni di canti devozionali e canti di Holi comprendenti “Sai Ram Bhagavan”, “Mein To Sanvare Ke Rang Rati” (io sono tinto del colore di Krishna), “Tu Pyar Ka Sagar Hai” (Tu sei l’oceano d’amore), “Sai Baba Bolo Sai Baba Bolo” (saluto Sai Baba), “Aaj Braj Mein Holi Hai Re Rasiya” (oggi è Holi nel Braj). I cantanti che hanno presentato i canti erano Sri Ravi Kumar e le sue due figlie, Jyotsna e Kum. Suvarna.

Il programma successivo di canti devozionali e canti di Holi è stato presentato il 24 marzo 2016 dal professor Krishnanand Mishra, Sri Gaurang Kumar Choudhary e Smt. Rachna Jha. Cominciando la loro presentazione con il canto Maithili del famoso poeta Maithili Vidyapati “Jai Jai

Jai Jai Akhila Dharini” (saluto la Madre Divina che sostiene l’universo), i cantanti hanno messo in luce la grandezza del ricco retaggio culturale di Bharat attraverso una raffinata selezione di canti devozionali dedicati a Rama, Krishna, Siva e Bhagavan Baba, e hanno terminato con la coinvolgente canzone di Holi “Sainath Parthi Mein Rang Barse” (a Parthi vi è un tripudio di colori).

Sono poi seguiti i Bhajan condotti dai devoti del Bihar e del Jharkhand. Il programma si è concluso con il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho Rama Rama Ram” cantato dall’aurea voce di Bhagavan, portando così a termine le gioiose celebrazioni di Holi a Prasanthi Nilayam.

L’offerta musicale dei cantanti del Bihar e del Jharkhand.

– Baba

La disciplina e la concentrazione sono come gli argini che controllano e dirigono le acque in piena di un fiume in canali inoffensivi e tranquilli. Voi siete impegnati nella Sadhana e nell’indagine sul Sé e, in questo grande compito, questi due saranno di grande aiuto. Nessuno che ignori il percorso può raggiungere l’obiettivo. Nessuno che ignori l’obiettivo può scegliere il cammino e percorrerlo. Dovete avere l’appropriata conoscenza del sentiero, così come la sua destinazione, prima di decidere di intraprendere il viaggio.

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L

RICONOSCETE LA VOSTRA REALTÀ SPIRITUALE

P R E C E T T O E P R AT I C A D E V O N O A N D A R E I N S I E M E

A STORIA DI RAMA È QUELLA di uno che era pieno della dolcezza data

dalla compassione. Questa storia è la strada regia per il progresso umano e una vita ideale. Il principio di Rama è una combinazione del Divino nell’umano e dell’umano nel Divino. La storia ispiratrice di Rama presenta il triplice codice etico dell’individuo, della famiglia e della società. Se la società deve progredire correttamente, la famiglia deve essere serena, armoniosa e unita. Per l’unità della famiglia, gli individui che la compongono devono avere spirito di sacrificio. La storia di Rama è un esempio del codice etico che governa l’individuo, la famiglia e la società, e mette in luce molti ideali.

Ogni persona è un’immagine di Rama

Oggi, i bambini fanno poca attenzione alle parole dei genitori e anche i genitori non si mostrano molto interessati ad allevare dei figli ideali. Il precettore non chiede rispetto al giorno d’oggi, e gli insegnanti mostrano poca affezione per gli studenti. L’odio e l’acredine tra le persone sono in aumento,

l’amico di oggi diventa un nemico domani e la stessa parentela è

privata dei suoi legami affettivi. La corruzione ha sporcato ogni sfera di attività: gli affari, l’educazione, l’agricoltura, la politica ecc., causando il degrado generale della

società. Le idee e le azioni degradanti si moltiplicano in ogni ambito. In una situazione simile, il Ramayana fornisce gli ideali e gli esempi necessari per riformare la

società.In occasione dello

Sri Rama Navami, le persone esaltano l’avvento

di Rama e rievocano i Suoi vari conseguimenti, ma non ricordano di essere, esse stesse, un’immagine di Rama. Ramayati iti rama (Colui che piace è Rama). In ogni persona c’è il potere d’attrazione; grazie a questo potere magnetico, l’essere umano può godere del mondo. Egli concepisce molti desideri terreni, ma non è mai appagato, e trae soddisfazione dal non essere contento di ciò. Questo è un segno del divino potere d’attrazione; questo

potere non ha limiti.

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16 Aprile 2016 Eterno Auriga

Tutti possono sperimentare la Divinità al loro interno

Guardate la differenza tra Rama e Ravana: erano eminenti intellettualmente in egual misura ed erano studiosi insigni, ma Ravana era un grand’uomo, mentre Rama era un uomo buono. La differenza tra grandezza e bontà deve essere compresa: a causa dell’egoismo e dei desideri incontrollati, Ravana faceva un uso malvagio della sua conoscenza e giunse alla propria rovina. Rama usava la conoscenza per il bene delle persone e le rendeva felici. Ravana non aveva digerito bene la sua conoscenza e soffriva delle conseguenze dell’indigestione. La differenza tra loro era quella che c’è tra il Dharma (Rettitudine) e l’adharma (iniquità). Rama e Ravana sono presenti in ogni essere umano: una persona che prende la strada della disonestà diventa Ravana, mentre, se segue la via della Verità e della Rettitudine, diventa Rama.

Vivete un’esistenza spiritualeIl precetto e la pratica devono andare

insieme come la medicina e il controllo della dieta. La persona dovrebbe impegnarsi in azioni rette meditando su Dio. Se non si vive spiritualmente, studiare o ascoltare discorsi spirituali è inutile. Essere retti significa vivere secondo i dettami della coscienza, mentre agire contro di essi è sbagliato. Non c’è bisogno di studiare dei libri per capirlo. L’uomo ha la scelta di seguire la via dell’appartenenza al mondo o cercare la beatitudine della via spirituale. Ognuno è responsabile della sua condizione; incolpare gli altri delle proprie difficoltà è una cattiva abitudine. Si dovrebbero riconoscere i propri difetti. Accusare gli altri è il più grande dei peccati. Negli altri si deve vedere il Divino; quando questo atteggiamento cresce, la nazione prospera. Gli esseri umani hanno potenzialità immense di bene e di male;

con i loro pensieri buoni e le buone azioni, possono trasformare la condizione della nazione. Tutti dovrebbero comprendere di essere incarnazioni del Divino. Voi potete parlare degli Avatar Rama e Krishna, ma il vostro attuale Avatar non è meno significativo. Tutti gli Avatar vengono per dire al genere umano che tutti gli esseri umani sono Avatar (incarnazioni del Divino). Essendo nate come esseri umani, le persone dovrebbero comportarsi come incarnazioni del Divino; riconoscendo la vostra realtà spirituale, dovreste vivere sempre secondo il Principio Atmico e progredire verso l’alto giorno dopo giorno; invece andate in discesa e questo non è l’apprendimento giusto. Dovete elevarvi verso il Divino ogni giorno che passa. “Io sono Dio; Dio non è diverso da me”: questa è la convinzione con cui l’uomo dovrebbe vivere.

Vivete secondo il Principio di RamaRama si curava sempre scrupolosamente

del benessere dei Suoi sudditi e perseguì l’unità fra le persone. Questo è il dovere di ognuno a livello individuale. Quattro qualità devono essere sviluppate da ogni individuo: eguaglianza, integrità, unità e fraternità. La personalità fiorisce quando le si possiede. Una famiglia composta di individui che hanno queste caratteristiche è un bene per la nazione. Che le persone celebrino l’anniversario di Rama e glorifichino il Ramayana un giorno all’anno non è sufficiente: ognuno dovrebbe maturare le qualità di Rama in se stesso. Dovete sperimentare la Divinità di Rama dentro di voi qualunque nome portiate. Dal punto di vista atmico, voi siete Rama o Krishna. Fate sì che le persone comprendano il Principio di Rama e lo vivano. Controllate i desideri, sperimentate la beatitudine del Divino in ogni momento: questa è vera umanità. Essa si manifesta quando pensate a Dio. La

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Aprile 2016 17 Eterno Auriga

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felicità consiste nell’unione con Dio. Quanta beatitudine potete sperimentare se vedete Dio in voi stessi e in tutti! Fate finire tutte le differenze; riconoscendo la Divinità che è presente in tutti, dovreste promuovere il principio dell’amore e albergare la compassione nel cuore. L’Amore è Dio e trascende tutte le relazioni umane basate sull’attaccamento; acquisite l’Amore altruistico e divino che dura in eterno. Un vero amante di Dio non proverà alcuna afflizione. In questo fausto giorno, riflettete sugli insegnamenti sacri e maturate lo spirito di unità.

Mettete in pratica gli insegnamenti del Ramayana

Il Ramayana parla della vera identità dell’individuo, del significato reale della famiglia e della santità della società. Esso insegna l’importanza dei valori umani. Oggi, la corruzione è dilagante in ogni campo, come negli affari, nell’educazione e nella politica; in tali circostanze, il principio del Ramayana è molto importante perché spiega nei dettagli le relazioni che dovrebbero esserci tra fratelli, tra padre e figlio, tra precettore e discepolo. Oggi, molti leggono il sacro Ramayana, ma pochi ne comprendono l’essenza. Essi sprecano il tempo nell’acquisire la conoscenza superficiale dei libri, ma non hanno conoscenza pratica. Ci sono molti che possono spiegare gli insegnamenti del Ramayana in modo splendido: quanti di loro, tuttavia, ubbidiscono ai comandi dei loro padri nella vita di tutti i giorni? Non molti! A che serve leggere tanti testi se non ne mettiamo in pratica i messaggi? Qualcuno può forse godere del sapore di piatti prelibati, come il mysore pak, il gulab jamoon, il jilebi ecc., semplicemente ripetendo i loro nomi? No, si può godere del loro sapore soltanto se li si mangia. La semplice informazione

teorica non serve, ma oggi l’uomo è interessato solamente all’informazione e non alla trasformazione; l’intelletto fiorisce soltanto se c’è trasformazione.

“Non vacillate né deprimetevi se le vostre aspirazioni non vengono soddisfatte;un realizzato è colui che è sereno di fronte a tutte le avversità.”

Nella vita, si devono affrontare molti ostacoli, ma non bisogna mai deprimersi. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un sogno, realizzalo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è amore, godine. Siate allegri e coraggiosi di fronte alle avversità, e non dare mai spazio a debolezze di qualunque tipo. Il Vedanta dichiara: “Una persona dalla mente debole non può realizzare l’Atma.” Una persona mentalmente debole non può portare a termine niente. Quindi siate forti mentalmente e abbiate fede in ciò che è bene.

“Se non c’è timore del peccato e amore per Dio,l’umanità diminuisce negli esseri umani.Questa è la causa della mancanza di pace nel mondo.”

Per questo, l’uomo deve coltivare l’amore per Dio, il timore del peccato e la moralità nella società. Sebbene Rama e Ravana fossero versati ugualmente in ogni forma di conoscenza, il saggio Valmiki esaltò Rama come Divino e condannò Ravana come malvagio. Per quale ragione? Ravana non tradusse in azioni rette la conoscenza che aveva acquisito; al contrario, la usò per scopi malvagi, mentre Rama applicò la conoscenza appresa e dette gioia a

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18 Aprile 2016 Eterno Auriga

R.S. Subramanian

I DIECI GIORNI PIÙ

PREZIOSI DELLA MIA VITAI DIECI GIORNI PIÙ

PREZIOSI DELLA MIA VITA

L ’AVVENIMENTO RISALE AL GIUGNO del 1954, durante la mia prima visita a Puttaparthi. A quei tempi il viaggio a Puttaparthi era arduo e faticoso. Il modo

in cui Bhagavan Sri Sathya Sai Baba mi attirò nel Suo Divino Gregge alla giovane età di 17 anni, quando ero solo uno studente di college, è una storia interessante, che vorrei condividere con gli altri devoti attraverso il “Sanathana Sarathi” (Eterno Auriga).

Il Viaggio a Puttaparthi

Nato nel distretto di Tirunelveli (Tamil Nadu), avevo trascorso i primi dieci anni della mia vita con i nonni paterni in uno sperduto villaggio chiamato Melappavoor. Nel luglio del 1946 detti l’addio al mio villaggio e partii per Nuova Delhi, dove già vivevano i miei genitori assieme a mio zio, Sri V.S. Chidambaram, da molto tempo devoto di Sai. Egli era un famoso violinista e da oltre dieci anni insegnava violino a molte persone, compreso un buon numero di devoti Sai. Tra i suoi studenti c’era una distinta signora, Smt. Kamala Sarathi, ardente devota di Sri Ramakrishna Paramahansa e di Bhagavan Baba. Quando frequentavo le superiori, la domenica pomeriggio era mia abitudine seguire con regolarità le conferenze di Swami Ranganathananda della Missione di Ramakrishna a Delhi. In seguito, durante l’università, ogni domenica mattina accompagnavo Smt. Kamala Sarathi che portava Swami Ranganathananda dalla Missione all’Università di Delhi (e poi di nuovo alla Missione) per le sue conferenze sui ‘Narada Bhakti Sutra’ (aforismi sulla devozione di Narada) e sul ‘Viveka Chudamani’ (il gran gioiello della discriminazione) di Adi Sankara. Questa

consuetudine si protrasse per circa due anni e fu proprio nel 1950 che, per la prima volta, sentii parlare di Bhagavan. In seguito mi fu chiaro come Swami avesse progettato di occuparsi della mia prima visita alla Sua residenza!

In me crebbe un intenso desiderio di andare a Puttaparthi e, con il consenso dei miei genitori, al termine del primo anno di college, feci i piani per le vacanze estive di giugno 1954. Così intrapresi il viaggio per incontrare il mio caro Signore Sai. Viaggiai in treno da Delhi a Bangalore (Bengaluru). Da lì salii su un altro treno e raggiunsi Penukonda l’11 giugno. Dovevo prendere un autobus

da Penukonda per andare a Bukkapatnam e poi raggiungere la divina destinazione finale. Appena salito sull’autobus, sentii una voce che mi chiamava con il mio nomignolo. Chi poteva chiamarmi così in quello strano luogo? Chi altri se non la mia cara zia Kamala Sarathi, che, per Sua Volontà Divina, era stata fatta salire sullo stesso autobus a una fermata precedente, viaggiando da Bombay (l’attuale Mumbai) verso la stessa destinazione divina? Fu come il conforto di una fresca brezza nel deserto infuocato. Tutta la mia ansia per il soggiorno a Puttaparthi scomparve, poiché il Signore aveva mandato il mio angelo custode a prendersi cura di me nella Sua

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residenza. Questo fu l’inizio del Divino Leela e il mio cuore era pieno di gioia, senza la preoccupazione di essere in un luogo strano.

Dopo aver viaggiato per circa un’ora, verso le 14,45 raggiungemmo il piccolo villaggio chiamato Bukkapatnam, nella soffocante calura estiva. Da lì gli uomini dovevano percorrere a piedi una distanza di oltre cinque chilometri fino a Parthi, mentre le donne, i bambini e i bagagli venivano portati su carri trainati da buoi. Arrivammo così a Puttaparthi verso le 17,30.

Mettemmo il bagaglio nel vecchio Mandir, dove Swami risiedeva prima del trasferimento nel nuovo Mandir nell’anno 1950. Ci dirigemmo poi verso il nuovo Mandir, distante circa un chilometro e mezzo; mentre ci avvicinavamo, Baba, in piedi sul balcone, osservava sorridente il nostro procedere verso la Sua residenza e quando la raggiungemmo, ci benedisse. Inoltre s’interessò amorevolmente per sapere come stavamo e come era andato il viaggio. Poi ci chiese di trasferirci sul lato destro del nuovo Mandir dove era il garage e dove adesso si trova l’edificio su tre piani con gli appartamenti di East Prasanthi.

I Giorni Beati a Puttaparthi

Ci spostammo quindi nel garage e ci sistemammo rapidamente. Ancora una volta provai una felicità immensa e gratitudine per il Signore per aver potuto realizzare il mio progetto di andare a Puttaparthi. Compresi che ogni cosa era Sua Volontà. Così iniziai la mia visita di appena dieci giorni a Parthi. A quei tempi non c’era una gran folla e la media giornaliera dei devoti a Puttaparthi era di sole 100-150 persone. Baba era solito chiamare alcuni devoti al termine del loro soggiorno per conferire una grazia speciale, oltre a consigliarli o parlare loro di faccende personali, dopodiché esse intraprendevano il viaggio di ritorno.

Durante il soggiorno fu un onore

straordinario ricevere quotidianamente, il pomeriggio, la visita di Swami nel garage! Di solito Swami scendeva dalla Sua residenza verso le 16 per una breve passeggiata e visitava i semplicissimi alloggi dove stavano i residenti fissi, compreso Sri N. Kasturi con moglie e madre. Questi circa dieci/dodici alloggi erano situati più o meno a 300 metri, posti su due file parallele di fronte alla residenza di Baba. Prima di proseguire vero le altre case, Swami veniva regolarmente al nostro garage: questa era Sua regolare consuetudine. Ma ancor più significativo per me era il fatto che ogni giorno Swami stesse nel garage a conversare con Smt. Kamala Sarathi per circa tre quarti d’ora, dopodiché tornava al Mandir, dove molti devoti erano in attesa del Suo Darshan. Durante queste conversazioni non era infrequente che Baba all’improvviso mi guardasse e sorridesse in tutta la Sua benevolenza. Talvolta pronunciava amorevolmente parole d’incoraggiamento guardando me, ragazzo giovane e nervoso, pieno di ammirazione e soggezione, a due passi dal Signore dell’universo! Mi consideravo davvero benedetto dalla possibilità di avere il Suo Darshan e anche di ascoltare le Sue conversazioni per tutti i giorni trascorsi nell’Ashram. Nei Suoi discorsi Swami si soffermava su tutti gli aspetti del vivere in salute e in pace. Raccomandava inoltre di essere sempre amorevoli, nonché semplici e sinceri. Diceva anche che si sarebbe preso cura di tutti coloro che avessero seguito fedelmente i Suoi insegnamenti.

Il tempo volò e il 21 giugno 1954 Swami mi chiamò durante il Darshan del mattino per un colloquio privato. La stanza delle “interview” è rimasta sempre la stessa da allora. Appena entrai nella stanza dietro Bhagavan, Egli chiuse la porta e m’invitò con estremo amore a fare Padanamaskar. Feci il tradizionale Sashtanga Namaskar (prostrarsi in atto di riverenza) al Signore dell’universo, arrendendomi ai Piedi di Loto.

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...continua da pagina 17

Bhagavan mi toccò la testa per benedirmi e mi alzò per le spalle. Poi materializzò la Vibhuti, me l’applicò sulla fronte e mi dette la restante assieme a un sacchettino lucido di 5 x 7 cm contenente una fotografia di Shirdi Sai Baba e una di Bhagavan Stesso. Mi dette altri 10 pacchetti di Vibhuti invitandomi a portarli a casa. Poi s’informò sui miei genitori parlando nella mia madre lingua, il tamil, e mi disse un paio di cose riguardo alla mia situazione familiare a Delhi. Poi mi guardò negli occhi intensamente e mi disse che avevo l’abitudine di preoccuparmi in modo eccessivo. Mi raccomandò vivamente di abbandonare da quel momento tale preoccupazione. Con premura materna il Signore mi assicurò che tutto sarebbe andato bene nella mia vita, poiché Egli si sarebbe preso cura di me. Ero in estasi e piangevo. Prima di congedarmi, mi prostrai ancora una volta ai Suoi Piedi di Loto.

Tornai al garage a salutare la zia Kamala, e la ringraziai anche profusamente

per essersi presa cura di me nei dieci giorni trascorsi con lei. Alle 10,15 lasciai Puttaparthi per Bukkapatnam. In compagnia di altri devoti percorsi a piedi la strada fino a Bukkapatnam; da lì dovevo salire sull’autobus per la stazione ferroviaria di Penukonda. Quindi ripresi il viaggio in treno verso casa accanto al mio Compagno Invisibile: avevo una canzone nel cuore e un passo a ritmo di danza. Anche oggi serbo nell’anima la mia esperienza adolescenziale a Prasanthi Nilayam durante i dieci giorni più preziosi della mia vita con la Divinità, beandomi nel totalizzante amore di Bhagavan, il nostro vero compagno di questa vita, di sempre e per sempre.

– Sri R.S. Subramanian è stato Condirettore (a riposo) del Ministero delle Ferrovie (Consiglio d’Amministrazione delle Ferrovie) di Nuova Delhi

tutti. Uno impegnato nel benessere di tutti, uno dotato di ogni saggezza, uno che è il ricettacolo di lodevoli virtù: questi sono i tre aspetti che manifestarono la Divinità di Rama. Chiunque mostri questi tre aspetti è essenzialmente divino. In effetti, tutti sono divini, ma, a causa dell’attaccamento al corpo, l’uomo non è capace di comprendere la sua natura divina; egli può sperimentare e godere della Divinità solamente seguendo la via dell’amore.

“L’Amore è Dio, Dio è Amore: vivete nell’Amore.”“Comincia il giorno con amore,trascorri il giorno con amore,colma il giorno d’amore,termina il giorno con amore.Questa è la via che porta a Dio.”

La causa delle sofferenze dell’uomo è aver limitato il suo amore a se stesso e alla famiglia; egli dovrebbe acquisire il nobile sentimento di fratellanza nei confronti di tutti.

“L’espansione dell’amore è vita, la sua contrazione è morte.”

Tutti sono figli di Dio, tutti sono scintille del Divino. Il Signore Krishna dichiara nella Bhagavad Gita: “L’Atma eterno in tutti gli esseri è parte della Mia Essenza.” Quindi l’essere umano dovrebbe avere un sentimento espansivo, tale da identificarsi con tutti; l’umanità non può progredire in assenza di sentimenti simili.

- Estratto dai Discorsi di Bhagavan tenuti in occasione della festività di

Rama Navami

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Aprile 2016 21 Eterno Auriga

UANDO AVEVO 30 ANNI, pregai Dio di entrare nella mia vita e prenderne la direzione. Poi, però, non accadde

granché. Così andai in giro a cercarLo e frequentai diversi corsi su Dio. Quando avevo 45 anni, il mio insegnante, in un corso spirituale, menzionò il Nome di Sai Baba. Quando Lo sentii, seppi per certo che Dio era sulla terra. Da allora in poi, è diventato il mio Maestro. Immediatamente, cominciai a frequentare un Centro per saperne di più. I devoti mi invitarono a unirmi a loro e ad andare da Baba. Io, però, non avevo i soldi. Accadde allora un miracolo: sul mio conto bancario arrivò una grossa somma di denaro che mi consentì di unirmi al pellegrinaggio; riuscii così a toccare i Suoi piedi per la prima volta. In questo modo, Baba entrò nella mia vita nel 1989. Fece innumerevoli miracoli, ma ciò non mi colpì. È forse una cosa tanto grande quando il Signore, che ha creato la vita e il misterioso universo, crea un piccolo anello o cambia alcuni eventi? A tal proposito, Swami dice che i miracoli sono i Suoi biglietti da visita. Dopo averne ricevuto uno, un biglietto che rappresenta il Suo compito, non succede nulla fin quando anche noi non cominciamo a eseguire

il nostro compito. Quale compito? “Il Mio più grande miracolo è che posso trasformarvi”, dice Swami. Chiaramente, il Suo compito è la trasformazione.L’Amore Esiste

Un giorno, a Prasanthi Nilayam, eravamo tutti in attesa del Darshan di Baba. Stavo cercando di contattare la mia anima, perché, il giorno prima, nel mio piccolo gruppo avevamo avuto una

discussione. Dentro di me, chiesi a Baba di dirmi come raccapezzarmi. Allora, nella mia mente, si formò una frase. Swami mi disse “blabbermouth” (che significa “chiacchierone”). Swami intendeva me. Chiesi quindi conferma. Come faccio a sapere che sei Tu a parlare con me, Swami? Allora un’aquila volò, da uno dei cipressi che circondavano l’area del Darshan, direttamente verso di me. Passò proprio sulla mia destra e potei avvertire il forte vento prodotto dalle sue ali. Oh, pensai: questo è un grande segno! Dopo il Darshan, incontrai una persona del gruppo e mi scusai. Gli raccontai ciò che era successo. “Vuoi dire quell’uccello?” - egli disse - e indicò un punto nel cielo dove un’aquila volteggiava sopra le nostre teste. In serata incontrai un’altra persona del gruppo, mi scusai e le raccontai la storia. Ella indicò all’orizzonte il sole che tramontava. Un grosso uccello volteggiava nel cielo. Ancora una volta si trattava di un’aquila!

Ora ero certo: dovevo migliorare. A questo punto devo dirvi qualcosa sulla mia vita. Ero uno strumento per rendere, per la prima volta, redditizio il riciclaggio del vetro e anche per aprire uno dei primi negozi di alimenti naturali. In questo processo sono

LA TRASFORMAZIONE È IL SUO COMPITO

Jan Floris

Mi misi a fare un piccolo esercizio. Ogni volta che vedevo un errore di un impiegato, prima ripetevo a me stesso tre virtù di quella persona, come: egli è sempre puntuale, lavora molto e ha un bel sorriso. Feci questo per un anno e mezzo. Tutto cambiò per il meglio e ora c’è molto più amore nella mia vita.

Q

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stato un pioniere, non un attendista. A quel punto non avevo più bisogno di quella caratteristica ed era tempo di cambiare. Stavamo camminando nell’Ashram in un gruppo di otto persone e cercai di dire alcune parole amichevoli. Dissi qualcosa di molto inopportuno e tutti si fermarono a guardarmi in modo compassionevole. Era evidente che non avevo toccato la corda giusta. Dentro di me, però, mi sentivo tanto felice! Era Swami che mi faceva sapere che “sì, davvero questo è quello che voglio. Voglio che tu cambi”.

Ero in affari. Baba sottolinea l’importanza della moralità nel mondo degli affari. Per me questo significa amare i miei clienti, la società e anche i miei collaboratori. Volevo essere un buon capo, non un grande capo. Sappiamo tutti che esiste solo l’amore. Volevo sperimentare questo. Mi misi a fare

un piccolo esercizio. Ogni volta che vedevo un errore di un impiegato, prima ripetevo a me stesso tre virtù di quella persona, come: egli è sempre puntuale, lavora molto e ha un bel sorriso. Feci questo per un anno e mezzo. Tutto cambiò per il meglio e ora c’è molto più amore nella mia vita. Non a causa di questo piccolo sforzo, ma per grazia di Swami. Dice Swami: “Fate un passo verso di Me e Io ne farò cento verso di voi.” Feci un piccolo esercizio e fui ricompensato con una montagna di felicità.Questo è Ciò Che Voglio da Te

Durante le celebrazioni del Natale a Prasanthi Nilayam, cantavo sempre nel coro. Riuscivo spesso a sedermi nella prima fila. In questo frangente, altri restavano in fondo. Ciò non mi faceva star bene. Decisi che Swami poteva mettermi dove voleva. Il giorno di Natale, fui messo molto indietro, al cancello di fronte al tempio. Sentii che era un gioco di Baba. Mentre stavamo cantando una canto a Siva, Egli venne fin dove ero seduto e mi guardò come a dire “sì, questo è ciò che voglio da te”.

Quelle erano tutte piccole esperienze per la trasformazione. Ora desidero raccontarvi una aneddoto su come Swami ci protegge. Un giorno, partecipai a un progetto di servizio altruistico ad Amsterdam, in base a cui avremmo dato da mangiare ai senzatetto. Mentre stavo andando laggiù, un malvivente mi aggredì e caddi a terra. Poi, però, l’uomo si afferrò improvvisamente la testa come se avesse un qualche attacco. Ebbi così il tempo sufficiente per fuggire. Dissi: “Grazie, Baba. Tu sei il misericordioso Signore onnipresente.”

L’autore è il Coordinatore Centrale della Regione 72 e membro del Comitato di Gestione delle Calamità Naturali dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai

– Baba

Tutte le cose del mondo sono fugaci e temporanee. Solo Dio è immutabile, puro, eterno e immortale. Perciò, trascorrete il vostro tempo cantando la gloria di Dio.

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Aprile 2016 23 Eterno Auriga

LA LEGGE DEL KARMA

Effulgenza della Gloria Divina

G LI ANZIANI DELLA FAMIGLIA pensavano che mio marito si sarebbe assunto la responsabilità

di prendersi cura della famiglia. Dal momento che la casa di mio padre era vuota, vi andammo a stare con i bambini. Non dovevamo pagare l’affitto, e ciò fu un sollievo. Vivevamo felicemente insieme. Improvvisamente, un giorno, mio marito disse che doveva andare a Madras (ora Chennai) e partì. Pochi giorni dopo, ricevetti una sua lettera ove diceva di essere a Bombay (oggi Mumbai) alla ricerca di un buon lavoro. I miei suoceri stavano con me perché mio suocero si era nuovamente ammalato.

Ero nel buio totale. Non avevo altra strada che rifugiarmi nell’unica risorsa: Bhagavan. Volevo correre da Lui, ma non potevo. Andare a Parthi non era facile come ora. Volevo che qualcuno mi accompagnasse. La nostra vicina era anziana, ma vedendo la mia situazione, si convinse a venire con me anche se aveva i suoi problemi.

Prendemmo il treno a Bangalore (ora Bengaluru) e raggiungemmo la stazione ferroviaria di Penukonda. Lì, venimmo a sapere che lo stesso giorno i miei genitori erano partiti per Bangalore. Narasappa, che era sempre stato il nostro portabagagli dai tempi del mio matrimonio, mi dette tale notizia alla stazione ferroviaria. Ma mia nonna era ancora lì a Parthi.

Non appena arrivammo, Swami chiamò entrambi a colloquio. Mi chiese: “Che cosa è successo? Perché sei così turbata?” Non riuscivo a controllarmi. Cominciai a piangere. Ero disperata. Dissi: “Swami,

siamo tutti marionette nelle Tue mani. Stai giocando con noi e, per Te, è divertente.”

Egli rispose subito con un sorriso: “Oh! Hai capito che siete tutti semplici marionette nelle Mie mani. E hai anche capito che Io sono il Direttore della commedia. Allora, perché quelle lacrime?” È molto difficile discutere con Lui, il Divino Maestro. Poi, mi chiese di andare l’indomani mattina nella Sua sala da pranzo durante la colazione.

Ma io Gli disobbedii. Non andai al

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24 Aprile 2016 Eterno Auriga

piano di sopra. Non volevo discutere il mio problema di fronte ad altre donne che dovevano sicuramente essere lì. Rimasi all’ombra di un albero aspettando che mi guardasse uscendo della sala da pranzo. Come previsto, uscì sul balcone, mi vide e disse: “Oh! Tu sei la regina del Wilson Garden! (località in cui vivevo a Bengaluru). Se ti chiedo di venire, tu non vuoi venire.”

Mi vergognai. Andai al piano di sopra con l’anziana signora. A quell’ora, le donne che Gli avevano portato la colazione erano andate via. Egli era solo e disse: “Là, nella stanza delle udienze, non posso parlarti a lungo.” A quei tempi, Swami era solito chiamare separatamente, non in gruppo, le persone di ogni famiglia. “La gente in attesa fuori controllerà il tempo. Volevo parlare con te a lungo. Ecco perché ti ho chiesto di venire nella Mia stanza da pranzo”, aggiunse. Ne fui addolorata. Anche Dio è vincolato dalla società!

Si sedette sulla sedia e mi chiese che cosa c’era che non andava. Tra i singhiozzi iniziai a elencarGli i problemi, la situazione finanziaria della famiglia e così via. Egli disse: “Povera Padma, tu sei figlia unica. Sei stata cresciuta con molta indulgenza. Pertanto, non riesci ad affrontare le difficoltà. Lo sai che ci sono molte persone che affrontano più difficoltà di te?”

Non riuscivo ad accettare il Suo ragionamento. Sfrontatamente risposi: “Swami, le mie difficoltà e le mie pene sono solo le mie. Sto soffrendo. La sofferenza diventerà forse minore se penso ai dolori e alle difficoltà degli altri? Perché, Swami, perché questi problemi? L’intera famiglia, dal più giovane al più anziano, si è arresa a Te. Allora, perché?” Swami rispose: “Vedi, Padma. Se ti trovi di fronte a uno specchio, e cominci a fare le boccacce, che cosa vedresti nello specchio?” Dissi: “Le

stesse espressioni che faccio si vedranno nello specchio. Si tratta solo del riflesso.” “Oh! È così. Prima hai fatto le boccacce, e ora vedi il loro riflesso. Sii felice che tutto ciò stia accadendo alla tua tenera età. Hai la forza fisica e mentale di sopportarlo. I tuoi genitori sono vivi per aiutarti e Io sono così facilmente disponibile. Se queste cose accadessero nella vecchiaia, non saresti in grado di sopportarle!” Swami spiegò la teoria del Karma in modo conciso. Mi sentii sollevata.

A vent’anni, avevo molti sogni e aspirazioni circa la mia vita coniugale. Quando tutto s’infranse, non riuscii sopportarlo. Continuai a piangere e Swami continuò a sorridermi. Ero estremamente scombussolata. Mi sembrava che mi stesse prendendo in giro. Dissi: “Dopo tutto, queste cose non Ti toccano, Swami. Per Te sono proprio niente. Siamo noi a soffrire e sembra che Tu ne goda.”

Egli spiegò: “No, no, Padma. Non è così. Stai certa che quando rido ci sarà del buono in futuro. Sto solo ridendo della tua ignoranza. Tu pensi che questa sofferenza durerà per sempre. No, non è vero. Io conosco il futuro. Sarai sicuramente felice. Più avanti lo capirai.”

Swami continuò: “Io non sono arrabbiato dei tuoi commenti. È stato sempre così per tutta la vita degli Avatar: la lode seguita dalle ingiurie. Anche quando ero l’Avatar Krishna, allorché Aswatthama uccise tutti i figli dei Pandava, Mi ingiuriarono per non averli salvati. Ma, quando protessi Parikshit nel grembo di Uttara, mi elogiarono come il ‘Kuloddharaka’ (salvatore del clan). Non Mi importa; entrambe le cose sono uguali per Me. Non preoccuparti. Sii felice.”

– Tratto da “Twameva Matha...” di Smt. Padmamma

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Aprile 2016 25 Eterno Auriga

continua a pagina 27...

NA VOLTA, DURANTE IL PERIODO del regno del Signore Krishna su Dwaraka, c’era un grande artista.

Anche se aveva fatto i ritratti di molti grandi re e aveva ricevuto da loro preziose ricompense, non era soddisfatto. Sentiva che la sua arte avrebbe trovato compimento solo quando avesse fatto il ritratto di Krishna e ricevuto la Sua grazia. Per soddisfare questo desiderio, andò a Dwaraka e incontrò il Signore Krishna. Quando Egli gli chiese lo scopo della sua venuta, questi Lo pregò: “O Signore! Ho visitato molti luoghi e, come artista, ho guadagnato un grande nome che non ha eguali.

Ma questo non mi ha appagato. Ti prego di benedirmi con la possibilità di disegnare il Tuo ritratto rendendo così la mia vita degna di essere vissuta. Se Ti siedi di fronte a me per un po’ di tempo, posso tracciare la Tua vera immagine.” Krishna sedette di fronte all’artista senza muoversi per un certo

tempo; poi entrò nel Suo palazzo. L’artista memorizzò la forma di Krishna che aveva visto, fece un bel ritratto dopo esser tornato a casa e, il giorno successivo, lo mostrò a Krishna. Scoprì, però, che le sembianze di Krishna differivano da quelle da lui disegnate nel ritratto. Così, tornò a casa, abbozzò un altro ritratto di Krishna e Glielo presentò il giorno successivo. Ma non era soddisfatto anche di questo, per il fatto che non raffigurava la Sua vera forma. Per tale motivo, cercò di disegnare un vero ritratto di Krishna cinque o sei volte, senza riuscire a farlo. Incapace di sopportare il dolore del suo fallimento, decise di lasciare Dwaraka a mezzanotte senza dirlo a nessuno.

Comprendendo la triste condizione dell’artista, il saggio Narada andò da lui e gli disse: “Ti rendi conto di chi è Krishna? Come puoi ideare e disegnare il Suo vero ritratto?

U

Chinna Katha

Purezza della MentePurezza della Mente

L’artista pregò il Signore Krishna di avere l’opportunità di disegnare il Suo ritratto. Una mente pura può avere riflessa

la vera immagine di Dio come in uno specchio.

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26 Aprile 2016 Eterno Auriga

EPPI DI SRI SATHYA SAI BABA nei primi anni ’70. Una volta, ebbi un piccolo opuscolo sulla

Sua Incarnazione nel Sud dell’India e, per conincidenza, a Kumudini Houses, una scuola situata qui a Kalimpong, fu mostrato, nel mese di giugno del 1971, un

documentario su Sathya Sai. Dopo averlo visto, non credevo al 75% di ciò che in esso veniva detto.

Nel frattempo, nel mese di novembre

del 1971, mia madre portò una fotografia di Swami debitamente incorniciata. Il negoziante (che le vendette la fotografia) le disse che la figura nella foto era la reincarnazione di Siva. Dopo che mia madre raccontò la storia, ciò ebbe un impatto positivo sulla nostra mente e iniziammo ad adorare Swami. Venne stabilito un orario fisso per i Bhajan della mattina e della sera, senza che ci fossero norme e regolamenti bizzarri da seguire.

Swami Risponde alle Mie Preghiere

Più tardi, sentii i miei compagni di classe canticchiare alcuni Bhajan, e

cominciai a credere seriamente nell’esistenza del Signore Siva. Lentamente, i nostri Bhajan divennero abituali, con regole e disciplina. Un giorno, in un negozio sulla strada principale di Kalimpong, comprai due libri di Bhajan. Cominciammo quindi lentamente a cantare quei Bhajan a modo nostro.

Nel frattempo, nel 1972 mio padre si ammalò. Era grave, con molti malanni che lo attaccavano simultaneamente e non avemmo altra scelta che pregare Swami. In quei momenti Lo implorai seriamente perché provvedesse a un suo pronto recupero. Swami ascoltò la mia preghiera e ripristinò la salute di mio padre da ogni punto di vista. Quando mia madre si ammalò nel maggio del 1974 a causa di problemi cardiaci e respiratori, pregai Swami allo stesso modo in cui avevo pregato per la pronta

guarigione di mio padre. Anche lei recuperò. Quando ebbe una ricaduta nel 1991, pregai nuovamente Swami ed Egli le diede un’altra vita. Ella è ancora in buona salute.

Dottor R.P. Tiwari

S

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Aprile 2016 27 Eterno Auriga

...continua da pagina 25

In questo modo, la mia fede in Swami diventò salda e cominciai a sacrificare tutto per Lui. Ogni giorno, prima di iniziare qualunque lavoro, Lo pregavo di elargirmi le Sue benedizioni divine, e tutto il mio lavoro si svolgeva senza alcun tipo di ostacolo.

Swami Manda a Casa mio Padre

Successivamente, tutta la mia famiglia divenne devota di Sai. Nel 1975, entrai a far parte del Sai Samithi con tutti i membri della mia famiglia e cominciai a partecipare a diversi programmi. Improvvisamente, nel 1978, mio padre se ne andò da casa senza dir niente a nessuno. Lo cercammo a Kalimpong e nei dintorni, ma invano. Più tardi, mia madre scoprì che aveva portato con sé alcuni libri religiosi, tra cui la Bhagavadgita e un Japamala. Così, ipotizzammo che fosse andato all’Ashram di Swami a Puttaparthi. Eravamo preoccupati perché non aveva denaro con sé, a eccezione di 500 rupie. Nel frattempo, ritenemmo che avesse intenzione di non tornare a casa. Pregammo tutti assieme Swami, affermando ripetutamente: “Swami, se davvero sei Dio, dovresti far tornare a casa nostro padre.”

La sera stessa, per “coincidenza”, Baba chiamò mio padre che era nell’Ashram di Puttaparthi e gli chiese: “Perché sei venuto qui senza consultare i tuoi familiari? Devi tornare subito a casa.” Mio padre si trovò in

un dilemma perché era andato a Puttaparthi per restarvi per sempre. Inoltre, non aveva i soldi per tornare a casa. Il giorno successivo, Swami partì per Whitefield. Mio padre era in una situazione imbarazzante e decise, caparbiamente, di seguire Swami a Whitefield. La mattina dopo, Swami trovò ancora una volta mio padre a zonzo per Whitefield. Lo chiamò e gli chiese: “Non sei ancora andato a casa?” Ma mio padre rimase muto e senza risposta.

Infine, Swami lo chiamò nella stanza interna, materializzò un’enorme quantità di Vibhuti e gli disse di portarla a casa e darla alla sua famiglia. Vedendo la quantità di Vibhuti, mio padre pensò di raccoglierla nel suo berretto nepalese; poi tornò nella sua stanza e cominciò a versarla in un altro contenitore. Ma con sua grande sorpresa, all’interno della Vibhuti c’era del denaro, la quantità esatta per arrivare a casa a Kalimpong. Mio padre quindi si rese conto che doveva tornare a casa e incontrare tutti poiché Swami voleva così. Allora, senza perdere tempo, acquistò il biglietto ferroviario e tornò da noi sano e salvo. Da allora, giorno dopo giorno, sperimentiamo la grazia di Swami.

- L’autore è un devoto di Swami di vecchia data proveniente da Kalimpong, Darjeeling (Bengala Occidentale)

Nessuno è in grado di disegnare il vero ritratto di questo Divino Attore e Direttore che cambia forma ogni momento. Non rattristarti per il tuo fallimento. Ti darò un consiglio.” Dicendo questo, Narada gli sussurrò all’orecchio un segreto. L’artista andò via felice portandosi un grande specchio a grandezza naturale coperto con un telo. Dopo aver posizionato lo specchio di fronte a Krishna, rimosse il telo e Gli disse: “O

Signore! Tutte le modifiche della Tua forma saranno riflesse nello specchio.” Vedendo la spiacevole situazione dell’artista, Krishna riversò le Sue benedizioni su di lui.

Se purificate la mente, potrete vedere la chiara forma di Dio riflessa in essa. La purezza della mente può essere raggiunta con una devozione piena d’amore e fede.

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28 Aprile 2016 Eterno Auriga

Angolo degli Studenti

SAI BABA È IL MIO SOLO MAESTRO SPIRITUALE

IYashas Rajkumar

Bal Vikas Sri Sathya Sai appartengono a un movimento inaugurato da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba per insegnare ai bambini a crescere come

degni cittadini di questa grande nazione e diventare i leader di domani. Essi integrano l’istruzione scolastica, mettendo in rilievo i cinque valori umani fondamentali di Sathya, Dharma, Shanti, Prema e Ahimsa. Baba ha detto che l’istruzione non è semplicemente per vivere; è anche per una vita più ricca di senso e più proficua. Per un mondo di pace, è necessario promuovere nei bambini un buon carattere e una buona condotta. Ciò promuove non solo le virtù, ma contribuisce a elevare il livello morale e spirituale dei bambini. Il programma Bal Vikas Sri Sathya Sai si propone di sviluppare gli aspetti fisici, intellettuali, emotivi, psicologici e spirituali del bambino.

Non appena entrai a far parte dei corsi Bal Vikas, sviluppai lentamente interesse nei loro confronti. Poiché ciò cresceva di giorno in giorno, considerai Baba come il mio unico maestro spirituale, e attraverso i Bal Vikas ho trovato pace e soddisfazione. L’interessante metodo adottato dal nostro insegnante era quello di insegnare attraverso storie ed esempi. Il lato migliore dei Bal Vikas è che sono diventato parte delle loro attività e celebrazioni. Il servizio che preferivo era il Narayana Seva, poiché provavo pace e gioia nel servire i poveri e i bisognosi.

La mia prima esibizione sul palco fu un Qawali Sai dal titolo “Sai Bin Raha Na Jaye...” eseguito nel mese di maggio

del 2012 come omaggio a Baba nel Giorno di Easwaramma. Per grazia del Signore Sai, nel 2013, ebbi la possibilità di visitare Puttaparthi per esibirmi durante le celebrazioni di Deepavali e del Capodanno Gujarati. In occasione di Deepavali effettuai anche l’Arati nel Sai Kulwant Hall, momento che mi è particolarmente caro. Il mio ultimo contributo, nel maggio del 2015, fu la partecipazione alla scenetta riguardante la moralità “L’Onestà è la Miglior Politica”.

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Aprile 2016 29 Eterno Auriga

Fin dal momento in cui mi iscrissi ai Bal Vikas, diventai più utile agli altri ed ebbi il desiderio di servirli il più possibile. Do valore al cibo e al denaro e non li sciupo mai. I Bal Vikas hanno inculcato molte buone qualità in me e sono sicuramente un miglior essere

umano che non perde facilmente la calma e la pazienza. Con l’adesione ai Bal Vikas, mi sento in contatto con Baba e imploro sempre Sue benedizioni. Lo prego tutti i giorni.

– Da “Sri Sathya Sai Bal Vikas: The Path Divine”

Di seguito, ci sono tre preziose massime di Bhagavan. Meditate su di esse e cercate le seguenti parole nel sottostante cruciverba:

1. Io vi ho detto che la Mia Vita è il Mio Messaggio. Gli Avatar proclamano la loro Divinità in tal modo.

2. Io sono il respiro vero e proprio della vostra vita.

3. Poiché Dio assume forma umana per ripristinare il Dharma e ricondurre l’uomo sul sentiero della virtù e della saggezza, nulla Gli piace di più di una vigorosa aderenza al Dharma.

Life, Message, Avatars, proclaim, Divinity, way, breath, assumes, human, restore, Dharma, lead, man, virtue, pleases, adherence, vigorous.

Preziose Massime

Consigli di Swami agli StudentiOvunque siano gli studenti, devono prevalere il silenzio, la serenità e la

sicurezza, giacché solo una tale atmosfera promuove lo studio. Ma che cosa troviamo ora? Ciò che prevale è la paura, l’ansia e l’irrequietezza! Coloro che provengono dai nostri college non sono affatto istruiti nel vero senso del termine. Molti si comportano ancor peggio dei loro fratelli non istruiti.

Gli studenti dovrebbero aver chiarezza circa i valori della loro vita, la loro vera realtà e gli ideali che dovrebbero modellare la loro esistenza. Ora sono impegnati più nel giudicare e incolpare gli altri. Quando non si ha alcuna conoscenza di se stessi e di ciò che è bene, come si può rivendicare il diritto di correggere o condannare gli altri?

V I T A C O P R U X V M R

R D I V I N I T A C P S V

I X R A F G P A B I B M R

C D I V I N I T A A B O I

O R F A G J A K L O T D P

N C F T E A C H I L T O R

D R V A Z S E M O N E Z I

U Q W R E S P I R O P J S

R V I R T U S F T B U N T

R D H A R M A R U O M O I

E S S A D E R E N Z A S N

T U P R O C L A M A N O A

M E S S A G G I O I A V R

V I G O R O S A L N C G E

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30 Aprile 2016 Eterno Auriga

LH O N G K O N G

E CELEBRAZIONI DEL 90° Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba sono cominciate il 19 novembre 2015 con un

programma di servizio per gli anziani. Essendo questa la Giornata della Donna, l’Ala Femminile ha servito agli ospiti un sontuoso pranzo, li ha intrattenuti con giochi e ha offerto a ogni ospite un cesto di generi di prima necessità. Il 23 novembre, le celebrazioni sono cominciate con preghiere e Bhajan.

Il pomeriggio, il Centro Sathya Sai straripava di persone giunte a celebrare la vita di Sathya Sai. Il programma comprendeva edificanti Bhajan e bellissimi filmati. È stata offerta a Bhagavan la pubblicazione annuale “Sai Sarathi”, con il tema “La Trasformazione di Sé, Grazia di Sai”.

In altre attività, l’Ala Servizio ha distribuito 1000 ceste contenenti cose utili a persone che dormono per strada e a persone disabili. Ogni cesto conteneva una calda coperta, una sciarpa, un paio di calzini, un ombrello, un asciugamano per il viso, un telo da bagno

e un set per l’igiene dentale, confezionato in una borsa ecocompatibile riutilizzabile. I volontari SSIO servono, durante tutto l’anno, persone indigenti che vivono per le strade di Hong Kong.

L’11 dicembre 2015, circa 1100 persone hanno partecipato a un programma culturale che ha messo in scena una commedia danzata dal titolo “Le nostre vite sono il Suo Messaggio”, e un video di presentazione, seguiti dalla tradizionale cerimonia del taglio della torta.

C I N ACon devozione e gratitudine, i membri

della SSIO hanno celebrato il 90° Compleanno di Bhagavan a Guangzhou offrendo, a un’assemblea di 80 persone, preghiere e un programma pomeridiano. La sessione del pomeriggio comprendeva filmati su Bhagavan e il lavoro della SSIO. Il Centro Sathya Sai ha amorevolmente offerto a Bhagavan il primo numero di un notiziario mensile. La pubblicazione fornisce informazioni ai devoti Sathya Sai di Guangzhou in merito alle attività della SSIO locale, come anche della Zona 5 e del mondo.

Il 29 novembre 2015, i membri SSIO hanno amorevolmente distribuito riso, olio, pasta, dolci e coperte ai residenti dell’Huiling Home a Guangzhou, un centro per persone con disabilità mentale.

G I A P P O N EIl 22 novembre 2015, la SSIO del

Giappone ha cominciato le celebrazioni del 90° Compleanno di Bhagavan offrendo curry e riso a 250 persone. Nello stesso giorno, la SSIO ha offerto un programma per donne al Centro Sathya Sai di Kobe. Quindi, il 23 novembre, circa 150 devoti Sathya Sai del Kansai, regione del Giappone comprendente i Centri di Kobe, Osaka e

Programma culturale nel 90° Compleanno di Bhagavan.

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Aprile 2016 31 Eterno Auriga

Kyoto e il Gruppo di Nara, si sono riuniti a Kobe per la celebrazione di un giorno sul tema “L’Amore è la Sorgente, l’Amore è la Via, l’Amore è la Meta”. Il programma comprendeva la cerimonia di giuramento dei nuovi dirigenti del Centro di Kobe della SSIO e la sessione pomeridiana includeva un illuminante discorso del Presidente del Consiglio Nazionale del Giappone. In seguito, i membri del Centro Sathya Sai di Kobe hanno presentato una splendida commedia sulla leggenda di Markandeya, ed eseguito un popolare Bhajan sia in giapponese sia in hindi. Il programma serale si è concluso con un filmato sul divino messaggio d’amore di Bhagavan. A Tokyo, la SSIO ha distribuito la traduzione in giapponese del Sutra Vahini di Bhagavan, dopo averGlielo offerto.

K E N Y A

Sathya Sai Baba è conosciuto come fondatore della Scuola Sathya Sai di Kisaju, Kenya. Il 29 novembre 2015, in segno d’amore in occasione del Suo 90° Compleanno, i devoti Sathya Sai del Kenya hanno organizzato la cerimonia della rottura del terreno per una scuola secondaria.

Nell’ambito delle celebrazioni della Giornata del Fondatore a Kisaju, oltre 360 persone hanno partecipato a questo gioioso evento. Alla fraternità scolastica si sono uniti genitori, tutori, un membro del

Parlamento locale, i membri del Governo locale, il capoarea e i suoi assistenti, i rappresentanti dei mezzi d’informazione e altri ospiti. Si presume che gli studenti della scuola primaria che termineranno la scuola elementare a dicembre 2016, continueranno come studenti della scuola secondaria di nuova costruzione a partire da gennaio 2017.

M E S S I C O

Durante il gennaio del 2016, i membri dell’Istituto Educativo Sathya Sai (ISSE) del Messico hanno visitato la Scuola Sathya Sai del Guatemala situata a El Limonero, zona generalmente considerata come dominata dalla malavita. Più di 100 bambini frequentano questa scuola primaria. I visitatori messicani sono stati accolti con gioia ed entusiasmo e presentati con lettere e disegni della bandiera messicana, appositamente preparati dai bambini Sathya Sai del Guatemala.

Al ritorno in Messico, i membri ISSE hanno condiviso le loro esperienze con gli studenti e gli insegnanti della Scuola Sathya Sai di Chihuahua, in Messico, che hanno quindi creato bellissimi acquerelli in onore dei bambini del Guatemala e li hanno poi esibiti in una mostra. I dipinti sono stati poi inviati alla scuola Sathya Sai del Guatemala. Gli studenti guatemaltechi hanno posto

Celebrazioni della Giornata del Fondatoredella Scuola Sathya Sai di Kisaju.

La Scuola Sathya Sai del Guatemala.

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32 Aprile 2016 Eterno Auriga

questi dipinti intorno a un’immagine di Gesù all’entrata della scuola, nell’amorevole riconoscimento di amicizia e unità delle due scuole. I bambini Sathya Sai del Guatemala hanno anche scritto 30 lettere di ringraziamento ai loro amici messicani. Juan Enrique, studente della 3^ elementare, ha scritto: “Grazie di considerarmi vostro amico. Sono molto contento perché, anche se non ci conosciamo, mi avete aperto il vostro cuore... Abbiamo imparato a volare come uccelli, a nuotare come pesci, ma non abbiamo ancora imparato a vivere come fratelli. Per questo motivo, quando ho letto la vostra lettera dove si affermava che siamo fratelli e che ci amiamo e rispettiamo l’un l’altro, ho veramente voluto conoscervi.”

A R A B I A S A U D I T ACinquanta membri del Centro Sathya Sai

di Riyadh hanno celebrato il Natale 2015, riunendosi al Sai Majlis per cantare le glorie di Bhagavan Baba. All’ingresso del luogo, accoglieva tutti una grande immagine di Sathya Sai Baba, adorna di ghirlande di fiori natalizi e luci multicolori.

I volontari Sathya Sai avevano decorato la sala con stelle filanti, festoni e stelle dorate. Inoltre, pupazzi di neve, alberi di Natale decorati, e un’esposizione del presepe hanno creato un’atmosfera di gioia

e pace. Il programma è stato caratterizzato da emozionanti canti devozionali e natalizi in inglese, intensificando lo spirito del Natale con composizioni tradizionali tra cui “Silent Night” e “Joy to the World”. Nel momento culminante, è entrato nella sala Babbo Natale con una borsa piena di dolci e leccornie, e le ha distribuite ai presenti. Tutti i bambini hanno ricevuto un regalo di Natale, che ha illuminato i loro occhi. Il programma si è concluso con la preghiera di chiusura e la condivisione di cibo e dolci.

Successivamente, la vigilia di Capodanno, circa 50 membri SSIO da Riyadh hanno organizzato una speciale sessione serale di Bhajan, iniziando con delle preghiere. Quando l’orologio ha indicato che si avvicinava la mezzanotte, il canto è aumentato d’intensità accompagnando tutti gioiosamente nel Nuovo Anno.

G E R M A N I ATra maggio e settembre 2015, è stato

avviato il nuovo progetto la “Staffetta dei Valori”, per organizzare varie attività relative ai valori umani lungo un percorso da sud a nord della Germania. Il progetto è stato avviato il 9 maggio 2015 durante il Precongresso Mondiale a Wartaweil, con la partecipazione di 15 Centri Sathya Sai. Durante la cerimonia d’inaugurazione, la prima staffetta ha ricevuto una simbolica coppa da portare lungo il percorso designato. Il 18 maggio, la coppa è arrivata a Stemwede, luogo in cui 108 devoti Sathya Sai si erano riuniti per celebrare il tradizionale incontro pentecostale dal tema “Siamo Sorgenti d’Amore, Suono dell’Età dell’Oro”. Poche settimane dopo, la coppa è arrivata a Darmstadt, dove, in un parcheggio pubblico, erano state erette cinque “colonne dei valori”.

I membri SSIO hanno esposto il materiale per l’istruzione basata sui valori, tra cui giochi, storie, carte e insegnamenti Sathya Sai sui valori umani. Molti genitori, camminando con i loro bambini nel

Natale a Riyadh.

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Aprile 2016 33 Eterno Auriga

passeggino, hanno visionato il materiale in esposizione.

I programmi basati sui valori sono stati organizzati anche per tutta l’estate. Il 20 giugno 2015, la simbolica coppa ha raggiunto Bonn, l’ex capitale della Germania. Il ricavato della vendita di libri a Bonn è stato donato al Fondo per gli Aiuti nelle Calamità Naturali della SSIO, istituito dopo il terremoto in Nepal. Sono stati distribuiti al pubblico dei biglietti con le citazioni di Baba. Il 18 luglio 2015, i devoti Sathya Sai di Friburgo si sono riuniti nella chiesa cattolica dell’Ospedale Universitario, presentando un concerto comprendente brani di vari credo religiosi. Ai pazienti in ospedale è stato trasmesso un video del programma in tempo reale. Ad Ahrweiler, i volontari SSIO hanno fornito servizio alla comunità pulendo la riva del fiume Ahr. Nel mese di agosto del 2015, i volontari SSIO di Karlsruhe hanno offerto ai bambini un programma similare, dal titolo “Pomeriggio dei Valori”. Durante l’estate del 2015, il Centro Sathya Sai di Tübingen ha organizzato diverse attività ricreative per bambini orientate ai valori.

Il 26 settembre 2015, la staffetta è arrivata a Berlino, via Kiel e Amburgo, per il gran finale. Per i 57 volontari SSIO, provenienti per l’occasione da tutte le parti della Germania, è stata organizzata una gita in barca sul fiume Sprea. Il vaporetto, decorato con striscioni recanti il simbolo del Sarva Dharma e il messaggio “Ama Tutti, Servi Tutti”, ha navigato per tre ore attraverso la città, passando tra quartieri

governativi. Il messaggio d’amore e unità è stato così condiviso in tutto il Paese.

– Organizzazione Internazionale Sathya Sai

I N D I AGujarat – Il 27 e 28 febbraio 2016, anche quest’anno, come ogni anno, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha organizzato, a Tithal, Valsad, il Maha Sammelan (Incontro Annuale) di tutti i devoti del Gujarat, cui hanno partecipato oltre 1000 devoti e responsabili.

Soffermandosi sul tema del raduno “Trasformare Se Stessi per Trasformare la Società”, Sri Manohar Trikannad, Presidente dello Stato del Gujarat, ha fatto l’esempio della canna da zucchero che, solo quando viene schiacciata, fa scaturire la dolcezza.

Qualunque ostacolo possa arrivare nella vita, dovremmo riflettere la Divinità, egli ha detto. Narrando le sue esperienze con Swami, Sri Nimish Pandya ha affermato che Bhagavan non era interessato al nostro servizio, ma alla trasformazione che avviene in noi durante il servizio. Egli ha sottolineato che il prerequisito per diventare membri dell’Organizzazione Sathya Sai è l’intenzione di cambiare se stessi e non cambiare gli altri. Infine, ha parlato all’assemblea Munishri Sri

La staffetta dei Valori in Germania.

I partecipanti all’Incontro Annuale.

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Jin Chandra Maharaj, il quale ha affermato che Dio sarà felice quando mostreremo amore e compassione per gli altri. Citando Mahavir Swami, ha detto che si dovrebbe avere pace mentale; in seguito, il riflesso del Paramatma potrà esser visto nell’Atma. Nella sessione pomeridiana, si è svolta una discussione di gruppo riguardante le varie Ali dell’Organizzazione Sai, cioè Bal Vikas, Giovani, Mahila, Sicurezza a Prasanthi, Seva Dal, Programma Integrale Sri Sathya Sai per i Villaggi (SSSVIP). Più tardi, nel pomeriggio, i capigruppo hanno proposto i loro piani d’azione. I Bhajan serali sono stati cantati dai giovani.

Il giorno successivo, Sri Nimish Pandya ha tenuto un incontro separato con i dirigenti, in cui ha affermato che il dovere di ogni dirigente è diffondere il messaggio di Swami con amore genuino. Ha detto che Swami diceva sempre: “Non voglio la capacità dei Miei devoti; voglio la disponibilità.” Dovremmo essere a disposizione per il lavoro di Swami, ha aggiunto.

Ai vincitori del premio di dizione sono state assegnate delle coppe e quest’anno, per avvicendamento, la coppa è stata aggiudicata al distretto del Bhavnagar. A più di 12 medici sono stati assegnati i Certificati d’Apprezzamento per aver reso i loro servizi disinteressati da più di 15 anni nei Centri Medici Sathya Sai di vari distretti. Sono seguiti i Bhajan. Infine, il Presidente dello Stato, assieme a tutti i devoti presenti, ha fatto il giuramento di prestare servizio disinteressato al meglio delle proprie possibilità.

Odisha – Il 6 febbraio 2016, nel villaggio di Alauti, sono stati inaugurati due progetti per l’acqua potabile. Il primo è in funzione dallo scorso anno. Questa è la sua storia.

Durante l’estate, il bestiame non ha acqua potabile mentre pascola in questa zona.

Per dissetarsi, gli animali si muovono verso la linea ferroviaria in cerca d’acqua e vanno incontro a infortuni e alla morte. Ogni anno, nel villaggio gli animali morti sono circa 25. Il Gruppo Sathya Sai Seva di Alauti ha perciò istituito un innovativo progetto per l’acqua potabile in modo da poter fornire agli animali acqua fresca al centro del campo coltivato, dove non esiste altra sorgente idrica. Anche gli esseri umani stanno ricevendo acqua potabile da un pozzo collegato. Dopo il primo progetto, gli animali morti nella zona a causa di incidenti ferroviari erano pari a zero. Il primo progetto è stato completato nel 2015 e il secondo nel 2016.

– Baba

L’amore di ogni genere, di qualsiasi misura, non è che una scintilla della Divinità. L’amore non conosce la paura. Promuove la verità se trova la pace; costruisce la fede, promuove la concordia.

Il progetto per fornire acqua potabile al bes-tiame del villaggio.

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Liberazione, Una Meta Raggiungibile

LIBERAZIONE, UNA META RAGGIUNGIBILEEdelio Sanchez Perez Rupie 60.00

Recensione del Libro

L LIBRO DI EDELIO SANCHEZ Perez, in spagnolo, è stato tradotto

in inglese da Sase Narayan Persaud. È lodevole per la terminologia accurata e l’essenzialità del linguaggio.

Il testo è suddiviso in tre parti principali secondo le esortazioni di Bhagavan relative ai tre stadi progressivi della vita di Gesù Cristo. L’autore incrementa la propria evoluzione spirituale a ogni visita da Bhagavan Baba. Racconta, in ordine cronologico, le sue riflessioni spirituali alla diretta vicinanza fisica di Baba, come anche le esperienze acquisite dalle pratiche effettuate a casa.

La ricerca di diventare consapevoli della nostra coscienza assoluta come

I

Sat, Chit, Ananda inizia con la presa di coscienza, si alimenta con la fede e si realizza con la pratica costante. L’autore sembra naturalmente avviato in questa direzione, e pertanto non trova difficoltà a raggiungere livelli più elevati di consapevolezza con il minimo sforzo.

È praticamente impossibile spiegare il trascendente, le esperienze yogiche e i concetti metafisici con illustrazioni grafiche. Il libro è tuttavia pieno di illustrazioni grafiche che scorrono accompagnando i vari argomenti.

Quando il grande scienziato Werner Heisenberg affermò: “Osservando i fenomeni fisici, è impossibile separare completamente l’osservatore dall’oggetto o dai fenomeni osservati”, non molti scienziati del tempo furono d’accordo con lui. Una delle considerazioni dell’autore, “... ho sentito l’amore e un’espansione molto sottile che comprendeva tutti. Tutti erano me, e io ero in tutti. Non ero altro che l’Atma da cui osservavo l’Amore che emanava dal centro vitale del mio petto...”, può servire come prova metafisica della teoria scientifica di Heisenberg.

L’autore sintetizza la sua reinterpretazione degli stati di veglia, sogno e sonno della vita esperienziale con le parole: “Dovremmo dirigere la nostra attenzione di osservatore verso l’osservatore stesso, vale a dire la nostra attenzione verso la nostra stessa attenzione, per realizzare la coscienza di Sé, Prema, l’Amore Divino, la vera forma di Sai.”

– PPS Sarma

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La Sadhana del Servizio

– Baba

Attraverso la Sadhana del Servizio (pratica del servizio disinteressato), è possibile riconoscere l’Uno, del Quale i molti sono apparenze. Colui che serve un maestro tenendo di mira la busta paga non può essere chiamato Sevak. Egli è servo della busta paga. Questo tipo di servizio lo legherà solo al profitto o alla perdita che esso comporta, e porterà delusione o esultanza. Il servizio deve essere reso sia per supremo senso del dovere, sia come umile offerta dedicata al Signore, sia in uno spirito di abbandono totale alla Volontà di Dio, lasciando tutti i pensieri delle conseguenze alla Sua grazia.

Esecuzione di canti devozionali e di Holi.

Data della pubblicazione: 1° aprile 2016

Le fauste note del Panchavadyam eseguite dalla banda di percussionisti dell’Istituto.

La coinvolgente presentazione danzata “Siva Sankalpa” eseguita dagli ex studenti di Bhagavan.

E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i