Eterno Auriga - Aprile 2015

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APRILE 2015

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traduzione italiana del Sanathana Sarathi dell'Organizzazione Sathya Sai Italiana

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Aprile 02 15© Sri Sathya Sai

Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam

2 Attenetevi al Principio Fondamentale di Unità Discorso Divino del 6 settembre 1996 (1a parte) 6 Ati Rudra Maha Yajna a Brindavan Cronaca13 Il Mio Viaggio verso Sai Patrick Gallivan15 I Valori Indiani nel Contesto Globale S.S. Naganand20 Vivete Secondo gli Ideali di Rama Dai nostri Archivi22 Progetto Sri Sathya Sai per l’Assistenza agli Anziani G.S.R.C.V. Prasad Rao24 Che Cosa Dovrebbe Desiderare un Devoto? Chinna Katha25 Celebrazioni a Prasanthi Nilayam29 Per il Matrimonio della Figlia Effulgenza della Gloria Divina31 Notizie dai Centri Sai

S O M M A R I O

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“Quando la pratica del Dharma declina, quando l’ingiustizia è in aumento, quando la gente comincia ad agire in contrasto con gli insegnamenti dei Veda e delle Scritture, Dio si incarna o manda degli Amsavatar (manifestazioni parziali di Dio), profeti e anime nobili per correggere la situazione.”

E t e r n o A u r i g aE t e r n o A u r i g aDedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’UmanitàVERITÀ RETTITUDINE PACE AMORE NON VIOLENZA

Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

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Eterno Auriga 2 Aprile 2015

FIUME D’IMMORTALITÀ DISCORSO DI BHAGAVAN DEL 6 SETTEMBRE 1996 (1A PARTE)

ATTENETEVI AL PRINCIPIO

FONDAMENTALE DI UNITA’

D I O È U N O , L A M E TA È U N A

(Verso Sanscrito)

S EBBENE SIA UNO, Dio assume molti nomi e forme.

Dio è la causa dell’universo

Qui voi dovete indagare su due tipi di cause: una è la causa strumentale e l’altra è quella primaria. Per un vaso d’argilla, il vasaio è la causa strumentale e la creta è la primaria; i vasi possono rompersi e perdere la forma, ma la creta rimane immutata. Il vasaio fa vasi differenti con la stessa creta; i vasi

si rompono, ma non per questo la creta va soggetta ad alcun cambiamento. In modo simile, ci sono tipi vari di ornamenti per i quali l’oro è la causa primaria e l’orafo

quella strumentale. Potete cambiare gli ornamenti in

forme e nomi diversi, ma l’oro rimane lo stesso. Dio, che è la Causa Primaria dell’universo, assume anche il ruolo di causa strumentale, il Creatore, e crea gli oggetti e gli esseri con forme e nomi differenti. Ora voi dovete comprendere l’unità della Causa Primaria

“I vasi sono molti, ma la creta è una;i gioielli sono molti, ma l’oro è uno;

le mucche sono molte, ma il latte è uno.Similmente, la stessa Divinità pervade tutte le forme.”

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con quella strumentale: se non c’è il vasaio, la creta non può essere foggiata in vasi e, se c’è il vasaio ma non la creta, i vasi non si possono fare; quindi il vasaio e la creta sono ambedue necessari affinché i vasi siano fatti. Per tutto l’universo, Dio è la Causa Primaria e anche la Forza Creativa. I corpi sono come vasi differenti; voi li usate in modi diversi e sperimentate il piacere e il dolore. Come il vaso si rompe quando cade, il corpo muore a suo tempo, ma Dio, che è sia la Causa Primaria sia quella Strumentale, è permanente. Lo stesso vaso utile è inutile se si rompe; così si può dire del corpo umano.

Cinque Nomi di DioA Dio si attribuiscono cinque Nomi:

Para Nama, Vyuha Nama, Vibhava Nama, Antaratma Nama e Archana Nama. Con questi, Dio compie mansioni varie nel mondo. Egli abita nel Vaikuntha, per cui Vaikuntha Nivasi (l’Abitatore del Vaikuntha) è il Para Nama.

Vaikuntha è ciò che non diventa kunthita (deforme). Là, Dio è presente con il Para Nama. Nessuno ha accesso a quel luogo, nessuno può entrare nel Vaikuntha dove la Divinità splende sfolgorando. Da lì, Dio vede, sente e crea tutto, ma nessuno Lo vede o Lo sente, nessuno può vedere la Sua Forma. Questo è il principio del Para Nama.

Il secondo Nome di Dio è Vyuha Nama. Esso si riferisce all’Uno che riposa sul

serpente Adisesha nell’oceano di latte. Lì, solamente gli Dei e le Dee possono vederLo; i mortali ordinari no. In quel luogo, Dio con il Vyuha Nama, esaudisce i desideri degli Dei e delle Dee. Voi l’avete visto nelle commedie e nei film. Quando il demone Hiranyakasipu causava sofferenze indicibili agli esseri di tutti i mondi, Dei e Dee andarono a pregare il Signore Narayana che era sdraiato su Adisesha; Egli accolse le loro preghiere e si incarnò sulla terra per uccidere Hiranyakasipu. Potete comprendere da questo che Dio, con l’attributo del Vyuha Nama, è visibile solamente agli Dei e alle Dee.

Il terzo tipo di Nome è il Vibhava Nama. Questo è il Nome attribuito a Dio quando Egli s’incarna in forma umana come Rama e Krishna per proteggere il mondo. Quando scende come Avatar, Dio allaccia relazioni

In questa era di Kali, voi dovete capire che non è il denaro

(dhana) che sostiene il mondo, ma la compassione (daya). “La

compassione è la base del mondo intero”, ma nei cuori degli esseri umani non ve n’è traccia. Hri +

daya = hridaya (cuore). Ciò che è colmo di compassione è il cuore

umano, ma, proprio a causa dell’assenza di compassione,

l’essere umano sta subendo molti tormenti.

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intime con le persone, distrugge le loro qualità e pensieri malvagi e le mette sulla retta via suscitando in loro la devozione, pensieri nobili e qualità buone. Come Avatar, Egli dimostra la relazione intima che c’è tra Dio e i Suoi devoti.

Il quarto Nome è Antarama Nama. Esso si riferisce alla consapevolezza che pervade l’essere umano dalla testa ai piedi e lo protegge. In ognuno c’è Antarama (la Divinità Immanente).

Il quinto Nome è Archana Nama. Gli esseri umani adorano Dio in questa forma per meritare la Sua Grazia tramite la preghiera, i bhajan e i kirtan con devozione e affidamento totali.

Declino del Dharma nel Kali YugaDa tempi immemorabili, Dio si è

incarnato sulla terra di era in era per instaurare il Dharma. Oggi, gli studenti possono sorprendersi nel venirlo a sapere. In effetti, chiunque sarebbe meravigliato e sgomento nell’apprendere del grande potere che la gente aveva nel Krita Yuga; questo appare davvero incredibile. In quel periodo, le persone vivevano quattrocento anni, erano molto alte e ben fatte, non di corporatura bassa come oggi. La loro mano era grande sei piedi. Qual era la forza che sosteneva la vita della gente di quei giorni? Il principio vitale era presente nelle loro ossa, per cui essi rimanevano vivi persino ridotti a scheletri per assenza di cibo e acqua. Il principio vitale rimaneva

nelle ossa persino quando non c’erano più carne né sangue nel corpo. Nel Treta Yuga, l’altezza degli individui divenne minore e non diminuì solamente quella, ma anche la longevità. La gente poteva rimanere viva finché c’era carne e sangue nel corpo. Poi, nel Dvapara Yuga, il principio vitale era presente nel sangue e la vita durava finché c’era sangue nel corpo; lo si può comprendere facilmente dall’esempio di Bhisma durante la guerra del Mahabharata. Egli giacque su un letto di frecce per cinquantasei giorni finché tutto il sangue non drenò via. Allora non c’erano apparati di supporto alla vita come le bombole d’ossigeno di oggi. Il principio vitale era nel sangue che si perse nel giro di cinquantasei giorni. In quest’era di Kali, il principio vitale è presente nel cibo e le persone vivono finché si nutrono; senza cibo, il corpo perde la vita, per cui, in questo periodo, l’essere umano è detto annagata pranin (sostenuto dal cibo), mentre, nelle ere precedenti, il cibo non era importante; la connessione con Dio lo era di più. Nel Krita Yuga e nel Treta Yuga le persone davano la priorità massima alla loro relazione con Dio, ma, con l’inizio del Dvapara Yuga, esse presero ad affidarsi più alla loro testa che al Signore. Cercate di comprendere questo con chiarezza: nel Krita Yuga e nel Treta Yuga, la gente credeva nell’affermazione secondo cui “la rettitudine è la base del mondo intero”, mentre nel Dvapara Yuga si pensava “il

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denaro è la base del mondo intero”. Quale fu la causa della guerra tra i Kaurava e i Pandava? L’avidità di denaro fu tale che i Kaurava negarono ai Pandava persino cinque villaggi come loro partecipazione al regno. Quindi la causa della guerra del Mahabharata fu il denaro. In questa era di Kali, dovete capire che non è il denaro (dhana) che sostiene il mondo, ma la compassione (daya). “La compassione è la base del mondo intero”, ma nei cuori degli esseri umani non ve n’è traccia. Hri + daya = hridaya (cuore). Ciò che è colmo di compassione è il cuore umano, ma proprio a causa dell’assenza di compassione, l’essere umano sta subendo molti tormenti.

Gli Avatar vengono per riaffermare il Dharma

Sankara nacque nel piccolo villaggio di Kaladi nel Kerala da una coppia di nobili persone, Aryamba e Sivaguru, al tempo in cui gli insegnamenti del buddismo e del jainismo erano largamente seguiti in India. Come andavano le cose a quel tempo? C’erano molti piccoli regni che si combattevano l’un l’altro per questioni materiali; in conseguenza a queste guerre, le menti delle persone erano piene d’odio. Questo portò alla divisione che dette a sua volta luogo a una condotta riprovevole, alla falsità, all’ingiustizia e alla malvagità. Non solo: gli studiosi dei Veda, gli intellettuali e le persone colte cominciarono a interpretare erroneamente gli insegnamenti dei Veda e

delle Shastra (Scritture), per cui la gente perse la fede in quegli insegnamenti. Ne conseguì il bisogno dell’incarnazione del Potere Divino per mettere le cose in ordine. Il Signore Krishna dichiara nella Bhagavad Gita:

“Ogni volta che la rettitudine è in declinoe la disonestà cresce,Io Mi incarno sulla terra.”Quando la pratica del Dharma declina,

quando l’ingiustizia è in aumento, quando le persone cominciano ad agire contrariamente agli insegnamenti dei Veda e delle Scritture, Dio Stesso si incarna o invia degli Amsavatar (manifestazioni parziali di Dio), profeti e anime nobili a correggere la situazione. Quando si incarna con i Suoi attributi divini, il Signore è chiamato Purnavatar o Vibhavatar. L’Archana Nama si riferisce ai nomi degli Amsavatar; questi si incarnano di tempo in tempo in tutti i paesi, non solamente in India.

All’inizio, Gesù disse: “Io sono il messaggero di Dio.” Gradualmente, Egli comprese il principio del Residente Interiore, quindi dichiarò: “Io sono il figlio di Dio.” Essendo il figlio di Dio, Egli acquisì tutti gli attributi di Dio. Come il figlio ha un diritto totale sulla proprietà paterna, Gesù, essendo il figlio di Dio, divenne partecipe di tutti gli attributi divini. Quando comprese

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AL 1° AL 12 MARZO 2015, a Brindavan, Whitefield (Bengaluru), si è svolto un Ati Rudra Maha Yajna per la pace e

la felicità nel mondo e per il benessere di tutta l’umanità. Il luogo dello Yajna era il Sai Ramesh Hall, dove era stata collocata una magnifica Yajnashala (piattaforma per l’esecuzione dello Yajna) con foglie e frutti di cocco e, secondo le ingiunzioni vediche per l’esecuzione dello Yajna, sono stati costruiti undici Yajna Kunda. Per l’Abhishekam (bagno cerimoniale) e l’adorazione del Linga, nello Yajnashala era stata installata una piattaforma rialzata. Sul palco, dove era stata posta una bellissima poltrona argentata per Bhagavan, c’erano speciali decorazioni floreali. Lo Yajna è stato eseguito da 121 Ritwik che, in undici giorni, hanno recitato il Rudram per 14.641 volte, al fine di diffondere vibrazioni spirituali nell’intera atmosfera.

Un giorno prima dell’inizio dello Yajna, la mattina del 1° marzo 2015 nel Trayee Mandir, sono stati offerti ai Ritwik gli abiti che essi avrebbero indossato durante l’esecuzione dello Yajna. Prima, Sri V. Srinivasan, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha tenuto un breve discorso affermando come questo Yajna fosse frutto del Divino Sankalpa di Bhagavan e non dovuto ad alcuno sforzo umano. Il capobramino, Sri Nanjunda Dixit, ha anche parlato ai Ritwik e sottolineato

il significato di questo Yajna che si era svolto in precedenza a Prasanthi Nilayam e a Chennai, rispettivamente nel 2006 e nel 2007 alla Divina Presenza del Veda Purusha, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.

Sessione InauguraleLa sessione inaugurale dello Yajna

si è svolta il 1° marzo 2015 alle 15,30, dopo la processione cerimoniale dal Trayee Mandir al Sai Ramesh Hall, con una portantina che recava una splendida fotografia di Bhagavan e un’altra portantina che aveva un magnifico Linga bianco. La processione era guidata da musicisti, da gruppi di studenti che cantavano i Veda ed eseguivano i Bhajan, seguiti dai Ritwik che portavano il Poornakumbham. Tutti i programmi nel Sai Ramesh Hall sono cominciati dopo l’arrivo della portantina di Bhagavan e dopo l’accensione delle sacre lampade da parte del capobramino e di alcuni dignitari. Successivamente, tre oratori hanno parlato all’assemblea. Il primo è stato Lakshmi Narayana, Amministratore Fiduciario dello Sri Sathya Sai Sadhana Trust. Rivolgendo un cordiale benvenuto a tutti, l’eminente oratore ha fatto riferimento all’Ati Rudra Yajna celebrato a Prasanthi Nilayam nel 2006 e ha affermato che Bhagavan voleva che i devoti, e particolarmente i giovani, fossero impegnati in tali sacre attività che potevano guidarli nel cammino spirituale. Il secondo

ATI RUDRA MAHA YAJNA A BRINDAVAN

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oratore è stato Sri K. Chakravarthi, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust. Spiegando l’intimo significato dei rituali svolti durante l’Ati Rudra Maha Yagna, l’erudito oratore ha sottolineato il significato spirituale di tali rituali che potrà portare all’unità spirituale del mondo.

Questo, egli ha detto, è il vero scopo per cui si eseguono tali sacri rituali vedici. L’ultimo oratore è stato Sri V. Srinivasan, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, che si è abbandonato ai vecchi ricordi delle innumerevoli visite di Bhagavan a Brindavan e ha osservato che svolgere questo Yajna in questo luogo sacro ha un grande significato spirituale. Parlando in questa occasione, il capobramino, Sri Nanjunda Dixit, ha detto che i rituali che sarebbero seguiti in questo giorno erano stati programmati per la purificazione del Linga e che l’effettivo Yajna sarebbe iniziato dal 2 marzo 2015.

Successivamente, sono stati condotti vari rituali di purificazione del Linga accompagnati dal canto dei Mantra vedici eseguiti dai Ritwik. È stato poi proiettato, su due schermi giganti installati nel salone, un Discorso Divino di Bhagavan in cui Egli mette in luce la grandezza della cultura indiana e afferma che l’Ati Rudra Maha Yajna rappresenta la quintessenza del Krishna Yajur Veda. Il canto dei Veda, ha aggiunto, non si limita a nessuna comunità o Paese particolari; è per tutte le persone, appartenenti a ogni

razza e nazione. Sono seguiti i Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Il programma è terminato alle 19,30 con l’Arati.

Dopo la sessione inaugurale, i lavori dello Yajna sono stati condotti in due sessioni: una il mattino e una il pomeriggio. Quella del mattino, cominciata alle 5,30 con il Mangalavadyam (fauste note musicali) nel Trayee Mandir e nello Yajnashala, era dedicata alle pratiche vediche dell’Abhishekam del Linga, al Rudra Parayanam, al Rudra Abhishekam, al Rudra Homam, al Sai Gayatri Homam e ai Bhajan.

Sessioni del MattinoLa sessione del mattino del 2 marzo

2015 è cominciata con l’esecuzione di tre importanti rituali. ll primo è stato il Nethronameelana (apertura degli occhi del Linga), in cui i tre occhi del Linga, rappresentanti i tre occhi di Siva, sono stati aperti fra il canto dei Mantra vedici.

Il Linga Abhishekam accompagnato dal Rudra Parayanam collettivo.

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È seguito il Prana Pratishtha (caricare il Linga di forza vitale) per invocare l’energia cosmica del Signore Siva. Quindi, il capobramino ha invocato le benedizioni di Bhagavan per dare un nome al Linga che ha poi annunciato come Trayeeswara Linga, indicante Brahma, Vishnu e Maheswara. Attraverso tutti questi rituali, il Sai Ramesh Hall riecheggiava di sacri canti vedici e gioiose note musicali. È seguito l’Abhishekam del Linga con diverse cose che comprendevano latte, curd, miele, zucchero, frutta, fiori ecc. L’Abhishekam è stato accompagnato da sonori canti del Rudram che comprendevano sia Namakam sia Chamakam.

Dopo di ciò, è stato acceso il fuoco in tutti gli undici Homa Kunda, e gruppi di sacerdoti hanno eseguito il Rudra Homam e il Sai Gayatri Homam gettando oblazioni nel sacro fuoco, mentre cantavano il Rudram e la Sai Gayatri. Il programma del mattino è terminato alle 12,15 con l’Arati.

Il programma del 3 marzo è cominciato alle 5,30 con fauste note musicali eseguite dai musicisti nel Trayee Mandir. A ciò è

seguito il canto collettivo dei Mantra vedici eseguito dai sacerdoti nel Sai Ramesh Hall. Successivamente, si è svolta una sessione Bhajan di mezz’ora a cui hanno preso parte tutti i devoti presenti nel salone. Il successivo Abhishekam del Linga è stato accompagnato dal canto collettivo del Rudram da parte di tutti i 121 sacerdoti. È stato poi decorato il Linga con ghirlande di fiori e gli è stato offerto l’Arati. Successivamente, è stato acceso il fuoco in tutti gli undici Yajna Kunda ed è stato interamente ripetuto il cerimoniale del mattino precedente che si è concluso alle 12,30 con l’Arati.

Come per il programma del mattino del 3 marzo, le sessioni mattutine dal 4 all’11 marzo 2015 sono cominciate alle 5,30 con il Mangalavadyam, seguito dal canto degli inni vedici e dei Bhajan, dal Linga Abhishekam, dal Rudra Parayanam collettivo per undici volte da parte dei 121 sacerdoti, dal Rudra Homam e dal Sai Gayatri Homam negli undici Yajna Kunda da parte degli undici gruppi di sacerdoti, composti ciascuno di undici di

essi.

Poornahuti e Siva Parvati KalyanamIl 12 marzo 2015, la cerimonia

conclusiva dell’Ati Rudra Maha Yajna è stata il Poornahuti dopo i regolari rituali mattutini del Rudra Parayanam, del Rudra Abhishekam, del Rudra Homam e del Sai Gayatri Homam.

Rudra Homam e Sai Gayatri Homam negli 11 Yajna Kunda.

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Dopo aver invocato le benedizioni Bhagavan, il capobramino e altri sacerdoti hanno offerto materiali preziosi e oblazioni di ghee negli Yajna Kunda fra il sonoro canto dei Mantra vedici e gioiose note musicali che, alle 12,30, hanno contrassegnato la conclusione dello Yajna.

Successivamente, si è svolto il Kumbhabhishekam del Trayeeswara Linga con l’acqua santa dei Kalasha (vasi sacri) conservata per l’adorazione quotidiana durante gli undici giorni dello Yajna.

La cerimonia del mattino è terminata con l’Arati a Bhagavan e l’aspersione del Tirtham (acqua santa), su tutti i devoti presenti, da parte del capobramino e degli altri sacerdoti. Al termine è stato distribuito ai devoti il Prasadam.

Nel pomeriggio del 12 marzo 2015, i devoti hanno avuto la grande fortuna di assistere al matrimonio celestiale di Siva con la Sua consorte Parvati. Il matrimonio è stato solennemente officiato dal capobramino, Sri Nanjunda Dixit,

accompagnato da adeguati Mantra vedici recitati dai Ritwik.

Sessioni del PomeriggioNelle sessioni del pomeriggio,

cominciate quotidianamente alle 16 con il Mangalavadyam, hanno parlato all’assemblea eminenti oratori, rinomati musicisti hanno presentato concerti musicali e sono stati proiettati dei video di Discorsi di Bhagavan.

Interventi di Eminenti OratoriNella sessione pomeridiana del

2 marzo, il rinomato esponente vedico, Swami Anubhavananda, ha parlato all’assemblea. Esponendo gli insegnamenti delle Scritture con un linguaggio comprensibile, l’erudito oratore ha sottolineato che i programmi spirituali come l’Ati Rudra Maha Yajna servono al risveglio spirituale dell’uomo. L’oratore del 3 marzo era Sri Sai Giridhar, ricercatore dell’Istituto d’Istruzione

Il Poornahuti dell’Ati Rudra Maha Yajna.

Il matrimonio celestiale di Siva e Parvati.

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10 Aprile 2015 Eterno Auriga

Superiore Sri Sathya Sai. Riferendosi alle sue interazioni con Bhagavan, Sri Giridhar ha affermato che, per ottenere la Sua grazia, si dovrebbe essere devoti a tempo pieno di Dio e non semplicemente devoti a tempo parziale.

L’oratore che si è rivolto all’assemblea il 4 marzo era Sri K.L. Srinivasan, eminente studioso di sanscrito e dei Veda. Spiegando l’intimo significato dei Mantra del Rudram, l’erudito oratore ha osservato che il canto dei Mantra del Rudram e l’esecuzione dell’Ati Rudra Maha Yajna a Brindavan, luogo santificato dai lunghi soggiorni di Bhagavan, non solo toglie le pene di coloro che vi partecipano, ma porta beneficio al mondo intero. Il 5 marzo, ha parlato all’assemblea Sri Anil Kumar Kamaraju. Narrando le proprie esperienze di Brindavan e Prasanthi Nilayam, l’eminente oratore ha osservato che è stato solo Bhagavan a rendere i Veda famosi in tutto il mondo, compresi Cina, Giappone, Medio Oriente, Russia, Ucraina, Tailandia, Indonesia ecc. Parlando il 6 marzo, Sri Sanjay Sahni, Direttore del Campus di Brindavan dello SSSHL, ha citato molti esempi in cui Bhagavan ha mostrato la propria onniscienza, onnipresenza e onnipotenza. Il pomeriggio del 7 marzo, ai devoti presenti nel Sai Ramesh Hall è stato offerto un intrattenimento spirituale da parte di uno dei Ritwik partecipanti all’Ati Rudra Maha Yajna, il dottor Sekhar Boddupalli, rinomato scienziato, che lavora da 27 anni in California negli U.S.A., e che ha assunto il compito di diffondere i Veda in tutto il mondo. Egli ha fatto luce sul significato di molti Mantra dello

Sri Rudram e ha detto che essi devono essere compresi spiritualmente e non nel loro significato letterale. Il discorso dell’8 marzo è stato tenuto da Sri Chakravarthi Sulibele, un attivista nel sociale, che ha esortato i devoti a sviluppare l’amore per la patria e a diffondere gli ideali di abnegazione e amore universale che da soli possono garantire la pace e l’ordine mondiale. Il 9 marzo, l’erudito studioso di sanscrito e autore di molti libri sulla cultura e la spiritualità indiane, dottor Subbaraya Sharma, ha tenuto uno stimolante discorso in cui ha affermato che il sacro fuoco, o Agni, è lo Yajneswara che, come un postino, consegna le oblazioni fatte alle rispettive divinità.

Il discorso del 10 marzo è stato tenuto dal dottor Gururaj Karjagi, noto educatore. Egli ha detto che solo chi dedica la propria vita lavorando per il prossimo sarà ricordato dai posteri; gli altri saranno presto dimenticati. L’11 marzo, penultimo giorno dell’Ati Rudra Maha Yajna, ha parlato all’assemblea l’eminente studioso vedico Sri V.S.R. Murthy. Brindavan, egli ha detto, è stata santificata dai lunghi periodi di permanenza di Swami che sicuramente si manifesta quando questo Ati Rudra Maha Yajna viene eseguito nel suo sacro ambito.

Il primo oratore che si è rivolto all’assemblea il 12 marzo, giornata conclusiva dello Yajna, è stato Sri S.S. Naganand, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust. Tenendo il suo discorso in parte in lingua Kannada e in parte in inglese, l’eminente oratore ha osservato che cantare i Mantra vedici con devozione e dedizione nel sacro ambiente di Brindavan

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ha un effetto spiritualmente edificante sui partecipanti. Questa, egli ha detto, è stata una bellissima esperienza che ha fornito la giusta direzione alla nostra vita. Riferendosi a Bhagavan come Avatar unico nella storia del genere umano, il secondo relatore, Sri RJ Ratnakar, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha osservato che, invece dei devoti che vanno da Lui, Bhagavan Stesso è venuto a riversare il Suo infinito Amore sui devoti. Narrando la sua esperienza onirica e recitando la poesia Kannada, insegnatagli in sogno da Bhagavan, Sri Ratnakar ha dichiarato che Bhagavan è estremamente presente in questo luogo e continua a diffondere il Suo amore su tutti i devoti.

Programmi MusicaliIl 2 marzo 2015, il rinomato esponente di

sassofono, Sri Kadri Gopalnath, ha offerto un sontuoso intrattenimento musicale devozionale contenente composizioni classiche e Bhajan che hanno incantato i devoti per oltre un’ora. Il 3 marzo, il famoso cantante Ustad Faiyaz Khan ha offerto un’eccellente esibizione di musica devozionale. Cominciando il concerto con la recita in sanscrito della preghiera al Guru, “Gurur Brahma Gurur Vishnu”, seguita da un’invocazione al Signore Ganesh, il musicista ha sovraccaricato l’intero ambiente di profondo fervore devozionale con la sua emozionante esecuzione di canti devozionali, fra cui “Kali Yuga Mein Hari Naam Bhajore” (canta il Nome di Hari nel Kali Yuga), “Narayana Karuna Kara” (o compassionevole Signore Narayana), e “Rama Sri Rama”. Non appena conclusa

l’eccellente esibizione, i devoti hanno espresso il proprio apprezzamento e soddisfazione con un fragoroso applauso. Il musicista che ha presentato il proprio concerto il 4 marzo, è stato Mandolin U. Rajesh. Cominciando alle 17, egli ha incantato l’assemblea per circa un’ora e mezza con la sua eccellente esecuzione di composizioni di musica carnatica e Bhajan, che comprendevano “Sankara Siva Sankara”, “Parthivasa Sai Deva” e “Bhola Bhandari Baba”. Il 5 marzo, il dottor Ganesh, un giovane cantante di Bhajan, ha eseguito molti Bhajan di Sai oltre ad alcuni ritmatissimi Bhajan e un Bhajan di Kabir. L’artista, che possiede una voce melodiosa, ha catturato l’attenzione dei presenti per un’ora. Nel programma musicale del 6 marzo, i Malladi Brothers, Sri Sriram Prasad e Sri Ravi Kumar, hanno offerto una brillante esibizione di musica carnatica e presentato alcune composizioni su Bhagavan. Il 7 marzo, Sri Tippu e sua moglie Smt. Harini, popolari cantanti dell’industria cinematografica del Tamil, hanno offerto, per un’ora, un delicato concerto classico di Bhajan, eseguendo una varietà di canti in tamil, sanscrito e hindi. L’8 marzo, Sriram Parthasarathy, bambino prodigio, ha presentato un brillante programma musicale. Accompagnato dalla Veena suonata da suo padre, e da altri strumentisti, ha cantato composizioni classiche in varie lingue, fra cui alcuni Bhajan di Sai. Il programma musicale del 9 marzo è stato presentato da Sri S.R. Maruti Prasad, non vedente, con un’eccellente intonazione vocale che ha mandato i presenti in visibilio. Oltre ad alcuni Bhajan

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classici, egli ha eseguito alcuni Bhajan di Sai, mentre suonava egli stesso la tastiera. Il 10 marzo, le ex studentesse del Campus di Anantapur dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno offerto un concerto di Bhajan, eseguendo 10 Bhajan in varie lingue. L’11 marzo, nel Sai Ramesh Hall, i devoti si sono persi in un oceano di beatitudine quando gli studenti del Campus di Prasanthi Nilayam dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno fatto un’emozionante presentazione che comprendeva “Sai Premaye Veda Saramu” (l’amore di Sai è la quintessenza dei Veda), “Siva Sankari Sivananda Lahiri” (il fiume della beatitudine di Siva).

Discorsi Divini di BhagavanDurante il corso dello Yajna, su due

schermi LED giganti, sono stati proiettati, per la gioia dei devoti, degli spezzoni video di undici Discorsi di Bhagavan. Come

sempre, Baba conclude i Discorsi con dei Bhajan, che i devoti hanno seguito in coro con profonda devozione. In tali Discorsi, Bhagavan esorta i devoti ad avere buone compagnie per sviluppare buoni pensieri e compiere buone azioni. Egli invita tutti a liberarsi delle qualità animali come l’odio, la gelosia e l’ira e a colmare il cuore di buone qualità e a realizzare la loro vera natura. Consiglia inoltre agli studenti di acquisire conoscenza spirituale assieme all’istruzione secolare e a diventare meritevoli della grazia di Dio. Bhagavan poi afferma che i devoti dovrebbero sempre ricordare il principio d’unità e non dubitare mai che l’Atma è presente in tutti ed è il medesimo. Prosegue dicendo che essi non devono mai criticare nessuno perché Dio dimora in tutti.

che lo stesso Principio Atmico è presente in tutti, Egli dichiarò: “Io e Mio Padre siamo uno.” Lo stesso fu affermato da Zoroastro. Prima egli disse: “Io sono nella luce”, aggiungendo: “Dio è in cielo e vive nella Sua luce.” Gradualmente, Egli comprese che la Divinità era presente in Lui, per cui dichiarò: “La luce è in Me.” Da principio, pensò di essere nella luce, poi capì che la luce stessa si trova all’interno e che quella esterna non è altro che il riflesso dell’Essere interiore. Egli ebbe fede nel fatto di essere guidato dalla luce interiore.

Quando poi comprese l’identità della luce interiore con quella esteriore, dichiarò: “Io sono la luce.” Stando alla filosofia indiana, questi tre stadi sono rappresentati dal dualismo (dvaita), dal non dualismo qualificato (visishtadvaita) e dal non dualismo (advaita).

- Discorso di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall a Prasanthi Nilayam il 6 settembre 1996 (1a parte)

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Aprile 2015 13Eterno Auriga

EGLI ANNI, IL MIO COLLEGAMENTO e i miei studi degli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba hanno dato

una risposta a molte domande di natura religiosa che affollavano la mia mente. La mia educazione al seminario cattolico dava risposte tradizionali alla mia ricerca spirituale. Esse mi soddisfecero per un certo periodo, ma ciò avvenne fintantoché qualcuno non fece una domanda a Swami circa l’esistenza del paradiso e dell’inferno, cosa che diede una nuova prospettiva sull’argomento. Egli rispose: “Paradiso e inferno non esistono da un’altra parte. Paradiso e inferno esistono qui sulla terra.” Questa risposta era nuova e aprì una nuova ed entusiasmante prospettiva nel pensiero spirituale che avevo in precedenza. Pensai ai molti pazienti gravemente malati negli ospedali che temono di morire non sapendo che cosa ci sia in serbo per loro. Il mio cuore va a loro e vorrei poter riferire ciò che Sai Baba affermò, il che darebbe loro una pacifico trapasso.

Come Swami ha Delicatamente Preso il Controllo della Mia Vita

Ora sento di aver fatto molta strada dai primi giorni, a metà degli anni ’70, quando un amico mi chiese se avessi sentito parlare di Sai Baba. Il nome evocava l’immagine di un “guru” che, in quel periodo, era popolare sulla costa occidentale dell’America, ma egli dissipò rapidamente quell’immagine e continuò a parlare delle

IL MIO VIAGGIO VERSO SAIPatrick Gallivan

miracolose guarigioni e resurrezioni di Baba. Ciò catturò immediatamente la mia attenzione perché, a quel tempo, mia moglie Geraldine e io eravamo attivamente interessati alla guarigione spirituale, la praticavamo ed eravamo membri attivi della Federazione Nazionale dei Guaritori Spirituali nel Regno Unito.

L’introduzione testé compiuta intende anticipare la presentazione che mi accingo a fare del più grande Essere che abbia mai camminato su questo pianeta e che, da quel momento, doveva prendere in consegna la mia vita. A quel punto venni condotto in ambienti di cui non avrei mai pensato fosse possibile far parte: cominciai a tenere discorsi pubblici in Irlanda e nel Regno Unito, e istituii il “Sathya Sai Newsletter”, che ora è un notiziario popolare sia in patria sia all’estero. Tuttavia, fu solo nel 1990 che decisi di istituire l’Organizzazione Sai in Irlanda con l’aiuto di Lucas Ralli, l’allora presidente dell’Organizzazione del Regno Unito.

Fu da questa piccola ghianda che la quercia della nostra “Organizzazione Sai” doveva nascere e affermarsi in Irlanda. Infatti, come siamo fortunati a essere una piccola parte di questa Organizzazione mondiale d’amore, pace e verità!

Ci volle un po’ prima che viaggiassi finalmente alla volta del mio Signore Sai a Prasanthi Nilayam. Mi tornano alla memoria quei primi giorni in cui ebbi il privilegio di sedere in prima fila nell’Auditorium

N

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Poornachandra, ove vedevo alla mia sinistra la figura vestita d’arancione di Sri Sathya Sai Baba raccogliere lettere dai devoti entusiasti che, pieni d’anelito, allungavano la mano per toccarGli la veste e i piedi. Pensai come dovesse essere bello toccare i piedi del nostro Signore, il nostro Dio! Desideravo anch’io poter sperimentare la beatitudine di toccare i Suoi piedi. Non appena pensai questo, Swami si girò, guardò nella mia direzione e cominciò lentamente a camminare verso di me. Era come se avesse intercettato i miei pensieri. Si fermò davanti a me a prendere le lettere dai devoti che gareggiavano per toccarGli i piedi. Ero riluttante a farlo, non conoscendo il protocollo relativo a ciò. Pensavo che sarebbe stata un’intrusione, finché Egli non pose il piede sinistro direttamente davanti a me, come a dire: “Puoi toccarlo!” Ebbi la sensazione di essere premiato.

Risposte a tutte le mie Domande Mentali

In un’altra occasione, ero a letto ammalato con la febbre da un giorno o due, quando due medici, miei buoni amici, Jal e Eruch B. Fanibunda, mi telefonarono e vennero a trovarmi con uno spuntino contenente riso e gelato, il che contribuì ad abbassarmi la temperatura. Anzi, quel pomeriggio stavo bene abbastanza da partecipare alle ultime ore della festa di Sivarathri. All’ingresso, incontrai un signore alto, con un vestito color crème, che disse: “Sei molto in ritardo!” Gli spiegai della mia indisposizione ed egli mi prese per mano conducendomi nell’ampio salone e mi invitò a sedere da solo in prima fila, di fronte alla platea. Più tardi, al termine di quel pomeriggio, Swami supervisionò la distribuzione del Prasadam

che mi fu offerto su un “piatto” composto di tre foglie cucite assieme con piccoli ramoscelli, sul quale era stato versato il riso e una porzione di dolce. Mi chiesi in che cosa quest’ultimo consistesse, al che Swami si alzò in piedi sul palco, scese lentamente i gradini laterali e venne verso di me. Passando dove ero seduto, disse: “Agrodolce. Mangia! Mangia!” Ancora una volta Egli rispondeva alla mia domanda mentale!

Swami ha spesso consigliato di sederci tranquillamente dopo il Darshan, e io lo feci in un piccolo giardino, con il suono dell’acqua corrente. Si può meditare splendidamente in quel luogo; è un rifugio all’interno di un paradiso.

Dopo tre visite a Prasanthi Nilayam, pensai che non avrei fatto visite future, e fu con il cuore triste che mi preparai a partire per l’ultima volta. Mentre ero seduto su una panchina in giardino in attesa del taxi, chiesi a un signore indiano accanto a me se voleva un gelato, ed egli disse di sì. Al ritorno con il gelato, stavo camminando lentamente tra gli edifici circolari dove ci sono gli alloggi, quando sentii gridare: “Swami!” Guardando in giro, vidi una jeep della polizia seguita da un auto in cui Swami era seduto accanto al guidatore. Dovetti abbassarmi per vederLo bene, mentre Egli guardava diritto davanti a Sé. Il mio pensiero fu che stava amabilmente concedendomi l’ultimo Darshan, sapendo che avevo deciso di non tornare in futuro dopo il Congresso Mondiale sull’Educazione del 2008. Swami non manca mai di riversare la Sua benedizione su tutti i Suoi devoti.

– L’autore è fondatore ed ex presidente dell’Organizzazione Sathya Sai Irlandese

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I Valori Indiani nel Contesto Globale *

S.S. Naganand

T UTTE LE ANTICHE CIVILTÀ mostrano profonde basi filosofiche. La civiltà indiana, che risale indicativamente al 5000 a.C., è

una miniera di valori. Con l’evoluzione del mondo e la crescita esponenziale della conoscenza abbinate ai fenomenali progressi nell’ambito della comunicazione, le idee moderne e il pensiero moderno hanno fatto notevoli passi avanti in ogni campo dello scibile umano. Il commento frequente di pensatori contemporanei è che le idee antiche e i valori antichi non abbiano più rilievo nel mondo moderno. Dall’altra parte, santi e veggenti presentano gli antichi valori indiani come la panacea per il mondo moderno. Questi due punti di vista divergenti necessitano di una sintesi.

Esistono dei valori eterni che restano validi per le società nonostante i mutamenti. I fondatori delle religioni più moderne basano i loro insegnamenti sui valori antichi. Tali valori continuano a essere rilevanti nel contesto indiano come pure nel villaggio globale dove attualmente viviamo. Di seguito vengono approfonditi alcuni degli antichi valori tratti dal Sanathana Dharma.

Un’espressione che viene spesso citata è Vasudaiva Kutumbakam. Viene usata nel senso dell’umanità come villaggio globale, con tutti gli esseri umani che sono parte di una sola famiglia: la famiglia di Dio. Quest’idea racchiude in sé molte qualità per una coesistenza pacifica, cioè tolleranza, pazienza, accettazione, perdono, amore, rispetto, buona condotta,

* Discorso tenuto alla Conferenza Nazionale su “Iniziative sui Valori nelle Istituzioni d’Istruzione Superiore” svoltasi al College Femminile “Maharani Lakshmi Ammani” di Malleshwaram, Bengaluru.

Quali che siano le vicissitudini da affrontare, quali che siano i dolori e le privazioni personali da sopportare, il vero amore non ne deve risentire. Oggi,

invece, quando insorge una difficoltà o salta fuori un problema, l’amore si trasforma in odio. Il vero amore è il dolce frutto che cresce dal fiore

profumato delle buone azioni. L’amore governa senza far ricorso alla spada.Vincola senza bisogno di leggi. Come il loto sboccia quando si alza il sole,

il cuore dell’uomo sboccia quando vi entra l’amore.

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16 Aprile 2015 Eterno Auriga

linguaggio misurato e così via.

Q u e s t ’ i d e a , applicata ai rapporti tra paesi, germinerà nella pace mondiale. Applicata nel contesto dei rapporti di vicinato, dei rapporti familiari e dei rapporti di lavoro, evidenzia il principio di dare e prendere. Partendo da questa base, guardiamo i cinque princìpi più importanti di ogni religione. Si tratta di valori indiani, perché trovano origine nelle antiche Scritture e nelle epiche nate in India, vale a dire i Veda, le Upanishad, i Purana, i Mahakavya [il Mahabharata e il Ramayana] e la Bhagavadgita.Sathya

Il primo di questi valori è Sathya, che significa verità. Si dice che Dio è verità e la verità è Dio. Questo indica che Dio è eterno e che l’eternità è Dio. La verità è ciò che non cambia. È questa qualità ad assicurare che pensiero, parola e azione siano unificati. L’armonia di pensiero, parola e azione porta alla grandezza; la loro divergenza porta al male. La verità è immutabile. In tal senso, l’Essere Supremo, o Dio, viene anche descritto come verità. Se nella vita e nel comportamento giornaliero seguiamo

il cammino della verità, ciò condurrà al successo. ‘Sathyam Vada’ (dite la verità) è l’esortazione della Taitthiriya Upanishad. ‘Sathyameva Jayate’ (solo la verità vincerà o prevarrà) è il motto nazionale di questo Paese. Immaginate un mondo dove ciascuno dica la verità. Non ci sarebbe bisogno di governo, di polizia, di tribunali e di autorità per il mantenimento dell’ordine pubblico, che invece sono necessari in una società moderna perché il concetto primordiale di verità

è passato in secondo piano. Questo valore eterno è perfetto per il contesto globale.

Nelle parole di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba:

“Solo l’esperienza della verità può alimentare l’amore, poiché la verità abbraccia e integra tutto e non vede distinzioni. La verità è la corrente e l’amore è la lampadina che illumina. Attraverso la verità potete sperimentare l’amore; attraverso l’amore potete rappresentare concretamente la verità.”Dharma

Il concetto di Dharma si è evoluto nel pensiero filosofico indù. È difficile

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Aprile 2015 17Eterno Auriga

racchiudere il significato del termine Dharma in un’unica parola; per questo esso viene tradotto, in modo approssimativo, con “rettitudine”. Dharma ha molte sfaccettature. È spesso descritto come retta condotta. È un modo di vita. È una condizione mentale in cui ci si sforza di percorrere il giusto cammino. L’aforisma “Dharmo Rakshati Rakshitaha” esprime bene il fatto che chi protegge e sostiene il Dharma è sempre protetto dal Dharma. Dharma pone l’accento sulle pratiche essenziali che si devono seguire nella professione e nei vari stadi della vita. Richiede che uno studente sia un Bramachari (chi vive lo stato di castità nel celibato). Richiede che il capofamiglia si prenda cura della famiglia. Richiede che il Sannyasi (rinunciante) segua una rigorosa penitenza per l’elevazione della propria anima e per la comunità.

Perciò Dharma è lo stile di vita. In termini semplici significa seguire la propria coscienza e la propria condizione nella vita.

Un’efficace citazione di Baba pone tale concetto nella giusta prospettiva:

Non vedere il male, vedi ciò che è buono.

Non ascoltare il male, ascolta il bene.Non parlare male, parla bene.Non pensare male, pensa bene.Non fare il male, fai il bene.Questa è la strada che porta a Dio.

SanthiIl concetto di Santhi, o pace, mette in

evidenza il bisogno di tutti gli esseri di

rimanere in un’atmosfera calma e tranquilla. Non si tratta di una mera qualità passiva. I vari conflitti emotivi, i tiramolla nelle fasi di vita di un individuo costituiscono contrasti importanti. La pace è la qualità essenziale per mantenere l’equilibrio all’interno della famiglia, all’interno della società e all’interno del Paese. Richiede varie qualità mentali come sapersi accontentare, felicità, soddisfazione, accettazione, tolleranza e perdono. È solo quando tali qualità sono armonizzate nella mente e tradotte in azione che si rende possibile una condotta pacifica. Santhi è la condizione mentale che aiuta l’elevazione dell’anima.Prema

Il principio primordiale da cui nasce la vita è l’amore. Il concetto dell’amore è universale. Non c’è essere al mondo che non voglia amore o che rifugga l’amore. Amare ed essere amati è uno stato naturale per tutti gli esseri. La differenza tra l’espressione comune, ordinaria dell’amore e il significato profondo dell’amore è che il secondo è universale e incondizionato. L’amore non fa distinzione tra persona e persona. Quando è tradotto in azione, diventa Seva o servizio. Quando questo è fatto in modo disinteressato, accresce l’amore. Nelle Upanishad il concetto di amore è descritto in vari modi. Non può esserci amore senza Thyaga o sacrificio. Sraddhaya Deyam significa “date con rispetto”. Ciò può verificarsi solo se si ama la persona a cui si dà. Se si dà con senso di colpa, non si tratta di vero amore. Lo scopo ultimo per l’essere umano è di realizzare che la scintilla divina in tutti gli esseri viventi è una ed è la stessa presente

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nell’Essere Divino o Dio o comunque sia chiamato.

Ecco, nelle parole di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, la definizione di vero amore:

“Solo l’amore puro e altruistico verso tutti gli esseri viventi, considerati come incarnazioni del Divino, senza aspettative di ricompensa, è vero amore. L’amore deve essere libero da antipatie, amichevole e compassionevole verso tutti gli esseri (Adveshta Sarva Bhutanam, Maitra Karuna Eva Cha …)! Quali che siano le vicissitudini da affrontare, quali che siano i dolori e le privazioni personali da sopportare, il vero amore non ne deve risentire. Oggi, invece, quando insorge una difficoltà o salta fuori un problema, l’amore si trasforma in odio. Il vero amore è il dolce frutto che cresce dal fiore profumato delle buone azioni. L’amore governa senza far ricorso alla spada. Vincola senza bisogno di leggi. Come il loto sboccia quando si alza il sole, il cuore dell’uomo sboccia quando vi entra l’amore. Come il bagliore della fiamma nel fuoco, come i raggi del sole, così l’Amore Divino è la qualità naturale presente in ogni essere umano.”Ahimsa

Ahimsa non indica l’assenza di violenza. È sinonimo di pace. Ahimsa è una condizione mentale in cui il praticante è sempre in una condizione tale da non poter nemmeno pensare di ferire qualcuno con un atto violento. La forma ideale di Ahimsa fu mostrata dal Mahatma Gandhi, che spesso ne parlava e la divulgava, sostenendo che, se si è schiaffeggiati su una guancia, bisogna offrire l’altra. Ciò significa che se una persona vi fa

del male, non dovreste mai reagire, ma conservare un comportamento pacifico. Nell’aderire a questa filosofia, Gandhiji sviluppò il concetto di “Sathyagraha”, forma di protesta pacifica come alternativa alla rabbia.

È un mezzo per esprimere i propri solidi punti di vista in modo estremamente pacifico. Se praticata nel mondo moderno, Ahimsa ridurrebbe la violenza non solo verso gli esseri umani, ma anche verso altri esseri viventi che hanno ugualmente il diritto a coesistere. Ahimsa non deve essere necessariamente passività, ma ha molti aspetti. Nelle parole di Baba:

“Di solito pensiamo che Ahimsa significhi non causare male ad alcun essere vivente. Himsa (violenza) non è semplicemente causare male fisico; anche guardare cose degradanti, ascoltare parole cattive o inique e parlare in modo aspro corrisponde a Himsa.”Temprare l’Istruzione con i Valori

Guardando questi fondamentali valori indiani, diviene chiaro che sono tutti universalmente applicabili nel contesto globale. Tali valori, se sintetizzati e apprezzati dagli studenti, soprattutto quelli universitari, portano alla creazione della pace nella società. Bhagavan Baba così riassume l’effetto dell’osservanza dei cinque eterni valori umani indiani:

Se c’è rettitudine nel cuore,C’è bellezza nel carattere. Se c’è bellezza nel carattere, C’è armonia nella casa. Se c’è armonia nella casa,C’è ordine nella nazione. Se c’è ordine nella nazione, C’è pace nel mondo. In un mondo altamente competitivo,

dove la ricerca della conoscenza è guidata

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dall’istinto di sopravvivenza, l’antica pratica indiana di acquisire la conoscenza per amore di essa e per l’elevazione spirituale è finita in disparte. Con l’esplosione dell’informazione, la conoscenza è più facile da trovare con un click del mouse. Oggi gli studenti si impegnano a fondo per acquisire la conoscenza cercando l’ammissione in istituzioni universitarie in ogni campo, si tratti di medicina, ingegneria, giurisprudenza, scienze umanistiche e così via. È molto raro, però, che in queste istituzioni il programma di studi preveda un compito essenziale: instillare tali valori. Due sono i motivi: primo, ciò che conta è la conoscenza secolare e non c’è attenzione verso l’elevazione spirituale. Lo scopo della vita umana si limita al successo materiale.

Il fine altruistico degli antichi indiani era di elevare l’anima verso un essere superiore chiamato Dio. In tale processo la conoscenza secolare sviluppata da loro stessi, la maggior parte della quale oggigiorno non è nota agli studenti moderni o addirittura agli insegnanti e che si cela negli antichi testi, è andata perduta per la civiltà attuale. Baba ha detto che la conoscenza priva di saggezza è sicuramente la ricetta per il disastro. Oggi si trascurano la consapevolezza sociale e gli effetti delle varie azioni dei singoli componenti della società sul resto della società stessa. Un esempio classico è il degrado ambientale causato dal mondo occidentale, responsabile di una parte considerevole dei gas serra. Se visto in rapporto al Dharma, la risposta è chiara: non abbiamo alcun diritto di utilizzare le risorse naturali in un modo tale da

provocare danni agli altri abitanti di questo mondo.

Il processo di sensibilizzazione a questi valori svolto nelle università è essenziale per il benessere del mondo. Gli studenti che varcano le porte di tali istituzioni entrano nella società e a tempo debito ricoprono un ruolo molto importante negli organismi sociali, nel governo e negli ordini professionali. Gli studenti che hanno respirato l’istruzione orientata ai valori sono in posizione avvantaggiata per svolgere un ruolo efficace. Essi possono contribuire a infondere le migliori pratiche, che dovrebbero essere seguite nel contesto globale. I valori umani sono universali e non hanno niente a che fare con la religione. Tutte le religioni professano gli stessi valori. Impartire un’educazione tecnica o di altro tipo nelle istituzioni universitarie, temprandola con l’educazione ai valori nella forma di casi di studio, discussioni di gruppo e conferenze sulla vasta tematica dei valori indiani consentirà agli studenti di essere meglio preparati all’uso di questi concetti nella vita futura, a prescindere dal luogo in cui lavoreranno o vivranno.

Qualunque sia il punto d’osservazione, si può concludere che le istituzioni universitarie contribuiranno in misura maggiore alle attività di costruzione della nazione se all’istruzione tecnica che impartiscono oggi aggiungeranno l’educazione ai valori trasversalmente a tutta l’offerta formativa. Questa modalità unica di trattare l’educazione ai valori e d’inserirla nelle istituzioni universitarie è il segno distintivo del metodo educativo concepito da Bhagavan Sri Sathya Sai

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Eterno Auriga 20 Aprile 2015

A B B I AT E L A F O R T E D E T E R M I N A Z I O N E D I F A R E I L B E N E

VIVETE SECONDO GLI IDEALI DI RAMA

N ON C’È BHARATIYA che non abbia udito la storia di Rama, né villaggio in Bharat

che sia privo di un tempio a Rama. Da tempi immemorabili, ogni individuo di questa nazione considera la vita del Signore Rama un ideale e cerca di santificare ogni momento della propria vita ispirandosi a essa. Bharat ha sempre ritenuto assolutamente priva di valore la vita di chiunque manchi di spiritualità.

La Verità è il fondamento della Rettitudine

Nel Ramayana, Satya e Dharma (Verità e Rettitudine) sono i concetti più importanti. I Veda, che i Bharatiya considerano come il loro effettivo alito vitale, proclamano:

“Dite la Verità e attenetevi alla Rettitudine.”

Al fine di onorare la parola data da Suo

padre, Rama decise di lasciare Ayodhya e andare nella foresta. La Verità è il fondamento di ogni rettitudine. Non c’è religione più grande della Verità. Rama si propose come

sostenitore della Verità per dare compimento alla promessa del padre, per mantenere le tradizioni della sua dinastia Ikshvaku, per proteggere il Suo Paese e per il bene e il benessere del mondo.

Chiunque si ritenga un essere umano deve difendere

la Verità nello stesso modo. Si dice che ciò che i Mahatma (grandi anime) dicono, pensano e fanno sia in accordo perfetto, mentre i pensieri, le parole e le azioni dei malvagi discordino tra loro. Secondo queste definizioni, Rama era un Mahatma e Ravana un duratma (persona malvagia).

Il canto del Nome di Rama distrugge tutti i peccati

Quando pronunciate la parola “Ram”, all’inizio aprite la bocca per il suono “Ra” e tutti i peccati escono dalla bocca aperta; quando pronunciate la “M” chiudendola,

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...continua da pagina 19

l’ingresso viene sbarrato contro i peccati che sono usciti. Tutti dovrebbero riconoscere la dolcezza, la sacralità e la divinità contenute nel Nome “Rama”. Per questo Thyagaraja cantava:

“O mente! Contempla il Nome di Rama con consapevolezza piena del Suo Potere.”

È bene pronunciare il Nome di Rama comprendendo appieno tutti i suoi significati, ma, persino se non li si conosce, la recitazione del Nome ha il potere di distruggere tutti i peccati.

Cantate il Nome di Rama con tutto il cuore

Oggi molti dicono Ram, Ram, ma pochissimi seguono l’esempio di Rama. Quei molti non sono veri devoti di Rama; al meglio, si possono definire “devoti a metà”. “Devozione vera” è quella di chi ricorda continuamente il Nome del Signore e medita costantemente su di esso serbando teneramente nel cuore la figura di Rama.

Colui che ha le nobili qualità della purezza, della pazienza e della perseveranza è veramente Dio. Dovete

avere la determinazione di sostenere il bene e rimanere tranquilli davanti alle avversità. Non desiderate nome e fama. Mantenete sacro il cuore e siate davvero determinati a fare il bene: questo è l’esercizio spirituale che dovreste fare.

Studenti!Voi siete giovani e avete una strada

lunga da percorrere. La società è come un treno e tutti gli anziani sono destinati a scendere presto, ma voi avete ancora un viaggio lungo da fare. Quindi tenete pulito il vostro “scompartimento” e viaggiate confortevolmente. Tenete presente la meta e siate dei recettori della grazia divina. Cantate il Nome di Rama con tutto il cuore, insediateLo nel cuore e santificate le vostre vite. Rama è presente in ogni cuore sotto forma di Atma e per questo è conosciuto come Atma Rama. L’Atma è immutabile ed è la vostra vera forma. Abbiate fede nel fatto che voi siete Brahman, la Divinità onnipervadente.

-Estratto dai Discorsi di Bhagavan pronunciati in occasione dello Sri Rama Navami

Baba per tutte le istituzioni educative che Egli ha creato, dalla scuola primaria alle scuole di dottorato. L’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai, pur essendo considerato un’università, segue il sistema del Gurukul, dove insegnante e discepolo risiedono nello stesso posto e l’insegnante impartisce un’educazione per lo sviluppo olistico di corpo, mente e anima. Se

vogliamo condurre la nostra generazione più giovane in un mondo migliore, questo sarebbe il modo ideale di far progredire il sistema educativo indiano.

– Sri S.S. Naganand è vicepresidente del Maharani Lakshmi Ammani College Trustdi Bengaluru e Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust

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22 Aprile 2015 Eterno Auriga

PROGETTO SRI SATHYA SAI PER L’ASSISTENZA AGLI ANZIANI

G.S.R.C.V. Prasad Rao

Cronaca

C I SONO CIRCA 200 CITTADINI molto anziani che vivono nel sacro ambito dell’Ashram di Prasanthi Nilayam e conducono

una vita edificante nella contemplazione di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba che hanno servito in gioventù per decenni con amore. Bhagavan ha preso su di Sé la responsabilità di prendersene cura nella loro età avanzata. Altrove, alcune persone dicono: “La vecchiaia è una maledizione.” Ma a Prasanthi Nilayam, il Progetto Sri Sathya Sai per l’Assistenza agli Anziani dello Sri Sathya Sai Central Trust è un tentativo di rendere la vecchiaia

un periodo migliore per la realizzazione del Sé nell’atmosfera della grazia divina di Bhagavan.

In generale, la vecchiaia crea problemi al corpo e alla mente sotto forma di diminuzione dei livelli d’energia, di alta probabilità di recidiva di una malattia e nell’albergare un senso di abbandono. Ci sono anziani che hanno il denaro necessario per vivere e anche per le esigenze mediche, ma non c’è nessuno ad aiutarli a utilizzarlo correttamente. Ci sono altri che non ne hanno a sufficienza, non hanno entrate regolari di denaro per le loro

esigenze quotidiane/mensili. In generale, le donne anziane sole, sono molte di più rispetto agli uomini soli. Può esserci un collaboratore familiare a pagamento (per chi può permetterselo), ma questi potrebbe non prendersi adeguatamente cura dell’anziano, oppure estorcere più denaro e altre risorse, anche con l’uso della forza o la coercizione, senza fornire i tanto necessari servizi. I due ospedali di Puttaparthi, lo Sri Sathya Sai General Hospital e lo Sri Sathya Sai Super Speciality Hospital, forniscono loro cure sia come pazienti ambulatoriali sia come ricoverati,

“La vecchiaia è il quarto stadio. Quando uno raggiunge questo stadio del suo viaggio deve aver scoperto che le gioie disponibili a questo mondo sono banali e fugaci. Deve essere dotato della più alta conoscenza della gioia spirituale, che è accessibile attraverso l’indagine nella sorgente interiore della beatitudine. Attraverso le sue esperienze, il suo cuore deve essersi addolcito ed esser colmo di compassione. Egli deve tendere a promuovere il progresso di tutti gli esseri, senza distinzione, ed esser desideroso di condividere con gli altri la conoscenza accumulata e il beneficio tratto dalle sue esperienze.”

– Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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Aprile 2015 23Eterno Auriga

secondo quanto richiesto. Tuttavia, poiché gli ospedali non sono ospizi o centri di cura per anziani, li dimettono dopo le cure necessarie. Questi anziani non hanno attorno a sé figli, figlie o servitori affidabili per valutare in modo obiettivo e soddisfare le loro esigenze fisiche e mentali in modo tempestivo e accompagnarli in ospedale in caso di necessità, e probabilmente non hanno parenti o amici a far loro visita per avere informazioni sul loro benessere e/o fornire i collegamenti mancanti per la consegna corretta e tempestiva dei servizi necessari.

Questi collegamenti mancanti per un’adeguata assistenza delle persone anziane e diversamente abili vengono ora forniti da due gruppi (sei in ciascun gruppo) di consiglieri. Un gruppo si prende cura di circa 180 anziani che vivono nei capannoni 29, 30 e 31. Il secondo gruppo si prende cura di circa 20 persone sole negli alloggi loro assegnati, situati nell’Ashram. Questi consulenti sono donne istruite che lavorano per servire in modo onorevole, innovativo e con zelo. Il capannone n. 28 è un altro alloggio per donne allettate o sole non in grado di muoversi autonomamente, scelte fra 200 in base alle loro esigenze. Esse richiedono frequenti interventi medici e quindi il ricovero è gestito in collaborazione con lo Sri Sathya Sai General Hospital. Una dipendente del General Hospital, addetta al servizio, diventa amica, confidente e guida degli ospiti del capannone 28, e, con la sua costante esperienza al General Hospital, fornisce loro servizio 24 ore su 24 con l’aiuto di assistenti ospedalieri.

Tali professionisti dell’aiuto si sono assunti il compito di fornire il tanto necessario supporto e una continua comunicazione di

qualità in modo amorevole e premuroso, e mantengono viva negli anziani la spiritualità attraverso Bhajan, canti vedici, letteratura Sai e utilizzando altre risorse. Contribuiscono anche al mantenimento dell’igiene personale e alla pulizia generale, garantendo altresì cibo pronto, alimenti e farmaci, yoga, esercizi e attività fisica. Inoltre, li aiutano a soddisfare le loro esigenze quotidiane e le loro necessità, accompagnandoli negli ospedali e riportandoli nel loro alloggio, comunicando con i loro parenti, amici, domestici e, in caso di emergenza, adottando tutte le misure/procedure del caso.

Poiché vengono offerti loro Prema (amore incondizionato), Santhi (pace assoluta), serenità e copiose premure, durante l’ultimo anno ciò ha notevolmente influito nella loro testa e nel cuore, il che è scaturito in molti di loro in una ritrovata gioia. La mente, a seconda del modo di vedere, comprende l’amore, la pace, la serenità e l’abbondanza di ogni tipo. Il corpo e la mente sono attivamente utilizzati e impegnati in nuove attività e gioie. Gli anziani appaiono quindi più sani, più felici e meglio preparati ad affrontare la vecchiaia e i relativi problemi. La grazia di Swami è la panacea a tutte le loro difficoltà.

Le iniziative brevemente descritte sopra, oltre a molte altre, vengono continuamente portate avanti per il benessere degli anziani, un Seva caro a Swami

– L’autore, Sri G.S.R.C.V. Prasad Rao, è il Segretario dello Sri Sathya Sai Central Trust

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Chinna Katha

Che Cosa Dovrebbe Desiderare un Devoto?Che Cosa Dovrebbe Desiderare un Devoto?

D OPO AVER INFORMATO SITA che Rama stava bene, e dopo aver ultimato il suo compito a Lanka, Hanuman andò da Sita prima di

tornare da Rama e la pregò: “O reverenda madre! Benedicimi!”

Elargendo le sue benedizioni su Hanuman, Sita disse: “Che tu possa

diventare l’incarnazione della pace, della forza e delle virtù! Possa tu rimanere sempre giovane!” Rendendosi conto che Hanuman non era soddisfatto di tutto questo, Sita aggiunse: “Caro figlio Hanuman! Possa tu diventare immortale!” Guardando il suo volto dopo aver dato questa particolare benedizione a Hanuman, Sita scoprì che anche questo non lo soddisfaceva. Riversò quindi altre benedizioni su di lui, dicendo: “Che la tua fama si diffonda in tutti e tre i mondi!” Vedendo che Hanuman non rispondeva e stava con la testa china, Sita capì che cosa gli avrebbe realmente fatto piacere. Così, alla fine, ella gli dette questa benedizione: “Possa Rama amarti per sempre!” Sentendo questo, Hanuman, per la gioia, iniziò a ballare. Questo era ciò che desiderava.

“Un devoto dovrebbe sempre desiderare l’amore di Dio. Chi è senza l’amore di Dio non è altro che un cadavere vivente”, pensò Hanuman

Hanuman era felicissimo quando Sita lo benedisse perché fosse il destinatario

dell’amore di Rama.

L’uomo può giustificare se stesso e convalidare la sua pretesa di essere un individuo degno solo attraverso il Seva (servizio), intrapreso sinceramente, disinteressatamente e senza pensiero di ricompensa terrena. Il servizio è l’unica strada per l’autorealizzazione. È la più alta espressione dell’amore e del sacrificio che l’amore comporta. È necessario che vi espandiate nel servizio fino all’ultimo respiro. Non si può andare in pensione dopo alcuni anni di servizio o quando si raggiunge una certa età. Quando si dispone di un tale Signore e Maestro, non dovrebbe esserci penuria di sevaka (servitori). I servitori sono la gloria del Signore.

- Baba

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Aprile 2015 25Eterno Auriga

DNUOVO ANNO CINESE

AL 24 AL 26 FEBBRAIO 2015, SI sono svolte a Prasanthi Nilayam le celebrazioni del Nuovo Anno Cinese, cui hanno partecipato

circa 300 devoti, provenienti da Indonesia, Malesia, Singapore, Tailandia, Hong Kong e Taiwan. Il tema delle celebrazioni di questo Nuovo Anno era “Amore e Servizio Disinteressato”.

Il programma è cominciato il 24 febbraio alle 17 con l’accensione della sacra lampada. I bambini dei Paesi della Zona 4 hanno poi offerto tradizionali prelibatezze cinesi a Bhagavan. È seguito il melodioso ed esaltante canto di sacri inni buddisti e inni a Kuan Yin, guidati dai devoti provenienti dall’Indonesia.

Successivamente, gli studenti della Scuola di Nanyang, Indonesia, hanno fatto una presentazione musicale con il Gu Zheng, un vecchio strumento musicale cinese.

Nel suo discorso di benvenuto, Billy Fong, coordinatore delle celebrazioni del Nuovo Anno Cinese, ha equiparato, l’annuale viaggio di massa verso casa del popolo cinese, al ritorno dei devoti cinesi alla loro vera casa, Prasanthi Nilayam, per stare con Swami a festeggiare il Capodanno cinese. Introducendo il tema della celebrazione, “Amore e servizio disinteressato”, egli ha ribadito come gli insegnamenti di Swami sull’amore e sul servizio disinteressato siano in grado di unire, per il bene dell’umanità, i popoli di India e Cina, le due vive antiche civiltà.

È seguita la variopinta danza tradizionale cinese “Kuan Yin dalle Mille Braccia”. Eseguendo variegati ed eleganti movimenti con coreografie simboliche, i bambini dell’Indonesia, con la loro aggraziata esibizione, hanno conquistato il cuore del pubblico.

La successiva parte del programma comprendeva una miscellanea di canti/Bhajan in cinese e inglese.

La presentazione musicale degli studenti della Scuola di Nanyang, Indonesia.

La danza tradizionale cinese “Kuan Yin dalle Mille Braccia”.

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26 Aprile 2015 Eterno Auriga

A un certo punto della sessione, nel salone riecheggiava Aum Mani Padme Hum, il Mantra buddista sanscrito di sei sillabe, seguito da composizioni di Felice Anno Nuovo e Bhajan di Prasanthi eseguite dai devoti cinesi. Dopo i Bhajan dei delegati cinesi, la sessione si è conclusa con l’Arati a Bhagavan.

Il programma del 25 febbraio è cominciato alle 17 con il discorso del dottor V.K. Ravindran, Presidente della Zona 4 dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai. L’assemblea di devoti è scoppiata in un fragoroso applauso quando il dottor Ravindran ha dato la commovente notizia che il Governo indonesiano aveva deciso di inserire i valori umani nel curriculum scolastico tradizionale sul modello dello Sri Sathya Sai Educare.

Poi, gli studenti della Scuola Nanyang Zhi Hui di Medan, Indonesia, hanno eseguito due canti, seguiti dal Bhajan “Ganesha Saranam” con l’Angklong, un antico strumento musicale cinese.

Il giudice, signora Isabella Chu di Hong Kong, ha successivamente narrato, nel suo stimolante discorso, come Swami l’abbia aiutata a ogni passo della vita e come ella, tramite la Sua grazia, sia giunta al più

alto livello della magistratura. Ha anche spiegato come Swami le abbia insegnato e l’abbia addestrata a trasformare il lavoro da essa compiuto nel Suo lavoro.

Gli studenti della Scuola Nanyang Zhi Huidi Medan, in Indonesia, che in precedenza avevano presentato un intrattenimento musicale con l’Angklong, sono tornati sul palco per eseguire una presentazione di danza dal titolo “Danze della Gioia.”

Al termine dei tre giorni di celebrazioni del Nuovo Anno Cinese, i devoti di Singapore hanno presentato la commedia intitolata “Cambia i tuoi Pensieri, Cambia la tua Vita”, che mostrava come il proprietario disonesto di un ristorante fosse stato trasformato in un uomo di grande integrità quando un sant’uomo aveva apportato un cambiamento nei suoi pensieri. Il tema della commedia è stato illustrato dalla storia di Chaitanya Mahaprabhu che trasformò un ladro e da quella del Signore Vitthala che riversò la Sua grazia su Pundalika.

LA GIOIOSA FESTIVITÀ DI HOLI

I bambini Bal Vikas e i devoti provenienti da Bihar e Jharkhand hanno

Canti devozionali eseguiti dai devoti cinesi.

La variopinta danza degli studenti della Scuola Nanyang.

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Aprile 2015 27Eterno Auriga

hanno raffigurato gli episodi della nascita di Bhagavan, e gli scherzi divini nel villaggio e nella scuola fino a giungere alla dichiarazione di Avatarità. Il tutto era impreziosito dalle loro belle danze e melodiose canzoni. Al termine, i bambini hanno ricevuto i complimenti.

FESTA DI UGADI

La festa di Ugadi, che ha contrassegnato l’inizio del Nuovo Anno Telugu, è stata celebrata a Prasanthi Nilayam con grande devozione ed entusiasmo. Per celebrarla, sono giunti in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam da Hyderabad oltre 1500 devoti. In tale occasione, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Hyderabad ha presentato, in entrambi i giorni, cioè il 21 e il 22 marzo, una varietà di programmi e l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Andhra Pradesh e Telangana ha dedicato un ospedale mobile alla Divina Missione di Bhagavan.

Il mattino del 21 marzo, il primo programma è stato il “Panchanga Sravanam” (lettura dell’almanacco). Elencando le previsioni del Nuovo Anno Telugu, il noto studioso Sri Siva Subrahmanya, Direttore del TTD Veda Pathashala di Tirumala, ha affermato che il nuovo anno, detto Manmatha, avrebbe portato pace e felicità nel mondo. Il Panchanga Sravanam è stato seguito da un discorso del dottor K.S. Rathnakar, Direttore degli Ospedali Generali di Hyderabad, il quale ha osservato che l’uomo dovrebbe sbarazzarsi dell’ira e dei desideri per ottenere pace e felicità. Successivamente, i devoti sono stati

presentato programmi musicali e culturali per celebrare la gioiosa festività di Holi a Prasanthi Nilayam.

Il programma del 7 marzo è cominciato alle 17 con la danza Vandana (riverenti omaggi) da parte dei bambini Bal Vikas di quegli Stati. Danzando con movimenti aggraziati, gli studenti hanno animato lo spirito di Holi con la loro briosa danza.

È seguito un emozionante concerto di musica devozionale delle signore Jyotsna e Suvarna. Cominciando con la preghiera “Ekadantaya Vakratundaya Gowritanayaya Dheemahi” (io prego Ganesh, figlio di Parvati), il duo ha intrattenuto i devoti con l’esecuzione di dolci canti che comprendevano “Madhura Mohana Ghana Shyama Sundara Sai”, “Jyot Se Jyot Jalatey Chalo”, “Allah Tero Naam Ishwar Tero Naam”, e ha concluso il programma con il canto di Holi “Rang Daroongi Nand Ke Lalan Pe” (io getterò colori sul figlio di Nanda). Al termine, le cantanti e i musicisti che le accompagnavano hanno ricevuto i complimenti.

L’8 marzo 2015, i bambini Bal Vikas hanno presentato la commedia danzata dal titolo “Sri Sathya Sai Divya Katha” che ha narrato i Leela dell’infanzia di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. I bambini

La leggiadra danza degli studenti Bal Vikas.

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Eterno Auriga 28 Aprile 2015

benedetti da un Discorso di Bhagavan, in cui Egli dice che tutti gli esseri umani sono stati dotati delle nobili qualità di moralità, giustizia e spiritualità, aggiungendo che essi dovrebbero sbarazzarsi dell’illusione e realizzare la loro vera natura. A conclusione del programma del mattino, l’eminente erudito Sri Siva Subrahmanya è stato omaggiato con uno scialle.

Nel pomeriggio, ai devoti è stato offerto un sontuoso intrattenimento musicale a opera dei rinomati cantanti Smt. Nithyasanthoshini e Sri Nihal. Cominciando il concerto con la preghiera al Signore Ganesh “Siddhi Vinayaka Paahi Gajanana”, il duo ha intrattenuto i presenti per circa un’ora con composizioni musicali carnatiche e canti devozionali popolari. Hanno poi concluso la loro presentazione con il famoso Bhajan di Mira “Payoji Maine Ram Ratan Dhana Payo” (ho trovato il gioiello del Nome Divino).

Il mattino del 22 marzo 2015, il Gruppo Musicale Sivam di Hyderabad ha presentato un programma di musica devozionale comprendente “Vandanam Sai Vandanam” (riverenti omaggi a Sathya Sai), “Sai Ram Bhajare oh Manasa” (o mente, canta il Nome di Sai), “Jai Jai Sai Ram Raghuveera” (saluti a Te, o Rama, discendente dei Raghu).

La profonda devozione dei cantanti e la dolce esecuzione dei canti hanno toccato il cuore di tutti, trasportandoli su un piano più elevato.

Mentre i cantanti eseguivano canti devozionali e Bhajan, i Fiduciari dello Sri Sathya Sai Central Trust e altre personalità hanno inaugurato un ospedale mobile dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Andhra Pradesh e Telangana.

Questo è l’11° ospedale mobile dell’Organizzazione Sai che darà assistenza alla popolazione rurale del distretto di Nellore.

Le celebrazioni di Ugadi e i due giorni d’intenso pellegrinaggio dei devoti dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Hyderabad sono terminati alle 10 con l’Arati.

Musica devozionale dei devoti di Hyderabad.

Inaugurazione dell’ospedale mobile nel fausto giorno di Ugadi.

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Eterno Auriga Aprile 2015 29

PER IL MATRIMONIO DELLA FIGLIA

Effulgenza della Gloria Divina

T NCONTRAI QUATTRO DEL primo gruppo di coloro che avevano avuto un’“interview”.

Uno di loro proveniva dal distretto di Krishna, uno da Bangalore (Bengalaru) e altri due dall’India del Nord. Tutti e quattro erano benestanti. Quello che proveniva dal distretto di Krishna era riluttante a riferire i dettagli. Mi disse che Baba gli aveva assicurato le Sue benedizioni e che, in precedenza, era stato a Prasanthi Nilayam due volte. Un altro era un uomo d’affari dell’Uttar Pradesh. Mentre viaggiava nel Sud dell’India, aveva sentito parlare di Baba ed era venuto per vederLo. Baba gli aveva materializzato un anello d’oro, sebbene ne avesse altri due alle dita. Me li mostrò tutti. L’altro, dell’India del Nord era andato via, non essendo in vena di parlare. Appresi dagli altri che Baba lo aveva rimproverato per qualcosa e, quando aveva cominciato a lamentarsi, Baba lo aveva consolato e gli aveva dato la Vibhuti che aveva materializzato. All’uomo di Bangalore era stato donato un rosario materializzato da Baba e gli era stato chiesto di rimanere per quattro giorni, in quanto il figlio avrebbe marinato la scuola, preso i soldi e sarebbe partito da casa per venire a Prasanthi Nilayam. Egli avrebbe chiamato tutti e due assieme e gli disse di non preoccuparsi per il benessere del figlio. Un uomo, che mi vide parlare con alcune

persone, probabilmente confondendomi con un residente dell’Ashram, venne da me e mi chiese: “Baba mi chiamerà ancora?” Allora lo riconobbi. Era anch’egli dello stesso gruppo a cui Baba aveva concesso un’“interview”. Il suo Dhoti sporco e un asciugamano sudicio sulla spalla, lo scolorito cordone Kasi (nero) intorno al collo, la barba incolta e l’odore pungente di Berhampur Zarda Pan (betel con tabacco) indicavano la sua origine dell’Odisha e la sua povertà. Proprio in quel momento, disse che stava guadagnandosi da vivere come massaggiatore in alcuni alberghi di Vijayawada.

Quando indagai sul motivo per cui era venuto qui, egli raccontò la sua triste storia. Stava facendo i preparativi per il matrimonio di sua figlia. Due settimane prima del matrimonio, si era verificato un furto nella sua casa. Erano state rubate milleduecento rupie in contanti, il Sari di seta della sposa, gli abiti di seta per lo sposo e il sacro Mangala Sutra d’oro. Gli chiesi perché fosse venuto qui invece di andare alla polizia. “Ho segnalato il furto alla polizia, ma io so quale sarà il risultato. Avevo visto Baba due anni prima a Rajahmundry e da allora Lo adoro. Sono un poveretto. Le persone attorno a me possono solo dimostrare comprensione, ma chi può aiutarmi? Improvvisamente, mi sono ricordato di Baba e sono venuto

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Eterno Auriga 30 Aprile 2015

qui per avere il Suo aiuto”, balbettò con gli occhi umidi. Chiesi: “Ha detto tutto questo a Baba nella sala delle udienze?” Egli rispose: “Quando vidi Baba, crollai e caddi ai Suoi piedi, e, avendo la voce soffocata, non riuscii a dire una parola. Egli poi mi diede un colpetto sulla spalla e, aprendo la porta, mi ordinò di andare a sedermi fuori.” Mi guardò con aria miserevole, asciugandosi con il suo sudicio asciugamano le lacrime che gli rigavano il volto. Gli dissi, con fare esitante, di sedersi e aspettare. Il ricordo di Baba che aveva dato un anello d’oro al ricco uomo d’affari che non ne aveva alcun bisogno e l’allontanamento di questo pover’uomo mi irritava per la sconsideratezza e la faziosità di Baba verso i ricchi.

A quel punto, uscì il secondo gruppo di coloro che erano stati ricevuti a colloquio. Spiegai al mio amico la miserabile situazione di quest’uomo. Egli disse: “Non sappiamo il grado di verità della sua storia. Baba sa tutto. In ogni caso, per la nostra “soddisfazione” offriamogli un piccolo contributo.” Così dicendo, tirò fuori dal portafoglio e contò cinquanta rupie a cui aggiunsi la mia parte di cinquanta rupie da dargli. Proprio allora il professor Kasturi, vestito di Dhoti e Kurta ricamati e con strisce di Vibhuti sulla fronte, uscì chiamando forte; “Jagannath, chi è Jagannath che è appena uscito dalla sala delle udienze?” Il nostro uomo si fece avanti. Dopo essersi accertato che era l’uomo giusto, Kasturi fece un cenno allo studente che lo aveva accompagnato con un vassoio da cui prese un Sari di seta, una coppia di Dhoti di seta e una busta, e li diede a Jagannath, dicendo: “Ricevi questo Prasadam da Swami. Vai subito a casa e celebra serenamente il

matrimonio di tua figlia. I tuoi familiari sono preoccupati non sapendo dove sei e sono in ansia per la tua incolumità. Non hai nemmeno detto loro che venivi qui.” Io ero dove stava Jagannath e lo guardai stendere l’asciugamano per terra, mettere il Sari e la coppia di Dhoti su di esso e aprire con impazienza la busta. Conteneva banconote da cento rupie, sicuramente più di quello che aveva perso. Egli contava le banconote senza prenderle fuori dalla busta. Improvvisamente, estrasse dalla busta un Mangala Sutra d’oro e si guardò attorno in estasi. Avvolse tutto con attenzione nel suo asciugamano, si prostrò davanti alla stanza privata di Baba e se ne andò stringendo il fagotto al petto. Era in uno stato d’animo talmente euforico che non avemmo il coraggio di offrirgli la nostra insignificante somma di denaro.

Un devoto dell’India del Nord, che stava guardando tutto ciò, chiese all’uomo che aveva portato i doni: “Sei il segretario di Baba?” L’uomo prontamente rispose: “Io sono il Chaprasi (l’attendente) di Baba.” Venimmo a sapere più tardi che il professor Kasturi, dopo aver lavorato come Preside di college, esser stato Direttore dei Programmi della All India Radio (Radio Nazionale Indiana), giornalista indipendente, e aver soggiornato nell’Ashram di Ramana Maharshi per alcuni anni, si era infine stabilito qui come redattore del “Sanathana Sarathi”, servendosi della sua competenza multilingue per scrivere la biografia di Baba.– Tratto da “Nectar of Love” di B.V. Ramana Rao

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Aprile 2015 31Eterno Auriga

TAIWANL 16 NOVEMBRE 2014, LE persone hanno partecipato a un programma di due ore al Centro

Educativo Tien di Taipei, per celebrare l’89° Compleanno di Bhagavan e il 18° anniversario dell’SSEHV a Taiwan.

Gli studenti locali (asilo infantile) del Programma Sathya Sai Educare hanno eseguito canti sui valori umani, gli studenti SSE del Centro Sathya Sai di Tienmu hanno eseguito canti devozionali e gli studenti universitari hanno messo in scena la commedia intitolata “Gli Angeli della Luce”. Gli insegnanti SSE di Taiwan hanno offerto la presentazione “Servizio Disinteressato”, e gli studenti hanno recitato la composizione intitolata “Il Mondo della Non violenza”.

BOSNIA ED ERZEGOVINAOltre 80 membri dell’SSIO della

Bosnia e il pubblico hanno celebrato il Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba alla galleria artistica di Sarajevo.

Il programma è cominciato con un breve filmato seguito da citazioni di Bhagavan sull’amore e sul servizio disinteressato. Due attrici professioniste hanno recitato poesie devozionali. Il programma è terminato con canti di gruppi di fede cattolica, ortodossia, mussulmana ed ebrea provenienti dalla Bosnia ed Erzegovina.

CROAZIANel 2013, il Giorno della Dichiarazione

di Avatarità, i volontari Sathya Sai, fra cui i Giovani, hanno deciso di servire i senzatetto a Rijeka. I volontari hanno passato numerose ore a localizzare 30 persone indigenti che abitualmente si nascondono alla vista del pubblico e hanno servito loro panini, dolci, frutta e latte.

Il giorno di Natale del 2013, i volontari hanno servito nuovamente cibo ai senzatetto e li hanno intrattenuti con un programma musicale. Gli operai di un’azienda vicina, come apprezzamento

I

Celebrazione dell’89° Compleanno di Bhagavan in Bosnia ed Erzegovina.

Il ristorante dove è stato servito cibo ai senzatetto.

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degli amorevoli servizi, hanno attivato potenti luci sopraelevate, illuminando la strada. Questo progetto di servizio è proseguito per le strade su base mensile fino al 2014, quando alcuni volontari Sathya Sai hanno aperto un ristorante sulla stessa strada. Oggi, i volontari invitano i senzatetto a cenare all’interno del ristorante, dove essi si siedono comodamente ai tavoli apparecchiati con piatti di porcellana e posate d’argento.– Organizzazione Internazionale Sathya Sai

INDIADelhi–NCR – Il 22 febbraio 2015, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Delhi-NCR ha organizzato, allo scopo di promuovere la sensibilizzazione sull’importanza dei Valori Umani nella vita quotidiana, la “Camminata per i Valori”. L’evento ha ottenuto il sostegno e la partecipazione di un gran numero di persone provenienti da tutta la città. I partecipanti a tale evento altruistico sono stati 3800.

Gruppi di oltre 20 scuole, cinque college

e 10 aziende hanno camminato assieme offrendo il proprio supporto ai cinque valori umani di amore, verità, pace, non violenza e retta condotta.Gujarat – Dal 15 al 21 novembre 2014, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha organizzato uno “Sri Sai Sandesh Yatra” per far conoscere la Missione di Swami e le attività dell’Organizzazione Sai in ogni parte dello Stato. Lo Yatra ha attraversato 350 villaggi coprendo una distanza di circa 2000 km in dieci distretti. Complessivamente, hanno partecipato a questa attività circa 5000 devoti.

La camminata per i valori a Noida, Delhi-NCR

Sri Sathya Sai General HospitalPrasanthi Nilayam – 515134, Puttaparthi, Anantapur District, Andhra Pradesh

Email: [email protected], Phone 08555-287256, Fax 08555-289409Applications are invited for the following posts:

Senior Resident / Junior Consultant in the Departments of • Obstetrics and Gynaecology • General Surgery • E.N.T. Qualification: M.B.B.S. + MD / D.G.O., M.B.B.S. + MS (General Surgery), M.B.B.S. + MS (Otolaryngology). Scale of Pay: Senior Resident (with PG Degree): Pay band ` 15,600-39,100, Grade Pay ` 6,600 – Gross Pay ` 50,700/- Junior Consultant: Pay band ` 15,600 - 39,100, Grade pay ` 7,600 – Gross Pay ` 75,700/- • Junior Residents / Medical Officers for the Department of Obstetrics and Gynaecology on Consolidated Pay / Regular scale – Qualification: M.B.B.S. Apply to the Medical Superintendent, Sri Sathya Sai General Hospital, Prasanthi Nilayam, with full bio-data and a photograph. – Medical Superintendent

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Saluti per la sacra ricorrenza di Ugadi! La Missione Divina di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba si è diffusa in lungo e in largo in più di 150 Paesi del mondo. Bhagavan ha sempre avuto la massima attenzione per il benessere dei devoti. Mentre ha esortato tutti i devoti a rendere significativo e spirituale il proprio soggiorno nell’Ashram, si è anche curato del loro benessere, delle comodità e delle strutture fornite. Spesso chiedeva anche loro come si trovassero a Prasanthi Nilayam. In base a ciò, con le benedizioni divine e la guida di Bhagavan, lo Sri Sathya Sai Central Trust è lieto di annunciare il lancio, a beneficio dei devoti, del Sito per la Prenotazione Online della Camera. I devoti possono visitare www.prasanthinilayam.in e prenotare le camere con 30 giorni di anticipo.

PORTALE ONLINE PER LA PRENOTAZIONE DELLA STANZA

– Il Segretariodello Sri Sathya Sai Central Trust

FELLOWSHIP PROGRAMME IN CARDIAC ANAESTHESIA UNDER IACTA

EDUCATION AND RESEARCH CELL

Applications are invited from candidates who have passed MD/DNB Anaesthesia from recognised university or MCI equivalent to undergo two year training in fellowship programme in cardiac anaesthesia .

Interested candidates may apply with full particulars to: The Director, SSSIHMS-PG before 1st June 2015 by e-mail to [email protected]

The stipend will be paid as per the rules of the Institute.– Joint Director

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Bhakti, Virakti and Mukti

– Baba

Bhakti (devozione) è essenziale per sperimentare Ananda (beatitudine). Bhakti è la sorgente della vera Shakti (potere) dell’uomo. Tale potere conferisce all’uomo le diverse abilità. Attraverso questo potere, l’uomo può sviluppare, infine, Virakti (distacco). Quando il distacco cresce, l’uomo raggiunge Mukti (liberazione). Mukti non è uno stato speciale o un oggetto; è la graduale eliminazione di tutti i desideri. I desideri derivanti da Kama (lussuria), Krodha (ira) e Lobha (avidità) devono essere ridotti il più possibile.

Il canto dei Rudram da parte dei sacerdoti.

Il toccante concerto musicale dellesignore Jyotsna e Suvarna.

L’Ati Rudra Maha Yajna in corso.

E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i