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Elaborato attività 3 CORSISTA: Gigliola Giammarini Racconto finale Si sta aprendo un mondo 1

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Elaborato attività 3 CORSISTA: Gigliola Giammarini

Racconto finale

Si sta aprendo un mondo

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Indice

Prima

Durante

Dopo (... aver imparato qualcosa)

Sperimentazione: descrizione

In un prossimo futuro

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Prima

Insegno Italiano e Storia in un Istituto Tecnico per le Costruzioni, l’Ambiente ed il Territorio e mi sono sempre avvicinata alle nuove tecnologie con curiosità, consapevole di quanto possano essere utili per agevolare ogni attività dei docenti e di come sia impossibile, ormai, rapportarsi efficacemente a discenti “nativi digitali” senza sfruttare le risorse offerte dalle ICT.

Tuttavia il mio “raggio d’azione” era piuttosto limitato e spesso mi costringeva ad appoggiarmi al sapere e alle competenze di altri. E’ da tanti anni, comunque, che preparo prove strutturate in word, lezioni in power point, e che uso la posta elettronica per raccogliere i compiti assegnati per casa agli alunni, che poi correggo e rinvio modificati e commentati. Devo dire che qualche studente non era abituato a usare le mail e molti avevano addirittura dimenticato la password della propria posta elettronica, che dovevano per forza avere, visto che sono quasi tutti “accaniti” utenti Facebook!

Solo dallo scorso anno ho vinto la mia ritrosia per Facebook, sia considerando il fatto che i miei studenti faticano a “disconnettersi” da questo social network, sia perché un alunno disabile (audioleso), che vorrei coinvolgere di più, vi è iscritto. Ho invitato le mie classi, quindi, a creare un gruppo, in cui sono inserita, nel cui spazio ricordare non solo informazioni pratiche sulla consegna di elaborati o su ciò che bisogna studiare, ma nel quale posto dei link utili al lavoro condotto a scuola, o dei consigli efficaci per la corretta esecuzione dei compiti. Solo con un alunno, per altro molto motivato e puntuale, il sistema non può essere usato, in quanto non ha il permesso da parte della sua famiglia di usare FB, a lui ho sempre mandato messaggi sulla posta elettronica duplicando i miei post.

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Durante

Il corso Didatec si è avviato a marzo, quando il lavoro con le classi era ormai impostato. La prima fase della formazione è stata di familiarizzazione con la piattaforma e con altri strumenti che il tutor ci ha sempre doviziosamente e professionalmente illustrato.

L’attività è stata stimolante, oserei dire che “mi si è aperto un mondo” in quanto gli stimoli forniti erano molteplici e ho compreso che le nuove tecnologie offrono possibilità inesplorate e sempre diverse. A questa “euforia di consapevolezza” si è affiancato però un sentimento di frustrazione nel constatare che non sarebbe stato possibile applicare, almeno durante l’anno in corso, le tante proposte che la piattaforma ci illustra e che sarebbe stato necessario circoscrivere un segmento d’apprendimento e rimandare momenti successivi altre sperimentazioni.

Durante questo periodo, principalmente di studio teorico, ero comunque impegnata con una delle mie classi in un’attività di ricerca che ho condotto, insieme ai colleghi, con le conoscenze tecnologiche già in mio possesso. L’attività, infatti, avviata dal mese di novembre, aveva lo scopo di creare un progetto di promozione e valorizzazione di un’area del proprio territorio di particolare pregio naturalistico in relazione alla sua biodiversità, cosi da far partecipare la classe al concorso nazionale FARENAIT.

Il lavoro è stato impegnativo, per cui ho convocato gli alunni numerosi pomeriggi durante i quali abbiamo usato le postazioni dei laboratori informatici per ricerche su Internet e la LIM per studiare degli argomenti insieme; nella fase finale, in cui i lavori dei vari gruppi di ricerca sono stati corretti e assemblati, abbiamo fatto ricorso continuamente allo scambio

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di penne USB, condizionati dal fatto che molti file contenevano fotografie ad alta risoluzione che rendevano lo scambio via posta molto laborioso (necessità di zippare e di avere tutti un programma per decomprimere) e anche perché i p.c. dei ragazzi, sui quali conservavano ed elaboravano quanto prodotto a scuola, non potevano connettersi alla rete quando si lavorava nell’Istituto.

Per realizzare il sito, inoltre, ci siamo comunque dovuti avvalere dell’aiuto di un docente di informatica al quale abbiamo fornito immagini e testi (anche disegni realizzati con programmi di disegno vettoriale). http://www.itcgcastrovillari.it/lamiaterravale.html

Durante l’attività ci siamo scontrati con una serie di

problemi che avremmo potuto evitare impostando diversamente le modalità di lavoro. Due i principali:

Nonostante le cautele nell’inserimento delle penne U.S.B. nei personal computer e in quello di supporto alla LIM (che non è dotato di antivirus a pagamento), gran parte dei computer hanno contratto un virus e alcuni dati sono andati perduti, inoltre il lavoro di alcuni discenti si è rallentato perché i loro calcolatori hanno avuto bisogno di essere riparati.

In molti incontri gli allievi pendolari, i cui genitori non sono stati disponibili a venirli a prendere nel tardo pomeriggio, sono stati assenti.

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Dopo (… aver imparato qualcosa)

Ho pensato di approfittare della partecipazione ad una iniziativa del Sistema Museale della provincia di Cosenza per provare i nuovi metodi di lavoro condiviso studiati.

Ai ragazzi della classi terze si chiedeva di preparare una semplice presentazione, da proiettare durante una manifestazione conclusiva, in cui illustrare un aspetto di un monumento visitato in un viaggio d’istruzione.

Le nuove conoscenze acquisite mi hanno consentito di procedere in modo molto diverso! Il cammino è stato più veloce e più partecipato e mi ha consentito di coinvolgere maggiormente proprio quegli alunni meno motivati. Inoltre, tenendo conto che questa sperimentazione è stata condotta nel mese di maggio, quando ci sono una serie di adempimenti da fare che non consentono facilmente di “togliere” i ragazzi dalle aule, è stato importante il fatto che il lavoro in classe è stato veramente minimo, mentre la gran parte dell’attività è stata condotta dai discenti nel pomeriggio a casa; hanno avuto, poi, il ruolo da protagonisti proprio quegli studenti pendolari che non avrebbero potuto raggiungere facilmente la scuola di pomeriggio.

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Sperimentazione: descrizione

1. Deciso l’oggetto d’indagine: Lettura iconografica degli affreschi di Girolamo Varni nel secondo piano della Torre Mastio del Castello di Corigliano Calabro con scene delle Crociate.

2. Effettuata la visita al Castello con gli studenti. In questa fase sono stati invitati gli alunni a fotografare le singole scene degli affreschi e altri dettagli (in particolare è stato investito dell’incarico un ragazzo che in classe è costantemente distratto dal suo telefono che non riesce assolutamente né a riporre né a tenere spento).

3. Invitato gli alunni a creare (nel caso non l’avessero già avuto) un accesso Dropbox e di inserire in una cartella condivisa tutte le foto scattate.

4. Invitato ognuno a scaricare le foto sui propri p.c. 5. Condotto una breve lezione teorica in orario curricolare in

cui ho ripercorso la storia delle Crociate (già studiate) e sintetizzato la trama della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.

6. Invitato i ragazzi a crearsi un account gmail così da poter lavorare anche su Drive.

7. Inserito sulla cartella condivisa in Drive del materiale teorico sulla Gerusalemme del Tasso da consultare dando al contempo, sul gruppo Facebook, le consegne ai ragazzi.

8. Impostato un sistema di sotto-cartelle in Drive ognuna dedicata ad una scena figurata, in ognuna ho inserito un documento di testo da compilare nel quale si chiedeva di: 1. Descrivere la scena 2. Ipotizzare quale soggetto fosse raffigurato.

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9. Quasi tutti i discenti hanno partecipato al lavoro condiviso, la lettura iconografica è stata condotta partendo a ragionare da un episodio nel quale è chiaramente raffigurato un duello con un Moro che sfida un Cristiano.

10. Ricostruito in classe l’ordine degli episodi, usando una postazione internet e aprendo la cartella in Drive.

11. Deciso il contenuto testuale che avrebbe dovuto essere inserito nella presentazione, utilizzando il lavoro dei discenti.

12. Assegnato a un gruppo di ragazzi la realizzazione di presentazione in Power point, che mi ha poi inviato in Dropbox.

13. Giudicato il lavoro e suggerito alcune semplificazioni, in quanto gli studenti si sono “sbizzarriti” negli effetti speciali, alcuni dei quali sono stati eliminati per non rischiare di procurare troppo “rumore”.

14. Due ragazzi hanno realizzato la registrazione vocale del testo e hanno trasformato la presentazione in un video, caricato poi in Drive condiviso con tutti : https://drive.google.com/file/d/0B1haigU4VrFdU0VVVDlYWURPZnM/edit?usp=sharing

Se il lavoro continuerà, con l’analisi iconografica di altri cicli di affreschi, non si esclude che, il prossimo anno, esso possa essere incorporato in un post di Blogger o che venga richiamato in una pagina del sito della scuola.

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Nel prossimo futuro

La piccola sperimentazione di lavoro condiviso mi ha gratificato, ha consentito che si sentissero protagonisti proprio quegli studenti che generalmente appaiono scarsamente interessati e ha, inoltre, favorito l’impegno domestico di discenti che con fatica aprono il libro cartaceo.

Mi immagino, quindi, che, come Coordinatrice di Dipartimento, possa applicare la procedura di condivisione sperimentata in questo scorcio di anno scolastico con gli altri insegnanti, perché siano a disposizione di ognuno i materiali prodotti e migliori l’efficienza dei gruppi collaborativi esplicitando e mettendo in comune le conoscenze che ogni docente ha maturato nel proprio percorso professionale .

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