Ecosistema web 2.0 per aziende e temporary management - milano #SMAU
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Transcript of Ecosistema web 2.0 per aziende e temporary management - milano #SMAU
Michele Dell'Edera www.micheledelledera.it
Aziende, Ecosistema web eSocial Network, quali strategie.
Farsi aiutare per poi camminare da soli
Michele Dell'Edera www.micheledelledera.it
Sono consulente, formatore, mi occupo di comunicazione e copywriting, sono Social Media Strategist e PR. Inoltre sono giornalista, dirigo il quotidiano on line Zeroventiquattro.it.Sono convinto che ogni attività sul web, abbia bisogno di strategia e di un cambiamento di mentalità in grado di portare a un cambiamento organizzativo e di approccio. http://micheledelledera.it
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Ma cosa sognavano veramente ?
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Come si accede a internet in Italia ?
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Il web oggi …
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E’ cambiato
Oggi gli utenti non sono più solo fruitori di contenuti, ma produttori e fruitori di contenuti.
La conoscenza è prodotta collettivamente ed economicamente
Si afferma sempre più, in partenza, una parità di strumenti che consente:una partecipazione attiva e una comunicazione più neutrale
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DAL CLIENTE CONSUMATORE AL CLIENTE SOCIAL
• Il cliente social non accetta più tanto volentieri le e-mail
• E’ disposto a ricevere informazioni rilevanti che soddisfino i suoi bisogni e plachino le sue “paure” in quel particolare momento …
• Il cliente social si aspetta che i marchi e le aziende siano presenti sui social network che frequenta e chiede a queste aziende (persone) l’ascolto
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In poche parole:
PARTECIPAZIONEsi parla di User Experience
Le persone costituiscono le une per le altre una sorta di enciclopedia vivente.
Le amicizie, la cooperazione, la condivisione creaUNA CONOSCENZA COLLETTIVA E PIU’ AMPIA
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Che fare ?...
• “Ascoltare” le conversazioni dei clienti
• Saper “analizzare” le conversazioni dei clienti
• “Correlare” le informazioni provenienti dall’ambiente social e web 2.0 con le informazioni presenti in azienda
• “Agire” partendo da questi dati e queste “richieste” che vengono dai clienti (dal mercato).
• “Fare in modo” che i tuoi clienti aiutino i tuoi clienti …
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Come farlo ?...
• Avere una strategia, un progetto
• Non affidare l’attività a un solo dipartimento aziendale
• Avere bene in mente quali possano essere gli interlocutori
• Fare in modo che l’approdo sia l’azienda
• Monitorare i canali social: essere attivi
• Utilizzare ogni canale strategicamente
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Perché farlo ? …
Valorizzazione del brand aziendale
Potenziamento della
comunicazione
Effettuare attività di
engagement
Creazione di una community
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Si ma dove? … e come scegliere…
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Lifestream
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Il lifestreamÈ il flusso delle informazioni che ciascuna persona lascia “dietro di sé” su internet essendo iscritto a social network, blog, community varie.Chi ha un profilo sui social tende a:
Il tutto fino anche a sei livelli di separazione più ampi…Le tracce lasciate sono il LIFESTREAM
Inserire informazioni in maniera continua
Condividerle
Segnalare luoghi
Visualizzare e segnalare contenuti
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Following
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Il followingE’ la possibilità e la capacità di ciascuno di seguire in tempo reale gli altri componenti della sua rete personale sui social network, sui blog e più in generale su internet.Ovviamente il following è anche (e soprattutto) la possibilità e la capacità di essere seguiti.
Tipicamente vengono seguite le persone …
Ma possono essere seguiti anche gli aggiornamenti…
Ogni volta che noi aggiorniamo una notizia, immettiamo un’immagine, un video… ecc. allora chi ci segue riceve la segnalazione di aggiornamento
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Engagement
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L’engagementLe piattaforme social hanno al loro interno, ciascuna a seconda delle proprie caratteristiche , gli strumenti per favorire il cosiddetto engagement cioè la possibilità tra utenti della stessa piattaforma in contatto tra di loro di interagire.
Ad esempio una condivisione
Ad esempio un “mi piace”
Ad esempio un “retweet”
Ad esempio un commento
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Come si diventa “social” ?
• Bisogna definire gli obiettivi da raggiungere per allineare ad essi la strategia social
• Bisogna fare un percorso di formazione (affiancamento) adeguato (interno o esterno che sia)
• In grado di utilizzare i social, si ma chi ?– Il Marketing di progetto
– Le Vendite (vendiamo l’idea – la partecipazione al progetto)
– L’Assistenza (supportiamo i partecipanti)
– Il Project management (correggiamo la rotta)
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Come diventa “social” ?
• Parole magiche:– Trasparenza
– Orientati al servizio all’interlocutore (disponibili)
Le persone al centro• Così si crea “valore reciprocamente vantaggioso”
• Trasparenza, dialogo, confronto entrano a far parte del DNA di progetto
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Come diventa “social” ?
• Ci vuole il coraggio:– Di favorire trasparenza e servizio
– Di dare mandato ai propri “dipendenti” di agire per conto del team di progetto (con il rischio di incappare in qualche errore)
• E’ necessario sperimentare:– Prendere rischi, magari intelligenti
– Non avere fretta
• Il team di progetto tutto diventa “una squadra”– Come tale deve agire
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Calibrare la presenza a seconda delle reali
esigenze
Non è necessario partire con tutte
le divisioni/servizi di progetto per
forza
Non è necessario coinvolgere tutte
le persone per forza
QUALCHE AVVERTENZA
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Come diventa si “social”?
• Chi deve agire ?
– Bisogna saper scegliere “quelli giusti” per agire perché :
• Il volume delle conversazioni in ambiente social è impressionante
• Devono saper pianificare la presenza
• Devono saper decidere le priorità
• Saper condurre il “colloquio” in modo corretto
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Prima fase: test di adozione
In questa fase si sonda il terreno:
• Un responsabile per i social opera sotto la supervisione del Marketing Apre uno o più account social Si occupa della produzione dei contenuti Lavora non in strettissimo contatto con l’organizzazione e il team di progetto E’ una fase di test per cui non ci sono fissati degli obiettivi
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Seconda fase: adozione focalizzata
In questa fase si inizia ad operare con obiettivi e settori ben definiti:
Alcune funzioni chiave del progetto entrano in azione perché ne comprendono l’utilità, tipicamente: Il marketing e PR Il Supporto (assistenza)
Dopo entrano in ballo i vari settori comprendendo che l’attività social può migliorare le performanceAumenta la collaborazione interna, l’aggiornamento dei social diventa un’attenzione quotidiana.
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Terza fase: adozione operativa
In questa fase molti settori seguiranno la strada social:
Si passa dal “dobbiamo provarci” al “come possiamo utilizzare al meglio questi strumenti per riuscire a raggiungere gli obiettivi ?” Si iniziano ad ottimizzare i canali di collaborazione interna L’uso dei social diviene normalità E’ come se il gruppo di lavoro che gestisce i social diventasse “una redazione”
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Quarta fase: integrazione operativa
I Social Media sono integrati nel tessuto dell’organizzazione:
Ogni settore del team li usa in modo diverso a seconda degli obiettivi da raggiungere Gli esperti di settore aggiornano il/i Blog Il ruolo di chi all’inizio era solo un “social media manager” cambia e diventa strategico perché strategica è l’attività sui social network
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Una notazione
Se giustamente pianificato e organizzato, “lo sbarco” sui social network può avvenire anche accorpando o saltando alcune di queste fasi.
Da tener presente molto quindi: L’analisi della situazione di partenza La verifica del know-how presente La chiarezza negli obiettivi Una strategia definita
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Cosa fare inizialmente
Identificare gli elementi chiave del team tra e “oltre” i presenti: Blogger, persone avvezze al digitale, leader, campioni, personaggi influenti, ecc.Catalogare tutte le attività inerenti ai social: Si lavora già con i social ? Chi ? Come ? Dove ?Quali sono i punti di forza del team: C’è comunicazione nel team ? Il reparto IT è efficiente ? La cultura del management è orizzontale ?Valutare le debolezze del team: Scarsa comunicazione interna, non esiste un gruppo PR, non esiste una strategia per il mobile, ecc.
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Le domande del team
A quali canali dovremmo rivolgerci e perché ? Con quali piattaforme iniziare la sperimentazione ? Quali strumenti per il monitoraggio dell’attività ? Esiste un CRM, una piattaforma con cui integrare le informazioni ? Come dividere il lavoro ? Come adeguare l’attività di PR ? Se c’è qual è il budget da utilizzare ?
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Come organizzarsi
Organizzazione centralizzata Completo controllo del messaggio Completo controllo dell’informazione Completo controllo dell’esecuzione del programma Controllo dei dati relativi ai social Collaborazione semplificata
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Come organizzarsi
Organizzazione centralizzata possibili difficoltà Programmi da creare da zero a livello centralizzato L’organizzazione centralizzata tende a burocratizzarsi e quindi a rallentare I toni dei messaggi sono meno spontanei Quest’ultimo aspetto nei social network può essere un problema Potrebbe nascere una non immediatezza nell’interazione
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Come organizzarsi
Organizzazione decentralizzata
Ogni parte del team a seconda delle responsabilità partecipa all’iniziativa sui social L’interazione è veloce, ciascuno risponde per le proprie competenze e questo potrebbe rendere più efficace la comunicazione e favorire la community Si potrebbe essere efficaci più in fretta ed ottenere dei risultati (se i programmi però sono già definiti) Sarà favorito il consolidamento e la nascita di nuove competenze.
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Come organizzarsi
Organizzazione decentralizzata possibili difficoltà
La rinuncia al controllo su un programma social può determinare qualche rischio. Autonomia e iniziativa significano rischio (Brand Reputation) Le persone affini all’autonomia sono difficili da controllare La collaborazione può scemare se non c’è un coordinamento che riesce a tenere insieme i vari “pezzi”
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Come cominciamo ? …
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• Scegliamo le piattaforme social e web 2.0• Creiamo il nostro profilo dettagliato per ogni piattaforma• Costruiamo connessioni / relazioni• Condividiamo• Integriamo i vari canali• Siamo presenti• Creiamo contenuti coerenti ai nostri obiettivi
Cosa dobbiamo ricordare ?
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Protagonisti delle relazioni in reteOGGI
Sono le persone !
Cosa dobbiamo ricordare ?
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Ciò che avviene on lineDeve avere un suo riscontro off-lineL’Azienda ne deve essere cosciente
Grazie ! Ecco i contatti:
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La mia e-mail: [email protected] Il mio Blog: http://www.micheledelledera.it Il mio account Twitter: @micdel64 Su Facebook: http://www.facebook.com/michele.delledera Su Slideshare: http://www.slideshare.net/micheledelledera E poi ancora su: Linkedin, Viadeo, Pinterest, Wordpress, Youmpa, Youtube