ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI (Anno...
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ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
(Anno accademico 2015/2016- 2° semestre)
Prof. Eliana Angelini ([email protected])
Corso di laurea: CLEA (9 CFU); CLEC (9 CFU).
Obiettivi:
Fornire un generale inquadramento del sistema finanziario (mercati, intermediari e strumenti finanziari; sistema dei controlli).
In particolare:
- Spiegare le funzioni del sistema finanziario nell’ambito dell’economia reale: concetti di risparmio, investimenti, saldi finanziari, meccanismi di
produzione e circolazione dei mezzi di pagamento; conduzione della politica monetaria;
- Esaminare le caratteristiche fondamentali dei principali mercati finanziari e degli strumenti che vi sono negoziati; delle grandi categorie di istituzioni
finanziarie e dei relativi modelli gestionali.
- Approfondire le regole che presiedono al funzionamento del sistema finanziario.
- Sviluppare una vasta gamma di applicazioni pratiche che aiutino a capire l’approccio degli operatori del mondo finanziario, creare sensibilità e capacità
critica per interpretare e valutare i grandi cambiamenti che toccano i sistemi finanziari.
Ricevimento studenti presso il Dipartimento di Economia, Viale della Pineta 4 , nel seguente giorno:
MERCOLEDI’ 16.00 – 17.00, durante i corsi; previo contatto via e-mail nei restanti periodi.
Per gli Avvisi, consultare la pagina personale web sul sito del Dipartimento di Economia: www.dec.unich.it
Le richieste di informazioni vanno rivolte alla Dott.ssa Elisa Di Febo, elisa.difebo @unich.it o alla Dott.ssa Alessandra Ortolano,
Modalità di svolgimento della prova d’esame:
L’esame prevede una prova scritta con domande a risposta aperta, esercizi numerici ed un’eventuale integrazione orale (a richiesta dello studente). Lo studente che consegue nella prova una valutazione gravemente insufficiente non può sostenere l’esame nell’appello successivo della medesima sessione di esami.
Testi obbligatori (7-9 CFU):
Ferrari A., Gualandri E., Landi A., Vezzani P. (2012), Il sistema finanziario: funzioni mercati e intermediari. Giappichelli.
Ferrari A., Gualandri E., Landi A., Venturelli V., Vezzani P. (2012), Strumenti e prodotti finanziari: bisogni di investimento, finanziamento, pagamento e gestione dei rischi.
Giappichelli.
Testi obbligatori (4-6 CFU):
Ferrari A., Gualandri E., Landi A., Vezzani P. (2012), Il sistema finanziario: funzioni mercati e intermediari. Giappichelli.
Ferrari A., Gualandri E., Landi A., Venturelli V., Vezzani P. (2012), Strumenti e prodotti finanziari: bisogni di investimento, finanziamento, pagamento e gestione dei rischi.
Giappichelli. Esclusi i Capp. 5, 6, 7, 8.
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Definizione Un sistema finanziario è il complesso
integrato di strumenti, intermediari e
mercati finanziari, esistenti in un dato luogo
in un dato momento. Esso costituisce
un’infrastruttura cruciale per il funzionamento
delle moderne economie in quanto svolge tre
importanti funzioni.
Funzioni
realizza il trasferimento di risorse dal
risparmio agli investimenti (funzione
creditizia o di allocazione delle risorse);
assicura la creazione e movimentazione
dei mezzi di pagamento e l’efficiente
funzionamento del sistema dei pagamenti
(funzione monetaria);
Si trasmettono impulsi all’economia reale,
facendo leva su variabili finanziarie (funzione
di trasmissione della politica monetaria).
Cosa compone il sistema finanziario
1) Strumenti finanziari che esplicitano gli accordi relativi al trasferimento del potere di acquisto:
• Sono contratti aventi ad oggetto diritti e prestazioni di natura finanziaria
• Contratti di indebitamento, di partecipazione, di assicurazione, derivati e strutturati
• Beni intangibili
• Figurano nel bilancio di due operatori
• Natura bilaterale/ multilaterale
2) Istituzioni finanziarie (mercati organizzati e intermediari) che effettuano o facilitano il
trasferimento:
• I mercati finanziari:
• Intesi come l’insieme degli scambi finanziari, dedicati alla negoziazione di strumenti
finanziari • Luoghi fisici o telematici
• CREDITIZI , MOBILIARI (monetario, azionario, obbligazionario e derivato) E ASSICURATIVI
• Primari e secondari
• Gli intermediari finanziari:
• Sono imprese la cui attività tipica è costituita dalla produzione, detenzione e
negoziazione di attività e passività finanziarie • CREDITIZI , MOBILIARI E ASSICURATIVI
3) Ordinamento: che delinea una cornice fortemente regolamentata:
• Autorità di regolamentazione (definiscono le regole) e autorità di vigilanza (ne assicurano il rispetto e sovraintendono al funzionamento del sistema finanziario)
I principi della regolamentazione
Il SF è uno dei settori dell’economia più fortemente regolamentati e oggetto di
politiche di vigilanza e di controllo .
Quali sono le principali finalità della regolamentazione?
Stabilità dei singoli intermediari e del sistema finanziario nel suo complesso
Efficienza: buon funzionamento dei circuiti di intermediazione (grado di concorrenza)
efficienza allocativa
efficienza tecnico-operativa
efficienza informativa
Correttezza e trasparenza dei comportamenti degli intermediari.
La tutela del risparmiatore (contraente debole)
Strumenti Vigilanza strutturale
Vigilanza prudenziale
Vigilanza informativa
Vigilanza protettiva
Autorità di vigilanza nel SF italiano
La crisi finanziaria 2007-2009: fattori cruciali
La bolla immobiliare
La politica monetaria espansiva
Lo sviluppo dell’ingegneria finanziaria nel mercato dei mutui ipotecari: creazione di prodotti strutturati
(ABS-Asset baked securities; MBS – Mortgage backed securities; CDS credit default swap), molto
complessi, poco standardizzati e poco liquidi
L’espansione della leva finanziaria
Il ruolo delle agenzie di rating
La struttura del sistema finanziario: analisi dei suoi elementi costitutivi
per valutare caratteristiche e logiche evolutive
IL CONTRATTO DI PARTECIPAZIONE
Strumenti finanziari rappresentativi della partecipazione al capitale di una società.
Attribuiscono diritti di natura amministrativa, patrimoniale e mista
Contratto a lungo termine e non prevede una data di scadenza
Assunzione del rischio di impresa Non c’è certezza sulla restituzione del capitale prestato
La remunerazione del capitale è condizionata al conseguimento di risultati economici positivi e alla decisione di distribuire tali risultati
Titoli a reddito variabile: rendimento variabile (dividendo + capital gain)
i
Rendimento uniperiodale:
i = [( P1 – P0 + D1 ) / P0 ] × 100
Rendimento pluriperiodale:
n
tn
n
t
t
n
n
n
n
i
P
i
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D
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DP
12
210
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IL CONTRATTO DI INDEBITAMENTO
Operazione creditizia in cui una parte, il creditore, trasferisce potere d’acquisto (un capitale) ad una controparte, il debitore, che contestualmente si impegna a restituire a una o più date future il capitale maggiorato degli interessi, che rappresentano il compenso riconosciuto al creditore.
La promessa di restituzione a scadenza del capitale e degli interessi è incondizionata (ad eccezione dello stato di insolvenza del debitore)
La distanza temporale tra le due prestazioni implica una componente aleatoria (genera un rischio) a carico del creditore
Sottintendono la presenza di un rapporto di natura fiduciaria tra i soggetti dello scambio
Compare come attività finanziaria nel bilancio del creditore e come passività finanziaria nel bilancio del debitore.
Può avere una durata breve, a medio termine o a lungo termine.
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IL CONTRATTO DERIVATO
Definizione:
si intendono gli strumenti finanziari il cui prezzo dipende dall’andamento di un’altra attività, denominata sottostante o underlying Commodity derivatives /financial derivatives
Due strutture contrattuali
contratti futures (strumenti simmetrici)
contratti di opzione (asimmetrici)
Strumenti negoziati nei mercati regolamentati / nei mercati OTC
IL CONTRATTO ASSICURATIVO
Il sottoscrittore (assicurato) trasferisce alla controparte
(l’assicuratore) l’onere economico di un evento futuro incerto, dietro pagamento di un compenso, detto premio assicurativo.
Trasferimento del rischio puro - No rischi speculativi o finanziari
La prestazione dell’assicuratore è solo eventuale, l’unico flusso certo è quello relativo al pagamento del premio
Sono contratti di durata: in tale periodo si offre la copertura del rischio assicurato
L’istituzione assicuratrice, sfruttando le opportunità di diversificazione e di frazionamento del rischio, consentite dalle dimensioni operative, trasforma i rischi individuali delle controparti assicurate in rischi collettivi.
LA FUNZIONE DI INTERMEDIAZIONE
Definizione Chi sono i soggetti in surplus/deficit finanziario? Come avviene il collegamento?
Saldi finanziari e unità in deficit/surplus
Saldo finanziario:
S - I = SF = AF - PF
Unità in surplus: creditori finali (avanzo finanziario) S > I
Unità in deficit: debitori finali (disavanzo finanziario) S < I
Settori istituzionali Famiglie
Società non finanziarie
Società finanziarie
Amministrazioni pubbliche
Resto del mondo
SFi > 0
SFi < 0
Conto patrimoniale di un soggetto
Attività Passività e Netto
_________________________________________
Attività finanziarie (AF) Passività finanziarie (PF)
Attività reali (AR) Patrimonio netto (PN)
__________________________________________
Vincolo contabile: AF + AR = PF + PN
AF PF: posizione creditoria netta
AF PF: posizione debitoria netta
Il conto economico di un soggetto Usi di fondi Fonti di fondi
________________________________________
Uscite correnti (Uc) Entrate correnti (Ec)
Risparmio (a saldo) (S)
_________________________________________
Uc + S = Ec
Considerando i seguenti flussi di cassa, si calcoli il saldo finanziario.
La diversa articolazione del sistema finanziario rispecchia diverse modalità tecniche
di trasferimento delle risorse dalle unità in surplus alle unità in deficit e diverse
modalità di distribuzione dei rischi sui vari soggetti economici.
Saldi finanziario e circuiti di collegamento
Unità in surplus
Unità in deficit
Circuito diretto
Mercati organizzati
Circuito indiretto
Intermediario
Il circuito diretto:
le unita in surplus finanziano direttamente le unità in deficit, sottoscrivendo
le passività finanziarie da queste emesse.
Presenza di intermediari che offrono servizi di intermediazione
mobiliare.
Il circuito intermediato o indiretto: le unita in surplus trasferiscono le risorse agli intermediari finanziari, i quali, con
l’interposizione del proprio stato patrimoniale, provvedono a finanziare le unità in
deficit.
Presenza di intermediari creditizi, intermediari di patecipazione , intermediari assicurativi
e previdenziali.
Circuito indiretto: l’interposizione del bilancio dell’intermediario
La funzione economica degli intermediari finanziari (IF)
Gli IF svolgono importanti funzioni che rafforzano l’efficienza del trasferimento delle risorse:
1. Riduzione dei costi di transazione e offerta di servizi di liquidità
In parte si tratta di costi fissi: cioè indipendenti dall’importo della operazione.
Gli IF sono imprese specializzate nell’attività finanziaria: hanno dimensione e organizzazione per
realizzare economie di scala e di scopo
2. Redistribuzione del rischio, attraverso:
La trasformazione delle attività finanziarie
La diversificazione delle attività finanziarie (portafoglio)
3. Riduzione delle asimmetrie informative
L’AI provoca due tipi di inefficienza nei circuiti finanziari:
- L’adverse selection (AS) indica la possibilità che la mancanza di informazione renda più probabile la
selezione dei prenditori di fondi più rischiosi
- Il moral hazard (MH) indica invece che, una volta concesso il credito, il debitore possa approfittare
della AI per compiere azioni azzardate
Gli IF possono contribuire a ridurre l’AI e quindi ad attenuare i problemi di AS e di MH
LA FUNZIONE MONETARIA
Definizione
Chi svolge la funzione monetaria?
Cosa si intende per moneta?
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L’EVOLUZIONE DELLA MONETA NEL TEMPO
La natura dei beni utilizzati come moneta è andata modificandosi nel
tempo:
La moneta merce, dotata di valore intrinseco: Beni diffusamente utilizzati il cui valore intrinseco era ben noto agli operatori
(bestiame, sale, metalli)
Metalli nobili (non deperibilità, divisibilità)
Monete metalliche (standardizzate e certificate mediante il conio)
La carta moneta (dapprima convertibile, poi inconvertibile)
La moneta bancaria (conti correnti presso banche) trasferibile mediante strumenti e/o procedure di pagamento
Pronti contro termine P/T (Repo) I pronti contro termine sono contratti in cui un venditore (banca)
cede un certo numero di titoli a un acquirente e si impegna, nello
stesso momento, a riacquistarli dallo stesso acquirente ad un
prezzo (normalmente più alto) e ad una data (termine)
predeterminati.
L’operazione, quindi, consiste in un prestito di denaro da parte
dell’acquirente e un prestito di titoli da parte del venditore
Strumenti e procedure di pagamento
L’assegno bancario e circolare
L’assegno bancario
• E’ simile alla tratta: compaiono tre soggetti: traente (emittente), la banca trattaria, il beneficiario
• Contiene un ordine di pagamento
• Per emetterlo occorre avere un c/c presso la banca trattaria
• Se il traente non ha in deposito in banca il denaro è emesso a “vuoto”
• può essere emesso “all’ordine” o al portatore
L’assegno circolare
• E’ simile al pagherò e vi compaiono due soggetti
• non occorre essere correntista per ottenerne l’emissione
• contiene una promessa di pagamento di una banca
• Se di provenienza lecita (non risulta rubato o falsificato) è di sicuro buono fine
L’assegno bancario: esempio
//1.000,00===
Mille/00 ====
SARA DEMURTAS
Decimo 20 aprile 2004
Luogo e data di emissione Importo in lettere e in cifre
Beneficiario
Firma dell’emittente (traente)
e n. del suo c/c Banca trattaria
Madre
coordinate bancarie
n° assegno
coordinate bancarie e n°
assegno per la lettura ottica
Assegno circolare: esempio
Il bonifico bancario
Debitore
Colui che ordina il pagamento
Banca del debitore Banca del beneficiario
Beneficiario Colui che deve riscuotere
La banca addebita il c/c del debitore
e trasferisce i fondi alla banca del beneficiario
La banca del beneficiario riceve i fondi
e accredita il suo c/c
Il giroconto bancario
Debitore
Colui che ordina il pagamento
Beneficiario Colui che deve riscuotere
Banca di entrambi
La banca preleva l’importo dal c/c del debitore e versa l’importo sul c/c del beneficiario
Entrambi correntisti
della stessa banca
Le carte di credito
I due esempi sopra riprodotti riguardano carte di credito emesse da apposite società
Sono nel contempo strumenti di pagamento (in quanto sostituiscono il denaro nei pagamenti)
e strumenti di credito (in quanto al titolare l’importo viene addebitato dopo un certo periodo
di tempo).
Sono destinati a pagamenti anche di una certa rilevanza presso negozi, ristoranti, alberghi
convenzionati.
A fine mese viene inviato al cliente un estratto conto con i prelevamenti effettuati e i versamenti
che l’utilizzatore fa a saldo.
In caso di smarrimento deve essere data immediata comunicazione all’emittente in modo da
bloccarne l’utilizzo.
Il bancomat
La carta bancomat è diventata con il tempo
una tessera multifunzione. Oltre alla possibilità
prelevare denaro contanti da qualsiasi sportello
automatico posto fuori dalla banca è stata abilitata
nel corso del tempo a numerosi altre funzioni:
- richiesta di estratto conto e saldo
- pagamento della spesa presso i POS (point of sails)
- pagamento del pedaggio autostradale
Banda magnetica con i dati
del titolare della carta
Fronte Retro
LA FUNZIONE DI TRASMISSIONE
DELLA POLITICA MONETARIA (PM)
Definizione e obiettivi della PM
Il ruolo delle banche nella trasmissione della PM
PM come strumento di Politica Economica
LA POLITICA MONETARIA
La conduzione della politica monetaria è prerogativa della banca centrale e comporta una serie di azioni indirizzate al controllo di moneta e di credito (gli aggregati monetari e creditizi) e dei tassi di interesse.
NELL’AZIONE DI POLITICA MONETARIA LA BANCA CENTRALE intende PERSEGUIRE OBIETTIVI DI NATURA REALE, influenzando i comportamenti e le scelte di consumo e di investimenti degli agenti economici.
La trasmissione della politica monetaria si realizza attraverso le diverse componenti del sistema finanziario
All’interno di tali meccanismi, il sistema bancario funge da importante canale di trasmissione: la Bce manovra la BASE MONETARIA, da cui dipendono i prestiti e i depositi bancari nonché i tassi di interesse; queste variabili orientano le decisioni di consumo e di investimento degli operatori
LA PM SI COORDINA CON LE ALTRE LEVE DELLA POLITICA ECONOMICA:
POLITICA FISCALE O DI BILANCIO
POLITICA DEI REDDITI
L’EFFICACIA DELL’AZIONE MONETARIA NON E’ TUTTAVIA CERTA. ESSA DIPENDE:
DAL GRADO DI CONTROLLO ESERCITATO DALLA BANCA CENTRALE SULLE VARIABILI MONETARIE E CREDITIZIE
E’ INOLTRE SUBORDINATA ALLE DECISIONI FINALI DEGLI OPERATORI ECONOMICI.
LE ISTITUZIONI
• BANCA CENTRALE EUROPEA: vertice istituzionale ed operativo del
sistema
• SISTEMA EUROPEO DELLE BANCHE CENTRALI (SEBC): composto
dalla BCE e dalle Banche Centrali Nazionali (BCN) degli Stati membri
dell’UE (Art. 107 del Trattato di Maastricht)
• EUROSISTEMA : composto dalla BCE + BCN dei Paesi che hanno
adottato l’euro
STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA BCE
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(Comunicato Stampa della BCE del 1998)
Obiettivo di medio periodo
Crescita nei 12 mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al
consumo (IAPC) inferiore al 2%
Obiettivo del Sistema Europeo di Banche Centrali
Definizione quantitativa dell’obiettivo di stabilità dei prezzi
Il quadro operativo della BCE Tali relazioni causa-effetto non sono completamente prevedibili, né per quanto riguarda la misura
degli effetti, né per quanto riguarda il tempo di trasmissione. Il risultato finale della PM sarà tanto più
apprezzabile quanto più forti e stabili sono le relazioni.
STRUMENTI
•OPERAZIONI DI MERCATO APERTO
•OPERAZIONI SU INIZ. DELLE CONTROPARTI
•COEFFICIENTE DI
RISERVA OBBLIGATORIA
TRA VARIABILI
FINANZIARIE
TRA VARIABILI
FINANZIARIE E
REALI
OBIETTIVI OPERATIVI
OBIETTIVI INTERMEDI
OBIETTIVI FINALI
•BASE MONETARIA DELLE BANCHE
(riserve bancarie)
•TASSO A BREVE TERMINE
•TASSI DI INTERESSE M/L
•QUANTITA’ DI
MONETA
•CREDITO BANCARIO
•CRESCITA DEL REDDITO
•PIENA
OCCUPAZIONE
•LIVELLO DEI PREZZI
Corridoio dei tassi
Il Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) e la riserva obbligatoria
Soggetti passivi dell'obbligo Tutte le istituzioni di credito con sede in uno Stato membro
Aggregato soggetto a riserva
A. tutti i depositi di durata inferiore a 2 anni, titoli di debito, titoli del
mercato monetario.
B.depositi di durata superiore a due anni, pronti/termine, titoli di debito
superiori a due anni
C.Sono escluse le passività:
•verso altra istituzione di credito soggetta al medesimo obbligo;
•verso la BCE;
•verso le BCN.
Aliquota da applicare 2% sul gruppo A) dell'aggregato: 0% sul gruppo B)
Franchigia 100.000 euro
Percentuale di mobilizzazione 100% (è possibile movimentare l'intera riserva)
Remunerazione Tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principale durante il
periodo di riferimento