e-mail: [email protected] e-mail ... · prirmi la strada verso un futuro che sarà molto stimo-...

3
DI CARLA CRISTINI ono esattamente 49.381 gli studenti laziali calcola- ti dal Miur che dal 20 giugno saranno alle prese con gli esami di maturità. Come stanno vivendo questi giorni, con quali ansie e preoccupazioni si preparano ad affrontarli, quali attese e progetti per il futuro? Sono stati loro stessi a raccontarlo a Lazio Sette. Francesco Galandrini è di Latina, studia all’istituto San Benedetto e racconta che: «Ansia, paure, progetti, si so- vrappongono nella mia testa in vista dell’esame, una meta da cui ripartire per realizzare il mio progetto di vi- ta. Determinante per il futuro è un giusto discernimen- to nella scelta del percorso di studi al fine di realizzare i propri sogni, come suggerito ai giova- ni dal Papa». Nella diocesi di Anagni– Alatri, due giovani dell’Istituto profes- sionale industria ed artigianato, si con- fidano. «Sono preoccupato – racconta Rusu Razvan – mi rendo conto che ci sarebbe voluto più studio. Dopo la scuola mi piacerebbe lavorare nel- l’informazione, amo l’informatica e l’in- glese». Mentre, Anghel Ovidiu, dice: «L’esame è importante, si chiude un pe- riodo e se ne apre uno nuovo. Vorrei di- ventare un buon manutentore». Ha però un sogno nel cassetto, entrare nel- l’esercito. Invece, Greta Campili del lin- guistico sembra tranquilla, ma è pen- sierosa. «Ho bisogno di concretezza e verità, invece a volte i professori sanno già con che voto presentarti all’esame, allora prende i connotati di un falso necessario. Dopo la maturità, spe- ro di iscrivermi a veterinaria». A Tivoli, Francesca Crocchianti dello scientifico di Gui- donia, racconta che sta affrontando questo anno con impegno «la speranza è che in futuro io possa riuscire a realizzare i miei sogni. Con un buon discernimento ho scelto per l’università il corso in Psicologia. Ascoltare il prossimo è sempre stata una delle mie priorità». Da Fro- sinone, Edoardo Dell’Aversano, del liceo classico Turri- ziani, dice che: «La maturità va affrontata senza eccessi- va ansia. Dopo gli esami sogno di studiare medicina, ma non rinunciando allo scoutismo e al servizio. La parola impossibile non esiste, se vuoi davvero qualcosa non c’è S nulla che possa fermarti». Mentre, Matteo Folcarelli, del- lo scientifico Severi, pensa che: «L’esame servirà per a- prirmi la strada verso un futuro che sarà molto stimo- lante. Inoltre, mai come in questo periodo la mia classe è stata unita». A Palestrina, Desiree Trivelli, liceo delle Scienze umane E. Luzzatti, racconta: «Sono stanca, agi- tatissima, nervosa, la mia famiglia mi sostiene. Ho pau- ra di non farcela a superare l’esame, ma penso che il Si- gnore è grande e non credo che mi voglia abbandonare proprio in questo momento che ho bisogno di Lui. Al- lora mi viene la forza di continuare». Arrivando a Rieti, si ascolta Francesco Rossi, del liceo scientifico C. Jucci: «La paura si manifesta sotto forma di ansia, ma se ci si prepara bene si affronta tutto con calma. La missione principale è studia- re e non farsi distrarre dall’arrivo dell’e- state!». Nella diocesi di Albano, c’è E- manuela Vertolomo, del liceo scientifi- co Blaise Pascal di Pomezia: «Questi an- ni sono stati i più belli della mia vita, difficili si, mi hanno messo a dura pro- va e più volte ho pensato di mollare, ma metterò tutte le mie forze per superare questo esame». Emma Cossio La Rosa, del liceo scientifico Vito Volterra di Ciampino, non vede l’ora «di finire gli esami. Non penso che rimpiangerò il li- ceo, sono molto eccitata dall’idea di i- niziare l’università e studiare finalmen- te ciò che mi piace». Dall’interno al mare con Giovanni Ze- no che frequenta l’Itc G. Filangieri di Formia: «Il desiderio più grande è fare l’esame ed uscire perché non riesco più a sopportare il declino che sta su- bendo il sistema scolastico italiano. La paura più gran- de è il futuro sempre più incerto e lontano dall’Italia che non offre grandi opportunità. Le attese sono tante, vor- rei entrare nella Guardia di Finanza». Il viaggio termina a Sora. Andrea Carcone frequenta il liceo scientifico Leo- nardo Da Vinci: «Le ansie di questi ultimi giorni che se- parano dall’inizio delle prove crescono sempre di più, ma spero di dare il meglio». Per il futuro si sta già proiet- tando nel mondo del lavoro. «Creo siti web in java- script/css e siti/blog con wordpress/joomla, ho già col- laborato con alcune aziende locali e spero di poter con- tinuare». Un grande in bocca al lupo a tutti gli studenti. È in Rete la campagna #nopanic i chiama #nopanic ed è il nome della campagna di comunicazione social che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha predisposto per accompagnare gli studenti all’esame di maturità. «E’ allo stesso tempo una guida ed un invito a non farsi prendere dall’ansia per il ‘temuto’ esame di Stato, un modo per fornire informazioni, suggerimenti, indicazioni in maniera diretta e informale, sburocratizzando il linguaggio ministeriale, parlando la lingua dei giovani», spiega in una nota il Ministero. Una campagna che è stata molto apprezzata dalle ragazze e dai ragazzi, come dimostrano i numeri: lo scorso anno il video con il quale la precedente responsabile del dicastero, Valeria Fedeli ha annunciato le materie della seconda prova della maturità ha avuto oltre un milione di visualizzazioni. Inoltre, sono stati tanti i testimonial che hanno deciso di contribuire alla campagna fornendo consigli alle maturande e ai maturandi: il linguista Luca Serianni, l’astronauta Samantha Cristoforetti, lo chef Alessandro Borghese. La campagna #nopanic è tornata anche quest’anno con grafiche contenenti informazioni sulle tappe della maturità 2018. Nuove indicazioni e materiali seguiranno nei prossimi giorni, basta collegarsi ai canali social nei quali è presente il ministero: Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, Telegram, Flickr e Slideshare. (C.Cor.) S Primo assaggio di mondo adulto Maturandi pronti alla sfida ALBANO DIOCESI A CONVEGNO SUL DISCERIMENTO a pagina 3 ANAGNI PELLEGRINAGGIO VERSO LA TRINITÀ a pagina 4 CIVITA C. GESÙ PRESENTE NELL’EUCARESTIA a pagina 5 CIVITAVECCHIA INSIEME PER FARE FESTA a pagina 6 FROSINONE «IL CORPUS DOMINI CI FA UNICO PANE» a pagina 7 GAETA LA LOTTA CONTINUA AL GIOCO D’AZZARDO a pagina 8 LATINA UN CONCORSO PER IL FUTURO a pagina 9 PALESTRINA DA QUI PASSA LA VERA INCLUSIONE a pagina 10 PORTO S.RUFINA UNA CRESIMA SPECIALE a pagina 11 SORA SANTA RESTITUTA CI INSEGNA ANCORA a pagina 13 TIVOLI RESTAURATO IL RELIQUIARIO a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI SACCHETTI SASSETTI E LE «BRICCICHE» a pagina 12 Un viaggio in ascolto delle voci dei giovani che raccontano le preoccupazioni per le temute prove, non nascondendo sogni, progetti e speranze per il futuro che li attende DI VINCENZO TESTA mparare facendo appare essere il criterio di fondo del metodo proposto da Artainment Worldwide Shows e Fondazione Bracco, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio con l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi dagli 8 ai 19 anni per farli diventare divulgatori appassionati dell’eccellenza del nostro patrimonio artistico e culturale, sviluppando al contempo soft skills utili per il loro futuro. Bello, semplicemente bello. Il progetto è sviluppato in dialogo con lo spettacolo “Giudizio Universale. Michelangelo e i segreti della Cappella Sistina”, che racconta uno dei capolavori dell’arte mondiale attraverso il linguaggio della rappresentazione dal vivo, facendo leva sull’emozione e il I coinvolgimento. I percorsi didattici proposti sono multidisciplinari e si articolano in quattro ambiti: storico, artistico, sociale, professionale. Il progetto, invece, è articolato in tre fasi. La prima è teorica (attività didattiche da svolgere in classe) alla quale segue una fase partecipativa ed esperienziale (la visione dello spettacolo) per concludersi con una fase pratica (la rielaborazione personale e creativa dei contenuti appresi). Gli ideatori dell’iniziativa prevedono che il percorso permetterà ai ragazzi d’interiorizzare una modalità trasversale di apprendimento e di favorire l’acquisizione di soft skills, ormai patrimonio essenziale per il loro futuro, di studio e crescita. Per partecipare occorre inviare la relativa scheda entro il 30 giugno 2018 a giudiziouniversale@fondazionebrac co.com Iniziativa rivolta gli alunni degli istituti del Lazio tra gli 8 e i 19 anni di età Il percorso vuole trasmettere competenze che diventino un loro solido patrimonio L EDITORIALE Coordinamento: cooperativa Il Mosaico via Anfiteatro Romano, 18 00041 Albano Laziale (Rm) tel. 06.932684024 e-mail: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA e-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 Domenica, 3 giugno 2018 generazione giovani altro giorno in abbazia è venuto un gruppo di ragazzi che oggi faranno la prima Comunione. Sono venuti con il loro parroco e le catechiste. Ho parlato loro di Carlo Acutis. «L’Eucaristia è la mia au- tostrada per il cielo» diceva e ho aggiunto: «Sapete perché?». Così, ho spiegato loro che con il suo fare la Comunione e con l’adorazione aveva la possibilità di andare più veloce incontro al Signore. Così poteva correre nella via della santità! Ed è vero. Però – e de- vo chieder loro scusa – non ho detto tutto. Probabil- mente c’è dell’altro. Non solo la velocità. Ma, in au- tostrada tu vedi tanti sfrecciare. Tu entri per la corsia di accesso e gli altri belli in corsa. Allora, ti metti a correre anche tu! Anzi sull’autostrada non si può an- dare lenti. Lo capisci da come gli altri sfrecciano. Da come ti lampeggiano se vai piano e ostacoli la stra- da. Così, penso che Carlo intendesse che amando l’Eu- caristia tu incontri anche tanti altri fratelli e sorelle nella fede, i santi o anche semplicemente tanti cri- stiani autentici che conosci. Tutti ti invitano a non prendertela comoda nella tua vita di fede. Ti lam- peggiano perché tu non sia un bradipo nell’amore cri- stiano. Nell’autostrada dell’Eucaristia ognuno di noi è un invito ad affrettarci verso il Signore che ci ama! Francesco Guglietta L La fede è la medicina che cura la pigrizia La Regione ha avviato l’iter per la stesura del nuovo piano rifiuti a pagina 2 Supplemento di Nel Lazio sono più di 49mila i giovani che dal 20 giugno affronteranno l’esame di Stato Giovani davanti all’ingresso del liceo scientifico di Sora progetto. Ragazzi divulgatori di cultura T RA ANSIE E GIOIE UN CAMMINO CHE APRE ALLA VITA S ARA GAVI * iciannove giorni, 20 ore e 12 minuti alla prima prova dell’esame di maturità. Non manca molto a quel momento in cui poco importa quanto avrai studiato e faticato durante l’anno. Si contano le ore, forse i minuti che separano da quello che per ognuno di noi è un punto di non ritorno, la resa dei conti. Chi non l’ha ancora vissuta l’immagina, chi l’ha superata la ricorda di sicuro. In quel preciso momento ci si sente grandi e pronti a crescere ancora di più. Durante la maturità metti alla prova il tuo percorso nella scuola superiore ma, soprattutto, te stesso. Che significano le scuole superiori per uno studente? Sono cinque anni che ti segnano. Tra Dante e Petrarca, formule e teoremi imparerai a conoscere e a conoscerti. Sono, inoltre, cinque anni di incontri importanti, che ti segneranno per la vita. Stringerai legami ed incontrerai persone, a partire dai tuoi compagni di classe. Forse perderete i contatti, magari saranno i tuoi migliori amici per la vita, in ogni caso avranno lasciato una traccia importante su di te. Incontrerai il professore “che proprio non sopporti”, la cui materia non riesce ad entrarti in testa. Ma, incontrerai anche il professore “che hai sempre sognato”, l’insegnante che sa accompagnarti, ti conosce e ti stimola a migliorarti. Cinque anni densi di emozioni: paure e ansie, gioie e soddisfazioni, che faranno di te la persona che sarai alla fine del percorso. Gli anni delle scuole sono il momento giusto per fare e farsi domande e ragionare. Sono l’Occasione (con la O maiuscola) per lasciarsi interrogare, non solo dai professori, ma anche dalle sfide del mondo che è là fuori, oltre le rassicuranti mura scolastiche. L’occasione per rispondere con spirito critico alla complessità di questo nostro pianeta. Diciannove giorni, 20 ore e 9 minuti, il tempo che rimane. Un tempo da vivere istante per istante mettendo a frutto quanto studiato, non solo per rispondere a domande o interrogazioni dell’ultimo minuto, ma per coglierne la ricchezza. Don Milani, insegnante e sacerdote vissuto più di 50 anni fa, ci ha suggerito uno stile: quello dell’“I care”. Potremmo tradurlo con “Mi interessa, mi sta a cuore”. Proprio questo dovremmo cogliere del tempo trascorso a scuola: lo stile dell’interessarsi al mondo, di esserne protagonisti, di non farsi bastare le ricette pronte, ma aggiungere il pizzico di sale in più che da sapore al tutto. Ora quindi, pronti con penne e fogli protocollo: comincia la vita. *incaricata regionale del Movimento studenti di Azione cattolica D

Transcript of e-mail: [email protected] e-mail ... · prirmi la strada verso un futuro che sarà molto stimo-...

DI CARLA CRISTINI

ono esattamente 49.381 gli studenti laziali calcola-ti dal Miur che dal 20 giugno saranno alle prese congli esami di maturità. Come stanno vivendo questi

giorni, con quali ansie e preoccupazioni si preparano adaffrontarli, quali attese e progetti per il futuro? Sono stati loro stessi a raccontarlo a Lazio Sette. Francesco Galandrini è di Latina, studia all’istituto SanBenedetto e racconta che: «Ansia, paure, progetti, si so-vrappongono nella mia testa in vista dell’esame, unameta da cui ripartire per realizzare il mio progetto di vi-ta. Determinante per il futuro è un giusto discernimen-to nella scelta del percorso di studi al fine di realizzarei propri sogni, come suggerito ai giova-ni dal Papa». Nella diocesi di Anagni–Alatri, due giovani dell’Istituto profes-sionale industria ed artigianato, si con-fidano. «Sono preoccupato – raccontaRusu Razvan – mi rendo conto che cisarebbe voluto più studio. Dopo lascuola mi piacerebbe lavorare nel-l’informazione, amo l’informatica e l’in-glese». Mentre, Anghel Ovidiu, dice:«L’esame è importante, si chiude un pe-riodo e se ne apre uno nuovo. Vorrei di-ventare un buon manutentore». Haperò un sogno nel cassetto, entrare nel-l’esercito. Invece, Greta Campili del lin-guistico sembra tranquilla, ma è pen-sierosa. «Ho bisogno di concretezza everità, invece a volte i professori sannogià con che voto presentarti all’esame, allora prende iconnotati di un falso necessario. Dopo la maturità, spe-ro di iscrivermi a veterinaria». A Tivoli, Francesca Crocchianti dello scientifico di Gui-donia, racconta che sta affrontando questo anno conimpegno «la speranza è che in futuro io possa riuscire arealizzare i miei sogni. Con un buon discernimento hoscelto per l’università il corso in Psicologia. Ascoltare ilprossimo è sempre stata una delle mie priorità». Da Fro-sinone, Edoardo Dell’Aversano, del liceo classico Turri-ziani, dice che: «La maturità va affrontata senza eccessi-va ansia. Dopo gli esami sogno di studiare medicina, manon rinunciando allo scoutismo e al servizio. La parolaimpossibile non esiste, se vuoi davvero qualcosa non c’è

Snulla che possa fermarti». Mentre, Matteo Folcarelli, del-lo scientifico Severi, pensa che: «L’esame servirà per a-prirmi la strada verso un futuro che sarà molto stimo-lante. Inoltre, mai come in questo periodo la mia classeè stata unita». A Palestrina, Desiree Trivelli, liceo delleScienze umane E. Luzzatti, racconta: «Sono stanca, agi-tatissima, nervosa, la mia famiglia mi sostiene. Ho pau-ra di non farcela a superare l’esame, ma penso che il Si-gnore è grande e non credo che mi voglia abbandonareproprio in questo momento che ho bisogno di Lui. Al-lora mi viene la forza di continuare». Arrivando a Rieti, si ascolta Francesco Rossi, del liceoscientifico C. Jucci: «La paura si manifesta sotto formadi ansia, ma se ci si prepara bene si affronta tutto con

calma. La missione principale è studia-re e non farsi distrarre dall’arrivo dell’e-state!». Nella diocesi di Albano, c’è E-manuela Vertolomo, del liceo scientifi-co Blaise Pascal di Pomezia: «Questi an-ni sono stati i più belli della mia vita,difficili si, mi hanno messo a dura pro-va e più volte ho pensato di mollare, mametterò tutte le mie forze per superarequesto esame». Emma Cossio La Rosa,del liceo scientifico Vito Volterra diCiampino, non vede l’ora «di finire gliesami. Non penso che rimpiangerò il li-ceo, sono molto eccitata dall’idea di i-niziare l’università e studiare finalmen-te ciò che mi piace». Dall’interno al mare con Giovanni Ze-no che frequenta l’Itc G. Filangieri di

Formia: «Il desiderio più grande è fare l’esame ed uscireperché non riesco più a sopportare il declino che sta su-bendo il sistema scolastico italiano. La paura più gran-de è il futuro sempre più incerto e lontano dall’Italia chenon offre grandi opportunità. Le attese sono tante, vor-rei entrare nella Guardia di Finanza». Il viaggio terminaa Sora. Andrea Carcone frequenta il liceo scientifico Leo-nardo Da Vinci: «Le ansie di questi ultimi giorni che se-parano dall’inizio delle prove crescono sempre di più,ma spero di dare il meglio». Per il futuro si sta già proiet-tando nel mondo del lavoro. «Creo siti web in java-script/css e siti/blog con wordpress/joomla, ho già col-laborato con alcune aziende locali e spero di poter con-tinuare». Un grande in bocca al lupo a tutti gli studenti.

È in Rete la campagna #nopanici chiama #nopanic ed è il nome della campagna di comunicazionesocial che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricercaha predisposto per accompagnare gli studenti all’esame di maturità.

«E’ allo stesso tempo una guida ed un invito a non farsi prenderedall’ansia per il ‘temuto’ esame di Stato, un modo per fornireinformazioni, suggerimenti, indicazioni in maniera diretta e informale,sburocratizzando il linguaggio ministeriale, parlando la lingua deigiovani», spiega in una nota il Ministero. Una campagna che è statamolto apprezzata dalle ragazze e dai ragazzi, come dimostrano i numeri:lo scorso anno il video con il quale la precedente responsabile deldicastero, Valeria Fedeli ha annunciato le materie della seconda provadella maturità ha avuto oltre un milione di visualizzazioni. Inoltre, sonostati tanti i testimonial che hanno deciso di contribuire alla campagnafornendo consigli alle maturande e ai maturandi: il linguista LucaSerianni, l’astronauta Samantha Cristoforetti, lo chef AlessandroBorghese. La campagna #nopanic è tornata anche quest’anno congrafiche contenenti informazioni sulle tappe della maturità 2018. Nuoveindicazioni e materiali seguiranno nei prossimi giorni, basta collegarsi aicanali social nei quali è presente il ministero: Facebook, Twitter,Instagram, Youtube, Telegram, Flickr e Slideshare. (C.Cor.)

S

Primo assaggiodi mondo adultoMaturandi pronti alla sfida

◆ ALBANODIOCESI A CONVEGNOSUL DISCERIMENTO

a pagina 3

◆ ANAGNIPELLEGRINAGGIOVERSO LA TRINITÀ

a pagina 4

◆ CIVITA C.GESÙ PRESENTENELL’EUCARESTIA

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIAINSIEMEPER FARE FESTA

a pagina 6

◆ FROSINONE«IL CORPUS DOMINICI FA UNICO PANE»

a pagina 7

◆ GAETALA LOTTA CONTINUAAL GIOCO D’AZZARDO

a pagina 8

◆ LATINAUN CONCORSO PER IL FUTURO

a pagina 9

◆ PALESTRINADA QUI PASSALA VERA INCLUSIONE

a pagina 10

◆ PORTO S.RUFINAUNA CRESIMASPECIALE

a pagina 11

◆ SORASANTA RESTITUTACI INSEGNA ANCORA

a pagina 13

◆ TIVOLIRESTAURATOIL RELIQUIARIO

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETISACCHETTI SASSETTIE LE «BRICCICHE»

a pagina 12

Un viaggio in ascoltodelle voci dei giovaniche raccontano le preoccupazioni per le temute prove,non nascondendosogni, progetti e speranze per ilfuturo che li attende

DI VINCENZO TESTA

mparare facendo appare essere ilcriterio di fondo del metodoproposto da Artainment

Worldwide Shows e FondazioneBracco, d’intesa con l’Ufficioscolastico regionale per il Lazio conl’obiettivo di coinvolgere i ragazzidagli 8 ai 19 anni per farli diventaredivulgatori appassionatidell’eccellenza del nostropatrimonio artistico e culturale,sviluppando al contempo soft skillsutili per il loro futuro. Bello,semplicemente bello. Il progetto èsviluppato in dialogo con lospettacolo “Giudizio Universale.Michelangelo e i segreti dellaCappella Sistina”, che racconta unodei capolavori dell’arte mondialeattraverso il linguaggio dellarappresentazione dal vivo, facendoleva sull’emozione e il

Icoinvolgimento. I percorsi didatticiproposti sono multidisciplinari e siarticolano in quattro ambiti: storico,artistico, sociale, professionale. Ilprogetto, invece, è articolato in trefasi. La prima è teorica (attivitàdidattiche da svolgere in classe) allaquale segue una fase partecipativaed esperienziale (la visione dellospettacolo) per concludersi con unafase pratica (la rielaborazionepersonale e creativa dei contenutiappresi). Gli ideatori dell’iniziativaprevedono che il percorsopermetterà ai ragazzi d’interiorizzareuna modalità trasversale diapprendimento e di favorirel’acquisizione di soft skills, ormaipatrimonio essenziale per il lorofuturo, di studio e crescita. Perpartecipare occorre inviare la relativascheda entro il 30 giugno 2018 [email protected]

Iniziativa rivolta gli alunnidegli istituti del Lazio tra gli 8 e i 19 anni di età Il percorso vuole trasmetterecompetenze che diventinoun loro solido patrimonio

L ’ E D I T O R I A L E

Coordinamento: cooperativa Il Mosaicovia Anfiteatro Romano, 1800041 Albano Laziale (Rm)tel. 06.932684024e-mail: [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanepiazza Carbonari, 3 - 20125 Milanotel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLAe-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084

Domenica, 3 giugno 2018 generazione giovani

altro giorno in abbazia è venuto un gruppo diragazzi che oggi faranno la prima Comunione.

Sono venuti con il loro parroco e le catechiste. Hoparlato loro di Carlo Acutis. «L’Eucaristia è la mia au-tostrada per il cielo» diceva e ho aggiunto: «Sapeteperché?». Così, ho spiegato loro che con il suo fare laComunione e con l’adorazione aveva la possibilità diandare più veloce incontro al Signore. Così potevacorrere nella via della santità! Ed è vero. Però – e de-vo chieder loro scusa – non ho detto tutto. Probabil-mente c’è dell’altro. Non solo la velocità. Ma, in au-tostrada tu vedi tanti sfrecciare. Tu entri per la corsiadi accesso e gli altri belli in corsa. Allora, ti metti acorrere anche tu! Anzi sull’autostrada non si può an-dare lenti. Lo capisci da come gli altri sfrecciano. Dacome ti lampeggiano se vai piano e ostacoli la stra-da. Così, penso che Carlo intendesse che amando l’Eu-caristia tu incontri anche tanti altri fratelli e sorellenella fede, i santi o anche semplicemente tanti cri-stiani autentici che conosci. Tutti ti invitano a nonprendertela comoda nella tua vita di fede. Ti lam-peggiano perché tu non sia un bradipo nell’amore cri-stiano. Nell’autostrada dell’Eucaristia ognuno di noiè un invito ad affrettarci verso il Signore che ci ama!

Francesco Guglietta

’L

La fede è la medicinache cura la pigrizia

La Regione ha avviatol’iter per la stesura del nuovo piano rifiutia pagina 2

Supplemento di

Nel Lazio sono più di 49mila i giovani che dal 20 giugno affronteranno l’esame di Stato

Giovani davanti all’ingresso del liceo scientifico di Sora

progetto.Ragazzi divulgatori di cultura

TRA ANSIE E GIOIEUN CAMMINO

CHE APRE ALLA VITA

SARA GAVI *

iciannove giorni, 20 ore e 12minuti alla prima prova dell’esamedi maturità. Non manca molto a

quel momento in cui poco importa quantoavrai studiato e faticato durante l’anno. Sicontano le ore, forse i minuti che separanoda quello che per ognuno di noi è unpunto di non ritorno, la resa dei conti. Chinon l’ha ancora vissuta l’immagina, chil’ha superata la ricorda di sicuro. In quelpreciso momento ci si sente grandi e prontia crescere ancora di più. Durante lamaturità metti alla prova il tuo percorsonella scuola superiore ma, soprattutto, testesso. Che significano le scuole superioriper uno studente? Sono cinque anni che tisegnano. Tra Dante e Petrarca, formule eteoremi imparerai a conoscere e aconoscerti. Sono, inoltre, cinque anni diincontri importanti, che ti segneranno perla vita. Stringerai legami ed incontreraipersone, a partire dai tuoi compagni diclasse. Forse perderete i contatti, magarisaranno i tuoi migliori amici per la vita,in ogni caso avranno lasciato una tracciaimportante su di te. Incontrerai il professore “che proprio nonsopporti”, la cui materia non riesce adentrarti in testa. Ma, incontrerai anche ilprofessore “che hai sempre sognato”,l’insegnante che sa accompagnarti, ticonosce e ti stimola a migliorarti. Cinqueanni densi di emozioni: paure e ansie,gioie e soddisfazioni, che faranno di te lapersona che sarai alla fine del percorso. Glianni delle scuole sono il momento giustoper fare e farsi domande e ragionare. Sonol’Occasione (con la O maiuscola) perlasciarsi interrogare, non solo daiprofessori, ma anche dalle sfide del mondoche è là fuori, oltre le rassicuranti murascolastiche. L’occasione per rispondere conspirito critico alla complessità di questonostro pianeta. Diciannove giorni, 20 oree 9 minuti, il tempo che rimane. Untempo da vivere istante per istantemettendo a frutto quanto studiato, nonsolo per rispondere a domande ointerrogazioni dell’ultimo minuto, ma percoglierne la ricchezza. Don Milani,insegnante e sacerdote vissuto più di 50anni fa, ci ha suggerito uno stile: quellodell’“I care”. Potremmo tradurlo con “Miinteressa, mi sta a cuore”. Proprio questodovremmo cogliere del tempo trascorso ascuola: lo stile dell’interessarsi al mondo,di esserne protagonisti, di non farsi bastarele ricette pronte, ma aggiungere il pizzicodi sale in più che da sapore al tutto. Oraquindi, pronti con penne e fogli protocollo:comincia la vita.

*incaricata regionale del Movimentostudenti di Azione cattolica

D

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30

DI SIMONE CIAMPANELLA

rescono le iniziative di allevamentodelle api in ambiente urbano. La Fai(Federazione apicoltori italiani), ha

un apiario in pieno centro di Roma, che hafatto da progetto pilota per diverse altreiniziative. In tutte le metropoli del mondo èdiffusa la voglia di farsi il miele sul balcone.Ma l’esperienza nostrana è stata la prima.Nel 1980 è stato installato un primo apiariourbano sperimentale nel centro dellaCapitale con l’obiettivo di raccogliere datisulle fioriture cittadine, sulla biodiversitàvegetale di una realtà come Roma. Le api incittà, dunque, prima di produrre miele,aiutano a misurare la qualità dell’aria e

delle componenti atmosferiche di cui sirichiede un costante e puntualemonitoraggio, delle vere “centraline”efficienti e raffinate. Basti considerarel’ampia copertura assicurata da un soloalveare, si tratta di diversi chilometri,rispetto ai quali è possibile avere un quadrodettagliato attraverso l’osservazione diquesti formidabili insetti. Roma è la piùgrande provincia agricola europea e laregione Lazio ha una vasta rete di areenaturali. Quando l’ape vola in questiambienti, dona quanto la natura le assegnacome compito principale: impollinare ifiori, produrre il cibo, dare di che respirare.Senza inquinare e sottrarre risorse. Molti hanno riconosciuto l’importanzadell’iniziativa della Fai: sono natecollaborazioni con l’Arma dei Carabinieri,con l’amministrazione capitolina, e poi conuniversità ed associazioni culturali. Scopo

della Fai, spiega il presidente RaffaeleCirone, è creare una rete coordinata volta aottimizzare le risorse e sviluppare sinergieper risultati utili a tutti. Ma anchepromuovere pratiche responsabili. «Non cisi può improvvisare in questo campo. Gliinstallatori devono rispettare normespecifiche, garantire l’incolumità dellepersone, verificare con adeguate analisi laqualità delle produzioni ottenute. Esoprattutto tutelare la specificità dell’apeitaliana difendendola da ibridi interrazzialimanipolati geneticamente».Ma, le api sono anche per il sociale.L’apiario urbano è un prezioso strumentoper fare didattica, insegnare ai bambinicome ci si comporta con questo insetto,oltre a capire le caratteristiche della societàdelle api, significativa per formare i futuricittadini. Il progetto apiario urbano simuove poi in un’azione quotidiana di

inclusione sociale indirizzata spesso aisoggetti più deboli e diversamente abili. «Èapicoltura sociale la nostra – ricorda Cirone–, la ragione principale del nostro operarein città resti questa: far percepire a tutti ilivelli istituzionali che l’ape, quella italianain particolare, è biodiversamente abile:capace di dare un esempio di coesione,operosità, unità e identità. Tematiche che datempo stiamo condividendo con la Retedelle Fattorie Sociali e che ci vede impegnatia definire un protocollo d’intesa anche inquesta direzione». Un approccioconsolidato da decenni di esperienza sulcampo adatto ad essere replicato in regione.«Noi ci siamo – conclude il presidente Fai –,pronti a condividere le nostre conoscenze, ilnostro patrimonio di esperienza, la storia, ilpresente e il futuro dell’ape italiana». Icontatti del Fai, sono: 066877175,www.fai.bio. (8. segue)

C

Avviato l’iter per la stesura del nuovo Pianoregionale, che conterrà azioni per contrastare la produzione, far crescere la raccoltadifferenziata, indicare aree e impianti

Il teatro entra nella scuola e adotta il borgo medievale

ome l’italiano e la matematica, ilteatro può essere una materiascolastica. E’ quello che è successo

all’Istituto comprensivo Itri nell’omonimacittà in provincia di Latina grazie alprogetto “La Zattera del Teatro”. Unprogetto pilota promosso dal teatro“Bertolt Brecht” di Formia, compagniaprofessionista riconosciuta dal Mibact peril teatro di figura, all’interno delle“Officine culturali” della regione Lazio.Dalla prima alla quinta elementare, inventi classi, da gennaio a maggio, attori,scenografi, musicisti e registi sono entratinella scuola in orario curriculare per dueore di teatro ogni settimana. Dal 6 all’otto

Giugno dalle 20 alle 22 il centro storicodel paese, tra la chiesa di San Michele, finoall’ antico castello medievale, sarà ungrande teatro a cielo aperto grazie allafantasia dei bambini guidati dai docenti edalla dirigente Lidia Cardi per la direzioneartistica di Maurizio Stammati. Oltre 400ragazzi metteranno in scena ogni seraquadri teatrali per un percorso itinerantefatto di storie e racconti frutto deilaboratori. «Qui abita mio zio, qui abitamio nonno, qua quel signore del bar», levoci dei bambini iniziano a rimbombarevivaci, entusiaste, libere tra i vicoli e gliarchi di un centro storico addormentato.Come un ingranaggio rumoroso mapreciso, ognuno nella sua postazione trastradine, piazze e castelli; che “Il teatro nelteatro” abbia inizio. I cittadini del borgochiacchierano, aprono i balconi, stringonole mani, salutano, sorridono, stendono itappeti e raccontato che lì, in quella casa,abitava Michele Pezza, il brigante e

militare del 1800 detto “Fra diavolo”. E’questa l’atmosfera che si respira nel borgomedievale durante le prove generali deglispettacoli finali del progetto. Una grandezattera che fa del linguaggio teatrale unamateria scolastica a tutti gli effetti, unostrumento formativo pedagogico al pari dialtri. Una zattera sulla quale far saliresoprattutto quei soggetti che nell’immensomare della scuola si perdono, smarrisconola rotta o addirittura rischiano ilnaufragio. In una scuola sempre piùorientata verso la molteplicità deilinguaggi, “la zattera del teatro” puòoffrire la possibilità altra diattraversamento, la ricerca di una rotta inmare aperto. Un progetto che coinvolgeun intero istituto comprensivo e chequest’anno fa un passo in più: adottare uncentro storico quasi vuoto, fallo vivere erivivere dai bambini, colorarlo per tregiorni. «L’ordinarietà di un laboratorioteatrale è diventato, per cinque anni

consecutivi, la straordinarietà di unascuola intera. I genitori hanno creduto connoi nella fantasia e nella creatività deibambini. Le insegnanti hanno fatto scuolaignorando aule, banchi e cattedre.Abbiamo lasciato un palco e invaso ilcuore del paese perché desideriamo chedalle pietre, dalle alte mura, dalle torrisvettanti, dai campanili e dalle scale arditedi un borgo straordinario i nostri bimbiassorbano le forze e restituiscano vitalità.Perché del cuore del paese scoprano leombre e le curve, le salite e i fiori. Perchése ne impossessino, con la loroirrefrenabile energia e ne diventinocittadini e attori», afferma la preside LidiaCardi. I bambini ripercorrono le scaleverso valle, piano piano ritorna il silenzioe l’eco nel borgo. Cala il sipario su questogiorno di prove, si chiude “il quaderno diteatro”, ma tutti non vedono l’ora diarrivare al grande spettacolo finale.

Simona Gionta

C

Lazio, Abruzzo e Pugliaper sostenere Roma

In programma iniziativeper promuovere la realizzazione di isoleecologiche e centri di compostaggio,aumentare il recupero e il riuso di plastica,vetro, carta. E campagneinformative agli studenti

Rifiuti, una sfidaa tutto campo

DI MIRKO GIUSTINI

uella dei rifiuti è unaquestione complessa, contanti nodi da sciogliere. Laregione Lazio è determinata

ad essere parte attiva della soluzione.Ha fatto il primo passo avviandol’aggiornamento dei dati sullaproduzione dei rifiuti e sulfabbisogno impiantistico. «Dopo la

Qriunione, avvenuta mercoledì 30maggio, tra la Direzione regionalePolitiche ambientali e gli ufficitecnici della Città metropolitana diRoma e delle altre quattro provincedel Lazio, verrà promosso unincontro con gli amministratoricompetenti per confermare i dati e leindicazioni ricevute dai rispettiviuffici tecnici sulla produzione deirifiuti, sulle aree individuate e sugliimpianti necessari per chiudere ilciclo dei rifiuti», spiega una notadell’assessorato al ciclo dei rifiuti.Acquisite tutte le informazioni, laregione intende procedererapidamente alla stesura del Pianoregionale dei rifiuti e allaconseguente approvazione in Giuntaper poi avviare l’iter inCommissione e successivamente inConsiglio per la definitivaapprovazione. «In particolare, ilPiano conterrà da una parte le azionidi contrasto alla produzione deirifiuti e all’incremento della raccoltadifferenziata, mentre dall’altra parteverrà prevista la localizzazione dellearee e l’indicazione degli impianti

(secondo le comunicazioni ricevutedalle varie Province) per dare unaprospettiva di medio e lungoperiodo alla gestione dei rifiuti nelLazio». Due le strategie sulle quali si baseràil nuovo Piano: «la prima,sull’autosufficienza del Lazio, perchiudere il ciclo dei rifiuti all’internodei confini regionali ed evitare lamigrazione degli scartiindifferenziati verso altre regioni epaesi esteri; la secondasull’economia circolare, per favorireil completo riuso dei rifiuti,sostenere la realizzazione di unafiliera industriale e il recuperoenergetico senza alcun impattoambientale» spiega MassimilianoValeriani, assessore al Ciclo deiRifiuti della regione Lazio. I sistemi ele tecnologie attuali non consentonoancora di raggiungere il traguardodei rifiuti zero, ma è un obiettivoverso cui la regione vuole tendere. Invece, «per quanto riguardal’accordo raggiunto tra LazioAmbiente e la società Saf diFrosinone – prosegue la nota – si

tratta di un’intesa che ha permessodi superare le controversie legali e diassicurare la regolare operatività deiservizi di gestione dei rifiuti neicomuni interessati delle province diRoma e Frosinone. In questo modoè stato scongiurato il blocco delleoperazioni di raccolta e ditrattamento dei rifiuti in diversicomuni del Lazio ed è statogarantito il pagamento delleretribuzioni ai dipendenti di LazioAmbiente». Nei prossimi giorni, oltre allamanifestazione dei “Comuniricicloni”, organizzata daLegambiente con il patrocinio dellaregione, ci saranno iniziative disensibilizzazione per sostenere lacrescita della raccolta differenziata,per promuovere la realizzazione diisole ecologiche e centri dicompostaggio nel territorio; perfavorire l’applicazione della tariffapuntuale sui rifiuti, riducendone laproduzione e aumentando ilrecupero e il riuso della plastica, delvetro e della carta; oltre a campagned’informazione nelle scuole.

DI MIRKO GIUSTINI

oluzione temporanea, quellatrovata dalla regione Lazio per il

conferimento di una parte deirifiuti in Abruzzo e Puglia al fine disostenere il comune di Roma asuperare l’emergenza rifiuti nellaCapitale causata dall’aumento dellaproduzione. La Regione ha un ruolodi pianificazione, ma è intervenutanell’ambito della collaborazioneistituzionale con l’approvazione diuna delibera di Giunta con cui vieneprorogata fino al 31 dicembre 2018la possibilità di conferire i rifiutiprodotti da Roma in due impiantiindicati dalla regione Abruzzo per iltrattamento meccanico biologico.La proroga rientra nell’Accordo diProgramma sottoscritto da Lazio eAbruzzo per la gestione di 39milatonnellate di rifiuti “talquale”(termine che indica che non sonostate separate le componentiorganiche, riciclabili e recuperabili)raccolte da AMA spa. È stato anchesottoscritto un accordo con la Pugliache prevede il conferimento di 150tonnellate di rifiuti indifferenziatiper 30 giorni da parte del comunedi Roma. Fanno saperedall’assessorato regionale al Ciclodei Rifiuti. «Il provvedimento è statoadottato previa istruttoria tecnica,in cui è stata verificata la fattibilitàe la disponibilità da parte degliimpianti di trattamento pugliesi dipoter ricevere tale quantitativo», silegge in una nota dell’agenzia Agidel 31 maggio. Per quanto riguarda l’Abruzzo lapossibilità di un rinnovo era stata

già contemplata all’inizio dellacollaborazione, nata nel 2014.Infatti, nel testo si legge che talesoluzione è accettabile, in quantoconsente «lo smaltimento deiquantitativi di rifiuti autorizzati nelpieno rispetto delle autorizzazionidegli impianti». Lo smaltimento e iltrattamento dei rifiuti costamediamente ai Comuni circa 130euro a tonnellata. Un prezzoinferiore rispetto ai 180 eurorichiesti dall’Emilia Romagna. Sonoinfatti i Comuni ad organizzare laraccolta, il trattamento e losmaltimento, grazie alle entratedella Tari. La quantità di rifiuti daportare oltre i confini regionali èpari a 100mila tonnellate all’anno,corrispondenti ad una spesa di circa13milioni di euro. Con il primoaccordo si autorizzava iltrasferimento di 180 tonnellate algiorno, fino a un massimo di 40.150tonnellate l’anno, allamunicipalizzata di Aielli Aciam,società mista a prevalenza pubblica.Mentre, al primo gennaio 2018l’impegno della regione Abruzzo eradi circa 40mila tonnellate di rifiuti,da destinare 30mila alla TmbCasoni di Chieti, di proprietà dellasocietà Deco e 9mila alla Cogesa diSulmona, composta da un consorziodi comuni. I due impianti sonoautorizzati a lavorare unquantitativo massimo di 30milatonnellate l’anno, 100 al giorno, per300 giorni lavorativi. Una parte dei rifiuti sarà conferitaal recupero nei cementifici o negliinceneritori e un’altra smaltita nellediscariche.

S

l Lazio ha scelto di affrontare l’e-mergenza rifiuti potenziando la

raccolta differenziata. Legambiente,nell’ambito del progetto “Comuni ri-cicloni”, ha registrato sensibili mi-glioramenti negli ultimi anni. I co-muni presenti in classifica sono 83, dicui 71 a gestione autonoma e 12 rac-colti in due unioni di comuni. Nel2013 erano soltanto 9. Ai primi posti

troviamo Rocca D’Arce (Frosinone)che ha differenziato l’82,20% dei ri-fiuti, Sant’Ambrogio sul Garigliano(Frosinone) con l’81,73% e Castel-nuovo di Porto (Roma) 81,19%: i solia superare l’80%. La prestazione mi-gliore tra i comuni è quella di Subia-co (Roma), che nel 2017 è passatodal 15% di gennaio al 72% di novem-bre. La regione nella sua totalità è ar-

rivata a riciclare oltre il 65% dei ri-fiuti e la produzione è calata a 135mi-la tonnellate all’anno, pari a più di 25chili per abitante. I comuni riciclonilaziali sono 30 romani, 16 viterbesi,11 frusinati, 10 latinensi e 4 reatini.Mentre, tra le province la più virtuo-sa è quella di Viterbo, con il 48,13%di differenziata, chiude la classificaquella di Rieti con il 33,52%. (M.Giu.)

ILa «differenziata» diventa un fiore all’occhiello

A Itri il progetto pilota che porta in scena quattrocento bambini coinvolgendo famiglie, docenti, istituzioni e l’intera comunità

Un gruppo di bidoniadibiti allaraccoltadifferenziata

i numeri

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 3 giugno 2018

Un momento delle prove al castello di Itri

Le api in città, utile presenza per monitorare l’ambiente

Il presidente del Fai, Raffaele Cirone:«Procedure comuni per produzionidi qualità. Con l’apicoltura socialesi trasmettono coesione e operosità»

Non solo fattorie

L’apiario urbano a Roma

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30

Centinaia di scout al 45° anniversario del Roma2DI MARINO LIDI

al 26 al 27 maggio nella base scout “LaValletta”, il gruppo scout Roma 2 hafesteggiato il proprio 45° anniversa-

rio. Nel pomeriggio di sabato si sono ritro-vati i ragazzi del gruppo con le famiglie, as-sieme ai tanti amici passati nel gruppo du-rante questi anni. Poco dopo l’inizio della fe-sta erano presenti già 130 persone e in pocopiù di un’ora erano state montate oltre 30tende. Abbracci, ricordi. Lo sguardo sorpresodei più giovani verso adulti con la loro stes-sa divisa. E poi fino a sera, con le note delKamaludu, il canto di richiamo al “fuoco dibivacco”. I capi squadriglia del reparto, sei ra-gazzi di circa 15 anni, hanno ripercorso conironia gli episodi degli anni passati sulla sciadel tema della festa: ricordi. I ragazzi hannoorganizzato scenette, animato canti e bans inun clima di gioia e serenità. Non da meno ivecchi scout presenti con l’entusiasmo dei più

piccoli, come se non fossero mai andati via,d’altronde «semel scout semper scout», cioè«scout una volta, scout per Sempre». La sera-ta si è chiusa sul Canto del tramonto, un can-to della tradizione scout di padre Jacques Se-vin attraverso cui si offrono i propri cuori aDio e si invoca la sua benedizione prima delriposo notturno. Al mattino altri genitori edamici si sono aggiunti al Gruppo. Circa 250persone hanno partecipato alla cerimonia diapertura con il classico alza bandiera con ilsaluto di benvenuto da parte degli attuali ca-pi gruppo, Maria Pia Masi e Giovanni Dalia.Sono seguiti giochi, momenti di convivialitàed il pranzo tutti insieme sotto le ospitali efresche querce della Base. Di pomeriggio, conl’arrivo di don Giuseppe Colaci, parroco del-la cattedrale, ci si è preparati per celebrare laMessa animata da 15 musicisti. La funzioneè iniziata ricordando i nomi dei fratelli Scoutdefunti, un momento per tutti commovente.Durante l’offertorio è stato composto un

puzzle di 96 tessere, portate all’altare da ra-gazzi, capi, amici, genitori e vecchi Scout, te-stimonianza di un cammino intrapreso in-sieme e in continua comunione. A fine Mes-sa la lettura della benedizione apostolica in-viata al Gruppo da papa Francesco, e il salu-to di alcuni capi storici del Roma 2: RobertoSisto e Lucia Masini. Al tramonto della gior-nata una preghiera accompagna l’ammainarsidella bandiera: «Se fra le nostre azioni ve neè alcuna meritevole del tuo sorriso accoglilacome offerta di cuori che t’amano tanto».Questo vuole offrire il Gruppo Scout Roma2 al Signore in occasione del suo anniversa-rio, dicono Maria Pia e Giovanni: «La propriastoria, il proprio vissuto. Un cammino sere-no, gioioso, fraterno, di solidarietà ed acco-glienza che proviene dal cuore di ogni suomembro, giovane o adulto, di oggi o di ieri,un insieme di tanti cuori che tanto l’amano». (www.agesciroma2.it, www.basescoutlaval-letta.it).

DAgesci, la storia

L’Agesci (Associazioneguide e scouts cattoliciitaliani) nasce nel 1974dall’unificazione dell’Asci(Associazione scoutcattolici italiani) e dall’Agi(Associazione guideitaliane). Il suo fineeducativo propone diimpegnare il tempo liberoper la formazione dellapersona secondo i principied il metodo delloscautismo, adattato airagazzi e alle ragazze nellarealtà sociale italianaattuale. Oggi conta 185milasoci. L’associazione èriconosciuta dalla Cei.(www.agesci.it)Un momento della Messa

«Ora sono cresimato»il segno. Il vescovo Reali al «Bambino Gesù»di Santa Marinella per Christy, ferito in AfricaDI SIMONE CIAMPANELLA

i ringrazio di avermicresimato. È una grandegioia per me». Potrebbe

averle dette uno qualsiasi dei circa1500 ragazzi confermati ogni annodal vescovo Reali. Ma queste parolesono di Christy J.N., quattordicennedi Bangui, capitale della Repubblicacentrafricana. Le ha pronunciatedopo aver ricevuto il sacramentodella Cresima all’Ospedalepediatrico Bambino Gesù, nella sededi Santa Marinella. «Ringrazio miopadre William di essere qui conme», continua il ragazzo chiedendo«di pregare per me e per la miafamiglia per il mio Paese e per tuttiquei Paesi come il mioche sono in guerra cheDio riporti la pace tra gliuomini».Christy non conosce laguerra attraverso ivideogiochi, come accadea molti suoi coetaneiitaliani. Chirsty parla diguerra portandone i segnidistruttivi nel corpo.Il paese africano dove ènato il ragazzo vive daanni uno dei più cruenti conflitti delcontinente nero. Ufficialmente se neparla in termini di guerra civile,considerando le parti in conflitto traloro. In realtà è una guerra, cometutte, per le ricche risorse di cuidispone e dunque per controllarnel’estrazione e l’esportazione. Larecente intervista disponibile suVatican News (www.vaticannews.va)di padre Federico Trinchero,carmelitano scalzo proprio aBangui, spiega bene la ragione veradegli scontri. La storia di Christy è semplice. Ungiorno come tanti si trovasull’autobus per andare a scuola.All’improvviso un gruppo diterroristi spara raffiche con il mitra.Rimane ferito in modo grave. A differenza di altri ha avuto lapossibilità di arrivare in Italia ed èstato accolto nella sede del BambinoGesù di Palidoro. Rimasto qualche

T«mese è stato trasferito nel2017 a Santa Marinella. «Fin dal primo giorno –dice Elisa Franchi,educatrice della ludoteca– ha catturato il cuore ditutti. Non solo per la suastoria ma soprattutto perla sua dolcezzaintelligenza e maturità».Ogni bambino e mammapresenti in quei lunghisette mesi di ricoveroricordano “il loro amicoChristy”.Dopo una Messadomenicale Christy haespresso il grandedesiderio di ricevere il

sacramento dellaComunione. DonSalvatore, cappellanonella struttura di SantaMarinella, ha accolto lasua richiesta e insiemeall’educatrice Elisa si èattivato per rendere la suaprima Comunione unavera festa per tutti. Ma al ragazzo non èbastato. L’atmosfera difraternità in cui ha vissutoper un lungo periodo loha toccato. E al suo ritorno inricovero ad aprile ha chiesto diessere cresimato. Una scelta nataall’interno della sua «secondafamiglia», come l’ha chiamata fattadi medici, infermieri, educatori etutto il personale. Una comunitàanimata dal cappellano per esseresempre più fraterna e accogliente.«Grazie alla presenza e alle attività di

don Salvatore – dice Elisa – la sededi Santa Marinella è un luogo diprofonda solidarietà e integrazione».«Di fronte alla sofferenza degliinnocenti rimaniamo semprecolpiti», dice monsignor Realinell’omelia. Il dolore dei bambini,di quelli più fragili mette a duraprova la fede di chiunque. Maproprio dall’esperienza di fede nasce

la possibilità di riempire il vuotodella disperazione. «Qui al BambinoGesù c’è una famiglia intera cheopera con alta professionalità e conl’attenzione alla dignità dellepersone:», dice il presule inconclusione incoraggiando tutto ilpersonale a continuare ad esseretestimone di carità per i bambinisofferenti.

Vittima della guerra,il ragazzo di Banguitrova nell’ospedaledel Papa una famigliache lo accoglie e lo curaAl cappellano don Rizzoaveva chiesto la Comunione

omenica prossima si tengo-no le elezioni amministrati-ve per il rinnovo del consi-

glio comunale a Fiumicino e a San-ta Marinella. Fiumicino ha una po-polazione di 67.626 di cui 59.405elettori, chiamati a scegliere tra cin-que candidati alla carica di primocittadino. Il sindaco uscente Esteri-no Montino è appoggiato da otto li-ste: Partito Democratico, Liberi e u-guali, Unione di centro, CivicaMontino, Comune autonomia e li-bertà, Per vivere Fiumicino, Pen-sionati al centro, Democrazia Cri-stiana. William De Vecchis ha il so-stegno di Lega – Noi con Salvini,Fratelli d’Italia, Legittima difesa ePassione comune. Mario Baccini sipresenta con lista civica Baccini sin-daco, Forza Italia, Energie per l’Ita-lia, Cristiano popolari, Movimentodei moderati, Crescere insieme,Cuori per Fiumicino, Orgoglio Tri-colore. Sono poi espressione di li-ste uniche Fabiola Velli per il Mo-vimento Cinque Stelle e Gaia De-

siati per Casapound. A Santa Mari-nella sono 15.407 gli elettori, tra i17.403 abitanti. I cittadini dovran-no scegliere tra otto candidati allacarica di sindaco. Sei liste suppor-tano Pietro Tidei: Lista Tidei, Parti-to democratico, Amici dello sport,Uniti per Cambiare, Santa Marinellac’è e Sinistra democratica. Il candi-dato Bruno Ricci è sostenuto da For-za Italia, Lega Noi Con Salvini, L’An-cora e Ricci Sindaco. Con AlfredoDe Antoniis si impegnano FratelliD’Italia e Cuori Santa Marinellesi.A Roberto Marongiu andranno i vo-ti di Passione Civica e Politica Eti-ca. Sono quattro i candidati espressida una lista. Lorenzo Casella rice-verà le preferenze della lista Il Pae-se che Vorrei, Carlo Pisacane racco-glierà i consensi della lista SantaMarinella Città del Sol, GiampieroRossannese si presenta con la listaNo Slogan e, infine, c’è il Movi-mento 5 stelle con candidato Fran-cesco Settanni.

(Sim.Cia.)

D

Fiumicino e Santa Marinellaalle urne per i nuovi sindaci

eri cadeva la memoria liturgica dei santi Marcellino e Pietro, il primo sa-cerdote e il secondo esorcista. È papa san Damaso a trasmettere la storia

del loro martirio, del quale fu informato proprio dal carnefice, Doroteo, con-vertitosi poi al Cristianesimo. I due furono condannati a morte durante lapersecuzione dell’imperatore Diocleziano (284–305). Portati nella Sylva ni-gra (Selva nera, attuale quartiere della periferia nord di Roma), dovettero sca-varsi la fossa, poi furono decapitati. Nella stessa notte apparvero in sogno aLucilla, una pia matrona cui indicarono il luogo del loro martirio. La donnarecuperò i loro resti e ne diede sepoltura lungo la via Labicana. Le catacom-be divennero subito meta di pellegrinaggi, e l’imperatore Costantino fece e-dificare in loro onore una basilica. Durante l’invasione di Roma, i Goti di-strussero la basilica e fecero in pezzi la lastra di marmo con il cantico scrittoil loro onore da papa San Damaso. Fu papa Vigilio a ripristinare il carme diDamaso e ad inserire i nomi dei due martiri nella preghiera di consacrazio-ne della Messa.

Roberto Leoni

I

Marcellino e Pietro martiri

DI VIVIANA DI NITTTO

l 24 maggio le Figlie di MariaAusiliatrice hanno festeggiato la loropatrona. La festa fu istituita da papa

Pio VII il 15 settembre 1815 e fissata al24 maggio in ricordo del suo rientro aRoma, avvenuto nel 1814, dopo laprigionia sotto Napoleone aFontainbleau. La devozione mariana diGiovanni Bosco portò il santo torinese amettere la famiglia salesiana sotto la suaprotezione, dedicandogli proprio lacongregazione di suore da lui fondatainsieme a Maria Domenica Mazzarello.A Selva Candida le religiose hannoorganizzato, come ogni anno, laprocessione con la statua della Vergine

lungo il quartiere per arrivare nelpiazzale della Pfse Auxilium. Allapreghiera hanno partecipato tantiabitanti della zona, molto legati allereligiose salesiane per il loro impegnosul territorio. Tra i sacerdoti donSalvatore Barretta e padre AurelioD’Intino della vicina parrocchia Nativitàdi Maria Santissima e di quella di SantaRufina e seconda. Presente anche ilsalesiano don Francesco Motto.Le catechiste della parrocchia di SelvaCandida con suor Maria Dosio hannoguidato il Rosario leggendo diversemeditazioni. Dalle case lungo la stradapercorsa, gli abitanti degli appartamentiaffacciati ai balconi hanno sostato in unmomento di adorazione e silenzio al

passaggio della statua. Segni della croce epreghiere sottovoce venivano dallemacchine e dalle moto in attesa delpassaggio del corteo. Fanno pensare eriflettere a quanta devozione ci sia perMaria. Davanti all’ateneo, allaconclusione del corteo il saluto dellasuperiora, suor Maria del CarmenCanales. Poi la benedizione impartita daisacerdoti. Maria, dice Lumen Gentium alcapitolo ottavo, «con la sua maternacarità si prende cura dei fratelli del Figliosuo ancora peregrinanti e posti in mezzoa pericoli e affanni, fino a che non sianocondotti nella patria beata. Per questo labeata Vergine è invocata nella Chiesa coni titoli di avvocata, ausiliatrice,soccorritrice, mediatrice».

I

Le figlie di Maria ausiliatrice in festaonl’arrivo della stagionecalda ed esitva in diocesi

si moltiplicano le celebrazio-ni in piazza. Oggi a Cerveterile parrocchie della Santissi-ma Trinità e di San Francescosi uniscono alla Messa delle18 nella parrocchia di SantaMaria maggiore per il Corpusdomini, segue la processionetra le strade del centro stori-co. La solennità del Corpo edel Sangue del Signore vedeinsieme anche le parrocchiedi Fiumicino questo pome-riggio. Alle 17.30 si avvia laprocessione da Santa Maria

Stella Maris in direzione San-ta Paola Frassinetti dove alle19 il vescovo Reali presiedela Messa con la vicaria di Por-to romano. Durante la setti-ma anche alcune feste patro-nali. Dal 7 al 10 giugno la co-munità di Sante Rufina e Se-conda a Casalotti festeggiaSanta Gemma, titolare dellachiesa parrocchiale. Fino adomenica prossima ma a par-tire dall’8 giugno si tiene in-vece la festa dei Sacri Cuori incattedrale. (www.diocesipor-tosantarufina.it)

Fulvio Lucidi

C

All’Auxilium

Con la stagione estivala devozione va in piazza

Il vescovo Reali e Christy, il bambino africano cresimato

elezioni comunali

memoria liturgica

5 GIUGNOMemoria di Santa Severa, martire.

12 GIUNORitiro del clero presso il Santuario diCeri, dalle 9.30 alle 14.30. Memoria deisanti Basilide, Tripode e Màndalo,martiri.

17 GIUGNORiapertura del santuario di SantaMaria in Celsano alle 19.

11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 3 giugno 2018

L’agenda

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30